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What if: scenari sul voto di fiducia

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Stefano Randomante Pisani

Ò

a prima cosa è chiarire che io sono un ribelle. LSono un ribelle e faccio

rock. Questo si deve capire da subito, quindi la prima cosa è mandare affanculo i politici e usare parole ribelli come "affanculo". Questo è facile. Tanto non ci ho mai capito niente di politica.Poi, visto che sono del sud, immagino che qualcuno si aspetti da me parole dure contro la mafia. Ma non posso cominciare alienandomi una fetta di mercato, giusto? Le dichiarazioni contro la mafia dovranno avere il seguente tenore: "Io sono del sud, e la mafia la conosco. Credo che operazioni come quella di Saviano facciano più male che bene, perché specula sulla mafia che è un problema serio senza proporre fatti concreti". Mi piace questa dichiarazione, perché mostra che sono contro la mafia, e anche che sono un ribelle che si schiera contro i poteri forti dell'editoria, della televisione e del conformismo.A questo punto mi viene in mente un'alternativa. Posto che l'impegno è essenziale per affermarmi come rockstar,

Rockstarposso cominciare subito a schierarmi, oppure aspettare di aver fatto i soldi e avere un'immagine pubblica influente sulla fascia generazionale ribelle per antonomasia: i giovani. Nel primo caso, visto che sono del sud, dovrò fare un po' di taranta e di musica etnica. Pazienza se mi devo prendere nel gruppo qualche negro per fare vedere che sono un ribelle cui piace la musica del sud del mondo, di cui il sud dell'Italia fa parte. Meno male che non sono del nord, perché in quel caso non avrei avuto modo di far vedere che sono un ribelle.

Nel secondo caso, conviene fare canzoni ribelli sull'amore, in cui far vedere che sono uno che soffre, con dei sentimenti, ma che questi sentimenti sono nascosti sotto la dura scorza di uno che non esita a mandare affanculo l'oggetto dei propri sentimenti. Io me ne fotto della mia fidanzata e della mia mamma (anche se per noi del sud la mamma è sempre la mamma), e fotto chi mi pare e scopo come e dove mi pare. Specie con donne.

UN TORTELLINORIPIENO DI CULTURA

Solo con donne, cioè, perché sono un ribelle, e mi schiero contro i poteri forti della lobby omosessuale.Però sono romantico, questo deve risultare chiaro. Non è che me la cavi proprio bene con i testi, però credo di avere già un titolo che rende l'idea. "Vaffanculo amore mio". Potrebbe essere una canzone di Vasco.

Per i testi, comunque, ho un metodo infallibile. Scrivo le mie impressioni, che sono poetiche per forza, perché sono vere e vengono dal mio intimo animo di ribelle. Devo fare, dunque, il trasognato, il meravigliato, il semplice. Il popolare. Se guardo un muro è perché una rosa ci si sta arrampicando. Esco di casa e mi accorgo che c'è il sole (sono felice), oppure che non c'è (perché sono triste). Se esco di notte, una stella fora le nuvole (perché il mondo è bello, e riconoscerlo è la mia ribellione), oppure grosse nuvole cariche di pioggia passano sospinte dal vento (perché sono triste). La città è mortificante e tentacolare, la

campagna è popolare. In campagna c'è la taranta. Mi fermo a guardare due bambini che giocano. Eccetera.

A un certo punto di notorietà, però, dovrò pur fare le dichiarazioni di cui sopra. Come si fa a capire che sono un ribelle, altrimenti? Dovrò chiarire che io ho sempre avuto le idee chiare sui politici (di merda) e sulla mafia (di merda: però Saviano...). Anche sul terzo mondo ho le idee chiare. Bisogna cancellare il debito, perché così voleva anche Gesù ("rimetti a noi i nostri debiti, ecc.").Sono anche religioso, certo, perché sono del sud, e ormai la vera ribellione è essere religiosi e farlo sapere a tutti, contro i poteri forti dell'ateismo mondiale. Conviene, per la notorietà, adoperare una delle seguenti

due strategie. O fingere una conversione ribelle alla vera fede, o chiarire fin dall'inizio che, nel mio modo ribelle, sono molto religioso. La taranta per me è espressione del popolo, della religiosità popolare, quella vera e genuina, non come quella di questo Papa, ma come quella di quello prima (santo subito). Anche se questo Papa viene criticato un po' troppo per i miei gusti, e quindi il vero ribelle è chi lo difende.

