Testimonianza, Incontro e Amore - santantonio.cc · “L’Amore è una cosa che non si può...

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Cinquant’anni di fede e di storia che potrebbero essere raccontati con gli occhi e la voce di ciascuno di noi ed il risultato che ascolteremmo sarebbe una magnifica descrizione di albero prosperoso e pieno di frutti. Un percorso di vita che ha permesso a tante famiglie, nei vari momenti della propria vita, di far parte di questa straordinaria comunità. Testimonianza, Incontro e Amore. Una Testimonianza di Fede che ha fatto conoscere tante persone che hanno così trascorso una parte della loro vita in questa comunità. Sono sicuro che tutti hanno potuto cogliere i frutti di questo splendido Albero, così come l’ho fatto io in questi 10 anni e più di servizio. Sono riconoscente e Testimone allo stesso tempo del bene che è stato fatto, indistintamente e senza preclusione alcuna. I Padri Cavanis, le Suore della Carità e le famiglie del territorio di Corsico si sono incontrate ed insieme hanno costruito questa Chiesa che, con la Fede, ha sempre accolto con cuore grande e generoso tutti, con i loro bisogni, la loro povertà e le fragilità che accompagnano le tante famiglie di questo territorio di periferia. Una comunità aperta che ha sempre guardato oltre con spirito Missionario. “L’Amore è una cosa che non si può insegnare ma è la cosa più importante da imparare” (San Giovanni Paolo II) e la nostra comunità, di Amore ne dona tanto. Una comunità sempre operativa sempre pronta a Servire il prossimo. Testimonianza, Incontro e Amore, un seme prezioso da custodire e far crescere in questo territorio di periferia. Questo è il nostro compito. Un compito impegnativo ma allo stesso tempo appassionante che ci legherà ancor di più. Prepareremo insieme iniziative c o m m e m o r a t i v e p e r avvicinarci alle radici dei Padri Cavanis, delle Suore della Carità e al nostro Sant’Antonio di Padova . Iniziative partecipative con le quali coinvolgeremo tutto il territorio per far crescere la nostra comunità mettendoci al Servizio di tutti. Un grazie ai Padri e alle Suore che hanno lavorato con questa comunità, e ai tanti laici che con la loro testimonianza di vita, il loro annunciare il Vangelo e il loro servizio hanno reso questa comunità quella che è, una meraviglia agli occhi di Dio e dell’uomo di periferia dove agisce amando. Padre Ciro Sicignano Osservare, Incontrarsi, Riflettere, Informare Periodico gratuito della Parrocchia S.Antonio di Padova - Corsico - Anno XXIV - Numero 131 - Ottobre 2018 - http://www.santantonio.cc - e-mail: [email protected] Testimonianza, Incontro e Amore iil nostro secondo Giubileo

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Cinquant’anni di fede e di storia che potrebbero essere raccontati con gli occhi e la voce di ciascuno di noi ed il risultato che ascolteremmo sarebbe una magnifica descrizione di albero prosperoso e pieno di frutti. Un percorso di vita che ha permesso a tante famiglie, nei vari momenti della propria vita, di far parte di questa straordinaria comunità. Testimonianza, Incontro e Amore.

Una Testimonianza di Fede che ha fatto conoscere tante persone che hanno così trascorso una parte della l o r o v i t a i n q u e s t a comunità. Sono sicuro che tutti hanno potuto cogliere i frutti di questo splendido Albero, così come l’ho fatto io in questi 10 anni e più di servizio. S o n o r i c o n o s c e n t e e Testimone allo stesso tempo del bene che è stato fatto, indistintamente e senza preclusione alcuna.

I Padri Cavanis, le Suore della Carità e le famiglie del territorio di Corsico si sono incontrate ed insieme hanno costruito questa Chiesa che, con la Fede, ha sempre accolto con cuore grande e generoso tutti, con i loro bisogni, la loro povertà e le fragilità che accompagnano le tante famiglie di questo territorio di periferia. Una comunità aperta che ha sempre guardato oltre con spirito Missionario.

“L’Amore è una cosa che non si può insegnare ma è la cosa più importante da imparare” (San Giovanni Paolo II) e la nostra comunità, di Amore ne dona tanto. Una comunità sempre operativa sempre pronta a Servire il prossimo.

Testimonianza, Incontro e Amore, un seme prezioso da custodire e far crescere in questo territorio di periferia. Questo è il nostro compito. Un compito impegnativo ma allo stesso tempo appassionante che ci legherà

ancor di più. Prepareremo i n s i e m e i n i z i a t i v e c o m m e m o r a t i v e p e r avvicinarci alle radici dei Padri Cavanis, delle Suore della Carità e al nostro Sant’Antonio di P a d o v a . I n i z i a t i v e partecipative con le quali c o i n v o l g e r e m o t u t t o i l territorio per far crescere la nostra comunità mettendoci al Servizio di tutti.

