Tecniche per lacattura dello striped bass

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Descrizione di diverse tecniche per catturare lo stripped bass o black bass

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Striped Bass: nuova frontiera dello spinning Estratto da un articolo di Andrea Fusignani curato da “Laghi dei Sabini”

Lo “Striped bass” nostrano non è proprio quello che viene pescato dagli angler americani (e che raggiunge taglie di tutto rispetto), ma bensì un incrocio fra altre due specie della stessa famiglia che vivono in acque dolci, e che prendono il nome di “Sunshine bass” o “Palmetto” a seconda dell'incrocio col maschio di una o con la femmina dell'altra. Da noi viene anche chiamato “Branzino d’acqua dolce” o “Spigola d’acqua dolce”.

La livrea di questo pesce à argentata e provvista di linee più scure che percorrono tutto il fianco, e soprattutto si rimane a bocca aperta nel constatare quanto assomigli sia al Branzino vero e proprio (Dicentrarchus labrax) che al Black bass (Micropterus salmoides), ricordando la livrea e la forma della bocca nel primo, e la forma del secondo.

Questo predatore ha un carattere molto lunatico, forse ancor più lunatico del Black bass, e alterna giornate o momenti in cui qualsiasi cosa gli venga lanciata la aggredisce a momenti in cui sembra non voglia saperne di abboccare.

E' un pesce che ha il culmine della sua attività nella bella stagione, ma anche d'inverno è possibile fare qualche cattura, pur in misura minore rispetto alla primavera e all'estate soprattutto.

E’ un pesce che ama stare in branchi formati anche da numerosi individui, e questo è da tener ben presente per affinare le nostre tecniche di pesca.

E' un pesce molto veloce e potente durante l'attacco, quindi, se vogliamo insidiarlo, dobbiamo sfruttare questa sua propensione.

Spesso capita di vedere il branco e lanciare l'esca proprio al centro e vedere come il pesce non dia nessun segno di interesse all'esca, ma poi, durante il recupero veloce degli ultimi metri di lenza, si materializza un violento attacco.

Non esiste un'attrezzatura particolare o specifica per la pesca allo Striped bass. Vanno più che bene stessa canna e mulinello usati per il Black bass. Sono però sconsigliati fili troppo sottili, perchè il pesce durante la prima fuga è molto ma molto potente e spaccare il filo non è mai bello, soprattutto per la salute del pesce.

Quindi una bella canna da spinning con range sui 10-30 gr oppure una canna da casting da ¾ o 1 oz di peso lanciabile, sono il giusto compromesso. Un buon mulinello taglia 2500 o un low profile da bass taglia 103 caricati con un buon nylon da 12 lbs o un buon trecciato dello 0.15 saranno le nostre perfette compagne di battaglia.

E ora veniamo alle esche: questo pesce ha abitudini simili sia alla spigola che al black bass, quindi non servono esche specifiche.

La tecnica più usata è il “Walking the dog” (recupero piuttosto lento, ricco di soste, richiami di canna (jerkate), e improvvise (seppur brevi) ripartenze), nello specifico con esche “Sammy Lucky Craft” o “Jackall Bross Water Monitor”, ma anche generici “popper” e “propeller” possono andare bene pur se in misura minore.

Sammy della Lucky Craft Jackall Bros Water Monitor Popper con paletta Propeller

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La tecnica è piuttosto semplice: si lancia la nostra esca nei punti in cui presumiamo possano stazionare i nostri avversari; una volta che l'esca è caduta in acqua cominciamo un recupero forsennato, come se stessimo pescando in mare. Trovare sempre la giusta velocità e il giusto movimento stando attendi a non far ingarbugliare le ancorette col filo.

