TEATRO SOCIALE – LA CASA DELLE...

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Assessorato alla Cultura e Spettacolo TEATRO SOCIALE – LA CASA DELLE ARTI Stagione 2012-2013 MOLTE FEDI SOTTO LO STESSO CIELO GIOCARTEATRO DANZA TEATRI CIVILI TEATRO VIVO NUOVA DRAMMATURGIA CIRCO-TEATRO NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA RADIO E TV A TEATRO I CANTIERI DI TEATRO COMMEDIA DELL’ARTE

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Assessorato alla Cultura e Spettacolo

TEATRO SOCIALE – LA CASA DELLE ARTIStagione 2012-2013

MOLTE FEDI SOTTO LO STESSO CIELO

GIOCARTEATRO

DANZA

TEATRI CIVILI

TEATRO VIVO

NUOVA DRAMMATURGIA

CIRCO-TEATRO

NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA

RADIO E TV A TEATRO

I CANTIERI DI TEATRO

COMMEDIA DELL’ARTE

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MOLTE FEDI SOTTO LO STESSO CIELOin collaborazione con ACLI Bergamo

MOLTE FEDI SOTTO LO STESSO CIELO è un ciclo di incontri promosso dalle ACLI, con il patrocinio del Comune di Bergamo. L’obiettivo del percorso è quello di imparare un alfabeto delle culture e delle religioni che attrezzi a vivere con responsabilità e discernimento la sfida epocale del mondo plurale a cui, inevitabilmente, saremo chiamati in un futuro non troppo lontano. La proposta è ambiziosa perché presuppone non solo incontri e dialoghi ad alto profilo, ma anche, in parallelo, percorsi di carattere storico-artistico, letture di testi delle grandi tradizioni religiose, ascolto di musiche, presentazioni di spettacoli, itinerari a piedi. All’interno della “Casa delle Arti” sono stati inseriti tre appuntamenti che ben evidenziano la natura dialettica e polivalente della Stagione: la testimonianza di Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, e due incontri-conferenza di confronto e approfondimento con Nando Pagnoncelli, Giovanni Floris, Valerio Massimo Manfredi e Giorgio Fornoni.

giovedì 20 settembre 2012, ore 20.45Teatro Donizetti

Sentinella quanto resta della notte? Responsabilità per essere uominiLectio Magistralis di Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose

Enzo Bianchi, monaco e scrittore italiano, è il fondatore e l’attuale priore della Comunità monastica di Bose. Dopo gli studi presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino, nel dicembre 1965 ha dato inizio alla sua esperienza di vita comunitaria, che oggi conta circa un’ottantina di membri, tra fratelli e sorelle di diverse nazionalità. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica. Nel 2000 l’Università degli Studi di Torino gli ha conferito la laurea ad honoris causa in Storia della Chiesa. È membro dell’Académie Internationale des Sciences Religieuses di Bruxelles e dell’International Council of Christians and Jews di Londra. È anche opinionista e recensore di alcuni tra i maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Avvenire, La Repubblica e anche della rivista Famiglia Cristiana. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il Padre Nostro. Spiegato da Enzo Bianchi, Perché pregare, come pregare, Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali. Dimensioni dello Spirito. Per Mondadori ha pubblicato Perché avete paura? Una lettura del Vangelo di Marco, e per la BUR Le vie della felicità. Gesù e le beatitudini. Nel 2011, insieme a Massimo Cacciari, ha curato per Il Mulino il volume Ama il prossimo tuo nella collana I comandamenti. Nel 2012 per le Edizioni San Paolo sono stati pubblicati Le tentazioni di Gesù Cristo e Una lotta per la vita, per Einaudi Ogni cosa alla sua stagione.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.Prenotazione obbligatoria a partire da giovedì 6 settembre.

giovedì 11 ottobre 2012, ore 20.45

Mappe per uscire dalla crisiDialogo tra Nando Pagnoncelli, ricercatore e presidente IPSOS, e Giovanni Floris, giornalista

Legami, crisi e futuro sono tematiche e questioni intorno alle quali il mondo del volontariato elabora quotidianamente pensieri e strategie, questioni che non sono di esclusiva pertinenza del volontariato, ma appartengono alla società tutta. Per questo il Centro Servizi Volontariato di Bergamo ha scelto di attivare una collaborazione con Molte fedi sotto lo stesso cielo per porre l’attenzione su tale questione e per aprire nuovi sguardi e prospettive. In questo senso il CSV di Bergamo ha scelto di sostenere e condividere nello specifico questa iniziativa per dar rilievo al valore aggiunto che il

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volontariato può assumere nell’affrontare la crisi e nel tentativo di delineare possibili strade per immaginare un nuovo scenario futuro.

Giovanni Floris è giornalista e scrittore italiano, noto al grande pubblico per la conduzione del talk-show d’attualità politica, economica e sociale Ballarò. Laureato in scienze politiche alla Luiss di Roma, ha collaborato con diverse riviste e giornali, tra cui L’Espresso, L’Avanti!, Il Messaggero. Nel 1996 è stato assunto dal Giornale Radio Rai, del quale è stato redattore economico, inviato anche all’estero e conduttore (GR del mattino, Radio anch’io e Baobab). Si trovava a New York l’11 settembre 2001 e successivamente è stato nominato corrispondente per la RAI dagli USA. È autore di diversi saggi, tra cui La fabbrica degli ignoranti (Rizzoli, 2008), Separati in patria (Rizzoli, 2009), Decapitati (Rizzoli, 2011).

Nando Pagnoncelli, inizia l’attività di ricercatore in Abacus dove nel 1990 assume la carica di direttore generale e nel 1992 di amministratore delegato. Nel 2004 entra in Ipsos Italia, assumendone la presidenza, diventando in seguito amministratore delegato di Ipsos Public Affairs. È consigliere di amministrazione di Pubblicità Progresso e vicepresedente del Cesvi. È membro del comitato scientifico di Comieco, di Symbola e della rivista ComPol. Dal 2004 insegna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ed è membro del nucleo di valutazione di ateneo dell’Università Cattolica di Milano. Dal 2009 è inoltre direttore scientifico del corso di Comunicazione Politica e Opinione pubblica presso l’Università degli Studi di Urbino. Nel 2009 è stato pubblicato il libro intervista con Mauro Broggi L’opinione degli italiani non è un’opinione per le Edizioni La Scuola.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.Prenotazione obbligatoria con obbligo ritiro biglietti a partire da giovedì 27 settembre.

martedì 13 novembre 2012, ore 20.45

Degli imperi e della loro fineDialogo tra Valerio Massimo Manfredi, scrittore, e Giorgio Fornoni, reporter

Giorgio Fornoni, giornalista italiano, reporter indipendente dal 1975, è autore di inchieste e reportage dalle prime linee dei conflitti nel mondo, nel corso dei quali ha intervistato personalità quali il subcomandante Marcos, portavoce dell’EZLN, il Dalai Lama, la giornalista Anna Politkovskaja, George Coyne, gesuita e direttore della Specola Vaticana, e i Nobel per la Pace Rigoberta Menchú e Monsignor Carlos Filipe Ximenes Belo, oltre a Shirin Ebadi e altre figure di primo piano della cultura mondiale. Collabora con il programma Report di Rai Tre. Ha scritto un libro dal titolo Ai confini del mondo. Il viaggio, le inchieste, la vita di un reporter non comune edito da Chiare Lettere nel 2010.

Valerio Massimo Manfredi è archeologo, scrittore e conduttore televisivo. Laureatosi in lettere classiche all’Università di Bologna, ha conseguito la specializzazione in Topografia del mondo antico all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Attualmente insegna Storia del territorio e della città antica presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, presso la sede di Ravenna. Ha pubblicato molti articoli e saggi e scritto opere di narrativa tradotte in tutto il mondo. Collabora come antichista con Il Messaggero, Panorama, Archeo, Focus e altre riviste del settore. Nel 1999 è stato votato “Man of the year” dall’American Biographical Institute. Ha condotto il programma televisivo Stargate-Linea di confine per la rete televisiva La7. Dal 2008, sempre su La7, conduce il programma di approfondimento storico Impero che analizza, attraverso i più antichi reperti archeologici, nascita, apogeo e decadenza degli antichi imperi. Sulla stessa rete ha partecipato al programma Tetris. Nel 2012 ha partecipato come collaboratore e inviato speciale alla trasmissione di Rai Tre E se domani. Tra i suoi ultimi libri, tutti editi da Mondadori, Archanes, con il quale ha vinto il Premio Scanno nel 2010, e nel 2011 Otel Bruni ed Eroi.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.Prenotazione obbligatoria con obbligo ritiro biglietti a partire da lunedì 29 ottobre.

Modalità di prenotazione:Da martedì 28 agosto a venerdì 7 settembre potranno prenotarsi solo i possessori della card, i circoli ACLI, i giovani under 25 (fino ai 24 anni compresi).

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Per tutti gli appuntamenti le prenotazioni si potranno effettuare a partire dal giorno indicato, dalle ore 8.00 on line e dalle ore 9.00 presso la sede ACLI di Bergamo (via San Bernardino 70/A, tel. 035 210284). Obbligo di ritiro dei biglietti presso la sede ACLI.Da quest’anno, per tutti gli eventi gratuiti, coloro che fossero in possesso della prenotazione dovranno presentarsi in sala entro l’orario di inizio stabilito. A partire da tale orario, solo qualora vi fossero posti rimasti liberi in sala, verrà reso possibile l’accesso anche a coloro che non fossero in possesso di prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a:ACLI - Sede provinciale di Bergamo, via San Bernardino 70/A, 24122 BergamoTel. 035 210284, Fax 035 [email protected]

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GIOCARTEATROin collaborazione con Pandemonium Teatro e Il Teatro Prova

La rassegna GIOCARTEATRO da vivere con la famiglia nasce dal sodalizio delle due compagnie organizzatrici, Il Teatro Prova e Pandemonium Teatro, con il comune obiettivo di offrire un cartellone ricco di novità e linguaggi artistici differenti, pensato per la famiglia e l’infanzia. Nei cinque anni dalla sua prima edizione, sede storica della manifestazione è stata il Teatro San Giorgio, dove alle produzioni delle compagnie organizzatrici si sono alternate le migliori proposte del Teatro Ragazzi italiano, che hanno arricchito il territorio di nuove esperienze artistiche e nuovi panorami culturali, i quali contengono sempre un implicito invito a spostare lo sguardo più avanti e allargarne le prospettive.Quest’anno la manifestazione avrà una programmazione “diffusa” che, vedendo nella Casa delle Arti un fecondo terreno di condivisione e accogliendone la proposta, trasferisce al Teatro Sociale appuntamenti domenicali, affiancati da laboratori ludico-creativi al termine di ogni spettacolo.

domenica 28 ottobre 2012, ore 16.30

Barbablù. Fiaba horror per ragazzi e adulti coraggiosiliberamente ispirato all’omonima fiaba di Charles Perrault

di e con Albino Bignaminiscene e luci Graziano Venturuzzo produzione Pandemonium Teatro

spettacolo selezionato da Regione Lombardia per “Festival Segnali”, dall’Ente Teatrale Italiano per il “Premio Stregagatto”,

dalla Regione Lombardia per “Altri Percorsi”

