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1 Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati ANNO XX Terzo Millennio n.4 Lunedì 3 febbraio 2014 COME ERAVAMO Il novecento a Pescara tra immagini e curiosità DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014 ORE 17.30 SALA TOSTI – AURUM Largo Gardone Riviera, Pescara Coordina: Licio Di Biase consigliere delegato al recupero e alla valorizzazione del Patrimonio Storico della città.

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Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati

ANNO XX Terzo Millennio n.4 – Lunedì 3 febbraio 2014

COME ERAVAMO Il novecento a Pescara tra immagini e curiosità

DOMENICA 9 FEBBRAIO 2014 ORE 17.30 SALA TOSTI – AURUM Largo Gardone Riviera, Pescara

Coordina: Licio Di Biase consigliere delegato al recupero e alla valorizzazione del Patrimonio Storico della città.

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PROGRAMMA

Proiezione video:

- “Pescara nella memoria” di Stefano Falco, a cura della Presidenza del Consiglio Comunale di Pescara.

- “Era Pescara” a cura della Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo.

- “Pescara Settanta” a cura della Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo, in collaborazione con Mirus e Video 4.

LETTURE DI ROSSELLA MICOLITTI

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“COME ERAVAMO” Pescara tra immagini e curiosità. Domenica 9 febbraio all’Aurum.

Pescara- Un salto nel passato pescarese tra immagini e curiosità. Questo è ciò che potrà realizzarsi nella sala Tosti dell’ex Aurum domenica 9 febbraio alle ore 17.30.

Nell’incontro “Come eravamo” verranno ripercorsi gli anni del ‘900 a Pescara, mettendo in luce tutte le trasformazioni architettoniche, antropologiche e sociali della nostra città, con la proiezione del video “ Pescara nella memoria” e altri video.

Le immagini riprese da Studio Luce e raccolte nei trenta minuti del film-documentario, prodotto grazie alla presidenza del Consiglio e realizzato da Stefano Falco, restituiranno uno spaccato della Pescara dagli anni ’30 ai ’60.

Non saranno ore dedicate alla sola storia dell’evoluzione della città, ma si parlerà anche delle feste più o meno popolari che hanno segnato la vita culturale del capoluogo adriatico, come La coppa Acerbo e il Trofeo Matteotti.

A ricreare l’atmosfera dei tempi andati e per respirarne appieno il sapore, Rossella Micolitti leggerà dei brani selezionate ad hoc da giornali e libri dell’epoca, a fotografare la Pescara dei tempi.

Una domenica particolare che si svolgerà in uno degli edifici che connotano fortemente la città, l’Aurum.

Chiara Marini

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l’onorevole d’annunzio

L’esperienza parlamentare di Gabriele D’Annunzio, tra destra e sinistra

(IANIERI EDITORE)

PRESENTAZIONE di Licio Di Biase La breve stagione parlamentare di Gabriele D’Annunzio, tra la fine del 1897 e la metà del 1900, merita indubbiamente una lettura, oltre che di carattere biografico e letterario, anche di natura politica. E’ evidente che un personaggio poliedrico come D’Annunzio non poteva vivere l’esperienza parlamentare come un qualsiasi onorevole, per cui è di grande interesse approfondire la conoscenza di quei due anni e mezzo in cui è stato sugli scranni della Camera dei Deputati. Le sue assenze sono state compensate da “coup de teatre”, come il personaggio imponeva; pertanto non può essere ricordato per quei momenti legati alla normale attività parlamentare con le prese di posizione su vicende di governo o proposte di legge, da cui peraltro fu distrattamente “assente”, ma per alcuni messaggi che sono poi passati alla storia. Da “io sono al di là della destra e della sinistra” a “vado verso la vita”: tra queste due citazioni ci sono da leggere la campagna elettorale dell’agosto del 1897, quando fu eletto deputato, e quella del 1900, candidato con i socialisti come indipendente, in cui venne battuto. Due campagne elettorali gestite da quello che è stato il grande comunicatore ante litteram. E poi le attenzioni, anche clientelari, al suo territorio durante la campagna elettorale, per poi dimenticarsi di tutto. D’Annunzio non poteva portare in Parlamento le esigenze e i bisogni del suo territorio. Un personaggio come lui doveva segnare il suo passaggio con altro. Intanto, voleva portare in Parlamento l’attenzione per la Bellezza, cioè di quella grande potenzialità di elementi storico-culturali di cui era (ed è) ricco il Paese, e di questo parlò anche nel suo discorso più importante e che è rimasto nell’immaginario collettivo a catalogare la sua esperienza politica, cioè “il discorso della siepe”. Ma c’è anche dell’altro.

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DA LUNEDI’ 17

A GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO 2014 eccezionali giornate al “sapore della genuinità”

Serata con gli

arrosticini di Pianella Al prezzo straordinario di 0,60 cent/cad

Orario: 16.00-23 Si consiglia la prenotazione

Per informazioni:

tel. (085-413839) (3289021401) Pescara, Via di Sotto, 58/1

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Politica

A cura di Giampiero Di Biase

Non è un governo arrogante quello che sceglie delle priorità. E' irresponsabile

quello che non riesce a sceglierle. (Tony Blair)

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CALENDARIO

delle manifestazioni e dei convegni che si terranno all'Istituto Sturzo a febbraio:

lunedì 3 febbraio, ore 16.00 – Sala rossa

L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani invita a partecipare alla Riunione per la definizione del

programma “La Resistenza fondamento della nostra identità”. Il programma sarà proposto dall’ANPC con la

partnership di ACLI, ENI, Istituto Sturzo, LUMSA, Istituto De Gasperi di Bologna e con il patrocinio della CEI

per la parte riguardante il sacrificio dei sacerdoti martiri nella Resistenza.

