TECNICHE DI COMUNICAZIONE, VOLTE ALL’...

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L’art.36 del D.Lgs. 81/08 dice che il datore di lavoro deve provvedere affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro; c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure per il primo soccorso e la prevenzione incendi; d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente. TECNICHE DI COMUNICAZIONE, VOLTE ALL’ INFORMAZIONE E ALLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI IN TEMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

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L’art.36 del D.Lgs. 81/08 dice che il datore di lavoro deve provvedereaffinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:

a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attivitàdella impresa in generale;

b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lottaantincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;

c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure peril primo soccorso e la prevenzione incendi;

d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio diprevenzione e protezione, e del medico competente.

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Il datore di lavoro deve provvedere altresì affinché ciascunlavoratore riceva una adeguata informazione:

a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, lenormative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;

b) sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparatipericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previstedalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;

c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.

Il contenuto della informazione deve essere facilmentecomprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire lerelative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratoriimmigrati, essa avviene previa verifica della comprensione dellalingua utilizzata nel percorso informativo.

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Inoltre ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08 il datore di lavoro assicurache ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente edadeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alleconoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione,

organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri deivari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;

b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguentimisure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici delsettore o comparto di appartenenza dell'azienda.

Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva unaformazione sufficiente ed adeguata in merito ai rischi specifici

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La formazione e, ove previsto, l'addestramento specifico devonoavvenire in occasione:a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell'inizio

dell'utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove

tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

L'addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo dilavoro.

La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essereperiodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi oall'insorgenza di nuovi rischi.

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A fronte di tali aspetti la comunicazione assume un valorefondamentale e interviene in qualsiasi ambito aziendale, ed inparticolare in riferimento alle tematiche in materia di tutela dellasalute dei lavoratori e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Essa contribuisce in maniera forte e determinante al processo diattuazione delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempodei livelli di salute e sicurezza e, quindi, al miglioramento dellecondizioni di lavoro attraverso forme di tutela efficienti e sempre piùsicure.

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Pertanto la comunicazione ha assunto un valore prioritario, e talevalore si riscontra fra tutte le attività umane.

Tecnicamente il processo di comunicazione è schematizzabile comeun “sistema” che consente la trasmissione di una informazione:nella comunicazione infatti c’è sempre un “mittente”, che èl’elemento da cui parte l’informazione; da tale fonte viene inviato un“messaggio” ad un “destinatario” (ricevente) attraverso uno“strumento” (mezzo di trasmissione) all’interno di un “contesto”(ambiente, ambito o argomento) tramite un “contatto”(interlocutori o tecnologie) e grazie ad un “codice” (linguaggio).

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L’obiettivo del processo comunicativo è quello per cui l’informazioneche parte dal mittente arrivi al destinatario in tutta la sua interezza esignificato, in modo da garantirne completezza ed efficacia.

Poiché inoltre tale metodica sulla comunicazione dell’informazionecoinvolge la presenza di “operatori umani”, cioè di persone, che, conla propria esperienza e con il proprio bagaglio culturale, possonotanto favorirne la trasmissione, consentendo che l’informazionearrivi al destinatario esattamente nella forma e nei contenutiarticolati dal mittente, tanto costituire elemento di “disturbo”,appesantendola, in maniera a volte anche involontaria oinconsapevole, di distorsioni concettuali nel significato, o comunquemodificandone il senso, dando così luogo a concetti diversi einesatti.

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Appare pertanto evidente che il “sistema” menzionato prima risultatanto più efficiente quanto più tutti i soggetti coinvolti siano capacidi usare le stesse tecniche e soprattutto lo stesso “linguaggio”.

Il “sistema” comunicativo si compone infatti di elementi in “input”,cioè di ingresso (ciò che si vuole comunicare), elementi dielaborazione (relativi alla fase di “trasmissione” dell’informazione,cioè relativi alla comunicazione vera e propria), e di elementi di“output”, cioè di uscita, relativi cioè a quello che si è ricevuto.

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Inoltre, a riscontro e in risposta a ciò che si è ricevuto, il processocomunicativo prevede anche il cosiddetto feedback di ritorno.Il feedback è l’informazione di ritorno che il destinatario re-inviaall’emittente.

L’importanza di un’efficace comunicazione interna all’azienda conriferimento agli obblighi formativi e informativi dei lavoratoridiventa un elemento di assoluta priorità, soprattutto per favorire laprevenzione degli incidenti nel mondo del lavoro.

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Il processo comunicativo pertanto si compie attraverso tecniche,modelli, metodi, etc. che devono garantirne l’efficacia in termini diinformazione trasmessa, considerando tutte le possibili difficoltàche possono scaturire da fattori etnici, culturali, sociali, etc.

