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TEAM

2016SERIES 2017

TEAM

Alla prossima… Bobcat ‘Tough Jobs’

Le pale Bobcat ruggiscono in azione: raccogliendo i detriti dalla demolizione Mentre il MINI ESCAVATORE mette k.o. il vecchio calcestruzzo con un sol colpo. il SOLLEVATORE TELESCOPICO sistema i nuovi componenti in posizione. Mai vista una costruzione così rapida e sicura − Bobcat è davvero impressionante!

Bobcat è una società del gruppo Doosan. Doosan è un leader globale nel settore delle macchine edili e movimento terra, delle soluzioni per l’acqua e l’energia, dei motori e dell’ingegneria, che da oltre un secolo serve con orgoglio i suoi clienti e le comunità. | Bobcat e il logo Bobcat sono marchi registrati di Bobcat Company negli Stati Uniti e in altri paesi. ©2017 Bobcat Company. Tutti i diritti riservati.

Un nuovo luminoso giorno in città

Ma questo lavoro è così grande e complesso...

Sistemeremo questo disordine & faremo spazio per le nuove costruzioni in pochissimo tempo!

Qui in cantiere stiamo costruendo il futuro

Meglio chiamare il Team Bobcat!

OTTIMO LAVORO DI SQUADRA!

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ONSITELIFT - marzo-aprile 20172

SOMMARIO

C apoversoeditrice

Direttore responsabileLuigi Zaffagnini – [email protected]

Direttore editoriale Ettore Zanatta – [email protected]

Responsabile di redazione Lorenzo Zacchetti – [email protected] commercialeLuisa Casazza – [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali

Ufficio amministrazioneRoberta Fabbri – [email protected]. 0545 967722

Ufficio abbonamentiTel. 0545 967722 E-mail: [email protected]

Abbonamenti Italia: euro 30,00 (IVA compresa)Other countries: euro 42,00 (IVA compresa)

StampaMDM - Forlì

PeriodicitàSono previsti 5 numeri/anno

RegistrazioneRegistrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl

ONSITE LIFT Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 748017 Conselice (RA)Tel. 0545 [email protected] www.capoversoeditrice.it

ResponsabilitàLa riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE LIFT”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire sen-za autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubbli-cati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srlsen-za preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

In copertina: Haulotte Italia

6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia

ATTUALITÀ

16 Mercato Avanti con cautela di Gianni Gennari

MACCHINE

20 Magni T.H. Magni orizzonti di Ettore Zanatta

26 Demag La strada della leggenda di Ettore Zanatta

4 Editoriale di Ettore Zanatta

30 PM Group Una tradizione consolidata di Pietro Gabrielli

ATTREZZATURE

44 JCB Una cesta carica di sicurezza di Pietro Gabrielli

COMPONENTI

46 Autec Controllo assoluto di Lorenzo Zacchetti

TECNOLOGIE

50 Effer DMU 3000 PLUS x 205:

moltiplicazione di produttività! di Stefano Vitali

DOSSIER

54 Noleggio L’era della rental economy di Lorenzo Zacchetti

ON SITE

62 La “terza fase” di Oriocenter Una extension in blu di Ettore Zanatta

FIERE

68 CTT Dalla Russia con ottimismo di Lorenzo Zacchetti

70 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia

MARZO-APRILE 2017 - N. 2

LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJSINONIMO DI PRODUTTIVITÀ

di Ettore Zanatta34

Hands On

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ONSITELIFT - marzo-aprile 20174

EDITORIALE

Ettore Zanatta direttore editoriale

Aprire un dibattito sensato sulle dinamiche del noleggio nel nostro Paese non è semplice. Parlandone in riferimento al sollevamento di cose e persone vanno considerate due istanze legittime e contrapposte, anche dal punto di vista ideologico: da una parte c’è la visione del costruttore globale, che deve guardare ai numeri di vendita e vorrebbe

un mondo costituito da grandi società e gruppi sovradimensionati sulla scorta di fusioni, acquisizioni o alleanze più o meno strategiche; dall’altro c’è la preoccupazione diffidente del piccolo specialista locale che si è costruito con fatica conoscenze e fedeltà consolidate sul territorio, un soggetto che non intende rinunciare alla propria identità.Piuttosto che sposare una delle due parti in gioco serve, come sempre, guardare in faccia la realtà. E, in particolare, quella dell’Italia. Quanti passi falsi si sono fatti nel nome di una malintesa modernità, rappresentata da alcune grandi aggregazioni di noleggio? La causa è sempre la stessa e lontana dalle giustificazioni dell’infinita crisi internazionale: la scorrettezza culturale. Gestire un business di noleggio dai grandi numeri richiede una competenza formata sul campo. Significa costruire una compagnia partendo dal basso, seguendo le vere esigenze del mercato, magari suggerendole grazie a un continuo lavoro di studio e aggiornamento. Qui gli obiettivi finanziari non c’entrano, s’impongono da sé, in virtù della ricerca e della conoscenza applicate al mercato domestico, che diventa globale quando indica una strada condivisa da realtà nazionali confrontabili. Così una gru fuoristrada o una piattaforma aerea non sono più voci legate a semplici e aridi numeri consuntivi, ma concetti vitali applicati al futuro di un’impresa. L’onestà intellettuale ci impone di sposare la causa di quei manager che hanno l’ambizione di portare il noleggio - e in particolare quello di macchine per il sollevamento - fuori dalle secche del provincialismo e dell’impresa familiare di sussistenza. Ma che i manager siano almeno, secondo una definizione ormai desueta, dei “cavalieri del lavoro”, menti lucide forgiate dal pensiero tecnico e dalla filosofia - spesso di buon senso e lungimiranza - che ne consegue. I magliari del noleggio, invece, come quelli di ogni altra specie, si rechino pure altrove. Magari in quei Paesi sulla via di uno sviluppo spezzato e illusorio, osannati dalla critica economica più impreparata e superficiale. Quella critica-acritica che ama le fragili ali del “progresso” finanziario, lasciando - e il caso Brasile l’ha insegnato molto bene, purtroppo - solo dolorose e imperdonabili rovine.

Dalle “parti” del noleggio

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ONSITELIFT - marzo-aprile 20176

NOTIZIE

Diffuso il report economico annuale del Cece, il Comitato europeo delle macchine per costruzioni, contenente informazioni sulla situazione macroeconomica, sulla dinamica del settore delle costruzioni, sull’andamento dei principali mercati e segmenti dell’industria europea delle macchine per costruzioni. Nell’edizione di quest’anno sono presenti informazioni delle associazioni nazionali aderenti al Cece, di modo da dare al lettore una maggiore specificità degli sviluppi regionali del settore. L’indice del Business Barometer del Cece, che rileva le sensazioni e aspettative degli imprenditori sul mercato, ha registrato un temporaneo calo a seguito del voto sulla Brexit nell’estate del 2016, ma da allora è rimasto in un relativo percorso di crescita che ha condotto al più alto valore dell’indice mai registrato nel febbraio 2017. Interessanti le aspettative dei produttori europei del settore che, nel 2017, vedono positivamente la quasi totalità delle regioni del mondo. Anche grazie agli investimenti in infrastrutture lanciati dal nuovo governo, si stima una crescita del mercato statunitense. L’India e la Cina

dovrebbero mantenere il trend di ripresa sperimento lo scorso anno. Infine, la maggioranza dei produttori europei si aspettano una ripresa dei mercati mediorientali nel 2017. Guardando all’Europa, le aspettative sono generalmente positive, eccezion fatta per il mercato turco. Rivestono particolare interesse i mercati scandinavo, francese e tedesco. L’ottimismo è diffuso anche guardando ai sotto-settori: aspettative positive e di crescita sono state registrate in circa i due terzi dei produttori di macchine movimento terra, stradali e per il calcestruzzo. Solo i fornitori di componenti sono meno ottimisti, con una quota del 63% degli imprenditori che si aspetta un volume d’affari inferiore nei prossimi mesi. Sullo sfondo di una modesta crescita del settore europeo delle costruzioni, di aspettative generalmente positive dell’industria, e di differenti livelli di ripresa dalla crisi tra paesi europei, lo scenario più realistico per il 2017 è quello di un mantenimento dei volumi, con una leggera tendenza al rialzo. Inoltre, i produttori europei dovrebbero riuscire a beneficiare della ripresa del mercato globale di settore, attesa dopo tre anni consecutivi di contrazione.

L’Annual Economic Report 2017CECE

a cura di Liliana Rebaglia

La tecnologia al centro dell’edilizia

Il 24 gennaio scorso si è tenuta presso l’East Wing, The Oriental Residence di Bangkok, la conferenza di lancio per presentare “L’evoluzione delle grandi tendenze delle macchine innovative”. Nattaphorn Bhromsuthi, vicepresidente della Thai Contractors Association e presidente della Federazione delle Costruzioni della regione del Sud Est Asiatico, ha indicato che la Thailandia diventerà il più grande mercato delle costruzioni della regione, con un fatturato tra i 30 e i 35 miliardi di dollari, davanti a Singapore (18-25 miliardi) e Malesia (25-30 miliardi). Ha inoltre auspicato che la Thailandia utilizzi le tecnologie con le attrezzature edili, come anche per la Malesia, per migliorare la produttività e ottimizzare i tempi nei processi. Lo sponsor Platinum Case Construction, tramite il suo direttore marketing per il Sud Est Asiatico, Danilo Catalucci, ha affermato che presenterà numerosi prodotti, oltre a innovazioni di particolare rilevanza: “I nostri più importanti clienti beneficeranno di promozioni esclusive, prova dell’impegno di Case per rendere più efficienti i loro siti di lavoro e la fornitura di servizi a valore aggiunto”.JCB Asia del Sud Est, uno dei principali produttori di attrezzature da costruzione al mondo, sarà invece lo sponsor Gold di Intermat ASEAN. Martin Sommer, District Manager, ha comunicato che “l’azienda presenterà le ultime novità realizzate per il mercato asiatico, oltre a elementi irrinunciabili nel settore dei miniescavatori, delle attrezzature per miniera e per la gestione delle cave, dei sollevatori telescopici e del loro sistema telematico di punta”.

INTERMAT ASEAN

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 7

Evento internazionale di riferimento del settore dell’edilizia e delle costruzioni, Le Mondial du Bâtiment si terrà dal 6 al 10 novembre 2017 presso il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte, a Parigi, in Francia.Ogni due anni, i saloni Interclima + ELECHB, Idéobain e Batimat presentano materiali e soluzioni per gli edifici di oggi e del futuro. In un contesto di mercato favorevole, ma segnato da profondi cambiamenti, l’edizione 2017 di Le Mondial du Bâtiment ha l’ambizione di affiancare gli operatori nella ripresa del mercato consentendo loro di decodificare le nuove sfide della costruzione e scoprire le soluzioni per apportare elementi concreti di risposta.Dopo un 2016 migliore del previsto, il settore delle costruzioni in Francia prevede nel 2017 una crescita del +3,4% in volume. L’edilizia sembra inserirsi in una nuova fase positiva

del ciclo economico, principalmente grazie all’accelerazione del mercato delle costruzioni nuove (+ 7%) nel comparto Residenziale e nel Terziario. Spinto da normative in costante evoluzione legate alla Transizione Energetica, i produttori del settore non hanno atteso la ripresa per impegnarsi in una dinamica d’innovazione che impone modifiche significative in tutte le fasi della costruzione. Dal modello digitale (BIM) allo sviluppo di nuovi materiali, l’edificio è concepito oggi in modo globale (Edificio a Energia Positiva, a Basso Impatto Ambientale...) e si adatta

all’attualità del momento (IoT, Smart Grid ...) per fornire risposte agli utenti, sempre più alla ricerca di soluzioni sostenibili per vivere e abitare meglio. La vocazione dell’edizione 2017 di Le Mondial du Bâtiment è di affiancare i decision maker, i consulenti e gli artigiani/installatori nella ripresa economica.Per Guillaume Loizeaud, direttore di Le Mondial du Bâtiment, “nel 2017 i saloni Interclima+Elechb, Idéobain e Batimat riuniranno ancora una volta l’offerta più completa al mondo in termini di soluzioni, innovazioni, dimostrazioni, conferenze nel settore delle costruzioni. Essi rappresenteranno un momento unico per tutti gli operatori che si incontreranno in un ambiente conviviale per scoprire le soluzioni per rispondere alle nuove sfide della Costruzione. Voglio ringraziare tutti gli operatori della filiera che collaborano con noi per rendere questa edizione di Le Mondial du Bâtiment la festa della ripresa del settore”.

FIERE

Tre saloni al centro dell’edilizia

Il Canada è uno dei principali mercati di sbocco per l’industria mondiale delle macchine per edilizia, degli impianti per la produzione di materiali da costruzione e delle macchine per l’industria estrattiva. È il settimo mercato mondiale delle macchine per edilizia. Questo comparto, con un giro d’affari di 102 miliardi di euro, e l’industria estrattiva, con un volume di 116 miliardi di euro, rappresentano insieme oltre il 15% del prodotto interno lordo canadese. Questi numeri impressionanti sono sufficienti per spiegare la scelta del Canada come “Paese Partner” della prossima edizione di Bauma da parte di Messe München e della VDMA, l’associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti.Klaus Dittrich, presidente del Consiglio di Amministrazione di Messe München,

BAUMA 2019

IL CANADA È “PAESE PARTNER” commenta così la scelta del Canada: “Scegliendo questo Paese abbiamo coinvolto un mercato di sbocco stabile, attrattivo e dinamico. Sono certo che l’iniziativa aprirà ulteriori opportunità commerciali per i nostri espositori.” Johann Sailer, presidente della divisione macchine per edilizia e materiali da costruzione della VDMA e presidente del comitato degli espositori di Bauma, aggiunge: “Il Canada rientra nel novero dei Paesi produttori di materie prime. A questo si aggiunge che il CETA, l’accordo di libero scambio negoziato di recente tra l’UE e il Canada, darà nuovo slancio al commercio bilaterale. Per questo motivo vogliamo sfruttare l’occasione di Bauma e la formula del Paese Partner per creare rapporti ancora più stretti fra le rispettive industrie”. Per quasi tutte le risorse naturali, il Canada è uno dei primi cinque fornitori a livello

mondiale, oltre a essere il terzo Paese per riserve petrolifere. Nonostante l’attuale congiuntura debole dell’industria mineraria e del settore petrolchimico, le prospettive a medio termine sono positive. Secondo le stime, fino al 2020 l’industria estrattiva crescerà a una media annua superiore al 3 percento. Queste previsioni trovano conferma in grandi opere come il Northern Ontario Ring of Fire e in molti altri progetti miliardari per la costruzione di infrastrutture nelle grandi città, ad esempio l’aeroporto di Vancouver, il complesso ospedaliero di Montreal, la stazione ferroviaria di Toronto o il centro tumori di Calgary.

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ONSITELIFT - marzo-aprile 20178

NOTIZIE

Una flotta per il KAIA AirportHAULOTTE

Il progetto è una reinterpretazione in chiave moderna dell’architettura islamica, in linea con il tipico contesto saudita. La gamma di colori, materiali e texture utilizzate riflettono quelli naturali del deserto, l’azzurro del cielo e le tonalità della pietra, integrati da motivi geometrici.L’innovativa tecnologia delle grandi piattaforme a braccio telescopico Haulotte si è rivelata la migliore soluzione nel contesto di uno dei più grandi cantieri aeroportuali del mondo, dove sono stati utilizzati per la costruzione e i completamenti delle moderne strutture in elevazione. La piattaforma telescopica HT43RTJ PRO, nota per le sue doti fuoristrada, e la piattaforma a braccio articolato HA41RTJ PRO, versatile e affidabile, sono state utilizzate per raggiungere le aree di lavoro più difficili alla sommità delle strutture in elevazione. Un esemplare del modello di piattaforma articolata HA260PX, nota per l’eccellente produttività, il comfort e la sicurezza, è stata invece utilizzata nella costruzione dei ponti della stazione ferroviaria che collegherà l’aeroporto con le due città sante della Mecca e di Medina.Nei lavori in interni hanno trovato impiego numerose piattaforme a pantografo Haulotte sia diesel che elettriche. In particolare, i modelli di scissor H18SX e H15SX si sono rivelati all’altezza del compito grazie alla loro piattaforma estensibile spaziosa ed ergonomica. Per quanto riguarda gli scissor elettrici, il modello Compact 8 è stato utilizzato per l’installazione degli impianti elettrici, dei controsoffitti, dell’impianto antincendio e degli elementi di interior design dell’aeroporto.

Dieci anni di attenzione al cliente e di reciproca collaborazione hanno dato vita a numerosi esempi di successi per il Gruppo Haulotte e i suoi partner in Medio Oriente. Il nuovo King Abdulaziz International Airport (KAIA) a Jeddah, in Arabia Saudita, è uno di questi. Roots Group Arabia e United Gulf Equipment Rentals, partner del Gruppo Haulotte nella regione, hanno infatti fornito diversi esemplari di macchine Haulotte per questo ambizioso intervento.Il King Abdulaziz International Airport (ufficialmente denominato Aeroporto Internazionale di Gedda-Re Abd al-Aziz) porta la prestigiosa firma dello studio Skidmore, Owings & Merrill LLP (SOM), un progetto promosso dalla General Authority of Civil Aviation saudita allo scopo di aumentare la capacità annua dell’aeroporto da 13 milioni a 80 milioni di passeggeri. Il progetto, in particolare, si articolerà in tre fasi, la prima delle quali sarà completata entro la metà del 2017.

Il nuovo aeroporto, esteso su una superficie di oltre 105 km2, è considerata una delle più importanti realizzazioni della città ed è stato premiato come miglior progetto di ingegneria aeroportuale del mondo nel 2015 all’ottava edizione dell’Annual Global Infrastructure Leadership Forum per la modernità delle sue infrastrutture tecnologiche. Il punto forte di questo progetto risiede nel sua particolare stile architettonico, concepito in base ai migliori standard internazionali per essere uno degli aeroporti più sostenibili del Medio Oriente, dove i problemi energetici e ambientali hanno ricevuto la massima attenzione.

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201710

NOTIZIE

I quattro finalisti dello Swedish Steel Prize di quest’anno sono tutti progetti innovativi che ottimizzano l’utilizzo degli acciai altoresistenziali. Il vincitore sarà annunciato l’11 maggio durante la cerimonia a Stoccolma. “Quest’anno abbiamo ricevuto 102 candidature, un numero record, da 32 diversi Paesi del mondo; l’elevata qualità delle candidature dimostra che questo premio ha un ruolo importante nel promuovere e incoraggiare la ricerca di metodi nuovi e innovativi per utilizzare gli acciai altoresistenziali”, ha dichiarato Eva Petursson, presidente di giuria dello Swedish Steel Prize e Head of SSAB’s strategic R&D.Oltre alla sudafricana Fermel, che ha presentato una speciale gamma di veicoli per l’industria mineraria, alla svedese Kiruna Wagon, che ha sviluppato un sistema innovativo di vagoni ribaltabili per il trasporto ferroviario a lungo raggio e lo scarico efficiente di minerali, e all’americana Wabash National, costruttrice di un nuovo paraurti posteriore per automezzi e semirimorchi, è in finale l’italiana JMG Cranes,

Un’italiana tra i finalisti dello Swedish Steel Prize 2017

SSAB

Nuovi allestimenti su Euro 6 L’arrivo degli autocarri Euro 6 ha tracciato una linea di divisione tra il passato e il futuro dei prodotti delle aziende produttrici di piattaforme aeree: nuovi autocarri con pesi aumentati e diverse esigenze di allestimento. Recentemente CTE ha presentato le nuove piattaforme allestite sui nuovi Euro 6 alla forza vendite italiana con demo sui primi esemplari. Lo sforzo richiesto per i dipartimenti di engineering dell’azienda è stato elevato: dati i pesi aumentati degli autocarri, sono stati rivisti i disegni dei bracci delle piattaforme per rientrare nei pesi complessivi e sono stati impiegati nuovi materiali e sistemi di gestione e di controllo.Il progetto coinvolgerà in un primo momento i modelli di punta della gamma CTE ZED con braccio articolato e proseguirà poi con lo sviluppo ai modelli CTE B-LIFT a braccio telescopico. Per la presentazione dei primi esemplari, sono stati invitati tutti i componenti della forza vendita del mercato italiano di CTE di cui fanno parte anche le consociate Elevateur, Tecnoalt, Sicel e Nord Est Elevatori.

CTE

specialista nella realizzazione di gru semoventi elettriche. JMG Cranes ha sviluppato una gru altamente compatta, con un esteso campo di applicazione. Il design snello combinato al sistema di trasmissione elettrica e all’elevata manovrabilità ne permette l’impiego sia all’interno che all’aperto. Questa gru semovente ha un’elevata capacità di sollevamento; le sue prestazioni in rapporto al peso si ottengono grazie a un design ottimizzato che utilizza acciai ultraaltoresistenziali per il braccio. Il trasporto su strada, inoltre, è facilitato dalle basi di appoggio rimovibili e dai contrappesi.

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Dopo 50 anni, la squadra di calcio dell’Atletico Madrid lascia lo stadio Vicente Calderon per trasferirsi in un nuovo impianto di proprietà, che dovrebbe essere pronto per agosto. La struttura, collocata nella zona est della capitale spagnola, si chiamerà Wanda Metropolitano: Wanda deriva dal cosiddetto “naming right” riservato allo sponsor cinese Wanda Group, proprietario del 20% del club; Metropolitano è il nome dello stadio dove i “Colchoneros” giocarono dal 1923 al 1966. In costruzione in un’area di 88.150 m2, una volta completato avrà una tribuna di quattro piani a forma di ventaglio - da cui anche il nome di stadio della Peineta - con una capienza di 68.000 posti e sarà completamente coperto da un tetto di 46.500 m2. Una particolarità: il campo di gioco è collocato 15 m sotto il livello del suolo. L’impianto è anche un modello di ecosostenibilità: la scelta dei materiali, il riutilizzo dell’acqua piovana, l’illuminazione a led, l’ottimizzazione dei sistemi di condizionamento e l’uso dell’energia solare per la

produzione di acqua calda sono stati pensati per abbattere l’impatto ambientale. Inoltre, dal punto di vista acustico, è stato progettato in modo che i suoni dagli spalti si riflettano nella parte inferiore della struttura, impedendo alle onde sonore di lasciare lo stadio. Si creerà così un coinvolgente effetto catino. Come l’Allianz Arena di Monaco, il

Wanda Metropolitano sarà visibile da grande distanza, grazie a una sofisticata illuminazione installata sul tetto che permetterà di tingere lo stadio con i colori sociali della squadra. Visitatori e appassionati potranno accedervi sette giorni su sette; all’interno, infatti, troveranno posto il museo dell’Atletico, diversi bar e ristoranti. Un progetto di tale importanza richiede macchine all’altezza del compito, come l’Ultraboom 1850SJ, la piattaforma telescopica JLG da 56,56 m di altezza del piano di calpestio, con sbraccio orizzontale di 24,38 m e un’area di lavoro di 83.000 m3. La macchina è stata fornita da Vamasa Tecnial, storico partner di JLG Iberica e tra i primi tre noleggiatori spagnoli.

L’Atletico Madrid schiera un 1850SJ

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201712

NOTIZIE

Crescita a due cifreNACANCO

Il 2016 si è chiuso per Nacanco con un fatturato allineato a quello del 2015, ma con incremento del margine operativo lordo. La società ha basato la propria strategia di business sul miglioramento del livello qualitativo dei servizi offerti alla clientela, sul rinnovo selettivo della flotta di noleggio in funzione delle esigenze degli utilizzatori finali e sulla capillarità della presenza sul territorio, grazie alla ramificata rete

commerciale e alle 14 sedi operative in tutta Italia. Ultima apertura del 2016 la nuova struttura di San Giovanni Lupatoto (Vr). In crescita il fatturato di Nacanco Service, consociata di Nacanco, che si occupa di formazione e commercializza dispositivi di protezione individuale. Nacanco Service ha ampliato nel 2016 la propria offerta formativa per le attrezzature di lavoro con nuovi corsi rivolti agli addetti ai carriponte, ai trabattelli e a coloro che lavorano in spazi confinati o che effettuano interventi in quota. Nel complesso, lo scorso anno ha formato oltre 1.500 operatori, per

un totale di circa 15.000 ore di lezione. L’aumento del fatturato – con una crescita a due cifre – ha riguardato i servizi di ReRent, un reparto ampliato e riorganizzato nell’ultimo anno, che si occupa di offrire un servizio a noleggio di attrezzature da cantiere. In tal modo i clienti possono affidarsi a Nacanco per qualsiasi necessità e non solo per il noleggio di piattaforme aeree.