Solitamente lo Striped Bass si comporta in due modi: o segue fin sotto riva l'artificiale (talvota a gruppi di 2-3 esemplari) e mangia negli ultimi metri salendo in verticale per ghermire l'esca, oppure (soprattutto col popper), mangia violentemente con una rumorosa bollata. A questo punto ferrate bene in modo che l'artificiale faccia presa salda (hanno la bocca molto dura) e inizia il bello, sia come potenza di tiro , sia come durata anche negli esemplari di taglia piccola.

Quando invece non li vediamo a galla, possiamo provare con successo con dei “jerk minnow”, dall'intramontabile “Rapala Count Down” da 7 cm fino ai nuovi e tecnologici artificiali di concezione giapponese fra cui uno dei preferiti è l'Asura della OSP, un “suspending jerk” da 9 cm dal movimento unico. Anche in questo caso vanno recuperati molto velocemente, dandogli degli strappi continui. E’ possibile usare anche degli “shallow crankbait” recuperando sempre in modo veloce; come modelli possiamo spaziare dai sempreverdi “Norman Thin N” e “Fat Boy” ai più sofisticati “crank shallow” di casa OSP. Privilegiare colorazioni naturali.

Altra categoria di esche sono gli spinnerbait, nei modelli più piccoli da bass, nell'ordine del'1/4 o 3/8 di oncia. Notevole il “Mini Me” dell'italiana Black Flagg, uno spinner che grazie alle caratteristiche costruttive da il meglio di sé in un recupero velocissimo, proprio quello che ci serve per la pesca dello Striped bass.

E’ molto divertente pescare con gli spinner quando vediamo pesci in attività che nuotano a mezz'acqua in cerca di prede. Far passare lo spinner proprio in mezzo al branco. Come colorazioni preferire sempre colori naturali come il “Purple Grey Shad”, il “K-Perch” ma anche colorazioni più sgargianti come il “Mamo Chart”.

Anche a gomma è possibile togliersi qualche soddisfazione: innescare un “Liqvidd Stickk” di Black Flagg su una testina shaky head e farla saltellare sul fondo in modo molto frenetico. Come colorazioni il bianco su tutte e il rosso sono ottime colorazioni.

Questo predatore vi stupirà per l'incredibile forza che sa sprigionare in fase di combattimento e anche per la bellezza della livrea e la tecnicità e spettacolarità della sua pesca.

Nelle pagine seguenti è spiegata la tecnica jig per la cattura dei bass.

Jerk Minnow Rapala CoutDown Asura OLP Suspending Jerk

Shallow Crankbait Norman Thin N Fat Boy Crank Shallow

MiniMe BlackFlagg Liqvidd Stickk Jig

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Il Jig è un amo, montato su una testina piombata a cui viene aggiunto un gonnellino in silicone o rubber. Dalla testina piombata spuntano alcuni cilindretti che avranno una funzione antialga durante la pesca per evitare fastidiosi incagli. Recuperare a swimming, cioè, una volta arrivato sul fondo recuperarlo regolare in modo da far lavorare il trailer e far vibrare il gonnellino. Una colorazione shad, cioè un bianco grigiastro, potrebbe essere la più azzeccata. Cosa lo rende così appetibile al Bass?

