Tassazione del reddito di impresa e delle società – parte seconda Lezione 6 Scienza delle finanze...
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Tassazione del reddito di impresa e delle società –
parte seconda
Lezione 6
Scienza delle finanze – CLEA
a.a. 2007-2008
2
Evoluzione della normativa: tassazione delle società di capitaliAnno Sistema di tassazione e aliquota Aliquota complessiva
sui profitti 1982 IRPEG 27%
ILOR 16,2%, deducibile dall’Irpeg 38,8%
1983 IRPEG 36% 46,37% 1991 ILOR deducibile dall’Irpeg per il 75% 47,83% 1992 ILOR integralmente indeducibile dall’Irpeg
Imposta sul patrimonio netto: 0,75%. 52,2%
1995 IRPEG: 37% 53,2% 1996 Deduzione dei nuovi apporti di capitale dall’imponibile
dell’imposta patrimoniale
1997 Dual income tax: Il costo opportunità di un finanziamento con capitale proprio (nuove sottoscrizioni e utili trattenuti dal 1996) è tassato con l’aliquota agevolata del 19%. L’aliquota media non può essere inferiore al 27%
43,2%-53,2%
1998 Abolizione dell’Ilor, dell’imposta patrimoniale, dei contributi sanitari e altre forme minori di prelievo Introduzione dell’Irap: imposta regionale sul valore aggiunto tipo reddito netto: aliquota normale 4,25%
31,25%-41,25%
2000 La base di riferimento per il calcolo della Dit è moltiplicata per 1,2 2001 Irpeg: 36%
Moltiplicatore DIT: 1,4 Abolizione dell’aliquota media minima del 27% Abolizione Dit sugli incrementi di capitale dal giugno 2001
23,25%-40,25%
2003 Irpeg: 34% 38,25% 2004 Ires: 33%
Abolizione integrale della Dit 37,25%
2008 Ires: 27,5% e Irap 3,9% 31,4%
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Principali riforme
Riforma 1997-98: Abolizione Ilor, patrimoniale, contributi sanitari, altre
imposte minori (Iciap, tassa concessione partita Iva etc.) Introduzione dell’Irap Introduzione di un sistema di tassazione duale: Dual
Income Tax (Dit) Riforma 2001-2004
Abolizione della Dit Introduzione dell’Ires
Participation exemption Consolidato fiscale (Thin capitalisation)
Legge finanziaria 2008 Riduzione aliquote Ires e Irap Ampliamento base imponibile
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Irap:Imposta regionale
sulle attività produttive
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Irap (1998)
Imposta molto innovativa sia nel presupposto che nella definizione della base imponibile
Platea molto ampia di contribuenti Base imponibile molto ampia Preleva molto gettito con t relativamente bassa
Presupposto dell’imposta è l’esercizio abituale di un’attività diretta alla produzione o allo scambio di beni e alla prestazione di servizi.
Soggetti passivi: imprenditori individuali, società enti commerciali e non commerciali, esercenti arti e professioni, amministrazioni pubbliche, enti e società non residenti (per il valore aggiunto prodotto nel territorio nazionale). NON SOLO IMPRESE E SOCIETA’!!! Platea di contribuenti molto
più ampia! Sono esclusi i contribuenti minimi Contenzioso con lavoratori autonomi senza stabile
organizzazione
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Irap (1998) Base imponibile: valore aggiunto tipo reddito-netto. Per un’impresa in
contabilità ordinaria: differenza fra il valore della produzione e una serie di costi di produzione (acquisto materie prime, ammortamenti, canoni di locazione anche finanziaria dei beni strumentali). Non sono deducibili gli interessi passivi, e il costo del lavoro (con alcune importanti eccezioni, vedi dopo). Sono deducibili i contributi Inail.