La direzione, dopo un’attenta analisi di mercato, ha voluto puntare su questo servizio e i risultati raggiunti sono la prova che i clienti hanno valutato il servizio efficace ed adeguato alle loro esigenze.Marzia Giusto, direttore generale di Nacanco, ha così sintetizzato i risultati dello scorso anno: “Nel 2016 abbiamo lavorato a 360° sulla qualità dei servizi offerti alla clientela e sull’adeguamento del parco macchine alle esigenze degli utilizzatori, anche in settori diversi da quello tradizionale delle costruzioni, che continua a rappresentare il core business aziendale. È la strategia che sarà

seguita anche quest’anno, affiancata da un potenziamento delle attività di formazione di Nacanco Service e dei servizi di ReRent”.“Il 2016 - ha commentato Ramon Santamaria, direttore commerciale di Nacanco - è stato un anno in cui l’azienda si è focalizzata sugli aspetti qualitativi del business: dall’offerta di servizi alla capillarità della rete (con l’apertura della sede di Verona), dai corsi di formazione alla commercializzazione dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Tutti ciò, sullo sfondo di un mercato che ha visto l’allungamento della durata media dei contratti di locazione e una crescita del tasso di utilizzo fisico delle macchine a noleggio”.Potenziati i servizi di controllo tecnico e di assistenza sui mezzi, sia presso le officine delle sedi di Nacanco, sia direttamente sui cantieri. Particolare attenzione è stata posta nell’organizzazione degli interventi di manutenzione preventiva - il 40% del totale, lo scorso anno - per minimizzare i tempi di fermo macchina e aumentare il tasso di disponibilità della flotta in locazione. “Cura e attenzione nella preparazione delle attrezzature e nella loro manutenzione, anche preventiva, per fornire un servizio di elevato standard qualitativo alla clientela, sono stati i capisaldi dell’attività aziendale lo scorso anno”, ha affermato Maurizio Bonaldi, direttore operativo di Nacanco. “L’obiettivo - che sarà perseguito anche quest’anno - è di incrementare il tasso di disponibilità delle macchine, contando su due fattori: la formazione continua e mirata del personale tecnico preposto ai controlli e il potenziamento delle officine interne presenti nelle sedi di Nacanco. È anche previsto lo sviluppo di supporti informatici specifici per ottimizzare gli interventi manutentivi”.

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 13

Per continuare a essere concorrenziali, per ottenere nuovi successi, per provare a diventare leader sul mercato è necessario rinnovarsi e cercare nuove soluzioni sempre più performanti.Platform Basket continua a puntare sulla propria gamma Spider, uno dei pilastri produttivi e commerciali dell’azienda, una linea dedicata alle piattaforme aeree cingolate che le ha permesso di diventare uno dei protagonisti del settore internazionale del sollevamento.Gli Spider di Platform Basket, che hanno altezze di lavoro dai 12 ai 40 m, sono dotati di cingoli allargabili e di semplici e intuitivi comandi di controllo. Sono piattaforme stabili e al tempo stesso facilmente trasportabili: queste loro caratteristiche, unitamente a una compattezza che non pregiudica il loro utilizzo anche in spazi ridotti, ne fanno un interessante strumento per chi si dedica alla potatura, alla manutenzione, di pittura e a qualsiasi altro lavoro di difficile accesso con normali piattaforme.Ad Apex 2017, dove sarà presente come espositore, l’azienda italiana presenterà la gamma completamente rinnovata: gli investimenti e gli sforzi si sono indirizzati verso la ricerca di una maggiore versatilità di uso, verso soluzioni più ecologiche e il completamento di gamma. Una grande novità sta interessando, in questo momento, in termini di versatilità, uno dei fiori all’occhiello della produzione Platform Basket: è ora possibile richiedere in dotazione a Spider 22.10 (22 m di altezza lavorativa) un argano intercambiabile per poter sollevare in sicurezza carichi pesanti. Con pochi passaggi e un paio di minuti è possibile trasformare la piattaforma articolata in un apparecchio di sollevamento in grado di operare con carichi fino a 250 kg. Lo scopo

Una gamma rinnovata all’ApexPLATFORM BASKET

è quello di rendere più versatile l’attrezzatura sia nell’utilizzo privato che presso i noleggiatori. Lo stesso sistema sarà anche proposto anche nel nuovo modello Spider 27.14.Per cercare soluzioni di consumo più ecologiche Platform Basket ha deciso di proporre anche un’alimentazione con batterie agli ioni litio, in sostituzione delle più comuni batterie al piombo. Questa scelta porta con sé, oltre agli ovvi vantaggi in termini ambientali, anche altri benefici: innanzitutto si va a ridurre l’ingombro del pacco batterie, perché a parità di volume (spazio occupato) un pacco di batterie al litio ha un’autonomia due volte superiore di quelle al piombo e, inoltre, a parità di energia, pesa tre volte meno, incidendo così in modo significativo sul peso totale della piattaforma. La vita delle batterie al litio è inoltre cinque volte maggiore di quelle al piombo e non hanno bisogno di una manutenzione periodica. A bordo delle piattaforme della gamma Spider è possibile poi selezionare la potenza di ricarica a seconda della disponibilità della reta elettrica a cui ci si collega. Per garantire velocità costanti nei movimenti, i ragni dell’azienda

emiliana sono dotati di un inverter che al variare della velocità del motore mantiene la coppia costante. La motorizzazione al litio consente, inoltre, di utilizzare il mezzo all’interno di qualsiasi ambiente: l’assenza di emissioni di gas, presenti invece nella fase di ricarica e scarica delle batterie al litio, permette di ricaricare in sicurezza la piattaforma in qualsiasi punto dello stabilimento. Anche l’inquinamento acustico subisce una notevole riduzione.Grazie alla sua elevata efficienza (fino al 25% in più rispetto alle batterie al piombo), infine, la soluzione al litio offre un sensibile risparmio energetico e riduce le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.Lo staff tecnico Platform Basket sta inoltre lavorando per offrire una gamma sempre più completa: è in fase di realizzazione il nuovo Spider 30T, una piattaforma aerea telescopica in grado di raggiungere i 30 m di altezza lavorativa. Molto leggera, dalle dimensioni contenute, è priva di tubazioni esterne e ha una capacità di portata in navicella di 230 kg.

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201714

NOTIZIE

In occasione dell’Apex 2017 Socage presenterà i nuovi prodotti che la stanno distinguendo sul mercato. Sarà presente la forSte 75TJJ, piattaforma aerea telescopica con doppio jib alta 75 m e installabile su autocarri con p.t.t. minimo di 32 t. Questa piattaforma aerea vanta uno sbraccio di 40 m e ha

una capacità massima di carico di 600 kg (sei operatori + attrezzature) con una rotazione della parte aerea di 700°. La ForSte 75TJJ può essere equipaggiata con verricello idraulico montato su jib, con capacità di 900 kg, utilizzabile una volta rimosso il cestello in alluminio.In occasione dell’Apex però Socage coglie l’occasione di presentare la forSte 75TJJ con installato il suo nuovo brevetto: Convertible Basket. Questa piattaforma aerea infatti avrà montato un nuovo cesto in alluminio allargabile idraulicamente (2.300/3.500 x 1.300 x 1.100 mm) e con il parapetto sollevabile per agevolare il carico del cestello. L’invenzione del Convertible Basket è stata pensata da Socage in particolare per chi lavora con pannelli di Eternit, per poter operare sui tetti e caricare sul cesto le lastre da smaltire.

Questo optional potrà essere montato su tutte le piattaforme aeree Socage della gamma forSte TJ-TJJ a partire da 35 m di altezza. Oltre alla forSte 75TJJ Socage porterà ad Amsterdam la Serie VT-VTJ, piattaforme aeree telescopiche installate su VAN. Negli ultimi anni l’azienda italiana ha proposto al

mercato la forSte 12VT, piattaforma aerea senza stabilizzatori alta 12 m e in seguito, al Bauma 2016, ha lanciato forSte 15 VTJ, che ha un’altezza di 15 m e un jib articolato. La serie VT-VTJ

è ideale per effettuare lavori di manutenzione a impianti elettrici e luminarie su strade urbane.Inoltre, l’azienda mostreremo durante l’Apex 2017 le ultime piattaforme aeree dell’innovativa Serie E: si tratta di piattaforme aeree autocarrate su 3,5 t con portata di 300 kg montate sul telaio X-Factor brevettato da Socage. Questo telaio con la forma tipica a “X” (ME+ME) consente di avere un’installazione universale per qualsiasi autocarro, i piedi verticali e di poter lavorare in sagoma. Un’altra innovazione che caratterizza le piattaforme aeree della Serie E è di avere i profili SPP (“Socage Project Profile”), nati dalla collaborazione tra Socage e Welser Profile GmbH. L’SPP è lo sviluppo di profili tubolari in materiale altoresistenziale creati con l’obiettivo di rendere il telaio di questa gamma di piattaforme aeree ultraleggero. Il processo di realizzazione dei profili ha inizio con l’utilizzo della tecnica di profilazione a rulli, prosegue con la saldatura a laser del giunto, il taglio laser tube del profilo e termina con la saldatura a robot. I vantaggi dell’SPP sono la modularità delle macchine, una riduzione dal 30% al 50% del peso della parte aerea e una diminuzione del consumo dell’autocarro.

Nuove soluzioni e brevettiSOCAGE

Socage ha recentemente consegnato a MinoEge un ragno SPJ315 e una forSte 54TJJ con Convertible Basket. L’SPJ315 è una piattaforma cingolata capace di un’altezza massima di lavoro di 15 m e di uno sbraccio massimo di lavoro di 7 m, mentre la ForSte 54TJJ è una piattaforma aerea telescopica con jib installabile su autocarri con PTT minimo di 32 t (questo modello è dotato di un jib secondario che permette all’attrezzatura di compiere manovre non effettuabili da una normale piattaforma articolata con singolo jib). Capace di un’altezza massima di lavoro di 54 m e di uno sbraccio massimo di lavoro di 40 m, ha una capacità massima di carico di 600 kg (sei operatori + attrezzi). Convertible Basket è il nuovo brevetto presentato da Socage: il nuovo cesto in alluminio allargabile idraulicamente misura 2.300/3.500 x 1.300 x 1.100 mm e ha il parapetto sollevabile. Questa innovazione è stata pensata per chi lavora con pannelli di Eternit, per poter operare sui tetti e caricare sul cesto le lastre da smaltire.

IMPORTANTE CONSEGNA A MINOEGE

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201716

A che punto siamo con il tanto atteso rilancio del settore? Stando ai più recenti dati forniti da Euroconstruct emergono

elementi decisamente interessan-ti rispetto alle previsioni per l’an-no in corso e il prossimo futuro. Lo scenario europeo è evidentemen-te alle prese con la svolta dettata dalla “Brexit”, che per ora ha avu-to molto riverbero sui media, ma è ancora ben lontana dal manife-starsi con conseguenze concrete sul piano economico. I contemporanei rallentamenti di Cina e Germania,

sommati alle incertezze riguardan-ti gli Stati Uniti con Donald Trump alla Casa Bianca, complicano ulte-riormente la situazione, spingen-do a chiederci quale possa essere il ruolo del Vecchio Continente in questa fase storica. Ma i costruttori europei rappresen-tati dalla Fiec ostentano ottimi-smo in relazione al Piano Junker; afferma il presidente Jean-Louis Marchand: “la tradizionale dichia-razione FIEC tradizionale ‘nessun in-vestimento, nessun futuro!’ sembra es-sere stato presa molto sul serio, alme-no a livello europeo. Si è preso atto di

uno stato di fatto: nella maggior parte degli Stati membri ci sono notevoli ca-renze nella manutenzione, riparazio-ne di edifici esistenti e sono necessari nuovi investimenti in infrastrutture”.Secondo gli studi di Euroconstruct, il 2% di crescita del settore tocca-to al termine del 2016 - sebbene le previsioni al termine del primo se-mestre fossero leggermente più ot-timistiche - verrà mantenuto per il prossimo triennio. Un calo di velo-cità anche se non “in frenata”, ma il confronto con il PIL è più che onorevole: con la crescita comples-siva dell’economia europea che ri-

LO SCENARIO ECONOMICO CONTINENTALE OSCILLA DA MESI TRA OTTIMISMO TIEPIDO E PESSIMISMO LIEVE. MA COME STANNO DAVVERO LE COSE? AFFIDANDOCI AI NUMERI PROVIAMO A DELINEARE IL QUADRO DELLA SITUAZIONE GENERALE DELLE COSTRUZIONI ALL’INTERNO DELLA QUALE SI MUOVE IL SEGMENTO DELLA MACCHINE PER LA CANTIERISTICA

di Gianni Gennari

AVANTI CON CAUTELA MERCATO

ATTUALITÀ

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 17

mane abbondantemente sotto il 2%, la curva del settore delle co-struzioni è comunque al di sopra del livello medio, cosa che fino al 2015 non pareva possibile. Lo scarto positivo è notevole: se il PIL è in salita dell’1,4%, il +2,1% del settore costruzioni autorizza a sorridere, grazie alla congiuntura favorevole determinata dai bassi tassi di interesse e da una migliore percezione degli investimenti nel mattone come bene-rifugio in gra-do di tutelare il risparmio da turbo-lenze imprevedibili. È però evidente come leve di que-

sto genere non possano manife-stare i propri effetti per un periodo di tempo molto prolungato e an-che per questo motivo si prevede che nel biennio 2018/19 la curva non salga, ma si mantenga sostan-zialmente costante tra il 2,1% e il 2,2%. Tuttavia, se questi scenari dovessero realmente concretizzar-si, alla fine del 2019 il settore delle costruzioni in Europa giungerebbe a una striscia positiva di sei anni di crescita ininterrotta: uno spartiac-que anche emotivo tra il momen-to più nero sul piano economico e i progetti per un futuro più sereno.

AVANTI CON CAUTELA

+2,1%COSTRUZIONIEUROPA

2017

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ONSITELIFT - marzo-aprile 2017

economico, d’altra parte, è andato avanti a manifestarsi fino al 2016 e, se non di un vero e proprio ma-lato, stiamo comunque parlando di un paziente convalescente.Euroconstruct prevede un mode-sto margine del 1,5% sul biennio 2016/17 e del 1,8% sul 2018/19, soprattutto grazie alla realizzazio-ne di uffici, mentre sono piuttosto basse le aspettative rispetto alle co-struzioni di capannoni, magazzini ed edifici industriali. L’ingegneria civile è senza dubbio l’ambito in maggiore difficoltà. Qui l’obiettivo è arrestare la decrescita (-1% nel 2016), provocata da una serie di concause che vanno dal periodo di attesa per i prossimi in-vestimenti strutturali dell’Unione Europea – un problema soprattut-to per i paesi del centro e dell’est del Continente – alle difficoltà di nazioni come Spagna e Portogallo, dove è il regime fiscale a rappresen-tare l’ostacolo principale. In Gran Bretagna è in discussione l’ipotesi di un piano di interventi struttu-rali finalizzati a interrompere uno stallo che dura ormai da tre anni. Ciò comunque non impedisce a Euroconstruct di guardare al futu-ro con moderato ottimismo: se per il 2017 ci si attende di uscire dalla palude e toccare l’1,8%, le previsio-

rivanti non solo dalla necessità di attendere il reale compimento del-la “Brexit” fin qui solo annunciata, ma anche dal ristretto margine che ancora allontana l’economia britan-nica dalla zona di conforto. Tra i comparti positivi spicca quel-lo dell’edilizia residenziale, l’unico a essere stato rivisto in rialzo e che segna un tonificante +3,9% rispet-to al 2016. Anche su questo ver-sante, si tratta di valori complessivi che possono trarre in inganno chi analizza le specificità nazionali: se Italia e Spagna sono comunque ben al di sotto dei loro livelli abituali, a determinare questo risultato sono specialmente Francia, Germania e (in questo caso) anche l’Inghilterra, che invece si stanno riavvicinando ai momenti più rosei. Lo stallo del-le nuove costruzioni verificatosi ne-gli scorsi anni ha naturalmente fat-to salire la domanda anche nei pa-esi più piccoli ed economicamente fragili che, seppure con i loro limi-ti strutturali, contribuiscono a una complessiva ondata di crescita.

I dati dei compartiPer quando riguarda il non-resi-denziale, il percorso di risalita è ancora ai passi iniziali. Il crollo

Un’Europa a più velocitàOvviamente questo genere di ana-lisi fa riferimento a valori medi, ma in un Continente ancora ec-cessivamente frammentato tra re-altà locali che faticano a trovare una reale coesione ci sono ancora troppe eccezioni. Le criticità aperte riguardano sia alcuni comparti specifici (l’inge-gneria civile continua a segnare il passo), sia alcune economie loca-li che, nonostante gli sforzi, anco-ra non crescono. Tra queste ci so-no Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e anche il Regno Unito. L’ultimo nome di questa li-sta è certamente quello che fa più scalpore, pur con tutte le cautele de-

ATTUALITÀ

A testimonianza di quanto il mercato stia attraversando una fase di rilancio, l’azienda francese di noleggio Loxam ha ottenuto il via libera per il completamento dell’acquisizione di Lavendon. Nonostante la forte concorrenza della belga Thermote & Vanhalst, che fino all’ultimo momento ha tentato di spuntarla rialzando l’offerta, Loxam ha ottenuto il consenso da parte degli azionisti che detengono il 91,5% delle azioni in circolazione della britannica Lavendon e ha iniziato così le procedure per l’acquisizione del restante 8,5%. Loxam, che ha anche approvato la cancellazione delle azioni di Lavendon dalla Borsa di Londra, ha dichiarato tramite il presidente Gèrard Deprez: “Siamo molto felici di annunciare

ufficialmente che la nostra offerta di acquisire Lavendon ha avuto successo. Lavendon è da molti anni un’azienda leader del settore e sono molto contento della possibilità di unire le nostre forze con le loro per affrontare le sfide future. Questa operazione è coerente con la nostra strategia mirata a costruire un business geograficamente equilibrato e ad aumentare la nostra quota di un mercato nel quale siamo già attivi. Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con il talentuoso management e con i dipendenti di Lavendon, per costruire insieme un team di riferimento nel nostro settore”. Con il matrimonio tra Loxam e Lavendon nasce un nuovo attore globale nel mercato, con una flotta dedicata

IL CASO LOXAM

18

GÈRARD DEPREZ PRESIDENTE LOXAM

JEAN-LOUIS MARCHAND PRESIDENTE FIEC

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 19

noleggio. Dopo anni di decresci-ta, l’associazione europea di settore (ERA - European Rental Association) stima un incremento del 2,6% nel 2016 e dello 0,9% nel 2017, con le imprese del Settentrione a fare da traino, anche grazie alla coda lunga dell’effetto-Expo. Le macchine per le costruzioni rappresentano il 70% del mercato del noleggio, quindi il legame con l’andamento del settore edile è indissolubile. Da questo punto di vista, il rapporto ERA è incoraggiante, in quando in-dica nel 2015 l’anno finale della re-cessione e inserisce l’Italia tra i paesi in graduale ripresa, grazie al calo dei prezzi delle materie prime, dei tassi di interesse e dai provvedimenti fi-scali dei quali stanno beneficiando famiglie e imprese. In merito al PIL si prevede per il 2017 una crescita su base annua dello 0,5%. Il migliore stato di salute dell’e-conomia e del settore in genera-le non può che fare bene al noleg-gio, in quello che Michel Petitjean, segretario generale di ERA, consi-dera una sorta di circolo virtuoso: “C’è una sempre maggiore consapevo-lezza rispetto ai vantaggi che il noleggio genera per le aziende. Tra questi ci so-no un impiego più efficace dei capitali, una maggiore disponibilità di gamma, la manutenzione e i servizi garantiti da esperti del settore, l’aderenza ai para-metri normativi e una migliore perfor-mance sostenibile. Le attrezzature scel-te con cura, mantenute accuratamente e usate intensivamente possono dare la spinta alla crescita delle imprese di tut-ta Europa”. ■

chine per costruzioni. Il 2016 si è chiuso con un bilancio di 10.984 macchine vendute, in crescita del 26% su base annua. Di queste ven-dite, 10.517 sono state di macchi-ne per il movimento terra (+25%) e 467 di macchine stradali (+44%). Il report annuale del Samoter Outlook prevede che anche nel 2017 si allunghi la striscia positiva derivante dalla ripresa dell’attività edilizia dopo otto anni di dura cri-si. L’analisi congiunturale, realizzata in collaborazione con Prometeia e Unacea, prevede di arrivare a quota 15.000 macchine vendute nel 2018 (+34% nel biennio).

Italia: cresce il noleggioRestando sullo scenario nazionale, va segnalata anche la crescita del

ni indicano come obiettivi il 2,9% per il 2018 e il 3,2% per il 2019. Per quanto riguarda lo specifico italiano, nel suo complesso dal set-tore delle costruzioni ci si attende una crescita del 2,2% nel 2017 (in salita rispetto all’1,9% del 2016), un rallentamento nel 2018 con il +1,8% e infine un ritorno a quota 2,2% nel 2019.

Le macchine per costruzioniLe aspettative di crescita per le co-struzioni sono comunque comuni anche ai sotto comparti. Secondo il Cece (Comitato europeo delle macchine per costruzioni), questo specifico settore godrà del rilancio di mercati decisamente importan-ti quali Stati Uniti, India, Cina e Medio Oriente. In Europa le attese più elevate riguardano Germania, Scandinavia e Francia, mentre l’ec-cezione negativa è rappresentata dalla Turchia. Afferma Bernd Holz, presidente Cece: “La ripresa economi-ca in Europa è destinata a continuare ad un ritmo moderato, ma la previsione è circondato da incertezza, che ha rag-giunto un nuovo massimo con i recenti accadimenti che riguardao la stabilità dell’Unione”.L’Italia non fa eccezione: anche sul nostro mercato, si attende una con-ferma della crescita del settore mac-

all’accesso aereo di circa 45.000 unità in 21 paesi e con un fatturato di oltre 1,1 miliardi di  euro. Oltre a rinforzare il proprio ruolo nel mercato europeo, ora l’azienda francese si pone obiettivi di espansione delle proprie attività non solo nel Vecchio Continente, ma anche in Medio Oriente (dove Lavendon ha sempre occupato una posizione di primaria importanza) e nel resto del mondo. L’importanza dell’acquisizione è ben delineata anche dagli attori coinvolti: Rothschild e Deutsche Bank vi hanno partecipato in qualità di advisor di Loxam, mentre la stessa Deutsche Bank, Credit Agricole Corporate and Investment Bank, Natixis e Société General Corporate & Investment

BERND HOLZ PRESIDENTE FIEC

MICHEL PETITJEAN SEGRETARIO GENERALE ERA

Banking si sono occupate del finanziamento dell’operazione.Lavendon era già titolare di quattro brand internazionali: Nationwide Platforms nel Regno Unito, Rapid Access in Medio Oriente, Gardemann in Germania e DK Rental in Belgio. Oltre a questi marchi, Loxam ha acquisito anche Hune, la seconda azienda spagnola nel settore del noleggio. Il valore preciso dell’operazione non è stato rivelato e, sebbene si tratti sicuramente di un’operazione meno onerosa rispetto a quella di Lavendon, consentirà agli ambiziosi francesi di crescere con ricavi stimati intorno ai 67 milioni di euro nel 2016 e 35 filiali, Spagna, Portogallo, Colombia e Arabia Saudita.

