TENTO2

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porTENTO DAVI GREG sere

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  • porTENTODAVI GREG sere

  • GLAZELAB 2013 - IL TENTO - DAVI, GREG & SERE PRODUCTION

  • porTENTODAVI GREG sere

  • Memorie di un faunoprologo

    Luomo mortale, Leuc, non ha che questo dimmortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnati.

    Questopera nasce con un duplice intento: essa si connota, in primis, per una valenza panegirista, essendo mirata ad encomiare, sovente con una non troppo dissimulata vena ironica, le parole, le gesta, le virt ed i difetti di un amico che, con il suo incommensurabile bagaglio di simpatia e cordialit, ha fin da subito invaso i nostri cuori, lasciando, ovunque fosse passato, un vestigio indelebile della sua epidemica allegria. Secondariamente, questopera si prefigge uno scopo altrettanto nobile: conservare fervido, al riparo da ogni corrosione che lincessante fluire del tempo ineluttabilmente porta con s, il ricordo di tutti quegli eventi che hanno segnato la nostra giovinezza e che hanno variamente concorso a plasmare le nostre individualit. Certamente, la stesura di questo volume impresa tanto pretenziosa quanto ardua, non scevra da difficolt, ma comunque meritevole desser intrapresa, specialmente laddove si consideri che il ricordo sia la sola arma imperitura di cui luomo dispone per trascendere la propria dimensione terrena, per perpetuare fatti, emozioni e sentimenti che, altrimenti,

    Con affetto

    Cesare Pavese

    sarebbero totalmente sopraffatti dalla miriade di vicissitudini che, quotidianamente, riempiono, talvolta saturando, lesistenza umana. Ricordando, luomo vaga nel tempo, rievoca frammenti di vita trascorsa, riscopre aspetti e dimensioni del suo essere che parevano irrimediabilmente sepolti, analizza accadimenti pregressi con un rinnovato approccio critico. Ricordando, insomma, lessere umano proiettato in unesperienza metafisica da cui uscir ristorato nello spirito, oltre che maggiormente conscio del proprio io. Ricordo , perci, metempsicosi delluomo in se stesso; libert di (ri)vivere infinitamente, al di l del tempo e dello spazio. Ed con tali propositi che ci accingiamo a comporre questopera, con lauspico che possa rimembrarci quotidianamente che, nonostante linevitabile trascorrer degli anni, il fuoco che tuttora avvampa la nostra giovinezza non potr mai sopirsi completamente: affinch il suo calore ci pervada di nuovo, baster alimentarlo un poco.

  • IL Diccionario Sanichellile perle

    Chi ha il coraggio di ridere padrone del mondo.

    Il capitolo primo di questopera un vero e proprio divertissement letterario, unantologia dei pi esilaranti aforismi mai concepiti da una mente (dis)umana: Paolo Tentorio. Trattasi di un mirabolante concentrato di orrori ortografici e sintattici, prima facie imputabili soltanto ad una persona affetta da dislessia, afasia o gravi patologie psichiche. In realt, fintanto che studi medici non provino il contrario, doveroso costatare la sua piena integrit mentale, sicch le sue massime paiono, pi banalmente, il frutto di deliri temporanei o di una troppo intensa sublimazione del pensiero. Va da s che lelenco qui riportato non pu che aver natura esemplificativa, essendo pressoch impossibile raccogliere, in un unico volume, tutti questi aberranti nonsensi, ed essendo questi ultimi soggetti ad un incessante processo di aggiornamento ed evoluzione.

    Giacomo Leopardi

  • 1. Grieco, sei un fondo senza fine!2. Spingio, offrisco, paglieggio!

    3. Ok, parliamo fra me e me! (rivolto ad un soggetto terzo)4. Il teatro di Triuggio unarena!

    5. Ma cosa chai in testa? le cheerleaders?6. Sono in dormiente! (tradotto: mi sto per addormentare)

    7. Lhai visto il matangone? (alludendo in maniera enfatica al suo apparato riproduttore)8. Li hai visti quelli? is scaghetting adoss!

    9. Se te lo sbatto in faccia ti mettono quaranta punti di traverso!10. Ho cambiato le masselle del motorino! (tradotto: massette)

    11. Ma si, per andare a Lissone prendi lautostrada!12. Oh, sono mica il servo della tua schiava!

    13. Se non la piantate vi sclero!14. Tu stai zitto anche te!

    15. Non hai capito? La punta questo! (tradotto: il punto cruciale del discorso)16. O 7, o 10, o 2, o 6 che siano io vi ammazzo!

    17. Vai a prendere le margaritas in Giappone, beviti i chupito in Alaska e mangiati un pezzo di ghiaccio a Triuggio!18. E una pista persa in partenza!

    19. Guarda la finestra, venuta gi una tamarella! (tradotto: tapparella)20. Pronto! e sono qua ancora qua! (rispondendo al cellulare)

    21. Adesso mi evolusco, metto lASISL!

  • 22. Tu sei un fanculo!23. Guarda quello! bruciato come un pezzo di capello!

    24. Sava fa bros!25. Te lo sbatto su tua nonna!

    26. Vuoi un po di vada-via-al-culo?27. Hai qualche qualcosa?

    28. Eschimese banano con 3 o 4 o 5 zeta!29. Ah, anche tu hai messo lADSL a flet?

    30. Se Corradi lento, Shearer che cos? una motosega?31. Cosa chai nel cervello le aquile?

    32. Si, ti sto ascoltendo!33. Lunico ricordo che ho di mio nonno Banana Joe!

    34. Sei diventato bianco patata!35. Basta! tu spacu indu fucc!

    36. Certo che voi sempre a rompermi le uova nel paniere!37. Sala, sei frocio come una troia!

    38. E rovente per chi non saccontente!39. Va che cadere nel vuoto fa molto male!

    40. Ma chi sei? Reimondo e Vianello?41. Grazie, prego, scusi vuol ballare con me? Grazie, preferisco di no!

    42. Quello fumato inda capa!43. Non ciarlare come un tarlo!

    44. Ma no lo vedi? Quello li con la felpa verde puffo!45. Non sono diverso, ma sono strano, che diverso!

    46. Decisione decisa e circoncisa!47. Si e poi? quando hai finito fai la fumata bianca? Scoreggi?

    48. Davide guarda! c una Panda color tua mamma!49. Cazzo ridi? abbiamo rischiato di avere un arbitro come donna!

    50. Come mi girano gli zebedei!51. mi vesto casual ... a caso

  • Una GiornataTragicomica

    Quant bella giovinezza,che si fugge tuttavia!Chi vuol esser lieto, sia:di doman non c certezza.

