TALEE RAMPICANTI

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TALEA DI GLICINE

comunque per la talea di glicine ti dico quello che c' scritto sul libro delle talee di Stefano Sogni....

"epoca di taleaggio: primavera inoltrata (fine maggio-inizi giugno ) estate ( da met di luglio a met di agosto ) o inverno ,subito dopo la caduta delle foglie( anche eventualmente in pieno campo )
Tipologia di talea:da semierbacea ( primavera ) a legnosa (inverno)"

GLICINEPiantagione e coltivazioneIl glicine una delle piante rampicanti pi rustiche conosciute nei nostri climi quindi anche facile la sua coltivazione.Quando la pianta giovane va per curatacome ogni altra pianta.

Terreno: Quelli fertili e freschi sono ovviamente i migliori tuttaviail glicine si adatta ai terreni anche i pi poveri, sassosi e asciutti, ma non a quelli calcarei(Vedi a malattie 'clorosi')

Piantagione: Oggi si trovano in commercio esclusivamenteglicini allevati in vaso quindi si pu piantare in qualunque periodo. Nelle zone fredde comunque meglio farlo in primavera. Scavate una buca di almeno 50 cm di lato emescolate alla terra del letame maturo e 2/300 gr di concime chimico complesso meglio se a lenta cessione. Dopo piantato irrigate abbondantemente efate attenzione che la zolla che era nel vaso sia bagnata, i vivaisti coltivano in terricci molto porosi e pu capitare che la terra della buca sia bagnata ma la zolla sia asciutta. Questo sino a quando le nuove radici non entreranno nel terreno.

Concimazione: Continuate aconcimare 1 o 2 volte l'anno con concimi complessi che contengano azoto, fosforo e potassio. Dopo 2 o 3 anni, quando la pianta si bene affrancatadiminuite le concimazioni azotate sino a sospenderle del tutto. Alle piante adulte e sane continuate solo a dare del concime a base di fosforo 1 volta all'anno.

Esposizione e clima: Il glicineama il solema cresce anche all'ombra dove per la fioritura pi tardiva e un po' pi scarsa. Vive bene in tutti i climi italiani ed in montagna sino a 1.000 metri e oltre.

Tutore: Essendo un rampicante necessita di un sostegno al quale si aggrappa avvolgendosi. Iniziate a guidarlo sin dal primo anno nella direzione e forma voluta.Non fate avvolgere i rami principali a dei ferri perch col tempo pu piegarli. In quel caso fatelo crescere dritto legato con fili di plastica non rigida.

Radici: Quelle del glicinesono potenti e se piantato vicino a vecchi muri o marciapiedi pu danneggiarli. Per evitare ci interrate al momento della piantagione fra la pianta e il muro,un foglio di plastica ondulatodella profondit di almeno 80 cm e della lunghezza di almeno 2 metri. Le radici non potranno attraversare la plastica e si allontaneranno in altre direzioni. Con muri o marciapiedi di cemento il problema non esiste.

Scelta delle variet- Considerate dal punto di vista paesaggistico la grande massa di fiori che avrete nelperiodo di fioritura. Nell'ambientazione che gli avete destinato pu essere differente averli blu o rosa o bianchi. Talvolta anche una piccola sfumatura fa la differenza. Il glicine una pianta centenaria, vigorosa e un po' invadente. Per un lungo periodo far parte in maniera molto evidente del paesaggio che andate creando.

Acquisto- Il glicine cresce cosi forte nei primi anni che non necessario acquistare piante molto grandi, a meno che non desideriate esemplari di pronto effetto o forme gi pronte. Alcuni esperti consigliano diacquistare il glicine in primavera quando fiorito, questo consiglio in se ottimo limita in pratica il periodo di acquisto e piantagione a fine Aprile/Maggio ed inoltre le belle variet giapponesi (Wisteria floribunda) hanno tutte un periodo giovanile di 2/4 anni durante il quale non c' fioritura.

I vivaisti seri vendono lepiante fornite di etichetta, fidatevi di quella.
L'etichetta ha normalmente una foto, deve sempre riportare il nome botanico, eventualmente quello volgare, i sinonimi se esistono ed alcune coincise informazioni. La presenza di un etichetta cosid sufficienti garanzie della rispondenza della variet.

