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TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA Prof. Claudio Luigi Buttinoni --- --- --- “Mai parlare male di voi stessi. Penseranno i vostri amici ad affrontare a sufficienza l’argomento”. Charles-Maurice Talleyrand

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TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI

VIENNA

Prof. Claudio Luigi Buttinoni

--- --- ---

“Mai parlare male di voi stessi.

Penseranno i vostri amici ad affrontare a

sufficienza l’argomento”.

Charles-Maurice Talleyrand

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Per incominciare a capire chi

era Talleyrand e quale

influenza esercitò sull’Europa

del suo tempo incominciamo

da un aneddoto, un semplice

evento che è in grado di dirci

molto: Charles-Maurice de

Talleyrand-Périgord

1754 - 1838

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Il 30 settembre 1814, tutto ciò di cui

dispone l'Europa in fatto di capi di

Stato e di governo, di ministri e di

plenipotenziari, di marescialli e di belle

donne è a Vienna, per partecipare o

almeno per assistere a quella che deve

essere la più grande riunione

diplomatica, e al tempo stesso,

mondana, di tutte le epoche:

il Congresso. La sede del Congresso di

Vienna

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Si tratta, ora che Napoleone è stato sconfitto, scacciato ed umiliato, di dividersi il

bottino delle sue conquiste e di ricostruire il “puzzle

Europa” con i pezzi che, da quindici anni, egli non ha

smesso di prendere a calci.

NAPOLEONE

1769 - 1821

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Infatti, per i « quattro Alleati », Prussia, Russia,

Austria e Inghilterra, il Congresso non deve essere tale se non per il nome. La divisione è già stata fatta,

le diverse parti dell’Europa sono già state distribuite.

Stemma dell’Impero Austriaco

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Questa riunione deve

essere soltanto l'occasione

per definire solennemente

nei minimi particolari ciò

che è già stato in

precedenza deciso.

HOFBURG

Palazzo reale di Vienna

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Certamente occorreranno delle sedute

plenarie per dare l'impressione che tutti

siano stati consultati ed abbiano potuto

esprimere il loro parere, ma il vero lavoro

è già stato fatto dietro le quinte, in

segreto. C'è in ballo una pace alla quale,

in fondo, ognuno aspira, a condizione di

ottenere ciò che vuole, o una guerra che

si è abituati a fare, tanto che i popoli non

si stupiscono più che non finisca mai.

Cattedrale di Santo Stefano

a Vienna

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Per salvare le apparenze, Metternich,

il plenipotenziario austriaco, e gli altri

tre alleati convocano dunque alla

Cancelleria il rappresentante della

Francia, Talleyrand, e quello della

Spagna, de Labrador, per metterli al

corrente di ciò che è stato deciso fin

dall'inizio. Deve essere una riunione

strettamente privata. Klemens Wenzel Nepomuk

Lothar von Metternich-

Winneburg-Beilstein

1773 - 1859

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Arrivato a Vienna da una settimana,

Talleyrand ha visto molto, ascoltato molto,

imparato molto e, com'è sua abitudine,

parlato pochissimo. Sa che i principi dei

piccoli Stati, quelli di cui ci si prepara a

determinare le sorti senza chiedere il loro

parere, sono decisi a non lasciarsi

sopraffare, infatti, anche loro hanno

pagato caro le follie napoleoniche.

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Talleyrand accetta dunque l'ordine

di convocazione, ma si stupisce

che l'invito gli sia stato notificato

quasi confidenzialmente, ed è

perciò deciso a mettere subito le

cose a posto. Per prima cosa si fa

aspettare; arriva ultimo. Quando

giunge nella sala, tutti i

plenipotenziari sono già presenti. Le sedute del Congresso

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Talleyrand, come se fosse a casa sua, si

sistema fra Metternich e lord Castlereagh,

rappresentante dell'Inghilterra, e attacca

subito. In poche ma ben calcolate mosse

porta scompiglio nell’assemblea,

criticandone:

• la composizione (non sono presenti tutti i

firmatari del Trattato)

• la validità delle sue deliberazioni (i presenti

non sono tutti delegati ufficiali dei loro

rispettivi Governi). Lord Castlereagh

1769 - 1822

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Sbalorditi, le grandi potenze non

sanno come reagire a

quell’aristocratico zoppo, il

rappresentate della Prussia, Karl

August von Hardenberg propone di

riformulare in parte il Trattato e

Talleyrand prende la palla al balzo:

non solo in parte ma totalmente il

Trattato dovrà essere riformulato. Karl August von Hardenberg

1750 - 1822

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Resta celebre la frase:

“Io non voglio nulla, solo molto rispetto,

ecco tutto quello che io chiedo per la

Francia!”.

