TERN L’innovazione in Basilicata per TeRN in Europa ......Fare impresa al Sud 17 Eventi Lunedì 2...

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Fare impresa al Sud 17 Eventi Lunedì 2 luglio 2012 SMART Basilicata: dare soluzioni a problemi di scala urbana. Come fare sistema per battere la crisi nuto in maniera convinta dal- la Regione, tanto che la Basi- licata è una delle poche realtà a presentarsi compatta, con i suoi protagonisti - sottolinea Colangelo -. Quello di TeRN, dunque si conferma essere un modello di sviluppo capace di accettare le sfide, anche quelle più strategiche, in ambito eu- ropeo”. Va sottolineata la capacità dei partner del consorzio di met- tere in campo competenze, metodologie di ricerca ed at- tività per monitorare le strut- ture abitative e produttive in aree ad elevato rischio sismi- co al fine di metterle in sicu- rezza, onde evitare la perdita di vite umane e costi sociali ed economici impattanti sulle future generazioni. Questo aspetto è particolar- mente rilevante in questa fase storica, anche dopo i dram- matici eventi naturali che hanno colpito l’Emilia. ■■ TERN / Il distretto, nato nel 2005, opera con il pieno appoggio dalla Regione Basilicata L’innovazione in Basilicata per monitorare i rischi naturali e antropici Prodotti e metodologie nati dalla ricerca in tecnologie spaziali si utilizzano in diversi ambiti applicativi. Il consorzio conta oltre 700 dipendenti e un fatturato di 60 milioni di euro T eRN “Tecnologie per le Osservazioni della Terra e i Rischi Naturali” è uno dei primi Distretti Tecnologici d’Italia, costituitosi nel 2005, con il finanziamento del Miur e nell’ambito di un Accordo di Programma Quadro tra Miur, Mef e Regione Basili- cata. Obiettivo strategico del Di- stretto TeRN è lo sviluppo di attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo, nel campo delle tecnologie spaziali per il monitoraggio e la mitigazione dei rischi natu- rali ed ambientali. Queste attività, mirate a sod- disfare esigenze legate alla sicurezza e alla protezione civile, consentono di svilup- pare prodotti, metodologie e tecnologie che possono es- sere facilmente utilizzate in altri ambiti applicativi quali ad esempio la scoperta, il mo- nitoraggio e la protezione dei beni culturali e monumentali, la gestione delle risorse (idri- che, agricole, forestali), la ca- ratterizzazione della qualità delle acque e dei suoli, la de- sertificazione, la prevenzione del rischio sismico, il cambia- mento climatico. TeRN è un consorzio pub- blico - privato, formato per il 51% da partner pubblici (Arpab - Regione Basilicata, Cnr, Enea, Reluis, Università degli Studi della Basilicata) e per il 49% da partner privati (e-Geos e Createc, consorzio di 20 Pmi lucane). La struttura organizzativa a “tripla elica” (ricerca - au- torità locali - imprese) del consorzio è in linea con le politiche europee sui cluster tecnologici e rappresenta uno strumento particolarmen- te efficace per aumentare la competitività e promuovere l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale. Questa struttura di governan- ce è frutto della collaborazio- ne e del dialogo tra gli attori principali dello sviluppo del territorio: “La costituzione di TeRN segna, per la prima volta, la nascita di un dialogo costruttivo fra tutti gli attori in campo, consentendo di su- perare i limiti che da sempre hanno segnato una riduzione della competitività.” - afferma il presidente Antonio Colan- gelo, espressione della parte industriale del Distretto, che ha, come obiettivo priorita- rio, quello di rendere TeRN una struttura sempre più sta- bile e presente nei rapporti internazionali per generare positive ricadute sul territorio lucano. TeRN, che oggi conta oltre 700 addetti, un fatturato di 60 milioni di euro all’anno e progetti per un valore com- plessivo di 30 milioni, è an- che tra i fondatori di Nereus, la Rete delle Regioni Europee per l’osservazione della Terra. “Il Distretto è voluto e soste- S mart Basilicata è il progetto approvato dal Miur e presentato da una compagine che vede come capofila e coordinatore il Distretto Tecnologico TeRN, unitamente ad Enel Spa, Università degli Studi della Basilicata, Cnr ed Enea. Si tratta di un bando da 240 milioni di euro che il Governo, seguendo un’indicazione della Commissione europea, ha lanciato lo scorso marzo per il progetto Smart Cities nelle re- gioni del Mezzogiorno e che mira allo svilup- po di modelli innova- tivi finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana e me- tropolitana tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclu- sione. Il bando