Come detto, per favorire la prevenzione, nel mondo del lavoro èimportante che la comunicazione, intesa come il passaggio diinformazioni tra più persone, sia efficace.In particolare tale aspetto coinvolge i principali “attori” del “sistemasicurezza”, datore di lavoro, RSPP, RLS, medico competente,dirigenti, preposti, addetti, etc. per i quali la capacità di comunicarecon il lavoratore è fondamentale per una adeguata gestione dellavigilanza e della formazione-informazione in ambito aziendale.

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Il processo che riguarda una comunicazione efficace vienecomplicato da diversi fattori che devono debitamente tenuti inconto in quelli che sono i contesti culturali di riferimento di coloroche interloquiscono, tra cui anche le differenze fra i sessi e gliorientamenti sessuali, le diverse religioni, gli orientamenti ideologicie politici, vale a dire tutti quegli elementi variabili che possonocreare incomprensioni, diffidenze, zone d’ombra, incapacità diintenti, e, quindi, situazioni di “incomunicabilità”.

Inoltre è da considerare che oggi l’individuo è continuamentesottoposto ad un intenso bombardamento comunicativo da partedei mass-media, che oltre a varie funzioni specifiche, stimola inmaniera massiccia la percezione immediata, ma a volte, superficialedell’informazione, sostituendo la riflessione basata sul linguaggio eil testo, su forme di cultura basate sulla forza delle immagini.

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La molteplicità degli individui che intervengono in un processocomunicativo, basata semplicemente sul fatto che si tratta dipersone diverse, comporta che le stesse informazioni possonoessere recepite in maniere differenti, a causa della varietà dei modicon cui vengono selezionati, interpretati e memorizzati i concetti e isignificati dell’informazione ricevuta, varietà su cui incidono fattoridecisivi ma difficilmente ponderabili quali il contesto ambientale, leaspettative personali, gli atteggiamenti e le personalità individuali.

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Dal punto di vista scientifico e psicologico sono stati elaboratinumerosi modelli comunicativi, da quelli che mettono in risalto lanecessità della risposta da parte del ricevente, ovvero del feedback,a quelli che sottolineano l’importanza del vissuto e dell’esperienzariguardanti ciascun interlocutore, a quelli relativi alla dimensione deicontesti, vale a dire alla “pressione ambientale”, che facendo dacontorno e fungendo da “involucro” dell’atto comunicativo, puòintrodurre caratteristiche perturbanti o divagatorie rispetto alraggiungimento di un obiettivo comunicativo diretto e preciso.

Molti studiosi inoltre pongono l’accento su fattori non verbali, e chequindi non riguardano il “parlato”, la semplice comunicazione“orale”, quali la postura, i gesti, la mimica che possono dare unsenso diverso e delle sfumature inattese ai significati e ai concettiespressi verbalmente.

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Indipendentemente dalle varie problematiche che riguardano ilprocesso comunicativo, una posizione che accomuna tutti i modelliè quella di perseguire un punto di “equilibrio”, un momento cioè incui ci sia un’effettiva parità fra mittente e ricevente, senza farapparire aspetti didascalici e di “bullismo comunicativo”, a livello diautorità e superiorità, ma far si che il rapporto tra emanatoredell’informazione e ricevente sia posto in termini di simmetria esemplicità, evidenziando, sulle tematiche esposte, elementi qualil’importanza, l’attenzione, il coinvolgimento, la consapevolezza, laconoscenza, la competenza e la capacità di agire, cioè tutti aspettiche in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro trovano poiapplicazione in quelle che sono le attitudini e i comportamenti dellavoratore, alla luce del fatto che un lavoratore attento eappositamente informato e formato, costituisce una ulterioregaranzia per la salvaguardia della propria ed altrui incolumità.

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Inoltre tutti i modelli comunicativi prevedono che l’informazionetrasmessa sia chiara, precisa, non ambigua, adeguata al destinatario,resa semplice (cioè non contorta ed eccessivamente complessa edarticolata), trasparente, comprensibile, legittimata e opportuna.

Costruire un sistema interno di informazione e comunicazionecostituisce pertanto un importante aspetto gestionale per ognistruttura organizzativa, alla luce di quelli che sono gli obblighiformativi e informativi di ogni azienda in merito alla comunicazionedella sicurezza (con riferimento all’informazione/ formazione deilavoratori, come stabilito nel D. Lgs. 81/2008).

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La formazione deve interagire con un’idonea valutazione dei rischi enon è limitata solo a un rispetto formale della normativa, marichiede che vi sia una positiva azione continua del datore di lavorovolta a verificare l’effettiva assimilazione da parte dei lavoratori.