Al termine della riunione scriverà a Luigi XVIII:

“la Francia ha riacquistato il credito che le

spetta per influire sulle più importanti

deliberazioni del Congresso!”. Luigi XVIII Re di Francia

1755 - 1824

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Tutto sembrava perso per la

Francia e di colpo la Francia

prese tutto.

Ma chi era Talleyrand?

Stemma reale francese

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Carlo Maurizio di Talleyrand-Périgord

nasce a Parigi il 2 febbraio 1754. Sua

madre ha già un figlio. Essa si reca

spesso a Versailles, dove il suo titolo

nobiliare le conferisce diritti e doveri.

Suo padre ha soltanto diciannove

anni e mezzo; ha sei anni meno della

contessa sua moglie, ma il suo casato

gli dà diritto al titolo di colonnello

dei granatieri di Francia. Stemma del Casato dei

Talleyrand-Périgord

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Regna Luigi XV. E' l'epoca in cui

il « Beneamato» pensa assai di

più ai molteplici piaceri della

corte di Versailles che agli affari

della Francia. Fra due guerre, è

soprattutto la marchesa di

Pompadour che regna nel cuore

del re e sugli affari dello Stato. La marchesa di Pompadour

1721 - 1764

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Carlo Maurizio ha un fratello,

Alessandro Francesco, che

morirà a cinque anni. Egli

diventa cosi il maggiore e,

come primogenito di una

grande famiglia, la sua vita è

già tutta tracciata fin dalla più

tenera età: egli intraprenderà

la carriera militare. Luigi XV Re di Francia

1710 - 1774

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I genitori lo affidano ad una balia.

Un giorno questa donna lo lascia

cadere da un cassettone sul quale

l'aveva posto. Carlo Maurizio si

frattura il piede destro. L'incidente

è senza rimedi. Talleyrand

zoppicherà per tutta la vita.

La scarpa ortopedica di

Talleyrand

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Il fanciullo non ha ancora quattro

anni, ma questa infermità avrà un

ruolo importantissimo sul suo

destino. Talleyrand ne soffrirà

moltissimo, come prima

conseguenza, questo difetto

permanente gli proibisce di

portare l'uniforme.

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Profondamente angosciati, i suoi

genitori gli tolgono le prerogative di

primogenito che trasferiscono sul

loro terzo figlio e, decidono che,

non potendo diventare ufficiale,

Carlo Maurizio diventerà prete, in

fondo egli è il nipote di Alexandre-

Angélique de Talleyrand-Périgord

Arcivescovo di Parigi.

Alexandre-Angélique de

Talleyrand-Périgord

1736- 1821

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Moralmente Talleyrand sentirà

come una profonda ingiustizia ciò

che egli considera una disgrazia. Le

conseguenze immediate di questo

avvenimento spiegano in gran

parte, se non giustificano

interamente, la sua condotta e il

suo carattere.

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Per tutta la vita Talleyrand

porterà rancore ai suoi genitori

per averlo privato del titolo di

primogenito che solo la morte

di suo fratello gli aveva

concesso e, soprattutto, per

aver deciso, in mancanza di

meglio, a quel modo del suo

avvenire.

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A Madame de Rémusat, una

delle sue innumerevoli amanti

dirà: “Il modo in cui si passano i

nostri primi anni incide su tutta

la vita e se io vi dicessi in che

modo ho passato la giovinezza

vi stupireste meno di molte

cose”. Madame de Rémusat

1780 - 1824

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In collegio sarà un buon allievo senza

essere brillante. Preferisce meditare,

sognare, riflettere piuttosto che lavorare

veramente. Ma come uomo è dotato e

riesce. Nel corso degli anni capisce che la

famiglia si disinteressa di lui. Dapprima

ne soffre e poi decide di vendicarsi

approfittando al massimo delle

occasioni che gli offrono i casi della vita.

