Team Documentation

32
Team Documentation Release latest 06 dic 2018

Transcript of Team Documentation

Page 1: Team Documentation

Team DocumentationRelease latest

06 dic 2018

Page 2: Team Documentation
Page 3: Team Documentation

Indice

1 Sommario 3

2 Informazioni generali 52.1 Cos’è la CIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52.2 Caratteristiche e Funzionalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52.3 Storia del Progetto CIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

3 Obiettivi Strategici di Evoluzione CIE 113.1 Descrizione della metodologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113.2 Principi Guida di evoluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123.3 Obiettivi Strategici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133.4 Approccio Progettuale e Linee di azione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

4 Roadmap per il progetto CIE 3.0 17

5 Vision per il progetto CIE 4.0 23

6 Organizzazione della documentazione tecnica 25

7 Informazioni sul Documento 277.1 Informazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277.2 Descrizione della tecnologia utilizzata per la produzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

i

Page 4: Team Documentation

ii

Page 5: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

TEAM

Carta d’Identità Elettronica

******

Indice 1

Page 6: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

2 Indice

Page 7: Team Documentation

CAPITOLO 1

Sommario

SommarioInformazioni generali

Cos’è la CIECaratteristiche e Funzionalità

Le caratteristiche FisicheLe caratteristiche DigitaliDescrizione delle funzionalitàInfografica CI, CIE: Fisico, ICAO, IAS, Sec. Level

Storia del Progetto CIEIl Progetto CIE 1.0 e 2.0 (1997-2014)Il progetto CIE 3.0 (2015-2018)

Le tappe principali del progettoInfografica Storia del Progetto CIEStato attuale di ImplementazioneDashboard Dati CIECriticità del progetto CIE

Obiettivi Strategici di Evoluzione CIEDescrizione della metodologiaPrincipi per l’evoluzione delle funzionalità

Sette principi guida introdotti dalla Commissione europea per la strategia digitalePrincipi per lo sviluppo di progetti digitali

Obiettivi StrategiciObiettivi strategici Piano TriennaleObiettivi strategici CIEApproccio Progettuale

Fase AvvioFase SoluzioniFase Analisi

3

Page 8: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

Fase ChiusuraPrincipali tools e priorità

Informazioni generaliDescrizione della tecnologia utilizzata per la produzione

Licenza di distribuzione

4 Capitolo 1. Sommario

Page 9: Team Documentation

CAPITOLO 2

Informazioni generali

2.1 Cos’è la CIE

La nuova Carta d’Identità Elettronica - CIE è la versione elettronica del principale documento italiano diriconoscimento che, entro la fine del 2018, sostituirà definitivamente il precedente modello cartaceo.

E’ uno strumento in grado di certificare l’identità fisica e digitale del cittadino, con il massimo livello di sicurezzache la tecnologia è attualmente in grado di offrire.

La nuova Carta d’identità elettronica si può richiedere presso il Comune di residenza o di dimora. Per velocizzare leoperazioni di rilascio è possibile prenotare un appuntamento sul sito .

Nota: Il costo della Carta è di euro 16,79 (oltre i diritti fissi e di segreteria, ove previsti) e comprende anche le spesedi spedizione.

2.2 Caratteristiche e Funzionalità

La nuova CIE non è solo un documento fisico d’identità ma grazie al microprocessore può essere letta da dispositiviin modalità contactless con tecnologia .

Per un approfondimento sulla CIE è possibile visionare il .

La carta ha da un punto di vista logico ha due “anime” e quindi due componenti logiche principali:

• Una componente fisica: che eredita le proprietà della carta di identità cartacea e aggiunge alcune innovazionicome il codice fiscale e le informazioni leggibili da sistemi a lettura ottica detti anche a Machine ReadableTravel Documents - MRTD.

• Una componente digitale: che include informazioni

– formati standards ICAO (International Civil Aviation Organization) per le regole internazionali diaviazione generale e riconoscimento.