Un grande spettacolo per giocare con la paura e provare a sconfiggerla!La storia è quella classica di Perrault, l’autore che amava disegnare personaggi mostruosi, spaventosi ed entrare a piene mani dentro il mondo della paura (ma, come d’obbligo nella tradizione della Fiaba, proponendo finali lieti). In questo spettacolo è Albino Bignamini a fare la parte di Perrault e a condurre i bambini dentro la storia: si inizia con un giro per Parigi, a cavallo, per seguire il corteggiamento che Barbablù farà alla bella Maria, la sua futura sposa; e poi al castello maledetto dove si verificherà la tragedia.La storia si può raccontare in poche parole: Barbablù, ricco vedovo, chiede in sposa la giovane Maria, che accetta, nonostante il disgusto che la barba blu le suscita, abbacinata dalla spropositata ricchezza dell’uomo. Questa ricchezza è a completa disposizione della sposa, purché lei non apra una sola, misera porticina. Maria trasgredirà alla proibizione del marito, scatenandone la furia punitiva da cui solo in extremis sarà salvata.Grazie al potere evocativo della parola e della narrazione, i bambini “vedranno” con i propri occhi l’immenso pranzo che Barbablù offrirà a Maria e potranno ammirare le bellezze e le esagerate ricchezze del castello. Tutto si concretizzerà davanti ai loro occhi perché il teatro sa creare luoghi e spazi che non esistono e che solo la nostra immaginazione può fare vivere. E la magia di questo spettacolo è tutta qui, semplice ma fantasticamente forte.Alla fine di questa esperienza i bambini avranno fatto un percorso tra meraviglie e paure, rendendosi conto della paura che hanno provato (insieme anche a un bel po’ di risate!), ma anche della storia che li ha stregati e della paura che se ne sarà andata. Ai grandi resterà una domanda: ma chi è più cattivo, il perfido Barbablù o la traditrice e avida Maria? Età: da 6 anni

Biglietti: unico € 6,00

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domenica 18 novembre 2012, ore 16.30

Piccolo Asmodeoda Lilla Asmodeus di Ulf Stark

con Tiziano Ferrariadattamento teatrale Nicola Lusuardi, Fabrizio Montecchi

regia e scene Fabrizio Montecchidisegni Nicoletta Garioni

produzione Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di InnovazioneLilla Asmodeus, Ulf Stark © Colombine Teaterförlag – Stockholm

Sotto sotto, nelle viscere della terra, dove la luce del sole non arriva mai e dove i merli non cantano sugli alberi, abita Piccolo Asmodeus. Asmodeus è buono, troppo buono per poter vivere tranquillamente nel mondo dei Fuochi e dei Sospiri. Essere cattivo proprio non gli riesce e nemmeno gli interessa e questo, per la sua famiglia, è un grande problema. Per riparare a questo Asmodeus viene sottoposto ad una vera prova e mandato nel mondo della Luce e della Terra: “Dovrai convincere, entro questa sera, almeno una persona a darmi la sua anima!” gli dice il padre “Solo così dimostrerai di essere mio figlio”.Ignaro dell’uomo e delle sue abitudini, assolutamente inconsapevole di quello che lo aspetta, Asmodeus inizia così il suo strampalato viaggio sulla terra. Si trova coinvolto in una girandola di incontri di ogni tipo: una mucca, un prete, un maestro di scuola, un gregge di pecore, un gruppo di bambini, un panettiere. A ognuno di loro, con grande semplicità, Asmodeus ripete quanto insegnato dal padre: “Io posso offrirti qualunque cosa. Basta che tu mi prometta di dare via la tua anima.” Alla fine della sconvolgente giornata però, Asmodeus, incompreso, dileggiato, quando non addirittura maltrattato, si convince che non riuscirà mai in un compito che non sente per niente suo. Ed è in quel momento di grande solitudine e tristezza che incontra Kristina…Piccolo Asmodeus è una favola sul bene e sul male di Ulf Stark, uno dei più affermati scrittori contemporanei per ragazzi. Con sottile ironia ma anche con delicata poesia, con momenti di sana comicità ma anche con acuta problematicità, l’autore ci racconta, senza mai cadere in facili moralismi, di un novello Mefistofele alla ricerca del suo Faust.Età: da 5 anni

Biglietti: unico € 6,00

domenica 3 febbraio 2013, ore 16.30

Storie d’Acqua

regia Stefano Meccaideazione costumi e scene Stefano Facoetti

realizzazione costumi Marilena Buriniluci Dalibor Kuzmanic e Marco Raineri

con Chiara Carrara/Sara Piovanotto, Patrizia Geneletti e Sofia Liciniproduzione Il Teatro Prova

Azzurrina è una goccia d’acqua del mare che scopre con meraviglia di non essere solo una goccia. Può diventare vapore, fiocco di neve, oppure nebbia o brina: questa “cosa” che trasforma Azzurrina, lasciando che rimanga sempre se stessa, si chiama “ciclo dell’acqua”. È un viaggio pieno di avventure in cui Azzurrina incontra nuovi amici ed esplora luoghi mai visti prima.Senza fine.Sì, perché le storie di Azzurrina ricominciano quando finiscono, il suo viaggio, il ciclo dell’acqua, non ha un inizio e non ha una fine, è come un cerchio: ora è goccia, ora neve, ora nuvola, ora qualcos’altro, e poi di nuovo goccia, neve, nuvola… Ma il suo nome non cambia mai, resta sempre Azzurrina.Età: da 3 anni

Biglietti: unico € 6,00

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domenica 10 marzo 2013, ore 16.30

Io femmina, e tu?Breviario comico poetico sugli stereotipi di genere

di Fabrizio Cassanellicon Federico Raffaelli e Laura Rossi

regia Letizia Pardi e Francesca Pompeocollaborazione drammaturgica Francesca Talozzi

scene Fabrizio Cassanellirealizzazione scene Luigi Di Giorno

luci Maurizio Coronitecnico di scena Marco Bagnai

costumi Rosanna Montifoto di scena Ivo Raffaelli

illustrazione originale Lucia Scudeririprese video Lavinia Baroni

produzione La Città del Teatro

Un ring colorato, guantoni, sgabelli e asciugamani. Un maschio e una femmina. E una domanda: io femmina, e tu? Che sarebbe anche potuta essere: io maschio, e tu? Ma forse le femmine sono più curiose. O è uno stereotipo? Una coppia che si allena e, allenandosi, sperimenta energia, forza, sveltezza, furbizia, gioco e scherzo e con il mettersi alla prova cerca qualche risposta: uguali? Simili? Differenti? Ma che vuol dire? Che importanza ha? Nessuno vince, nessuno perde. Ma l’allenamento continua.Uno scambio continuo di ruoli e di corpi che scherzano, si travestono e condividono i ricordi dell’infanzia cercando di liberare i desideri di quando erano bambini. L’allenamento fisico diventa allenamento alla vita e soprattutto allenamento a capire quanto l’essere differenti sia ricchezza e fonte di relazioni rispettose e prive di sopruso. Scoprire il valore della differenza significa liberare le proprie personalità e rendersi consapevoli delle proprie specificità. Alla fine i protagonisti dello spettacolo capiranno di essere Laura e Federico in quanto tali e non perché appartenenti all’uno o all’altro sesso. Non è meglio essere maschi o femmine: l’importante è essere quello che si è.Ironia e poesia sono i mezzi con i quali Io femmina, e tu? si immerge, senza protezione, nel mondo degli stereotipi legati al genere e all’identità femminile e maschile. Che cosa va bene per un maschio? E che cosa per una femmina?Siamo certi che, invece, non vi sia un’altra strada che è quella della libertà dell’essere, in semplicità? I condizionamenti in base al ruolo assegnato all’uno o all’altro sesso cominciano molto presto. Già prima della nascita si inizia con il corredino rosa o celeste, si prosegue con giochi e giocattoli da maschi e da femmine, per arrivare poi alle scelte importanti nel campo degli studi e del lavoro. Con il risultato, spesso e volentieri, di educare ai modelli imposti piuttosto che alla libertà di espressione del sé.Lo spettacolo vuole, in modo benevolo, lanciare una sfida: ai grandi e ai piccoli. Quella di montare su un ring non per vincere ma per imparare ad affrontarsi e confrontarsi attraverso un gioco di continue scoperte e stupori.Età: da 7 anni

Biglietti: unico € 6,00

Tutti gli spettacoli saranno seguiti da un laboratorio ludico-ricreativo

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DANZAin collaborazione con

Pavlova International Ballet School & Company e CSC Anymore

Il Teatro Sociale di Bergamo, sia per le dimensioni, sia per il suo ampio palcoscenico e la buona acustica, permette la visione di uno spettacolo di danza in modo ottimale. Sulla base di tali premesse la rassegna di DANZA intende indagare le varie tecniche e i vari filoni del balletto, dal classico al moderno, al contemporaneo, per una programmazione coreutica sempre più vicina all’arte teatrale.A realizzare questa rassegna sono state chiamate compagnie che operano da anni a Bergamo con un approccio culturale molto cosmopolita, come testimoniato dai titoli in cartellone, dagli ospiti della rassegna e dalla consapevole disinvoltura con cui il programma attraversa moduli e stili complementari, all’insegna di una danza spettacolare e di qualità che non trascura nessun pubblico e nessuna generazione di appassionati. È lo specifico di questa arte universale che non ha bisogno di parola per esprimersi e che è capace di affascinare oltre le barriere dello spazio e del tempo. Bergamo ha, con questa rassegna, una nuova vetrina di danza, nella quale l’attrazione dello spettacolo si unisce al fascino della divulgazione e del coinvolgimento.

sabato 3 novembre 2012, ore 21.00

Pink Floyd Tribute

a cura di Pavlova International Ballet Companymusiche originali Pink Floyd

coreografie Svetlana Pavlova, Emanuele Tarchini – direzione artistica Svetlana Pavlovaproduzione Pavlova International Ballet Company

Ci sono attimi di caos che precedono la storia. Frammenti assenti nel presente e fondamentali per l’avvenire... Li abbiamo sempre conosciuti come Pink Floyd, eccellenti disorientatori ed eterni persuasori estetici. Chi conosce i Pink Floyd conosce la loro musica, chi conosce la loro musica conosce la storia della musica. Lo spettacolo sarà un percorso attraverso i loro suoni e la loro filosofia, esteticamente legato alla realtà a tal punto da esserne completamente dissociato. Una musica coinvolgente, associata alle coreografie proposte dai ballerini della Pavlova International Ballet Company, vi trasporterà in un’evoluzione cronologica senza fine rielaborando e riproponendo le sonorità floydiane e il loro stile di fare spettacolo; il tutto in un contenitore coreografico che denomina la creazione come opera e non come semplice intrattenimento.Tema caro, e praticamente continuativo nella produzione floydiana – anche se spesso espresso tra le righe – è il concetto dell’assenza/non-comunicazione. Lo spettacolo mostrerà una genesi partendo dall’oggi e arrivando al futuro, che in un ciclo di vita tornerà poi al passato. Ciò che è preistorico per noi, allora era futuro, e ciò che è futuroper noi sarà preistoria per chi ci rinascerà, ripetendosi all’infinito in un ciclo continuo e casuale. Elemento cardine nella musica dei Pink Floyd, che hanno utilizzato il caos e l’assenza per raggiungere una perfezione musicale ancora oggi all’avanguardia, soprattutto tra i giovani di ieri, di oggi e di domani, che condividono i gusti senza tempo di quel gruppo eterno che ha sconvolto ed evoluto la storia.

