Tempo n° 33

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 21 settembre 2012 ANNO XIII N. 33 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di TUTTI AL CABASSI CON LA NAZIONALE CANTANTI POMPEO: “SI VA AVANTI MA DI TASCA PROPRIA” IL GRANDE CUORE DELLA MUSICA 1 MILIONE 189MILA E 896 EURO è L’INCASSO DEL CONCERTO PER L’EMILIA DELLO SCORSO 25 GIUGNO. SERVIRà A SOSTENERE LA RICOSTRUZIONE DEGLI OSPEDALI DI CARPI E MIRANDOLA. GRAZIE AL CUORE GRANDE DELLA MUSICA IL NOSTRO RAMAZZINI RICOMINCERà A VIVERE Belli, Ferioli e Campedelli Bruno Pompeo Beppe Carletti, leader dei Nomadi

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Su questo numero: Il Ramazzini rivive grazie al grande cuore della musica; Demografia: le cose sono cambiate? Il 1° novembre tutti al Cabassi con la Nazionale Cantanti. Prevendite aperte a Radio Bruno; Bruno Pompeo: si va avanti ma di tasca propria; Affitti per gli sfollati: ad oggi il Comune può contare solo su 33 appartamenti e domani è già inverno...; Dimmi che danno hai e ti dirò cosa fare (forse). Intervista all'ingegner Gianluca Loffredo; A scuola di normalità; Siamo stanchi dei continui tremori: togliete il dosso in viale Carducci; Domenica 23 settembre appuntamento con Pedalando contro l'Alzheimer; Bilancio positivo per la prima edizione del Rock Shock Festival; Sport, spettacolo e solidarietà col Campo dei Galli; Speciale Festival Filosofia; Beatrice Manfredi: a Dublino per studiare fotografia; Torna dal 27 al 30 settembre la Festa del Racconto; Appuntamento col biologico a Correggio sabato 22 e domenica 23 settembre; Open day di Rugby il 23 settembre a Santa Croce.

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

21 settembre 2012 ANNO XIII N. 33attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

tutti al cabassi con la nazionale cantanti

pompeo: “si va avanti ma di tasca propria”

il grande cuore della musica

1 milione 189mila e 896 euro è l’incasso del concerto per l’emilia dello scorso 25 giugno. servirà a sostenere la ricostruzione degli

ospedali di carpi e mirandola. grazie al cuore grande della musica il nostro ramazzini ricomincerà a vivere

Belli, Ferioli e Campedelli

Bruno Pompeo

Beppe Carletti, leader dei Nomadi

2 21.09.2012 n° 33

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected], [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 19 settembre 2012

Libri da non perdere!

FrAse dellA settImANA...

La IenaIl graffio

trA le rIghe...

il venditore di nebbia - di eleonora davoli

Da fiducioso a preoccupato, da positivo a pessimista, da filogovernativo ad anarchico... Enrico Campedelli a Dr. Jekyll e Mr. Hyde gli fa un baffo!

“Il terremoto non mi ha ucciso … ma lo state facendo voi e in questo momento mi vergogno di appartenete a questo Stato”.Dalla lettera pubblicata a pagina 6 di questo numero.

eleonora Davoli, giovane scrittrice modenese, ha esordito nel mondo della

letteratura italiana a soli 21 anni con un testo intitolato Il venditore di nebbia. Iscritta alla Facoltà di lettere e Filosofia di Modena, sta approfondendo i suoi studi nei campi della Filosofia e dell’An-tropologia. In una cinquantina di pagine Eleonora riesce, attraverso nove racconti, a raccogliere diver-se esperienze che comprendono l’esistenza. Un labirinto intricato dove si insinuano riflessioni, sogni e valori come il sottile pulviscolo della nebbia. La presentazione del libro è avvenuta presso il bar/ristorante in-terno Divino di Carpi. Attraverso un originale cortometraggio, che ha visto come protagonista l’attrice solierese marina sternieri, è stato proposto il libro dell’autrice a una folta platea. La scrittrice si rivela già un piccolo talento in giovanissima età, vincendo numerosi premi lette-rari e ottenendo in ogni occasione la pubblicazione delle sue poesie. Partecipa al concorso Les Fleurs du Mal - Terza edizione di Roma, al Concorso Fortunato Pasqualino di Butera, al Concorso Cose a Parole di Roma, al Concorso Pen-sierinversi a Sassari. Nell’anno scolastico2008/2009 partecipa al concorso indetto dall’Istituto I.T.A.S. Selmi di Modena e ottiene il primo premio in palio e il premio della critica (della giuria faceva parte il poeta e scrittore antonio nesci). Per quanto riguarda altre esperienze, ha vinto il concorso annuale di agiscuola nel 2009, recensendo un film tra quelli in rassegna: questo le ha permesso di partecipare al 66° Festival del cinema di Venezia in qualità di giurato del Leoncino d’oro. Dopo aver partecipato ad altri concorsi, la scrittrice ha pensato di prendersi un momento di pausa. Eleonora è una ragazza solare e dal viso sereno, illuminato da una grande chioma di capelli, il suo sorriso è rassicurante ed è piacevole ascoltarla quando parla delle sue esperienze e dei suoi sogni. E’ un’artista di grande coraggio e talento. Il suo autore preferito è alessandro Bergonzoni, genio dell’assurdo e del paradossale, che si esprime con un repertorio onirico, empirico e delirante. Altri scrittori che ama particolarmente sono paul auster, charles Bukowski, edgar allan poe, Virginia Wolf e pier paolo pasolini. Eleonora ha precisato che il titolo del libro, Il venditore di nebbia, è tratto da uno dei tanti input che si possono trovare all’interno del testo e rappresenta al tempo stesso l’unico elemento “collante” che regge la trama. “Il venditore di nebbia - continua la scrittrice - è contemporaneamente lo spirito universale che ti investe e il luogo astratto in cui avviene l’azione artistica, travolgendoti, annientandoti ed estra-endo da te e dalla tua anima tutto ciò di cui sei fatto. All’interno del libro c’è tanto di me, di quanto ho vissuto. Ma c’è anche immaginazione, sogno e passione per la parola: tutte cose che non si vedono, ma mi appartengono”. Escludendo uno dei racconti, tutti gli altri rappresentano su carta il districarsi dei suoi pensieri: “ciò che mi interessa è il senso di turbamento, la sensazione finale dopo la lettura, l’alternarsi periodico di stati d’ansia e tranquillità che crea un caos interiore e inevitabile. Come quando ci si ritrova improvvisamente in mezzo alla nebbia, appunto”. Da vera sognatrice, Eleonora lancia poi un invito alle persone a rivolgersi con slancio verso il mondo dell’immaginazione e a guardare con fiducia i colori dell’arcobaleno. “Smettere di immaginare uccide”.

Francesca Desiderio

le cose sono cambiate?

siamo quasi 70mila! Continua ad aumentare la popolazione: secondo il Servizio statistica del Comune di Carpi alla fine del 2011 era-

vamo ben 69.943 residenti, 922 in più rispetto al 2010. Non si facciano illusioni i carpigiani: i nuovi nati, che siano italiano o stranieri, continuano a ca-lare (671 nel 2011; 712 nel 2010) mentre i morti continuano ad aumentare (669 nel 2011; 641 nel 2010). Così è, da tempo immemorabile.Cosa ha determinato dunque l’incremento del-la popolazione residente? Innanzitutto ci sono cinquanta ultranovantenni in più (erano 645 nel 2010 e sono passati a 695 nell’anno successivo): la persona più anziana iscritta all’anagrafe ha compiuto 105 anni. Insomma, siamo sempre più vecchi e la fascia dei centenari si ingrossa. Ma non è evidentemente questo il fattore determinante. Carpi esercita un ‘potere attrattivo’ sempre maggiore se gli emigrati calano: 1.329 persone nel 2010 avevano deciso di lasciare la città mentre nel 2011 si sono ridotte a 1.241 (dato comprensivo di italiani e stranieri).Ma non sono quelle 88 unità che hanno scelto di restare residenti, a determinare l’incremento della popolazione.Siamo quasi settantamila perché aumentano gli stranieri: nel 2011 si sono registrate 759 nuove presenze per un totale di 9.996 stranieri residenti a Carpi (il 14,3% della popolazione; erano 9.237 nel 2010 pari al 13,4%).Il terremoto potrebbe aver cambiato gli scenari demografici in modo determinante ma non è più disponibile l’aggiornamento mensile dei dati perché è finito sotto la scure dei tagli alla spesa pubblica. Mai come in questo caso sarebbe stato utile per capire come è cambiata la realtà che ci circonda.

s.G.

321.09.2012 n° 33

dall’incontro del sindaco del Comune di Carpi Enrico Campedelli, con

il primo cittadino di Finale Emilia Fernando Ferioli e il cantante e showman carpigiano Paolo Belli è nata l’idea di In Goal per il futuro, l’evento di sport, spetta-colo e solidarietà in programma per giovedì 1° novembre presso lo Stadio Cabassi di Carpi con inizio alle 14,30, e che è stato presentato per la prima volta mercoledì 12 settembre. Carpi e Finale Emilia, le due estremità di una terra vio-lentemente ferita dal terremoto, che hanno bisogno del sostegno di tutti per ricostruirsi e ripartire. “Durante il concerto Teniamo Bot-ta del 3 luglio scorso - ha spiegato il sindaco di Carpi - io, Fernando e Paolo abbiamo avuto l’opportuni-tà di dialogare sull’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla situazione in cui versano le nostre comunità e continuare a sostenere concretamente la ricostruzione, in attesa che arrivino i fondi pro-messi dallo Stato. Più volte si è sottolineato lo spirito d’intrapren-denza delle popolazioni emiliane, nonché la loro capacità di reagire e fronteggiare le difficoltà. Tuttavia, la condizione in cui ci troviamo è tale da richiedere anche l’aiuto del Governo, che finora non si è fatto ancora sentire. Sulla carta ci sono stati promessi dei sostegni, ma al momento i 13 miliardi di euro di danni causati dal terremoto resta-no scoperti. Solo alla nostra cassa comunale mancano 11 milioni di euro, ma la situazione è analoga per gli altri comuni colpiti dal sisma. Le promesse fatte verbal-mente devono concretizzarsi al più presto”. Della stessa opinio-ne è anche il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli: “siamo in una condizione molto grave, in cui ci sono ancora troppi cittadini senza casa e tanti imprenditori che non ricevono sostegno dallo stato per far ripartire l’economia. Alle nostre casse mancano 3,5 milio-ni di euro e i soldi promessi dal Governo non sono ancora arrivati. In certe zone della Provincia, che hanno subito solo danni lievi, sembra che il terremoto sia ormai un lontano ricordo, ma purtrop-po qui da noi la sua presenza si avverte ogni giorno e, pertanto, nella speranza che arrivino presto gli aiuti promessi dallo Stato, ci siamo attivati in prima persona per raccogliere donazioni, an-che simboliche. Finora abbiamo raggiunto 1 milione di euro, ma non sono abbastanza. Questi soldi permetteranno di riaprire scuole,

sIsmA e rIcOstruzIONe

il 1° novembre, la nazionale Cantanti sfiderà sul prato dello stadio Cabassi di Carpi, il teniamo botta team, Composto da membri della protezione Civile, vigili del fuoCo, volontari e sfollati Che, in questi mesi, han dato prova di grande Coraggio. l’evento servirà perraCCogliere fondi per il nostro territorio martoriato dal sisma

in goal per il futuro

ospedali e altri servizi pubblici. In Goal per il futuro è l’occasione per raccogliere parte del denaro necessario alla ricostruzione, ma soprattutto per far sentire la nostra voce. Non possiamo pretende-re ciò che è stato fatto in Friuli Venezia Giulia e in Irpinia, perchè siamo pienamente coscienti della

grave crisi mondiale che il no-stro Paese sta affrontando, ma vorremmo dei segnali utili, come l’ulteriore proroga della sospen-sione del pagamento delle tasse almeno fino al 2013. Lo Stato non può pensare che il 1° dicembre i nostri cittadini sfollati o senza più un lavoro a causa del sisma, siano

composta dai membri della Protezione Civile, dai Vigili del Fuoco, dai volontari e dagli sfollati che, in questi 4 mesi, hanno dato prova di grande corag-gio. L’evento che andrà in scena il 1° novembre presso il Cabassi è stato reso possibile soprattutto grazie all’impegno del presidente di Radio Bruno, Gianni Pran-di, del manager della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini e di Paolo Belli che afferma: “voglia-mo raccogliere il maggior numero di fondi possibili e pertanto ci sarà massimo rigore nel far pagare tutti, a eccezione dei bambini al di sotto dei 10 anni di età e delle persone disabili. I proventi dell’evento saranno destinati alla ricostruzione di scuole e altre at-tività per i bambini, di cui fornire-mo al più presto tutti i dettagli. Dal punto di vista dello spettacolo, ho ricevuto tante adesioni da parte di attori e attrici, cantanti e calciatori di Serie A. Ci saranno poi delle bellissime iniziative collaterali rese possibili dai nostri sponsor: Radio Bruno, Conad, Unicredit, Confindustria Modena, Carpi FC e Blumarine. Inoltre ci è stata garantita la diretta da parte di una rete nazionale, in modo che tutta l’Italia possa unirsi alla nostra partita. Una partita in cui tutti possiamo scendere in campo e fare il nostro goal per far vincere la nostra terra”.

Chiara Sorrentino

In foto Belli, Ferioli e Campedelli.Sotto la Nazionale Italiana Cantanti

prevendita al viapreZZi BiGliettiTribuna storica numerata - 20 euroTribune laterali numerate - 15 euroCurve e distinti non numerate -10 euroI bambini con età inferiore ai 10 anni avranno diritto all’ingresso nei settori non numerati acquistando il biglietto al prezzo “simbolico” di 1 euro.Sarà allestito uno spazio per i disabi-li: potranno essere accompagnati da una sola persona e avranno diritto all’ ingresso acquistando un solo biglietto.promoZioneAcquistando il biglietto della partita entro il 27 ottobre, si potrà usufru-ire del totale rimborso del biglietto acquistato, facendo la spesa da Conad. L’iniziativa sarà valida, dal 2 novembre al 31 dicembre, su una spesa minima di 50 euro, presentan-do il biglietto presso tutti i supermer-cati Conad.preVenDiteI biglietti potranno essere acquistati (senza diritti di prevendita) presso:Radio Bruno - info 059.641430Agenzia UniCredit abilitate www.geticket.it

in grado di pagare regolarmente le imposte”.Il giorno di Ognissanti, la Na-zionale Cantanti scenderà per il terzo anno - dopo le esperienze del ‘92 e del ‘94 - sul prato del Cabassi e questa volta sfiderà il Teniamo Botta Team, la squadra più forte che abbia mai incontrato,

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Bruno Pompeo

sIsmA e rIcOstruzIONe

ad oggi il Comune può Contare su 33 appartamenti. l’inverno si sta avviCinando, 273 persone non hanno un tetto sulla testa e, al ritmo Con Cui arrivano gli appartamenti sfitti, la domanda è: dove le metteranno?

e domani è già inverno...c

he qualcosa non stia andando nel verso giusto nella gestione

dell’emergenza post sisma è ormai sotto gli occhi di tutti. Oltre al denaro e agli alloggi sfitti promessi infatti, mancano anche chiarezza e risposte precise. La situazio-ne è complessa così come la macchina istituzionale che si è attivata ma il gioco del-lo scaricabarile non può - e non deve - essere più giusti-ficato. Il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, in una lunga intervista rilasciata al nostro settimanale due set-timane fa, aveva assicurato di essere “positivo” circa il reperimento di alloggi sfitti da mettere a disposizione degli sfollati ma, ad oggi, nonostante la sua iniezione di ottimismo, poco è muta-to. L’Amministrazione non si sbilancia: impossibile sapere a quanto ammontano le ma-nifestazioni di disponibilità (“numericamente ancora non quantificabili” si legge in un comunicato stampa) da parte dei proprietari di appartamenti non occupati. “Abbiamo ricevuto segnali

positivi”, ci aveva risposto il primo cittadino. Meno male che Giordano Corradini, di-rettore generale del Comune di Carpi, nonché responsabi-le del Coc, qualche numero lo snocciola. “33 persone hanno risposto all’Avviso Pubblico, a cui si aggiungono una ventina di appartamenti giunti spontaneamente, an-che fuori Comune, da parte

di privati, di cui stiamo veri-ficando l’effettiva disponibi-lità. In questi giorni abbiamo in agenda altri incontri con alcune agenzie e, presumibil-mente, contiamo di avere a disposizione, in totale, tra i 50 e i 60 appartamenti. Con-fidiamo però che altri privati mettano a disposizione i loro immobili sfitti”. A Carpi sono 2.372 le persone interessate

da un’ordinanza di inagibilità, di queste, 85 sono al-loggiate in albergo, 188 nel campo ten-de del piazzale delle Piscine. Le restanti famiglie (1.206 le domande accettate) hanno invece opta-to per il Contributo di Autonoma Siste-mazione (Cas) di cui, tra l’altro, non vi è ancora alcuna

traccia. “Abbiamo pubblica-to un Bando pubblico per la formazione della graduato-ria d’accesso a questi alloggi in locazione temporanea (i termini per la presentazio-ne della domanda sono fis-sati al 29 settembre alle 13). Potrà far domanda - spiega Corradini - non solo chi è in tenda o in albergo, anche se costoro avranno la prece-

denza, ma anche coloro che hanno optato per il Cas (a cui dovranno però rinuncia-re). Difficile quindi, ad oggi, stimare il numero effettivo di appartamenti di cui necessi-tiamo, poiché non conoscia-mo quante persone in regime di autonoma sistemazione hanno la necessità di trovare una soluzione abitativa più idonea per far fronte all’in-verno”. E il Cas? quando verrà elargito? “Il Cas ri-ferito al periodo 29 maggio - 29 luglio sarà liquidato in un’unica soluzione entro la fine di settembre, tramite bo-nifico bancario o attraverso la Tesoreria; successivamen-te sarà erogato con soluzione bimestrale”, continua Corra-dini. E quale sarà la fine del campo tende? “L’obiettivo che ci siamo posti è quello di smantellarlo entro la fine di settembre”, dice Campe-

delli. “Certamente non pri-ma di metà ottobre”, gli fa eco Corradini... Una cosa invece è tanto certa quanto drammatica. L’inverno si sta avvicinando, 273 perso-ne non hanno un tetto sul-la testa e, al ritmo con cui arrivano gli appartamenti sfitti, la domanda è: dove le metteranno, dal momento che il nostro sindaco esclude l’idea di “creare villaggi di prefabbricati che, una vol-ta edificati, sono di difficile smantellamento e possibili ri-cettacoli di disagio sociale”? Il quadro è impietoso. Tutti continuano a guardare allo scempio aquilano: “qui in tre mesi abbiam fatto quello che all’Aquila han fatto in tre anni”. Cari signori andatelo a dire agli oltre 2mila cittadi-ni che hanno ancora la casa inagibile...