5

Page 10: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

– formati standard IAS ECC per l’identificazione delle persone all’interno della comunità europee e alcuneulteriori informazioni aperte per l’utilizzo da parte di operatori pubblici e privati del supporto ai finiapplicativi semplici.

2.2.1 Le caratteristiche della componente fisica

La Carta d’identità elettronica è l’evoluzione del documento di identità in versione cartacea. Ha le dimensioni di unacarta di credito ed è caratterizzata da:

• Un supporto in policarbonato personalizzato mediante la tecnica del laser engraving con la foto e i dati delcittadino e corredato da elementi di sicurezza (ologrammi, sfondi di sicurezza, micro scritture, guilloches ecc.);

La carta è contrassegnata da un numero seriale stampato sul fronte in alto a destra. Tale numero seriale prende il nomedi numero unico nazionale.

2.2.2 Le caratteristiche della componente digitale

Il microprocessore a radio frequenza presente sulla carta è in grado di garantire:

• una componente elettronica di protezione dei dati anagrafici, della foto e delle impronte del titolare dacontraffazione;

• uno strumento predisposto per consentire l’autenticazione in rete da parte del cittadino, finalizzata allafruizione dei servizi erogati dalle PP.AA.;

Inoltre la nuova carta elettronica è anche:

• un fattore abilitante ai fini dell’acquisizione di identità digitali sul Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID)

• un fattore abilitante per la fruizione di ulteriori servizi a valore aggiunto, in Italia e in Europa.

2.2.3 Descrizione delle funzionalità

Dal punto di vista “fisico” Il documento è utilizzabile (esattamente come la versione cartacea) per diversi ambiti come:

• Il riconoscimento «de visu» da parte di gestori pubblici o privati per l’accesso a luoghi o servizi (es. Richiestafascicoli personali cartacei in una struttura pubblica, Accreditamento per l’accesso controllato ad un luogoprivato.

• La verifica immediata delle generalità da parte di operatori di primo soccorso o operatori di pubblica sicurezza.

Dal punto di vista “digitale” invece il documento è utilizzabile in diversi contesti e con diversi livelli di sicurezza e didettaglio delle informazioni disponibili:

• L’applicazione che contiene i dati personali dei titolare, la foto del volto e l’immagine di due improntedigitali, codificati in strutture dati compatibili con le raccomandazioni e quindi utilizzabile e riconosciuta inambiti di sicurezza internazionali .

• L’applicazione ECC (European Citizen Card) IAS che contiene oggetti di sicurezza in grado di rendere la CIEstrumento abilitante per la fruizione di servizi a valore:

– in contesti a bassi requisiti di sicurezza;

– in contesti a requisiti di sicurezza medio-alti;

6 Capitolo 2. Informazioni generali

Page 11: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

2.3 Storia del Progetto CIE

2.3.1 Il Progetto CIE 1.0 e 2.0 (1997-2014)

Il progetto Carta d’Identità Elettronica è stato previsto per la prima volta già nel 1997 dalle leggi Bassanini1 ed attuataper la prima volta nel 1999 dal Decreto n. 437 del Presidente del Consiglio dei Ministri

Nota: Nella versione 2.0 era ancora presenti alcune criticità, la più ostativa per l’adozione fu che la tecnologiautilizzata per la componente digitale fosse di tipo proprietario.

2.3.2 Il progetto CIE 3.0 (2015-2018)

La terza versione della carta ed il terzo progetto di produzione e distribuzione della carta d’identità elettronica si èavviato nel 2015 ed è in via di conclusione attivando quasi il 100% dei comuni italiani le postazioni per la richiestadella carta CIE 3.0 da parte dei cittadini

Le tappe principali del progetto3

• 19 giugno 2015: pubblicazione del D.L. n.78 recante “Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali”.Mediante il D.L. vengono stanziati fondi per l’avvio del progetto CIE.

1 legge 15 Maggio 1997 n. 127 c.d. «Bassanini-bis» e legge 16 giugno 1998 n. 191 c.d. «Bassanini-ter»3 Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni e sugli investimenti

complessivi riguardanti il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

2.3. Storia del Progetto CIE 7

Page 12: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

• 23 dicembre 2015: pubblicazione del D.M. contenente le regole tecniche che

• disciplinano l’emissione della CIE.

