Terremoto L'Aquila 6 Aprile 2009

5
 L’AQUILA: IL TERREMOTO DEL 6 APRILE 2009 L’EVENTO SISMICO. I DATI: Il terremoto, che ha colpito il Comune dell’Aquila e tutta l’Italia Centrale nel 2009, ha avuto epicentro nella zona compresa tra le località di Roio Colle, Genzano e Collefracido. La scossa principale si è vericata il giorno 6 aprile 2009, alle ore 3:32, e ha avuto una magnitudo pari a 5,8 sulla scala Richter. L’evento sismico è avvenuto a soli 8,8 km di profondità e ha interessato un’area di 40 km in direzione Nord-Sud-Est, parallelamente alla catena appenninica. 57 sono stati i comuni danneggiati, 309 vittime, oltre 1.500 feriti e quasi 70.000 gli sfollati. La scossa ha annientato, inoltre, tutto il tessuto economico, sociale e culturale del capoluogo di regione. I danni principali si sono vericati negli edici (pubblici e privati), tra i quali vi sono le chiese (crollate soprattutto le coperture), il Palazzo del Governo (dove vi era la sala operativa della Protezione Civile e gli strumenti e le documentazioni necessarie per agire durante l’evento calamitoso). Si è vericata inoltre la rottura delle tubature dell’acqua e del gas, accompagnate in alcune zone dall’assenza di energia elettrica. Data la gravità della situazione, sono stati presi immediatamente alcuni provvedimenti legislativi che hanno dato inizio alla gestione dell’emergenza. Tra questi ci sono: - DPCM n. 80 del 06/04/2009 è disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali e del Servizio Nazionale di Protezione Civile. - DPCM n.81 del 06/04/2009 è dichiarato lo STA TO DI EMERGENZA per gli ECCEZIONALI eventi sismici. Al capo del Dipartimento della Protezione Civile sono conferiti i poteri di Commissario delegato. - Ordinanza del Sindaco Comune dell’Aquila n.67 del 08/04/2009 tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato sul territorio comunale viene dichiarato inagibile. Il centro storico dell’Aquila viene dichiarato area interdetta insieme ai centri storici delle frazioni danneggiate (45) - la “zona rossa”. I danni totali stimati ammontano a 10 miliardi di !. ZONA ROSSA Visti i danni registrati, la situazione di alcune zone e edici pericolanti, la possibilità di ulteriori scosse di forza pari o superiore a quella registrata, 27 località vengono dichiarate “zona rossa” e viene impedito il libero accesso. Numerosi sono gli edici importanti, dal punto di vista strategico, che fanno parte della zona rossa: - Palazzo del Governo - Tribunale - Regione - Comune - Comune (lavori pubblici) - ANAS

description

Analisi e descrizione del terremoto verificatosi il 6 aprile 2009 a l'Aquila

Transcript of Terremoto L'Aquila 6 Aprile 2009

  • LAQUILA: IL TERREMOTO DEL 6 APRILE 2009

    LEVENTO SISMICO. I DATI:

    Il terremoto, che ha colpito il Comune dellAquila e tutta lItalia Centrale nel 2009, ha avuto epicentro nella zona compresa tra le localit di Roio Colle, Genzano e Collefracido. La scossa principale si verificata il giorno 6 aprile 2009, alle ore 3:32, e ha avuto una magnitudo pari a 5,8 sulla scala Richter. Levento sismico avvenuto a soli 8,8 km di profondit e ha interessato unarea di 40 km in direzione Nord-Sud-Est, parallelamente alla catena appenninica. 57 sono stati i comuni danneggiati, 309 vittime, oltre 1.500 feriti e quasi 70.000 gli sfollati. La scossa ha annientato, inoltre, tutto il tessuto economico, sociale e culturale del capoluogo di regione.

    I danni principali si sono verificati negli edifici (pubblici e privati), tra i quali vi sono le chiese (crollate soprattutto le coperture), il Palazzo del Governo (dove vi era la sala operativa della Protezione Civile e gli strumenti e le documentazioni necessarie per agire durante levento calamitoso). Si verificata inoltre la rottura delle tubature dellacqua e del gas, accompagnate in alcune zone dallassenza di energia elettrica.

    Data la gravit della situazione, sono stati presi immediatamente alcuni provvedimenti legislativi che hanno dato inizio alla gestione dellemergenza. Tra questi ci sono:

    - DPCM n. 80 del 06/04/2009 disposto il coinvolgimento delle strutture operative nazionali e del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

    - DPCM n.81 del 06/04/2009 dichiarato lo STATO DI EMERGENZA per gli ECCEZIONALI eventi sismici. Al capo del Dipartimento della Protezione Civile sono conferiti i poteri di Commissario delegato.

