The Blackboard N°0
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The
BLACKBOARD Febbraio 2013 N° 0
Pannelli fotovoltaici a scuola
“Diverso da chi?”
Libertà di Stampa
Versione a colori
The BLACKBOARD
The BLACKBOARD
Cultura e Società
inside
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Politica
Scuola
Rubriche
E’ con vero piacere che vedo giunge-
re alle stampe il primo numero del
nuovo giornalino del Nomentano e
che auguro ai suoi collaboratori di
continuare con entusiasmo il lavoro
appena cominciato.
Quando sono arrivata a dirigere nel
settembre del 2011 il Liceo Nomen-
tano i giornalini erano due, eredità
della storia di questo Liceo degli ul-
timi anni.
In pieno accordo con i componenti il
Consiglio d’Istituto proponemmo
che il “giornale” del liceo, espressio-
ne di tutte le voci degli studenti, tor-
nasse ad essere uno solo.
Ed ora questo progetto si avvera!
L’autunno scorso è stato complesso e
tormentato per le molte agitazioni
nelle scuole e il blocco delle attività
del POF ha rallentato l’avvio di tutte
le iniziative, giornale compreso; ora,
finalmente, il giornale è pronto a
partire!
Mi auguro che esso ospiti in un con-
fronto aperto e democratico, che
sempre mantenga però i toni della
correttezza, le diverse posizioni ed
opinioni degli studenti del liceo e che
la redazione si faccia garante di que-
sto.
Il mio ringraziamento va ai Docenti
che – come è ormai tradizione - col-
laborano a questa iniziativa ma, so-
prattutto, va a tutti gli studenti che
parteciperanno come redazione e
come collaboratori.
In questo anno ci siamo conosciuti
meglio ed io ho piena fiducia nel vo-
stro impegno.
Buon lavoro!
The BLACKBOARD
FINALMENTE!
vunque guardiamo, in
questi giorni, non vediamo
altro che numeri prevalere
sulle idee, problemi di contabilità
soffocare i progetti, l’ambizione tra-
sformarsi in rassegnazione. Chi vor-
rebbe costruire si trova costretto ad
impegnare le proprie forze nella pro-
testa, chi voleva crescere ora cerca di
galleggiare. Ma quando si parla di
“crisi” si trascura il significato più
intimo della parola stessa: “scelta”.
Possiamo restare passivi di fronte
agli accadimenti, possiamo lasciarci
trasportare dal distruttivo sentimen-
to del “rompiamo tutto” oppure,
presa coscienza delle nostre capacità
e dei nostri obbiettivi, scegliere e,
soprattutto, costruire la strada che ci
consenta di realizzare i nostri pro-
getti. E’ in questo modo che il nuovo
giornale del Nomentano si propone:
essere un’esperienza costruttiva,
critica, propositiva e di orientamento
per gli studenti. Insieme agli altri
rappresentanti d’Istituto siamo ri-
masti piacevolmente colpiti dalla
larghissima adesione che il progetto
ha avuto sin dal suo primo momento
di vita, dalla risposta immediata che
abbiamo ricevuto, dall’entusiasmo
con cui i nostri compagni hanno in-
vestito il loro tempo ed il loro impe-
gno in The Blackboard.
Con questo numero zero inizia un
percorso che deve essere di continuo
miglioramento, di costante innova-
zione, di massima apertura alle idee
ed alle persone che desiderano met-
tersi in gioco.
Un percorso che, ne sono sicuro,
avrà una lunga vita e numerosi pro-
tagonisti.
Per il vostro nuovo giornale d’Istitu-
to avrei voluto scrivere qualcosa di
“grandioso” e di “magico”. Fornirvi
parole adatte all’impresa che state
per avviare. Regalarvi concetti e
pensieri sui quali riflettere tutti in-
sieme, genitori e docenti compresi.
Mi accorgo, però, che non sono tem-
pi…
La realtà si disfa, si frantuma, evapo-
ra… Ciò che rimane è il nostro
sguardo sempre più dubbioso e per-
plesso, i nostri occhi sempre più ti-
tubanti…
Allora? Allora cosa dobbiamo dire?
Cosa dobbiamo fare? Da dove ripar-
tire?
Ogni tentativo di risposta, a questo
punto, mi sembra vano e inopportu-
no… Posso dirvi o augurarvi solo
questo: abbiate coraggio, il coraggio
di un’alba che affronta un nuovo
giorno! Noi siamo al tramonto e del
coraggio iniziale vagheggiamo solo
la nostalgia.
Per voi, invece, l’orizzonte dei gior-
ni è ancora aperto! Non cercate di
nascondervi. Abbiate il coraggio di
inseguire voi stessi, non la vostra
ombra, ma la carne e il sangue dei
vostri sentimenti e del vostro cuore.
Cari ragazzi
EDITOR’S letter
IL PROGETTO DEL
FOTOVOLTAICO A SCUOLA
Scuola
The BLACKBOARD
enso che tutti vi
sarete chiesti al-
meno una volta che
ci fanno quei tele-
visori posizionati
sulle pareti in alcuni punti
della scuola. Ebbene sono
televisori direttamente
collegati alle strutture dei
pannelli fotovoltaici collo-
cati sul tetto.
Ma la domanda è: come
mai questi pannelli non
sono ancora entrati in
funzione?
A questa domanda ha for-
nito alcune risposte la dirigente
scolastica che si è gentilmente
sottoposta ad un’intervista, spie-
gando che le strutture delle scuo-
le superiori sono di perti-
nenza della Provincia che
ne ha la giurisdizione. Le
scuole medie ed elementa-
ri invece sono di compe-
tenza del Comune. Dun-
que tutti i lavori che ri-
guardano le strutture del-
la scuola, come l’impianto
elettrico, l’impianto dei
termosifoni, le linee tele-
foniche vengono gestiti
dalla Provincia che assegna la
manutenzione di questi servizi a
ditte esterne. Ad esempio per il
problema del contatore elettrico
mal funzionante in Succursale, la
dirigente si è dovuta rivolgere
alla Provincia che a sua volta ha
dovuto richiedere l’intervento
alle ditte a cui aveva precedente-
mente affidato la manutenzione
di tali servizi. Un iter di questo
genere non può far altro che al-
lungare i tempi per qualsiasi tipo
di intervento. Anche in Centrale
per la caduta di una finestra è
stato necessario inviare una let-
tera alla Provincia che per risol-
vere il problema ha dovuto per-
correre le tappe di cui sopra. Non
sarebbe più opportuno e proficuo
che competenze di questo genere
fossero delegate direttamente al
Consiglio d’Istituto? Per quanto
riguarda i pannelli solari, parec-
chio tempo fa sono stati
istallati sia in Centrale
che in Succursale impie-
gando risorse della Pro-
vincia. Il motivo per il
quale a tutt’oggi non sono
funzionanti è che tali fon-
di sono esauriti, ovvero
non sono state previste le
risorse necessarie per il
loro completamento e la
loro operatività. Ebbene siamo in
Italia: il paese delle promesse non
mantenute. Indubbiamente la
dirigente scolastica sostiene l’uti-
lizzo dei pannelli fotovol-
taici e di altre fonti di
energia rinnovabili a
scuola in quanto porterà
un giorno un grande ar-
ricchimento e senz’altro
si può affermare che la
nostra scuola sta cercan-
do sempre più di seguire
una linea ecologica, come
ci mostra la recente in-
troduzione dei contenitori
per la raccolta differenziata. Ciò
nonostante la strada da percorre-
re per migliorare le cose appare
ancora lunga.