È una vera fortuna che io abbia le idee così chiare sulla necessità di essere un ribelle che si distingue per le sue idee, perché di musica non ne capisco molto. Però so quello che mi piace, quel sound originale fatto di riff e assoli di chitarre elettriche. E la taranta..

Ò

Bakunin

andro Bondi. C'è chi lo ritiene una patetica creatura inetta nell'anima S

e chi non ne ha una buona opinione. Resta il fatto che è ministro della Cultura di un paese, l'Italia, la cui storia artistica non ha eguali. Questo tortellino al nulla è responsabile dei maggiori tagli al settore culturale dal Dopoguerra ad oggi e della premiazione-bluff del film di Michelle Bonev, una bella polacca premiata per motivi mistici. Il film si intitola Goodbye Mama, che in lingua bulgara significa Alex l'Ariete e pare sia stato sovvenzionato pure da RaiCinema con un milione di euro. Nel frattempo, seguendo la traiettoria dei miei coglioni, alcune mure romane a Pompei crollano al suolo, confermando che Sandro "Mr. Nothing" Bondi può fare più danni del Vesuvio, se si mette seriamente a battesene le balle del suo

lavoro. Un poeta che crede che gli endecasillabi sciolti siano quelli dentro l'Enterogermina è uno show interessante, se fossimo al circo. Purtroppo è reale, così come sono reali le accuse della sua ex moglie, che lo dipinge come un pericoloso squilibrato disposto a trasferirsi ad Arcore per i soliti motivi papilli-gustativi e abbastanza violento. (Se per leccare il culo a Berlusconi sei disposto a trasferirti ad Arcore, provincia di Mordor, non sei nemmeno un lacché: vuol dire che probabilmente da piccolo sognavi di fare la D'Addario). Bondi sta facendo alla cultura italiana ciò che Badoer ha

fatto alla Ferrari Formula 1 quando ha preso il posto di Felipe Massa un anno orsono: ha trasformato un bolide in un macinino simile alla 313 di Paperino. Con la differenza che Badoer era un ottimo collaudatore che “c'ha provato” e non si è mai trasferito a casa di Montezemolo per finire in F1. Altro stile.Ma a noi piace ricordare il poeta water del berlusconismo con un suo componimento toccante, dedicato ad Afef: "Venere nera / Incanto selvaggio / Capelli e fumo / Bella figa".

Pietro Errante

SONO COMEUN APOSTROFO ROSA TRALE CHIAPPE DEL PREMIERSANDRO BONDI

Saròuna

a prima cosa è chiarire che io sono un ribelle. LSono un ribelle e faccio

rock. Questo si deve capire da subito, quindi la prima cosa è mandare affanculo i politici e usare parole ribelli come "affanculo". Questo è facile. Tanto non ci ho mai capito niente di politica.Poi, visto che sono del sud, immagino che qualcuno si aspetti da me parole dure contro la mafia. Ma non posso cominciare alienandomi una fetta di mercato, giusto? Le dichiarazioni contro la mafia dovranno avere il seguente tenore: "Io sono del sud, e la mafia la conosco. Credo che operazioni come quella di Saviano facciano più male che bene, perché specula sulla mafia che è un problema serio senza proporre fatti concreti". Mi piace questa dichiarazione, perché mostra che sono contro la mafia, e anche che sono un ribelle che si schiera contro i poteri forti dell'editoria, della televisione e del conformismo.A questo punto mi viene in mente un'alternativa. Posto che l'impegno è essenziale per affermarmi come rockstar,

