Terra Ferita per i figli di Emilia, Umbria e Abruzzo
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Transcript of Terra Ferita per i figli di Emilia, Umbria e Abruzzo
Terra ferita
di Deanna Mannaioli
9Quaderni del volontariato
CESVOL EDITORE
Per i figli di Abruzzo, Umbria ed Emilia
Quaderni del Volontariato
9
Edizione 2013
CesvolCentro Servizi Volontariato
della Provicia di PerugiaVia Campo di Marte, 9
06124 Perugiatel. 075.527.19.76
Sito Iternet: www.pgcesvol.netVisita anche la nostra pagina
Info e contatti:[email protected]
Con il Patrocinio della Regione Umbria
Edizione: Dicembre 2013Progetto grafico e videoimpaginazione: Chiara Gagliano
La foto di copertina è di:Maria Luisa Faloia
Stampa: Digital Editor Umbertide
Tutti i diritti sono riservatiOgni riproduzione, anche parziale è vietata
ISBN: 978-88-96649-32-9
I QuaDErNI DEL VOLONTarIaTO, uN VIaggIO aTTraVErSO uN LIBrO NEL MONDO DEL SOCIaLE
Il CESVOL, centro servizi volontariato per la Provincia di Perugia,nell’ambito delle proprie attività istituzionali, ha definito un pianospecifico nell’area della pubblicistica del volontariato.
L’obiettivo è quello di fornire proposte ed idee coerenti rispetto aitemi di interesse e di competenza del settore, di valorizzare il patri-monio di esperienze e di contenuti già esistenti nell’ambito del vo-lontariato organizzato ed inoltre di favorire e promuovere lacircolazione e diffusione di argomenti e questioni che possono ri-tenersi coerenti rispetto a quelli presenti al centro della riflessioneregionale o nazionale sulle tematiche sociali.
La collana I quaderni del volontariato presenta una serie di pro-duzioni pubblicistiche selezionate attraverso un invito periodico ri-volto alle associazioni, al fine di realizzare con il tempo una vera epropria collana editoriale dedicata alle tematiche sociali, ma ancheai contenuti ed alle azioni portate avanti dall’associazionismo pro-vinciale.
I Quaderni del volontariato, inoltre, rappresentano un utile sup-porto per chiunque volesse approfondire i temi inerenti il socialeper motivi di studio ed approfondimento
Associazione Lions Club Marsciano
Terra ferita
Per i figli di Emilia, Umbria e Abruzzo
di
Deanna Mannaioli
“A chi è coinvolto nella sofferenza
perché sappia che se c’è il tempo del pianto c’è anche
il tempo di asciugare le lacrime per rinascere insieme”
In pochi secondi distrugge i frutti del lavoro di una vita, secoli distoria, storie di vite umane.arriva all’improvviso come un ladro, im-previsto come la morte, rumoroso come la guerra. Taglia i fili di se-coli di storia, di tradizione, di patrimoni collettivi e personali. E dietro di sé lascia macerie di edifici e di essere umani, forse questeultime, le più difficili da rimettere insieme. L’Emilia romagna,l’aquila, l’umbria (quella del 1997 e quella, la nostra, del 2009), in-sieme a tutti gli altri eventi sismici che hanno martoriato l’Italia,terra bella e fragile, spesso scossa da un gigante sotterraneo, il ter-remoto.un fenomeno naturale che, nonostante le più sofisticate tecnologie,non riusciamo a prevedere, quasi a rimarcare il fatto che gli uomini,in quanto creature della Terra, per quanti sforzi facciano, non riu-sciranno mai a comprendere tutto ciò che riguarda colei che li hagenerati.In “Terra Ferita” si parla di questo, utilizzando gli unici elementiimmortali dei quali è dato disporre al genere umano: la poesia e leemozioni.Le emozioni di dolore e sgomento, le emozioni di rabbia,le emozioni di cordoglio, le emozioni di coraggio e voglia di rina-scere.Perchè ci sarà sempre una “ginestra odorosa” che con le suechiome bionde renderà meno inguardabili i deserti di macerie.
Valentina BonomiAssessore alla Cultura del Comune di Marsciano
Terra Ferita
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Terra Ferita
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Terra ferita non è un documento, né una testimonianza sulle terribilivicende relative al sisma che ha percosso l’abruzzo, l’umbria el’Emilia nel giro di pochi anni, è una ricognizione per sensazioni,epifanie, disvelamenti e apparizioni di uno spazio non di un luogoin cui venendo meno ogni consuetudine e accortezza quotidiana,irrompe il quotidiano inferno e il naturale numinoso dell’essereumano. In questo spazio il tempo stesso viene meno, le notti si di-latano, i giorni non hanno limite, né scansione e gli eventi, mossidalla violenza del destino o del nume, continuamente accadono.Nello spazio che gli uomini sentenziano malato nulla accade chenon sia sensazione, apparizione che non porti con sé un quadrochiuso in una vestizione d’ombra e non venga poi avvolto da unadimensione di bagliore. Le liriche di questa raccolta vogliono dipin-gere momenti di realtà, attimi di dolore del dramma, se non propriodella tragedia, di tante persone che hanno lasciato la vita sotto lemacerie per un tragico destino contro cui nulla è possibile. Nonmancano le denunce contro l’opera erronea e vanifica dell’uomoche, con il suo comportamento corrotto e superficiale, sembra aiu-tare l’evolversi e, più spesso, il complicarsi irrimediabilmente dellatragedia. gli elementi della vita si ritrovano, per fortuna, declinatinell’amore e nella solidarietà umana che scatta ogni qualvolta l’uomoavverte la sofferenza e la fragilità dell’esistenza, non solo con l’aiutodella Protezione civile, ma di tanti volontari che si offrono quasiper riscattare il male globale che spesso predomina.a corredare il lavoro poetico, in fondo troviamo una documenta-zione fotografica e giornalistica sui tragici eventi accaduti nelle treregioni quasi per non voler dimenticare. Le testimonianze hanno loscopo di fissare nella memoria ogni giorno, ogni momento, ogniflash che ci ha colpito più o meno da vicino in quelle settimane la-sciandoci col fiato sospeso.accanto alla drammaticità degli eventi,viene denunciata la fragilità dell’uomo moderno che, nonostante lasua “scienza esatta”, non ha saputo costruire un mondo sicuro, némigliore per i figli ed è in grado di consegnare loro solo “sognisfrangiati” su cui oggi noi dovremmo riflettere.
Terra Ferita
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Nonostante i crudi tratti della fragilità umana tipica del nostrotempo, nonostante l’impotenza di fronte al destino, nelle liriche c’èsempre, più o meno velata, la linfa della speranza votata ad una ri-cerca introspettiva e ad una catarsi che porta a rinascere la linfa vi-tale. La forza delle parole delle frasi, della solidarietà dell’uomo,ininterrottamente, propone un disegno di speranza che non solonon teme ma sembra scegliere lo spazio infernale come luogo fataledella propria rinascita. Proprio per il tema sociale delle poesie, il Lions Club, sempre attentoalle esigenze del territorio, ha dato il patrocinio alla raccolta ed hacollaborato con il Cesvol, che si ringrazia per aver curato la pubbli-cazione.
Deanna Mannaioli
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EMILIa
Terra Ferita
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20 maggio 2012
alba del 20 maggiobrusco risveglio
di una terra addormentatanel sonno dopo la faticadel lavoro quotidiano.
Terra squassatada un singulto
di una primavera sgranatanelle litanie attonite coltein una preghiera coraleche si immola al mistero
degli abissi profondi e vivi.
ancora il destino piegala forza dell’uomo.