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A undici anni entra nel seminario di San

Sulpicio e si rinchiude nel suo orgoglio e

nella sua vanità ferita. Non ha amici. Il

suo piede rattrappito non gli impedisce di

scalare i muri, ed è presso la figlia del

vicino rosticciere che troverà un po' di

tenerezza e, senza dubbio, la sua prima

avventura amorosa, che sarà seguita da

tante altre. San Sulpicio a Parigi

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La gentile figliola del rosticciere cede

rapidamente il posto a una « vera» donna,

un'attrice della Comédie Française, alla

quale egli va a far visita fra una lezione e

l'altra. Segue assiduamente le cerimonie

religiose. I suoi superiori non si fanno

ingannare, ma preferiscono chiudere gli

occhi davanti ai tiri mancini di questo

giovane seminarista che, un giorno, potrà

anche essere cardinale.

Saint Sulpice

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A vent'anni discute la tesi alla Sorbona, per

diplomarsi in teologia. L'anno dopo diviene

suddiacono. Nel giugno 1775 assiste al

giuramento di Luigi XVI a Reims.

L'avvenimento è molto importante, ma egli

non gli dedica una sola riga nelle sue

Memorie, se non per far presente che la

cerimonia gli ha fornito l'occasione per

incontrare alcune donne graziose.

Luigi XVI Re di Francia

1754 - 1793

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Viene nominato titolare dell'abbazia di S.

Remigio a Reims ed apprezza tanto la libertà

che questa carica gli conferisce, quanto la

rendita che ne deriva: diciottomila lire all'anno.

Gli piacevano già le donne, ora gli piace anche il

denaro e la politica, infatti, la provincia di

Reims lo nomina suo rappresentante agli Stati

Generali della Chiesa, incaricati in modo

generico dello studio dei rapporti fra la Chiesa

ed il regno. Abbazia di S. Remigio a

Reims

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Nella sua Abbazia non pensa proprio di

trasferirsi, in due anni conclude gli

studi alla Sorbona e il 18 dicembre

1779 diventa sacerdote. Decide di

sistemarsi a Parigi, dove le idee

rivoluzionarie e riformatrice

incominciano a farsi sentire. È questo

un periodo di sfrenato libertinaggio in

barba all’abito talare che porta.

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Le donne non sono tutto incontra il bel mondo e inizia e tessere una serie

di relazioni sociali che gli saranno molto utili, come ad esempio:

• Lauzun, intimo amico del futuro

Philippe Egalité; • Mirabeau dal quale imparerà molto

sulla politica del tempo e della cui morte molti dubito sia uno dei possibili responsabili;

Grazie a questi contatti nel 1780 viene nominato agente generale del clero,

posizione che gli permetterà di frequentare gli uomini più illustri di

Francia. Mirabeau

1749 - 1791

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Nel 1786 l'abate de Périgord, grazie alle sue

relazioni con il duca di Chartres, è ammesso a far

parte della Massoneria, come lo sono, o lo

saranno, quasi tutti quelli che faranno la

Rivoluzione. Ciò non gli impedisce di salire la scala

della gerarchia ecclesiastica: nel novembre del

1788 Luigi XVI accoglie la richiesta del vecchio

conte di Talleyrand, che sta per morire, e nomina

suo figlio vescovo di Autun.

Luigi II di Borbone-Orléans

duca di Chartres

1747 - 1793

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Da poco Vescovo quando viene nominato deputato del clero per partecipare agli

Stati Generali previsti per il mese di maggio. Lì vi arriva con la reputazione di un

uomo i cui pareri sono da ascoltare e che è preferire non avere come nemico.

Gli Stati

Generali del

1789

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La sua carriera è fulminante: deputato

alla Costituente, fu lui a stabilire che i

beni del clero venissero versati nelle

casse dello Stato, il cui deficit era di

trecento milioni. Egli sa che questi beni

non basteranno a colmare l'abisso del

tesoro, ma contribuisce, così, ad abbatter

la fortezza costituita dalla Chiesa, che è la

più adatta ad opporsi alle nuove idee che

spazzeranno via società e il vecchio

regime.

