Testimonianze 19 settembre

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Domenica 19 settembre 2010 Percorsi nel quotidiano: dialogo tra soggetti appartenenti a culture diverse condividendo saperi, tradizioni ed esperienze”

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Le testimonianze dell'incontro multietnico di domenica 19 settembre presso il Centro Civitas Vitae della Fondaizone OIC Onlus di Padova

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Domenica 19 settembre 2010

“Percorsi nel quotidiano:

dialogo tra soggetti appartenenti a culture diverse

condividendo saperi, tradizioni ed esperienze”

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ROMANIA CROAZIA ALBANIA BRASILE BANGLADESH

REP. CONGO

CUBA MOLDOVA INDIA URUGUAY UCRAINA

SIRIA

PERU

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CROAZIA

Vedo tanto entusiasmo, molto di più di quello

che si può notare nei ragazzi che non hanno

lo stesso trasporto e fervore degli anziani

Siamo riusciti a formare una “band” che

intrattiene gli ospiti durante le feste di

compleanno o in altre occasioni di

divertimento.

Il contatto con gli ospiti mi ha aiutato

sicuramente ad affrontare la lontananza dai

miei genitori.

Andreja Ravnic

Volontaria maestra di canto

Centro Res. “G.M. Bonomo”

Asiago

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ALBANIA

Grazie all‟aiuto delle colleghe, mi sono

inserita nella “Famiglia” dell‟O.I.C.

Ho potuto constatare che molto spesso alcuni

valori sono i medesimi nei diversi Paesi del

mondo: alla fine siamo uguali nella cultura dei

valori essenziali per lo sviluppo sociale.

L‟approccio diretto con gli Ospiti mi ha

consentito di imparare molte cose non trattate

in modo esaustivo durante le lezioni teoriche

Silvana Tollumi

Operatoere Socio Sanitario

Centro Res.”Simonetti”

Oderzo

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ALBANIA

La mia esperienza d‟integrazione verso un

mondo nuovo ha fatto scattare dentro di me

un movimento duplice di dare e ricevere. Tale

movimento ha trovato un „ambiente

accogliente all‟OIC.

E‟ un continuo processo di apertura mentale,

di approfondimento e arricchimento

professionale e umano.E‟ molto bello scoprire

che il vissuto del diverso diventa prezioso nel

nostro lavoro quotidiano

Mi ha colpito in particolare modo la sig.ra

Tullia Todeschini che ci descriveva come :” gli

angeli del giorno e della notte”.

Ceka Nadire

Infermiera

Centro Res.“Nazareth”

Padova

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ALBANIA

La mia esperienza con gli ospiti è certamente

positiva

Coniugata con Marjan Buxha che lavora

presso la Fondazione

L‟ospite Emma Cucinato (in foto) ha accettato

con piacere di comparire con la dottoressa al

corridoio del suo piano

Gjergji Milvana

Medico

Centro Res.“Santa Chiara”

Padova

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ALBANIA

Un‟ integrazione perfetta grazie a buone

amicizie

Le differenze culturali non sono un ostacolo

insormontabile, ma un‟occasione di confronto

e di crescita professionale e personale

Non ricordo un Ospite in particolare, credo

che ogni Ospite abbia il suo valore in quanto

essere umano

Lavorare con gli Ospiti per me una grande

scuola di vita

Matrapazi Androneta

Operatore Socio sanitario

Centro Res.“Simonetti”

Oderzo

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ALBANIA

Fui colpita positivamente dall‟organizzazione

della struttura pensata per garantire il

benessere psico-fisico degli Ospiti

I colleghi mi hanno accolta, aiutata e

rispettata nella mia diversità culturale e

religiosa

Il rapporto con gli ospiti: una continua lezione

di Storia e Cultura italiana

Muca Denada

Operatore Socio sanitario

Centro Res.“Santa Chiara”

Padova

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BRASILE

E‟ stata un‟ esperienza molto bella perchè qui

ho trovato molte culture, quindi modi di

pensare diversi che mi hanno permesso di

imparare cose diverse..