    La mera intitolazione del capitolo, gi di per s eloquente, basta a rivelarne il contenuto essenziale: questa sezione, infatti, reca la narrazione dei pi tragicomici episodi che, a vario titolo, hanno segnato tappe importanti e memorabili delle nostre esistenze, dei momenti che hanno impresso un solco indelebile nei nostri ricordi, insomma, di tutte quelle esperienze che rappresentano i pi preziosi lasciti che la vita ha inteso riservarci e che meritano di esser gelosamente custoditi e magari, un giorno, tramandati ai posteri. Lordine espositivo non segue alcun criterio specifico, essendo,

    Lorenzo de Medici

    banalmente, il frutto di estemporanee rievocazioni mnemoniche, affidate alla contingente sensibilit degli autori. Eventuali discrepanze o deformazioni

    narrative, che un lettore oltremodo attento potrebbe ravvisare nellintreccio, sono

    da imputare unicamente ai redattori che, talvolta, hanno impiegato

    consimili artifizi per render lesposizione pi dinamica ed

    avvincente. Nostra speme, infatti - gentile pubblico - che la lettura di queste novelle vi rechi diletto:

    perci, se fossimo riusciti in un tale proponimento, vogliatene bene a chi le ha scritte; ma se invece fossimo riusciti ad

    annoiarvi, credete che non s fatto apposta.

    BEEEEEUUUURP

  • Lirresistibile malia delle bionde: una forza seducente, magnetica, di fronte alla quale ben pochi individui sono rimasti totalmente insensibili. Un richiamo potente, universale, ancorch spesso manifestatosi, ex post, assolutamente rovinoso: in tale prospettiva, la sbornia pu ragionevolmente definirsi come leffetto fisiologico di un incondizionato abbandono dellindividuo a questa forza totalizzante. Unesperienza - quella della sbronza - sperimentata da un numero incalcolabile di persone e che, nellimmaginario collettivo, sovente assurge, metaforicamente, a rito iniziatico alla giovinezza, specialmente laddove si tratti del primissimo incontro dellindividuo con questa bevanda inebriante. Un vissuto davvero memorabile, assaporato persino dagli autori di questopera, e senzaltro meritevole desser condiviso con lintera platea dei lettori. Teatro della nostra tragicomica esperienza Pila, ridente localit montana della Valle dAosta, poco distante dallomonimo capoluogo regionale. Un paese piccolo, totalmente avulso dai ritmi ossessivi della vita

    Sezione IIL EST LHEURE DE SENIVRER!

    cittadina, che, ad onta delle proporzioni infinitesimali del suo centro abitato, ospita un copioso numero di alpeggi, locande e ristoranti, edificati per dar ristoro ai molti vacanzieri che, sia adestate sia dinverno, affollano questo luogo. Orbene, non lontano dallo chalet presso cui i protagonisti della nostra storia soggiornavano, sorgeva unanonima locanda che, in seguito, si sarebbe rivelata causa prima duna picaresca disavventura. Innanzitutto, doveroso precisare che i protagonisti della nostra storia erano, allepoca, investiti dun compito assai importante e delicato, certamente pedagogico: infatti, in occasione di quella memorabile vacanza comunitaria, erano aggregati non in qualit di semplici partecipanti, bens di animatori di un numeroso gruppo di adolescenti, attribuzione che postulava anzitutto che essi fossero moralmente integerrimi, un vero e proprio esempio da seguire. Indubbiamente, col senno di poi, il tempo verbale pi appropriato non pu esser che il condizionale: sarebbero dovuti esser un esempio da imitare. Pi specificamente, i nostri eroi, dopo unestenuante gita montana, avevano meritatamente ottenuto il permesso di trascorrere la serata fuori dallalbergo, in totale libert e spensieratezza. La meta prescelta fu - come gi anticipato - un piccolo bar, situato poco distante dallalbergo presso cui i nostri protagonisti dimoravano. Logicamente, questa licenza implicava una condizione tanto ovvia, quanto tacita: niente sbornie. Ed altrettanto ovviamente, i nostri eroi, bramosi dun drink ritemprante, serano in tutta fretta congedati, promettendo solennemente che avrebbero onorato un simile patto. Tuttavia, gli eventi ben presto assunsero una piega imprevista, conducendo verso quella che sarebbe stata una deriva assolutamente rovinosa. Infatti, non appena seduti, scorso fugacemente il men, i nostri protagonisti

    atto primo

  • convennero di inaugurare la serata ordinando uno shuttle di birra, che fu consumato con una celerit davvero esemplare. Nessuno, memore della promessa pocanzi fatta, aveva la bench minima intenzione di sbronzarsi: nondimeno, la serata era appena cominciata e quei tre miseri litri di birra non erano certo riusciti a sanare limplacabile sete che affliggeva i nostri protagonisti. Sicch, al primo shuttle fecero seguito un secondo, poi un terzo, quindi un quarto, e cos via, con una tale continuit che ben presto i nostri giovani eroi smarrirono non soltanto la cognizione del tempo, ma anche dei calici di birra che, fatalmente, giungevano ai loro fegati soprassaturi. In quei frangenti, nessuno si curava delle infauste conseguenze che sarebbero potute derivare da un cos smodato abuso di alcol: infatti, le uniche preoccupazioni di quellallegra combriccola erano divertirsi, ridere, scherzare e godersi appieno la serata. E, naturalmente, bere. Tra un calice e laltro, il tempo scorse piuttosto celermente, sicch, per i nostri protagonisti, giunse la fatidica ora di rincasare e, alla luce di quanto sinora narrato, abbastanza agevole intuire in che stato. Tra le tante scene comiche che ebbero luogo nel breve tragitto verso lalbergo, tutte comunque convergenti nel rivelare lobnubilazione dei sensi che leccessivo consumo di alcol aveva ormai cagionato nei nostri eroi, non possono