Rockstar

posso cominciare subito a schierarmi, oppure aspettare di aver fatto i soldi e avere un'immagine pubblica influente sulla fascia generazionale ribelle per antonomasia: i giovani. Nel primo caso, visto che sono del sud, dovrò fare un po' di taranta e di musica etnica. Pazienza se mi devo prendere nel gruppo qualche negro per fare vedere che sono un ribelle cui piace la musica del sud del mondo, di cui il sud dell'Italia fa parte. Meno male che non sono del nord, perché in quel caso non avrei avuto modo di far vedere che sono un ribelle.

Nel secondo caso, conviene fare canzoni ribelli sull'amore, in cui far vedere che sono uno che soffre, con dei sentimenti, ma che questi sentimenti sono nascosti sotto la dura scorza di uno che non esita a mandare affanculo l'oggetto dei propri sentimenti. Io me ne fotto della mia fidanzata e della mia mamma (anche se per noi del sud la mamma è sempre la mamma), e fotto chi mi pare e scopo come e dove mi pare. Specie con donne.

UN TORTELLINORIPIENO DI CULTURA

Solo con donne, cioè, perché sono un ribelle, e mi schiero contro i poteri forti della lobby omosessuale.Però sono romantico, questo deve risultare chiaro. Non è che me la cavi proprio bene con i testi, però credo di avere già un titolo che rende l'idea. "Vaffanculo amore mio". Potrebbe essere una canzone di Vasco.

Per i testi, comunque, ho un metodo infallibile. Scrivo le mie impressioni, che sono poetiche per forza, perché sono vere e vengono dal mio intimo animo di ribelle. Devo fare, dunque, il trasognato, il meravigliato, il semplice. Il popolare. Se guardo un muro è perché una rosa ci si sta arrampicando. Esco di casa e mi accorgo che c'è il sole (sono felice), oppure che non c'è (perché sono triste). Se esco di notte, una stella fora le nuvole (perché il mondo è bello, e riconoscerlo è la mia ribellione), oppure grosse nuvole cariche di pioggia passano sospinte dal vento (perché sono triste). La città è mortificante e tentacolare, la

campagna è popolare. In campagna c'è la taranta. Mi fermo a guardare due bambini che giocano. Eccetera.

A un certo punto di notorietà, però, dovrò pur fare le dichiarazioni di cui sopra. Come si fa a capire che sono un ribelle, altrimenti? Dovrò chiarire che io ho sempre avuto le idee chiare sui politici (di merda) e sulla mafia (di merda: però Saviano...). Anche sul terzo mondo ho le idee chiare. Bisogna cancellare il debito, perché così voleva anche Gesù ("rimetti a noi i nostri debiti, ecc.").Sono anche religioso, certo, perché sono del sud, e ormai la vera ribellione è essere religiosi e farlo sapere a tutti, contro i poteri forti dell'ateismo mondiale. Conviene, per la notorietà, adoperare una delle seguenti

due strategie. O fingere una conversione ribelle alla vera fede, o chiarire fin dall'inizio che, nel mio modo ribelle, sono molto religioso. La taranta per me è espressione del popolo, della religiosità popolare, quella vera e genuina, non come quella di questo Papa, ma come quella di quello prima (santo subito). Anche se questo Papa viene criticato un po' troppo per i miei gusti, e quindi il vero ribelle è chi lo difende.

È una vera fortuna che io abbia le idee così chiare sulla necessità di essere un ribelle che si distingue per le sue idee, perché di musica non ne capisco molto. Però so quello che mi piace, quel sound originale fatto di riff e assoli di chitarre elettriche. E la taranta..

Ò

Bakunin

COME UNAPOSTROFO ROSA TRALE CHIAPPE DEL PREMIERSANDRO BONDI

Saròuna

SARÒ UNAROCKSTAR

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