Terra Ferita
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Terremoto
giorno di lutto e di silenzio...
Ferite profonde nelle casedeserte da affetti incolmabili
nelle strade abbandonatedalla vita.
Le carezze lascianoil posto alle lacrimedi chi solo prosegue
il viaggio.
Il breve filo tra la vita e la morte passa per una
scossa temuta e prevista.
Soloil sorriso dei giovani
strappati con le unghie alle macerie
illumina la notte di speranza.
Terra Ferita
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Vibranti canne
Sola, vado per terre desolate
solo un numero fra tanteesistenze naufragate
nella tempesta della vitaa queste sponde affollate
dove fragili steli sipiegano all’urlo del ventoe passano senza lasciare una qualche memoria.
Solasono senza i miei cari
assopiti nel sogno di un destino migliorerimasti tra le maceriee le pietre che parlano ancora la loro lingua
canne vibranti al ventod’un destino d’aprile
Terra Ferita
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Ponte interrotto
È come un ponte interrottosu un abisso
la tua vita spezzata nel vuoto
a metà del percorso,
né tu potrai più giungereall’altra sponda
né camminerai per mano
Passano i mesi, giornodopo giorno
il vento spoglia i sogni.
Nell’ultima foglia resta persa
disperazione a cercarela vita.
Il destino deviava
Era giorno pieno di luce quello che lasciava la città
nelle braccia di Morfeo,consegnava il tempo ai sogni
unici signori della notte.un alito di vento soffiava
come musica sui tetti assonnati e le ultime luci si spegnevano.
Si affrettava il passante nella strada,ripassava lo studentein vista degli esami
al lume della lampada.
Muto per lui il destinodeviava il suo sentiero.
Terra Ferita
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Figli del terremoto
a volte mi assale la serail lento lamento del vento
nell’ultimo invernoche scuote la notte
e mi riempie d’angoscia.
L’ora rintocca nel ventoe il pensiero mi porta
ora qua ora là nei ricordicome foglia morta
sull’aspra marea del tempo.
Si rincorrono squarci,ferite profonde alle case
deserte da affetti estrade abbandonate alla vita.
Le carezze lasciano il posto alle lacrime.
E poi il silenzio...solo il pianto delle donne
alto sale all’unisonole mani giunte pietose
nell’infinita richiesta di pace.
Terra Ferita
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Per non dimenticare
Per non dimenticarela piazza e il vicolo
degli anni felici nella tua infanzia
torni tra le macerieancora sparse nel cuoree cerchi di ricomporlecome foto ingiallitedi epoche passate.
Per mano tua figliachiede di te, del vissutoe tu ravvivi la fiamma
dei ricordi lambiti dal tempoe guidi i suoi passi incerti
tra le storie pulsanti autore ancora della
tua stagione di sogni.
Terra Ferita
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Venne in cerca di te
Venne in cerca di tenella fredda notte
in cui il dubbio dell’albacolse l’anima alla
morte votata.
La speranza vincevasull’odio e
recuperava i passidella vita
sui sentieri della memoria
Venne in cerca di te orante di piantolucidi gli occhi
leggero il cuore difanciullo
a tendere la mano aperta
e senza armiin un forte patto
di pace.
Terra Ferita
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Sotto le tende
Là dove il colle declinadolcemente puoi vedere
centinaia di tendeimprovvisate ora
nella passioneda forti braccia solidali.
un colpo di spugnaha cancellato in una notte pezzi di vita
ma non riti e abitudiniche rivivono ancora
nel cuore della gente
anche al freddo inverno ormai alle portesotto le tende rinasce il calore della parola che ravviva il fuoco dei sogni mai spenti.
Terra Ferita
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Nelle tendopoli affollate di ricordi
Così nelle sere d’invernoracconti l’orrore della lunga notte di dolore
dove lo schianto lacera l’aria ed io tremo nell’udire
la voce del ventoche rompe le rocce
nella risacca del tempo.
La pioggia batte ancorapungente e trattienele domande affollate
nel silenzio della sera...ricordi...doni per tuttifango nelle tendopolitappeti ad accogliere
cibo a sfamare il desideriodell’intimo passato.
Qui ognuno ha la sua vita di ricordi fatta di foto
perse tra i brandelli sparsi
Terra Ferita
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Devozione per la terra emiliana
Come l’olmo possenteha radici profonde,
la devozione per la terravive, forte come religione, negli animi degli emiliani.
L’equilibrio, tra natura e storia raggiunto qui, trasmette
un’intima armoniae il piccolo segregato universo
del metafisico Bassanimanda in trance govoni,
immortala nature Morandi,innalza un canto Dalla,
mentre il paesaggio rurale si eleva a dimensione moralecon Bartolucci e la “borghesia
della terra si affranca, ma tiene
rustico e stalla legati alla villa”.
Struggente amore per la terra,di riconoscenza carico, dà una quiete appagata
che, se tradita dagli eventi,si traduce in sgomento...!
Terra Ferita
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Non rideranno alla vita
È vero...puoi
invitare le parolea esprimere il tuo dolore
puoi chiedere rispetto
per i giorni di luttopuoi
versare lacrimeper lenire il dolore
puoi rilegare i sogni
nello scrigno del tempoe sfogliare i ricordi...
magli occhi suoi dolcipiù non rideranno
alla vita!
Terra Ferita
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Germogli nuovi
Questa terra parla di voidei lamenti nei momenti di oblio
dei languidi sospiri nelle ore sgretolate al crocevia del tempo come le nostre case,
e narra il pianto delle madriin perpetuo lutto nella notte
di dolore senza tempo.
Questa terra sa di tedel tuo sguardo persoall’infinito nel sogno
mai abbandonato,tanta voglia di riscatto,
del tuo sorriso mai pagodi quella speranza che
travolge il dolore.
Questa terra bisbiglia le litanie scandite nel sudario
del tuo giorno di faticachino sulle zolle di germogli
dalle radici profonde che generano i frutti della vita rinnovata.
Terra Ferita
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Vivi nei palpiti
Hai lasciato le spondedove lacrime depose la risacca del tempoinsieme alle nostre
memoriee hai visto l’alba
nell’antico miracolo delle viole che
timide annunciano di nuovo primavera.
Ora il tuo sguardosospeso sui sogni dell’eternità segue
i nostri passi benevoloma il tuo sorriso è
ancora in mezzo a noie tu vivi nei palpiti
mai sopiti di un amoreinfinito che dalla terra
sale nell’immenso.
Terra Ferita
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SPINa, MarSCIaNO, PErugIa
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Nel fulcro di ogni era che muta
Nel silenzio della seraracconta di noi
l’orma sulla spondacancellata dall’onda
col suono di sempre,il passaggio di una melodia nell’incanto del tramonto
il pensiero finito dell’uomodai sogni infiniti.
altrove nella calura estiva una radio geme in centro
tra le strade cieche lo spasimoquotidiano travia le certezze
poco più in là, fronte sull’asfalto,un uomo muore fra l’indifferenza.
E noi qui, casualmente o per destino,in questa scheggia impazzita
che corre sulla spada del profittoe combatte il cambiamento.
Ci troverete quinel fulcro di ogni era che muta
macchiati di speranzagli occhi verso il cielo
con menti aperte al sole.
Terra Ferita
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Terra Umbra
umile, la mia terra si veste a festa
nella piazza grande del creato dove canta
stralci di vitae si fa madre di emozioni.
Solo allora leggo i mille volti del suo incanto.
