Testimoni nel quotidiano

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Questo volume raccoglie alcuni dei molti editoriali scritti da Alberto Migone per «Toscana Oggi». I temi affrontati vanno dalla politica al ruolo dei laici nella Chiesa, dalla giustizia alla guerra, alla pace, dalla famiglia ai grandi eventi ecclesiali, alle questioni etiche.

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Alberto MigoneTestimoni nel quotidiano

a cura di«Toscana Oggi»

introduzione diAndrea Fagioli

Romanello Cantini

Editrice FiorentinaSocietà

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© 2010 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenze

tel. 055 [email protected]

isbn 978-88-6032-134-3

Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

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Indice

9 Alberto Migone, educatore e giornalista

11 I 25 anni alla guida di «Toscana Oggi» diAndreaFagioli

21 Il ruolo del laico cattolico nella Chiesa e nella società diRomanelloCantini

testimoni nel quotidiano. gli editoriali

27 Un impegno che costa 29 Per un laicato chiamato ad uscire dalla sacrestia 32 Protagonisti nel quotidiano 35 Costruire la città a misura d’uomo 39 Diventare operatori di riconciliazione 42 I laici protagonisti anche nella santità 45 Dal «pronto intervento» ad un progetto per l’«uomo» 49 I movimenti e il valore dell’unità 51 Un voto consapevole per costruire il futuro 54 Punti fermi sulla questione morale 57 Il nuovo anno: tempo per edificare 59 Contro l’usura del quotidiano 61 Droga: no deciso alle scorciatoie

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64 L’orizzonte dei valori 67 Le vicende umane alla luce della fede 69 Fedeltà ai valori 71 Un incontro che dà senso alla vita 73 Ricominciare con una sconfitta in più 76 Ricercare insieme l’«anello debole» 79 Uomini positivi nel quotidiano 81 Una lettura dei fatti alla luce dei valori 84 Uomini di speranza nonostante tutto 86 Prima l’unità sui valori e poi quella politica 88 Bisogno di chiarezza per sperare nell’uomo 90 È giunta l’ora di chiarire gli intenti 92 I cattolici chiamati a riscoprire il «pensare politico» 94 Strumento di comunione e dialogo nella terra di Guelfi e Ghibellini 97 La fatica di un lungo cammino 99 Giustizia a rischio se diventa di parte 102 Quel di più di gratuità 104 Ma non rimanga un libro dei sogni 106 La difficile strada del perdono 108 I movimenti all’esame di maturità ecclesiale 110 Ma c’è chi rialza i vecchi steccati 112 Un volontariato culturale contro la povertà delle idee 114 Una crisi d’identità 116 Uno che ti mostra la mèta più alta e ti aiuta a scalarla 118 Le ombre lunghe dell’odio 120 Un realismo da «sognatore» 122 Una sfida difficile su più piani 124 Giustizia, se il Paese ha paura della verità 126 Gli inviti grandi e le piccole cose 129 Orfani di una strategia 131 Un sistema da ripensare

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133 Tenere aperto il «laboratorio della fede» 136 Perché Caino non va toccato 138 Eutanasia e droga: non è mai questione di civiltà 140 Giovani, i «sì» e i «no» che fanno la differenza 142 Uomini che siano Vangelo vivo 144 I mezzi poveri della gente comune 146 L’immigrato non è solo forza lavoro 148 Non essere solo parlatori di pace 150 Nel regno dell’effimero trionfa l’essenziale 152 Il nostro no alla guerra è un no convinto e motivato 155 Paolo VI e i laici 158 Un progetto che si è fatto storia 161 La famiglia, il nostro paletto allo Statuto regionale 163 Quella voglia di fuggire dal dolore 165 Terra Santa, facciamoci carico di una speranza 168 Le elezioni senza preferenza 170 «Non abbiate paura», un Magistero in tre parole 172 Quel filo teso che congiunge l’eterno e il tempo 174 Cattolici, un compattamento che promette bene 176 Islam, le condizioni per una convivenza serena 178 Famiglie e unioni di fatto, troppe ambiguità 182 Elezioni, verso il voto con la bussola delle tre «P» 184 Il Papa e l’Islam: la lezione di un padre 186 Difendere la famiglia è saggio e razionale 188 Famiglia, una risorsa da promuovere con politiche positive 190 Politica, un rapporto deludente con la qualità

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193 Rimotivare i laici in un impegno più culturale che politico 195 Aborto, non servono steccati ma riflessione culturale 198 Il ’68 dei cattolici, un tempo d’impegno e d’occasioni perdute

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Alberto Migone, educatore e giornalista

Alberto Migone, direttore per oltre 25 anni del settimanale «Toscana Oggi», è morto nel pomeriggio di domenica 31 maggio 2009, Festa di Pentecoste, nella sua abitazione di via Bolognese a Firenze.

Colpito da un tumore al pancreas, scoperto nell’estate del 2008, le sue condizioni si erano rapidamente aggravate nell’ultima settimana.