Jessica Bianchi

non essendoCi Certezze l’imprenditore bruno pompeo a luglio ha deCiso di attivare la Cassa integrazione per i due dipendenti. “non mi sono potuto assumere la responsabilità per altre persone” ma l’intervento antisismiCo resta la priorità

si va avanti, ma di tasca propriaI

l gazebo è ancora montato sul retro della ditta: Bruno Pompeo, titolare di Tes-

situra Roberta, nonché vice presidente della Federazione Lapam Moda, è stato uno dei primi a decidere di trasferire la propria attività all’aperto dopo il sisma del 29 maggio, “alle 8,30 del giorno dopo eravamo già al lavoro, sotto il gazebo, dove siamo rimasti fino a metà luglio. Ma abbiamo lavorato male, sempre col timore di nuove scosse”.Quel giorno non lo dimen-ticherà mai. “Eravamo qui quando c’è stata la prima scos-sa. Io mi sono riparato sotto una delle macchine tessili, mia moglie e gli altri sono scappati fuori”. Il terremoto ha inflitto gravissimi danni a una zona densamente popolata da micro e piccole imprese, già in diffi-coltà per la crisi economica in atto: dalle parole di Pompeo emerge con estrema chiarez-za la volontà di riprendersi al

più presto possibile contando naturalmente sull’aiuto delle istituzioni, ma facendo affida-mento soprattutto sulle pro-prie capacità imprenditoriali. Pompeo racconta però anche di chi ha chiuso: “non ce la faccio a ripartire”, gli ha detto un amico tessitore di Cavezzo.

Il capannone dove ha sede la ditta, nella zona artigianale Autotrasportatori, non ha su-bito alcun danno nonostante sia stato costruito alla fine de-gli Anni ‘90 e quindi non abbia caratteristiche antisismiche, ma “abbiamo vissuto nell’in-certezza di cosa si doveva fare

relativamente alla sicurezza”. Il decre-to, poi trasformato in legge, non ha dato certezze e Bruno Pompeo a luglio ha deciso di attivare la cassa integrazione per i due dipendenti. “Non mi sono po-tuto assumere la responsabilità per altre persone. Ho pensato alle conse-guenze nel caso in cui fosse accaduto un incidente in ditta o sul tragitto da casa al lavoro. E ad assil-larmi era sempre lo

stesso pensiero: quella perso-na non si doveva trovare lì, non potendo lavorare in una strut-tura non a norma. Dopodiché io non me la sono sentita di far tornare i dipendenti dentro la ditta”. Oggi continua a lavo-rare nell’incertezza generale, senza sapere quale livello di

sicurezza debba essere garan-tito, quali siano gli interventi provvisori da effettuare subito e cosa si debba fare invece nei prossimi quattro/otto anni.“Il capannone è tutto imbul-lonato, non ha subito alcun danno, non abbiamo scaffali da controventare, né dobbia-mo fare legature alle pareti o alle travi. Siamo in attesa di una mappatura che individui il grado di rischio nella nostra zona e il conseguente inter-vento di consolidamento da approntare. E’ nostra inten-zione effettuare un intervento unico per garantire un livello di sicurezza pari al 60%”.Nel frattempo Pompeo ha per-so ordini “perché non ho più la gente che lavora”. Ma il suo pensiero è per quegli impren-ditori che hanno subito danni indotti: “c’è chi non lavora da quattro mesi perché i locali in affitto dove aveva l’attività sono stati dichiarati inagibili e il proprietario non ha inten-

zione di metterci mano a breve investendo soldi per la messa in sicurezza”. Ma di quanti soldi stiamo parlando? “Di migliaia di euro che io ho già intenzione di tirar fuori dalle mie tasche, senza aspettare la certezza del finanziamento. Si tratta di un investimento che mi posso permettere. Dicono che ci verrà rimborsato l’80% attraverso contributi ma io avrei preferito sgravi fiscali e se lo Stato non ci sente, ci può sentire la Regione con l’esenzione dal pagamento dell’Irap. C’è chi sostiene - conclude Pompeo - che in tre anni torneremo come prima, ma per me questo rappresen-terebbe una sconfitta perché avremmo perso tre anni. Fra tre anni dobbiamo poter con-tare su strutture in sicurezza all’interno delle quali lavorare di più e meglio a vantaggio del territorio e dello Stato, crean-do profitto e occupazione”.

Sara Gelli

521.09.2012 n° 33

sIsmA e rIcOstruzIONe

GianlucaLoffredo

per CerCare di far luCe sul mare magnum di ordinanze Che la regione snoCCiola Ci siamo rivolti all’ingegner gianluCa loffredo impegnato, dopo l’esperienza aCquisita all’aquila e non solo, nella riCostruzione del nostro martoriato territorio

dimmi che danno hai e ti dirò cosa fare (forse)

e’ ufficialmente operativo l’accordo tra Regione Emi-lia Romagna e Banche per le

anticipazioni di liquidità a costo zero a favore dei cittadini per interventi di riparazione, ripristino e ricostruzio-ne di beni immobili – con livello di danni B, C ed E senza demolizione (leggere) - danneggiati dal sisma. Malgrado fiocchino le ordinanze però, sono ancora numerosi i nervi scoperti della gestione post sisma nel nostro territorio. Non sono infatti ancora state esplicitate le linee per la ricostruzione degli edifici classi-ficati E (gravi); non si sa ancora se i costi delle demolizioni saranno o no rimborsati e in che misura; la buro-crazia rende ogni operazione lenta e farraginosa... Incertezze si somma-no così a incertezze e i tempi - con l’inverno alle porte - continuano ad allungarsi, mentre sulla testa di tutti incombe la più preoccupante delle spade di Damocle: saremo risarciti? Insomma, nonostante i proclami di una politica sempre più scollata dai bisogni reali della gente e le promes-se del commissario Vasco Errani, le persone colpite al cuore dal sisma chiedono maggiore celerità per poter ricostruire le proprie case e le proprie aziende. Per cercare di far luce sul mare magnum di ordinanze che la Regione snocciola ci siamo rivolti all’ingegnere Gianluca Loffredo, amministratore unico di ArchLivIng, società di ingegneria esperta in inno-vazioni energetiche e tecnologiche in campo edilizio.al via, con a un’ordinanza del 28 agosto, le risorse per le ri-strutturazioni delle abitazioni danneggiate dal sisma e clas-sificate B o c, cioè temporane-amente o parzialmente inagi-bili. il piano casa dettato dalla regione però non ha ancora dettagliato le linee guida del-la ricostruzione. come vi state muovendo relativamente ai progetti di ripristino?“Per quanto concerne gli interventi di tipo B e C per gli edifici residen-ziali i progetti di ripristino strutturale seguono le Norme Tecniche delle Costruzioni. Il modus operandi dei progetti di ripristino è ampiamente documentato in letteratura per cui potremmo non necessitare di ulte-riori linee guida regionali”.le inagibilità classificate e dalle schede aedes sono state sud-divise in leggere e gravi: qual è la differenza?“Ad oggi non c’è una definizione ufficiale di tale differenza: si atten-de l’ordinanza delle E per meglio chiarire questi due aspetti”.cosa consiglia di fare ai pro-prietari di abitazioni danneg-giate dal sisma e classificate e? e agli imprenditori con ca-pannoni lesionati? aspettare o iniziare i lavori? il timore di molti infatti è quello di non ve-dere nemmeno l’ombra di un quattrino di risarcimento...“Per quanto concerne gli edifici re-sidenziali calissificati E, i cittadini devono incaricare uno studio per iniziare l’iter di progettazione che è complesso e articolato ed è alla base dei successivi lavori. I cittadini non devono assolutamente far iniziare i lavori alle imprese di costruzione

senza aver prima incaricato uno stu-dio di fiducia che possa seguirli in tutto l’iter: sarebbero inficiati qualità e accesso ai contributi. I capanno-ni non hanno avuto classificazione AeDES e i datori di lavoro devono dotarsi di un certificato di agibilità sismica incaricando uno studio di progettazione”.alcuni muratori dopo aver letto il tariffario emesso dalla regio-ne relativo alla ricostruzione hanno lamentato prezzi molto al di sotto rispetto a quelli del mercato. le risulta?“Non mi sembra vi siano discrepan-ze rispetto ai tariffari tipici”.continuano a essere rilasciate revoche all’inagibilità, segno che molte famiglie hanno avu-to la possibilità di rientrare in casa dopo aver effettuato lavo-ri di ristrutturazione e ripristi-no delle condizioni di sicurezza nella loro unità abitativa. al-cuni sono preoccupati di non ricevere poi un rimborso da parte dello stato. conferma?“Se i lavori sono stati realizzati se-condo progetti in linea con le Norme tecniche delle Costruzioni e i paga-menti sono stati effettuati in modo chiaro, esclicito e inequivocabile non vedo perchè debbano temere di non ricevere i contributi”.Gli oneri delle demolizioni oggi a carico dei privati saranno rim-

borsati?“Non ci sono ancora notizie ufficiali in merito”.Finora, anche se non si sono ancora visti, sono stati stan-ziati 8,5 miliardi di euro per la ricostruzione, se i danni stimati ammontano a 13,2 miliardi, è ovvio che i promessi risarci-menti - fino all’80% - sono una bufala. lei ha già avuto espe-rienze di ricostruzione all’aqui-la: a quasi quattro mesi dalle violente scosse di terremoto che hanno sconvolto l’emilia, qual è il suo giudizio da pro-fessionista sull’operato della regione?“La Regione sta operando con ce-lerità ma sta commettendo, a mio avviso, alcuni errori di valutazione relativamente alle tempistiche. Ad esempio i progetti relativi agli esi-ti di agibilità B e C devono essere depositati presso il Comune entro il 30 novembre. I comuni hanno 20 giorni di tempo per richiedere even-tuali integrazioni che il Tecnico deve produrre in 10 giorni. Il Comune deve, entro 60 giorni, determinare il contributo ammissibile. Le sembra che i tempi siano congrui con gli impegni di tutte le categorie menzio-

nate? A iniziare proprio dagli uffici tecnici dei comuni che sono sempre sommersi di incombenze”.e’ evidente che non si muore di terremoto bensì di mala-edilizia. cosa occorrerà fare per rendere sicuri capannoni e abitazioni?“Le tecniche di miglioramento strutturale delle abitazioni e dei capannoni sono molteplici e ben collaudate. Nuovi materiali come la fibra di carbonio, la fibra di ve-tro, resine epossidiche... facilitano il lavoro dei progettisti. In primis, in ogni caso, andranno eliminati i danni causati dal sisma, quindi oc-correrà valutare le più significative vulnerabilità dell’edificio e risol-verle adeguatamente. Per intender-ci la principale vulnerabilità messa in luce dai terremoti emiliani è la tecnica costruttiva dei capannoni, dove il collegamento degli elementi strutturali è garantito dal semplice appoggio o da elementi fragili”.cosa significa avere una casa antisismica? “Il discorso è complesso poiché la norma stabilisce il livello di danno che una stuttura può subire in fun-zione dell’aumento dell’intensità del sisma. Ovvero si concede a una

struttura di danneggiarsi purchè ven-ga salvaguardata la vita umana nel caso di eventi paragonabili a quelli epicentrali del 20 e 29 maggio (la zona epicentrale individua un’area di raggio pari a crica 5/10 chilometri intorno all’epicentro stesso)”. tra tutti i materiali, quello con maggiori garanzie di antisismi-cità è sicuramente il legno. consiglierebbe la costruzione di case in legno nel nostro ter-ritorio anzichè in muratura? “Non esiste un materiale più an-tisismico di un altro. La modalità di progettazione, la scelta dei par-ticolari costruttivi, la modalità di posa, l’attenta sorveglianza da parte della direzione dei lavori, materiali certificati, manodopera qualificata, studi di progettazione che operano in modo integrato, sono gli ingredien-ti per avere un eccellente risultato non solo in termini antisismici, ma anche energetici, estetici, acustici e architettonici. La scelta di un ma-teriale rispetto a un altro dipende da molti fattori: tempistiche, costi, obiettivi, reperibilità sul mercato, gusto estetico, regole urbanistiche... Ogni soluzione deve essere valutata caso per caso”.

Jessica Bianchi

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Quando zuccheri il tuo caffè in un bar della provincia di Modena e

Reggio Emilia, scegli la bustina Teniamo Botta! Gli esercenti, mettendo a disposizione dei clienti le bustine di zucchero Teniamo Botta, contribuiscono alla raccolta fondi pro terremota-ti di cui potete seguire la rendi-contazione completa sul sito di radiobruno.it. Chi fosse interes-sato a maggiori informazioni, è pregato di telefonare a Radio Bruno allo 059.641430.

6 21.09.2012 n° 33

I lettOrI cI scrIvONO

Vivo a Rovereto, paese tra i più colpiti dal sisma del 20 e 29

maggio, non dirò il mio nome perché non amo far pubblicità alla mia persona o alla mia famiglia ma, sicura-mente, tutte le persone nelle mie condizioni si immedesi-meranno in quanto sto per illustrare. Premetto che vivo in tendopoli da agosto, con la scossa del 20 maggio non era accaduto niente alla mia abitazione ma la paura era già tanta. Il 29 quando ha iniziato a tremare la terra per tante ore è subentrato il panico, la paura ti inonda la mente e non ti fa ragionare lucidamente, il non sapere quello che sta succedendo nè quello che succederà ti confonde incredibilmente. Questa paura non sapevo che esistesse, sembravo pro-iettata dentro un film, non ero a conoscenza di quanto una persona potesse pian-gere. Vedere la propria casa e quelle intorno sobbalzare come se fossero di plastica leggera, vedere le altre per-sone impaurite come me, mi ha fatto capire quanto poco potere abbiamo sulla faccia della terra. Ma tutto questo dolore e paura erano nulla in

confronto a quanto biso-gna affrontare e subire per andare avanti e rialzarsi. La mia casa è stata danneggiata gravemente e dal 29 maggio non sono potuta rientrarvi.Mi sono accampata, come altri, per iniziare la ripresa (pensavo!) invece ho capito che dovevo iniziare a soprav-vivere. Il Comune emanava bollettini su cosa fare e tutti ad accorrere, a fare file, per capire come comportarsi e per chiedere ciò che pro-mettevano le istituzioni. 1 - Subito distribuivano i pasti ma, poco tempo dopo, han-no smesso, spiegando che costavano troppo e quelle risorse sarebbero servite per fare altro: questa è stata la prima umiliazione, come se non fosse importante distri-buire cibo a famiglie senza casa nel momento di massi-ma emergenza. 2 - Richiesta di contributo di autonoma sistemazione: inizialmente 100 euro al mese a perso-na! Poiché ne hanno fatto richiesta poche persone - tra l’altro è veramente un’ele-mosina - è stato innalzato a 200 ( 200 x 12 mesi = 2.400 euro : 365 giorni = 6,58

euro al giorno) e comun-que a tutt’oggi non è stato ancora erogato nulla. Altra umiliazione. 3 - Ho chiesto di accedere solo ai pasti della Protezione Civile e me l’hanno negato perché non possedevo alcuni requisiti, che non mi hanno elencato, e mi hanno risposto che se ne volevo usufruire (come se fosse un regalo) dovevo risie-dere in tendopoli: “o dentro o fuori e ti arrangi”. Sono quindi entrata in tendopoli perché non trovo giusto che mi debba arrangiare da sola (e se solo lo avessero fatto anche tutti gli altri con case inagibili forse si affrettereb-bero a trovare delle soluzioni dovendo provvedere a un considerevole numero di per-sone). Voglio precisare che nel campo della Protezione Civile ci sono volontari che lavorano quasi ininterrotta-mente, gentili, disponibili e con un dono di altruismo fuori del comune; la mensa gestita sempre da volontari della Croce Rossa faceva sì che la distribuzione dei pasti fosse familiare ma ci è stato tolto anche quello: la cucina non c’è più e i pasti arrivano

da Carpi in monoporzioni ridicole, in contenitori di al-luminio, pasta scotta cucina-ta sicuramente tre ore prima e cibo di scarsissima qualità. La spiegazione del primo cittadino è stata quella che si legge sui giornali , siamo pochi in tendopoli e i soldi servono ad altro. Questa non è forse un’altra umiliazione? Il cibo distribuito di certo è peggiore di quello distribuito nelle carceri, ma i carcerati hanno commesso dei reati, la nostra colpa invece è solo quella di essere stati colpiti dal terremoto. Il nostro primo cittadino, da buon padre di famiglia, come fa a non chiedersi: ma i ragazzi, i bambini, le persone che lavorano tutto il giorno come fanno a campare con 30/40 grammi di pasta in bianco piena d’olio e con 80 grammi di di pollo? Eviden-temente non le interessa, altrimenti avrebbe cercato altre soluzioni! Ennesima umiliazione. 4 - Siamo a metà settembre e ancora non si sente nulla per quanto corcerne i moduli abitativi per le persone fuori casa, il freddo è alle porte... Anche questa è un’umilia-zione. Allora mi son detta: è

uno scherzo vero? Mi state prendendo in giro per gio-care un po’? No purtroppo! Mi sento triste, amareggiata, delusa; a ogni domanda esposta a chi di dovere sento sempre le stesse risposte “non lo sappiamo”, “biso-gna aspettare”... ma aspet-tare cosa? Sono trascorsi oltre 100 giorni!Sento che la mia pelle (che paragono alla mia dignità in quanto ricopre e custodisce la mia persona) me la stanno tirando via, scuoiandomi viva, mi sento su una strada a senso unico, senza via di uscita. Mi fanno sentire un niente, mi fanno sentire come le persone fotografate nude nel campo di con-centramento, senza scelta. Eppure la mia dignità me la sono cucita io addosso gua-dagnandomela con i sacrifici, con il rispetto delle regole, con l’educazione, da bravo cittadino! E cosa mi ritrovo? Mi ritrovo uno Stato che mi ha appiccicato un’etichetta con il prezzo di valore che mi ha attribuito e cioè 6,58 euro al giorno! Questo prezzo l’ha stabilito lo Stato unilateral-mente perché deve pagare lui, ma quando devo pagare io, da me pretende quasi

il 60% del mio sudore. Gli aiuti ricevuti sono stati di pri-vati che cercavano di essere utili, come potevano, in un momento tanto tragico. Ho riflettuto molto in questi 100 giorni e ho capito che le per-sone che si sono salvate da questo terremoto sono quel-le decedute sotto le macerie, mi dispiace dirlo perché col-pisco le famiglie che hanno perduto i loro cari, e chiedo scusa, ma è quello che penso. Vorrei che i membri di Governo, Regione, Provincia e Comuni venissero a vivere in tendopoli o accampati nei campi affinchè si potessero rendere conto di quanto stiamo vivendo. Non ho più voglia di sentire discorsi sulla ricostruzione, su come è importante stare e rimanere uniti, su come rinascera più bello il nostro Paese. Si parla, si parla… ma i fatti sono ancora lontani.Mettete a disposizione la liquidità, che avete già in tasca, a favore dell’Emilia prima che la gente, quella rimasta, vada via. Il terremoto non mi ha ucciso ma lo state facendo voi e in questo momento mi vergogno di appartenete a questo Stato.una cittadina di rovereto

le mille umiliazioni degli sfollati

sIsmA e rIcOstruzIONe

Gentile Redazione,ieri sera, 15 settembre, all’interno del Bar Pia-

dineria vicino alle Piscine di Carpi mi sono trovato in dif-ficoltà: io e la mia fidanzata siamo stati pesantemente

importunati da tre individui non italiani. I signori ci hanno infastidito per tutto il tempo, cercando a tutti i costi la rissa e facendo commenti pesanti e volgari sulla mia ragazza. La mia fidanzata era spaventata,

e mi ero ormai rassegnato ad andarmene ma, fortunatamen-te, all’interno c’erano dei Vigili della Comunale di Milano, qui a Carpi per dare assistenza a causa del terremoto, che ve-dendomi in difficoltà si sono avvicinati e identificati (erano in borghese). Nel frattempo i

quattro personaggi all’interno continuavano a dar fastidio, schiamazzare con fare piut-tosto minaccioso! I ragazzi della Polizia Locale di Milano sono intervenuti a identificare e fermare i loschi personaggi, ai quali hanno ritirato anche un tirapugni. Vorrei solo espri-

mere un grazie a chi pratica il proprio mestiere con dedi-zione e, anche se non tenuto, ricopre il proprio ruolo anche fuori dal normale servizio. E un grazie perchè alla luce di quan-to accaduto negli ultimi mesi, vedere questi ragazzi ancora così presenti e attivi non solo

per gli interventi in zona rossa è veramente rassicurante... Non so se avrò l’opportunità di rivedere quegli agenti, vorrei quindi che giungesse loro dal-le pagine del vostro giornale,il mio personale ringraziamento per il loro aiuto.