Gli ospiti mi hanno accettata bene e mi hanno

insegnato anche il dialetto!

Nessuno credeva che venissi da un paese

lontano come il Brasile, forse per il colore

chiaro della mia pelle

Roberta Gomes Margon

Fisioterapista

Centro Res.“Santa Chiara”

Padova

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BRASILE

I colleghi mi hanno aiutato ad integrarmi

all‟interno della residenza spiegandomi

chiaramente le mansioni da svolgere e

l‟organizzazione della struttura.

Con le altre figure professionali di origine

diversa mi trovo bene, insieme ci

confrontiamo e cerchiamo di aiutarci a

vicenda per comprendere meglio le abitudini e

il modo di rapportarci all‟ospite.

Certamente, molti ospiti mi hanno aiutato con

le loro parole, storie e racconti. Anche loro da

giovani erano costretti ad abbandonare la

famiglia per recarsi all‟estero a lavorare.

Elias Manoel De Ávila

Infermiere

Centro Res.“G.M. Bonomo”

Asiago

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BANGLADESH

Quando siamo arrivate non sapevamo una

parola di italiano: poi grazie soprattutto ai soci

V.A.d.A. ed Agorà abbiamo imparato ad

esprimerci

Il Presidente vuole che questi ospiti siano

preparati per la vita eterna, per questo ci ha

invitato.

Gli ospiti sono contenti e dicono che per loro è

un onore essere aiutati da una suora.

Suor Progra e Consorelle

Religiose

Civitas Vitae

Padova

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REPUBBLICA DEM. del CONGO

Vengo dalla Repubblica Democratica del Congo.

Sono arrivata in Italia 10 anni fa, non per cercare

lavoro ma per ritrovare la mia libertà, perchè

purtroppo ancora oggi il mio paese è in guerra.

Cerco di rispettare gli altri, anche io mi sento

rispettata. Ho una pelle diversa dalla vostra ma ho

un cuore pieno di calore umano come ogni essere

umano. Il colore bianco, nero, giallo, rosso… è un

dono di Dio ed è vita.

Non mi sono mai sentita discriminata perché mi

sento sempre cittadina del mondo con le due

parole che fanno miracoli: sorriso e rispetto.

Mukoke Rose

Operatore socio Sanitario

Centro Res. “Pio XII”

Padova

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CUBA

All‟inizio avevo un po‟ di paura, ma poi ho

incontrato delle colleghe giovani, molto preparate e

disposte ad aiutarmi nel mio inserimento.

Con le altre figure professionali mi trovo bene;

siamo quasi tutte donne e, anche se di origini

diverse, abbiamo sentimenti e problemi comuni.

Quando ho iniziato a lavorare non parlavo bene

l‟italiano e mi sono avvicinata ad un ospite con

problemi di linguaggio: avevamo qualcosa che ci

accomunava e questo ci ha avvicinato a tal punto

che ora mi considera come una figlia.

Yasnery Nunez

Operatore socio Sanitario

Centro Res. “Guido Negri”

Thiene

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CUBA

La differenza della Lingua non è stata un

grande problema perché in breve tempo ho

migliorato il mio italiano.

Ho imparato insieme ai miei colleghi a fare

attenzione alle richieste dell‟ospite

Talvolta sono gli stessi Ospiti – sia pure in

modo indiretto - a indicarci la strada migliore

per ottenere i migliori risultati

Leyanes Fernandez

Operatore socio Sanitario

Centro Res. “Simonetti”

Oderzo

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MOLDOVA

Sono stato accolto da subito benissimo da tutti gli

altri, specialmente dai miei colleghi del centralino.

Tanti ospiti si fermano davanti al centralino e ci

mettiamo a parlare. Loro mi raccontano la loro vita.

Nonostante qui lavorino persone di nazionalità,

cultura e professionalità diverse, le cose vanno

meglio di quello che mi aspettavo.

