The Daring Voice - Anno 1 Numero 1

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Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Il primo magazine che crocca ma non sporca. Le proteste anti-riforma hanno ormai raggiunto il climax. Nomentano in prima linea. ISTERISMI DI MASSA Mentre le manifestazioni sono sempre piu Mentre le manifestazioni sono sempre piu Mentre le manifestazioni sono sempre piu Mentre le manifestazioni sono sempre piunumerose, numerose, numerose, numerose, lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile. lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile. lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile. lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile. Questa è Crisi vera Siamo in un periodo di sommosse e muta- menti! La categoria studentesca sta sor- gendo, pronta a difendere allo stremo il proprio futuro, stanca dell’oppressione governativa… Come sarebbe facile scrivere qualcosa su questa falsariga? Limitarsi ad un’analisi scontata e superficiale è, effettivamente, molto semplice. Scrutare a fondo la verità, triste verità a dirla tutta, è un’altra que- stione. Mala tempora currunt. Non è sicuramente questa una notizia, in quanto è la situazio- ne generale a memoria d’uomo, ma è la basilare spiegazione di quanto sta succe- dendo. La situazione finanziaria del paese sta grattando il fondo del barile; si taglia a destra e a manca, cercando di ritardare l’inevitabile (vedi Grecia, Irlanda e, prossi- mamente, Spagna); lo studente medio stre- pita; i disillusi progettano fughe di cervelli; la classe politica, inamovibile, marcisce. Cosa può sperare un pugno di adolescenti contro tutto ciò? Nulla, non finché sarà in totale balia del sistema; anzi, continuerà a fare il suo gioco. Dividi et impera, insegna- no gli antichi; e gli ultimi accadimenti, che vedono studenti scannarsi tra di loro men- tre la tanto offesa riforma segue placida- mente, indisturbata, il suo iter, dimostrano quanto vero fosse questo precetto. Admiral Ackbar Admiral Ackbar Admiral Ackbar Admiral Ackbar La protesta va avanti, implacabile, sempre più forte. I cortei di giovani si allungano ogni giorno, le manifestazioni si fan- no via via più frequenti e focose, l’agitazione porta molti ad esagerare e a perdere il controllo. Questi sono gli unici aspetti cambiati nelle ultime settimane, poiché il governo, per quanto in crisi, spinge per mandare avanti la riforma, e, so- prattutto, tutti quegli studenti urlanti perman- gono in una condizione di disinformazione abis- sale: la percentuale di manifestanti realmente conscia del perché e per cosa stia manifestando è minima, ovunque come nel nostro istituto. Ep- pure si protesta, si occu- pa e si strepita; a cosa è dovuto questo clima teso e spiacevole? da pag. 2 La nave Che affonda Il governo ha perso ogni fiducia di popolo ed alleati politici: Si prospettano elezioni anticipate.. ~ Linopportuno Migliaia di giovani a piedi nelle strade a bloccare il traffico; sembra addirittura che presso la succursale sia stato sfasciato un motorino. La lotta all’inquinamento si fa sempre più dura. Assemblea D istituto: il resoconto pag. 7 td La Vignetta di ACKBAR di ACKBAR di ACKBAR di ACKBAR Il governo Berlusconi IV è prati- camente al capolinea; il 14 Dicem- bre si voterà per la sfiducia, e nel caso di mancata maggioranza, la prospettiva più auspicata è quella delle elezioni anticipate. Questo metterebbe seriamente in dubbio il raggiungimento del federalismo fiscale e l’attuazione della riforma Gelmini. pag. 4 Rappresentanti di classe La figura del rappresentante di classe, sempre tenuta in considerazione, non ha mai avuto una vera e propria classifica- zione; quali sono i loro diritti e doveri? pag. 6 Anno 1 - Numero 1 Liceo Scientifico Statale Nomentano - Roma 6 Dicembre 2010

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The Daring Voice, il magazine del Liceo Nomentano.

Transcript of The Daring Voice - Anno 1 Numero 1

Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.Il primo magazine che crocca ma non sporca.

Le proteste anti-riforma hanno ormai raggiunto il climax. Nomentano in prima linea.

ISTERISMI DI MASSA Mentre le manifestazioni sono sempre piuMentre le manifestazioni sono sempre piuMentre le manifestazioni sono sempre piuMentre le manifestazioni sono sempre piu’ numerose, numerose, numerose, numerose, lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile.lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile.lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile.lo stato di agitazione inizia a farsi incontrollabile.

Questa è Crisi vera

Siamo in un periodo di sommosse e muta-menti! La categoria studentesca sta sor-gendo, pronta a difendere allo stremo il proprio futuro, stanca dell’oppressione governativa… Come sarebbe facile scrivere qualcosa su questa falsariga? Limitarsi ad un’analisi scontata e superficiale è, effettivamente, molto semplice. Scrutare a fondo la verità, triste verità a dirla tutta, è un’altra que-stione. Mala tempora currunt. Non è sicuramente questa una notizia, in quanto è la situazio-ne generale a memoria d’uomo, ma è la basilare spiegazione di quanto sta succe-dendo. La situazione finanziaria del paese sta grattando il fondo del barile; si taglia a destra e a manca, cercando di ritardare l’inevitabile (vedi Grecia, Irlanda e, prossi-mamente, Spagna); lo studente medio stre-pita; i disillusi progettano fughe di cervelli; la classe politica, inamovibile, marcisce. Cosa può sperare un pugno di adolescenti contro tutto ciò? Nulla, non finché sarà in totale balia del sistema; anzi, continuerà a fare il suo gioco. Dividi et impera, insegna-no gli antichi; e gli ultimi accadimenti, che vedono studenti scannarsi tra di loro men-tre la tanto offesa riforma segue placida-mente, indisturbata, il suo iter, dimostrano quanto vero fosse questo precetto.

Admiral AckbarAdmiral AckbarAdmiral AckbarAdmiral Ackbar

La protesta va avanti, implacabile, sempre più forte. I cortei di giovani si allungano ogni giorno, le manifestazioni si fan-no via via più frequenti e focose, l’agitazione porta molti ad esagerare e a perdere il controllo. Questi sono gli unici

aspetti cambiati nelle ultime settimane, poiché il governo, per quanto in crisi, spinge per mandare avanti la riforma, e, so-prattutto, tutti quegli studenti urlanti perman-gono in una condizione di disinformazione abis-sale: la percentuale di

manifestanti realmente conscia del perché e per cosa stia manifestando è minima, ovunque come nel nostro istituto. Ep-pure si protesta, si occu-pa e si strepita; a cosa è dovuto questo clima teso e spiacevole?

da pag. 2

La nave Che affonda

Il governo ha perso ogni fiducia di popolo ed alleati politici: Si prospettano elezioni anticipate..

~ L’inopportuno

“ Migliaia di giovani a piedi nelle strade a bloccare il traffico; sembra addirittura che presso la succursale sia stato sfasciato un motorino.

La lotta all’inquinamento si fa sempre più dura.

