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Comune di Scandicci Assessorato alla Cultura | Scandicci Cultura con il contributo della Regione Toscana presentano IL LIBRO DELLA VITA IV EDIZIONE da un'idea di Raffaele Palumbo Torna per il quarto anno consecutivo la rassegna dedicata al Libro della vita, la domenica mattina alle 11:00 in piazza della Resistenza. Rassegna fortunata che ha visto passare durante le precedenti edizione più di 15mila persone, ormai diventati una comunità. Ciascun appuntamento del Libro della vita è un evento unico. Dal decano della politica italiana Emanuele Macaluso che ci parlerà dei Miserabili di Hugo, ad una irresistibile Maria Cassi che porterà alla scoperta dei significati profondi del teatro, fino al dialogo tra Sergio Staino e Pupi Avati, sarà un ciclo di incontri capace di spaziare in un ambiente immaginifico, dove tutti i protagonisti sono accomunati da una cosa: hanno una storia da raccontare. Come per Il Principe raccontato dal massimo esperto di Machiavelli Maurizio Viroli, docente a Princeton, o per il racconto/evento che Stefano Bartezzaghi farà degli Esercizi di Stile. O come le voci di Eraldo Affinati, Nada, Simona Baldanzi e Antonio Natali sapranno fare. Senza dimenticare la ex sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, candidata al Premio Nobel per la Pace. Fino all'evento speciale, a maggio, con lo straodinario pensatore Igor Sibaldi che ci racconterà Resurrezione di Tolstoj. Nella prima edizione abbiamo avuto: Alberto Melloni, Sergio Givone, Luigi Lombardi Vallauri, Franco Cardini, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Marco Malvaldi, Riccardo Illy, Tomaso Montanari, Giampiero Maracchi e Fabio Picchi. Nella seconda edizione invece sono venuti a trovarci: Luigi Dei, Folco Terzani, Giovanni Bignami, Serra Yilmaz, Benedetta Tobagi, Massimo Livi Bacci, Walter Veltroni, Vito Mancuso ed Ettore Squillace Greco. Infine gli ospiti della terza edizione: Lorella Zanardo, Lucia Poli, Vladimir Luxuria, Francesco Guccini, Alessandro Barbero, Wlodek Goldkorn, Domenico Quirico, Giovanni Impastato, Erika Lemay e Marco Vichi. Il Libro della vita ha incontrato il favore di tanti cittadini perché è una rassegna dove non si vende né si promuove niente. Centrale è dinamica del dono. La rassegna è animata da personaggi autorevoli, grandi affabulatori, che in 50 minuti, senza interruzioni, ci raccontano il libro che ha segnato la loro esistenza. Un pretesto per far innamorare il pubblico di un testo. Una sorta di piccola grande scuola di lettura, straordinariamente eterogenea per linguaggi, temi, libri, personaggi, stili. E soprattutto fortemente democratica. L'affabulazione e la divulgazione deve infatti essere di livello alto ma attraverso un linguaggio comprensibile e condivisibile da tutti. È per questa ragione che siamo riusciti ad attrarre persone di tutte le età, culture, estrazioni sociali. Ed anche provenienze, registrando sempre la presenza di tante cittadini arrivati anche da altre regioni d'Italia, oltre che da tutti i comuni della città metropolitana e di tanti comuni toscani. Appuntamento per undici domeniche mattina da novembre ad aprile alle ore 11:00 all'Auditorium di Scandicci in piazza della Resistenza. www.librodellavita.net Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti Media partner Controradio UN PROGETTO DI con il patrocinio MEDIA PARTNER

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Comune di Scandicci Assessorato alla Cultura | Scandicci Cultura

con il contributo della Regione Toscana

presentano IL LIBRO DELLA VITA IV EDIZIONE

da un'idea di Raffaele Palumbo Torna per il quarto anno consecutivo la rassegna dedicata al Libro della vita, la domenica mattina alle 11:00 in piazza della Resistenza. Rassegna fortunata che ha visto passare durante le precedenti edizione più di 15mila persone, ormai diventati una comunità. Ciascun appuntamento del Libro della vita è un evento unico. Dal decano della politica italiana Emanuele Macaluso che ci parlerà dei Miserabili di Hugo, ad una irresistibile Maria Cassi che porterà alla scoperta dei significati profondi del teatro, fino al dialogo tra Sergio Staino e Pupi Avati, sarà un ciclo di incontri capace di spaziare in un ambiente immaginifico, dove tutti i protagonisti sono accomunati da una cosa: hanno una storia da raccontare. Come per Il Principe raccontato dal massimo esperto di Machiavelli Maurizio Viroli, docente a Princeton, o per il racconto/evento che Stefano Bartezzaghi farà degli Esercizi di Stile. O come le voci di Eraldo Affinati, Nada, Simona Baldanzi e Antonio Natali sapranno fare. Senza dimenticare la ex sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, candidata al Premio Nobel per la Pace. Fino all'evento speciale, a maggio, con lo straodinario pensatore Igor Sibaldi che ci racconterà Resurrezione di Tolstoj. Nella prima edizione abbiamo avuto: Alberto Melloni, Sergio Givone, Luigi Lombardi Vallauri, Franco Cardini, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Marco Malvaldi, Riccardo Illy, Tomaso Montanari, Giampiero Maracchi e Fabio Picchi. Nella seconda edizione invece sono venuti a trovarci: Luigi Dei, Folco Terzani, Giovanni Bignami, Serra Yilmaz, Benedetta Tobagi, Massimo Livi Bacci, Walter Veltroni, Vito Mancuso ed Ettore Squillace Greco. Infine gli ospiti della terza edizione: Lorella Zanardo, Lucia Poli, Vladimir Luxuria, Francesco Guccini, Alessandro Barbero, Wlodek Goldkorn, Domenico Quirico, Giovanni Impastato, Erika Lemay e Marco Vichi. Il Libro della vita ha incontrato il favore di tanti cittadini perché è una rassegna dove non si vende né si promuove niente. Centrale è dinamica del dono. La rassegna è animata da personaggi autorevoli, grandi affabulatori, che in 50 minuti, senza interruzioni, ci raccontano il libro che ha segnato la loro esistenza. Un pretesto per far innamorare il pubblico di un testo. Una sorta di piccola grande scuola di lettura, straordinariamente eterogenea per linguaggi, temi, libri, personaggi, stili. E soprattutto fortemente democratica. L'affabulazione e la divulgazione deve infatti essere di livello alto ma attraverso un linguaggio comprensibile e condivisibile da tutti. È per questa ragione che siamo riusciti ad attrarre persone di tutte le età, culture, estrazioni sociali. Ed anche provenienze, registrando sempre la presenza di tante cittadini arrivati anche da altre regioni d'Italia, oltre che da tutti i comuni della città metropolitana e di tanti comuni toscani. Appuntamento per undici domeniche mattina da novembre ad aprile alle ore 11:00 all'Auditorium di Scandicci in piazza della Resistenza.

