Tema 3 Uccelli delle zone urbane e dei villaggi - birdlife.ch · Caratteristiche: il Rondone si...

15
38 Tema 3 Uccelli delle zone urbane e dei villaggi Chi non ha mai visto un passero impertinente che raccoglie rifiuti nel bel mezzo della città sui marciapiedi o sulle strade o che cinguettando fa il bagno nella sabbia ai margini della carreggiata? Essendo un tipico uccello da agglomerato vive sia nei deserti pietrificati del centro città sia nelle stradine del villaggio di contadini. Il passera d’Italia non è però affatto l’unico uccello che ha trovato condizioni di vita adeguate grazie agli interventi dell’uomo sul paesaggio, diventando sinantropico. I motivi che hanno spinto alcune specie di uccelli a con- quistarsi il "paesaggio” creato dall’uomo sono di natura diversa. Dobbiamo pensare che molti animali, e in particolare gli uccelli, mostrano una tendenza a diffondersi, se le nuove zone soddisfano o addirittura superano le esigenze richieste dalla specie. Il Codirosso spazzacamino, il Rondone, la Rondine e il Balestruccio nidificavano sulle rocce. Già da tempo queste specie approfittano delle possibilità di nidificazione favo- revoli e protette che sono loro offerte dagli edifici, con le loro mura, nicchie e cavità. La situazione è invece diversa per il merlo, che fino a cento anni fa era ancora un timido uccello del bosco. Esso trova nei giardini e nei parchi un’offerta di cibo estremamente gran- de e non deve temere specie che gli fanno concorrenza. In inverno, anche uccelli che vivo- no in altri biotopi ricercano le città e i villaggi. Il calore emanato dagli edifici e dal traffico e gli alimenti esposti dall’uomo li aiutano a superare l’inverno. Occorre tuttavia osservare che i passeriformi devono essere nutriti solo in caso di forte gelo o di manto nevoso continuo e in compenso deve essere esposta più carne per i rapaci. Dal momento che molti villaggi si stanno trasformando in città, oggi lo spazio vitale di alcu- ne "specie di uccelli di villaggio” è limitato. A ciò si aggiunge che ultimamente anche nei giardini privati si utilizzano sempre più veleni, togliendo quindi a molti insettivori la base del loro nutrimento. Anche in questo caso possiamo fornire un contributo per la protezione dei nostri uccelli. Facciamo in modo di avere un giardino privo di veleni e creiamo luoghi di nidificazione per gli uccelli in pericolo, montando ad esempio assi artificiali per le rondini, appendendo cas- sette-nido per il Codirosso e il Pigliamosche e sistemando cassette per il Barbagianni (Sviz- zera interna) all’interno delle fattorie.

Transcript of Tema 3 Uccelli delle zone urbane e dei villaggi - birdlife.ch · Caratteristiche: il Rondone si...

38

Tema 3 Uccelli delle zone urbane e dei villaggi

Chi non ha mai visto un passero impertinente che raccoglie rifiuti nel bel mezzo della cittàsui marciapiedi o sulle strade o che cinguettando fa il bagno nella sabbia ai margini dellacarreggiata? Essendo un tipico uccello da agglomerato vive sia nei deserti pietrificati delcentro città sia nelle stradine del villaggio di contadini. Il passera d’Italia non è però affattol’unico uccello che ha trovato condizioni di vita adeguate grazie agli interventi dell’uomo sulpaesaggio, diventando sinantropico. I motivi che hanno spinto alcune specie di uccelli a con-quistarsi il "paesaggio” creato dall’uomo sono di natura diversa.

Dobbiamo pensare che molti animali, e in particolare gli uccelli, mostrano una tendenza adiffondersi, se le nuove zone soddisfano o addirittura superano le esigenze richieste dallaspecie. Il Codirosso spazzacamino, il Rondone, la Rondine e il Balestruccio nidificavanosulle rocce. Già da tempo queste specie approfittano delle possibilità di nidificazione favo-revoli e protette che sono loro offerte dagli edifici, con le loro mura, nicchie e cavità. La situazione è invece diversa per il merlo, che fino a cento anni fa era ancora un timidouccello del bosco. Esso trova nei giardini e nei parchi un’offerta di cibo estremamente gran-de e non deve temere specie che gli fanno concorrenza. In inverno, anche uccelli che vivo-no in altri biotopi ricercano le città e i villaggi. Il calore emanato dagli edifici e dal traffico egli alimenti esposti dall’uomo li aiutano a superare l’inverno. Occorre tuttavia osservare chei passeriformi devono essere nutriti solo in caso di forte gelo o di manto nevoso continuoe in compenso deve essere esposta più carne per i rapaci.

