Terzo gruppo

10
Terzo gruppo I PUNTI SVILUPPATI: Funzioni e compiti del tutor formativo interno (docente) e esterno (aziendale) e del referente di progetto per la scuola Modalità di scelta dei tutor Attività di formazione Ricognizione delle esperienze in atto: Puglia, Campania, Emilia Romagna, Calabria, Marche (Macerata), Molise (Isernia), Piemonte, Lazio IL SISTEMA TUTORIALE

description

Terzo gruppo. IL SISTEMA TUTORIALE. Ricognizione delle esperienze in atto: Puglia, Campania, Emilia Romagna, Calabria, Marche (Macerata), Molise (Isernia), Piemonte, Lazio . I PUNTI SVILUPPATI: Funzioni e compiti del tutor formativo interno (docente) e - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Terzo gruppo

Page 1: Terzo gruppo

Terzo gruppo

I PUNTI SVILUPPATI: Funzioni e compiti del tutor formativo interno (docente) e esterno (aziendale) e del referente di progetto per la scuola Modalità di scelta dei tutor Attività di formazione

Ricognizione delle esperienze in atto:Puglia, Campania, Emilia Romagna, Calabria, Marche (Macerata), Molise (Isernia), Piemonte, Lazio

IL SISTEMA TUTORIALE

Page 2: Terzo gruppo

Gli elementi comuni a tutte le sperimentazioni:Accordi territoriali a livello regionale Convenzioni tra scuole e aziende, enti, associazioni ecc.Macro progettazione dei percorsi in alternanza :

primo anno: Attività di informazione, sensibilizzazione, orientamento, selezione degli allievi. Creazione della rete e definizione dei ruoli e compiti dei

vari soggetti, individuazione delle competenze in uscita e prima stesura dei contenuti dei moduli di alternanza.Progettazione e avvio delle attività di formazione dei formatori (le figure di accompagnamento e di assistenza tutoriale).Ricerca delle aziende e abbinamento degli allievi

secondo e terzo anno:attuazione alternanza scuola-lavoro.

Page 3: Terzo gruppo

Sistema di assistenza tutoriale costituito da tutor interno (docente della scuola), tutor esterno (referente aziendale), referente di progetto per la scuola.

Assume il ruolo determinante di accompagnare l’inserimento degli studenti nell’ambiente di lavoro e di garantire la qualità e l’efficacia del percorso di formazione concordato e coprogettato dalla scuola e dall’azienda

Page 4: Terzo gruppo

IL TUTOR INTERNO (docente )Svolge un ruolo di: raccordo e di snodo tra scuola, studente, famiglia, azienda;assistenza e di guida per il processo di apprendimento dello studente in alternanza.

Attiva le collaborazioni con i docenti del Consiglio di classeCollabora con l’impresa o l’ente alla formulazione del progetto educativo, coordinando le esigenze reciprocheGarantisce il rispetto delle finalità formative durante lo svolgimento dell’attività lavorativaAggiorna il Consiglio di classe sull’andamento dell’esperienza seguendo tutto il processo didattico organizzativoVerifica, insieme al tutor aziendale, il corretto svolgimento dei percorsi definiti nel progetto educativo personalizzato, monitorandone gli esiti in itinere e al termine dell’esperienza

Page 5: Terzo gruppo

È stato sottolineato che le competenze del tutor scolastico dipendono dalle modalità con cui l’alternanza viene realizzata.Bisogna stare attenti a non ingessare il profilo del tutor che deve rimanere flessibile rispetto al progetto elaborato dall’istituzione scolastica o formativa.Valorizzare AUTONOMIA delle scuole ed evitare modelli rigidi.Le modalità di scelta del tutor spettano all’autonomia scolasticaATTENZIONERischio di inflazione semantica del termine TUTOR che nelle esperienze formative connota ruoli e funzioni molto diversificatiEs. tutor d’aula nella formazione professionale,

tutor per apprendistato, ecc.