■■■
Politica
The BLACKBOARD
el febbraio 2007
su Libero usci-
rono un articolo
e un commento
in cui si parlava
del giudice tutelare G. Cocilovo;
la vicenda, rivelata da La Stam-
pa , riguardava una 13enne che il
tribunale di Torino aveva auto-
rizzato ad abortire ma che poi era
finita in una clinica psichiatrica
per le conseguenze della vicenda.
L’articolo di Libero era firmato
da A. Monticone mentre il com-
mento era firmato dallo pseudo-
nimo “Dreyfus”, il quale conclu-
deva scrivendo che «se ci fosse la
pena di morte e se mai fosse ap-
plicabile in una circostanza, que-
sto sarebbe il caso. Per i genitori,
il ginecologo, il giudice».
Il giudice tutelare – neppure no-
minato – sporse immediatamente
querela: e siccome il commenta-
tore non era riconoscibile la re-
sponsabilità ricadde interamente
sull’allora direttore A. Sallusti.
Da qui la condanna per cosiddet-
to “omesso controllo”: un reato
colposo per definizione, che dun-
que vede molti suoi colleghi in
condizioni ben peggiori delle sue.
Il giorno della sentenza, accadde
un fatto decisamente singolare: il
giudice, una donna, lesse il dispo-
sitivo che condannava Sallusti a
pagare circa 5mila euro e M. a
pagarne 4000 (più 30mila di ri-
sarcimento, sempre enorme nel
caso dei magistrati) ma nelle mo-
tivazioni della sentenza lo stesso
giudice si dispiacque per essersi
dimenticato di prevedere una pe-
na detentiva. Sia il querelante sia
la Procura sia gli avvocati propo-
sero tuttavia appello (perché in
Italia si propone sempre appello,
anche quando pare illogico o esa-
gerato) e la sentenza della prima
sezione giunse il 17 giugno 2011.
E qui accadeva un altro fatto sin-
golare: l’avvocato di Libero non
si presentò in aula e neppure il
suo sostituto. Fatto sta che
all’Appello dovette presenziare
un legale d’ufficio – uno che pas-
sava di lì, letteralmente – e così la
sentenza cambiò volto: come ri-
chiesto dall’accusa, Monticone
ricevette un anno con la condi-
zionale e Sallusti si prese un anno
e due mesi senza un accidente di
condizionale, e perché? Forse per
i suoi precedenti di omesso con-
trollo?! Forse per lo strapotere
dei magistrati?! Forse per l’inter-
vento di un politico irritato che
di colpo cambiò le sorti del pro-
cesso?! Forse perché quel com-
mento usciva dalle righe e supe-
rava quel velo di omertà che rico-
pre quasi tutti i giornali italiani?!
O Forse perché la libertà di
stampa è solo un’illusione dove
chi esce dal seminato paga a caro
prezzo?!
Lascio al lettore il giudizio e libe-
ro l’articolo da ogni sfondo poli-
tico poiché casi analoghi videro
protagonisti illustri di ogni
schieramento come il caso del
vignettista Giorgio Forattini
querelato più di 20 volte per le
sue vignette sempre puntuali sul-
la situazione ridicola che avvolge
politicamente il nostro paese.
Mi chiedo dunque se sia possibile
che esistano ancora delle pene
per chi scrive la sua libera opi-
nione sciogliendosi dalle catene
degli schemi politici delle testate
giornalistiche, e che ancora ven-
ga querelato, così da rischiare
una pena, chi dà la sua opinione
in maniera forte e senza precon-
cetti. Apriamo gli occhi e alziamo
la voce. Per dovere di cronaca
Sallusti è implicato in un secondo
processo per tentata evasione da-
gli arresti domiciliari con conse-
guente sospensione dai suoi inca-
richi dirigenziali nei giornali
lombardi.
■■■
NON TAPPATECI LA BOCCA!
Scuola
The BLACKBOARD
A SONG FOR
SOPHIE BAI iamo in periodo di
campagna elettora-
le e quindi comin-
ciamo con gli slo-
gan.
Conosciamo e comunichiamo per
crescere: questo è l’input più
evidente e forte che ha coinvolto
la nostra famiglia nell’esperienza
avuta nell’ospitare Sophie Bai.
Il giorno del suo arrivo, da mam-
ma Italiana, mi ero occupata di
conoscere l’orario e la provenien-
za del suo volo in modo da acco-
glierla puntualmente e, prima
sorpresa, il volo arrivava da
Shangai. Dal contatto Facebook
avevo già visto che Sophie studia
al MIT di Boston ed è di origine
asiatica.
Rispolvero l’inglese e appena ar-
rivata comunichiamo. Scopro
che è una ragazza allegra, solare
e autonoma e che a 22 anni ha
fatto esperienze, come si dice nel
mondo della vela “in solitario”
anche non propriamente comuni,
come aver fatto volontariato in
Ghana insegnando ai bambini.
Ha subito legato con mia figlia ed
ho scoperto che il disordine non
ha …confini, gli armadi sono mo-
bili le cui ante non si chiudono e
gli indumenti non hanno zampet-
te per andare nel cesto della lava-
trice !! Ma queste sono considera-
zioni da mamma. Il rovescio pre-
zioso della medaglia è stato sco-
prire una ragazza dinamica, pre-
parata e organizzata nel lavoro/
studio unito ad un approccio al
mondo e alla vita positivo, inte-
ressato e curioso.
Comune a tutti è l’ amore per le
immagini, si fotografano i mo-
menti da ricordare della giornata,
la tavola apparecchiata con i piat-
ti italiani, il gelato al pistacchio e
al cioccolato , i nuovi amici italia-
ni, la sera al ristorante e via tutto
viene condiviso su ►►►
Scuola
The BLACKBOARD
Facebook con il mondo.