Introduce: Giovanni Bianchi

Impostazione del panorama storiografico: Francesco Malgeri e Agostino Giovagnoli

Partecipazioni: Giuseppe Sangiorgi, Andrea Ciampani, Lucia Nardi, Paolo Acanfora,

Interventi: Gerardo Bianco, Maurizio Eufemi, Publio Fiori, Gianni Fontana, Flavia Nardelli e Andrea Olivero

giovedì 6 febbraio, ore 17.00 – Sala rossa

Ultimo incontro del ciclo seminariale “La democrazia oltre la crisi” con interventi di Nicola Antonetti,

Università degli studi di Parma, Giovanni Dessì, Università di Roma Tor Vergata

Alessandro Ferrara, Università di Roma Tor Vergata

sabato 8 febbraio, ore 10.30 – Sala Perin del Vaga

Incontro di studio per la presentazione del volume di Daniele Di Mario, 1974 – I mali di Roma, Edizioni “Il

domani d’Italia”

Introduce Michele Dau

Intervengono Mario Bertone, Lucio D’Ubaldo, Riccardo Milana

Modera Giuseppe Sangiorgi

Mercoledì 12 febbraio, ore 9.30 – Camera dei Deputati –

Palazzo Marini, Via della Mercede, 55

L’associazione Ex Parlamentari con la collaborazione della Fondazione Istituto Antonio Gramsci e dell’Istituto

Luigi Sturzo, presenta una ricerca dell’Università di Roma “La Sapienza” sul tema: Il linguaggio della

leadership politica tra la prima e la seconda Repubblica: problemi di metodo e linee di ricerca.

Presiede Gerardo Bianco

Intervengono tra gli altri Andrea Bixio e Giuseppe Vacca

da martedì 18 a venerdì 21 febbraio, dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Seconda edizione del corso Strumenti per la Cultura. Europrogettazione è un progetto formativo concepito per

rispondere alla crescente domanda di profili innovativi nel campo della progettazione europea in campo

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culturale. Il corso è incentrato sul nuovo programma Creative Europe (2014 – 2020). Per le iscrizioni:

http://www.sturzo.it/it/aree/formazione-e-sviluppo/progetti-in-corso/strumenti-per-la-cultura/463-

programmazione-europea-2014-2020-finanziamenti-e-project-management

venerdì 21 febbraio, ore 15.00-19.00

Scuola di formazione politica - (per iscritti al corso) Secondo modulo Le istituzioni della politica - Incontro: Le

organizzazioni internazionali

Luigi Vittorio Ferraris, già Ambasciatore d’Italia e Consigliere di Stato

Rodolfo Ronconi, Prefetto, già Direttore centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, Ministero

dell’Interno, Già Vice Presidente dell’Interpol

martedì 25 febbraio, ore 17 – Sala Perin del Vaga

Presentazione del volume di Valdo Spini La buona politica. Da Machiavelli alla Terza repubblica. riflessioni di

un socialista, Marsilio Editore

Prefazione di Carlo Azeglio Ciampi. Introduzione di Furio Colombo.

Intervengono Furio Colombo, Flavia Nardelli e Lucio Villari

mercoledì 26 febbraio, ore 17 – Sala Perin del Vaga

L’Istituto Luigi Sturzo e Rubbettino Editore presentano il volume Gerardo Bianco -La parabola dell'Ulivo 1994-

2000. Conversazione con Nicola Guiso. Postfazione di Piero Craveri

Rubbettino 2013

Coordina Gianfranco Astori

Intervengono Marco Follini, Agostino Giovagnoli, Roberto Mazzotta, Arturo Parisi

giovedì 27 febbraio

ore 17 - Sala Perin del Vaga

Convegno “Il testamento politico” di Mons. Luigi Di Liegro e il convegno sui mali di Roma.

Interverranno Giuseppe De Rita, Luigina Di Liegro, Maurilio Guasco, Mons. Matteo Zuppi

Modera Giuseppe Sangiorgi

ore 15 - Sala rossa

Allievi, amici e colleghi discutono insieme gli argomenti affrontati nel volume di Rocco Pezzimenti, Il pensiero

politico del XX SECOLO

Intervengono: Matteo Luigi Napolitano, Mario Ciampi, Giovanni Montefusco, Maurizio Serio, Angelo Arciero,

Andrea Gentile, Giuseppe Casale, Tommaso Valentini, Paolo Armellini, Mauro Bontempi, Flavio Felice, Giulio

Battioni e Andrea Ungari

Conclusioni di Rocco Pezzimenti

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Associazione Nazionale Partigiani CristianiAssociazione Nazionale Partigiani CristianiAssociazione Nazionale Partigiani CristianiAssociazione Nazionale Partigiani Cristiani (personalità giuridica ai sensi del D.P.R. 10 Febbraio 2000, n.361)