• 25 maggio 2016: pubblicazione del D.M. contenente la determinazione del prezzo della CIE e le modalità dipagamento.

• 4 luglio 2016: avvio del dispiegamento presso 199 Comuni, tra i quali tutti i Comuni sperimentatori delvecchio documento, i principali capoluoghi (Roma, Milano, Napoli, Firenze, Venezia, Udine..) e alcuni Comuniindividuati come sperimentatori del nuovo ANPR.

• Luglio 2017: attivazione di ulteriori 350 Comuni e copertura del 50% della

• popolazione italiana.

• Fine 2018: termine del dispiegamento presso tutti i Comuni Italiani (circa

• 8.000).

2.3.3 Stato attuale di Implementazione

La terza revisione del progetto e della carta ha garantito la distribuzione della piattaforma per quasi la totalità deicomuni italiani e e sono state emesse circa 6.428.916 (10%) di CIE.

2.3.4 Dashboard e Statistiche di Progetto

è stata sviluppata una dashboard per le statistiche e lo stato di avanzamento del progetto, per una visione completa èpossibile consultare la

8 Capitolo 2. Informazioni generali

Page 13: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

Nota: A fronte del 93% della popolazione raggiunta solo il 10% è in possesso della CIE. Sarebbe opportuno con-frontare il numero di CIE emesse con il numero CI Cartacee emesse nello stesso periodo degli anni precedentiper verificare se la bassa adesione e riconducibile al normale ciclo di vita della CI

2.3.5 Criticità del progetto CIE

Nonostante l’accelerazione al progetto e l’avvenuto dispiegamento a livello nazionale esistono ancora alcune criticitàda affrontare nelle evoluzioni futuri della carta :

• Non sono indicate molti utilizzi della CIE oltre a quelli di documento legale di riconoscimento (quindi analogaa quella cartacea)

2.3. Storia del Progetto CIE 9

Page 14: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

• La sezione del portale dedicato agli sviluppatori è ancora nello stato “embrionale” nonostante sia stata avviataa marzo del 2018

• Il codice sorgente del software middleware è reso disponibile ma non ci sono stati ancora contributi evidentida parte della community

• Non è chiara la strategia di evoluzione e le azioni possibili per rilanciare il progetto

10 Capitolo 2. Informazioni generali

Page 15: Team Documentation

CAPITOLO 3

Obiettivi Strategici di Evoluzione CIE

3.1 Descrizione della metodologia

Lo sviluppo degli obiettivi strategici e dell’approccio progettuale è avvenuto attraverso:

1. La valutazione di principi guida per lo sviluppo degli obiettivi strategici

2. La valutazione di principi guida per la definizione dell’approccio progettuale necessario

3. La definizione di linee di azione coerente con l’approccio e con il fine di raggiungere gli obiettivi

4. La definizione dei KPI di progetto e di funzione per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi (o valutarelo stato di avanzamento)

11

Page 16: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

3.2 Principi Guida di evoluzione

3.2.1 Principi guida per gli obiettivi strategici

Nella definizione degli obiettivi strategici di evoluzione della CIE si terranno in considerazione i introdotti dallaCommissione europea per la strategia digitale:

1. Principio digitale per definizione (digital by default). Le pubbliche amministrazioni devono fornire servizidigitali come opzione predefinita.

2. Principio una tantum. La PA dovrebbe evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni che sono giàin suo possesso.

3. Principio di apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi. Le pubbliche amministrazioni do-vrebbero scambiarsi le informazioni e i dati e permettere a cittadini e imprese di accedere ai propri dati, dicontrollarli e di correggerli.

4. Principio interoperabile per definizione. I servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare inmodalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico.

5. Principio di fiducia e sicurezza. Sin dalla fase di progettazione devono essere integrati i profili relativi allaprotezione dei dati personali, tutela della vita privata e sicurezza informatica.»