I giorni scolastici trascorrono e
arriva la grande sorpresa della
domenica :l’amore per lo shop-
ping o come si definisce Sophie “
shopaholic” , il nostro shopping
compulsivo . Nella serata di ritor-
no dalla giornata passata al cen-
tro mi chiede : “ Come mai nei
negozi mi credono tutti Giappo-
nese e non Cinese?….Cosa avreste
risposto Voi?.... Le ho tentato di
spiegare che sì poteva essere una
non precisa conoscenza delle di-
versità dei tratti somatici, ma
soprattutto si trattava
di una diversità com-
portamentale !
E’ stata una bella
esperienza, per
me e per
Francesca
che con
Sophie ha
vissuto un
r a p p o r t o
di amicizia
e confidenza,
ha conosciuto
un modo diverso
di vedere la scuola e
le cose e ha vissuto
delle emozioni da
“VACANZE RO-
MANE” . Eh sì il
giro in carrozzel-
la , con cavallo e
foto non è una
pratica tipica-
mente Romana!!
■■■
Il 12 novembre abbiamo occupato le
sedi centrale e succursale del No-
mentano. La decisione è nata dalla
volontà di noi studenti di voler lotta-
re contro il governo Monti e contro
il ddl “ex Aprea”, un insieme di nor-
me per regolamentare e ridefinire il
funzionamento delle istituzioni sco-
lastiche. Per la prima volta in questi
ultimi anni gli studenti e i professori
si sono trovati dalla stessa parte per-
ché colpiti anche loro da tutto ciò.
Noi come unica scuola, e non come
sedi separate, abbiamo e sottolineo
abbiamo deciso che il modo migliore
per portare avanti la nostra protesta
era l’occupazione. Tale forma di lot-
ta da molti però è stata interpretata
in modo sbagliato perché è stata vi-
sta soltanto come un momento per
potersi svagare e non fare nulla. Ma
è completamente sbagliato. Credo
che in questo stato Italiano dove i
governanti non danno voce al popo-
lo, anche se lo stato siamo noi comu-
ni mortali e non loro, l’occupazione
con la giusta coordinazione e con i
giusti ideali ,che siano di destra o di
sinistra, sia il modo più incisivo per
farsi ascoltare. Non è importante che
tu sia comunista fascista o anarchico,
è importante raggiungere uno scopo
comune, quello di un’Italia più pulita
e trasparente. Il Nomentano è riusci-
to anche a continuare la sua lotta
contro la strumentalizzazione. Infat-
ti, abbiamo occupato solamente co-
me Liceo Scientifico Nomentano, e
non come “blocco studentesco” o
“senza tregua” o come altra fazione
polita interna o esterna alla scuola.
Per me, e credo anche per tutti gli
altri alunni, l’occupazione è stata
l’esperienza più bella: ognuno si è
legato di più alla propria scuola, per-
ché non è stato solo un momento in
cui protestare o non fare nulla, è
stato un momento in cui noi giovani
potevamo scambiarci le nostre idee e
fare nuove amicizie e compattarci
come istituto. Questa occupazione è
stata molto produttiva : siamo riu-
sciti, nonostante ognuno avesse le
proprio idee, a muoverci come un
unico corpo, dove ognuno aveva il
proprio compito e lo svolgeva con
diligenza. Io sono convinto che se un
politico fosse stato tra noi avrebbe
potuto imparare cosa significhi
ascoltare il cittadino, cercare i giusti
compromessi, guadagnarsi la fiducia
delle persone che deve rappresenta-
re.
■■■
UN’OCCUPAZIONE CHE RIMARRÀ NELLA NOSTRA STORIA
Società e Cultura
The BLACKBOARD
uando cammi-
niamo per stra-
da, andiamo a
fare la spesa o
p r e n d i a m o
l’autobus, siamo bombardati di
messaggi pubblicitari che man-
dano un solo ed unico messaggio:
“compra”. Il Marketing è visto
dalla maggior parte delle persone
come una scienza arida e seriosa
fatta di diagrammi a torta, di re-
gressioni lineari, di preventivi e
consuntivi, di politi-
che di prezzo e stati-
stiche che si basano
solamente sull’eco-
nomia e il mercato.
In realtà è uno studio
molto più approfon-
dito che ha come og-
getto nient’altro che
noi! Ci sono numerosi psicologi
del marketing che ci osservano e
studiano il nostro comportamen-
to, persino cose di cui non ce ne
rendiamo conto: dove ci soffer-
miamo più a lungo, qual è la pri-
ma cosa che notiamo, quale per-
corso è più facile da seguire ecc…
Tutto ciò ad un solo ed unico
scopo: rendere l’atmosfera per-
fetta per invogliarci a comprare.
Al supermercato tutto ciò che
vediamo è frutto di un elaborato
studio. Pensate che i prodotti più
usati (pane, acqua, zucchero, pa-
sta ecc…) sono disposti molto di-
stanti l’uno dall’altro così che,
passando da una par-
te all’altra, ci venga
voglia di qualcos’al-
tro. I carrelli sono
molto grossi per non
far notare la quanti-
tà di cose prese e il-
luderci che possiamo
permetterci di più.
La luce deve essere quella ideale.
Molti produttori pa-
gano un sovrapprezzo
per far disporre i loro
prodotti nei punti
strategici (es: scaffali
all’altezza del viso).
Anche gli odori sono
fatti apposta per far
venire un certo appe-
tito e si è studiata persino la tem-
peratura ideale per fare spese (19
C° circa). Vi siete
mai chiesti perché,
soprattutto quest’an-
no, all’aumentare
della crisi aumentano
anche gli addobbi
natalizi da parte dei
negozi? Anche i colo-
ri contribuiscono a
renderci dell’umore adatto per
fare spese, si pensi al lavoro che
hanno fatto quest’anno a Porta di
Roma. In oltre nei periodi dei
saldi non sono forse quei negozi
che hanno la scritta più grossa e
con l’offerta migliore
ad invogliarci ad en-
trare?! Non è forse
vero che la famosa
scritta “Svuotiamo
tutto” fa un effetto
calamita su di noi?
Sembra incredibile,
eppure siamo osser-
vati e studiati, non dagli alieni
che vogliono conquistare la terra
o da un enorme occhio che cono-
sce tutti i nostri segreti, ma dalla
persona che ti fa la spesa accanto.
Le strategie della psicologia del
marketing sono numerosissime e
per quanto possano sembrare ba-
nali sono veramente efficaci. An-
che su internet siamo soggetti a
un vero e proprio bombardamen-
to di messaggi pubblicitari che,
per quanto possiamo
cancellare in conti-
nuazione, avranno
sempre un minimo di
effetto sulla nostra
psiche! Quindi, mi
raccomando, la pros-
sima volta non fatevi
fregare!
