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La criticità come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?Criticità dello stile cognitivo cinesteticoEducazione TecnicaLa criticità come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?Tesi Criticità dello stile cognitivo cinestetico“Per una scuola senza aule e senza un foglio di carta, 12 ore al giorno, 365 giorni all'anno”Relatore Arch. Cosimo ZaccariaArch. Cosimo Zaccaria 1La criticità come segno del nostro fallimento o punto di part

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La criticit come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?

Criticit dello stile cognitivo cinestetico

Educazione TecnicaLa criticit come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?

Tesi Criticit dello stile cognitivo cinestetico

Per una scuola senza aule e senza un foglio di carta, 12 ore al giorno, 365 giorni all'anno

Relatore Arch. Cosimo Zaccaria

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La criticit come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?

Criticit dello stile cognitivo cinestetico

Educazione TecnicaTesiLa criticit come segno del nostro fallimento o punto di partenza per una rinascita?

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Per una scuola senza aule e senza un foglio di carta, 12 ore al giorno, 365 giorni all'anno

Relatore Arch. Cosimo Zaccaria

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Indice1. Criticit dello stile in esame ..................................... pag. 4 2. Criticit comuni ............................................................ pag. 5 3. Obiettivi educativi trasversali ................................. pag. 7 3.1 Competenze di cittadinanza ...................................pag. 8 3.1.2 La scuola di Don Milani ..............................pag.11 3.2 Competenze interdisciplinari ................................ pag. 13 4. Metodologia interdisciplinare ...................................... pag.22 4.1 Architettura ...........................................................pag.22 4.1.2 Metodo Montessori .....................................pag.27 4.1.3 Variante Steineriana ................................. pag.29 4.2 Lezioni libere .........................................................pag.33 4.3 Interdiciplinariet ............................................... pag.35 4.4 Proporzione tra materie pratiche e teoriche pag.37 4.5 Inversione didattica ............................................ pag.38 4.6 Formazione docente ........................................... pag.38 4.7 Nuove tecnologie ............................................... pag.39 5. Obiettivi disciplinari ................................................ pag.40 6. Metodologia disciplinare ......................................... pag.41 7. Aforismi ...................................................................... pag.63 8. Bibliografia ................................................................ pag.66 9. Filmografia ................................................................. pag.67 10. Canzoni ......................................................................... pag.68

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Criticit dello stile in esame. Occorre puntare decisamente sulla qualit. Sono gli interessi a fare la cultura, una scuola di qualit. Sono innati. Non nascono con le percosse, come avveniva ai miei tempi, n con le minacce di una bocciatura, come ancora avviene oggi. L'interesse motiva. La motivazione aumenta il grado di concentrazione e l'attenzione in classe. Cos maggiori rendimenti non possono mancare. Da questo punto di vista non il ragazzo che va male a scuola, ma la scuola che va male coi ragazzi. La scuola dovr essere di qualit, e lo sar se porr ogni alunno al centro del piano educativo, deve avere la forza di far crescere individui autonomi e non conformati, non omologati. Sulla home page del sito della Monkseaton High School si legge : . La scuola quindi, affinch ci accada, deve fornire :

1. Competenze di cittadinanza1a - formare i futuri cittadini alla Democrazia L'educazione pericolosa perch alimenta il senso della possibilit, dice Jerome Bruner. La possibilit che ci auguriamo l'avvento della democrazia. Se

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la si raggiunge, saremo in presenza di una sua riconquista dopo quasi 23 secoli (Taranto, 272 a.c.). Leonard Cohen canta con la sua Democracy :.