roberto

“grazie alla polizia di milano”

avvio CompliCato per l’anno sColastiCo a Carpi. timido applauso a ConClusione della riunione dei genitori della media a. pio in sala Congressi

a scuola di normalitàl

’applauso finale, seb-bene non fragoroso, è stato il segnale disten-

sivo che tutti aspettavano. Così è terminata la riunione convocata dalle Scuole Medie A. Pio per spiegare ai genitori il complicato avvio dell’an-no scolastico. A causa di im-previsti e improvvisi lavori di messa in sicurezza della sede in via Guido Fassi, gli studenti “avranno l’onore di essere ospitati presso la sede del Liceo Scientifico Fanti per lezioni pomeridiane”.A parlare è la dirigente del Comprensivo Carpi Centro Rossana Rinaldini che ha definito “particolarmente diverso” questo inizio ma ha dato rassicurazioni ai genitori: dal 1° di ottobre si rientrerà nella scuola con doppi turni alternati bisettimanali (8-13; 14-18) per ospitare nelle aule di viale Fassi gli alunni della Succursale in attesa dei con-tainer. “I moduli nel piazzale della Stazione delle Autocor-riere saranno pronti il 15 di ottobre”, ha affermato cate-gorica l’assessore comunale Maria Cleofe Filippi. Qui, nei container, rimarranno gli studenti della Succursale in attesa che terminino i lavori di consolidamento nel quat-trocentesco edificio di Castel-vecchio in Piazzale Re Astolfo dove gli alunni sono destinati a rientrare. Per fugare dubbi e perplessità di quei genitori ri-masti choccati dall’esperienza

del terremoto, in particolare di quelli che non sono con-vinti che il secondo piano di Castelvecchio possa ospitare le classi delle Pio, è stato pre-disposto un servizio di aiuto psicologico “con esperti di-sponibili a fare un percorso di accompagnamento al fine di superare ansie e paure”.L’applauso finale è stato anche liberatorio per quei genitori assiepati come sardine nella

Sala Congressi di viale Peruz-zi al termine di una riunione in cui l’assessore Filippi, come un fiume in piena, ha sciorina-to (“tanto per darvi l’idea della massa” ha detto) dati e numeri del terremoto. In sintesi, su 67 edifici in totale, 37 sono stati quelli danneggiati dal terre-moto, di cui 26 sul territorio di Carpi, corrispondenti a 5.410 alunni carpigiani senza una scuola in cui rientrare. “Sono

stati prontamente richiesti in affitto tre moduli: si tratta di container di 46mq dotati di confort, climatizzati e riscal-dati con bagni e sala insegnan-ti. Quelli della Succursale del-le Pio verranno collocati nel piazzale della Stazione delle Autocorriere”. A chi aveva proposto l’alternativa del par-cheggio all’altezza del Cimi-tero per evitare la congestione del traffico su viale Peruzzi,

l’assessore Filippi ha risposto che “i sopralluoghi dei tecnici non l’hanno ritenuto ideoneo a causa della conformazione del terreno e dello scolo delle acque”.Sui ritardi la Filippi gioca in difesa e rivela, senza aspet-tare la domanda da parte del pubblico, la difficoltà di in-dividuare imprese disponi-bili a lavorare per il Comune “perché, potendo scegliere, hanno preferito quelle com-mittenze che pagano subito” e ha spiegato la difficoltà del-le imprese stesse a reperire i materiali durante il mese di agosto. E poi, il Comune di Carpi “ha scelto di procedere con lavori di consolidamento anche per quegli edifici clas-sificati B (come le Fanti) per i

quali bastava un intervento di minor entità, secondo quanto disposto dalla Regione. Ma noi abbiamo fatto di più e quei lavori li pagheremo noi”.Infine, chiarisce ai presenti il concetto di scuola antisismica con una metafora: “è come in occasione di un incidente stradale. L’automobile è sicu-ra se chi è dentro l’abitacolo ne esce incolume. Ma l’auto finisce comunque in carroz-zeria. Così in occasione di una scossa di terremoto, gli alunni avranno il tempo di uscire in sicurezza da una scuola anti-sismica, ma l’edificio potrà riportare danni”. Dopo tale affermazione, nessun applau-so in sala, solo parecchi gesti scaramantici...

Sara Gelli

La dirigente Rinaldini e l’assessore Filippi insieme agli insegnanti Gaddi, Ganzerli e Bulgarelli

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e’ come in un brutto sogno. Prima senti la testa che gira e non sei più capace di pen-

sare lucidamente. Poi il cuore che accelera e la certezza di stare per impazzire, per morire. E non riesci a respirare bene, come se stessi soffocando.Queste sono le impressioni più fre-quenti di chi ha vissuto un attacco di panico: sintomi come tachicar-dia, tensione al petto, paura di svenire o morire e la sensazione di non riuscire a respirare, sono i più comuni.Ogni volta che ci sentiamo agitati, stressati, arrabbiati, la frequenza del nostro respiro aumenta e noi ci

troviamo in iperventilazione. Que-sta reazione è naturale: l’aumento della frequenza respiratoria porta più ossigeno nel sangue e questo è utile per allertarci di fronte a un pericolo, ma altera anche i livelli dei gas in circolo creando uno squilibrio. Quando senti pressione sul torace e l’aria che ti manca, è possibile che tu stia respirando così velocemente che i tuoi polmoni non fanno in tempo a svuotarsi. E se non svuoti i polmoni non puoi respirare bene, perché cerchi di introdurre aria in uno spazio già pieno.Respirare è una sensazione bel-lissima: ti tiene in vita e ti ricorda

che sei vivo. Come ti senti quando in una bella mattina prendi una boccata di aria fresca? O, quando, dopo una forte tensione, tiri un respiro di sollievo?Prova a fare 10 respiri lenti e pro-fondi: vuota completamente i pol-moni e dopo inspira delicatamente fino a quando i tuoi polmoni non saranno pieni. Mentre inspiri prova a notare il ventre che si spinge in fuori e mentre espiri prova a con-netterti con i movimenti del torace e dello stomaco: osserva l’aria che fluisce dentro e fuori.Cosa hai notato? Probabilmente un calo della tensione, una maggiore connessione con il tuo corpo e un senso di “rallentamento”. Può darsi che tu abbia sperimentato

anche vertigini o disagio: più sei abituato a respirare rapida-mente, più questo esercizio può risultare difficile all’inizio. Se questo è il tuo caso, allora l’esercizio ti aiuterà a rendere questa pratica molto più facile e naturale, specialmente nei momenti in cui ti senti stressato o agitato. Sintonizzarti con il tuo respiro ti aiuterà a rallentare, a con-netterti con ciò che sta succedendo qui ed ora. Per quanto sia grande il tuo dolore, o brutta la situazione in cui ti trovi, comincia col fare qual-che respiro profondo: durante una crisi questo aiuta a tornare presente e consapevole delle tue reazioni, di ciò che sta accadendo e di quali azioni efficaci puoi intraprendere.

Se usi il respiro per connetterti con la tua esperienza ogni volta che puoi, un po’ alla volta diverrà spontaneo; ma ricorda, lo scopo del respiro consapevole è controllare la tua respirazione, non le emozioni spiacevoli che provi.

La psicologa risponde...di Serena Guerzoni

vincere l’ansia con la respirazione

sIsmA e rIcOstruzIONe

domenica 23 settembre la festa dei partecipanti ai corsi di lingua e cultura italiana, con la consegna degli attestati, i saluti delle autorità, buffet multietnico e musica

ero straniero: festa di fine anno

a causa del sisma ab-battutosi sull’Emilia non è stato possibile

svolgere, lo scorso giugno, la tradizionale festa di chiusura dell’anno scolastico dei corsi di lingua e cultura italiana Ero straniero, organizzati da cooperativa sociale il mantello, azione cattolica italiana, unione Donne in italia e movimento adulti scout cattolici italiani, con il sostegno di Fonda-zione cassa di risparmio di carpi, Fondazione casa del Volontariato, consulta del volontariato, commis-sione pari opportunità e con il patrocinio del comune di carpi. Ma la festa di fine anno rappresenta un impor-tante momento aggregativo, sia per i corsisti e le loro famiglie, che per gli organiz-zatori e la cittadinanza: per questo le quattro associazioni promotrici han deciso di organizzare la festa domeni-ca 23 settembre, dalle 16 alle 19, presso il Centro sociale Orti T. Righi, al civico 6 di via Nuova Ponente. Alla giornata parteciperanno gli stranieri che hanno frequentato i corsi e le loro famiglie. Anche i cittadini che vogliono cono-scere meglio questa realtà sono invitati. Il programma prevede la consegna degli attestati di partecipazione, molto apprezzati dai 200 corsisti dell’anno 2011/2012, i saluti delle autorità e un buf-fet multietnico. Già aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di italiano ed educazione civica. Le lezioni inizieranno a ottobre, ma si stanno già effettuando i test d’ingresso, al fine di comporre classi omogenee dal punto di vista del livello di conoscenza della lingua.

Con le forti sCosse Che hanno ferito la Città, sembra Che gli abitanti delle Case e dei palazzi Carpigiani si siano sensibilizzati. ora basta un nonnulla per farli sobbalzare. Come nel Caso di viale CarduCCi

siamo stanchi dei continui tremori: togliete il dosso!c

on le forti scosse che per oltre un mese, da quel fatidico 20

maggio in cui la terra ha tremato per la prima volta, hanno ferito la città, sembra che gli abitanti delle case e dei palazzi carpigiani si siano sensibilizzati; ora basta un nonnulla per farli sobbalzare. I più esposti nei confronti di questo fenome-no sono senza dubbio gli edifici costruiti a ridosso di strade ad alta percorrenza. Ma se la sensibilità alle vi-brazioni è diventata caratte-ristica intrinseca dell’orec-chio di ogni carpigiano, c’è un esempio paradigmatico del cambiamento che il ter-remoto ha portato nelle vite di tutti. Nel centralissimo viale Carducci, la paralle-la di viale Nicolò Biondo proprio a ridosso del centro storico, all’angolo con via S. Maria in Castello cam-peggia un cartello. “Piano per pietà”: recita eloquen-temente la scritta tracciata in chiare lettere maiusco-le. Lo hanno posizionato all’incrocio i residenti della zona, stanchi dei continui

tremori. “Questa via è stata molto colpita dal terremo-to – così come gran parte del centro - e anche se i tecnici hanno dichiarato agibili le nostre abitazioni, le crepe ci sono e la diffe-renza si sente”, spiegano. Ma il problema, come sottolinea una coppia, non è legato tanto alla velocità delle automobili, quanto al dosso che inizia poco prima di via S. Maria e termina appena dopo. “La parte in

discesa è molto alta, quasi 30 centimetri, e c’è anche una grossa buca in cui le ruote delle auto finisco-no per forza di cose. Qui ogni giorno passano mezzi pesanti, dai camion della nettezza urbana ai furgoni: scendendo dal dosso danno il contraccolpo e il peso del veicolo nella ricaduta fa tremare pareti e pavimen-ti”. Il disagio era prece-dente al terremoto, tanto che quanti abitavano lungo

viale Carducci avevano già segnalato il problema alla Commissione Traffico, che aveva giustificato la neces-sità del ‘rialzato’ con la pre-senza della Scuola Primaria Manfredo Fanti. Con il sisma la situazione si è però acutizzata: al dosso sono stati affibbiati nomignoli aspri come ‘dosso nocivo’ o addirittura ‘rampa di lancio’ e, a pochi centimetri del manto stradale, è com-parso il cartello di monito.

“All’inizio – racconta un uomo – avevamo scritto ‘rallentate’, sperando di sensibilizzare gli auto-mobilisti”. “I vigili hanno rimosso il primo cartellone – prosegue la donna che ha apposto la preghiera in forma di cartello – così ne abbiamo preparato un altro. Non siamo abituati a fare polemica o a lamentarci con le istituzioni, ma spe-riamo che i cittadini siano più attenti in macchina e che l’Amministrazione ten-ga in considerazione questa segnalazione”. Ora anche del secondo avvertimento pare non esservi più traccia. In sostanza, tutto quello che i residenti vorrebbero è la rimozione del dosso - propedeutico a una scuola che a causa del terremoto non riaprirà, almeno per ora - oppure veder sistemati la buca e lo sfondamento del dosso che crea questa perenne sensazione di rumore di fondo. Rumore che, dal 20 maggio scorso, è diventato qualcosa di più di un semplice fastidio.

Marcello Marchesini

domenica 23 settembre - piazza martiri

pedalando... contro l’alzheimerDomenica 23 settem-bre a Carpi - ritrovo alle 9.30 in Piazza

Martiri, partenza alle 10, con un contributo di 5 euro - avrà luogo l’edizione 2012 di Pedalando... contro l’Alzheimer, l’ormai consueta biciclettata di 15 chilometri in compagnia di nonni, nipoti, figli, mogli, mariti e amici, con una so-sta ristoro a metà percorso. L’arrivo al Sagrato della nuova Chiesa di Quartirolo è previsto per le 12 mentre per chi vorrà, alle 12.30, è stato organizzato un pran-zo. L’evento, organizzato dal Gruppo assistenza Familiari alzheimer - Gafa - vede il patrocinio dei

dichiarato la presidente di Gafa, annalena ragazzo-ni - per ringraziare tutti co-loro che ci hanno sostenuto e aiutato in questi undici anni: soci, amici, collabo-ratori, medici, associazioni di volontariato, finanzia-tori, case protette, enti e organizzazioni pubbliche e private. Grazie all’aiuto di tanti riusciamo a offrire gratuitamente alle famiglie ore di sollievo, gruppi di auto aiuto, corsi di musi-coterapia e di rilassamen-to, incontri informativi e formativi sulla malattia, a Carpi e nei Comuni delle Terre d’Argine”. Il ricavato della giornata sarà intera-mente devoluto a Gafa.

comuni di carpi e solie-ra, della Fondazione cas-sa di risparmio di carpi,

della Fondazione casa del Volontariato e di tanti altri soggetti, appartenenti sia

al mondo del Terzo Settore che privati. “Vorremmo cogliere l’occasione – ha

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ospedale di carpi

a partire da ottobre, nel corpo 6 dell’ospe-dale Ramazzini di Carpi, messo in sicu-rezza e ristrutturato con il contributo

sostanziale degli organizzatori del Concerto per l’Emilia, saranno nuovamente in funzione le degenze di area chirurgica (Chirurgia gene-rale, Urologia, Ortopedia, Otorino, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia) e la Rianimazione, oltre a quattro sale operatorie. Il nuovo blocco di sale operatorie sarà pronto a dicembre. Con la fine dell’anno si prevede la pressoché totale ripresa delle attività. In foto le sale operatorie.

sIsmA e rIcOstruzIONe

Da sinistra il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, Luigi Zanti direttore della sede di Carpi della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, Beppe Carletti, leader dei Nomadi, il presidente della

Regione Emilia Romagna Vasco Errani e Mariella Martini direttore generale dell’Azienda Usl Modena.

1 milione 189mila e 896 euro è l’inCasso del ConCerto per l’emilia dello sCorso 25 giugno. servirà a sostenere la riCostruzione degli ospedali di Carpi e mirandola

“il grande cuore della nostra gente”s

abato 15 settembre, davanti all’Ospedale Ramazzini di Carpi, c’erano proprio tutti.

Medici, autorità, imprenditori, ban-chieri, musicisti... tutti hanno voluto vedere coi propri occhi lo stato di avanzamento dei lavori di ripristino del nostro ospedale dopo le scosse di terremoto che lo avevano com-promesso. Da allora tanta strada è stata fatta e molta se ne farà, anche grazie alla somma consegnata dagli organizzatori del Concerto per l’Emi-lia del 25 giugno scorso. Un evento straordinario durante il quale persino i più stretti collaboratori di Beppe Carletti, leader storico del gruppo musicale I Nomadi, nonché ideatore del concertone, hanno scelto di pa-gare il prezzo del pass. Un esempio che restituisce appieno lo spirito di solidarietà che ha animato i promo-tori dello spettacolo che ha coinvolto numerosi artisti emiliani e portato allo Stadio Dall’Ara di Bologna oltre 30mila persone. Un concerto che ha permesso di raccogliere ben 3 milioni 108mila e 871: 1 milione 918mila 975 euro frutto degli sms solidali e 1milione 189mila 896 euro come in-casso diretto della manifestazione. A inizio agosto durante un incontro tenutosi in Regione - al quale ave-vano preso parte oltre al presidente e commissario per la ricostruzione dell’Emilia, Vasco Errani, una rap-presentanza degli artisti e organizza-tori del concerto composta da Carletti e dal consigliere regionale Marco Barbieri, ideatori dell’evento, e dagli organizzatori Gianni Prandi presidente di Radio Bruno, Rolando Rivi, Maurizio Dinelli, Enzo Mi-lani, Daniela Campioli, Marcella Pelati e dal presidente di Assomusi-ca, Alessandro Bellucci - in accordo con la direzione dell’Azienda Usl di Modena, è stato deciso di finanzia-re una serie di interventi riguardanti

gli Ospedali di Carpi e di Mirandola gravemente danneggiati dalle scosse di terremoto. Sabato 15 settembre, quella somma è stata consegnata alla direttrice dell’Azienda Usl, Mariella

Martini, in occasione di una breve cerimonia tenutasi dopo che una dele-gazione composta da rappresentanti istituzionali, dell’Azienda sanitaria e degli artisti, ha fatto visita prima

all’Ospedale Ramazzini di Carpi e, successivamente, al Santa Maria Bianca di Mirandola. Il finanziamen-to consegnato al Ramazzini ammonta a 761mila euro e sarà impiegato per ri-pristinare diversi comparti del corpo 6: la Rianimazione, la Tac, le degenze chirurgiche e urologiche, Ostetricia e Ginecologia e l’allestimento di 6 sale operatorie. Al nosocomio mi-randolese invece andranno 539mila euro: lì l’attenzione si è focalizzata

sul ripristino del Padiglione Scarlini, in particolare sulla Radiologia, la Tac e la Risonanza Magnetica, gli ambu-latori, due sale operatorie e circa 40 posti letti internistici. “Sono sem-

pre stato convinto - ha commentato Carletti - che la solidarietà vada co-niugata con la trasparenza. Lasciare, infatti, pericolose zone d’ombra che possano alimentare giustificati so-spetti svilisce innanzitutto il gesto solidale e mina la fiducia e il gran-de cuore della nostra gente. Gli atti di solidarietà sono molto più chiari ed efficaci se si riescono a realizza-re in tempi brevi. Questa volta ab-biamo battuto un record: la scelta di ripristinare parte di due strutture ospedaliere dell’epicentro del sisma, Carpi e Mirandola, grazie al ruolo dell’Azienda sanitaria di Modena si sta realizzando in tempi brevissimi. Questo mi rende orgoglioso innan-zitutto della capacità di rimboccarsi le maniche di noi emiliani e dimo-stra che il contributo, anche piccolo, di ognuno di noi, può davvero fare la differenza”. Un grazie di cuore, per aver scelto di sostenere il riavvio dei servizi sanitari della Provincia, lo ha poi lanciato Mariella Martini, direttore generale dell’Azienda. “Il contributo di solidarietà che oggi ri-ceviamo grazie alla generosità degli artisti e di quanti hanno partecipato al concerto è per noi ulteriore stimolo

a fare bene. Ci aiuterà ad affrontare i costi della ristrutturazione più velo-cemente di quanto avremmo potuto fare solo con le nostre risorse”.