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In più vige l’ulteriore obbligo di più intensa formazione per:• neo-assunti,• dipendenti terzi,• lavoratori flessibili,• lavoratori in attività pericolose e in luoghi solitari,• lavoratori giovani,• lavoratori esposti a rischi particolari.

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Per gli aspetti connessi alla ricezione dell’informazione, gli studiosidi comunicazione propongono un modello di codifica/decodifica chemette in luce varie possibilità di lettura del messaggio (cioèdell’informazione ricevuta):

1) Lettura preferita in cui il destinatario decodifica il messaggionell’esatta maniera in cui era stato codificato e voluto dall’emittente,e presuppone la presenza di un codice egemonico (cioè di unlinguaggio definito e stabilito, quindi supportato da evidenzascientifica e tecnica) in cui la fonte si esprime e che suscital’approvazione del destinatario.

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2) Lettura negoziata in cui il destinatario elabora il messaggio inmaniera sostanzialmente conforme ma lo rimodula e lo personalizzasecondo il proprio orizzonte di attesa.

3) Lettura oppositiva in cui il destinatario rifiuta il contenuto delmessaggio, pur comprendendone le ragioni, per opposizione neiconfronti dell’emittente e del “linguaggio” a cui esso fa riferimento.

In questo scenario il ruolo del destinatario deve essere valutato inrapporto al ruolo della comunicazione nella formazione dellasoggettività. Proprio questa funzione è di fondamentale importanzanella società attuale, in virtù delle fondamentali trasformazioni inatto.

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Oggi si parla della moderna società come di un “villaggio globale”, incui, tanto nella vita privata che in quella associativa, non si può piùfare a meno di interessarsi e analizzare la comunicazione in tutti isuoi aspetti: linguistici, sociali, psicologici e mass-mediologici, inmodo da consentire una maggiore comprensione del proprio agire edi quello degli altri.

È importante, quindi, alla luce di questi aspetti, che ogni aziendariesca ad instaurare un corretto rapporto comunicativo fra dirigenzae lavoratori e fra i lavoratori stessi.

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I flussi comunicativi all’interno di un’organizzazione possono esseresviluppati in varie modalità, come anche stabilito dalle norme sullaqualità aziendale (UNI ISO 9000); tipicamente le direttrici cheseguono i messaggi interni possono essere sintetizzate in tretipologie:

– Top-Down - I flussi delle informazioni possono essere originati dall’alto e rivolti agli altri strati dell’organizzazione.

– Bottom-up - Possono partire dalla base dell’organizzazione per raggiungere i livelli alti dell’ente.

– A Rete - Possono seguire una tipologia di scambio di informazioni che segue i centri nevralgici dell’organizzazione, senza distinguere una direzione prevalente.

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Gli strumenti appartenenti alle precedenti tipologie e che possonoessere usati per la comunicazione interna, sono molteplici e di variotipo, e possono essere classificati come:

– scritti e stampati: appartengono a tale categoria tutti gli elaboraticartacei quali lettere, opuscoli, dispense, schede, circolari,questionari, check list, etc.– parlati: appartengono a tale categoria tutte le discussioni edesposizioni orali tenute in incontri, riunioni, interviste, etc.– visivi: appartengono a tale categoria cartelloni, segnaletica,bacheche, affissioni, manifesti, etc.– tecnologici: appartengono a tale categoria tutti gli strumenti e leapparecchiature per la comunicazione, quali telefono, fax, internet,posta elettronica, rete intranet, sito aziendale, FAD, e-learning,newsletter, chat, social network, videoconferenza, etc.

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In virtù degli adempimenti e degli obblighi formativi e informatividell’azienda relativamente alla comunicazione in materia disicurezza lavoro, è fondamentale costruire un circuito interno diinformazione-formazione, in modo che ci sia un continuo interagiretra valutazione del rischio, formazione, e controllo, secondo unprocesso formativo circolare, basato sull’adeguatezza ed effettivitàdell’informazione.

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Inoltre, come richiesto anche dalle citate norme sulla qualitàaziendale (UNI ISO 9000), è fondamentale costruire un circuitointerno di informazione-formazione, in cui le informazioni e lenotizie possano circolare attraverso gli strumenti prima indicati, main modo tale da poter evincere sempre un costante rapporto difeedback fra mittente e ricevente, quale evidenza che il processocomunicativo si è realizzato e compiuto nella sua interezza.Quest’ultimo aspetto costituisce anche un elemento di riscontroriferito al raggiungimento dell’obiettivo comunicativo che il mittentesi era proposto e la corretta ricezione e comprensione del contenutodel messaggio da parte del ricevente, soprattutto quando il tutto èfinalizzato a generare una corretta trasmissione e messa in attodelle disposizioni a tutela della salute e sicurezza nei luoghi dilavoro.