Riunione per la definizione del programma “La Resistenza fondamento della nostra

identità”, che si terrà

Lunedì 3 Febbraio 2014 presso l’Istituto Sturzo

(Via delle Coppelle, 35 – Roma) Alle ore 16:00

Il programma sarà proposto dall’ANPC con la partnership di ACLI, ENI, Istituto

Sturzo, LUMSA, Istituto De Gasperi di Bologna e con il patrocinio della CEI per la

parte riguardante il sacrificio dei sacerdoti martiri nella Resistenza. Introduce: On. Giovanni Bianchi, Presidente ANPC Impostazione del panorama storiografico: Prof. Francesco Malgeri e Prof. Agostino Giovagnoli Partecipazioni: Giuseppe Sangiorgi, Segretario Istituto Sturzo Prof. Andrea Ciampani, LUMSA Dott.ssa Lucia Nardi, ENI Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione

Iniziative Culturali Prof. Paolo Acanfora, ACLI Interventi: Flavia Nardelli Andrea Olivero Gerardo Bianco Maurizio Eufemi Gianni Fontana Publio Fiori

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Piazza Italia

Accadimenti del Comune e della Provincia di Pescara

"Se vuoi essere universale,

parla del tuo villaggio"

(L. Tolstoj)

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RIPORTIAMO L’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI PESCARA IN SEDUTA STRAORDINARIA IL 27 GENNAIO 2014

IN CUI SU RICHIESTA DEI CONSIGLIERI COMUNALI (PRIMO FIRMATARIO LICIO DI BIASE) SI E’ DISCUSSO DELLA TRAGICA SITUAZIONE

DELL’AEROPORTO D’ABRUZZO. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio Comunale

Premesso che:

− L’Aeroporto dell’Abruzzo di Pescara costituisce una delle infrastrutture portanti del sistema regionale dei trasporti e della mobilità, determinante ai fini dello sviluppo del turismo, dei settori produttivi e commerciali e caratterizzante l’immagine complessiva dell’intera Regione Abruzzo;

− Nei mesi scorsi, a seguito della soppressione del volo notturno di Poste Italiane, l’Aeroporto rischia la chiusura nelle ore notturne e cioè nell’arco della giornata che va dalle ore 22.00 alle ore 06.00 con riflessi negativi sull’immagine e la funzionalità dello scalo;

− Gli incrementi di traffico e passeggeri registrati negli ultimi esercizi, che hanno subito una leggera flessione nel 2013 (2,7% in meno), in linea con il decremento dei passeggeri di tanti altri aeroporti italiani, è stato determinato anche con l’apporto di incentivi regionali, più volte osservati dal Governo italiano per integrare il regime degli aiuti di Stato, tanto che nel corso del 2013 il Consiglio regionale d’Abruzzo ha dovuto modificare la norma della legge europea regionale del 2013, e che nei precedenti Bilanci si sono verificate delle perdite per la mancata erogazione dei fondi stanziati per il Piano Marketing;

− Che questa situazione, contraria alle direttive ENAC, che richiede il pareggio del bilancio e la manutenzione annuale della pista di volo, rischia di portare ad un declassamento dell’Aeroporto dell’Abruzzo;

− Il Comune di Pescara, assieme a Regione Abruzzo, CCIAA di Chieti, CCIAA di Pescara, Banca Caripe, CCIAA di Teramo, CCIAA di L’Aquila, Provincia di Pescara ed altri quattordici soci con quote minime è socio per il 9,65% delle quote;

Considerato che:

Il termine del 30 maggio 2014 in cui l’ENAC, dovrà certificare la resa dello scalo abruzzese pena il rischio di declassamento;

Atteso che:

− Anche nel 2013, il finanziamento del Piano Marketing per un importo di circa 5.573.000,00 €. è stato osservato dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale poiché in violazione del divieto di aiuti di Stato a tutela della concorrenza e che il Consiglio regionale ha dovuto introdurre una modifica normativa alla legge europea regionale 2013 al fine di bypassare il divieto. Una identica situazione si era verificata anche rispetto al Piano Marketing del 2012, impugnato dal Governo per le stesse ragioni e dichiarato inammissibile dalla stessa Corte Costituzionale con sentenza 299/2013, respingendo quanto sostenuto dalla Regione Abruzzo e cioè che non si tratterebbe di aiuti di stato poiché l’Aeroporto dell’Abruzzo è da considerarsi un aeroporto regionale per il traffico passeggeri inferiore ad 1 milione annuo;

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Considerato inoltre:

− Che il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi ha dichiarato che l’Aeroporto dell’Abruzzo è tra i 16 aeroporti di interessi nazionali e che dal 14 giugno dovrebbe partire un importante collegamento con Mosca

Tutto ciò premesso

Invita

il Sindaco e la Giunta:

� Ad attivarsi affinché l’Aeroporto di Pescara possa essere autorizzato celermente ad essere aperto per tutte le 24 ore considerato che l’Aeroporto d’Abruzzo non è solo un aeroporto civile ma anche a servizio di enti dello Stato, e considerate le esigenze sanitarie (trasporto malati e organi da trapiantare), di protezione civile e della guardia costiera e comunque per almeno 18 ore, in luogo delle 16 ore che si prospetta nell’immediato futuro, al fine di garantire l’assistenza ai voli in arrivo a Pescara oltre l’orario;