Come va potato il glicineLa potatura del glicine necessaria. Serve a contenere l'eccessiva invadenza di questo rampicante e a dargli una forma pi ordinata.

Potatura estiva: Oltre a dare un aspetto pi ordinato alla pianta, la potatura estiva favorisce la maturazione delle gemme da fiore. Si fa nel mese di Luglio/Agosto e consiste nell'accorciare i rami di 1 anno lasciandoli lunghi 1 metro circa. Solo se si vuol far allungare delle branche occorre lasciare un ramo adatto senza accorciarlo.
Con l'occasione si devonotagliare via tutti i polloni e gli stoloni che si sono formati al piede della pianta. Questi danno un aspetto disordinato, tolgono vigore ese la pianta d'innesto potrebbero essere dei polloni selvatici.

Potatura Invernale: - Si fa in inverno dopo la caduta delle foglie. In zone fredde meglio aspettare a fine inverno. Si devonoaccorciare tutti i rami di 1 anno lasciando 4/6 gemme. Si devonoeliminare con l'occasione anche i rami deboli, rotti o secchi e tutti i polloni che si sono originati dalla base.
Nel caso si voglia allungare la pianta si deve lasciare un ramo adatto e legarlo nella forma e direzione voluta.

In questo modo avrete una fioritura piena e abbondante. Tutta la forza della pianta infatti alimenter le gemme che avrete lasciato e i grappoli saranno pi grandi ed eleganti.

Avrete inoltre una pianta con il tronco bene in vista, i tronchi del glicine, specialmente nelle vecchie piante sono molto ornamentali.

Forme di allevamentoIl glicine una pianta rampicante ma si pu allevare in tante forme diverse:PERGOLA: E' l'impiego pi classico. Occorre una struttura metallica o di legno per il sostegno dei rami. La forma pu essere quella che si vuole e ci sono strutture che sono vere e proprie opere d'arte. Ogni pianta adulta che vive in un terreno fertile in grado di coprire circa 50 mq ed anche pi. Se si hanno strutture metalliche evitare di farci avvolgere i tronchi principali perch possono piegarle. Le variet pi adatte sono quelle delleW. floribundaperch hanno tutte dei lunghi grappoli che penzolano al di sotto con effetti fantastici.PERGOLA SU TERRAZZA: Con il glicine si pu risolvere il difficile problema di avere una pergola che copre una terrazza al secondo o terzo piano di una casa. Occorre piantare il glicine vicino al muro pi vicino in terreno fertile, farlo crescere sino all'altezza voluta e poi fargli coprire la pergola. Utilizzare variet che crescono forte.COLONNA: Si pu far ricoprire un palo anche molto alto formando una colonna. Bisogna tenere presente che se il diametro grande oltre 20 cm il glicine non riesce ad avvolgersi da se e va guidato. Le variet pi adatte sono quelle delle sinensis e delW. brachybotrys.PARETE: Un glicine pu ricoprire un intera parete anche di grandi dimensioni e molto alta. Occorre predisporre delle grappe in ferro murate e collegate tra di loro con fili di ferro ai quali legare i rami. Come per la pergola si pu dare una forma voluta coprendo pareti spoglie e lasciando libere finestre o parti architettoniche. In alcune vecchie ville si sono ottenute delle grandi sculture verticali a verde perfettamente integrate con l'architettura della casa. Le variet pi adatte sono quelle delW. sinensis.RINGHIERE, MURI, ARCHI: Si pu far crescere il glicine sulla ringhiera di un terrazzo, un arco o sopra il bordo di un muro di cinta. Si deve allevare un tronco unico e farlo crescere dritto per la lunghezza voluta. Non farlo avvolgere ai ferri delle ringhiere ma tenerlo fermato con legature. Potare i rami molto corti. Tutte le variet sono adatte. Se deve crescere molto scegliere quelle pi forti.