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Un ruolo delicato nel processo comunicativo aziendale, consideratala tipologia di dati trattati, è quello del medico competente, il qualeper effettuare una corretta informazione-formazione dei lavoratorideve saper padroneggiare tutti i meccanismi comunicativi, deveavere buone capacità relazionali soprattutto per saper stabilire unrapporto di fiducia con i lavoratori attraverso l’applicazione diidonee strategie comunicative con particolare riferimento aicontrolli sanitari e alle attività di formazione e informazione.

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Nell’ambito della prevenzione e della sicurezza sul lavoro è, comedetto, importante che la comunicazione, intesa come il passaggio diinformazioni tra più persone, sia efficace.

In particolare questa caratteristica di efficacia riguarda l’attività delmedico competente, la cui capacità di comunicare con il lavoratore èfondamentale per una adeguata applicazione e gestione dellasorveglianza sanitaria e della formazione-informazione in ambitoaziendale.

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Nel sottolineare l’importanza per il medico competente di averecapacità di stabilire una buona relazione con il lavoratore, spesso,tuttavia, viene sottovalutata la necessità di adoperare una buonacomunicazione, e ciò in genere determina effetti negativi sulladiffusione delle tematiche sulla sicurezza in azienda e anchesull’attività di sorveglianza sanitaria.

Attivare il processo comunicativo in ambienti non idonei, rumorosi onon adeguatamente illuminati, e magari in presenza di altre personeda ritenersi estranee il quel momento al contesto, o ancora insituazioni di disordine o in fretta, ebbene tutti questi aspetticostituiscono di fatto tutti elementi che possono disturbare eostacolare una comunicazione agevole ed efficace.

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Essendo la comunicazione un evento che richiede l’interazione traun soggetto mittente e un soggetto ricevente, per cui si sviluppasecondo un percorso attivo e bidirezionale, e considerando che ognimessaggio informativo può essere scisso in una parte “dicontenuto”, che riguarda il concetto e il significato dell’informazioneche si vuole trasmettere attraverso dati, parole, termini, notizie, e inuna parte “di forma”, vale a dire l’aspetto di relazione inteso comel’insieme delle modalità con cui il messaggio viene trasmesso,ebbene si è rilevato che l’aspetto relazionale è di fondamentaleimportanza in quanto contribuisce per il 90% sull’efficaciacomunicativa a fronte del contenuto che incide solo per il 10%all’effetto finale.

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Quanto detto vale per la comunicazione in generale, ma trovaimportante riscontro nell’ambito dell’attuazione delle misure diprevenzione e protezione per la sicurezza nei luoghi di lavoro, percui coinvolge tutte le figure interessate e in particolare, come detto,il medico competente, che ha necessità di “arricchire” le proprieanalisi e diagnosi, soprattutto per quanto concerne l’aspetto dellavisita medica del lavoratore, con elementi altresì importanti come iltono della voce, le espressioni mirate a mettere l’interlocutore aproprio agio, la gestualità, la mimica facciale e la scelta delle parole,tutti elementi che migliorano la comprensibilità del dato trasmesso,determinando così l’efficacia del processo comunicativo.

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E’ importante altresì capire la psicologia, la condizione emozionale elo stato d’animo dell’interlocutore, tenendo presente che, quindi, laqualità delle informazioni deve essere opportunamente modulata efornita secondo la sensibilità di chi ascolta: l’efficacia del processocomunicativo, infatti, dipende dal comportamento di entrambe leparti in causa, per cui la disponibilità al dialogo e all’ascolto è unelemento sicuramente apprezzato e capace di determinare unatteggiamento di apertura nel paziente, così come pure il fatto, daparte del medico, di “spiegare” quanto si sta facendo, il tuttoovviamente nei limiti deontologici imposti dalla professionalità edalla natura tecnica e scientifica degli argomenti, che rendono avolte incomprensibili certi discorsi di medicina a chi non è dellamateria.

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Una comunicazione adeguata ed efficace, quindi, serve altresì asuperare, molte volte, le difficoltà di comprensione e gli ostacoliinsiti nelle materie e nelle argomentazioni oggetto di discussione etrattazione, ostacoli dovuti chiaramente ad implicazioni che possonoessere di carattere tecnico (utilizzo di apposita terminologia, pernon parlare di sigle, codici, parametri scientifici, valori fisici, quantitànumeriche, etc.) e di carattere specialistico (come ad esempio inomi delle patologie mediche o i termini tipici della nomenclaturasanitaria) di fronte ai quali chi è destinatario dell’informazione(tipicamente il lavoratore) mostra evidenti segni di disagio e rifiutonell’atto dell’apprendimento, se quest’ultimo non viene agevolato efacilitato.