    sottacersi le dissennate gesta del povero Greg che, di l a poco, si sarebbe conquistato il titolo di protagonista indiscusso della serata: infatti, completamente in balia degli effetti offuscanti dellalcol, dapprima confuse il portone di un garage per lingresso dellalbergo; quindi, si abbandon ad una selvaggia corsa tra i prati e le colline circostanti lalbergo, culminata con una serie di goffe piroette che suscitarono il riso fragoroso dellintera compagnia. Peraltro, il momento era quanto mai delicato: sebbene tutti i membri del gruppo fossero altamente euforici, bisognava che ognuno rientrasse nella propria stanza mantenendo un basso profilo e,

    soprattutto, che Angelica, laccompagnatrice, non si avvedesse delle penose condizioni in cui

    essi versavano. Leroica impresa sembrava compiuta, quandecco che

    Greg, totalmente dimentico della porta a vetri che dava accesso alla reception dellalbergo, urt questultima violentemente, trovandosi in un batter docchio

    riverso a terra, quasi esanime, ma, cosa ben pi grave, destando Angelica che, immersa in un

    profondo sonno, inizialmente non sera accorta del loro rientro. In

    preda ad un panico convulso, cercarono di salire le scale il pi rapidamente possibile, con la speranza di riuscire a dissimulare almeno in parte il loro manifesto stato di ebbrezza. Nonostante la criticit del momento, non mancarono

  • scene esilaranti, dotate duna comicit impareggiabile: tra le molte, degno di nota fu il folle tentativo di Jacopo che, completamente in preda al suo delirio etilico, cerc disperatamente di aprire, con la sua chiave, una stanza altrui, sostenendo ad alta voce che, invece, quella fosse proprio la sua di camera. Altrettanto comico fu lexploit di Tento che, nel tentativo di salir celermente le scale, incurante dellalterazione che lalcol aveva provocato nei suoi riflessi ed oltremodo speranzoso nei suoi mezzi atletici, pi volte inciamp nei gradini, ruzzolando a terra ed ogni volta rischiando di frantumare lintera arcata dentale. Nel frattempo, Angelica, pur avendo compreso perfettamente la drammaticit della situazione, trattenne qualsiasi reazione, limitandosi soltanto a sollecitare lebbra comitiva a coricarsi il pi rapidamente possibile, nellauspicio che una sana dormita potesse stemperare gli irrequieti spiriti. Cos non fu: Greg, infatti, dopo esser faticosamente rientrato nella propria camera, esausto, decise di sedere alcuni minuti sul balcone, per cercare di ripristinare il proprio equilibrio mentale e fisico. Socchiuse gli occhi, ma questa scelta si rivel quanto mai fatale e gravida di conseguenze irreversibili: infatti, un simile gesto innesc una concatenata serie di reazioni fisiologiche che, ben presto, condussero ad un tragicomico epilogo della vicenda. Il primo dei sintomi che, inesorabilmente, assalirono il corpo quasi esanime di Greg fu un forte capogiro, seguito da un opprimente senso di nausea che provoc, da ultimo, lintegrale restituzione della cena, consumata qualche ora prima, al balcone dellalbergo. Segu una scena altrettanto esilarante: infatti, ancorch fisicamente e mentalmente prostrato, Greg aveva compreso la gravit della situazione, perci, nel tentativo di occultare le prove di quel misfatto, comp un non precisato numero di viaggi dal

    balcone al bagno, in mano un minuscolo pezzo di carta igienica, impresa che, ovviamente, si rivel totalmente vana. Cos, allo stremo delle forze, si lasci cadere sul letto ed un profondo sonno lo colse immediatamente. Analoga sorte tocc anche a Davide e Jacopo che, seppur con maggior dignit e compostezza, dovettero anchessi cedere al senso di nausea. Salvo questi isolati episodi, la situazione si stabilizz velocemente e, allincirca verso le tre del mattino, tutti i protagonisti erano immersi in un sonno profondo. Allindomani, il risveglio non fu per nulla semplice, anzi, probabilmente, uno dei peggiori in assoluto: visi smunti, occhi solcati da profonde borse, teste doloranti e chi pi ne ha pi ne metta. La levataccia di Greg, per, fu ancor pi traumatica di quella dei suoi compagni di disavventura: infatti, svegliato da un molesto tintinnio metallico, dischiuse faticosamente le palpebre e, ben presto, comprese ci che stava accadendo intorno a lui. Le tracce biologiche da lui lasciate sul balcone la sera prima erano state scoperte da Maurizio, laltro accompagnatore, che, al momento, era impegnato a scrostarle con il primo strumento che gli era capitato tra le mani: la cintura

  • preferita di Greg. Mau! ma che cazzo stai facendo con la mia cintura? queste le prime parole proferite da Greg dopo il traumatico risveglio. Domanda cui segu la fulminea risposta di Maurizio che non lasciava spazio ad alcuna replica: Ah, finalmente ti sei svegliato! Ti rendi conto di che casino hai combinato qui fuori? Sei proprio un bigolo! E comunque la cintura stata la prima cosa che ho trovato! Tra laltro, dovresti esser tu a pulire questo porcile, non io, altro che lamentarti!. Greg, ancora frastornato, desistette dallimpulso di ribattere, usc dal letto e lasci che Maurizio continuasse nella sua opera di pulizia. Scesi per la colazione, i compagni di disavventura si scambiarono vicendevolmente uno sguardo e, nonostante le pessime condizioni fisiche, abbozzarono tutti un lieve sorriso: una cosa era certa: a prescindere dagli esiti, quella che avevano sperimentato la sera prima sarebbe stata unesperienza davvero indimenticabile.