Terra rossacome l’amore impetuoso
che travolge i ponti,Terra profondacome le radici
che fondano le tradizioniTerra generosa
come la sua genteospitale e operosa
Terra leggeracome le tele
che tesse il ragnoTerra forte
come le braccia vigorosedi chi suda su di leiTerra plasmabile
come l’argilla docile nelle ardenti dita dell’artista
Terra Ferita
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Terra verginecome i calici appena schiusidelle primule in primavera
Terra dissacrantecome un fiume in piena
che graffia argini inariditi Terra consacrata
come l’ultima dimoraraccolta nel lungo silenzio
Terra viva che plasmandosi respira
il mistero dell’immanente in noi.
Terra Ferita
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Spina 15 Dicembre 2009
La vita che pulsavatra le mura antichedove voci familiari
riempivano il giornoe nomi e volti noti
si incontravanoe mani si stringevano
a sigillare patti di amicizia
si è fermatanel boato che ha squarciato l’aria
Ora il silenzio attonitoscorre nelle vie mutetra le case di pietragrigie e assopite,
negli scorci trafittidelle mura abbandonate,
oltre le transenne delle torridi un’altra storia ostile
e senza linfa.
Lontano un canto malinconicoe lo sguardo vano del viandante
che non trova il suo approdo
Terra Ferita
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Diroccata la speranza
Diroccate le murale torri, le case
nel sussulto violentodella terra scossa.
Diroccati i pensieri neldirupo dell’imponderabileimpenitente saccheggiatore
della nostra umanità.
Diroccate le abitudiniriti sempre uguali
che danno sicurezzanei rapporti umani.
Diroccata la speranzadella trepida attesa, voglio
credere nella primavera che sempre rinasce.
Terra Ferita
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I giorni dell’attesa
Ti frana l’azzurro intornosussulta l’ultimo singultod’autunno e appassiscesulla stanza sventrata.
Si spacca il tuo attimonel vento e ti cancella
lo schianto sonoro si rimpasta di fede.
Troppo soffertonel tremito terrestre parlano gli occhi deibimbi senza lacrime.
Passano i giorni dell’attesain polvere disfatta va ogni
fiore, cade lontano un semee la speranza rinasce !
Terra Ferita
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Valangano i giorni
La strada s’inerpicatortuosa fino alla casa
bianca a limitar la macchiadi lecci e di rossi alleroni.
Mi tornano ricordi come ferite incise sulla terra quando
l’estate riarsa si spacca.
Fuori un pozzo nascostotra il fogliame e tu issavi
la brocca e lenta camminavicome una regina altera.
Si dilata lo spazio, sprofondain silenzi d’azzurro il cielo
nell’attesa del ritornodi chi ancora è lontano.
Valangano i giorni spentinel grigio torpore dell’attesa
Terra Ferita
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Là tornerò con te per sempre
Quando scende la serae lenta ammanta i tetti
nella brezza leggerala memoria di te mai
sopita nelle viesegrete del cuor
si fa ancor presente
Il tuo sorriso accarezza il mio sguardo
tante volte posatosui ricordi del tempo
in cui correvamoincontro al domani.
Là tornerò con te per sempre !
Terra Ferita
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Il sole sorge sulle promesse
Che importa se le stelle lucenti e il chiaro di lunasbiadiscono al mattino?
Sono solo emblemidella notte passata
nel ricordo della triste melodia che scandiva il tempo del doloresenza il tuo sorriso.
Questo è il nuovo giornoe il sole sorge sullenuove promesse,attimo per attimo
lo costruiremo insieme.
Terra Ferita
39
A te che grande hai il cuore
Ti ho visto volar via tra le maglie del tempodove il filo si spezza,
dove la terra non trattienela vita non esiste.
La scienza esatta degli astrila misura del profilo
l’agenda piena degli incontrie infine la forza
della voce del silenzio.
È allora che ti fai canzone di un respiro
tutto sguardo penetrantememoria da fissare
nei luoghi e nei momenti.
a te che grande hai il cuoreper colmare il distacco
sorrido tra un sospiro e l’altromentre si fa giorno.
Terra Ferita
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Verrà la luce a colorar la vita
Come una scultura di Dalìlenta ti consuma il tempo.
L’essere tuo materno si svuota come un nido
dopo lunghi voli.
Cambierà corso il ventosui muri sgretolati, sui
tetti vuoti, sulla dilaniatasolitudine di Spina
trema sulle messi di giugno l’attesa del sorriso.
Verrà la luce a colorar la nostra vita.
Terra Ferita
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Canto il giorno
Per te canto il giornoche entra nella stanza
spento nei ricordie illumina i miei gesti.
Per te canto il giornoche puntuale rinasce
alto nel sentieroa guidare i miei passi.
Per te canto il giornoe la rugiada che scende
all’alba a dissetare le viole umili del prato.
Per te canto il giornoche si fa simbolo
dell’amore infinito.
Terra Ferita
42
Restano i sogni
Se dici che un giornoi sogni avranno fine
inganni te stessoe il mondo intero.
Il vaso di Pandoraresta intatto per noi
colmo di bene e di malee i sogni sopra tuttoper chi può amarli
ancora...!
Terra Ferita
43
Di padre in figlio il piano
Il ricordo si ferma in questo borgoantico dove corre un vento schietto
e il volo della rondine plana sul filo dei colli all’orizzonte.
Fuori l’albero di dolore scuote i rami,a sciami si sollevano gli anni
alle mie spalle. Sono battiti d’ali, fremiti come rapidi voli di gabbiano
sull’onda in cerca di nutrimento.
È lo strappo a braccia tesedai miei cari, dai miei luoghifolate fresche di primavera
ancora da interiorizzare cheormai rompono gli indugi.
Nulla è vano se questo è il pianoche si compie anno dopo anno
di padre in figlio, di gioia in doloretutti insieme per penetrare le segrete vie del mondo
fino alla conoscenza tra vita e mortefino a sparire nella polvere
se questa traspare alla luce del vento.
Terra Ferita
44
aBruZZO
45
Sai a chi somiglia la mia terra ?
Somiglia a una madre che protegge sotto il manto
pietoso i suoi figli,
a un uragano che entranelle case e scompigliail disegno del destino,
all’autunno che nasconde nel seno i semi del grano chegermoglieranno a primavera.
Terra Ferita
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6 Aprile 2009
Vigile al risveglioaprile annuncia
il canto degli amorima per le strade d’abruzzo
sta la morte in agguato avida di vite in fiore.
Buia la notte penetrail silenzio e cancella
nella tragedia ogni segno
Terra Ferita
48
Ricordi feriti tra le pietre
ricordi sparsi tra le maceriedella città annullata di unaterra che sussulta e trema
di un brivido di morte annunciata.
ricordi offuscati nella polveredel crollo e dello sgomentospezzati tra i muri crollati
per sempre nel cuore.
ricordi feriti tra le pietrecrollate sulle nostre presenze
travolte dall’ombra del destinosulla via crucis nell’agonia
della passione.
Terra Ferita
49
Terra d’Abruzzo
Terra d’abruzzotante volte battutadal vento sui montidove il sole splendenelle fresche estatie la neve dominale cime d’inverno.
Terra d’abruzzoantico retaggio dicultura che vive
nella tradizione ecanta da semprealle genti l’amore.
Terra generosanei suoi simboli
sopiti e mai spentitrova nell’abbraccio
solidale la forzadel suo risveglio...!
Terra Ferita
50
Compagna di stanza (a Ilaria)
Tra le pareti sventraterimaste in piedi
si intravvedono squarcidi vita quotidiana
che conosci a memoriasempre uguali
fermati come in un fotogramma fisso
alla notte del sei aprile.
Qui ognuno ha la sua storiatenuta col filo del dolore
scucita con la rabbiache scorre sotto pelle...ecco la fedele e solare compagna di stanza incarna il simbolo
dei giovani immolatiall’incuria dell’uomo.
