The Blackboard N°0

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The BLACKBOARD Febbraio 2013 N° 0 Pannelli fotovoltaici a scuola “Diverso da chi?” Libertà di Stampa Versione a colori

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Giornalino L.S.S. Nomentano as 2012/2013 Primo numero a colori

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The

BLACKBOARD Febbraio 2013 N° 0

Pannelli fotovoltaici a scuola

“Diverso da chi?”

Libertà di Stampa

Versione a colori

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Cultura e Società

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Politica

Scuola

Rubriche

Page 3: The Blackboard N°0

E’ con vero piacere che vedo giunge-

re alle stampe il primo numero del

nuovo giornalino del Nomentano e

che auguro ai suoi collaboratori di

continuare con entusiasmo il lavoro

appena cominciato.

Quando sono arrivata a dirigere nel

settembre del 2011 il Liceo Nomen-

tano i giornalini erano due, eredità

della storia di questo Liceo degli ul-

timi anni.

In pieno accordo con i componenti il

Consiglio d’Istituto proponemmo

che il “giornale” del liceo, espressio-

ne di tutte le voci degli studenti, tor-

nasse ad essere uno solo.

Ed ora questo progetto si avvera!

L’autunno scorso è stato complesso e

tormentato per le molte agitazioni

nelle scuole e il blocco delle attività

del POF ha rallentato l’avvio di tutte

le iniziative, giornale compreso; ora,

finalmente, il giornale è pronto a

partire!

Mi auguro che esso ospiti in un con-

fronto aperto e democratico, che

sempre mantenga però i toni della

correttezza, le diverse posizioni ed

opinioni degli studenti del liceo e che

la redazione si faccia garante di que-

sto.

Il mio ringraziamento va ai Docenti

che – come è ormai tradizione - col-

laborano a questa iniziativa ma, so-

prattutto, va a tutti gli studenti che

parteciperanno come redazione e

come collaboratori.

In questo anno ci siamo conosciuti

meglio ed io ho piena fiducia nel vo-

stro impegno.

Buon lavoro!

The BLACKBOARD

FINALMENTE!

vunque guardiamo, in

questi giorni, non vediamo

altro che numeri prevalere

sulle idee, problemi di contabilità

soffocare i progetti, l’ambizione tra-

sformarsi in rassegnazione. Chi vor-

rebbe costruire si trova costretto ad

impegnare le proprie forze nella pro-

testa, chi voleva crescere ora cerca di

galleggiare. Ma quando si parla di

“crisi” si trascura il significato più

intimo della parola stessa: “scelta”.

Possiamo restare passivi di fronte

agli accadimenti, possiamo lasciarci

trasportare dal distruttivo sentimen-

to del “rompiamo tutto” oppure,

presa coscienza delle nostre capacità

e dei nostri obbiettivi, scegliere e,

soprattutto, costruire la strada che ci

consenta di realizzare i nostri pro-

getti. E’ in questo modo che il nuovo

giornale del Nomentano si propone:

essere un’esperienza costruttiva,

critica, propositiva e di orientamento

per gli studenti. Insieme agli altri

rappresentanti d’Istituto siamo ri-

masti piacevolmente colpiti dalla

larghissima adesione che il progetto

ha avuto sin dal suo primo momento

di vita, dalla risposta immediata che

abbiamo ricevuto, dall’entusiasmo

con cui i nostri compagni hanno in-

vestito il loro tempo ed il loro impe-

gno in The Blackboard.

Con questo numero zero inizia un

percorso che deve essere di continuo

miglioramento, di costante innova-

zione, di massima apertura alle idee

ed alle persone che desiderano met-

tersi in gioco.

Un percorso che, ne sono sicuro,

avrà una lunga vita e numerosi pro-

tagonisti.

Per il vostro nuovo giornale d’Istitu-

to avrei voluto scrivere qualcosa di

“grandioso” e di “magico”. Fornirvi

parole adatte all’impresa che state

per avviare. Regalarvi concetti e

pensieri sui quali riflettere tutti in-

sieme, genitori e docenti compresi.

Mi accorgo, però, che non sono tem-

pi…

La realtà si disfa, si frantuma, evapo-

ra… Ciò che rimane è il nostro

sguardo sempre più dubbioso e per-

plesso, i nostri occhi sempre più ti-

tubanti…

Allora? Allora cosa dobbiamo dire?

Cosa dobbiamo fare? Da dove ripar-

tire?

Ogni tentativo di risposta, a questo

punto, mi sembra vano e inopportu-

no… Posso dirvi o augurarvi solo

questo: abbiate coraggio, il coraggio

di un’alba che affronta un nuovo

giorno! Noi siamo al tramonto e del

coraggio iniziale vagheggiamo solo

la nostalgia.

Per voi, invece, l’orizzonte dei gior-

ni è ancora aperto! Non cercate di

nascondervi. Abbiate il coraggio di

inseguire voi stessi, non la vostra

ombra, ma la carne e il sangue dei

vostri sentimenti e del vostro cuore.

Cari ragazzi

EDITOR’S letter

Page 4: The Blackboard N°0

IL PROGETTO DEL

FOTOVOLTAICO A SCUOLA

Scuola

The BLACKBOARD

enso che tutti vi

sarete chiesti al-

meno una volta che

ci fanno quei tele-

visori posizionati

sulle pareti in alcuni punti

della scuola. Ebbene sono

televisori direttamente

collegati alle strutture dei

pannelli fotovoltaici collo-

cati sul tetto.

Ma la domanda è: come

mai questi pannelli non

sono ancora entrati in

funzione?