J.B.

Stefano Cappelli, primario di Cardiologia e Attilio Bedocchi della Fondazione CRC

Luigi Zanti direttore della sede di Carpi di BPER e Carlo Zini, presidente di Cmb

Fabrizio Artioli primario di Oncologia e l’onorevole del Partito Democratico Palma Costi

rock shock festival

bilancio positivo per la prima edizione

Bilancio positivo per la prima edizione del Rock Shock Festival, la due giorni di musica no stop tenutasi lo scorso weekend alla Polisportiva di San

Marino e fortemente voluta dai due giovani musicisti maximilian parolisi ed elisa rongo per raccoglie-re fondi in favore del progetto Se non sai non 6, in sostegno delle scuole del Comune di Novi di Modena. “Siamo riusciti a ripagarci quasi tutto - spiega Maximilian - rimangono le vendite della compilation vera e propria - un doppio cd che raccoglie 42 band locali e il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza - che conti-nuano. Una volta terminata la vendita sapremo a quanto ammonta la somma che potremo donare. C’è stata affluenza e il festival è riuscito molto bene”.

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sIsmA e rIcOstruzIONe

circa un migliaio di persone ha partecipa-to al 14° Motoraduno

Campo dei Galli che si è svolto sabato 8 e domenica 9 settembre a Campogalliano, nel verde del parco Fluviale del Fiume Secchia, per la prima volta sotto l’egida della FMI, Federazione Motociclistica Italiana. Una due giorni densa di eventi, brillantemente organizzata dal Moto Club Campo dei Galli, presiedu-to da Mario Bonaccini che, in un’atmosfera goliardica e spensierata, non ha però di-menticato il dramma vissuto dalle tante famiglie colpite dalla violenza del terremoto dello scorso maggio, perchè la solidarietà, fa parte del dna stesso del motoclub.

CirCa un migliaio di persone ha parteCipato al 14° motoraduno Campo dei galli Che si è svolto sabato 8 e domeniCa 9 settembre a Campogalliano, nel verde del parCo fluviale del fiume seCChia

sport, spettacolo e solidarietà col campo dei galli

Tutto il ricavato del raduno - aperto a motociclette e scoo-ter, moderni e d’epoca - sarà infatti devoluto a progetti legati alla ricostruzione del nostro martoriato territorio. Circa 300 i centauri iscritti, tra cui una corposa rappre-sentanza del gentil sesso, come ci spiegano il vice-presidente del Motoclub, Nino Catalano e la moglie Daniela Morellini, storica presentatrice del Cantagal-liano. “Anche quest’anno, grazie all’impegno profuso dai nostri soci per allestire e organizzare l’area del raduno con stand, cucine, gazebo e tensostrutture, ab-biamo potuto dare ospitalità a una delegazione di amici provenienti dalla Germa-nia - che si è aggiudicata il Premio fedeltà - e a tanti

motociclisti accorsi da ogni parte d’Italia, in particolare dalla Val D’Aosta, dal Pie-monte, dalla Toscana e dal Lazio”. I partecipanti, oltre a godere della proverbiale ospitalità emiliana, in un clima festoso e godereccio, anche grazie all’organizza-zione impeccabile del bar, garantita da Paolo Bonac-cini e alle copiose salsicce, perfettamente grigliate dai volontari dell’Associazione L’Albero di Campogallia-no, hanno potuto assistere a numerose performance di freestyle, vera e propria novità dell’edizione 2012. Ospite prestigioso del Motoclub è stato il Daboot Team, uno dei più grandi team mondiali di motocross freestyle che vanta tra le proprie fila, il campione

Massimo Bianconcini, uno dei pochi piloti in grado di cimentarsi nel backflip, ov-vero un salto di 360° con la moto. Insieme a lui, Kevin Ferrari e Luca Zironi, hanno sfidato le leggi gra-vitazionali a oltre 11 metri di altezza intrattenendo un folto pubblico con uno show ad alto tasso adrenalinico. Durante la due giorni, come sempre aperta a tutti, fami-

glie comprese, largo spazio a giochi, divertimento e alla musica rock targata Replay 69. I motociclisti hanno avuto anche la possibilità di

visitare l’Azienda Ombre di Modena per ammirare la Collezione di auto e moto d’epoca della famiglia Pa-nini. Il motoraduno si è poi concluso con la consegna di alcuni premi da parte di Nino, improvvisatosi pre-sentatore, coadiuvato dalla moglie e da due vallette portacolori dell’Italia, insie-me all’immancabile Obelix, alias Giuliano “Benna” Bennati (mitico simbolo del Club).

Jessica Bianchi

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CirCa 180mila le presenze registrate in oCCasione dell’edizione 2012 di festivalfilosofia. amare sarà inveCe il tema della prossima kermesse

rosso FestivalP

alazzo Pio c’è. Il Duomo, malgrado la gabbia che lo impri-

giona, pure. Il teatro, seppur chiuso, anche. Ma allora dove sono i carpigiani? Come ogni anno, neanche a dirlo, protagonista indi-scusso del festivalfilosofia, è stato il popolo provenien-te da fuori porta. Migliaia di fedelissimi impavidi che, nonostante le ferite del nostro territorio, han deciso di non rinunciare all’ap-puntamento più filosofico dell’anno e sono accorsi più numerosi che mai (gli orga-nizzatori stimano 180mila presenze). Per tre giorni le “cose” hanno fatto riflette-re e trasformato la nostra città. Piazzale Re Astolfo, Piazza Garibaldi e Piazza Martiri si sono così riem-pite di giovani, studenti, stranieri e cittadini di ogni età, regalandoci cartoline straordinarie. Variegate e colorate di rosso. Rosso festival naturalmente! “Dopo il terremoto non abbiamo avuto dubbi - ha commentato il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, in chiusura delle tre giorni

- il festival doveva esserci, nonostante tutto e ci siamo dati da fare per rimettere in sicurezza il centro e garan-tire così lo svolgimento di questa grande kermesse. Grazie a tutti voi per essere

venuti qui”. Amare sarà in-vece il tema della prossima edizione, che si svolgerà il 13, 14, 15 settembre 2013. “Il tredicesimo anno del festival ruoterà per la prima volta intorno a un verbo,

anziché a un sostantivo – hanno spiegato Remo Bodei e Michelina Bor-sari, del Comitato scien-tifico del festival - Amare esprime l’energia in grado di congiungere gli opposti, mette l’accento sull’azione, sull’esperienza antropo-logica e sul suo modo di manifestarsi: dall’eros, all’agape, alla filia, alla carità, declinate nella loro forma privata e pubblica. Il prossimo festival porterà quindi a riflettere su una delle esperienze più critiche della contemporaneità e a rendere omaggio al con-cetto stesso di filosofia che significa letteralmente amo-re per il sapere”.

lapsus freudiano: “Ringrazio

il dottor Cacciari e do immediata-mente la paura a lui”.

Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi, sabato pomeriggio

in Piazza Martiri, dopo la sua introduzione sul Festival

‘terremotato’.

1121.09.2012 n° 33

il cavaliere, la morte e il diavolo. E’ con l’immagi-ne di questa incisione di

albrecht Dürer che il pro-fessore di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano, carlo sini, inizia la sua lezione, dal tema: I nomi e le cose - L’epopea dimenticata. “Hus-serl - spiega Sini - scorgeva nel cavaliere fiero e sprezzante del pericolo che, chiuso nella sua corazza, precedeva senza ti-more, incurante del diavolo e della morte, il cammino della fenomenologia”. Oggi come allora, sostiene il professore, la filosofia - per vedere le cose con sguardo puro - deve evita-re di cadere in due tentazioni: “l’oblio del linguaggio (la mor-te) e la sopravvalutazione delle parole (il diavolo)”. Secondo Sini infatti, il segno mai coincide con le cose, “le parole non sono cose”. Il linguaggio è piuttosto un automa, il primo grande ar-tificio costruito dall’uomo. “E’ un’eredità. Ciascuno di noi è

Carlo sini

la filosofia è l’avvocato della vita

parlato dal linguaggio, vero e proprio pacemaker del pensie-ro. Quel che manca è la con-sapevolezza che parole e cose sono inscritte insieme nella sto-ria”. Per Carlo Sini la filosofia non è né scienza né poesia: “essa deve procedere, come il cavaliere, con coraggio, verso

la cosa stessa”. Le parole han-no senso ora, ma sono sempre postume. Posticce. “Non tutto può esser detto in ogni tempo”, sentenzia Sini. Ecco allora che per giungere alle cose, al sa-pere dei segni, occorre esser consci che la nostra mentalità presente, non è eterna, unica o

conto di questo fatto, quan-do nel 2° aforisma di Umano troppo umano parla di un filosofare cieco. Cieco perché ignora che la storia dell’umanità è ben più lunga di quella che i loro occhi possono vedere. Dimenticare quella che ema-nuel anati chiama la grande epopea della vicenda umana su questa terra, equivale a di-menticare l’uomo. Equivale a dimenticare tutto ciò che hanno sofferto, amato, conquistato, perduto gli esseri umani in una vicenda che ha delle figure che si ripetono in una sorta di la-birinto eterno. “Dobbiamo recuperare la storia, quella di tutti - continua Sini - nella consapevolezza che abbiamo un rapporto vivente coi segni del passato. La cosa cammina la parola. Le parole fan transi-

tare le cose sin dove possono, poi nasce l’esigenza di creare parole nuove, perchè queste non bastano mai”. L’epopea è, secondo Sini, la sostanza di ogni cosa. “La verità assoluta è nel transito, nell’abbandono dei saperi superstiziosi. La filo-sofia è l’avvocato della vita, direbbe Nietzsche, il ricordo del-la vita che è transitata, transita e transiterà. Ridar voce all’epo-pea dimenticata, al sapere dei segni, significa anche non ca-dere nelle illusioni scientistiche di tanti nostri contemporanei, che credono con un paio di molecole, di avere risolto que-stioni che attengono l’umano”. Una stoccata alla scienza che il pubblico, con un applauso a scena aperta, ha dimostrato di gradire.

Jessica Bianchi

universalmente vera, bensì un prodotto, transitorio, come tutti gli altri. nietzsche si era reso

Massimo Cacciari

CarloSini

massimo Cacciari

ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la filosofia

c’è un equivoco fonda-mentale che persiste da secoli nella filosofia occi-

dentale, praticamente sin dalle sue origini. Ed è proprio tale fraintendimento che il filosofo-sindaco massimo cacciari è venuto a illustrare sabato po-meriggio a Carpi, davanti a una piazza stracolma, alle spalle di un Duomo fasciato dalle im-palcature come si indossa un vestito troppo stretto. “Che cos’è la filosofia – ha esordi-to il pensatore veneziano – se non la meditazione sull’ente? Badate bene, ho detto ‘ente’, non ‘essere’. La filosofia nasce proprio da lì, dalla meraviglia

circa la presenza dell’ente. Ora, il problema è che l’ente si può definire in molti modi: possia-mo per esempio distinguerlo secondo il genere, la materia di cui è composto, le catego-rie – quantità e qualità – ma in questo modo si è passati dalla

domanda che si interroga sul-la presenza della cosa ultima, irriducibile, a quella che riflet-te intorno alle categorie di cui è composta la cosa stessa. Dall’ente all’essere. Ma le ca-tegorie non sono la cosa, bensì la sua relazione col mondo”. E’ seguendo questa visione – nata, secondo Cacciari, da un’inter-pretazione classica di aristo-tele – che, se si assume che il nostro descrivere l’ente sia tutto ciò che esiste, la logica conse-guenza è che l’ente in quanto tale sia, appunto, ni-ente. Da qui il nichilismo: “Alla domanda Quod est extra animam? - Cosa c’è oltre l’anima? - i nichilisti

rispondono niente. La mia tesi è che non solo non sia così, per-ché invece la cosa continua a starci di fronte, a resistere alla nostra volontà di determinarla, di ridurla alla semplice somma-toria delle categorie tramite le quali noi la descriviamo, ma che neppure Aristotele, e ancor meno platone, la pensassero in questo modo”. Insomma, secondo Cacciari, al di là della predicazione dell’ente non v’è il nulla, il non-essere, bensì La cosa ultima, così come recita il titolo della sua lectio magistra-lis. Certo, ammette il filosofo, forse il nostro linguaggio non ha le parole per dire questa cosa

ultima, perché il termine ‘cosa’ deriva dal latino ‘causa’, ed è posta quindi in relazione con il mondo, “ma la consapevo-lezza che l’ente sia qualcosa di ulteriore, di ultimo – o primo, potremmo anche dire – deve essere l’orizzonte che sottende a tutte le nostre interrogazioni e indagini”. Compito odierno della filosofia è, di conseguen-za, “non certo quello di lottare contro vecchi idoli e dei, bensì contro il dogmatismo dell’intel-letto, per ricordare alla scien-

za quale sia il limite della sua portata”. ‘Ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la tua filosofia’, dice Amleto a Orazio. Un appello affinché si conservi lo stupore per ciò che esiste; stupore che corre a volte il rischio di essere sepolto sotto una catena di rap-porti causa-effetto che sono sì utili a comprendere molte cose, ma che non possono avere la pretesa di racchiudere tutto ciò che è.

marcello marchesini

12 21.09.2012 n° 33

salvatore natoli

l’idolatria del possesso

Salvatore Natoli

MichelaMarzano

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michela marzano

“l’amore è l’unione di due vuoti che si prendono per mano”

“Questo è il paradosso dell’amore fra uomo e donna: due infiniti si incontrano con due limiti; due

bisogni infiniti di essere amati si incon-trano con due fragili e limitate capacità di amare”. E’ con questa frase del po-eta rainer maria rilke, da lei molto amato, che la filosofa italiana e docente a Parigi, michela marzano, ha sinte-tizzato il senso della sua lezione magi-strale dal titolo La donna: oggetto di possesso o oggetto d’amore?. In realtà, la studiosa che per lungo tempo si è occupata delle tematiche legate al corpo ha spiazzato quanti, da lei, si attendevano una perorazione in chiave ‘femminista’ della dignità della donna, schiacciata e repressa dalle culture e dalle visioni maschili: “Troppo facile – ha chiarito sin da subito – parlare di donne oggetto, soprattutto in questo frangente storico. Per anni infatti la tendenza dominante, sulla scia del dualismo anima-corpo, identificava l’uomo con la prima e la donna con il secondo, dove l’idea di corpo assumeva una valenza negativa, in un’ottica che lo vedeva come la prigione dell’anima,

come un peso dal quale ci si dovesse liberare per raggiungere la purezza. Quello che vorrei approfondire qui, oggi, tocca allo stesso tempo uomini e donne: possiamo amare senza ridurre l’altro – chiunque esso sia – a oggetto del nostro desiderio?”. Per risponde-re a questa domanda, la Marzano ha evidenziato come l’amore sia in realtà

composto da tre sentimenti-emozioni-pulsioni: l’amicizia – filia, la carità – agape, e il desiderio sessuale – eros. Ora, se l’amicizia comporta reciprocità, è invece connaturata all’eros la volontà di soddisfare un bisogno, necessità che, inevitabilmente, riduce l’altro a oggetto del proprio piacere. “Già platone aveva chiarito definitivamente tutto ciò che ci serve sapere sul desiderio, stabilendo che si desidera ciò che non si ha e che ci manca. Ma se siamo consapevoli di come anche la persona che amiamo sia alla ricerca di qualcuno che possa colmare la sua mancanza, allora appare chiaro come nessuno dei due potrà

alle tre e un quarto del pome-riggio, su Piazza Martiri, ve-latamente assolata e calda,

echeggia un interrogativo: che senso ha oggi il secondo comandamento, non ti farai né idoli né immagini? Il Duomo, sullo sfondo, è abbracciato da un enorme ponteggio. salvatore natoli, docente di Filosofia teoretica presso l’Università Mila-no-Bicocca, cambia po-sto per ripararsi meglio dal sole. Parla dell’ido-latria: “in ebraico, ido-lo significa manufatto, feticcio. E immagine è rassomiglianza. L’uomo, nelle scritture, è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Con l’immagine, quindi, può arrivare al divino”. Mentre l’idolo è una cosa. Cosa, in greco pragma, è l’azione. “Noi stessi siamo una cosa del mondo. Il pragma è la cosa, riguarda l’affare umano”. Si dice, infatti, Che cosa hai fatto?, o, Passami quella cosa. Ma la res, prima sacra, con il giudaismo, diventa idolo. Prima ancora è feticcio. “Feitiço deriva dal portoghese e defi-niva le pratiche delle popolazioni della Guinea Centrale, che adoravano og-getti inanimati, come ciuffi di pelo, frammenti di ossa, teschi… Una fin-zione, non la verità. Anche se, accanto alla contraffazione c’è l’elemento di fantasia, di immaginazione”. Ma qual è l’elemento per cui possiamo definirci neofeticisti non più esprimendo culto?, l’eco diventa ancora più forte. “Oggi adoriamo ciò che fabbrichiamo. Nelle società arcaiche, invece, l’adorazione dell’oggetto era in rapporto a un ac-cadere. Gli attribuiamo un potere che nella sua realtà non ha”. Il sole picchia forte. Alcuni si alzano, per sedersi sul marciapiede della piazza, all’ombra.

