Teologia Dogmatica 3

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Teologia Dogmatica 3 – prof. Francesco Neri Sintesi del programma: Protologia → mistero della creazione, significato della figura teologica della creazione, delle creature (angeli, uomini, animali etc.) Relazione tra uomo e Dio (grazia) → il mistero della caduta, la redenzione, la vita dell’uomo redento L’escatologia 06.10.2014 Antropologia teologica I contenuti dell’antropologia ci sono sempre stati fin dai padri della Chiesa, ma sono sempre stati seminati in ordine sparso. Il contenuto della grazia (Agostino è intervenuto diverse volte in merito); il contenuto dell’escatologia eccetera. Poi è venuto il primato della soggettività, secondo il quale l’oggetto importante ma in relazione alla rielaborazione del soggetto. Ad esempio l’uomo vede le cose con colori diversi rispetto come le vede un cane. A seconda del soggetto le cose sono diverse, ad esempio una mosca vedere cose diversamente da noi; l’ho fatto per gli uomini e differente da quello di un cane. Il primato della soggettività è caratteristico della cultura moderna, ciò con Giovanni Paolo II ha significato la cosiddetta svolta teologica. Ranner afferma che l’uomo non è comprensibile senza guardare a Cristo verbo fatto carne; non puoi capire Cristo senza capire l’antropologia; la parola non si capisce senza la grammatica. L’uomo trova spiegazione al suo mistero guardando a Cristo, che è l’Adamo autentico, facendo ciò l’uomo diventa più uomo. Nell’antropologia sono stati inseriti tutti questi temi: Protologia, grazia, escatologia. Si tratta quindi di una disciplina recente non nei contenuti ma nella sua strutturazione. La Protologia (scienza della realtà prima)

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ottimo per la scuola

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Teologia Dogmatica 3 prof. Francesco NeriSintesi del programma: Protologia mistero della creazione, significato della figura teologica della creazione, delle creature (angeli, uomini, animali etc.) Relazione tra uomo e Dio (grazia) il mistero della caduta, la redenzione, la vita delluomo redento Lescatologia06.10.2014Antropologia teologicaI contenuti dellantropologia ci sono sempre stati fin dai padri della Chiesa, ma sono sempre stati seminati in ordine sparso. Il contenuto della grazia (Agostino intervenuto diverse volte in merito); il contenuto dellescatologia eccetera. Poi venuto il primato della soggettivit, secondo il quale loggetto importante ma in relazione alla rielaborazione del soggetto. Ad esempio luomo vede le cose con colori diversi rispetto come le vede un cane. A seconda del soggetto le cose sono diverse, ad esempio una mosca vedere cose diversamente da noi; lho fatto per gli uomini e differente da quello di un cane.Il primato della soggettivit caratteristico della cultura moderna, ci con Giovanni Paolo II ha significato la cosiddetta svolta teologica. Ranner afferma che luomo non comprensibile senza guardare a Cristo verbo fatto carne; non puoi capire Cristo senza capire lantropologia; la parola non si capisce senza la grammatica.Luomo trova spiegazione al suo mistero guardando a Cristo, che lAdamo autentico, facendo ci luomo diventa pi uomo. Nellantropologia sono stati inseriti tutti questi temi: Protologia, grazia, escatologia. Si tratta quindi di una disciplina recente non nei contenuti ma nella sua strutturazione.La Protologia (scienza della realt prima)Il primo racconto della creazione: il significato ontologico, teologico di creazione essa lazione divina con la quale Dio compie unopera che solo di Dio, attraverso la creazione Dio d origine a una novit. Alla luce di ci la creazione solo del creatore, di Dio. Spesso parliamo di creatore riferendoci allartista, il quale per a differenza di Dio parte da qualcosa che gi esistente. La creazione e linsieme di ci che scaturisce dallazione creatrice di Dio, linsieme delle cose create. La creazione non un evento, una relazione, tra creatore creatura, c una relazione fondativa creativa ininterrotta.La creatura non spiega se stessa senza far riferimento a questa relazione con il creatore. La relazione di dipendenza creatura/creatore: creazione, esprime che tutti siamo dipendenti da Dio. Lantropologia teologica non pu non dialogare con le altre antropologie, non pu non affermare che tutto dipende da Dio in modo costitutivo. Non bisogna quindi cadere nel concordismo ovvero sforzarsi di mettere insieme i dati della scrittura riguard la creazione con quelli della scienza. Allo stesso modo non bisogna cadere nel fondamentalismo ovvero pretendere di far derivare dalla Bibbia conoscenze scientifiche, la Bibbia non n un testo scientifico non un mito.Primo Giorno (Genesi1,1-1,5):Azione compiuta in principio, si usa il verbo creare, bar, che riguarda lazione creatrice di Dio, lazione propria di Dio, bar significa tirare fuori dal nulla. unazione compiuta da Dio senza sforzo, senza combattere altre divinit o altre potenze primordiali.Cosa crea: il cielo e la terra, siamo in presenza di un merisma si dicono i due estremi per indicare che Dio crea tutto. Non c materiale preesistente a cui Dio mette ordine ma si tratta di una creazione ex nilo, dal nulla.1,2: si parla di terra informe, deserta, di abisso. Abisso, caos primordiale, sul quale lo spirito aleggiava, vibrava, si tratta di una situazione di grande energia. C un cambio di registro, sembra che dallarmonia iniziale, si passi al caos primordiale, tutte le cose sono in pericolo, possono rituffarsi nel caos primordiale se Dio non le ritraesse da esso e non le portasse dal caos al cosmo.1,3: Dio disse Dio crea attraverso la parola, non attraverso accoppiamenti, senza sforzo chiama le cose dal non essere allessere. La prima creatura della luce, realt che attraversa tutta la materia creata, la prima delle creature perch a somiglianza con Dio, e la pi bella di tutte le creature, senza di essa non potremmo vedere e sperimentare la bellezza delle altre creature. La luce ovunque e nessuno pu impadronirsi di essa, grazie ad essa vivono tutte le creature la creatura che tra le tante parla di Dio, Dio come la luce ovunque e come la luce nessuno pu impadronirsi di lui.Dio compie unaltra opera: la benedizione vide che era cosa buona.Dio compie: la separazione delle tenebre dalla luce, Dio d il nome sia alla luce che alle tenebre, ma la benedizione data solo la luce perch le tenebre significano buio, sonno, ritorno alla morte, rischio di ricaderci.Dio dona un nome: questo significa il potere che Dio ha su di esse, significa avere in mano il segreto sulla realt a cui viene dato il nome.1) Creazione della luceSeparazione della luce dalle tenebre PRIMO GIORNODenominazione giorno/notteBenedizione solo per la luce

Secondo Giorno:La seconda opera: separazione delle acque tra di loro, nelle acque di sopra da quelle di sotto; il cielo riceve un nome: firmamento, esso separa le acque di sopra dalle acque di sotto. Non vi la benedizione perch verr data ad opera completata il terzo giorno.

Terzo giorno: Compare lasciutto: la terra; Dio d il nome alla terra e al mare. Dio vide che era cosa buona (benedizione). Il terzo giorno viene compiuta la quarta opera: la vegetazione la terra produca germogli Dio vide che era cosa buona (seconda benedizione). La terra esiste per produrre la vegetazione, la terra non creatrice ma madre: partorisce vegetali. La terra non produce la vita ma i vegetali che non sono considerati viventi. Nel terzo giorno abbiamo due opere e due benedizioni.

Quarto giorno:Abbiamo la quinta opera: la creazione degli astri. Ma non viene dato ad essi il nome di sole di luna ma di giorno e di notte, per evitare di mescolarsi con il culto degli astri delle culture circostanti dove sole luna erano divinizzati. Si fa ci per prendere le distanze dallesistenza di altre divinit e dal fatto che queste realt potessero influenzare la vita umana. Questi astri non producono luce ma la trasmettono, servono per diffondere la luce del creato, la realt.

Quinto giorno:Nel quinto giorno abbiamo la sesta opera, la vita compare attraverso gli animali (mostri marini, pesci, uccelli; i primi due vivono nel mare mentre gli uccelli nel cielo). Si tratta degli animali pi lontani dalluomo, si inizia quindi degli animali che non condividono con luomo lambiente vitale. Si tratta dei viventi pi lontani dalluomo per lambiente in cui vivono: il cielo e il mare. Segue la benedizione.

Sesto giorno: La terra produca esseri viventi secondo la loro specie, segue la benedizione. Si tratta di esseri che condividono con luomo lambiente. La terra produce animali e vegetali. Segue la creazione delluomo con il termine FACCIAMO, si utilizza il plurale non per indicare la trinit ma per sottolineare limportanza di ci che sta per avvenire. Il creatore celeste prende la decisione di arrivare alla creazione delluomo. Si afferma quella che la funzione delluomo: DOMINARE gli uccelli, i pesci, gli animali selvatici, i rettili ma non si parla di dominio di esso sui mostri marini, su questi Dio non d alluomo il controllo, a Dio fa piacere che qualcosa della creazione sfugga al controllo delluomo. Viene usato tre volte il termine creare (Gn 1,27), torna il verbo bar (azione che produce novit senza sforzo), il suo utilizzo per tre volte sottolinea la straordinaria importanza.IMMAGINE e SOMIGLIANZA, il primo termine esprime convergenza e divergenza, unimmagine pu non essere somigliante si pensi ad esempio dun ritratto fatto male; limmagine indica questa relazione tra luomo e Dio. Il secondo termine, somiglianza, la corrispondenza tra luomo e Dio. Inoltre presente la bipolarit tra maschile e femminile ed infine compare la benedizione (1,28). C un legame che accomuna luomo agli esseri viventi, agli animali, che sono fratelli delluomo infatti non vengono lui dati in pasto. E si condividono con luomo il cibo e la terra dove vivono e la benedizione. Tutto ci finir con il peccato originale.1,31: vide che era cosa molto buona, abbiamo un rafforzamento della benedizione.

Settimo giorno:Siamo al culmine della creazione, il riposo di Dio, che rappresenta la meta di tutto ovvero entrare nel riposo di Dio. Infatti la domenica nei prefazi e prefigurata come riposo di Dio. unanticipazione delleternit per questo racconto non termina con e fu sera e fu mattina.

Lettura teologica di quanto detto su Dio e il cosmoSu Dio: si afferma che onnipotente perch ha compiuto lopera della creazione da solo, senza aiuti e senza lottare con nessuno. Dio unico, solo, egli non si unisce ad altre divinit perch nasca la vita, egli crea verginalmente, la verginit un attributo divino. Egli crea senza sforzo, non vi una lotta contro un essere primordiale, tutto il creato con facilit, con la forza della sua parola. Dio d lessere alle cose, nellessere si trova il segreto di cui le cose sono portatrici, cosa una creatura lo sa solo Dio solo da esso possiamo conoscere.Alla luce di quanto detto i gradi dellontologia biblica sono due: il creatore e la creatura. Tutte le creature vengono da Dio, non c un Dio buono da qui vengono le creature buone in Dio cattivo da qui vengono le creature cattive. Tutta la creazione buona infatti tutto nasce nel segno della benedizione. Il cosmo e una realt ordinata dotata di bellezze di gerarchia, piramidale, non un caos bens un cosmo. Dio introduce una gerarchia, un ordine, le creature non sono tutti uguali, luomo al vertice della piramide e non n animale n Dio, porta con s il paradosso di trovarsi dallatto degli animali ma di portare anche limmagine di Dio. Quindi si trova a met tra gli animali e partecipa qualcosa di Dio.