� Ad istituire una delegazione di Consiglieri Comunali di Pescara che, non solo quali rappresentanti del Comune socio della Saga, ma anche e soprattutto a difesa del commercio e del turismo della nostra città e dell’intero Abruzzo, possano incontrare il Ministro Lupi per riaffermare l’importanza di questa infrastruttura per i collegamenti e l’economia della nostra città e della nostra Regione, prima dello svolgimento della cabina di regia per valutare il Piano aeroporti

I Consiglieri comunali

(Primi firmatari)

Licio Di Biase

Antonio Blasioli

Armando Foschi

Augusto Di Luzio

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Cultura

La musica è la parte più inconscia della percezione dello spettatore

cinematografico. (Nicola Piovani)

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A 60 ANNI DALLA SCOMPARSA

Luigi D’Amico, creatore del Parrozzo

e amante della sua Pescara

Mercoledì 12 febbraio 2014 ore 18

Circolo Aternino (Piazza Garibaldi - Pescara)

Saluti:

Luigi Albore Mascia, Sindaco di Pescara

Giovanna Porcaro, Assessore alla Cultura

Interviene:

Pierluigi Francini, nipote di Luigi d’Amico

Coordina:

Licio Di Biase, Consigliere delegato al recupero e alla valorizzazione

del Patrimonio storico della città di Pescara

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Costume

Il reale è quello che vede la maggioranza. (Jorge Luis Borges)

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Mostrare solidarietà Mostrare solidarietà verso gli altri vuol dire part ecipare ai problemi di chi fa parte della nostra comunità e, in senso più ampio, significa se ntire un legame affettivo che ci unisce ai nostri simili.

Essere solidale significa, quindi, sacrificarsi per aiutare un determinato gruppo di persone, non per il bene personale, e noi lo stia mo facendo, cercando di aiutare prima che un prete, un caro amico, padre Pino Piva ex par roco della chiesa Cristo Re dei Gesuiti, che oggi vive in terra di missioni, a Scu tari ( Albania ).

Prendendo a prestito il concetto che aiutarne una è sempre un grosso passo avanti per essere solidali con tutti e se venisse a mancare qu esto spirito solidale, ognuno rimarrebbe chiuso nel proprio egoismo e non sarebbe possibile alcuna convivenza.

Questo progetto d’aiuto, lo stiamo realizzando, con la simpatica complicità di tutti i gruppi e singoli artisti che partecipano al cartell one invernale, offrendo la loro performance a titolo gratuito, ricevendo in cambio la benedizione di una comunità di Gesuiti che opera altrove.

A onor del vero e con grande compiacimento, le rich ieste di partecipazione a questa gara di solidarietà, sono andate ben oltre le nostr e previsioni, ipotizzando un secondo momento di spettacoli per lo stesso progetto.

Gli eventi in programma, si svolgeranno nella sala teatro dei Gesuiti con una capienza di 170 posti, poiché riteniamo che gli spettacoli p roposti siano di buona fattura, è consigliabile acquistare il biglietto di ogni singo la serata presso la portineria dei Gesuiti, in via del Santuario 160 Pescara, qualora ci fosse una richiesta superiore alle attese, alcuni eventi saranno replicati

Non vorremmo lanciare uno spot, ma un messaggio di necessità, ogni tuo euro, sarà utile per aiutare una terra di missione, quella di Scutari oggi presieduta da un amico che ricordiamo con grande simpatia.

Costo del biglietto per singolo spettacolo 5€…info portineria 085 4153552

Grazie. Roberto Falone / 339 7170797

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Un libro è per sempre!

Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.

Jorge Luis Borges

A VOLTE INSERIAMO INVITI DI LIBRI GIA’ PRESENTATI. LO FACCIAMO PER FAR CONOSCERE COMUNQUE I VOLUMI

CHE RITENIAMO DI GRANDE IMPORTANZA. LA REDAZIONE

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CASTELLAMARE NEL TEMPO di Licio Di Biase

(Edizioni Scep-Tracce) - (Costo 11€) – (I^ edizione 1997, II^ 1998, III^ 1999, IV^ 2004 e V^ edizione 2007, con note aggiuntive – Pescara)