Assemblea D’istituto: il resoconto

pag. 7

td

La Vignetta di ACKBARdi ACKBARdi ACKBARdi ACKBAR

Il governo Berlusconi IV è prati-camente al capolinea; il 14 Dicem-bre si voterà per la sfiducia, e nel caso di mancata maggioranza, la prospettiva più auspicata è quella delle elezioni anticipate. Questo metterebbe seriamente in dubbio il raggiungimento del federalismo fiscale e l’attuazione della riforma Gelmini.

pag. 4

Rappresentanti di classe

La figura del rappresentante di classe, sempre tenuta in considerazione, non ha mai avuto una vera e propria classifica-zione; quali sono i loro diritti e doveri?

pag. 6

Anno 1 - Numero 1 Liceo Scientifico Statale Nomentano - Roma 6 Dicembre 2010

The Daring Voice • 6 Dicembre 2010

Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.Il vostro magazine.

----EEEEDITORIALEDITORIALEDITORIALEDITORIALE pag. 1 ----LLLLETTERAETTERAETTERAETTERA AAAA DOCENTIDOCENTIDOCENTIDOCENTI EEEE GENITORIGENITORIGENITORIGENITORI pag. 1 ----NNNNOMENTANOOMENTANOOMENTANOOMENTANO ININININ RIVOLTARIVOLTARIVOLTARIVOLTA; cronaca delle ul-; cronaca delle ul-; cronaca delle ul-; cronaca delle ul-time settimanetime settimanetime settimanetime settimane pagg. 2, 3 ----CCCCRISIRISIRISIRISI DIDIDIDI GOVERNOGOVERNOGOVERNOGOVERNO:::: si prospettano le ele- si prospettano le ele- si prospettano le ele- si prospettano le ele-zioni anticipate? zioni anticipate? zioni anticipate? zioni anticipate? pag. 4 ----BBBBUNGAUNGAUNGAUNGA----BUNGLEBUNGLEBUNGLEBUNGLE pag. 5 ----“MMMMEGLIOEGLIOEGLIOEGLIO FASCISTAFASCISTAFASCISTAFASCISTA CHECHECHECHE FROCIOFROCIOFROCIOFROCIO” pag. 5

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La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.La vostra voce.

- Sommario -

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Editoriale

The Daring Voice • 6 Dicembre 2010 1111

I n queste ultime settimane l’Italia è scossa da una serie di sommovimenti che agitano il mondo del lavoro e dell’istruzione, l’Università e le scuole medie superiori. Il fenomeno comincia ad assumere aspetti importanti per il futuro di noi tutti perché stiamo assistendo ad un tentativo di riorganizzazione sociale e di riforme strutturali dagli esiti incerti che incide-ranno sempre più sulla vita culturale del Paese. Ma all’interno di tali tematiche si presenta costante il problema dei

rapporti fra il mondo degli adulti e quello dei giovani. Riusciamo noi, adulti di ogni “risma”, a entrare nei meccanismi magmatici dei nostri giovani? Riusciamo a capire che questi nostri “figli” non hanno più paura degli adulti e delle loro istituzioni (G. P. Charmet, da Repubblica) e che non hanno più sensi di colpa nei confronti dei valori e delle norme che ci guidano? Non si tratta solo di mutamenti di modi di vivere, di “stili”, di mode e di idoli! Spesso nel giudicare questi nostri giovani ci limitiamo solo a tali aspetti e li critichiamo perché non corrispondono alle nostre aspettative, a quel quadro di valori che noi, educatori e docenti in questo caso, abbiamo come punto di riferimento. Invece dobbiamo andare oltre, dobbiamo addentrarci in una foresta di simboli la cui decifrazione appare rischiosa, ma che resta, comunque, l’unico punto reale e concreto da cui ripartire se non vogliamo ricadere nelle solite reazioni: “ormai sono ragazzi demotivati”, “non sono interessati”, “non hanno nessuna voglia di apprendere”, “non hanno più nemmeno rispetto della Scuola” e via do seguito! A prima vista per i nostri giovani lo studio e la scuola non hanno più alcun fascino, non incidono sulla loro formazione culturale, etica, civile e sentimentale. Sembra che tutto ciò che riguarda l’universo scolastico sia vissuto in modo prosaico e senza innescare processi emotivi. Le reazioni di noi docenti molte volte confermano tale quadro e infatti, spesso, ci scagliamo contro di loro e li rendiamo responsabili di tutto ciò che a scuola non si riesce a fare… Ma è proprio così? Io non lo credo! L’esperienza degli ultimi anni mi spinge ad affermare che questi nostri giovani studenti chiedono alla scuola più competenza sul versante del loro universo, che comprende emozioni ed affettività, rapporti relazionali e interpersonali, creatività e originalità. Ho assistito e continuo ad assistere a situazioni in cui i ragazzi dimostrano concretezza e produzione intellettuale, situazioni in cui mettono in gioco se stessi, interamente, senza sconti e senza ricorrere a scappatoie. È da bulli trafiggersi il corpo con i vari piercing? È da deviati e nullafacenti addentrarsi nella notte al ritmo assordante della loro musica? O non sono questi segnali per farci capire che fra il nostro mondo e il loro si scavano abissi e precipizi se li abbando-niamo o invochiamo solo interventi “duri e forti” nei loro confronti? Questi ragazzi cercano in noi adulti, genitori o docenti, un po’ più di utopia e più capacità di dialogo; cercano in noi un coraggio antiretorico che ci spinga non ai limiti dei loro universi, ma nel cuore del loro sentire, di tutto il loro sentire. Questi giovani non vogliono diagnosi ed etichette… chiedono di avere una guida. Ma, ricordiamolo, una guida deve camminare sul loro stesso sentiero, deve partecipare degli stessi patemi e degli stessi orizzonti; una guida non è un libro stampato, ma un diario scritto giorno dopo giorno, ora dopo ora, impaginato con la stessa voglia, quella di andare oltre… sempre più oltre.

Prof. Giuseppe GalloProf. Giuseppe GalloProf. Giuseppe GalloProf. Giuseppe Gallo

H o visto, sentito, provato abbastanza. Tv, giornali, studenti, lavoratori, tutti ad urlare, insultare, denun-ciare, accusare; nessuno a pensare. Tanta è divenuta la confusione che giusto e sbagliato, positivo e negativo si sono dissolti nel vortice di una rabbia qualunquista, di una protesta cieca; la critica è morta con la ragione, consapevolezza e responsabilità sparite, diritti e doveri confusi. Si lotta per il proprio

futuro, peccato manchino le premesse. Se riprendersi il futuro significa creare disordini, presentarsi armati alle ma-nifestazioni, occupare edifici pubblici, coinvolgere persone suscitandone gli animi con astuzie demagogiche e non permettendo loro di partorire consapevoli la propria decisione, allora io preferisco sopravvivere in questo presente. Riprendersi il futuro, scusate l’azzardo, va oltre quello a cui tristemente assistiamo in questi giorni; la mia mode-stissima opinione intende questo slogan nel senso di creare un futuro alternativo, la cui essenza sia lungi tanto da quella del presente, quanto da quella del passato. Purtroppo, e lo dico con estremo rammarico, non vi è speranza, e credo che questi giorni ne siano la più amara te-stimonianza: i giovani strumentalizzano, fanno dell’ipocrisia la loro arma vincente, i giovani si lasciano coinvolgere come pecore belanti mentre altri più furbi l’irretiscono, i giovani minacciano, guardano alla politica come fascisti e comunisti, i giovani si disinteressano, sono troppo sordi per il dialogo, troppo stanchi per tentare la via più diffici-le. Oggi come ieri tutto si ripete allo stesso modo e, anzi, con ancora minore consapevolezza, e così si urla, s’insulta, si denuncia, s’accusa, lasciando che pochi pensino per tanti proprio come quei pochi che, in ogni epoca, hanno deciso per troppi e inevitabilmente si sono dimenticati di ascoltarli, non perché non l’abbiano voluto fare ma perché pur-troppo non hanno mai imparato, sempre abituati ad imporre al popolo belante la propria intrinseca verità. Ovvia-mente troppo vera per essere discussa.