Biglietti: intero € 17,00 – ridotto € 15,00

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domenica 17 marzo 2013, ore 16.30

Boxville. Ballata di cartoneOmaggio ad Alwin Nikolais per il centenario della sua nascita (1910-2010)

coreografia Simona Buccimusiche Paki Zennaro

costumi Massimo Missiroli – luci Valerio Alfiericon Camilla Giani, Enrico L’Abbate e Carmelo Scarcella

produzione Compagnia Simona Bucci

Boxville è un lavoro fortemente ispirato, anche attraverso evidenti citazioni dei suoi lavori, alla poetica di Alwin Nikolais, uno dei capiscuola della danza del ‘900, in omaggio al suo genio d’artista e alla sua generosità di pedagogo, in occasione del centenario della sua nascita (1910-2010).Boxville è un luogo dell’immaginario, un mondo fatto di scatole; scatole grandi, piccole, piene, vuote; una città di scatole, una comunità che le vive e attraverso cui vive.Scatole che nella loro semplice presenza diventano elemento di fascino e sorpresa, diventano luogo dell’abitare, della trasformazione, evocando di volta in volta situazioni riconoscibili e riconducibili al vissuto di ognuno o astratte e immaginarie.Incontri, scontri, attrazioni, sfide, abitudini, il gruppo e il singolo, l’amicizia, il gioco, la natura, la realtà e il fantastico. Le scatole diventano strumento di trasformazione del corpo dei danzatori stessi, in un continuo gioco di ruolo di presenza, assenza e metamorfosi.Simona Bucci, già danzatrice solista della Alwin Nikolais Dance Company, Coordinatrice dell’Accademia Isola Danza La Biennale di Venezia e assistente di Carolyn Carlson, è direttore artistico della Compagnia Simona Bucci (sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dalla Regione Toscana) e responsabile pedagogico per la Nikolais-Louis Foundation for Dance di New York.

Biglietti: intero € 12,00 – ridotto under 12 € 6,00

sabato 13 aprile 2013, ore 21.00

Carmen Passionata

a cura di Pavlova International Ballet Companymusiche di Bizet

coreografie Svetlana Pavlova, Emanuele Tarchini – direzione artistica Svetlana Pavlovaproduzione Pavlova International Ballet School & Company

Carmen Passionata è ambientata nel sud della Spagna, tipica regione mediterranea abitata da un popolo focoso e allegro, con caratteri gitani. Il balletto è costruito sul personaggio di Carmen, una donna dal carattere sincero e passionale. Carmen non è una donna frivola, né una mangiatrice di uomini. È solo una donna onesta, che quando ama lo dice apertamente, e quando non ama lo dice altrettanto chiaramente. In altre parole, una donna libera. Possiede una tale idea di libertà al punto che preferirebbe morire piuttosto che esserne privata. Personaggio rappresentativo della Spagna, la spagnola per antonomasia, così definita per via del fisico e dell’abbigliamento, questa spagnola gitana, bellissima, calda e dall’umore instabile, così diretta e terrena, della quale gli uomini si innamorano, capaci di dare la vita per lei. Carmen, dalle altre donne odiata e venerata, capaci di darle la morte per gelosia. Nuovo modello femminile, volitivo, indipendente, conscio dei propri desideri. Carmen che porta in sé anche l’idea dell’ignoto, con tutte le attrattive e i timori che racchiude; ignoto che è comunque prudentemente frapposto anche quando a sedurre fatalmente non è una creatura immaginaria bensì una donna in carne e ossa. Sensualità e morte. Un crogiolo di ambiguità attraente e irresistibile che la danza rivela e allo stesso tempo sublima attraverso un linguaggio insieme descrittivo e metaforico. Tutta l’opera si svolge attorno a questo limite sottile tra l’eccitazione elettrica della festa e la tragedia.In questa versione di Carmen Passionata, il ballo è il protagonista assoluto; è ritmo, musica, movimento.

Biglietti: intero € 17,00 – ridotto € 15,00

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giovedì 16 maggio 2013, ore 21.30

Coppelialiberamente ispirato all’omonimo balletto del repertorio

drammaturgia, regia e coreografia Fabrizio Monteverdemusiche Léo Delibescostumi Santi Rinciari

luci Andrea Nareseinterpretato dall’organico di diciotto danzatori (nove coppie)

della Compagnia Junior BdT diretta da Cristina Bozzoliniproduzione Scuola del Balletto di Toscana – Compagnia Junior BdT

in collaborazione con Festival Danza Estate - XXV edizione

«C’è un angolo della mente che non riesce a razionalizzare la paura del diverso e di ciò che non conosciamo, mettendo in evidenza tutte le nostre paure, anche le più infantili. Il terrore di rimanere soli fa compiere tortuosi percorsi come in un racconto dell’orrore. Coppelia non è altro che il punto di partenza per un viaggio che ha come meta la ricerca dell’altro, ovvero, l’Amore. È solo con questo indispensabile ingrediente che il sangue e la vita riescono a fluire dentro ad un corpo e a dare un senso all’esistenza. La ricerca disperata di voler donare la vita è semplicemente la necessità di amare» (Fabrizio Monteverde).Con questa nuova creazione, nella settima stagione teatrale di ininterrotta attività della vivace e agguerrita formazione dello Junior BdT, sempre rinnovata, con giovani talenti tutti formatisi nella Scuola del BdT, Fabrizio Monteverde e Cristina Bozzolini riprendono un percorso di solidale e feconda collaborazione artistica, più che ventennale, cui si devono alcune delle produzioni e delle esperienze più qualificate della storia e della cronaca della danza italiana di questi ultimi decenni. Questa nuova Coppelia ne sarà testimonianza probante, nonché marchio di fabbrica di valori di eccellenza del “made in Italy”, anche nei panorami della produzione artistica di danza.

Biglietti: intero € 20,00 – ridotto € 15,00

giovedì 23 maggio 2013, ore 21.30

Dos à deux. 2ème acte

concezione, coreografia, messa in scena e scenografia Artur Ribeiro e André Curtimusiche Artur Ribeiro e André Curti

composizioni originali Fernando Motamaquillage Maria Adélia

con Guillaume Lepade e artista da definireproduzione Dos à deux

in collaborazione con Festival Danza Estate - XXV edizione

PRIMA NAZIONALE

Questa storia senza parole e i suoi personaggi, Didi e Gogo, si ispirano ad Aspettando Godot di Samuel Beckett: un’attesa senza fine in cui due clown lunatici vagano nello spazio con una poesia, un’intensità e una tenerezza rare.Soli in tutto il mondo, aspettano qualcuno che non verrà mai. E durante questo tempo sospeso, fanno giochi bizzarri, dispute infinite e ricongiungimenti, per cercare di riempire il silenzio e quello stesso spazio “così grande da poter cercare invano, così piccolo da impedire la fuga”.

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Questi soggetti non hanno età: i loro archetipi esistono e sono ancora eco nella nostra società moderna. Sono degli esclusi, degli stranieri, vivono dei propri sogni e dei propri ricordi di infanzia, come in fondo ogni essere umano. È un teatro del movimento, come amano definirlo, che non smette di stupirci per l’inventiva, la precisione e per il senso onirico.Nell’ambito del progetto “Groupe des 20” dell’Île de France che propone alle sue compagnie storiche una ricreazione dal loro repertorio teatrale, Dos à deux. 2ème act è una re-interpretazione dello spettacolo Dos à deux, la prima esibizione che ha dato il nome alla compagnia nel 1998: si tratta di una scommessa, di una dimostrazione della sua evoluzione, di una tappa di maturità. Grazie ad Artur Ribeiro e André Curti, brasiliani di origine ed entrambi dotati di un doppio percorso di attori e di danzatori, la compagnia, che ha sede a Parigi, dal 1998 è stata ospite in tutto il mondo (in oltre quaranta paesi), e ha superato le mille rappresentazioni. Tra i riconoscimenti, il premio “Adami du public du Festival Off d’Avignon” con lo spettacolo Saudade – Terres d’eau, (2005), il premio del “Festival Mindelact” di Capo Verde e il premio “Miglior spettacolo” al Kosovo International Festival (2005) con lo spettacolo Aux pieds de la lettre, e il premio del Teatro Shell in Brasile per la singolarità del linguaggio corporale per lo spettacolo Absence NY 2036 (2011).

Biglietti: intero € 17,00 – ridotto € 14,00

mercoledì 29 maggio 2013, ore 21.30

24. Route 2011 Danza e Disabilità

regia e coreografia Annalisa De Simoneproduzione Metropolis Dance Company

in collaborazione con Festival Danza Estate - XXV edizione

Un giorno come altri, un giorno qualunque. Ventiquattro ore condensate nello spazio bianco di un palco sgombro, per raccontare la normalità attraverso il corpo. I gesti dell’esperienza comune si perdono nel vigore della danza e disegnano una drammaturgia di necessità spicciole. Dormire, svegliarsi, mangiare, lavorare, cercarsi. Niente più. Ventiquattro ore per plasmare sulla scena il quotidiano, attraverso movimenti pieni e dinamici, ora intimi e pacati. La novella della banalità e della consuetudine. Ma nella surrealtà del palco anche ciò che è ordinario può non essere scontato.Route 2011 Danza e Disabilità nasce da un’idea della Professoressa Ornella Cerroni che dal 2000 cerca l’inclusione sociale delle persone diversamente abili nei progetti da lei promossi. Attraverso la danza, intesa come strumento di integrazione culturale fra disabili e non, si punta ad offrire l’opportunità di indagare le proprie capacità espressive, per ricercare e superare i perimetri reali delle proprie diversità. Il progetto vanta una forte efficacia educativa e culturale e si caratterizza per un accento di importante novità: è la prima volta che nella regione Abruzzo viene sviluppata un’iniziativa del genere. Alla luce del percorso svolto e della peculiarità indiscussa delle attività realizzate, l’Associazione L’Étoile si pone come obiettivo finale la nascita di una compagnia di Dance Ability che intende promuovere il progetto in scala nazionale e internazionale, valorizzandone l’anima sperimentale e di valenza sociale che lo caratterizza.

Biglietti: intero € 17,00 – ridotto € 14,00

giovedì 6 giugno 2013, ore 21.30

Esecuzioni. Duo d’assoli

di e con Michele Abbondanza e Antonella Bertoniregia Michele Abbondanza

collaborazione al progetto Tommaso Monzaluci Andrea Gentili

produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni

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in collaborazione con Festival Danza Estate - XXV edizione

«Doppia esecuzione di partiture coreografiche in parallelo, senza mediazione alla relazione, dalla massima lontananza possibile in venti metri quadrati fino alla configurazione di finali pietà lontane.Ognuno dei due interpreti segue il suo percorso nello spazio, nel tempo e nelle forme che assume a seconda degli stati d’animo che attraversa e che possono svilupparsi, regredire, ritornare ma anche sovrapporsi stratificandosi, creando quindi ancora nuove azioni come sommatoria di quelle precedenti. Nell’ignoranza dell’altro (utopico in venti metri quadrati), provando a restare sul proprio percorso, ben sapendo comunque di appartenere e rientrare nella stessa immagine. Nell’avvenire di queste due libere Esecuzioni, si percepisce un crescendo di considerazione reciproca, fino a quando i due sentieri solitari cominciano a incrociarsi, trovando inizialmente rari punti in comune e poi via via incontrandosi sempre più frequentemente; anche aggrappandosi, in questo naufragio comunicativo, l’uno all’altro come due naufraghi al legno della zattera, non per amore del legno ma per amore della propria salvezza e quindi di sé». (Michele Abbondanza)

Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni “poetiche” di Carolyn Carlson e lo studio e la pratica dello zen, arrivano a maturare un proprio linguaggio dando inizio a un forte sodalizio artistico nonché a un’unione didattica e scenica. La loro compagnia è sovvenzionata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Michele Abbondanza è cofondatore del gruppo Sosta Palmizi e insegnante alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.