Terra Ferita
51
Figli d’Abruzzo
a volte mi assale la serail lento lamento del vento
nell’ultimo invernoche scuote la notte
e mi riempie d’angoscia.
L’ora rintocca nel ventoe il pensiero mi porta
ora qua ora là nei ricordicome foglia morta
sull’aspra marea del tempo.
Si rincorrono squarci,ferite profonde alle case
deserte da affetti estrade abbandonate alla vita.
Le carezze lasciano il posto alle lacrime.
E poi il silenzio...solo il pianto delle donne
alto sale all’unisonole mani giunte pietose
nell’infinita richiesta di pace.
Terra Ferita
52
Via Campo di Fossa
Era accanto al tuo sonnoquella notte squassata
dagli ultimi singulti del gelido inverno
ti ha strappato al destinoche ha travolto i compagni.
Ora la strada è vuotadelle voci sonanti
di quel tempo a te lietoe tu ritorni muta
nella casa sbriciolatain via Campo di fossa
orfana della vita.
I ricordi vaganolunghe ore di doloresotto le pesanti travi si susseguono nelle
vie aperte all’amicizia vanno oltre i giochisereni dell’infanzia
Terra Ferita
53
Sintonizziamo il respiro
Si va tutti insiemesulle colline di Paganicae sui pendii dove alita
l’immagine del soccorso.
Sintonizziamo il respirocol respiro dei salici
che si chinano piangentie lo sguardo che si posa
leggerosulle case lacerate
del borgosenza più vita
non disturbi la plateache affolla da giorniin religioso silenzio.
Terra Ferita
54
Compagni di viaggio
Lungo la strada per Onnaci accompagnano le orme
decise di silenziosi volontari.
La loro presenza rispettosae cauta impone rispetto
e conforta il lacerante dolore
che squassa il pettoin assoluto
senza più argini alla decenzaimmolata.
Quanti compagni di viaggio invisibilisulla nostra strada
quanti fratellinello sconforto!
Terra Ferita
55
Giovani vittime
Non siete più con noiné il sole riscalda
le vostre mani tesenell’ora dell’addioma la luce sospesa
al limite dell’immensoillumina il sorrisoancora di ognuno.
Nessun nome mancanel ricordo della notte
in cui tremò ogni certezzanessun volto delle giovani
vittime che ancoravivono sospese tra
il cielo e il pensierodella città tutta.
Domani la casa dello studente avrà il vostro nome.
Terra Ferita
56
Progetti di laurea
Sotto la tenda un’aria di festa allontana almeno
un momento il dolore represso nel ricordo
e recupera l’imponente aula magna.
allori sono pronti a incoronare le fronti
di chi vincendo la battagliasul destino è giuntoall’ambito traguardo.
una corona appesae un nome sono
l’amara consolazionedei progetti di laurea
spenti nella nottela commozione di un
abbraccioperduto per sempre.
Terra Ferita
57
Te ne sei andata
Te ne sei andata una sera di primaveracon il solito sorrisostringendo addosso la giacca nel fresco
vento d’aprile.
un saluto frettolososei salita sul treno
nebbioso della mortee invano aspetto
il tuo ritorno.
Ma non tornerai! Mai.La pioggia non picchierà
più ai tuoi vetriné il sole ti riscalderà
ma tanti bimbianimeranno le stanze
dell’asilo da te progettato con amore.
Terra Ferita
58
Spazio alla giustizia
Dei giorni che sarannoti sia memoria
là dove ora vedicon occhi distanti
i vezzi della vacuitàe valuti le veregioie della vita.Sono certa che quando la verità
sarà svelata e i rei confessi,avremo spinto
il buio un po’ più in là e avremo datospazio alla giustizia !
Terra Ferita
59
Mi manca il sorriso
Mi manca il sorriso dei tuoi sguardi di un tempo
quando l’avvenirevedevi vicino all’avverarsi dei tuoi sogni giovanili.
Mi manca pure la speranza,stanotte, e i progetti
che insieme alzavamocome castelli di sabbia
rubati dal mare alla spiaggia.
Se il buio divora il temposciogli, ti prego, il mio dolore
che cupo risuona nel pettocome lo schianto fataledi quella orribile notte.
Il ricordo rinnova il sorriso dei tuoi giorni felici
come un dono prezioso lasciato per sempre agli amici
nel tuo breve passaggioun volo veloce di ali
carezza leggera per chi lungamente ti ha amato.
Terra Ferita
60
Come farfalla nel breve volo
Di te sparse le immagini nel tempo che scorre senza treguaovunque ferme sono nel ricordo,
ancora la tua voce risuona nelle stanze in una passioneche vuole rinnegare il pianto.
Nell’illusione furtiva di quegli annitutto seppe di noi il vento inquietotutto tranne la vita che se ne andava
come farfalla nel suo breve volostrappata al canto generoso del giorno.
Nelle memorie di te sparse sulle nostre presenze intatte ai commiati di questo inverno che biancheggia indifferente
scivolano nel sentiero nodoso della vitai momenti rubati alle sere gioiose con gli amici,
i segni trafugati al piano incerto del destinoe le carezze degli affetti veri e sconsolati.
Dimmi che c’è vita nell’immenso cieloraccolta nella luce delle stellefisse sulla nostra eterna rotta.
Sarà più soave ai piedi della seraseguire nel volo del pensierouno sguardo dalla soglia una
speranza spalancata sul mondo.
Terra Ferita
61
Al centro del silenzio
Tra schegge di silenzioe di luce lampi lontani
la notte incatena il tempo sul ponte gettato all’infinito.
Nei pensieri leggeri si impiglianoi ricordi di sere soffuse
nel tremulo mirar le stellealla ricerca di un perché
Fuggono nelle notti insonni avare di verità le ore
giorno dopo giorno il ventospoglia le mie certezze
insidia sogni senza più respironel deserto delle città affollate.
restano sul muro sbrecciato di un autunno che come foglia
cade, irrisolti i miei perchévuoti su abissi inafferrabilie tessono arazzi complessi
segni del nostro tempo.
Oltre i rami intricati veglianosulle nostre presenze
adagi d’ombre e la solitudinesi fa di nebbia colma.
Terra Ferita
62
arpeggia lieve la mia malinconiae le sue note si perdono nel vento dipanano inquietudini di stagionein stagione uguali e sempre nuove
e nell’arco teso delle sfideorfana vago al centro del silenzio
ma guardo incantata i petalidell’alba e aspetto il soleche sciolga questa brina.
Terra Ferita
63
Favola antica
È l’ora muta dei pensieriquando in silenzio la penombra
della sera avvolge la mentee spoglia nel cielo d’ottobre
del loro manto le parole.
Ora che è lontana l’ombra lietadei miei giorni stringo al pettola favola antica ove si alimenta
la fiamma che incendiava i sogni.
Ho camminato tanto accanto a teper strade lastricate di faticasulle zolle dure dei campi
ove lenti avanzavano i nostriPadri forti della fede antica.
Ho salito erte scosceseinseguendo all’orizzonte la luceche illumina di giustizia la vita
additando a te incredulo il sentiero.
Lontano l’ondeggiare degli ulivimisura un ritorno sereno
Ora è tempo per tutti di capiredov’è l’essenza della vita.
Terra Ferita
64
Squassava le mie prime certezze
La forza che guida il fioreurgendo nel verde talamoguidava la mia verde età
e ricordo che paradiso scandivanel mese di maggio.
L’impeto che guida il ruscellotra le aspre rocce
guidava il mio fuocoa seguir muto il vento
di ideali nella prima stagione.