Migone era nato a Firenze il 22 gennaio 1935. Laureato in Storia presso la Facoltà di Lettere e filosofia di Firenze nel 1958, era stato insegnante di Lettere e Latino nei licei.

In ambito ecclesiale era stato dapprima impegnato nella Fuci (la Federazione degli universitari cattolici), nel Movimento dei laureati di Azione cattolica e poi nell’Azione cattolica stessa di cui aveva ricoperto tutti i ruoli di responsabilità: presidente diocesano, delegato regionale e consigliere nazionale.

Nel 1983 era stato chiamato dai vescovi toscani alla direzione dell’allora nascente settimanale delle diocesi della regione che inaugurava una formula del tutto nuova nell’ambito della stampa cattolica: un giornale unico con differenti edizioni locali.

Per gestire un’operazione del genere, nella Toscana dei «campanili», era necessaria una figura di grande saggez-za ed equilibrio che i vescovi toscani, allora guidati dal

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cardinale Silvano Piovanelli, individuarono appunto in Alberto Migone, che veniva così «prestato» al giornalismo anche su indicazione del suo padre spirituale, l’allora arci-vescovo di Lucca, monsignor Giuliano Agresti, fondatore tra l’altro della Comunità di Gesù di cui anche Migone faceva parte.

In questa nuova e non facile avventura giornalistica, Alberto Migone aveva saputo guadagnarsi la stima di molti, tanto che il 18 dicembre 2008, in occasione dei 25 anni di «Toscana Oggi», aveva ricevuto il premio giornalistico «Giu-seppe Donati», promosso dalla sezione toscana dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), «per la testimonianza ci-vile e cristiana nel giornalismo toscano». Un riconoscimento assegnato «per la onestà intellettuale, le capacità giornalisti-che e l’equilibrio» con cui ha diretto questo giornale «facen-dolo diventare un settimanale cattolico di respiro nazionale, spazio in cui si sono manifestate con grande libertà le tante voci dei cattolici toscani protese all’affermazione dei valori di verità, libertà e giustizia sociale».

Nella stessa circostanza, l’Ordine dei giornalisti della Toscana gli aveva consegnato una targa «per 25 anni di chiara testimonianza civile e cristiana nel giornalismo toscano».

Migone era stato anche Consigliere nazionale e presi-dente della Commissione cultura della Fisc, la Federazio-ne italiana dei settimanali cattolici.

Questo volume raccoglie alcuni dei molti editoriali scritti per «Toscana Oggi» negli oltre 25 anni della sua direzione.

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Testimoni nel quotidiano.Gli editoriali

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Un impegno che costa

Dopo un primo necessario rodaggio «Toscana Oggi» con questo numero si presenta ai lettori.

Si è così realizzato un progetto pensato e desiderato da tempo: dar vita ad un Settimanale cattolico regionale che sia saldamente radicato nelle varie realtà ecclesiali della Toscana e contemporaneamente sappia essere in ascolto e in dialogo con la realtà socio-culturale, il mondo toscano appunto, con le sue tradizioni, peculiarità, problemi. Già il fatto che molte Diocesi abbian dato vita a questo gior-nale è – a nostro parere – significativo.

Evidenzia il desiderio profondo di sviluppare quella comunione tra le Chiese in regione, che è già di per sé un valore grande. Questo configura il Settimanale come strumento di comunione tra le Chiese, comunio-ne che cresce nella conoscenza reciproca, nel dialogo intraecclesiale, nell’offerta di strumenti comuni di pastorale.

Sarà questa la dimensione «formativa» del giornale: aiutare a realizzare quella «civiltà del pensiero», di cui par-lava recentemente il Papa, civiltà di cui si sente immensa-mente bisogno di fronte ai pericoli della distrazione e della superficialità. È la fatica del «ben pensare» e del «pensar grande», a cui siamo, come cristiani, sempre più chiamati, se vogliamo essere credibili ed incisivi.

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Ma «Toscana Oggi» si rivolge e si interessa anche al mondo che ci circonda, in un ascolto e in un dialogo vero, convinti, senza presunzione, che il dialogo si costruisce nella chiarezza del proprio essere e che la fede debba spen-dersi nella storia e farsi vita concreta, da cui scaturiscono anche progetti per l’uomo di oggi.

Questo ci proponiamo nella lealtà e onestà professio-nale propria di un giornale.

Riusciremo a realizzare tutto ciò? Sì, se potremo contare sulla collaborazione. «Toscana Oggi» non può essere pensato e fatto da una o poche persone. Tra l’altro tradirebbe i motivi per cui è nato. Necessita quindi della riflessione, dell’esperienza, della professionalità di molti.

E non dovrà neppur mancare quella intelligente critica che, soprattutto nei primi tratti di strada, può aiutare a trovare la dimensione giusta e può assicurare al Setti-manale quella vivacità di idee, di stile, di presenza, che possono e debbono fare di questo giornale un punto di riferimento.

Con questi propositi «Toscana Oggi» decolla con fi-ducia. Impegnarsi vale anche se costa, anzi vale proprio perché costa.

8 gennaio 1984