Per le società di capitali (e per opzione per tutte quelle in contabilità ordinaria) la base imponibile è ricavata direttamente dai dati di bilancio (LF 2008)
Criteri diversi di determinazione base imponibile per banche e altri enti finanziari, imprese di assicurazione, pubblica amministrazione, esercenti arti e professioni …. Pubblica Amministrazione: 8,5% sulle retribuzioni annue lorde Banche ed enti finanziari: margine di intermediazione – 50% dividendi; -90%
ammortamenti e -90% altre spese amministrative … Esercenti arti e professioni: differenza fra ammontare compensi e costi
Tranne interessi e personale dipendente)
Aliquota normale: 4,25% (agevolata in agricoltura:1,9%), ridotta a 3,9% con LF 2008. Possibilità da parte delle regioni di aumentare aliquota (+ o – 1)
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Irap: agevolazioni
Nel tempo si sono stratificate una serie di agevolazioni (che non riguardano mai la PA), tra cui:
Deduzione per PMI: pari a 7350 euro con base imponibile fino a 180.759,91 euro, poi decresce fino ad annullarsi a 180.991,91 euro; (9500 per società persone , imprese individuali e esercenti arti e professioni)
Due insiemi alternativi di deduzioni, con varie finalità incentivanti: Per lavoratori dipendenti a tempo indeterminato: deduzione
contributi previdenziali e assistenziali (inclusi contributi a fondi pensione) +4600 (5000 nel 2007) euro per dipendente aumentato a 9200 (10000 nel 2007) nel mezzogiorno;
Deduzione spese per apprendisti, contratti FL, disabili; deduzioni per personale addetto a ricerca e sviluppo; per i soggetti con componenti positive della base imponibile che non superano 400.000 euro, deduzione di 1850 euro per dipendente, con un massimo di cinque; + 20000 euro se aggiuntivo rispetto al costo del lavoro 2004 (aumentato in alcune aree svantaggiate);
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Irap
La base imponibile è calcolata per sottrazione, ma lo stesso risultato si avrebbe sommando utili, interessi e costo del lavoro (VA come somma dei redditi, invece che come differenza fra ricavi delle vendite e costi per materie prime)
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Due diversi modi di calcolo del valore aggiunto
• Base imponibile IRPEG = Utili = 1000-200-(300+120)-50+100-150 = 280
Base imponibile IRAP = valore aggiunto tipo reddito netto = per sottrazione: 1000-200-120 -50=630 (NB hp deduzione
contributi) per addizione: 280+300+150-100= 630630
Ma NB in Italia è calcolata per sottrazione!
1. Ricavi delle vendite 1.000 2. Costi per materie prime 200 3. Salari e stipendi 300 4. Contributi assist. e previd. 120 5. Ammortamenti 50 6. Interessi e proventi attivi 100 7. Interessi passivi 150 8. BI IRPEG (utili) 280 1-2-3-4-5+6-7 9. BI IRAP (per sottrazione) 630 1-2-4-5 10. BI IRAP (per addizione) 630 8+3+7-6
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Chi paga? Dati Dichiarazione Irap 2005
Gettito complessivo:più di 37 miliardi di euro (2006)
Persone fisiche9% Società di persone
8%
Società di capitali56%
Enti non commerciali1%
PA e enti pubblici26%
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Obiettivi dell’IRAP (enunciati dal governo istitutivo)
avvio del decentramento fiscale (Irap destinata alle regioni);
semplificazione del sistema fiscale e contributivo; maggiore neutralità a regime del prelievo in ordine alla
scelta dei fattori produttivi; diminuzione del costo del lavoro per il complesso
dell’economia; riduzione delle imposte dirette gravanti sugli utili e
sul patrimonio delle imprese; una diminuzione del vantaggio fiscale all’indebitamento;
quindi una maggiore neutralità del sistema tributario in ordine alla scelta dei mezzi di finanziamento delle imprese. L’Irap è neutrale rispetto alle scelte finanziarie.