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Pio VI lo sospende da tutte le

funzioni di vescovo e minaccia

di scomunicarlo. Il Papa non

aspetta che questa occasione: le

scandalose stravaganze del

vescovo di Autun, la sua

reputazione di giocatore e di

gaudente sono giunte fino alle

sue orecchie. Papa Pio VI

1717 - 1799

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Nel 1792 viene mandato a Londra

come intermediario, deve assicurarsi

la neutralità dell’Inghilterra nel caso

scoppiasse la guerra tra Francia e

Austria. Inizialmente l’accoglienza fu

fredda, Giorgio III lo saluta appena,

ma pochi mesi dopo, il primo ministro

inglese comunicherà l’indipendenza

dell’Inghilterra. Giorgio III Re di Inghilterra

1738 - 1820

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Torna a Parigi ma gli eventi precipitano,

la monarchia viene abolita e la

situazione dopo i massacri di settembre

non è sicura, con uno stratagemma, si

finge interessato alla missione scientifica

che deve stabilire una comune unità di

peso tra Francia e Inghilterra, ottiene da

Danton un passaporto e ritorna a

Londra. La Rivoluzione non potrà più

toccarlo!

Danton

1759 - 1794

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Considerato nemico della Francia, per i

rapporti segreti che ha avuto con Luigi

XVI, non può tornare in patria e altro

non gli resta che intraprendere un

viaggio in America. Le sue doti e i suoi

appoggi (soprattutto femminili) lo

trasformeranno in un abile

intermediario in breve diverrà ricco e

molto stimato. Alexander Hamilton, potente

uomo politico americano, amico

di Talleyrand

1755 - 1804

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Grazie alla sua cara amica Madame de

Staël otterrà il perdono, e dopo la

morte di Robespierre, la possibilità di

ritornare in Francia, è a Parigi nel

settembre del 1796, ha 42 anni è ricco,

conosciuto e vivo! Potrebbe mettersi a

riposo e invece sente parlare di un

giovane militare di 27 anni che si chiama

Bonaparte, lo vorrà conoscere.

Robespierre

1758 - 1794

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In quel periodo in Francia tutto viene

deciso dal Direttorio e grazie alla

persuasive doti di Madame di Staël riesce

a diventare Ministro degli Esteri. Come

ministro a un modo tutto suo di gestire gli

affari di Stato, manipolerà i fondi pubblici,

incamererà enormi somme di denaro

presso le ambasciate estere e stabilirà un

tariffario: per ottenere qualsiasi cosa

bisognerà provvedere alla sua futura

pensione.

Madame di Staël

1766 - 1817

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Addirittura tiene un registro con le

somme ricevute ed il servizio reso:

• Un milione e mezzo per speculazione sui fondi francesi e stranieri;

• Un milione dall' Austria per gli articoli aggiunti al trattato di Campoformio;

• Un milione dalla Prussia per averle comunicato questi articoli ed averne impedito l'applicazione ...

• Cinquecentomila lire dal re di Napoli per il riconoscimento della sua neutralità;

• Cinquecentomila franchi dal Papa.

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Ricco e potente i suoi

banchetti non aveva uguali

in tutta Parigi, amava

stupire i suoi ospiti e molti

sono gli aneddoti al

riguardo, uno in particolare

merita di essere citato:

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Un giorno, nel suo palazzo di Parigi,

fece cuocere due grossi salmoni, fatti

venire dal Reno, grazie a numerosi

corrieri e al ghiaccio predisposto a

ogni stazione di posta. Ma in sala da

pranzo ne fu portato uno solo. Per

disposizione di Talleyrand, il

maggiordomo fece il giro della

tavolata strappando ai commensali

grida d'ammirazione.

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Dopodiché il maggiordomo, sempre

secondo copione, finse di

inciampare e lasciò cadere a terra il

salmone, tra la costernazione degli

invitati che videro tanta grazia di

Dio andare perduta. L'unico a non

scomporsi fu il padrone di casa che

ordinò, con aria distratta:

"Portatene un altro!"

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Intanto coltiva la relazione con

Napoleone, lo consiglierà,

sosterrà il suo colpo di Stato e

in breve ne diverrà ministro, il

più importante, il più

ascoltato. Non c’è operazione,

anche la più segreta che

Napoleone non discute prima

con il suo ministro, egli ascolta

e se non è contrario tace.

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E’ tra i responsabili dell’omicidio del duca

d’Enghien rivale di Napoleone e possibile

pretendente al trono di Francia. Venne

catturato nella sua abitazione e riportato

illegalmente in Francia, dopo un

velocissimo processo sommario fu

fucilato presso il castello di Vincennes.