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E’ compito perciò del “mittente” predisporre le modalità affinché ilprocesso comunicativo abbia gli esiti previsti non solo in termini ditrasmissione dell’informazione ma anche in termini, diciamo così, diapprendimento dei contenuti.

In particolare, perciò, soprattutto il medico del lavoro nell’atto dicompiere la sorveglianza sanitaria deve “comunicare” la propriaprofessionalità e competenza, dotandosi ad esempio di un ambienteopportuno che funzioni da ambulatorio, e che sia igienicamenteadeguato e dotato delle apparecchiature e della strumentazionenecessarie.

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E’ opportuno fare luce, quindi, su alcuni suggerimenti pratici cheriguardano il medico competente, ma che possono essereestrapolati, con le dovute differenza, e applicati anche a tutti gli altri“attori” della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Al primo incontro il medico del lavoro (e quindi, in generale, la figurapreposta all’intervento di informazione-formazione) dovrebbecercare di guadagnare la fiducia del lavoratore presentandosi congentilezza e rispetto.

Altresì è importante che il linguaggio utilizzato sia, chiaro esemplice, adeguato all’età, all’educazione e al patrimonio culturaledel lavoratore e, per i lavoratori stranieri, al livello di comprensionedella lingua.

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Considerando il carattere di internazionalità che l’attuale mercatodel lavoro ha assunto e tenendo presente che le disposizionilegislative italiane in materia di salute e sicurezza nei luoghi dilavoro scaturiscono dalla necessità di conformarsi ad analoghenormative europee, oltre al fatto che il legislatore ritiene compiutal’azione di informazione-formazione quando ci sia anche la verificadell’apprendimento, appare evidente la necessità di renderedisponibili i contenuti in materia di salute e sicurezza nei luoghi dilavoro ai lavoratori stranieri, magari in lingua inglese, in virtùdell’internazionalità di tale lingua, o comunque nelle forme chesiano da questi, come detto, ben compresi.

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Ritornando ai suggerimenti pratici sulla “comunicazione” per ilmedico competente si può altresì affermare che: è opportuno chela visita si svolga in un ambiente curato e confortevole, con la giustailluminazione e privo di elementi di disturbo. In questo modo illavoratore avvertirà l’interesse del medico per i suoi problemi e avràminore difficoltà e reticenza a confidarsi.

È evidente che il medico deve conquistarsi la fiducia del lavoratore ein questo concorre anche la capacità di individuare e rimuovereeventuali fattori inibenti che determinino per il lavoratore difficoltàdi libera espressione e che ne rappresentino motivo di esserereticente.

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Durante la fase di anamnesi, vale a dire nell’attuare l’indagineconoscitiva sui precedenti fisiologici e patologici, individuali efamiliari, di un paziente, e che è finalizzata alla diagnosi, il medicodeve predisporre la raccolta di tali dati lasciando libero il lavoratoredi indicare eventuali malattie avute e conseguenti cure effettuate ointerventi a cui è stato sottoposto in passato, e di descrivere i propridisturbi attuali, esprimendo anche i propri punti di vista sulla causadel malessere. Ciò può agevolare la corretta interpretazione deidisturbi e costituire una base di partenza per le successive indagini.

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E’ evidente che in tale contesto descrittivo a cui il lavoratorepartecipa attivamente illustrando il proprio “status” sanitario, saràimportante da parte del medico anche la cura della gestualità:semplici gesti di compartecipazione, come ad esempio sorridere eacconsentire con il capo, ascoltare e guardare l’interlocutoremostrando la dovuta attenzione senza nel contempo fare altro odare l’impressione di distrarsi, serviranno a rassicurare il lavoratore,aiutandolo ad andare avanti nel racconto.Quando egli avrà concluso, il medico potrà cominciare a fare le sueosservazioni, definendo i problemi principali per poi approfondirel’indagine dal punto di vista diagnostico e terapeutico.

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Il passaggio alla successiva fase che riguarda la visita nel suo aspettodi contatto più diretto, vale a dire l’esame fisico, rappresenta unmomento altresì “delicato”, in cui l’indagine si avvale di controlli fattiattraverso apposita strumentazione ed è quindi diretta a rilevare lostato di salute “corrente” del lavoratore. In questo frangente ilmedico deve cercare di mantenere quel clima di confidenza e fiduciacreato durante l’anamnesi, continuando, durante lo svolgimentodell’intero esame clinico, a comunicare con sensibilità e rispetto, inmodo da tranquillizzare il paziente e renderlo più disponibile a“sottoporsi” alle varie analisi e misurazioni.