Un grazie ai Padri e alle Suore che hanno lavorato con questa comunità, e ai tanti laici che con la loro testimonianza di

vita, il loro annunciare il Vangelo e il loro servizio hanno reso questa comunità quella che è, una meraviglia agli occhi di Dio e dell’uomo di periferia dove agisce amando.

Padre Ciro Sicignano

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Testimonianza, Incontro e Amore

iil nostro secondo Giubileo

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2 La voce della Chiesa

Cresce lungo il cammino il suo vigore Lettera pastorale anno 2018-2019

Il Signore è sempre con noi tutti i giorni. Con questa premessa, il nostro arcivescovo apre la sua lettera pastorale facendo memoria del commiato pieno di dolcezza e incoraggiamento che Gesù rivolge ai suoi discepoli prima di ascendere al cielo “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28-20). Oggi lo stesso incoraggiamento viene rivolto a noi, suo popolo in cammino verso la Gerusalemme nuova. Si sa che, camminando, a volte si percorrono vie faticose, si incontrano molte genti, si ascoltano molte storie e molte ferite si intrecciano con le nostre, a volte questo c i s c o m o d a e c i costringe a prendere coscienza che essere pellegrini vuol dire i n t e r c e t t a r e a l t r i pellegrini che stanno compiendo lo stesso cammino verso lo stesso Signore, verso la gioia. In questo percorso, la Chiesa ambrosiana, si avvia a concludere il Sinodo minore Chiesa dalle genti che, grazie all’ascolto e poi al lavoro di molti, offrirà le prossime linee diocesane, mentre la Chiesa universale si prepara a celebrare il Sinodo dei vescovi che mette a tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, perché la vita stessa è vocazione in rapporto con Dio. La Chiesa si prepara anche alla canonizzazione del Beato Paolo VI, al quale chiediamo la sua intercessione perché la sua preghiera ci accompagni nell’approfondimento del mistero della Parola di Dio, e ci faccia rivivere lo stupore e l’emozione dei discepoli di Emmaus quando scoprono chi è il viandante che ha camminato un pezzo di strada con loro “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino?” (Lc 24,32). La gioia dell’incontro con Gesù diventa ardore per l’annuncio. Siamo invitati a prendere esempio dalla figura e dal ministero svolto da Giovanni Battista Montini prima in Diocesi a Milano e poi lungo il suo

pontificato, a partire dalla scelta del nome dell’apostolo Paolo che indicava il programma e lo spirito con cui promuovere e vivere la Missione, ossia visitando i Continenti e orientando il Concilio Vaticano I I a l c o n f r o n t o e a l d i a l o g o p e r u n a responsabilizzazione di Evangelizzazione. A tal proposito, papa Francesco consiglia di rileggere laEvangelii Nuntiandi. E qui, una riflessione: come essere Popolo in cammino

senza nutrirci della Cena de l S igno re , s enza mettere al centro delle nostre domeniche lo spezzare del pane? Forse è tempo di reagire a una deriva, alla disaffezione di molti, troppi di noi nella partecipazione alla S. Messa domenicale. I cristiani, in forza del B a t t e s i m o , s o n o c h i a m a t i , n o n a rimproverare i peccatori o a lamentarsi della

decadenza dei tempi, ma a dare il loro contributo per un dialogo costruttivo con tutti gli uomini e donne di buona volontà; creare luoghi di confronto, di elaborazione di proposte e giudizi sulle vicende del nostro tempo e della nostra terra. Senza mai dimenticare che il nostro vissuto quotidiano, con le sue speranze e le sue fatiche, può essere trasformato dalla preghiera: il cardinale suggerisce di pregare i Salmi, anzi, di fare un esercizio di lectio su alcuni Salmi, allo scopo di rilevare per quanto possibile i diversi aspetti del cammino dell’uomo verso Dio e di come entrare in relazione con il Signore. Alcuni Salmi hanno accompagnato il pellegrinaggio del popolo di Israele al tempio nella città santa, Gerusalemme e possono accompagnare anche la Comunità dei discepoli di Gesù verso la nuova Gerusalemme.

Lia Gaetano

La Finestra Ottobre 2018

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3La Finestra Ottobre 2018

Carissimi, Per ciascuno/a di voi, con il mio fraterno saluto e un GRAZIE di vero cuore per la collaborazione e disponibilità semplice e GRANDE da parte di ciascuno/a. Mi avete aiutata ad amare l’Europa con il cuore dell’Africa!!! Ne sono certa che il Signore benedice voi e le vostre f a m i g l i e r e g a l a n d o v i i n D O N O l a s u a “ABBONDANZA” perché possa essere condivisa con chi più soffre sempre. GRAZIE!!! Continuate ad amare e a servire con Passione e Dedizione. Di cuore sr Giovanna Francesca. Il cristiano é “un uomo di PACE”: fare pace é la sua vocazione. “La VERITA’ senza la Carità é una “pietra d’inciampo”. La GIUSTIZIA senza la Carità é un nodo scorsoio che tutti credono di avere diritto di tirare. Dare la Pace ai morti é l’impegno di Dio; fare la Pace con i vivi é un nostro impegno...”