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201720

LA GAMMA DI TELESCOPICI DEL COSTRUTTORE EMILIANO SI ARRICCHISCE COSTANTEMENTE DI NUOVE SOLUZIONI. IN OCCASIONE DELLE RECENTI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE È STATA PRESENTATA UNA NUOVA VERSIONE A TELAIO FISSO E UN’INEDITA LINEA DI PIATTAFORME A FORBICE. MA MOLTE SONO LE NOVITÀ IN ARRIVO

MAGNI ORIZZONTI

MAGNI T.H.

di Ettore Zanatta

MACCHINE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 21

M agn i Te l e s cop i c Handlers era presen-te alla 30a edizione di SaMoTer, un ap-puntamento attor-

no a cui c’erano molte aspetta-tive. Nell’occasione abbiamo in-contrato Eugenio Magni, Sales Manager della dinamica azienda di Castelfranco Emilia (Mo), che ci ha raccontato le molte novità re-lative al marchio, attuali e future.

Su quale base avete deciso di parteci-pare al SaMoTer 2017? “La decisione di partecipare al SaMoTer 2017 è stata presa sia per la forte voglia di rilancio - della ma-nifestazione stessa e del mercato - che c’era alla base di quest’even-to, sia per il respiro internazionale che la fiera ha sempre dimostrato di avere. Altresì, è certamente un im-portante punto d’incontro per i no-leggiatori e le imprese presenti sul territorio italiano. Il nostro obietti-vo era dimostrare ai visitatori le po-tenzialità e la versatilità delle mac-chine Magni in catalogo, facendo toccare loro con mano la qualità dei componenti e le innovazioni tecnologiche che oggi contraddi-stinguono l’azienda sul mercato”.

Quali sono state le principali attratti-ve e novità presentate in fiera?

“A Verona abbiamo esposto i rap-presentanti delle quattro famiglie di macchine che oggi proponia-mo sul mercato. In particolare: i sollevatori rotativi con stabiliz-zazione a forbice RTH 5.25 Smart S da 25 m e RTH 5.39 S da 39 m, appartenenti a una gamma che comprende altezze di lavo-ro da 18 a 39 m; il sollevatore Heavy Duty HTH 10.10 da 10 t di capacità e 10 m di altezza di sollevamento, ideale per il set-tore dell’industria pesante, in cave e miniere e nel comparto dell’Oil&Gas e facente parte di una linea di sette modelli che rag-giunge le 45 ton di portata massi-ma; il nuovo sollevatore fisso con

EUGENIO MAGNI SALES MANAGER DI MAGNI T.H.

I TELESCOPICI MAGNI RTH SONO VERSATILI GRAZIE ALL’AMPIA SCELTA DI ACCESSORI INTERSCAMBIABILI, AL SOFTWARE CHE PERMETTE DI PERSONALIZZARE LE VELOCITÀ IDRAULICHE E LIMITARE ALCUNI MOVIMENTI DELLE MACCHINE, AI TRE TIPI DI STERZATA E ALL’INTERFACCIA INTUITIVA E “USER-FRIENDLY”

stabilizzatori frontali TH6.20, da 6 t di capacità e 20 m d’altezza di sollevamento, appartenente alla gamma TH che a breve include-rà tre modelli da 10 a 20 m di al-tezza; due piattaforme elettriche a forbice (le elettriche ES0607E e ES1412E, da 6 e 14 m di altezza di lavoro). Queste ultime sono le rappresentanti di una gamma che va da 6 a 16 m di altezza lavoro e che è entrata a far parte recen-temente dell’offerta Magni grazie all’accordo di commercializzazio-ne siglato con la cinese Zhejiang Dingli Machinery, ma che è com-plementare alle attuali proposte per lavorare nel campo edile o delle ristrutturazioni”. 

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201722

china e l’adozione di un sistema di trasmissione idrostatica e di as-sali fuoristrada Dana Spicer - e per farli diventare i migliori AWP sul mercato. Zhejinag Dingli, peraltro, venderà attraverso la propria rete di distribuzione in Cina la gamma completa di prodotti Magni”.

Un altro importante appuntamento fieristico recente è stato il Conexpo. Quali sono stati i riscontri ottenuti negli Stati Uniti?“Si è trattato di un’ulteriore occa-sione per Magni T.H. di evidenziare la sua presenza nel mercato ame-ricano, relativamente nuovo per i telescopici rotativi ma che si è no-tevolmente sviluppato e amplia-to nel corso di questi ultimi anni. Il feedback da parte di clienti e uti-lizzatori finali è stato molto positi-vo ed è un’ulteriore prova che que-sta tipologia di prodotto è di sicuro successo per i contesti caratterizzati da edifici a sviluppo verticale. In quest’occasione abbiamo ovvia-mente esposto i modelli RTH con maggiore altezza di sollevamen-to: RTH 5.30 S, RTH 5.35 S e RTH 5.39 S da, rispettivamente, 30, 35 e 39 m di altezza di sollevamen-to. Si tratta dei modelli più ido-nei per eseguire i compiti richie-sti nei cantieri urbani di metropoli ad alta densità demografica, come New York ad esempio, caratteriz-zati da spazi di lavoro limitati e dove la necessità di raggiungere altezze importanti è un must dal quale non si può prescindere. In tali situazioni è dunque imperati-vo utilizzare macchine compatte che possano assolvere più funzio-ni contemporaneamente. Oltre a questi modelli, abbiamo espo-sto anche sollevatore HTH 16.10, in rappresentanza della gamma Heavy Duty HTH. Grazie alle di-mensioni compatte, questo mo-dello si adatta facilmente agli spazi ristretti e ad aree con limitato spa-

Cosa prevede, in particolare, l’ac-cordo stipulato con Zhejiang Dingli Machinery?“Zhejiang Dingli Machinery è sta-ta fondata nel 1997 e, oggi, è il più grande produttore di piattafor-me aeree in Cina (vanta il 70% del mercato) e possiede tre moderne strutture di 200.000 m2 di superfi-cie, per le quali sono stati investi-ti più di 86 milioni di dollari. Nel nuovo centro europeo di Ricerca e Sviluppo, Dingli e Magni si oc-cuperanno della progettazione di una gamma completa non solo di telescopici, ma anche di piattafor-me aeree a braccio telescopico e articolato, da 16 a 28 m. Questa gamma proporrà nuovi concept nella progettazione per migliora-re le prestazioni di questi prodotti - come lo spostamento del grup-po pompe e motori dalla torret-ta al telaio, l’abbassamento della zavorra con conseguente ottimiz-zazione del baricentro della mac-

MACCHINE

IL NUOVO RTH 6.46SHIl Conexpo ha rappresentato per Magni T.H. un’occasione per sottoli-neare la sua presenza sul mercato ame-ricano. Contesto relativamente nuovo per i telescopici rotativi, ma che si è no-tevolmente sviluppato e ampliato nel corso degli ultimi anni. La più gran-de innovazione che l’azienda emiliana ha presentato in fiera è stata il nuovo RTH 6.46SH, che consente di arrivare a un’altezza di lavoro di ben 46 m e di offrire 6 t di portata massima. Vantaggi importanti poiché consentono la mo-vimentazione di carichi importanti ad altezze elevate. L’RTH 6.46SH è molto prestante grazie ai materiali usati, all’ottimizzazione dei pe-si e delle dimensioni rispetto alle presta-zioni e al design stesso della macchina, funzionale al raggiungimento di queste prestazioni. Un esempio? Il braccio per-forato alleggerisce il peso dello stesso evitando di aggravare le portate anche a lungo raggio, garantendo allo stesso tempo di operare in sicurezza.  Questo modello garantisce alla massima altezza di sollevamento una portata di 2.500 kg. Confermati di serie il comfort in cabina e gli standard comuni a tutta la gamma RTH: climatizzatore, display touch-scre-en, sistema elettrico in CANbus, siste-ma di diagnostica integrata e impianto idraulico Load Sensing a 350 bar. 

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO RTH 5.25 SMART S È STATO ESPOSTO AL SAMOTER 2017 E SI CARATTERIZZA PER LA MANEGGEVOLEZZA E PER LA SUA COMPATEZZA

IL TELESCOPICO HTH 10.10 È IL RAPPRESENTANTE DELLA GAMMA HEAVY DUTY DI MAGNI. IDONEA A SVOLGERE I LAVORI PIÙ PESANTI IN CANTIERE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 23

Romastor. Hanno una capacità di 2,5 t, che permette la rotazione del carico di +/-90° e che, se combinata con la rotazione della torretta, con-sente di lavorare in spazi limitati in quanto consente diversi tipi di manovre senza necessità di traslare con la macchina. Altro esempio so-no i cestelli speciali, che consento-no di aumentare l’operatività del-le macchine in altezza o danno la possibilità di avere anche un’area di lavoro negativa”. 

La più recente novità presentata al grande pubblico è un sollevatore fis-so, il TH 6.20. Di cosa si tratta?“La gamma TH è l’ultima nata in casa Magni T.H. ed è ancora in evoluzione. Il suo (unico, attual-mente) rappresentante è il model-lo TH 6.20, ma - come accenna-to - il nostro obiettivo è portare a tre le versioni disponibili, da 10 a 20 m di altezza di sollevamen-to. La particolarità di questa gam-ma è il sistema di traslazione del telaio sull’asse anteriore sia su gomma che su stabilizzatore: es-so permette un’escursione di +/-

5° per lato. Questo spostamento,

permette di avere un unico mez-zo in grado di svolgere tre funzio-ni differenti: ad esempio, sollevato-re telescopico se equipaggiato con le forche, cestello porta-persone se equipaggiato con cesta o gru se equipaggiato con argano o con fal-cone con argano. Esiste inoltre una serie di accessori speciali che ren-de le macchine rotative ancora più flessibili. Ad esempio, le forche

zio di manovra, mantenendo pre-stazioni ottimali a svolgere i lavori più pesanti richiesti dal cantiere”. 

Quali sono le peculiarità riconosciu-te ai telescopici rotativi Magni negli ambiti citati?“Tra le altre cose, sicuramente la poliedricità. La caratteristica di po-ter cambiare facilmente e rapida-mente l’accessorio sulla macchina

LA SCHEDA TECNICAMagni TH6.20

Capacità max. di sollevamento: 6.000 kg

Altezza max. di sollevamento: 19,2 m

Sbraccio max.: 14,6 m

Motore: Deutz TCD 3.6 L4 - Stage IV

Potenza motore: 100 kW a 2.200 giri/min

Trasmissione: Idrostatica a controllo elettronico

Assali:

- posteriore oscillante, sterzante con bloccaggio idraulico

- anteriore sterzante, basculante, traslante

Velocità max. di traslazione: 40 km/h

Pendenza superabile: 44%

Raggio di sterzata (alle forche): 5.300 mm

Massa totale a vuoto: 14.500 kg

Conformità normative: EN 13849 - EN 1459 - EN 13000 - EN 280 - 97/68/CE

IL NUOVO SOLLEVATORE TELESCOPICO TH 6.20, NELLA FOTO EQUIPAGGIATO CON FORCHE, SI CARATTERIZZA PER LA TRASLAZIONE LATERALE. IL LIVELLAMENTO DEGLI STABILIZZATORI AGISCE SIA SU QUESTI ULTIMI CHE SULLE RUOTE, IN QUANTO L’ASSALE ANTERIORE È SOLIDALE CON GLI STABILIZZATORI STESSI

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201724

dai permessi necessari al suo im-piego ai costi riferiti agli operatori specializzati. Altri paesi in fase di sviluppo sono la Cina, la Corea e il Giappone. In Italia, invece, i mo-delli tradizionalmente più vendu-ti sono l’RTH 5.18 Smart e l’RTH 5.25 Smart S”.

Altro appuntamento fieristico in pro-gramma è Smopyc. Come sarete pre-senti a quest’evento?“Saremo presenti insieme a GAM, società che si occupa della com-mercializzazione del prodotto Magni sul territorio spagnolo. Questo Gruppo ha molti anni di esperienza in vari ambiti (logisti-ca, infrastrutture, preservazione delle aree verdi), in cui riteniamo che le nostre macchine possano fare la differenza. L’accordo con GAM include l’intera Spagna e il Portogallo, un ulteriore mercato che abbiamo sempre voluto rag-giungere ma che non siamo mai riusciti a sviluppare al massimo del suo potenziale. Siamo fiduciosi che con GAM avremo una migliore ca-pillarità sul territorio, con più di 50 depositi su tutta l’area, e che potremo offrire agli utilizzatori fi-nali tutto il supporto e l’attenzio-ne che meritano”. ■

risultati raggiunti nell’ultimo anno?“L’azienda, pur essendo stata fon-data solo nel 2012, sta espandendo la sua attività molto rapidamen-te. Nel 2016, in particolare, abbia-mo raggiunto eccellenti risultati in termini di fatturato (+60% rispetto all’anno precedente) e, in Italia co-sì come in ambito internazionale, abbiamo superato il venduto del 2015. Questo anche grazie allo svi-luppo di una rete di noleggiato-ri che oggi tende a essere presen-te in modo capillare sul territorio. I telescopici Magni sono partico-larmente apprezzati in quei merca-ti in cui le prestazioni affidabili, le elevate capacità, le velocità idrau-liche, la precisione e la sicurezza rappresentano fattori fondamenta-li. Per questo motivo abbiamo svi-luppato business molto importan-ti, tra gli altri, in Benelux, nel Nord Europa, in Francia e in Germania, per quanto riguarda il mercato eu-ropeo. In ambito extraeuropeo, in-vece, stiamo avendo molti riscon-tri in Canada e negli Stati Uniti, per i motivi già evidenziati e pro-prio per il fatto che i telescopici Magni possono essere qui impie-gati alla stregua di una gru, senza tutte le difficoltà legate all’utilizzo di questa categoria di macchina,

seppure possa sembrare minimo, si traduce in uno spostamento al-la massima estensione orizzontale di +/- 1,5 m per lato. Inoltre, fatto molto importante, il TH 6.20 ri-sponde anche alla normativa per il controllo del carico delle gru, la EN 13000, e può quindi lavora-re in presenza di carichi sospesi. Restano peraltro di serie anche per la gamma TH le caratteristiche già apprezzate nei modelli RTH, per garantire agli operatori la miglio-re esperienza di guida possibile an-che con queste nuove macchine”.

In termini di mercato, Magni T.H. sta crescendo rapidamente. Quali sono i

MACCHINE

GRAZIE ALL’ACCORDO DI COMMERCIALIZZAZIONE SIGLATO CON LA CINESE ZHEJIANG DINGLI MACHINERY, MAGNI PROPONE OGGI ANCHE UNA GAMMA DI SOLLEVATORI A FORBICE

TUTTI I TELESCOPICI MAGNI SONO EQUIPAGGIATI CON UNA CABINA FOPS/ROPS COMPLETAMENTE PRESSURIZZATA E CON FILTRAZIONE DELL’ARIA AL 100%, DOTATA DI UN AMPIO PARABREZZA PANORAMICO E DI UN DISPLAY TOUCH-SCREEN

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201726

LA STRADADELLA LEGGENDA

di Ettore Zanatta

LO SCORSO ANNO TEREX CRANES HA ANNUNCIATO IL RILANCIO DELLO STORICO MARCHIO SPECIALIZZATO

IN AUTOGRÙ TUTTOTERRENO A BRACCIO TELESCOPICO, GRU MOBILI E CINGOLATE.

OGGI LA GAMMA COMPRENDE MODELLI DA 55 A 1.200 T

DEMAG

MACCHINE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 27

L’ anno, il 2016. Il posto, il Bauma di Monaco. Fu in quell’occasio-ne che Terex Cranes annunciò il rilancio

sul mercato del marchio Demag (Deutsche Maschinenbau AG), ri-tenuto dall’azienda una vera e pro-pria “leggenda”. L’annuncio, supportato dalla pre-senza in fiera di tre nuove autogrù a 5 assi, fu fatto dall’allora presidente di Terex Cranes, Ken Lousberg, che affermò: “Il rilancio di Demag mi ri-empie di entusiasmo. Abbiamo deciso di ripristinare il marchio su esplicita richiesta dei nostri clienti; il concetto è molto semplice: Demag è una leggen-da e attraverso discussioni approfon-dite con i nostri clienti abbiamo com-preso quanta importanza vi attribu-issero ancora e di quali aspettative lo caricassero. Si tratta di una realtà su cui hanno fatto quotidianamente af-fidamento per decenni, che continua a essere uno dei più riconosciuti pro-tagonisti nel settore.  Continueremo a operare come un’organizzazione uni-ca rappresentando, allo stesso tempo,

due marchi: i nostri clienti, che acqui-stino Terex o Demag, possono sempre attendersi una qualità eccellente, ol-tre a prodotti e servizi affidabili sup-portati da un team che ne è orgoglio-so. Demag ha reso possibili i cambia-menti che hanno trasformato il settore dei macchinari di sollevamento: dal-le soluzioni avanzate che hanno fatto conoscere in tutto il mondo le poten-ti autogrù tuttoterreno e cingolate ai progressivi miglioramenti che hanno contribuito ad aumentare la sicurez-za e la facilità d’uso, Demag mette la potenza dell’innovazione al servizio dei propri clienti”.Da quel giorno è passato quasi un anno; la gamma, fino a oggi, com-prendeva - oltre a sette gru cingo-late con braccio a traliccio con ca-pacità da 400 a 3.200 t - 12 modelli di autogrù tuttoterreno da 4 a 9 as-si (AC 100-4, AC 100-4L, AC 130-5, AC 160-6, AC220-5, AC 250-5, AC 250-6, AC 300-6, AC 350-6, AC 500-8, AC 700-9 e AC 1000-9), con capacità di sollevamento nomina-le da 100 a 1.200 t, lunghezze del braccio da 50 a 100 m e lunghezze

massime della testa del braccio da 74 a 163,3 m.Oggi - dopo aver consegnato sva-riate unità in tutto il mondo e aver ricevuto riscontri positivi dagli ope-ratori internazionali, che hanno evi-denziato la versatilità offerta dalla disponibilità di bracci con varie lun-ghezze e dalla cabina “intelligente” ed ergonomica e l’elevata produt-tività garantita da questi mezzi - Demag ha ampliato la gamma con due ulteriori modelli di autogrù tut-toterreno: le 3 assi AC 55-3 da 55 t e AC 60-3 da 60 t, oggetto delle più recenti innovazioni del settore ap-portate per aumentare la produtti-vità e ridurre i costi operativi.

Efficienza in strada e in cantiereLe due nuove autogrù tuttoterreno AC 55-3 e AC 60-3 portano a 16 le versioni disponibili in gamma e si contraddistinguono per un siste-ma del contrappeso automatizza-to, che consente una configurazio-ne più semplice e veloce, per un concept motoristico finalizzato a

LE NUOVE AUTOGRÙ TUTTOTERRENO AC 55-3 E AC 60-3 PORTANO A 16 LE VERSIONI DISPONIBILI NELLA GAMMA DEMAG

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201728

50 m di lunghezza (il modello AC 60-3 può essere dotato di un’estensione 16 m e ciò rende il sistema il più lungo della sua categoria). Il braccio principale su entrambe le autogrù può esse-re abbassato fino a 5° sotto l’oriz-zontale e ciò agevola e semplifica le operazioni di settaggio. Gli sta-bilizzatori delle autogrù possono essere gestiti l’uno indipendente-mente dall’altro, al fine di esegui-re un posizionamento efficiente, sfruttando altresì la capacità del citato sistema IC-1 Plus, che cal-cola la capacità di sollevamento per ogni posizione del braccio, in

MACCHINE

Nel 1827 Christian Dingler fonda Dinglerwerke a Zweibrücken, in Germania; nel 1890 avvia la produzione di attrezzature di sollevamento per le miniere di carbone e le acciaierie locali. Nel 1954 Demag AG rileva la ex Dinglerwerke, le cui attività sono incorporate nel Autogrùppo Construction Machinery, mentre nel 2002 Demag viene acquisita da Terex Corporation e diventa parte di Terex Cranes.Nel corso della sua storia, il marchio Demag si è distinto per numerosi prestigiosi risultati otteuti sul campo. Qualche esempio: è del 1950 la prima autogrù a braccio telescopico con capacità di sollevamento di 2,5 t, del 1956 la prima autogrù tuttoterreno a livello mondiale con capacità di sollevamento di 12 t; del 1965 lo sviluppo della prima autogrù mobile a braccio tralicciato con struttura a tubo per braccio e capacità di sollevamento di 45 t. È invece del 1976 la più grande autogrù telescopica sul

mercato con capacità di sollevamento di 160 t e del 1979 lo sviluppo della autogrù mobile a braccio tralicciato più potente a livello mondiale, con capacità di sollevamento di 800 t. Nel 1987 Demag costruisce la più grande autogrù cingolata con braccio tralicciato da 1.000 t di capacità, mentre è del 1980 l’introduzione della autogrù mobile a braccio telescopico più potente a livello mondiale, con capacità di sollevamento di 500 t. Nel 1993 viene prima introdotta sul mercato la serie di autogrù tuttoterreno da 50 t e poi, nel 1998, la

DEMAG: STORIA E RISULTATIautogrù cingolata con braccio tralicciato più grande sul mercato, con capacità di 1.600 t, unitamente al progetto della più potente autogrù mobile a braccio telescopico con capacità di 650 t. Il 2002 si contraddistingue per il lancio del modello CC8800, con capacità di 1.250 t, mentre nell’anno successivo si registra l’introduzione della autogrù multistrada da 200 t con braccio da 68 m. Nel 2007, infine, viene realizzata la più potente autogrù cingolata, la CC8800-1 TWIN, con capacità di sollevamento di 3200 t.

LA SCHEDA TECNICALe nuove gru tuttoterreno Demag AC 55-3 AC 60-3

Capacità di sollevamento: 55 t 60 t

Lunghezza del braccio principale: 50 m

Lunghezza massima del sistema: 50 m 66 m

Contrappeso massimo: 6,4 t 12,1 t

Lunghezza totale: 11,5 m 11,6 m

Lunghezza del carro: 9,33 m

Raggio di sterzata massimo: 10 m

Potenza motore: 260 kW

Velocità di traslazione massima: 85 km/h

Pendenza massima superabile: >80%

Trasmissione: 6 x 4 x 6

Pneumatici: 14.00 (16.00 / 20.5) 16.00 (14.00 / 20.5) DEMAG HA AMPLIATO LA GAMMA DI AUTOGRÙ TUTTOTERRENO CON DUE ULTERIORI MODELLI, DA 55 E 60 T

„minimizzare i costi operativi e di manutenzione e per il sistema di controllo IC-1 Plus, che ottimizza le capacità di sollevamento massi-me delle autogrù in base all’angolo

di rotazione, in ogni configurazio-ne di autogrù. Le autogrù Demag AC 55-3 e 60-3 AC presentano un braccio principale telescopico e monocilindrico da

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 29

posizionarle rapidamente come richiesto. Il sistema VarioHook e il potente paranco da 60,2 kN (6,13 t) contribuiscono a ridurre le tempistiche di lavoro e il pe-so delle attrezzature trasportate, nonché di risparmiare tempo pre-zioso in fase operativa. È inoltre disponibile come optional una funzione di trazione integrale per ambienti di lavoro partico-larmente impegnativi. ■

festarsi una volta che queste sono giunte in cantiere: le macchine sono compatte e l’elevata mano-vrabilità che le contraddistinguo-no consentono all’operatore di

funzione dell’angolo di rotazione della torretta. Inoltre, la possibi-lità di controllo in remoto con-sente all’operatore di gestire l’o-peratività della autogrù in modo facile e sicuro rimanendo a debita distanza dalla macchina.Grazie a una larghezza di 2,55 m e alla capacità di contenere entro 12 t il peso per asse, poi, le au-togrù Demag in oggetto possono essere trasportate velocemente e in modo efficiente tra i vari siti di lavoro. In caso di necessità la versione AC 55-3, in particolare, può anche essere configurata in modo tale da soddisfare il limite di peso delle 10 t per asse.La flessibilità delle autogrù AC 55-3 e AC 60-3 continua a mani-

In occasione della manifestazione statunitense conclusasi da poche settimane, Terex Cranes ha esposto, tra le altre soluzioni del suo ampio portafoglio prodotti, l’autogrù tuttoterreno AC 220-5, una delle top player della gamma Demag.Grazie ai 78 m di lunghezza del braccio base, questo modello a 5 assi vanta uno sbraccio particolarmente ampio; le apposite estensioni

consentono di ampliarlo ulteriormente fino a un totale di 99 m. La AC 220-5 comprende un design innovativo, che include le ultime novità in materia di tecnologia e ingegneria delle autogrù, oltre a funzioni che aumentano la produttività riducendo al contempo i costi operativi. L’autogrù rientra nella classe di capacità di 220 t e dispone di una struttura compatta con una lunghezza di 14,5 m e una larghezza di 3 m, che ne consentono la manovra in aree confinate. L’autogrù monta un motore unico provvisto di un sistema di gestione intelligente per la riduzione dei costi operativi e di manutenzione. La presenza di tutti gli assali sterzanti, un assale posteriore indipendente e le funzioni di controllo dinamico garantiscono alla macchina una rilevante manovrabilità. In più, l’autogrù rimane sotto il limite di carico assiale di 12 t, sollevando fino a 600 kg di carico utile. Può anche essere equipaggiata con il sistema di controllo opzionale IC-1 Plus: ciò consente di utilizzare la massima capacità di sollevamento, in particolare quando si lavora nell’area sopra gli stabilizzatori.