La tempesta che squassa le fronde degli alberi
squassava le mie prime certezzee so che quella febbre invernale
piegava la mia giovinezza.
Il tempo lambiscedove la fonte fa vena
goccia, inonda l’amoresciaborda in pienaaddolcisce le penee muto non so dire
che paradiso è scanditonel tempo intorno alle stelle
Terra Ferita
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Il respiro del nuovo giorno
rigettato dalle rive dell’infanzia ti scopricol peso del dolore
che segna per semprela tua primavera
di ferite profondee offusca le note tintedel risveglio sognato.
Ti travolge la mareache porta la linfa
la lunga onda che fluisce.Il respiro che segna la vital’inizio e la fine del giorno
è ora il tuo respiroaccompagnato dal
rintocco della campana che annuncia
il nuovo giorno
Terra Ferita
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Catarsi
anche se fuggo lontanosolo nei ricordi ritrovo
il profumo delle stagioni passatee la tavolozza di sfumature
d’amore in quell’ oceano d’odioche forte ci imprigionava.
anche il destino impossibilesi avvera se sospinto dalla forza
dell’anima dilaniata nei sentimentiincancreniti dal freddo insortonei cupi giorni in cui patimmo
immani tempeste sull’ultimo argineeretto dalle deboli ormai resistenze.
Forte era il valore della crocealta sul monte ogni giorno
che parlava di sacrificio, di morte,ma ferma indicava il riscatto.
Non è mai luogo di quiete la vitase non puoi capire il dolore
che ti unisce ai fratelli,e nella catarsi fa rinascere...
l’uomo.
Terra Ferita
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Si annulla il mondo
Onde concentriche del mio pensiero
dilatano nel vuotodove si annulla il mondo
tra mille solitudinisenza più senso.
Terra Ferita
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M’incanta
un tenue prodigio, più che la rugiada al mattino
in primavera, è la vitafragile, impalpabile, sfuggente
come la nebbia della serama del tuo passaggio,il geroglifico sfumato,
m’incanta uomoe il tuo canto doloroso
innalzato al cielo in questo mesto aprile tracciato di lacrime
e il sorriso nell’abbraccio caloroso dei figli superstiti
e le lacrime amare che riflettono il sole
e il pensiero come un vololuminoso d’ali nel cielo.
Terra Ferita
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Il pensiero
Ombra vana è la morteche hai sconfitto nei secolilottando contro il tempoimplacabile (uomo lo sai!)
Quando hai paura, la notte,non ascoltare il cuore che palpita
per la pena di un’inutile ferita.
Il ricordo è vivo e presentecome il pensiero e l’immanente
lieve fardello con noi per sempre
Terra Ferita
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Lungo le rotte del mondo
Lungo le rotte del mondoappena visibile il tremulo
volo di stelle nella via lattea,appare un’altra primavera
appena annunciata dal soffio tenue dei venti mattutini.
ritorna senza il vigore solitoche annuncia il risveglio
su mappe boreali filo a piombo sul nostro
notturno parallelodove i silenzi della notte
fatti rumore d’alba crepitanoancora inverno duro e lungo
che nella terra s’annuvola e smuove tuoni e crepe
inverno d’eresia che ancora s’ingremba avido e ci strugge.
Terra Ferita
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L’attesa si ricama come fiore prezioso
anime sospese nella tela di memorie tessute
nel tempo,cieco lo sguardo
nel domani,senza pareti colorate
di speranzal’attesa si ricama
come fioreprezioso
nei perpetui scenari.
Negli occhi un fuocoacceso
palpitante coesionetra parola e materia
sfida il mondo.
Terra Ferita
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Il nuovo giorno
È l’alba infine...un brivido di cielo
mi colpiscesfuggono i sogni
e nella lenta agoniad’ombre
sorge all’orizzontenelle mie maniil nuovo giorno
Terra Ferita
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Pellegrino nel tempo
un tenue miraggio, più chela nebbia della sera in autunno,
è la vita fragile sfuggentema chi traccia il tuo passaggio,
il geroglifico sfumato,m’incanta, uomo,
e il sorriso nell’abbraccio caloroso dei tuoi figlie le lacrime del doloreche riflettono il sole e
il pensiero come un vololuminoso d’ali nel cielo.
Vagabondo nel tempogetti alle spalle il peso
del dolore e liberocorri infine nel vento.
E scopri in ogni odisseail presente fugace in cuil’eternità non da tregua.
Senti l’immensità del cieloe le gioie del mattinosu abissi inafferrabili
pensieri che s’intreccianoa quotidiane inquietudini
e tessono arazzi complessisegni del nostro tempo.
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Dolce è vagabondar come Pellegrino alla ricercadel senso della vita..
un sussurro sulla soglia dell’alba spalancata al creato.
.
Terra Ferita
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DaI gIOrNaLI - aPPENDICE INFOrMaTIVa
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IL TErrEMOTO IN aBruZZO
Lunedì 6 aprile 2009
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Il TErrEmoTo dEll’AqUIlA
Lunedì 6 aprile 2009
• alle ore 3.32 del mattino, un terremoto di magnitudo richter paria 5.9 ha colpito L’aquila. La profondità stimata del terremoto è8 km, caratteristica dei terremoti appenninici. gli effetti del ter-remoto sono stati particolarmente distruttivi in prossimità del-l’epicentro.
• Manca l’acqua potabile. anche l’ospedale è dichiarato inagibile al90%. I feriti più gravi sono stati trasferiti in elicottero in abruzzo,a rieti e a roma.
• Morti: 308. Feriti: più di mille. Senzatetto: 66mila. Scala richter:5,9.
• a Onna il 50 per cento delle case è crollato. L’altro 50 per centoè danneggiato.
• alle 3.32 anche la Casa dello studente, che accoglie vincitori diborsa di studio dell’università abruzzese, è crollata. L’ultima firmasul registro delle presenze è quella di Francesco Esposito, alle ore24. «Di lì a tre ore e mezza quel palazzo di quattro piani si sbricioladiventando la tomba di 11 ragazzi. Francesco Esposito è nel-l’elenco dei morti ». [andrea Mori, gio. 10/4/2009]
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La Prefettura dell’aquila dopo il sisma, uno dei simboli della distruzione
Soccorsi al lavoro tra le macerie
Per gentile concessione della Protezione Civile di Marsciano
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Il bilancio definitivo è di 308 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gra-vissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, avezzano, Chieti, Pe-scara, ancona, roma, rieti, Foligno e Terni, circa 65.000 gli sfollatialloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo lacosta adriatica.Numerose le persone estratte vive dalle macerie,anche dopo molte ore dalla scossa principale, tra cui Marta Valente24 anni di Bisenti, studentessa di Ingegneria, salvata dopo 23 ore,Eleonora Calesini, 21 anni di Mondaino, estratta dopo 42 ore, non-ché Maria D’antuono, 98 anni di Tempera, trovata viva dopo 30ore, che ha dichiarato di aver trascorso il tempo lavorando all’unci-netto.Il terremoto è stato avvertito su una vasta area comprendentetutto il Centro Italia, fino a Napoli, causando panico tra la popola-zione, e inducendola a riversarsi in strada. La Protezione Civile di-chiara colpita dal sisma un’area o cratere sismico che comprende tuttii comuni in cui il terremoto ha fatto sentire i suoi effetti dal 6º gradoin su della Scala Mercalli, lista di comuni che viene poi allargata diqualche unità su protesta di alcuni che dichiarano di aver subitodanni rilevanti.