Dal momento che molti villaggi si stanno trasformando in città, oggi lo spazio vitale di alcu-ne "specie di uccelli di villaggio” è limitato. A ciò si aggiunge che ultimamente anche neigiardini privati si utilizzano sempre più veleni, togliendo quindi a molti insettivori la base delloro nutrimento.

Anche in questo caso possiamo fornire un contributo per la protezione dei nostri uccelli.Facciamo in modo di avere un giardino privo di veleni e creiamo luoghi di nidificazione pergli uccelli in pericolo, montando ad esempio assi artificiali per le rondini, appendendo cas-sette-nido per il Codirosso e il Pigliamosche e sistemando cassette per il Barbagianni (Sviz-zera interna) all’interno delle fattorie.

Migrazione: i Rondoni sono uccellimigratori (vedi a pag. 40) che sver-nano all'interno del continente afri-cano. Rimangono da noi da metàaprile a metà agosto circa. Gli uccelli che trascorrono da noi solo l'estate sono definiti estivanti.Nello schema sopra, segna con una crocetta i "mesi del Rondone".

Adattamento anatomico allo stile di vita: un uccello essenzialmente aereo come il Ron-done ha uno stile di vita particolarmente impegnativo che richiede adattamenti particolari.E il Rondone si è adattato in modo esemplare.

39

Riproduzione: costruisce un nidodi vegetali e piume ricoperto di sali-

va, in buchi e nicchie di ogni tipo.

Habitat: trascorre praticamente tutta lasua vita in volo (alcuni individui non nidifi-canti trascorrono anche la notte librati nel-l'aria!). Nidifica nelle cavità e nei buchi deifabbricati, qualche volta anche sulle roccee le scogliere.

Caratteristiche: il Rondone siriconosce facilmente per il piumag-gio bruno nero, la gola biancastra, leali estremamente lunghe e la codacorta e forcuta.

Voce: in volo a gruppi, alla continua ricercadi cibo, i Rondoni emettono uno stridulo epenetrante "srii, srii".

Rondone 6 ˆ̂̂̂ ==== ıııı E Ni

A Le ali lunghe e affusolate sono fatte pervolare a lungo e rapidamente (fino a 200km/h).

B Il corpo lineare e a forma di siluro offrela minima resistenza all'aria.

C La coda corta funge da timone e da sta-bilizzatore.

D Gli occhi sono nascosti dietro una bom-batura (protezione a velocità elevate).

E Il becco è largo e può spalancarsi consi-derevolmente (facilita la ricerca di cibonell'aria).

F Si serve dei suoi piedi deboli peraggrapparsi ai muri.

G F M A M G L A S O N D

Caratteristiche: si riconosce per ilcorpo affusolato e le lunghe e sot-tili timoniere esterne. Ha le partisuperiori blu metallico scuro, leparti inferiori bianco crema con lagola color ruggine bordata di nero.

Voce: il richiamo è un breve "tsuit".

Riproduzione: costruisce un nidofatto di fango e fili d'erba a formadi quarto di sfera, che incolla ingenere a una trave o a un muroall'interno di un fabbricato.

Molte specie di uccelli europeiabbandonano il nostro continente

in autunno, trascorrono l'inverno in regioni più a sud e tornano dalle nostre parti solo in pri-mavera (vedi a pag. 39). Altre, invece, si spostano solo su brevi distanze in inverno o nonsi spostano del tutto. Le varie specie possono essere pertanto suddivise in gruppi in fun-zione delle loro abitudini migratorie. Ma prima di tutto vorremmo esaminare cosa si inten-de per migrazione degli uccelli.

Tutti gli uccelli si spostano da una zona all'altra nel corso dellaloro vita; tuttavia questi spostamenti si svolgono entro limititerritoriali determinati e non hanno pertanto nulla a che vederecon la migrazione.Per migrazione si intende uno spostamentoabituale, che avviene a intervalli specifici e in una determinatadirezione generale.

Alcune specie di uccelli sono particolarmente fedeli a un luogospecifico e rimangono nelle vicinanze della loro zona di nidifi-cazione anche fuori del periodo riproduttivo. Queste speciefanno parte del gruppo degli uccelli stanziali.