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La neutralità del prelievo rispetto alle scelte delle imprese
Scelte di investimento (costo del capitale) Scelte finanziarie (costo del capitale di debito e
proprio) Scelte di occupazione (costo del lavoro) Scelte fra fattori produttivi
Scelte di localizzazione (tassazione media effettiva)
Scelte di distribuzione degli utili Scelte organizzativa (vedi lez.5)
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La neutralità del prelievo rispetto alle scelte delle imprese: approfondimento
Effetto Ires e Irap:
sul costo del capitale sul costo del lavoro
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Ires e Irap e tassazione del fattore lavoro (1)
Situazione in assenza di imposte:
= F(L)-wL
FL = cl = w
0wFL
ΠL
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Ires e Irap e la tassazione del fattore lavoro (2)
Con imposte:
= F(L)-wL-Ts
Ts = (cp+ci)wL + ts (F(L)- wL- (cp+ci) wL) + tr (F(L)-ciwL)
= [F(L)- wL(1+cp+ci)] (1-ts)- tr (F(L)-ciwL)
Dove cp è un esempio di un contributo non deducibile dalla base imponibile Irap (es contributi assistenziali e previdenziali prima del 2007 e anche ora se il lavoro dipendente non è a tempo indeterminato e non si opta….); ci è esempio di contributo deducibile (es, da sempre, contributi Inail)
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Ires e Irap e la tassazione del fattore lavoro (3)
FL (1-tr -ts) = w[(1+cp+ci)(1-ts)-tr ci]
0 wci t F t- )t-(1 ci)cpw(1FL
ΠrLrsL
))tt(1
cp)(1tci+cp(1 w F
rs
r
L
cl
NB: aggiungo e tolgo tr (1+cp+ci)
)tt(1
ts)-w(1 F
rsL
cl
Senza contributi, come sul libro p.229
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Ires e Irap e tassazione del fattore capitale (1)
Ipotesi bene non ammortizzabile
Situazione in assenza di imposte:
= F(K)-rK
FK = cK = r
0rFK
ΠK
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Ires e Irap e la tassazione del fattore capitale (2)
Con imposte, ipotesi finanziamento con debito; deducibilità IP:
= F(K)-rK-Ts
Ts = ts (F(K)- rK) + tr F(K)
= (F(K)- rK)(1-ts)- tr F(K)
FK (1-tr -ts) = r(1-ts)
0 F t - )t-(1 FΠ
KrsK r
K
)tt(1
t-(1
)tt(1
t(1r F
rs
s
rs
r
K
)) rcK
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Ires e Irap e la tassazione del fattore capitale (3)
Con imposte, ipotesi finanziamento con capitale proprio (non deducibilità del relativo costo)
= F(K)-rK-Ts
Ts = ts F(K) + tr F(K)
= (F(K)- rK-(ts+ tr)F(K))
FK (1-tr -ts) = r
0 )Ft (t- FΠ
KrsK r
K
)tt(1
r F
rs
K cK
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Dual income tax (1997-2001) (1)
DIT: una quota reddito impresa pari alla remunerazione ordinaria del capitale (ROC) è tassato all’aliquota del 19%. Il rimanente alle normali aliquote (Irpef o Irpeg, a seconda della società).
ROC = r* E96 r* = tasso di rendimento imputato: fissato dal governo con
riferimento a titoli obbligazionari + fino a 3 punti per tenere conto maggior rischio
E96 = incrementi di capitale proprio, rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso al 30.9.96 (quando fu presentata riforma con collegato LF 97).
Motivo: consentire una tassazione agevolata (al 19%, invece che al 37%, aliquota Irpeg di allora) del costo imputato del capitale proprio (costo-opportunità) per porlo su un piano di maggior parità rispetto al capitale di debito, il cui costo (IP) è deducibile!
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Dual income tax (1997-2001) (2)
Perché solo incrementi? ROC = r* E96 Max effetti incentivanti, minimizzazione
perdita di gettito. Si arriva a stock nel tempo: NB l’effetto è cumulativo!