Per prima cosa il jig è un’esca compatta, può essere fatta lavorare sia a stretto contatto con il fondo che a mezz’acqua, che all’interno di anfratti più o meno intricati. Viene sempre abbinata ad un trailer (ne parleremo in seguito) per darle le sembianze di un gambero, un piccolo pesce o a molti crostacei di cui si nutre il centrarchide durante tutto l’arco dell’anno. E’ un’esca molto versatile, e può essere fatta lavorare in tutta la colonna d’acqua quindi imita alla perfezione tutto quello di cui il bass si nutre. Quando usarlo: Il Jig è un’esca catturante in ogni periodo,è ottimo nella stagione fredda in piccole dimensioni ( 1/8 o ¼ oz.) in caso di pesci apatici e infreddoliti (io utilizzo il microjig della ditta Legio http://www.legiofishing.com/), a inizio stagione nel pieno della prefrega i grossi jig di dimensioni più generose ( ½ Oz. o ¾ oz.) smuovono i big bass affamati, in estate se fatto lavorare tra cover intricate o recuperato in profondità a stretto contatto col fondo può regalare grosse sorprese e in autunno recuperato swimming jig (recupero a saltelli a mezz’acqua sopra o attorno a zone di caccia) imita perfettamente il foraggio che in quel periodo migra verso le zone di svernamento. Dove usarlo: Anche qui le opzioni sono molteplici, si può usare sulle sassaie, tra il canneto, a ridosso di ostacoli emergenti, sul fondo, a mezz’acqua, veramente ovunque, personalmente l’ho trovato letale per i big bass all’interno di grossi alberi sommersi o coperture molto estese e intricate. Come usarlo: Le tecniche ideali per l’uso del Jig sono il pitching e il flipping, seguite a ruota dallo skipping tecnica che ci permette di far saltellare l’esca sull’acqua per entrare in zone impossibili con i lanci classici. Per prima cosa dovremmo scegliere la grammatura giusta per le nostre esigenze, in secondo luogo il colore e in certi casi la forma. Il peso dovrà essere in relazione al hot spot e alla profondità dell’acqua, un peso universale è sicuramente 3/8 oz. poiché ci permette di sondare diversi tipi di fondali, ma restando sempre catturante e discreto. Mano a mano che la profondità aumenta, aumenteremo proporzionalmente il peso ( anche 1 oz.),per cercare mangiate di reazione in caduta o per sondare lunghi tratti di fondale. Ricordate che più il jig è pesante più velocemente scende e viceversa, ma più è leggero e meno riuscirà a infiltrarsi nelle zone più intricate, quindi scegliete il peso con attenzione. I colori li preferisco che imitino la meglio il foraggio presente nello specchio d’acqua, in acqua chiara colori naturali (marrone, verde, nero), in acque velate/torbide, il nero e il blu sono difficili da battere, ma in certi casi anche il chartreuse è indicato. Da non sottovalutare il bianco se c’è molto pesce foraggio e il rosso/arancio se c’è una buona popolazione di gamberi presente. Per quanto riguarda la forma ne esistono di diversi tipi, quelle stand up (la testina si appoggia sul fondale portando l’amo verso l’alto) sono ottime in buona parte dei casi, non dimentichiamo le football per la pesca in profondità, queste ultime perfetta per imitare un gambero che striscia sul fondo. Ci sono diversi tipi di recupero per il Jig in base alle diverse condizioni di pesca e all’attività del Bass: in caso di pesci apatici lanceremo il nostro jig nel modo più silenzioso possibile e lo lasceremo immobile per qualche secondo, poi lo scuoteremo in loco e lo lasceremo fermo ancora fermo. Ora inizieremo il recupero, facendo strisciare o saltellare la nostra esca sul fondo, sempre in maniera molto delicata e soprattutto lentissima. L’abboccata spesso è impercettibile si vede solo il filo muoversi verso una certa direzione.

Bass e Jig binomio vincente Estratto da un articolo di Luca Quintavalla a cura dei “Laghi dei Sabini”