12 Capitolo 3. Obiettivi Strategici di Evoluzione CIE

Page 17: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

6. Principio di inclusività e accessibilità. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero progettare servizi pubblicidigitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone, ad esempiodegli anziani e delle persone con disabilità.

7. Principio transfrontaliero per definizione. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero rendere disponibili alivello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti e impedire un’ulteriore frammentazione, facilitando intal modo la mobilità all’interno del mercato unico.

3.2.2 Principi guida per l’approccio progettuale

Al fine di identificare il giusto approccio progettuale si è tenuto in considerazione i pubblicati ed il percorso indicatoper il lancio dei progetti:

1. Individuare la strategia di adozione di minor resistenza, ovvero trovare il modo più semplice, veloce e conminore impatto perché il prodotto possa iniziare ad essere adottato, anche in forma limitata o incompleta. An-ziché introdurre un grande cambiamento in un unico passo, è preferibile avanzare a piccoli passi incrementali -individualmente più semplici e meno rischiosi - verso il raggiungimento dell’obiettivo finale.

2. Individuare una strategia di utilizzo incrementale, ovvero trovare quei meccanismi che consentano l’adozionedel prodotto, prima da parte di un numero ristretto di utenti, poi di un numero più ampio e, infine, da parte ditutti gli utenti. È importante evidenziare come il lancio di un servizio destinato alla totalità degli utenti nondetermini l’arresto delle attività di sviluppo o il completamento del prodotto. Al contrario, quando possibile, siraccomanda di individuare strategie che consentano di usare il prodotto ancor prima del suo completamento, alfine di individuare problemi, riorganizzare le priorità e iniziare a fornire i benefici derivanti dall’innovazione,seppure con un prodotto parziale.

3. Individuare un piano per il lancio completo del prodotto, ovvero per dismettere il prodotto precedente. Perprogetti di grande dimensione, è importante evidenziare che una strategia di lancio può richiedere non solo larealizzazione del prodotto, ma campagne di promozione con gli utenti, meccanismi di comunicazione (mailinglist, twitter, realizzazione di siti vetrina) e tutto ciò che è considerato importante per portare all’adozione delprodotto stesso.

4. Comunicare efficacemente, spesso, ovunque (Strategia n°5 delle Linee Guida). Le Pubbliche amministrazionidevono comunicare in maniera chiara l’utilità e i prerequisiti del servizio, oltre a tutte le informazioni relative allaprotezione dei dati personali, alla tutela della vita privata e alla sicurezza informatica, raggiungendo i cittadiniattraverso i canali di comunicazione più usati e diffusi, dando loro la possibilità di accedere ai propri dati, dicontrollarli e di correggerli, mantenendo un continuo dialogo, anche oltre e dopo il lancio del servizio.

3.3 Obiettivi Strategici

Il per l’informatica nella Pubblica Amministrazione indica CIE come e pertanto indirizza i seguenti obiettivi strategici:

1. Completare la realizzazione delle Piattaforme abilitanti e favorirne l’adozione.

2. Far evolvere le Piattaforme abilitanti esistenti migliorandole o aggiungendo nuove funzionalità, adeguandocostantemente la tecnologia utilizzata e il livello di sicurezza.

3. Realizzare le Piattaforme abilitanti già progettate.

4. Individuare e realizzare eventuali nuove Piattaforme abilitanti che fungano da acceleratori per il processo didigitalizzazione della PA.

3.3.1 Obiettivi strategici CIE

Sono quindi considerati obiettivi strategici al fine del successo del progetto CIE anche le seguenti ambizioni:

3.3. Obiettivi Strategici 13

Page 18: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

1. Digitale e semplice: Verificare l’intero processo e renderlo snello e digitale end-to-end (es. possibilità di inviodella foto tramite app invece di consegnare una fototessera al comune). Garantire inoltre le interazioni con ilresto degli ecosistemi digitali esistenti e futuri, pubblici o privati. (Principi: 1,2,3,4,7)