07.10.2014Il secondo racconto della creazioneNel primo racconto compare lelemento del tempo escludendo cos il mito della narrazione, facendo ci si vuole escludere che si tratti di un mito perch vuole raccontare una verit che ha a che fare con la storia sebbene il rivestimento sia quello del mito.Nel giorno Riferimento al tempo;Acqua lacqua ha un ruolo vivificante, nel secondo racconto essa un ruolo che nel precedente non aveva, lacqua ha a che fare con la vita.Plasmazione plasm luomo luomo tratto dalla polvere la parola ADAM significa il fatto di terra, questo protoplasto (pupazzo di terra) prende vita con il soffio del pneuma, luomo che si diventa un NEFESH qualcosa di vivo.Giardino Dio prepara unoasi cinta da alberi per luomo, al quale luomo viene affidato, si tratta di un dono di Dio per luomo. Allinterno di questo giardino ci sono due alberi importanti: lalbero della vita e lalbero della conoscenza del bene del male. Vi inoltre la presenza di un fiume che irriga il giardino il quale dopo aver attraversato il giardino si divide in quattro fiumi, si tratta dei quattro grandi fiumi dellantichit. La pericolo per dei fiumi sul discorso delluomo non centra nulla. Luomo posto nel giardino con la funzione di coltivarlo e di custodirlo, luomo deve coltivare custodire la terra, il creato, questa una concezione innovativa perch il lavoro ai tempi dellimpero romano era considerato una cosa indegna.Tu potrai mangiare Ma dellalbero della conoscenza del bene del male non devi mangiare lalbero della vita lalbero attraverso il quale luomo nutrendosi viveva; lalbero della conoscenza del bene e del male invece pone laccento sulla merisma bene-male e ci sta ad indicare la conoscenza di tutto. Bene e male significano ci che fa bene e ci che fa male, ci che etico e ci che non lo ; non spetta alluomo determinare ci che bene ci che male.Altro accento posto sulla conoscenza, essa pu portare alla superbia che a sua volta porta alla rivolta nei confronti di Dio. San Tommaso afferma che si pu conoscere per stupore o per furore, per stupore alla SantAgostino per incontrare Dio; per furore non per incontrare Dio ma per possederlo.La conoscenza nellesperienza delluomo significa potere, chi conosce pu; sapere quindi come potere, tale definizione quella preferita dal professore. Lalbero della conoscenza del bene e del male significa impadronirsi del potere ovvero pi sai, pi puoi. Il potere ci che luomo deve evitare, ovvero il dominio sugli altri. Luomo non deve mangiare da questalbero, luomo fatto signore di tutto ma con un limite, luomo un signore a sovranit limitata, deve vivere il potere ricevuto da Dio, la sua superiorit, nellobbedienza a Dio. Ha potest di dominio nei confronti delle creature ma tale potest deve viverla nellobbedienza a Dio. Se non obbedisce a ci dovr morire, morir in modo certo se disobbedir a Dio, morir con certezza. Questa oasi dove viene messo luomo viene arricchita: non bene che luomo sia solo voglio fargli un aiuto che gli corrisponda questaiuto per non arriva subito, nellaffermare ci viene ribadita la differenza ontologica tra luomo e gli animali. Plasm ogni sorta di animali selvatici ai quali luomo da un nome, ci "evidenzia lasimmetria tra luomo e gli animali, ma nessuno di questi lo corrispondeva. Scende un torpore tolse una costola con la costola form una donna e la condusse alluomo allora luomo disse luomo enuncia il nome, non lui a deciderlo, annuncia il nome della donna ma non in modo da essere lui a stabilirlo a differenza di come fa con gli animali, ci sta a significare che non c differenza tra luomo e la donna bens parit e reciprocit; questa reciprocit con il tempo si deteriorata fino ad arrivare al dominio delluomo su di essa. Per questo luomo lascer suo padre sua madre ad una certa et i figli lasciano la loro famiglia per formarne unaltra, ci avviene per volont di Dio. I due saranno una unica carne il riferimento con tale affermazione non allunione sessuale ma al figlio generato.

Lo sviluppo storico della creazione nellantico testamentoLa fede biblica e una fede che si basa sulla storia, lesperienza che ha fatto luomo nella storia di Dio Salvatore.1) Prima dellesilio: si parla di alleanza tra Dio e luomo legata a tutta lumanit; si pensi al diluvio universale e allarcobaleno attraverso il quale viene unito il cielo e la terra, la prima alleanza.2) Durante lesilio: deutero Isaia, il profeta addita la creazione a rassicurare il popolo che chi ha creato il cielo e la terra manterr la sua promessa (Isaia 40) elevate in alto i vostri occhi e guardate che ha creato tali cose Dio e visto come una specie di pastore che fa uscire tutte le creature dal non essere; inoltre si ha di Dio una visione stabile. Lesodo primordiale stato dal non essere allarmonia del cosmo. Per il sacerdotale della creazione e una specie di esodo. Salmo 8: o Signore nostro Dio quanto grande il tuo nome su tutta la terra; nel salmo 148 si invita alla creazione a lodare Dio. A questo periodo post esilico appartiene la letteratura sapienziali. In questo periodo si concentra nei salmi che hanno a che fare con il mistero della creazione.3) Posta esilico: lapocalittica, incoraggia a tenere duro durante la persecuzione, si afferma che lultima parola di Dio io faccio cieli nuovi e terra nuova. Nei Maccabei abbiamo la figura della madre che invita il figlio a guardare il cielo alla terra, affermando che colui che ha fatto ci lo restituir a lei; chi ha fatto la prima creazione far la seconda creazione.Affermazioni teologiche su Dio1) Eternit di Dio: Dio era prima indipendentemente dal cosmo, Dio eterno, esiste prima del tempo e fuori dal tempo. Il tempo inizia con la creazione.2) Lunicit di Dio: non ci sono nemici da sconfiggere perch possa avere inizio lopera della creazione, n aiutanti, Dio fa tutto da solo.3) Lonnipotenza di Dio: Dio non ha nemici contro cui lottare, non incontra resistenza da parte di nessuno, Dio crea con la parola senza sforzo, ci che divino senza sforzo.4) Dio il Signore del cosmo e della storia: esistono 2 di ontologia, sia la creazione che la storia hanno solo un dominus, Dio e Signore del cosmo e della storia. In tutta la storia si fa presente, la creazione la premessa dellintervento di Dio nella storia.5) Dio in pace: il settimo giorno il giorno del riposo di Dio, lessere in pace di Dio sua caratteristica. Egli opera sempre, sempre presente alla realt da lui creata, non si disinteressa da quanto creato. 6) Questa sua operativit significa relazionalit quindi egli non impersonale ma ha carattere soggettivo, entra in relazione con luomo e luomo con lui. Dio si piega nella relazione attraverso lalleanza, il nome di questa relazione con le realt create misericordia, la misericordia e il nome della cura che Dio ha della creazione (sal 136).Dio capace di relazione con la creatura misericordia

Affermazioni teologiche sul cosmoIl cosmo nasce nel segno della benedizione, tutto esiste perch Dio con la sua parola chiama le cose allesistenza, con la sua parola le benedice. 1) Tutte le creature sono fatte da Dio e tutte le creature pertanto sono buone. 2) Non c una parte buona e una cattiva della creazione perch tutto fatto del Dio con la sua benedizione.3) Una cosa il creatore e unaltra cosa la creatura; nel mondo della Bibbia ci sono 2 dellessere, la creatura resta sempre creatura. Il paradiso non annulla questa differenza ontologica noi rimarremo noi e Dio rimarr Dio.4) Ci viene detto che il cosmo una realt armoniosa e gerarchica creato gradualmente. Nella gerarchia luomo ha un primato sul creato.5) Il cosmo vive un perenne esodo dal caos, nel quale pu ritornare sempre.Affermazioni sulluomo alla luce della teologia veterotestamentaria1) per i greci al centro cera il cosmo (Dio-cosmo-uomo), nella Bibbia al centro c luomo (Dio-uomo-cosmo). La prima una prospettiva cosmo centrica, la seconda una prospettiva antropocentrica, intorno alluomo Dio costruisce il cosmo.2) Luomo un paradosso perch fatto di terra, dominus sulle creature infatti da un nome ad esse, con gli animali terrestri condivide casa e mensa ovvero cibo erba verde. Ma allo stesso tempo luomo immagine di Dio, ci detto solo per lui, se si vuole capire se stesso deve guardare Dio e non agli animali. Luomo si spiega di pi nel rapporto con il creatore che nel rapporto con le creature. Lanimale fa lanimale ed se stesso, lalbero fa lalbero ed se stesso, luomo attraverso la grazia se stesso, egli ha a che fare con Dio pi delle altre creature, se luomo vuole cercare nella creazione una traccia di Dio questa la pu trovare solo in se stesso. Nelluomo ci che rappresenta la cifra dellimmagine di Dio che in lui, ci che deve guardare dentro di s per arrivare Dio la relazionalit, lapertura alla procreazione, la nostra capacit di relazione uomo-donna.