Biglietti: intero € 17,00 – ridotto € 14,00

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TEATRI CIVILIin collaborazione con Il Teatro Prova e Erbamil

Novità inserita nel cartellone di quest’anno, la rassegna TEATRI CIVILI interroga le nostre coscienze sul disagio che caratterizza determinati aspetti della società contemporanea: dalle barriere dell’incomunicabilità e delle relazioni sociali al nichilismo alcolemico del sabato sera, dai traumi postumi delle guerre recenti e attuali alla spietata speculazione finanziaria nell’epoca postmoderna, passando per il triste primato delle sempre più giovani vittime della strada e dell’irresponsabilità.Un teatro di impegno civile che ponga interrogativi di senso e renda presente la percezione dei rischi che stiamo correndo nella frenesia dei nostri giorni e nell’inevitabile confronto generazionale. La rassegna si arricchisce di un laboratorio-spettacolo teatrale, curato da Erbamil, che affronti le molteplici possibilità, così come le annose mancanze, del vivere e dell’abitare la città contemporanea, là dove “civis” diviene progresso solidale, ecologia, sostenibilità ambientale, uso responsabile delle risorse, riqualificazione ragionata dell’abitare il tessuto urbano.

giovedì 8 novembre 2012, ore 21.00

Binge Drinking. Mondo liquido

di Renata Coluccini e Mario Bianchiregia Renata Colucciniscene Marco Muzzolon

disegno luci Marco Zennarocostumi Mirella Salvischiani

con Elisa Canfora, Dario De Falco e Stefano Panzeriproduzione Teatro del Buratto

La vita di quattro ragazzi è messa a nudo nella sua ritmata frammentarietà per descrivere una settimana consumata nell’attesa dello “sballo” del sabato sera.Gli episodi di vita familiare e scolastica si intersecano con momenti di relazione tra amici; alle loro voci si mescolano quelle degli insegnanti, dei genitori e del “barista” in un loop di finta comunicazione. I pensieri veri, quelli spesso nascosti, si rivelano solo al pubblico con cui i personaggi entrano in una relazione di confidenza.A partire da una situazione di attesa drammatica, viene ricostruito un periodo determinante nella vita di quattro ragazzi, un periodo che determinerà una presa di coscienza e quindi dei cambiamenti o delle perdite. Per crescere bisogna scegliere.Lo spettacolo affronta un disagio interiore che spinge i giovani “normali”, in maniera assolutamente trasversale rispetto alla società, a compiere scelte comportamentali spesso estreme che li portano all’abuso e in alcuni casi alla dipendenza dall’alcol. Il percorso di messa in scena nasce dall’incontro con alcuni testi, come L’età indecente di Marida Lombardo Pijola, L’epoca delle passioni tristi di Miguel Benasayag, Un milione di piccoli pezzi di James Frey, Cuore liquido di Zailckas Koren, che ci hanno spinto a un lavoro di ricerca sul campo e di confronto con giovani, adulti, genitori, medici, operatori incontrati nella fase di elaborazione del testo.Binge Drinking è una fotografia, o meglio un insieme di fotogrammi che susseguendosi formano uno spaccato di realtà. È un mondo in cui ragazzi e adulti, genitori, figli, insegnanti si urtano senza mai toccarsi veramente. È un insieme di situazioni ironicamente tragiche o tragicamente comiche che si rincorrono fino a deformarsi attraverso una lente liquida. È un mondo dove si abusa di lavoro, di denaro, di palestra, di sudore, di profumo e di alcol. E l’abuso di alcol da parte dei ragazzi non è un problema loro, ma il sintomo di una malattia che ci riguarda tutti.

Biglietti: intero € 6,00 – ridotto studenti € 2,00 (ingresso gratuito per i docenti)

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sabato 15 dicembre 2012, ore 21.00

Fratelli

di Carmelo Samonà, Michele Fiocchi, Remo Rostagno e Antonio Viganòregia e scene Antonio Viganò

con Michele Fiocchi e Antonio Viganòproduzione Teatro La Ribalta

Il gioco, forse, è la cosa più importante del mondo. I bambini hanno bisogno del gioco per crescere, gli adolescenti giocano per affacciarsi alla vita, gli adulti per provare a sognare a occhi aperti o, semplicemente, per comunicare.È proprio la necessità di comunicare che spinge due fratelli che vivono in un appartamento nel cuore di una città a inventare una serie di giochi, storie, gesti. Perché non si parlano? Si parlano, eccome. Ma la lingua di uno dei due sembra ingarbugliata. Egli ha un modo di fare e di comportarsi del tutto suo. È certo che non può essere lasciato solo, perché da solo non ce la farebbe. Egli ha bisogno del fratello sano e il fratello sano vuole aiutare il fratello malato. Farebbe di tutto per lui. Da tempo registra i suoi gesti, i suoi movimenti, le sue bizzarrie, perché non può sopportare l’idea che suo fratello possa nascondere linguaggi che egli non riesce a comprendere. Per aiutarlo non ha altra strada che tentare di scoprire la logica di ciò che fa e di ciò che dice. Non si rassegnerà mai, sarebbe un’offesa alla propria intelligenza. Del resto il loro rapporto è così stretto che anche lui, in fondo, ha bisogno del fratello malato. Ha scoperto, per esempio, che quando questi entra in una storia, sembra felice. E allora, via, a raccontare storie. Ma le storie, purtroppo, si interrompono, si spezzano, perdono il capo e la coda e allora si entra nel mondo delle piccole cose quotidiane, nelle certezze degli oggetti presenti. La vita nell’appartamento porta a stabilire delle relazioni che sembrano quasi piccoli rituali o, volendo, un gioco. Lo spettacolo racconta la storia del rapporto tra i due fratelli. Il linguaggio è semplice, poetico, intensamente emotivo: movimenti danzati, brani di storie conosciute, gesti come espressione di desideri e scambi di intenzioni. L’omonimo libro di Carmelo Samonà, Fratelli, ci ha spinti a compiere un viaggio nel mondo delle relazioni umane, ad esplorare zone non ancora conosciute ma che pure ci appartengono da sempre. Un viaggio sui sentieri che portano a cercare l’altro, il diverso, senza stancarci mai. A cercarlo, anche se ci sembra già di averlo trovato.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

giovedì 17 gennaio 2013, ore 21.00

Raccolti per strada

progetto e regia Pietro Arrigonicon Francesca Poliani e Walter Tiraboschi

video Alan e Paolo Poloniscenografie Marco Rossi

produzione Il Teatro Prova

Raccolti per strada è una lettura scenica che trae ispirazione da Raccolti per strada, involontarie esperienze automobilistiche di Mauro Foglia e Marco Bonari (Compagnia della Stampa, Brescia 2008). Al teatro, all’arte, alla fotografia, in quanto eccezionali strumenti di comunicazione, può essere senz’altro affidata la missione di far conoscere ai giovani, agli studenti, agli adulti, quali possano essere le conseguenze di comportamenti inadeguati alla guida di moto o autoveicoli: “I ragazzi devono capire presto cosa vuol dire guidare in sicurezza – scrivono Foglia e Bonari – perché è la prima conquista della propria indipendenza, ma devono anche sapere cosa comporta un uso scorretto del proprio mezzo”.Il progetto è ispirato dalla volontà di incidere, concretamente, a favore dell’educazione alla responsabilità e al rispetto, e punta all’obiettivo attraverso la testimonianza di chi ha vissuto il dramma-incidente con ogni sua conseguenza. Ripercorrendo alcuni fatti di cronaca recente, in scena si affronta l’inquietante fenomeno delle stragi sulle strade: i giovani, gli studenti ma anche gli adulti sono destinatari di un messaggio forte. Educare alla sicurezza stradale e al rispetto delle norme del Codice della strada significa trasmettere il senso della vita e del rispetto reciproco, strumenti per un futuro migliore. Un futuro in cui non si scrivano più pagine come quelle che la rappresentazione propone, come cifra di una realtà dura, disperante. È importante far tesoro delle testimonianze di chi alla sicurezza stradale ha dedicato

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la vita o di chi ogni giorno opera per salvare persone, condotte al rischio estremo da comportamenti negligenti e imprudenti. Fermare le stragi che troppo spesso si consumano sulle nostre strade è doveroso, e nel percorso di prevenzione ha grande rilievo l’ascolto del vissuto di chi è stato indelebilmente segnato da un incidente.È allo studio l’ipotesi di ampliare il progetto Raccolti per strada ad un target europeo, coinvolgendo gli studenti comunitari attraverso laboratori di scrittura, arte visiva, installazioni multimediali, performance teatrali, nella prospettiva di un evento che funzioni da “contenitore ideale ed emozionale” e da appropriata cornice per tutte le proposte creative dei giovani a riguardo di una tematica quotidianamente presente nelle loro vite.

Biglietti: intero € 6,00 – ridotto studenti € 2,00 (ingresso gratuito per i docenti)

lunedì 28 gennaio 2013, ore 21.00

Guerra

di Lars Noréntraduzione Annuska Palme Sanavio

regia Marinella Anaclerioscene Pino Pipoli – costumi Stefania Cempini – luci Pasquale Mari

con Bruno Armando, Antonella Attili, Pietro Faiella, Cristina Spina e Ornella Lorenzanoproduzione Compagnia del Sole con il sostegno produttivo Mittefest 2011 e Comune di Bari

Dopo ogni tempesta torna il sereno, così dopo ogni guerra, la tanto desiderata pace: Norén in Guerra racconta la storia di una famiglia, sopravvissuta a una guerra civile, che cerca di capire da dove e come ricominciare. Così nel corso della storia si mettono allo scoperto le ferite di una famiglia di sopravvissuti. Nel ventennale dell’inizio della guerra in Bosnia, la Anaclerio esplora l’opera di Norén. La speranza negli occhi della figlia più piccola è la forza di questa famiglia, la sua determinazione nel guardare al futuro ci incoraggia a credere che forse è possibile andare oltre. Forse è possibile riprendere a vivere. Anche dal punto più basso, dalla caduta più rovinosa ci si può alzare. Si può dimenticare, si può tornare a vivere!Norèn in Guerra ci parla della pace che segue la guerra. Tutto è per aria, tutto è già successo, nel senso che la guerra è finita. Almeno quella con le armi. La storia inizia in modo molto piano: una giornata qualsiasi di una famiglia sopravvissuta a una guerra civile (Bosnia? Kossovo? Cecenia?) che cerca di capire da dove e come ricominciare. Madre e due ragazzine, padre soldato che non dà notizie da due anni, azioni quotidiane. All’improvviso il padre non più atteso appare al cancello: ha perso la vista... Braccia al collo? Pianti di gioia? Niente di tutto questo... Lui chiede di suo fratello, lo dichiarano disperso, ma dopo poco appare e la donna gli fa cenno muto e disperato di andare ma quello rimane. Silenzioso e ostinato vaga intorno, e il perché si capirà poco a poco procedendo senz’appello in un viaggio ai confini dell’umano. Con la precisione di un entomologo, in Guerra Norén procede ad analizzare tutte le ferite aperte che queste persone portano come medaglie indelebili, facendole assurgere ad altezze tragiche, dove la cecità del reduce è forse il male minore. Danni collaterali, è la definizione laconica con cui si licenzia tutto ciò che resta e spesso non ha voce. Difficilmente interessa a qualcuno la pace che segue. Il carrozzone dei media è andato altrove. Eppure qualcosa di vitale è rimasto. Vitale e ostinata una luce brilla attraverso gli occhi e le parole della più piccola delle sorelle, che si erge sempre più definita nella sua determinazione al futuro, regalandoci un finale criptico eppure commovente e catartico.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

giovedì 28 febbraio 2013, ore 21.00

Finanza killer. Non con i nostri soldi

di Ercole Ongaro e Fabrizio De Giovanniregia Felice Cappa

allestimenti tecnici e scenografici Maria Chiara Di Marco – luci Eilel Ferreira

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con Fabrizio De Giovanniproduzione Itineraria Teatro