■■■
PSICOLOGIA DEL MARKETING LA SCIENZA CHE CI OSSERVA
Visita
freerice.com
The BLACKBOARD
Società e Cultura
LUCI A TRINITÀ DEI MONTI
PER COMBATTERE LA FAME
ra le tante decora-
zioni natalizie, que-
st’anno Roma ha
ospitato, in cima alla
scalinata di Trinità
dei Monti, un enorme albero di
Natale con fine umanitario. L’
impianto luminoso, alto 25 metri,
realizzato con ben 132 mila luci
led e con una potenza di soli 12.5
kW, fa parte del progetto “Luce
per la libertà – libertà dalla fa-
me”, lanciato dall’ Ambasciata del
Belize in Italia in collaborazione
con Edison e con il Comune di
Roma, per promuovere il pro-
gramma di alimentazione scola-
stica delle Nazioni Unite e fornire
pasti caldi ai bambini di Haiti e
dei Paesi caraibici. L’albero della
luce, inaugurato lo scorso 6 di-
cembre, è stato esposto fino al 10
Gennaio 2013, in occasione del
terzo anniversario del violento
terremoto che ha devastato Haiti,
per la lotta contro la fame. La
fame che colpisce i Paesi sottosvi-
luppati infatti comporta la com-
parsa di malattie infettive e una
morte prematura, impedisce un
adeguato sviluppo fisico e menta-
le e riduce la produttività nel la-
voro. Per sopravvivere le popola-
zioni necessitano di micronu-
trienti molto importanti, come il
ferro, lo zinco, lo iodio e la vita-
mina A, spesso carenti nelle diete
dei Paesi poveri e introdotti, gra-
zie al lavoro delle Nazioni Unite,
da alimenti alla base di crema di
arachidi ad alto contenuto ener-
getico o da alimenti contenenti
cereali, riso, mais, legumi e olio
arricchito con vitamina A; razioni
speciali vengono invece fornite
alle donne incinte o in fase di al-
lattamento, ai bambini al di sotto
dei cinque anni e a persone che
hanno contratto malattie infetti-
ve. Il programma di alimentazio-
ne scolastica è un modo sicuro
per garantire che i bambini
abbiano almeno un pasto nu-
triente al giorno e per spinge-
re i genitori a mandare i figli
a scuola, l’ unica speranza
che hanno per costruirsi un
futuro migliore; inoltre,
mangiando regolarmente,
aumenta anche la concen-
trazione dei piccoli nello
studio. L’ONU sostiene
vari programmi alimen-
tari, tra i quali emerge
il “Cibo in cambio di
lavoro” che garantisce
razioni nutrienti in
cambio di lavoro uti-
le alla comunità: in
questo modo quindi si in-
coraggia lo sviluppo dell’ econo-
mia del Paese, poiché molti non
hanno più bisogno di tempo per
procurarsi da mangiare e presta-
no quindi servizio nei campi agri-
coli, sfruttando le energie per
costruire sistemi di irrigazione e
incrementare la produzione agri-
cola. Un altro programma impor-
tante è quello del “Cibo per la
formazione”: rivolto specialmente
alle donne, permette di dedicare
tempo all’ apprendimento di atti-
vità quali l’ apicoltura e il cucito e
di imparare a leggere e a scrivere
in modo da rendersi in futuro
economicamente indipendenti. Il
WFP, nel piano “Acquisti per il
Progresso”, si impegna ad acqui-
stare a prezzi di mercato grandi
quantità di prodotti, frutto delle
terre dei Paesi poveri, per incen-
tivare il lavoro degli agricoltori
e far migliorare quindi le tecni-
che e gli strumenti agricoli.
Un ultimo ma altrettanto im-
portante problema è quello
della mancanza di risorse
per l’ acquisto del cibo da
parte della popolazione: a
questa sfida, il WFP ha
risposto con la distribu-
zione di vaucher che
permettono a tutti di
comprare una deter-
minata quantità di
alimenti per un certo
valore. Ognuno di
noi può contribuire
alla missione delle
Nazioni Unite, anche con
un semplice click! Andando sul
sito internet www.freerice.com e
rispondendo alle domande del
test, per ogni risposta corretta
doniamo 10 chicchi di riso a chi
ne ha bisogno: un semplice gesto
che può aiutare coloro che soffro-
no la fame.
■■■
Scuola
The BLACKBOARD
robabilmente in
pochi ne saranno a
conoscenza, ma
negli ultimi giorni
dello scorso anno
scolastico, la biblioteca della Sede
Centrale ha avuto un nome: Bi-
blioteca Ferdinando Agnini. Ma
chi era esattamente questo per-
sonaggio? Nato a Catania, ma
romano a tutti gli effetti, il 24
Agosto 1924, Ferdinando Agnini
è stato un partigiano e antifasci-
sta. Proviene da una famiglia so-
cialdemocratica impegnata so-
cialmente e politicamente, in cui
il nonno milita nei Fasci Siciliani,
movimento operaio e contadino
anch’esso di impostazione demo-
cratica e socialista attivo nell’iso-
la tra 1891 ed il 1893, e il padre,
giornalista, si rifiuta di iscriversi
al partito fascista. Si diploma al
liceo classico capitolino “Quinto
Orazio Flacco”, per poi scegliere
gli studi di medicina all’Universi-
tà di Roma. Nel frattempo, sull’e-
sempio del padre, Ferdinando
sviluppa un forte astio nei con-
fronti dei tedeschi e del regime
fascista, così che dopo l’Armisti-
zio di Cassabile dell’8 Settembre
1943, con cui l’Italia dichiara la
sua resa nella seconda guerra
mondiale, comincia la sua parte-
cipazione attiva alla Resistenza:
fonda nel quartiere romano di
Monte Sacro, insieme a Nicola
Rainelli e Gianni Corbi, l’Asso-
ciazione Rivoluzionaria Studen-
tesca Italiana. Tutti i ragazzi che
vi prendono parte hanno tra i 14
ed i 20 anni, idee rivoluzionarie,
progressiste e repubblicane e il
rapporto fra loro non si ferma
alla militanza, ma arriva ad una
fortissima amicizia, mantenuta o
creata. L’ARSI, che può contare
anche su un villino lasciato libero
dai genitori di Ferdinando, tra-
sferitisi al sud con il governo Ba-
doglio, vuole risvegliare le co-
scienze individuali e collettive e si
dà il compito di raccogliere armi
ed informazioni utili per la lotta
ai nazifascisti, organizzare azioni
e sabotaggi, come il taglio dei fili
delle linee telefoniche dei tede-
schi, e pubblicare un giornale
clandestino di protesta, “La No-
stra Lotta”, aiutato in tutto que-
sto anche da gruppi operai e co-
munisti della zona di Piazza
Sempione. Qualche mese dopo,
l’ARSI confluisce nell’Unione
Studenti Italiani. Nel Gennaio del
’44, quando il rettore della Sa-
pienza decide di ammettere agli
esami solo coloro che avessero
aderito al reclutamento militare
della Repubblica di Salò, Agnini
è uno dei principali attivisti a
mobilitare gli scioperi, che arri-
vano a paralizzare l’attività uni-
versitaria. Scampato a una prima
retata tedesca diretta all’ARSI,
riesce a fuggire, ma poi, tornato
15 giorni dopo a Monte Sacro,
viene arrestato nella sua abitazio-
ne il 24 Febbraio 1944. Nel
commissariato di zona, viene con-
vinto da uno
dei secondini
a scrivere un
biglietto di-
retto a suo
padre, che gli
sarebbe stato
c o n s e g n a t o
dallo stesso
poliziotto. Il
biglietto, pe-
rò, viene
consegnato
ai fascisti e
ovviamente viene
utilizzato come prova
della sua militanza
partigiana e antifasci-
sta. Il giorno successi-
vo, sia lui che il padre
vengono arrestati e
portati nel carcere di
Via Tasso, dove Ferdi-
nando viene torturato e
il padre lasciato ad ascoltare le
grida strazianti del figlio. Ferdi-
nando, nonostante le violenze,
non rivela informazioni significa-
tive sul movimento. Esattamente
un mese dopo, il 24 Marzo, esce
di galera, per essere trascinato e
trucidato nelle Fosse Ardeatine,
insieme ad altre 334 persone.