  • atto secondo

    Il tratto connotante qualsivoglia festa di laurea , senza dubbio, la naturale tendenza degenerativa: solitamente, infatti, il clima di sobriet, morigeratezza e composta felicit che, inizialmente, regna tra i partecipanti, ben presto destinato a dissolversi, lasciando spazio ad at-mosfere goliardiche e trivialit dogni genere e specie. Chiunque abbia presenziato, almeno una volta nella propria esistenza, a consimili eventi, ben conscio della situazione cui si allude, specialmente laddove anchegli sia stato travolto dalle esiziali conseguenze che linesauribile flutto dalcol che generalmente circola in tali circostanze passibile di cagionare. A testimoni-anza di tutto ci, assurge la tragicomica esperienza di Tento che, proprio in occasione di una festa di laurea, ebbe modo di sperimentare personalmente gli effetti collaterali che possono derivare, per cos dire, da una overdose di festeggiamenti. Tutto ebbe luogo in una piovosa serata estiva: Tento ed i suoi inseparabili com-pagni di (dis)avventura, Davide e Greg, invitati a cele-brare lavvenuto conseguimento del tanto agognato ti-tolo accademico da parte di un amico, risoluti comerano a sfruttare ogni singola chance di far baldoria che il destino avesse inteso riservar loro, accettarono una simile proposta e, alla data convenuta, si recarono presso il locale prescelto quale location dei festeggia-menti. Occorre, fin da subito, precisare che le condizio-ni climatiche erano, quella sera, particolarmente av-verse, circostanza che lasciva presagire, a dispetto delle aspettative dei presenti, unatmosfera poco movi-mentata e, nel complesso, monotona, atteso che il lo-cale sorgeva prevalentemente allaperto. Leuforia dei partecipanti, tuttavia, fu ravvivata da un evento quanto

    mai insperato: dun tratto, infatti, il diluvio cess di sfer-zare la terra e le nubi, sospinte da una moderata brez-za, si diradarono velocemente, disvelando il barlume delle stelle. Tale inaspettato mutamento, apparente-mente casuale, ebbe, invece, per i protagonisti della nostra storia, una valenza ben precisa: era la prova tangibile che qualsivoglia accadimento fenomenico sot-tende una spiegazione deterministica, secondo cui nulla avviene per caso, e tutto mera concretizzazione di un progetto superiore. Ora, sebbene tale disegno il pi delle volte risulti assolutamente imperscrutabile, in quel caso la volont divina era limpida, palese: per quella notte, infatti, sembrava che il comandamento posto dal Creatore fosse uno solo ed inderogabile, cio divertirsi. Cos, in ossequio a tale asserito precetto mo-rale, i nostri protagonisti si dedicarono, indefessi, ad ogni genere di festeggiamento, con unenergia davvero inusuale, sicuramente alimentata dal regolare consumo di bevande alcoliche che, oltre ad un generale effetto di ottenebramento sensoriale, parevano in grado di neu-tralizzare ogni sentore di fatica. Durante la serata, nes-suno si curava dei nefasti effetti che sarebbero potuti scaturire da un cos dissennato abuso dalcol: i soli pensieri che, in quei frangenti, occupavano le menti delleuforica comitiva erano divertirsi, ridere, scherzare e celebrare degnamente una cos speciale circostanza. In particolare, tra i tre, fu certamente Tento ad abban-donarsi pi radicalmente alle tentazioni di Bacco, tra-valicando ampiamente la soglia massima dalcol che il suo corpo era fisiologicamente in grado di sopportare. E, naturalmente, le fatali conseguenze di un simile abuso non tardarono a manifestarsi. Invero, tra i tanti indizi, tutti convergenti nel mostrare il profondo stato di alterazione psico-fisica in cui versava il nostro protago-nista, ve nera uno tanto pregnante, quanto comico a

  • vedersi: Tento - il cui lume della ragione era ormai total-mente sopito sera infatti lanciato in una strenua battaglia (combattuta a suon di cubetti di ghiaccio) con alcuni dei convitati, prodigandosi, nel contempo, in una serie di goffe piroette tra i divanetti per schermarsi da eventuali colpi nemici. Davide e Greg, di fronte a quel-la scena tragicomica, ebbero un sussulto, per cos dire, premonitorio: quella condotta scellerata era il segno inequivocabile di una sventura imminente. Ad ogni modo, i due cercarono di fugare quellinfausta prospet-tiva, nellauspicio che il decorrer del tempo potesse al-leviare, sia pur in minima parte, il tasso alcolemico dellamico, Speranza che, a posteriori, si sarebbe rive-lata totalmente vana, poich, terminata la festa, i tre non fecero in tempo a sedersi in macchina, imboccare la via del ritorno, percorrere poco meno di un chilomet-ro che Tento, sopraffatto dal senso di nausea che re-pentinamente lo aveva assalito, costrinse lautovettura ad una brusca frenata, per potersi sgravare del peso insostenibile che gli opprimeva lo stomaco. Apparente-mente ritemprato dopo quellevacuazione liberativa, ri-sal in auto e, dopo aver rassicurato gli amici sulle sue condizioni, i tre ripresero la via verso casa. Non pass che qualche minuto ed il senso di nausea lo assal nuo-vamente: lurto sopraggiunse cos allimprovviso da non lasciargli nemmeno il tempo per avvisare i compagni, sicch, per evitare dinsudiciare labitacolo con il suo rigurgito graveolente, cacci fuori la testa dal finestrino e, per la seconda volta, cedette al voltastomaco, con lauto ancora in corsa. A quel punto, completamente sfinito, Tento si lasci cadere sul sedile posteriore e, rorido di sudore, sprofond in uno stato quasi comato-so. Nel frattempo, Davide e Greg, convinti che il peg-gio fosse ormai passato, ed affamati dopo una serata cos movimentata, decisero di posticipare il rientro a

    casa, giusto il tempo di concedersi un hamburger da Mc Donalds. Erano quasi giunti a destinazione (gi pregustavano il loro spuntino ipercalorico), quando Greg fece una triste scoperta, che incrin definitiva-mente il suo buon umore: Tento, infatti, sia pur con il lodevole fine di preservare lintegrit della tappezzeria interna allabitacolo, aveva, col suo rigurgito, completa-mente insozzato la carrozzeria, circostanza che suscit linteresse (ed il riso) dei non pochi automobilisti che, fermi ad un semaforo, riuscirono a notare quella biz-zarra decorazione, attardandosi a contemplarla quasi fosse un dipinto impressionista. Quella macabra visio-ne suscit, in Greg, un impulso di rabbia incontenibile, manifestatosi sotto forma dindicibile turpiloquio, e miti-gato soltanto dal senso di compassione per il pietoso stato dellamico e dalla confortante prospettiva del panino che lo attendeva. Giunti al fast-food, i due, con famelica celerit, im-boccarono la via specificamente destinata al servizio take-away, ordinarono un paio di ham-burger e, nel giro di pochi minuti, furono serviti. A quel punto, con-