Era il 21 marzo del 1804 e il duca aveva

solo 32 anni.

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L’intera Europa vide Talleyrand

come il vero artefice di quel

assassinio. A onor del vero

Napoleone rimpiangerà per tutta

la vita quel gesto,

assumendosene l’intera

responsabilità, Talleyrand da

parte sua ebbe a dire:

“Ebbene? Gli affari sono così!”

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Da questo momento in poi la sua

carriera politica già brillante

diventa inarrestabile e molti gli

appuntamenti con la Storia che

lo aspettano.

Questo però dopo la pausa.

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Bonaparte ha fatto giustiziare d'Enghien

in nome della ragion di Stato e, sempre

per lo stesso motivo, si prepara a farsi

incoronare imperatore Talleyrand

avrebbe voluto che Bonaparte diventasse

re. Ma, di fronte all'accanita opposizione

di Napoleone, il diplomatico, non insiste

e suggerisce il titolo di imperatore.

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Pur rimanendo ministro degli Affari Esteri,

viene nominato gran ciambellano, cosa che

gli permette di farsi preparare per la

cerimonia un costume « che gli dà molta

importanza »: abito di velluto rosso

foderato di seta bianca; mantello identico

lungo fino alle ginocchia, risvolti dorati,

cravatta di pizzo, sciarpa di seta bianca,

pantaloni bianchi, cappello di feltro nero

con penne bianche.

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E' in questa tenuta che, il 2

dicembre 1804, Talleyrand

assiste al giuramento di

Napoleone, ventinove anni

dopo aver assistito a quello

di Luigi XVI, ventun anni

prima di assistere a quello di

Carlo X.

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Sei mesi dopo, a Milano, il

ministro è in prima fila

quando Napoleone si pone

sul capo la corona ferrea dei

re longobardi. L'ambizione

dell'imperatore è senza limiti

e Talleyrand segue la

corrente.

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Ormai però la luna di miele con l’Imperatore

è finita, il vento anche se lentamente sta

cambiando e Talleyrand lo sa. Sempre al

seguito di Napoleone è costretto a continui

spostamenti nelle diverse capitali europee,

non ama la vita militare o non si fa scrupoli.

Egli scriverà:

“Non aver pane e cavalli e trovare dei morti

sotto le ruote non fa parte della nostra

educazione ministeriale”.

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L’Europa intera sembra cadere ai

piedi di Napoleone, che distribuisce

onori e regni ai fratelli, ai suoi

marescialli e ovviamente a

Talleyrand che viene nominato

principe di Benevento, visto che

grazie all’intervento imperiale è

riuscito non solo a tornare laico ma

addirittura a sposarsi.

Stemma di Talleyrand come

principe di Benevento

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Nonostante le ricchezze, gli onori, i

titoli che l’Imperatore gli elargisce

Talleyrand comprende che l’epoca di

Napoleone sta volgendo al termine,

segretamente prende contatto con

tutti i nemici della Francia, in

particolar modo con lo zar,

preparando lo scacchiere politico

per il dopo Napoleone.

Zar Alessandro I di Russia

1777 - 1825

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Non sospettando nulla Napoleone

continua a consigliarsi col suo primo

ministro, sarà proprio grazie ai suoi

consigli che l’Imperatore divorzierà da

Giuseppina. Assieme ad altri cerca di

organizzare una sorta di colpo di Stato,

una delle possibile ipotesi è sostituire

Napoleone con Murat ora re di Napoli.

L’accordo viene scoperto e Napoleone

che si trova in Spagna rientra

immediatamente a Parigi Giuseppina di Beauharnais

1763 - 1814

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Per mezz’ora Napoleone attacca,

offende il suo ex vice:

“Siete un ladro, un vigliacco, un uomo

senza fede, non credete in Dio, per

tutta la vita non avete assolto i vostri

obblighi, avete tradito ed ingannato

tutti; per voi non c'è niente di sacro :

vendereste anche vostro padre.

Voi siete una merda in calze di seta!”.

