Thomas Schael: Più servizi ai cittadini con meno spesa per la distribuzione dei farmaci -...

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FRONT OFFICE - LA GESTIONE DELLE RELAZIONI CON I CLIENTI FOCUS Customer Experience Management SCENARI Prospettiva del mercato ICT in Italia APPROFONDIMENTI Normativa Privacy: misure nuove, problemi vecchi APPROFONDIMENTI Più servizi e meno spesa per distribuzione farmaci Anno X - 01.2009 Trimestrale www.voicecomnews.it CopertinaVOICECOM01_2009_finale.indd 1 20-03-2009 11:21:10

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Si è costituito nel mese di marzo 2009 il tavolo tecnico sulla distribuzione automatizzata con dispenser di farmaci OTC, SOP e da ricetta medica assistita a distanza e la fruizione dei servizi socio-assistenziale da totem multimediale. Al tavolo tecnico, composto da rappresentanti nazionali del Ministero del Welfare, Anci, Federsanità e Fiaso, hanno già aderito le Regioni Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia con le loro Agenzie Sanitarie, ed alla sperimentazione alcune aziende sanitarie, comuni e farmacie Sono circa 15 milioni gli italiani che vivono in circa 5800 comuni al di sotto di 5000 abitanti, che risentono il disagio della mancanza di tutti o in parte dei servizi socio-assistenziali. Il dato importante ci dice che nel nostro Paese vi sono 1.378 comuni sprovvisti di farmacia, senza considerare le frazioni e le comunità montane. Contiamo inoltre circa 4.400 comuni con una sola farmacia e 600 dispensari con i relativi problemi di copertura orari, turni e festività e, comunque, sempre distanti dai servizi delle aziende sanitarie. Il tavolo tecnico accompagna la sperimentazione ministeriale del sistema Pharmaclick Punto Salute al fine di identificare, testare e valutare tutte quelle attività socio-assistenziali. Il progetto nasce non solo per rispondere alle esigenze di cittadini distanti dai servizi essenziali come quelli farmaceutici e socio-sanitari, ma anche per permettere alle ASL, Aziende Ospedaliere e Comuni di offrire ai cittadini un servizio sempre più efficiente,in linea con i tempi e all’insegna del risparmio sia per le aziende sanitarie (e del SSN) che per i cittadini. Gli obiettivi del tavolo tecnico sono quelli di capire le esigenze del cittadino (vero scopo sociale) e come modulare e regolamentare l’iter organizzativo e normativo per tutti gli attori (istituzionali e non). Alla fine della sperimentazione il tavolo tecnico farà una proposta tecnico-organizzativa e di modifica sull’attuale normativa al Ministero del Welfare. Possono aderire alla sperimentazione delle distribuzione automatizzata con ricetta medica ASL, AO, AOU e Comuni. Con la distribuzione automatizzata e i servizi remotizzati si possono sviluppare nuovi processi e modelli di funzionamento per la distribuzione diretta nei punti sul territorio (ospedali, poliambulatori, comuni, ecc.), la distribuzione attraverso le farmacie convenzionate, nella distribuzione del primo ciclo di terapia alla dimissione dal ricovero ospedaliero, nella distribuzione dei farmaci del prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT) per il trattamento di importanti patologie, ecc. Per maggiore dettagli vedere il sito della sperimentazione www.pharmaclickpuntosalute.it o contattare il coordinatore del tavolo tecnico, Thomas Schael; Butera e Partners; Via Carlo Poerio, 39 - 20129 Milano ; Telefono 02.89454831; email [email protected]; www.pharmaclickpuntosalute.it