Gli uccelli migratori (o uccelli di passo) si comportano in modoesattamente opposto: per evitare la nostra stagione fredda sidirigono ogni anno in regioni più a sud alla ricerca di condizionidi nutrimento più favorevoli.

Alcune specie di uccelli riuniscono in sé le caratteristiche deidue gruppi descritti sopra: gli individui che vivono più a nordsono ad esempio migratori, mentre quelli più a sud sono stan-ziali. Ma si possono anche osservare differenze di comporta-mento fra maschi e femmine e fra uccelli adulti e giovani. Inquesto caso si parla di migratori parziali.

Infine, il gruppo degli uccelli erratici è composto da quelle spe-cie che non si comportano né da uccelli migratori né da uccellistanziali, ma che in inverno girovagano qua e là, senza unameta precisa. 40

Rondine 18 ˆ̂̂̂ ==== ıııı E Ni

A:

B:

C:

D:

Nelle due pagine precedenti abbiamo visto che numerose specie di uccelli evitano i rigoridella nostra stagione invernale. Ora vorremmo esaminare cosa spinge gli uccelli migratoria intraprendere ogni anno un viaggio tanto impegnativo e spesso lunghissimo. Tuttavia, èimportante ricordare che, benché la scienza ci abbia già fornito diverse risposte, molti fat-tori rimangono tuttora un mistero.

Il comportamento di ogni specie animale è determinato dalla lotta per la sopravvivenza. Èin questo principio di base che risiedono i vari motivi della migrazione degli uccelli.

Per molti uccelli, l'inverno - fatto di freddo, neve e ghiaccio - si traduce in una riduzionedella disponibilità di cibo. A ciò si aggiunge la circostanza aggravante della limitata lumino-sità: in inverno le giornate sono più corte e quindi il tempo per andare alla ricerca di cibo èpiù breve.

Ne deriva che la migrazione degli uccelli è una conseguenza dellacattiva disponibilità di cibo e pertanto di una riduzione delle pro-babilità di sopravvivenza.

La migrazione degli uccelli va considerata in dipendenza del cicloannuale, cui ogni uccello è sottoposto. La figura accanto mostrache ognuno dei cinque periodi del ciclo annuale richiede untempo determinato (R= riproduzione, M = muta/cambio dellepiume, MA = migrazione autunnale, S = svernamento e MP = migrazione primaverile).In linea di massima, i singoli pro-cessi sono regolati dagli stessi fattori, in modo da garantire lamigliore coordinazione possibile.

Un uccello migratore che vuole evitare la carenza di cibo invernale deve partire prima chesia troppo tardi. Un "orologio interiore" e un concorso di fattori ambientali (disponibilità dicibo, condizioni climatiche, lunghezza delle giornate) spingono l'uccello a prepararsi al viag-gio e a partire verso la fine dell'estate o l'inizio dell'autunno. La preparazione consiste nel-l'accumulare una considerevole riserva di grasso che gli consentirà di percorrere lunghitratti senza assumere cibo. In parole povere, fa il pieno di grasso come noi facciamo ilpieno di benzina prima di partire in viaggio in automobile. Questa riserva di grasso è parti-colarmente importante quando l'uccello deve superare notevoli ostacoli, come un mare odi un deserto. La fase di preparazione, che si manifesta ad esempio attraverso un compor-tamento inquieto, è influenzata da determinate funzioni ghiandolari (secrezione di ormoni).

Più la meta di una specie è distante, più presto essa inizia la migrazione autunnale e piùtardi tornerà nella zona di nidificazione in primavera. Il Codirosso spazzacamino (vedi apag. 44), che sverna in Europa, migra di solito in settembre/ottobre e torna in marzo. Ilsuo parente prossimo, invece, il Codirosso (vedi a pag. 45), che sverna in Africa, parte giànei mesi di agosto/settembre e torna solo in aprile. Altre specie, come i migratori parziali(vedi a pag. 40) abbandonano la zona di nidificazione solo quando la disponibilità di cibo sifa scarsa (ad es. la fuga invernale del Merlo, vedi a pag. 43).

Per concludere vorremmo ricordare che, per gli uccelli, la migrazione non comporta solovantaggi, ma anche notevoli pericoli. Indicane qualcuno qui accanto.__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

41

Perché migrano gli uccelli

Colora i cinque periodi.