Suor Francesca

Ringraziamenti di Suor Francesca alla Comunità

Parrocchia e dintorni

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4 La Finestra Ottobre 2018

Parrocchia e dintorni

Festa di apertura dell’Anno Oratoriano 2018-2019 La Festa della partenza

IUna lunga giornata! Un susseguirsi di momenti in cui la Comunità si è fatta famiglia. Famiglia che saluta e ringrazia chi parte (Suor Francesca), che festeggia traguardi (l'inizio del giubileo per i 50 anni della nostra Parrocchia e l'anniversario dei 10 anni di sacerdozio di padre Gianluca), famiglia che gioca con i più piccoli (insieme al

gruppo animatori), che si siede e cena (grazie ai volontari della cucina!), e poi canta e balla insieme con i Black Inside, nel concerto che chiude la serata. Il filo conduttore è stato il tema del nuovo anno oratoriano, VIA COSÌ. Ognuno di noi va per strade differenti, ma solo all'apparenza, perché chi si mette in cammino su mandato di Gesù, converge verso un'unica meta: la gioia dell'amore di Dio.Su tutte queste strade si va (VIA) e ci si ferma solo quando ci si incontra, ed è lì che si mette in pratica il comandamento dell'amore (COSÌ): nella nostra famiglia, nel nostro

oratorio, nel quartiere, a scuola, al lavoro... VIA COSÌ quindi sia l'invito per tutti! Mettiamoci in cammino con la gratitudine per i doni, le doti, i talenti ricevuti che sapranno trasformarsi in quei

"gesti minimi" capaci di fare il bene, di dare gioia, di farsi amare. Un po' come ci ricorda il nostro Vescovo Mario nel suo elogio del gesto minimo, ovvero "della scelta personale, della responsabilità di ciascuno non di aggiustare tutto il mondo, ma piuttosto di aggiustare quel pezzetto di mondo che gli è stato affidato, di intervenire in quella situazione che oggi ti chiama, ti interpella. Compiere quell’atteggiamento di cura che oggi ti è possibile". Viaggiamo in compagnia, condividiamo l’amicizia sana, limpida, allegra di coloro che guardano insieme verso la meta e si aiutano e si incoraggiano gli uni gli altri! Buon cammino!

Il Consiglio di Oratorio

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5Parrocchia e dintorniLa Finestra Ottobre 2018

Parrocchia e dintorni

Consultorio Familiare CENTRO di SERVIZIO alla FAMIGLIA

accreditato dalla Regione Lombardia con Decreto della D.G. Fam. Solidarietà e Volontariato n.8725 del 1/10/2013

Via dei Caduti 10 – ASSAGO (Mi) - Tel. 0245.70.00.30 - Fax. 02.700.51.34.13

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Segreteria aperta da lunedì a venerdì con orario: 9-12 / 16-19

Prestazioni e consulenze ambulatoriali: Ginecologia e Ostetricia - Consulenza psicologica, pedagogica, familiare,

etica o legale - Assistenza post-parto ed Educazione sanitaria Interventi di formazione:

Corsi di preparazione al parto e di massaggio del bambino, programmi di educazione alla sessualità e all’affettività, corsi di

preparazione al matrimonio Mediazione familiare

Domenica 28 settembre 1969 i Padri Giorgio Dal Pos e Liber io

Andreatta iniziano le attività pastorali in un capannone prefabbricato adibito a cappella. Così nasce ufficialmente una nuova Parrocchia. Che nome dare a questa nuova Entità ? Lo stesso anno, l'Amministratore e Parroco P.G.Dal Pos fece tra i parrocchiani un referendum per dare il titolo definitivo a quell'embrione che in via transitoria era chiamato “San Giuseppe”. I santi proposti per la scelta furono: S. Giuseppe, Santa Rita da Cascia, San Gennaro, S. Antonio di Padova. Tutti santi cari alla pietà popolare, ma la scelta cadde su quest'ultimo, con l'idea di P. Dal Pos di farne un centro di spiritualità antoniana, un santuario come al quartiere Barona a Milano esisteva il Santuario di S.Rita. Ma andiamo con ordine. Il terreno sul quale sarebbe sorto il nuovo quartiere Giorgella, anticamente inglobato nelle pertinenze della Commenda dei Frati Olivetani di San Vittore al Corpo (proprio quella in via S.Vittore a Milano) era, dopo vari passaggi, di proprietà del Sig. Giuseppe Cabassi. Gli alti condomìni erano edificati in prefabbricati costruiti dalla SACIE, Società Altomilanese Costruzioni Edili alla quale, fallita, subentrò una ditta

napoletana per completare i complessi immobiliari di via Copernico. In una riunione in Municipio di Corsico, il Sig. Cabassi espresse al Capo Ufficio Tecnico Arch. Negri il desiderio di costruire una chiesa con le sue opere parrocchiali e fu individuata dall'Arch. Negri e dall'Ing Clerici, dipendente della Fam. Cabassi, un'area nell'erigendo quartire Giorgella.