Simone R. Flammia.Simone R. Flammia.Simone R. Flammia.Simone R. Flammia.

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Nomentano in rivolta Manifestazioni, dibattiti e occupazioni La cronaca delle ultime settimane

articolo di Admiral Ackbar .

Il Liceo Nomentano ha voluto gettarsi nel vivo della protesta anti-riforma Gelmini, ma incomprensioni, disinformazioni e polemiche hanno portato molta confusione.

Il nostro beneamato Liceo sta obiettivamente passando un periodo agitato e, soprattutto, confuso. E se non reputi questa considerazione maledettamente scontata o non capisci a cosa ci stiamo riferendo, smetti subito di leggere; perché vuol dire che sei riuscito a isolare la tua mente in un sogno felice e non abbiamo intenzione di disturbarti nel tuo mondo immaginario. I problemi che hanno portato a questa situazione di fermento e confusione sono vari, innumerevoli e diversi, e a questo punto talmente amalgamati da essere inscindibili. E quando si affronta un problema, di qualsiasi natura, è utile fare uno schema, esplicare razionalmente la situazione in catene cause-effetti, in modo da averne una visione chiara ed individuarne le problematiche di fondo; e, molto presuntuosamente, è questo quello che ora cercheremo di fare, a tuo beneficio, chiunque tu sia. ~ ASSEMBLEA D’ISTITUTO E CONSEGUENZE ~ Le innumerevoli polemiche di cui sentiamo dibattere in continuo si sono create a partire dall’assemblea d’istituto riassunta a pag. 7, ed il tutto è degenerato, precipitato così rapidamente da non lasciare il tempo per capire come. È comunque chiaro che i problemi principali di cui gli studenti si lamentano sono due: la storica situazione della succur-sale e la critica situazione di protesta anti-riforma. Ci si è mossi tempestivamente per entrambi: il The Daring Voice ha organizzato la tanto agognata riunione in succursale per dare possibilità agli studenti di rendere pubblici i loro problemi, mentre, per quietare le insistenti voci su una possibile occupazione a via Casal Boccone, il Preside ha accordato una riunione del Comitato Studen-tesco per il venerdì successivo, con lo scopo di discutere sul da farsi. La riunione del giornalino ha avuto pochissimi partecipanti; nonostante questo, i pochissimi studenti dettisi inte-ressati a far sentire la propria voce, hanno dato la propria disponibilità per poi nuovamente sparire in una nuvola di fumo: nessuna e-mail, nessuna lettera, nessun contatto di alcun genere. Gli studenti della sede succursale hanno così dimostrato ancora una volta di essere assi della lamentela generalizzata, ma scarsissimi sostenitori convinti e volenterosi. La rappresentante di ControVento e studentessa della stessa sede Chiara Vulpis giustifica questa ritira-ta con “l’antipatia provata da molti nei confronti del Direttore del giornale”, ma non vediamo come una scusa così infan-tile possa comunque giustificare l’almeno apparente totale mancanza di desiderio di mettersi in gioco sia pure in altri modi (NoMentiamo, iniziative personali, etc.), tutto ciò in contrasto con le sentite richieste di attenzione. ~ PRIMA OCCUPAZIONE ~ Superata questa opprimente sensazione di dejà-vu, si è dovuto affrontare un movimento ben più rilevante: senza aspettare la riunione concessa, alcuni studenti hanno occupato la succursale. Il personale scolastico che ha avuto direttamente a che vedere con tutto ciò, assicura che la richiesta di riunione sia stata approvata il 23 Novembre, firmata dagli stessi Castellani e Iapichino, poi accusati da molti di essere stati i fomentatori della rivolta. Molte voci si sono rincorse al riguardo; è certo però che pochi studenti abbiano fatto irruzio-ne nell’edificio di mattina presto, facendo scattare l’allarme e dunque richiamando l’attenzione di Polizia e Vigili del Fuoco. Rappresentanti d’istituto, Preside e VicePreside si sono recati sul posto per chiarire l’accaduto, e il Preside stesso si è fatto garante con l’autorità per tutelare alcuni studenti da possibili denunce e altri problemi. Abbiamo intervistato diversi studenti e lo stesso rappresentante Daniele Castellani per avere delle chiarificazioni sui dettagli me-no chiari. ~ Perché avete accettato la riunione di venerdì e poi avete

Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-Documenti informativi sulla riforma Gelmini get-tati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante l’occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-tati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante l’occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-tati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante ltati a terra durante l’occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-occupazione; la disinformazio-

ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.ne al riguardo sembra quasi essere voluta.