Andrian Dunaev

Centro operativo

Centro Res. “Pio XII”

Padova

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MOLDOVA

Una bellissima esperienza, mi sono trovata

bene con tutti fin dall‟inizio.

Siamo sempre stati un bel gruppo, non ci

sono mai state difficoltà importanti ma

reciproco scambio di esperienze.

Una signora che era ospite della struttura da

tredici anni spesso mi sosteneva e mi dava

pure dei consigli.

Ludmila Gheorghith

Operatore Socio Sanitario

Centro Res. “Guido Negri”

Thiene

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INDIA

Il mio intento è fare un‟esperienza all‟estero e

quindi tornare nel mio paese con una

superiore preparazione per meglio aiutare i

miei connazionali.

L‟ostacolo più grande è stato imparare

l‟italiano. Per fortuna gli amici di agorà mi

hanno aiutata.

Dopo essermi ricongiunta con mio marito

spero di poterlo fare presto con i miei figli

Jessi Biju

Infermiera

“Hospice Paolo VI ”

Padova

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ROMANIA

All‟inizio la nostalgia della mia terra era fortema nei momenti più difficili ho scopertol‟affetto di persone che mi hanno aiutata aintegrarmi in questo paese .

Un giorno dopo aver fatto una medicazionel‟ospite mi ha sorriso e baciandomi le mani miha detto: “le tue mani sono delicate comequelle di un angelo perché non mi fai sentirealcun dolore…!”

La mia devozione per gli ospiti è grande.

Se la migliore ricompensa per un attore è unapplauso il miglior premio per me è il sorrisodi un ospite e quella luce nei suoi occhi chesolo io posso percepire e che è frutto del mioimpegno e del mio amore.

Ileana Neagu

Infermiera

Centro Res. “santa Chiara”

Padova

Page 19: Testimonianze 19 settembre

ROMANIA

Ci sono momenti nella vita in cui si capisce diessere al posto giusto, che la nostra vita deveessere lì, circondati da persone che puravendo bisogno di noi ci fanno capire chesiamo noi quelli che hanno più bisogno di loroperché ci arricchiscono con le loro esperienzee con il loro amore

Ogni giorno lavoro con colleghi che miinsegnano che nella vita valgono le piccolecose ad esempio sentirsi baciare le maniquando ti prendi cura dell‟ospite o sentirsidire, al rientro dalle ferie: “Mi sei mancata!”

Antonietta Maritan (in foto) dice: “da parte loroc‟è sempre disponibilità all‟ascolto ed io misono sempre prodigata a dare buoni consigli”.

Cerasela Mihaela Ignatovici

Operatore Socio Sanitario

Centro Res. “santa Chiara”

Padova

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ROMANIA

Conoscevo già la lingua, anche il dialetto locapivo abbastanza. Questo mi ha aiutato adintegrarmi velocemente.

E‟ stata una bella esperienza conoscere lepersone di origini diverse, aiutarsi e lavorareinsieme.

Vina Anca-Paula

Infermiera

Centro Res. “Pio XII”

Padova

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URUGUAY

Grazie ad una forte rete di sostegno abbiamo

potuto affrontare tutte le difficoltà con meno

peso.

La sig.ra Pavanello, ospite delle residenze

Airone è stata di grandissimo sostegno nella

formazione educativa di mio figlio Gaston

Un Grazie alla Fondazione Opera Immacolata

Concezione che mi ha dato la possibilità di

cambiare la mia vita anzi la nostra vita.

Bettina Strozzi

Infermiera

Centro Res. “santa Chiara”

Padova

Page 22: Testimonianze 19 settembre

URUGUAY

Eravamo un gruppo di 17 colleghi dello stessopaese. All‟inizio questa convivenza è stataimportante : insieme è stato più facileraggiungere gli obiettivi.

osservare le diverse abitudini, culture, con inostri occhi ci ha permesso di conoscere emigliorare anche il nostro paese.