I dati biblici del mistero della creazione nel nuovo testamentoDobbiamo evitare una lettura fondamentalista della sacra scrittura, anche lantico testamento deve essere riletto alla luce di Cristo ovvero della sua incarnazione e resurrezione. Cristo lesegeta. Anche il mistero della creazione quindi deve essere letto alla luce di Cristo.La creazione nella predicazione di Ges1) Ges fa riferimento alla creazione come qualcosa di scontato, la creazione usata da Ges come momento ALPHA della storia della salvezza; prima della formazione del mondo, allinizio non era cos (in riferimento al divorzio) si tratta di affermazioni di Ges attraverso le quali egli fa riferimento allinizio della creazione.2) La creazione presente in Ges facendo riferimento al mondo dellagricoltura come nel caso della citazione del granello di senape; della pesca (le reti); della pastorizia (pecore, buon pastore); della casa (lievito, pane).3) Ges afferma la provvidenza, Dio si prende cura delle creature, di ci che ha creato guardate come crescono i gigli del campo, guardate gli uccelli del cielo. Questa provvidenza allargata anche i malvagi e agli ingrati infatti Dio fa piovere sui giusti e ingiusti.4) Ges fa riferimento alla creazione come momento originario, si sente chiamato a ripristinare ci che era la creazione al momento originario. Si pensi ad esempio al sabato diventato un tormento per gli ebrei, Ges lo riporta alla condizione originaria affermando che il sabato per luomo, definendosi signore del sabato. Vuole riportare le cose allo stato originario anche riguardo luomo alla donna ad esempio nel caso del divorzio in principio non era cos. Anche riguardo la condizione attuale delluomo (malattia, mortalit) con la sua azione terapeutica riporta luomo alla sua condizione originaria.La creazione nella predicazione della ChiesaPaolo nel discorso ad Atene prima di annunciare Ges e la risurrezione, si rivolge agli ateniesi parlando del Dio creatore in cui tutti crediamo. Poi annuncia Cristo crocifisso risorto, Ges il nuovo Adamo, con Ges inizia la nuova creazione, in esso si coniuga escatologia e protologia.13.10.14Ruolo di Cristo nel NT: nel nuovo testamento si mette in evidenza il ruolo di Cristo nella creazione, Ges dice che Dio il creatore, ci invita a considerare il mistero della creazione. Che Dio sia il creatore lo dice Ges per primo guardate gli uccelli del cielo Guardate i gigli del campo.1Cor 15, 45-49: viene trattata la tematica del nuovo Adamo che entra prepotentemente nella creazione delluomo. Il primo Adamo un essere vivente perch riceve in prestito lo spirito la Ruh; il nuovo Adamo ovvero lAdamo escatologico, Cristo, diventa spirito donatore di vita, dona la Ruh.Altro aspetto che emerge e rapporto corpo spirituale, dove spirituale non sta per nuvoletta; e corpo animale, non inteso come bestialit. Il corpo spirituale il corpo il cui principio vitale il pneuma, mentre il corpo animale e il corpo il cui principio la psiuch, lanima, che immateriale, che ci rende vivi e che continuer la sua esistenza dopo la morte del corpo.In Cristo risorto il principio vitale lo spirito Santo, Cristo vive in eterno perch c uno spirito Santo ricevuto dal padre che lo rende vivo in eterno, pertanto luomo ricevendo lo spirito vive eternamente.Il secondo uomo viene dal cielo: contrapposizione tra antropologia dallalto e dal basso, evidenzia la primariet teologica di Cristo su Adamo; il primo Adamo si comprende alla luce dellAdamo escatologico ovvero di Cristo. LAdamo escatologico e Cristo risorto donatore della vita.1Cor 8,6: c un associazione del padre e di Cristo e una contrapposizione di questi alle realt create.Un solo Dioquesta affermazione la risposta al politeismo pagano e ci dice che le altre divinit non contano. Dal quale tutto proviene e verso il quale tutto si muove ci dice che Dio alpha e omega. Un solo signore Ges Cristo in virt del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui, evidenzia una causa efficiente e una causa finale che il padre una causa strumentale che Cristo. Il padre ci unisce a s attraverso Cristo perch ha associato a se Cristo durante la creazione.Col 1,15-20:si parla del primato di Cristo. Il mistero pasquale di Cristo e quello della creazione si compenetrano, di Ges si dice che lEIKON, limmagine, del Dio invisibile, si dice che Dio nessuno lha mai visto ma che Ges ce lo mostra nel mistero dellincarnazione. Linvisibilit di Dio un attributo del padre, eikon invece il termine utilizzato per indicare limmagine la somiglianza delluomo a Dio nel racconto della creazione. Prototokos: Ges il primogenito di tutta la creazione, il prototipo, con riguardando al quale, attraverso il quale Dio crea tutte le cose, il padre realizza la creazione. Ges migliorer questa terminologia passando dal prototokos (figlio con posizione di eccellenza, secondo San Paolo apostolo) che pu lasciare intendere che dopo ce ne siano altri, alla monoghenes, termine che esprime qualcosa di unico, e che quindi non ce ne sono altri.In lui furono create tutte le cose.. Create per mezzo di lui e in vista di lui.. Egli prima di tutte le cose e tutte lui sussistono Viene evidenziata la funzione cosmica di Cristo, si esclude che vi siano altre divinit che hanno creato il mondo, tutto fatto dal padre per mezzo del figlio. Tutte le cose sono buone, non ci sono creature di serie A e creature di serie B perch tutto fatto da Dio per mezzo di Ges Cristo.Troni, dominazioni, potenze Termini per dire che tutto fatto da Dio per mezzo di Cristo. La creazione non si spiega se non attraverso la mediazione di Cristo secondo San Paolo apostolo. Prototokos il modello al quale il padre guarda, tutta la creazione e quindi la premessa allincarnazione, quando Dio faceva Adamo pensava Cristo. San Paolo vuole dire che la creazione e tutta piena di Cristo, ed essa trova il suo momento alpha non quando sono stati fatti il cielo e la terra ma nella risurrezione. La nuova creazione che avviene in Cristo risorto e la vera creazione, il modo in cui Dio ha pensato la creazione si realizza in Cristo risorto. Cristo prototokos di coloro che risorgono dai morti. Si afferma la signoria di Cristo: Paolo indica la pienezza della presenza di Cristo nella creazione. nella croce siamo riconciliati, parla del sangue della croce complementariet tra mistero risurrezione e mistero creazione primato della Cristologia sullantropologia e la cosmologia la chiesa proviene dalla nuova creazione, Ges non mai senza alla chiesa ossia senza il suo corpo.Ef 1,3-10: compaiono due misteri riconciliazione con Dio mediante il suo sangue si parla del sangue di Cristo in particolare in questo scritto Paolino ricapitolazione di tutte le cose in Cristo Cristo e il capo di tutte le cose, esse vengono ricapitolati in esso Cristo e Salvatore perch per mezzo di lui tutte le cose sono state create in lui ci ha scelti prima della creazione del mondo questespressione afferma che Cristo il prima del cosmo, prima del mondo, Dio prima in mente Cristo, viene evidenziato il primato della Cristologia sullantropologia.Eb 1,1-3:funzione del figlio nel mistero della creazione. Mistero della redenzione della rivelazione, della storia della salvezza nel suo valore rivelativo e redentivo. colui per mezzo del quale Dio ci ha parlato ma nel mistero pasquale rivelazione e redenzione vanno insieme. anche colui mediante il quale ha fatto il mondo tale affermazione esprime che c unopera attribuita al padre per mezzo del figlio, che ha un ruolo nella creazione. Si riconosce Cristo un ruolo nel mistero della creazione. Si parla della funzione di Cristo come rivelatore che culmina nella redenzione. Si tratta di un testo dove la funzione di Cristo nella creazione esplicita.Gv 1,3-10:tutto stato fatto per mezzo di lui, Tale affermazione ha la funzione di escludere che esistano altre divinit e che esista una creazione buona e una creazione cattiva. Se tutte le cose le ha fatte lui, significa che sono buone. Per mezzo di lui ci dice che Dio fa attraverso di lui, dove lui il LOGOS. Dio fa tutto insieme al logos, sia nella creazione che e nella rivelazione, che luce, verit e amore; ci esclude che Dio abbia a che fare con la violenza (Benedetto XVI). Dio non si afferma con la violenza ma con il logos. Egli in pace con se stesso e compie tutto nella pace, perch le cose non le fa con la violenza ma con il logos. Tutto compiuto da Dio con il logos.Le teofanie sono sempre logofanie, quando Dio si manifesta lo fa attraverso il logos.Lo spirito Santo nella creazioneCosa si dice della creazione: nellAntico Testamento possiamo recuperare delle tracce che possiamo reinterpretare trinitariamente, ma ci sono anche degli elementi nuovi. I temi dellAntico Testamento vengono recuperati nel Nuovo Testamento.Nel primo racconto della creazione si parla di Ruh elohim, di spirito che aleggia sulle acque; nel secondo racconto luomo vive grazie ad essa, dalla parola e dal soffio di Dio sono fatte tutte le cose.Il salmo 33 trasmette che parola soffio sono collegati allopera di Dio nella creazione; il salmo 147 dice che Dio chiama le stelle una ad una, manda alla sua parola, fa soffiare il vento. Ancora una volta troviamo parole soffio. Si annuncia la funzione dello spirito Santo nella sua prerogativa di creare, grazie a lui si crea qualcosa di nuovo che prima non cera allincarnazione: su di te scender allo spirito Santo. Lo spirito Santo presiede allunione ipostatica, creando nel grembo di Maria lumanit del verbo, senza concorso delluomo. Nel momento dellincarnazione si esplicita la funzione dello spirito Santo nel mistero dellincarnazione.Il rapporto tra la trinit e la creazioneA Nicea si afferma che ci sono solo 2 di ontologia: creatore e creatore; a Costantinopoli 1 a proposito dello spirito Santo si afferma il suo ruolo riguardo la formazione dellumanit del verbo nel grembo di Maria, poi si dice che colui che dona la vita, non si dice esplicitamente che lo spirito Santo e creatore ma si dice ci che la sua natura divina e ci che fa: dalla vita.Il profilo trinitario della creazioneTutta la trinit ha creato il cosmo, solo la seconda persona si incarnata, e solo la terza si donata Pentecoste, essa un unico principio e opere inseparabilmente, ma ogni persona della trinit opera secondo le sue propriet. Nella creazione c unimpronta della trinit, essa agisce e lascia nella creazione delle tracce del suo agire.Dio unit e trinitariet, ovvero Dio uno e Torino, amore, relazione in se stesso, a seconda dellapproccio teologico trinitario c chi parte dallunit per arrivare alla trinit, e chi parte della trinit per arrivare allunit. In oriente si parte dalla trinit, in Occidente come fa SantAgostino, si parte dallunit. Se Dio uno tutto ci che compie ed attribuire inseparabilmente alla trinit, tranne le due missioni perch solo il figlio che si incarna ed solo lo spirito che si dona a Pentecoste, il figlio che manda lo spirito Santo dal padre, ma solo lo spirito Santo che viene Donato. Tutto questo, tutto il resto da attribuire inseparabilmente alla trinit, la creazione opera della trinit, ma in questo approccio sbiadisce lopera inseparabile della trinit (il padre come il padre, il figlio come il figlio, lo spirito come lo spirito) strada facendo tutto ci si perde e la trinit viene presentata come il solo Dio, sbiadendo larticolazione delle singole propriet.Interrogativi: possibile nella creazione recuperare le tracce della trinitariet di Dio? C unimpronta della trinit nella creazione? La creazione a un suo addentellato nelle processioni, quindi non a priori ma a posteriori. Come nella creazione c un riflesso delle missioni?

14.10.14Sistematica la creazione dal punto di vista sistematico1. Creazione come azione della trinit2. I tratti della creazioneCreazione come azione della trinitLa creazione ex nilo non dal nulla bens dallamore della trinit; le processioni allinterno della trinit sono necessarie secondo natura. Dio non sceglie di dar luogo alle processioni, necessario secondo natura che in Dio ci siano questi movimenti, queste processioni. Lessenza di Dio lamore, la relazione trinit.Le processioni non sono facoltative ma sono necessarie secondo lessenza divina. Per quanto riguarda la creazione non necessario per Dio creare le creature, potrebbe anche non esserci stata la creazione ma sempre ci sarebbe stato Dio e sarebbe stato trinit. Dio sufficiente a se stesso, trinit perch nella sua essenza essere trinit, relazione, amore.La creazione opera di tutta la trinit2 prospettive:1. Fra le processioni della creazione c un addentellato, pur non essendo necessaria la creazione Dio, quando Dio crea il presupposto della creazione si trova in Dio stesso. La creazione del figlio altro non che fare spazio, Dio si contrae perch laltro sia. Il padre pone una distanza nella quale si trova la relazione con il figlio. Nella processione il padre fa spazio ad altro da s, vuole che laltro da s sia. La processione fa scaturire il figlio che uguale al padre nella divinit, il figlio consustanziale perch generato. Nella creazione non cos, Dio fa spazio ad altro da s ma con una differenza ontologica: il creatore diverso dalla creatura, non viene trasmessa alla divinit come avviene nel caso del figlio dove si parla di generazione e non creazione. Dio vuole che esista un altro da s ma che non sia uguale nella divinit. Vi una creazione in quanto vi una generazione. La creazione trova il suo presupposto nella generazione. Addentellato tra il volere che laltro sia ad intra (generazione), ad extra (creazione). Nella creazione c quindi qualcosa che rispecchia il mistero della trinit. La missione del figlio e solo del figlio, quella dello spirito e solo dello spirito. La creazione creata dalla trinit inseparabilmente, creare appartiene allessenza divina posseduta dal padre, del figlio dello spirito. La creazione non appartiene alle propriet delle singole persone ma allessenza divina. La creazione quindi opera della trinit inseparabilmente. Nella natura divina tuttavia vi un ordine, vero che il padre in figlio sono consustanziali, ma il padre Dio da s, il figlio Dio dal padre, lo spirito Santo dal padre e dal figlio, quindi vi un ordine nella natura divina; cos lazione della trinit, la creazione, deve rispettare questordine. Tutta la trinit crea il mondo, ma il padre come padre, il figlio come figlio lo spirito come spirito, ogni persona partecipa con le sue propriet. Se nella natura divina di un ordine, nella creazione c qualcosa che rispecchia lordine della natura divina.San Tommaso, dice che ci avviene per appropriazione. Il gesto della creazione comune alle tre persone, appropriato al padre nel senso che il padre si appropria la creazione dal punto di vista della potenza, il figlio dal punto di vista della sapienza, lo spirito della bont.