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IL PROGRAMMA IL LIBRO DELLA VITA

IV EDIZIONE 1. Domenica 05 novembre 2017, ore 11:00 EMANUELE MACALUSO* parla di I MISERABILI di Victor Hugo 2. Domenica 19 novembre 2017, ore 11:00 MARIA CASSI parla di LA PORTA APERTA di Peter Brook 3. Domenica 03 dicembre 2017, ore 11:00 MAURIZIO VIROLI parla di IL PRINCIPE di Machiavelli 4. Domenica 17 dicembre 2017, ore 11:00 STEFANO BARTEZZAGHI parla di ESERCIZI DI STILE di Raymond Queneau 5. Domenica 14 gennaio 2018, ore 11:00 ERALDO AFFINATI parla di PENNY WIRTON E SUA MADRE di Silvio D'Arzo 6. Domenica 28 gennaio 2018, ore 11:00 NADA MALANIMA* parla di POESIE E LETTERE di Emily Dickinson 7. Domenica 11 febbraio 2018, ore 11:00 SIMONA BALDANZI parla di LA BATTAGLIA di John Steinbeck 8. Domenica 25 febbraio 2018, ore 11:00 GIUSI NICOLINI parla di IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA di T. Ben Jalloun 9. Domenica 11 marzo 2018, ore 11:00 ANTONIO NATALI parla di DA CIMABUE A MORANDI di Roberto Longhi 10. Domenica 18 marzo 2018, ore 11:00 PUPI AVATI* parla di IL VANGELO EVENTO STRAORDINARIO 11. Domenica 06 maggio 2018, ore 11:00 IGOR SIBALDI parla di RESURREZIONE di Lev Tolstoj * CON SERGIO STAINO

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DOMENICA 05 NOVEMBRE 2017 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA EMANUELE MACALUSO con SERGIO STAINO | I MISERABILI

EMANUELE MACALUSO (Caltanissetta, 21 marzo 1924) è un politico, sindacalista e giornalista italiano. Già iscritto al Partito Comunista d'Italia prima della caduta del Regime fascista, fu dirigente sindacale della CGIL. Iniziò la sua carriera politica nel 1951 come deputato regionale siciliano del Partito Comunista Italiano. Parlamentare nazionale per sette legislature (1963-­1992), fu anche direttore de l'Unità dal 1982 al 1986 e ultimo direttore de Il Riformista dal 2011 al 2012. Quando il PCI si sciolse, aderì al PDS. Nei suoi articoli degli anni 2000 Macaluso ha sempre sostenuto l'ancoraggio di una moderna forza laica della Sinistra Italiana ai valori del Socialismo Europeo.

I MISERABILI, (Les Misérables) è un romanzo storico-­sociale di Victor Hugo pubblicato nel 1862. Suddiviso in 48 libri, è considerato uno dei romanzi cardine del XIX secolo europeo, è fra i più popolari e letti della sua epoca. Narra le vicende di vari personaggi nella Parigi post Restaurazione, in un arco di tempo di circa 20 anni (dal 1815 al 1833, con alcune digressioni alle vicende della Rivoluzione francese, delle Guerre napoleoniche, con particolare riguardo alla battaglia di Waterloo, e alle vicende politiche della Monarchia di Luglio). I suoi personaggi appartengono agli strati più bassi della società francese dell'Ottocento, i cosiddetti "miserabili": persone cadute in miseria, ex forzati, prostitute, monelli di strada, studenti in povertà. È una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione. Hugo racconta a 360° i suoi personaggi e aggiunge al racconto capitoli di grande rilevanza storica, come ad esempio la battaglia di Waterloo, la struttura della città di Parigi, la visione sul clero e i monasteri dell'epoca, le opinioni sulla società e i suoi mali, il quadro della Francia

post-­restaurazione. LA CITAZIONE «Riposa: benché la sorte fosse per lui ben strana, pure vivea: ma privo dell'angel suo morì: La cosa avvenne da sé naturalmente come si fa la notte quando il giorno dilegua».

VICTOR HUGO (Besançon, 26 febbraio 1802 -­ Parigi, 22 maggio 1885) è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Si cimentò in numerosi campi, divenendo noto anche come saggista, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani. Tra i principali teorici ed esponenti principali del movimento letterario romantico, seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non sempre felici della sua vita (dei quattro figli che giunsero all'età adulta, tre moriranno prima di lui, mentre la figlia Adèle finirà ricoverata in manicomio) per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo umano. I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando

consensi in tutta Europa. I LIBRI CHE TROVERETE: Victor Hugo, I miserabili. Emanuele Macaluso, Al capolinea. Controstoria del Partito Democratico (Feltrinelli);; Parola di leader. Conversazioni sul discorso carismatico, con altri a cura di Alessandro Vittorio Sorani (Pagliai);; I Santuari. Mafia, massoneria e servizi segreti. La Triade che ha condizionato l'Italia (Castelvecchi).