2. Sicura e accessibile: La privacy non è negoziabile. Valutare costantemente i rischi e le criticità delle infor-mazioni presenti nella CIE (es. quelli biometrici) e mitigare il rischio di raccolta delle informazioni personalidichiarando in modo trasparente sempre il livello di utilizzo e tracking al fine di “scongiurare” una percezioneBig-Brother da parte della popolazione e conseguenti resistenze nell’adozione (es. In India FT: ) (Principi: 3,5,6)

3. Diffusa e utilizzata: Incrementare la diffusione attraverso la semplificazione nell’ottenimento, l’incentivazio-ne con semplificazioni o incentivi (es. minor spese di segreteria) nei rapporti con la PA, e la diffusione nel-l’utilizzo con la condivisione degli strumenti necessari per integrare la CIE all’interno del proprio sistema diautenticazione o di controllo accesso. (Principi: 1,3,4,6,7)

3.4 Approccio Progettuale e Linee di azione

E’ quindi considerate i principi dello sviluppo dei progetti si propone il seguente modello approccio progettuale dievoluzione per il delivery degli obiettivi di progetto e quindi degli obiettivi strategici CIE attraverso 2 linee di azione:

1. Progetto CIE 3.0 - Avviare un progetto strutturato per perseguire l’avanzamento degli obiettivi strategici diTrasformazione, sicurezza, accessibilità e diffusione dell’attuale sistema CIE attraverso le seguenti linee diazione:

(a) L’avvio strutturato di un progetto di sviluppo open source ed una community a supporto.

14 Capitolo 3. Obiettivi Strategici di Evoluzione CIE

Page 19: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

(b) L’analisi dei casi d’uso ed il rilascio (incrementale e continuativo) delle soluzioni.

(c) Consolidare il risultato al termine del piano triennale 2017-2019.

2. Progetto CIE 4.0 - Sviluppare una visione tecnologica e strategica per valutare l’evoluzione del sistema, delleinterazioni semplici o complesse con gli atri ecosistemi, l’utilizzo di tecnologie emergenti (come Blockchain) el’analisi delle sovrapposizioni logiche e fisiche con altri sistemi/progetti PA (es. SPID, CNS ecc). Le linee diazione saranno sviluppate nelle fasi successive di approfondimento.

3.4. Approccio Progettuale e Linee di azione 15

Page 20: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

16 Capitolo 3. Obiettivi Strategici di Evoluzione CIE

Page 21: Team Documentation

CAPITOLO 4

Roadmap per il progetto CIE 3.0

Il progetto CIE 3.0 ha lo scopo di sviluppare ed eseguire le linee di azione attraverso le seguenti fasi operative:

1. Avvio: Tutte le attività per predisporre e avviare il processo di sviluppo condiviso e open, l’implementazionedegli strumenti, delle regole, delle ambizioni e della pianificazione di dettaglio del progetto.

2. Soluzioni: è il ciclo di produzione delle singole soluzioni, partendo dagli use-case identificati si provvedere averificare la fattibilità, sviluppare il prototipo ed infine il prodotto finito ed il rilascio.

3. Analisi e Idea Generation & Evaluation: Fase parallela a quella di produzione che dovrà analizzare i dati presentiper identificare ulteriori idee e quindi soluzioni e

4. Chiusura: Per consolidare i rilasci, le revisioni, il report finale, una customer-satisfaction e una lesson-learnedutile per il progetto CIE 4.0 ed il team.

L’approccio con lo stream Soluzioni che rilascia pacchetti di prodotto con il principio di “Release Early & ReleaseOften”. Ogni prodotto seguirà naturalmente i passaggi di analisi, prototipazione alfa, beta, grace-period, Operationalrunning.

###########

La fase ha lo scopo di avviare il team di sviluppo open e rendere operativa la community.