Dopo la Liberazione, vengono
assegnate alla sua ►►►
FERDINANDO AGNINI LA NOSTRA BIBLIOTECA
A quanto pare l’orientamento politi-
co di ciascuno di noi è scritto nel
nostro cervello. Secondo un recente
studio britannico esiste un legame
tra le preferenze politiche e lo svi-
luppo di alcune aree cerebrali. Lo
scienziato Ryota Kanai ha condotto
uno studio su novanta volontari ai
quali è stato chiesto di descriversi
come liberali o conservatori utiliz-
zando una scala di valori compresa
tra 0 e 5. Gli scienziati hanno poi
analizzato le loro strutture cerebrali
e hanno scoperto che i liberali ten-
dono ad avere una corteccia cingola-
ta anteriore più sviluppata, mentre i
conservatori hanno un'amigdala più
grande. I conservatori inoltre sem-
brano essere più sensibili all’ansia,
proprio perché l’amigdala è quella
parte del cervello che ge-
stisce le emozioni e in
particolar modo la paura
e l’aggressività; essa
spesso reagisce prima
della corteccia facendo
prevalere le emozioni
”grezze” sul pensiero razio-
nale. I liberali invece ten-
dono a essere più aperti
a nuove esperienze in
quanto la corteccia
cingolata anteriore si
occupa della memo-
rizzazione, del lin-
guaggio e in parti-
colare della capacità di ragionamen-
to, di pianificazione e di risoluzione
di un problema. Comunque
non è ancora chiaro se
siano le preferenze politi-
che ad influenzare le
strutture celebrali o vice-
versa poiché la conforma-
zione del cervello si forma
anno dopo anno, esperienza
dopo esperienza ed inoltre
sono molte le persone che
nel corso delle propria vita
cambiano orientamento
politico.
■■■
The BLACKBOARD
memoria la medaglia di bronzo al
valor militare e la laurea ad ho-
norem in medicina,gli vengono
dedicate due targhe, apposte l’u-
na sulle mura del suo liceo
“Quinto Orazio Flacco” in Viale
Adriatico - la quale recita”In
questa Aula - Pur in oscuri tempi
di vivere servile - A forti e liberi
sensi - Educò mente e cuore -
Ferdinando Agnini - che alle
Fosse Ardeatine il 24.3.1944 -
Immolava - Vittima consapevole
- La sua giovinezza all'umanità
libera - Professori e studenti lo
vollero ricordare” - e l’altra nella
ex scuola di Piazza Sempione
(quest’ultima sparita misteriosa-
mente durante i lavori di adatta-
mento dell’edifico alla nuova fun-
zione di sede del Municipio).
■■■
“Ti prego di aiutare la mamma a superare il grave colpo.
Avvertite subito il mio intimo amico perché faccia scappare gli
altri compagni.
State tranquilli: farò il mio dovere.
Ti abbraccio.
Viva l'Italia libera!
Nando”
SEI DI DESTRA O DI SINISTRA? LA RISPOSTA È NEL TUO CERVELLO
Società e Cultura
Finalmente anche la cit-
tà di Roma ha iniziato la
raccolta differenziata dei
rifiuti urbani. E’ stato
attuato un piano che prevede a regi-
me la raccolta differenziata per l’in-
tera città. Il IV municipio è stato
individuato quale primo territorio
nel quale applicare la raccolta diffe-
renziata. In questi giorni ad ogni
cittadino è stato consegnato dall’A-
MA un “kit di avvio” che compren-
de: un cassonetto verde per la carta,
un altro per vetro e plastica e uno
marrone per l’umido. Per il munici-
pio sono stati collocati i secchioni di
raccolta colorati diversamente: mar-
rone per l’umido, blu per multi-
materiale (plastica e metallo), bian-
co per carta, grigio per materiali non
riciclabili e le campane verdi per il
vetro. La raccolta differenziata limi-
terà fortemente la necessità di rea-
lizzare nuove discariche che inquina-
no il territorio e porterà enormi be-
nefici alla città e all’ambiente. La
raccolta differenziata renderà più
pulita e quindi molto più vivibile la
città, l’ambiente me-
no inquinato perché
sostanze nocive non
andranno nel terre-
no, diminuirà la quantità di rifiuto
indifferenziato quindi una parte po-
trà essere riutilizzata per fabbricare
altri materiali ed un’altra parte sarà
usata come compost naturale per
l’agricoltura. I cittadini sono chia-
mati a collaborare per la buona riu-
scita di tale iniziativa rispettando
scrupolosamente le istruzioni che
l’AMA ha distribuito insieme al kit.