SCHEDA V^ EDIZIONE - 2007 Nel 1998 l’editore Scep pubblicò il libro “Castellamare nel tempo” di Licio Di Biase giunto, nel 2007, alla V^ edizione e, ora, pubblicato dagli editori Scep e Tracce, con un postafazione di 15 pagine. Si tratta dell’unico libro che organicamente ricostruisce la storia di Castellamare dal 1000 a.c. fino al 1927, anno di fusione della città con Pescara (avvenuta tra il dicembre del 1926 e il gennaio del 1927) e con la costituzione della Provincia di Pescara. La storia è ricostruita attraverso l’utilizzo di molti documenti, pubblicati nel testo, unitamente a cartine e foto d’epoca che arricchiscono il libro, permettendo una facile lettura. Infatti, la narrazione coinvolge il lettore, ma le foto, le citazioni, i documenti permettono approfondimenti di particolare importanza e di grande fascino. IL CONTENUTO L’evoluzione di Pescara nel ‘900 è stata caratterizzata da varie fasi e da vicende particolari. Senz’altro il momento più esaltante è stato l’atto di fusione tra Pescara e Castellamare, separate da un fiume, le cui storie hanno avuto corsi diversi. Tra la fine del 1926 e l’inizio del 1927, dopo vari tentativi di riunificazione (infatti le due città erano state amministrativamente unite fino al 1807), e dopo tanti progetti di legge da parte di parlamentari abruzzesi, Gabriele d’Annunzio, il personaggio per eccellenza del novecento, ottenne da Mussolini la sospirata fusione tra i due centri e l’elevazione di Pescara al rango di provincia. Da quel momento iniziava una forte crescita sociale ed economica. Però, da quel momento iniziava anche un graduale e costante oblio di Castellamare. Tutte le ricerche e gli studi sulla città riguardano il “centro storico”, la fortezza e l’importanza rivestita dal “vicus” (Aterno) nel corso dei secoli. E’ fuor di dubbio che il “vicus” situato sullo sbocco del fiume (Ostia Aterni) costituiva il punto di congiunzione dell’entroterra appenninico con la costa; infatti da Roma ad Aterno convergevano la Via Salaria passando per Antrodoco, la Claudia Valeria e poi altre strade che passavano per Tivoli e Corfinio; si trattava di un punto strategico per i collegamenti di Roma con Solona, oggi Spalato, in Dalmazia. Il “vicus” di “Ostia Aterni”, che dall’VIII secolo d.C. fu denominata “Piscaria” nell’età dei Longobardi, si svi-luppò, in età romana, soprattutto a sud del fiume; era, com’è stato definito, l’emporio dei Marrucini, dei Peligni, dei Frentani e dei Piceni. Ma questa città, che molti credono senza un cuore antico, ha mostrato la sua vera identità, grazie agli studiosi più attenti. La Pescara romana è citata da storici autorevoli; nel ‘79 a.C., infatti, Plinio parla di Aterno e del suo porto, mentre Strabone sottolinea di aver constatato la navigabilità del fiume fino alla foce. La Pescara post-romana invece non ha avuto uguale gloria. Se nell’epoca romana lo sviluppo si ebbe nella zona sud, nel periodo preromano ci fu uno sviluppo attraverso un sistema di villaggi sparsi a nord del fiume, nella zona collinare, in quella area che sarebbe diventata Castellamare e che è stata solo ricordata, in maniera sommaria, in qualche citazione storica. Con la denominazione “Castellamare”, genericamente si intende la zona nord di Pescara, che si sviluppò intorno alla ferrovia; invece, il primo nucleo abitativo sorse nella parte collinare. Esso con l’avvento della ferrovia e della stazione, fu gradualmente emarginato a vantaggio della zona costiera. Dalle prime notizie di insediamenti sul Colle del Telegrafo, risalenti al 1000 a.C., attraverso la storia di “Castellum ad Mare”(1000 d.C.), si giunge fino ai nostri giorni, ricordando il ruolo svolto dalla Parrocchia della Madonna dei Sette Dolori e lo sviluppo di Castellamare prima nella zona collinare, poi nella zona costiera, fino alla fusione con Pescara.

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A CHI SI RIVOLGE Agli studiosi, ai giovani, a coloro che amano la città. Recentemente è stato adottato da alcuni Istituti pescaresi nell’ambito di corsi di abruzzesistica Il libro è di grande importanza in quanto testimonia l’esistenza di una storia, di un passato vivo per una città che appare moderna e senza radici, in quanto priva di elementi visivi del proprio passato. L’AUTORE Licio Di Biase, politico ed amministratore, si è dedicato alla ricerca della storia della sua città (Pescara) e all’approfondimento dei temi legati all’esperienza dei democratici cristiani. Ha infatti pubblicato due libri sulla storia di Pescara: “Castellamare nel tempo”, in cui l’autore ricostruisce la storia della zona al nord del fiume Pescara, fino al 1927 comune autonomo chiamato Castellamare, e “Dietro la chiesa”, un romanzo storico ambientato a Castellamare; inoltre ha pubblicato un libro, “L’era della balena”, in cui attraverso delle interviste ai parlamentari della dc abruzzese, ripercorre la storia dell’Abruzzo dal dopoguerra allo scioglimento della dc e, inoltre, il libro “Giuseppe Spataro – una vita per la democrazia”, con la prefazione del Sen. Giulio Andreotti. Ha recentemente pubblicato due saggi: “I giorni della Pescara” e “Prima Kursaal, poi distilleria….oggi è l’Aurum”.