A questa domanda ha for-

nito alcune risposte la dirigente

scolastica che si è gentilmente

sottoposta ad un’intervista, spie-

gando che le strutture delle scuo-

le superiori sono di perti-

nenza della Provincia che

ne ha la giurisdizione. Le

scuole medie ed elementa-

ri invece sono di compe-

tenza del Comune. Dun-

que tutti i lavori che ri-

guardano le strutture del-

la scuola, come l’impianto

elettrico, l’impianto dei

termosifoni, le linee tele-

foniche vengono gestiti

dalla Provincia che assegna la

manutenzione di questi servizi a

ditte esterne. Ad esempio per il

problema del contatore elettrico

mal funzionante in Succursale, la

dirigente si è dovuta rivolgere

alla Provincia che a sua volta ha

dovuto richiedere l’intervento

alle ditte a cui aveva precedente-

mente affidato la manutenzione

di tali servizi. Un iter di questo

genere non può far altro che al-

lungare i tempi per qualsiasi tipo

di intervento. Anche in Centrale

per la caduta di una finestra è

stato necessario inviare una let-

tera alla Provincia che per risol-

vere il problema ha dovuto per-

correre le tappe di cui sopra. Non

sarebbe più opportuno e proficuo

che competenze di questo genere

fossero delegate direttamente al

Consiglio d’Istituto? Per quanto

riguarda i pannelli solari, parec-

chio tempo fa sono stati

istallati sia in Centrale

che in Succursale impie-

gando risorse della Pro-

vincia. Il motivo per il

quale a tutt’oggi non sono

funzionanti è che tali fon-

di sono esauriti, ovvero

non sono state previste le

risorse necessarie per il

loro completamento e la

loro operatività. Ebbene siamo in

Italia: il paese delle promesse non

mantenute. Indubbiamente la

dirigente scolastica sostiene l’uti-

lizzo dei pannelli fotovol-

taici e di altre fonti di

energia rinnovabili a

scuola in quanto porterà

un giorno un grande ar-

ricchimento e senz’altro

si può affermare che la

nostra scuola sta cercan-

do sempre più di seguire

una linea ecologica, come

ci mostra la recente in-

troduzione dei contenitori

per la raccolta differenziata. Ciò

nonostante la strada da percorre-

re per migliorare le cose appare

ancora lunga.

■■■

Page 5: The Blackboard N°0

Politica

The BLACKBOARD

el febbraio 2007

su Libero usci-

rono un articolo

e un commento

in cui si parlava

del giudice tutelare G. Cocilovo;

la vicenda, rivelata da La Stam-

pa , riguardava una 13enne che il

tribunale di Torino aveva auto-

rizzato ad abortire ma che poi era

finita in una clinica psichiatrica

per le conseguenze della vicenda.

L’articolo di Libero era firmato

da A. Monticone mentre il com-

mento era firmato dallo pseudo-

nimo “Dreyfus”, il quale conclu-

deva scrivendo che «se ci fosse la

pena di morte e se mai fosse ap-

plicabile in una circostanza, que-

sto sarebbe il caso. Per i genitori,

il ginecologo, il giudice».

Il giudice tutelare – neppure no-

minato – sporse immediatamente

querela: e siccome il commenta-

tore non era riconoscibile la re-

sponsabilità ricadde interamente

sull’allora direttore A. Sallusti.

Da qui la condanna per cosiddet-

to “omesso controllo”: un reato

colposo per definizione, che dun-

que vede molti suoi colleghi in

condizioni ben peggiori delle sue.

Il giorno della sentenza, accadde

un fatto decisamente singolare: il

giudice, una donna, lesse il dispo-

sitivo che condannava Sallusti a

pagare circa 5mila euro e M. a

pagarne 4000 (più 30mila di ri-

sarcimento, sempre enorme nel

caso dei magistrati) ma nelle mo-

tivazioni della sentenza lo stesso

giudice si dispiacque per essersi

dimenticato di prevedere una pe-

na detentiva. Sia il querelante sia

la Procura sia gli avvocati propo-

sero tuttavia appello (perché in

Italia si propone sempre appello,

anche quando pare illogico o esa-

gerato) e la sentenza della prima

sezione giunse il 17 giugno 2011.

E qui accadeva un altro fatto sin-

golare: l’avvocato di Libero non

si presentò in aula e neppure il

suo sostituto. Fatto sta che

all’Appello dovette presenziare

un legale d’ufficio – uno che pas-

sava di lì, letteralmente – e così la

sentenza cambiò volto: come ri-

chiesto dall’accusa, Monticone

ricevette un anno con la condi-

zionale e Sallusti si prese un anno

e due mesi senza un accidente di

condizionale, e perché? Forse per

i suoi precedenti di omesso con-

trollo?! Forse per lo strapotere

dei magistrati?! Forse per l’inter-

vento di un politico irritato che

di colpo cambiò le sorti del pro-

cesso?! Forse perché quel com-

mento usciva dalle righe e supe-

rava quel velo di omertà che rico-

pre quasi tutti i giornali italiani?!

O Forse perché la libertà di

stampa è solo un’illusione dove

chi esce dal seminato paga a caro

prezzo?!

Lascio al lettore il giudizio e libe-

ro l’articolo da ogni sfondo poli-

tico poiché casi analoghi videro

protagonisti illustri di ogni

schieramento come il caso del

vignettista Giorgio Forattini

querelato più di 20 volte per le

sue vignette sempre puntuali sul-

la situazione ridicola che avvolge

politicamente il nostro paese.

Mi chiedo dunque se sia possibile

che esistano ancora delle pene

per chi scrive la sua libera opi-

nione sciogliendosi dalle catene

degli schemi politici delle testate

giornalistiche, e che ancora ven-

ga querelato, così da rischiare

una pena, chi dà la sua opinione

in maniera forte e senza precon-

cetti. Apriamo gli occhi e alziamo

la voce. Per dovere di cronaca

Sallusti è implicato in un secondo

processo per tentata evasione da-

gli arresti domiciliari con conse-

guente sospensione dai suoi inca-

richi dirigenziali nei giornali

lombardi.

■■■

NON TAPPATECI LA BOCCA!

Page 6: The Blackboard N°0

Scuola

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A SONG FOR

SOPHIE BAI iamo in periodo di

campagna elettora-

le e quindi comin-

ciamo con gli slo-

gan.

Conosciamo e comunichiamo per

crescere: questo è l’input più

evidente e forte che ha coinvolto

la nostra famiglia nell’esperienza

avuta nell’ospitare Sophie Bai.

Il giorno del suo arrivo, da mam-

ma Italiana, mi ero occupata di

conoscere l’orario e la provenien-

za del suo volo in modo da acco-

glierla puntualmente e, prima

sorpresa, il volo arrivava da

Shangai. Dal contatto Facebook

avevo già visto che Sophie studia

al MIT di Boston ed è di origine

asiatica.

Rispolvero l’inglese e appena ar-

rivata comunichiamo. Scopro

che è una ragazza allegra, solare

e autonoma e che a 22 anni ha

fatto esperienze, come si dice nel

mondo della vela “in solitario”

anche non propriamente comuni,

come aver fatto volontariato in

Ghana insegnando ai bambini.

Ha subito legato con mia figlia ed

ho scoperto che il disordine non

ha …confini, gli armadi sono mo-

bili le cui ante non si chiudono e

gli indumenti non hanno zampet-

te per andare nel cesto della lava-

trice !! Ma queste sono considera-

zioni da mamma. Il rovescio pre-

zioso della medaglia è stato sco-

prire una ragazza dinamica, pre-

parata e organizzata nel lavoro/

studio unito ad un approccio al

mondo e alla vita positivo, inte-

ressato e curioso.

Comune a tutti è l’ amore per le

immagini, si fotografano i mo-

menti da ricordare della giornata,

la tavola apparecchiata con i piat-

ti italiani, il gelato al pistacchio e

al cioccolato , i nuovi amici italia-

ni, la sera al ristorante e via tutto

viene condiviso su ►►►

Page 7: The Blackboard N°0

Scuola

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Facebook con il mondo.