Caratteristiche: il Balestruccio si distinguedalla Rondine per la coda corta forcuta, leparti inferiori bianchissime e il gropponebianco.

Voce: in volo emette dei suoni chiari e stri-duli.

Habitat: vive vicino agli abitati e, più rara-mente, nelle zone rupestri. Caccia in volo.

Riproduzione: costruisce il suo nido difango a forma di quarto di sfera sulle paretiesterne degli edifici, sui muri e, in monta-gna, sulle rocce. Il suo nido si distingue daquello della Rondine per la forma chiusa,con un piccolo buco di accesso in alto. Nidi-fica quasi sempre in colonie.

Migrazione: sia la Rondine che il Balestruc-cio sono tipici uccelli migratori che trascor-rono l'inverno in regioni più calde.

Come nove specie migratrici europee sudieci, in autunno la Rondine e il Balestrucciomigrano verso sud-ovest. Solo poche speciesi dirigono verso sud-est o direttamente asud.

Molti uccelli migrano volando su un fronteallargato (passo su fronte ampio), ma diversielementi del paesaggio come fiumi, monta-gne, coste e isole possono fungere da lineedirettrici e influenzare la direzione di migra-zione a livello locale (fronte ampio guidato).Gli ostacoli disseminati nel paesaggio, comele Alpi o il Mediterraneo, possono far con-fluire gli uccelli su uno spazio esiguo e com-portare quindi una concentrazione tempora-nea degli uccelli migratori (via di passo dimassa). Solo poche specie migrano in stretticorridoi (passo su fronte stretto).

Circa un terzo dei nostri uccelli migratorisverna nell'Europa meridionale. Tutti gli altriproseguono il viaggio fino all'interno delcontinente africano. Le regioni impervie ven-gono superate senza soste, ma possonoanche interrompere definitivamente il viag-gio.

42

Balestruccio 13 ˆ̂̂̂ ==== ıııı E Ni

direzione di migrazione generale

quartieri di svernamento

Habitat: un tempo ilMerlo era un timorosoabitante del bosco; oggivive nei parchi, nei giar-dini, nei paesi e nellecittà.

Riproduzione: il nido èfatto di muschio e difili d'erba e rinforzatodi terra. Lo costruiscesugli alberi, sulle tra-verse dei fabbricati,nei cespugli, nellespalliere e, negli ulti-mi tempi, addiritturanei vasi da fiori suibalconi. In genere, leuova verdine sonomacchiettate di mar-rone.

Caratteristiche: il maschioadulto si riconosce facilmen-te per il piumaggio nero e ilbecco giallo. I maschiimmaturi hanno il beccomarrone. La femmina hale parti superiori brunoscuro, le parti inferioribruno chiaro leggermentemacchiettate e il beccobruno.

Voce: il canto è ungorgheggio melodio-so, fatto di noteflautate che nonripete nell'am-bito di unastrofa (cosache invecefa il Tordobottaccio).

Merlo 25 ˆ̂̂̂ ≠≠≠≠ıııı S Ar

43

Le espressioni vocali svolgono un ruolo molto importante nella vita degli uccelli. Assiemea determinati comportamenti, regolano la convivenza con individui della stessa specie edi specie diverse.I vari suoni possono variare considerevolmente a seconda della specie e delle circostan-ze. Di alcune specie di uccelli si conoscono ad esempio fino a venti richiami diversi. Alcu-ne specie si esibiscono addirittura in una specie di musica strumentale: basti pensare altambureggiamento dei picchi sui rami morti.

L'espressione vocale più nota èindubbiamente il canto. È stretta-mente legato alla fase di nidifica-zione e lo si sente quindi quasisolo appena prima e durante ilperiodo riproduttivo. Tuttavia, cisono delle specie, come il Petti-rosso e lo Scricciolo, che cantanoanche in autunno e in inverno.Con il suo canto, il maschiosegnala la presa in possesso diun determinato territorio, chedifende contro gli intrusi dellastessa specie.Inoltre, canta per attrarre l'atten-zione delle femmine di passag-gio, per invitarne una a fermarsi eper corteggiarla.

Voce: il canto inizia con due otre note fischianti, seguite daalcune note curiose che, conun po' d'immaginazione,ricordano uno spazzacami-no sul tetto che beverumorosamente un caffèbollente. Il richiamo "huid-tse, huid-tsetsetse" èaccompagnato da uncontinuo tremolio dellacoda.