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occupato prima? L’idea era quella di attendere la riunione per discutere e decidere sul da farsi. Però poi ho sentito che molti studenti, nel corso del pomeriggio precedente all’occupazione, chiede-vano a gran voce di occupare l’istituto; ho pensato che di fronte ad una manifestazione spontanea e genuina degli studenti bisognasse agire. ~ Gli occupanti erano pochissimi, molto meno di un centinaio a quanto pa-re, e tutti molto giovani. Non è un campione troppo piccolo e specifico, per rappresentare il volere di un istituto che ne conta più di un migliaio? Veramente gli occupanti erano molti di più, ed il giorno prima erano più di 200 a mani-festare il loro volere di occupare, non solo del biennio. ~ Non è stata un’iniziativa di Giovinezza al Potere, nonostante fossero gli esponenti di questa lista a raccogliere le firme degli occupanti? No, assolutamente. Come ho detto, è stata una manifestazione spontanea, che anzi ho fat-to di tutto per non strumentalizzare e lasciarla apartitica, in modo che potesse essere espressione di tutti gli studenti. ~ Non c’entra neanche il Blocco Studentesco? Molti asseriscono che vi fos-sero individui estranei alla scuola all’esterno dell’istituto. Non mi risulta; la protesta è stata assolutamente apartitica. In un frangente ho usato un megafono recante un adesivo del Bloc-co, ma mi è stato passato. ~ COMITATO STUDENTESCO ~ Il Comitato Studentesco si è comunque tenuto quel venerdì, nell’aula magna della succursale (la centrale non era disponibile a causa dei ricevimenti dei genitori). La presenza dei rappresentanti delle classi della sede centrale non è stata molto forte, specialmente per quanto ri-guarda le classi quinte; pochissime sono state le classi che, come richiesto dal rappresentante Maccaferri, hanno tenuto un collettivo per discutere preliminarmente la questione del come protestare. È intervenuto brevemente anche il Preside, il quale ha ricordato che centrale e succursale fanno parte di un singolo istituto, e devono es-sere unite come una famiglia, senza distinzioni. Una verità è stata assolutamente lampante: la conoscenza generale riguardo le motivazioni di questa protesta rima-ne praticamente uguale a zero. Agli occupanti presenti è stato chiesto il motivo di quella loro azione: alcuni soste-nevano fosse per l’ipotetica soppressione dei viaggi d’istruzione indetta dagli istituti, ma gli stessi Maccaferri e Ca-stellani hanno fatto notare quanto non reggesse come motivazione. Ad un altro individuo è stato più volte chiesto perché avesse voluto protestare unendosi all’occupazione, ma egli ha più volte cambiato discorso, in evidente diffi-coltà; nessun altro, dei presenti, ha dato alcuna motivazione con cognizione di causa. In seguito, come previsto dall’ordine del giorno, si è discusso sulle forme di protesta attuabili. Molte idee sono usci-te fuori, ma le certezze che hanno chiuso la giornata erano due: il Nomentano avrebbe largamente partecipato alla manifestazione di martedì e non si sarebbe più occupata la succursale. Puntualmente, si è tentato di nuovo di occupare la succursale, più o meno con le stesse modalità. ~ SECONDA OCCUPAZIONE E ASSEMBLEA STRAORDINARIA ~ Questa volta i rappresentanti della lista ControVento si sono fatti sentire con più forza. Si è indagato sulle motiva-zioni della protesta degli occupanti, ma sembra che nessuno abbia saputo spiccicare qualche spiegazione più intelli-gente e consapevole di tagli! Tagli!; pare che alcuni, addirittura, portassero a pretesto ancora gli screzi tra centrale e succursale. Si sono quindi raccolte le firme delle centinaia e centinaia di studenti contrari all’occupazione, di fron-te alle quali la sparuta minoranza di facinorosi non ha potuto far altro che togliere il disturbo. Ma il fermento e l’agitazione studentesca non ha avuto fine; in centrale si sono rincorse voci su voci di assemblee straordinarie, occupazioni, proteste pacifiche e originali. I rappresentanti sono stati costretti da tutte queste dicerie a tenere alle 12.30 del 2 Dicembre un’assemblea straordinaria per tentare di chiarire, invano, la situazione. La disinformazione continua a regnare sovrana, e la maggioranza degli studenti appare solo come un gregge di pecore belanti, tutte ad applaudire ad ogni proposta e ad ogni smantellamento della tesi appena applaudita. In questa bufera di confusione, che lascia a bocca aperta e grande amarezza i pochi disillusi, gli elementi chiari sono pochi e tremendi. Gli studenti sono assolutamente inconsapevoli di cosa sono portati a fare, e pure di quello che li aspetta. Molti approfittano di questo per strumentalizzare l’agitazione generale, ma il tutto si risolve in un nulla di fatto. Si parla, si parla fino all’esaurimento, ma non si fa nulla, in nessun fronte. Il nostro liceo sta dando l’im-pressione di sgretolarsi, mentre in tutto ciò si perdono di vista gli unici valori che si dovrebbero sempre tenere pre-senti: concretezza, consapevolezza e convivenza.

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Fino ad un paio di mesi fa, quando sentivamo ai telegiornali che il nostro paese cresce meno degli altri grandi stati europei, che il nostro debito pubblico a dodici zeri supera il 118% del PIL, che la disoccupazione giovanile è nettamente superiore alla media europea, mentre quella generale è inferiore solo perché i cassintegrati non sono considerati disoccupati, ci ri-maneva una magra consolazione nel pensare: “beh, il nostro è pur sempre il Bel Paese!”. Ora non ci rimane più neanche questo. Gli edifici di Pompei, che hanno resistito per duemila anni, si stanno sgretolando, causa l’inadeguata manutenzione (la Do-mus dei Gladiatori, dove si è verificato il crollo più importan-te, non veniva restaurata dagli anni ’50); il bel paesaggio della Campania ed in particolare le strade del centro storico di Na-poli sono invase nuovamente dai rifiuti, con la stessa gravità del 2008. I problemi si limitano alla Campania? No; la prima settimana di novembre il Veneto è stato immobilizzato per giorni dalle pesanti piogge che hanno provocato allagamenti in tutta la regione con danni pesantissimi a causa della lentez-za e dell’inefficienza dei soccorsi .

~ I TENTATIVI DI RIPARAZIONE ~ Il Governo prova a metterci la faccia: Bondi visita Pompei, Berlusconi va a Napoli e poi, con Maroni, in Veneto. Ma non è più il Governo che nel 2008 schioccava le dita e risolveva tutte le emergenze e le crisi lasciate da Prodi, e lo faceva col sorriso sulle labbra. Il Premier e i ministri ricevono solo fischi (anche se bisogna ricordare che a Napoli le responsabilità sono qua-si unicamente degli amministratori locali, peraltro di sini-stra). La scorsa settimana Berlusconi sperava di regalare un po’ di nuovo prestigio ad Italia ed Italiani, le cui vicende sono segui-te in Europa con le attenzioni che si possono dedicare ad un reality show, recandosi al vertice NATO di Lisbona, ma niente da fare: mentre è sul palcoscenico internazionale riceve l’an-nuncio delle dimissioni della Carfagna, dovute a problemi di potere interni al PDL campano, ed è al centro di nuovi gossip per il “gesto del matto” fatto a Sarkozy. Nei giorni seguenti scoppia la protesta di studenti e docenti contro la nuova serie di riforme approntate dalla Gelmini ed un grave scandalo di tangenti e fondi neri colpisce Finmeccanica, orgoglio (almeno fino ad oggi) della migliore industria italiana. Niente recupero di prestigio, in compenso un’ennesima figuraccia.

~ L’ORIGINE DEI PROBLEMI ~ Come mai tutto questo e tutto insieme? Sicuramente i singoli problemi sono ben pubblicizzati dai giornali nazionali che non esitano a demolire l’immagine del nostro paese all’estero pur di dare un’ultima spintarella ad un Governo sull’orlo del bara-tro; ma questo non vuol certo dire che i problemi non siano gravissimi. Questa decadenza è cominciata con la rottura tra Berlusconi e Fini, alla quale è seguita la nascita del nuovo soggetto politico Futuro e Libertà, rottura che a portato il Governo a non avere più i numeri per legiferare con efficienza. Il Presidente Fini (recentemente scagionato dallo scandalo della casa di Monaco), ormai non più alleato bensì apertamen-te in opposizione al Governo di Berlusconi, sta creando una forte alternativa all’asse PDL – Lega, ponendosi come leader