“La dimensione del feticcio è ambigua, non esiste cosa che sia assolutamente positiva o negativa. Il mondo è sotto il segno del doppio”. Cos’è, allora, l’idolo? “E’ l’oggetto sacro, cultuale, spogliato della sua sacralità e svalu-tato a manufatto. E’ accaduto con i monoteismi”. Una nuvola gioca a na-scondino con il sole. Natoli cita Weber,

‘il monoteismo disincanta il mondo’. Poi talete, Tutto è pieno di dei. Poi Freud, L’uomo Mosé e il monotei-smo. Col tempo, continua, l’immagine di dio è svapo-rata. “L’uomo sensibile ha cercato un sostituto. Rica-dendo nell’idolatria. Non più ingenua come quella arcaica, ma raffinata, so-fisticata”. Una particolare res prende il posto di dio,

è la res pubblica: l’azione di decidere, discutendo, dello stare insieme. “Della cosa pubblica non si discute più. Le persone si identificano in un idolo. Dipendendone”. Desideri prendono forma di oggetto. “L’oggetto, oggi, non è idolo. Lo sarebbe se lo conser-vassimo, adorassimo, tenessimo nella parte centrale della casa… Idolatriamo il piacere di possedere illimitatamente, sapendo di poterci liberare dall’oggetto quando vogliamo”. Come se adoras-simo la nostra inanità. “Nell’onnipo-tenza, riteniamo di non essere idolatri. Ma esserlo senza saperlo è tremendo”. Secondo Natoli, la crisi dovrebbe sti-molare il pensiero critico, che divide e distingue. “Ma serve humilitas, umil-tà. Per riconoscere l’altro, per ritirarci nell’ascolto. Tornare alla res singularis. Per prendere in custodia il mondo, per diventare tutti dei e dio in tutti”. L’eco svanisce, l’ultima coda l’ha portata via il vento che ha rinfrescato l’aria.

antonella De minico

1321.09.2012 n° 33

Enzo Bianchi

enzo bianchi

la danza del donoin una società come la nostra, segnata da un accentuato individualismo, c’è ancora

spazio per l’arte del donare? E, ancora, vi è la coscienza che il dono è la possibilità di innescare rapporti reciproci tra umani, qualunque poi sia l’esi-to? A questi interrogativi, enzo Bianchi, fondatore e priore del-la Comunità monastica di Bose, ha cercato di dare una risposta durante la sua lezione dal tema: Dono - Senza reciprocità. Da-vanti a una piazza gremita, alle spalle del Duomo ferito, Bianchi si è soffermato dapprima sulla “perversione” del dono: “da una lettura sommaria e superfi-ciale si può concludere che oggi non c’è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possia-mo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse laddove regna in-vece la legge del tornaconto. In un’epoca di abbondanza si può addirittura praticare l’atto del dono per comprare l’altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua libertà. C’è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato anche se lo si chiama carità: oggi si dona con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - che devono re-stare lontani - per i quali vale la pena provare emozioni”. Ma donare è un’azione che implica un rischio, avverte Bianchi, “è un’arte difficile ma alla portata di ogni essere umano”. Donare è un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà. “Donare - continua - significa consegnare un bene nelle mani di un altro, senza

ricevere nulla in cambio. Nel dare c’è la vendita, lo scam-bio, il prestito, nel donare c’è un soggetto, il donatore, che nella libertà, e per generosità, per amore, fa un dono all’altro, indipendentemente dalla rispo-sta di quest’ultimo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rap-porto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine”. E se il dono non riceve ritorno non importa, in ogni caso, assicura Bianchi, “il donatore ha fatto un gesto eversivo: attraverso il donare ha acceso una relazione non ge-nerata dall’utilitarismo, dall’in-teresse”. La prima possibilità del dono avviene attraverso la parola: parola donata, data all’altro, “un sigillo sulla fiducia. Una promessa”. Ma dal dono della parola si deve tendere a quello della vita. “Questo dono estremo è possibile là dove un uomo o una donna hanno ra-gioni per cui vale la pena dare la vita. Sono le stesse ragioni per cui vivono, per le quali la loro esistenza trova un senso”. Dare la propria vita è però l’ope-

razione più difficile, che urta contro il nostro senso di auto-conservazione. La tentazione è quindi quella di dare, piuttosto che se stesso, cose materiali. La sfida, al contrario, è quella di “mettersi al servizio degli altri affermando la libertà, la giu-stizia, la vita piena”. Ma cosa significa donare se stessi? Per Bianchi “significa dare la pro-pria presenza e il proprio tem-po, impegnandoli nel servizio all’altro, chiunque sia, semplicemente perché è un uomo, una donna come noi, un fratello, una sorella in umanità. Dare la propria pre-senza: volto contro volto, occhio contro occhio, mano nella mano”. Ma il dono all’altro è possibile solo quando si decide la prossimità, il farsi vicino all’altro, il coin-volgersi nella sua vita, il voler stringere una relazione. “Allora, ciò che era quasi impossibile e comunque difficile e faticoso, diviene quasi naturale perché c’è in noi, la capacità del bene: questa è risvegliata, se non ge-nerata, proprio dalla prossimità,

(“che chiede alle nostre visce-re di soffrire insieme”) quando cessa l’astrazione, la distanza, e nasce la relazione”. Il bisogno dei bisogni è di avere qualcuno vicino. L’azione del dare richie-de di essere proseguita, conti-nuata. “Lancia una chiamata, desta una responsabilità, ispira il legame sociale”. Per entrare nella danza del dono, spiega Enzo Bianchi, “si deve donare a propria volta, aprirsi alla fiducia, all’accoglienza”. E il dono, si fa totale, estremo, nel momento in cui diventa perdono: “un atto sacrificale, di rinuncia a se stessi per il bene altrui. Un’operazione a dir poco incandescente per chi è coinvolto. Un cammino lungo e faticoso perché impli-ca un cambiamento del cuore e non solo un’affermazione verbale”. Il perdono non na-sce dalla conversione di chi ha fatto il male bensì da quella di chi ha subito l’offesa: “non è il carnefice ma la vittima a conver-

tirsi”. Attraverso il perdono le “ferite restano, ma ac-quistano un senso nuovo. Rinuncian-do alla vendetta, l’altro torna nel nostro orizzonte come meritevole

di vivere. Il perdono genera vita”. L’invito di Bianchi è evi-dente: solo l’amore è diffusivo. “Il dono deve passare di mano in mano. Fatelo moltiplicare, poiché non c’è gioia senza gli altri, come è vero che non c’è speranza se non sperando in-sieme. Ma la speranza è frutto del donare, della condivisione e della solidarietà”.

Jessica Bianchi

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mai soddisfare completamente nè il desiderio di pienezza, nè i bisogni dell’altra”. Insomma, la relazione amorosa si configura come un va e vieni tra dipen-denza e autonomia – tra eros e filia - perché non si può dare dissociazione tra amore e de-siderio, tra donna angelicata e prostituta. “E dove essa vi sia, ci dice Freud, questo è un problema”. Non v’è insomma contraddizione tra oggetto di possesso e oggetto d’amore, perché colui o colei che amiamo sarà sempre custode di questa doppia valenza. ”L’amore è in definitiva l’in-contro di due vuoti – il vuoto

che ognuno di noi sente, dalla nascita, di dover colmare, e che è quindi un dato caratterizzante la condizione umana – che de-cidono di attraversare il vuoto che hanno di fronte tenendosi per mano”. Citando Adorno, quando scrive che: “sei ama-to solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in ri-sposta la forza”, Marzano ha concluso che: “la difficoltà di farsi accettare per quel che si è, rimanere soggetto autonomo, nonostante il desiderio, le spe-ranze e le necessità di chi ci ama rappresenta, forse, il minimo comun denominare dell’intera umanità”.

marcello marchesini

14 21.09.2012 n° 33

L’Angolo di Cesare Pradellauna nuova chiesa in legno per i fedeli di vallalta

Vallalta di Concordia avrà una chiesa nuova, seppur provvisoria, in

attesa del ripristino di quella storica seriamente danneggia-ta dal terremoto del 29 mag-gio. Sarà un prefabbricato in legno, dotato di tutti i servizi, di impianto di riscaldamento e condizionamento e capace di contenere 150 sedie per i fedeli. E’ stata donata dalla Diocesi di Cesena-Sarsina, di cui è vescovo don Douglas Regattieri, originario proprio di Vallalta, che ha voluto in questo modo testimoniare la propria solidarietà alla po-polazione locale e, in modo particolare, alla comunità cattolica di Vallalta diretta dal parroco don Marino

solenne processione in onore della Madonna cui è dedica-ta la chiesa. Edificio risalente al ‘700, chiuso al culto, così come l’annesso campanile, a rischio crollo a causa della profonda lacerazione subita in seguito al sisma. Per questo motivo tutta l’area circostan-te alla chiesa e al campanile, compresa la strada principale di attraversamento della fra-zione, è stata transennata. “Ci hanno promesso – ha spiegato don Marino Mazzoli – che a

breve il campanile verrà ‘in-gabbiato’ e messo in sicurezza, così da consentire la riapertura della strada e dell’area della parrocchia, poi ci si occuperà della chiesa. Intanto però sia-mo grati alla Diocesi di Cesena e al suo vescovo, monsignor Regattieri, per il gesto di ge-nerosità e solidarietà a favore della popolazione locale che, nel giro di qualche mese, avrà una confortevole e accoglien-te chiesa che sorgerà vicino a quella esistente”. Un con-

viviale incontro tra vallaltesi, fedeli di Cesena e di Vall’Alta in provincia di Bergamo, giun-ti in visita alla frazione (che ha curiosamente un nome analo-go), ha concluso la giornata di festa e di fede cui sono inter-venuti, tra gli altri, i parroci di Mirandola don Truzzi, di Novi, don Ivano, di Concor-dia don Tonini, di Migliarina don Andrea Zuarri, di San Martino Spino, don Balleri-ni e il canonico di Carpi don Benito Poltronieri.

Da sinistra Senatore e

Davigo

piercamillo davigo intervistato a Carpi dal giornalista di radio bruno, pierluigi senatore

la classe dirigente non ha smesso di rubare, ma di vergognarsi!

i magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in Eu-ropa e, inoltre, le risorse

assegnate alla giustizia sono sufficienti. Ma allora come mai, nel Bel Paese, entrare in tribu-nale significa dare l’avvio a un accidentato percorso dai tempi biblici che par predisposto per permettere ai mascalzoni di ca-varsela? A rispondere alla do-manda è piercamillo Davigo, già Sostituto Procuratore tra i membri del pool investigativo che a Milano diede avvio, con le sue inchieste, alla stagione di Mani Pulite e ora consigliere presso la Corte di Cassazione a Roma. Intervistato dal ca-poredattore di Radio Bruno, pierluigi senatore, Davigo ha spiegato – a partire da Processo

all’italiana, il suo ultimo libro scritto insieme a leo sisti – che, “innanzitutto, ci sono troppi procedimenti pendenti, circa nove milioni. Le risorse, invece, sono spese male: troppe le sedi di tribunale, il che significa uffici giudiziari troppo piccoli per aver ragione di esistere”. Altro nodo cruciale, quello della lobby de-

gli avvocati: “Nel Regno Unito ci sono 3,5 avvocati per ogni giudice. In Francia otto. Sei in Germania. In Italia il numero sale a trentatré”. Ma esistono cure possibili o ci si deve ras-segnare a una giustizia ineffi-ciente? “Dovrebbero esserci meno processi e questo sarebbe possibile depenalizzando molti

reati. Se a questo si aggiunge il numero enorme delle impu-gnazioni delle sentenze – basti pensare che la Corte Suprema degli Stati Uniti, con 300 milioni di abitanti, celebra ogni anno circa 80 processi, mentre alla Cassazione ne spettano, per lo stesso arco di tempo, cir-ca 10mila - è evidente che la prescrizione dovrebbe essere modificata, per disincentivare l’avvocato difensore ad ap-pellarsi, perché ora come ora il massimo che gli possa capi-tare è di veder riconfermata la condanna del suo cliente”. Ma cosa è cambiato a 20 anni da Tangentopoli? Quella stagione ha insegnato qualcosa all’esta-blishment italiano? “Purtroppo - dice Davigo - al cambiamen-

to di etichette politiche non è corrisposto un mutamento dei comportamenti. Anzi, tutta la politica si è data da fare per impedire la possibilità di svol-gere processi alla corruzione. I politici non hanno smesso di rubare, semplicemente han-no cessato di vergognarsi”. Complici, secondo Davigo, sono anche le politiche di ras-sicurazione messe in campo dai vari governi. “Per anni ci è stato detto che il problema era la microcriminalità, tanto che per i reati di strada si parla di delinquenti, mentre per quelli dei colletti bianchi, di disonesti. Il caso Parmalat ha fatto 40mila vittime, persone che, per le ma-lefatte di callisto tanzi, hanno perso i risparmi di una vita. Ora, quanto ci mette uno spaccia-tore a rubare 40mila vecchiet-te? E quante di loro portano in

giro per strada i risparmi di una vita?”. I numeri parlano di reati in calo, dai 1.700 omicidi all’an-no dei primi Anni ’90 ai 700 del 2000, metà dei quali si verifi-cano, per di più, in famiglia. Ma tutto questo allarme serve, secondo Davigo, a distogliere l’attenzione dai reati dei colletti bianchi, meno visibili e quindi più occultabili. “In realtà il con-trasto a corruzione ed evasione è la lotta alla classe dirigente di un Paese dove i ricchi ruba-no più dei poveri. Negli USA a madoff hanno dato 155 anni di carcere, e lui ha pure ringra-ziato il giudice per la clemenza. Quando lo hanno condannato, l’ex patron di Parmalat ha di-chiarato di non aspettarselo. E aveva ragione: in Italia non è normale veder condannato un uomo potente”.

marcello marchesini

Mazzoli. L’annuncio è stato dato dal vescovo Regattieri in occasione di una visita che

ha compiuto, con una delega-zione cesenate, a Vallalta in occasione della Sagra e della

Al centro don Marino col vescovo Regattieri

1521.09.2012 n° 33

la 19enne Carpigiana beatriCe manfredi è da poCo tornata da un Corso di fotografia nella Capitale irlandese, tenuto del Celebre

miChael hermann

a dublino per studiare

fotografia

Fotografare lo straordi-nario Skellig Michael, l’isolotto a 8 miglia

dalla costa di Portmagee nel sud-ovest dell’Irlanda, dal 1996 dichiarato patrimo-nio dell’umanità, e che lo scrittore George Bernard Shaw definì “un incredibile, impossibile, folle posto a 700 piedi d’altezza sull’At-lantico” è già un’esperienza unica, ma se a indicarne le migliori angolazioni è Mi-chael Hermann, il celebre fotografo le cui opere sono state pubblicate sulle prin-cipali riviste internazionali, allora l’occasione è di quelle imperdibili. A coglierla al volo ci ha pensato la carpi-giana Beatrice Manfredi, classe 1993, che a luglio ha partecipato con grande entusiasmo al workshop fo-tografico tenuto da Hermann a Dublino. “Ero già stata a Dublino nell’estate del 2010 - racconta Beatrice - con il progetto Intercultura, men-tre facevo ancora il Liceo della Comunicazione di Correggio. Allora frequentai il Kenilworth Language Insitute, e fui ospite di una famiglia dublinese. Vivere 24 ore su 24 con persone del luogo è il modo migliore per imparare bene la lingua. Al mattino frequentavo le lezioni di inglese mentre nel pomeriggio praticavo insieme ai miei compagni di classe alcuni degli sport tipi-

ci irlandesi come l’Hurling. Nel weekend invece andavo in giro per Dublino o anche fuori, sulla costa Ovest. Sono tanti gli aspetti che mi fanno amare Dublino e chi mi hanno portata a tornarvi quest’estate: le sue immense distese verdi, l’atmosfera rilassata che si respira e poi le persone, cordiali e so-cievoli. Ho instaurato tante belle amicizie e conosciuto gente proveniente da ogni parte del mondo, con cui sono tuttora in contatto. E’ stata un’esperienza positiva

che mi ha arricchita sotto il profilo culturale e persona-le”. Dublino è rimasta nel cuore di Beatrice tanto da farle crescere sempre più il desiderio di tornarvi e, grazie a una ricerca effettua-ta in rete dal padre, Beatrice ha trovato un ottimo corso di fotografia di Michael Hermann. “Io e gli altri sette partecipanti - racconta Beatrice - in una settimana abbiamo visitato tutta la costa Sud dell’Irlanda. Ci spostavamo in macchina e stavamo fuori tutto il

giorno per cogliere ogni sfaccettatura dell’ambiente e ogni volta che ci piaceva un paesaggio ci fermavamo a montare l’attrezzatura per fotografare. Con la mia Canon 550D che mi hanno regalato i miei genitori in occasione del mio dician-novesimo compleanno, ho avuto l’opportunità di immortalare paesaggi dav-vero incantevoli. Michael è molto bravo. Il primo giorno del workshop ci ha spiegato tutte le funzioni della reflex. Mentre le altre lezioni sono

state tutte di pratica ed estre-mamente interessanti, anche se piuttosto faticose. Come è risaputo, le condizioni me-teorologiche in Irlanda non sono sempre delle migliori, soprattutto nel Sud ma, mal-grado la pioggia, ne è davve-ro valsa la pena! La lezione più bella, che ricorderò per tutta la vita, è stata quando siamo riusciti a imbarcarci per raggiungere le famose Isole Skellig. Si tratta di due isole nel Sud dell’Irlanda in mezzo all’Oceano Atlantico, di cui quella più imponente

è conosciuta come Michael Skellig o Great Skellig. Siamo stati fortunati a imbatterci in una delle rare giornate non piovose poiché la barca parte solo in caso di tempo sereno. E’ stata un’esperienza fantastica in cui ho provato delle bellis-sime emozioni, tra le quali, non nascondo, anche un po’ di timore, poiché si tratta di un’escursione molto perico-losa caratterizzata da gradi-nate molto ripide e impervie che conducono in cima al suggestivo isolotto, dove sorge un antico monastero e da dove è possibile assistere a un panorama mozzafiato”.Dopo aver conseguito il di-ploma al Liceo della Comu-nicazione e aver già avuto esperienze di studio all’este-ro, Beatrice si sta preparan-do per il test d’ammissione alla Facoltà di Psicologia e, come spiega, “sono tanti i progetti che ho in mente. Il più urgente però è riuscire a essere ammessa al corso di Laurea in Psicologia. In ogni caso continuerò a studiare fotografia e chissà, forse un giorno potrebbe diventare quella la mia professione. Non escludo che il mio futuro possa anche essere all’estero. Per esempio un posto come l’Irlanda credo possa darmi molte soddi-sfazioni, ma la strada da percorrere è ancora lunga”.

Chiara Sorrentino

16 21.09.2012 n° 33

dal 27 al 30 settembre, nei quattro Comuni dell’unione terre d’argine, torna la settima edizione della festa del raCConto

dopo la paura, la speranza...I

l racconto come filo con-duttore di un discorso in cui sono tutte le arti a dia-

logare tra loro: questo il sale della Festa del Racconto, la manifestazione organizzata dalla Biblioteca Multime-diale Arturo Loria in colla-borazione con i Comuni di Carpi, Novi, Soliera e Cam-pogalliano – con il contributo di Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Carpi, Fonda-zione Casa del Volontariato, Fondazione Campori, Cmb, LS Distribuzione Libraria, Libreria La Fenice e Visio-spot, – che porterà, da giovedì 27 a domenica 30 settembre, per la prima volta in tutti e quattro i comuni dell’Unione, 28 incontri con i maestri della letteratura, spettacoli di teatro, danza, musica, il grande cine-ma, ma anche mostre, labora-tori di scrittura e appuntamenti

dedicati ai più piccoli. Con l’auspicio che la cultura possa contribuire, grazie ai grandi protagonisti della sce-na italiana e internazionale, a far rinascere dopo la paura del sisma dello scorso maggio, la speranza, il senso di comunità e il desiderio di stare insieme. Desiderio: questo uno dei fili conduttori che si dipaneranno durante i quattro giorni della settima edizione. A declinarlo, in un dialogo a due, Barbara Alberti e Isabella Santacroce (venerdì 28, ore 22.30, Carpi, Cortile di Palazzo Pio), per passare poi alle parole degli amati libri di Simona Vinci (sabato 29, ore 11.30, Carpi, Cortile biblioteca Loria), toccare le pareti del labora-torio segreto della poetessa e traduttrice Patrizia Valdu-ga, che utilizza, al posto di elementi chimici, le parole di