Personalmente mi sentivo “a casa mia”, partedi loro mi chiedevano: di dove sei? Come titrovi? Ti manca tanto la tua terra, la tuafamiglia? Che cosa ti ha portato in Italia?Come mai sei qui? Oppure quando miraccontavano storie sull‟immigrazione italianaverso l‟america del sud.

Marisol de Leon

Infermiera

Centro Res. “Pio XII”

Padova

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URUGUAY

La mia esperienza integrativa all‟Oic non è

stata facile perché ho dovuto capire

soprattutto la velocità del lavoro.

I colleghi e tutto il personale hanno facilitato il

mio inserimento lavorativo.

La relazione con gli anziani mi ha riportato

alle mie radici; infatti il nonno paterno era

italiano. Mio papà mi ha trasmesso l‟amore

verso l‟Italia, il lavoro e la famiglia.

Alejandra Rotta

Infermiera

Centro Res. “Pio XII”

Padova

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UCRAINA

L‟inserimento mi è costato fatica: ho avutobisogno di abituarmi anche fisicamente ai ritmidi lavoro.

Quando non comprendo qualcosa nella vostralingua corro a domandare ai colleghi e allaprima operatrice che sempre mi aiutano amigliorarmi

Più di un anziano ha contribuito a facilitare ilmio inserimento. Una ospite in particolare miinfonde coraggio, forza d‟animo, mi spinge adimpegnarmi con costanza e tenacia nel miolavoro e nella mia vita dicendomi che i mieisacrifici un giorno saranno sicuramente

premiati.

Liudmyla Shkrobtak

Infermiera

Centro Res. “G.M. Bonomo”

Asiago

Page 25: Testimonianze 19 settembre

SIRIA

La mia esperienza di volontario oic è stata più

che è positiva sia con gli amici volontari che

con i 4-5 ospiti che ho seguito dal 2002 fino

ad oggi.

Io sono in Italia da circa 45 anni e quindi mi

sono integrato da molto tempo. Qui all‟OIC

sono più in contatto con le suore che vedo e

saluto spesso.

Tutti gli ospiti che ho seguito hanno

contribuito al mio inserimento all‟oic. Era bello

creare dei gruppetti e stare insieme anche agli

altri volontari.

Abdul El Jarrah

Volontario V.A.d.A.

Civitas vitae

Padova

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PERU

Con rispetto ed educazione penso di essermi

integrata facilmente nella famiglia dell‟ Oic.

E‟ una bella esperienza perché siamo di

culture diverse; ma l‟ospite, la persona

ammalata è uguale e ha gli stessi bisogni in

qualsiasi parte del mondo.

E‟ difficile dire quale anziano abbia facilitato il

mio inserimento; ma se qualche volta mi sono

sentita male, bastava un bacio o un grazie da

parte loro per farmi stare meglio.

Violeta Escalante

Infermiera

Centro Res. “Guido Negri”

Thiene

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PERU

Ho avuto la forza di ricominciare in un paese

straniero ed ora sono orgogliosa

Mi sento riconoscente verso i colleghi e verso

la Direzione

il mio compito non è solo somministrare

terapia ma attenzione verso l‟ospite, i familiari

e i miei colleghi. Non deve mai mancare la

gentilezza, il rispetto, un saluto, un segno di

attenzione e di speranza.

Alicia Acevedo Arroyo

Infermiera

St. intermedia “Pio XII”

Padova

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PERU

Molto intenso,impegnativo, diverso: tutto

sommato ti fa crescere

Non c‟è colore, la mia lingua per assistere gli

anziani non serve, ma si usa solo il cuore e

tanta disponibilità.

Sì, ho trovato tante signore e signori che mi

hanno aiutato a correggere il mio italiano, e io

ho raccontato loro della mia cultura , è stato

ed è uno scambio bellissimo.

Pagan Meza Amelia Lourdes

Operatore Socio Sanitario

Centro “Nazareth”

Padova