    - Ordinanza del Sindaco Comune dellAquila n.67 del 08/04/2009 tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato sul territorio comunale viene dichiarato inagibile.Il centro storico dellAquila viene dichiarato area interdetta insieme ai centri storici delle frazioni danneggiate (45) - la zona rossa.

    I danni totali stimati ammontano a 10 miliardi di .

    ZONA ROSSA

    Visti i danni registrati, la situazione di alcune zone e edifici pericolanti, la possibilit di ulteriori scosse di forza pari o superiore a quella registrata, 27 localit vengono dichiarate zona rossa e viene impedito il libero accesso. Numerosi sono gli edifici importanti, dal punto di vista strategico, che fanno parte della zona rossa:

    - Palazzo del Governo- Tribunale- Regione- Comune- Comune (lavori pubblici)- ANAS

  • Anche la maggior parte delle sedi provinciali ha subito ingenti danni, impedendo cos sia il regolare sviluppo delle funzioni sul territorio, che una gestione dellemergenza organizzata fin dallinizio e compatibile con le dinamiche e la gravit dellevento che aveva colpito il Comune. Tra gli edifici provinciali colpiti ci sono:

    - Direzione generale, Segreteria generale, Sistemi informativi, Protocollo URP- Presidenza Cultura, Turismo, Biblioteca- Personale ragioneria, sociale, legale- Edilizia scolastica- Ambiente, Polizia provinciale- Genio Civile, Viabilit, Urbanistica- Centro per limpiego- Consiglio- Attivit produttive, Sport, Trasporti

    LA GESTIONE DELLEMERGENZA:

    Si costituisce il tavolo gestito dalla Protezione Civile Nazionale con gli Enti; si individua nella cittadella della caserma Vincenzo Giudice della Guardia di Finanza (Reiss Romoli parte operativa della Funzione 1) il luogo adatto per ospitare la DI COMA C (direzione comando e controllo), che, strutturata in funzioni, svolge attivit di direzione e di coordinamento. Si riuniscono moltissimi volontari e si recuperano alcune attrezzature, tra cui 2 computer, una stampante e un plotter, strumenti base con cui iniziare ad affrontare la situazione.In assenza di altre possibili localizzazioni, la DI.COMA.C viene ospitata allinterno del Palazzetto dello Sport.

    Nel organizzare lassistenza alla popolazione colpita, vengono emessi due decreti, il Decreto n. 2 e il Decreto n.5 del Commissario Delegato, che hanno come scopo quello di:

    - Istituire i C.O.M. 8 Centri Operativi Misti (attivit di soccorso e assistenza sotto la direzione della DICOMAC) per ottenere un maggiore livello di coordinamento sul territorio (7 AQ, 1 TE); questi dipendono direttamente dal Prefetto e vi sono rappresentati i sindaci.

    - Istituire i C.O.I. Centri Operativi Intercomunali per dare assistenza agli sfollati presso i Comuni costieri

    A fine Aprile la popolazione assistita arriver a 67.459 persone:

    - Campi (allestite le aree di accoglienza): 35.690 persone- Alberghi (resi disponibili): 31.769 persone- Case private (autonoma sistemazione)IL TERREMOTO IN ABRUZZO: I NUMERI DELLEMERGENZA

    Spese sostenute per lassistenza alla popolazione: 456,3 milioni di Euro

    PRIME 48 H MASSIMO RAGGIUNTO AL 29 GENNAIO 2014

    POPOLAZIONE ASSISTITA

    27.772Tendopoli: 17.772

    Hotel: 10.000

    67.459Tendopoli: 35.690

    Hotel: 31.769

    10.028Tendopoli: 0

    Alberghi/caserma: 7.652Case private: 2.376

    AREE DI RICOVERO 30 171 0

    TENDE 2.962 5.957 0

    CUCINE DA CAMPO 10 107 0

    PMA - PRESIDI SANITARI 13 47 0

  • LA QUESTIONE DELLO SCIAME SISMICO

    La scossa principale stata preceduta da uno sciame sismico, formato da alcune piccole scosse, ma di intensit sempre crescente. A tal proposito vi era stata riunita la Commissione Grandi Rischi (con la partecipazione della Protezione Civile e tecnici dellINGV) il 31 Marzo 2009. La commissione aveva sentenziato la non pericolosit della situazione sismica della zona aquilana. Viste le dichiarazioni e gli eventi successivi, sia la Commissione che la Protezione Civile sono stati posti sotto numerosi capi daccusa.Il motivo dellesito della commissione era stato probabilmente dovuto a unimposizione politica data dalla Protezione Civile.