Il responsabile diocesano per le nuove chiese, motivato dal fatto che il quartiere sarebbe stato abitato da operai, raccomandò di costruire un complesso modesto, proponendo ai due tecnici i disegni di una chiesa “standard” secondo uno stile razionale dell'epoca che però, fortunatamente diremmo noi, non piacque né all'uno, né all'altro. Perciò, il sig. Cabassi, si impegnò a costruire a sue spese quella che sarebbe diventata la Parrocchia di S.Antonio. Affidò il progetto all'Ing. Clerici che

con la collaborazione dei Padri Cavanis, in particolare di P. Pennacchi, elaborarono ciò che ora possiamo ammirare, armonizzando i canoni costruttivi di Chiesa e Oratorio. Così, una sera del 1975, si ritrovarono in casa l'Arch. Colombo, il Sig. Cabassi., l'Ing.Clerici, l'Arch.Negri, P. G.Pennacchi e il Geom. Bolini della Curia; in quella occasione il Sig.Cabassi confermò esplicitamente che avrebbe fatto dono della nuova chiesa, campanile compreso. [segue]

Paralipomeni di una Parrocchia I nostri primi cinquant'anni

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6 Parrocchia e dintorniLa Finestra Ottobre 2018

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Il lavoro del complesso Chiesa/Oratorio iniziò nel 1976 sotto la supervisione del Parroco P. Pennacchi che collaborò nel rendere il progetto funzionale all'attività pastorale. In sintonia architettonica col resto del quartiere si privilegiarono gli elementi prefabbricati da assemblare in cantiere cominciando dal corpo di fabbrica Oratorio e domicilï per Padri e Suore. Con lungimiranza si pensò alla costruzione di boxes auto che avrebbero fornito “ossigeno” alla nuova Parrocchia. Unica eccezione al s is tema di prefabbricazione fu la copertura della chiesa; tensostruttura monolitica in calcestruzzo “armato” appesa a pilastri e travi quasi nascoste alla vista, con soluzioni di continuità quasi interrotte fra copertura e pareti a “canna d'organo”. La Chiesa, quale centro di spiritualità, doveva essere inserita nel quartiere come “anima aperta”; pe r ques to amp ie finestre davano luce e visibilità esterna; le v e t r a t e v e r t i c a l i dovevano dare il segno del salire verso l'alto e il tetto, come velo leggerissimo, copriva lo spazio come la biblica “tenda nel deserto”. La centralità dell'altare abbracciata da un grande Cristo sofferente in croce doveva raccogliere il popolo in preghiera. Senza elementi di disturbo; solo una colomba del “dopo diluvio” doveva aleggiare nella controvolta della tenda e doveva essere anche l'unico elemento di valore, impressa così nel freddo cemento. Inizialmente era previsto che i solchi del disegno venissero dorati. La Chiesa, dando spazio sotto di sé ad una cripta che con i simboli protocristiani impressi nel nudo cemento è memore delle catacombe quali primi luoghi di

raccolta dei fedeli, doveva essere soprelevata a simboleggiare la congiunzione fra terra e cielo. “Le cattedrali gotiche sono senz'altro i più splendidi monumenti che siano mai stati elevati a Dio ma furono progettate per una liturgia basata su una autocrazia sacerdotale non rispondente all'ethos attuale. Nelle chiese rinascimentali e in misura maggiore in quelle barocche sembra essere presente tutto all'infuori di Dio; il loro scopo principale sembra essere abbaglianti monumenti all'uomo. Ma ora che il Concilio Vaticano II ha dato a tutti l'occasione di scoprire i valori più autentici e sostanziali quali la preminenza del Sacrificio e dell'altare, il significato evangelizzatore della liturgia della parola, il senso comunitario e gerarchico di tutta l'azione liturgica, l'Assemblea, la Croce e l'Altare sono

le idee chiave che hanno acconsentito lo s p u n t o o r i g i n a l e a l l ' e s p r e s s i o n e architettonica della nostra chiesa. Tutto ciò è quanto concerne l'edificio a noi tutti caro, che noi tutti amiamo e proteggiamo come la nostra Casa comune, come luogo eletto per costruire insieme un impegnativo percorso di crescita cristiana. Ma la Parrocchia è assai di più di un edificio per quanto ammirabile e costruito secondo i migliori canoni e le migliori intenzioni. La Parrocchia siamo noi, Padri, Suore e fedeli, noi, uomini e donne che

facciamo vivere queste sacre mura con la nostra diuturna devozione, col nostro diuturno lavoro, con i nostri difetti ed i nostri problemi personali e relazionali. Perciò, come era nelle intenzioni di queste righe, facciamo un po' di storia, o di cronaca e proviamo a ripercorrere le tappe essenziali della nostra Parrocchia.