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FRONT OFFICE - LA GESTIONE DELLE RELAZIONI CON I CLIENTI

FOCUS Customer Experience Management

SCENARIProspettiva del mercato ICT in Italia

APPROFONDIMENTINormativa Privacy: misure nuove, problemi vecchi

APPROFONDIMENTIPiù servizi emeno spesa perdistribuzione farmaci

Anno X - 01.2009Trimestrale

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approfondimenti

L’attuale presenza delle farmacie sul territorio italiano sembra capil-lare se si considera la popolazione servita, ma risulta scarsa in alcune aree rurali. il dato importante ci dice che nel nostro paese vi sono oltre 1.300 comuni sprovvisti di farmacia e distanti dai servizi essenziali delle aziende sanitarie, senza considerare le frazioni e le comunità montane. Contiamo inoltre circa 4.400 co-muni con una sola farmacia con i relativi problemi di copertura orari, turni e festività e, comunque, sem-pre distanti dai servizi delle aSL. nella totalità circa quindici milioni di cittadini italiani soffrono la man-canza o distanza dai servizi farma-ceutici e assistenziali vicini. inoltre, riscontriamo necessità assistenziali in altri luoghi di forte frequentazio-ne, come lungo tutta la rete auto-stradale, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, le località turistiche, ecc. Come possiamo portare i servizi vicini al domicilio del cittadino? Le speranze degli amministratori locali al fine di ridurne lo spopolamento dei piccoli comuni è quello di pun-tare sulle nuove tecnologie per dare ai propri concittadini e anche ai turisti servizi di primaria necessità, evitando loro lunghi spostamenti anche a fronte di banali, ma per loro importanti esigenze del mo-

Thomas schael

Pharmaclick Punto Salute mette in rete il farmacista con il Cup ed altri servizi delle aziende sanitarie

Più servizi ai cittadini con meno spesa per la distribuzione dei farmaci

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mento, come il reperimento di un farmaco.

La normativa italiana prevede che venga aperta una farmacia ogni 4.000 abitanti nei comuni con più di 12.500 abitanti e una ogni 5.000 abitanti nei comuni con meno di 12.500 abitanti. Ciononostante, nella quasi totalità delle Regioni, il rapporto farmacia-abitanti si collo-ca al di sotto di una farmacia ogni 4.000 abitanti. Molte Regioni, so-prattutto quelle con una particolare conformazione geomorfologica e con una presenza diffuse di piccole comunità montane e rurali, hanno fatto ricorso in misura rilevante alla

possibilità di apertura di farmacie in piccoli comuni, in deroga al criterio demografico, nel caso particolari esigenze dell’assistenza farmaceuti-ca in rapporto alle condizioni topo-grafiche e di viabilità lo richiedano.

La legge italiana promuove l’instal-lazione di dispensari farmaceutici in zone rurali, aree disagiate lontane da centri urbani o località turisti-che frequentate solo in particolari periodi dell’anno. Ma anche i quasi 600 dispensari farmaceutici pre-senti in alcuni comuni non sempre soddisfano le esigenze dei cittadini non essendo delle vere e proprie farmacie e attivi solo alcune ore e

non tutti i giorni e comunque quasi sempre in concomitanza con l’aper-tura dell’ambulatorio del medico. I dispensari inoltre risultano essere nella stragrande maggioranza dei casi antieconomici per la farmacia che li gestisce.

A livello nazionale contiamo circa 17.500 farmacie, di cui 1400 pubbli-che e il resto private, e ogni farma-cia serve in media 3.336 abitanti, in linea con la media europea.

Pharmaclick Punto Salute Tutte le forze politiche, come anche stabilito nel nuovo piano di e-government del governo Berlusconi, auspicano di portare la pubblica amministrazione più vicina ai cittadini con l’intento di migliorarne la qualità della vita in particolar modo verso le fasce più deboli della popolazione. Possiamo usare la tecnologia col’obiettivo di ridurre gli spostamenti dei cittadini, e nella sanità dei pazienti, fornen-

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do, in prossimità del loro domicilio, servizi sino ad ora resi unicamente presso le farmacie convenzionate e le sedi della ASL?