Il fenomeno della finanziarizzazione ha separato l’economia dalla realtà produttiva: i più alti profitti non li realizza chi produce beni e servizi, ma chi viaggia sulle rotte virtuali della speculazione finanziaria. Il potere finanziario è il vero dominatore del mondo.Una finanza senza legge detta legge, massacrando l’economia e la vita di miliardi di persone. Una finanza senza limiti detta limiti, imponendo agli Stati politiche di restrizione delle spese sociali e di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici. Una finanza senza etica detta politiche, per poter dominare incontrastata: scialando in spese militari e conflitti armati, mercificando ogni bene, impadronendosi di materie prime e risorse strategiche, moltiplicando i paradisi fiscali, alimentando il sistema finanziario ombra, facendo sponda ai sistemi mafiosi e criminali. Una finanza killer!Ma ci sono uomini e donne, comunità e popoli, che dicono «Non con i nostri soldi! Non in nostro nome!». Che resistono alla mercificazione, allo svuotamento delle relazioni, all’annullamento dei valori, alla deregolamentazione finalizzata al dominio. Che lavorano alla costruzione di un altro mondo possibile, di un’altra economia, di un’altra finanza: dove al centro stanno la natura e la persona, la preservazione delle risorse naturali e delle relazioni umane, i bisogni della società presente e delle generazioni future.Uno spettacolo per aiutarci a conoscere, a riflettere, ad assumere le nostre responsabilità, a prendere decisioni coerenti con i nostri ideali: uno spettacolo per dire no alla finanza predatrice e per sostenere una finanza etica, rispettosa della vita della natura e delle persone.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

ottobre 2012 – maggio 2013

Smart Green People. La città invisibileProgetto per uno spettacolo teatrale, ecologico e multimediale

realizzato e interpretato da studenti delle scuole superiori di Bergamo

Come sarà la città del futuro? O meglio, come vorremmo che fosse?Il progetto europeo delle Smart Cities invita le amministrazioni delle città di piccole e medie dimensioni a dotarsi di strumenti di comunicazione e organizzazione più efficienti, utilizzando al meglio le nuove opportunità offerte dalla tecnologia più avanzata, e valorizzando il risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili.In prospettiva avremo quindi delle città più “intelligenti” e più “verdi”, cioè più ecologiche, sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità della vita. Città che dovranno essere abitate, vissute, animate da cittadini altrettanto sensibili e attenti, perché lo sviluppo avvenga nel segno di un progresso solidale e civile, nel reciproco rispetto e nella consapevolezza della necessità di favorire il “bene comune” rispetto alle esigenze individuali.Saranno ovviamente le persone più giovani a ricoprire il ruolo dei protagonisti nell’evoluzione delle città del prossimo futuro. Su queste premesse abbiamo ideato un progetto dove il percorso di scrittura e messa in scena dello spettacolo si offre come occasione di confronto sulle idee, di stimolo a immaginare il futuro e soprattutto di sensibilizzazione sui comportamenti virtuosi, in termini di sostenibilità e qualità della vita, che sempre di più dovrebbero animare ogni nostra azione quotidiana.Perché il teatro? Perché da sempre il teatro è specchio della società che rappresenta, perché è insieme luogo di incontro e azione collettiva, frutto di esperienze parallele che mettono la persona e la collaborazione fra soggetti diversi al centro del proprio processo creativo. Un’opportunità offerta a un gruppo di studenti di diverse scuole superiori della città per inventare, scrivere, interpretare – con il supporto di esperienza offerto dagli attori di Erbamil e dal regista Fabio Comana, nell’ambito del Laboratorio delle Arti – un’opera artistica multidisciplinare, capace di coinvolgere la cittadinanza e stimolarne un costruttivo dibattito.

ESPERIENZA PRINCIPALE: allestimento dello spettacolo teatrale a cura del regista Fabio Comana e liberamente ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino.

ESPERIENZE PARALLELE: laboratorio di scenografia applicata al riutilizzo creativo dei rifiuti, laboratorio di illuminotecnica teatrale e fonti sostenibili, il Teatro Sociale come “teatro verde”, il teatro e il web.

Per informazioni:Fabio Comana – Teatro ErbamilTel. 035573876 - 347 7336567E-mail [email protected]

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TEATRO VIVOin collaborazione con

TTB Teatro Tascabile Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche

Voci di dentro: Teatro Vivo nella Casa delle Arti

La rassegna prende il nome dalla XV edizione de Il Teatro Vivo, progetto di Alti Studi teatrali che quest’anno affronterà il tema dell’uso della voce a teatro. Nel corso del Novecento, sono stati numerosi i mezzi di cui gli uomini di teatro si sono serviti per rompere le convenzioni del testo e della rappresentazione: lo spazio, il movimento, la musica, più raramente il testo stesso (si pensi a Pirandello e a Beckett). Tuttavia, meno nota è l’importanza rivestita in proposito dalla voce e dalle molteplici, ricchissime sperimentazioni che l’hanno riguardata. Tre figure di rilievo del panorama teatrale contemporaneo indagheranno alcuni dei possibili universi della “voce che danza” negli spazi di Casa delle Arti, in due differenti serate: il primo appuntamento è con Sonia Bergamasco in Esse di Salomé, liberamente tratto da frammenti dell’Erodiade di Stéphane Mallarmé; la seconda serata, intitolata Caleidoscopio d’Oriente, si compone di due spettacoli che vedranno susseguirsi in scena il concerto di canto dhrupad di Amelia Cuni e lo spettacolo di teatro classico indiano in stile Kathak di Madhu Natraj (India).La rassegna, ideata dal TTB Teatro Tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche, è parte della XV edizione de Il Teatro Vivo (27 ottobre – 20 dicembre 2012), progetto che include anche altri spettacoli, spettacoli-dimostrazioni, masterclass, incontri con studiosi, laboratori teatrali e film, realizzati con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, della Fondazione della Comunità Bergamasca e della Fondazione ASM e con la collaborazione di GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Spazio Polaresco – Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo, Lab80, Biblioteca Caversazzi (Associazione Amici delle Mura). Una sinergia di interessi e luoghi che ha consentito di ampliare notevolmente la proposta culturale rispetto alle edizioni precedenti, trasformando Il Teatro Vivo in un vero e proprio microfestival della cultura teatrale per la città di Bergamo.

venerdì 16 novembre 2012, ore 21.00

Esse di SaloméTeatro sonoro da Mallarmé

liberamente tratto da frammenti dell’Erodiade di Stéphane Mallarmédi Sonia Bergamasco e Francesco Giomi

traduzione Cosimo Ortestacon Sonia Bergamasco

produzione Tempo Reale

Ironia, seduzione e disincanto sono interpretati dal corpo/voce di Sonia Bergamasco in un’azione teatrale dal titolo Esse di Salomé, una produzione del centro Tempo Reale di Firenze che in live electronics deforma, amplifica, decostruisce la voce, giocando con una mitica figura femminile, Salomé, uno dei personaggi più ambigui e affascinanti della letteratura. Vestita quasi solo di lunghissimi capelli biondi, Sonia Bergamasco recita frammenti liberamente tratti dall’Erodiade di Mallarmé, un testo dove protagonista è il linguaggio nella sua forma persuasiva, parole nuove, anche nella loro grafia etimologica, termini evocativi che creano risonanze, impressioni, analogie e molteplicità di significati. Da qui il testo per una ricerca teatrale su voce ed elettronica, a cui Sonia (musicista oltre che attrice, da sempre attenta alla ricerca sulla vocalità e all’esperienza sulle tecnologie del suono di Tempo Reale) si è prestata con entusiasmo. Il progetto, scritto

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insieme a Francesco Giomi che l’ha prodotto per l’edizione 2009 del Festival Tempo Reale (di cui è direttore), è stato portato fino a Mosca.

Sonia Bergamasco, attrice tra le più apprezzate del panorama italiano, ha lavorato in teatro con registi come Giorgio Strehler, Glauco Mauri e Carmelo Bene; nel cinema, con autori come Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Marco Tullio Giordana e Liliana Cavani. Musicista di rara sensibilità, Sonia Bergamasco è particolarmente attenta alle esperienze di ricerca sulla vocalità che l’hanno portata a collaborazioni musicali di grande spessore come quelle con il compositore Azio Corghi. «La voce di Sonia – dice Giuseppe Bertolucci, uno dei suoi maggiori estimatori oltre che regista di alcuni suoi film – non è una scelta, è una necessità, un destino biologico».Tempo Reale, centro di ricerca, produzione e didattica musicale, fondato da Luciano Berio a Firenze nel 1987 è oggi un punto di riferimento per la ricerca, la produzione e la formazione nel campo delle nuove tecnologie musicali e della musica elettronica.

Biglietti: unico € 8,00

venerdì 7 dicembre 2012, ore 21.00

Caleidoscopio d’OrienteUn concerto e uno spettacolo di danza

di e con Amelia Cuni, Werner Durand, Madhu Natraj

Dhvani: i canti dell’India mitica risuonano nel presente senza confiniConcerto di canto dhrupad con Amelia Cuni (voce, Italia), Werner Durand (strumenti a fiato autocostruiti, ney persiano, delay digitali e sound-design, Germania), Federico Sanesi (tabla, Italia).Il canto dhrupad è tradizione mistica e rituale fiorita nei templi dell’India del nord nel XIV secolo e poi divenuta musica di corte. Dhvani in sanscrito significa risonanza, riverbero, un aspetto dell’esperienza del suono che da numerosi anni impegna Amelia Cuni e Werner Durand in uno stimolante processo di ricerca ed elaborazione. Insieme, esplorano un territorio di frontiera fra Oriente e Occidente, tradizione e sperimentazione. Il patrimonio di conoscenze della cultura musicale indiana a cui la voce di Amelia Cuni attinge si confronta e integra con il lavoro di ricerca che ha portato Werner Durand a costruire strumenti a fiato ad hoc suonati con l’uso di delay digitali. Oltre ai lavori in duo, il concerto include composizioni di Amelia Cuni in stile dhrupad su testi mistici originali italiani e latini e arrangiamenti di Werner Durand per gli strumenti da lui stesso costruiti.

Amelia Cuni ha vissuto e studiato musica e danza in India per un decennio. In Europa collabora con artisti di estrazione diversa, fra i quali David Toop, Terry Riley e C.C. Hennix. È una delle pochissime voci femminili nel campo del dhrupad, ha iniziato numerosi progetti sia nell’ambito tradizionale che sperimentale, da ultimo l’interpretazione dei raga micro tonali (solo 58-Song Books, 1970) di John Cage presentata in numerosi festival in Europa e Stati Uniti, inclusa la Biennale Musica di Venezia.Werner Durand ha studiato sassofono a Parigi e musica indiana e iraniana a Berlino. Ha al suo attivo diverse realizzazioni e partecipazioni discografiche.Federico Sanesi ha indagato l’integrazione di diverse culture e linguaggi musicali ed extra-musicali. Nel 1980 incomincia lo studio delle Tabla con il maestro Sankha Chatterjee (Rabindra Bharati University e I.I.M.C. a Berlino e Venezia) e con il maestro KP Anilkumar (Kalakshetra Academy, Madras).