    LA GESTIONE DELLEMERGENZA

    La DI.COMA.C si struttura in funzioni (collaborazione della Provincia dellAquila):

    - Censimento danni - Strutture operative/viabilit- Tutela ambiente- Coordinamento enti localiIl censimento danni e la valutazione dellagibilit sismica degli edifici pubblici e privati lattivit di maggiore impegno per quantit di forze in campo e di maggiore impatto sulla gestione dellemergenza e sulla fase della ricostruzione. Bisognava valutare con cura la gravit e lentit dei danni e la necessit di ricostruire gli edifici.

    CENSIMENTO DANNI (VERIFICHE DI AGIBILIT)

    L8 aprile iniziano le verifiche di agibilit per edifici pubblici, abitazioni private, esercizi commerciali. 7500 tecnici (formati) vengono impiegati: la Provincia dellAquila con squadre costituite la dipendenti esperti (genio civile) affianca la Funzione 1 della Protezione Civile Nazionale anche nel coordinamento dei sopralluoghi; gruppo di coordinamento presso la sede della Reis Romoli; gruppo operativo sul territorio.

    Il periodo di massima attivit ha visto 150 squadre al giorno in grado di effettuare tra 1000 e 1800 sopralluoghi giornalieri.

    78.289 le verifiche di agibilit (edifici privati e pubblici)

    75.949 edifici privati di cui:- 48,6% A- 14,2% B/C- 25,1% E2.340 edifici pubblici di cui:- 50,4% A- 23% B/C- 17,3% E1.677 edifici patrimonio culturale, di cui:- 24% A- 9% B/C- 54% E4600 le opere darte che vengono recuperate

    Si prosegue con la zonizzazione delle aree abitate, la calendarizzazione delle verifiche e le verifiche con lausilio della scheda AeDES.

  • LA SCHEDA AEDES

    Scheda AeDES (Agibilit e Danno nellEmergenza Sismica); la scheda di primo livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilit per edifici ordinari nellemergenza sismica. Il fine quello di stabilire un linguaggio comune nel rilevamento delle caratteristiche tipologiche, del danno e dellagibilit degli edifici ordinari nella fase di emergenza post sisma.

    Per edificio ordinario intende ununit strutturale di tipologia costruttiva ordinaria (muratura, calcestruzzo armato o acciaio intelaiato o a setti) delledilizia per abitazioni o servizi.

    La scheda ed il suo manuale frutto delle esperienze effettuate sul campo ed stata elaborata da un gruppo di ricercatori ed esperti. Era stata approvata alcuni mesi prima del terremoto in Conferenza Unificata Stato Regioni, acquisendo validit nazionale.

    ESITI SCHEDA AEDES

    Esito A: edificio agibile; ledificio, anche se lievemente danneggiato, pu continuare ad ospitare le funzioni a cui era destinato, rimanendo ragionevolmente protetta la vita umana nel caso si scossa successiva almeno pari a quella che ha motivato le ispezioni.

    Esito B: edificio temporaneamente inagibile, ma agibile con provvedimenti; edificio agibile solo a seguito di lavori di pronto intervento. E il caso tipico di un edificio con assenti o limitati danni strutturali, ma con elevati danni non strutturali. Il rilevatore deve indicare nella scheda quali sono i provvedimenti urgenti per la riduzione del rischio e per poter di conseguenza utilizzare ledificio.Si tratta di interventi atti a garantire la privata incolumit (rimozione di un controsoffitto o puntellamento di un architrave lesionato) ovvero interventi necessari a garantire la pubblica incolumit su spazi pubblici (rimozione di cornicioni, tegole o comignoli pericolanti).

    Esito C: edificio parzialmente non agibile; il caso di un edificio con assenti o limitati danni strutturali, ma con elevati danni (generalmente) non strutturali, localizzati in una parte delledificio. Leventuale collasso parziale o totale della parte inagibile non deve comportare rischio nella parte dichiarata agibile.

    Esito D: edificio temporaneamente inagibile da rivedere; nel caso esistano situazioni di danneggiamento atipico o situazioni geologiche geotecniche, o di altro tipo, che richiedono un approfondimento specifico. Si tratta sempre e comunque di una ulteriore analisi visiva.