Oggi esiste come risultato di un progetto di ricerca europea Phar-maclick Punto Salute, una reale e funzionale risposta a tutti quei disa-gi a cui sono appunto sottoposti un elevato numero di cittadini italiani che per ragioni diverse vivono in piccoli comuni, comunità montane e frazioni la dove, per mancanza di sostenibilità economica, non è pos-sibile la apertura di strutture socio-

sanitari e assistenziali. Pharmaclick Punto Salute è una vera e propria stazione multimediale dotata di un sistema telematico di assistenza sanitaria a distanza attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Pharmaclick Punto Salute permette al cittadino di collegarsi tramite un sistema di videoconferenza con un operatore sanitario in tempo reale (per esem-pio il farmacista per i farmaci o un operatore Cup per le prenotazioni), eseguendo le stesse operazioni che vengono compiute presso la farmacia o lo sportello dell’azienda sanitaria.

RazionalizzaRe la distRibuzioneLa soluzione di Pharmaclick Pun-to Salute si presta bene anche per alcuni progetti innovativi che le Re-gione e le Aziende Sanitarie stanno portando avanti per una maggiore razionalizzazione della spesa far-maceutica: sia per la distribuzione diretta, che la riorganizzazione nella logica della distribuzione in nome e per conto da parte delle farmacie convenzionate possa es-sere sviluppati su tutto il territorio serviti per il miglioramento dei servizi al cittadino contestualmente

RAPPORTO FARMACIE/ABITANTI IN ITALIA

REGIONENUMERO FARMACIE

ABITANTIABITANTI PER

FARMACIATOTALE PRIVATE* PUBBLICHE°°

VALLE D’AOSTA 49 42 7 122.868 2.508

PIEMONTE 1.529 1.428 101 4.330.172 2.832

LIGURIA 592 570 22 1.592.309 2.690

LOMBARDIA 2.720 2.328 392 9.393.092 3.453

VENETO 1.280 1.193 87 4.699.950 3.672

BOLZANO 106 106 0 477.067 4.501

TRENTO 164 137 27 497.546 3.034

FRIULI-V.GIULIA 365 345 20 1.204.718 3.301

EMILIA-ROMAGNA 1.201 1.011 190 4.151.369 3.457

MARCHE 499 430 69 1.518.780 3.044

TOSCANA 1.087 886 201 3.598.269 3.310

LAZIO 1.448 1.311 137 5.269.972 3.639

ABRUZZO 495 469 26 1.299.272 2.625

UMBRIA 266 216 50 858.938 3.229

MOLISE 168 162 6 321.953 1.916

CAMPANIA 1.566 1.528 38 5.788.986 3.697

PUGLIA 1.074 1.055 19 4.068.167 3.788

BASILICATA 203 201 2 596.546 2.939

CALABRIA 759 758 1 2.009.268 2.647

SICILIA 1.414 1.405 9 5.013.081 3.545

SARDEGNA 539 531 8 1.650.052 3.061

Totale nazionale 17.524 16.112 1.412 58.462.375 3.336

*dati Federfarma (aprile 2007), comprensivi dei 581 dispensari °°dati Assofarm

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Distribuzione diretta bocciata dai cittadini del Lazio

La distribuzione diretta dei farmaci, che prevede la dispensazione di alcuni medicinali presso la Asl anziché in farmacia, non piace al 62,67% dei pazienti del Lazio: il 94,67% di loro ha dichiarato che sarebbe più sempli-ce e pratico poter prenotare e/o ritirare i medicinali presso le farmacie. Il dato emerge da un’indagine condot-ta dall’Unione Nazionale Consumatori (Unc) fra novembre e dicembre 2008. Il sondaggio ha voluto testare il gradimento di questo sistema di distribuzione adottato nel Lazio e in altre Regioni come misura per contene-re la spesa farmaceutica.“L’enorme mole di reclami sulle inefficienze della distribuzione diretta dei farmaci” - ha spiegato il segretario generale dell’Unc, Massimiliano Dona – “ci ha indotto a realizzare questa inchiesta pilota nel Lazio, inchiesta che può dirsi emblematica di problemi che vanno risolti a livello nazionale.”“La spesa farmaceutica effettuata in farmacia” - ha commentato il presidente di Federfarma Lazio Franco Caprino – “è in forte calo in tutta Italia e anche nel Lazio ed è controllata in tempo reale dal Ministero delle Finanze, mentre di quella nelle ASL non si hanno dati e controlli. Ciò che auspichiamo è che sia a livello nazionale sia a livello regionale venga rivista la modalità di distribuzione diretta e venga incrementata la cosiddetta distribuzione per conto, ossia la moda-lità che prevede l’acquisto da parte della Regione dei farmaci e la successiva distribuzione presso le farmacie. L’ultimo accordo con la Regione Lazio va in questo senso, ma c’è ancora molto da fare.” Forse una maggiore capillarità dei punti di distribuzione, utilizzando anche Pharmaclick Punto Salute, potrebbe maggiormente far accettare il progetto di distribuzione diretta della Regione Lazio?