Moltiplicatori (2000 e 2001) per accelerare il processo
Sempre per timore di perdere gettito fino al 2000 vi fu una aliquota media minima del 27%
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Dual income tax (1997-2001): esempio (r*=7%)Esercizio 1997 incrementi di capitale investito dal 1996 100 mila utile di esercizio ante imposte 50 mila imposte 0,19*(0,07*100mila)+
0,37*(50mila - 0,07*100mila) = 17,24
aliquota media =17,24/50 = 34,48<37% utili a riserva (ipotesi no distribuzione) 50mila-17,24mila = 32,76mila Esercizio 1998 nuovi incrementi di capitale investito dai soci 100 mila incrementi di capitale investito dal 1996 100+100+32,76 =232,76mila a1) utile di esercizio ante imposte 50mila a2) imposte 0,19*(0,07*232,76mila)+
0,37*(50mila - 0,07*232mila) = 15,568
a3) aliquota media 15,568/50 = 31,13% b1) utile di esercizio ante imposte 25mila b2) imposte (senza vincolo 27%) 0,19*(0,07*232,76mila)+
0,37*(25mila - 0,07*232mila) = 6,318
b3) aliquota media (senza vincolo 27%) 6,318/25 = 25,27% b4) imposte dovute (tenendo conto vincolo 27%) 0,27%*25mila = 6,75
Costo del capitale in diverse ipotesi di finanziamento (imposte sulle società)
(Investimento=100; r=r*=5%)
Legislazione 1996
Legislazione 1998-2000 Legislazione 2004
aliquota sulla ROC = 19%
aliquota unica 33%
Debito Autofin .
Nuove azioni
Debito Autofin. Nuove azioni
Debito Autofin. Nuove azioni
Margine operativo minimo
5
12,29
10,68
5,36
6,98
6,98 5,34 7,97 7,97
Interessi passivi 5 0 0 5,00 0 0 5,00 0 0 Utili 0 12,29 10,68 0,36 6,98 6,98 0,34 7,97 7,97 Imposta patrimoniale 0 0,75 0,00 Ilor/Irap 0 1,99 1,73 0,23 0,30 0,30 0,23 0,34 0,34 Imposta sulla "remunerazione ordinaria"
0,95
0,95
Irpeg 0 4,55 3,95 0,13 0,73 0,73 0,11 2,63 2,63 Imposte totali 0 7,29 5,68 0,36 1,98 1,98 0,34 2,97 2,97 Interesse/margine netto 5 5,00 5,00 5 5,00 5,00 5,00 5,00 5,00 Costo del capitale (p) 5,00% 12,29% 10,68% 5,36% 6,98% 6,98% 5,34% 7,97% 7,97% Tasso di interesse di mercato (i)
5%
5,00%
5,00%
5,00%
5,00%
5,00% 5,00% 5,00% 5,00%
Cuneo % di imposta (p-i)/p
0%
59,30%
53,20%
6,75%
28,35%
28,35% 6,34% 37,25% 37,25%
Il costo del capitale in Italia per fonte di finanziamentoe diversi beni capitali (tasso di interesse: 5%; tasso di
inflazione: 2%)
0.0%
2.0%
4.0%
6.0%
8.0%
10.0%
12.0%
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
Retained earnings
Debt
New Equity
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Conclusioni
Per valutare gli effetti sugli investimenti occorre guardare anche gli ammortamenti: se ammortamenti fiscali = vero ammortamento economico e costo finanziario deducibile, l’imposta è neutrale
L’Ires favorisce il finanziamento con debito rispetto al capitale proprio, l’Irap è neutrale rispetto alle scelte finanziarie
L’Irap è neutrale rispetto alla scelta capitale-lavoro (determina un cuneo di imposta su entrambi); l’Ires non tassa il lavoro.
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Riferimenti bibliografici
P. Bosi, M.C. Guerra, I tributi nell’economia italiana, Bologna Il Mulino, ed. 2008.
Per saperne di più: P.M.Panteghini, La tassazione delle società, Il Mulino, Bologna,
2005 Ministero dell’Economia e delle Finanze, Commissione di studio
sull'imposizione fiscale sulle società, http://www.finanze.gov.it/commissioneires/index.htm, Audizioni
S. Giannini, M.C.Guerra, Per chi e perché si taglia il cuneo: le imprese, www.lavoce.info, 9.10.2006
Rapporto Finanza Pubblica 2007, Il Mulino, Bologna, Rapporto Finanza Pubblica 2008, Il Mulino, Bologna in corso di
pubblicazione Legge finanziaria 2008