Castellamare nel tempo

PREMESSA DI LICIO DI BIASE

Da molti anni desideravo conoscere la storia di Castellamare, di cui avevo sentito parlare solo dalle persone più anziane, dal momento che il ricordo vivo di quel Comune, fin dal 1927, anno della fusione con Pescara, era andato spegnendosi. Le celebrazioni del 70° anniversario dell' elevazione della città dannunziana al rango di provincia, hanno ride stato il mio interesse, e senza più indugiare ho iniziato la ricerca di notizie e documenti che potessero in qualche modo contribuire a trarre Castellamare fuori dal dimenticatoio. La ricerca mi ha portato lontano, e tutti gli elementi venuti in mio possesso mi hanno condotto alla constatazione che proprio quel borgo situato nella zona collinare, costituiva il vero nucleo storico, non solo di Castellamare, ma della stessa città di Pescara. Lo scopo di questo scritto è quello di mettere ordine nelle notizie emerse dalla documentazione consultata, in maniera da restituire a Castellamare il ruolo che le compete nella nascita e nello sviluppo della nostra città. Ho usato la denominazione "Castellamare" sbagliando, sapendo di sbagliare. Spiegherò le ragioni nell'ultimo capitolo. Una precisazione. Ho riportato i documenti integralmente, anche con gli errori, omettendo i termini che sono risultati incomprensibili negli originali. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato ed hanno contribuito a realizzare questo scritto.

L'autore

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Presentazione di Renato Minore Una qualche forma di racconto scandito per temi e suggestioni, senza cui non c'è passione storica o documentaria che possa autonomamente crescere ... Una sua accertata visibilità estratta da ricerche e prelievi di un sapere ancora circoscritto e non diffuso, dall' archeologia, alla memoria storica locale, all'archivistica ... Molte parole ricavate (e opportunamente isolate) da documenti e da archivi altrimenti irraggiungibili. Parole che sembrano rappresentare il campo protetto di una "microstoria" tanto più utile quanto più disseminato, rincorso e delineato da una appezzamento all' altro, per raccontare e chiarire ... Licio Di Biase ha costruito un puzzle, un'operina a encomiabile incastro lasciando vuote caselle essenziali e inzeppando le altre, con un accumulo che è nella natura del" genere" da lui scelto per raccontare qualcosa che (sentimentalmente, culturalmente) molto lo intriga e gli appartiene. Quel qualcosa è un sentimento con cui, nell' epoca delle "mille patrie" soggette ad un indiscusso dominio catodico, bisogna pur fare i conti. Musil lo definisce "lo spirito della casa": è quel tratto di appartenenza a un luogo che diventa "memoria immaginativa", senso di continuità affidato a un simbolico "imprinting" di parole, gesti, riti confusamente impressi. Questo sentimento può essere diversamente metabolizzato. Di Biase ne offre una patente dimostrazione. Con encomiabile spirito di servizio "storico", in fiduciosa attesa che il seme fruttifichi e che altri sappiano trapiantarlo, l'intera sua materia viene organizzata intorno a un vero fantasma non solo storiografico. Cioè: a quella parte della odierna città di Pescara, l'antica Castellamare che, rinunziando al suo nome nell' anno della riunificazione a provincia, cancellò anche ogni suo segno bruciandolo nella festa dell'identità posticcia della nuova città. Che ebbe i simboli monumentali della costruzione fascista, benedetta dal poeta aviatore il quale aveva raccontato trasfigurandola la lotta tra i due borghi e la diversa attrazione che li legava all' acqua. Per Pescara quell' acqua era soprattutto fluviale. Con il borgo stretto dalla fortezza a lambire il fiume e a ricavare da esso il senso di una fondazione continua e di una continua precarietà, come elemento naturale in gran parte incontrollabile che diventa piena, alluvione, putrefazione appena l'acqua s'infiltra e ristagna nel territorio. Per Castellamare l'acqua (decisamente marina) sta a significare una discesa lenta dalla collina, dove s'era insediata nei secoli, per prendere possesso della marina attraverso i ridenti casini di villeggiatura in cui si temprò l'idea balneare frivola e contagiosa. Chè fece vivere quello spazio come uno spazio di "frontiera", e infatti puntualmente - come in ogni frontiera che si rispetti - arrivò prestissimo il treno con la sua possibilità (anche effimera) di fermarsi, ma anche di metter radici anche salde. Così i pescaresi post-borbonici, soffocati ancora dall'idea di essere vissuti dentro un recinto di mura di contrafforti e di bastioni, sciolsero nella novità una sorta di genetica claustrofobia dilapidando ogni memoria, cancellando ogni forma di passato e utilizzando (nella forma concreta dei mattoni della fortezza appena abbattuta) anche simbolicamente per la costruzione urbana, per la nuova urbanità. E i castellamaresi post-borbonici scesero verso il mare riempiendo gli spazi con l'idea di una città in cui si scontrava l'ipotesi della quiete balneare con un più agitato virus della crescita come mano in agguato sul territorio per dargli forma, anche irregolare e rapinosa, come la storia urbanistica della città purtroppo dimostra a chiare lettere. Dalle cronache e dai documenti riportati nel libro, certe figure (penso a Leopoldo Muzii, ma si potrebbe aggiungere nel conto anche Berardo Montani) acquistano un rilievo quasi balzachiano, con la loro esistenza di protagonisti nella comunità. E nei modi con cui s'impegnarono nelle fantasie e nelle visioni della città da cui furono alimentati e che cercarono di imporre, non solo come prassi amministrativa, ma come sogno pragmaticamente insediato sopra i loro utili mentali e finanziari. Scrive Canetti che il vero valore del ricordo sta in questo: che ci fa capire che nulla è davvero passato. Le memorie del passato di Castellamare, riattivate da Di Biase sul solco di una memoria complessiva rimossa o cancellata, sono "un atto morale che si ripete". Se davvero nulla è davvero passato, lo "spirito della casa" fiuta i legami, i fili invisibilmente collegati a "un'immagine di città" sprofondata nel tempo e, all'apparenza, inagibile dalla memoria presente. Scegliendo la forma incompiuta e allargata con cui si presenta Castellamare nel tempo Di Biase compie un gesto di chiarezza e di umiltà intellettuale di cui gli siamo molto grati. Renato Minore