europeo, de- dicato alle regioni di convergenza era aper- to anche alle regioni di transizione, quali Abruzzo, Molise, Basi- licata e Sardegna, per le quali non era prevista dotazione finanziaria, se non quella even- tualmente messa a disposizione dalle pubbli- che amministrazioni. In questo contesto, la Regione Basilicata si è così convinta della necessità di dare forza e stabilità al Distretto TeRN che ha accettato di attivare i propri fondi. “Noi abbiamo partecipato a questo bando con risorse regionali e abbiamo voluto chiudere un accordo con il ministro Profumo su una prima possibilità, quella di contribuire con al- meno 10 milioni di euro perché progettualità come Smart Basilicata ci appaiono oggetti- vamente appuntamenti rilevanti e straordi- nari per il nostro territorio” ha affermato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. La dichiarata disponibilità, da parte del go- vernatore lucano, ha trovato, dal punto di vi- sta operativo, il pieno supporto dell’assessora- to Regionale alle Attività Produttive, che, in questi mesi, ha assicurato una indispensabile capacità di coordinamento amministrativo e tecnico dei soggetti in campo. Non a caso l’azione complessiva della Regione è stata par- ticolarmente apprezzata dal ministro della Ricerca Scientifica, Francesco Profumo: “Cre- do che ci sia un segnale molto forte, proprio grazie ai presidenti delle Regioni. Questa vol- ta è il sud che fa da traino per il Paese e per questo io devo ringraziarli molto per la loro attenzione”. Si tratta, quindi, di una straordinaria op- portunità per le pubbliche amministrazioni, le imprese, le università e gli enti di ricerca per affrontare le tematiche legate alle “smart cities”, con l’obiettivo strategico di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, favorire la mobilità e utilizzare in modo intelligente risorse naturali e tecnologie - non impattanti - nelle reti urbane e le aree metropolitane. L’idea di città diffusa è il cuore della proposta approvata e pensata dalla parte industriale del Distretto Tecnologico TeRN ed è la princi- pale sfida su cui punta la Regione Basilicata. “Sono stati individuati tutta una serie di di- mostratori che saranno realizzati nella Regio- ne e che diventeranno poi prototipi esportabili anche all’estero - ha affermato Colangelo -. Questo è, infatti, l’obiettivo principale del Di- stretto Tecnologico: mettere a punto modelli facilmente esportabili e vendibili all’estero, con benefici per tutti, per le istituzioni, i ri- cercatori e le imprese”. Il ruolo del distretto tecnologico TeRN in Europa Un momento dell’incontro con il ministro della Ricerca Scientifica Francesco Profumo, il presidente della giunta regionale De Filippo e i vertici di TeRN T eRN, saldamente inserito nel contesto europeo del- la ricerca, attualmente coordina il progetto Istimes “Integrated System for Transport Infrastructures Sur- veillance and Monitoring Electro-magnetic Sensing” che è stato approvato nell’ambito di un bando del VII Programma Quadro dell’Unione Europea, nei settori della Security e dell’Ict, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro. Il progetto Istimes propone lo sviluppo di un sistema in- novativo per il monitoraggio di infrastrutture civili di interesse strategico in aree ad elevato rischio naturale mediante l’integrazione di sensoristica elettromagneti- ca avanzata ed infrastrutture web-based per la gestione e la condivisione dati. Inoltre TeRN è partner del progetto Doris-“Ground De- formations Risk Scenarios: an Advanced Assessment Service”, finanziato all’interno della Call FP7-Space, che ha come obiettivo strategico la realizzazione di un downstream service Gmes nel settore della mitigazio- ne del rischio frane ed è uno dei partners del progetto Doris_Net – “Downstream Observatory organized by Regions active in Space network” finanziato all’interno della Call FP7-Space che ha come obiettivo la diffusione di servizi e prodotti innovativi basati sulle tecnologie spaziali. Oltre ai progetti europei, TeRN promuove an- che attività di collaborazione con i paesi del bacino del Mediterraneo e paesi terzi. In conclusione, TeRN ritiene strategico raccogliere le sfide del nuovo programma europeo per i finanziamenti alla ricerca ed alla innovazione Horizon 2020 ed inten- de ulteriormente potenziare la propria partecipazione a progetti europei per promuovere l’internazionalizza- zione del sistema delle Pmi ed aumentarne la compe- titività. Il governatore della Basilicata Vito De Filippo e il presidente di TeRN Antonio Colangelo presidente TeRN Schema del progetto di ricerca Istimes