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Talleyrand resta impassibile fine alla fine,

non mostra né preoccupazione per la sua

sorte né alcuna emozione. Mentre si avvia

verso la porta si sente dire: “Inoltre, signore,

non mi avete detto che il duca di San Carlos

era l'amante di vostra moglie”. La sua

risposta resterà nella storia della

diplomazia: “Effettivamente, Sire, non

pensavo che questo rapporto potesse essere

utile alla gloria di Vostra Maestà e alla

mia”.

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L’unica frase che uscendo dal Palazzo

sentiranno sarà la seguente:

“Che peccato che un uomo così

grande sia così maleducato”. Anche

se non ricopre più il ruolo di gran

Ciambellano il suo posto a corte non

gli viene tolto, i suoi consigli sono

troppo preziosi, dal suo palazzo parla

e incontra tutti i nemici della Francia

e il giorno dopo a corte suggerisce

all’imperatore cosa fare.

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Intanto in Spagna la guerra

non promette nulla di buono

e orami l’intera Europa

sembra volersi alleare contro

Napoleone, quello che tutti

definiscono il “corso o il

parvenu”. Sempre in contatto

con Metternich intanto egli

tesse i fili della sua tela. Klemens Wenzel Nepomuk Lothar

von Metternich-Winneburg-Beilstein

1773 - 1859

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Il 28 gennaio 1810 si riunisce

un consiglio straordinario per

scegliere la sposa più degna

per Napoleone. Quando tocca

a Talleyrand egli proporrà

come candidata Maria Luisa

d’Austria duchessa di Parma.

Maria Luisa d’Austria duchessa di

Parma

1791 - 1847

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Il 2 aprile del 1810, alle

Tuileries, Talleyrand,

nella sua qualità di

grande dignitario, è

naturalmente fra i primi

ad assistere al

matrimonio religioso.

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Intanto però tratta segretamente per far

cadere l’Imperatore, il suo obiettivo è

riavvicinare Austria e Inghilterra.

L’invincibile Napoleone incomincia a

perdere i colpi, le sue armate non sono più

così indistruttibili, passa di disfatta in

disfatta, le poche vittorie anche se molto

coraggiose non sono che vittorie di Pirro. La ritirata di Russia

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Talleyrand ha seguito da lontano e

con aria distaccata gli avvenimenti.

Comprende molto bene che tutti i

popoli che hanno lasciato centinaia

di migliaia di morti sui campi di

battaglia, desiderano la fine di

quest'uomo che semina lutti e rovine

sul suo cammino. La ritirata di Russia

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Deciso a lasciare solo Napoleone,

per addossargli l’intera

responsabilità della Guerra, si

ritira dalla politica e a nulla

varranno le reiterate richieste

dell’Imperatore, rivolte tramite il

fido Caulaincuort, affinché

riprenda il suo posto.

Armand Augustin Louis de

Caulaincourt

1773 - 1827

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In pochi giorni un consiglio di

senatori dichiara decaduto

Napoleone e verrà istituito un

consiglio di reggenza presieduto da

Talleyrand che da tempo lavorava in

segreto per far tornare sul trono un

legittimo re di Francia: Luigi XVIII.

Luigi XVIII Re di Francia

1755 - 1824

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Nominato da quest’ultimo ministro

degli esteri al momento del giuramento

affermerà: “Sire è il tredicesimo, spero che

sia l’ultimo”.

Ce ne saranno ancora altri due.

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Il nuovo sovrano non si fida dell’ex

vescovo, e nemmeno la corte lo

poteva tollerare, la duchessa

d’Angoulême lo disprezzava, in fondo,

era in parte responsabile della morte

di suo padre e sua madre, nonché di

sua zia, rispettivamente Luigi XVI,

Maria Antonietta, e Madame

Elisabetta. La duchessa d’Angoulême

1778 - 1851

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Talleyrand non si scompose, e

restò impassibile persino

quando dovette cenare e

dialogare con il principe di

Condé e il duca di Borbone,

rispettivamente nonno e padre

del duca d’Enghien che aveva

contribuito a far giustiziare. Luigi VI Enrico Giuseppe di

Borbone-Condé

1756 - 1830

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La verità è che al nuovo sovrano questo ministro era

indispensabile, solo lui poteva tenere testa agli

Alleati che chiedevano la fine della Francia. Infatti

grazie alla sua opera si giungerà al trattato di Parigi

del 30 maggio 1814 con il quale la Francia rinuncerà

a tutti i territori conquistati dopo il 1792. L’articolo

32 del Trattato disponeva inoltre che entro 2 mesi

tutte le potenze coinvolte nelle redazione dello

stesso manderanno a Vienna i propri plenipotenziari

per un congresso generale.