■■■
Società e Cultura
The BLACKBOARD
gennaio,
“amichevole” Pro
patria – Milan, en-
nesimo episodio di
razzismo su campo,
conclusosi con la denuncia e l’ar-
resto di di un gruppo di tifosi,
per lo più ragazzi tra i 22 e i 30
anni, artefici di cori razzisti con-
tro il giocatore Kevin Prince
Boateng . Conseguenza? Sospen-
sione della partita. Evento de-
plorevole questo, certo, che però ,
seppur in maniera esasperata non
rappresenta altro che quella
componente xenofoba, razzista,
discriminatoria di cui la nostra
società è permeata , componente
che ama accanirsi contro un
“diverso” di volta in volta
“diverso” che può andare dal gio-
catore avversario di colore, al
connazionale del sud apostrofato
con il caloroso epiteto di
“terrone”, dall’extracomunitario
vu cumprà che per quanto possa
provenire dal Pakistan, Iran,
Bangladesh, Kazakistan sarà
sempre denominato dalla massa
ottusa e poco perspicace con tono
dispregiativo: “Marocchino”,
all’uomo dell’est associato alla
figura di un criminale, delin-
quente, violento. Potrebbe quasi
venirci spontaneo lasciare da
parte lo stupore davanti ad e epi-
sodi incivili del genere, e far pas-
sare inosservate, anzi, quasi scon-
tate, notizie di questo ►►►
UN DIVERSO, DI VOLTA IN VOLTA
DIVERSO
ROMA
SI DIFFERENZIA
Società e Cultura
tipo proprio per la quotidianità
con la quale ci vengono messe
sotto gli occhi. Oggigiorno essere
chiamati con il proprio aggettivo
di nazionalità, se fatto con tono
pungente e dispregiativo, è di per
sé un ‘offesa. Andiamo a rispar-
mio: non servono neanche più
insulti o parolacce di accompa-
gnamento. I termini scurrili di
una volta avevano sicuramente
più stile, oltre ad essere più leciti.
Cos’è sono passati di moda? Ci si
appiglia alle origini, alla naziona-
lità, al colore della pelle oggi-
giorno per offendere e mancare
di rispetto? Non sentitevi sotto
accusa dalla predica moralista e
buonista di questo breve articolo:
siamo fiduciose e consapevoli del
fatto che voi lettori, in questa
scuola, trovate scontato e super-
fluo il messaggio che emerge dal-
le righe precedenti. Non è il no-
stro intento dirvi “non siate raz-
zisti!” … ci mancherebbe che fos-
se necessario specificarlo! Piutto-
sto indignatevi dinnanzi al più
celato atteggiamento di intolle-
ranza al diverso e di discrimina-
zione, è inaccettabile che nel
2013 abbiamo a che fare con una
manifestazione di ignoranza e di
inciviltà così inadeguata al grado
di sviluppo che ogni giorno ci
vantiamo di aver raggiunto.
■■■
The BLACKBOARD
orino, 1° Dicembre
2012
Si sta giocando l’an-
ticipo della quindi-
cesima giornata del-
la serie A, ma non è una partita
qualsiasi: si tratta del derby
(Juventus-Torino).
Durante la partita nella curva dei
tifosi della Juventus viene mo-
strato uno striscione di 35 metri
che mostra su scritto “Noi di To-
rino orgoglio e vanto, voi solo
uno schianto”, che si rifà inequi-
vocabilmente al famoso incidente
aereo di Superga che vide vittima
l’intera squadra della Grande
Torino, capace di vincere ben 5
scudetti consecutivi.
Ormai neanche lo striscione
esposto dai tifosi della Curva Sci-
rea mi sorprende più di tanto.
Ogni settimana, in qualunque
stadio, la memoria delle persone
che se ne sono andate e che in
qualche modo ci hanno lasciato
un ricordo di quello che sono sta-
te, viene barbaramente derisa da
questo cinismo assurdo e stupido,
lontanissimo da una qualsiasi
parvenza di società civile quale ci
riteniamo.
Ci indigniamo per le auto blu,
per i super stipendi che premiano
parlamentari nullafacenti o per-
sone che anziché fare i nostri in-
teressi continuano a coltivare
esclusivamente il loro tornaconto,
ma quando dobbiamo far vedere
che siamo una società che merita
qualcosa di più, ci dimostriamo
soltanto degli incivili.
Non mi sorprende che tutto ciò
nasca da uno striscione, in modo
particolare da quello dei tifosi
della Juventus che, già altre volte
in passato, hanno dato prova di
una certa creatività nell'insultare
i morti degli altri. Ma sono in
buona compagnia: c'è ►►►
IL PREZZO DELLA VERGOGNA
Società e Cultura
The BLACKBOARD
una specie di gara in questo sen-
so.
Mi dispiace inoltre che la curva
porti il cognome di un Signore
come Gaetano Scirea, sportivo da
tutti ammirato tanto
per le qualità calcisti-
che quanto per la cor-
rettezza e l’integrità
della sua persona, che
di fronte a un tale ge-
sto si sarà rivoltato
nella tomba.
D’altra parte bisogna
dire che questo è un
uso comune. Sono tan-
te le tifoserie che si
sono sbizzarrite sulle vittime
dell'Heysel, piuttosto che sulla
morte di Raciti, sul dramma di
Pessotto o su di chi magari è sta-
to dimenticato, ma viene riporta-
to alla luce solo e soltanto quando
qualche striscione viene appeso a
una balconata.
Ma tanto pagando l’ammenda di
10.000€ la coscienza è a posto:
bastano poche parole dette dal
massimo rappresentante della
società che si dice dispiaciuto per
mettere tutto a tacere.
Distruggere i seggiolini all'inter-
no dello stadio costa 15.000€ ma
dileggiando la memoria dei morti
se ne risparmiano 5000.
Il mio costante ottimismo co-
munque mi porta a credere che
ancora la maggior parte delle
persone sia meglio di quelle che
hanno aperto quello striscione,
ma meglio soprattutto di chi l'ha
giudicato degno solo e soltanto di
una sanzione da € 10.000 che
vale quanto un insulto
qualunque.
Siamo caduti in basso,
davvero in basso. Non
esistono controlli per
fermare gli idioti, con-
tro chi li difende silen-
ziosamente e in modo
omertoso o peggio an-
cora ci si complimenta
ridendo per la bella
trovata.
Idioti che ci guardano dall'alto in
basso, dal Parlamento alla strada,
e che sanno che siamo una massa
di bestie, che come tali vanno
giudicate, e forse educate.
■■■
n giorno la bella
Callisto, una
ninfa dei bo-
schi ,mentre ri-
posava sdraiata
sul suo arco in un bosco, fu scor-
ta da Giove che decise di posse-
derla. Il potente dio si trasformò
così in Artemide per po-
ter avvicinare Callisto,
poiché lei fuggiva da
tutti gli uomini, la
ninfa allora
l ' a c c o l s e
d a n d o g l i
un bacio,
ma in quel mo-
mento Giove ri-
velò la sua vera identità e la se-
dusse. Da quella unione nacque
un figlio, Arcade. Questa storia
giunse però alle orecchie di Giu-
none che decise di vendicarsi tra-
sformando la povera Callisto in
orsa. Arcade ormai quindicenne e
ignaro della sorte della madre,
mentre un giorno andava a caccia
incontrò sua madre sotto le vesti
di orsa, ed ella, avendolo ricono-
sciuto, gli si avvicinò per manife-
stargli il suo affetto. Ma Arcade,
impaurito, stava per trafiggerla
con una freccia, quando Giove
impietosito dalla scena, trasfor-
mò in orsa anche suo figlio, e da-
to che li amava entrambi, li pose
in cielo in forma di stelle: L’OR-
SA MAGGIORE E L’ORSA MI-
NORE .