Cosa si vuol dire con questo? Che una cosa la conoscenza e un'altra il pensiero. Una cosa la societ della conoscenza, dell'efficienza e un'altra societ della saggezza. Non si tratta di limitare o opporsi alla impressionante sviluppo tecnologico, ma di indirizzarlo. Fatti foste per seguir virtute e conoscenza, diceva il discepolo di Jacopo da Lentini. San Francesco a chi gli chiedeva in che modo si potesse sconfiggere la violenza del male : . Bisogna puntare con maggior impiego di energie a ci , citando Herriot, cio la cultura. La cultura, fin dall'Antichita, far qualcosa per gli altri, non per alcuni, come fa oggi lo Stato neo-liberista. Dopo aver scelto l'indirizzo democratico, invece di quello aristocratico, abbiamo bisogno del metodo : >, diceva Platone. Imparare, cio scoprire le leggi della natura e rispettare gli altri, attraverso il gioco e non attraverso noiose lezioni frontali, sermoni per lo pi. I sermoni vanno bene in chiesa, l'attuale, non a scuola. Tutto per loro un gioco, e guai se cos non fosse. Qualsiasi cosa, ritenuta seria dal docente, deve essere veicolata con l'esempio, con giochi che utilizzino qualsiasi materiale, che non sia dannoso per la salute del bambino. muoversi in qualunque momento Occorre tener presente, insieme ai bisogni psicologici, quelli fisiologici del Arch. Cosimo Zaccaria 15

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bambino. Nella mattinata non pu restar seduto per pi di un'ora su cinque. Se si alza alle sette non pu essere pronto e concentrarsi nello studio alle otto, lo sar non prima delle dieci. Sono cose di buon senso, che, purtroppo, sfuggono ai grandi. Il bambino una macchina in continuo movimento, non una statua. cos che la Natura lo ha creato. E noi, invece di assecondare le sue specificit naturali, lo snaturiamo. essere autonomo, consapevole e responsabile nel conseguire il proprio e altrui bene avere la capacit di opporsi a tutte le forme di disumanit. Diceva Maria Montessori, la scienziata che promuoveva una scienza per la pace, candidata per tre volte al premio Nobel. Jacques Maritain diceva : >. Rivolto ai suoi concittadini i quali aspettavano che la libert dagli austriaci gliela portasse Napoleone Bonaparte. La libert costa sacrifici, non per pigri, costa duro lavoro, studio, impegno, presa di coscienza, partecipazione, solidariet. La libert difficile da raggiungere, non dolce, comoda, ha un gusto strano, non quello sperato, immaginato. bella solo per pochi. , scriveva Durante Alighieri nella sua Comoedia. La scuola deve fare in modo che sia desiderabile per tutti. Arch. Cosimo Zaccaria 16L'Educazione ha una grande responsabilit sociale

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Il mondo un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza dire nulla. Diceva Albert Einstein. Occorre educare i piccoli, attraverso compiti di realt, ad opporsi alle violenze anche solo psicologiche dei singoli come del gruppo classe. Cos, da grandi, saranno pi vigili, pi pronti ad opporsi alle violenze collettive di un popolo contro un'altro, le guerre, che, per quanto giustificabili, sono sempre dei crimini contro l'umanit. Sovviene il ricordo dell'obbiezione di coscienza contro il servizio militare di Don Milani negli anni cinquanta. Un adulto che testimoni, pagando di persona, gli insegnamenti ricevuti da bambino, probabilmente non solo a scuola. avere la capacit di perseguire la felicit essere consapevole che la storia struttura la nostra esistenza La nostra esistenza pu essere strutturata in modo autentico oppure no. L'autenticit dipende dalla attendibilit delle fonti storiche. Cosa vuol dire? Che la vita vissuta in modo autentico quella modellata sulla verit, sulla sua ricerca. Che una cosa sono i fatti narrati da chi le guerre le ha vinte, per esempio, un'altra cosa sono quelli narrati da chi quelle stesse guerre le ha perse. Il fatto che i libri di storia sono scritti da chi le guerre le ha vinte. Di pi, una cosa la storia raccontata dalle classi abbienti, un'altra quella raccontata dalle classi meno abbienti. Educando i piccoli alla ricerca della verit, li educhiamo, contemporaneamente, alla costruzione di una vita autenticamente degna di essere vissuta.