  • vennero di trasferirsi nel parcheggio retrostante, dove avrebbero potuto gustare quel concentrato di lipidi e trigliceridi nella massima tranquillit. Per accedere al posteggio, per, era necessario transitare per unangusta via, a malapena capace di ospitare, quanto a larghezza, una normale utilitaria. Di pi, lingresso in quel vicolo, gi di per s ab-bastanza ristretto, era complicato dalla presenza, su ambo i lati, di due alti corpi metallici, che costringevano gli automobilis-ti a calibrare perfettamente la traiettoria, per evitare spiacevoli collisioni. N Davi, n Greg, in quel fran-gente, avrebbero mai potuto sospettare la tragedia che di l a poco avrebbe potuto con-sumarsi: Tento, infatti, mo-mentaneamente destatosi dal suo torpore psico-fisico, si era sollevato dal sedile posteriore e, pochi istanti prima che la macchina rag-giungesse il punto pi vicino al palo metallico, inconscia-mente, espose la testa dal finestrino, in cerca di un po daria fresca. Soltanto la straordinaria prontezza di riflessi di Davide, che era riuscito a strattonare nuo-vamente lamico allinterno

    dellabitacolo, salv questultimo da una certa decapi-tazione. Tento, completamente ignaro del fatale peri-colo che aveva corso, trascinato dal braccio salvifico dellamico, si trov nuovamente riverso sul sedile pos-

    teriore e, sfinito, si abbandon al suo stato di ata-rassia forzosa. Scampato anche quel rischio,

    Greg e Davide, ancora visibilmente turbati da quella sfiorata sciagura, consuma-

    rono rapidamente il loro pasto e si diressero, infine, verso casa.

    Quel segmento residuo di vi-aggio, per fortuna, si

    svolse pacificamente, senza alcun tipo

    dimprevisto, cir-costanza che

    consent ai tre (o meg-lio, due e mezzo) di raggi-

    ungere la meta piuttosto celer-mente. A quel punto, non restava

    che un ultimo, delicato compito da adempiere: riaccompagnare a casa il povero Tento, cercando, nei limiti del possibile, di occultare il suo palese stato di ebbrezza. Impresa - questultima - quanto mai ardua, giacch labuso dalcol aveva in lui cagionato, oltre a manifesti effetti negativi sulla sua lucidit mentale, unapprezzabile compromissione delle fa-colt motorie, comportandogli, in partico-lare, serie difficolt di deambulazione e, prima ancora, di mantenimento dellequilibrio. Ora, una volta giunti davanti casa, tra Tento e una dormita ritemprante si frapponeva un ultimo, arduo ostacolo: unirta

  • rampa di scale che, agli occhi del nostro sciagurato pro-tagonista, considerate le sue pessime condizioni, prob-abilmente parve un impedimento insormontabile. Tut-tavia, sospinto dal desiderio di coricarsi il pi velocemente possibile, raccolse le poche forze che an-cora gli rimanevano e, con indicibile lentezza, trascin faticosamente il suo corpo su per gli insidiosi gradini, rifiutando stoicamente laiuto che i due amici gli aveva-no teso. Sia pur con estremo sforzo, sfruttando quei barlumi di parziale lucidit, la sua mano malferma riusc comunque ad inquadrare la toppa della serratura e ad aprire la porta. Varc la soglia: finalmente fu in casa. Sennonch, dopo quella disumana fatica, si sentiva to-talmente privo denergia, sicch, per potersi svestire e mettersi a letto, dovette invocare laiuto della madre, che, ovviamente, subito si avvide del pessimo stato in cui versava il figlio. Ogni tentativo di mantener celato il compiuto misfatto fu, pertanto, vano. Ad ogni modo, dopo aver incassato dalla madre una serie di epiteti in-giuriosi, finalmente, riusc a coricarsi e, in un lampo, fu colto da un sonno profondo. Lindomani mattina il ris-veglio fu, per Tento, particolarmente critico: infatti, una cefalea martellante gli stava squassando la testa ed il senso di nausea, lungi dallessere cessato, ancora lo perseguitava. Ci nondimeno, era sabato ed unintensa mattinata lavorativa lo attendeva, impietosa. Senza far colazione, si vest malvolentieri, prese la macchina e, ancora piuttosto intontito, si rec al lavoro. I minuti pa-revano interminabili, e, per di pi, il senso di voltas-tomaco sacuiva costantemente, tanto che, durante la mattinata, dovette cedere a questultimo per ben due volte. Il pomeriggio, terminato il lavoro, e speranzoso che un po di attivit fisica lo avrebbe aiutato a smaltire i residui di sbornia, Tento decise di partecipare alla par-tita di calcio che i suoi amici avevano nel frattempo or-

    ganizzato. Tra laltro, conscio delle sue condizioni non ottimali, aveva persino rinunciato al consueto ruolo di attaccante, ripiegando su quello di portiere, nella con-vinzione che ci gli avrebbe comportato un minor dis-pendio di energie e una maggior tranquillit. Non aveva, per, adeguatamente ponderato che i suoi riflessi fos-sero ancora allentati, sicch, a coronamento di quella giornata disastrosa, rimedi una bella pallonata in viso, che riacutizz il dolore alla testa che pareva stesse sce-mando. Nonostante tutto, vera, per Tento, unesigua ma confortante prospettiva: nessuna festa di laurea a breve termine.

  • Sezione IIALL YOU NEED

    IS LOVE

  • Amore un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. William Shakespeare

    Infinite sono le facce dellamore: la linfa che, quotidianamente, nutre lessere umano; lineffabile forza che orienta lagire di qualsiasi individuo; lepifania tangibile della Divinit in terra; la legge primigenia che governa luniverso, cui nessuno pu volutamente sottrarsi. E un sentimento congenito, che luomo sperimenta a partir dai suoi natali e destinato ad accompagnarlo fino alla morte. V, tuttavia, unet in cui gli effetti estasianti dellAmore paiono amplificati, ove il vorticoso turbinare degli ormoni acuisce lappetenza sessuale, un tempo, insomma, in cui la ricerca di una dolce met, con la quale condividere nuovi vissuti, diviene un must assoluto: ladolescenza. Tuttavia, la brama damor platonico che pervade questet, se, per un verso, rappresenta un flusso inesauribile di energia vitale, daltra parte, pu esser cagione di malumori vari,

    inquietudini e turbamenti laddove un simile langueur non sia saziato. Infatti, il profondo scoramento che, tipicamente, affligge ladolescente solingo, rassegnato dinnanzi allapparente impossibilit di trovare unanima gemella, esperienza comune ad un incalcolabile numero di persone: tra queste, figura anche il nostro Tento, la cui turbolenta vita sentimentale, per la tragicomicit di taluni episodi ad essa connessi, merita desser narrata, sia pur in maniera aneddotica. In sostanza, per levidente impossibilit di condensare in queste pagine la sua intera biografia amorosa, la prosa, ancora una volta, sar principalmente incentrata sugli episodi pi divertenti e memorabili, la cui carica esilarante, ancor oggi, nonostante la distanza temporale, ben lungi dal venir meno.