Padre potenzaNel simbolo di fede si afferma credo in un solo Dio Padre onnipotente creatore del cielo e della terra Ma non solo il padre a creare, ma lo inseparabilmente dal figlio e dallo spirito. Il padre Dio da nessuno, non ricever divinit da altro, a differenza del figlio e dello spirito, il padre autoteos, per questo conviene appropriare al padre la creazione; questo fa scaturire dal nulla le cose, e appropriato al padre che non riceve da nessuno la sua essenza divina ma ce lha da s. Passare dal non essere allessere del padre.

Figlio sapienzaLa logica che accompagna la creazione, il progetto, il logos. In principio era il logos (Gv). Dio non fa nulla senza il logos, Dio agisce in vista di un senso, di un valore il logos fatto carne, Ges Cristo.Quando Dio crea ha in testa come progetto il logos fatto carne, la creazione trova il suo addentellato nella generazione del figlio. La sapienza, lintelligenza, con cui Dio compie le cose il logos, la seconda persona della trinit. Di conseguenza si appropria al figlio la creazione. Il mondo pieno di sapienza pertanto lo si appropria al figlio.

Spirito bontLo spirito Santo amore, amare significa accompagnare qualcuno a diventare se stesso. Lo spirito Santo riceve la divinit dal padre dal figlio, amare significa accompagnare lamato a diventare se stesso, vivere razionalmente in funzione della persona amata. Lo spirito Santo e colui a cui si appropria la creazione dal punto di vista della bont perch accompagna il credente alla piena conformit Cristo, ma anche accompagna il caos a diventare cosmo. Lo spirito Santo e lamore tra il padre il figlio ecco perch appropriato. Questo accompagnare qualcuno ad essere se stesso espressione di bont. lamore che accompagna il padre il figlio, pertanto partecipa alla creazione in quanto espressione di bont.

Quindi detto ci, possiamo dire che le propriet delle tre persone si rispecchiano nella creazione. Pertanto la creazione si pu appropriare a ciascuna delle tre persone, dal punto di vista della sapienza al figlio, dal punto di vista della bont allo spirito e dal punto di vista della potenza al padre. La paternit e del padre; la generazione e del figlio; lessere spirato dello spirito, il resto appartiene a tutte e tre le persone. Quando parliamo di appropriazione parliamo raggiungere conformit alla propriet di una persona attribuibile comunque alle tre persone, a differenza delle tre appena citate.Se cos vi unimpronta della trinit nella creazione? Nella tradizione sono elencate diverse prospettive:1) differenza: imago trinitatis vestigia trinitatis. Certamente nella creazione vi qualcosa che porta limpronta della trinit, lo dice la genesi ha fatto luomo alla donna a sua immagine e somiglianza imago dei imago trinitatis (s. Agostino) lanima lunica imago trinitatisma oltre a questa ci sono i vestigia trinitatis ovvero delle tracce. SantAgostino: cosa nelluomo immagine di Dio: certamente non ci che condivide con le altre creature come la corporeit, proprio delluomo e lanima razionale quindi in essa si trova limago trinitatis, c una perfetta corrispondenza trinit aria. Quando parliamo invece di vestigia essere sono differenti dalla perfetta corrispondenza trinit aria, parliamo di tracce.

Vestigia trinitatisNicol Cusano, offre degli schemi ternari per indicare queste tracce della trinit di Dio nella creazione. Pensiamo ad esempio le dimissioni dello spazio, lo spazio a tre dimensioni; ai tre colori fondamentali dei quali derivano gli altri; al padre, alla madre al figlio. Si tratta di elementi di realt ternarie che indicano tracce della trinit. Anche a San Bonaventura era caro questo schema per Mario. Sap 11,20: Dio ha fatto ogni cosa con misura, numero e peso. Secondo quanto affermato dal libro della sapienza di questo schema per Mario che accomuna tutte le creature. Nellanima umana, solo nelluomo vi un imago trinitatis, e questo indiscutibile; per quanto riguarda il discorso di Cusano sulle vestigia esso opinabile, una cosa e lo schema ternario, unaltra cosa la trinit. Ad esempio lo stesso numero tre indicato analogicamente per riferirci a Dio. Lunica imago Dei Ges Cristo, lui limmagine di Dio, noi siamo immagine dellimmagine. Lanima umana imago trinitatis, mentre il vero vestigium trinitatis e la croce. La creazione scaturisce dallamore della trinit.