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DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA MARIA CASSI | LA PORTA APERTA

MARIA CASSI Ha iniziato ad esibirsi da piccola quando faceva il verso ai parenti e metteva su numeri comici per i compagni delle elementari. Tutti ridevano come matti, come succede oggi ogni volta che sale sul palcoscenico. Più che fiorentina di nascita è fiesolana e nomade di spirito. Ha fatto divertire il pubblico di Los Angeles, New York, Praga, Amsterdam, Bucarest, Tokyo e Parigi che è un po’ la sua seconda casa. Francesi sono alcuni dei suoi maestri e fonti d’ispirazione: l’attore Jacques Lecoq, il clown Pierre Byland e Jacques Tati. Quello francese è anche uno dei pubblici più ammaliati e incantati da Maria: nel 2009 lo spettacolo Crepapelle al Théâtre du Rond Point di Parigi diventa un caso, Le Monde gli dedica due approfondimenti speciali e Le Figaro lo inserisce fra i primi due maggiori

successi della stagione teatrale a Parigi. Crepapelle, scritto e interpretato da Maria, arriva fino al Carrie Hamilton Theatre -­ Pasadena Playhouse di Los Angeles, dopo che Peter Schneider, produttore della Disney, lo vede per la prima volta al Teatro del Sale. L’incontro tra lui e Maria dà poi vita a una nuova creazione, una sorta di antologia di tutti i personaggi, maschere e clown interpretati dall’attrice fino a quel momento. My life with men and other animals, diretto dallo stesso Schneider e di cui Maria Cassi è interprete e co-­autrice, insieme a Patrick Pacheco, va in scena nel marzo del 2012 a New York e sancisce definitivamente il successo internazionale dell’artista fiorentina.

LA PORTA APERTA Peter Brook è considerato oggi uno dei registi piú autorevoli del mondo, grazie a spettacoli epocali, capace di incarnare in sé la forza della tradizione al piú alto livello, e insieme di assimilare le piú suggestive e dirompenti aperture delle avanguardie e neoavanguardie. In un'epoca funestata da fondamentalismi religiosi e da scontri etnici di crescente drammaticità, la sua lezione internazionale, con attori di lingue e culture diverse, si propone come sconvolgente provocazione, messaggio di pace e di umanità. La porta aperta, raccolta di conferenze dal taglio discorsivo accattivante e seducente, parla di questo ma non solo di questo. Curata da uno studioso-­commediografo come Paolo Puppa, a distanza di poco piú di dieci anni dalla prima edizione inglese, il testo mantiene intatto il suo fascino e la sua rilevanza, non limitata a specialisti e operatori, ma accessibile anche a chiunque sia curioso dell'altro

da sé. LA CITAZIONE «Il teatro è un alleato esterno del cammino spirituale, ed esiste per offrire bagliori, inevitabilmente brevi, di un mondo invisibile che permea quello di tutti i giorni, ed è normalmente ignorato dai nostri sensi».

PETER BROOK (Londra, 21 marzo 1925) è un regista teatrale e regista cinematografico britannico. Come dirà egli stesso, il suo lavoro teatrale scaturisce da un "impulso informe", senza alcuna tecnica. Lavorando, però, molto sugli attori, che a suo parere dovranno sentirsi liberi di dare tutto il loro apporto allo spettacolo. Sarà proprio lui, il regista, ad indirizzarli poi sulla "retta via". Il regista infatti sarà colui che Dirige: cioè che prende

decisioni e guida l'attore. Le tre parole che danno vita all'evento teatrale per Brook sono: Répétition, Répresentation, Assistance. I LIBRI CHE TROVERETE Peter Brook, La porta aperta.

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DOMENICA 03 DICEMBRE 2017 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA MAURIZIO VIROLI | IL PRINCIPE

MAURIZIO VIROLI è uno studioso di filosofia della politica e di storia del pensiero politico, professore emerito di Teoria politica all'Università di Princeton e all'Università della Svizzera Italiana a Lugano. Alle pubblicazioni accademiche affianca l'attività saggistica e quella editorialistica, con collaborazioni a varie testate giornalistiche, tra cui La Stampa, il Sole 24 ORE e Il Fatto Quotidiano. Ha iniziato gli studi accademici in Italia, con la laurea in filosofia all'Università di Bologna e, successivamente, completando il dottorato di ricerca presso l'Istituto Universitario Europeo di Firenze, con

una tesi dottorale sul pensiero politico di Rousseau. La tesi dottorale è stata oggetto di pubblicazione per la Cambridge University Press, con il titolo di Jean Jacques Rousseau and the 'Well-­Ordered Society'.

IL PRINCIPE, (titolo assegnato nell'edizione originale postuma di Antonio Blado e poi unanimemente adottato, ma il titolo originario era in lingua latina: De Principatibus, "Sui Principati") è un trattato di dottrina politica scritto da Niccolò Machiavelli nel 1513, nel quale egli espone le caratteristiche dei principati e i metodi per mantenerli e conquistarli. Si tratta senza dubbio della sua opera più nota e celebrata, quella dalle cui massime (spesso superficialmente interpretate) sono nati il sostantivo "machiavellismo" e l'aggettivo "machiavellico". L'opera non è ascrivibile ad alcun genere letterario particolare, in quanto non ha le caratteristiche di un vero e proprio trattato;; se ne è ipotizzata la natura di libriccino a carattere divulgativo. Il Principe si compone di una dedica e ventisei capitoli di varia lunghezza;; l'ultimo capitolo consiste nell'appello ai de' Medici ad accettare le tesi espresse nel testo.