Pharmaclick Punto Salute

Pharmaclick Punto Salute non è un semplice “distributore automatico” perchè mette al centro dell’attività il ruolo dell’operatore sanitario e, a differenza di un comune distributore automatico di bevande, di sigarette, di alimenti, ecc., dove l’utente si limita ad introdurre del denaro per ottenere “automaticamente” il prodotto de-siderato, questo sistema necessita della presenza di un operatore, che potrà seguire e consigliare il cittadino. Il contatto con l’operatore, nel caso della dispensazione di farmaci del farmacista, avviene per il tramite del-la tessera sanitaria attivando una chiamata on-line. L’operatore controlla e guida il cittadino in tutte le fasi, fino al pagamento. Solo dopo avere effettuato il controllo visivo del farmaco, il farmacista da remoto attua l’eroga-zione del prodotto richiesto o consigliato. Il sistema, controllato dagli operatori remoti, permette la transizione di informazioni, prodotti e procedure grazie all’integrazione di: un lettore nel quale il cliente inserisce la propria tessera sanitaria per accedere al sistema e per trasmettere automaticamente al farmacista i propri dati; uno scanner che permette la lettura da parte del farmacista delle eventuali ricette mediche e/o documenti di

riconoscimento; un sistema di videoconferenza che permette il dialogo in tempo reale tra cliente e farmacista (video e

voce); diverse modalità di pagamento (bancomat, carta di credito, contanti); un sistema automatico gestito che permette la spedizione di farmaci prelevandoli direttamente dal magaz-

zino, operazione questa, solo ed esclusivamente ad opera del farmacista; un sistema in grado di fornire, oltre a numerosi altri servizi socio-assistenziali, anche utili statistiche al

farmacista.

alla riduzione della spesa sanitaria. Con la distribuzione automatizzata e i servizi remotizzati si possono sviluppare nuovi processi e modelli di funzionamento per la distribu-zione diretta nei punti sul territorio (ospedali, poliambulatori, uffici Saub, ecc.), per la distribuzione at-traverso le farmacie convenzionate, per l’assistenza domiciliare, per

la distribuzione del primo ciclo di terapia alle dimissioni dal ricovero ospedaliero, per la distribuzione dei farmaci del prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT) nel trattamento di importanti patologie, ecc. Oltre a fornire maggiori servizi ai cittadini, le nuove opportunità per distribuire i farmaci punteranno sulla riduzione

della spesa farmaceutica attraverso la farmacovigilanza ed una gestione virtuosa dei materiali farmaceutici che evitaranno l’immobilizzazio-ne di capitale, applicando alcune fondamentali regole di gestione logistica e di informatizzazione del processo. Secondo il libro bianco per la logistica nella sanità elabo-rato da Assologistica, si potrebbe

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giungere ad un risparmio annuale di oltre 200 milioni di euro attra-verso la semplice riorganizzazione della distribuzione dei farmaci e delle cosidette risorse economali. Il vice-presidente di Assologistica, Giovanni Leonida sottolinea che una delle spese più gravose che il si-stema sanitario odierno è obbligato a ridurre riguarda proprio la distri-buzione dei farmaci “a partire dai passaggi più elementari. Prescrizio-ne, somministrazione, trascrizione e corretta conservazione. I punti di raccolta sono troppi e le scorte sono sempre più spesso di più rispetto a quanto non dovrebbero essere”.