Baudelaire, Proust e Valery (domenica 30, ore 11.30, Car-pi, Giardini della Pretura), per disperdersi infine attraverso le note di grandi musicisti italia-ni quali Cristina Donà, Den-te, Guano Padano, Angela Baraldi e Alessandro Fiori, impegnati nel doppio appun-tamento Is this desire? (sabato 29, ore 21.30, Carpi, Piazza Garibaldi e domenica 30, ore 21.30, Novi, Parco della Re-sistenza). Grande spazio sarà infatti riservato, quest’anno, alla musica. Oltre alla parteci-pazione di alcuni fra i più inte-ressanti cantautori italiani, il palco della Festa del racconto ospiterà il nuovo esperimen-to di Roberto Freak Antoni, Ironikontemporaneo, spetta-colo di musica e versi di poesie demenzial-surreal-dadaiste (giovedì 27, ore 22.30, Solie-ra, Piazza della Repubblica). Ma non finisce qui: nei giorni della Festa il pubblico potrà ascoltare le spiazzanti e im-prevedibili sonorità di Dino Fumaretto (domenica 30, ore 18.30, Campogalliano, Villa B) oltre all’incontro, per l’evento di inaugurazio-ne, tra il compositore di fama mondiale Carlo Boccadoro, il pianista di origini carpigia-ne Carlo Guaitoli e l’attore Sandro Lombardi, per sco-

prire molti aspetti sconosciu-ti dell’intreccio originale tra musica e narrazione (venerdì 28, ore 21, Carpi, Piazzale Re Astolfo). Essendo la Festa del Racconto una manifestazione nata a par-tire dalle pagine scritte, a farla da padrone sarà, ovviamente, l’eccellenza del panorama cul-turale e letterario: Antonio Caprarica e il suo sguardo arguto, elegante e divertito sulle Olimpiadi e l’aristo-crazia ingle-se (sabato 29, ore 15.30, Carpi, Cortile Biblioteca); il mondo in bi-lico tra tradi-zione, guerra, modernità e sfacelo dello scrittore russo Nicolai Lilin, vero e proprio caso editoriale dal cui primo romanzo, Edu-cazione siberiana, Gabriele Salvatores sta realizzando un film (sabato 29, ore 19, Carpi, Giardini della Pretura); il ro-manzo meticcio di Wu Ming 2 e Mohamed Antar (giove-dì 27, ore 21, Soliera, Piazza della Repubblica); la spiritua-lità del teologo Vito Mancu-so (domenica 30, ore 15.30,

Carpi, Piazzale Re Astolfo); l’avventura, il viaggio e la meraviglia con il grande do-cumentarista ed esploratore Folco Quilici, che incontrerà anche le scuole (sabato 29, ore 10, Piazzale Re Astolfo e ore 17, Carpi, Giardini della Pre-tura) e con lo scrittore svedese Bjorn Larsson (domenica 30, ore 17, Carpi, Cortile Biblio-teca Loria); i nuovi best seller italiani Francesco Fioretti, Andrea Frediani e Davide

Mosca (sa-bato 29, ore 18, Carpi, Cortile Bi-blioteca); il poeta della risata Fla-vio Oreglio (sabato 29, ore 21.30, Campogal-liano, Piaz-za Castello); Federico

Grom e la sua esperienza “gelata”, finita recentemente in un libro (domenica 30, ore 10.30, Carpi, Cortile bibliote-ca Loria); Roberto Piumini, poeta e musicista per grandi e piccini (domenica, ore 15.30, Carpi, Giardini della Pretu-ra); per non parlare di Stefano Bartezzaghi, uno che, con le parole, si diverte – e fa diver-

tire – davvero (domenica 30, ore 19, Carpi, Piazza Garibal-di); la letteratura multietnica al femminile della cinese Hu Lanbo e dell’africana Amina-ta Fofana, che ragioneranno del racconto nelle rispettive culture (domenica 30, ore 18, Carpi, Giardini della Pretura). E per quanto riguarda le arti visive, ai finalisti del concor-so 10 Totem per il racconto è dedicata la mostra Giovani Creativi, realizzata in collabo-razione con Meme (sabato 29, ore 12, Carpi, Giardini della Pretura). Negli spazi delle due librerie del centro – Fenice e Mondadori – saranno poi allestite una mostra delle ta-vole dell’illustratrice Chiara Dattola e le vignette umoristi-che dell’istrionico carpigiano Oscar Sacchi.In questa edizione un occhio di bue scenderà poi a illumi-nare uno dei maestri della

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FedericoGrom

BjornLarsson

Folco Quilici

1721.09.2012 n° 33

a cura di clarissa [email protected]

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

Dal 4 ottobre l’associazione sted ripropone il corso di formazione per performers

di musical, che giunge alla sua terza stagione. Sono presenti per ogni lezione un insegnante di canto, uno di recitazione e uno di danza, tutti professionisti e si lavora direttamen-te sull’allestimento di un titolo del repertorio musical internazionale. Quest’anno, inoltre, Sted propone anche un corso avanzato di teatro per

un Granello Di polVere

Mentre adagio camminoun passo dopo l’altro

in un quieto momento di una naturache di ogni giorno è teatro;un’onda, da qualche parte

si rompe a cancellare orme impresse nella sabbia.Una domanda mi costringe

e mi rigira insistente nella testa:- Ma cosa siamo noi, al confronto?Noi orgogliosi e tante volte prepo-

tenti! –E l’ônda che sa

tace, si rompe, cancellae ritorna ancora potente.

La forza che la muovefa di noi… un nulla, un granelloeppure… se di polvere è fatto

l’universoe polvere nella polvere tutto ritorna,

anch’io, alloradovrei esserne una parte.

Forse, solo… un minuscolo granelloforse, una piccola parte di polvere

di un universo infinito,che gira, che cerca

e trova… un’altra piccola parteper compiere un disegno ben preciso

in un pezzettino di tempoche è già stato deciso.

Perché nulla deve andare smarrito,sarà poco… un nulla

ma è un pezzetto di universo.

a un passo dalla catastrofe che ci ha colpito, osservando quanto è grande la potenza della natura, nel

caso ci sia avversa, possiamo, in un momento di quiete, chiederci chi e cosa siamo...

un GranlÊin eD pÓlVer

Mêintr’adêši a girun pas dôp cl’êtêr

in un chiét minut d’na natura che d’ogni giórèn è têatêr;n’ônda, da ‘na quêlch pêrt

la s’rôump a scànšlêrpèdghi calchêdi in dla sabia.

‘Na dmanda m’impègnae la m’prìlà insistêinta in dla têsta:- Mò ch’sa sòmia nuêtêr, al cun-

frônt? Nuêtêr ôrgôglióš e tanti volti prè-

pòtêint! -È l’onda ch’la sà

la têš, la s’rôump, la scanšla e la tórna ancòrà pòtêinta.

La fôrsa ch’la móvfà d’nuêtêr... un granlêin, un gnint, epure... sê d’pólvèr è fat l’univêrse pólvèr in dla pólvèr tùtt tórna,

anch’a mè, alóra a duvrèv èsrèn ‘na pêrt.

Fórse, sól… un minuscòl granlêinfórse, ‘na pìcòlà pêrt ed pólvèr

d’n’univêrs infinìi, ch’la gira, ch’la sérca

e la tróva... n’êtra pìcòlà pêrtper cumpir un dišègn bêin prèciš

in un pcunsêin ed têimp ch’lé già stèe dêciš.

Perché gnint a dév andêr pêrs,ch’srà pôch… un gnint

mô lé un pcôun d’univêrs.

al Circolo gorizia di Carpi, l’associazione sted ripropone il corso di formazione per performers di musical, giunta quest’anno alla terza edizione

a scuola di musical

attori già con esperienza, per affinare le loro tecniche vocali ed espressive. I corsi si terranno il giovedì presso la sala teatro del Circolo Gorizia di Car-pi. Per informazioni: 347.6511439 o al 340.8000284.

i philippine madrigal singers (in foto), guidati da mark antho-ny carpio, sono tornati in Ita-

lia, dopo un’assenza di alcuni anni, ospiti della corale regina nivis. Il coro - nato nel 1963 tra i più pre-miati al mondo - esegue un ampio repertorio di stili e forme diverse, ma la sua specializzazione è incentrata sul linguaggio madrigale. La sua pe-culiarità è quella di cantare seduto in semicerchio, alternando uomini e donne, senza partiture e senza un direttore apparente. Il coro - che ha ottenuto il riconoscimento di Artisti per la Pace dall’Unesco - ha accom-pagnato la celebrazione eucaristica, sabato scorso nell’Aula liturgica della Parrocchia di Quartirolo.

il Coro philippine madrigal singers ospite di quartirolo

abbracciamoci in coro

letteratura italiana. A Italo Calvino è infatti dedicata la rassegna Cal-viniana. L’opera di questo pilastro della nostra narrativa è stata scelta con la precisa intenzione di ripor-tare letteratura e arte in quei luoghi che il recente sisma ha cercato di ridurre al silenzio. Due appunta-menti di teatro e danza, realizzati in collaborazione con Ert e Centro Danza e Teatro Correggio, che han-no gratuitamente sposato la causa del restauro del Teatro Comunale, porteranno le parole di Calvino nel centro storico carpigiano, con una performance di teatro-danza ispirata a Le Cosmicomiche (sabato 29, ore 11, Carpi, Giardini della Pretura) e una lettura itinerante tratta da Se una notte d’inverno un viaggiatore (sabato 29, ore 21, Carpi, partenza dal Pronao del Teatro). In aiuto di Carpi arriva anche Tex Willer: finiranno all’asta le tavole originali del fumetto creato da Gio-vanni Luigi Bonelli, e il ricavato verrà destinato al restauro del Teatro (sabato 29, ore 17, Carpi, Piazzale Re Astolfo).Ultimo ma non ultimo, un appunta-mento con il grande cinema muto,

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con le immagini di The cameraman sonorizzato dal vivo da Filippo Bergonzini e proposto attraverso un inedito incontro di teatro danza e immagini creato da Irene Bucci (venerdì 28, ore 23.30, Carpi, Au-ditorium Loria).Il Premio Loria, concorso letterario nazionale dedicato alla narrazione breve, non si terrà contestualmente alla Festa del Racconto, ma trove-rà spazio nella programmazione invernale della Biblioteca con una nuova edizione e moltissime novità riservate ai partecipanti.

Flavio Oreglio

Gli insegnanti

cara clarissa, ma che ne è del cas, il contributo di autonoma sistemazione?io, mia moglie e le mie due figlie viviamo dai miei genitori dopo che la nostra casa colonica ha subito gravi danni in conse-guenza al terremoto. stiamo piuttosto stretti, ma per for-tuna siamo stati in grado di ri-piegare con questa soluzione, adesso però arriva l’inverno, si starà più in casa, le bimbe han bisogno di spazi per giocare e fare i compiti; stiamo cercando soluzioni e gli appartamenti da affittare non si trovano o sono costosissimi, ancora non abbia-mo risposte certe sulla ristrut-turazione della casa. che cosa dobbiamo aspettarci?

l.l.

Ad ascoltare i politici parrebbe andare tutto nel migliore dei modi. E’ tutto

sotto controllo, tutto ben orga-nizzato e occorre solo pazienza. Ad ascoltare chi ha subito i danni del terremoto la realtà parrebbe questa: fin qui nessuno ha visto un centesimo di quel Contributo di Autonoma Sistemazione (circa 6,85 euro al giorno) che dovrebbe coprire un po’ delle spese so-stenute per trovare un alloggio alternativo a chi ha casa inagibile. Le persone si stanno organizzando autonomamente, qualcuno (pochi italiani) è ancora in tendopoli e altri si pagano le alternative (cam-per, roulotte, container e casette).

Gli appartamenti in affitto in questo momento sono oro colato e quelli a piano terra introvabili. Le ordinanze sulle case gravemente danneggiate non sono ancora uscite, l’ordinanza sulle case lie-vemente danneggiate prevede di produrre un quantitativo impres-sionante di documentazione entro il 30 novembre e ho già sentito ingegneri disperati all’idea di sta-re nei tempi. Pena per il ritardo? Ovviamente il mancato contributo per la ristrutturazione. Le scuole alla fine non sono pronte: quelle inagibili son sigillate, i prefab-bricati non ci sono, si ripiega con doppiturni e tensostrutture,

uffici, garage, parrocchie, affitti. Dopo mesi di rifiuti categorici dei moduli abitativi temporanei (“non vogliamo new town! Useremo alloggi sfitti”) si è intuito che gli alloggi per tutti non ci sono e si è provveduto e un tardivo ordine di 2.000 moduli abitativi che ora richiederanno urbanizzazioni e allacciamenti quando arriveranno (già, quando arriveranno?. A chi saranno assegnati? Lo scoprire-mo, prima o poi). Vedo foto in posa dei sindaci col commissario regionale Errani e Bersani scat-tate di recente. Sorridono fiducio-si, a quanto pare la forma in questo momento è tutto.

terremoto: fin qui nessuno ha visto un centesimo!

FOtO dellA settImANA...

Luca Semellini titolare della Bottega d’Arte Orafa di via Rovighi, per ringraziare l’assessore al Centro Storico, Simone Morelli, per la disponibilità mostrata in occasione dell’organizzazione della festa dello scorso 8 settembre,Carpi c’è, gli ha donato una targhetta personalizzata...

18 21.09.2012 n° 33

l’AFOrIsmA dellA settImANA...

APPuNtAmeNtI

sagra dell’uva e del grasparossa

Weekend col lambrusco

una festa per celebrare il lam-brusco Grasparossa di Castel-vetro e rinsaldare la vocazione

agricola del territorio, esaltandone le eccellenze enogastronomiche: è giunta alla 45ª edizione la Sagra dell’uva e del Grasparossa di Castelvetro che sabato 22 e domenica 23 settembre, propone un ricco programma di eventi per esaltare la storia e le caratteristiche del suo prodotto principe. Per l’intero weekend appassionati e turisti saranno accompagnati alla scoperta del Graspa-rossa con le Passeggiate in pendenza, uno speciale percorso degustazione, show cooking con chef d’eccezione che realizzeranno piatti prelibati con i tesori dell’enogastronomia del territo-rio. Novità della 45ª edizione saranno la Vetrina delle sagre dell’Unione Terre di castelli e l’area dedicata alla Condotta slow food Vignola e Valle del panaro. Durante la sagra si potran-no degustare i prodotti caratteristici dei territori, dallo zampone al borlengo, dai ciacci di farina di castagne alla marmel-lata di ciliegia moretta, dai prodotti da riscoprire come il festasio e il luppolo fino all’Aceto balsamico tradizionale di Modena, nocino amaretti e frutta tipica. La scacchiera di Piazza Roma sarà trasformata in una fattoria animata da figuranti che ricorderanno le fasi della vita contadina, dalla vendemmia alla pigiatura del vino, alla locanda del Lambrusco. Ad allietare l’atmosfera, spettacoli, animazioni per bambini, in-trattenimenti musicali, sfilata dei carri di Bacco e Miss Grasparossa: un connubio tecnico-ludico che darà all’evento un taglio moderno ma sempre rispettoso delle proprie radici.

sabato 22 e domeniCa 23 settembre, a Correggio, torna l’appuntamento Con natura bio, il festival degli stili di vita sostenibili

il biologico per la ricostruzione!

Jungo e dintorni...

“Assurdità e bellezza hanno stretti rapporti l’una con l’altra”. Edward Morgan Forster

Altro che moda: il biologico si mostra uno dei settori più vitali della nostra eco-

nomia, crescendo del 6% anche nel primo semestre del 2012. E Natura Bio, Il Festival degli Stili di Vita Sostenibili in programma a Correggio lo dimostra in pieno con una mostra mercato arricchita da conferenze, laboratori, wor-kshop, spettacoli, ristorazione biologica… Sempre a ingresso gratuito, Natura Bio intende fare da cassa di risonanza e da stimo-lo a un territorio martoriato dal terremoto e dalla crisi economica, puntando sulla partecipazione e sulla solidarietà. Il settore natu-rale incontra il pubblico con la promessa di stimolare nuovi stili di vita e costruire le basi per un nuovo modello produttivo più equo e sostenibile. Il visitatore ha la garanzia di trovarsi immerso in un clima rilassato e conviviale, alternando tra gli spazi coperti, completi di servizi, agli spazi verdi e ariosi dell’area esterna. Un clima festoso decisamente diverso da quello che si respira nei padiglioni delle fiere più conven-zionali. In più c’è la garanzia di incontrare un’ampia selezione di espositori qualificati su agricol-tura biologica, bioedilizia, arti-coli per il benessere, ecocosmesi, tessuti bio, editoria specializzata, arredamento ecologico e tutte le soluzioni per uno stile di vita più sano. La selezione degli opera-tori avviene seguendo una scelta attenta e rigorosa, offrendo spazio gratuito alle realtà terremotate del settore e cercando di dare rilievo al tessuto economico locale impe-gnato nella produzione di servizi e prodotti a basso impatto ambien-tale. Durante tutto il weekend, dalle 10 a tarda sera, il programma di Natura Bio si dispiega in una serie di conferenze tematiche che spaziano dalla decrescita felice, all’alimentazione naturale, dalla mobilità ecologica alla ricerca di una vita più sana. Alle 19,30 di sa-bato 22, verrà inaugurata la mostra fotografica Sofisticazioni Alimen-tari di Emiliano Zanichelli, con letture della carpigiana Elisa Lolli e l’accompagnamento musicale di Alessandro de Nito. Alle 16.30 di domenica 23 Natura Bio diven-ta il punto di arrivo della Tribici-clettata della Solidarietà, per la ricostruzione nel dopo terremoto. Nella Pagoda situata nel Parco del Salone delle Feste durante la giornata si svolgeranno invece le sessioni gratuite di benessere con bioenergetica, tantra, yoga, Qi Qong, Campane Tibetane, Soul Voice e Danza dell’Anima. Mentre i bambini si potranno ci-mentare in una serie di laboratori manuali e giochi tradizionali, i più grandicelli si possono cimentare

di Luca “Locco” Severi

vivere senz’auto si può!

nei corsi di cucina e nei workshop di tecniche costruttive. L’offerta gastronomica rimane uno dei pun-ti forti della manifestazione, con un servizio di ristorazione biove-getariana, una biopizzeria e i bar per godersi un caffè, uno snack, una bibita o un buon bicchiere di vino, rigorosamente bio! L’evento si svolge al Salone delle Feste (a circa 1 km dal centro, nella Zona Stadio, espansione sud di Correg-gio). Orari: sabato dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 22.30. An-che in caso di maltempo. Ingresso gratuito. Per informazioni: www.fieranaturabio.it

mostrecarpiFino al 30 settembreL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Lucio TrojanoO&A Centro Affari

Fino al 23 settembreOgnuno sa di casa suaDi Marco LugliSala Cabassi Ex Carceri

29 settembre - ore 17,30 Vernissage della mostra fotografica Groenlandia. Terra di ghiaccio Di Aldo MeschiariEliotecnica Stermieri

Fino al 13 ottobreArte-fatti e readymade Galleria Alberto Pio

Fino al 6 gennaioCose di donne Sala Cervi

Fino al 21 ottobreLinea di demarcazioneMostra personale di Francesco PergolesiGalleria Spazio Meme

eventicarpi 21 settembre - ore 20.30Una botta di vita Spettacolo di beneficenza con Anna & the HospitalistsMusica e scenette comichePresenta Dino DrusianiCentro Sociale Graziosi

22 settembre - ore 16.30Forza e debolezza della Ragione Intervengono:Francesco Cavina, vescovo di CarpiUmberto del Pennino, professore del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Modena e Reggio EmiliaA cura dell’Associazione Scienza & Vita di Carpi e MirandolaSala Bianca - Palazzo Corso