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Fare impresa al Sud 17EventiLunedì 2 luglio 2012

SMART Basilicata: dare soluzioni a problemi di scala urbana. Come fare sistema per battere la crisi

nuto in maniera convinta dal-la Regione, tanto che la Basi-licata è una delle poche realtà a presentarsi compatta, con i suoi protagonisti - sottolinea Colangelo -. Quello di TeRN, dunque si conferma essere un modello di sviluppo capace di accettare le sfide, anche quelle più strategiche, in ambito eu-ropeo”.Va sottolineata la capacità dei partner del consorzio di met-tere in campo competenze, metodologie di ricerca ed at-tività per monitorare le strut-ture abitative e produttive in aree ad elevato rischio sismi-co al fine di metterle in sicu-rezza, onde evitare la perdita di vite umane e costi sociali ed economici impattanti sulle future generazioni.Questo aspetto è particolar-mente rilevante in questa fase storica, anche dopo i dram-matici eventi naturali che hanno colpito l’Emilia.

■■■ TERN / Il distretto, nato nel 2005, opera con il pieno appoggio dalla Regione Basilicata

L’innovazione in Basilicata per monitorare i rischi naturali e antropiciProdotti e metodologie nati dalla ricerca in tecnologie spaziali si utilizzano in diversi ambiti applicativi. Il consorzio conta oltre 700 dipendenti e un fatturato di 60 milioni di euro

TeRN “Tecnologie per le Osservazioni della Terra

e i Rischi Naturali” è uno dei primi Distretti Tecnologici d’Italia, costituitosi nel 2005, con il finanziamento del Miur e nell’ambito di un Accordo di Programma Quadro tra Miur, Mef e Regione Basili-cata. Obiettivo strategico del Di-stretto TeRN è lo sviluppo di attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo, nel campo delle tecnologie spaziali per il monitoraggio e la mitigazione dei rischi natu-rali ed ambientali.Queste attività, mirate a sod-disfare esigenze legate alla sicurezza e alla protezione civile, consentono di svilup-pare prodotti, metodologie e tecnologie che possono es-sere facilmente utilizzate in altri ambiti applicativi quali ad esempio la scoperta, il mo-nitoraggio e la protezione dei beni culturali e monumentali, la gestione delle risorse (idri-che, agricole, forestali), la ca-ratterizzazione della qualità delle acque e dei suoli, la de-sertificazione, la prevenzione del rischio sismico, il cambia-mento climatico.TeRN è un consorzio pub-blico - privato, formato per il 51% da partner pubblici (Arpab - Regione Basilicata, Cnr, Enea, Reluis, Università degli Studi della Basilicata) e per il 49% da partner privati (e-Geos e Createc, consorzio di 20 Pmi lucane). La struttura organizzativa a “tripla elica” (ricerca - au-

torità locali - imprese) del consorzio è in linea con le politiche europee sui cluster tecnologici e rappresenta uno strumento particolarmen-te efficace per aumentare la competitività e promuovere l’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale.Questa struttura di governan-ce è frutto della collaborazio-ne e del dialogo tra gli attori principali dello sviluppo del territorio: “La costituzione di TeRN segna, per la prima volta, la nascita di un dialogo costruttivo fra tutti gli attori in campo, consentendo di su-perare i limiti che da sempre hanno segnato una riduzione della competitività.” - afferma il presidente Antonio Colan-gelo, espressione della parte industriale del Distretto, che ha, come obiettivo priorita-rio, quello di rendere TeRN una struttura sempre più sta-bile e presente nei rapporti internazionali per generare

positive ricadute sul territorio lucano. TeRN, che oggi conta oltre 700 addetti, un fatturato di 60 milioni di euro all’anno e progetti per un valore com-plessivo di 30 milioni, è an-che tra i fondatori di Nereus, la Rete delle Regioni Europee per l’osservazione della Terra. “Il Distretto è voluto e soste-

Smart Basilicata è il progetto approvato dal Miur e presentato da una compagine che

vede come capofila e coordinatore il Distretto Tecnologico TeRN, unitamente ad Enel Spa,

Università degli Studi della Basilicata, Cnr ed Enea.Si tratta di un bando da 240 milioni di euro che il Governo, seguendo un’indicazione della