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A Vienna Talleyrand giocherà la

partita più importante della sua vita,

tra festa ricevimenti, riunioni,

riuscirà a far cadere tutte i

precedenti accordi presi dalle grande

potenze a danno della Francia.

Metterà tutti contro tutti e da questa

divisione saprà trarre sempre un

proprio tornaconto.

Il Congresso di Vienna

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Le sue cene erano le più ambite,

portò con sé il più famoso cuoco

francese Antonin Carême, non c’era

diplomatico che non facesse carte

false pur di partecipare a quei

succulenti banchetti, fu proprio

Talleyrand quello che diede inizio alla

moda di versare il parmigiano

grattugiato sulla minestra.

Antonin Carême

1784 - 1833

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Il suo motto era: quando un negoziato va

male, bisogna dare un pranzo. Se l'ospite era

superiore di rango, porgeva lui il piatto: "

Posso avere l'onore di servirvi? ". Agli eguali

diceva: " Mi concedete il piacere di

servirvi?". Agli inferiori: " Volete servirvi?”.

La magnificenza dei banchetti obbediva a un

calcolo preciso: stupire gli invitati, perché lo

stupore apre la strada alla simpatia e al

consenso.

Ecco alcune creazioni culinarie:

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Le sue capacità gli permettono di

scardinare ogni tentativo di

limitare la Francia e in breve il

Congresso di Vienna si chiuderà

lasciando tutto sommato una

Francia libera e almeno per ora in

pace.

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Ritornato a Parigi restò sempre

vicino al potere e alla corona. È a

casa di un’amica quando apprende la

notizia della morte di Napoleone, la

donna grida: “Dio mio, che

avvenimento”! Egli glaciale risponde:

“No signora, non è un avvenimento,

è una notizia!”.

La morte di Napoleone

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Dopo Luigi XVIII egli presta

giuramento a Carlo X, che tradisce

a sua volta. Fedele alla sua tattica

Talleyrand attende che i regimi che

serve si condannino da soli e,

avendo più o meno contribuito alla

loro caduta, si presenta come il

solo vero uomo capace di

risollevare la situazione. Carlo X Re di Francia

1757 - 1836

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Infatti il nuovo sovrano Luigi

Filippo d’Orleans lo nominerà

ambasciatore a Londra

Talleyrand ha 76 anni!

Luigi Filippo d’Orleans re di

Francia

1773 - 1850

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Quando ormai sente che

l’ora è giunta riesce, in

cambio di una lettera di

sottomissione e di

pentimento al Papa

Gregorio XVI, ad ottenere

l’estrema unzione. Papa Gregorio XVI

1765 - 1846

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Il Papa aveva tutta convenienza a

concedere l’estrema unzione a

Talleyrand perché anche se da

tempo sospeso era pur sempre

stato un vescovo e se non avesse

ricevuto l’estrema unzione tutte le

ordinazioni fatte quando rivestiva il

ruolo episcopale sarebbero state

invalide.

Papa Gregorio XVI

1765 - 1846

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Quando il sacerdote – conformemente al

rito – gli unse le mani con il sacro crisma,

egli affermò «non dimentichi che sono un

vescovo», riconoscendo così in extremis

la sua qualità episcopale e quindi le

consacrazioni da lui fatte. Le esequie

ufficiali furono celebrate con rito

religioso il 22 maggio del 1838. Pochi

mesi dopo il suo corpo fu traslato in una

cappella vicino al castello di Valençay.

Il castello di Valençay

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Molti furono i modi con i quali venne

definito: “un uomo per tutte le stagioni”, “un

uomo che è riuscito ad ingannare la terra e il

cielo” una cosa è certa: nel bene e nel male

Talleyrand rispecchia fedelmente un’epoca

unica nella storia francese che ha cambiato

radicalmente la storia d’Europa.

Grazie e

Buona Serata!

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BIBLIOGRAFIA

• J. Orieux: “Talleyrand” ed. Le Scie Mondadori, 1991.

• Aa. Vv.: I grandi enigmi storici del passato”, ed. Ferni, Ginevra 1972.