22 - 23 settembre 2° Festival della Letteratura per ragazziPassa la parola: i bambini e i ragazzi leggonoIncontri, letture, laboratoriProgrammaSabato 22 settembreOre 10.30Che cosa c’era prima? Prima della mattina…del sole e della brina con Alessandra Berardi e Maurizio MarinelliParole poetiche per ascoltare il battito del cuore del mondo. Per bambini dai 4 agli 8 anniOre 11.30Dalla mia finestra vedo un

ciao a tutti. Finalmente si riparte dopo un periodo di pausa forzato da due avvenimenti che hanno mo-

dificato seriamente la mia - la nostra - vita. In primis il trasferimento nella casa nuova, o meglio ristrutturata, di cui avrò modo di parlare in queste settimane, e il più tristemente noto Terry, come l’hanno simpaticamente ribattezzato alcuni... Si vede che non siamo gente che si piange addosso. Cosa di cui vado molto fiero! Da oggi que-sto angolo dello jungonauta si modificherà un po’, in quanto è sempre bene rinnovarsi, non trovate? Quindi non saranno più presenti le simpatiche storielle dello jungonauta carpigiano che nella Bassa sfreccia sulle automobili altrui (soprattutto perché, al momento, mi han trasferito a Bologna causa Terry e ci vado in treno), bensì una rubrica che spazierà su altri argomenti che mi stanno particolarmente a cuore: mobilità, risparmio energetico, stili di vita sostenibili, auto produzione, soluzioni tecnologiche, ritorno alle abitudini di un tempo... Un modo insomma, per provare a condividere con voi quello che sto cercando di fare nella mia vita. La mia ricerca della felicità. Dopo questa lunga introduzione vi do una notizia “bomba”: è possibile vivere senza automobile. Io, pian piano, ci sto riuscendo. E’ stata dura ma, alla fine, mi sono trasferito lasciando la macchina dov’era. A casa dei miei genitori. Gli ho detto di venderla, ma non mi ascoltano. Sicuramente questa scelta non è applicabile a tutti in modo indi-scriminato, ma credo che almeno un 15-20 percento delle famiglie possa trovare il modo di non avere un mezzo di proprietà. Comunque già possedere solo una macchina e non due o tre sarebbe già un buon inizio per capire che è un oggetto di cui si può fare a meno. E’ come buttare i soldi dalla finestra. 3mila euro l’anno di spese sono una pazzia. Pensando che tale cifra rappresenta - per molti - circa 3 mesi di stipendio non ha davvero senso. Il trasporto privato su gomma è un sistema di mobilità morto. Lo stiamo tenendo in vita artificialmente con il nostro sudore. Un sudore che ci fa dimenticare il gusto degli alimenti, l’odore buono dell’aria, la gioia di realizzare da sé le cose e vivere la tristezza della solitudine e dell’autorefe-renzialità. Colgo poi l’occasione per invitarvi allo Jungo Emilia tour che partirà da Correggio dandovi la possibilità di surfare tra le province di Modena e Reggio il 22 settembre dalle 10 in occasione del Festival Natura Bio. Un’occasione per iniziare a sperimentare. E’ anche questo il trucco. Sperimentare. Altrimenti si resta fermi. E senza evoluzioni, tutto diventa molto triste... Per info: www.jungo.it - www.fieranaturabio.it

1921.09.2012 n° 33

APPuNtAmeNtI

al via il bando nazionale per il concorso aperto a umoristi non professionisti con il volontariato come tema

umoristi a carpisala Cervi - palazzo pio

cose di donna in mostra

la seConda edizione del festival della lettura per ragazzi si sposta a Carpi in segno di solidarietà alle popolazioni Colpite dal sisma di maggio

torna Passa la Parola: il festival della lettura per ragazzi, dopo il grande suc-

cesso dello scorso anno, si ripete il 21, 22 e 23 settembre. A quattro mesi esatti dalla catastrofe che ha colpito le terre emiliane la seconda edizione del Festival mostra la sua solidarietà alle popolazioni terremotate portando nei territori maggiormente colpiti i più noti au-tori della letteratura per l’infanzia nazionale. Quest’anno infatti l’ini-ziativa di promozione alla lettura per bambini e ragazzi si sposta: dal centro storico di Modena a quello di Carpi, in Piazza Garibaldi per la precisione. Gli organizzatori sono gli stessi della scorsa edizione, la libreria per ragazzi di Vignola Castello di Carta e il Csi, Centro Sportivo Italiano di Modena e di Carpi. “Quest’anno, ancor più che per l’edizione precedente, - spiegano le organizzatrici Milena Minelli e Sara Tarabusi del Castello di Carta – pensiamo al festival come a una risorsa per il territorio, per riprendere il possesso dei luoghi, per far rivivere la città con scam-bi e dialoghi letterari, per stare insieme e condividere la gioia e il piacere della lettura, per ripar-tire dalla cultura. Il programma vuol essere una festa per chi ama leggere e anche per chi non ama leggere, con proposte di letture da parte di autori affermati, debutti importanti, scrittori e illustratori appassionati che hanno voluto esserci e sostenere la seconda edi-zione del nostro festival. Vogliamo coinvolgere i bambini, i ragazzi e i loro genitori con parole, voci e immagini, far ritrovare il sorriso e uno sguardo per guardare lontano. Da ostinati lettori, ostinatamente crediamo nel potere dei libri e della lettura”. “Dal giorno succes-sivo al sisma – ha commentato il presidente del Csi di Modena, Ste-fano Gobbi - abbiamo fatto fronte

compatto con tutte le realtà citta-dine attive per un unico obiettivo: riportare la normalità nella Bassa. Spostare Passa la Parola a Carpi è dunque parte di un ampio progetto di coinvolgimento di bambini e ragazzi, che maggiormente fatica-no a superare il trauma vissuto, in attività ludico-sportivo-ricreative. Letture animate, narrazioni, labo-ratori, spettacoli di teatro disegna-to, reading con illustratori, scrit-tori e poeti porteranno tra queste famiglie una ventata di spensiera-tezza vitale e la presenza di autori di grande fama nazionale aiuterà a tenere ben accesi i riflettori sui problemi di questo territorio”.Gli eventi del festival, tutti gratui-ti, sono rivolti a bambini, ragazzi, genitori, famiglie, insegnanti e appassionati e avranno inizio venerdì 21 settembre con il primo incontro rivolto alle scuole: alle 10 sarà Bruno Tognolini, poeta e scrittore, a presentare i suoi libri Alfabeto della fiabe e Rime chiaroscure alle classi della scuola

primaria. I successivi incontri per le scolaresche si terranno invece a ottobre, in date ancora da definirsi, con Guido Quarzo, Anna Viva-relli e Beatrice Masini. Aperti al pubblico tutti i successivi eventi che, a partire da venerdì 21 alle 17.30, animeranno Carpi per tutto il fine settimana. Tra i protagonisti della seconda edizione del festival ci saran-no due importanti debutti nella letteratura per ragazzi: Paolo Nori e Alessandra Berardi che hanno deciso di dedicare ai bimbi i loro nuovi libri, in programma rispet-tivamente venerdì 21 alle 17.30 e sabato 22 alle 17.30. Alessandro Sanna, illustratore sensibile e geniale, tra i più innovativi nel panorama italiano, arriverà, sabato 22 alle 16.30, accompagnato dai musicisti del gruppo musicale C’era una nota in un perfetto mix tra parole, disegni e musica. Grande novità l’appuntamento serale con Gek Tessaro, illustra-tore e scrittore, che sabato 22 alle

21 regalerà in anteprima il suo spettacolo di teatro disegnato Senza fiato. E ancora: Fabrizio Silei, autore convinto che scrivere per ragazzi sia un atto di resistenza culturale e civile, presenterà il suo libro L’autobus di Rosa, sabato 22 alle 15.30, per raccontare ai bambini la storia di Rosa Parks. Guido Sgardoli, scrittore sensi-bile, sarà impegnato in un doppio appuntamento di musica e lettura, domenica 23 alle 16.30 e alle 18.30. Sono stati importanti prota-gonisti l’anno scorso e non hanno voluto mancare quest’anno: Bruno Tognolini, per incontrare i bam-bini della scuola primaria, come detto precedentemente, Lodovica Cima, con una lettura animata dedicata ai più piccoli, sabato 22 alle 11.30, e Andrea Valente per presentare una nuova collana dedicata allo sport, domenica 22 alle 17, e portarci nello spazio con l’astronauta e divulgatore scienti-fico Umberto Guidoni, domenica 23 alle 17.30.

l’unione sportiva Handicap carpi – Ushac – con il contri-buto della Fondazione casa

del Volontariato, il patrocinio del comune di carpi e la collabo-razione del comitato amici del parco delle rimembranze, indice e organizza la rassegna di grafica umoristica Umoristi a Carpi, rivolta a umoristi non professionisti su tutto il territorio nazionale. Tema della rassegna è Il Volontariato, argomento quanto mai attuale, anche in relazione al sisma che ha colpito una vasta zona dell’Emilia. A prescindere dal frangente nel quale versano le comunità colpite, l’impegno civile costituisce, in ogni caso, una caratteristica e una risorsa al contempo, una peculiarità che, come poche altre, denota gli abi-tanti del territorio emiliano, e merita perciò di essere valorizzata in tutte le forme possibili. La chiave umori-stica è senz’altro in grado di mettere in risalto questa grande virtù delle nostre genti, come di evidenziarne vizi e difetti, evitando la retorica e l’autocelebrazione. Lo scopo che si prefigge il concorso è quindi quello di stimolare, attraverso l’ironia, l’esame critico ed autocritico della realtà che ci circonda, suscitando riflessioni serie e costruttive.Ogni autore potrà partecipare con un massimo di tre vignette.Le opere, realizzate con qualsiasi

tecnica, devono essere presentate in originale. Il formato è libero, entro la misura massima di cm. 21x29,7. Sul retro di ogni opera dovranno essere indicato il nome e cognome dell’autore, indirizzo, tecnica utiliz-zata ed eventuale titolo.La giuria non ammetterà al concor-so le opere che, per moralità o qua-lità di esecuzione, non corrisponde-ranno agli scopi della rassegna.Gli autori dovranno allegare la scheda di partecipazione compilata e firmata.Le opere dovranno essere inviate entro il 31 ottobre presso la sede di Ushac, alla Casa del Volontariato di viale Peruzzi, 22.La Giuria sarà composta da: Vignet-tista di comprovata fama, Insegnan-te d’arte, Esperto in comunicazione, Rappresentante dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi, Rappresentante della Fondazione Casa Volontariato di Carpi, Rappre-sentante delle associazioni organiz-zatrici con funzioni di segreteria.La Giuria individuerà le tre opere migliori a cui assegnare il primo, secondo e terzo premio.Verrà inoltre assegnato il premio “mi piace” alla vignetta che riceverà maggiori click sulla pagina Facebo-ok “Umoristi a Carpi 2012”.La descrizione dei premi sarà consul-tabile sul sito internet www.umori-stiacarpi.it dal 1° ottobre 2012.

passa la parola...

Alessandro Sanna

libro con due pagine verdi con Lodovica CimaLettura animata. Per bambini dai 2 ai 5 anniOre 15.30In autobus con Rosa con Fabrizio SileiNarrazioni sulla donna che cambiò la vita dei neri d’America, Rosa ParksPer bambini dagli 8 anniOre 17.00Sonata in quattro elementi per Mano Felice con Alessandro Sanna e l’Ensamble C’era una nota Letture, disegni e musiche di pioggia, di vento, di serpenti e…di draghi sputafuocoPer bambini dai 4 agli 8 anniOre 18.00I signori delle stelle con Umberto Guidoni astronauta e Andrea Valente scrittore spazialeVoci e parole dallo spazio. Per bambini dai 7 ai 12 anniOre 21Il cuore libero senza più fiato con Gek TessaroSpettacolo di teatro disegnato: la narrazione visionaria delle emozioni che possono lasciare senza fiatoPer ragazzi dai 9 ai 99 anniDomenica 23 settembreOre 10.30Respiro forte, un altro poco... è odore di gioco con Sara Tarabusi Lettura animata. Per bambini dai 3 ai 6 anniOre 16.00Bestiario fantastico con Guido Sgardoli e Pino CostalungaAvventure di animali veri, strani e inventati: Per bambini dai 5 ai 9 anniOre 17.00Campione sarai tu? Con Andrea ValenteIl gioco del calcio lo conoscete? E il basket? Scopriamo le regole dello sport divertendoci. Per bambini dai 7 ai 12 anniOre 18.00Da dove sei venuto? con Guido Sgardoli e Pino CostalungaPerformance teatrale. Per ragazzi dai 10 anniPiazza GaribaldiIn caso di maltempo gli incontri si terranno nella tensostruttura di Piazzale Re Astolfo

22 e 23 settembreFesta dell’uvaCentro Sociale Guerzoni

22 settembre - ore 20Festa di Beneficenza con Suor Angela BertelliParrocchia di Quartirolo

23 settembre - ore 9.30Pedalando... contro l’AlzheimerPiazza Martiri

26 settembre - ore 21Lo spettacolo del Cuore Evento di divulgazione scientifica e di prevenzione cardiovascolareCinema Teatro Eden

cose di Donne sono le protagoniste della mostra inaugurata venerdì 14 set-tembre presso la Sala Cervi di Palazzo Pio con il patrocinio del comune di carpi, dei musei di palazzo dei pio, e del centro ricerca etnografica. Le

cose sono importanti. Non sono solo oggetti, ma recano tracce umane, ne sono il prolungamento materiale e la testimonianza concreta. Le Cose di Donne sono cose che hanno accompagnato i gesti quotidiani delle donne nel corso degli anni, che custodiscono la loro memoria storica e autobiografica. Sono miniature di esistenze vissute, di giorni trascorsi e che vogliono essere ricordati. Per la mostra, la scelta si è concentrata su oggetti appartenenti all’universo produttivo femminile di Carpi del XX secolo, e fanno riferimento a tre attività: la mondina, la trecciaiola, la magliaia. I protagonisti dell’esposizione sono: la seggiola di Matilde, il cappello di Anna e Bluvi. Sono solo tre oggetti, ma raccontano la vita di migliaia di donne. E’ la seggiola a par-lare e a raccontare di sé e di Matilde: “in principio fu Matilde: piccola, asciutta, dalla lingua tagliente e dalle mani spedite. Per lei sono stata costruita: allora, un centinaio di anni fa mica si compravano le seggiole, i tavoli, gli armadi. Anche io sono piccola, non ho mai ben capito perchè, ma noi seggiole della trecciaiole eravamo tutte così”. Poi, a prendere la parola è il cappello di Anna: “la mia storia, all’inizio, è quella di molti cappelli di truciolo fatti a Carpi: mani sapienti e veloci di donne hanno intrecciato le paglie del salice, altre mani mi hanno cucito e messo in forma. Sono un cappello a tesa larga, magari non particolarmente elegante all’apparenza. Ma lo sono stato, quando sono diventato il cappello di Anna. Io e Anna siamo andati in risaia che lei aveva 15 anni (...)”. Infine è la volta di Bluvi: “Golfino mi hanno chiamato. Ma non sono un golfino qualunque. Sono Bluvi. Eccomi dal Fashion dictionary: Bluvi è un cardigan di grande successo creato da anna molinari, stilista italiana, per la sua linea Blumarine. In cashmere, dalla piccola scollatura a V o appena arrotondata, è bordato in pelliccia di visone, in colore contrastante o tono su tono. Il suo nome è ottenuto dall’unione di Blu (Blumarine) e da vi (visone)”. La mostra è stata allestita con il coordinamento della direttrice dei Musei, manuela rossi, in collaborazione con natascia arletti e tania previdi, il sostegno di Fabrizio ascari per il progetto grafico e di paolo Giovanardi e marco pantaleoni per l’allestimento. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2013.

chiara sorrentino

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clAssIFIcA

PrOssImO turNO

PrOssImO AvversArIO – cremonese regIONAlI

correggese, un poker da grande

PrOvINcIAlI – scattano virtus e limidi

calcio – il Carpi resta in dieCi e perde a portogruaro: 0-2

Frenata fuori programmamolti errori in difesa, altrettante le attenuanti: è una sConfitta Che non ridimensiona. domeniCa big-matCh al Cabassi: arriva la super Cremonese.

testa di serie numero 2

allestita per stravincere, ma sorteggiata nel campionato sbagliato. Non c’è dubbio che la cremonese sia la testa di serie numero 2 di tutta la Lega Pro. Ha però il torto di trovarsi di fronte il Lecce che l’ha già battuta

all’esordio e pare ingiocabile per chiunque. L’handicap è importante, sommato al -1 di penalizzazione, faticosamente cancellato dal pari con l’Albino e dal 2-0 al Feralpi, appena più convincente. Il neo ds moreno Zocchi (ex Spezia, privilegiato interlocutore di Giuntoli) ha svaligiato le migliori boutique di cate-goria, costruendo una squadra di top-players che punta senza mezzi termini a migliorare il quinto posto della passata stagione (chiusa poi con l’eliminazione a Trapani, in semifinale playoff). In porta: enrico alfonso, classe ’88, promessa Inter, due anni a Modena. Dietro, due colossi: Davide moi (cagliaritano, al settimo anno di C1) e mauro minelli (ex Sassuolo, attualmente infortunato). A centrocampo, in attesa di Davide Baiocco (38 anni, uno scudetto con la Juve e 222 presenze in serie A) si sta affermando il talentino marcel Buchel: austriaco, classe ’91, di proprietà Siena, lo scorso anno a Gubbio. Un concentrato di forza e tecnica. Lo copre e l’accompagna nel percorso di crescita l’unica bandiera sopravvissuta alla rivoluzione estiva: Giovanni Fietta, mediano di lotta e gover-no, al settimo campionato in grigiorosso. Davanti, un caleidoscopio di opzioni. Due centravanti universali, anche complementari, molto fisici e di grande tecnica: alessandro marotta (più volte ad un passo dal vestire biancorosso) e milan Djuric (22 anni, esploso a Cesena quando ne aveva appena 17, ora in C1 dopo tanta B). Poi, tanta imprevedibilità sugli esterni: l’agilità di riccardo musetti, la fantasia di Giuseppe le noci, la velocità di alberto Filippini (ex Como), lo spunto di massimiliano carlini (dal Sorrento, l’ultimo avversario a segnare al Cabassi, durante lo scorso playoff). Dopo molti esperimenti, il neo allenatore oscar Brevi ha normalizzato un 4-4-2 classico, con il primato del possesso palla e l’investimento sulle catene laterali. Lo affianca come prepa-ratore atletico un ex, carpigianissimo doc: Fabio martinelli detto “Ragno”. Portiere di riserva negli anni ’70 del presidente “Ciccio” Boni, poi nello staff di De canio (1996/97) e a seguire in quello di notari (2007/08).

e.G.

Lecce 9carpi 6

Virtus Entella 6Reggiana 6Trapani 6Como* 4

Portogruaro* 4Sudtirol* 4

Cremonese (-1) 3Cuneo 3

Feralpisalò 3San Marino 3Lumezzane 2

Tritium 1Pavia 1

Treviso 0Albinoleffe (-10) -5

* una gara in meno.

Domenica 23/9/2012, ore 15,

4a giornata.

carpi-cremonese; Como-Portogruaro; Cuneo-Albinoleffe;

Feralpisalò-Reggiana; Lumezzane-Sudtirol;

San Marino-Pavia; Treviso-Lecce;

Virtus Entella-Trapani.