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7Parrocchia e dintorniLa Finestra Ottobre 2018

Ripartiamo da quel 28 settembre 1969, quando i parrocchiani non erano più di 3500 anime. “...Gli inizi di una parrocchia sono sempre carichi di Grazia e di mistero. Tracciare con i fedeli il primo solco per iniziare a costruirvi una comunità è un'avventura unica, irripetibile, di cui, indegnamente , sono stato partecipe e della quale sono molto riconoscente al Signore...” Così scrisse Padre Dal Pos alla fine del suo mandato quadriennale di primo Parroco di S.Antonio, nel 1973. Le tappe successive sono secondo la cronologia seguente. Il 3 gennaio 1970, il Card. Giovanni Colombo compie la sua prima visita alla Parrocchia. Il 9 febbraio 1970 viene firmata la Convenzione tra la Curia A r c i v e s c o v i l e e l a Congegazione dei PP Cavanis. Il 24 marzo 1970 con Decreto di S.Em. Card. G.Colombo viene eretta canonicamente la Parrocchia Nel novembre 1970 viene presentato il progetto di tutte le opere parrocchiali , opera dell'Ing. Arch. A. Clerici e, nell'aprile 1971 viene esposto il plastico di tutto il complesso. L'11 febraio 1973 la Parrocchia viene riconosciuta giuridicamente dallo Stato. Il 16 giugno 1974 il Rev.mo P. Orfeo Mason, superiore Gen. Cavanis benedice il cantiere ed è posta la prima pietra. Il 3 giugno 1976 viene aperto il nuovo Oratorio ispirato ai canoni ambrosiani caratterizzati e riassunti in tre parole: catechesi, gioco, servizio, quale progetto basilare per la costruzione di un progetto educativo di comunità . L'8 settembre 1981 fanno ingresso in Parrocchia per il loro servizio pastorale tre Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret. Il 25 dicembre 1981 si celebra il Natale nella nuova chiesa. Il 21 marzo 1982 il Card. G. Colombo benedice la nuova chesa che viene aperta al culto.

Il 15 maggio 1982 viene ordinato Sacerdote il Diacono Mario Valcamonica dei PP. Cavanis. Il 4 maggio 1985, S.Em. Il Card. Carlo Maria Martini dedica ufficialmente la nostra Parrocchia a S. Antonio di Padova. Il 17 marzo 1986 nella prima seduta presieduta dal nuovo Parroco P. Ottavio Chinello viene stilato il

Regolamento del Consiglio Pastorale Parrocchiale che viene confermato dal Vicario Mons. S. Mezzanotti il 5 maggio 1986. Il 21 giugno 1989 nasce su idea di 33 amici e parrocchiani il “Circolo A.C.L.I. Antonio e Marco Cavanis, con la partecipazione di P. Mario Valcamonica e col beneplacito del Segretario Provinciale ACLI G.Armelloni con le finalità sociali e culturali proprie dell'Associzione. Il 26 ottobre 1994 viene ufficializzato presso lo Studio Notarile Grossi l'Atto Costitutivo di Associazione di Volontariato “A.L. Amicizia Lontana” nata nel 1983 per volontà di P. Mario Valcamonica con la collaborazione di 15 parrocchiani ed amici e già ufficiosamente operativa. A.L. è operante nel campo del Sostegno a Distanza a favore dei piccoli ospiti delle Case Missionarie fondate dai Padri Cavanis in Sudamerica, Africa, Asia ed Europa e promuove qualsiasi valida iniziativa economica per ottemperare alle finalità del suo Statuto. [segue]

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8 Parrocchia e dintorniLa Finestra

Ottobre

Oggi, la crescita demografica, la laicizzazione progressiva e continua del quartiere come del resto di tutta la società moderna, la polverizzazione di mille attività e attrattive diverse non fanno sconti ai problemi e alle difficoltà nell'attrarre verso la Chiesa nuovi adepti. La storia recente, vede però questa Parrocchia ancora tesa a percorrere la strada tracciata sulla via del

camminare insieme, “... per vivere una esperienza di Chiesa dove ognuno possa riscoprire, vivere, testimoniare la propria fede; dove la chiesa domestica, la famiglia, ritrovi o aumenti il senso di una esistenza gioiosa e sia aperta alle difficoltà ai problemi degli altri dove il vicino non sia l'anonimo, ma sia il fratello col quale incontrarsi, verificarsi e collaborare.Nella nostra Comunità, nel nostro Oratorio, i ragazzi, gli adolescenti, i giovani devono trovare quello spazio necessario per la ricerca del loro avvenire per non

trovarsi demotivati nel progetto della loro vita o coinvolti in amicizie non costruttive dove droga e delinquenza sarebbero ostacolo al loro futuro. La carità, come accoglienza, aiuto, disponibilità per chi ancora non ha a sufficienza, dovrà essere il progetto operativo della fede fortificato dalla speranza di superare le difficoltà che il tempo metterà sul nostro cammino.”