LA CITAZIONE «...e nelle azioni di tutti li uomini, e massime de’ principi, dove non è iudizio da reclamare, si guarda al fine. Facci dunque uno principe di vincere e mantenere lo stato: e mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati.».

NICCOLO’ MACHIAVELLI Niccolò di Bernardo dei Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 -­ Firenze, 21 giugno 1527) è stato uno storico, filosofo, scrittore, politico e drammaturgo italiano. Considerato, come Leonardo da Vinci, un uomo universale, nonché figura controversa nella Firenze dei Medici, è noto come il fondatore della scienza politica moderna, i cui principi base emergono dalla sua opera più famosa, Il Principe, nella quale è esposto il concetto di ragion di stato e la concezione ciclica della storia.

I LIBRI CHE TROVERETE: Niccolò Machiavelli, Il Principe. Maurizio Viroli, Scegliere il principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore (Laterza);; La redenzione dell'Italia. Saggio sul "Principe" di Machiavelli (Laterza);; Machiavelli. Filosofo della libertà (Castelvecchi).

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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA STEFANO BARTEZZAGHI | ESERCIZI DI STILE

STEFANO BARTEZZAGHI (Milano, 20 luglio 1962) è un giornalista e scrittore italiano. Si è laureato con una tesi in Semiotica al DAMS con relatore Umberto Eco. È figlio di Piero Bartezzaghi, famoso enigmista, e fratello di Alessandro Bartezzaghi, condirettore della Settimana Enigmistica, e di Paolo, redattore della Gazzetta dello Sport. Dal 1987 ha tenuto rubriche sui giochi, sui libri, sul linguaggio;; collabora con il quotidiano La Repubblica, per il quale pubblica le rubriche Lessico e Nuvole, Lapsus, Fuori di Testo, e con il settimanale l'Espresso, con la rubrica di critica linguistica Come dire. Dal 2010 è docente a contratto

presso lo IULM di Milano, dove insegna Teorie della creatività e Semiotica. Al tema della creatività ha dedicato il libro Il falò delle novità, nel quale prende in esame il rapporto tra creatività, linguaggio e nuovi media. Dal 2016 è direttore del Master in Giornalismo della stessa Università. Da settembre 2012 è presente nella trasmissione Stile Libero condotta da Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Flavia Cercato su R101 con una sua rubrica dal titolo Parole Parole dove si occupa di far tornare in corso i termini dimenticati dalla lingua italiana. Nel febbraio 2013 è membro della giuria di qualità alla 63ª edizione del Festival di Sanremo, condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Ha inoltre curato quasi 200 puntate di diverse trasmissioni in radio a Rai Radio 2 e Rai Radio 3. Tra le sue varie attività c'è anche stata la revisione della traduzione dei libri della saga di Harry Potter.

ESERCIZI DI STILE è un esilarante testo di retorica applicata, un'architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico. Però è anche un manifesto letterario (antisurrealista), un tracciato di frammenti autobiografici, la trascrizione di una serie di sogni realmente effettuati da Queneau. È perfino un testo politico, nonché un'autoparodia. Questo è quanto emerge dalle riflessioni che Stefano Bartezzaghi ha dedicato, in un lavoro di anni, a questo libro-­capolavoro. E la sua postfazione al volume diventa complementare alla classica e sempre illuminante introduzione di Umberto Eco, del quale si conserva, ovviamente, anche la traduzione. In appendice, alcuni esercizi lasciati cadere nell'edizione definitiva, un indice preparatorio e l'introduzione, scritta da Queneau per un'edizione del 1963.

LA CITAZIONE. «Un episodio di vita quotidiana, di sconcertante banalità, e novantanove variazioni sul tema, in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le figure retoriche (dall'epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica giapponese) giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi, permutando l'ordine delle lettere alfabetiche... Un effetto comico travolgente». Umberto Eco

RAYMOND QUENEAU (Le Havre, 21 febbraio 1903 -­ Parigi, 25 ottobre 1976) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo francese. Per gran parte della sua vita pubblicò e lavorò per la casa editrice Gallimard.

I LIBRI CHE TROVERETE. Raymond Queneau, Esercizi di stile, nuova ed. a cura di Stefano Bartezzaghi, (Einaudi). Stefano Bartezzaghi, Anche meno. Viaggio nell'italiano low cost (Mondadori);; Il falò delle novità. La creatività al tempo dei cellulari intelligenti, Torino-­Novara (Utet-­De Agostini);; Parole in gioco. Per una semiotica del gioco linguistico (Bompiani).

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DOMENICA 14 GENNAIO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA ERALDO AFFINATI | PENNY WIRTON E SUA MADRE

ERALDO AFFINATI scrittore e insegnante, è nato a Roma il 21 febbraio 1956. Ha pubblicato: Veglia d'armi. L'uomo di Tolstoj (Marietti, 1992);; Soldati del 1956 (Marco Nardi, 1993);; Bandiera bianca (Mondadori, 1995);; Patto giurato. La poesia di Milo De Angelis (Tracce, 1996);; Campo del sangue (Mondadori, 1997);; Il nemico negli occhi (Mondadori, 2001);; Uomini pericolosi (Mondadori, 1998);; Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (Mondadori, 2002);; Secoli di gioventù (Mondadori, 2004);; Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango, 2006);; La città dei Ragazzi (Mondadori, 2008);; Berlin (Rizzoli, 2009);; Peregrin d'amore. Sotto il cielo degli scrittori d'Italia (Mondadori, 2010);;

Italiani anche noi. Corso di italiano per stranieri (Il Margine, Vol. 1 2011, Vol II 2015);; L’11 settembre di Eddy il ribelle (Gallucci, 2011);; Elogio del ripetente (Mondadori, 2013);; Vita di vita (Mondadori, 2014);; L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori, 2016). Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, nel 2008 ha fondato la scuola Penny Wirton per l’insegnamento dell’italiano agli immigrati.