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“GABRIELE D’ANNUNZIO E LA FAMIGLIA D’ORIGINE”

di Franco Di Tizio

La recensione del libro Lo scorso Venerdì 24 gennaio è stato presentato al Museo “Casa Natale di Gabriele d’Annunzio”, l’ultimo libro di Franco Di Tizio, dal titolo “Gabriele d’Annunzio e la famiglia d’origine”. Personalità come Lucia Arbace, Soprintendente ai Beni storici artistici ed etnoantropologici dell'Abruzzo, e l’attrice Franca Minnucci hanno presentato il volume conferendogli la giusta importanza. L’autore del libro, Franco Di Tizio, è un profondo conoscitore delle vicende familiari del poeta e dei suoi rapporti con essa, infatti, già nel 2000 pubblicò il carteggio di d’Annunzio con Marietta Camerlengo, la fedele custode di Casa d’Annunzio, poi l’anno seguente, nella «Rassegna dannunziana», fu autore del carteggio inedito di d’Annunzio con il fratello Antonio. Ma ancora prima, nel 2007 con l’analisi del rapporto tra d’Annunzio e la sorella Elvira, poi nel 2009 con la stampa del carteggio di d’Annunzio con il cognato Antonino Liberi, si era avvicinato allo studio dei rapporti che il Vate intratteneva con la sua famiglia. Mentre in “Gabriele d’Annunzio e la famiglia d’origine” l’autore, oltre a riportare tutte le missive di d’Annunzio sinora pubblicate, ha aggiunto una serie di lettere e telegrammi inediti provenienti dal Vittoriale degli Italiani, dalla Biblioteca Nazionale di Roma e da archivi privati. Per la prima volta, inoltre, sono state pubblicate anche le lettere dei familiari che, sino al 2001, erano tutte inedite. Così facendo il numero di missive scambiate tra il Poeta ed i componenti della sua famiglia d’origine si aggira su molte centinaia, ripartite nei sette capitoli che compongono il libro. Passando in rassegna brevemente le varie parti dello scritto, Di Tizio, affronta un’analisi dettagliata delle vicissitudini tra il Poeta e i suoi familiari, a partire dal capitolo primo, nel quale si parla dell’infanzia di Gabriele dalla prima formazione al periodo adolescenziale, per poi passare al secondo capitolo dedicato al padre Francesco Paolo. Un uomo che ha giocato un ruolo importante nella famiglia d’Annunzio, nato dai coniugi Rapagnetta e poi adottato dai d’Annunzio, personalità particolare non per questo, ma per il fatto che è stato accusato dai biografi dannunziani di aver portato la famiglia alla rovina, a causa della sua vita dissoluta, tanto che i figli avevano progettato di farlo interdire. Il terzo capitolo si occupa di Luisa De Benedictis, madre del Poeta, nativa di Ortona e trasferitasi a Pescara in seguito alle nozze con Francesco Paolo. Fu madre felice, sorretta dal tenero sorriso dei cinque figli: Anna, Elvira, Gabriele, Ernestina ed Antonio. Tra questi, Gabriele fu la sua consolazione, il conforto, la gioia e l’orgoglio. Ebbene, in questo libro, non soltanto Di Tizio ha ricostruito, attraverso lettere e documenti inediti, il rapporto tra madre e figlio, ma si è soffermato ad analizzare in quale modo la figura materna ha influito sul Poeta ed a ricostruire tutte le vicissitudini che hanno fatto sì che le spoglie mortali di Donna Luisetta oggi riposino nella Cattedrale di San Cetteo, proprio come voleva Gabriele. Tre capitoli sono dedicati alle sorelle, ovvero ad Anna, Elvira e Ernestina, mentre l’ultimo capitolo è dedicato al fratello Antonio, il quale visse sempre nella casa paterna coltivando l’interesse per la musica. Per Piero Chiara in Antonio «culminarono le peggiori qualità paterne, senza il contrappeso della estrosità», poiché fu colui che mandò in rovina il patrimonio familiare e fu implicato in scomode vicende che vedevano coinvolto anche Gabriele, per questo anche costretto a fuggire. Un libro di 512 pagine con 512 illustrazioni fuori testo che, come chiarisce Umberto Russo nel risvolto del libro, compendia organicamente un lavoro di ricerca, svolto da Di Tizio, dedicato alla cerchia dei famigliari di d’Annunzio e che getta fasci di luce anche su altri parenti ed amici, come a voler ricreare quel mondo di affetti e di relazioni che il Poeta portò sempre con sé, pure quando si chiuse nel romitaggio del Garda. È vero, tuttavia, che i legami parentali di d’Annunzio non furono scevri da incomprensioni, tensioni, contrasti, ad eccezione di quelli con la madre, adorata in vita e in morte, costante oggetto di una devozione senza limiti. Soprattutto nella seconda parte della sua vita, meno condizionata da esigenze economiche, d’Annunzio dovette fronteggiare, quasi difendersi dalle pressanti richieste di aiuto che i consanguinei gli rivolgevano. Da questa indagine, condotta dall’Autore con scrupolosa attenzione e basata su un’ampia e corretta documentazione, affiorano inediti risvolti della biografia dannunziana e nuovi spunti per la comprensione della sua personalità.