I giorni scolastici trascorrono e

arriva la grande sorpresa della

domenica :l’amore per lo shop-

ping o come si definisce Sophie “

shopaholic” , il nostro shopping

compulsivo . Nella serata di ritor-

no dalla giornata passata al cen-

tro mi chiede : “ Come mai nei

negozi mi credono tutti Giappo-

nese e non Cinese?….Cosa avreste

risposto Voi?.... Le ho tentato di

spiegare che sì poteva essere una

non precisa conoscenza delle di-

versità dei tratti somatici, ma

soprattutto si trattava

di una diversità com-

portamentale !

E’ stata una bella

esperienza, per

me e per

Francesca

che con

Sophie ha

vissuto un

r a p p o r t o

di amicizia

e confidenza,

ha conosciuto

un modo diverso

di vedere la scuola e

le cose e ha vissuto

delle emozioni da

“VACANZE RO-

MANE” . Eh sì il

giro in carrozzel-

la , con cavallo e

foto non è una

pratica tipica-

mente Romana!!

■■■

Il 12 novembre abbiamo occupato le

sedi centrale e succursale del No-

mentano. La decisione è nata dalla

volontà di noi studenti di voler lotta-

re contro il governo Monti e contro

il ddl “ex Aprea”, un insieme di nor-

me per regolamentare e ridefinire il

funzionamento delle istituzioni sco-

lastiche. Per la prima volta in questi

ultimi anni gli studenti e i professori

si sono trovati dalla stessa parte per-

ché colpiti anche loro da tutto ciò.

Noi come unica scuola, e non come

sedi separate, abbiamo e sottolineo

abbiamo deciso che il modo migliore

per portare avanti la nostra protesta

era l’occupazione. Tale forma di lot-

ta da molti però è stata interpretata

in modo sbagliato perché è stata vi-

sta soltanto come un momento per

potersi svagare e non fare nulla. Ma

è completamente sbagliato. Credo

che in questo stato Italiano dove i

governanti non danno voce al popo-

lo, anche se lo stato siamo noi comu-

ni mortali e non loro, l’occupazione

con la giusta coordinazione e con i

giusti ideali ,che siano di destra o di

sinistra, sia il modo più incisivo per

farsi ascoltare. Non è importante che

tu sia comunista fascista o anarchico,

è importante raggiungere uno scopo

comune, quello di un’Italia più pulita

e trasparente. Il Nomentano è riusci-

to anche a continuare la sua lotta

contro la strumentalizzazione. Infat-

ti, abbiamo occupato solamente co-

me Liceo Scientifico Nomentano, e

non come “blocco studentesco” o

“senza tregua” o come altra fazione

polita interna o esterna alla scuola.

Per me, e credo anche per tutti gli

altri alunni, l’occupazione è stata

l’esperienza più bella: ognuno si è

legato di più alla propria scuola, per-

ché non è stato solo un momento in

cui protestare o non fare nulla, è

stato un momento in cui noi giovani

potevamo scambiarci le nostre idee e

fare nuove amicizie e compattarci

come istituto. Questa occupazione è

stata molto produttiva : siamo riu-

sciti, nonostante ognuno avesse le

proprio idee, a muoverci come un

unico corpo, dove ognuno aveva il

proprio compito e lo svolgeva con

diligenza. Io sono convinto che se un

politico fosse stato tra noi avrebbe

potuto imparare cosa significhi

ascoltare il cittadino, cercare i giusti

compromessi, guadagnarsi la fiducia

delle persone che deve rappresenta-

re.

■■■

UN’OCCUPAZIONE CHE RIMARRÀ NELLA NOSTRA STORIA

Page 8: The Blackboard N°0

Società e Cultura

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uando cammi-

niamo per stra-

da, andiamo a

fare la spesa o

p r e n d i a m o

l’autobus, siamo bombardati di

messaggi pubblicitari che man-

dano un solo ed unico messaggio:

“compra”. Il Marketing è visto

dalla maggior parte delle persone

come una scienza arida e seriosa

fatta di diagrammi a torta, di re-

gressioni lineari, di preventivi e

consuntivi, di politi-

che di prezzo e stati-

stiche che si basano

solamente sull’eco-

nomia e il mercato.

In realtà è uno studio

molto più approfon-

dito che ha come og-

getto nient’altro che

noi! Ci sono numerosi psicologi

del marketing che ci osservano e

studiano il nostro comportamen-

to, persino cose di cui non ce ne

rendiamo conto: dove ci soffer-

miamo più a lungo, qual è la pri-

ma cosa che notiamo, quale per-

corso è più facile da seguire ecc…

Tutto ciò ad un solo ed unico

scopo: rendere l’atmosfera per-

fetta per invogliarci a comprare.

Al supermercato tutto ciò che

vediamo è frutto di un elaborato

studio. Pensate che i prodotti più

usati (pane, acqua, zucchero, pa-

sta ecc…) sono disposti molto di-

stanti l’uno dall’altro così che,

passando da una par-

te all’altra, ci venga

voglia di qualcos’al-

tro. I carrelli sono

molto grossi per non

far notare la quanti-

tà di cose prese e il-

luderci che possiamo

permetterci di più.

La luce deve essere quella ideale.

Molti produttori pa-

gano un sovrapprezzo

per far disporre i loro

prodotti nei punti

strategici (es: scaffali

all’altezza del viso).

Anche gli odori sono

fatti apposta per far

venire un certo appe-

tito e si è studiata persino la tem-

peratura ideale per fare spese (19

C° circa). Vi siete

mai chiesti perché,

soprattutto quest’an-

no, all’aumentare

della crisi aumentano

anche gli addobbi

natalizi da parte dei

negozi? Anche i colo-

ri contribuiscono a

renderci dell’umore adatto per

fare spese, si pensi al lavoro che

hanno fatto quest’anno a Porta di

Roma. In oltre nei periodi dei

saldi non sono forse quei negozi

che hanno la scritta più grossa e

con l’offerta migliore

ad invogliarci ad en-

trare?! Non è forse

vero che la famosa

scritta “Svuotiamo

tutto” fa un effetto

calamita su di noi?

Sembra incredibile,

eppure siamo osser-

vati e studiati, non dagli alieni

che vogliono conquistare la terra

o da un enorme occhio che cono-

sce tutti i nostri segreti, ma dalla

persona che ti fa la spesa accanto.