UNA AC 220-5 AL CONEXPO

LA GAMMA DI AUTOGRÙ DEMAG SI CARATTERIZZA PER LA VERSATILITÀ, GARANTITA DALLA DISPONIBILITÀ DI BRACCI CON VARIE LUNGHEZZE, DALLA CABINA “INTELLIGENTE” ED ERGONOMICA E DALL’ELEVATA PRODUTTIVITÀ

L’AUTOGRÙ DEMAG AC 100-4, A 4 ASSI E DA 100 T DI PORTATA, DISPONIBILE ANCHE NELLA VERSIONE L

L’AUTOGRÙ AC 1000-9, A 9 ASSI, HA UNA PORTATA DI 1.200 T

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201730

L’AZIENDA EMILIANA, DAL 2015 PARTE DELL’AMERICANA MANITEX INTERNATIONAL, CONTINUA LA SUA ESPANSIONE NEI SETTORI DELLE GRU PER AUTOCARRO E DELLE PIATTAFORME AEREE, FORTE DELLA SOLIDITÀ PATRIMONIALE ACQUISITA GRAZIE ALLA RECENTE SINERGIA. TESTIMONE DELLA CONSOLIDATA TRADIZIONE DI TECNOLOGIA E INNOVAZIONE È LA NUOVA GRU PM 210SP

UNA TRADIZIONE CONSOLIDATA

PM GROUP

di Pietro Gabrielli

MACCHINE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 31

L’OPINIONE

P M è dal 1959 uno dei principali costruttori di gru idrauliche articola-te per autocarro e vanta una gamma di prodotti

che comprende oltre 50 modelli, con più di 350 possibili configu-razioni. In sinergia con il brand Oil&Steel, dal 1995 specializza-to nella produzione di piattafor-me autocarrate, vanta una base di clienti nazionali e internazionali che da decenni si affida alle sue capacità di innovazione. È del 2015 l’acquisizione del PM Group da parte del colosso texa-no Manitex International Inc., at-tivo nel settore della movimenta-zione e del sollevamento, che ha investito ingenti risorse nell’ope-razione, finalizzata a incrementare il suo business globale e guadagna-re ulteriori quote di mercato nello scenario statunitense. Essa inoltre ha consentito di assicurare all’a-zienda italiana una rinnovata fi-sionomia, solida e focalizzata sulla progettazione, la produzione e la commercializzazione, con un oc-chio di riguardo allo sviluppo dei mercati esteri.

Tutto ciò grazie a una struttu-ra produttiva in grado di seguire ogni fase di processo - dalle car-penterie all’assemblaggio, dal col-laudo al controllo di qualità - e che oggi può contare su due po-li a San Cesario sul Panaro (Mo), focalizzati sui due marchi del Gruppo, su uno stabilimento a Cortemaggiore (Pc) dedicato alla produzione di gru semoventi in-dustriali Valla (altro brand, insie-

me a Badger, Liftking, Sabre e al-la joint-venture con ASV, appar-tenente a Manitex International) e a due impianti ad Arad, in Romania.Dopo il rilancio ufficiale avvenuto in occasione dello scorso Bauma, il Gruppo PM si presenta oggi sul mercato con un nuovo “campio-ne”, al top della sua gamma di gru per autocarro. Parliamo del model-lo 210SP.

“L’acquisizione di PM Group da parte di Manitex International, Inc. ci ha consentito di rafforzare e consolidare la struttura societaria in termini patrimoniali e di condividere strategie produttive e commerciali con la società acquirente e le sue collegate. Sinergie che stanno riscontrando importanti conferme e apprezzamenti sul mercato, sia in ambito nazionale che internazionale. Ciò mantenendo intatte - e, anzi, sviluppando - le specificità di ogni marchio italiano del Gruppo: PM, Oil&Steel e Valla. L’ampio portafoglio prodotti di PM Group sta guadagnando gradualmente notevoli quote di mercato, soprattutto nei mercati nordamericani, ma anche in Argentina, Cile, Messico, Russia, Singapore e Medio Oriente, così come in diversi mercati europei, come Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Norvegia. Il nuovo assetto societario, dunque, ha rappresentato per PM Group un’opportunità straordinaria di sviluppo della sua vocazione all’internazionalizzazione e di aumento delle quote di mercato dei vari brand. Elementi quali cultura del lavoro, passione, esperienza e know-how si sono tradotti in entrambe le compagini in velocità di innovazione, di offerta e di organizzazione, nonché nella capacità di offrire ai clienti delle soluzioni a elevato contenuto tecnologico, unitamente a un livello di servizio altamente flessibile e personalizzabile. Ora l’obiettivo è continuare a crescere nei mercati di riferimento e di proseguire l’avviato processo di internazionalizzazione, accreditandoci in ulteriori nuovi mercati e proponendo elementi di una realtà basata su pilastri quali la tradizione, la qualità, l’innovazione e la garanzia di solidità”.

LUIGI FUCILI AD DI PM GROUP

GRAZIE A UNA COMBINAZIONE DI DESIGN ED ERGONOMIA, LE GRU PM SONO SINONIMO DI ELEVATE PERFORMANCE, EFFICIENZA, COMFORT E SICUREZZA

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201732

immediati e il nuovo display visua-lizza un elevato numero di infor-mazioni. Il sistema utilizza il proto-collo di trasmissione dati CANbus 2.0 ed è predisposto per telediagno-stica e teleassistenza. La funzionalità E-Flowsharing con-sente fluidità in caso di manovre multiple; il controllo a distanza è garantito dal radiocomando multi-funzione; il display con grafica inte-rattiva visualizza le informazioni ri-portate sul display del Power Tronic (l’operatore riceve un feedback continuo su percentuale di solle-vamento, pressioni, temperatura e angoli di lavoro); il sistema di tra-smissione dati Frequency Jumping elimina le interruzioni causate da

interferenze elettromagnetiche gra-zie al cambio costante del canale di trasmissione; il display retroillumi-nato garantisce visibilità anche du-rante i lavori notturni. Il sistema di controllo della stabilità Stability Power System consente di opera-re in sicurezza in ogni condizione operativa. Gli appoggi dei piedi sta-bilizzatori e l’abilitazione operativa della gru sono sempre visibili nel display Power Tronic e nel dispo-sitivo MCS.Le antenne con doppio martinet-to di articolazione esaltano le pre-stazioni di questa gru: disponibili fino a otto sfili idraulici e angolo

sollevamenti in spazi ridotti; mag-giori scenari d’uso in abbinamen-to all’antenna, grazie all’altezza di snodo verticale di 30 m e alla pe-netrazione in orizzontale di oltre 28 m; elevata mobilità rispetto al-le autogrù, grazie al montaggio su camion di serie.

Tecnologie applicateIl sistema elettronico PM Power Tronic Advance Plus permette di raggiungere le prestazioni richieste in sicurezza: una centralina elettro-nica visualizza i parametri del si-stema di controllo, un computer di bordo garantisce tempi di risposta

MACCHINE

Potenza e controlloLa gru 210SP è la più recente in-troduzione dell’offerta PM, appar-tiene alla linea delle gru “pesanti” del costruttore ed è progettata per soddisfare ogni esigenza di movi-mentazione di carichi. Le tecnologie applicate, il design innovativo, l’utilizzo di materiali speciali che combinano resistenza e leggerezza con sistemi elettronici d’avanguardia consentono di ope-rare in condizioni di lavoro estre-me, in sicurezza. Lo sbraccio idrau-lico - che può essere anche abbi-nato a un jib appositamente pro-gettato - consente di raggiungere una lunghezza di oltre 45 m in oriz-zontale e 50 m in verticale. Nuove funzionalità regolano la sua movi-mentazione assicurando stabilità, velocità operativa e riduzione delle oscillazioni: il sistema E-Soft Stop applica un rallentamento control-lato dei movimenti in prossimità dei finecorsa meccanici; il dispo-sitivo HyBS (Hydraulic Brake Soft Stop) garantisce un rallentamento idraulico sui martinetti di sfilo, sia in fase d’uscita che di rientro, ridu-cendo possibili oscillazioni del cari-co; la doppia alimentazione idrau-lica rende possibili spostamenti simultanei.Le peculiarità della 210 SP la rendo-no versatile, in grado di garantire:

LA GRU PM 210SP DI DISTINGUE PER LE ELEVATE PRESTAZIONI E LO SBRACCIO, NONCHÉ PER I MOVIMENTI RAPIDI E L’ELEVATA CAPACITÀ DI CARICO

LA PM 210 SP OFFRE DIVERSE SOLUZIONI PER LA STABILIZZAZIONE DELL’AUTOCARRO: BRACCI STABILIZZATORI ANTERIORI CON APERTURA DI 12,4 M, STABILIZZATORI SUPPLEMENTARI 10,1 M CON POSSIBILE ABBINAMENTO DI ESTENSIONI POSTERIORI INTEGRATI NELLA BASE E APPOGGI FRONTALI

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 33

negativo di 25°, offrono impor-tanti portate e sbracci, peso ridot-to, flessibilità nelle aree di difficile accesso e sicurezza durante il trasfe-rimento grazie a sistemi di blocco automatico degli sfili. Le prestazio-ni dell’antenna e la rilevante capa-cità di carico sono supportate da specifici sistemi di controllo elet-tronico delle pressioni: il sistema JMP (Jib Multipower System) varia la pressione massima dei cilindri a seconda della configurazione di la-voro (in particolare dell’angolo tra l’antenna e il braccio secondario, sfruttando la resistenza strutturale del braccio), mentre il sistema JMP Plus aumenta le prestazioni dell’an-tenna in relazione allo sfilo gru. ■

Il fiore all’occhiello di Oil&Steel è la piattaforma autocarrata Snake 2413 Plus, esposta anche presso lo stand esterno di IPAF in occasione di SaMoTer 2017. Questo modello da 23,5 m di al-tezza di lavoro, con sbraccio di 12,6 m (con un operatore a bordo) e portata di 250 kg (con due operatori) è una delle best seller del marchio e della li-nea Snake, sviluppata per rispondere alle esigenze di coloro che devono ope-rare in contesti metropolitani. L’utilizzo di acciai altoresistenziali di ultima ge-nerazione, unitamente all’adozione di tecnologie di ultima generazione, ha consentito di ridurre i pesi della strut-tura assicurando comunque rigidezza e resistenza. Dotata di stabilizzatori idrau-lici ad “H” e di comandi elettroidraulici proporzionali, questa piattaforma com-patta può essere stabilizzata in sagoma e garantisce, tra le altre cose, uno sbal-zo della testata molto limitato, per evi-tare collisioni con mezzi in transito, e un doppio accesso (da piattaforma chiusa e da terra). Il sistema di elevazione in quota del braccio di lavoro è composto da un doppio pantografo, la cui geo-metria e cinematica di movimentazio-ne consentono di eseguire una salita/discesa a “filo piombo”, in grado quindi di alzare/abbassare il cestello seguendo una linea verticale rettilinea.

L’ULTIMO “PLUS” DI OIL&STEEL

LA CARATTERISTICHE TECNICHEAltezza max. di lavoro: 23,5 m

Sbraccio max. di lavoro: 12,6 m

Portata massima: 250 kg

Dimensioni del cestello in alluminio: 1.400 x 700 x 1.100 mm

Rotazione torretta: 400°

Rotazione cesta: 90° dx + 90° sx

Stabilizzazione: ad H

PTT minimo per l’installazione: 3,5 t

Passo minimo veicolo: 2.900 mm

OIL&STEEL È IL BRAND CHE PROGETTA, PRODUCE E COMMERCIALIZZA IN TUTTO IL MONDO PIATTAFORME PER IL LAVORO AEREO ATTRAVERSO LE LINEE SCORPION, OCTOPUS, SNAKE ED EAGLE

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La nuova piattaforma aerea telescopica HT28 RTJ è stata progettata per adattarsi facilmente a ogni genere di intervento: opere edili, rifiniture, lavori di manutenzione e d’ispezione e ristrutturazione di edifici, ma anche a contesti di demolizione e costruzione navale, nell’industria estrattiva e nella manutenzione del verde

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Hands On

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LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJ

SINONIMO DI PRODUTTIVITÀ LA NUOVA PIATTAFORMA TELESCOPICA HAULOTTE DA 28 M OFFRE AGLI OPERATORI DEL SETTORE UN MIX DI PRECISIONE E ROBUSTEZZA. QUESTA NUOVA SOLUZIONE, IDEALE PER LE SOCIETÀ DI NOLEGGIO, CONSENTE DI OPERARE IN SICUREZZA E CON IL MASSIMO COMFORT IN MOLTEPLICI CONTESTI OPERATIVI, GARANTENDO UN’ELEVATA PRODUTTIVITÀ E MINIMI COSTI DI POSSESSO

di Ettore Zanatta

marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 35

I l lancio sul mercato della nuova piattaforma aerea te-lescopica HT28 RTJ è frutto di oltre 30 anni di esperienza di Haulotte Group nel setto-

re del sollevamento. Questo nuo-vo modello va a integrare un va-sto portafoglio prodotti costituito da macchine semplici da utilizza-re, ma al contempo robuste, af-fidabili e idonee alle più svariate applicazioni. Questa nuova piat-taforma versatile è stata progetta-ta per adattarsi facilmente a ogni genere di intervento: opere edili, rifiniture, lavori di manutenzio-ne e d’ispezione e ristrutturazione di edifici, ma anche a contesti di demolizione e costruzione nava-le, nell’industria estrattiva e nella manutenzione del verde.

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Hands On

ONSITELIFT - marzo-aprile 2017

Ad alcune altezze è essenziale per gli utenti avere fiducia nell’affidabilità della loro piattaforma: ecco perché il braccio telescopico della HT28 è realizzato con una struttura rigida che evita strappi ed effetti inusuali imprevisti che possono generare sensazioni di pericolo e insicurezza

Per agevolare l’attività degli operatori - i quali devono spesso lavorare a varie altezze per diverse ore - Haulotte Group ha focalizzato la sua attenzione sulla struttura del braccio telescopico che, grazie anche a uno sbraccio massimo di 23,85 m, consente di raggiungere i punti di lavoro più inaccessibili. Grazie ai movimenti simultanei, il braccio è in grado di estendersi a tutt’altezza in modo rapido, facendo risparmiare tempo nel raggiungimento dell’area interessata dagli interventi

serie HT28 RTJ, questo sistema - grazie a diversi punti luce collocati intorno alla macchina - illumina perfettamente sia i comandi che l’intera area intorno al braccio, consentendo agli utilizzatori di operare in tutta tranquillità in qualsiasi contesto di luce.

Per semplificare le operazioni di carico e scarico su camion garantendo la massima sicurezza degli operatori Haulotte Group ha sviluppato un sistema di illuminazione ad alte prestazioni denominato ACTIV’Lighting System-Safe Load. Inaugurato per la prima volta sulla

SICUREZZA GARANTITA

di lavoro più inaccessibili, men-tre grazie ai movimenti perfetta-mente simultanei esso è in grado di estendersi rapidamente a tutta altezza, con un notevole rispar-mio di tempo per raggiungere l’a-rea di lavoro.

Versatilità su ogni terrenoLa nuova piattaforma Haulotte HT28 RTJ, disponibile nelle ver-sioni “0” (4WD-2WS) e “PRO” (4WD-4WS), si distingue per un elevato sbraccio laterale e per i movimenti simultanei.

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Per facilitare il compito degli ope-ratori, inoltre, Haulotte Group ha progettato un braccio telescopico che risponde proprio a tale sco-po: con uno sbraccio laterale oriz-zontale di 23,85 m, gli utilizzatori possono raggiungere anche le aree

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LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJ

utilizzatori, inoltre, il costruttore francese ha sviluppato molteplici allestimenti opzionali, per soddi-sfare ogni esigenza.

La piattaforma offre poi la possibi-lità di una doppia capacità di ca-rico. A causa dei limiti di porta-ta della macchina, gli utilizzatori non possono sempre caricare con-temporaneamente tutte le loro at-trezzature: la HT28 RTJ risolve que-sto problema offrendo (in via op-zionale) una duplice modalità di carico (230 e 350 kg). Nella secon-da, la capacità di sollevamento del-la piattaforma viene aumentata di un ulteriore 40%.La piattaforma aerea Haulotte HT28 RTJ è stata progettata per potersi spostare agevolmente an-che su terreni accidentati o in aree difficilmente accessibili. Ciò grazie a peculiarità che corrispondono ad altrettanti vantaggi operativi: un assale oscillante, per affrontare i terreni più impervi; il bloccaggio idraulico del differenziale, per di-stribuire in modo più efficace la potenza alle ruote; un’elevata al-tezza da terra, per garantire il su-peramento di ogni ostacolo; una pendenza superabile fino al 45%.Per semplificare il lavoro degli

Per la costruzione della piattaforma HT28 sono utilizzati speciali trattamenti anticorrosione che consentono di resistere all’usura e a qualsiasi condizione meteorologica avversa e agli sbalzi di temperatura e umidità

A causa dei limiti di peso imposti alla macchina, gli operatori non possono sempre caricare in cesta tutte le attrezzature, dipendentemente dal lavoro previsto. Haulotte ha risolto questo problema offrendo in via opzionale una duplice modalità di carico - 230 kg e 350 kg - configurabile dal pannello di controllo, che consente di trasportare tutti gli attrezzi in una sola volta, con evidenti vantaggi in termini di tempistiche. Nella modalità da 350 kg, la capacità di sollevamento della piattaforma risulta aumentata di un ulteriore 40%

A causa delle dimensioni del braccio, talvolta gli operatori possono non godere di una visibilità ottimale dal cestello durante la traslazione della macchina, rischiando potenzialmente degli incidenti. Per evitare questo problema, il braccio della HT28 può essere portato in posizione verticale anche quando la macchina è in movimento e si muove alla massima velocità

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201738

SBRACCIO ORIZZONTALE AI VERTICI DELLA CATEGORIA

SISTEMA UNICO DI REGOLAZIONE DEI MOVIMENTI

CESTA MODULARE

4 RUOTE MOTRICI/4 RUOTE STERZANTI (PRO), 2 RUOTE STERZANTI (0)

AREA DI LAVORO FLUIDA E OMOGENEA

DIFFERENZIALE A BLOCCAGGIO AUTOMATICO DELL’ASSALE OSCILLANTE

ROTAZIONE CESTA 180° (+90°/-90°)

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LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJ

marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 39

I PUNTI DI FORZA LA CAPACITÀ FUORISTRADA

IL SISTEMA DI AUTODIAGNOSTICA

IL SISTEMA “STOP EMISSION SYSTEM”

LO SBRACCIO ORIZZONTALE DI 23,85 M

IL SISTEMA DI PROTEZIONE “ACTIV’SHIELD BAR 2.0”

BRACCIO RIGIDO

FACILITÀ DI ACCESSO AI COMPONENTI

PENDENZA SUPERABILE DEL 45%

QUADRO COMANDI ALTO CON PROTEZIONE

SUPPORTO MOTORE ESTRAIBILE

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201740

Hands On

Tra questi, kit per vetrai e per im-piantisti idraulici, pneumatici an-ti-impronta, prese di forza, kit per ambienti ostili e una presa aria compressa sulla piattaforma.

IL SISTEMA “ACTIV’SHIELD BAR 2.0”Perfettamente integrato nel quadro comandi superiore, la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte Activ’Shield Bar 2.0 offre una protezione aggiuntiva, tutelando gli operatori da qualsiasi rischio di schiacciamento senza comprometterne la produttività.

Come tutte le nuove macchine sviluppate da Haulotte Group, poi, la piattaforma aerea HT28 RTJ prevede un quadro coman-di in cesta progettato per offrire il completo controllo dei movi-menti di sollevamento con accu-ratezza e precisione e un pratico vassoio porta-attrezzi (standard) utilizzabile per trasportare e avere

Gli operatori che lavorano in quota devono essere in grado di trovare e maneggiare agevolmente i vari attrezzi. La piattaforma HT28 è dotata di un pratico scomparto porta-attrezzi (standard) sito nella parte inferiore del pannello di controllo. Un ampio vassoio angolare è disponibile come optional

Il pannello di controllo in cesta è stato progettato per eseguire tutte le operazioni previste per la piattaforma con accuratezza e precisione. Gli operatori hanno così il controllo completo sui vari movimenti e godono di una costante sensazione di sicurezza

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 41

LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJ

- in modo da garantire un’adegua-ta robustezza della macchina e una lunga durata, preservando il valo-re residuo della macchina stessa. Infine: il quadro comandi è pro-tetto da una copertura ad alta re-sistenza; il sistema di controllo del carico, anch’esso adeguatamente protetto, non entra mai in contat-to con il suolo; grazie alla colloca-zione all’interno del telaio, i brac-ci dello sterzo sono protetti contro ogni impatto.

Efficienza di gestione

Per resistere alla prova del tempo, degli impatti e dei danneggiamenti durante il trasporto, la parte interna della piattaforma è protetta da sportelli metallici di elevata rigidità e robustezza

La Casa francese offre molteplici soluzioni progettate per ottimiz-zare le attività di gestione delle proprie piattaforme. Per applica-zioni di gestione flotte, ad esem-pio, la piattaforma aerea HT28 RTJ è dotata di un connettore te-lematico universale come stan-dard. Adattabile a ogni tipologia di sistema, esso consente di col-legare rapidamente ogni disposi-tivo alle macchine Haulotte, of-frendo la possibilità di gestire tut-ti i mezzi senza necessità di uti-lizzare una soluzione telematica specifica.