Il Carpi rimane in dieci pri-ma della mezzora, e perde a Portogruaro una partita

imprevista. Fuori da ogni possi-bile sceneggiatura, e anche dai programmi. Ha avuto la sfortuna di scontare una decisione più ingiusta che fiscale, da parte di un arbitro di Pordenone (non che questo significhi qualcosa…però resta sempre da capire il criterio con cui vengono fatte certe desi-gnazioni…). Ma anche il torto di adeguarvisi male, e di non indovi-nare la partita difensiva che invece avrebbe dovuto.GLI ALIBI - Qualunque cosa dimostri questa sconfitta, non sentenzia né pregiudica nulla. Semplicemente rimanda. Sono obiettivamente tante le attenuanti. Troppe per non parlare di inci-dente di percorso. La squalifica di Lollini ha tolto alla difesa quella guida vocale e spirituale che in questo assestamento è imprescin-dibile. Senza di lui, tutti gli altri peggiorano di una spanna. Diven-tano improvvisamente meno au-tomatici. L’espulsione di Concas ha estinto l’altra leadership fisica. L’unica capace di magnificare i giri del motore, ingranare la sesta marcia quando la corsa scen-de. E’ del resto ciò che prevede la strategia di Tacchini-Cioffi (nella foto): se è in campo, magari accentrato, nell’ultima mezzora il Carpi gioca stabilmente in uno in più. Perderlo prestissimo significa finire con due uomini in meno. Di più, i forfait di Ferretti e Di Gaudio (recuperabili per dome-nica) hanno azzerato la possibilità di una gara diversa, nel momento in cui era obbligatorio inventarla. Tutto il resto è stata la conseguen-za del cambio frettoloso di Kabi-ne, che meritava di combattere un altro scorcio, anche solo aiutando in fascia. I GUAI - Non esce ridimensiona-to il Carpi. E’ stato semplicemente staccato al traguardo di una tappa storta, dopo una serie di forature. Ci sono però dei rilievi individuali che vanno sottolineati. Fusar Bassini è stato travolto da onde che ancora non conosce, e che invece dovrà far presto sue. Terigi è ancora privo del ritmo per resi-stere alle diversità che gli vengono proposte. Un grande uomo d’area come Della Rocca lo ha buggerato

a piacimento, un’imboscata dietro l’altra. Preoccupa in questo senso la rinuncia a De Bode, che pure aveva provato per tutta l’esta-te. Evidentemente è molto più indietro di quanto gli sia concesso. I senior non hanno posto rimedio. Poli non ha avuto la forza di co-prire tutti i vuoti. Bianco ha corso leggero, ripiegando senza graffia-re. Quasi non sentisse l’urgenza di moltiplicare lo sforzo per sostene-re i compagni in difficoltà. Forse non ha ancora le gambe pronte per riuscirci.BIG MATCH – Domenica ci sarà un avversario opposto, dunque tutta un’altra gara. Molto più facile da preparare, estremamente meno semplice da giocare. La Cremonese non è una scheggia d’incoscienza, schiera solo certez-ze. Ha difetti, ma anche una favo-losa varietà di soluzioni offensive

da evitare di rotolarci dentro. La chiave è nell’ubiquità di Lollini. Dovrà immaginarsi tutto con un tempo di anticipo. Forzare ogni errore degli avversari, prevenire quelli dei colleghi, e non farne di suo. Se sarà perfetto, il Carpi non perde. A patto che rifiuti una parti-ta tecnica, e la sposti sulla tattica. Molto dipenderà dall’esattezza dei rientri di Pasciuti, come quinto difensore. E dalle controfughe di Di Gaudio prima, e Potenza poi. Non ne avranno molte a disposi-zione, dovranno capitalizzarle. E’ una salita ripidissima, quasi proi-bitiva. Allo stesso tempo, dunque, una straordinaria offerta di riscat-to. Non meno che provvida. Dal modo in cui il Carpi la interprete-rà, capiremo se davvero siamo di fronte ad un progetto compiuto. O se invece c’è ancora da lavorarci un po’ sopra.

Enrico Gualtieri

eccellenZa. Nel caso fosse rima-sto qualche dubbio, ora è defini-tivamente fugato: la correggese è tanta roba, e roba seria. Con 6 gol fatti in due partite (e nessuno subito) i ragazzi di salmi scattano in vetta a punteggio pieno, man-dando un segnale di forza a tutto il campionato. Le favorite Castellara-no, Piacenza e Fidentina dovranno fare i conti con loro. Contro la probabile sorpresa Royale Fiore, soffrono un tempo. Poi si scuotono da squadra risoluta, e dilagano in scioltezza. Segnano tutti (tran-ne tani, comunque molto vivo): pecorari, napoli e Giovanardi. Finisce 4-0. Domenica un altro esame da grande, a Noceto.promoZione. Bella reazione della solierese dopo la scoppola di Castelvetro. Tra le mura amiche, i gialloblu si ritrovano e strappano uno 0-0 orgoglioso e sfortunato al Monte San Pietro. nannini può dirsi soddisfatto, i suoi ragazzi hanno risposto. Ora serve un’im-mediata conferma nel derby di Concordia.

e.G.

seconDa. La Virtus di amaranti parte a gas spalancato e travolge il S.Damaso (3-0), confermando le sensazioni dell’estate. In gol spinardi e l’ex solierese puccillo (doppietta). Sorprendente impresa della cabassi che ferma la Rosselli (altra grande favorita del campionato). Pareggia il redivivo Denis Giannerini, a pochi minuti dal termine: 1-1. Prende un punto anche la Fossolese, con parecchi rimpianti (2-2). In pieno recupero, i ragazzi di recchia dilapidano la magia di martinelli e si fanno raggiungere dal Ganaceto. Nel girone reggiano, amaro debutto del s.marino di “topa” rossi, battuto in extremis a Masone (2-3). terZa. Inizio autorevole del limidi a Finale: 2-0. setti e pizzano chiudono la pratica in mezzora. Cade invece la cortilese, rimontata tragicamente in casa dall’Invicta dopo aver condotto a lungo: 3-4. Altra pioggia di gol nel raggruppa-mento reggiano, dove la new-entry united carpi ne segna 4 al Saturno e ne becca altrettanti. In evidenza De rosa (tripletta). Male infine la carpine a Correggio. Mister Bacchelli riscopre culzoni, di nuovo a rete coi vecchi compagni, dopo due anni al Club Giardino. Ma non basta: la Soccer ritorna e ribalta lo svantaggio nel finale (1-2).

che li copre. Tutte ben identifi-cabili. Non presenta incognite. Una corazzata imperfetta, partita in ritardo. Ma è tanta qualità, e perciò vorrà farla valere tutta. In condizioni standard, il Carpi può batterla sulla corsa. Lasciandole l’iniziativa, stancheggiandola dentro il proprio palleggio largo

e circolare. E poi stordendola in velocità. Però non avrà Concas, cioè l’uomo delle lunghe distanze. L’unica grande differenza possibi-le, tra quelle automatiche. Servirà perciò attenzione superiore, ed il massimo controllo delle fasce. Una copertura densa degli spazi, sopra il limite dell’area, in modo

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Coppa italia femmile serie b2

texcart città di carpi: esordio dolce amaro texcart città di carpi – m.i. Fatro ozzano Vip Bo: 1 - 3texcart città di carpi: Bonetti: 11, Calanca 0, Benatti 9, Lanza 10, Gol-doni 0, Gaiuffi 2, Ruini 8, Ribecchi 7, Garuti 0, Rosi 7, Bettini n.e., Dallari (L). Allenatore Amari.Battute Punto: 8, Battute sbagliate: 11 , Muri: 2 m.i. Fatro ozzano Vip (Bo): Checcoli 1, Capello n.e., Brazzi 3, Pilanti 1, Cesari Ele n.e., Galletti 7, Alessandri 6, Grasso G. 6, Grasso M. 8, Cardinali 19, Zoni 11, Sangiorgi (L) Maggiolaro (L2).Allenatore Benedetti.

l’esordio casalingo della texcart città di carpi vede le padrone di casa sconfitte dalle

bolognesi dell’ozzano. Una partita segnata da molti errori da entrambe le parti e che ha visto prevalere la squadra più unita. Le ospiti, reduci dalla promozione nello scorso campionato,hanno dimostrato di essere un po’ più preparate a livello fisico e di conoscersi a memoria già dai primi scambi. Al contrario le carpigiane sono sembrate appe-santite dalla dura preparazione e il gioco non ha ancora la fluidità che dovrebbe avere, complice anche la girandola di cambi che ha visto scendere in campo tutte le gio-catrici disponibili. Coach amari ha dovuto fare a meno di Bettini infortunata, ha centellinato Gaiuffi appena rientrata dopo lo stop forzato delle prime settimane e non ha voluto “spremere” troppo la rientrante lanza, dopo il grave in-fortunio al ginocchio. Bene invece i nuovi innesti che hanno dimostrato di poter dare filo da torcere alle av-versarie. Nessun allarmismo quindi, dal momento che, al campionato, mancano ancora alcune settimane.

pallanuoto Cabassi

le partire del cuore

Domenica 16 settembre si sono svolte presso la piscina O. Campedelli di Carpi le Parti-

te del Cuore della stagione sportiva 2011-2012 che non si erano potute disputare regolarmente in giugno a causa dell’inagibilità dell’impianto na-tatorio dovuto al sisma del 29 maggio. Grande partecipazione di pubblico, e tribuna piena per assistere a tre incontri a dir poco straordinari e ad alto tasso di adrenalina! Acquagoal contro Mamme, Under 13 contro Papà e, infine, Under 15 contro Allenatori. acQuaGoal contro mammePartita tiratissima che ha visto scende-re in acqua delle Mamme agguerrite che hanno dato battaglia ai piccoli Acquagoal.

unDer 13 contro papà Gara che ha visto i Papà surclassare tecnicamente i rispettivi figli e che, dominando praticamente tutte le fasi di gioco offensive, si sono portati a casa una vittoria meritata.

unDer 15 contro allenatoriPartita a senso unico, gli Allenatori hanno infatti nettamente battuto la giovane compagine degli Under 15, col motto poco nuoto e goal piazzato al momento giusto.

e’ andata in sCena venerdì 14, presso il Club giardino di Carpi, la serata di presentazione per sponsor e giornalisti dell’universal volley ospite per l’oCCasione del lions Club Carpi host

ecco la nuova squadra!

e’ andata in scena venerdì 14, presso il Club Giardino di Carpi, la serata di presenta-

zione per sponsor e giornalisti del-la squadra 2012/13 dell’Universal Volley ospite, per l’occasione, del Lions Club Carpi Host. In una cornice di grande impatto sceni-co, a bordo piscina, gli invitati hanno potuto cenare intrattenuti da Antoine, speaker del PalaCasa-Modena, e dal giornalista spor-tivo Stefano Ferrari, che hanno magistralmente condotto la serata. Tutte le ragazze sono salite sul palco mostrando grande simpatia e rispondendo alle domande sulla

nuova stagione. Non poteva poi mancare il saluto dei dirigenti e, in particolare, quello del presidente Rino Astarita che ha colto l’oc-casione per dare una notizia attesa e promessa da un paio di mesi. Il numero uno del club bianconero ha annunciato due nuovi main sponsor per l’imminente stagio-ne sportiva: si tratta di Datch, azienda di abbigliamento con sede a Sommacampagna e Galardi, sponsor storico del volley carpi-giano che avrà un ruolo di primo piano per la stagione 2012/13.Ma le novità non sono finite. A breve, infatti, dovrebbe arrivare

l’accordo con un terzo sponsor che sarà il title sponsor ovvero darà il nome alla squadra e finirà in primo piano sul fronte della divisa da gioco. Ma la serata voluta dal Lions Club Carpi Host ha avuto anche uno scopo benefico. Tramite una lotteria e un’asta, che hanno riscosso grande successo, sono stati raccolti fondi da destinare a una delle tante realtà sportive e pallavolistiche della Bassa mode-nese messe in ginocchio dal sisma che ha colpito l’Emilia lo scorso maggio. Per quanto riguarda l’aspetto più strettamente sporti-

vo, infine, la società invita tutti sa-bato 22 settembre, alle 17, presso il PalaCasaModena, per assistere alla presentazione della squadra e dello staff tecnico al pubblico che precederà l’allenamento congiunto con la Duck Farm Chieri Torino, nelle cui fila mi-litano icone della pallavolo come Francesca Piccinini e Martina Guiggi. L’ingresso è gratuito ed è un modo per risarcire quei tifosi che si erano abbonati contando di poter assistere alla prima fase di Coppa Italia poi annullata dalla Lega Volley Femminile.

Andrea Lolli

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il villaggio dello sport e delle arti organizzato da Csi modena e Carpi arriva in piazza martiri, il 23 settembre

ripartiamo con lo sport

il Villaggio dello Sport e delle Arti torna quest’an-no, per la sua dodicesima edizione, con una grande novità: in segno di solidarietà il grande evento

sportivo a marchio csi, ormai tradizione per la città di Modena, si sposta nelle zone maggiormente colpite dal sisma della nostra provincia. Il 21, 22 e 23 settembre saranno tre giorni di sport, socialità e incontro che coin-volgeranno i Comuni di Finale Emilia, San Felice e Carpi. Ripartiamo... con lo sport è il titolo scelto per questa edizione che fa del villaggio un ulteriore fondamentale tassello dell’ampio progetto di sostegno alle popolazioni terremotate che il Centro Sportivo Italiano di Modena ha attivato dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso. “Il Villaggio dello sport e delle arti per il Csi di Mode-na – ha spiegato stefano Gobbi, presidente del Csi di Modena - è uno degli eventi più importanti dell’anno e occasione di incontro di tutte le discipline raccolte dalla nostra associazione. Lo svolgimento della sua 12^ edizione nella Bassa ha come primo obiettivo quello di aiutare queste popolazioni a risollevarsi attraverso un momento di sport e divertimento, ma anche quello di mantenere alta l’attenzione sulla situazione in cui versa-no queste terre e sostenerne la ricostruzione”. Giornata ufficiale di apertura del Villaggio è domenica 23 in Piazza Martiri a Carpi. Free sport con le società sportive, laboratori e spazio Oplà saranno aperti dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.30. Per tutta la giornata sarà possibile cimentarsi negli sport più diversi, pallavolo, basket, nuoto, calcio, ciclismo, danza e acrobatica, badmin-ton, arti marziali, nordic wlking e arrampicata sportiva, partecipare a laboratori creativi e divertirsi con giochi e animazioni. Le iniziative sono gratuite.

Federica Gariboldi

diventare una ‘farfalla’ era il suo obiettivo e

lo ha realizzato. Adesso è a disposizione di quelle atlete che, animate da una fortissima passione per la ginnastica ritmica, in lei hanno trovato un punto di riferimento. Era il 1992. Federica Gariboldi, quattordicenne milanese, vinceva con la Naziona-le Seniores la Medaglia d’argento nella specialità di squadra a sei nastri e nell’esercizio con tre funi e tre palle ai Campionati del mondo di Bruxelles. E’ l’apice della sua carrie-ra dopo anni di sacrifici. “Nel 1993 abbiamo con-quistato l’ottavo posto in classifica generale per il programma a 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette alla Coppa del Mondo di Ali-cante; mentre nel 1994, ai Mondiali di Parigi ci siamo piazzate al decimo posto in classifica gene-rale per il programma con 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette”. La gara a squa-dre di Ritmica viene in-

la Campionessa federiCa gariboldi, medaglia d’argento nella ritmiCa a squadre, oggi allena più di 60 atlete presso il Club giardino di Carpi

Quel sogno chiamato ginnastica rimica

trodotta alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 ma dopo tante soddisfazioni, “ho sentito in me una grande stanchezza, e quando mi è stato chiesto di andare alle Olimpiadi di Atlanta ho rifiutato, esausta”.Perché la ritmica è “come l’innamoramento, scatta dentro all’improvviso con forza. E ti trascina.

E’ uno sport che richiede sacrificio perché ci si al-lena più di quattro ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Mirando alla perfezione del corpo e della tecnica, questa di-sciplina impone costan-za, determinazione e con-trollo, ma quando la ami, sei disposta a compiere ogni sacrificio”.

Federica ha cominciato quando aveva sei anni nella sua città, Parabia-go (Milano). A otto anni partecipava già a gare agonistiche e a dieci si è presentata ai test di alta specializzazione, durante i quali i tecnici sportivi sceglievano le ragazze idonee per la squadra nazionale. Era

solo l’inizio.Dopo la carriera di at-leta, Federica, a partire dal 1995, affianca la sua istruttrice Paola Dal Fratello nella prepara-zione della Primavera Agonistica della Rede di Parabiago e nel 1996 diventa assistente del-la responsabile tecnica per gli allenamenti della Nuova Squadra Naziona-le Seniores in vista delle Olimpiadi di Atlanta. “Dopo aver gareggiato per anni, iniziare ad alle-nare è stato un passaggio naturale, un’evoluzione per nulla forzata. Credere nelle mie allieve, cercan-do di tirar fuori il meglio da loro è un’avventu-ra stimolante”, spiega Federica. Dal 2003 è a Carpi dove ha deciso di stabilirsi per amore, per cominciare una nuova av-ventura insieme a Danie-le, il suo compagno, e ai suoi figli Sofia e Giona. Ha subito iniziato ad al-lenare presso la S.G. La Patria 1879, da quest’an-no si è trasferita presso il Club Giardino e conti-nua il suo lavoro con più di sessanta giovani atlete che hanno raggiunto ri-sultati ragguardevoli a livello regionale e na-zionale. E chissà che non ci sia fra loro chi possa vivere una carriera come la sua.

rugby: domenica 23 settembre open day

palla sempre più ovale a carpi

e’ ricominciata l’attività sportiva del rugby carpi che, durante l’estate, è

diventata una società autono-ma affiliandosi alla Federa-zione italiana rugby. Dopo 3 anni di cammino all’interno del modena Junior rugby, i dirigenti carpigiani hanno de-ciso di fondare ufficialmente la prima squadra di rugby della Corte dei Pio. Con Modena però rimane intensa la collabo-razione didattico – sportiva che culmina con il progetto per gli Under 14. Da tutta la provincia i ragazzini affluiranno in un’uni-ca squadra che continuerà ad allenarsi in parte nei luoghi di origine (per Carpi 2 allenamenti a settimana a S.Croce). Dome-nica 23 settembre, dalle 15,30 alle 19, gli allenatori del Rugby Carpi aspettano nuovi aspiranti falchetti per provare a giocare a minirugby presso l’impianto di S.Croce durante l’Open day.

il CirColo tennis Carpi spegne 60 Candeline. e’ infatti dal 1952 Che offre Campi da tennis Curati e un ambiente aCCogliente per tutti

sessant’anni di tennisI

l Circolo Tennis Carpi compie la bellezza di 60 anni. E’ infatti dal 1952 che

offre campi da tennis curati e un ambiente accogliente per tutti, dal bimbo che si è appena avvicinato allo sport all’anzia-no che non rinuncia a divertirsi, prendendosi cura del proprio corpo. “Io praticamente vivo qua dagli Anni ‘90 – ci spie-ga il vice presidente Manuel Rezzaghi – mia moglie è una maestra di tennis e questo cir-colo è la mia casa. E’ davvero un bell’ambiente per tutti, ci si diverte, si sta in compagnia e non manca l’agonismo. Ab-biamo numerosi ragazzi che rappresentano delle promesse del tennis e che, affiancati dai nostri insegnanti, non manche-

ranno di centrare i loro appun-tamenti più importanti”. Sem-bra di trovarsi in una grande famiglia, con circa 200 bam-bini, tutti seguiti dall’occhio esperto di chi, questo sport, lo pratica da anni. Ma in que-sta scuola nessuno smette di

imparare, protagonista infatti non è soltanto il tennis, bensì la condivisione dell’esperienza e il prendersi cura delle nuo-ve generazioni. “Purtroppo c’è un forte gap generazionale – sottolinea il signor Bernar-di, socio storico del Circolo – abbiamo tanti bambini, tanti

adulti ma pochi ragazzi. Come tutti stiamo vivendo la crisi, ma da un momento simile si può anche cercare di cambia-re e migliorarsi ed è quello a cui punteremo. L’obiettivo è diversificare l’offerta del cir-colo: non più solo tennis, ma un campo da beach volley e tante

attività capaci di richiamare l’interesse dei più giovani. “Si festeggia così un compleanno importante, insieme a tutta la cittadina di Carpi che è cresciu-ta al fianco di questo Circolo storico che, nemmeno dopo 60 anni, smette di crescere e migliorare, senza dimenticare il proprio passato e scommet-tendo con sicurezza sul proprio futuro: i giovani.

Francesco Palumbo

Bernardi

Manuel Rezzaghi

Foto di Giulia Tambini

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