Chiara Marini

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Giacinto Auriti

L'OCCULTA STRATEGIA DELLA GUERRA SENZA CONFINI Edizioni Solfanelli In questo volume vengono ripubblicati solo gli interventi del prof. Giacinto Auriti al II Convegno Nazionale del Centro di Studi Politici e Costituzionali (Rimini, 1-4 Ottobre 1972) Scheda del libro «Nella storia, i movimenti politici che hanno avuto un ruolo di rilievo sono stati sempre preceduti da un’attività culturale, sia in senso evolutivo, sia in senso involutivo. Vi ricordo le società di pensiero che hanno preceduto la Rivoluzione francese. Vi ricordo le università popolari che furono create dai movimenti marxisti prima di dare vita al partito socialista. «È evidente dunque la necessità di un’alternativa culturale per una vera alternativa al sistema. Dobbiamo fare una scuola di pensiero perché, o noi riusciamo ad esprimere una linea culturale all’altezza dei problemi della nostra generazione, o altrimenti siamo ineluttabilmente costretti a vivere nei confronti degli altri schieramenti politici in un vero e proprio complesso d’inferiorità.» Giacinto Auriti L'OCCULTA STRATEGIA DELLA GUERRA SENZA CONFINI Edizioni Solfanelli [ISBN-978-88-7497-844-1] Pagg. 96 - Euro 9,00 http://www.edizionisolfanelli.it/occultastrategia.htm

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Presentazione:

Il Dodecaneso italiano 1912-1947 II – Il governo di Mario Lago 1923-1936 di Luca Pignataro Edizioni Solfanelli Intervengono Renzo M. Grosselli, Aldo A. Mola, Basilio Petrà Coordina Patrizio Nissirio Mercoledì 5 febbraio 2014, ore 17.00 Biblioteca di storia moderna e contemporanea Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32 - Roma Scheda del libro: Il governo di Mario Lago segnò per il Dodecaneso l’ingresso nella “modernità”: costruzione di infrastrutture ma anche rigore nell’amministrazione pubblica, ordinamento di aspetti rilevanti della vita sociale (come catasto, censimento, sanità, assistenza all’infanzia, istruzione, bilanci comunali, elezioni amministrative), sviluppo dell’economia, promozione della cultura, apertura al turismo internazionale. Il volume ricostruisce il profilo biografico di Mario Lago (un diplomatico amico di qualificati esponenti della cultura italiana di primo Novecento, egli stesso scrittore e critico d’arte) e la sua opera di governo in Egeo sullo sfondo dei complessi rapporti tra amministrazione italiana, regime fascista, enti locali, comunità etnico-religiose nonché delle esigenze di politica estera e del ruolo di Rodi come centro d’influenza italiana in Levante particolarmente nei riguardi degli Ebrei. Luca Pignataro (Roma, 1973) si è laureato in Lettere nell’Università di Roma La Sapienza ed ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia presso l’Università di Teramo. È diplomato della Scuola biennale dell’Archivio di Stato di Roma e di quella dell’Archivio Segreto Vaticano. Le sue ricerche storiografiche hanno riguardato le isole Ionie nel periodo napoleonico, la Slovenia nella prima metà del Novecento, la Resistenza cattolico-liberale in Emilia, il movimento cattolico italiano negli anni Cinquanta, l’Ungheria dal 1945 al 1956. Sin dal 2000 si è interessato alle vicende della presenza italiana nel Dodecaneso, pubblicando nel corso degli anni su tale argomento diversi articoli in qualificate riviste specialistiche e intervenendo come relatore alla XXX conferenza annuale della American Association of Italian Studies svoltasi presso la University of Michigan. La sua tesi di dottorato, "Il Dodecaneso italiano 1912-1947. Forme istituzionali e pratiche di governo, prima ricostruzione organica dell’operato dell’amministrazione italiana nelle isole dell’Egeo", ha ricevuto il premio della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. Luca Pignataro IL DODECANESO ITALIANO (1912-1947) II - Il Governo di Mario Lago (1923-1936) Edizioni Solfanelli [ISBN-978-88-7497-713-0] Pagg. 664 - € 40,00 http://www.edizionisolfanelli.it/ildodecanesoitaliano2.htm

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Direttore responsabile: Michele Del Castello Capo redattore: Alessandro Di Biase Redazione: Giampiero Di Biase, Chiara Marini Terzo Millennio News–on line Edizione scep services sas – via di sotto, 41 – 65100 – Pescara – Registrato presso il Tribunale di Pescara n.1/93 del 6 febbraio 1993 Iscrizione registro nazionale della stampa n. 4220 del 14 maggio 1993

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