Tiriamo le conseguenze: Dalla trinitariet di Dio deduciamo le caratteristiche della creazione come figura teologica. Cosa vuol dire creazione dal punto di vista teologico? La chiesa si dovuta confrontare con una serie di errori:1) Emanatismo: passaggio dalluno allmolteplice, con una progressiva caduta dallottimo al pessimo, la creazione alla luce di ci scaturisce da Dio ma sempre in modo pi scarso, ci toglie Dio la libert, se tutto scaturisce da Dio automaticamente non atto libero.2) Panteismo: parla di identit tra creatore creatura, ogni creature divina, tutto Dio, in questo modo viene sacrificata lautonomia della creatura; Dio crea e vuole che le creature siano autonoma; se tutto divino nulla creatura.3) Materialismo: esiste solo la creatura; tutto materia anche ci che chiamiamo spirituale, non esiste una realt spirituale, affermando questo si nega la trascendenza di Dio quindi non esiste una realt che sia trascendenza, assoluto. Non esiste distinzione ontologica.4) Deismo: Dio ha fatto il creato, ma non si interessa pi di esso, nega limmanenza di Dio, il fatto che Dio possa entrare nella storia, che possa rivelarsi.Questi sono gli errori dai quali il magistero nel corso del tempo si dovuto distanziare.La creazione dal punto di vista teologicoLa creazione dal punto di vista teologico relazione. Dire che il mondo e creato significa che ogni creatura e dipendente da Dio come dal proprio principio, senza il riferimento Dio la creatura sparisce. Creazione significa dipendenza, relazione dal suo creatore Dio, la creatura non pu capire se stessa se non in relazione Dio. Tutto ci che creato dipende strutturalmente dal creatore. Il fatto che tutte le cose sono create evidenzia la relazione con il creatore, al di fuori di questa relazione la creatura non pu realizzare e comprendere se stessa. Ognuno di noi caratterizzato dalla relazione con Dio che la nostra causa prima. Questa relazione la creazione.Quindi a noi fino ad un certo punto interessa ci che dice la scienza sulla creazione, perch ci non cambia nulla riguardo il senso teologico della creazione. Ci che conta non come sono andate le cose, ma che tutte le creature comprendano loro stesse alla luce del creatore. E la relazionalit che caratterizza la creatura, si tratta ovviamente di una relazione asimmetrica. La relazione e il nostro primo principio, senza relazione la creatura non spiega se stessa.Considereremo queste caratteristiche dellasserto fondamentale:1. La creazione atto libero2. Dio crea dal nulla3. Con la creazione inizia il tempo4. La creazione a una finalit5. La creazione un evento continuo di Dio, non avvenuta tutta x milioni di anni fa, non un evento puntuale ma riguarda ogni istante, in ogni istante sono chiamato allessere.La creazione e atto liberoLa creazione e libera, non un atto necessario, la generazione atto necessario perch appartiene allessenza di Dio che amore e relazione. Nulla costringe Dio a creare. Se Dio libero agisce secondo qualche valore, ma avrebbe potuto fare diversamente, questo non il migliore dei mondi possibili, lavrebbe potuto fare meglio. Dio non ha fatto il migliore dei mondi possibili ha fatto ci che ha voluto nella sua libert, che non libero arbitrio ma secondo il logos, Cristo. I valori che Dio persegue li capiamo alla luce di Cristo, posteriori.Dio crea dal nullaDio dal nulla chiama le cose dal non essere allessere, non ha bisogno di qualcosa che sia preesistente, non ha bisogno di nulla, Dio e libert, onnipotenza e tutto inizia quando Dio crea le cose perch Dio non ha bisogno di nulla, ci afferma la libert, lonnipotenza e la sapienza di Dio. Se non vi nulla dal quale Dio trae le cose abbiamo lesclusione del dualismo:1) in Dio nel mondo della divinit: problema platonico del Dio buono di serie A e del Dio cattivo di serie B, il demiurgo che crea il mondo. Dio non aveva bisogno di un collaboratore ma crea dal nulla, ci significa non c nessun collaboratore.2) Il dualismo non presente neanche nella creatura. Platone parlava di corpo e anima, di dualismo ontologico, di contrapposizione tra un qualcosa di buono qualcosa di cattivo. Aristotele parlava di dualismo nei termini di sostanze corporee e sostanze spirituali. Non c neanche il dualismo manicheo che affermava che vi era una creazione buona e una creazione cattiva. Affermare che Dio crea dal nulla significa escludere ogni forma di dualismo in Dio e nelle creature. Lunico dualismo che resta e quello ontologico biblico dove abbiamo 2: creatore e creatura.Se Dio crea dal nulla, egli crea pi per amore che ex nilo, Dio fa spazio allaltro da s, perch il creato esista, quindi lo spazio del creato e nel creatore, pertanto noi siamo in Dio perch egli fa in se spazio perch la creatura esista, fa spazio dentro di s come afferma San Paolo in lui ci muoviamo, esistiamo. Rm 4,17: Dio da la vita ai morti e chiama lesistenza le cose che non esistono San Paolo mette in relazione creazione e resurrezione, egli evidenzia un ordine: prima la risurrezione e poi la creazione sottolineando che questa valletta alla luce della risurrezione che la nuova creazione. Si tratta del prevalere dellamore del padre sul nulla attraverso la risurrezione del figlio.20.10.14La creazione come figura teologicaTerza caratteristica: nella creazione ha inizio lo spazio il tempo, la creazione segna il punto Alfa del tempo, ci significa che non c tempo prima della creazione, non c tempo in Dio, il tempo e misura del movimento, per esserci deve esserci uno spazio, se non c lo spazio non c tempo. Il tempo nasce con la creazione, prima di essa non c un tempo in Dio.Prospettiva Biblica: se la creazione scaturisce dallamore della trinit e se con essa inizia il tempo, esso riempito da un disegno di Dio, nel tempo Dio si fa presente. Nella concezione greca la storia non un insieme di casualit, i greci hanno inventato la storiografia, il racconto degli avvenimenti perch fossero conservati, ma la concezione greca e quella della ciclicit, gli avvenimenti si ripetono, e vi una prospettiva di salvezza nella storia.Nella prospettiva biblica Dio si fa presente nella storia, la prospettiva escatologica, il futuro e pi importante del passato perch in esso si compiono le promesse del passato. Nella storia c un disegno damore: prospettiva cristologica Ges Cristo e il centro del cosmo e della storia. Con la creazione il tempo riempito dalla storia, in essa Dio entra riempiendola con Cristo che della storia n il centro.Quarta caratteristica:finalit della creazione, Dio ha creato liberamente, non c stato nulla che lo abbia costretto al di fuori di lui a creare le cose. Dio e libert e non libero arbitrio, egli fa tutto con il Logos in vista di un valore da perseguire. La libert capacit delluomo di aderire al bene, questa una scintilla della libert di Dio presente nelluomo, Dio crea liberamente in vista del perseguimento di un valore che ovviamente in se stesso perch Dio non ha bisogno delluomo, del cielo, eccetera, egli sufficiente a se stesso. Questo valore interno Dio stesso, detto ci la finalit della creazione la gloria di Dio, Dio crea per allietare le creature con lo splendore della sua luce. La gloria di Dio la manifestazione sensibile della presenza di Dio, lespressione massima della manifestazione visibile di Dio e Cristo stesso nellinnalzamento sulla croce. Dio vuole condividere liberamente la propria bellezza con le creature.Alla luce di quanto espresso, la finalit delle creature e dare gloria di Dio; ma in questa prospettiva Dio sembrerebbe narcisista. Se guardiamo bene, il fine della creazione: la gloria di Dio e il bene della creatura coincidono. S. Ireneo dice: la gloria di Dio luomo vivente.La felicit delluomo la visione di Dio, luomo trova il proprio compimento nellincontro con Dio. Dunque il dare gloria a Dio e diventare se stessi nella creatura coincidono. Nel dare gloria a Dio luomo diventa se stesso, luomo e tutte le creature pervengono a compimento. In tutte le nostre azioni quindi dobbiamo cercare quello che da maggiore gloria a Dio. Motto dei Gesuiti : le cose si fanno per dare gloria a Dio, per aumentare la manifestazione visibile della gloria di Dio. Ges stesso vissuto per glorificare il padre, nellultima sera della sua vita prega Dio e dice: ti ho glorificato sulla terra. Lo scopo dunque per cui esiste tutto la gloria di Dio. La creatura perviene a se stessa dando gloria a Dio. Ma questa gloria concretamente Ges crocifisso e risorto.Quinta caratteristica: Dio crea in modo continuo, Dio si prende cura della sua creazione, provvidenza, esiste un errore che abbiamo escluso ovvero il deismo secondo il quale Dio cre le cose per bene e poi se ne disinteressa, e secondo questa prospettiva la provvidenza non esiste. Nella dottrina classica della creazione invece si afferma che Dio continua a prendersi cura della creazione, nel linguaggio tomista Dio dona alla creatura latto di essere e lessenza. Latto di essere significa che ogni ente prima di essere alto basso etc. prima di tutto ci . Ilprimo atto di ogni creatura latto di essere. Ma ogni creatura esiste secondo la sua essenza: luomo esiste da uomo, lulivo da ulivo, il cavallo da cavallo. Noi siamo noi stessi grazie allatto di essere e alla nostra essenza che ci vengono donati da Dio. Siamo noi stessi grazie al dono che continuamente Dio ci da dellatto di essere e della nostra essenza, ma questo un linguaggio troppo filosofico e pertanto dobbiamo rielaborarlo in chiave trinitaria e Pasquale.Ges invita a non preoccuparsi troppo: guardiamo a Dio che nutre i gigli del campo e gli uccelli del cielo, Ges affermando ci riconoscere lazione di Dio con carattere di provvidenza. Questa provvidenza non va considerata in modo magico, il pane c se luomo lavora il grano, quindi il lavoro umano non altro rispetto alla provvidenza, in altre parole la prima provvidenza con qui Dio aiuta luomo e luomo stesso, attraverso le sue capacit. Provvidenza significa che Dio agisce nella storia, ma la prima provvidenza luomo stesso, Dio non far mai cose che luomo pu fare da s. SantIgnazio di Loyola in riferimento alla creazione come provvidenza afferma: agisci come se tutto dipendesse da te, prega perch tutto dipende da Dio. Dio ti aiuta prima attraverso te stesso, quindi se tutto ci che nelle tue capacit ad esempio mangia di meno se vuoi dimagrire e non pregare per dimagrire; non pregare di passare lesame senza studiare ma studia per passare lesame.Dio comunque misteriosamente agisce nella storia dellumanit, durante la messa dei S. Angeli custodi diciamo che Dio si prende cura di noi nella sua misteriosa provvidenza. Cio tutta lazione delluomo e della sua libert ma anche lazione di Dio nella sua onnipotenza, come queste cose vanno insieme non lha spiegato ancora nessun teologo. La migl e iore sintesi quella di stantIgnazio.Seconda rielaborazione: il bene della creatura per venire a se stessa, amare significa accompagnare la creatura adiventare se stessa. Cristo verbo fatto carne, morto e risorto causa strumentale e finale della creazione, guardando Ges, Dio estrae luomo dal nulla. La vera provvidenza alla luce di ci che il padre ricapitola tutte le nostre vicende intrecciando la sua onnipotenza con la nostra libert, anche quella usata male (il peccato). La vera provvidenza che tutto nella mia vita viene disposto da Dio affinch io possa conformarmi sempre pi a Ges Cristo. Questo prendersi cura della creazione da parte di Dio va riletto non solo in chiave ontologica ma in chiave trinitaria e pasquale.Due aspetti del prendersi cura di Dio della creazione: rapporto creazione-evoluzione autonomia della creaturaRapporto creazione-evoluzione: dopo Galileo, la chiesa recuperare il dialogo conoscenza, Giovanni Paolo II ha voluto una revisione del caso Galileo riconoscendo che la chiesa ha sbagliato approccio, a seguito di ci nata una pontificia Accademia delle scienze e il rapporto tra scienza e fede stato riallacciato. Uno dei casi in cui il dialogo scienza e fede deve necessariamente esserci quello dellevoluzionismo di Darwin, ma non in questa maniera che possiamo accertare che esista. Evoluzionismo ed evoluzione sono due prospettive diverse. Attualmente anche se nessuno pu dimostrare come sono andate le cose, esiste il riconoscimento della compatibilit tra la dottrina biblica della creazione e la evoluzione ovvero tra il creazionismo e la dottrina della creazione. Ci se n occupato Benedetto XVI il quale ha fissato i punti fermi sulla base dei quali il magistero pu accettare di parlare di evoluzione del cosmo: la creazione un inizio cronologico, perch vi sia unevoluzione bisogna passare dal non essere allessere; vi un intervento specifico di Dio che dal nulla crea le cose, a prescindere da come si andata alla storia esiste un punto di origine dove per opera del creatore c stato un passaggio dal non essere allessere. Il cosmo portatore di un disegno. Cosa significa evolvere? Benedetto XVI risponde a questa domanda dicendo che significa aprire il grande libro della creazione, riconoscere che nella creazione c un disegno che il libro non lo possiamo leggere. C una cosmografia che descrive il cosmo e una cosmologia che riconosce un disegno posto da unintelligenza nel cosmo. Luomo prende atto di questi segni di razionalit, delle tracce del logos presenti nel cosmo. Secondo Benedetto XVI esistono delle leggi della creazione e il fatto che possiamo sfruttarle come ad esempio lenergia elettrica, lenergia atomica, conferma che tutto ci vero. Prendere atto che c e c stato un intervento diretto del creatore che ha adottato lessere umano dellanima immortale spirituale. Benedetto XVI afferma che accettiamo che la creazione avviene per evoluzione ma tutto ci non fa lanima umana frutto di questa rivoluzione, lanima immortale di cui dotato luomo opera del creatore a prescindere dal percorso evoluzionistico. Quindi:1) tutte le creature dipendono da Dio a prescindere dallevoluzione delle sue leggi. 2) Vi una razionalit, le cose sono state fatte attraverso il logos, ci significa che c un disegno allinterno della creazione che dipende da chi lo ha posto in essa, 3) per luomo vi un intervento diretto di Dio, lintervento di Dio che ha dotato il primo uomo di un anima immortale.Vi gi qualcuno che ha fatto proprio allinterno della teologia, il percorso dellevoluzione. Il primo grande pensatore che ha letto tutto ci in chiave evoluzionistica il teologo gesuita Teilhard de Chardinil quale indica quattro scalini per compenetrare levoluzione con il disegno della salvezza: 1. le cose esistono perch producono la vita, la materia per la vita2. la vita per luomo: tutto esiste in vista della vita delluomo3. luomo per Cristo, luomo comprende se stesso in Cristo, che il Kairos, il punto centrale del percorso4. Cristo per Dio, tutto esiste dare gloria di Dio, anche Cristo il glorificatore del Padre.Perci tutte le cose ritornano: il grande mistero della creazione dal materiale al vivente, poi il passaggio dal vivente allo spirituale (luomo), ma lincarnazione lo scopo della creazione delluomo ed in fine cristo verbo incarnato per la glorificazione del padre. Dalla materia alla vita, dalla vita alluomo, dalluomo a Cristo, da Cristo a Dio. Si tratta di un disegno affascinante.Teilhard stato un pioniere, ha detto per la prima volta delle cose, egli per ha una visione molto Cristocentrica e poco trinitaria soprattutto per quanto riguarda il ruolo dello spirito Santo nella creazione non messo da lui in evidenza.Lautonomia della creatura.Solo luomo e creato immagine di Dio, e ha unanima immortale ed caratterizzato dalla libert. Luomo come creatura non pu pervenire a se stessa se non nellambito della relazione con Dio, ma in modo libero, a differenza ad esempio di una tartaruga che fa le cose senza libert ed ci che deve essere, la libert e la parte delluomo che lo mette in contatto con il cielo, Dio lo ha voluto libero, la libert umana la scintilla della onnipotenza di Dio caduta in lui; salvaguardando la differenza ontologica tra creatore e creatura. Riguardo il primato della grazia dobbiamo salvaguardare due principi che Dio e Dio e quindi onnipotente e nulla pu intralciare il suo disegno; e dobbiamo salvaguardare luomo con la sua libert, se luomo non veramente libero non un uomo, qualcosa del disegno di Dio non si realizza. Quindi bisogna sempre salvaguardare il primato della grazia di Dio e la libert della creatura.SantAgostino che si dovr occupare del problema della libert con plagio, riconosce la differenza tra libert e libero arbitrio. La libert la capacit delluomo di perseguire un valore, di scegliere il bene. Il libero arbitrio consiste nel fare le cose senza senso. Unaltra_la seguente: la libert delluomo deve arrivare a portare luomo ad unirsi e Dio, questa unione avviene per grazia di Dio, la libert delluomo non fa diventare luomo uomo senza la grazia di Dio. Grazia di Dio e libert delluomo sono difficili da mettere insieme perch si tende ad accentuare uno o laltro aspetto. Ma lantropologia cristiana deve sforzarsi di mettere insieme grazie di Dio libert; provvidenza di Dio e autonomia della creatura. La libert delluomo senza grazia scade nel peccato, nel libero arbitrio. La libert delluomo consiste nelladerire al bene che Dio gli presenta e ci avviene attraverso la grazia di Dio. Tutto va purificato attraverso il mistero pasquale, tutto ci che luomo produce deve essere purificato.