17

Page 22: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

Come approccio strutturato si è preso in considerazione la best practices pubblicata dalla ed in particolare la Sezione“” adattata alle esigenze specifiche:

1. Pianificazione

(a) Scelta di quale codice rendere open

(b) Scelta di quali moduli sviluppare rispetto agli Use-case disponibili

(c) Allocare le risorse Interne e Definire i ruoli di progetto

2. Revisione Legale

(a) Verificare l’assenza di vincoli legali

(b) Scegliere un tipo di licenza opensource

(c) Definire gli agreement

3. Revisione Tecnica

(a) Verificare l’assenza di codice proprietario prima della condivisione

(b) Verificare l’esistenza di una documentazione minima

(c) Rimuovere eventuali commenti interni dal codice

(d) Aggiungere i files text di licenza nel codice di progetto

4. Processi Tecnici & Governance

(a) Stabilire gli standard per la scrittura di codice

(b) Stabilire i processi di commit, build e rilasci

(c) Stabilire i controlli di qualità, sicurezza del codice

5. Infrastrutture

(a) Stabilire lo stack software di progetto

(b) Rilasciare l’ambiente di test dello stack software di progetto

(c) Rendere disponibile per il download l’ambiente di sviluppo

6. Software e Collaborazione

(a) Predisporre il sito di progetto

(b) Predisporre un ambiente per il Project Management Team

(c) Predisporre un repository per il codice

(d) Predisporre un ambiente per la segnalazione dei bugs

(e) Predisporre un ambiente per il test del codice ed il continuous integration

(f) Predisporre un ambiente per l’archiviazione ed il release management

(g) Predisporre un ambiente per la documentazione tecnica

(h) Predisporre un ambiente di discussione e confronto

i. Forum per una discussione asincrona

ii. Una Kanban board e tasklist

iii. Una realtime chat

iv. Una chat-group di discussione veloce

18 Capitolo 4. Roadmap per il progetto CIE 3.0

Page 23: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

(i) Predisporre un ambiente per la compliance del codice e delle licenze

(j) Predisporre una dashboard per riassumere le statistiche di progetto

(k) Opzionale: Predisporre un Bot per

i. Effettuare il check e verifica del codice

ii. Menzionare gli autori

(l) Predisporre gli account Social

7. Lancio

(a) Pianificare il lancio della community

(b) Delegare i community manager (amministratori, moderatori ecc)

(c) Lanciare la community

La fase raccoglie le attività cicliche di sviluppo e rilascio delle singole componenti identificate.

La fase di sviluppo ogni volta che verrà richiamata include le seguenti attività:

• Identificazione dello use-case.

• Sviluppo (inteso come approfondimento) dell’esigenza.

• Business case.

• Definizione di una soluzione tecnologica di alto livello.

• Avvio dello sviluppo del codice.

• Packaging della release-build

La fase di rilascio include:

• Verifica della qualità del codice

• Verifica della compliance legale e di licenza

• Test

• Pianificazione del rilascio

• Archiviazione del codice sorgente e della build

19

Page 24: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

———–

Si analizzano le informazioni disponibili per generare idee e approfondire i possibili ambiti di applicazioni. Il pro-cesso sarà “eseguito” sia nel team interno sia con il coinvolgimento della community o della popolazione (attraversocampagne mirate) la prima fase sarà quello di strutturare la “Generazione dell’idea” attraverso:

• Condivisione della visione strategica e gli obiettivi

• Call-to-action, Brainstorming o Focus-Group per la generazione di idee

• Posizionamento su quadrante per la priorità

• Decisione Go/No-Go

• Sviluppo di business-case preliminare e avvio dello sviluppo

Di seguito un esempio del quadrante di priorità:

20 Capitolo 4. Roadmap per il progetto CIE 3.0

Page 25: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

Principali tool open source a disposizione con livelli di priorità

L’elenco è anche su Google Fogli

21

Page 26: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

22 Capitolo 4. Roadmap per il progetto CIE 3.0

Page 27: Team Documentation

CAPITOLO 5

Vision per il progetto CIE 4.0

Stabilire una roadmap per il progetto CIE all’interno della developer community, indicando i principali tool opensource che metteresti a disposizione con livelli di priorità

23

Page 28: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

24 Capitolo 5. Vision per il progetto CIE 4.0

Page 29: Team Documentation

CAPITOLO 6

Organizzazione della documentazione tecnica

Definire come organizzeresti la documentazione tecnica della CIE in modo da rendere immediato per soggetti esternil’implementazione di applicazioni compatibili

25

Page 30: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

26 Capitolo 6. Organizzazione della documentazione tecnica

Page 31: Team Documentation

CAPITOLO 7

Informazioni sul Documento

7.1 Informazioni generali

Il presente documento è stato scritto per un assessment privato pertanto non è da considerare per i contenuti descrittine per le ipotesi o i piani identificati in quanto solo utili a descrivere una metodologia ed un esercizio simulazione suesigenza reale.