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A conclusione della visita il medico competente esprimerà le proprieconsiderazioni nel referto, cioè nella relazione che illustra i risultatidegli esami effettuati e in cui è riportato il quadro clinico emerso,esprimendo le proprie valutazioni sull’idoneità lavorativa e sullapresenza di eventuali limitazioni.

Nell’effettuare tali considerazioni, soprattutto al fine di comunicarecol paziente, il medico dovrà saper scegliere la terminologia adattaal lavoratore in quanto la forma e la scelta delle parole da usarepotrebbero avere effetti diversi, essendo influenzate dall’istruzione,dal contesto lavorativo e culturale e da altri fattori, tra i quali leaspettative e i desideri del dipendente, ma anche i retaggi culturali esociali, magari connessi al territorio e al contesto ambientale.

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La messa in opera durante i controlli sanitari di una strategia dicomunicazione adeguata e basata su un approccio comunicativosecondo le modalità precedentemente illustrate, può consentire lacreazione di un clima collaborativo da parte del lavoratore tale dafavorire relazioni molto positive tra medico del lavoro e lavoratori, infunzione di quelle che sono poi le finalità migliorative dal punto divista delle misure di prevenzione e protezione in materia di salute esicurezza nei luoghi di lavoro.Al contrario, una comunicazione non adeguata favorisce ladiffidenza dei lavoratori incrinando l’immagine e la professionalitàdel medico stesso e può costituire pertanto in generale motivo didisinteresse verso le problematiche della sicurezza, non avendoottenuto un positivo riscontro nei confronti delle proprie.

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E’ bene sottolineare che questo atteggiamento di diffidenza e“opposizione” dei lavoratori verso le problematiche sulla sicurezzalavoro, che può scaturire dall’impressione di non essere stato tenutonella giusta “considerazione” dal medico competente durante lavisita di sorveglianza sanitaria, in realtà dovuto ad una scarsa“comunicazione”, si riflette e assume gli stessi risvolti anche ingenerale, cioè quando il lavoratore avverte che le sue riflessioni oaspettative sulla sicurezza aziendale sono disattese senza tenerneconto e a volte senza darne spiegazione, da chi di dovere.

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Pertanto il lavoratore vive il “sistema sicurezza” non dal punto divista “collaborativo”, bensì come “impositivo”, perdendo così di vistal’obiettivo che è quello di migliorarne le condizioni di lavoro,tutelandone la salute e la sicurezza, ma intendendo tali disposizionicome ulteriori imposizioni da parte del datore di lavoro a cuisottostare, e questo atteggiamento scaturisce sempre, come detto,da una comunicazione inefficiente ed inefficace.

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L’attività di informazione-formazione in azienda costituisce uno deimomenti basilari per la comunicazione.L’attività di informazione-formazione ha come finalità perseguire econseguire il raggiungimento di obiettivi stabiliti considerando comepunti di partenza le necessità aziendali e quelle dei destinatari; lacomunicazione si pone come lo strumento affinché tale attivitàvenga svolta in maniera adeguata agli intendimenti previsti e ciòpermette un’ottimizzazione dei risultati in termini di organizzazionee produttività, perché un lavoratore consapevole che la suasicurezza è opportunamente tutelata, lavora anche meglio.Per quanto riguarda l’apprendimento, esso deve avere un’utilitàprincipalmente pratica, e pertanto necessita di esempi specifici edesercitazioni adeguate, e di eventuali fasi di addestramento.

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Nell’ambito dell’attività di informazione-formazione in azienda unodegli aspetti innovativi che si basa sull’utilizzo delle modernetecnologie internet è costituito dalla formazione on-line o FAD(formazione a distanza).Tale modalità ha comportato l’introduzione di nuove forme dicomunicazione, in quanto lo strumento utilizzato è il computer,quindi con tutte le potenzialità in termini di applicazioni emultimedialità che esso può offrire nel trattare l’informazione intutte le sue componenti, testo, immagini, animazioni, video, etc. enella capacità di archiviare e conservare tali informazioni, ma chegrazie ad internet consente di rendere tali informazioni disponibiliovunque e in qualsiasi momento, quindi indipendentemente dalledistanze geografiche e sempre in tempo reale.