  • atto primo

    La ricerca spasmodica di unanima gemella , per un adolescente, obiettivo di primaria importanza: spesso, per, si sminuiscono i devastanti effetti che linfruttuoso esito di una simile ricognizione potenzialmente su-scettibile di determinare sulla psiche dellindividuo e che, talvolta, assumono riflessi davvero inquietanti. Malumore, irascibilit, stato di depressione, perenne turbamento, senso dimpotenza sono soltanto alcune delle innumerevoli avvisaglie che possono manifestarsi a fronte della perdurante incapacit di un giovane a tro-vare una dolce met. Caso emblematico duna tale sintomatologia fu Tento che, a causa delle pene damor, quasi venne in furore e matto. In particolare, lacme di una tale sindrome si manifest in una circostanza pecu-liare, espressiva del potenziale avvilente che la disillu-sione amorosa capace di produrre sullessere umano. Era, infatti, un pomeriggio apparentemente ordinario, non dissimile da tanti altri e che, per nessun motivo, lasciava presagire il tragicomico evento che, di l a poco, sarebbe accaduto. Pro-prio quel d, infatti, Tento, stanco della sua inamovi-bile condizione sentimen-tale che ormai da lunghi anni lo astringeva in uno stato di scapolaggine coatta, si era deciso ad esternare i suoi pensieri - fino a quel momento rele-gati nei pi reconditi

    anfratti della sua mente - ad uno dei suoi migliori amici, Greg, con la speranza che un simile atto di condivisione potesse alleviare, almeno un poco, il peso insostenibile del proprio cruccio. Cos, i due serano dati appunta-mento in luogo solitario, poco frequentato, in modo da poter dialogare in piena tranquillit, in unatmosfera to-talmente familiare: la cooperativa di Canonica. Durante il tragitto da casa verso la meta prescelta, in sella al suo rombante ciclomotore, Tento pianificava mentalmente larticolazione del suo monologo: ponderava con cura maniacale le parole che avrebbe dovuto impiegare; saffannava a ricercare costrutti, locuzioni ed immagini capaci di esprimere, in maniera figurativa, il profondo scoramento che derivava dal suo essere single ormai da troppo tempo; ancora, si sforzava di individuare una serie di gesti ed atti, sufficientemente rappresentativi del suo stato di disagio interiore, con i quali avrebbe dovuto accompagnare leffluvio di parole che sarebbero sgorgate dalla sua bocca. Insomma, in quel breve lasso temporale che lo separava dallincontro con lamico, Tento, alla stregua di un regista scrupoloso, plasmava ed enfatizzava il suo dramma esistenziale. E, nel comp-

    lesso, si sentiva alquanto soddisfatto dellesito raggiunto. Giunto

    a destinazione, si accorse che

    il suo amico Greg gi 6205

  • lo attendeva. Lo raggiunse velocemente, lo salut ed insieme si recarono in un luogo isolato, al riparo dagli occhi indiscreti delle poche persone che popolavano il bar che ivi sorgeva. Per Tento, a quel punto, venne il momento di svestire i panni del regista ed indossare, fi-nalmente, quelli di attore ed inscenare la sua tragedia personale. Nel coacervo di pensieri che pocanzi aveva affollato la sua mente, egli era pervenuto ad una sola certezza, vale a dire che il miglior modo per esordire ed affrontare una questione cos spinosa non fosse luso della parola, bens unazione, un gesto plateale che fosse in grado di palesare immediatamente limportanza che egli riservava a quellargomento. E cos fece: senza proferir minimamente parola, sotto lo sguardo attonito del suo interlocutore, Tento estrasse dalla tasca il suo cellulare e, con espressione contrita, cominci a digita-re convulsamente sulla tastiera. Greg, incapace di com-prendere appieno il significato di un simile gesto, rest totalmente interdetto e si limit ad attendere, in religioso silenzio, una qualche delucidazione in proposito. Dopo qualche secondo, ecco che Tento sollev gli occhi dallo schermo, interruppe la frenetica danza in cui le sue dita si erano fino a quel momento prodigate, fiss dritto neg-li occhi il suo interlocutore, scosse lievemente il capo e, tacitamente, lo invit a guardare la cifra numerica che si stagliava al centro del display: 6205. Guarda! disse Tento allamico, infrangendo il muro di silenzio dietro il quale si era trincerato sino a quel momento. Greg, ancora piuttosto confuso per lanomalo compor-tamento dellamico, ovviamente non riusciva a com-prendere quale oscuro valore si celasse dietro quella sequenza di numeri. E, a dir la verit, nemmeno aveva voglia di affaticarsi troppo per cercar di svelare da s larcano mistero, perci chiese: E che cazzo sarebbe sto numero? Mica eravamo venuti qua per parlar della

    tua situazione?. Tento, che aveva previsto una simile reazione, accenn un mesto sorriso e rispose: Centra eccome col nostro discorso! Vedi, 6205 il risultato di unoperazione che mi riguarda personalmente, e cio 365 x 17! 6205: ecco tutti i giorni della mia vita tras-corsi da solo, senza farmi una tipa!. Nel dir ci, Tento si sforz di assumere unespressione affranta: il suo volto, in quegli attimi sfuggenti, era la concreta trasfigu-razione del dolore morale che lo affliggeva. E, ovvia-mente, egli era convinto che, nel complesso, un simile gesto avrebbe letteralmente compunto (e commosso) il cuore del suo interlocutore, contribuendo in tal modo a creare il clima necessario affinch la conversazione potesse avere un esito proficuo. Tuttavia, le sue attese furono vanificate dalla spontanea reazione del suo in-terlocutore, diametralmente opposta a quella che Tento si era prefigurato: Greg, infatti, dopo aver assistito a quella scena oltremodo drammatizzata, non riusc a contenersi e scoppi in una fragorosa risata che si pro-trasse per qualche minuto. Ma chi cazzo sei? Un at-tore di Hollywood per caso? Iniziare normalmente, con le parole, senza sceneggiate, non sarebbe bastato? queste le prime parole che Greg riusc ad intramezzare tra una risata e laltra e che ebbero, su Tento, un effetto completamente disarmante. Ma, a dispetto delle appar-enze, anche quella risata, che per Tento suonava come unennesima sconfitta, ebbe, a ben vedere, un risvolto positivo. Infatti, il cruccio damor, che fino quel momen-to congestionava la mente del povero Tento, svan in un lampo, sia pur temporaneamente, per lasciar spazio ad un altro pensiero, anzi, ad una certezza: mai e poi mai egli avrebbe potuto fare lattore.