Per gentile concessione della Protezione Civile di Marsciano
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al 9 agosto 2009 secondo la Protezione Civile gli sfollati erano48.818, di cui 19.973 presso 137 tendopoli (in 5029 tende), 19.149in alberghi e 9.696 presso case private. a questi vanno aggiunte 273persone presenti in 9 campi spontanei.
al 14 novembre 2009 il numero degli sfollati risultava pari a 21.874,di cui 671 in 17 tendopoli, 13.224 presso strutture alberghiere (dellequali 8.832 fuori della provincia dell’aquila) e 7.979 in case private.Vi sono poi 4.764 persone che hanno avuto una sistemazione nelleC.a.S.E. (Complessi antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e480 nei M.a.P. (Moduli abitativi Provvisori).
al 22 gennaio 2010 il numero degli sfollati risultava pari a 10.128,di cui 1.123 nelle caserme di Coppito e Campomizzi, 8.905 pressostrutture alberghiere (delle quali 6.195 fuori della provincia del-l’aquila) cui vanno aggiunte le 12.056 persone che hanno avuto unasistemazione provvisoria nelle C.a.S.E. (Complessi antisismici So-stenibili ed Ecocompatibili) e le 2.362 che l’hanno avuta nei M.a.P.(Moduli abitativi Provvisori).
Il sisma ha apportato danni notevoli al patrimonio storico-artisticodi cui era particolarmente ricca la Città dell’aquila: tutte le chiese(più di un centinaio), a partire dalle più importanti basiliche, sonostate dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli impor-tanti assieme a palazzi storici nel centro storico compreso il Fortespagnolo, uno dei simboli della città.
alla luce dei danni e delle vittime il sisma risulta il 5º terremoto piùdistruttivo in Italia in epoca contemporanea dopo il Terremoto diMessina del 1908, il Terremoto di avezzano del 1915, il Terremotodell’Irpinia del 1980 e il Terremoto del Friuli del 1976.
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La Chiesa della Concezione a Paganica
San Martino d’Ocre abruzzo
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IL TErrEMOTO IN EMILIa
Domenica 20 maggio 2012
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Con i terremoti dell’Emilia del 2012 ci si riferisce ad una serie dieventi sismici localizzati nel distretto sismico della pianura padanaemiliana, prevalentemente nelle province di Modena, Ferrara, Bo-logna e Mantova ma avvertiti anche in’area molto vasta compren-dente tutta l’Italia Centro-Settentrionale e parte della Svizzera, dellaSlovenia, della Croazia, dell’austria, della Francia sud-orientale edella germania meridionale. La scossa più forte, di magnitudoMI5,9 e Mw5,86 è stata registrata il 20 maggio 2012 alle ore 04:03:52ora italiana, con epicentro in Finale Emilia, a una profondità di 6,3km..
alle 04:03:52 un forte sisma della durata di 20 secondi di magnitudodel momento sismico pari a 5,86, preceduto qualche ora prima(esattamente alla 01:13 e alla 01:42) da due scosse di 4,1 e 2,2, si èfatto sentire in tutto il Nord e parte del Centro Italia, facendo ri-svegliare la maggior parte delle persone, con epicentro a Finale Emi-lia a 6,3 km di profondità (distretto sismico: Pianura Padanaemiliana). Il terremoto è stato avvertito dai sismografi di tutta Italia,ma le regioni in cui è stato avvertito dalla popolazione sono: Emi-lia-romagna, Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’aosta,Trentino-alto adige, Friuli-Venezia giulia, Toscana, Marche, um-bria.
Il sisma ha provocato 7 morti accertati, circa 50 feriti, 5000 sfollatie ingenti danni al patrimonio culturale a causa dei molti crolli di pa-lazzi storici, aziende agricole e fabbriche. Il sisma ha provocato fe-nomeni diffusi di liquefazione delle sabbie, che hanno interessatoampie aree a San Carlo di Sant’agostino, Mirabello, Finale Emilia eSan Felice sul Panaro. Tali fenomeni si sono verificati anche a se-guito delle scosse del 29 maggio nelle aree di Cavezzo e Moglia,causando il crollo di alcuni edifici anche di recente costruzione.
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Cavezzo dopo la scossa del 29 maggio
Mirandola colpito dalle scosse del 29 Maggio
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Successivamente ci sono state nuove scosse: di 4,8 (alle 04:06), di5.1 (alle 04:07), di 4,3 (alle 04:11 e alle 04:12) e di 4,0 (alle 04:35 ealle 04:39). una nuova forte scossa tellurica di 4,9 è stata avvertitaa partire da San Felice sul Panaro alle ore 05:02 (ora italiana). altrescosse di notevole intensità si sono avvertite alle ore 11:13, 15:18 e15:21 rispettivamente di 4,2, 5,1 e 4,1 a Finale Emilia, Vigarano Mai-narda e Bondeno.
Danni provocati dal terremoto agli edifici rurali
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le scosse del 29 maggio
una nuova forte scossa della durata di 30 secondi, di magnitudo5,8 e definita superficiale (profondità ipocentro: 9,6 km) è stata re-gistrata alle 09:00:03 del 29 maggio 2012. L’epicentro è nella zonadi Medolla e Cavezzo in provincia di Modena. un primo bilancioprovvisorio riporta crolli in edifici anche di interesse storico-arti-stico, tra quelli già danneggiati dall’evento sismico del 20 maggio,20 vittime (2 decessi avvenuti in data 5 giugno ed uno il 12 giugno)e almeno 350 feriti. gli sfollati salgono a circa 15.000. Successiva-mente alla scossa delle 09:00 si sono verificate altre due scosse dientità rilevante: alle 12:55 di intensità 5,3 e alle 13:00 di intensità5,2. a Mantova è stato chiuso il Palazzo Ducale e a Pisa il Palazzodella Sapienza. Successivamente, una sessantina di scosse si sonoregistrate nella notte fra il 29 e il 30 maggio.
la scossa del 3 giugno
una nuova forte scossa di magnitudo 5,1 alle 21:20 del 3 giugno2012 con epicentro a Novi di Modena e avvertita in tutto il nordItalia ha nuovamente colpito tutta la zona della bassa modenese edell’oltrepò mantovano. La torre dell’orologio di Novi di Modenaè crollata durante la scossa.
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Torre Civica di Novi di Modena, crollata dopo la scossa del 3 giugno
• alle 4.04 un terremoto di magnitudo 5.9 ha colpito modenese,ferrarese, mantovano e pianura padana. Epicentro a Finale Emilia(Modena). Sette morti, più di 50 di feriti, 3 mila sfollati, crolli difabbriche, chiese, monumenti storici, case e capannoni. Questo ilbilancio della scossa di terremoto, di poco inferiore a quella cheil 6 aprile 2009 ha distrutto L’aquila
• alle 15.18 una scossa (5,1 richter) fa crollare alcuni edifici giàdanneggiati dalla prima scossa.
• Quattro gli operai morti durante il turno di notte: Nicola Cavicchie Leonardo ansaloni (schiacciati dal tetto della fabbrica Sant’ago-stino Ceramiche); gerardo Cesaro (57 anni, prossimo alla pen-sione, trovato sotto le macerie della fonderia Tecopress diSant’agostino); Tarik Naouch (marocchino, 29 anni, sepolto sottoil capannone industriale ursa a Bondeno). Due donne morte perlo spavento: gabi Ehsemann (tedesca, 37 anni, in Italia per motividi lavoro nel bolognese) e una signora di 86 ani di Vigarano Mai-narda. una signora di 103 anni è invece morta schiacciata del tettodella sua abitazione a Sant’agostino.