Q u e s t e parole sono state vergate dai Padri in o c c a s i o n e d e l l a Dedicazione della Chiesa ( 1 9 8 5 ) hanno una freschezza t a l e d a intravvedere i n e s s e m o l t e affinità con i c o n t e n u t i espressi nel S i n o d o “ C h i e s a dalle Genti”

già divulgato su queste pagine. Spero che una lungimiranza di così ampio respiro animi ancora con crescente impegno ed efficacia sia chi ha le redini di questa nostra Comunità, sia tutti gli “uomini di buona volontà” che intendono collaborare in ogni misura, secondo le proprie possibilità e i propri talenti.

Ennio Murelli

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9Parrocchia e dintorniLa Finestra

Ottobre

Carissimi amici e parrocchiani, Un saluto di cuore da p. Gianluca Belotti, missionario del Pime (Pontificio Istituto per le Missioni Estere). Domenica 23 settembre, nella parrocchia di San Antonio, in unione con p. Ciro, con altri padri dell’Istituto dei F.lli Cavanis, delle sorelle Suore della Carità e molti di voi cari parrocchiani, in concomitanza con l’apertura ufficiale del

nuovo anno pastorale e del secondo Anno Giubilare della parrocchia, abbiamo avuto la gioia e la grazia di celebrare il mio decimo anniversario di ordinazione sacerdotale e di missione in Giappone. In questa stessa parrocchia domenica 8 giugno 2008 celebrai la mia prima Messa dopo essere stato ordinato il giorno precedente in Duomo dall’arcivescovo Dionisio Tettamanzi con altri tre confratelli del Pime. Quei giorni, grazie anche alla calorosa accoglienza e supporto di p. Mario e dell’intera comunità, sono stati giorni cosi pieni di gioia e di emozione che non potetti immaginare o solo pensare che a distanza di dieci anni sarei venuto ancora qui con voi per celebrare il tempo di grazia trascorso da quel giorno. Ma così e stato per la bontà del Signore che sorprende sempre aldilà dei nostri meriti. Forse per alcuni, come quei confratelli che hanno in questi anni celebrato cinquanta o addirittura settant’anni di ordinazione e missione, dieci anni non sono un lungo periodo nella vita di una persona. Ma è bello e necessario anche dopo “soli” dieci anni trovare tempo per celebrare, per ricordare e ringraziare, il Signore e quanti hanno contribuito a questo breve ma intenso cammino. E per fare questo io e altri quattro confratelli del Pime dello stesso anno di ordinazione abbiamo fatto un pellegrinaggio di quindici giorni in Terra Santa (28 agosto-12 settembre). I padri Paolo Salamone, Valerio Sala, Piero Masolo e Giovanni Tulino hanno come me lasciato per un po’ la propria terra di missione per ritrovarci a Tel Aviv da dove, con una macchina in affitto, ci siamo spostati per recarci a Tabga, sul Lago di Galilea, luogo noto per l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Qui, ospiti in una casa di pellegrini, ci siamo fermati cinque giorni per la prima parte del nostro programma con tappa a luoghi noti e vicini come Cafarnao (città di Pietro) e il Monte delle Beatitudini.