Angikam Katha Vachak, la danza dei cantastorie Teatro classico indiano stile Kathak con Madhu Natraj (India). Kathak è lo stile di danza classica del Nord dell’India. La parola Kathak deriva dalla radice sanscrita Katha, “racconto”, “storia”. Una casta di cantastorie, i kathakas, si esibivano nei recinti dei templi e nelle piazze di villaggi recitando storie e unendovi la loro mimica, gesti e semplici movimenti danzati. Con l’avvento dell’impero Moghul i Kathak furono invitati alle corti musulmane, sviluppando e accentuando il carattere di intrattenimento e di “a solo” virtuosistico della danza, che si contraddistingue per il suo famosissimo e prodigioso gioco dei piedi a cui si aggiungono i giri ritmici dei tihai, eseguiti in fine di sequenza con piroette vertiginose, i famosi chakkars, in numero multiplo di tre, chiusi di colpo con una posa finale di completa immobilità.

Madhu Natraj, performer, coreografa, insegnante e organizzatrice culturale, è fondatrice e direttrice della Stem Natya Danza Kampni a Bangalore (India). Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Mohan Khokar Award (2012) e il Bismillah

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Khan Yuva Puraskar della Sangeet Natak Akademi. Si è formata in danza contemporanea a New York con Karen Potter presso il Jose Limon Centre; al ritorno in patria ha fondato la Natya Stem Danza Kampni, oggi considerata una delle migliori compagnie di danza contemporanea in India, con cui ha presentato i suoi spettacoli in India, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Emirati Arabi Uniti, Sud Est asiatico, Europa e Stati Uniti.

Biglietti: unico € 8,00

Mini-abbonamento: acquistando entrambi i biglietti entro la data del 16 novembre si avrà diritto ad uno sconto di 3 euro sul totale: € 13,00 anziché € 16,00

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NUOVA DRAMMATURGIAin collaborazione con Araucaima Teater

Percorsi del teatro contemporaneo, teatro dell’oggi, scritto da autori viventi e messo in scena con la volontà di contribuire alla costruzione del nuovo panorama teatrale italiano. Teatro di ricerca non ancorato ai modelli ereditati, in qualche modo accademici, mai scontato, nemmeno quando un titolo cita espressamente Flaubert, ma teatro come linguaggio che diviene sfida al presente, la migliore delle espressioni che ci rappresenti, adeguata a ciò che siamo, alle nostre solitudini, al nostro limite. Senza giudizi e senza retorica. Talvolta senza speranza, senza l’agognato “happy end”.Frutto di contaminazioni di genere, dove il teatro si fonde con il cinema e con la progettualità sociale, come nel caso di D.R.I., o dove la musica diviene la marcia funebre delle nostre solitudini, della nostra incomunicabilità, della routine alienante e meccanizzata, come in Atto finale – Flaubert. Chiude la rassegna Angelica, che affronta, tra l’altro, l’attualissima e cronica vacuità del mezzo televisivo nella sua applicazione sistematica “al ribasso” della nostra intelligenza.Occasioni del confronto, affinché non si perda l’abitudine di porre domande sul senso, ancor prima di trovare delle risposte.

martedì 18 dicembre 2012, ore 21.00

D.R.I.

di Araucaima Teater

Lo spettacolo è frutto di un percorso triennale che durante il primo anno (2010) ha visto la compagnia impegnata in laboratori con ospiti del Nuovo Albergo Popolare e del dormitorio Bonomelli; durante il secondo anno (2011) ha dato vita alla produzione del film-documentario Tra i quali in collaborazione con Lab80 e che prevede per il 2012 la produzione di uno spettacolo teatrale al cui centro sia il tema dei freaks.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

giovedì 10 gennaio 2013, ore 21.00

Atto finale – Flaubert

dal romanzo Bouvard e Pécuchet di Gustave Flaubertregia Mario Perrotta

musiche eseguite dal vivo da Mario Arcaricon Mario Perrotta, Lorenzo Ansaloni e Paola Roscioli

produzione Teatro dell’Argine

«Se non moriva l’autore, magari la scriveva ancora ‘sta bestia di vita e ci faceva murire a tutt’e due. Invece ci tocca vivere».«Pare proprio di sì: ci tocca vivere. Soprattutto ai due protagonisti di questo nuovo spettacolo, abbandonati lì da Flaubert che muore prima di compiere l’opera. Dal romanzo incompiuto dell’autore francese ho tratto questa profonda e ridicolissima solitudine dei due uomini che, pur essendo in due, sono soli. Due impiegati parigini che nella mia riscrittura si trasformano in due uomini del nostro tempo che, chiusi volontariamente in uno spazio non meglio identificato, tentano l’impresa impossibile: affrontare e risolvere il dolore esistenziale che li assedia studiando e indagando il web alla ricerca di soluzioni, in una vorticosa ascesa verso il ridicolo involontario. Sperimentano tutto ciò

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che possono per ritrovarsi, ogni volta, con un nulla in mano. E quel nulla gli ricorda continuamente la loro solitudine, la loro impotenza davanti alla vita. Mancheranno ogni occasione, compreso il suicidio, trovandosi costretti a vivere con l’unica certezza di essere soli. Soli come siamo tutti noi, in mezzo a milioni di persone, chiusi in casa per paura del vicino, per paura che possa rivolgerci la parola o chiederci un favore. Soli davanti alla vita che ci tocca di vivere.Dopo lo scontro frontale del Misantropo tra individuo e società e dopo il disastro sociale de I Cavalieri – Aristofane cabaret, ecco l’Uomo, solo di fronte a se stesso nel titanico sforzo di esserci, più ridicolo che mai.Chiudo così la mia trilogia, nella quale ho indagato le mie idiosincrasie e le mie paure di fronte a un modello sociale, quello occidentale, in fase “bizantina”, in caduta libera verso la sua disgregazione. E poche risposte ho trovato e molte domande nuove sono sorte da questa indagine. L’unica consolazione è che, come sempre, arriverà un nuovo “rinascimento”. Spero di esserci». (Mario Perrotta)

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

martedì 5 marzo 2012, ore 21.00

Angelica

uno spettacolo di e con Andrea Cosentinoregia Andrea Virgilio Franceschi

collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena Valentina Giacchettiproduzione Pierfrancesco Pisani

in collaborazione con Infinito srl, Progetti Dadaumpa e Litta Produzioni

«Questo spettacolo conclude un dittico: L’asino albino era uno spettacolo sul tempo che passa, Angelica è un lavoro sulla morte. Non è previsto un seguito. Comunque. Entrambi sono un tentativo di parlare del presente. A chi c’è. Accettando fino in fondo ciò che il teatro è: un monumento effimero.Come al solito non c’è storia. Ogni tentativo di abbozzarne una sfiora la retorica e scivola nel ridicolo. C’è semmai – come e più del solito – il gusto di smontare le storie. Ne L’asino albino raccontavo uno spettacolo, l’impossibilità del suo farsi che scivolava in una epifania derisoria e tragica, in una apparizione invisibile per eccesso di luce. In Angelica tento di entrare nei meccanismi stessi della mitopoiesi, prendendo a pretesto una sua manifestazione degradata: il mondo delle fiction televisive.Ci sono dunque degli ingredienti, dei brandelli di dialoghi e situazioni abbozzate. Una troupe che sceglie di girare uno sceneggiato televisivo in una casa di un quartiere popolare romano; un’attrice – Angelica appunto – che continua a recitare la propria morte, fino allo sfinimento. Ciò che si ripete in teatro ci fa ridere. Non c’è storia. Ma c’è una concessione al bisogno di tirare avanti. Una trama. Ed è quella dello sceneggiato ricostruito in scena senza ausili tecnologici, ma utilizzando la cornice vuota di ciò che fu un televisore, e parrucche e primi piani e piani interi e bambole e pezzi di oggetti e dettagli di corpi. Si tratta innanzitutto di mimare con la povertà di mezzi scenici la povertà di un linguaggio. Farsi doppio parodico del linguaggio standardizzato del racconto televisivo». (Andrea Cosentino)

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

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CIRCO-TEATROin collaborazione con Ambaradan

La parola “circo” è un’etichetta che si può applicare su vari contenitori. In origine, essa era per lo più utilizzata per indicare uno spazio, un contenitore di arti e artisti dalle più svariate espressioni, accomunati dalla ricerca di un’eccellenza, dal virtuosismo, ma anche dall’immediatezza del linguaggio. Nel corso dei secoli le discipline circensi hanno seguito un cammino alquanto eterogeneo. Le nuove tendenze, basate sull’intreccio di modalità comunicative, hanno portato a concepire le arti circensi in una nuova ottica, sempre meno legata allo chapiteau e aperta a nuove esplorazioni. La rassegna CIRCO-TEATRO intende muoversi allo scopo di conoscere gli elementi di qualità di questa rinnovata forma d’arte performativa che, essendo per sua natura multidisciplinare, contiene al suo interno diversi percorsi, tra teatro-circo contemporaneo, giocoleria e clownerie.Forte di una crescente popolarità in Europa, ma oggi anche in Italia, il colorato mix di strumenti espressivi rappresentati dal teatro-circo trova quest’anno nel programma della Casa delle Arti un’importante ulteriore vetrina bergamasca, offrendo a tutti l’opportunità di studiare, scomporre e ricomporre le componenti di questa ibridazione e capirne meglio i meccanismi, le potenzialità, il fascino. Il teatro-circo come virtuosismo ludico, dove la purezza dell’abilità tecnica si mescola al trucco pastoso e marcato della più autentica tradizione circense, al comico che diviene arte, al gioco che diviene vita.

sabato 22 dicembre 2012, ore 21.00

Casa dolce casaTeatro acrobatico dell’Europa dell’Est

uno spettacolo di Marcello Chiarenza e Alessandro Serenamusiche Carlo Cialdo Capelli

con Carlo Maria Rossi, István Berkes, Daniel Romila, Alberto Fontanella, Attila Fábián, Evgeny Shinkarenko, Nikolay Karyachkin, Alexander Tolokonnikov, Kirill Katorgin

produzione Karakasa Circus, Circo e Dintorni e Accademia Perdutain collaborazione con Magyar Cirkusmuverszetert, Ocelot e Comune di Bagnacavallo

con il sostegno di Mirabilia e Funambolika

Le discipline dell’acrobazia si mescolano a quelle del teatro di figura con l’utilizzo di componenti scenografiche che si materializzano come per magia davanti agli occhi degli spettatori partendo da sgangherato materiale di recupero. I corpi, l’acrobazia, il virtuosismo del corpo umano sono i linguaggi che raccontano la capacità di superare i limiti più estremi.Uno spettacolo sgangherato. Una discarica di uomini e cose. Un angolo poco “ordinato” del mondo per gli scarti della società. Circondati dai frastuoni della metropoli sopravvivono “senzacasa” equilibristi e comici che si accontentano di avere come tetto il cielo. Un lampo, un tuono, una pioggia di lacrime. Una folata di vento intona melodie e gli abbandonati del mondo ricostruiscono la dolce casa nel mondo. Gli oggetti dimenticati ritornano a parlare. I corpi stanchi si elevano in salti acrobatici. Scale di corpi sulla musica potente. Nell’euforia danzante la gioia di vivere sale.Casa Dolce Casa nasce in seno al progetto Homeless. The wandering of the circus con il sostegno della Commissione Europea, Bando Cultura 2007-2013. Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica – Circo della Pace 2011/2012 Bagnacavallo.«Uno show tutto da ridere e da seguire con gli occhi spalancati e con il naso spesso all’insù». (Corriere della Sera)«Un messaggio di pace e di speranza che culmina nell’applauso, coinvolto, lungo ed entusiasta, di tutto il pubblico che sembra finalmente riunire gli artisti-senza casa alla società». (Settesere)