■■■
L’ORSA MAGGIORE E L’ORSA MINORE
mito greco
i sono piaciute
queste parole? Vi
hanno mosso
qualcosa dentro?
Forse non ne ave-
te mai sentito parlare, ma loro si
chiamano Black Veil Brides e so-
no un giovanissimo gruppo ame-
ricano. Possono essere classificati
nei generi del rock, metal, post-
hardcore. La band è formata da 5
fantastici ragazzi: Andy Biersack
(voce), Ashley Purdy (basso e vo-
ce), Jinxx (chitarra), Jake Pitts
(chitarra e violino) e Christian
Coma (batteria). Questi i compo-
nenti attuali del gruppo; dalla
loro formazione (2006) ad oggi,
molti musicisti si sono avvicenda-
ti nei diversi ruoli e per citarne
alcuni, ricordiamo Sandra Alva-
renga (batterista) e Chris Holly-
wood (chitarrista), ora compo-
nente dei ‘The Natural Born Kil-
lers’. Riguardo al nome della
band il cantante Andy Biersack
ha dichiarato: “ L'origine del no-
me viene dalla fissazione
che avevo durante
l'infanzia per il
cattolicesimo ro-
mano e l'immagi-
nario dark che
evoca. Il termine
Black Veil Bri-
des (tradotto:
spose dal velo ne-
ro) viene dalla
chiesa; quando una
suora ha la sua in-
coronazione, sta
sposando Dio e ha una cerimonia
in cui indossa un velo nero, per-
ché sta abbandonando i piaceri
della vita. Pensavo che questo
suonava bene per una band come
questa, ad indicare la forte dico-
tomia tra un mucchio di ragazzi
vestiti tutti di nero e la generale
mancanza di santità richiamando
un'immagine forte che a me sem-
brava evocativa e sexy.” Dal 2006
al 2012 la band ha pubblicato tre
album:
-con il primo album (2010) “We
stitch these wounds” furono pre-
miati come migliore band emer-
gente ai ‘Golden Gods’
ed ai ‘Kerrang!
Awards’.
-con il secondo al-
bum (2011) “Set the
world on fire” inau-
gurarono il loro pri-
mo tour europeo.
-l’uscita del terzo
album “Wretched
and divine”, inizial-
mente programma-
ta per ottobre
2012, è stata posti-
cipata all’8 gennaio 2013, a causa
di un sovraccarico di lavoro per i
cinque ‘black veiled’. La band
sarà protagonista di un tour ame-
ricano ed europeo (con possibili
date italiane), chiamato ‘The
Church of the wild ones tour’. I
temi trattati nelle loro canzoni
riguardano il mondo giovanile: i
dubbi, le domande, le incertezze,
ma anche l’amore, la solidarietà
tra chi si sente emarginato
(‘outcast’), così tanto per citarne
alcune ricordiamo: ‘The morti-
cian’s daughter’, ‘New religion’,
‘Fallen angels’, ‘Never give in’,
‘Die for you’. Dal secondo album
in poi la band ha iniziato gra-
dualmente ad abbandonare i ter-
ritori più frivoli, per rinvigorire il
loro songwriting con sezioni
strumentali più elaborate e brani
maggiormente influenzat i
dall’hard rock e dalla melodia
non fine a se stessa. Le loro can-
zoni sono ricche di riff e assoli
molto complicati e tecnici; a volte
si può sentire la comparsa del
violino e, sempre raramente, de-
gli screams.
■■■
The BLACKBOARD
Per milioni di anni pronuncerò il tuo nome.
Ti amo più di quanto posso continuamente gridare.
Abbiamo riservato la nostra fuga agli anni passati.
Ti ho detto Ti Amo mentre ti lasciavo.
I rimpianti ossessionano sempre la mia testa vuota
ma ti ho promesso che ti rivedrò ancora, ancora.
Mi siedo qui e sorrido, amore
Sorrido perché penso a te e arrossisco.
SPOSE DAL VELO NERO
The BLACKBOARD
Al giorno d'oggi i siti di foto sharing
sono moltissimi e, se si vuole sceglie-
re qualcosa di diverso, 500px è una
valida alternativa. 500px è una vera
e propria comunità di fotografi che
caricano i propri scatti all’interno di
questo servizio web. Ma attenzione,
500px non è per le foto del tuo com-
pleanno da condividere con amici e
parenti, qui ci vogliono le tue foto
migliori, perché solo quelle verranno
viste e valutate; basta farsi un giro
nelle prime pagine del sito per ac-
corgersi dell'elevata qualità delle
immagini.
La pagina iniziale di 500px è il pro-
prio Flow, ovvero tutte quelle foto
che sono state commentate o "like"
da tutti coloro che stiamo seguendo.
Nel menù a tendina che si apre in
alto premendo la stellina, potremo
scegliere tra Popular, Editor's choi-
ce, Upcoming e Fresh.
Popular: sono le foto con più like e
più volte inserite nei favoriti dagli
utenti.
Editor's choice: sono le migliori foto
del sito scelte dal team di 500px,
quindi il cambio delle immagini av-
viene a ritmi un po’ lenti.
Upcoming e Frash: sono due catego-
rie dove passano le foto appena cari-
cate che hanno ricevuto qualche like.
L'iscrizione a 500px è gratuita e
l'unica vera limitazione è il numero
di upload settimanali pari a 10.
L'interfaccia di 500px è foto-
centrica, con un look minimalista
che mette in risalto la bellezza delle
immagini. Una volta caricata una
foto potranno essere aggiunte infor-
mazioni, come ad esempio una picco-
la descrizione e la categoria (macro,
paesaggi, bianco e nero). Sotto ogni
foto c'è la possibilità di condividerla
sui principali social network come
Facebook, Twitter, o anche via
email.
Utilizzare 500px è senza ombra di
dubbio divertente, interessante e
appagante per gli occhi. La differen-
za principale rispetto ai competitors
come Flickr è che su 500px trovere-
te solo le foto migliori.