Luomo.Cosa significa uomo? Cosa specifico delluomo rispetto alle altre creature? Con il Big Bang 15 miliardi di anni fa nasce il cosmo, se teniamo presente ci luomo venuto molto tardi. 3 miliardi e mezzo di anni fa nasce la vita con la prima cellula (ameba) sulla terra; la terra e il sistema solare avrebbe 4 miliardi e mezzo di anni. I primati nascono 65 milioni di anni fa (le scimmie), successivamente nacquero gli ominidi, il primo ominide nacque 3 milioni di anni fa, successivamente nascono forme pi evolute di ominidi come luomo di Neandertal che vissuto con luomo sapiens; 90.000 anni fa nacque luomo Sapiens Sapiens ovvero la nostra specie che con vissuta con gli altri ominidi fino a quando siamo diventati padroni della terra, ci avvenne 35.000 anni fa periodo in cui si sono estinti gli altri ominidi tra cui luomo di Neandertal. La civilt umana nasce con il passaggio dalla caccia allagricoltura 8.000 anni fa. Gli scienziati rinvengono in questa storia di miliardi di anni il principio antropico secondo il quale: 1) levoluzione delluniverso presenta una forte unitariet, noi non possiamo prevedere cosa accadr, ma ci che avvenuto ha avuto la sua razionalit. 2) lesistenza delluomo e della vita dipendono dallinsieme delluniverso. Non c nulla di superfluo nelluniverso, c solo ci che necessario affinch ci sia la vita e la vita delluomo; tutto ci che esiste a una sua funzionalit affinch ci sia la vita umana.3) fin dal Big Bang, ci sono le premesse affinch tutto ci avvenga, affinch la vita e la vita delluomo si realizzi. Per farla breve, secondo il principio antropico, sembra che tutto sia avvenuto fin dal principio affinch potesse comparire luomo sulla terra. Che cosa caratterizza luomo e lo distingue dalle altre creature? Perch siamo diventati dominanti? Ci che fa la differenza la cultura. Essa un prodotto dellintelligenza delluomo, ad esempio lasino sa fare solo la sua strada, le api sanno costruire solo lalveare mentre luomo dotato di intelligenza di capacit di adattare se stesso lambiente e lambiente a se stesso, per questa capacit la nostra specie diventata dominante sul cosmo, questa capacit che ha luomo nel superare le difficolt si chiama elaborazione culturale.

Le caratteristiche della cultura che derivano dallintelligenza.1) Simbolo: luomo attribuisce alle cose un valore supplementare, ad esempio ci che per tutti una pietra per luomo diventa un menhir, qualcosa che ha significato supplementare, spirituale. Questo simbolismo si trasmette anche alle cose che crea con le sue mani, e non solo a ci che trova in natura, attraverso luso della tecnologia ovvero servendosi di qualcosa per trasformare la realt. Tecnologia servirsi di qualcosa per trasformare la realt. La cultura lespressione della capacit delluomo di dare attraverso il simbolo un significato diverso alle cose.2) Altro aspetto la spiritualit, solo luomo sapiens dava sepoltura agli appartenenti alla propria specie, gli animali non seppelliscono.

C un tratto al di l del quale si pu affermare che esiste lessere umano. Quando si pu dire che esiste un essere vivente che sia luomo sapiens sapiens? La sua caratteristica lintelligenza, ovvero la capacit di ristrutturarsi e destrutturarsi cio di reagire creativamente ai mutamenti adattandosi allambiente e adattando lambiente assai. Questa capacit si esprime con la tecnologia. La tecnologia ha carattere funzionale e carattere simbolico. I primi strumenti realizzati sono stati quelli per il lavoro, per procacciarsi il cibo, per la caccia e lagricoltura come ad esempio le lance, le frecce. Luomo lunico animale che non ha nessuna protezione come ad esempio una pelliccia o delle piume per questo ha inventato i vestiti. Un terzo strumento di tecnologia rappresentato dal linguaggio, gli animali hanno dei codici di comunicazione che non esprimono un pensiero, luomo inventa un linguaggio e attraverso la parola crea relazioni vicendevoli, con la parola viene manifestato lo stupore. Il linguaggio nasce per evitare conflitti e gestire le relazioni.Questa capacit tecnologica delluomo denota la capacit simbolica: ad esempio il vestito non solo qualcosa per coprirsi, ma anche uno strumento di comunicazione, nasce con valore funzionale ma si riveste di significato simbolico. Le parole sono un insieme di suoni che grazie ad un codice assumono un significato supplementare. La tecnologia quindi non ha solo valore funzionale ma si riveste anche di valenza simbolica.Abbiamo un terzo livello: tutto ci denota la sua spiritualit, luomo sapiens sapiens ha una dimensione spirituale nella tecnologia si annida la capacit delluomo di riflettere sul tempo, gli animali non hanno la capacit di gestire, e di pensare il tempo come fa luomo. Luomo si manifesta essere spirituale attraverso la sepoltura a differenza degli animali, ci dimostra la capacit delluomo di pensare al di l del tempo unaltra dimensione. La cultura funeraria denota sia laspetto spirituale delluomo che si chiama arte e poi laspetto spirituale delluomo che si chiama religione. C una struttura della sepoltura che denota una capacit creativa. La religione invece riguarda la coscienza dellaldil a differenza degli animali.In sintesi possiamo dire che nel cosmo esiste un principio antropico, tutto fin dal primo istante contiene le premesse affinch attraverso un disegno logico si arrivi alla nascita delluomo, la soglia delluomo lintelligenza che si manifesta nella tecnologia che ha una dimensione a sua volta funzionale e simbolica.

Lantropologia biblicaContinuiamo ad approfondire luomo dal punto di vista protologico del suo essere creatura. I vari aspetti della Bibbia che raccontano luomo. Gli approcci che la Bibbia offre delluomo. Quando la Bibbia dice che luomo carne, e ha lanima, dice che luomo una realt unitaria. In noi c qualcosa che entra e poi ci abbandona, noi ci percepiamo come viventi, in noi c vita.Abbiamo delle combinazioni di termini biblici per dire luomo:basarcarnecorposanguesarxsomaaimaLuomo viene definito come:1. cuore, anima e mente: amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore con tutta la tua anima con tutta la tua mente cuore anima e mente sono i tre aspetti che nel precetto dellamore di Dio vengono coinvolti. 2. Altra maniera di dire luomo anima e corpo: Ges afferma non abbiate paura di coloro che possono uccidere luomo temete piuttosto colui che pu far perire il corpo e lanima nella geenna. Corpo e anima in ci che Ges dice delluomo.3. Cuore e anima: Lc negli Atti dice che i credenti erano un cuor solo e unanima sola.4. Spirito anima e corpo: tutto ci che vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile5. Carne e sangue: significa dire essere umano; beato te Pietro perch n carne n il sangue te lhanno insegnato;6. Corpo e sangue: questo il mio corpo, questo il mio sangueCon questi binomi e trinomi si vuole dire luomo nella sua realt. Non sempre lo stesso termine ha significati uguali in autori diversi ad esempio sarx in Giovanni ha un significato in Paolo ne ha un altro. Adesso passiamo ad esaminare alcuni gruppi.Basar: il termine ebraico che indica la corporeit, luomo percepisce se stesso nel suo essere di carne, ad esempio se gli pestano un piede avverte dolore, ci accorgiamo di essere di carne, c quindi in questo termine il nostro essere fragili e presenti con la finit. In greco (ci interessa perch il NT in greco) tale termine viene tradotto in sarx. Doppio livello Katasarka e Katapneuma, il primo laspetto della persona di Ges prima della glorificazione pasquale, quindi laspetto dellumanit di Ges; nel prologo di GV compare il termine sarx per indicare la condizione umana nella sua fragilit,. Lincarnazione del Logos allinterno di questa realt, la nostra umanit nella sua fragilit.Altro modo di tradurre il termine ebraico basar in greco soma, non datevi pensiero di quelli che possono uccidere solo il corpo, temete pi quelli che possono far perire luno e laltro, questo termine ricco di un significato sia cristologico, sia ecclesiologico sia eucaristico perch le parole del Signore durante lultima cena fanno riferimento alla parola corpo: questo il mio corpo: il Signore stesso, il corpo che la chiesa, poi il corpo in senso eucaristico.Altra possibilit di considerare luomo nella sua fisicit dato dal termine greco Aima , sangue, il sangue qualcosa di strettamente collegato al corpo, la sede della vita, quando viene diffuso termine la vita delluomo nella carne.Seconda prospettiva: noi siamo fatti di carne, ma sentiamo dentro di noi qualcosa che ci rende dinamici, vivi, la Bibbia descrive questa esperienza in riferimento allanima, (nefesh in ebraico, psike in greco) essa quel qualcosa che rende luomo essere vivente, il termine anima e in latino. Quando il protoplasto prende vita si dice che diventa un nefesch, un essere vivente, quindi anima e un sinonimo della vita delluomo, quel qualcosa che fa di noi esseri viventi, e la nostra stessa vita.Terza prospettiva: Ruah, Pneuma, soffio vitale delluomo, luomo carne, anima ma non ruha, bens ha una ruah, che gli data in prestito da Dio, se Dio se la riprende luomo non +1 essere vivente. Ruah si pu interpretare in senso psicologico, come quel qualcosa che spinge luomo ad una determinata azione.Quarta prospettiva: Leb, cuore, significa il centro della persona, limportanza di esso condivisa anche da altre religioni, se il cuore si ferma finita la nostra esistenza. Nellescatologia della religione egizia per decidere la sorte eterna delluomo si pesa il cuore, per vedere che persona stata. Al cuore della Bibbia troviamo associato il sangue, esso riceve il sangue, il cuore riceve il sangue, lavora per il sangue che vita, quindi cuore come organo vitale propulsivo della vita umana. In queste civilt antiche aveva una certa importanza anche il fegato, esso visto come condensazione di sangue, di sangue raggrumito, si praticava lepatoscopia la divinazione attraverso lesame del fegato, da come era il fegato della vittima si traevano vaticini della divinit.Nelle civilt antiche talvolta il ruolo dato al cuore viene dato al cervello, non si parla molto del cervello nella bibbia, oppure anche allintestino che nella medicina orientale associato al cervello per la sua forma, e talvolta le cose che avvengono nel nostro cervello si riflettono nellintestino. Tutto questo significa parlare dellinteriorit delluomo. Quindi che cos il cuore nella Bibbia? Adorerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore; Beati i puri di cuore; il cuore e linteriorit delluomo e la sede delle emozioni e dei sentimenti, questa la visione del cuore nellOccidente. Il cuore biblico anche la sede intellettuale e del pensiero, ci che noi attribuiamo al cervello era attribuito al cuore, nel cuore si riteneva che luomo maturasse le sue intenzioni, quindi cuore come sede della volont, luogo dove si prendono le decisioni. Nel mondo biblico il cuore sede degli affetti, dei sentimenti, della conoscenza e della volont. Il cuore definisce luomo intero dal punto di vista dellinteriorit. Luomo buono trae cose buone da i tesori del suo cuore, Beati i puri di cuore perch vedranno Dio. Rimane il riconoscimento della misteriosit del cuore, dellinteriorit delluomo, ovvero cosa ci passa nella testa o biblicamente nel cuore. Tratto da Geremia: niente pi infido del cuore e difficilmente guarisce, chi lo pu conoscere? Il signore Dio scruta la mente saggia i cuori per dare a ciascuno secondo la sua condotta. Oppure Ges contro la spiritualit farisaica affermava: dal di dentro, dal cuore degli uomini escono i propositi di male. Oppure non accumulare tesori sulla terra l dove sar il tuo tesoro sar il tuo cuore. Il cuore non ha a che fare solo con le beatitudini ma anche con la durezza di cuore che Ges attribuiva ai farisei. Ges conosceva ci che era nel cuore di ogni uomo (cardioknosi). Il cuore una realt ambigua ma luogo dove si realizza lincontro con Dio: amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore. E c in Ezechiele la promessa di un cuore nuovo, di un cuore rinnovato: ecco vi dar un cuore nuovo, toglier da voi un cuore di pietra e vi dar un cuore di carne. Tutto ci si realizza, anticipando il nuovo testamento, nel dono dello spirito Ges invita a guardare lui che mite e umile di cuore, questa conformazione del nostro cuore al cuore di Cristo si realizza per opera dello spirito Santo.Altro aspetto caratteristico delluomo nella Bibbia il seguente: essere maschio e femmina, si tratta di un aspetto strutturale, costitutivo, di una dimensione positiva, nel senso che essere strutturati maschio e femmina un valore dal punto di vista di Dio. Uomo e uoma, questa una componente non solo positiva ma anche teologica, ti dice qualcosa non solo sulluomo ma anche su Dio, Dio che mette nella relazionalit unimpronta di s. Per alcuni pensatori limmagine di Dio impressa nelluomo consiste nel carattere maschile e femminile, questa chiamata alla relazione orizzontale sacramentale alla chiamata alla relazione in verticale. Quindi non ha significato solo nelle relazioni umane ma anche nelle relazioni con Dio. La sessualit, lessere maschio o femmina non un imago dei ma un vestigium trinitatis da questo punto di vista.Un altro tassello, luomo descritto dalla Bibbia come immagine, solo per luomo detto ci, anche se nel sesto giorno oltre alluomo vengano creati gli animali. Uomo immagine di Dio: tratto dellantropologia teologica riscoperto nel post concilio valorizzato nellantropologia contemporanea. Cosa significa essere immagine di qualcosaltro: significa somiglianza, riproduzione di caratteri comuni. Ad esempio una foto, essa contiene limmagine di ci che stato fotografato, pertanto nel concetto di immagine c la dipendenza, la foto che dipende da me, se io non ci fossi non ci sarebbe limmagine, sono io allorigine dellimmagine fotografica. Altro aspetto e la portata manifestativa, che permette un altro di poter accedere a ci che presenta in poche parole serve a manifestare ci che riproduce. Il concetto di immagine ritorna pi volte nellantico testamento. Nellantico testamento significa che nelluomo c qualcosa che Dio ha posto e perci luomo non si comprender se non guardando Dio, guardando luomo si pu risalire a Dio, egli ha il compito di custodire il creato, e mandatario del creatore, luomo immagine di Dio, rende presente Dio nella creazione, e statua del creatore. Ci che nelluomo riproduzione della capacit relazionale presente in Dio, ci che lo rende immagini di Dio, quindi il compito delluomo nella creazione sta nel prendersi cura delle altre creature.Successivamente limago trinitatis, (limmagine di Dio ) viene individuata nellanima razionale, ma una rilettura teologica. Nel nuovo testamento limago dei non legata alluomo ma Cristo, si carica quindi prima di senso cristologico e poi antropologico; Cristo immagine di Dio, luomo invece chiamato ad essere immagine dellimmagine, conformandosi a Cristo diventa immagine di Dio. La chiave dellantropologia pertanto nella cristologia, luomo non comprende se stesso se non attraverso Cristo che immagine di Dio. Inoltre laltra novit del nuovo testamento il prevalere della dimensione escatologica su quella protologica: limmagine di Dio nelluomo qualche cosa che deve crescere sempre di pi, non data fin dallinizio, nel nuovo testamento questa visione dellimmagine dinamica, e qualche cosa che gi si trova nelluomo ma deve realizzarsi, quindi la prospettiva escatologica nel nuovo testamento prevale su quella della natura.