PENNY WIRTON E SUA MADRE Il 12 maggio del 1721 si solleva il sipario sulla Contea di Pictown. È Penny Wirton ad essere di scena. è poco meno che un ragazzo e ha sole tre cose: un vestito giallo, una madre che fa nascere i bambini e un padre al cimitero sulla collina. Questa è la sua storia, questa è la storia del suo giorno, della sua "seconda nascita". Di come il bambino che fugge di casa per sottrarsi alla vergogna di non avere avuto un padre nobile, scopre le motivazioni, dopo sorprendenti peripezie, per tornare e ritrovare nell'amore della madre la dignità della propria condizione umana e sociale. Romanzo dalla lunga e tormentata gestazione -­ l'autore vi mise mano nel 1943 e terminò la terza redazione cinque anni dopo -­ Penny Wirton è l'altro versante di Casa d'altri. Non solo perché le due opere sono coeve ma perché si sono spartite l'autobiografia dell'autore.

LA CITAZIONE «Mi vergognerò com’è giusto, fino a questa sera alle dieci, quando tutti e due andremo su al Colle. Ma poi, mamma, io non ci penserò più che tanto: E domani sarà lunedì.-­ Lunedì?-­ disse sua madre fissandolo -­ Penny, ecco una decente parola. Una garbata parola, lunedì […]. E per giunta è anche l’unica strada per arrivare a domenica».

SILVIO D'ARZO, pseudonimo di Ezio Comparoni (Reggio Emilia, 6 febbraio 1920 -­ Reggio Emilia, 30 gennaio 1952), è stato uno scrittore italiano. Nasce a Reggio Emilia nel 1920. A sedici anni ottiene la maturità classica presentandosi come privatista a Pavia, dopo essere stato preparato dal professor Giuseppe Zonta, e nel 1941 si laurea in Lettere presso l'Università di Bologna con una tesi di glottologia. In vita pubblica un solo romanzo, nel 1942, All'insegna del buon corsiero (Firenze, Vallecchi), ma scrive alcuni fra i più importanti e misconosciuti racconti

della letteratura italiana del Novecento. L'opera sicuramente più importante di D'Arzo è il racconto lungo Casa d'altri, uscito postumo nel 1953 e che è stato definito da Eugenio Montale un racconto perfetto. Muore di leucemia a soli 32 anni. I LIBRI CHE TROVERETE. Silvio D'Arzo, Penny Wirton e sua madre. Eraldo Affinati, testi vari.

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DOMENICA 28 GENNAIO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA NADA MALANIMA con SERGIO STAINO | POESIE E LETTERE

NADA MALANIMA nota più semplicemente come Nada (Gabbro di Rosignano Marittimo, 17 novembre 1953), è una cantante, scrittrice, cantautrice e attrice italiana. Nada è un'artista capace di passare dalla musica al teatro alla scrittura con un'invidiabile nonchalance e credibilità. Da anni macina chilometri e cavalca palchi passando da un club rock ad un festival. Nada ha conquistato una sua credibilità trasversale: ai suoi concerti e tra il suo pubblico eterogeneo si incrociano tre generazioni. Nada canta solo quello che le muove qualcosa nello stomaco, la versione underground del cuore. Nada è puro istinto e ha 120 battiti al minuto, quando è rilassata.

POESIE E LETTERE Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Prima della sua morte, vennero pubblicati solo sette testi. Nel 1890 la sorella di Emily, Vinnie, e Mabel Loomis Todd, amica e amante del fratello Austin, riescono a ottenere la pubblicazione di un volume di poesie, primo di una lunga serie. Dal 1924 al 1935 vengono pubblicate altre trecento poesie di Emily Dickinson, trovate dalla nipote Martha dopo la morte della madre, cognata di Emily, a cui le aveva affidate in custodia quando era ancora in vita. Nel 1955 Thomas H. Johnson cura la prima edizione critica in tre volumi di tutte le poesie di Emily Dickinson, in ordine cronologico e nella loro forma originale (1775 poesie). Dal 1998 è disponibile una nuova edizione critica, a cura di Ralph W. Franklin, sempre in tre volumi, con una revisione della cronologia e una nuova numerazione delle poesie

(1789 poesie più otto in appendice). LA CITAZIONE. “Di' tutta la verità ma dilla obliqua/ Il successo sta in un circuito/ Troppo brillante per la nostra malferma delizia/ La superba sorpresa della verità/ Come un fulmine ai bambini chiarito/ Con tenere spiegazioni/ La verità deve abbagliare gradualmente/ O tutti sarebbero ciechi.”

EMILY DICKINSON Emily Elizabeth Dickinson (1830-­1886) nacque e morì ad Amherst (Massachusetts), dove visse nella grande casa paterna, la Homestead, in reclusione volontaria dal 1866. Di lei come persona si sa pochissimo -­ cosa che ha favorito lo sviluppo di letture romanzesche e biografie romanzate sul suo conto e la nascita del suo mito -­ ma per lei parlano i suoi versi, enigmatici, scarni, che suscitano stupore e curiosità, ammirazione e inquietudine. Lettrice onnivora, assetata di conoscenza, austera e insieme sensuale, sapiente nel coniugare la sua cultura con la sua sensibilità ricca e complessa e con la sua limpida intelligenza, Emily Dickinson ci consegna una poesia modernissima, che suscita all’infinito domande e un’attenzione ininterrotta nei lettori.