SPALLIERA: Piccole o grandi, isolate o appoggiate ad una parete, possono essere ricoperte da glicini anche allevati in vaso o cassette. Se sono vicino a punti di passaggio si pu utilizzare il glicine americano (Wisteria frutescens) che non ha la fioritura primaverile ma fiorisce lungamente in giugno ed ha un fogliame morbido e rami flessuosi. Variet pi adatte sono quelle appartenenti ai:W. sinensis, W. brachybotrys, W. frutescens, Milletia satsuma.ALBERO: Forma inusuale ma bellissima. Occorre allevare un ramo principale dritto legato ad un tutore sino all'altezza voluta, generalmente 2 metri per formare il tronco. Si pu utilizzare per tutore un tubo di ferro e invece di un solo ramo usare pi rami avvolti ad esso. Col tempo i rami si saldano insieme e il tubo di ferro rimane incorporato dando rigidit al tronco. La chioma si apre per circa 3- 4 metri. Con le potature ripulire sempre il tronco e formare la chioma rotonda. Veriet consigliate: Tutte quelle del gruppoW. floribunda.

CESPUGLIO: Se si pianta un glicine isolato nel mezzo ad un prato lui dimentica di essere un rampicante e forma un bellissimo cespuglio. Con la potatura si da una perfetta forma rotondeggiante. Non lo si pu usare in gruppo con altri arbusti o vicino ad alberi o sostegni perch allora si ricorda di essere un rampicante e comincia ad attorcigliarsi su tutto quello che pu. Variet consigliate: Tutte quelle del gruppo deiW. sinensis, delW. brachybotryse laMilletia satsumaSU ALTRI ALBERI: Piantando un glicine accanto ad un grande albero questi gli fa da tutore e si pu arrampicare sulla chioma avvolgendola completamente. Le piante ospiti non soffrono eccessivamente specialmente se sono piante con ramificazioni rade, il risultato quello di avere un grande albero con una splendida fioritura. Un grande effetto cromatico si ha utilizzando come tutori, piante con una fioritura primaverile contemporanea al glicine e un effetto addirittura fantastico si pu ottenere maritando un glicine ed un maggiociondolo (Cytisus laburnum) che oltre a fiorire nello stesso periodo, fa fiori a grappoli uguali al glicine ma di colore giallo puro.

BONSAI: Con quasi tutte le piante si possono formare Bonsai ma il glicine particolarmente bello. Occorre curare le potature perch va facilmente fuori forma. Variet adatte: Tutte ma consigliabili particolarmente sono iW. brachybotryse soprattutto laMilletia satsuma.


Malattie e avversitIl glicine una pianta molto rustica e resistente, tuttavia come ogni essere vivente ha delle avversit che possono colpirlo. Diamo qui una breve descrizione delle principali malattie e dei possibili rimedi:Afide nero- I pidocchi delle piante si vedono a occhio nudo sui giovani germogli e i bocci specialmente in primavera e nelle stagioni umide. Con la stagione calda e asciutta il problema si risolve da se. Pu essere dannoso solo sulle giovani piante. Soltanto se necessario trattare con un prodottoaficida.Ragno rosso- Si manifesta nella stagione calda e asciutta, colpisce tutta la pianta soprattutto le foglie adulte dandogli un tipico aspetto "bruciacchiato". Infatti talvolta viene confuso con uno stress da siccit. Con l'aiuto di una lente di ingrandimento si possono vedere nella pagina inferiore delle foglie i ragnetti adulti e le uova. L'arrivo della stagione fresca risolve di solito il problema. Solo in caso di forti attacchi trattare con un prodottoacaricidaripetendo il trattamento dopo 10 giorni.Malattie crittogamiche- Le foglie possono avere attacchi fungini diOidio(Mal bianco) che produce macchie biancastre irregolari, talvolta vengono attaccati anche i giovani germogli.Cercosporache produce sulle foglie macchie circolari ePhyllostictache produce piccole macchie necrotiche. Alcune variet sono pi sensibili, altre meno. Nessuna di queste malattie crea seri danni e normalmente non necessario fare alcun trattamento.Agrobacterium tumefacens- un batterio che si insedia nell'apparato radicale e pu portare alla morte piante anche molto vecchie. Non conosciuto alcun rimedio ma per fortuna questa malattia molto rara. Il batterio penetra attraverso ferite, se si fanno tagli estesi a livello del colletto e delle radici disinfettare subito con prodotti a base di rame.Carie del legno- Nei tronchi delle piante vecchie possono installarsi alcuni funghi che fanno morire progressivamente il legno. Possono arrivare col tempo a colpire l'intero perimetro del tronco e quindi a far morire la pianta. Con l'aiuto di arnesi taglienti e puliti asportare completamente il legno morto sino a mettere a nudo quello sano e spennellare con pasta fungicida. L'operazione se fatta accuratamente risana completamente e talvolta da un aspetto vissuto e "centenario" al tronco.Clorosi- questa non una malattia ma una fitopatia cio una sofferenza dovuta alla sfavorevole reazione del terreno che impedisce l'assorbimento del ferro da parte delle radici. Il fogliame ha un aspetto giallastro, nei casi pi gravi ne ridotta anche la vegetazione e compromessa la fioritura. Distribuire intorno alla pianta del solfato di ferro 30/50 gr per mq e dello zolfo in polvere 50/100 gr a mq. Ripetere una o due volte all'anno tutti gli anni. Talvolta il problema dovuto alla presenza di calcinacci interrati. In tal caso occorre bonificarlo