Come si evolve la nozione di immagine di Dio nel corso della teologia

Ci sono due scuole, scuola di Alessandria quella di Antiochia, la prima e pi attenta alla prospettiva Logos sarx, la seconda invece alla prospettiva Logos antropos; nella scuola di Alessandria, limmagine di Dio il logos perch luomo un immagine somigliante e non perfetta riproduzione. Ora questo logos secondo la scuola alessandrina non pu che essere unimmagine invisibile, come pu la carne essere una riproduzione di Dio, se Dio spirito, la vera immagine di Dio il logos anchesso spirituale, luomo unimmagine dellimmagine come ha detto San Paolo, in questa prospettiva limmagine di Dio una mente spirituale, il logos eterno, non luomo perch di carne e come pu qualcosa che di carne essere immagine del Dio invisibile questa la prospettiva della scuola alessandrina.La scuola di Antiochia dice: che immagine se invisibile, la probit dellimmagine per rendere accessibile una realt, manifestarla, essa deve per forza essere visibile, e quindi essa insiste sulla prospettiva del verbo incarnato, attraverso esso abbiamo accesso a Dio. In questa scuola nasce la distinzione tra immagine statica e somiglianza dinamica, limmagine qualcosa di ontologico, la somiglianza pu crescere attraverso lesercizio delle virt o pu diminuire, qualcosa di esistenziale, morale.Per SantAgostino riguardo limmagine di Dio esso afferma che lunica immagine nellanima immortale: se c scritto nella genesi che uomini e animali sono creati benedetti insieme, ma solo delluomo e della donna detto che erano limmagine di Dio, cosa in essi immagine di Dio? Non ci che condividono con gli animali ovvero la corporeit, quindi essa va rintracciata solo in ci che nelluomo ovvero lanima immortale.Concludendo sullantropologia biblica: luomo secondo la Bibbia, una realt unitaria e dinamica, caratterizzato dalla fragilit (carne e sangue) ma anche dalla vitalit (anima), non ha in s la radice della vita ma la riceve da Dio (ruah) e diventa a se stesso attraverso la relazionalit, luomo entit morale, che diventa se stesso nel farsi nella storia, luomo e la sua vocazione, la creatura che Dio ha voluto per se stesso per entrare in dialogo e stabilire una relazione con lui. Tanto pi luomo entra in dialogo con Dio tanto pi diventa se stesso. Nella prospettiva biblica, luomo attraverso la storia deve diventare se stesso, facendo la volont di Dio.

27.10.14Il mistero delluomo dal punto di vista protologicoIl tipo di antropologia sottesa ai documenti della chiesa.Luomo come unit di anima e di corpo.Concilio Vaticano II: Gaudium et spes .14 (vedi fotocopie) luomo presentato come unit di anima e di corpo. Il corpo lo strumento della nostra presenza nello spazio e nel tempo, attraverso esso allacciamo relazioni. Le nostre relazioni avvengono attraverso il corpo. Cosa si intende invece per anima? Che rapporto c tra essa e il corpo? Che ci sia unanima una constatazione che si fa anche al di fuori della sacra scrittura. Si tratta di un qualcosa di vivo che caratterizza gli esseri, un movimento che caratterizza gli esseri. C unanima mundi, tutto ci che nel mondo e vivo perch c unanima del mondo.La prospettiva platonica: le anime sono immortali e preesistenti rispetto alla singola realt animata, esse cadono nelluomo per espiare una colpa primordiale, e come se si trovassero in una tomba, in una prigione, attraverso una serie di reincarnazioni essa si purificher (metempsicosi): anima come qualcosa di esterno alluomo.La prospettiva aristotelica: essa afferma che ogni ente e il risultato di quattro cause:1. causa efficiente: lo scultore2. causa finale: il personaggio espresso dalla statua3. causa materiale: la materia che la costituisce ad esempio il marmo4. causa formale: la forma ad esempio da blocco di marmo a forma di

Ma una cosa la statua una cosa lessere umano. Lanima la causa formale che rende viva la materia, lanima la forma della materia, qualcosa di interno noi, allente stesso, quando un essere animato ha dentro di s una causa formale che si chiama anima.

Cos il corpo? Cos lanima? Cosa c dopo la morte? Che rapporto c tra la parte materiale quella spirituale ovvero lanima prima della morte e dopo la morte? Vediamo come si sviluppa la dottrina delluomo come unit di anima e corpo. Essi sono un binomio con cui si descrive luomo nella Bibbia, Ges fa riferimento a questa visione quando dice: non abbiate paura di quelli che uccidere il corpo, abbiate timore di colui pu far perire nella geenna e lanima e il corpo.Ges dice con questa affermazione che luomo non ha potere su tutto luomo, ma questo potere ce lha Dio. Il potere delluomo sulluomo e solo sulla corporeit, per c questa visione nel NT di uomo anima e corpo. Qui il dualismo a differenza di Platone e di Aristotele non visto in una dimensione di contrapposizione, il corpo non viene disprezzato, il fatto che lanima sia superiore non porta disprezzare il corpo, c un dualismo che non contrapposizione, che indica positivit di un elemento e negativit dellaltro, ma vi una visione unitaria, non c contrapposizione nella visione cristiana.Strada facendo si fatta strada questa prospettiva di unit delluomo come anima il corpo. Cosa fa dellorganismo vivente un essere vivente? Che differenza c tra ad esempio un computer e un essere vivente? Il primo a un programma che viene dallesterno, il secondo a un programma, il DNA, che allinterno dellessere vivente, questa la prospettiva biologica.La prospettiva teologica e biblica la seguente: lanima questa forma, il disegno che dentro di noi e fa di noi ci che siamo, e il programma in base al quale siamo noi stessi, che fa di noi non un ammasso di cellule, ma un essere vivente, ci che differenzia rispetto alle macchine e agli animali, lanima creata da Dio al momento del concepimento ed unica.I termini che descrivono lanima sono i seguenti: 1. lanima una sostanza 2. lanima sostanza spirituale 3. lanima sostanza spirituale permanente 4. lanima sostanza spirituale permanente incompletaQui non c un confine netto tra filosofia e teologia.

1. In noi c qualcosa che permane, la sostanza, qualcosa che cambia, gli accidenti. Ci che accidentale non sussiste a se stesso ma in virt della sostanza; c qualcosa che esiste per se e non in virt di qualcosaltro, lanima e una realt sostanziale, non esiste a causa del corpo, non un accidente, esiste a prescindere dal corpo, a differenza degli accidenti non muta, ed indipendente da essi.2. Esiste ci che materiale, ci che immateriale, e ci che spirituale. Ci che materiale ha una quantit ed divisibile in parti pi piccole. Limmateriale legato al materiale: locchio materiale, il vedere immateriale; limmateriale dipende dal materiale; se loppio non funziona, non funziona limmateriale. Ci che materiale non coincide con limmateriale, ma questultimo dipende dal primo. Ma esiste ci che spirituale, ci che indipendente dalla materia ad esempio gli angeli, che non hanno nulla a che fare con la materia, ma hanno una soggettivit, una relazionalit. Lo spirituale indipendente dalla materia, essa non produce ci che spirituale; produce limmateriale ad esempio il vedere. Lo spirituale non ha un peso, non pu essere diviso, ma esiste, una realt creaturale. Anche se la materia viene meno lo spirito sussiste, lanima una realt spirituale per non quantitativa ed esiste, sussiste indipendentemente dalla materia.

Quali sono le operazioni spirituali che si collegano allanima: Intelligenza Volont Coscienzaquesto ci che avviene nellanima, essa sede dei tre fattori appena enunciati.