di un movimento nazionale, che incarni i valori della destra italiana, che sia lontano dalle beghe di carattere giudiziario di Berlusconi e dalle posizioni leghiste dell’attuale Governo e che si apra invece verso il centro di Casini. ~ GLI SCENARI APERTI DALLA MOZIONE DI SFIDUCIA ~ Se il Governo è in grado di continuare senza i voti di FLI (Futuro e Libertà) si saprà solo il 14 dicembre, quando si voterà la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione. Nel-l’improbabile caso in cui il Governo ottenga la fiducia, i mini-stri potranno rimettersi al lavoro; nel più probabile caso con-trario si aprirebbero due strade: elezioni anticipate o gover-no tecnico. Berlusconi ha già fatto sapere che, in caso di sfiducia, l’unica via possibile è il voto (e Berlusconi è molto bravo a vincere le elezioni, anche se parte svantaggiato), poiché pensare ad un governo tecnico che escluda il PDL vorrebbe dire andare con-tro il principio secondo cui a governare deve essere chi vince le elezioni, e non una alleanza di sconfitti. Dello stesso avviso è la Lega, che però teme che la legislatura si chiuda senza aver portato a termine il tanto agognato federalismo. Ma le even-tuali elezioni sono osteggiate da quasi tutte le forze di opposi-zione che, anche perché impaurite dalla possibilità di perdere nuovamente, sostengono a ragion veduta che il ricorso alle urne in un momento di crisi come questo sarebbe da irre-sponsabili. Il paese ha bisogno di stabilità, soprattutto a causa della difficile situazione economica; ricordiamo infatti che fac-ciamo parte del circolo denominato dei “PIGS” (Portogallo, Italia/Irlanda, Grecia e Spagna) riservato a tutti quei paesi con una situazione economica fragile e con debiti pubblici e-sorbitanti o fuori controllo. Se si dovesse tornare alle urne in questo momento (recentemente l’Irlanda ha dovuto richiedere un forte prestito all’Europa scatenando il panico nei mercati europei) sicuramente i mercati non reagirebbero positivamen-te alla mancanza di stabilità politica e comincerebbero a richie-dere interessi più alti sul nostro debito pubblico, provocando un ulteriore peggioramento della già precaria situazione dei conti pubblici.

~ IL PROBABILE ESITO DELLA VOTAZIONE ~ Dipende tutto da cosa accadrà il 14 settembre; ma se si votasse oggi ecco quali sarebbero i risultati delle urne (dati Ipsos): il PDL di Berlusconi prenderebbe il 26,6% dei voti (quando vinse nel 2008 ottenne il 38%); il PD arretrerebbe (come da tradizione) al 23,8%; seguirebbe la Lega con un forte 12,2%, per niente indebolita dalla crisi di Governo; un sorprendente 7,9% andrebbe a Nichi Vendola a capo del SEL (nonostante la sua giunta in Puglia sia decimata da indagini giudiziarie e lo stato di salute generale della sua regione sia non certo brillan-te); Di Pietro con l’IDV non supererebbe il 7,4% probabil-mente perché bloccato dal suo programma politico limitato all’antiberlusconismo sempre ed ovunque; ed infine, prima di una lunga serie di piccoli partiti, abbiamo FLI di Fini e l’UDC di Casini, ciascuno con più del 6% di consensi. Appare chiaro come, in caso di elezioni, si potrebbe dare vita ad un governo forte, con un largo consenso, in grado di tra-ghettare il nostro Paese fuori da una crisi che non è più solo economica.

La nave affonda

ed il capitano tiene duro di Davide Crosilla

Tra una protesta ed un litigio tra partiti, il governo di Berlusconi e’ davvero al capolinea. Presto potrebbe succedere quel che tutti si auspicano da mesi, ma a cosa portera’?

The Daring Voice • 6 Dicembre 2010 5555

Bunga-bungle di Cristiano “Leaks” Di Pietro

In questi ultimi tempi si è sentito parlare molto del Bunga-Bunga; tutti lo abbiamo sentito nominare almeno una volta, ma nessuno ancora sa bene cosa sia! Le teorie sono tante (alcune anche credibili ed interessanti), gli opinionisti ad esprimersi sull’argomento sono ancora di più, ma nessuno che sia sicuro di ciò che dice. Il termine è arrivato alla cronaca tramite la ormai celeberrima Ruby, la minorenne che mentendo sulla propria età è entrata nella schiera delle donnine di Silvio. Tutto ciò che ha da dire Ruby, che da questa storia ha guadagnato una montagna di soldi per conse-guenti apparizioni ed interviste, è che se queste cose vengono a galla è colpa di Berlusconi che non agisce con sufficiente cautela, fa-cendo entrare nella sua villa donne che nemmeno conosce e senza giuramenti di segretezza. Ma cos’è davvero salito a galla? Ruby, prorompente ragazza marocchina, ha confessato di essere stata ai festini Berlusconiani (racconto avvalorato da Emilio Fede), e di aver ricevuto ben 30.000 euro per prestazioni sessuali concesse a Silvio. Raccontando di questo, si è lasciata scappare indiscrezioni sui fatti, nominando appunto questo Bunga-Bunga. Su internet si è subito diffusa l’eco dell’ambigua notizia. C’è chi dice che si tratti di un rituale africano che il presidente avrebbe copiato dalle usanze di Gheddafi, massima autorità politica della Libia, che prevede un ballo, e successivamente festeggiamenti a basse di pene-trazione anale. Insomma, qualcosa di molto spinto per un pezzo d’antiquariato datato 1936 come Berlusconi, ma dopo che la sua stessa ex-moglie lo ha definito malato. Interessante come tra le dichiarazioni di Veronica Lario (pronunciate molto prima dello scandalo Ruby) ci fosse “non posso stare uno che va con le minorenni”. C’è dunque da chiedersi se quando Silvio si riferisce a i suoi numerosi scandali sessuali con termini come “fandonia, montatura, complotto”, stia dicendo la verità oppure no. Guardando nel passato però, oltremare, è stato scovato un riferimento al Dreadnought hoax, beffa della Dreadnought, o come lo intitolò il Western Daily Mercury: The Bunga-Bungle. La “beffa”, svoltasi in Inghilterra, risale al 7 febbraio 1910. Cinque giovani borghesi britannici, tra cui i due scrittori Virginia Woolf e Horace de Vere Cole, il capo, si presero gioco della marina inglese fingendosi importanti figure politiche dell’Abissinia in visita alla Dreadnought, nave da battaglia molto rinomata all’epoca. Quindi questi ragazzi, vestiti in modo strambo e truccandosi di nero, fecero un giro turistico della nave con tanto di guida e traduttore, esclamando “Bunga-Bunga!” ad ogni pro-dezza tecnologica che gli veniva introdotta. Gli artefici dello scherzo fecero poi pervenire il tutto ai giornali, ridicolizzando i poveri marinai. Per quanto questa sia interessante la vita privata del premier, sorge il dubbio che sia l’ennesimo ten-tativo di distrarre le masse dai problemi effettivi dello stato, distogliendo l’attenzione dalla crisi politica e fingendo che non esista.

""""Meglio fascista che frocio""""- Alessandra Mussolini di Daniele “icona gay del Nomentano” Fiani

Abbiamo tutti diritto alla nostra opinione, almeno fino a quan-do resterà, in questo paese, la libertà di parola (la libertà di stampa ,invece, ce la stiamo già giocando). Stabilita questa premessa, ci si interroga sul coraggio che alcuni uomini del-l’informazione e della politica italiana dimostrano quando fan-no determinate dichiarazioni. Per ascoltarne alcune, basta accendere, per la sezione “uomini dell’informazione”, ogni sera la TV alle 18.55 e selezionare Rete4 . Troverete il signor Emilio Fede, che dal 1992, anno in cui è diventato direttore, fino ad oggi, ci diverte con le sue fantasiose celebrazioni del premier Silvio Berlusconi. Ecco alcune delle sue perle: • “Non sono fazioso è che tutte le notti sogno Berlusconi” • “La telecamera per me -posso dirlo?- è come un orga-

smo” (dopo aver scambiato una telecamera per il Premier).