■■■
Le stelle dicono che sei particolar-
mente stupido nervoso in questo
periodo... Bisogna stare attenti a
non starti vicini! Calmati, e niente
panico per compiti o interrogazio-
ni, c'è internet se studi andranno
benone :)
Mai come in questo periodo ti stanno
bene le corna In amore, qualche pro-
blema. Questo è un periodo di grandi
cambiamenti... Che la forza sia con te
Farai le scelte giuste se ti fermerai un
attimo a riflettere, è una vita che non
lo fai.
Blub blub blub. E sì, il
tuo oroscopo è tutto qui.
Non far finta di non aver
capito cosa intendono le
stelle.
La spensieratezza che ti ha accom-
pagnato fin da ora sta per finire,
Urano sta entrando nella Vergine, si
consiglia un esilio di un mese in Ir-
landa per ritrovare la pace interiore
uso meno frequente di quel pungi-
glione: attenti ai sentimenti delle
persone che amate!
Attento alle diffuse in-
fluenze intestinali ai cat-
tivi consigli, fidarsi è bene
non fidarsi è meglio, fai
ciò che credi tu e non la-
sciarti influenzare dal
pensiero altrui.
Se ti senti in trappola prova a parlare
con le persone a te care, non riusci-
ranno sicuramente a capirti e a consi-
gliarti... Farai sicuramente la scelta
sbagliata giusta. Credi in te stesso, sii
qualcun altro che è meglio te stesso, e
farai scintille.
APP del mese
è scritto nelle STELLE
Play Store App Store
The BLACKBOARD
Non ti fossilizzare sull'obiettivo
che ti sei prefisso, o perderai di
vista tutto il resto, cretino.
Nuove ragazze single opportu-
nità ti si presenteranno, coglile
al volo. Stai lontano dalle perso-
ne depresse che non hanno un
carattere simile al tuo, e smetti-
la di mangiare schifezze.
Il tuo segno non ti si addice
per niente... E' un periodo
molto attivo! (if you know
what I mean) Attento a non
deludere le persone che ti
stanno vicino e puntano
tutto su di te, sarai spesso
tentato di farlo per stupidi
litigi, ma pensa bene a
quanto sono per te.
Non è che non credono in te, sempli-
cemente non gli stai tanto a genio
dimostrando il massimo, sanno che
vali di più, che puoi dare di più...
Impegnati. Gioca il tutto per tutto.
Sai fare grandi cretinate cose, se
vuoi.
Questo è un periodo fortunato: sei
equilibrato e saggio, hai raggiunto
la pace dei sensi, e si vede. Cerca di
trasmettere queste piacevoli sensa-
zioni anche ai tuoi cari, ne avranno
sicuramente bisogno. E, le stelle si
raccomandano, fai quello che ti pa-
re e non pensare alle conseguenze
sii giusto come sei sempre stato!
Se sono sempre gli altri a
chiedere scusa, stai attento.
Potrebbero stufarsi di inse-
guirti, starti dietro, di essere
sempre loro a fare il primo
passo. Metti da parte i soldi
che sei rimasto senza una lira
l'orgoglio, rischi di perderli...
Non essere testardo, apriti
alle opinioni altrui, il con-
fronto senza scannarsi è
sempre costruttivo. Non
devi dimostrare per forza
di avere ragione, la ragione
è degli stupidi, ricorda. E
ogni tanto fa sempre piace-
re una sorpresa a qualcu-
no... :)
The BLACKBOARD
1. Il cognome di Mr. Cock.
5. Iniziali della preside.
7. Le prime lettere dell'alfabeto.
9. Il gruppo che canta "Some
Nights".
12. In chimica è attratto dal suo op-
posto.
14. Lo è stato il nostro liceo qualche
mese fa.
17. Sacramento prima del matrimo-
nio.
18. ... bel mezzo del cammin di no-
stra vita.
19. Il nome del prof. Di Paola.
20. Arezzo.
21. Comunità Economica Europea.
22. Sue... in latino.
23. Lo è l'iPod.
25. Ha scritto "Il Nome della Rosa".
27. Iniziali della Blondel, moglie di
Alessandro Manzoni.
28. Il cerchio... nei solidi.
29. Il suono della campanella.
30. Rullo, senza una doppia.
32. Fratello del papà.
34. Parte del giorno.
36. La Anna tra i docenti della suc-
cursale.
39. Enna sulle targhe.
40. Per quello nuovo si fanno buoni
propositi.
43. Nè bocciato, nè promosso.
45. Il castoro del Tevere.
47. Il Bromo sulla Tavola Periodica.
48. "Buoenos ..." per gli spagnoli.
49. Allineato.
53. Marca d'abbigliamento.
55. In Francia, insieme alla lingua
d'oil.
56. Se non te la cavi in matematica,
vai ad ... i campi!
58. Easy Jet, per voli low...
60. Congelatore.
61. L'attore Pacino.
63. European Council.
64. Lo segna la bilancia.
66. Un famoso mago è di lì.
67. Hanno invaso la sede succursale.
68. Razza di cane.
69. Si occupa dello smaltimento ri-
fiuti a Roma.
1. Anello stradale che circonda la
nostra città.
2. Tessuto per body.
3. La fiduciaria della succursale.
4. Ponente, senza iniziale e finali.
6. Il Daniele sportivo, docente della
succursale.
7. Iniziale del prof. Cristaldi.
8. Aula compiti.
9. La seconda aula magna.
10. Introduce una finale in latino.
11. La nostra radio.
13. Metà esame all'università.
15. All'inizio della lettera di Babbo
Natale.
16. Pescara sulle targhe.
19. L'amico di Yoghi.
22. Si rompono sempre a scuola.
24. Simbolo chimico dell'argon.
26. Centro Informazione Stradale.
29. Regalare.
31. Non vicino.
33. Lo sono i "pentametres" di Sha-
kespeare e Chaucer.
35. A capo dell'università.
37. Abbreviazione di numero.
38. Dentro.
41. La discoteca a Piazzale Flaminio.
42. Possono essere polari o bruni.
44. Ci si scrivono i compiti.
46. L'uno... nelle carte da gioco.
50. Quando la mamma si arrabbia:
"Questa casa non è un ... !"
51. Un formato di file per la com-
pressione di dati.
52. Si usa la mattina per fare cola-
zione.
54. Starnuto.
57. Piace alle mucche.
59. Società per azioni.
60. Fluoro, ossigeno, azoto.
61. Alta velocità.
62. Articolo femminile plurale.
63. Un'esitazione.
65. Salerno.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16
17 18
19 20 21
22 23 24 25 26
27 28 29
30 31 32 33 34 35
36 37 38 39
40 41 42 43 44
45 46 47
48 49 50 51 52
53 54 55 56 57
58 59 60
61 62 63 64 65 66
67 68 69
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