Lintelligenza: la facolt del pensiero, esso parte da una sensazione, ma poi procede verso lastrazione, ad esempio se io sbatto un ginocchio contro un albero, il pensiero alla capacit di astrarre dal particolare luniversale, la prossima volta star attento allalbero. E poi alla capacit di percepire lo spirituale. Che esiste unanima non lo pensano solo i cristiani, la nostra intelligenza pu percepire realt immateriali e spirituali ad esempio Dio. Lanima attraverso lintelligenza astrae e arriva al universale. Ad esempio lalbero come universale non esiste. Essa la sede dellintelligenza della facolt del nostro pensiero.La volont: libera, diversamente non sarebbe volont, la nostra volont consiste nella capacit di scegliere in modo motivato. In noi ci sono degli atti non liberi come ad esempio respirare, ma vi sono movimenti liberi come aprire la bocca, il muovere le mani per scrivere eccetera. Questa capacit di aderire ad un valore si chiama volont, luomo pu volere con libert, questo carattere un riflesso dellonnipotenza divina. Io posso rinunciare a ci che mi piace, anche alla vita per un valore superiore. Nella nostra volont siamo dotati di libert.La coscienza: chi conosce, chi ama? Sono io che conosco, che amo; lanima e il luogo della coscienza; il luogo dove sono consapevole di me stesso, dove posso pronunciare il pronome personale IO. In quanto sede della mia intelligenza, della mia volont e coscienza.In quanto lanima percepisce realt spirituali deve essere stessa spirituale perch ci che materiale non pu produrre ci che spirituale.3. Realt permanente: lanima creata da Dio nello stesso tempo in cui siamo concepiti, tutto ci non significa che si estingua con la nostra morte, ma lanima sopravvive. Quando moriamo non moriamo interiormente, ma c questa realt spirituale che permane dopo la morte; il corpo con la morte si scompone, lanima invece immortale perch spirituale. una realt permanente, per una realt incompleta, luomo non il suo corpo, unit di corpo e anima, n la sua anima perch unit di anima e corpo. Lanima non luomo lanima delluomo, ma luomo unit di anima e di corpo. Lanima una realt spirituale (intelligenza, volont e coscienza) ma non uno spirito puro come lo sono gli angeli, uno spirito incarnato, che ha bisogno del corpo per agire nello spazio e nel tempo. uno spirito incarnato. vero che pu astrarre dal particolare, per ha bisogno dei sensi che sono nel corpo. Lanima ha bisogno del corpo per conoscere. Ma come luomo non il suo corpo senza lanima, cos luomo non la sua anima senza il corpo.

Anima uno spirito incarnato; San Tommaso afferma che lanima anche se esiste indipendentemente dal suo corpo, attende di riappropriarsene con lrisurrezione. Per lanima non normale essere senza il suo corpo. Essa non pienamente se stessa se non nel corpo, perch lanima la forma del corpo secondo la prospettiva aristotelica. Il rapporto tra anima corpo qual ? Esistono vari errori: Primo errore: monismo spiritualista: esiste solo lanima, solo ci che spirituale, questo un rischio della antropologia alessandrina pi influenzata dallellenismo di quella antiochiena, cessa concepiva il nus come la parte autentica delluomo; luomo la sua anima, il corpo non che la manifestazione della sua interiorit delluomo.Secondo errore: il monismo materialista: lanima non esiste, e tutto materia, non c nulla di spirituale, e tutto materiale.La prospettiva della chiesa la percezione dellunit anima e corpo; lanima ci che d la forma, la vita alluomo, e la forma del nostro corpo. Ma sia lanima che il corpo sono due principi incompleti. La dimensione delluomo e unitaria. Il corpo fatto per ricevere vita dallanima ed essa per dare la vita adesso.Secondo linsegnamento teologico noi siamo noi stessi nella dimensione unitaria, lanima la forma del corpo, il disegno che rende la nostra realt viva ma allinterno della nostra corporeit. Questo quanto esprime la Gaudium et spes. Noi non siamo n solo corpo non sola anima, noi siamo noi stessi nella dimensione unitaria di anima e corpo.

Lorigine il fine delluomo.Sembra che tutto sia stato orientato alla nascita delluomo, principio antropico, si riconosce ci anche al di l della teologia: centralit delluomo nella creazione. Com avvenuto il salto dagli ominidi alluomo? Quando nasce luomo? Quando il suo cervello supera le dimensioni di quello delluomo di neandertal? Dal punto di vista teologico quando avviene la creazione dellanima nei primi due progenitori. Lanima spirituale quindi non frutto dellevoluzione. Dobbiamo rifiutare sia la dottrina platonica della preesistenza dellanima, sia quella dellemanazionismo, sia quella della traducianesimo secondo la quale lanima trasmessa dai genitori insieme al corpo, sono essi che danno lanima. Si tratta di errori da escludere, ci che con essi viene meno lunicit dellanima, progetto di Dio che mi fa diverso dagli altri, essa un atto creativo specifico di Dio.Come dottrina di fede, luomo nasce quando Dio gli colloca lanima, per i cristiani non fa la differenza, ci che fa la differenza la creazione dellanima da parte di Dio.Evoluzionismo: Darwin: dal materiale si evolve sempre di piPoligenismo: la razza umana ha avuto pi coppie, luoghi, dove si verificato questo saltoMonogenismo: c stata solo una coppia dove si verificato questo salto.Ci che fa realmente la differenza lanimazione, ci d origine alluomo, Dio con uno specifico gesto creativo pone lanima delluomo.

Qual il fine delluomo? Vi una connessione tra linizio e la fine delluomo? Luomo una specie di sa certo al quale dato il compito attraverso il lavoro di partecipare alla creazione con la liturgia dare gloria di Dio. Tutto ci deve essere riletto trinitariamente, il nucleo essenziale del compito delluomo e nella sua prospettiva trinitaria. San Paolo Ef 1,3-14: troviamo al suo interno degli elementi antropologici: predestinazione: disegno di Dio sulla realt creata. Elezione: questo disegno si traduce in unelezione, in unalleanza. In Israele lelemento era il popolo; nel nuovo testamento Ges Cristo, la nuova alleanza. v.3 la benedizione: rafforza le realt create da Dio. Schema trinitario, capiamo il padre il figlio e lo spirito Santo, benedizione spirituale, che si realizza in Cristo v. 4,6 questo disegno di Dio sulluomo risale a prima della creazione del mondo, nel momento in cui luomo viene creato esiste questo disegno di Dio in Cristo. Lidentit delluomo e filiale, figli nel figlio; pensati nel figlio. Riconosco che la mia vita non si trova in me stesso. La vita cristiana per ci consiste nella forma filiale, la filiazione delluomo adottiva, figli nel figlio. Figli adottivi non sminuisce ma rafforza. Essere figli attraverso la santit e limmacolatezza, questo il disegno di Dio sulluomo prima della creazione del peccato. Al lode dello splendore della sua graziaquesto il fine delluomo v. 8,10 il centro del cosmo, ma anche colui in cui luomo comprende se stesso e Cristo, il ricapitolatore, questo il disegno di Dio sul cosmo. Il primo pensiero del padre e il figlio. Compare la componente pneumatico logica, il culmine, lo spirito Santo la caparra dellopera di Dio in noi, la differenza tra il premio e la caparra in SantAgostino la seguente: il premio lodai al Monte dei premi ma poi lo devi restituire; la caparra non un anticipo che non devi restituire. v. 14 tutto ci oggi non completo, c il gi e il non ancora.

Vedi dalla dispensa da pg 36 a 60 (+ parte integrazioni)

17.11.14

Cos il peccato originale un vero peccato, il modello di ogni altro peccato. I nostri peccati quotidiani sono una variazione sul tema del peccato originale, il peccato assoluto. Vediamo come lo definisce Agostino. Nel peccato originale ci sono due elementi: la superbia e lavarizia. Il peccato di Adamo e di Caino sono due facce della stessa medaglia. Il peccato di Adamo ed Eva la superbia: il non accettarsi come dono di Dio, di essere dipendenti da Dio, il voler essere come Dio indipendentemente da Dio, il non voler obbedire a Dio. Il peccato originale questa curva delluomo che ama se stesso fino al disprezzo di Dio, ama se stesso cercando di rinnegare la sua dipendenza da Dio.Il peccato di Caino invece stato peccato di avarizia, lavaro e colui che vuole tutto per s, che non accetta di condividere ci che ha a disposizione, non accetta che vi siano altri con cui condividere il bene di cui dispone, e laltra faccia della superbia, tutto per me; lavarizia unaltra forma di superbia, io sono il centro delluniverso, non accetto che gli altri ci siano e non accetto di condividere con essi ci che ho.

Agostino parla di ci nel De Civitate Dei, dice che ci sono due amori da cui scaturiscono due citt, luno e lamore di s fino al disprezzo di Dio, questo il peccato originale, laltro lamore di Dio fino al disprezzo di s. Come Adamo ha fatto scaturire il primo amore, ci sar uno che far scaturire il secondo, questo sar Ges. Egli lopposto della superbia, tutto in lui umilt, tutto teocentrico, per tutto gli rende grazie al padre da cui tutto riceve. Inoltre Ges neutralizza lavarizia, e il povero, pur essendo nella forma di Dio, da tutto, si svuota, contiene niente per s, dona ci che il suo. Ci sono delle conseguenze: La separazione da Dio: la perdita della grazia di Dio, la grazia e Dio stesso che si auto comunica e si mette in relazione con lui. Il peccato ci fa perdere la grazia, lamicizia con Dio. La nostra umanit e danneggiata: si crea un disordine nella nostra natura umana. Il peccato che amore di s fino al disprezzo di Dio, unalterazione del desiderio, anzich retta espressione del desiderio, esso genera una disordinata espressione che si chiama concupiscenza. Prima della nostra volont vediamo che c unattrazione verso il male, desiderare e legittimo, desiderare ci che male non lo . Il peccato ha creato questa strutturale deficienza. Questa condizione di concupiscenza non peccato in se perch viene prima della nostra volont, ma viene dal peccato ed inclina al peccato. Essa un modo disordinato di rapportarsi a Dio e agli altri. Nella figura di Maria vediamo lumanit nello stato Prelapsario cio in essa non cera la concupiscenza, questo disordine.

Distinzione tra il peccato originale originante di Adamo ed Eva alla radice della storia di peccato che attraversa lumanit, e il peccato originale originato, che ci troviamo nel momento in cui veniamo generati, e ci viene trasmesso per il fatto che entriamo nella condizione umana. Il peccato originale originato uno stato (essere peccatori); quello di Adamo ed Eva, il peccato originale un atto. I santi infatti si riconoscono peccatori, riconoscono in noi, nella condizione umana questo stato. La forza del peccato esercita su di noi unattrazione, se non ci fosse un aspetto seducente del peccato, nessuno lo commetterebbe, dentro di noi c il mistero del male, del quale dobbiamo dire:1. che lo troviamo in noi prima della nostra stessa volont, non faceva parte il disegno di Dio sulluomo2. dobbiamo distinguere il peccato originale originario, da quel originante.A questo punto sorgono delle domande: perch devo rispondere di un peccato commesso da un altro? Come si trasmesso il peccato originale? I bambini possono essere considerati macchiati dal peccato originale? I bambini che muoiono prima del battesimo che fine fanno? La concupiscenza peccato? Come mai la concupiscenza resta dopo il battesimo? Quale rapporto tra peccato originale concupiscenza, battesimo concupiscenza?A queste domande ci saranno le risposte del magistero.

Lo sviluppo del magistero della Chiesa.

Ma io che centro con Adamo ed Eva? Che centro con il peccato degli altri? Come avviene questa trasmissione? Si riprendono le