La piattaforma HT28 è dotata di un innovativo sistema di arresto del motore (STOP Emission System) che lo arresta e riavvia automaticamente solo quando richiesto. Questo sistema riduce l’utilizzo del motore (e dei suoi componenti) fino al 20% e quindi consente di prolungare la vita del motore stesso e di diminuire il consumo di carburante, assicurando al contempo un più alto valore residuo e minori costi operativi

La HT28 consente di accedere agevolmente ai componenti principali della piattaforma tramite un apposito pannello incernierato, per consentire agli operatori di risparmiare tempo in caso di manutenzione

sempre sotto mano le attrezzature necessarie.La piattaforma HT28 RTJ imple-menta anche i più recenti standard costruttivi - come il trattamento anticorrosione e i cofani rinforzati

La piattaforma HT28 è equipaggiata con un motore Kubota e prevede un intervallo di manutenzione periodica delle principali componenti (filtri e oli) ogni 500 ore

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201742

Hands On

Quando gli operatori stanno lavo-rando in quota, invece, il propulso-re spesso rimane attivo senza neces-sità, con un conseguente spreco di risorse: per questo motivo la piatta-forma HT28 RTJ è equipaggiata con lo Stop Emission System, che offre la possibilità di arrestare e riavviare automaticamente il motore. Questa soluzione, quindi, riduce l’uso di motore e componenti fino al 20%, prolungandone la vita e mantenen-do un elevato valore residuo della macchina, diminuendo parallela-mente i consumi di carburante e i costi operativi. Presentando emis-sioni acustiche così ridotte, gli ope-

La piattaforma aerea HT28 RTJ è equipaggiata di serie con il sistema di diagnostica di bordo ACTIV’Screen, uno strumento completo che fornisce l’accesso a ogni dettaglio e alle procedure complete di risoluzione dei guasti, alle impostazioni della macchina, agli avvisi di manutenzione e agli

intervalli di manutenzione, nonché alla personalizzazione delle impostazioni generali quali lingua dell’interfaccia e unità di misura. ACTIV’Screen, quindi, è un vero e proprio “assistente di bordo”, in grado di supportare gli operatori nello svolgimento delle operazioni di manutenzione quotidiana.

DIAGNOSTICA A BORDO

Haulotte Group utilizzata componenti di alta qualità per le sue piattaforme e fornitori di affidabilità riconosciuta. Grazie alle sue sedi in ogni parte del mondo, l’azienda garantisce inoltre una pronta assistenza e consegna delle parti di ricambio

La piattaforma HT28 è stata progettata per muoversi agevolmente anche su terreni accidentati. Questo modello offre agli operatori diversi vantaggi: un assale oscillante, per garantire una maggiore adesione al terreno; il bloccaggio del differenziale delle ruote ad azionamento idraulico, per distribuire efficacemente la potenza alle ruote stesse; un’elevata altezza da terra, per superare facilmente eventuali ostacoli in cantiere; un limitato raggio di sterzata e un telaio strutturato per garantire manovre efficaci in spazi ristretti. La pendenza superabile è del 45%

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 43

LA PIATTAFORMA AEREA TELESCOPICA HAULOTTE HT28 RTJ

ziate da chi lavoro sul campo: disporre di una

macchina robusta, che richieda poca manutenzione e, ovviamen-te, a costi concorrenziali.Grazie agli elevati livelli di sicu-rezza offerti, la piattaforma aerea Haulotte HT28 RTJ, così come tut-ti i modelli in gamma, sono con-formi alle più recenti normative internazionali, in particolare agli standard europei, asiatici, austra-liani e nordamericani. ■

ratori possono lavorare anche in aree sensibili come ospedali, scuo-le, edifici per uffici, eccetera.Una menzione merita anche la ce-sta, modulare: il telaio, così come i cofani, sono costituiti da com-ponenti facilmente smontabili. In caso di sostituzioni dovute a usura, quindi, è sufficiente smonta-re il solo componente danneggiato.Per gli operatori, poi, il comfort di utilizzo è essenziale quando si trovano a intervenire con questa piattaforma a una altezza di 28 m. Per questo moti-vo essa offre un ele-vato livello di flessibili-

tà e precisione, offrendo loro un alto livello di sicurezza e permet-tendogli di raggiungere l’area di lavoro desiderata in modo rapido e sicuro.La piattaforma HT28 RTJ, dunque, è stata proget-tata per garantire alle società di noleggio

una gran-de facilità di

manutenzione e permettergli di sostene-

re utilizzi gravosi o intensi-vi. Haulotte Group ha quindi cer-

cato di offrire la soluzione ideale a una delle esigenze spesso eviden-

LA SCHEDA TECNICALa piattaforma Haulotte HT28 RT J

HT28 RTJ 04WD-2WS

HT28 RTJ PRO4WD-4WS

Altezza massima di lavoro: 27,9 m

Altezza piano di calpestio: 25,9 m

Portata massima in cesta: 230 kg (due persone)

Motore: Kubota Tier III / Kubota Tier 4F

Potenza motore: 49,3 kW / 53 kW

Dimensioni cesta: 2,44 x 0,91 m

Sbraccio massimo orizzontale: 23,85 m

Lavoro in negativo: 3 m

Escursione verticale jib: 133° (-66°/+67°)

Lunghezza jib: 1,83 m

Escursione braccio: 84,5° (+74,5°/-10°)

Rotazione torretta: 360° continua

Luce fuori sagoma: 150 cm

Interasse: 2,8 m

Altezza da terra: 48 cm

Massima inclinazione operativa: 4°

Velocità di traslazione: 0,5-5 km/h

Pendenza massima superabile: 45%

Raggio di sterzata esterno: 6,55 m 4,35 m

Pneumatici (riempiti a schiuma): Solid RT cured on 1.025 x 365 mm

Peso totale: 17.900 kg 18.100 kg

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201744

di Pietro Gabrielli

IL COSTRUTTORE BRITANNICO PROPONE SUL MERCATO, PARALLELAMENTE ALL’AMPIA GAMMA DI MACCHINE PER

LE COSTRUZIONI E IL SOLLEVAMENTO, ANCHE SVARIATE SOLUZIONI CHE LE RENDONO

PIÙ EFFICIENTI E SICURE

Una cesta carica di sicurezza

JCB

ATTREZZATURE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 45

J CB ha recentemente com-pletato la propria gamma di cestelli utilizzabili con quattro dei suoi sollevato-ri telescopici più apprezza-

ti. Queste attrezzature consentono agli operatori di lavorare agevol-mente e in sicurezza fino a un’al-tezza di 20,3 m, con uno sbraccio massimo di 11,63 m. Le caratteri-stiche principali dei cestelli JCB so-no: tre capacità di carico (365, 500 e 1.000 kg); la possibilità di esse-re utilizzati con i sollevatori tele-scopici dell’azienda da 14, 17, 18 e 20 m; il design completamente conforme alla normativa UNI EN 280; il meccanismo di rotazione a velocità costante; il bloccaggio dell’assale posteriore che ottimiz-za la stabilità dell’insieme.

Dettagli di accessoIl costruttore britannico, dunque, ha progettato e sviluppato una gamma completa di cestelli da uti-lizzare con i suoi sollevatori da 14 a 20 m e, come accennato, ne so-no disponibili tre tipologie, a se-conda del modello di telescopico (capacità di 365, 500 e 1.000 kg). Il cestello più piccolo è un model-lo fisso da 2,4 m, mentre le due versioni più grandi sono dotate di ponti estensibili da 2,2 a 4,4 m e di una funzione di rotazione a 180°.I cestelli possono essere utilizzati con i telescopici JCB 540-140, 540-170, 540-180 e 540-200: a secon-da del modello, le macchine sono disponibili con un’ampia scelta di sistemi di controllo a leva singola o a più leve. Le attrezzature sono inoltre dotate di radiocomando, al fine di offrire adeguata versati-lità quando si lavora, ad esempio, all’interno del cestello. Sono pre-senti peraltro un interblocco sul freno di stazionamento e stabiliz-zatori del telescopico, prima che questo passi alla modalità selezio-nata tramite la transizione di un transponder dalla macchina al ra-diocomando. Ciò evita movimen-ti inopportuni del sollevatore du-rante l’uso del cestello. È tuttavia

possibile rimuovere quest’ultimo e riportare sulla macchina la chiave con transponder per poter utilizza-re il telescopico in modalità tradi-zionale, per una maggiore versati-lità d’impiego.Tutti i cestelli JCB sono confor-mi agli standard UNI EN 280 e il costruttore ha integrato un bloc-co dell’assale posteriore sul telaio del telescopico per fornire la mas-sima stabilità nella configurazio-ne di accesso, che si lavori in mo-

dalità piattaforma o tradizionale. I cestelli dotati di rotazione utiliz-zano un innovativo meccanismo di trasmissione a catena per ga-rantire un movimento continuo e uniforme a velocità costante, con un arco operativo di 180°.I sollevatori telescopici JCB sono dotati di un sistema di recupero d’emergenza in linea con la nor-ma UNI EN 280 per garantire l’ab-bassamento in sicurezza del braccio a terra nel malaugurato caso di rot-tura del motore o di esaurimento del carburante. Le macchine sono inoltre dotate di avviso sonoro che si attiva quando l’angolo del brac-cio è inferiore a 20°, per segnalare agli operatori a terra l’abbassamen-to del cestello. Gli interblocchi su tutti i perni del porta-attrezzi Q-fit, infine, garantiscono il fissaggio si-curo del cestello alla macchina, che dispone di un sistema di carico del peso integrato. ■

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201746

A zienda con sede a Caldogno, nel Vicentino, e filiali in Spagna, Brasile, Cina e Corea del Sud, Autec fin dal 1986 pro-

getta, produce e commercializza sistemi di comando wireless con funzioni di sicurezza dalle caratteri-stiche adatte per ambienti gravosi.

I suoi prodotti vengono utilizzati per il controllo a distanza di carro-ponti industriali, gru edili e idrau-liche, piattaforme aeree per il sol-levamento di materiali e persone, macchine da cantiere e di manu-tenzione delle infrastrutture, au-tomazioni di fabbrica, macchine e sistemi per la logistica e la produ-

zione in genere. Le numerose cer-tificazioni di sicurezza rilasciate da enti europei notificati (compreso il TÜV, leader mondiale nella verifica di sistemi elettronici per macchine) garantiscono una verifica indipen-dente del prodotto durante l’inte-ro ciclo di vita. L’azienda è inoltre certificata ISO 9001 fin dal 1994.

di Lorenzo Zacchetti

SCOPRIAMO I NUOVI PRODOTTI REALIZZATI DALL’AZIENDA VICENTINA PER IL CONTROLLO A DISTANZA CON L’OBIETTIVO DI CONIUGARE I MASSIMI LIVELLI DI EFFICIENZA OPERATIVA E DI TUTELA DELL’OPERATORE. LA SUA TECNOLOGIA SI APPLICA CON SUCCESSO SIA NEL SOLLEVAMENTO INDUSTRIALE CHE NELLE APPLICAZIONI MOBILI ELETTROIDRAULICHE

CONTROLLO ASSOLUTO

AUTEC

COMPONENTI

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 47

Sicurezza, soluzioni e servizio “Sicurezza, soluzioni, servizio”: so-no queste le parole-chiave di un’a-zienda che, con un costante focus sull’innovazione, realizza prodot-ti ideali per operare correttamen-te anche in circostanze complesse, come i cambiamenti ambientali o i guasti di sistema. Autec è inoltre l’organizzatore di Safety Meeting, appuntamento annuale sulla sicu-rezza delle macchine che consente ai partecipanti di confrontarsi con autorevoli esponenti del settore, quali ingegneri e membri di agen-zie europee. Nel processo produttivo di Autec il 100% dei moduli elettronici è sot-toposto a test funzionali per garan-tirne la completa rispondenza alle specifiche di progetto; ogni radio-comando prodotto viene collauda-

to in ogni singola configurazione attraverso test automatici o guida-ti. I sistemi di comando wireless realizzati dall’azienda, possedendo omologazioni radio in tutti i con-tinenti, possono essere installati in tutti i principali mercati inter-nazionali. Il servizio post-vendita, poi, si avvale di tecnici interni e di una rete di assistenza interna-zionale composta da filiali o part-ner specializzati distribuiti a livel-lo mondiale.

Novità “Air”Grazie a nuove funzionalità e in-terfacce i prodotti Autec sono in grado di soddisfare molteplici ap-plicazioni, siano queste comples-se, molto specifiche e ottimizzate. L’ultima novità introdotta nella serie Air, dedicata al sollevamen-to industriale, si chiama LK Neo: si tratta di una pulsantiera pro-gettata e realizzata per garantire al cliente la possibilità di scelta tra molte funzionalità attraverso differenti attuatori e configurazio-ni possibili. La pulsantiera è do-

LK NEO È UN’UNITÀ TRASMITTENTE A PULSANTIERA DISPONIBILE NELLE VERSIONI A 6, 8, 10 E 12 TASTI. A QUESTE SI AGGIUNGONO LE DUE VERSIONI A 6 E 10 TASTI CON DISPLAY A COLORI PERSONALIZZABILE

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201748

tata di una funzione di Stop clas-sificata PL d secondo la normati-va EN ISO 1349-1 e di una tecno-logia Dual-Band (434-915 MHz). Le versioni disponibili prevendo-no da sei a 12 tasti e la possibili-tà di inserire un display a colori da 1.8’’, con segnalazioni e icone personalizzabili. Tutto ciò rende questo nuovo prodotto altamen-te personalizzabile.

Serie Dynamic: Codesys V3.5Per quanto riguarda la serie Dynamic, adatta ad applicazio-ni mobili elettroidrauliche, è sta-to introdotto un nuovo display a colori da 4.3’’ programmabile tramite Codesys V3.5, leggibile anche in ambienti molto soleg-giati. Grazie ai 256 colori, a una risoluzione di 480 x 272 pixel, a sei tasti per la navigazione sul di-splay e/o abbinabili a specifiche funzioni e a un angolo di visione fino a 130°, questo nuovo display consente un’ottimale visualizza-zione dei parametri di funziona-mento e degli stati della macchi-na o di altre avvertenze. La pro-grammabilità con Codesys V3.5 via Ethernet avviene in confor-mità alla IEC 61131-3 e consente un’ampia scelta di rappresentazio-ne grafica dei dati. È inoltre disponibile una nuova ricevente CANopen, denominata CRD: le caratteristiche principa-li che la contraddistinguono so-no la compattezza e la flessibilità, grazie a un cablaggio personaliz-zabile: connettori M12, spina 10 poli ridotta, pressacavo. La rice-vente CRD presenta un massimo di 12 uscite analogiche e 64 digi-tali (disponibili tramite interfaccia CANopen), quattro MOSFET pro-grammabili e un’uscita CAN. È sta-to qui integrato anche un display con quattro digit per la diagnosti-ca. Le funzioni di Stop e UMFS di molti modelli della serie Dynamic sono stati certificati per la sicurez-za funzionale dal TÜV SÜD (fino a PL e /SIL 3 secondo EN ISO 13849-1 / IEC 62061). ■

COMPONENTI

ANCHE A SAMOTER 2017 AUTEC HA ESPOSTO UNA RAPPRESENTATIVA DELLA SUA LINEA DI RADIOCOMANDI E UNITÀ TRASMITTENTI, PROGETTATA PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI UNA VASTA GAMMA DI APPLICAZIONI: COSTRUZIONI/INFRASTRUTTURE, SOLLEVAMENTO INDUSTRIALE E AUTOMAZIONE, MARITTIMO, LOGISTICA E TRASPORTI, AGRICOLO E FORESTALE

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Bosch Rexroth Oil Control S.p.A.www.boschrexroth.com/compacthydraulics

Your move?

We’ll drive.

Your move?

We’ll drive.Ti sei mai chiesto come migliorare le prestazioni delle tue macchine per rendere il loro lavoro più efficiente e produttivo? Noi di Bosch Rexroth lo abbiamo fatto e abbiamo progettato per te Control Plus, la valvola per il miglior controllo fine del movimento del braccio telescopico in applicazioni mobili: maggior fluidità, più precisione e al tempo stesso minori consumi. È la nostra miglior soluzione che assicura maggiori prestazioni e aggiunge valore ai tuoi prodotti, pilotata con joystick sfrutta la forza di gravità per velocizzare il movimento del braccio e puntare al risparmio energetico. Si chiama Control Plus, per un controllo e un comfort senza precedenti.

Maggior precisionee minori consumi

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201750

di Stefano Vitali

DA OLTRE 50 ANNI L’AZIENDA BOLOGNESE REALIZZA MACCHINE CHE HANNO LO SCOPO DI FORNIRE AI PROFESSIONISTI DEL SOLLEVAMENTO IL MASSIMO VALORE IN TERMINI COSTRUTTIVI E APPLICATIVI. CON SISTEMI DI GESTIONE CHE RENDONO LE SUE GRU DEI PARTNER TECNOLOGICAMENTE “INTELLIGENTI”

DMU 3000 PLUS x 205: moltiplicazione di produttività!

EFFER

TECNOLOGIE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 51

L a gamma Effer (Minerbio – Bo) è molto ampia e comprende oggi oltre 40 modelli di gru per autocarro, disponibili

in svariate configurazioni e sud-divisi nelle categorie Light (con capacità di sollevamento fino a 17 tm), Medium (da 20 a 38 tm) e Big (da 39 a 300 tm).Grazie all’esperienza acquisita in oltre 50 anni di attività - l’a-zienda è stata fondata nel 1965 -, Effer è un marchio riconosciuto in tutto il mondo per le presta-zioni garantite dalle sue gru, che hanno nel rapporto peso/potenza il loro indubbio punto di forza. Ma lo è anche per la sua capaci-tà di realizzare prodotti speciali e altamente personalizzati, come le gru impiegate su strada e ro-taia o le soluzioni per la stabilità in misura e per la sua attitudine a non limitarsi alla mera progetta-zione delle macchine, dedicando-si altresì allo sviluppo di sistemi destinati a rendere queste ultime dei veri e propri concentrati di tecnologia, finalizzata a rendere le gru un partner semplice ma al contempo sicuro e “intuitivo”.

La nuova gru Effer 205Un caso esemplificativo è la re-cente introduzione sul mercato da parte di Effer del nuovo mo-dello di gru 205 da 20 tm, dotata di sistema di gestione elettronica DMU 3000 PLUS. Semplice, intui-tivo e sicuro, questo sistema con-sente di sfruttare in modo otti-male le possibilità operative del-la nuova macchina, una gru che si distingue anche per il sistema a rotazione con ralla pur appar-tenendo alla gamma leggera. Un vantaggio notevole per la versa-tilità, dunque.Nella gamma Light di gru Effer, la 205 rappresenta quindi uno strumento perfetto per il cari-co e scarico di materiali ed è in grado di rendere più competi-tivo, ad esempio, chi opera nel settore delle costruzioni. Ciò si-

gnifica disporre di una soluzio-ne che consente di lavorare in modo facile, sicuro ed efficien-te compiendo più operazioni simultanee grazie alla velocità operativa e alla rotazione con-tinua con ralla.Questo nuovo modello appena lanciato da Effer è leggero e com-patto, ma è in grado di affrontare anche gli interventi più gravosi:

grazie alla struttura in acciaio ad alta resistenza, infatti, garantisce le prestazioni che storicamente contraddistinguono le gru del produttore bolognese.La nuova 205, infatti, è una gru capace di svolgere molteplici la-vori in combinazione con acces-sori differenti, quali benne, po-lipi, forche porta-mattoni, ecce-tera. Nel caso in cui l’operatore avesse bisogno di raggiungere una maggiore distanza rispetto alla gru base, egli può sempre sce-gliere di aggiungere un apposito jib, per avere sempre a disposi-zione lo strumento migliore per le proprie esigenze. I tubi possono essere posizionati all’interno del braccio: soluzio-ne che consente di ottenere una maggiore sicurezza per i compo-nenti, proteggendoli da agenti ambientali e di usura, nonché minori ingombri della gru stes-sa. Una novità è costituita anche dal sistema di doppie guide dei tubolari degli sfili, poste sia sul lato superiore che inferiore, rea-lizzate in materiale speciale e in grado di garantire una riduzione dei giochi meccanici, il manteni-mento della posizione dei tubola-

LA NUOVA GRU EFFER 205 SI DISTINGUE ANCHE PER IL SISTEMA A ROTAZIONE CON RALLA, PUR APPARTENENDO ALLA GAMMA LEGGERA

TRA GLI OPTIONAL DISPONIBILI CON LA EFFER 205 SI EVIDENZIA IL DISPOSITIVO QUICKFASTER, PROGETTATO PER RISPARMIARE TEMPO DURANTE IL MONTAGGIO/SMONTAGGIO DEL JIB O DI ALTRI ACCESSORI DELLA GRU

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201752

gestire due diverse aree di lavoro della gru in base alla stabilità of-ferta dall’autocarro; inoltre, ga-rantisce stabilità a 360°, in quan-to si applica anche a gru con ba-samento CrossStab e ottimizza le diverse prestazioni di solleva-mento in base al posizionamen-to dello stabilizzatore rotante. Con il DMU 3000 PLUS - che ha un indice di protezione IP 67, resistente all’acqua e agli agenti atmosferici - si possono anche visualizzare gli elementi princi-pali di performance sia sul pan-nello a bordo macchina che sul radiocomando e memorizzare i cicli operativi della gru, segna-lando gli interventi di manuten-zione programmata. Registrando i tempi durante i quali la gru ri-sulta accesa e/o movimentata, viene anche calcolato lo stato d’uso della gru e, di conseguen-za, il ciclo di vita residuo.Il sistema DMU 3000 PLUS, inol-tre, consente di: governare - oltre alle funzionalità della gru - anche altre funzioni elettroniche relati-ve all’autocarro (ad esempio, l’ac-censione e lo spegnimento dello stesso); monitorare le principali performance della gru dal display del radiocomando; gestire auto-maticamente la velocità della gru in prossimità dei massimi valori di carico ammessi. ■

ri e della morbidezza del braccio in fase di sfilo.Il sistema a doppia biella qui ap-plicato, poi, consente all’operato-re di lavorare a piena potenza sia con il braccio in posizione oriz-zontale che verticale. Grazie alla ralla con motoriduttore esterno, lo spessore del taglio cassone è ridotto (950 mm): in tal modo, è possibile montare sul mezzo un cassone più grande e, quindi, ot-tenere un carico residuo maggio-re sul camion. Vari anche gli optional disponi-bili: tra questi si evidenzia il di-spositivo Quickfaster, progettato per risparmiare tempo durante il montaggio/smontaggio del jib o di altri accessori della gru, poten-do connettere tutti i tubi in un’u-nica operazione.

Il sistema DMU 3000 PLUSIl DMU 3000 PLUS è un sistema elettronico semplice e di gran-de affidabilità che permette di lavorare con la gru in massima sicurezza, impedendo manovre potenzialmente pericolose. La componentistica elettronica e i sensori del sistema sono col-locati in posizioni protette, al fi-ne di evitare danni accidentali. Il sistema, quindi, consente di

TECNOLOGIE

• Sicurezza nel tempo

• Stabilità a 360°

• Componenti elettronici in posizione protetta

• Gestione di doppia area di lavoro

• Monitoraggio degli interventi di manutenzione

• Controllo delle funzioni di gru e autocarro

• Visualizzazione dati a bordo macchina/radiocomando

• Protezione IP 67

DMU 3000 PLUSI PUNTI DI FORZA

DMU 3000 PLUS È UN SISTEMA ELETTRONICO SEMPLICE E DI GRANDE AFFIDABILITÀ, CHE PERMETTE DI LAVORARE CON LA GRU IN MASSIMA SICUREZZA

CON IL SISTEMA DMU 3000 PLUS SI POSSONO VISUALIZZARE GLI ELEMENTI PRINCIPALI DI PERFORMANCE DELLA GRU SIA SUL PANNELLO A BORDO MACCHINA CHE SU RADIOCOMANDO

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LE NUOVE RIVISTE PER IL TUO BUSINESS

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Dossier

ONSITELIFT - marzo-aprile 201754

S e il settore delle macchi-ne movimento terra è in leggera ripresa, è lo speci-fico segmento del noleg-gio di macchinari e at-

trezzature a registrare le migliori performance. La situazione del mercato in Italia rispecchia quella internazionale: il 2016 ha segnato una ripartenza

progressiva, della quale si attende il consolidamento durante l’anno in corso. Le previsioni per le ven-dite in Italia nel 2017 indicano in-fatti un convincente +44,8% sul risultato del 2015. Sul fronte in-terno sono ancora aperte le feri-te conseguenti al crollo del 2007, quando si arrivò addirittura a un deprimente -72%.