I LIBRI CHE TROVERETE. Emily Dickinson, Poesie e lettere. Nada Malanima, La grande casa (Bompiani);; Leonida (Atlantide).

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DOMENICA 11 FEBBRAIO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA SIMONA BALDANZI | LA BATTAGLIA

SIMONA BALDANZI (Firenze, 21 febbraio 1977) è una scrittrice italiana. Nel 1996 partecipa alla finale del Premio Campiello Giovani con il racconto Finestrella viola. Nel 2006 ha esordito col romanzo Figlia di una vestaglia blu (Fazi), che intreccia le vicende delle operaie tessili della Rifle a quelle degli operai edili della TAV in Mugello. Bancone verde menta (Elliot 2009) è il suo secondo romanzo, una storia d’ amore per le città e l’impegno. Nel 2011 è uscita per Ediesse, l’inchiesta Mugello sottosopra. Tute arancioni nei cantieri delle grandi opere (Ediesse 2011). Suoi racconti sono apparsi su quotidiani e antologie, fra le quali Padre (Elliot 2009), Decameron 2013 (a cura di M. Vichi, Felici 2013), Accenti (Editpress 2013), Toscani Maledetti (Piano B 2013), Pensiero Madre (NEO 2016) e Mai senza rete (2016). Nel 2014 per la collana Contromano di Laterza è uscito Il Mugello è una trapunta di terra. A piedi da Barbiana a Monte Sole. L’ultimo lavoro si chiama Maldifiume Acqua, passi e gente d’Arno (Ediciclo 2016). Il suo sito è www.simonabaldanzi.it

LA BATTAGLIA. Scritto nel 1936, tradotto in italiano da Eugenio Montale per Bompiani nel 1940. Un attivista del "Partito" (il Partito Comunista degli Stati Uniti d'America, anche se non viene mai esplicitamente menzionato nel romanzo) sta organizzando un importante sciopero dei lavoratori, cercando così di attirare proseliti per la sua causa. Il romanzo racconta lo sciopero fallimentare dei raccoglitori di frutta in una vallata californiana, in disperata lotta per il riconoscimento dei propri diritti fondamentali, durante gli anni trenta, gli anni della Grande Depressione, mostrando ruoli e contraddizioni dei membri del partito, dei sindacalisti, dei proprietari, di uomini e cittadini comuni, svelando caratteri e azioni in scene e dialoghi esemplari.

LA CITAZIONE. «Sapete prima che l'acqua cominci a bollire quel palpito che ha? È un sentimento di questa specie. Sono stato tutta la vita bracciante giornaliero. Non c'è un ordine in ciò che dico. È come l'acqua prima che si metta a bollire».

JOHN STEINBECK (Salinas, 27 febbraio 1902 -­ New York, 20 dicembre 1968) è stato uno scrittore statunitense tra i più noti del XX secolo, autore di numerosi romanzi, racconti e novelle. Fu per un breve periodo giornalista e cronista di guerra nella seconda guerra mondiale. Nel 1962 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "Per le sue scritture realistiche ed immaginative, unendo l'umore sensibile e la percezione sociale acuta". Ha ricevuto anche la Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Lyndon B. Johnson il 14 settembre 1964. È considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta "Generazione perduta".

I LIBRI CHE TROVERETE. John Steinbeck, La battaglia. Simona Baldanzi, Figlia di una vestaglia blu (Fazi);; Bancone verde menta (Elliot);; Mugello sottosopra. Tute arancioni nei cantieri delle grandi opere (Ediesse);; Il Mugello è una trapunta di terra (Laterza);; Maldifiume. Acqua, passi e gente d'Arno (Ediciclo).

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DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA GIUSI NICOLINI | IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA

GIUSI NICOLINI Lampedusana e storica esponente di Legambiente, per anni aveva diretto la riserva naturale di Lampedusa, con un passato di Ambientalista, Attivista e Antimafia, distinguendosi per la lotta all’abusivismo edilizio. E’ stata eletta sindaco di Lampedusa e Linosa l’8 maggio del 2012, unica donna fra cinque candidati sindaci, in carica fino al 2017. Omaggiata dagli U2 alla fine del concerto The Joshua Tree Tour all’Olimpico di Roma, Premio per la Pace Unesco e candidata al Premio Nobel per la Pace, la Nicolini ha rappresentato in questi anni lo sforzo

concreto di mantenere al primo posto dignità e umanità di fronte alla tragedia dei migranti che hanno visto in Lampedusa la porta dell'Europa.

IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA (Le racisme expliqué à ma fille) è un romanzo scritto in forma di dialogo domanda-­risposta dallo scrittore franco-­marocchino Tahar Ben Jelloun. Il libro è stato pubblicato nel 1998 ed è stato tradotto in oltre 25 lingue. Ben Jelloun è convinto della possibilità e del dovere di educare i giovani ai valori del rispetto e della tolleranza.

LA CITAZIONE. «Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore» (Giusi Nicolini, novembre 2012).

TAHAR BEN JELLOUN (Fès, 1º dicembre 1944) è uno scrittore, poeta e saggista marocchino, principalmente noto per i suoi scritti sull'immigrazione e il razzismo. Con il libro Il razzismo spiegato a mia figlia e per il suo profondo messaggio gli è stato conferito dal segretario delle Nazioni Unite il Global Tolerance Award e nel 2006 ha vinto il Premio Internazionale Trieste Poesia. Dal 2011 è membro della giuria del premio letterario Guillaume-­Apollinaire. Nel 2013 ha vinto il Premio Nazionale Vincenzo Padula -­ Sezione "Narrativa Internazionale".