GLOSSARIO?

Il gruppo ha comunque delineato alcune caratteristiche comuni del tutor, sebbene i pesi percentuali di ciascuna possano variare a seconda delle esperienze.

Page 6: Terzo gruppo

Al tutor formativo interno sono state attribuite le seguenti caratteristiche:

Area del processo competenze relazionali, comunicative, organizzative, capacità di motivare, empatia nei confronti degli studenti, capacità di ascolto attivo, capacità di problem solving, capacità progettuali ecc.

Area del contenuto conoscenze teorie dell’apprendimento e della formazione, competenze metodologico-didattiche, capacità di avere una visione sistemica interdisciplinare, eventuali competenza tecniche specifiche, strettamente correlate alle scelte progettuali della scuola.

In media 2 tutor per gruppi di 20 studenti

Page 7: Terzo gruppo

IL REFERENTE DI PROGETTO DELLA SCUOLA Svolge un ruolo di COORDINAMENTO generale delle attività

Partecipa alla coprogettazione dei percorsi in alternanza in collaborazione con i soggetti coinvoltiCoordina le attività all’interno della scuolaAssicura la continuità del progetto per tutta la sua durataGarantisce il rispetto di standard condivisiCoinvolge e motiva i consigli di classe e i dipartimenti disciplinariMantiene i rapporti con tutti i partner di progettoCura il monitoraggio delle diverse esperienze e delle diverse fasi dell’alternanza

Page 8: Terzo gruppo

Da molti è avvertita l’esigenza di una cabina di regia all’interno della scuola per gestire l’alternanza, anche nella prospettiva di una sua piena attuazione.Di fatto, una cabina di regia già esiste in molte progettazioni in corso es Puglia:L’esperienza è seguita da un gruppo di lavoro costituito da: Dirigente scolastico, referente di progetto, tutor e da un referente di SPEGEA, che ha sottoscritto accordo quadro con doppia valenza di ente di formazione e collegamento diretto con il mondo imprenditoriale.

UNA CABINA DI REGIA?

Page 9: Terzo gruppo

Esperienze avviate o progettate e in procinto di partire:PugliaEmilia RomagnaPiemonte

LA FORMAZIONE DEI TUTOR

Elementi comuniNecessità di una formazione il più possibile congiunta tra tutor formativi interni ed esterni Possibilità di allargare l’esperienza anche ad altre figure interne( es. referente di progetto, coordinatore del consiglio di classe, dirigente scolastico, ecc.) ed esterne ( rappresentanti degli Enti locali, Associazioni di categoria ecc.) fondamentali per la realizzazione del progetto Monte orario limitato o comunque proporzionato rispetto alle esigenze di servizio ( monte orario medio: 24 ore) Necessità di “uniformare i linguaggi” per un dialogo efficace

moduli sulla cultura di impresa, psicopedagogia, comunicazione efficace ed empowerment, sulle leggi della scuola e del mercato del lavoro ecc.

Page 10: Terzo gruppo

LA FORMAZIONE DEI TUTORL’esperienza della Puglia: formazione dei tutor

scolasticiDestinatari = gruppo di 5/7 persone per ciascun Istituto ( es. referente di progetto, coordinatore del consiglio di classe, dirigente scolastico, ecc.) E’ una “formazione allargata” a tutti

coloro che, nella Scuola, devono “facilitare” il processo

Modalità formazione tutor interni= percorso di 12 h ( modulo propedeutico)+20 h ( modulo professionalizzante) + 8 h formazione congiuntaTotale = 40 oreModalità formazione tutor esterni= percorso di 12 h ( modulo professionalizzante) + 8 h formazione congiuntaTotale = 20 ore

Tempi= si prevede che le attività si concludano entro settembre 2004

Attività di accompagnamento = i tutor verranno “seguiti” durante il percorso da consulenti Spegea