    Esito E: Edificio inagibile; ledificio non pu essere utilizzato in alcuna delle sue parti neanche a seguito di provvedimenti di pronto intervento. Questo non vuol dire che i danni non siano riparabili, ma che la riparazione richiede un intervento tale che, per i tempi dellattivit progettuale e realizzata e per i relativi costi, opportuno sia ricondotto alla fase della ricostruzione. Nelle osservazioni finali va indicato se la condizione di inagibilt presumibilmente antecedente allevento.

    Esito F: edificio inagibile per rischio esterno; per esigenze di organizzazione viene distinto il caso di inagibilit effettiva delledificio per rischio strutturale, non strutturale o geotecnico (E) dallinagibilit per grave rischio esterno (F), in assenza di danni consistenti alledificio.

    PRIMA RICOSTRUZIONE - OBIETTIVI PRIMARI

    Abitazioni: vengono realizzati i C.A.S.E. e i M.A.P.Scuole: vengono realizzati i M.U.S.P.

    Il primo obiettivo del Governo la sistemazione temporanea, confortevole, alle 67.500 persone sfollate.La sistemazione di emergenza prevedeva lorganizzazione in campi attrezzati (174 interni al territorio), in alberghi (fuori territorio) e la sistemazione autonoma (fuori territorio).

    La sistemazione temporanea invece prevedeva la realizzazione di M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) e C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili), nonch affitti e sistemazioni autonome (CAS).

  • Criteri di localizzazione: aree prevalentemente agricole, idonee dal punto di vista della sicurezza sismica, idraulica e idrogeologica, nonch della viabilit di accesso e di unadeguata integrazione con gli spazi destinati a servizi e al verde pubblico.

    I C.A.S.E. formano 19 aree, per un totale di 185 edifici, con una superficie occupata pari a 1.278.648 mq, comprensive di opere di urbanizzazione e aree verdi. Il costo totale stato di 800 milioni di Euro.

    I M.A.P. realizzati invece furono 3399, 1225 nel Comune dellAquila e 2174 in altri Comuni. Il costo totale fu di 85 milioni di Euro.

    I progetti C.A.S.E. puntano sullisolamento sismico; il loro modello realizzativo prevede una sottostruttura di fondazione, dispositivi di isolamento caratterizzati da elevata deformabilit, sovrastruttura che trasmette i carichi verticali alle fondazioni e risulta libera di muoversi nel piano. Per quanto riguarda le soluzioni tecniche adottate si tratta di: getto di magrone su terra, piastra di fondazione, pilastri (acciaio o c.a.), isolatori sismici, piattaforma di basamento edifici.

    Si evitato di scommettere fin da subito sulla rinascita della citt in favore di una logica orientata a fornire semplicemente un tetto sulla testa dei terremotati. In termini di impatto mediatico loperazione sembra essere riuscita ma il target, pi che le popolazioni terremotate, sembra essere stato lelettorato italiano nella sua generalit.Lalternativa doveva essere una strategia integrata e pluridirezionale con maggiore attenzione per il recupero e per la messa in sicurezza degli edifici esistenti con danni minori.

    I M.A.P. vennero realizzati in via provvisoria anche su terreni non edificabili, autorizzati con Delibera del Consiglio comunale n.58 del 25 maggio 2009.Oggi il Comune si trova a gestire la scelta controversa di unazione di forza di fronte alla nascita di comitati anti abbattimento.

    Un altro obiettivo stato il ripristino dellistruzione e il ritorno a settembre dei ragazzi nelle scuole del territorio (il 5% degli studenti ha fatto domanda di trasferimento). Lintervento stato di due tipologie: la riparazione/ristrutturazione degli edifici scolastici meno danneggiati e la realizzazione di M.U.S.P. (Moduli Uso Scolastico Provvisori). Luniversit stata ricollocata nelle aree industriali di Pile e Bazzano allinterno di edifici in prevalenza prefabbricati.

    LA RI-PIANIFICAZIONE

    E compito della strategia urbanistica generale guidare il processo di ricostruzione. Questo quanto scrive la commissione dei giuristi, facendo riferimento alla valutazione operata dalla commissione degli urbanisti incaricate dal ministro Barca di effettuare lo studio e lapprofondimento delle questioni afferenti il processo di ricostruzione. Di ci si mostrato consapevole lo stesso legislatore dellemergenza che, allarticolo 2, comma 12-bis, del D.L. n. 39/2009, ha previsto che i Comuni interessati provvedano alla ripianificazione del territorio comunale.

    Obiettivi della ripianificazione: ripresa socio-economica, riqualificazione dellabitato, armonica ricostruzione del tessuto urbano abitativo e produttivo.