I LIBRI CHE TROVERETE. Tahar Ben Jalloun, Il razzismo spiegato a mia figlia.

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DOMENICA 11 MARZO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA ANTONIO NATALI | DA CIMABUE A MORANDI

ANTONIO NATALI è stato direttore della Galleria degli Uffizi dal 2006 al 2015. Ha scritto di pittura e scultura del XV e XVI secolo, e monografie su Michelozzo, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino e Pontormo. Ha curato molte fra le più importanti mostre d’arte del Quattrocento e del Cinquecento a Firenze: L’Officina della maniera, allestita alla Galleria degli Uffizi nel 1996 e poi, a Palazzo Strozzi, Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici nel 2010, Pontormo e Rosso. Divergenti vie della “maniera” nel 2014 e Il Cinquecento a Firenze. “Maniera moderna” e controriforma nel 2017.

DA CIMABUE A MORANDI. Si tratta di saggi di storia della pittura italiana scelti e ordinati da Gianfranco Contini. La scelta dei testi curata da Contini vuole mettere in luce le straordinarie qualità letterarie di Longhi, la sua sensibilità di scrittore, accanto alla sua magistrale capacità di analisi dell’opera d’arte: da Giotto a Leonardo, ai “suoi” Caravaggio e Piero della Francesca, a Morandi e Carrà. il volume si apre con quattro studi sulla prosa longhiana firmati da Cecchi, De Robertis, Mengaldo e dallo stesso Contini.

LA CITAZIONE «L'arte non è imitazione della realtà, ma interpretazione individuale di essa». (da Breve ma veridica storia della pittura italiana, Sansoni Editore, 1988).

ROBERTO LONGHI. (Alba, 28 dicembre 1890 -­ Firenze, 3 giugno 1970) è stato uno storico dell'arte italiano. Nel 1924 si sposa con Anna Banti, di cui era stato professore di liceo. Fu docente di Storia dell'arte prima presso l'Università di Bologna (dove insegnò, tra gli altri, a Pier Paolo Pasolini, influenzandone la formazione estetica) poi in quella di Firenze, città dove si spense nel 1970. Si impegnò nella rivalutazione internazionale di Caravaggio e nella valorizzazione della sua influenza sulla pittura barocca del ‘600. Celebri le due mostre milanesi da lui curate sull'artista bergamasco e sui suoi seguaci, Caravaggio e i caravaggeschi nel 1951 e I pittori della realtà in Lombardia nel 1953. Intenso

anche il suo impegno nel diffondere l'opera di Piero della Francesca, grazie alla pubblicazione nel 1927 dell'omonima monografia tradotta in francese ed inglese. Fu anche critico d'arte contemporanea, tenendo in particolar stima l'opera del pittore bolognese Giorgio Morandi, del quale è opera fondamentale la sua monografia Giorgio Morandi al Fiore. In contatto dal 1927 con l'artista Antonietta Raphael, diede una prima definizione al movimento pittorico della scuola romana, chiamandola inizialmente Scuola di via Cavour. Dedicò alcuni studi anche ai Futuristi. I LIBRI CHE TROVERETE. Roberto Longhi, Da Cimabue a Morandi. Antonio Natali, Il Museo. Pagine da una stagione agli Uffizi.

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DOMENICA 18 MARZO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA PUPI AVATI con SERGIO STAINO | Il VANGELO

PUPI AVATI Regista. Frequenta la facoltà di Scienze Politiche a Bologna. Dirige il suo primo film nel 1968, Balsamus, l'uomo di Satana, cui segue l'anno successivo Thomas, gli indemoniati che in Italia non riesce ad uscire ma vince un premio al Festival di Locarno. La mazurka del barone è del 1974. Due anni più tardi con La casa delle finestre che ridono, premiato al Festival del film fantastico di Parigi, colpirà la fantasia di molti giovani. Con Jazz band (1978), vince fra l'altro il premio della critica a San Sebastian. Con il suo Aiutami a sognare Mariangela Melato vince nel 1980 il Nastro d'argento e il David di Donatello come miglior attrice. Fra gli altri film diretti, Dancing Paradise (1981), il pluripremiato Una gita scolastica (1983), Noi tre (1984, premio speciale della Giuria al festival di Venezia), Regalo di Natale (1986), Bix (1991), Magnificat (1992), Festival (1996) e Il testimone dello sposo (1997). Con I cavalieri che fecero l'impresa nel 2001 ha girato un vero

colossal italiano. Nel 2003 gli viene assegnato il David di Donatello come miglior regista per Il cuore altrove. Nel settembre 2014 vince il premio come miglior sceneggiatura dell'anno per il film con Sharon Stone e Riccardo Scamarcio Un ragazzo d'oro al Montreal World Film Festival in Canada.

SERGIO STAINO. Dopo essersi laureato in architettura, insegna nella provincia di Firenze e, per questo, si stabilisce a Scandicci. Successivamente si dedica al mondo dei fumetti debuttando con il personaggio che lo ha reso famoso, Bobo -­per molti somigliante ad Umberto Eco, è invece dichiaratamente ispirato a se stesso-­ che pubblica per la prima volta nel 1979 sulla rivista Linus diretta da Oreste del Buono. Nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico Tango, su cui compaiono alcune delle più importanti firme della satira del periodo, da Gino e Michele a David Riondino, da Michele Serra a Lorenzo Beccati, da Francesco Tullio Altan a Ellekappa, da