Habitat: da noi, in pia-nura, il Codirossospazzacamino nidificanegli abitati e nellecave di pietra. Inpassato stazionavaesclusivamentenelle zone rupe-stri.

Caratteristiche: come indicauna parte del suo nome, ilCodirosso spazzacamino hala coda color rosso ruggine.Il maschio ha un piumaggionero fuliggine, sul qualespicca la macchia alarebiancastra, che tuttaviapuò mancare nei giovaniadulti di un anno. Lafemmina ha il piumag-gio grigio scuro, senzamacchia alare.

Riproduzione:

costruisce il nidoin buchi e nicchiee vi depone ingenere cinqueuova bianche.

Codirosso spazzacamino 14 ˆ̂̂̂ ≠≠≠≠ıııı E Ni

44

Oltre che col canto (vedi a pag. 43), gliuccelli si esprimono anche con altri suoni.

La maggior parte dei nidiacei e dei giovaniche hanno appena abbandonato il nidoemette dei suoni per stimolare i genitori aportare loro cibo. Questa forma di espres-sione è un verso di richiamo. Un notevoleeffetto è anche assicurato da alcune carat-teristiche visive (colorazione delle fauci,puntini sul becco, ecc.).

In caso di pericolo, la maggior parte degliuccelli emette delle grida di allarme, con iquali segnala i pericoli anche agli altri uccel-li. Un tipico "poliziotto del bosco" è la Ghian-daia.

Altre espressioni vocali servono alla com-prensione reciproca e alla comunicazione fraindividui della stessa specie. Ci sonorichiami relazionali e richiami di volo, chehanno fra l'altro il compito di mantenerecompatto lo stuolo. Infine, ci sono anchesuoni che servono al corteggiamento o achiamare i piccoli (richiami).

Caratteristiche: il maschio si riconosce per ilpetto e i fianchi arancione, il bavaglino nero ela fronte grigio biancastra. La femmina ha unpiumaggio brunastro, un po' più chiaro diquello molto simile della femmina del Codi-rosso spazzacamino.

Voce: il canto è un tintinnio di note chiare epiacevoli, privo delle curiose note finali tipi-che del Codirosso spazzacamino.

Riproduzione: costruisce il nido di muschioe fili d'erba in buchi di ogni tipo. Usa volen-tieri le cassette-nido con grande foro dientrata. Le uova sono verdino celeste (similia quelle della Balia nera).

Sia in termini di stagione che di ora del gior-no, l'inizio del canto varia considerevolmente da una specie all'altra. Dipende soprattuttodalla luce, che provoca modifiche ormonali nel corpo degli uccelli. Alcune specie cantanotutto l'anno (ad es. il Pettirosso e lo Scricciolo). Ma la maggior parte canta solo duranteun periodo più o meno lungo in primavera.Di notte si sente soprattutto il canto o il richiamo degli uccelli notturni. Poco prima dell'al-ba si aggiungono uno dopo l'altro - in un ordine preciso - i suoni di altre specie, finché ilcoro mattutino è al gran completo. Verso mezzogiorno le attività canore decrescono, perriprendere di buona lena verso sera. Da notare che le specie che ammutoliscono per ulti-me la sera sono le stesse che hanno incominciato a cantare per prime la mattina.

Nella figura accantopuoi vedere versoche ora e in cheordine le varie spe-cie di uccelli inizia-no a cantare. Persemplificare, abbia-mo consideratosolo alcune speciedi uccelli. La tabellacronologica si riferi-sce alla metà delmese di giugnocirca.

Determina, arroton-dando a quindiciminuti, l'ora in cui lesingole specie ini-ziano a cantare esegna il risultatonelle caselle.

Codirosso 14 ˆ̂̂̂ ≠≠≠≠ıııı E Ca

45

Guf

i e c

ivet

te

Cod

iross

o sp

azza

cam

ino

Cod

iross

o

Mer

loTo

rdo

bott

acci

oA

llodo

la

Pet

tiros

soC

apin

era

Scr

icci

olo

Zigo

lo g

iallo

Frin

guel

loLu

ì gro

sso

Car

delli

noVe

rdon

e

Sto

rno

Bal

lerin

a bi

anca

Cor

nacc

hia

grig

iaG

azza

Le altezze divolo nella figura sopranon sono in scala. Scrivi nellecaselle i nomi delle specie chericonosci.