Le strategie della psicologia del

marketing sono numerosissime e

per quanto possano sembrare ba-

nali sono veramente efficaci. An-

che su internet siamo soggetti a

un vero e proprio bombardamen-

to di messaggi pubblicitari che,

per quanto possiamo

cancellare in conti-

nuazione, avranno

sempre un minimo di

effetto sulla nostra

psiche! Quindi, mi

raccomando, la pros-

sima volta non fatevi

fregare!

■■■

PSICOLOGIA DEL MARKETING LA SCIENZA CHE CI OSSERVA

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freerice.com

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Società e Cultura

LUCI A TRINITÀ DEI MONTI

PER COMBATTERE LA FAME

ra le tante decora-

zioni natalizie, que-

st’anno Roma ha

ospitato, in cima alla

scalinata di Trinità

dei Monti, un enorme albero di

Natale con fine umanitario. L’

impianto luminoso, alto 25 metri,

realizzato con ben 132 mila luci

led e con una potenza di soli 12.5

kW, fa parte del progetto “Luce

per la libertà – libertà dalla fa-

me”, lanciato dall’ Ambasciata del

Belize in Italia in collaborazione

con Edison e con il Comune di

Roma, per promuovere il pro-

gramma di alimentazione scola-

stica delle Nazioni Unite e fornire

pasti caldi ai bambini di Haiti e

dei Paesi caraibici. L’albero della

luce, inaugurato lo scorso 6 di-

cembre, è stato esposto fino al 10

Gennaio 2013, in occasione del

terzo anniversario del violento

terremoto che ha devastato Haiti,

per la lotta contro la fame. La

fame che colpisce i Paesi sottosvi-

luppati infatti comporta la com-

parsa di malattie infettive e una

morte prematura, impedisce un

adeguato sviluppo fisico e menta-

le e riduce la produttività nel la-

voro. Per sopravvivere le popola-

zioni necessitano di micronu-

trienti molto importanti, come il

ferro, lo zinco, lo iodio e la vita-

mina A, spesso carenti nelle diete

dei Paesi poveri e introdotti, gra-

zie al lavoro delle Nazioni Unite,

da alimenti alla base di crema di

arachidi ad alto contenuto ener-

getico o da alimenti contenenti

cereali, riso, mais, legumi e olio

arricchito con vitamina A; razioni

speciali vengono invece fornite

alle donne incinte o in fase di al-

lattamento, ai bambini al di sotto

dei cinque anni e a persone che

hanno contratto malattie infetti-

ve. Il programma di alimentazio-

ne scolastica è un modo sicuro

per garantire che i bambini

abbiano almeno un pasto nu-

triente al giorno e per spinge-

re i genitori a mandare i figli

a scuola, l’ unica speranza

che hanno per costruirsi un

futuro migliore; inoltre,

mangiando regolarmente,

aumenta anche la concen-

trazione dei piccoli nello

studio. L’ONU sostiene

vari programmi alimen-

tari, tra i quali emerge

il “Cibo in cambio di

lavoro” che garantisce

razioni nutrienti in

cambio di lavoro uti-

le alla comunità: in

questo modo quindi si in-

coraggia lo sviluppo dell’ econo-

mia del Paese, poiché molti non

hanno più bisogno di tempo per

procurarsi da mangiare e presta-

no quindi servizio nei campi agri-

coli, sfruttando le energie per

costruire sistemi di irrigazione e

incrementare la produzione agri-

cola. Un altro programma impor-

tante è quello del “Cibo per la

formazione”: rivolto specialmente

alle donne, permette di dedicare

tempo all’ apprendimento di atti-

vità quali l’ apicoltura e il cucito e

di imparare a leggere e a scrivere

in modo da rendersi in futuro

economicamente indipendenti. Il

WFP, nel piano “Acquisti per il

Progresso”, si impegna ad acqui-

stare a prezzi di mercato grandi

quantità di prodotti, frutto delle

terre dei Paesi poveri, per incen-

tivare il lavoro degli agricoltori

e far migliorare quindi le tecni-

che e gli strumenti agricoli.

Un ultimo ma altrettanto im-

portante problema è quello

della mancanza di risorse

per l’ acquisto del cibo da

parte della popolazione: a

questa sfida, il WFP ha

risposto con la distribu-

zione di vaucher che

permettono a tutti di

comprare una deter-

minata quantità di

alimenti per un certo

valore. Ognuno di

noi può contribuire

alla missione delle

Nazioni Unite, anche con

un semplice click! Andando sul

sito internet www.freerice.com e

rispondendo alle domande del

test, per ogni risposta corretta

doniamo 10 chicchi di riso a chi

ne ha bisogno: un semplice gesto

che può aiutare coloro che soffro-

no la fame.

■■■

Page 10: The Blackboard N°0

Scuola

The BLACKBOARD

robabilmente in

pochi ne saranno a

conoscenza, ma

negli ultimi giorni

dello scorso anno

scolastico, la biblioteca della Sede

Centrale ha avuto un nome: Bi-

blioteca Ferdinando Agnini. Ma

chi era esattamente questo per-

sonaggio? Nato a Catania, ma

romano a tutti gli effetti, il 24

Agosto 1924, Ferdinando Agnini

è stato un partigiano e antifasci-

sta. Proviene da una famiglia so-

cialdemocratica impegnata so-

cialmente e politicamente, in cui

il nonno milita nei Fasci Siciliani,

movimento operaio e contadino

anch’esso di impostazione demo-

cratica e socialista attivo nell’iso-

la tra 1891 ed il 1893, e il padre,

giornalista, si rifiuta di iscriversi

al partito fascista. Si diploma al

liceo classico capitolino “Quinto

Orazio Flacco”, per poi scegliere

gli studi di medicina all’Universi-

tà di Roma. Nel frattempo, sull’e-

sempio del padre, Ferdinando

sviluppa un forte astio nei con-

fronti dei tedeschi e del regime

fascista, così che dopo l’Armisti-

zio di Cassabile dell’8 Settembre

1943, con cui l’Italia dichiara la

sua resa nella seconda guerra

mondiale, comincia la sua parte-

cipazione attiva alla Resistenza:

fonda nel quartiere romano di

Monte Sacro, insieme a Nicola

Rainelli e Gianni Corbi, l’Asso-

ciazione Rivoluzionaria Studen-

tesca Italiana. Tutti i ragazzi che

vi prendono parte hanno tra i 14

ed i 20 anni, idee rivoluzionarie,

progressiste e repubblicane e il

rapporto fra loro non si ferma

alla militanza, ma arriva ad una

fortissima amicizia, mantenuta o

creata. L’ARSI, che può contare

anche su un villino lasciato libero

dai genitori di Ferdinando, tra-

sferitisi al sud con il governo Ba-

doglio, vuole risvegliare le co-

scienze individuali e collettive e si

dà il compito di raccogliere armi

ed informazioni utili per la lotta

ai nazifascisti, organizzare azioni

e sabotaggi, come il taglio dei fili

delle linee telefoniche dei tede-

schi, e pubblicare un giornale

clandestino di protesta, “La No-

stra Lotta”, aiutato in tutto que-

sto anche da gruppi operai e co-

munisti della zona di Piazza

Sempione. Qualche mese dopo,

l’ARSI confluisce nell’Unione

Studenti Italiani. Nel Gennaio del

’44, quando il rettore della Sa-

pienza decide di ammettere agli

esami solo coloro che avessero

aderito al reclutamento militare

della Repubblica di Salò, Agnini

è uno dei principali attivisti a

mobilitare gli scioperi, che arri-

vano a paralizzare l’attività uni-

versitaria. Scampato a una prima

retata tedesca diretta all’ARSI,

riesce a fuggire, ma poi, tornato

15 giorni dopo a Monte Sacro,

viene arrestato nella sua abitazio-

ne il 24 Febbraio 1944. Nel

commissariato di zona, viene con-

vinto da uno

dei secondini

a scrivere un

biglietto di-

retto a suo

padre, che gli

sarebbe stato

c o n s e g n a t o

dallo stesso

poliziotto. Il

biglietto, pe-

rò, viene

consegnato

ai fascisti e

ovviamente viene

utilizzato come prova

della sua militanza

partigiana e antifasci-

sta. Il giorno successi-

vo, sia lui che il padre

vengono arrestati e

portati nel carcere di

Via Tasso, dove Ferdi-

nando viene torturato e

il padre lasciato ad ascoltare le

grida strazianti del figlio. Ferdi-

nando, nonostante le violenze,

non rivela informazioni significa-

tive sul movimento. Esattamente

un mese dopo, il 24 Marzo, esce

di galera, per essere trascinato e

trucidato nelle Fosse Ardeatine,

insieme ad altre 334 persone.

Dopo la Liberazione, vengono

assegnate alla sua ►►►

FERDINANDO AGNINI LA NOSTRA BIBLIOTECA

Page 11: The Blackboard N°0

A quanto pare l’orientamento politi-

co di ciascuno di noi è scritto nel

nostro cervello. Secondo un recente

studio britannico esiste un legame

tra le preferenze politiche e lo svi-

luppo di alcune aree cerebrali. Lo

scienziato Ryota Kanai ha condotto

uno studio su novanta volontari ai

quali è stato chiesto di descriversi

come liberali o conservatori utiliz-

zando una scala di valori compresa

tra 0 e 5. Gli scienziati hanno poi

analizzato le loro strutture cerebrali

e hanno scoperto che i liberali ten-

dono ad avere una corteccia cingola-

ta anteriore più sviluppata, mentre i

conservatori hanno un'amigdala più

grande. I conservatori inoltre sem-

brano essere più sensibili all’ansia,

proprio perché l’amigdala è quella

parte del cervello che ge-

stisce le emozioni e in

particolar modo la paura

e l’aggressività; essa

spesso reagisce prima

della corteccia facendo

prevalere le emozioni

”grezze” sul pensiero razio-

nale. I liberali invece ten-

dono a essere più aperti

a nuove esperienze in

quanto la corteccia

cingolata anteriore si

occupa della memo-

rizzazione, del lin-

guaggio e in parti-

colare della capacità di ragionamen-

to, di pianificazione e di risoluzione

di un problema. Comunque

non è ancora chiaro se

siano le preferenze politi-

che ad influenzare le

strutture celebrali o vice-

versa poiché la conforma-

zione del cervello si forma

anno dopo anno, esperienza

dopo esperienza ed inoltre

sono molte le persone che

nel corso delle propria vita

cambiano orientamento

politico.

■■■

The BLACKBOARD

memoria la medaglia di bronzo al

valor militare e la laurea ad ho-

norem in medicina,gli vengono

dedicate due targhe, apposte l’u-

na sulle mura del suo liceo

“Quinto Orazio Flacco” in Viale

Adriatico - la quale recita”In

questa Aula - Pur in oscuri tempi

di vivere servile - A forti e liberi

sensi - Educò mente e cuore -

Ferdinando Agnini - che alle

Fosse Ardeatine il 24.3.1944 -

Immolava - Vittima consapevole

- La sua giovinezza all'umanità

libera - Professori e studenti lo

vollero ricordare” - e l’altra nella

ex scuola di Piazza Sempione

(quest’ultima sparita misteriosa-

mente durante i lavori di adatta-

mento dell’edifico alla nuova fun-

zione di sede del Municipio).

■■■

“Ti prego di aiutare la mamma a superare il grave colpo.

Avvertite subito il mio intimo amico perché faccia scappare gli

altri compagni.

State tranquilli: farò il mio dovere.

Ti abbraccio.

Viva l'Italia libera!

Nando”

SEI DI DESTRA O DI SINISTRA? LA RISPOSTA È NEL TUO CERVELLO

Società e Cultura

Page 12: The Blackboard N°0

Finalmente anche la cit-

tà di Roma ha iniziato la

raccolta differenziata dei

rifiuti urbani. E’ stato

attuato un piano che prevede a regi-

me la raccolta differenziata per l’in-

tera città. Il IV municipio è stato

individuato quale primo territorio

nel quale applicare la raccolta diffe-

renziata. In questi giorni ad ogni

cittadino è stato consegnato dall’A-

MA un “kit di avvio” che compren-

de: un cassonetto verde per la carta,

un altro per vetro e plastica e uno

marrone per l’umido. Per il munici-

pio sono stati collocati i secchioni di

raccolta colorati diversamente: mar-

rone per l’umido, blu per multi-

materiale (plastica e metallo), bian-

co per carta, grigio per materiali non

riciclabili e le campane verdi per il

vetro. La raccolta differenziata limi-

terà fortemente la necessità di rea-

lizzare nuove discariche che inquina-

no il territorio e porterà enormi be-

nefici alla città e all’ambiente. La

raccolta differenziata renderà più

pulita e quindi molto più vivibile la

città, l’ambiente me-

no inquinato perché

sostanze nocive non

andranno nel terre-

no, diminuirà la quantità di rifiuto

indifferenziato quindi una parte po-

trà essere riutilizzata per fabbricare

altri materiali ed un’altra parte sarà

usata come compost naturale per

l’agricoltura. I cittadini sono chia-

mati a collaborare per la buona riu-

scita di tale iniziativa rispettando

scrupolosamente le istruzioni che

l’AMA ha distribuito insieme al kit.