Biglietti: intero € 12,00 – ridotto € 10,00

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venerdì 28 dicembre 2012, ore 21.00

Linge sale – Panni sporchiUn uomo. Una donna. E una bici.

regia Fiorenza Guidimusiche David Murray

disegno luci Valério Alfiericon Damiano Fumagalli e Alice Roma

produzione Compagnia Rasoterra

Lui e lei sono piccoli e grandi.Sono insieme bambini e adulti.Saggi e folli. Teneri e violenti.Lei e lui sono animali intelligenti o piccoli orsacchiotti chiusi in una gabbia. Lui e lei sono esseri sensuali, innocenti, complici e disinibiti nel loro gioco eterno. Lei e lui sono in un bosco, in casa, in una strada senza uscita o in un cerchio che si ripete e si proietta dal ricordo e da una solitudine che li fa cani randagi. Insieme al gioco, al riso e alle difficoltà del vivere, c’è un’eredità da smaltire legata alle ombre del passato.Il risultato è un affascinante affresco di situazioni, in un groviglio di dolcezza e crudeltà disarmanti.Un gioco pazzo e sensuale in un mondo che sta per finire.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

6 gennaio 2013, ore 16.30

Circo Polenta

di e con Lorenzo Baronchelli, Pierangelo Frugnoli, Ettore Giuradei, Massimiliano Maccarinellicollaborazione registica Carlo Rossi

musiche originali Pierangelo Frugnoliproduzione Ambaradan & Compagnie Envol Distratto

Primo, Mansueto, Bortolo e Cherubino, figli di Isolina e Arturo Togne, nascono a Pumenengo, piccolo paesino tra le terre bresciane e bergamasche. La loro piccola casa è situata proprio al confine, tanto che le loro camere da letto si trovano in province separate. Assunti nell’impresa edile di famiglia sin dalla tenera età, le loro giornate scorrono noiosamente tra casa e cantiere, dove lavorano incessantemente. Ma la monotonia delle loro vite è destinata a finire presto... In paese è arrivato il Circo! Accorsi a vedere lo spettacolo, i giovani vengono sedotti dall’esibizione e dal fascino di quattro bellissime trapeziste. Presi dall’entusiasmo, i quattro fratelli mollano l’impresa famigliare e si buttano nello sfavillante mondo dello spettacolo viaggiante! Si uniscono così al misterioso Circo Bobosky, ignari della spiacevole sorpresa che li attende... Dopo sei mesi di estenuante tournée, ricoprendo le più umili mansioni, una mattina si risvegliano nello sconosciuto paesino ucraino di Zlatopol’ abbandonati a loro stessi. Soli e senza un soldo, i quattro non si perdono d’animo. Decisi a tornare al paese d’origine, mettono a frutto la loro esperienza e avviano una nuova impresa: armati di cazzuola, badile e carriola, ecco a voi il Circo Polenta!Esprimendosi in un “grammelot” padano internazionale (ossia incomprensibile ovunque...) i quattro fratelli propongono una serie di improbabili numeri circensi riuscendovi sempre a modo loro. In ogni azione svelano una maniera di essere un po’ naïf, mostrando quel tanto di provincialità per via dell’accento marcato e dei modi di fare un po’ rustici. Uno spettacolo di moderna clownerie divertente e accattivante in cui il linguaggio teatrale si mischia con le arti di strada: giocoleria, acrobatica, clownerie e musica dal vivo.

Biglietti: unico € 6,00

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NUOVE TECNOLOGIE IN SCENAin collaborazione con Residenza Teatrale InItinere

La rapidità di sviluppo del settore tecnologico e la sua sempre maggiore accessibilità hanno fatto sì che si sviluppasse, negli ultimi anni, un tipo di produzione teatrale sempre più connessa all’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali. La rassegna NUOVE TECNOLOGIE IN SCENA accoglie queste proposte e si dipana, dunque, sulla linea di quelle programmazioni europee sempre più attente allo sviluppo di linguaggi basati sulla tecnologia e di testi riletti con l’ausilio di supporti scenici multimediali, quali la videoproiezione, l’elaborazione dell’immagine live, il motion tracking, spingendosi volentieri verso la frontiera dell’interazione del supporto multimediale con l’azione scenica, in un’elaborazione realtime al servizio dell’artista.In questa terza edizione della rassegna, ospitiamo lo spettacolo Gobo. Digital Glossary, dove la tecnologia visiva è a totale servizio dell’immaginazione creatrice, senza rinnegare la grande e originaria genialità della tradizione teatrale russa, di cui la compagnia è testimone. Si aggiunge una performance multimediale di Michele Cremaschi, già curatore di un workshop specifico, attore e pioniere a Bergamo delle nuove tecnologie portate in scena, realizzate con le applicazioni dei nuovi strumenti dell’illusionismo informatico.

domenica 13 gennaio 2013, ore 11.00, ore 15.00, ore 16.30Sala del Carmine del TTB

O Rigami O LogrammiPerformance digitale per attore e pepper ghost

con Michele CremaschiInteraction design di Recipient.cc

scene digitali degli studenti della Libera Accademia di Belle Arti di Bresciacollaborazione di Silvio Motta e Diego Bernini

Spettacolo della rassegna “Palco dei Colli” organizzata dalla Residenza Teatrale InItinere con il patrocinio del Parco dei Colli di Bergamo

Una performance per esplorare l’utilizzo di un vecchio trucco teatrale dei primi dell’Ottocento, il “pepper ghost”, tramite il quale era ed è possibile materializzare sul palco “fantasmi” – che oggi chiameremmo “ologrammi”. Il tutto sarà messo al servizio di moderne tecniche di “motion tracking”, sistemi digitali per il rilevamento del movimento degli attori sulla scena. Enormi ritagli di “carta digitale” saranno manipolati in un grande quanto effimero origami virtuale. Un viaggio dove reale e fantasia si confondono fino a rendersi indistinguibili.Età: da 8 anni

Ingresso gratuito

sabato 16 febbraio 2013, ore 21.00

Gobo. Digital Glossaryproduzione Akhe Engineering Theatre

«Sessanta minuti di caos... non una semplice carrellata di piacevoli trovate visive, ma molto, molto di più» così scrive il prestigioso quotidiano britannico The Guardian a proposito dell’ultimo lavoro di Akhe Engeneering Theatre, Gobo.

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Digital Glossay, un salto senza rete nella tecnologia, nella chimica, nel mondo della scienza che sperimenta con il supporto dell’immaginazione. In uno spazio scenico ingombro di oggetti si susseguono diciassette vignette su maxischermo nel tentativo di definire l’identità dell’eroe dei nostri giorni, Gobo. Intanto sulla scena due artisti-ingegneri attivano meccanismi curiosi dalle trovate geniali, semplici e assurdi ma capaci di riproporci il reale attraverso impensabili punti di vista che lo deformano, lo ingrandiscono, lo moltiplicano, il tutto in costante divenire. Ma la caratteristica che rende unico il lavoro di Akhe è la capacità di muoversi ai confini tra avanguardia e tradizione, senza rinunciare all’impronta forte della cultura russa.Nato nel 1989 dai tre fondatori Maksim Isaev, Pavel Semtchenko, Vadim Vasiliev, Akhe Engeneering Theatre ha da subito lavorato nel terreno sperimentale del cinema, del teatro visuale e di ombre, ottenendo grande successo in numerosi festival russi ed europei. A Teatro Europeo nel 2005 ha riscosso grande apprezzamento con White Cabin; è ospite tra i più amati e presenti nel corso delle ultime edizioni del London Mime Festival. Akhe ha anche lavorato in collaborazione con diversi artisti, da Slava Polunin ai Derevo, da Lantaaren a Toihaus. Il gruppo ha maturato una poetica di totale coinvolgimento nel lavoro scenico: crea e allestisce il set della scena, realizza il disegno luci, i filmati e le immagini proiettate.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

EVENTI COLLEGATI

sabato 22 e domenica 23 settembre 2012Sede del Parco dei Colli – Ex Monastero di Valmarina

Workshop: Unity 3D per la scena teatralea cura di Michele Cremaschi, Residenza Teatrale InItinere

Un workshop incentrato sull’utilizzo di Unity 3D con l’aggiunta di una panoramica sull’interazione tra SW e riconoscimento della presenza dei corpi in scena o sul palco. Unity 3D è un tool abitualmente utilizzato per creare videogiochi; qui verrà messo al servizio della scena teatrale, per la creazione di scenografie virtuali che possano interagire con la presenza – reale! – degli attori. Verranno introdotte le tecniche di capturing con i vari tool e software opensource esistenti e verrà approfondito l’utilizzo di Unity 3D e delle sue funzionalità principali (luci, oggetti, texture, timeline, programmazione, etc.). Si sperimenteranno diversi strumenti di input per l’analisi del movimento dell’attore sul palco, tra cui camere a infrarossi e non, e la kinect.Scopo del workshop è quello di avvicinare attori e informatici alla comprensione, all’utilizzo e alla sperimentazione delle nuove possibilità che nascono dall’interazione tra tecnologie ed espressione umana, al fine di creare un alto livello di compartecipazione uomo-macchina-spettatore.

Specifiche tecniche: è richiesto l’utilizzo di un computer portatile completo di programma Unity 3D, scaricabile gratuitamente al link http://unity3d.com/unity/download/

22 e 23 settembre 2012, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00

Sede del workshop:Residenza InItinere a Bergamoex Monastero di Valmarinavia Valmarina 25, Bergamo

Per informazioni sul contenuto del workshop: Davide Rambaldi, [email protected]

Per informazioni e iscrizioni al workshop: Michele Cremaschi, [email protected], 3202992681, http://michelecremaschi.it

Per iscrizioni: compilare il form all’indirizzo http://tinyurl.com/workshopunity3d

Costo del workshop: € 80,00 comprensivi di quota associativa (studenti € 60,00)

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RADIO E TV A TEATROin collaborazione con Rai Radio2 e Rai Radio3

La radio e la televisione hanno avuto, sin dai loro esordi, rapporti alterni con il teatro. Sono serviti da un lato a diffonderlo (come dimenticare le leggendarie riprese televisive delle commedie di Eduardo o di altri grandi del Teatro Italiano?), dall’altro hanno fornito, la televisione in particolare, un’alternativa di intrattenimento e, di conseguenza, sono diventati inevitabilmente dei concorrenti del Teatro. La Casa delle Arti, nell’era di Internet, che rende ormai dei “classici” anche Radio e Tv, percorre il cammino al contrario e, insieme alla RAI, porta i protagonisti della radio, le trasmissioni cult e i volti noti della TV sul suo palcoscenico ottocentesco, quello del Teatro Sociale. Una nuova e insolita alleanza tra hardware e software dell’intrattenimento culturale, nei primi anni di un secolo che vedrà la modernità intrecciarsi sempre più spesso con quello che oggi viene chiamato vintage, cioè la classicità. La radio e la televisione come intrattenimento primario, ma anche la possibilità della diretta radiofonica di uno spettacolo, nel caso di Anima errante, che consenta un’amplificazione pura del teatro, dove l’etere diviene teatro di parola in tutte le sue sfumature più sottili.