• “Mi licenzio se po’ si scrive con l’apostrofo” • “Il congiuntivo è un’imperfezione della lingua Italiana!” • Penso che però l’apice lo abbia raggiunto qualche giorno fa: • “Un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi

ragazzi!” sulle manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini.

Per ascoltare invece le dichiarazioni nella sezione “uomini del-la politica” bisogna cercare più attentamente su internet, per-ché strano caso sulle televisioni non compaiono (chissà per-ché?). Politico famoso nel pronunciare dichiarazioni imbarazzanti per

tutta l’Italia (tranne per uno: vedere sopra) è proprio il Cava-liere Berlusconi. • “Mi si accusa di aver detto che i comunisti mangiano i bam-

bini. Ma se volete posso organizzare un convegno in cui di-mostrerò che i comunisti hanno realmente mangiato i bambi-ni.”

• “Ho insegnato al Milan come si gioca a calcio” • “Arafat mi ha chiesto di dargli una TV per la striscia di

Gaza; gli manderò Striscia la Notizia” • “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini man-

dava la gente a fare vacanza al confino” • “Lo senti questo profumo, Costanzo? Sono in odore di santi-

tà” • “Accusare di corruzione me è come arrestare madre Teresa di

Calcutta perché una bambina del suo istituto ha rubato una mela”

• “No, non ho parlato di pena di morte con i leader cinesi. D’-altra parte bisogna pensare al rapporto col numero degli abitanti. I cinesi sono talmente tanti”

• “E’ meglio essere appassionati di belle ragazze, che essere gay!”

Insomma, come ho detto all’inizio, tutti possono avere la pro-pria opinione, ma, a costo di sembrare assolutamente di parte e discriminatorio, non tutti la possono pronunciare. È quindi compito dello stato e dell’informazione pubblica, de-nunciare queste dichiarazioni e comportamenti inappropriati… Ma che dico?, sono proprio lo stato e l’informazione pubblica gli stessi autori di queste dichiarazioni.

6666 The Daring Voice • 6 Dicembre 2010

Il decalogo dei

rappresentanti di classe di Davide Crosilla

A partire da questo numero, la redazione ha intenzione di dedicare puntualmente uno spazio alla struttura democratica dell’istituzione scolastica, trattando ogni aspetto dal punto di vista del semplice studente, in mondo da renderci piu’ partecipi ma soprattutto consapevoli nei

confronti di questa realta’ in cui dobbiamo vivere ogni giorno. Con il suggerimento di alcuni nostri lettori, abbiamo ritenuto opportuno dedicare un articolo alla descrizione della figu-ra del rappresentante di classe della componente studenti. In particolare riteniamo che questo specchietto possa essere utile a ragazzi e ragazze del primo anno, che per la prima volta si sono trovati a dover eleggere i loro rappresentanti (o ad essere eletti) e che probabilmente non hanno ancora ben chiari quali siano esattamente i doveri e i diritti di questi, vuoi per una manchevolezza dei professori, che talvol-ta ai nuovi arrivati illustrano l’argomento con superficialità, o per assenza di interesse per questa carica relativamente importante all’interno della classe e dell’istituto. Come ben sanno anche gli studenti più anziani, l’elezione dei rappresentanti di classe viene vissuta con estrema legge-rezza, dimenticando che essa è uno dei massimi momenti democratici all’interno della scuola. Questo accade perché spesso, nel’immaginario comune, tra le funzioni degli eletti spiccano solo quella di prendere il registro di classe quando si va in palestra o quella di andare dai bidelli a prendere il gesso. Inoltre nel nostro Regolamento d’Istituto questa carica è menzionata solo di sfuggita. Ecco perché sentiamo l’esigenza di eliminare questa diffusa ignoranza in materia. La figura del Rappresentante degli Studenti nasce, insieme a quella del Rappresentante dei Genitori, con la promulga-zione dei Provvedimenti Delegati sulla scuola, risalenti al 1973, che prevedono l’elezione, ogni anno, di due rappre-sentanti per classe che partecipino ai Consigli di classe e che abbiano diritto a richiedere al personale docente, con mini-mo tre giorni di anticipo, due ore di assemblea al mese, a patto che ogni assemblea si tenga in un giorno diverso dalle precedenti e che ne venga redatto un verbale da consegnare in Presidenza. Eccovi un riepilogo di diritti e doveri di un rappresentante di classe “modello”: • Diritto di richiedere, presentando un ordine del giorno in Presidenza, fino a due ore di assemblea di classe al me-se, per raccogliere opinioni ed idee dei propri compagni in previsione dei consigli di classe • Dovere di nominare un segretario che rediga un verbale dell’assemblea

• Dovere di organizzare il lavoro dell’assemblea con ordine e spirito costruttivo

• Dovere di sospendere l’assemblea, qualora essa non si svolga in maniera adeguata, richiedendo al docente il ritorno della classe alle normali attività didattiche • Diritto e dovere di partecipare attivamente ai consigli di classe e ai Comitati cui è invitato, senza subire penalizza-zioni di alcun tipo • Dovere di segnalare eventuali problematiche della classe al personale scolastico

• Dovere di non occuparsi di casi singoli all’interno della classe durante i lavori del Consiglio di classe o dei Comitati • Dovere di informare i compagni circa le posizioni e le decisioni prese nelle assemblee a cui partecipa

• Diritto di esprimere liberamente la propria opinione

• Dovere di mantenere un comportamento consono all’ambiente scolastico e di essere in questo un esempio per i propri compagni • Dovere di correggere i compagni che tengono atteggiamenti scorretti o pericolosi

• Dovere di aiutare i compagni in difficoltà

• Dovere di provvedere personalmente della gestione del denaro corrente per le iniziative di classe Sperando di aver riassunto al meglio gli obblighi e i diritti dei nostri Rappresentanti, chiudiamo citando uno dei punti dell’articolo 4 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti:

Lo studente/La studentessa ha il dovere di partecipare alla vita democratica della scuola, assumendo le responsabilità personali e quelle derivanti

dalle funzioni di rappresentanza previste nei vari organi scolastici.