Per me si è trattato della seconda volta in Terra Santa. La prima volta fu nel 1998 con il gruppo giovani del Pime di Milano. Tornarci ora da sacerdote, con la possibilità di celebrare ogni giorno in luoghi diversi e di ascoltare la Parola di Dio proprio sui luoghi santi, è stato qualcosa di speciale che mi ha lasciato molto e che voglio ancora rivivere a fondo nei miei ricordi e nelle condivisioni. Della visita ai luoghi intorno al Lago di Galilea, teatro della vita nascosta di Gesù come di quella pubblica, mi rimane forte il ricordo degli scavi nella città di Magdala. Qui abbiamo avuta una visita guidata ai recenti scavi archeologici curati dalla famiglia religiosa dei Legionari di Cristo. Un’intera città, con tanto di sinagoga dell’epoca di Gesù, sta emergendo dalla terra e promette di diventare un polo turistico e religioso di notevole importanza. Quotidianamente, oltre a meditare le Sacre Scritture legate ai luoghi visitati, abbiamo anche condiviso tra di noi le riflessioni personali e le esperienze missionarie e di ministero sacerdotale. Da Tabga ci siamo poi trasferiti a Gerusalemme passando da Nazareth dove ci siamo fermati una notte. Ho potuto sostare diverse ore in preghiera nella Basilica dell’Annunciazione dove tutto il Vangelo ha avuto inizio con il “Si” di Maria all’arcangelo Gabriele. A Gerusalemme ci siamo fermati circa una settimana nella casa per pellegrini in una zona fuori le mura chiamata “Gallicantum”. La tradizione indica questo luogo quello dove Pietro, prima del canto del gallo, rinnegò tre volte il Signore e dove Gesù fu incarcerato prima di subire il martirio in croce. Gerusalemme è la “Città Santa” per ben tre religioni monoteiste e, per noi cristiani, il luogo della passione, morte e risurrezione di Gesù, nonché il punto di partenza dell’espansione missionaria alle genti. Questa città è unica nel suo genere ed è un concentrato di mondo, di genti, di culture e religioni diverse che devono convivere e rispettarsi a vicenda, se vogliono godere della pace, in ebraico “Shalom”. Anche in Gerusalemme abbiamo vissuto ogni giorno momenti indimenticabili e i più emozionanti, per me, sono stati il tempo speso in preghiera nel Santo Sepolcro, la visita al Patriarca di Gerusalemme, Mons. Pierbattista Pizzaballa, la visita alla vicina città di Betlemme (in territorio Palestinese) e la Messa che ho avuto l’onore di presiedere nel Santuario francescano della Flagellazione, sita nella prima stazione della Via Crucis. Infine, gli ultimi due giorni li abbiamo trascorsi a Tel Aviv per godere un po’ di mare e per prendere il volo di ritorno. Io sono rientrato a Milano passando gli ultimi giorni di vacanza in parrocchia con una breve tappa a Catania per visitare un caro confratello missionario del Pime e altri amici. Ho iniziato a scrivere questo articolo nella mia stanza per ospiti nella parrocchia di San Antonio e lo sto finendo sul volo di ritorno diretto a Tokyo. Sentimenti di gratitudine per tutto quello che ho vissuto in questo mese di vacanze riempiono il mio cuore ma il sentimento più dominante è il desiderio di continuare con gioia e passione l’avventura missionaria in Giappone che iniziai dieci anni fa e che continuo ad affidare al Signore della vita e alle preghiere e affetto di tutti, sia in Italia sia in Giappone e ovunque nel mondo il Suo Nome è amato e fatto conoscere. Carissimi, buona vita e buona missione e “Shalom” a tutti.

Padre Gianluca

Pellegrinaggio in Terra Santa

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10 La Finestra Ottobre 2018

Parrocchia e dintorni

Una scelta, un dono! - Buon cammino, Giulia!Il protagonista è il Signore Gesù, sempre, nella vita di tutti, sia che ce ne accorgiamo o meno. Ma Lui è il Signore e vuole il Tuo Bene. Questo significa che mentre Lui si consegna a te, Giulia, fa emergere tutto ciò che sei. Così in Lui, con Lui e per Lui imparerai a scoprire e ad accogliere il prodigio che Lui ha fatto di te, comincerai a scoprire e ad accogliere le tue fragilità e le tue potenzialità, comincerai a sperimentare in modo sempre più profondo cosa significa, lasciarsi amare per imparare ad amare… questo è quello che so dire del noviziato,

a ciò che succederà sarà il frutto della tua risposta e, come dice qualcuno, “il papà che guarda il figlio giocare a calcio, lascia che sia lui a tirare il rigore…” Così fa il Signore con noi, ci invita a giocare la splendida partita della nostra vita e lascia che noi facciamo il nostro gioco!

Tutto avviene in Lui, con Lui e per Lui, in una gioia che sazierà i tuoi giorni!

Il tempo del noviziato è un tempo prezioso, un grande dono, che dovrebbe essere vissuto da ogni giovane, indipendentemente dal modo in cui deciderà di rispondere all’Amore del Signore, se nel matrimonio o nella consacrazione. Il noviziato è una tappa, della durata di due anni circa, del cammino in preparazione alla Consacrazione religiosa, che a noi suore della Carità chiede di vivere quattro voti. Quattro modi di manifestare la nostra gioiosa

appartenenza a Dio solo: il voto di Povertà, Castità, Obbedienza e di Servizio spirituale e temporale dei poveri.

Si può spiegare come è organizzato il noviziato, in breve, il tempo è ritmato dalla scoperta di ESSERE AMATI: nell’incontro con il Signore Gesù, nel rimanere con Lui nell’ascolto della Sua Parola, nell’approfondimento degli scritti di teologia sulla vita consacrata ed in particolare si è accompagnate ad entrare sempre più in profondità con lo stile di vita delle Suore della Carità, nel caso di Giulia, attraverso la lettura degli scritti della nostra fondatrice, santa Giovanna Antida Thouret, e della Regola di Vita, che dopo il Vangelo è ciò che aiuta noi suore a rispondere con Amore all’Amore, che abbiamo scoperto essere l’essenza del nostro esistere.

