Tecnoalimenti - comunicato stampa

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Comunicato Stampa Per superare i periodici allarmismi alimentari bisogna rendere partecipe il consumatore. Il recente clamore intorno alla carne di cavallo non dichiarata in etichetta è solo l’ultimo di una serie di problemi che induce nel consumatore la seguente domanda: “come posso essere certo che il cibo che sto comprando abbia le stesse caratteristiche dichiarate nella sua etichetta?” I consumatori vogliono essere sempre più informati sugli alimenti che acquistano e sulla veridicità delle etichette. Il consumatore vuole poter scegliere con fiducia sulla base delle proprie esigenze e dei propri valori. Ma oggi questo non è sempre possibile. Infatti gli scandali che periodicamente scoppiano sono dovuti quasi sempre a una mancata informazione sul prodotto. La trasparenza è un concetto che nella Società di oggi si sta sempre più facendo sentire: i cittadini odierni, evoluti e memori degli scandali pregressi, chiedono trasparenza in tutto ciò che li coinvolge: anche nel cibo. Se ieri il cittadino-consumatore era passivo, sedentario e delegante, oggi richiede di essere attivo e partecipe. In ambito food, stanno emergendo nuove metodologie per conferire un ruolo attivo al consumatore grazie anche alle nuove tecnologie. Bisogna solo approfondirli e concretizzarli attraverso la ricerca scientifica e tecnologica e quindi renderli applicabili nella vita quotidiana. A tale scopo Tecnoalimenti, con il Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Parma e altri importanti imprese e centri di ricerca di tutta Europa stanno lavorando da anni su sistemi che registrano lungo tutta la filiera (dal campo allo scaffale) la storia degli ingredienti e della produzione (vedasi il progetto europeo TRACEBACK). Nuovi metodi analitici innovativi (basati sulle cosiddette “omiche”: proteomica, genomica e metabolomica, sulle nanotecnologie e sulla microfluidica) possono monitorare il mantenimento della qualità lungo tutta la filiera fino allo scaffale nel negozio. Se messi a sistema questi metodi possono consentire a qualsiasi consumatore interessato di accedere alle informazioni sulla qualità e sicurezza di un particolare prodotto attraverso apps su smartphone. E non solo. Nuove iniziative di ricerca sono all’orizzonte. In un tempo abbastanza vicino grazie all’evoluzione dei deep media il consumatore potrà anche esprimere giudizi sulla veridicità dell’informazioni ricevuta con i sistemi messi a disposizione dai social media e avvisare così gli altri consumatori. Questo renderà il consumatore sempre più attivo, partecipe e garantito e a sua volta garante della filiera agroalimentare. L’incorporazione del consumatore nella filiera è un’evoluzione epocale che porterà benefici alle industrie agroalimentari virtuose e a tutto il settore food italiano così attento alla qualità tangibile dei suoi prodotti e alla difesa del Made in Italy dalle imitazioni sui mercati globali. Contatto: www.tecnoalimenti.com , Dr. R. Prugger - tel. 02 67 077 370 Marzo 2013

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Comunicato stampa inerente la soluzione ai periodici allarmismi alimentari

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Comunicato Stampa

Per superare i periodici allarmismi alimentari bisogna rendere partecipe il consumatore.

Il recente clamore intorno alla carne di cavallo non dichiarata in etichetta è solo l’ultimo di una serie di problemi che induce nel consumatore la seguente domanda: “come posso essere certo che il cibo che sto comprando abbia le stesse caratteristiche dichiarate nella sua etichetta?” I consumatori vogliono essere sempre più informati sugli alimenti che acquistano e sulla veridicità delle etichette. Il consumatore vuole poter scegliere con fiducia sulla base delle proprie esigenze e dei propri valori. Ma oggi questo non è sempre possibile. Infatti gli scandali che periodicamente scoppiano sono dovuti quasi sempre a una mancata informazione sul prodotto.

La trasparenza è un concetto che nella Società di oggi si sta sempre più facendo sentire: i cittadini odierni, evoluti e memori degli scandali pregressi, chiedono trasparenza in tutto ciò che li coinvolge: anche nel cibo. Se ieri il cittadino-consumatore era passivo, sedentario e delegante, oggi richiede di essere attivo e partecipe.

In ambito food, stanno emergendo nuove metodologie per conferire un ruolo attivo al consumatore grazie anche alle nuove tecnologie. Bisogna solo approfondirli e concretizzarli attraverso la ricerca scientifica e tecnologica e quindi renderli applicabili nella vita quotidiana. A tale scopo Tecnoalimenti, con il Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Parma e altri importanti imprese e centri di ricerca di tutta Europa stanno lavorando da anni su sistemi che registrano lungo tutta la filiera (dal campo allo scaffale) la storia degli ingredienti e della produzione (vedasi il progetto europeo TRACEBACK). Nuovi metodi analitici innovativi (basati sulle cosiddette “omiche”: proteomica, genomica e metabolomica, sulle nanotecnologie e sulla microfluidica) possono monitorare il mantenimento della qualità lungo tutta la filiera fino allo scaffale nel negozio. Se messi a sistema questi metodi possono consentire a qualsiasi consumatore interessato di accedere alle informazioni sulla qualità e sicurezza di un particolare prodotto attraverso apps su smartphone.

E non solo. Nuove iniziative di ricerca sono all’orizzonte. In un tempo abbastanza vicino grazie all’evoluzione dei deep media il consumatore potrà anche esprimere giudizi sulla veridicità dell’informazioni ricevuta con i sistemi messi a disposizione dai social media e avvisare così gli altri consumatori. Questo renderà il consumatore sempre più attivo, partecipe e garantito e a sua volta garante della filiera agroalimentare. L’incorporazione del consumatore nella filiera è un’evoluzione epocale che porterà benefici alle industrie agroalimentari virtuose e a tutto il settore food italiano così attento alla qualità tangibile dei suoi prodotti e alla difesa del Made in Italy dalle imitazioni sui mercati globali.

Contatto: www.tecnoalimenti.com, Dr. R. Prugger - tel. 02 67 077 370

Marzo 2013