A livello mondiale, invece, il periodo nero è stato il biennio 2008/2009, nel corso del quale si è registrato il 50% di perdite. A fronte di un progressivo recu-pero generale, colpisce partico-larmente la brillantezza dei ri-sultati ottenuti dal noleggio di macchine per il sollevamento e le costruzioni. Il comparto dell’e-

L’ERA DELLARENTAL ECONOMY

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NOLEGGIO

marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 55

danneggiare il rispetto dei tempi di commessa e il conseguimento dei risultati desiderati. Il noleggio permette inoltre all’a-zienda di scegliere la macchina più adatta per le singole commesse ot-tenute, in una gamma più ampia, aggiornata e conforme ai più re-centi standard di sicurezza. In un paese come l’Italia, il cui sistema

Perché convieneSul piano finanziario, il noleggio consente di preservare il capitale aziendale per il core-business, mi-nimizzando il parco macchine e i costi fissi, a partire dalla logistica. Non ci sono problemi con la ma-nutenzione, che comporta costi non sempre preventivabili e tem-pi di fermo macchina che possono

dilizia è un vero e proprio trai-no economico: dopo il boom dei primi anni Duemila, il successi-vo calo del periodo di crisi si è contenuto entro il 10% (contro il -80% delle vendite) e in que-sta fase di ripresa l’attività di no-leggio è tornata a farsi apprezza-re dalle aziende, per i numerosi vantaggi che essa garantisce.

di Lorenzo Zacchetti

DALLE BICICLETTE AGLI SCOOTER, DALLE AUTOMOBILI AGLI SPAZI DI CO-WORKING: IL CONCETTO TRADIZIONALE DI “PROPRIETÀ” VIENE RIMESSO IN DISCUSSIONE DALLA SEMPRE PIÙ DIFFUSA

PRATICA DEL CONSUMO COLLABORATIVO, UN MODELLO ECONOMICO NEL QUALE BENI MATERIALI, SERVIZI O CONOSCENZE

VENGONO MESSE IN COMUNE. VARRÀ ANCHE PER IL NOLEGGIO DI MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO E L’EDILIZIA? LO ABBIAMO

CHIESTO AD ALCUNI ESPONENTI DEL SETTORE

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201756

Dossier

industriale è costituito principal-mente da piccole e medie impre-se, la possibilità di disporre per un periodo di tempo limitato di at-trezzature e macchinari è stata col-ta da circa l’85% delle aziende del settore costruzioni, che si affida al noleggio con frequenza regolare. Questo tipo di gestione, inoltre, permette di ridurre l’impatto am-

bientale della propria attività, di-minuendo le emissioni nocive e il numero di attrezzature necessarie al raggiungimento degli obiettivi di lavoro. Molte realtà operanti nel settore del noleggio vanno oltre quanto prescritto dalla legge o dalle nor-me previste per i pubblici appal-ti, aderendo a standard interna-

STATI UNITI: CRESCE LA FEBBRE DEL NOLEGGIO

Dopo aver ampiamente analizzato la situazione del mercato del noleggio in Italia è decisamente interessante guardare cosa sta succedendo Oltreoceano. Solitamente, infatti, i trend che si affermano negli Stati Uniti finiscono poi con l’influenzare anche il Vecchio Continente. Ebbene, secondo l’ARA (American Rental Association), il noleggio di macchine e attrezzature negli USA dovrebbe raggiungere un valore complessivo di 56 miliardi di dollari nel 2020. Rivedendo al rialzo le proprie stime di fine 2016, l’Associazione ha previsto che al termine dell’anno in corso si registri una crescita del 3,7% e un tasso di crescita media del 4,3% nei tre anni successivi. A spingere questa risalita c’è una pluralità di fattori, che partono dal nuovo corso dell’amministrazione. Dalle prime scelte adottate dal presidente Donald Trump deriva infatti la convinzione che il governo degli Stati Uniti favorisca gli investimenti per le infrastrutture, abbassando gli oneri a carico delle aziende sia in tema di politica energetica, sia sul piano fiscale e normativo. Inoltre, la situazione del mercato edilizio – sia residenziale che non residenziale – e la crescita del livello di spesa da parte dei cittadini americani lasciano intravedere interessanti margini di crescita per il noleggio già a partire dal 2017, per poi consolidarsi nel 2018. Per il vicino Canada, invece, l’ARA prevede una crescita del mercato del noleggio decisamente più lenta, con un mantenimento del previsto tasso compreso tra il 3% e il 4%. Entro il 2020, il mercato del noleggio canadese dovrebbe arrivare a valere 5,9 miliardi di dollari canadesi ovvero, al cambio attuale, 4.2 miliardi di euro.

LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI / IPAF

MAURIZIO QUARANTARAPPRESENTANTE PER L’ITALIA DI IPAF

Una delle cose che ci stanno maggiormente a cuore è senza dubbio quello di veder aumentare la qualità del servizio dei noleggiatori italiani; a tal proposito, abbiamo inserito nel Piano Triennale IPAF 2016-2018 l’introduzione in Italia di IPAF Rental+.Si tratta di un marchio indipendente di qualità che viene conferito esclusivamente a società di noleggio associate all’IPAF e verificate da un

auditor e che rispondono a elevati standard di qualità e sicurezza ben definiti nel servizio al cliente, la salute e sicurezza, la formazione del personale, le condizioni di noleggio e l’ispezione delle macchine. Ogni anno le società verificate ricevono una visita di controllo e sorveglianza dell’auditor per assicurare un costante miglioramento del loro standard qualitativo. In sintesi, il marchio IPAF Rental+ distingue, grazie alla sua autorevolezza nello specifico settore dell’accesso aereo mobile, i fornitori affidabili di piattaforme di lavoro mobili elevabili da tutti gli altri. L’audit comprende le seguenti aree: Formazione, Prenotazione, Sub-Noleggio, Manutenzione e Consegna. Inoltre, IPAF verifica anche che la società abbiano messo in pratica processi e programmi per gestire argomenti come la soddisfazione del cliente, la copertura assicurativa e la salute e sicurezza sul posto di lavoro.

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 57

NOLEGGIO

LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI/ ASSODIMI-ASSONOLO

MARCO PROSPERIDIRETTORE RELAZIONI ESTERNE DI ASSODIMI-ASSONOLO

Dal 2015 studiamo con attenzione i bilanci delle aziende che si occupano di noleggio e da febbraio 2017 abbiamo deciso di elaborare dei report trimestrali, che rappresentano una novità assoluta. Le indicazioni sono confortanti: dal 2016 il settore ha smesso di perdere e le prospettive sono di crescita. Per avere dei termini di paragone chiari, diciamo che fino al 2008 c’è stata una crescita fino a 1.716 milioni di fatturato. Nel 2012 c’è stato il crollo più pesante, che ci ha fatto perdere il 10,5%,

scendendo a 1.370 milioni. Per il 2017, le previsioni più pessimistiche indicano una crescita del 3,2%, fino a 1.480 milioni. Tra le tipologie di noleggio osserviamo come quello con conducente mantenga meglio il fatturato, mentre il noleggio a freddo gestisce meglio gli indici aziendali, con performance migliori. In questa fase di ripresa abbiamo deciso di introdurre il certificato “Quality Rent”, per distinguere le aziende che soddisfano alcuni parametri per noi fondamentali, come un parco macchine idoneo a garantire la continuità del lavoro, anche in caso di problemi, contratti e assicurazioni all’altezza della situazione, eccetera. Entro la fine del 2017 intendiamo riunire tutti i commerciali del settore del noleggio per riflettere insieme a loro su cosa voglia dire oggi “qualità”. Anche a mio avviso, il principale valore del noleggio è oggi rappresentato dal servizio. Già dal 2012 è partito il progetto “noleggio sicuro”, che ha portato un cambiamento epocale nelle verifiche periodiche.

LA PAROLA ALL’OPINIONISTA

AVV. LORENZO PERINOAMMINISTRATORE UNICO DI LEXT CONSULTING

Non si deve pensare che tutte le tipologie di noleggio siano uguali. Il noleggio a lungo termine è molto diverso da quello a breve termine. Quello che proprio non si può accettare è il noleggio con riscatto, perché rappresenta una forma “abusiva” di leasing. Questa pratica affossa il noleggio e, inoltre, pone due seri problemi: in primo luogo, è un’attività finanziaria e, per esercitarla, bisogna essere iscritti come operatore del settore, dopo aver dimostrato di possedere certe caratteristiche; in secondo luogo, crea problemi sull’ammortamento.

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Dossier

ONSITELIFT - marzo-aprile 2017

Ha destato notevole interesse il recente ingresso di JCB nel settore delle piattaforme aeree. La celebre azienda britannica ha già presentato nove modelli elettrici a pantografo, annunciando che entro la fine del 2017 sarà in grado di offrire un totale di 27 nuove piattaforme,

inosservata, diverse aziende già presenti nel settore non stanno certo a guardare. L’italiana Socage, infatti, ha consolidato la propria leadership sul mercato nazionale attraverso l’acquisizione di Manotti, storica azienda della provincia di Reggio Emilia che opera principalmente nel segmento delle autogrù. Attraverso quest’operazione Socage conferma la propria vocazione per l’innovazione e i mercati emergenti, che si rispecchia anche nei considerevoli investimenti in corsi di aggiornamento e iniziative che riguardano sempre più filiali e distributori sul territorio. Ha scelto di affidarsi a Socage anche Giffi Noleggi, società specializzata nel noleggio di macchinari e attrezzature da lavoro e costruzioni. In particolare, la collaborazione riguarda la dotazione di bracci estensibili per la propria flotta noleggio di piattaforme aeree.

JCB E SOCAGE PER UN SETTORE IN FERMENTO

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con bracci articolati e con braccio telescopico. JCB si è posta obiettivi ambiziosi, come la conquista di una fetta di mercato formata da 130.000 unità vendute, per un fatturato di otto miliardi di dollari all’anno. Se una new-entry del genere non poteva certo passare

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 59

NOLEGGIO

LA PAROLA AI COSTRUTTORI JCB

CLAUDIO FIORENTINIMD GLOBAL MAJOR ACCOUNTS & SPECIAL PROJECTS DI JCB

In Italia si assiste a un’elevata frammentazione del mercato e le aziende che si occupano di noleggio per la maggior parte non sono “noleggiatori puri”. In molti casi, il noleggio è propedeutico alla vendita: il Rent to Sell vale circa il 50% del mercato italiano, perché da noi manca la cultura del noleggio. Questo dipende anche dalla struttura della clientela: la maggior parte delle aziende sono di dimensioni medio-piccole, operano soltanto a livello locale e, di conseguenza, è raro che abbiano bisogno di ricorrere al noleggio.

zionali quali la norma ISO 14001 (sistemi di gestione ambientale) o la norma OHSAS 18001 (gestione della sicurezza e della salute dei la-voratori). In altri casi, vengono im-

plementate proprie politiche indi-pendenti di responsabilità sociale d’impresa (CSR) inerenti a tutti gli aspetti della sostenibilità: econo-mica, ambientale e collettiva.

LA PAROLA ALL’OPINIONISTA

PIER ANGELO CANTÙTITOLARE DI RENTAL CONSULTING E

DIRETTORE EDITORIALE DI RENTAL BLOG

Il noleggio è cambiato molto. Oggi al centro dell’attenzione non c’è più la macchina, ma il servizio offerto. Il valore della macchina si è attenuato, mentre ora il focus è su chi la macchina la mette a disposizione.

Dopo anni di crisi, il settore si sta risollevando e non è più possibile ritornare a quello che era il noleggio fino a 10 anni fa. Per questo motivo serve la formazione degli operatori, ragione che ci ha spinto a far nascere “Rental Academy”, il primo Master italiano sul noleggio. L’idea prende le mosse dall’attività formativa realizzata fin dal 2007 da Rental Consulting, alla quale ora si affianca l’expertise di Assodimi/Assonolo, storica associazione di settore, assumendo così le forme di un vero e proprio Master a disposizione del mercato. Da marzo a luglio, il percorso formativo toccherà cinque diversi aspetti, ovvero l’organizzazione, la comunicazione, la parte legale, il Business Model Canvas e la gestione, redditività e tutela del parco mezzi a noleggio.

I numeri del settoreSono oltre 4.700 le imprese attive nel settore del noleggio, di cui più della metà si occupa di noleggio senza operatore di attrezzature di sollevamento e movimentazione e altre macchine. Circa 1.500 azien-de noleggiano macchine e attrez-zature agricole ed edili, mentre so-no 800 quelle che noleggiano gru con operatore. Il settore impiega oltre 16.000 la-voratori, con Lombardia, Lazio e Campania che, insieme, raggrup-pano un terzo del totale delle im-prese. È evidente lo slancio che il noleggio ha avuto a partire dal 2009, seguendo la curva di una pur timida ripresa generale delle costruzioni, con un aumento del

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201760

Dossier

LA PAROLA AI NOLEGGIATORI / NACANCO

MARZIA GIUSTODIRETTORE GENERALE DI NACANCO

Il mercato del noleggio in Italia è in continua e progressiva espansione, complice il cambio di approccio culturale che cambia progressivamente, con l’arrivo delle nuove generazioni, sicuramente più aperte al concetto di “sharing”. Si tratta di un cambiamento che rispetto ad altri paesi europei è più lento, ma inesorabile. Complice di questa crescita di domanda è anche l’accesso al credito, grazie al quale perfino gli operatori più radicali e attaccati al concetto di proprietà

hanno trovato nel noleggio una soluzione meno onerosa sotto il profilo puramente finanziario. Con le nuove normative, inoltre, avere oggi un mezzo di proprietà comporta degli obblighi sempre più stringenti, ai quali invece non si deve far fronte se ci si affida a un noleggio senza pensieri, dove tutte le pratiche burocratiche sono a carico della società noleggiante. Tra le principali problematiche c’è ancora una scarsa conoscenza della sicurezza e, di conseguenza, poca consapevolezza dei rischi. “Sono 10 anni che utilizzo le PLE, cos’altro devo sapere?”, fanno presente in molte aziende. Se pensiamo agli infortuni occorsi nell’utilizzo delle PLE, nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo di fronte all’inosservanza delle più elementari regole per la tutela della sicurezza e del buon senso. La problematica forse più importante riscontrata è relativa allo sbarco in quota, l’unica zona buia di una normativa sempre più attenta ai concetti di sicurezza e di prevenzione.

Ci vorrebbe, quindi, più chiarezza e unità di intenti. Quali provvedimenti potrebbero risultare determinanti per un rilancio del settore? Sicuramente un mercato più effervescente dal punto di vista gioverebbe al rilancio, magari interventi mirati e utili alla comunità con un corposo contributo statale come potrebbero essere la riqualificazione energetica degli edifici, la messa in sicurezza degli stabili. Tutte iniziative che lo Stato ha già messo in pista ma che dovrebbe mettere in pratica con più determinazione e coraggio. Ma, si sa, la coperta è corta. Determinante per il rilancio è anche qualificare il noleggiatore come professionista. Il nostro non è un lavoro semplice, richiede competenza e alta professionalità, cosa che non sempre ci viene riconosciuto dal mercato, con tutte le conseguenze del caso, tariffe basse in primis. Basta paragonarci ai nostri colleghi europei per capire come il noleggiatore venga diversamente percepito.

40% di sedi operative nella sola Lombardia. Va addirittura oltre il 40% il numero delle aziende iscrit-tesi alla Camera di Commercio do-po il 2009, mentre solamente il 20% del totale è rappresentato da imprese “storiche”, ovvero con al-meno 20 anni di attività alle spal-le. In particolare, le new-co sono operative nel noleggio di gru con operatore.

SI CONFERMA UN TREND CONSOLIDATO: IL 60% DELLE AZIENDE ITALIANE DI NOLEGGIO HA UN SOLO ADDETTO E IL 25% NON VA OLTRE I CINQUE

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NOLEGGIO

marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 61

LA PAROLA AI NOLEGGIATORI / ELEVO

SERGIO GUALANDRISAMMINISTRATORE DI ELEVO

Nel 2016 l’andamento del mercato è stato molto positivo, con un crescendo continuo nel secondo semestre. L’inizio del 2017, però, ha segnato una netta inversione di tendenza. A gennaio e febbraio abbiamo registrato pochissimi noleggi e, visto che mi confronto con le altre aziende

del settore, so bene che non è solo un problema nostro, ma una situazione generalizzata. Quello che più preoccupa è il fatto che non si riescano a trovare spiegazioni per questi andamenti altalenanti, con impennate e cali improvvisi, che non è assolutamente possibile preventivare. Non saprei nemmeno quali leve legislative suggerire per stabilizzare la situazione. La conferma di misure come il bonus Sabatini e l’ammortamento al 140% sono di grande aiuto per la vendita, sia del nuovo che dell’usato. In quanto al noleggio, è difficile indicare soluzioni specifiche: se ripartissero opere pubbliche importanti ci sarebbe certamente una spinta al noleggio, ma per il resto potrei solo auspicare la riduzione della pressione fiscale, che è l’unica strada per spingere a investire chi potrebbe farlo, ma tentenna.

Si conferma il trend tipicamen-te italiano di strutture medio-piccole, con la metà delle società di capitali del settore che non va oltre un valore di produzione di 250.000 euro. La stessa indicazio-ne viene dall’analisi del numero dei lavoratori: il 60% delle azien-de ha un solo addetto e il 25% non va oltre i cinque. Sono però le imprese a mag-giore giro d’affari a registra-re gli andamenti economici più soddisfacenti, mentre i “pic-coli” crescono a circa un quar-to della velocità dei “grandi”. Il dato si interseca con la timidez-za delle banche nell’assecondare la ripresa: se dal 2014 si è lenta-mente ricominciato a concedere mutui per l’acquisto di immobili residenziali, per le imprese di co-struzioni è ancora molto difficile accedere al credito. ■

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201762

LA “TERZA FASE” DI ORIOCENTER

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UNA EXTENSION IN BLU

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 63

S arà il centro commercia-le più imponente d’Ita-lia e uno tra i più gran-di d’Europa: parliamo di Oriocenter di Orio al

Serio, in provincia di Bergamo, che grazie a un recente amplia-mento è destinato a divenire un vero e proprio immenso “polo del lusso”.Dopo i lavori di bonifica realizza-ti in fase preparatoria sollevando l’intera pavimentazione di coper-tura del parcheggio (l’area fu bom-bardata dagli Alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale e un pa-io d’anni fa venne ritrovato un or-digno inesploso ai margini dell’a-eroporto di Orio al Serio), il pro-getto ha previsto la costruzione di tre lotti che porteranno il Centro a ospitare in totale 275 tra negozi, bar e ristoranti e 8.000 posti auto, con 105.000 m2 di area affittabile ad attività commerciali. Il terzo lotto, in particolare, la cui costruzione è stata denominata “Oriocenter Extension” (o “Terza Fase di Oriocenter”), è iniziata la scorsa estate e ha portato alla re-alizzazione di ulteriori 30.000 m2 raccordati alla struttura già esi-stente. In questa nuova struttura a due piani saranno ospitati 75 tra negozi e ristoranti, aree dedicate

MANCA POCO E SI POTRÀ ASSISTERE ALL’INAUGURAZIONE DI ORIO

EXTENSION, L’AMPLIAMENTO DI 30.000 M2 CHE RAPPRESENTA LA

TERZA FASE DI CRESCITA DEL CENTRO COMMERCIALE DI ORIO AL SERIO, IN PROVINCIA DI BERGAMO. NEL

CANTIERE APERTO LO SCORSO ANNO SI È RESA PROTAGONISTA UNA

PIATTAFORMA GENIE Z-60/37DC

di Stefano Vitali

ORIO EXTENSION È LA DENOMINAZIONE ASSEGNATA AL RECENTE AMPLIAMENTO, AVVIATO LO SCORSO ANNO, DEL CENTRO COMMERCIALE ORIOCENTER. CON L’APERTURA AL PUBBLICO DEI NUOVI 30.000 M2, CHE RAPPRESENTANO LA TERZA FASE DI CRESCITA DEL CENTRO, ORIOCENTER TORNERÀ A DIVENTARE IL CENTRO COMMERCIALE PIÙ GRANDE D’ITALIA E UNO TRA I PIÙ GRANDI D’EUROPA

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201764

al tempo libero e al divertimento (con un cinema multiplex da 14 sale, per una capienza complessi-va di 2.424 posti) e circa 2.000 po-sti auto. La commercializzazione dei nuovi spazi, curata dalla so-cietà Arcus Real Estate di Milano, è stata improntata all’unione tra tempo libero e shopping: al pri-mo piano troveranno spazio ne-gozi di articoli del “mondo casa”, del “mondo dello sport”, dell’ab-bigliamento fashion di fascia me-dio-bassa e accessori moda; al se-condo piano, invece, si potranno trovare marchi più sofisticati, di fascia medio-alta. E non è finita, perché per il futuro è prevista an-che la creazione di un planetario, di un hotel a cinque stelle e di una serie di spazi pensati per ospi-tare attività culturali e di intrat-tenimento, come mostre d’arte, concerti e sfilate di moda, oltre a spazi verdi con fontane e giochi d’acqua.

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La Z-60/37DC è stata fornita a C.M.I. Noleggi da CTE (Rovereto – Tn), realtà consolidata da molti anni a livello internazionale che, dal 1981, anno in cui ha iniziato la produzione e vendita di elevatori di materiali, crea costantemente soluzioni per rendere gli interventi in

altezza più semplici e sicuri, mettendo il cliente al centro dei propri progetti e servizi. Negli ultimi 36 anni l’azienda trentina ha ampliato il suo spettro produttivo e commerciale e ha prodotto e distribuito oltre 10.000 piattaforme aeree autocarrate. Varie (e strategiche) le

UN INTERLOCUTORE… ALL’ALTEZZA

evoluzioni che hanno caratterizzato CTE nel tempo: la definizione dell’accordo di esclusiva per l’Italia con Genie Industries nel 1987; la realizzazione della gamma di scale per traslochi Pratika nel 1989; l’acquisizione del brevetto Pianoplan nel 1992, relativo a mezzi per movimentare carichi pesanti su scale e pianerottoli; la nascita di Genex nel 1993 (scale e ponteggi in fibra di vetro); l’entrata in Sequani Meccanica nel 1997 e la costruzione dello stabilimento di Rivoli Veronese; l’acquisizione dei marchi Effer e Bizzocchi nel 2005. Oggi CTE vanta circa 50 personalizzazioni realizzate ogni anno, 80 modelli disponibili in catalogo, 350 operatori formati ogni anno, cinque brevetti, 23 officine autorizzate in Italia e una rete capillare di dealer in tutto il mondo. CTE Group si presenta al mercato mondiale con i seguenti brand: CTE B-Lift, CTE Zed, CTE Traccess, Pianoplan, Genex ed Effer e distributore in Italia per il marchio Genie.

TRASLABILE ANCHE CON BRACCIO ESTESO ALLA MASSIMA ALTEZZA E DOTATA DI DOPPIO PARALLELOGRAMMA, LA PIATTAFORMA GENIE Z-60/37DC HA CONSENTITO AGLI OPERATORI DELLA DAMIAN GHEORGHE DI SPOSTARSI VERTICALMENTE LUNGO LA GALLERIA IN COSTRUZIONE SEMPLICEMENTE ALZANDO E ABBASSANDO IL BRACCIO SECONDARIO

L’AMPIEZZA DI MOVIMENTO DEL JIB - 70° IN SALITA E 65° IN DISCESA - E LA ROTAZIONE DELLA PIATTAFORMA DI 160° HANNO ASSICURATO PRECISIONE DI POSIZIONAMENTO A LIVELLO DELLA PUNTA DEL BRACCIO. IL CESTELLO DI QUESTO MODELLO TOTALMENTE ELETTRICO GENIE È DISPONIBILE NELLE VERSIONI DA 1,6 E 2,4 M, CON UNA CAPACITÀ DI 227 KG

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za, veicoli di trasporto per materiali e persone - ne fanno un servizio di grande responsabilità, che solo real-tà ad alto tasso di specializzazione e qualità possono offrire”.Nella fattispecie, per la realizzazione delle strutture metalliche e la posa delle coperture in vetro della galleria centrale della nuova struttura, per un totale di 2.000 m2 di lucernario, la Damian Gheorghe ha utilizzato una piattaforma Genie Z-60/37DC presa a noleggio dalla C.M.I. Noleggi di San Mauro Torinese (To). Si tratta di una macchina a braccio articola-to da 20,16 m di altezza di lavoro, totalmente elettrica, lanciata dal co-struttore statunitense all’inizio dello scorso anno.