■■■

Società e Cultura

The BLACKBOARD

gennaio,

“amichevole” Pro

patria – Milan, en-

nesimo episodio di

razzismo su campo,

conclusosi con la denuncia e l’ar-

resto di di un gruppo di tifosi,

per lo più ragazzi tra i 22 e i 30

anni, artefici di cori razzisti con-

tro il giocatore Kevin Prince

Boateng . Conseguenza? Sospen-

sione della partita. Evento de-

plorevole questo, certo, che però ,

seppur in maniera esasperata non

rappresenta altro che quella

componente xenofoba, razzista,

discriminatoria di cui la nostra

società è permeata , componente

che ama accanirsi contro un

“diverso” di volta in volta

“diverso” che può andare dal gio-

catore avversario di colore, al

connazionale del sud apostrofato

con il caloroso epiteto di

“terrone”, dall’extracomunitario

vu cumprà che per quanto possa

provenire dal Pakistan, Iran,

Bangladesh, Kazakistan sarà

sempre denominato dalla massa

ottusa e poco perspicace con tono

dispregiativo: “Marocchino”,

all’uomo dell’est associato alla

figura di un criminale, delin-

quente, violento. Potrebbe quasi

venirci spontaneo lasciare da

parte lo stupore davanti ad e epi-

sodi incivili del genere, e far pas-

sare inosservate, anzi, quasi scon-

tate, notizie di questo ►►►

UN DIVERSO, DI VOLTA IN VOLTA

DIVERSO

ROMA

SI DIFFERENZIA

Società e Cultura

Page 13: The Blackboard N°0

tipo proprio per la quotidianità

con la quale ci vengono messe

sotto gli occhi. Oggigiorno essere

chiamati con il proprio aggettivo

di nazionalità, se fatto con tono

pungente e dispregiativo, è di per

sé un ‘offesa. Andiamo a rispar-

mio: non servono neanche più

insulti o parolacce di accompa-

gnamento. I termini scurrili di

una volta avevano sicuramente

più stile, oltre ad essere più leciti.

Cos’è sono passati di moda? Ci si

appiglia alle origini, alla naziona-

lità, al colore della pelle oggi-

giorno per offendere e mancare

di rispetto? Non sentitevi sotto

accusa dalla predica moralista e

buonista di questo breve articolo:

siamo fiduciose e consapevoli del

fatto che voi lettori, in questa

scuola, trovate scontato e super-

fluo il messaggio che emerge dal-

le righe precedenti. Non è il no-

stro intento dirvi “non siate raz-

zisti!” … ci mancherebbe che fos-

se necessario specificarlo! Piutto-

sto indignatevi dinnanzi al più

celato atteggiamento di intolle-

ranza al diverso e di discrimina-

zione, è inaccettabile che nel

2013 abbiamo a che fare con una

manifestazione di ignoranza e di

inciviltà così inadeguata al grado

di sviluppo che ogni giorno ci

vantiamo di aver raggiunto.

■■■

The BLACKBOARD

orino, 1° Dicembre

2012

Si sta giocando l’an-

ticipo della quindi-

cesima giornata del-

la serie A, ma non è una partita

qualsiasi: si tratta del derby

(Juventus-Torino).

Durante la partita nella curva dei

tifosi della Juventus viene mo-

strato uno striscione di 35 metri

che mostra su scritto “Noi di To-

rino orgoglio e vanto, voi solo

uno schianto”, che si rifà inequi-

vocabilmente al famoso incidente

aereo di Superga che vide vittima

l’intera squadra della Grande

Torino, capace di vincere ben 5

scudetti consecutivi.

Ormai neanche lo striscione

esposto dai tifosi della Curva Sci-

rea mi sorprende più di tanto.

Ogni settimana, in qualunque

stadio, la memoria delle persone

che se ne sono andate e che in

qualche modo ci hanno lasciato

un ricordo di quello che sono sta-

te, viene barbaramente derisa da

questo cinismo assurdo e stupido,

lontanissimo da una qualsiasi

parvenza di società civile quale ci

riteniamo.

Ci indigniamo per le auto blu,

per i super stipendi che premiano

parlamentari nullafacenti o per-

sone che anziché fare i nostri in-

teressi continuano a coltivare

esclusivamente il loro tornaconto,

ma quando dobbiamo far vedere

che siamo una società che merita

qualcosa di più, ci dimostriamo

soltanto degli incivili.

Non mi sorprende che tutto ciò

nasca da uno striscione, in modo

particolare da quello dei tifosi

della Juventus che, già altre volte

in passato, hanno dato prova di

una certa creatività nell'insultare

i morti degli altri. Ma sono in

buona compagnia: c'è ►►►

IL PREZZO DELLA VERGOGNA

Società e Cultura

Page 14: The Blackboard N°0

The BLACKBOARD

una specie di gara in questo sen-

so.

Mi dispiace inoltre che la curva

porti il cognome di un Signore

come Gaetano Scirea, sportivo da

tutti ammirato tanto

per le qualità calcisti-

che quanto per la cor-

rettezza e l’integrità

della sua persona, che

di fronte a un tale ge-

sto si sarà rivoltato

nella tomba.

D’altra parte bisogna

dire che questo è un

uso comune. Sono tan-

te le tifoserie che si

sono sbizzarrite sulle vittime

dell'Heysel, piuttosto che sulla

morte di Raciti, sul dramma di

Pessotto o su di chi magari è sta-

to dimenticato, ma viene riporta-

to alla luce solo e soltanto quando

qualche striscione viene appeso a

una balconata.

Ma tanto pagando l’ammenda di

10.000€ la coscienza è a posto:

bastano poche parole dette dal

massimo rappresentante della

società che si dice dispiaciuto per

mettere tutto a tacere.

Distruggere i seggiolini all'inter-

no dello stadio costa 15.000€ ma

dileggiando la memoria dei morti

se ne risparmiano 5000.

Il mio costante ottimismo co-

munque mi porta a credere che

ancora la maggior parte delle

persone sia meglio di quelle che

hanno aperto quello striscione,

ma meglio soprattutto di chi l'ha

giudicato degno solo e soltanto di

una sanzione da € 10.000 che

vale quanto un insulto

qualunque.

Siamo caduti in basso,

davvero in basso. Non

esistono controlli per

fermare gli idioti, con-

tro chi li difende silen-

ziosamente e in modo

omertoso o peggio an-

cora ci si complimenta

ridendo per la bella

trovata.

Idioti che ci guardano dall'alto in

basso, dal Parlamento alla strada,

e che sanno che siamo una massa

di bestie, che come tali vanno

giudicate, e forse educate.