Caratteristiche: un uccello dalla coda lunga che, oltreche per il piumaggio bianco e nero e il tipico disegnosulla testa, si riconosce anche per il movimento altale-nante della coda quando cammina e per il volo ondula-to (come quello del Picchio rosso maggiore). I giovanihanno la testa a disegni grigiastri.

Voce: in volo, un richiamo composto da due toni "tsilip...tsilip".

Habitat: la Ballerina bianca vive nei pressi degli abitati,spesso - ma non sempre - vicino all'acqua. Frequenta icampi alla ricerca di cibo.

Riproduzione: costruisce nelle nicchie e nei buchiun nido di fili d'erba in cui depone uova grigiastre.

Usando il radar si è potuto accertare che alcuni uccellimigrano a quote estremamente alte (piccoli uccelli frala Norvegia e l'Inghilterra a quota 7000 m); tuttavia, dinorma la migrazione si svolge sotto i 1000 m di altitu-dine. Indipendentemente dalla configurazione del terre-no, l'altezza di passo dipende dalle condizioni climati-che. Di regola, la quota è maggiore col bel tempo,quando la visibilità è buona o durante la notte, mentreè inferiore quando c'è vento, nebbia e cattiva visibi-lità o, in generale, durante il giorno. Da noi, quando fa bel tempo, le cince, i silvidi, ilRegolo e il Fiorrancino si spostano da un cespuglioall'altro, mentre i fringillidi come il Cardellino si spo-stano quasi raso al suolo. Altri fringillidi, le pispole, glistorni, i tordi e la Ballerina bianca "occupano" nell'arialo spazio fra i 10 e i 20 m sopra il suolo. Più in alto sipossono osservare l'Allodola e il Colombaccio. Sopraancora, spesso quasi invisibili, volano qualche volta lerondini e gli uccelli rapaci, come ad esempio la Poiana.

Ballerina bianca 18 ˆ̂̂̂ ==== ıııı E(S) Ni

46

Caratteristiche: il maschio della Passerad’Italia si distingue facilmente per il verticemarrone, la nuca castana e il grande bavagli-no nero. La femmina è di colore bruno gri-gio senza segni di riconoscimento.Al Nord delle Alpi è tuttavia sostituite dallaPassera oltremontana, il cui maschio ha ilvertice grigio.

Habitat: quest'uccello estremamentecomune e familiare è un tipico frequentato-re degli insediamenti umani.

Riproduzione: costruisce il suo nido fatto difili d'erba e piume in buchi e nicchie.

La prima classificazione sistematica dell’in-tero mondo animale e vegetale risale a oltre200 anni fa, a cura del naturalista svedeseCarlo Linneo. La suddivisione ideata da Lin-neo, basata sulle somiglianze e le differen-ze, è tuttora valida in larga misura. Qui di seguito esaminiamo la sistematicadegli uccelli partendo dall'esempio dellaPassera d’Italia.L'unità di classificazione fondamentale è laspecie (Passera sarda Passer hispaniolen-sis), che può suddividersi in razze o sotto-specie geografiche (Passera d'Italia Passerhispaniolensis italiae), dato che gli uccelli diuna specie possono variare per dimensionie aspetto fra una regione e l'altra. Le speciestrettamente imparentate sono riunite in ungenere (Passeri). Diversi generi formanouna famiglia (Ploceidi). Le famiglie chehanno in comune determinate caratteristi-che formano un ordine (Passeriformi). Tuttigli ordini assieme fanno parte della classedegli Uccelli, che a sua volta è integrata neltipo dei Cordati o Vertebrati.

La sistematica qui raffigurata è leggermentesemplificata, poiché spesso bisogna ricorre-re a gruppi intermedi per classificare dellespecie che presentano tuttora qualche inco-gnita. Scrivi i termini mancanti nelle caselle:li troverai tutti nel testo.

Passera d’Italia 15 ˆ̂̂̂ ≠≠≠≠ıııı S Ni

47

Passera d'Italia

Specie

Genere

Ploceidi

Passeriformi

Classe

Caratteristiche: il Pigliamosche èun uccello bruno cenerino dal piu-maggio privo di caratteristiche parti-colari. Le parti inferiori sono piùchiare di quelle superiori e legger-mente striate.