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Per gentile concessione della Protezione Civile di Marsciano
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IL TErrEMOTO a SPINa, PrOVINCIa DI PErugIa
Martedì 15 dicembre 2009
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L’epicentro in Val Tiberina. Due feriti lievi e crolli in due frazioni di Mar-
sciano. Nuova scossa intorno alle 19
una foto scattata a Spina di Marsciano dopo il terremoto (ansa)
La paura del terremoto torna in umbria. a 12 anni dal sisma cheinteressò l’area tra Foligno e assisi una forte scossa, 4.2 gradi dellascala richter, ha colpito alle 14.11 la zona tra Deruta, Perugia eMarsciano, al confine con la Toscana e a una profondità di 9,2 km,nella valle del Tevere. Nelle frazioni di Spina e Castiglione dellaValle, a Marsciano, diverse case sono state lesionate o interessate dacrolli di cornicioni, comignoli e calcinacci. una seconda scossa si-smica, di magnitudo 2,8, è stata avvertita dalla popolazione pocoprima delle 19. In questo caso le località prossime all’epicentro sonoSpoleto, Castel ritaldi e Campello sul Clitunno. Nelle prossime oresarà valutata l’agibilità delle case ma intanto per precauzione oltre400 persone passeranno la notte fuori di casa. Tanta la paura dopo la prima scossa: nelle province di Perugia eTerni e nel capoluogo umbro molta gente in preda al panico si è ri-versata in strada. Numerose le chiamate dei cittadini ai vigili delfuoco. La situazione più grave si registra nella frazione di Spina dovel’intero borgo medioevale è stato evacuato. Sono a lavoro vigili delfuoco e Protezione civile per mettere in sicurezza le sculture. Il tettodella chiesa parrocchiale è caduto all’interno della struttura, forti
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danni anche alla rocca e alle abitazioni del borgo. Si registrano dueferiti lievi. a Spina e nella frazione di Castiglione della Valle sonostati subito allestiti centri di accoglienza in strutture pubbliche dovein serata sono stati fatti affluire pasti caldi. Decine gli anziani tra-sferiti negli ospedali di Marsciano e di Perugia ma anche in case diaccoglienza del capoluogo umbro. Chi abita nella zona maggior-mente interessata dal sisma ha parlato di una scossa lunga, che haprovocato la caduta di diversi oggetti nelle case. Quasi fosse unabomba, ha detto qualcuno degli abitanti.
l’epicentro è a una profondità di 9,2 chilometri, in una zonache vede in un raggio di 20 chilometri altri centri come Collazzone,Corciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Magione, Pani-cale, Piegaro e Torgiano in provincia di Perugia; San Venanzo inprovincia di Terni.
Nuova scossa 2.8. una nuova scossa sismica è stata avvertita dallapopolazione della Provincia di Perugia. Lo rende noto il Diparti-mento per la Protezione Civile, precisando che le località prossimeall’epicentro sono Spoleto, Castel ritaldi e Campello sul Clitunno.Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Diparti-mento della Protezione Civile, al momento, non risultano danni apersone o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale digeofisica e Vulcanologia l’evento sismico si è verificato alle ore18,58 con magnitudo 2.8.
Si concentrano nelle zone di Spina di marsciano e di San Bia-
gio della Valle i danni, tutti comunque di lieve entità. Intanto laprefettura di Perugia ha attivato la sala operativa provinciale dellaprotezione civile alla quale non sono giunte finora notizie di pro-blemi per le persone. In particolare nel centro delle due frazionisono stati segnalati crolli di parte di cornicioni e tetti e anche qual-che fuga di gas. Vigili del fuoco e carabinieri sono intervenuti anche
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per portare all’esterno di abitazioni e case di riposo anziani spaven-tati dalla scossa. Lesioni ad alcuni edifici anche a Mercatello, Mu-gnano di Perugia, Piegaro e Pietrafitta.
Per gentile concessione della Protezione Civile di Marsciano
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Il Comune di Perugia ha attivato immediatamente la mac-
china della protezione civile e la polizia municipale per le primeverifiche. Non risultano al momento - ha riferito Palazzo dei Priori- danni alle persone nel territorio comunale. È in corso un’indaginepiù approfondita per verificare eventuali danni agli immobili.
Chiuso il centro di Spina. Crepe e piccoli crolli nelle frazioni diSan Biagio della Valle, Spina e Mercatello, sempre nel comune diMarsciano, soprattutto nel centro storico della frazione di Spina,dove molta gente è scesa per strada spaventata. Il centro di Spina èstato poi chiuso per consentire verifiche più approfondite. Questanotte dormiranno fuori casa quindi quasi 500 persone.
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MarSCIaNO – Difficile, al momento, fare la conta dei danni. Madi sicuro, oltre Spina, ne hanno subiti San Biagio della Valle, Casti-glione della Valle, Sant’apollinare e Pieve Caina. La scossa è stataavvertita anche nel comune limitrofo di San Venanzo e, per precau-zione, oggi tutte le scuole resteranno chiuse. Nel Marscianese, in-vece, le scuole resteranno chiuse sia oggi che domani. In questi duegiorni i tecnici dovranno verificare se sono tutte agibili. Soprattuttoquelle dove il terremoto ha causato più guai. analizzando i danni,a San Biagio della Valle sono almeno sette le abitazioni dichiarateinagibili. un paio molto vecchie. In tutto sono una decina le personeche non potranno dormire nelle proprie case. Tra le abitazioni ina-gibili si contano quattro tetti crollati. Oltre a quelle dichiarate ina-gibili, molte sono le abitazioni che hanno subito lesioni più o menogravi. Si parla di circa il 50 per cento. Dichiarate inagibili anche treabitazioni della vicina Castiglione della Valle. gravi danni ha subitoil castello di Sant’apollinare. Danni ad edifici sono segnalati anchea Monte Vibiano e a Pieve Caina. a Papiano il terremoto è stato“annunciato” dal rintocco delle campane. Probabilmente la fortescossa ha causato un contatto che ha fatto partire il “tocco”. Semprea Papiano nella scuola elementare a tempo lungo il terremoto hafatto scattare l’allarme convenuto. E tutti gli alunni si sono messisotto i banchi. un automobilista racconta che viaggiando lungo laSettevalli ad un certo punto ha sentito l’auto sobbalzare. “Ho pen-sato di aver preso sotto un cane o un gatto, ma quando, dopo es-sermi fermato, sono sceso non ho visto nulla”. Solo dopo aversaputo del terremoto, e aver controllato l’orario, si è reso conto chea far saltare l’auto era stata la forte scossa sussultoria. una giovaneragazza di Spina ammette che solo dopo aver visto le immagini intelevisione si è resa conto di quanti erano stati i danni causati dallascossa. In tanti nel Marscianese, se non tutti, avranno dormito pocoo nulla. Quello delle ore 14 e12 è un regalo di cui avrebbero fattovolentieri a meno.Sono 141 i nuclei familiari che hanno già chiestol’autonoma sistemazione. In totale le persone coinvolte sono 352.