Attenzione

Il documento contiene elementi raccolti nel web per descrivere ambiti, progetti o metodologie e salvo refusi ogni puntoriportato è stato indicato con riferimenti a piè di pagina ma non è possibile escludere l’assenza di alcuni riferimenti.Al termine dell’assessment il documento sarà rimosso dalla disponibilità pubblica.

Tutte le immagini senza riferimento sono state scattate o prodotte da me

7.2 Descrizione della tecnologia utilizzata per la produzione

Per la produzione del documento sono stati usati i seguenti tools:

• Google Docs - Free Plan - Per l’editing in modalità WYSIWYG

• GGeditor - Free- Add-on Google Docs per generare reStructuredText file da Google Docs.

• Github - Free Plan - Per il versionamento e la pubblicazione del repository e della documentazione in formatoRST (con i relativi files di supporto). ;

• Read The Docs - Free Plan - Per la pubblicazione della documentazione tecnica in multiformato emultipiattaforma. ;

• Wakelet - Free - Per la conservazione del materiale necessario ;

Per garantire la “semplicità” e la velocità del risultato sono stati valutati accettabili i seguenti limiti al fine del test:

27

Page 32: Team Documentation

Team Documentation, Release latest

• Usare solo i piani free dei tools con la criticità di l’assenza di profilazione, si è ritenuto accettabile renderlitemporaneamente pubblici.

• Lasciare la struttura del documento su documento singolo evitando la complessità dei riferimentimultidocumento per questioni di tempo ottenendo però un risultato meno ordinato.

• Non sono stati prodotti ulteriori automatismi ritenendo sufficiente il ciclo “standard” di build embedded neitools usati (ciclo: Google Docs > GGeditor Git Commit > GitHub > Read The Docs webhooks )

7.2.1 Licenza di distribuzione

Il presente documento è distribuito con licenza CC BY-SA 4.0 (Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0Internazionale) e quindi significa sei libero di:

Condividere — riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitarequesto materiale con qualsiasi mezzo e formato.

Modificare — remixare, trasformare il materiale e basarti su di esso per le tue opere per qualsiasi fine, anchecommerciale.

CC BY-SA 4.0

Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo4.0 Internazionale.

Alle seguenti condizioni:

• Attribuzione — Devi riconoscere una menzione di paternità adeguata, fornire un link alla licenza e indicarese sono state effettuate delle modifiche. Puoi fare ciò in qualsiasi maniera ragionevole possibile, ma non conmodalità tali da suggerire che il licenziante avalli te o il tuo utilizzo del materiale.

• Stessa Licenza — Se remixi, trasformi il materiale o ti basi su di esso, devi distribuire i tuoi contributi con lastessa licenza del materiale originario.

• Divieto di restrizioni aggiuntive — Non puoi applicare termini legali o misure tecnologiche che impongonoad altri soggetti dei vincoli giuridici su quanto la licenza consente loro di fare.

Nota: Non sei tenuto a rispettare i termini della licenza per quelle componenti del materiale che siano in pubblicodominio o nei casi in cui il tuo utilizzo sia consentito da una eccezione o limitazione prevista dalla legge. Non sonofornite garanzie. La licenza può non conferire tutte le autorizzazioni necessarie per l’utilizzo che ti prefiggi. Adesempio, diritti di terzi come i diritti all’immagine, alla riservatezza e i diritti morali potrebbero restringere gli usi cheti prefiggi sul materiale.

28 Capitolo 7. Informazioni sul Documento