Protagonisti in galleriaTra le numerose imprese attive nella realizzazione di questo pro-getto ha fatto la sua parte anche la Damian Gheorghe di Torino, azienda specializzata nel montag-gio di strutture metalliche, in grado di eseguire tutti gli step costruttivi, dal montaggio alla finitura finale. “Il montaggio delle  costruzioni in acciaio - afferma Dorel Gheorghe, responsabile dei lavori in cantiere dell’azienda torinese - è un servizio che non tutti sono in grado di offrire in modo professionale. Le competen-ze specializzate necessarie e l’ampia disponibilità di mezzi - come team di assemblaggio, mezzi di sollevamento adeguati, equipaggiamenti di sicurez-

LA PIATTAFORMA HA GARANTITO TUTTO CIÒ CHE ERA NECESSARIO PER OPERARE ANCHE NEGLI SPAZI PIÙ ANGUSTI DEL CANTIERE, GRAZIE ANCHE AL PESO CONTENUTO (7.530 KG) E ALL’INGOMBRO POSTERIORE MINIMO DI 58 CM

LA PIATTAFORMA È DOTATA DI PNEUMATICI ANTITRACCIA DI SERIE CHE SI SONO ADATTATI A QUALSIASI TIPO DI TERRENO PRESENTE IN CANTIERE, ASSICURANDO LA NECESSARIA FLESSIBILITÀ PER OPERARE IN SICUREZZA SIA INTERNAMENTE ALLA STRUTTURA CHE ALL’ESTERNO

LA PIATTAFORMA ELETTRICA GENIE Z-60/37DC, A BRACCIO ARTICOLATO, SI È DISTINTA PER IL FUNZIONAMENTO PULITO E SILENZIOSO“ „

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201766

I motivi della scelta di questo mo-dello ce li spiega lo stesso Dorel Gheorghe: “I requisiti che doveva avere la piattaforma, utilizzata qui per circa tre mesi, erano essenzialmente le-gati alle condizioni in cui essa doveva

operare: sia all’esterno che all’interno della struttura, in condizioni talvolta disagevoli in termini di spazio e con la necessità di raggiungere i 20 m d’al-tezza di lavoro. Inoltre, la macchina non doveva presentare un peso eccessi-

vo, per non compromettere la stabilità del fondo su cui doveva essere utilizza-ta. La piattaforma Genie Z-60/37DC si è rivelata la soluzione ideale: total-mente elettrica, coniuga i vantaggi di un funzionamento silenzioso ed eco-compatibile con tutta la potenza della trazione integrale di una tradizionale macchina a motore diesel. Riunendo i vantaggi dei veicoli a emissioni ze-ro con la capacità di funzionare per un’intera giornata con un’unica cari-ca, inoltre, è l’ideale per operare sia in ambienti aperti che in spazi chiusi, quali stabilimenti industriali, centri congressi, cantieri edili e centri com-merciali. Come in questo caso, anche se in una struttura in fase di costru-zione. La velocità di ricarica estrema-mente rapida, con un tempo di ricari-ca completa da una presa elettrica a muro da 120V/240V/110V inferiore alle 14 ore, ne ha permesso l’uso ogni-qualvolta necessario”.Significative anche le indicazioni di Francesco Micucci, responsabile commerciale di C.M.I. Noleggi, che la piattaforma Genie Z-60/37DC - così come altre dello stesso mar-chio - l’ha acquistata dalla CTE di Rovereto. “La piattaforma a braccio articolato Genie Z-60/37DC offre un connubio tra diagramma di carico, capacità di trazione integrale effetti-va, prestazioni silenziose, versatilità sul luogo di lavoro e convenienza eco-nomica. Con un peso di oltre 2.000 kg inferiore al modello Z-62/40, questa versione monta un sistema elettrico molto efficiente ed è in grado di fun-zionare tutta la giornata accedendo a molti ambienti di lavoro, chiusi e aperti, interdetti ad altri modelli”.

Efficacia a emissioni zeroCon un’altezza di lavoro di 20,16 m, uno sbraccio orizzontale di 11,15 m e un’altezza di scavalcamen-to di 7,4 m, la piattaforma Genie Z-60/37DC offre quindi la capacità e le caratteristiche che un operatore può richiedere a una piattaforma di questo genere in un contesto come quello di Oriocenter. L’ampiezza di movimento del jib - 70° in salita e 65° in discesa - e la rota-

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LA SCHEDA TECNICALa piattaforma Genie Z-60/37DC

Altezza massima di lavoro: 20,16 m

Altezza piano di calpestio: 18,16 m

Portata: 227 kg

Peso: 7.530 kg

Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza): 8,15 x 2,49 x 2,54 m

Sbraccio orizzontale: 11,15 m

Altezza di articolazione max.: 7,39 m

Altezza da terra: 0,33 m

Rotazione piattaforma/jib verticale/torretta: 160°/135°/355° non continua

Raggio di sterzata (interno/esterno): 2,51/5,69 m

Ingombro posteriore (jib alzato/ripiegato): 0,58/0,81 m

Pendenza superabile con trazione integrale: 45%

Motore: Kubota D1105 - Tier 4 final

Potenza motore: 18,5 kW (24,8 HP)

Sistema di trazione integrale: 34 V trifase AC

Batterie (6 V): 8 x 48 V DC (capacità 225 Ah)

Alimentazione ausiliaria: 12 V DC

Velocità max. (posizione chiusa): 6,4 km/h

Capacità serbatoio (carburante/idraulico): 64,3/68,1 l

Livello pressione sonora (piattaforma/a terra): 72/77 dBA

Tempo di carica (110-220 V): 16-14 ore

Tempo di carica con generatore a bordo: 4 ore

Pneumatici: 355/55D 625

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spostarsi ovunque all’interno delle gallerie in costruzione con questa piattaforma articolata molto silen-ziosa e a zero emissioni. La trazio-ne con motori AC a tenuta stagna non ha temuto nemmeno di es-sere sommersa dall’acqua (fino a 91 cm) durante le avverse giorna-te autunnali e invernali e ha con-sentito alla piattaforma di supera-re del 25% la velocità delle nor-mali piattaforme diesel e i terre-ni sconnessi. La trazione e l’assale oscillante, infatti, le consentono di raggiungere prestazioni paragona-bili alle altre macchine fuoristrada Genie, quali le versioni Z-62/40 e S-60. “Questo modello - conclude Dorel Gheorghe - presenta peral-tro degli pneumatici antitraccia che ci hanno consentito di utilizzarlo su qualsiasi tipo di terreno, assicurando la flessibilità necessaria per operare in totale sicurezza”. ■

mente apprezzata in questo cantie-re, dove la piattaforma doveva la-vorare su più piani”, spiega Dorel Gheorghe. “Esso consente al brac-cio di passare dalla massima altezza a quote più basse del suolo e quindi tornare di nuovo in alto azionando un’unica funzione del braccio. Con il braccio secondario totalmente sol-levato, quello principale può scende-re fino a terra per poi essere riportato alla massima altezza: il modo più ra-pido per raggiungere i 20,16 m di al-tezza di lavoro. Traslabile anche con braccio esteso alla massima altezza, la piattaforma Z-60/37DC è dotata di un doppio parallelogramma che ha consentito ai nostri operatori di spo-starsi verticalmente lungo le strutture semplicemente alzando e abbassando il braccio secondario”. Grazie al robusto design a trazio-ne integrale, gli operatori hanno apprezzato inoltre la possibilità di

zione della piattaforma di 160° assi-curano precisione di posizionamen-to a livello della punta del braccio. Il cestello di questo modello total-mente elettrico Genie è disponibile nelle versioni da 1,83 e da 2,44 m, con una capacità di 227 kg, per con-sentire il posizionamento di due persone in qualsiasi punto all’in-terno del suo diagramma di carico e per consentire, nella fattispecie, l’agevole intervento degli operato-ri nella posa e nella manutenzio-ne delle strutture e delle coperture. Il cestello, in particolare, è dotato di serie di un cancelletto pivotante sul lato corto e di una barra scorre-vole a media altezza sul lato lungo (la versione da 2,4 m prevede anche una barra scorrevole a media altezza sul lato opposto al cancelletto, per un totale di tre punti d’ingresso).“Molto efficace è il sistema FastMast di Genie, una funzione particolar-

FRANCESCO MICUCCI (A SINISTRA), RESPONSABILE COMMERCIALE DI C.M.I. NOLEGGI, CON DOREL GHEORGHE DELLA DAMIAN GHEORGHE

CHI È C.M.I. NOLEGGILa C.M.I. Noleggi di San Mauro Torinese (To) è una delle realtà più dinamiche nel settore del noleggio, in particolare nel comparto delle piattaforme aeree semoventi e autocarrate, delle autogrù, dei sollevatori telescopici e dei carrelli elevatori. Il parco mezzi proposto dalla società piemontese, ricco peraltro di una vasta disponibilità di macchine usate, è garanzia di efficacia e comprende piattafor-me articolate diesel ed elettriche e autocar-rate, gru fuoristrada, macchine movimento terra, ragni cingolati, semoventi diesel ed elettrici, sollevatori telescopici e piattaforme verticali diesel ed elettriche, oltre a un’ampia scelta di veicoli commerciali e furgoni chiusi e cassonati ribaltabili. C.M.I. Noleggi fornisce anche supporto tecnico nei cantieri edili e negli interventi di manutenzione urbana, dov’è necessaria flessibilità o accesso a grandi altez-ze. Inoltre garantisce, grazie a un’espe-rienza pluriennale, assistenza su tutte le macchine del parco noleggio con operatori e tecnici specializzati entro le otto ore lavorative, con sostituzioni in caso di guasto entro le 24 ore, e dispone di autocarri adatti al trasporto di tutte le macchine a noleggio con consegna in tutta Italia. 

PARTICOLARI DEGLI INTERNI DELLA PIATTAFORMA GENIE Z-60/37DC. TOTALMENTE ELETTRICA, CONIUGA I VANTAGGI DI UN FUNZIONAMENTO SILENZIOSO ED ECOCOMPATIBILE CON LA POTENZA DELLA TRAZIONE INTEGRALE DI UNA TRADIZIONALE MACCHINA A MOTORE DIESEL

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201768

G razie ai suoi 701.800 m2 di superficie, il Crocus Expo International Exhibition Centre di Mosca è uno dei siti fie-

ristici più grandi del mondo. Qui si svolgerà la nuova edizione di CTT Expo, la fiera internazionale spe-cializzata nel settore Construction Equipment & Technologies, con il debutto del nuovo CEO Andreas Lettl. Il quarantatrenne manager austriaco ha un solido curricu-lum alla guida di multinazionali del settore delle costruzioni e da oltre dodici anni lavora in Russia. Alle aziende locali sono stati con-cessi termini di iscrizione più lun-

ghi, mentre sono già chiusi quelli per gli stranieri. Unacea organizze-rà nuovamente il Padiglione Italia e stand cumulativi raggrupperan-no anche gli espositori provenien-ti da Germania, Cina e Finlandia. “Per questa mia prima edizione non intendo certo stravolgere il format ri-spetto al passato, ma delle novità ci saranno”, ci spiega Lettl. “La pro-cedura di registrazione è stata total-mente digitalizzata e stiamo lavo-rando con le istituzioni locali a un programma business che sicuramen-te aumenterà il numero dei visitatori, anche stranieri”.

Adesioni in crescitaItalia, Germania e Cina (insieme a Bielorussia e Kazakistan) sono an-che le nazioni dalle quali è arriva-to il maggior numero dei visita-tori stranieri della scorsa edizio-ne, che ha chiuso con un’affluen-za complessiva di 21.000 persone. Per il 2017 ci si attende un signifi-cativo incremento, anche dal pun-to di vista dell’area dedicata. Lettl sul punto è decisamente ottimista: “Il fatto che ci siano già 58 nuove ade-

DALLA RUSSIA CON OTTIMISMO

di Lorenzo Zacchetti

IN VISTA DELLA NUOVA EDIZIONE DI CTT EXPO, ABBIAMO INCONTRATO IL NUOVO CEO DELLA MANIFESTAZIONE MOSCOVITA, ANDREAS LETTL. CON LUI ABBIAMO FATTO IL PUNTO SULLE NOVITÀ DELLA FIERA, ENTRATA NEL CIRCUITO-BAUMA, E SU UN MERCATO CHE PROPRIO DAGLI INTERESSANTI SCENARI DELL’EST INCOMINCIA A DARE IMPORTANTI SEGNALI DI RIPRESA

CTT

FIERE

ANDREAS LETTL PRIMA DI DIVENTARE CEO DI CTT EXPO, HA DIRETTO AZIENDE QUALI INTERPONT ACCOUNTING SOLUTIONS, KURTZ OST E HAWLE

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marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 69

sioni rispetto al 2016 rappresenta un segnale molto positivo. Considerando che diverse imprese russe portano anco-ra i segni della pesante crisi economica degli ultimi anni, significa che il mer-cato si sta stabilizzando e anche che il ruolo di CTT è sempre più rilevante”.Dal dicembre del 2015 CTT è en-trata a far parte del gruppo della Fiera di Monaco di Baviera, che già gestiva l’edizione tedesca di Bauma e un totale di oltre 40 even-ti di primo piano in tutto il mon-do. “Lavorando con partner di questo livello - continua Lettl - possiamo contare sia su un brand molto forte come Bauma, sia su un’expertise de-cisamente affidabile: il nostro obiet-tivo, quindi, è crescere ulteriormente”. Questo ampliamento di orizzonti rappresenta una preziosa opportu-nità per tutte le imprese. Non ulti-me quelle italiane, che infatti guar-dano a CTT con un interesse sem-pre crescente. “Certamente il mer-cato dell’est va seguito con grande attenzione”, spiega Lettl. “Uno stu-dio della PwC afferma che entro il 2030 la Russia diventerà il principale player dell’economia europea, quin-di è necessario che le aziende ital-iane, tedesche e di tutto il continen-te ne comprendano il potenziale: il loro know-how potrebbe infatti essere fondamentale per lo sviluppo indus-triale di quest’area”.Più in generale, Lettl prevede che la Russia diventerà il motore attra-

verso il quale l’Europa potrà final-mente scrollarsi di dosso lo spettro della recessione: “Il Ministero del-lo Sviluppo Economico prevede che il PIL russo aumenti tra lo 0,6% e lo 0,8% e anche la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo denota un moderato ottimismo. Negli ultimi an-ni sono stati lanciati oltre venti pro-getti riguardanti importanti interventi strutturali e infrastrutturali, fatto che ha ridato morale al settore. Tra ques-ti ci sono la via di trasporto lungo lo Stretto di Kerc, la conduttura Power of Siberia e le infrastrutture del porto di Sabetta, nella penisola siberiana

• Periodicità: annuale• Luogo: Mosca, Crocus Expo International Exhibition Centre• Data e orari: da martedì 30 maggio a sabato 3 giugno. Apertura: 10.00/18.00 (il 3 giugno chiude alle 16.00)

• Superficie prevista: 65.000 m2

• Espositori previsti: 580• Visitatori previsti: 25.000• Settori merceologici: macchine stradali e impianti per lavori, escavatori, pale caricatrici, movimento terra, attrezzature, macchine per la posa di linee di servizio, attrezzature di perforazione, pompe e attrezzature per trincee e opere sotterranee, apparecchi di sollevamento, gru, costruzioni edili e ponteggi, attrezzature per betonaggio, compressori, utensili pneumatici e idraulici, generatori, centrali elettriche e motori, sistemi di demolizione, sistemi di misurazione e macchinari di laboratorio, attrezzature di diagnostica, attrezzature e strumenti geodetici, affitto e leasing di macchine da costruzione e attrezzature, servizi finanziari e assicurativi, macchine minerarie, macchinari per magazzino, macchine per frantumazione e il trasporto, attrezzature edili, lubrificanti• Organizzatori: CTT (Gruppo Fiera di Monaco di Baviera)• Partner: Bauma

LA CARTA D’IDENTITÀ

di Yamal. Inoltre, ci sono in agen-da dei progetti che coinvolgono più del 60% delle regioni russe (special-mente nel settore dell’edilizia residen-ziale), i mondiali di calcio del 2018 e le Universiadi Invernali del 2017. Tutti fattori che daranno un’ulteriore spinta agli investimenti e all’apertura di nuovi cantieri in Russia”. ■

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201770

PRODOTTI a cura di Liliana Rebaglia

Lo stand Genie alla fiera Apex 2017 di Amsterdam, in programma dal 2 al 4 maggio prossimi, presenterà innovazioni che offriranno una risposta alle crescenti esigenze del mercato europeo per una capacità di sollevamento e per sistemi di

alimentazione sempre più rispettosi dell’ambiente. Tutte le innovazioni si concentreranno su aumento di efficienza e tassi di utilizzo e sulla riduzione dei costi, per costi di gestione della flotta inferiori e un maggiore rendimento degli investimenti. Tra i prodotti che Genie esporrà alla manifestazione ci saranno: i nuovi bracci Xtra Capacity, che offrono una portata e una capacità maggiori rispetto ai tradizionali bracci delle stesse dimensioni (le nuove caratteristiche del

design includono il nuovo mini XChassis, un Jib-Extend telescopico idraulico di nuovo design, la nuova tecnologia delle celle di carico a manutenzione ridotta e il nuovo Allarme a Contatto Genie Lift Guard); il braccio articolato Genie Z-60/37FE ibrido, pensato per una vasta gamma di applicazioni all’aperto e al chiuso, anche su terreni difficili, in modalità “ibrida”; il braccio articolato Genie Z-33/18 completamente elettrico, alimentato da un sistema di trazione elettrico AC trifase che offre la possibilità di lavorare per un’intera giornata all’aperto e al chiuso con una sola carica della batteria; la piattaforma a forbice bi-energy GS-3369BE, a due funzionalità; un sollevatore telescopico Genie GTH compatto. Il tutto, unitamente ad altri popolari modelli e accessori Genie e servizi unici come Genie Service Solutions (GSS).Nell’ambito della fiera, per presentare e mostrare le ultime innovazioni del marchio, si terranno dei workshop per illustrare le nuove tecnologie, come la calibrazione in assenza di carico, il sistema di traslazione AC e l’alimentazione ibrida.

GENIE

Novità all’Apex 2017Linde Material Handling ha presentato il carrello combinato K-Matic, progettato per muoversi in corsie molto strette (VNA). Si tratta di un carrello VNA senza conducente, con una portata di 1,5 t, in grado di stoccare e prelevare in modo autonomo pallet fino a un’altezza di 12 m. L’integrazione è ottenuta mediante il Robot Manager, che fornisce l’interfaccia con il software di gestione del magazzino o con il sistema di pianificazione delle risorse di un’azienda. In qualità di supervisore software, il Robot Manager riceve, elabora e trasmette i dati in tempo reale, controllando così l’interazione con le altre macchine e gli altri dispositivi. L’unità computer intelligente assicura anche la trasmissione dei dati e delle condizioni del veicolo per la manutenzione. L’installazione di carrelli robotici Linde riduce l’investimento iniziale perché la serie Linde-Matic è basata sulla tecnologia di geoguida “infrastructure-free”. Quando si trova in una corsia di scaffali, il combinato VNA è guidato attraverso guida a induzione o meccanica che consente di raggiungere velocità superiori. I sensori e le telecamere 3D, i dispositivi di avvertimento visivi e sonori e i pulsanti di emergenza aiutano a evitare che si verifichino danni agli scaffali, ai supporti del carico e alle merci.

LINDE M.H.IL CARRELLO COMBINATO K-MATIC

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CTE

La nuova ZED 15.2 su pick-up In attesa di presentare in anteprima mondiale le nuove piattaforme autocarrate allestite su Euro6 alla fiera Apex di Amsterdam, CTE non si ferma e lancia sul mercato una piattaforma aerea a braccio articolato allestita su pick-up della famiglia CTE ZED. Questo modello fa da apripista alla nuova generazione di piattaforme aeree CTE, caratterizzata da una nuova concezione di bracci in acciaio Strenx SSAB, ridisegnati per garantire massime performance in totale sicurezza e rimanendo sempre fedeli alla filosofia dell’azienda “Work Becomes Easy”.CTE ZED 15.2 su pick-up raggiunge 14,7 m di altezza di lavoro, 6,3 m di sbraccio e 230 kg di portata (due operatori con strumentazione di lavoro), con ingombri ridotti di stabilizzazione (H+H larghezza max 2.755 cm) e peso totale 3 t. Allestita su pick-up Isuzu D-MAX 4x4 oppure su Toyota Hylux 4x4, è un’alleata ideale per gli operatori che devono attraversare terreni sconnessi o sterrati per arrivare in cantiere ed è stata concepita anche per lavorare in pendenza. Le sue misure la rendono compatta in fase di transito e quindi ideale per strade o cantieri dagli spazi ridotti. Il sistema di stabilizzazione è ad H con fuoriuscita della trave e, di conseguenza, dello stabilizzatore, in un unico movimento. La rotazione torretta è di 360° continui, quella della navicella di 60°+60°. Le dimensioni della navicella sono di 1.400x700x1.100 mm, identiche a quelle delle sorelle maggiori della famiglia ZED allestite su autocarro 3,5 t. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e dalla navicella.

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PRODOTTI

ONSITELIFT - marzo-aprile 201772

BOBCAT

I nuovi sollevatori telescopici Bobcat ha lanciato sul mercato la sua nuova gamma di telescopici a telaio rigido, con garanzia triennale di serie. Fabbricati negli stabilimenti francesi di Pontchâteau, consentono oggi a Bobcat, di offrire 11 diversi modelli per i mercati del noleggio e delle costruzioni, con capacità di sollevamento da 2,6 a 4,1 t e altezze di sollevamento da 6 a 18 m.Le prestazioni sono assicurate dal nuovo motore diesel D34 Stage IV/Tier 4 Final sviluppato internamente da Bobcat. Rinnovate sono anche le sigle utilizzate per identificare le macchine, che ora ne evidenziano le prestazioni in termini di capacità e altezza di sollevamento: i compatti TL26.60 e TL30.60; i telescopici a media capacità TL35.70, T35.105, T35.105L e T36.120SL; i sollevatori T35.130S e T35.140S, ottimizzati per il mercato del noleggio; i modelli a grande capacità T35.130SLP, T41.140SLP e T40.180SLP. Il motore Bobcat D34 Stage IV è stato progettato e fabbricato internamente da Bobcat specificamente per la nuova generazione di telescopici a telaio rigido destinati ai mercati a stretta regolamentazione della regione

EMEA. La compattezza del motore, combinata con il nuovo cofano a profilo ribassato, migliora la visibilità lungo il lato del motore. Il motore è disponibile in due versioni: da 55,2 kW (75 HP), che offre prestazioni efficienti ed economicità di servizio, non richiede additivo per emissioni diesel (DEF) e utilizza un semplice sistema di post-trattamento limitato al solo catalizzatore di ossidazione diesel (DOC); da 74,5 kW (100 HP), per impieghi più impegnativi, con sistema di post-trattamento basato su catalizzatore DOC, sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) e iniezione di additivo DEF. Per la riduzione delle emissioni, entrambe le versioni utilizzano lo stesso sistema di iniezione elettronica Common Rail ad alta pressione (HPCR), combinato con aspirazione gestita da turbocompressore e sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddati (CEGR). Nessuna delle due richiede il filtro

antiparticolato diesel (DPF). Già disponibile di serie sui

modelli TL26.60, TL30.60 e TL35.70, che coprono altezze

di sollevamento fino a 7 m, un’altra caratteristica di

nuova introduzione è la modalità di

ottimizzazione dei consumi di

carburante Bobcat ECO, ora integrata anche nei

telescopici di modello maggiore con motore Bobcat e altezze di sollevamento di 10 m e superiori, cioè, dal T35.105 fino al modello top di gamma T40.180SLP. I modelli TL26.60 e TL30.60 sono disponibili con due diversi ingombri in altezza, poiché la cabina può essere montata in posizione bassa, con un’altezza totale di 2,1 m o in posizione alta, per ottimizzare la visibilità. Sul TL35.70, che sostituisce il TL470, la tabella di carico è stata migliorata, assicurando 500 kg (3.500 kg) di capacità di sollevamento in più alla massima altezza di sollevamento (6,97 m).