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In caso di pesci attivi , appena il jig toccherà il fondo (se lo toccherà…) inizieremo un recupero a saltelli secchi e decisi, di modo che l’esca si sollevi dal fondo di una ventina di centimetri invitando il Bass ad abboccate di reazione, puntando sul suo istinto predatorio. L’abboccata sarà secca e decisa,strappacanna direi, quindi state pronti a ferrare con decisone, oppure vedrete il filo sussultare e partire deciso lateralmente. Attenzione, in caso di pesci attivi buona parte delle mangiate avverrà in caduta quindi occhio al filo e pronti a ferrare! In presenza di piloni, reti, sassi ecc è consigliabile provare il jig a swimming, cioè lanciare la nostra esca e recuperarla a saliscendi a mezz’acqua e a ridosso di queste strutture creando un movimento invitante per i Bass sospesi in caccia. Canne, filo e attrezzatura varia è la classica da pitching e flipping, quindi canne lunghe e potenti, con azione MH o H, dipende dal peso dell’esca, fili grossi, fluorocarbon 16/20 lbs e mulinelli a recupero veloce per estrarre immediatamente il pesce dalla strike zone. Il trailer serve? Si, il trailer a mio parere è fondamentale per questa splendida esca, di sicuro la rende più appetibile e adescante per ogni bass che si rispetti. Un jig senza trailer non assomiglia a nulla in natura. I tipi di trailer da abbinare la nostro jig sono diversi; la più classica è senza dubbio la cotenna di maiale, molto naturale e morbida: di solito la si innesca passandola da parte a parte e lasciando penzolare la coda in un movimento fluttuante, ma ha il grosso difetto che si secca molto velocemente al di fuori dell’elemento liquido ed ha una ridotta gamma di colori. Consiglio di iniziare con le imitazioni di cotenna in silicone, molto comode, non si seccano e con una varietà di colori pressoché infinita. Io mi affido a gomma siliconica iniettata di cotenna di maiale prodotta dalla V & M. L’innesco è identico alla cotenna, cioè innescandolo per la parte più grossa, lasciando penzolare le code vibranti. Ottimi trailer sono anche il grub, il double tail grub, la lizard e i worms, insomma come al solito non c’è limite alla fantasia. Discorso a parte lo richiede il gambero, vero asso nella manica in certi hot spot. Lo sviluppo del gambero della Lousiana in molti ecosistemi della nostra penisola ha portato i bass a cibarsi sempre più di frequente di questo crostaceo, quindi in certi posti dove saremo sicuri della presenza del gambero, sarà un’ottima idea innescare come trailer un gamberetto di gomma al posto delle solite chunk (imitazione di cotenna ). Il recupero così come l’innesco dovrà essere il più fedele possibile al movimento naturale di un gamberetto d’acqua dolce, quindi recupero a scatti con frequenti pause oppure costante sul fondo. E’ consigliabile cercare un abbinamento di colori tra il gonnellino del jig e il trailer, per dare più volume all’esca e rendendola più allettante al centrarchide. Un esempio? Jig black blue, trailer blue, jig black/chartreuse trailer chartreuse, Jig green pumpkin trailer green pumpkin/ orange e così via, senza limiti alla fantasia. Un piccolo segreto : In certi casi capita che il bass colpisca il jig con il muso senza ingoiarlo, questo succede poiché il gambero cerca di difendersi con le poderose chele. In questo caso il bass lo attacca con colpi continui e decisi per stordirlo e poi inghiottirlo in un sol boccone, quindi nervi saldi e se sentiamo qualche tocca non ferriamo, ma attendiamo che il filo si sposti lateralmente. Se nonostante questo accorgimento non riusciamo a catturare il pesce, usiamo lo scent, questo prodotto è molto snobbato ma è molto utile. Io utilizzo di solito il JJ’s Magic (http://www.jjsmagic.com/ ), scent all’aglio che può anche colorare l’esca, molto utile e pratico anche perché cambia resta sulla gomma e non c’è bisogno di intingere più volte durante la giornata di pesca, questo ci darà il tempo di ferrare in tutta tranquillità poiché il bass terrà per più tempo l’esca in bocca senza sputare. Un ultimo consiglio… guardate sempre il filo sarà i vostri occhi sott’acqua. Pescare con il jig richiede tanta pazienza e tanta concentrazione,usatelo con fiducia e non demordete mai anche se i risultati tarderanno ad arrivare. Il Jig è un’esca da pesce grosso, difficilmente catturerete pesci di piccole dimensioni, quindi state pronti a ferrare con decisone! Questa tecnica è valida per ogni tipo di bass sia black che striped, sia da riva che dalla barca.