The Daring Voice • 6 Dicembre 2010 7777

Giorno di assemblea, aula magna piena, ben 6 liste pron-te al dibattito, alunni pieni di volantini coi loro program-mi… L’assemblea del 13 Novembre non è stata come le altre. “Grazie alla minchia” voi direte, “era il giorno del dibat-tito delle liste!” Sì, ok, avete ragione. Quello che intende-vo io, è che si respirava un’aria diversa rispetto agli anni passati. È stata un’assemblea dove si è finiti a parlare di cose as-solutamente fuori tema, ma che proprio per questo (triste a dirsi, in effetti) ha avuto una partecipazione che rara-mente si ricorda negli anni passati. Maggior coinvolgimento delle liste: infatti, con mio im-menso stupore, non si sono limitati a parlare i capolista, ma sia la presentazione dei punti dei programmi sia il dibattito sono stati vissuti da tutte, o quasi, le persone che quel giorno erano dietro quei banchi a proporsi come nuovi rappresentanti di istituto. Maggior coinvolgimento dei votanti, pronti a far sentire sotto pressione gli oratori. Un chiaro e tondo “non cerca-te di fregarci con le belle parole”. Un’assemblea sabotata da un microfono col singhiozzo, ma che ha aiutato a smorzare l’atmosfera con qualche risata. Dietro i banchi vedevamo: a sinistra Papetta “il corag-gioso”, per nulla preoccupato dal portare avanti da solo la sua lista; “Gente Che Spera”, a volte criticati per i trop-pi attacchi alle altre liste, ma comunque propinanti buo-ne idee; “Figli Della Stessa Rabbia”, che a dispetto del nome hanno mostrato una grinta minore del previsto, ma comunque supportati da un buon programma; la lista uscente “ControVento”, che vivendo un po’ di rendita sul buon operato Boncioliniano durante l’anno passato, chiede la stessa fiducia che le è stata data nelle elezioni per la consulta; “Movimento Nazionale Studentesco” , la lista dell’edilizia, molto concentrata sul piano strutturale della scuola; e l’immancabile lista del Blocco Studente-sco, “Giovinezza al Potere”. Come sempre, la discussione è stata serratissima, e vissu-ta in maggior percentuale da quelli che secondo alcuni erano i favoriti: ControVento e Gente Che Spera. Una lotta che ha visto la lista precedentemente eletta spesso costretta a stare sulle difensive dagli “speranzosi” e dai “rabbiosi”, pieni di paura che si voti per inerzia (cit. A. Ma-riani, FDSR) per via di un anno passato piuttosto bene sotto le redini di Bonciolini. Sempre come critica ai Con-tro Vento, Eugenio Papale ha sollevato la discussione sulle derattizzazioni, che possono alleviare il problema ma non lo possono risolvere, non essendo possibile impe-dire a nuovi ratti di venire in villeggiatura nel nostro edificio. I ControVento si sono difesi egregiamente, mol-

to spesso grazie alle innegabili capacità oratorie di Simo-ne Flammia (datemi pure del lecchino), che non sono certo passate inosservate. La discussione ha visto critiche partire anche dal pubbli-co: un ragazzo senza paura si è appropriato del microfo-no, e dopo qualche balbettamento (non dovuto all’agita-zione) si è alzato in piedi ed ha fatto presente la parteci-pazione quasi inesistente al dibattito dei vari membri della lista “Giovinezza al Potere”, escluso, ovviamente, il pluridecorato Daniele Castellani ( già eletto alla consulta e ora anche all’istituto. Ma non si è trattato solo di critiche: Papetta, ad esempio, si è concentrato sulla raccolta differenziata mentre gli “speranzosi” si sono detti propensi a far installare, all’in-terno dell’Istituto, il tanto discusso distributore di pre-servativi; “Il Blocco”, come d’abitudine, si è invece preoc-cupato della parte sportiva della vita scolastica. Contro-Vento ha diretto la sua attenzione sull’informazione de-gli studenti circa temi, sia politici che scolastici, che ci riguardano direttamente, per creare finalmente una co-scienza comune con cui combattere gli errori degli “onorevoli politici”. Movimento Nazionale ha invece a cuore la riqualificazione dell’edificio scolastico e infine i “rabbiosi” hanno presentato un programma molto ampio, ma attuabile e ben elaborato. Una cosa, però, è stata lampante: tutti loro hanno mol-ta voglia di fare, e di dimostrare che i loro programmi non sono solo chiacchiere. In uno stato in cui gli studenti vengono sempre meno ascoltati, si leggeva negli occhi dei papabili una smisurata voglia di cambiare il sistema, tutti insieme, uniti per un obiettivo comune; destra e si-nistra, di tutte le scuole, tutti insieme per farsi forza l’un l’altro. Al di là dei discorsi affini al tema centrale dell’assemblea, ci sono stati dei ritorni di fiamma di due controversie ormai storiche: la rivalità tra giornalini, in cui è interve-nuto anche di un accesissimo Ammiraglio Ackbar, che si è legata poi al dislivello di considerazione tra centrale e succursale. Quest’ultimo argomento ha visto l’inaspetta-to intervento del Preside Cipollone, il quale, dopo aver spiegato la scelta logistica di svolgere l’assemblea in cen-trale (cui è seguita ad esempio quella di tenere il Comita-to studentesco in succursale) ha ribadito e precisato l’unità tra le due sedi, assicurando la sua più completa disponibilità in questa direzione. Votazioni del lunedì, risultati: Maccaferri 225 voti, Vul-pis 214, Castellani 261 e Flammia 164. Si riafferma dunque ControVento con ben 3 eletti, senza contare il piazzamento di Satta in consulta, accompagna-ti da Castellani di Giovinezza Al Potere.

Assemblea d’’’’istituto: Il resoconto

di Cristiano “Leaks” Di Pietro .

L’assemblea di istituto che ha visto la presentazione delle liste si e’ svolta tra dibattiti ed imprevisti: eccone uno spigliato riassunto.

8888 The Daring Voice • 6 Dicembre 2010

La segnalazione Abbiamo ricevuto questo contributo via mail da un Remailer (quindi un contatto anonimo e

non rintracciabile) che abbiamo ritenuto opportuno come segnalazione.

Sono stati giorni di tensione quelli che hanno ca-ratterizzato il Nomentano, in particolare la sede succursale. Per aderire alle proteste contro il mi-nistro Gelmini e il disegno di legge 1905, un gruppo di studenti ha deciso autonomamente di occupare la sede di via Casal Boccone. Son state fatte due assemblee il giorno prima dell'occupa-zione, nonostante fosse evidente la netta minoran-za dei ragazzi favorevoli a questa iniziativa (130 alunni su 1.300 non sono la maggioranza!) la mat-tina abbiamo trovato i cancelli chiusi e qualche personaggio, esterno alla scuola e molto più gran-de, a prendersi casualmente un caffè al bar davanti scuola. L'occupazione non ha avuto successo, ep-pure dopo pochi giorni ha ricominciato a girare

una strana voce per i corridoi: una nuova occupazione in programma. Questa volta la gente che vi parteci-pa sembra essere di più e soprattutto sembrerebbe molto più motivata. Quindi anche lunedì la stessa sto-ria: catene ai cancelli, striscione alla finestra (tra l'altro scritto su manifesti della Polverini; strana coinci-denza che si commenta da sé), qualche faccia nuova nel cortile, ma sempre gli stessi figuri al bar a pren-dersi il caffè. Anche questa volta fallisce; dopo 5 ore infatti i cancelli vengono riaperti e viene organizzata l'ennesima assemblea, dove vengono mostrate più di 600 firme di studenti ormai stufi di questa presa di posizione; però tutto è andato secondo i piani degli strani personaggi che citavo prima, che nel frattempo dal bar si sono spostati davanti i cancelli non facendo altro che gridare "Questo è suolo pubblico, io qui rimango!". La gente che stava dentro, che aveva giuste motivazioni ed era convinta e responsabile delle proprie azio-ni, non sa o forse fa finta di non sapere cosa è successo fuori la scuola. L'occupazione è passata, non solo sui siti internet ma anche al TG regionale, come protesta organizzata da un unico partito politico. Un’oc-cupazione strumentalizzata, inutile negarlo. Inutile sia per quelli che, inconsapevolmente, hanno contribuito, sia per quelli che conoscevano benissimo i piani dei loro "superiori" e nonostante ciò hanno piegato la testa ed hanno contribuito con atti incivili, come quello di ridicolizzare lo striscione fatto da studenti contro l'occupazione, appendendolo ad una fine-stra capovolto e con una croce nera sopra. Atti incivili, decisioni antidemocratiche, invettive... questo è successo nella nostra scuola. Queste persone hanno fatto passare come propria una protesta degli studen-ti, ci hanno sfruttati e ingannati, ci hanno resi loro pedine; ma è arrivato adesso il momento di capire, di reagire. Non possiamo permettere che persone alzino cori contro le divisioni politiche alle manifestazioni e nel frattempo si mettono in posa (con atteggiamenti tipicamente nostalgici) per foto che finiranno sui propri siti, dove prenderanno loro, e il loro partito, il merito di tutto. Non possiamo permettere che perso-ne più grandi si intromettano in questioni a loro del tutto estranee. Non possiamo permettere che studenti ricevano minacce da persone che non dovrebbero neanche trovarsi nei paraggi delle scuole. Ma soprattutto non possiamo permettere che una ragazza, una studentessa, abbia dovuto subire questa "punizione" perché ha espresso i propri ideali. Siamo passati dalle parole ai fatti. Già, perché il giorno do-po le minacce la ragazza in questione ha trovato il proprio motorino sfasciato in più parti, in seguito al suo dissenso espresso verso questa minoranza. Questo atto di pura violenza non deve passare inosservato, dobbiamo essere solidali e uniti, ma soprattutto renderci conto di quello che sta succedendo. “Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee.” (Voltaire)