InformatIca come taglIa spesaLe scorte di farmaci a disposizione di ospedali e Asl possono essere ridotte fino a un terzo se si ricorre ad un mix ben calibrato di logistica e tecnologia. Fondamentali in ogni

struttura, oltre a un’efficiente orga-nizzazione di base, sono gli investi-menti in software all’avanguardia che permettono di monitorare i flussi in entrata e in uscita, diminu-ire le giacenze, razionalizzare i costi e prevenire gli sprechi. Con l’ausilio di questi programmi è possibile tenere sempre sotto controllo le scadenze dei medicinali e utilizzarli in tempo, evitando che si debbano gettare via. Oppure, riordinandoli in maniera automatica, si può co-noscere quali stanno diventando insufficienti e richiederli prima che si esauriscano del tutto. È quanto rileva la Sifo, la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, che ha individuato alcuni centri d’eccellenza sparsi sul territorio nazionale, dove la corretta applica-zione di questi principi ha già dato i frutti sperati: in prima fila troviamo il Policlinico Gemelli di Roma, dove

in genere le giacenze non superano il mese di fabbisogno. Seguono a ruota l’ospedale S. Chiara di Trento, l’azienda ospedaliera universitaria S. Giovanni Battista di Torino, il ser-vizio farmaceutico dell’Asl 17 del Veneto e l’Ismett di Palermo.

Fisco, banche e sanità nel mirino del Garante

Sistema informativo del fisco, banche, Sistema Sanitario: saranno questi tre grandi settori ad essere innanzi-tutto interessati dall’attività di accertamento del Garante per la Privacy. L’Autorità ha varato, infatti, il piano di ispezioni per il primo semestre 2009.

Il piano prevede inoltre, sia nel settore pubblico che in quello privato, specifici controlli sugli obblighi relativi all’adozione delle misure di sicurezza, all’informativa da fornire ai cittadini, al consenso da richiedere nei casi previsti dalla legge.

Sono oltre duecento gli accertamenti ispettivi previsti che verranno effettuati anche in collaborazione con il nucleo privacy della Guardia di Finanza. L’Autorità effettuerà inoltre, come di consueto, le attività ispettive che si renderanno necessarie in ordine a segnalazioni e reclami presentati. Significativo è il bilancio dell’attività relativa all’anno appena trascorso: nel 2008, gli ispettori del Garante hanno effettuato presso amministrazioni pubbliche e società private 500 ispezioni in loco. Gli accertamenti hanno riguardato, tra l’altro, gestori telefo-nici, cliniche private, agenzie assicurative, soggetti pubblici che svolgono attività di riscossione, commerciali-sti, finanziarie, aziende che effettuano attività di vendita on-line, scuole che raccolgono dati anche via internet, centri medici di chirurgia estetica.

Sono stati adottati numerosi provvedimenti di blocco del trattamento e di prescrizione, oltre alla contestazio-ne di 338 sanzioni amministrative, gran parte delle quali relative all’omesso obbligo, da parte di chi gestisce banche dati, di informare gli interessati sull’uso che viene fatto dei loro dati personali. A seguito delle sanzioni applicate sono stati riscossi circa 1,4 milioni di euro: di questi, oltre 335.000 sono relativi alla mancata adozio-ne di misure di sicurezza da parte di aziende e pubbliche amministrazioni.

Nel corso delle attività, sono state anche inviate 12 segnalazioni all’Autorità giudiziaria per violazioni di carat-tere penale per trattamento illecito di dati personali, false dichiarazioni al Garante, inadempimento di provve-dimenti del Garante e mancata adozione di misure minime di sicurezza.

THOMAS SCHAEL

Capo redattore di VoiceComNews, Partner di Butera e Partners e Amministratore di Business Communication

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