Comportamento: si distingue perla posa estremamente eretta quan-do è al suo posto di "guardia", dadove spicca il volo per cacciare gliinsetti che gli passano accanto (dacui il suo nome).

Habitat: oltre che gli insediamentiumani e i loro dintorni, il Pigliamo-sche frequenta le fasce ripuali, imargini dei boschi e le radure par-zialmente alberate.

Riproduzione: costruisce un nidodi fili d'erba, spesso mimetizzando-lo con l'aiuto di ragnatele. Lo trovia-mo in buchi o nicchie oppure sutravi o davanzali. Le uova brune ver-dastre hanno strie color ruggine.

Esercizi d’osservazione

1. Osserva in primavera quando appaiono i primi Rondoni e in estate la migrazione degliultimi. Quanto tempo rimangono da noi?

2. Al ritorno delle Rondini e dei Balestrucci osservali mentre costruiscono il loro nido oriaggiustano quello vecchio. Conta i nidi vuoti e quelli occupati dalle Rondini e dai Bale-strucci. Quale specie è meglio rappresentata? Marca i risultati in una cartina del comu-ne, che puoi ottenere alla cancelleria.

3. Quando i giovani sono nati, conta quante volte vengono nutriti dagli adulti ogni ora, siaper le Rondini che per i Balestrucci. Se hai abbastanza tempo a disposizione, puoi fareuna seconda conta dopo 10 giorni. Ci sono differenze? Se sì, sai dire il perché?

4. Abbiamo visto che un uccello si esprime, oltre che col canto, anche con altri suoni.Cerca di distinguere nel Merlo il verso di richiamo, le grida di allarme e i richiami rela-zionali!

5. Compila una tabella scrivendo l’ora in cui le varie specie iniziano a cantare. Cominciaun’ora prima dell’alba. Visto che non conosci ancora tutti i canti, fatti accompagnare daun ornitologo esperto.

Pigliamosche 14 ˆ̂̂̂ ==== ıııı E Ni

48

5. Riconosci le specie diuccelli mostrate!

Test 3 Tema 3

49

1. ________________________________________

2. ________________________________________

3. ________________________________________

4. ________________________________________

5. ________________________________________

6. ________________________________________

7. ________________________________________

8. ________________________________________

9. ________________________________________

10. ________________________________________

11. ________________________________________

12. ________________________________________

13. ________________________________________

14. ________________________________________

15. ________________________________________

16. ________________________________________

17. ________________________________________

18. ________________________________________

19. ________________________________________

20. ________________________________________

6. Riconosci le sagome diquesti uccelli o gruppi diuccelli, che sono rappre-sentate!

1. ___________________________

2. ___________________________

3. ___________________________

4. ___________________________

5. ___________________________

49. Completa la tabella accanto!

50. Scrivi le due specie di uccelli,che cantano anche in inverno!

51. Solamente a quali condizionisi potrebbero nutrire gli uccelliin inverno?

52. Quali sono i due significati piùimportanti del canto?

53. Quale è la definizione dimigrazione?

54. Elenca gli ostacoli che incon-trano gli uccelli migratoridurante il loro viaggio!

55. Chi ha ordinato per primo ilmondo animale e vegetalesecondo la classificazionesistematica?

56. Cosa mangia il Pigliamosche?

50

Rondine BalestruccioParti superiori

Parti inferiori

Coda

Voce

Esercitazione 7 Tema 3

57. Disegna il volo della Ballerinabianca!

58. Per quanto tempo rimangonoda noi i Rondoni?

59. Come viene suddiviso siste-maticamente il mondo degliuccelli?

60. Disegna un nido di Rondine euno di Balestruccio

61. Cosa sai sulla direzione dimigrazione degli uccelli migratori?

62. Il Pigliamosche con cosamimetizza il suo nido?

51

Mezzo anno

Un anno intero

3-4 mesi

Esercitazione 8 Tema 3

Genere

63. Riconosci i tre tipi di becco!

64. In che modo il corpo e il piu-maggio del Rondone si sonoadattati anatomicamente allavita essenzialmente aerea?

65. Quali altre espressioni vocalidegli uccelli conosci? Scrivianche un paragone con isegnali umani!

66. Spiega il comportamentodelle specie erratiche e deimigratori parziali!

67. Quali fattori spingono unaspecie a migrare?

68. Cosa sono le linee direttrici?

52

Specie erratica

Migratori parziali

Esercitazione 9 Tema 3