Commissione europea, ha lanciato lo scorso marzo per il progetto Smart Cities nelle re-gioni del Mezzogiorno e che mira allo svilup-po di modelli innova-tivi finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana e me-tropolitana tramite un insieme di tecnologie, applicazioni, modelli di integrazione e inclu-sione.Il bando europeo, de-dicato alle regioni di convergenza era aper-to anche alle regioni di transizione, quali Abruzzo, Molise, Basi-licata e Sardegna, per le quali non era prevista

dotazione finanziaria, se non quella even-tualmente messa a disposizione dalle pubbli-che amministrazioni. In questo contesto, la Regione Basilicata si è così convinta della necessità di dare forza e stabilità al Distretto TeRN che ha accettato di attivare i propri fondi. “Noi abbiamo partecipato a questo bando con risorse regionali e abbiamo voluto chiudere un accordo con il ministro Profumo su una prima possibilità, quella di contribuire con al-meno 10 milioni di euro perché progettualità come Smart Basilicata ci appaiono oggetti-vamente appuntamenti rilevanti e straordi-nari per il nostro territorio” ha affermato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. La dichiarata disponibilità, da parte del go-vernatore lucano, ha trovato, dal punto di vi-sta operativo, il pieno supporto dell’assessora-to Regionale alle Attività Produttive, che, in questi mesi, ha assicurato una indispensabile capacità di coordinamento amministrativo e tecnico dei soggetti in campo. Non a caso l’azione complessiva della Regione è stata par-ticolarmente apprezzata dal ministro della Ricerca Scientifica, Francesco Profumo: “Cre-

do che ci sia un segnale molto forte, proprio grazie ai presidenti delle Regioni. Questa vol-ta è il sud che fa da traino per il Paese e per questo io devo ringraziarli molto per la loro attenzione”.Si tratta, quindi, di una straordinaria op-portunità per le pubbliche amministrazioni, le imprese, le università e gli enti di ricerca per affrontare le tematiche legate alle “smart cities”, con l’obiettivo strategico di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, favorire la mobilità e utilizzare in modo intelligente risorse naturali e tecnologie - non impattanti - nelle reti urbane e le aree metropolitane. L’idea di città diffusa è il cuore della proposta approvata e pensata dalla parte industriale del Distretto Tecnologico TeRN ed è la princi-pale sfida su cui punta la Regione Basilicata. “Sono stati individuati tutta una serie di di-mostratori che saranno realizzati nella Regio-ne e che diventeranno poi prototipi esportabili anche all’estero - ha affermato Colangelo -. Questo è, infatti, l’obiettivo principale del Di-stretto Tecnologico: mettere a punto modelli facilmente esportabili e vendibili all’estero, con benefici per tutti, per le istituzioni, i ri-cercatori e le imprese”.

Il ruolo del distretto tecnologico TeRN in Europa

Un momento dell’incontro con il ministro della Ricerca Scientifica Francesco Profumo, il presidente della giunta regionale De Filippo e i vertici di TeRN

TeRN, saldamente inserito nel contesto europeo del-la ricerca, attualmente coordina il progetto Istimes

“Integrated System for Transport Infrastructures Sur-veillance and Monitoring Electro-magnetic Sensing” che è stato approvato nell’ambito di un bando del VII Programma Quadro dell’Unione Europea, nei settori della Security e dell’Ict, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro. Il progetto Istimes propone lo sviluppo di un sistema in-novativo per il monitoraggio di infrastrutture civili di interesse strategico in aree ad elevato rischio naturale mediante l’integrazione di sensoristica elettromagneti-ca avanzata ed infrastrutture web-based per la gestione e la condivisione dati.

Inoltre TeRN è partner del progetto Doris-“Ground De-formations Risk Scenarios: an Advanced Assessment Service”, finanziato all’interno della Call FP7-Space, che ha come obiettivo strategico la realizzazione di un downstream service Gmes nel settore della mitigazio-ne del rischio frane ed è uno dei partners del progetto Doris_Net – “Downstream Observatory organized by Regions active in Space network” finanziato all’interno della Call FP7-Space che ha come obiettivo la diffusione di servizi e prodotti innovativi basati sulle tecnologie spaziali. Oltre ai progetti europei, TeRN promuove an-che attività di collaborazione con i paesi del bacino del Mediterraneo e paesi terzi.In conclusione, TeRN ritiene strategico raccogliere le sfide del nuovo programma europeo per i finanziamenti alla ricerca ed alla innovazione Horizon 2020 ed inten-de ulteriormente potenziare la propria partecipazione a progetti europei per promuovere l’internazionalizza-zione del sistema delle Pmi ed aumentarne la compe-titività.

Il governatore della Basilicata Vito De Filippo e il presidente di TeRN

Antonio Colangelo presidente TeRN

Schema del progetto di ricerca Istimes