Palfinger ha completato la gamma Solid con l’introduzione di sei nuovi modelli di gru retrocabina denominati PK 13.501 SLD 1, PK 13.501 SLD 3, PK 14.001 SLD 3, PK 14.501 SLD 5, PK 13.501K SLD 3 e PK 14.501K SLD 5. I modelli PK 13.501 SLD 1, PK 13.501 SLD 3, PK 14.001 SLD 3 e PK 14.501 SLD 5 sono disponibili con un massimo di cinque sfili idraulici e raggiungono uno sbraccio massimo di 14,8 m. Le gru PK 13.501 SLD 1 e PK 13.501 SLD 3 sfoggiano un momento di sollevamento di 13,1 tm, mentre la PK 14.001 SLD 3 raggiunge le 14 tm, che diventano 14,5 tm per la PK 14.501 SLD 5. I modelli contrassegnati con la lettera K, le gru PK 13.501K SLD 3 e PK 14.501K SLD 5, sono invece disponibili con quattro sfili idraulici in grado di raggiungere gli 11,7 m di sbraccio. La PK 13.501K SLD 3 offre un momento di sollevamento di 13,2 tm, che diventano 14,6 tm per la PK 14.501K SLD 5.

PALFINGER

LE NUOVE GRU RETROCABINA

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Fassi era presente al Conexpo insieme al suo distributore americano Fascan International Inc. presso il Centro Congressi di Las Vegas. In particolare, è stata esibita un’ampia gamma di modelli di gru, tra cui: le gru di gamma piccola M40.1.14, F85B.2.25 e F120A.0.23; la gru di gamma media F365A.2.25 L322; i modelli di gru di gamma top F385A.0.24 L323, F545RA.2.26 L426 e l’imponente F2150RAL.2.28 L816L.A Las Vegas è stata presentata anche una gru nuova, un modello realizzato appositamente per il mercato statunitense: si tratta della F120BCM.1 (HD4/S2), che ha l’obiettivo di ampliare l’offerta Fassi entrando in una nuova fascia di mercato.

Questa serie, denominata “Corner Mount”, possiede le potenzialità di utilizzo nel mercato nordamericano come attrezzatura ausiliaria su veicoli medio leggeri impegnati in interventi di manutenzione nel settore delle utility. Questo modello appartiene alla gamma delle gru con capacità di sollevamento di 11 tm e affianca il modello F120B.1. La sua peculiarità consiste nel avere la colonna totalmente decentrata rispetto al basamento consentendo a livello logistico di aver tutto lo spazio libero in zona cassone velocizzando di conseguenza i tempi di salita e discesa durante gli interventi, risultando così particolarmente indicata ai veicoli di servizio come le officine mobili. Sono attese anche importanti novità che potenziano la gamma delle gru SE, di utilizzo specifico nella movimentazione/consegna delle pareti secche nei cantieri edili. Fascan è distributore nel mercato statunitense dei prodotti di Fassi Gru S.p.A. dal 1992. Da allora, Fascan ha messo in servizio più di 5.000 gru articolate Fassi per molteplici settori di applicazione: dall’edilizia alla logistica, dall’energia al settore ferroviario. Fascan negli anni è cresciuta grazie a Fassi e attualmente la sede di Baltimora ha una struttura di oltre 5.000 m2.

Una novità per il mercato americano

FASSI GRU

JLG Industries (Italia) s.r.l. Via Po 22 20010 Pregnana-Milanese Tel. 02 9359 5210 www.jlg.com

INTERVALLI PIÙ LUNGHI PER LA SOSTITUZIONE DELLE FUNI

I NUOVI STANDARD DEL SETTORE DA JLG

JLG PORTA LE PRESTAZIONI DELLE PIATTAFORME A BRACCIOA NUOVE ALTEZZE. ANCORA.Gli intervalli di sostituzione delle funi di JLG alzano il livello di longevità della macchina. Una novità assoluta esclusiva per il settore delle piattaforme JLG: questo nuovo standard estende gli intervalli di sostituzione dei cavi e della puleggia a 12 anni (o 7.000 ore di macchina).

Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.jlg.com/en-gb/wire-rope

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201774

PRODOTTI

A fianco delle “star” del sollevamento - ossia i paranchi montati su carriponte per sollevare e spostare in tre direzioni tutti i carichi da 63 kg a 250 t - i verricelli a catena, manuali ed elettrici sono adatti per altri utilizzi di trazione, alaggio e sollevamento. Per alcune applicazioni in cui lo spostamento del carico avviene in una sola direzione, infatti, il verricello è l’apparecchiatura ideale. Nel catalogo Verlinde, anche se sono tre le grandi famiglie complementari di verricelli che consentono di movimentare carichi da 150 kg a 10 t, occorre notare che indipendentemente dal modello la modalità di avvolgimento del cavo sul tamburo è identica. Fissato al suolo, a un muro, al soffitto o ancora su una gru, il verricello ricopre perfettamente la funzione di spostamento del carico. Grazie alla capacità di sollevamento e all’alimentazione elettrica, la gamma di verricelli TVI di Verlinde trova la sua ragione d’essere in particolare in campo industriale. Il gran numero di optional disponibili consente di adattare perfettamente il verricello alla funzione corrispondente. Tra le numerose caratteristiche generali

Sollevamento, alaggio e trazioneVERLINDE

dei verricelli TVI si evidenziano: l’alimentazione trifase 400 V, la protezione IP55 del freno motore, l’interruttore termico posizionato nella cassetta elettrica a tenuta stagna, il riduttore planetario, il tamburo di avvolgimento del cavo di 350 mm di lunghezza o anche la pulsantiera staccabile con arresto d’emergenza. In base al modello, la lunghezza del cavo di trazione può arrivare a 71 m.Grazie all’alimentazione monofase, invece, il verricello compatto MR di Verlinde si configura come uno strumento elettrico portatile: ideato per applicazioni di sollevamento e trazione semplici, è l’ideale per sostituire un verricello manuale e sarà utile anche per l’alaggio di rimorchi o di imbarcazioni, così come nei cantieri di costruzioni per sollevare e calare i materiali. La versione MR1 è IP44, a MR2 IP55. Il motore del freno alimentato a 220V è a condensatore permanente e il cavo da 2,5 m dalla scatola di comando con pulsante

d’arresto d’emergenza, consente all’operatore di allontanarsi, per controllare meglio visivamente lo spostamento del carico. Da notare che il finecorsa a due posizioni del cavo (nella dotazione standard) è molto semplice da regolare e di grande affidabilità.Nei casi di indisponibilità dell’energia elettrica, il verricello compatto manuale MT di Verlinde facilita lo spostamento di carichi da 150 a 300 kg. Costruito in materiali compositi e alluminio, con l’optional “finitura INOX” si adatta perfettamente ad ambienti come l’agroalimentare o a luoghi umidi. Il riduttore planetario in carter chiuso garantisce uno sforzo limitato sulla manovella da parte dell’operatore. Gli altri punti di forza del verricello MT sono il freno automatico, la molla del gancio e il gancio in acciaio inox, il tamburo scollegabile a vuoto associato a un dispositivo anti-errore del senso di avvolgimento del cavo. Essenziale su questo tipo di verricello, la manovella - dotata di una maniglia facile da utilizzare ed ergonomica - è smontabile.

Linden Comansa presenta la nuova gru LCL700 “luffing-jib” con capacità di sollevamento massima di 64 t. Con questa nuova gru l’azienda intende rafforzare la propria offerta e risponde alla crescente domanda di gru con alte capacità di sollevamento. Le versioni disponibili della LCL700 saranno due: la prima da 64 t, la seconda da 50 t di capacità. Su entrambe le versioni, apposite modifiche manuali possono tarare le gru per portate di 32 e 25 t, con un conseguente aumento delle velocità operative delle stesse. La principale innovazione presente sulla LCL700 (in tutte le sue versioni) è il passaggio del sistema di sollevamento da doppia a singola linea di tiro. Inoltre, lo sbraccio massimo si attesta sui 65 m, ma può essere configurato a step di 5 m. Alla massima altezza la LCL700 da 64 t potrà sollevare 7,2 t, che diventano 7,5 alla massima altezza della versione da 50 t.

LINDEN COMANSA

LA NUOVA GRU LCL700

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Un Boom Booster Kit ha aumentato la capacità di sollevamento di una gru cingolata Terex Superlift 3800 impegnata nella costruzione di una serie di pale eoliche alte 149 m nel nord della Germania. La gru fa parte del parco mezzi della Franz Bracht Kran-Vermietung GmbH, azienda tedesca specializzata in sollevamenti eccezionali, che per erigere tutte le pale eoliche ha messo all’opera la sua intera flotta tra cui la Terex Superlift 3800 allestita in loco con un braccio da 165 m in grado di sollevare i componenti della pala alla giusta altezza. Per eseguire queste operazioni la gru cingolata è stata equipaggiata in più con il sistema Boom Booster, che ha permesso di aumentare la capacità

Un kit speciale per la Superlift 3800TEREX CRANES

di sollevamento standard della Superlift 3800 del 30%.Il Boom Booster Kit ha portato il braccio dai 3 m standard a 3,5 m, conferendo maggiore robustezza e stabilità alla sua struttura tralicciata, mentre le sette strutture del kit installate lungo il braccio hanno permesso alla gru di raggiungere un’altezza al gancio di 174 m. Il Boom Booster Kit è fornito da Terex completo con il sistema di sicurezza anticaduta e permette, nelle fasi di trasporto, che due sezioni del braccio scivolino all’interno del kit, cosa che permette di trasportare la gru senza la necessità di un ulteriore veicolo di trasporto rispetto alla versione standard.

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PRODOTTI

ONSITELIFT - marzo-aprile 201776

JLG

standard. Quando attivato, il sensore SkyGuard arresta tutte le funzioni in uso, invertendo temporaneamente l’unità per una migliorata sicurezza dell’operatore. Un’ampia gamma di accessori e complementi amplificano la versatilità della 600S e della 660SJ. Tra questi, il sistema opzionale SkyPower, che migliora il risparmio di carburante e di tempo e fornisce ulteriore potenza agli utensili manuali e agli accessori.

JLG Industries, Inc. ha completamente riprogettato la sua serie 600 di piattaforme aeree a braccio telescopico. Le due nuove macchine - la 600S e la 660SJ - sono state presentate in occasione del Conexpo 2017. “Entrambe le macchine offrono una portata della piattaforma leader nella sua classe, permettendo agli operatori di portare più utensili e materiale sul luogo di lavoro”, ha affermato Paul Kreutzwiser, direttore globale JLG Industries della divisione Piattaforme aeree. “La nuova 600S ha una portata superiore del 20% rispetto al suo modello precedente (+50% nel caso della 660SJ).

Le velocità di sollevamento in queste nuove versioni sono più rapide e la capacità è significativamente migliorata: ciò permette di raggiungere velocemente la massima altezza, per una maggiore produttività. Inoltre, le macchine sono facili da trasportare (i loro bracci telescopici più leggeri permettono molteplici configurazioni di trasporto). Con un autocarro adeguatamente attrezzato, si possono spostare allo stesso tempo due di queste unità senza un permesso per trasporto eccezionale”.Le nuove 600S e 660SJ sono dotate del sistema di protezione del pannello di controllo SkyGuard di JLG come equipaggiamento

Riprogettata la Serie 600

JCB ha stupito entrando di recente nel mondo del sollevamento con l’annuncio di una nuova gamma di piattaforme di lavoro aereo. Entro la fine del 2017 infatti la gamma di piattaforme di accesso aereo JCB comprenderà: 9 sollevatori a pantografo elettrici e tre diesel da 4,6 m (15’) a 13,8 m (45’); 5 bracci articolati (quattro diesel e uno elettrico) da 14,9 m (49’) a 24,6 m (81’); 10 bracci telescopici diesel da 20,6 m (67’) a 41,6 m (136’).Il peso dei sollevatori a pantografo è compreso tra 1.330 kg e 3.366 kg. I due modelli più piccoli (S1530e e S1930e) sono dotati di piattaforme da 1,64 m di lunghezza e 0,76 m di larghezza, mentre tutti i modelli di dimensioni maggiori montano piattaforme da 2,5 m di lunghezza, ad eccezione del modello più grande S4550E che è caratterizzato da un’area di lavoro di lunghezza pari a 2,64 m. Le macchine sono caratterizzate da una capacità nominale di carico del cestello di 227 kg fino a un massimo di 550 kg.

JCB

IL “GIALLO” DEI NUOVI SCISSOR

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Liebherr prsenta la nuova autogrù LTM 1090-4.2 che unisce il massimo della mobilità, della performance con il minimo dei consumi. Il nuovo modello Liebherr da 90 t ha il vantaggio economico di potersi muovere in tutto il mondo grazie alle sue opzioni di carico assiale da 10 t, da 12 t e da 16 t. Offre un braccio telescopico da 60 m, ben 10 m più lungo del modello precedente LTM 1090-4.1. La nuova gru ha una zavorra di ben 8,8 t mantenendo un carico assiale di 12 t, l’incremento è di 2,1 t rispetto al modello precedente. Con questa configurazione la LTM 1090-4.2 è attualmente il modello a 4 assi più potente sul mercato. Grazie alle modalità ECOdrive ed ECOmode, il nuovo modello da 90 t è più ecologico perché riduce sia i consumi che la rumorosità. Anche in questo modello, il VarioBallast e il VarioBase Liebherr assicurano migliore performance, flessibilità e sicurezza.Durante la fase di progettazione della nuova LTM 1090-4.2, è stata dedicata particolare attenzione alle innumerevoli esigenze riguardanti il carico per asse affinché la gru possa muoversi in tutto il mondo riducendo così i costi di trasporto. Anche nei paesi in cui le autogrù possono circolare su strada con carico per asse da 12 t, gli operatori richiedono già da tempo gru che, grazie al semplice smontaggio della zavorra, possa circolare anche con un carico assiale da 10 t. Questa variante, infatti, garantirebbe notevoli vantaggi sia in fase di omologazione sia nel caso di richieste di permessi stradali.Nonostante il braccio della nuova autogrù abbia una lunghezza che supera di 10 m quella del modello precedente (caratteristica che aumenta il peso in modo particolare sugli assi anteriori), gli ingegneri

Liebherr sono riusciti per la nuova LTM 1090-4.2 a ottenere carichi assiali uniformi inferiori alle 10 t senza superare comunque il peso complessivo di 40 t. A questo scopo il primo asse è stato posizionato davanti agli stabilizzatori anteriori e l’interasse tra l’asse 2 e l’asse 3 è stato incrementato. Anche il maggiore interasse in molti Paesi ha un vantaggio per le immatricolazioni stradali.

Anche nella zona di appoggio delle zavorre sul carro si crea così uno spazio in più che consente una migliore regolazione del raggio di zavorra. Infatti anche la nuova LTM 1090-4.2 è dotata dell’innovativo VarioBallast. L’autogrù può essere utilizzata con due diversi raggi zavorra: 3,77 m o 4,71 m. Tramite i cilindri di zavorramento, che sono orientabili meccanicamente di serie, il raggio della zavorra viene ridotto di 940 mm in modo rapido e semplice rimanendo così all’interno dello stabilizzatore. Questa soluzione rappresenta un vantaggio sostanziale della nuova autogrù da 90 t nel caso in cui si debba lavorare in spazi molto ristretti.Anche con gli pneumatici da 16.00 R25 la gru raggiunge una larghezza massima di soli 2,55 m. La larghezza del veicolo è stata ridotta di 0,25 m,

un vantaggio non solo durante la guida su strade pubbliche ma anche all’interno dei cantieri in cui gli spazi sono ristretti.Il valore aggiunto di questa autogrù della classe dei 4 assi sta nel fatto che il contrappeso da 8,8 t è incluso nel carico assiale di 12 t. Se in aggiunta a ciò si considera anche la VarioBallast integrata, si può asserire che Liebherr è riuscita a proporre la gru da 90 t più

potente della sua classe con carico assiale da 12 t. La maggior parte dei lavori possono eseguiti riducendo l’inutile costo di trasporto di zavorre supplementari. La VarioBase, disponibile come optional, incrementa notevolmente la portata nel range di utilizzo della gru con stabilizzatori. Per la prima volta nella classe a 4 assi, la combinazione di VarioBallast e VarioBase offre all’operatore la massima flessibilità nei cantieri più impegnativi.Con una lunghezza di 60 m, il suo braccio telescopico è uno dei più lunghi dell’intera classe a 4 assi. È disponibile anche un falcone da 9,5 – 16 m, che come optional può essere regolato anche idraulicamente tra 0° e 40°. Completano l’offerta un falconcino da montaggi di 2 m e una puleggia ripiegabile lateralmente.

La nuova autogrù LTM 1090-4.2LIEBHERR

marzo-aprile 2017 - ONSITELIFT 77

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201778

PRODOTTI

OM Still presenta la nuova gamma di carrelli elevatori RX70. Grazie ad un nuovo modello da 20 quintali, ad una migliore maneggevolezza e a un’ulteriore riduzione dei consumi, la nuova gamma è composta da quattro versioni con portata da 2 a 3,5 t. Gli RX70 20/35 sono il risultato di un minuzioso lavoro di modifica volto a incorporare nella nuova linea le ultime innovazioni dell’azienda, ottenendo un mix ideale tra prestazioni, sicurezza e riduzione dei consumi.Innanzitutto, è stato introdotto nella gamma un nuovo modello, l’RX70-20, che con una portata di 2,0 t e un baricentro di carico di 600 mm aumenta ulteriormente la capacità di soddisfare le esigenze più specifiche. Il passo dei carrelli è stato incrementato in tutta la linea, al fine di migliorarne ulteriormente la maneggevolezza e la precisione a velocità elevate, garantendo una movimentazione merci più veloce e al tempo stesso una maggior sicurezza per gli operatori. Inoltre, il preciso sistema di controllo del carrello offre la possibilità di scegliere tra cinque diversi programmi di guida, consentendo all’operatore di personalizzare le performance della macchina in base alle mansioni eseguite.Lo speciale sistema di trazione

I nuovi carrelli elevatori RX70OM STILL

Sistemi di controllo Hiab presenta il FRAMEWORKS e il Crane Tip Control per le proprie gru retrocabina. Si tratta di due nuovi sistemi che vanno a semplificare le operazioni di allestimento (FRAMEWORKS) e a migliorare ulteriormente il controllo dei movimenti di precisione della gru (Crane Tip Control).Allestimenti più facili e soprattutto veloci per le gru Hiab con il nuovo FRAMEWORKS. Si tratta di un sistema modulare che offre ai clienti un controtelaio pronto per l’installazione adatto al tipo di veicolo scelto. Il pacchetto d’installazione, coperto da brevetto, offre controtelai standard per le gru della gamma pesante ed è completo di tutte le componenti, tra cui pompe, serbatoi e stabilizzatori ausiliari. Il nuovo controtelaio è un sistema completamente premontato nel quale tutti i carichi di stress e torsioni sono stati calcolati e previsti a monte dell’installazione stessa. “Con  FRAMEWORKS praticamente chiunque può allestire le nostre gru facilmente e velocemente”, ha commentato Marcel Boxem, Director della divisione Heavy Loader Cranes di Hiab. Attualmente  FRAMEWORKS è disponibile per diversi modelli di gru della gamma pesante di Hiab allestibili su telai Volvo, Renault, Scania e DAF.Con il Crane Tip Control, invece, l’operatore è in grado di concentrarsi su alcuni movimenti  della gru con precisione, escludendo momentaneamente altri comandi. In pratica la gru viene controllata attraverso tre leve soltanto che gestiscono i movimenti orizzontali, verticali e di rotazione.

HIAB

ibrida integra la potenza dei motori industriali con la trazione elettrica, permettendo di erogare massime prestazioni. Se performance e stile sono migliorati, anche il comfort e l’ergonomia di guida non sono da meno. Spazi estremamente comodi e la completa insonorizzazione della cabina offrono all’operatore massimo comfort alla guida, mentre per i guidatori più esigenti c’è anche la possibilità di personalizzare il mezzo con numerosi optional, come la radio/MP3 player con connessione Bluetooth e USB.Il rispetto dell’ambiente è uno dei driver di sviluppo di OM Still, non a caso oltre il 95% di tutti i materiali impiegati per la costruzione di questi carrelli è riciclabile. I nuovi RX70 riducono poi al massimo emissioni e consumi grazie al programma di efficienza energetica Blue-Q e al sistema di trazione ibrida.Nelle versioni 30 e 35 viene inoltre utilizzato il principio di recupero dell’energia di frenatura, che viene convertita in energia elettrica e quindi può essere nuovamente resa disponibile. Questo sistema, combinato ad un uso efficiente del motore a combustione interna, offre un ulteriore potenziale risparmio energetico e permette, a seconda del ciclo di lavoro, un risparmio di carburante fino al 15%. Molto interessante è anche il motore trifase incapsulato che, esente da manutenzione ordinaria, permette di allungare gli intervalli di manutenzione del mezzo.

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Rexroth introduce una soluzione compatta per argani di nuova concezione, la GFW 5000. La nuova serie di trasmissioni per argani è destinata all’impiego in applicazioni mobili e stazionarie, all’interno di gru semoventi e cingolate, e altre macchine per il sollevamento. Le nuove trasmissioni Rexroth per argani destano interesse per le qualità tecniche e costruttive. La nuova serie di trasmissioni per argani è destinata all’impiego in applicazioni mobili e stazionarie, all’interno di gru semoventi e

cingolate, oltre che in gru ferroviarie, per cantieristica, portuali o per

movimentazione container. I riduttori GFW 5000 coprono una gamma di

coppie ancora più estesa rispetto alla serie precedente

ed offrono un’elevata densità di potenza con numerose taglie disponibili e vari rapporti di riduzione. La gamma spazia dai 7.000 Nm, il valore erogato da una moderna locomotiva elettrica, fino ai 105.000 Nm, corrispondenti alla spinta di un attuale motore aeronautico. Nel riduttore sono presenti freni di parcheggio a lamelle, completamente integrati e ottimizzati in modo affidabile a qualsiasi cilindrata del motore. Bosch Rexroth offre cuscinetti di tipo personalizzato, per l’impiego di due riduttori per argano all’interno di uno stesso tamburo, che consentono anche le eventuali compensazioni assiali.La nuova serie di trasmissioni Rexroth va a completare la gamma modulare degli azionamenti idrostatici per verricelli. I riduttori GFW 5000 possono essere abbinati con l’ampia gamma di motori Rexroth a cilindrata fissa e variabile, nonché con un tamburo per fune completo di controsupporti, per realizzare un verricello pronto per l’installazione. I gruppi standard, dotati di interfacce meccaniche ottimizzate, consentono una rapida configurazione, che a sua volta riduce tempi e costi di progettazione, installazione e logistica. La concezione modulare, con numerose parti intercambiabili nell’ambito della serie, garantisce inoltre brevi tempi di consegna.I cuscinetti a rulli conici generosamente dimensionati nel riduttore argano come anche le parti trasmittenti coppia incrementano l’affidabilità operativa e consentono una maggiore durata di vita.

Trasmissioni per argani compatte e complete

BOSCH REXROTH

ESPI ENGINEERING S.R.L.

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ONSITELIFT - marzo-aprile 201780

Azienda Pagina

Bosch Rexroth Oil Control 49

Cemas 3 - 9

Doosan Infracore CE 1

Espi Engineering 79

Haulotte Italia I copertina

JLG Industries Italia 73

Kohler Engines III copertina

Liebherr Italia II copertina

MP Filtri 75

Ormig 11

Platform Basket 71

Smopyc 2017 25

INSERZIONISTI

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