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L’innovazione tecnologica derivante dall’uso di nuovi e modernisistemi e strumenti informatici, connessi alla comunicazione e allamultimedialità, rappresenta uno mezzo indispensabile di crescita edi sviluppo che deve essere adeguatamente sfruttato ed utilizzato.Internet e le reti di computer rappresentano dei veicoli e dei canalimediali le cui enormi potenzialità consentono di rendere realiscenari impensabili fino a qualche anno fa e che possono rivelarsiestremamente funzionali dal punto di vista di ciò che si vuole conessi attuare.A tale riguardo il Web e tutte le risorse disponibili su Internetdiventano non solo fonti per acquisire informazioni e conoscenze,ma anche potenti mezzi per inserire gli aspetti relativi alleinformazioni e alla conoscenza in un discorso prettamente mirato efinalizzato a compiti educativi e di apprendimento di contenuti enozioni attraverso la cosiddetta formazione a distanza.

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L’esigenza di avere supporti in grado di effettuare azioni diformazione e di informazione è sempre più sentita ed aumenta conun ritmo sempre più crescente, e questo in primis perché laformazione attualmente è l’elemento prioritario nel caratterizzare ilprofilo cognitivo di una persona e nel delinearne e garantirne laprofessionalità e l’operatività; non solo, ma considerando il ritmofrenetico con cui si svolge quotidianamente la vita di ogni persona,diventa sempre più grande la possibilità di poter erogare formazionein maniera rapida, completa ed efficace, come mai si è potuto fareper il passato e con strumenti completamente diversi ed avanzatirispetto a quelli utilizzati per il passato.

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La digitalizzazione dell’informazione ha radicalmente trasformato iveicoli destinati alla conservazione e alla trasmissione della cultura edel sapere, giacchè si è passati dall’utilizzo della carta a quello piùtecnologicamente avanzato e funzionale dei supporti informatici edel computer: la possibilità di racchiudere, ad esempio, un interocontenuto enciclopedico in un CD, con i vantaggi legati poi allamultimedialità delle applicazioni, rappresenta una realtà concretache nelle sue caratteristiche didattiche ha una valenza enorme, siain termini di spazio e tempo che in termini di diffusione e diapprendimento. E’ evidente che tale aspetto assume potenzialitàancora più grandi ed importanti nell’ambito di un discorso diformazione a distanza.

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Ebbene la FAD ha rivoluzionato anche gli aspetti, già comunquevalidi, legati ad un’attività di computer training, facendo “viaggiare”solo ed esclusivamente l’informazione e i suoi contenuti, senza lanecessità per i supporti informatici o per le persone di spostarsifisicamente.Dal punto di vista della formazione quanto detto consente perciò direndere disponibile un veicolo di comunicazione di straordinariaportata perché questo comporta all’utente di poter interagire equindi di porsi non più semplicemente come soggetto passivo eterminale di un determinato percorso formativo, ma come elementoattivo e propositivo, intergrato in un discorso di real time e diconfronto su scala planetaria.

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La vera rivoluzione della FAD è appunto questa, e cioè di poteracquisire informazioni, comunicare, formarsi, crescere e sapere,abbattendo le distanze geografiche e temporali, e stando magaricomodamente e tranquillamente seduti davanti al computer, magarianche nella propria abitazione.In particolare, per quanto riguarda la formazione, la FAD diventa lostrumento per poter sfruttare adeguatamente e costruttivamentetutte le innumerevoli risorse e proprietà messe a disposizione dallatecnologie delle reti di computer.

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La formazione a distanza, attraverso percorsi cognitivi e diapprendimento appositamente preparati e che possono prevedereanche la “presenza” on-line di un “tutor”, cioè di un esperto cheguida il discente nel processo di acquisizione della conoscenza,consente agli utenti di poter attingere tutto ciò che serve a definireed ampliare le proprie conoscenze e comunicare, attraverso servizie-mail, forum on-line, etc. per confrontarsi e partecipare in manieraintegrata ed interattiva.Questo significherebbe utilizzare un servizio per una tematica (laformazione) dai risvolti culturali e sociali, oggi come oggi,estremamente importanti, ed avviare un discorso di comunicazionealtresì interessante e veramente innovativo (anche perché latecnologia informatica attuale mette a disposizione i mezzi perpoterlo realizzare) quale è quello della formazione a distanza, contutti i vantaggi e i riscontri derivanti da tale situazione.

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La formazione a distanza diventa il mezzo per poter gestire quellache a tutti gli effetti si pone come una vera e propria attività“virtuale”, ma dai riscontri estremamente oggettivi e pratici.La formazione a distanza si pone come strumento di comunicazioneattraverso cui si potranno fornire servizi informativi e didattici miratie specifici per quanto concerne la tipologia di argomenti da trattare,e questo vale anche per le problematiche sulla salute e sicurezza neiluoghi di lavoro; il servizio, oltre alla modalità di erogazione di corsion-line, può essere chiaramente ampliato anche da elementiaggiuntivi, come ad esempio le funzioni di download, assistenza etutoring, forum on-line, comunicazione con gli utenti via e-mail,news group, videoconferenza, etc. Il tutto finalizzato a fornire, comegià detto, una formazione rapida, completa ed efficace.