Perch non fiorisceQuesta la domanda che pi spesso si sente fare un giardiniere quando si parla di Glicini.

Alcune piante infatti, anche molto vecchie, non hanno mai fiorito e alcune hanno dato dei fiori piccoli o scialbi o tardivi.

La ragione principale che stata piantata una pianta riprodotta da seme. Le piante riprodotte da seme hanno un periodo giovanile durante il quale non c' fioritura. Questo periodo pu essere lungo anche 10 o 15 anni.

Si trovano in commercio piante riprodotte da seme perch alcuni vivaisti non molto onesti in verit, cosi riproducono il Glicine. Questo metodo infatti facile ed economico. Un po' pi difficile e quindi pi costoso il metodo della talea, con il quale tuttavia si pu riprodurre solo il glicine comune (Wisteria sinensis) ed ancora pi difficile e pi costoso l'innesto che viene fatto solo in vivai specializzati. Quando comprate un Glicine chiedete al vostro fornitore le pi ampie garanzie.

Alcune variet di Wisteria floribunda (Glicine del Giappone) anche se riprodotte per innesto hanno un periodo giovanile che dura da 2 a 4 anni durante il quale non c' fioritura. (vedi tabella delle variet). Queste variet sono le pi appariscenti nella fioritura, vale la pena attendere.

Non concimate il Glicine con concimi azotati, questa sostanza esalta la crescita a discapito della fioritura, il Glicine una Leguminosa e provvede da se al proprio fabbisogno di azoto. Concimate invece con concimi a base di Fosforo che aiuta la maturazione delle gemme.

Potate regolarmente il vostro Glicine, la potatura esalta la fioritura.

PLUMBAGOMoltiplicazionepersemi
I semi fatti essiccare direttamente sui rametti della pianta madre vengono raccoltinel periodo agosto-settembre, asportandoli con le mani quando appaiono di colore marroncino.
Dopo averli riposti allinterno di un contenitore vanno esposti ancora un po al sole per far evaporare eventuali residui di umidite conservati poi in un luogo asciutto fino al momento della semina, effettutata a fine inverno in terriccio misto e ben drenato.Moltiplicazione per talea
Ilplumbagoogelsomino celesteogelsomino blucos chiamato perle tonalitdi colore dei suoi fiori agrappolo presenta ramettiosarmentia portamento cascante o rampicante che si prestano bene alla moltiplicazione pertalea semilegnosa.Da agosto afine settembre si prelevano talee di rami apicali dellannolunghe circa 10 cm centimetri, lasciando solo 2 foglie, esi piantano in un contenitore o vaso contenente terriccio morbido misto di sabbia e torba a circa 2 cm di profondit.
Dopo limpiantole talee vanno poste allombra e innaffiate spesso fino a quando non avrannoradicato, 20 30 giorni, e poispostate al sole.
Durante linverno le talee di plumbago vanno collocateal riparo dal gelo con leggerapacciamaturabasale.

2) QUALI LE ESIGENZE DIPLUMBAGO CAPENSIS?

Cresce bene in pieno sole, tuttavia pu vivere anche in condizioni di mezz'ombra, a patto che si tratti di "un'ombra luminosa", come per esempio quella presente sotto una pianta con fogliame leggero o creata da una tenda di cotone.
Plumbago capensis, inoltre, tollera il caldo e l'aridit, manon sopporta il gelo. Al Nord, quindi, la sua coltivazione sar possibile ingrossi vasi o cassetteda ricoverare, con l'arrivo dei primi freddi, in un locale dove la temperatura oscilli tra i 3 e gli 8 C. In Riviera e al Sud, invece, la pianta vive bene anche in piena terra, ma nei giorni pi freddi converr comunque proteggere almeno le radici con paglia, torba o un telo di tessuto-non tessuto. In ogni caso in grado di sopportare anche qualche gelata tardiva o improvvisa (purch non eccessivamente prolungata): laparte aerea morir, e andr tempestivamente eliminata, ma la primavera successiva rispunteranno nuovi rami e nuove foglie.
3) COSA FARE DOPO L'ACQUISTO?