  • atto SECONDO

    Spes ultima dea (est): speremus igitur semper.1 Nulla, meglio di questo celebre brocardo latino, potrebbe esprimere la dedizione, quasi maniacale, con cui gli autori della presente opera, in et adolescenziale, si sono accinti alla ricerca di una possibile compagna per Tento, nel tentativo di smuovere il perenne stato dimpasse in cui stagnava la vita amorosa di quello. Una ricognizione ardua e defatigante che, col tempo, si sarebbe per rivelata pingue e foriera di soddisfazioni, oltre che fonte dinesauribile divertimento. Sotto questultimo aspetto, particolarmente notabile stata la prima esperienza amorosa di Tento, giustappunto sboc-ciata grazie al provvidenziale intervento (e alla lungi-miranza) dei suoi due inseparabili amici. Era un pomeriggio apparentemente ordinario, non dissimile da molti altri, ed i nostri protagonisti, completamente ignari del memorabile evento che di l a poco si sarebbe veri-ficato, erano impegnati nella loro attivit preferita: ozieggiare in oratorio. Davide e Greg - sempre intenti nella loro opera di ricerca - pur essendo consapevoli che lambiente oratoriano era un formidabile catalizza-tore di relazioni amorose, ciononostante ancora non erano riusciti ad individuare, in seno a quellincessante andirivieni di ragazze, una possibile candidata. Infatti, sebbene le opportunit di scelta fossero davvero co-piose, nessuna pareva, agli occhi dei due, particolar-mente appetibile, vuoi per luna, vuoi per laltra ragione. La prospettiva di un ennesimo, vano tentativo si stava, dunque, inesorabilmente materializzando, quandecco che i due amici scorsero, allorizzonte, una presenza femminile che, fino a quel momento, era sfuggita ai loro occhi solerti. Nessunaltra visione sarebbe potuta es-

    sere, per i due, altrettanto gradita. Finalmente, dopo indicibili sforzi, erano riusciti nel loro proposito: avevano una candidata ideale, perfettamente rispondente ai canoni fisici e caratteriali che si erano imposti. Ora, per, sarebbe venuta la fase pi complessa e delicata del loro compito: saggiare concretamente la disponibil-it (o meno) della giovane ad intraprendere la cono-scenza del loro amico Tento. Nondimeno, Davide e Greg, ancora visibilmente increduli della grande fortuna in cui serano casualmente imbattuti, stavolta, erano molto fiduciosi nel buon esito della vicenda. Con una simile inclinazione danimo, i due avvicinarono la pres-celta per rivolgergli il fatidico quesito. I pochi attimi di silenzio che precedettero il tanto atteso responso si caricarono duna tensione percettibile, mista ad im-pazienza: la sventurata rispose. Fu solo a quel punto che il logorante supplizio che tribolava i due amici si dissolse in un lampo, lasciando spazio ad una gioia in-contenibile: ce lavevano fatta davvero. Letteralmente smaniosi di osservare quale sarebbe stata la reazione di Tento a fronte di una simile notizia, Davide e Greg, fieri dellimpresa che avevano compiuto, si precipitaro-no subito dallamico, per annunciargli la buona nuova. Le attese dei due, naturalmente, non furono tradite: Tento, udita quella piacevole novella, si esib, infatti, in una delle sue pi memorabili performance, quanto a comicit. Elettrizzato per quellinaspettata rivelazione, Tento, cercando di atteggiarsi da esperto sciupa femmine e di attingere a quel poco di sex-appeal che in lui albergava, usc dalloratorio e, in preda a chiss quale diabolica elucubrazione, mont sul suo rombante ciclomotore e, dopo aver lanciato unammiccante oc-chiata alla sua nuova conquista, part a tutto gas, lasci-ando tutti completamente frastornati. In quello stato di generale confusione, determinato da quella condotta

    1 La speranza lultima dea: dunque speriamo sempre! [N.d.T.]

  • PREEEEEMMMM

  • irrazionale, ognuno cercava dinterrogarsi sul senso di quellazione, e naturalmente invano. Nessuna spiegazi-one logica, infatti, si prestava a giustificare un cos dis-sennato gesto. Tuttavia, le speranze dei presenti furono ravvivate da un discosto ma crescente rombo, che pre-conizzava limminente ritorno di Tento: nel volger di qualche istante, la sua sagoma corpulenta riapparve allorizzonte, sebbene il suo incesso spedito facesse presagire tutto fuorch la sua intenzione di fermarsi. Ed, infatti, incurante delle urla degli amici - che lo invita-vano a sostare, quantomeno per consentire alla giovane di montare sul ciclomotore - Tento prosegu, imperterrito, la sua corsa, rivolgendo alla sempre pi attonita platea degli spettatori un gesto allapparenza inspiegabile che, con molta probabilit, alludeva alla sua volont di compiere un ennesimo giro in motorino, prima di fermarsi definitivamente. Quale enigmatico va-

    lore si celasse, in realt, dietro quel segno non dato saperlo: si trattava, forse, di un bizzarro rituale di cor-teggiamento? Oppure di un maldestro tentativo di esi-bire il suo charme? O, pi banalmente, della necessit di placare lindomito turbinio di ormoni che quella no-tizia gli aveva suscitato? Probabilmente, la ragione dun simile comportamento oscura finanche al diretto inter-essato. Ad ogni modo, riapparve dopo qualche minuto e, stavolta, si ferm: con disinvoltura fin troppo artificio-sa, accenn alla giovane, invitandola a salire sul suo bolide fiammante. La ragazza, seppur ancora un po scettica per linusitato comportamento del giovane, rac-colse timidamente linvito e, senza proferir parola, mont sul ciclomotore che, trepidante, ripart veloce, in cerca di un luogo appartato in cui la coppia nascente avrebbe potuto scambiarsi le prime, tenere effusioni in assoluta tranquillit, al riparo da sguardi indiscreti. Sen-