The Daring Voice • 6 Dicembre 2010 9999

ORIZZONTALI 1. Il Magnifico 7. Imperatore romano dal 98 al 117 sotto il quale l'Impero raggiunse la sua massima estensione 13. Politico italiano rapito e ucciso dalle Brigate Rosse 15. Risolse gli enigmi della sfinge 16. Conquistatore mongolo del XIV secolo 18. Bettino (politico italiano) 19. Morante (scrittrice) 20. Franklin (cantautrice gospel) 22. No è problema suo, no te vuole ajuta-re 23. Dispari in reale 25. Verso l’alto 26. Abbreviazione per deputati 28. Una delle più importanti famiglie nobili di Roma 31. Caesar in Russo. 34. Scrisse Frankenstein 39. A Roma fu Africano o Emiliano 42. Watson (attrice) 43. Dispari in neri 44. Fedele compagno di BatMan 45. Né tua né sua 46. Pittore spagnolo del XVIII secolo 47. Il Grande.

Il cruci-fama di Alessandro “Cip” Vannini

VERTICALI 1. Teologo tedesco iniziatore della riforma protestante 2. Nome molto in voga tra i faraoni egizi 3. Parmenide e Zenone facevano parte dell’omonima scuola 4. Iniziali dell’attore De Niro (al contrario) 5. Emile giornalista e scrittore fran-cese della seconda metà dell’800 6. Nome del comico Fantini 7. Politico russo esiliato e poi giusti-ziato in quanto oppositore di Stalin 8. Estremi di Roberto 9. Mezzo tiranno di Siracusa (latino) 10. Il primo uomo 11. 37° presidente degli Stati Uniti d’America coinvolto nello scandalo watergate 12. Si scrive quando una funzione tende a zero da destra 14. Il Piece di Monkey D. Luffy 17. Re dei Visigoti passato alla sto-ria per il Sacco di Roma

18. Iniziali di Ancelotti 21. Leader dell’Iraq dal 1979 al 2003 e giustiziato nel 2006 24. Iniziali di Nesta 27. Toriyama creatore di DragonBall 29. L’ultimo tiranno di Atene 30. Seconda metà di Cosimo 32. Prima parte del nome del leader iraniano odierno 33. Gruppo musicale americano di rock alternativo 35. Gestisce la rete autostradale e stradale nazionale 36. A Roma furono 7 37. Coleridge e Wordsworth erano soliti trascorrervi i momenti di tran-quillità, tant’è che vennero ribattez-zati Poeti del… 38. Cantante e musicista irlandese 39. Dispari in sarta 40. Mezzo iban 41. International Iberian Nanote-chnology Laboratory 45. Iniziali di Manzoni .

- La redazione - DDDDOCENTEOCENTEOCENTEOCENTE R R R REFERENTEEFERENTEEFERENTEEFERENTE:::: prof. Giuseppe “mr. Cock” Gallo

DDDDIRETTOREIRETTOREIRETTOREIRETTORE:::: Admiral Ackbar CCCCAPOREDATTOREAPOREDATTOREAPOREDATTOREAPOREDATTORE:::: Simone R. “Diplomatico” Flammia

RRRREDATTORIEDATTORIEDATTORIEDATTORI (in ordine totalmente casuale): (in ordine totalmente casuale): (in ordine totalmente casuale): (in ordine totalmente casuale): Daniele Fiani, Davide Crosilla, Cristiano “Leaks” Di Pietro, Alessandro “Cip” Vannini..

Admiral Ackbar presenta

IL CONTROLLO DELLE NASCITE

DEL THE DARING OICE!

Stanco di preoccuparti per un profilattico che potrebbe bucarsi e regalarti un discendente che non puoi permetterti?

Non puoi fare a meno di comprare quelle belle stecche di nicotina e catrame che porranno fine alla tua vita precocemente e dolorosamente, senza un minimo di dignita’, e non ti bastano i soldi per i preservativi?

Sei una tediosa femminista che sostiene sia ingiusto che solo i maschi possano avere un contraccettivo ad hoc,

monouso, da portare comodamente nel portafoglio?

Fai parte di uno di quei fastidiosi gruppi che pretendono distributori di contraccettivi negli istituti pubblici tanto per creare polemica con le istituzioni religiose?

La scusa del ciclo irregolare non regge piu’ per farti comprare la pillola da mammina?

�� ���� ��� �� �� ���� �� ��� ���� ����� ���� ��� �� �� ���� �� ��� ���� ����� ���� ��� �� �� ���� �� ��� ���� ����� ���� ��� �� �� ���� �� ��� ���� ��� Sì, hai capito bene! Con VERCINGE, LA STRISCIA CHE RESTRINGE, hai un rimedio pratico e sicuro da utilizzare per evitare

malattie fastidiose e pargoli a cui non sapresti dare un’educazione decente! Proprio cosi’! Segui le semplici istruzioni e divertiti,

Xk ora k 6 giovn dv fare all’aMoRe e sBaLlArTi, cioe’!!!!1!!1!uno!!

Prendi un paio di forbici dalla punta arrotondata. Fatto? Ritaglia qui sotto lungo la linea tratteggiata, ma senza l’aiuto di un genitore, o potrebbe scoprire le tue intenzioni!!1one!! Ed ora, Vercinge, la striscia che restringe è pronta! Ecco le modalità d’uso: la donna deve prendere in mano Vercinge e premerla contro il lato interno di un ginocchio; poi de-ve avvicinare entrambe le ginocchia fino a farle toccare e infine lasciare Vercinge, in modo che essa rimanga comunque al suo posto, premuta dalle gambe. Note: Il contraccettivo è attivo fintantoché rimane a contatto con entrambe le ginocchia; strappi, fori e quant’altro non ne intacche-ranno l’efficacia. Tenere lontano da fiamme libere ed evitare il contatto con gli occhi.

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