Se la si vuole coltivare in vaso, nella primavera successiva all'acquistoandr travasata in un contenitore pi grande, tenendo presente per che il diametro definitivo del vaso non deve superare i 60 centimetri. Se le piantine sono piccole, scegliere comunque contenitori con undiametro minimo di 20centimetri: lo sviluppo della pianta infatti rapido e quindi non sono necessari molti rinvasi.In quest'ultimo caso per bisogna bagnare poco, per evitare che si formino pericolosi ristagni idrici.
4) COME DEVE ESSERE ILTERRENO?

Cresce bene inqualsiasi tipodi terreno, a patto che sia bendrenato. I vivaisti la coltivano in una miscela costituita da terriccio torboso (60 per cento), terra limosa (30 per cento), argilla (20 per cento) e un certo quantitativo di concime a cessione programmata. In alternativa, vista la difficolt di reperire i vari costituenti, andr benissimo ilterriccio per geranigi pronto. Se invece la si coltiva in piena terra sar necessario arricchire quest'ultima con un po' di torba e di concime a cessione programmata (tipo "Baycote Gerani e Piante Fiorite", della Bayer).
Tutti gli anni, durante la fioritura, necessario utilizzare unconcime liquidoda aggiungere all'acqua di innaffiatura. Va benissimo quello per gerani,ricco di potassio (K), elemento che favorisce la fioritura. Per quanto riguarda ledosi, meglio somministrarne un piccolo quantitativo spesso, circauna volta alla settimana.
5) NECESSARIO POTARE PERIODICAMENTE LA PIANTA?

P.capensis specie sempreverde che per nelle nostre regioni (anche dove il clima mite) non si comporta come tale: in primavera si presenta come un cespugliospelacchiato e pallido. Per evitare inutili stress alla pianta, dovuti a eventuali gelate e forti venti, in autunno perci consigliabilepotarevigorosamente, tagliando appena sopra le prime ramificazioni. Anche mani inesperte possono eseguire questa operazione senza rischiare di compromettere la futurafioritura, che avviene sui rami dell'anno. In primavera, poi, si regoler il taglio, cercando di dare alla pianta una forma armoniosa, mentre in estate si elimineranno i fiori appassiti, tagliando l'intera infiorescenza.
Se avete la possibilit di riparare la vostra Plumbago in unaserra caldadurante i mesi invernali, avrete la fortuna di vederla sempre fiorita: grazie alle temperature favorevoli, infatti, non entrer in riposo vegetativo.
6) QUANTO BISOGNA BAGNARE?

La specie non necessita di moltissima acqua: si bagna al mattino o alla sera tardi, solo se tastando il terreno risulterquasi asciutto(il che vuoi dire che, infilato un dito nella terra, ne uscir pressoch pulito). Dopo aver bagnato importante eliminare sempre dal sottovaso l'acqua in eccesso.
Dopo la potatura autunnale e fino alla primavera seguente, diminuire la frequenza delle innaffiature, in modo da favorire ilriposo vegetativodella pianta.
7) COME SI PROPAGA?

La si moltiplica pertalea semilegnosa: da giugno a fine settembre si prelevano talee lunghe 6-8 centimetri, provviste di due foglie, e le si pianta in torba umida (si consiglia di utilizzare lezollette di torbaprecompressa, perch pratiche e appositamente studiate per la radicazione delle talee). Queste ultime vannolasciate all'ombra e innaffiate spesso. Dopo un mese circa avranno radicato: solo allora le si metter in vasetti riempiti con l'apposito terriccio e si dar inizio a una concimazione graduale. Dopo circa 20 giorni le si potr spostare al sole.
8) NECESSARIO FORNIRLE SOSTEGNI?