■■■

n giorno la bella

Callisto, una

ninfa dei bo-

schi ,mentre ri-

posava sdraiata

sul suo arco in un bosco, fu scor-

ta da Giove che decise di posse-

derla. Il potente dio si trasformò

così in Artemide per po-

ter avvicinare Callisto,

poiché lei fuggiva da

tutti gli uomini, la

ninfa allora

l ' a c c o l s e

d a n d o g l i

un bacio,

ma in quel mo-

mento Giove ri-

velò la sua vera identità e la se-

dusse. Da quella unione nacque

un figlio, Arcade. Questa storia

giunse però alle orecchie di Giu-

none che decise di vendicarsi tra-

sformando la povera Callisto in

orsa. Arcade ormai quindicenne e

ignaro della sorte della madre,

mentre un giorno andava a caccia

incontrò sua madre sotto le vesti

di orsa, ed ella, avendolo ricono-

sciuto, gli si avvicinò per manife-

stargli il suo affetto. Ma Arcade,

impaurito, stava per trafiggerla

con una freccia, quando Giove

impietosito dalla scena, trasfor-

mò in orsa anche suo figlio, e da-

to che li amava entrambi, li pose

in cielo in forma di stelle: L’OR-

SA MAGGIORE E L’ORSA MI-

NORE .

■■■

L’ORSA MAGGIORE E L’ORSA MINORE

mito greco

Page 15: The Blackboard N°0

i sono piaciute

queste parole? Vi

hanno mosso

qualcosa dentro?

Forse non ne ave-

te mai sentito parlare, ma loro si

chiamano Black Veil Brides e so-

no un giovanissimo gruppo ame-

ricano. Possono essere classificati

nei generi del rock, metal, post-

hardcore. La band è formata da 5

fantastici ragazzi: Andy Biersack

(voce), Ashley Purdy (basso e vo-

ce), Jinxx (chitarra), Jake Pitts

(chitarra e violino) e Christian

Coma (batteria). Questi i compo-

nenti attuali del gruppo; dalla

loro formazione (2006) ad oggi,

molti musicisti si sono avvicenda-

ti nei diversi ruoli e per citarne

alcuni, ricordiamo Sandra Alva-

renga (batterista) e Chris Holly-

wood (chitarrista), ora compo-

nente dei ‘The Natural Born Kil-

lers’. Riguardo al nome della

band il cantante Andy Biersack

ha dichiarato: “ L'origine del no-

me viene dalla fissazione

che avevo durante

l'infanzia per il

cattolicesimo ro-

mano e l'immagi-

nario dark che

evoca. Il termine

Black Veil Bri-

des (tradotto:

spose dal velo ne-

ro) viene dalla

chiesa; quando una

suora ha la sua in-

coronazione, sta

sposando Dio e ha una cerimonia

in cui indossa un velo nero, per-

ché sta abbandonando i piaceri

della vita. Pensavo che questo

suonava bene per una band come

questa, ad indicare la forte dico-

tomia tra un mucchio di ragazzi

vestiti tutti di nero e la generale

mancanza di santità richiamando

un'immagine forte che a me sem-

brava evocativa e sexy.” Dal 2006

al 2012 la band ha pubblicato tre

album:

-con il primo album (2010) “We

stitch these wounds” furono pre-

miati come migliore band emer-

gente ai ‘Golden Gods’

ed ai ‘Kerrang!

Awards’.

-con il secondo al-

bum (2011) “Set the

world on fire” inau-

gurarono il loro pri-

mo tour europeo.

-l’uscita del terzo

album “Wretched

and divine”, inizial-

mente programma-

ta per ottobre

2012, è stata posti-

cipata all’8 gennaio 2013, a causa

di un sovraccarico di lavoro per i

cinque ‘black veiled’. La band

sarà protagonista di un tour ame-

ricano ed europeo (con possibili

date italiane), chiamato ‘The

Church of the wild ones tour’. I

temi trattati nelle loro canzoni

riguardano il mondo giovanile: i

dubbi, le domande, le incertezze,

ma anche l’amore, la solidarietà

tra chi si sente emarginato

(‘outcast’), così tanto per citarne

alcune ricordiamo: ‘The morti-

cian’s daughter’, ‘New religion’,

‘Fallen angels’, ‘Never give in’,

‘Die for you’. Dal secondo album

in poi la band ha iniziato gra-

dualmente ad abbandonare i ter-

ritori più frivoli, per rinvigorire il

loro songwriting con sezioni

strumentali più elaborate e brani

maggiormente influenzat i

dall’hard rock e dalla melodia

non fine a se stessa. Le loro can-

zoni sono ricche di riff e assoli

molto complicati e tecnici; a volte

si può sentire la comparsa del

violino e, sempre raramente, de-

gli screams.

■■■

The BLACKBOARD

Per milioni di anni pronuncerò il tuo nome.

Ti amo più di quanto posso continuamente gridare.

Abbiamo riservato la nostra fuga agli anni passati.

Ti ho detto Ti Amo mentre ti lasciavo.

I rimpianti ossessionano sempre la mia testa vuota

ma ti ho promesso che ti rivedrò ancora, ancora.

Mi siedo qui e sorrido, amore

Sorrido perché penso a te e arrossisco.

SPOSE DAL VELO NERO

Page 16: The Blackboard N°0

The BLACKBOARD

Al giorno d'oggi i siti di foto sharing

sono moltissimi e, se si vuole sceglie-

re qualcosa di diverso, 500px è una

valida alternativa. 500px è una vera

e propria comunità di fotografi che

caricano i propri scatti all’interno di

questo servizio web. Ma attenzione,

500px non è per le foto del tuo com-

pleanno da condividere con amici e

parenti, qui ci vogliono le tue foto

migliori, perché solo quelle verranno

viste e valutate; basta farsi un giro

nelle prime pagine del sito per ac-

corgersi dell'elevata qualità delle

immagini.

La pagina iniziale di 500px è il pro-

prio Flow, ovvero tutte quelle foto

che sono state commentate o "like"

da tutti coloro che stiamo seguendo.

Nel menù a tendina che si apre in

alto premendo la stellina, potremo

scegliere tra Popular, Editor's choi-

ce, Upcoming e Fresh.

Popular: sono le foto con più like e

più volte inserite nei favoriti dagli

utenti.

Editor's choice: sono le migliori foto

del sito scelte dal team di 500px,

quindi il cambio delle immagini av-

viene a ritmi un po’ lenti.

Upcoming e Frash: sono due catego-

rie dove passano le foto appena cari-

cate che hanno ricevuto qualche like.

L'iscrizione a 500px è gratuita e

l'unica vera limitazione è il numero

di upload settimanali pari a 10.

L'interfaccia di 500px è foto-

centrica, con un look minimalista

che mette in risalto la bellezza delle

immagini. Una volta caricata una

foto potranno essere aggiunte infor-

mazioni, come ad esempio una picco-

la descrizione e la categoria (macro,

paesaggi, bianco e nero). Sotto ogni

foto c'è la possibilità di condividerla

sui principali social network come

Facebook, Twitter, o anche via

email.