giovedì 7 marzo 2013

Anima errantein diretta radiofonica su Rai Radio3,

all’interno della trasmissione Il teatro di Radio3, condotta da Antonio Audino

di Roberto Cavosiregia Carmelo Rificiscene Daniele Spisa

costumi Margherita Baldonicon Maddalena Crippa, Francesco Colella, Francesca Mària,

Raffaella Tagliabue, Stefania Medri, Carlotta Viscovoproduzione TieffeTeatro, Proxima Res,

Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato e Festival dello Spirito di Varese

1976. È estate. A Seveso un guasto alla ciminiera di una fabbrica di profumi causa la fuoriuscita di una grande nube di diossina, sostanza estremamente tossica, ustionante, cancerogena e teratogena, che veniva usata in Vietnam per le bombe al napalm.Sara è una donna di Seveso, è felicemente sposata e aspetta un figlio. Quella nube cambia la sua vita. Nessuno, nel 1976, conosceva esattamente quali fossero le conseguenze della diossina per il feto. Dal Vietnam arrivavano solo poche, imprecise e allarmanti notizie di gravissime malformazioni genetiche. A Seveso adulti e bambini vengono ricoverati in ospedale con gravi forme di cloracne. Il paese viene fatto evacuare. Sara, non ottenendo risposte dalla scienza, si rivolge alla Beata Vergine pregandola di venirle in soccorso. Sara vorrebbe che Maria scendesse dal cielo per aiutarla. E Maria acconsente, ma le propone uno scambio. «Se il tuo fardello è troppo pesante – le dice – lo prenderò io e tu prenderai il mio». Sara, pensando che si sarebbe assisa tra gli angeli in trono, accetta lo scambio. Ma la sua felicità dura poco e nei panni di Maria si trova sul Golgota davanti a suo figlio in croce. Ancora davanti a un figlio che lei non è in grado di difendere. Anima errante è il tentativo di trovare il “disegno” di una madre assoluta, di una madre nel tempo e attraverso il tempo. È il percorso tortuoso e difficile di tutte le donne, di tutte le madri che in questo mondo fatto di violenza e sopraffazione non sono in grado di difendere il loro stesso figlio. La loro Anima errante è destinata a soffrire nell’impotenza, come quella di Maria che non ha potuto nulla per suo figlio in Croce. L’ultimo quadro è un quadro assoluto: rappresenta le madri di ogni epoca salite su un Golgota comune, le madri dei desaparecidos, le madri dei condannati nei campi di sterminio, le madri delle morti bianche, le madri…

Biglietti: intero € 18,70 – ridotto € 14,30

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martedì 9 aprile 2013, ore 21.00

Ottovolante Live

programma a cura di Cristiana Merliautori Paolo Gisonna, Marco Terenzi e David Lubrano

redazione Corrado Santini e Francesca Rodinòregia Savino Bonito

presentatori Dario Ballantini e Savino Zabaproduzione Rai Radio2

I live show di Ottovolante sono diventati un appuntamento imperdibile per gli appassionati della comicità e per gli stessi artisti. Ottovolante è un perfetto mix di musica e cabaret, che alterna in modo veloce e ritmato divertentissimi sketch comici con la grande musica di Radio2. Negli anni Ottovolante ha continuato a sperimentare nuovi modi di far ridere alla radio… Ha dato ai grandi comici la possibilità di inventare senza costrizioni e ha scoperto e lanciato un numero impressionante di talenti.

Ingresso gratuito su prenotazione al numero 035.4160601/2/3 entro venerdì 5 aprile 2013.

giovedì 11 aprile 2013, ore 21.00

Tête à Tête. Passioni stonate

scritto da Giovanna Graselezione musicale e musiche originali Alessandro Nidi

con Veronica Pivetti (voce) e Alessandro Nidi (pianoforte)produzione Parmaconcerti

Non sparate sul pianista, non è colpa sua!Le uniche note stonate in questo concerto le ha messe l’amore.Che vengano da un postribolo, dal Paradiso, da un vicolo oscuro, dallo splendore hollywoodiano, da un letto sfatto o dal cabaret milanese, le passioni stonate di questo Tête à Tête raccontano tutte la stessa cosa: i guai del cuore.Parole cantate, strofe parlate, sentimenti bisbigliati, arringhe appassionate sono gli ingredienti di questa conversazione musicale sull’amore durante la quale si ride e si piange al ritmo di baci e ceffoni.Amore? Odio? Da Biancaneve a Kurt Weill, da Jannacci a Doris Day, passando per via Broletto (al numero 34...), con l’aggiunta di qualche grammo di romanità spalmata tra Gershwin e Nilla Pizzi, il dissonante pasticcio amoroso è completo.Tête à Tête... Passioni stonate... è un luogo in cui l’amore imperversa fra monologhi minuscoli e canzoni scapigliate.E qui, cuore fa rima con furore.

Biglietti: intero € 12,00 – ridotto € 10,00

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I CANTIERI DI TEATROIl Meeting, l’Assemblea

sabato 11 e domenica 12 maggio 2013

La Casa delle Arti e il Laboratorio delle Arti chiamano a raccolta protagonisti del Teatro italiano, e non, per raccontare linguaggi e meccanismi del Teatro, in un meeting di due giorni destinato agli operatori e alle giovani generazioni che vogliono avvicinarsi al Teatro.Una serie di lezioni-conferenza sull’uso dello spazio, del corpo, che si spinge fino alla danza, della voce e in generale sull’arte del Teatro e sulla sua capacità di raccontare, emozionare, far riflettere. Una narrazione affidata alla parola e a esempi pratici.L’appuntamento diventa anche un momento di confronto e denuncia delle difficili condizioni in cui versa il mondo dello spettacolo dal vivo attraverso un convegno che trova spazio nella due giorni, dal titolo “Un pacchetto sviluppo per evitare la rottamazione dello spettacolo dal vivo”. Gli atti del convegno verranno trasmessi a tutti i mezzi di comunicazione competenti.Sono previsti appuntamenti di conoscenza reciproca, confronto e un open call tra i giovani, gli invitati e i relatori. Alle lezioni/performance sono invitati: Gabriele Vacis, Umberto Orsini, Marco Baliani, Fabrizio Gifuni, Paolo Bonacelli, Ottavia Piccolo, Peter Stein.All’Assemblea sono invitati come relatori: Antonio Audino, Renato Palazzi, Felice Cappa, Velia Papa, Maddalena Crippa, Renata Rapetti, Marco Bernardi, Gigi Cristoforetti. A questi si aggiungeranno docenti, critici, operatori teatrali del territorio.

La manifestazione, totalmente gratuita, sarà così strutturata:

sabato 11 maggio 2013ore 10.00 Apertura dei lavori ore 11.00 Lezione – conferenza di Umberto Orsini ore 14.30 Proiezione del documentario A colloquio con Giorgio Albertazziore 15.00 Lezione – conferenza di Ottavia Piccolo ore 16.30 Lezione – conferenza di Paolo Bonacelliore 18.00 Lezione – conferenza di Gabriele Vacisore 19.30 Omaggio a Giulio Bosetti, attore bergamasco (audiovisivo)ore 21.30 Marco Baliani e il teatro civile (prologo e breve spettacolo)

domenica 12 maggio 2013ore 10.30 Assemblea: “Un pacchetto sviluppo per evitare la rottamazione dello spettacolo dal vivo”ore 14.30 Proiezione di un documentario dedicato a Carmelo Beneore 15.00 Lezione – conferenza di Fabrizio Gifuni ore 16.30 Lezione – conferenza di Peter Stein ore 18.30 Interazione tra i relatori presenti e il pubblico ore 21.30 Open call “Laboratorio delle Arti di Bergamo” ad attori e aspiranti attori. Spazio aperto gestito dai componenti di “Casa delle Arti”

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COMMEDIA DELL’ARTEin collaborazione con Antiche Maschere dell’Arte Associazione

Bergamo e il suo territorio vantano quella tradizionale forma d’arte di cultura popolare caratterizzata dalla lingua bergamasca tipica dei servitori e dei popolani, che diventò un genere riconosciuto in tutto il mondo, la Commedia dell’Arte. Il tipo del Bergamasco si impone come necessario nel teatro dell’Arte attraverso la figura dello Zanni (diminutivo dialettale di Gianni), in un linguaggio prezioso per un teatro dalle tinte marcate: l’uso della lingua bergamasca presenta una ricchezza espressiva che ben si presta al genere burlesco, nel quale si annovera la maschera di Arlecchino. La ricchezza della lingua nel Cinquecento-Seicento trova una grande fucina di varianti e contaminazioni con altri linguaggi da parte dei comici dell’arte che ogni giorno la sperimentano direttamente con il pubblico, in un plurilinguismo che «suole dare gran divertimento nelle comedie».La rassegna COMMEDIA DELL’ARTE offre allo spettatore un viaggio attraverso le forme del teatro “all’improvviso”: La pazzia di Isabella, canovaccio italiano messo in scena da una compagnia francese con una regia squisitamente italiana, è espressione ancora fortemente attuale di quel legame profondo che la Commedia dell’Arte ha stretto tra i due Paesi, nei quali ebbe grande fortuna.

sabato 25 maggio 2013, ore 21.00

La pazzia di Isabelladi Flaminio Scala

regia Carlo Bosomaschere Stefano Perocco di Meduna

direzione musicale Sinda Elatripantomima Elena Serra

scherma artistica Florence Leguycoreografia Nelly Quette

con Emilien Audibert, Rym Bourezg, Emanuele Contadini, Elise Ghienne, Marie Giros, Issam Kadichi, Thibault Kizirian, Simon Lapierre,

Davide Lazzaretto, Laurie-Anne Macé, Clovis Rampantproduzione AIDAS, Académie Internationale des Arts du Spectacle – Parigi

Sceneggiatura originale scritta da Flaminio Scala e messa in scena dai Comici Gelosi nel 1589 a Firenze in occasione del matrimonio di Cristina di Lorena e del Gran Duca di Toscana Ferdinando I, e ispirata al Trattato sulla follia di Girolamo Fracastoro del XVI secolo, La pazzia di Isabella è una delle maggiori opere del grande autore veneziano, nella quale si mescolano Oriente e Occidente, commedia e tragedia, ragione e follia, in un vortice di avvenimenti e di colpi di scena degni della più grande tradizione della Commedia dell’Arte. Destinato a celebrare l’unione tra la Toscana e la Lorena, La pazzia di Isabella ha contribuito alla fama dei Comici Gelosi, già sotto la protezione di Caterina de’ Medici in Francia e in Europa.Il testo, nell’adattamento attuale di Carlo Boso e Cesare Molinari, è stato rappresentato per la prima volta in epoca moderna nel 1988 al Royal Festival Hall di Londra dal Teatro Tag di Venezia, che l’ha portato in tournée in Europa, in Oriente e in America. Ripreso nel 1997 dalla Compagnie du Mystère Bouffe, La pazzia di Isabella è oggi alla terza edizione. Protagonisti di questo allestimento sono i giovani artisti dell’Académie Internationale des Arts du Spectacle, impegnati nella riproposizione di questo capolavoro del Rinascimento europeo che ha reso famosa la Commedia dell’Arte nel mondo.

Biglietti: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

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EVENTI COLLEGATI

maggio 2013luogo da definire

Atelier internazionale

La Commedia dell’Arte e il Laboratorio delle Arti chiamano l’Europa attraverso un convegno sull’arte e sul nuovo Teatro Popolare. Si metteranno a confronto relatori provenienti dal territorio nazionale, da Francia e Spagna. Verranno ascoltate le testimonianze e le esperienze di docenti delle Università belghe e francesi.