Una suora della Carità

E voi …. giovani, che vi trovate nella culla del noviziato! Felici giorni per voi, se assecondate la grazia, approfittando del tempo tanto prezioso! Avvaletevi degli esempi, delle istruzioni, delle fatiche e delle cure caritatevoli che vi prodigano le nostre carissime sorelle Linda, Battista, Emile e tutte le altre che interverranno per la vostra formazione … amatele, stimatele, rispettatele ed obbedite loro come a me stessa …. Voi iniziate la corsa nell’arena della vostra vocazione. Correte, correte a grandi passi senza guardare indietro; correte senza arrestarvi; seguite costantemente e

rettamente la strada tracciata … Dal principio del noviziato dovete lavorare con fervore nella vostra formazione … Fate provvista del grano buono, come Giuseppe procuratore dell’Egitto, cosicché non ne manchi durante la carestia e si possa distribuirlo agli altri, ossia riempite le anime vostre di semi della grazia, della saggezza e dei sentimenti dello Spirito di Dio, per compiere i disegni di perfezione cristiana e religiosa che il Signore ha su di voi.

Santa Giovanna Antida alle Novizie

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11Parrocchia e dintorniLa Finestra Ottobre 2018

IN CAMMINO . . . Con Te

AGENDA di LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE - OTTOBRE SONO ENTRATI NELLA VITA ETERNA:GIUGNO: Gitto Natale, Fracchiolla Benedetta Maria Luisa,LUGLIO: Fogli Domenico, Falcone Rosa, Catalano Savina, AGOSTO: Viviani Giorgio SETTEMBRE: Di Monaco Gennaro, Rossetti Antonio, Marbello Dario, Amante Giuseppe, Califano Laura, Filippini Marisa, OTTOBRE : Bevilacqua Laura Giulia, Lupini Giancarlo, Schiavone Biagio, Fumagalli Walter, Malorgio Fernando

SONO DIVENTATI FIGLI DI DIO:LUGLIO: SABATANO LUCA, PALMISANO GIORGIA, AGOSTO: Molina Tapia Liv Dasia SETTEMBRE: Del Prete Elisabetta Zoe, Racina Greta

Una calda giornata di fine ottobre ha dato il benvenuto ai bambini di seconda elementare. E’ l’inizio di un nuovo percorso di iniziazione cristiana che a differenza di quelli sino ad ora intrapresi, vedrà la presenza anche dei genitori che li porterà attraverso il loro vissuto personale, l’ascolto della parola di Dio, le relazioni e l’esperienza vissuta nella chiesa, specie nella liturgia domenicale a scoprire di essere figli amati da Dio. Un cammino quindi a tappe da percorrere insieme. I soggetti protagonisti sono i ragazzi, le loro famiglie, la comunità educante, non necessariamente catechisti, ma genitori responsabili, mamme preparate che ascoltano prima di parlare i genitori e favoriscono relazioni accoglienti. La proposta è di creare un legame tra famiglia e comunità cristiana in un patto educativo che coinvolge ciascuno a fare la propria parte in relazione al bene dei più piccoli. Le famiglie sono tutte diverse tra loro e vengono accompagnate ad

una progressiva riscoperta o scoperta della propria fede attraverso la conoscenza o consapevolezza di chi e cosa significa Gesù nella propria vita e se la gioia che riempie il cuore è data da questo incontro con Lui ed il suo vangelo.

Sette incontri, di sabato, perché ci è sembrato che stare insieme, avere delle aspettative, porsi delle domande, in un tempo di ascolto più dilatato dagli impegni frenetici della settimana, possa essere un dono reciproco, in attesa forse di vivere più consapevolmente l’incontro alla messa domenicale, punto di arrivo di un cammino di

fede cristiana. La giornata è terminata con un canto di gioia e pace intonato dai bambini, canto che aveva il buon sapore della speranza. Un ringraziamento particolare a Monica ed Elisa giovanissime “animatrici in erba”.

Carla Fabbri

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12 I tweet di Papa FrancescoLa Finestra Ottobre 2018

Stampate 750 copie

prossima uscita sabato 22 dicembre 2018

Numeri utili

Parrocchia 02.44.78.919 - fax 02.4589.9063 e-mail: [email protected] 02.44.08.027 e-mail: [email protected] di Ascolto 02.44.78.919

S. Messe da settembre a giugnoFeriali ore 8.30 - 18.00 Vigiliare ore 18.00 Festiva ore 8.00 - 10.30 - 18.00

Orario Segreteria Parrocchiale Lunedì: dalle 9.00 alle 12.00 Mercoledì: dalle 16.00 alle 18.00 Sabato: dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00

LA REDAZIONE: WALFRIDO FABBRI, LIA GRECCHI, ENNIO MURELLI, ROBERTO NADDEO, PADRE CIROSICIGNANO, ANGELO SPAGNUOLO, CINO STOPPAHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: STEFANIA FRASCHINI, SUOR ANTONELLA, SUOR FRANCESCA, PADRE GIANLUCA, CARLA FABBRI.