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I sopralluoghi effettuati, ad oggi 810, hanno fatto aumentare le fra-zioni colpite dal terremoto. Edifici inagibili sono stati riscontrati indieci frazioni. Degli 810 edifici visitati dai tecnici 278 (34 per cento)sono risultati inagibili. Il 22 per cento (181 edifici) totalmente ina-gibili, mentre l’altro 12 per cento parzialmente, temporaneamenteo inagibile per rischio esterno. agli sfollati di Spina, San Biagio dellaValle, Castiglione della Valle, Sant’apollinare e Pieve Caina, si sonoaggiunti quelli delle frazioni di Mercatello, Olmeto, Papiano e Vil-lanova. Danni anche al campanile di Compignano dove, però, almomento non si registrano edifici privati inagibili. a Spina i nucleifamiliari che hanno chiesto il contributo straordinario per l’auto-noma sistemazione sono stati fino ad ora 63 per un totale di 153persone. a San Biagio della Valle le richieste, al momento, sono ar-rivate da 32 nuclei familiari per un totale di 72 persone. al terzoposto, per numero di sfollati, viene Castiglione della Valle. I nucleifamiliari che hanno avanzato richiesta sono 18 per un totale di 49persone. Nella graduatoria per numero di nuclei sfollati viene poiSant’apollinare con 11 nuclei richiedenti che assommano a 33 per-sone. Segue Pieve Caina con 7 nuclei familiari per un totale di 14persone. Che questi cinque paesi fossero stati colpiti dal terremotosi è saputo fin dalle prime ore. Poi, col passare dei giorni, ne sonoemersi anche altri. a Mercatello, ad esempio, sono 4 i nuclei chehanno avanzato richiesta di contributo per un totale di 13 persone.Tre i nuclei familiari di Villanova che hanno richiesto il contributostraordinario per un totale di 9 persone. Per chiudere vanno segna-lati i due nuclei richiedenti di Olmeto (4 persone) e uno di Papiano(5 persone). Tra le strutture pubbliche dichiarate inagibili da segna-lare le sette scuole e le chiese di Spina e San Biagio della Valle. Ledomande per ottenere il contributo straordinario per l’autonomasistemazione si possono presentare alle sedi del Coc di Spina e diSan Biagio della Valle. È possibile consegnarle anche all’ufficio pro-tocollo del comune. I modelli di domanda si trovano presso i dueCoc e il comune oppure si possono scaricare dal sito internet
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www.comune.marsciano.pg.it. ancora non è stata fissata la dataentro la quale è possibile presentare domanda. Si parla del 15 gen-naio per la richiesta di sopralluogo. Indipendentemente dal tipo disoluzione trovata, per l’autonoma sistemazione sono previsti i se-guenti contributi per nuclei: una persona euro 300, due personeeuro 400, tre o più persone euro 600. In caso di invalidità superioreal 70 per cento o dell’avere più di 65 anni di età si aggiunge unbonus di 200 euro. Il requisito fondamentale per ottenere il contri-buto è avere abitato realmente alla data del 15 dicembre in una abi-tazione dichiarata inagibile.
Alvaro Angeleri
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Sicurezza, crisi economica e ricostruzione, la visita del Pre-
fetto a marsciano.
8 Ottobre 2013
Il prefetto di Perugia antonio repucci ha visitato il territorio mar-scianese nella mattinata di martedì; è stato accolto alle 9.30 pressoil Municipio da una delegazione guidata dal Sindaco alfio Todinied altri esponenti dell’amministrazione e del Consiglio comunale,rappresentanti delle Forze dell’Ordine e del mondo associativo lo-cale. un incontro che si è incentrato sulle difficoltà dei territori nel-l’affrontare la crisi, sulla sicurezza e sulla ricostruzione dei borghicolpiti dal sisma del 15 dicembre 2009. “La sicurezza va garantitadalle Forze dell’Ordine ma tutti i cittadini devono collaborare apieno” ha detto il Prefetto repucci “È importante che tutti i citta-dini partecipino alla costruzione di una sicurezza cooperativa, adot-tando comportamenti responsabili nel controllo dei propri beni esegnalando tempestivamente ogni situazione anomala. Purtroppoci confrontiamo con una realtà dove si parla di dover chiudere ca-serme dei Carabinieri perché mancano i soldi per pagare gli affitti
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delle strutture. È quindi solo con il contributo di tutti i cittadini chepossiamo pensare di mantenere o anche alzare il livello di controllodei nostri territori”. un messaggio forte è stato espresso anche ri-guardo al continuo controllo che è necessario portare avanti controle infiltrazioni malavitose: “Quello della presenza delle mafie sulterritorio – ha spiegato il Prefetto reppucci – è un tema sul qualela Prefettura è particolarmente sensibile e gli stessi amministratorilocali sono stati invitati a prestare la massima attenzione sui rispettiviterritori. Bisogna monitorare i passaggi di beni immobiliari che av-vengono a prezzi anomali come pure gli investimenti, gli appalti e itrasferimenti di aziende. Vanno valutati con attenzione tutti i segnalidi possibili presenze mafiose nel tessuto economico. Su tale aspetto,quindi, il sostegno della Prefettura alle attività dell’amministrazionesarà totale, garantendo un rapporto diretto e immediato”. Il SindacoTodini, dopo aver ringraziato il Prefetto a nome di tutta la comunitàper la disponibilità dimostrata, ha provveduto a presentare la realtàdel territorio marscianese, mettendo in evidenza come si possa “contare su una vocazione storica di operosità e coesione e su untessuto associativo forte che in una fase critica come l’attuale rap-presenta un importante elemento di tenuta per tutta la comunità”.Il Sindaco ha infine condiviso con il Prefetto l’incoerenza del fattoche un Comune, come quello di Marsciano, che ha 82 dipendenti eun rapporto tra dipendenti e numero di abitanti ben al disotto dellamedia e tra i più bassi in assoluto, debba comunque sottostare aglistessi vincoli di spesa e di politica del personale cui è chiamato unComune di pari grandezza ma che ha 120 o 130 dipendenti. “a Mar-sciano il contenuto numero di dipendenti comunali – ha affermatoTodini – è frutto di una buona tradizione amministrativa e ha per-messo di liberare risorse a favore dei servizi. E tuttavia, oggi, lamancata premialità verso quei Comuni che su tale aspetto si sonodimostrati più virtuosi, rischia di andare a incidere proprio sulla qua-lità dei servizi erogati. È quindi necessario, anche per il legislatorestatale, uscire da questa visione troppo ragionieristica della gestione
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amministrativa dei territori”. Nella seconda parte della mattinata,con la visita al borgo di Spina, si è fatto anche il punto sulla rico-struzione: su tale tema il Sindaco Todini ha rivolto al Prefetto l’in-vito per una collaborazione piena sugli aspetti della sicurezza e delcontrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti. Qui il Prefetto haavuto modo di incontrare anche il presidente del Comitato terre-motati ruggero Zaganelli e di ribadire la piena disponibilità dellaPrefettura nel sostenere l’amministrazione comunale su tutte leprocedure relative alla ricostruzione pesante e sui controlli volti allasicurezza degli appalti. una visita che è stata anche l’occasione perraccogliere gli umori delle persone che vivono da quasi 4 anni lon-tani dalle proprie abitazioni e che aspettano con ansia la fine dei la-vori della ricostruzione leggera e l’inizio di quella pesante.
articolo di Matteo [email protected]
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INDICE
Presentazione di Valentina BonomiAssessore alla Cultura del comune di Marsciano 9
Introduzione di Deanna Mannaioli 10
Emilia 13
Spina - Marsciano, Perugia 29
abruzzo 45
Dai giornali - appendice Informativa 76
Terremoto in abruzzo:
L’aquila 77
Terremoto in Emilia 85
Terremoto in umbria:Spina, Provincia di Perugia 93
Terra Ferita
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Sinossi
Terra ferita” di deanna mannaioli
La raccolta di poesie dal titolo “Terra ferita” è stata scritta in oc-casione degli eventi sismici del 2009 in abruzzo, del 2010 in umbria(nel borgo di Spina vicino Perugia dove il terremoto non ha mietutovittime e per questo è stato dimenticato ingiustamente), del 2012in Emilia.
Il lavoro vuole ricordare le vittime del terremoto e il dolore per laloro scomparsa ma mette in evidenza la precarietà della vita e l’im-possibilità dell’uomo di sovrastare il destino.
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