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La comunicazione tramite FAD può essere “sincrona” o “asincrona”.

• Comunicazione sincrona:

la comunicazione è “sincrona” quando tutti gli interlocutori sonoconnessi e interagiscono in rete nello stesso momento, dialogando escambiandosi informazioni contemporaneamente, pur da ubicazionigeografiche diverse (come esempio di comunicazione sincrona sipossono considerare le chat e le videoconferenze).

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• Comunicazione asincrona:

la comunicazione è “asincrona” quando gli interlocutori non sonoconnessi in rete contemporaneamente, ma vi accedono in tempidiversi e possono comunque partecipare alla “comunità virtuale”,accedendo alle informazioni e scambiandosi messaggi quando lo siritiene opportuno (come esempio di comunicazione asincrona sipossono considerare il servizio classico di posta elettronica, l’e-learning, i news group e i forum on-line). E’ evidente che si potràscegliere l’una o l’altra forma di comunicazione, a seconda del modocon cui si vorrà fare informazione-formazione.

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La formazione a distanza è un veicolo attraverso cui l’utente potràsoddisfare le sue aspettative e necessità di acquisizione diconoscenza e aggiornamento attraverso una metodologia cheattualmente garantisce massimi livelli di modernità, efficienza,impatto con i tempi e con le esigenze della società, innovazione,efficacia, produttività, sviluppo, progresso.Inoltre tramite la FAD è possibile incentivare la nascita e la crescitadi tutta una serie di fasi operative connesse, aprendo scenari emargini di ampliamento e di potenzialità praticamente enormi, ecomunque ingestibili con qualsiasi altro strumento possibile.La formazione a distanza si presenta perciò come quel tipo di attivitàche, nell’ambito di un discorso di formazione, costituisce la via piùattuale e completa da percorre.

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E’ evidente che in ambito aziendale esiste una forte interazione tral’applicazione del “sistema sicurezza lavoro” e l’organizzazione, nelsenso che i cambiamenti dell’uno influiscono sull’altra e viceversa,ed entrambi evolvono in stati successivi anche e soprattutto aseguito dei cambiamenti provenienti dall’ ambiente esterno(aggiornamenti dovuti a nuove normative tecniche e di legge,introduzione di nuove tecnologie e processi produttivi, utilizzo dinuovi macchinari, riorganizzazione di risorse e di personale, etc.).

Pertanto, in tale interazione, la comunicazione riveste un ruolofondamentale per assicurare che tutti gli adeguamenti abbiano, inambito aziendale, la necessaria “visibilità”.

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Modello di interazione Organizzazione - Sistema Gestione Sicurezza

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O2O1

S1 S2 S3

Ambiente

Ambiente

Organizzazione

Sicurezza

Il ruolo della comunicazione

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La comunicazione:

• rende visibili le competenze distintive aziendali

• contribuisce alla crescita e alla diffusione della conoscenza

Attraverso una comunicazione efficiente ed efficace si miglioral'impresa nel suo complesso. La comunicazione contribuisce a crearevalore perché aumenta il patrimonio intangibile dell'impresa.

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La comunicazione è la capacità di trasferire un’idea, un messaggio,un concetto, un’informazione, un contenuto ed un valore da unsoggetto ad un destinatario.

I cambiamenti della società influiscono nelle scelte aziendali: lasempre più crescente attenzione verso le problematiche sulla tuteladella salute dei lavoratori, e la necessità di promuovere e diffonderela “cultura” della sicurezza nei luoghi di lavoro, impone l’attuazionedi un processo per cui, affinché questo avvenga e produca fruttiottimali, è necessario che l’impresa sia in grado di "ascoltare" esappia comunicare.

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• Ascoltare significa saper individuare i bisogni, per comprendere imutamenti e sentirsi coinvolti nella soluzione dei problemi diinteresse generale.

• Comunicare significa contribuire a migliorare la conoscenza, lacompetenza e la “cultura”, aumentandone efficienza ed efficacia egarantendo crescita e miglioramento.

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Una buona comunicazione volta all’informazione e alla formazionedei lavoratori in tema di promozione della salute e della sicurezzanei luoghi di lavoro è dunque un elemento importante permolteplici motivi:

• per l’introduzione sempre più massiccia di nuovi canali medialiintegrati ed interattivi, diversi e comunque innovativi rispetto aquelli tradizionali, per il trattamento e la diffusionedell’informazione;

• per il ruolo che la comunicazione può avere nel razionalizzare ilfunzionamento di strutture ed risorse, riducendo le inefficienze emigliorando le attività.