Daniele Panebarco ad Andrea Pazienza, oltre ad ospiti d'eccezione come Francesco Guccini. Nel 1987, forte del successo ottenuto dalla versione cartacea del settimanale, Staino porta su Raitre Teletango. Sergio Staino si cimenta inoltre anche con la regia e la sceneggiatura, prima con il film Cavalli si nasce, interpretato da Paolo Hendel e David Riondino, e poi con Non chiamarmi Omar, sviluppato a partire da un racconto di Altan e realizzato con un notevole cast (Gastone Moschin, Stefania Sandrelli e Ornella Muti). Nel 2007 realizza M, periodico di filosofia da ridere e politica da piangere, in edicola ogni lunedì come supplemento a L'Unità, continuando le sue collaborazioni anche con televisione, cinema e teatro. È stato direttore de L'Unità. È presidente dell'UAAR, l'Unione degli atei, agnostici, razionalisti. Collabora con Avvenire. . LA CITAZIONE. Quando abbiamo chiesto a Pupi Avanti di quale libro ci avrebbe parlato ci ha inviato la seguente risposta: «Caro Palumbo, come lei immagina e scrive sono infiniti i libri che, via via nel corso della mia lunga vicenda umana, l'hanno intrisa, seducendomi. Tuttavia (e forse la scandalizzerò) il libro al quale torno avvertendolo capace di quella lezione di vita che più mi fa bene, è il Vangelo di Gesù. Credo che nessuno abbia saputo dire l'essere umano con maggiore nitore di quanto abbia fatto quel Gesù raccontatoci dagli evangelisti. Ogni mattino, da una consunta edizione che fu di mia madre, leggo il discorso della Montagna (le beatitudini) e faccio la pace con il mondo. Sono fuori tema? Me lo scriva liberamente Con amicizia e un abbraccio a Sergio che mi piace perché non ci somigliamo». I LIBRI CHE TROVERETE. Una selezione dei libri di Sergio Staino

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DOMENICA 06 MAGGIO 2018 Ore 11:00 Nuovo Auditorium piazzale della Resistenza

IL LIBRO DELLA VITA EVENTO STRAORDINARIO

IGOR SIBALDI

IGOR SIBALDI (Milano, 15 giugno 1957) è uno scrittore italiano. Si laurea all'Università Statale di Milano nel 1981, in lingue e letterature slave. È studioso di teologia, filologia, filosofia e storia delle religioni;; è autore di opere sulle Sacre Scritture e sullo sciamanesimo, oltre che di opere di narrativa e teatro. Negli anni Ottanta e Novanta ha tradotto varie opere di letteratura russa (in particolare romanzi e racconti di Tolstoj), dedicandovi monografie e saggi introduttivi. In seguito ha tradotto il Vangelo di Giovanni, dal greco antico, nel volume Il codice segreto del Vangelo e parte

della Genesi, dall'ebraico antico, nel volume Il libro della Creazione.

RESURREZIONE (Воскресение, Voskresenie) è un romanzo scritto a Jasnaja Poljana tra il 1889 e il 1899. L'opera è stata scritta da Tolstoj quando era all'apice della fama e tormentato dai problemi dell'ingiustizia sociale, in special modo l'iniquità dei tribunali ed i tormenti inflitti ai carcerati. Nel romanzo egli descrive l'angoscia profonda dell'uomo di coscienza (e in primo luogo dell'autore) stretto nel meccanismo della burocrazia statale, nel ferreo "ordine delle cose". Qual è la via di scampo? Un approccio radicale alla morale cristiana, intesa quale buona novella rivolta agli ultimi della società, come iniziativa etica atta a migliorare concretamente la vita degli uomini oppressi su questa terra, nello spirito del Discorso della montagna ripetutamente citato in quest'ultima grande fatica narrativa. Nechljudov, il protagonista, vive le medesime rivoluzioni interiori dell'autore: l'iniziativa di donare (o meglio, "restituire")

i propri possedimenti terrieri ai contadini, la volontà di rinunciare alla vita sfarzosa e mondana e di dedicare la propria esistenza al servizio dei dimenticati ed alla liberazione degli sfruttati e degli oppressi. Anche Katiuša, la figura femminile con la quale, e attraverso la quale, Nechljudov cerca un riscatto, compie un cammino di redenzione morale, da prostituta a sposa. La "resurrezione" dei protagonisti avviene quindi nell'accezione metaforica di una rinascita etica, simile a quella vissuta (o perlomeno disperatamente cercata, nonostante le contrapposizioni con la moglie e i familiari) dallo stesso Tolstoj. LA CITAZIONE. «In quell'estate presso le zie, Nechljudov aveva vissuto quello stato d'animo d'entusiasmo e di giubilo, di quando per la prima volta, non per sentito dire, ma per intima esperienza, un giovane viene a conoscere a fondo la bellezza e l'importanza della vita e tutto il significato dell'opera che in essa spetta all'uomo, vede la possibilità d'un infinito perfezionamento sia di se stesso sia del mondo intero, e si dà tutto a questo perfezionamento, non solo con la speranza, ma con la piena certezza di ottenere quella perfezione, che gli si dipinge nella mente».

LEV TOLSTOJ (Jàsnaja Poljana, 9 settembre 1828 -­ Astàpovo, 20 novembre 1910), è stato uno scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo. Divenuto celebre in patria grazie a una serie di racconti giovanili sulla realtà della guerra, il nome di Tolstoj acquisì presto risonanza mondiale per il successo dei romanzi Guerra e Pace e Anna Karenina, a cui seguirono altre sue opere narrative sempre più rivolte all'introspezione dei personaggi e alla riflessione morale. La fama di Tolstoj è legata anche al suo pensiero pedagogico, filosofico e religioso, da lui espresso in numerosi saggi e lettere che ispirarono, in particolare, la condotta non-­violenta dei tolstoiani e del Mahatma Gandhi.

I LIBRI CHE TROVERETE. Oltre a Resurrezione di Lev Tolstoj sarà possibile trovare una selezione degli scritti di Igor Sibaldi