  • nonch, lirresistibile smania di conoscere lepilogo di quella vicenda indusse Davide e Greg a pedinare Ten-to, nellauspicio che questultimo, con la sua rudezza, non vanificasse totalmente le loro fatiche. Dopo qual-che infruttuoso tentativo, la nuova coppia trov, final-mente, il luogo ideale, che soddisfacesse pienamente le loro pretensioni dintimit e riservatezza. Davide e Greg, giunti anchessi nella zona prescelta, per non de-stare alcun sospetto, si appostarono ad una distanza cautelare, in una posizione che, comunque, garantisse loro unampia visuale. Cos sistemati, i due si acquat-tarono ed, impazienti, attesero silenziosamente il de-corso che quella storica vicenda avrebbe assunto. Nel frattempo, Tento era sceso dal ciclomotore e, nel tenta-tivo di guadagnare qualche prezioso istante da impie-gare nella disperata ricerca del miglior approccio pos-sibile, si accese una sigaretta. Aspir profondamente, pi volte, e, in rapida successione, emise dense nuvole di fumo, cambiando, allatto di ogni espirazione, limpugnatura della sigaretta, comera solito fare. In quei concitati frangenti, si sforz di mascherare il suo evidente stato dimbarazzo, acuito dalla momentanea impossibilit di trovare una profferta adeguata. Cos, visibilmente in difficolt, decise dintraprendere lunica scelta che, in quel momento, residuava: affidarsi - non senza rischi dinsuccesso - al suo istinto. Con una tale disposizione danimo, schiacci la sigaretta, afferr le mani della giovane, le cinse al suo collo possente e la fiss dritta negli occhi: e con la stessa veemenza di un leone che, affamato, si getta sul fiero pasto, cos, Tento, premette le sue labbra incerte sulla bocca della giovane, sperando che questultima non giudicasse eccessiva larditezza di quel gesto. Fortunatamente, la ragazza accolse benevolmente quel tentativo spregiudicato, sic-ch al primo bacio fecero seguito un secondo, poi un

    terzo ed un quarto, e cos via, in un crescendo di pas-sionalit e libidine. Davide e Greg, che avevano seguito la scena con grande attenzione, alla visione di quel fo-coso viluppo di lingue, inconsciamente, si abbandonar-ono ad unesclamazione di gioia, che, tuttavia, attir lattenzione di Tento. Nondimeno, questultimo, pur es-sendosi accorto della presenza dei suoi amici, fece finta di nulla e continu, galvanizzato, nelle sue profusioni amorose. Anzi, a dire il vero, proprio la consapevolez-za che qualcuno li stesse spiando, confer a Tento mag-gior risolutezza, spingendolo a drammatizzare oltremo-do i suoi baci e le sue carezze. Quelle tenere effusioni, allapparenza frivole e banali, furono, per Tento, latrici duna svolta radicale, principio di un risorgimento amo-roso di cui egli sarebbe stato lassoluto protagonista: insomma, anche per lui, la stagione dellautoerotismo era ufficialmente conclusa.

  • Fenomenologia della comicit

    Il comico, come il sublime, non dimora mai nelloggetto, ma nel soggetto.

    La comicit, quale intrinseca attitudine a muovere il riso, passibile di concretarsi in una pluralit di forme, a loro volta descrivibili mediante lutilizzo di tecniche differenti. Tra queste, un ruolo dassoluta preminenza deve certamente imputarsi alla scrittura che, attraverso una ponderata combinazione di lessemi e sintagmi, certamente in grado di assolvere la finalit umoristica. Pari dignit teorica deve altres tributarsi alla figurazione che, tramite la rappresentazione grafica, in grado di comunicare la portata umoristica immanente un episodio della realt fattuale. Ed proprio dalla volont degli autori di magnificare anche la dimensione figurativa dellArte - intesa nella sua generica ed onnicomprensiva accezione di prodotto dellattivit creativa umana - che nasce questo capitolo terzo, in seno al quale confluiscono alcune raffigurazioni fumettistiche, tutte accomunate e da una spiccata connotazione umoristica, e dalla circostanza di avere, quale protagonista, il medesimo soggetto: Tento.

    Johann Paul Friedrich Richter

  • tento

    il fumet

    to

  • che

    scherz

    one!

    fumetto

    1

  • I AM AN

    ICON

    PREEEEEMMMM

    PREEEM

    INTENTO A SPESSEGGIARE IN UNA SLENDIDA SERATA ESTIVA...

  • ?TENTO!NOI ANDIAMO A SALUTARE MARTASIMO E GLI ALTRI CHE SONO LIAI GIARDINETTI!!!

  • BAGAI! VOI COMINCIATEAD ANDARE!IO ARRIVO A 200 ALLORAE LI SPAVENTO!DAI FACCIAMO

    STO SCHERZO!

  • BLA

    BLA

    BLA

    BLA

    BLABLA

    I RAGAZZI SI TROVARONO TUTTI AI GIARDINETTI COMEDACCORDI... MA NE MANCAVA UNO...

  • RAGA ATTENTI!!!

  • PREEEEEMMMMPREEEEEMMMMI AM AN

    ICON

  • MA CHECCAZZ.....

    I AM ANICON

    X#!!!

  • MA CA

    Z..

    STUTUN

    N!!!!!

  • MA CA

    Z..

    PORC...........!!!!!

  • che

    sfiga!!!

    fumetto

    2

  • dai tento

    vai bo

    mber!

    !! sei solo!!

  • sei solo!!e goool!

    TENTO SUPERO IL PORTIERE E SI TROVO A PORTA LIBERA...

  • spacchero la porta!!!

  • STEE

    EEEN

    GGGG

    !!!MA PORC.....

    ..

  • RC.......

  • GLAZELAB 2013 - IL TENTO - DAVI, GREG & SERE PRODUCTION