Utilizzare 500px è senza ombra di

dubbio divertente, interessante e

appagante per gli occhi. La differen-

za principale rispetto ai competitors

come Flickr è che su 500px trovere-

te solo le foto migliori.

■■■

Le stelle dicono che sei particolar-

mente stupido nervoso in questo

periodo... Bisogna stare attenti a

non starti vicini! Calmati, e niente

panico per compiti o interrogazio-

ni, c'è internet se studi andranno

benone :)

Mai come in questo periodo ti stanno

bene le corna In amore, qualche pro-

blema. Questo è un periodo di grandi

cambiamenti... Che la forza sia con te

Farai le scelte giuste se ti fermerai un

attimo a riflettere, è una vita che non

lo fai.

Blub blub blub. E sì, il

tuo oroscopo è tutto qui.

Non far finta di non aver

capito cosa intendono le

stelle.

La spensieratezza che ti ha accom-

pagnato fin da ora sta per finire,

Urano sta entrando nella Vergine, si

consiglia un esilio di un mese in Ir-

landa per ritrovare la pace interiore

uso meno frequente di quel pungi-

glione: attenti ai sentimenti delle

persone che amate!

Attento alle diffuse in-

fluenze intestinali ai cat-

tivi consigli, fidarsi è bene

non fidarsi è meglio, fai

ciò che credi tu e non la-

sciarti influenzare dal

pensiero altrui.

Se ti senti in trappola prova a parlare

con le persone a te care, non riusci-

ranno sicuramente a capirti e a consi-

gliarti... Farai sicuramente la scelta

sbagliata giusta. Credi in te stesso, sii

qualcun altro che è meglio te stesso, e

farai scintille.

APP del mese

è scritto nelle STELLE

Play Store App Store

Page 17: The Blackboard N°0

The BLACKBOARD

Non ti fossilizzare sull'obiettivo

che ti sei prefisso, o perderai di

vista tutto il resto, cretino.

Nuove ragazze single opportu-

nità ti si presenteranno, coglile

al volo. Stai lontano dalle perso-

ne depresse che non hanno un

carattere simile al tuo, e smetti-

la di mangiare schifezze.

Il tuo segno non ti si addice

per niente... E' un periodo

molto attivo! (if you know

what I mean) Attento a non

deludere le persone che ti

stanno vicino e puntano

tutto su di te, sarai spesso

tentato di farlo per stupidi

litigi, ma pensa bene a

quanto sono per te.

Non è che non credono in te, sempli-

cemente non gli stai tanto a genio

dimostrando il massimo, sanno che

vali di più, che puoi dare di più...

Impegnati. Gioca il tutto per tutto.

Sai fare grandi cretinate cose, se

vuoi.

Questo è un periodo fortunato: sei

equilibrato e saggio, hai raggiunto

la pace dei sensi, e si vede. Cerca di

trasmettere queste piacevoli sensa-

zioni anche ai tuoi cari, ne avranno

sicuramente bisogno. E, le stelle si

raccomandano, fai quello che ti pa-

re e non pensare alle conseguenze

sii giusto come sei sempre stato!

Se sono sempre gli altri a

chiedere scusa, stai attento.

Potrebbero stufarsi di inse-

guirti, starti dietro, di essere

sempre loro a fare il primo

passo. Metti da parte i soldi

che sei rimasto senza una lira

l'orgoglio, rischi di perderli...

Non essere testardo, apriti

alle opinioni altrui, il con-

fronto senza scannarsi è

sempre costruttivo. Non

devi dimostrare per forza

di avere ragione, la ragione

è degli stupidi, ricorda. E

ogni tanto fa sempre piace-

re una sorpresa a qualcu-

no... :)

The BLACKBOARD

Page 18: The Blackboard N°0

1. Il cognome di Mr. Cock.

5. Iniziali della preside.

7. Le prime lettere dell'alfabeto.

9. Il gruppo che canta "Some

Nights".

12. In chimica è attratto dal suo op-

posto.

14. Lo è stato il nostro liceo qualche

mese fa.

17. Sacramento prima del matrimo-

nio.

18. ... bel mezzo del cammin di no-

stra vita.

19. Il nome del prof. Di Paola.

20. Arezzo.

21. Comunità Economica Europea.

22. Sue... in latino.

23. Lo è l'iPod.

25. Ha scritto "Il Nome della Rosa".

27. Iniziali della Blondel, moglie di

Alessandro Manzoni.

28. Il cerchio... nei solidi.

29. Il suono della campanella.

30. Rullo, senza una doppia.

32. Fratello del papà.

34. Parte del giorno.

36. La Anna tra i docenti della suc-

cursale.

39. Enna sulle targhe.

40. Per quello nuovo si fanno buoni

propositi.

43. Nè bocciato, nè promosso.

45. Il castoro del Tevere.

47. Il Bromo sulla Tavola Periodica.

48. "Buoenos ..." per gli spagnoli.

49. Allineato.

53. Marca d'abbigliamento.

55. In Francia, insieme alla lingua

d'oil.

56. Se non te la cavi in matematica,

vai ad ... i campi!

58. Easy Jet, per voli low...

60. Congelatore.

61. L'attore Pacino.

63. European Council.

64. Lo segna la bilancia.

66. Un famoso mago è di lì.

67. Hanno invaso la sede succursale.

68. Razza di cane.

69. Si occupa dello smaltimento ri-

fiuti a Roma.

1. Anello stradale che circonda la

nostra città.

2. Tessuto per body.

3. La fiduciaria della succursale.

4. Ponente, senza iniziale e finali.

6. Il Daniele sportivo, docente della

succursale.

7. Iniziale del prof. Cristaldi.

8. Aula compiti.

9. La seconda aula magna.

10. Introduce una finale in latino.

11. La nostra radio.

13. Metà esame all'università.

15. All'inizio della lettera di Babbo

Natale.

16. Pescara sulle targhe.

19. L'amico di Yoghi.

22. Si rompono sempre a scuola.

24. Simbolo chimico dell'argon.

26. Centro Informazione Stradale.

29. Regalare.

31. Non vicino.

33. Lo sono i "pentametres" di Sha-

kespeare e Chaucer.

35. A capo dell'università.

37. Abbreviazione di numero.

38. Dentro.

41. La discoteca a Piazzale Flaminio.

42. Possono essere polari o bruni.

44. Ci si scrivono i compiti.

46. L'uno... nelle carte da gioco.

50. Quando la mamma si arrabbia:

"Questa casa non è un ... !"

51. Un formato di file per la com-

pressione di dati.

52. Si usa la mattina per fare cola-

zione.

54. Starnuto.

57. Piace alle mucche.

59. Società per azioni.

60. Fluoro, ossigeno, azoto.

61. Alta velocità.

62. Articolo femminile plurale.

63. Un'esitazione.

65. Salerno.

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