P.capensis una pianta sarmentosa, cio dotata di rami lunghi e flessibili, detti appunto sarmenti,che possono esserericadentiorampicanti. Se si vogliono far risalire lungo un muro bisogna fornire loro dei sostegni, come per esempio graticci di legno o plastica, oppure semplici fili fissati alla parete per mezzo di chiodi. I sarmenti dovranno essere legati con rafia ai sostegni, poich privi di viticci o ventose. Se invece si lasciano crescere liberamente, tenderanno a ricadere.
E possibile, inoltre, ottenerecespugli dalla forma globosa; in tal caso necessario allevare le piante in vasi piuttosto piccoli (di 16-18 centimetri di diametro) e potare i rami per non farli crescere in modo eccessivo.
9) QUALI SONO I SUOI PREGI E QUALI I PUNTI DEBOLI?

Specie di facile coltivazione, ha poche esigenze: bastaproteggerla dal freddo intensoper ottenere fioriture copiose, durature e vistose. Inoltre si presta a essere coltivata sia in giardino sia sul terrazzo o sul balcone.
Purtroppo, per, ha anche qualche difetto: basta infatti unacquazzonea far s che le delicate infiorescenze diventino tanti straccetti informi... Per fortuna, dopo pochi giorni, sar gi ricoperta di nuove corolle. Un altro neo forse attribuibile alle poche sfumature di colore disponibili, ma di fronte alla impalpabile nuvola di fiori azzurro tenero della specie pi nota anche questo difetto si dimentica in fretta. Meno facile, invece, perdonarle latotale assenza di profumo.
10) SI AMMALA FACILMENTE?

In generale una pianta molto resistente alle malattie e si ammala soltanto se si commettono errori di coltivazione. Se, per esempio, si lascia ristagnare a lungo l'acqua nel sottovaso o la si bagna troppo pu ammalarsi dioidio. Foglie, calici e gemme si ricoprono allora di una muffa biancastra. In presenza, invece, di temperature elevate e umidit ridottaPlumbago capensisdiventer facile preda delragnettorosso, acaro che punge le foglie e succhia la linfa, riconoscibile per le sottili ragnatele che tesse attorno alle parti colpite.SE SUCCEDE CHE...
... LE FOGLIE INGIALLISCONO E CADONO.
causa: ristagno d'acqua.soluzione:mettere uno strato di argilla espansa sul fondo del vaso ed eliminare sempre dal sottovaso l'acqua in eccesso.
... LA PIANTA NON FIORISCE.
causa:il terreno (o il terriccio dei vasi) povero.Soluzione: somministrare un fertilizzante liquido con un'alta percentuale di potassio (K).
... LE INFIORESCENZE SONO POCHE.
causa: presenza di infiorescenze appassite.Soluzione:eliminarle a mano a mano che sfioriscono, in modo da stimolare lo sviluppo di quelle nuove.
... CHE LA PIANTA CRESCA PALLIDA E STENTATA.
causa: posizione troppo ombreggiata.soluzione: cercare di assicurare alla pianta una maggiore luminosit.

COME FARLA ARRAMPICARE


Per utilizzarla come rampicante necessario scegliere due o tre rami pi vigorosi sopprimendo tutti gli altri, e guidarli lungo un'inferriata o un traliccio cui necessario legarli in qualche punto. Al momento della vegetazione, ossia verso marzo, si sopprimeranno i nuovi germogli che spunteranno dal piede, per lasciar crescere solo le vegetazioni di punta. In tal modo si potr farla agevolmente salire in un paio d'anni circa due metri.
Da "Le piante rampicanti", di Guglielmo Betto, L'Ornitorinco, Rizzali Editore, Milano, 1986

PER NON SBAGLIARE...


Attenzione a non confonderla con ilgelsomino. La forma del fiore, infatti, pu trarre in inganno. Non difficile per fugare ogni dubbio, visto che non esistono n plumbago cosi deliziosamente e intensamente profumate n tanto meno gelsomini azzurri.

Importante non scambiarla nemmeno per unPhlox, anche in questo caso infatti il fiore pu trarre in inganno. Tanto pi che alcune specie diPhloxpossono avere fiori azzurri portati da infiorescenze molto simili a quelle dellaPlumbago. Ma il trucco c' ed quello di osservare le foglie: generalmente opposte in Phlox, sono invece alterne in Plumbago.

Altra possibile confusione quella conCeratostigma plumbaginoides, che spesso si trova in commercio con il nome diPlumbago larpentae. Si tratta infatti di due generi botanici diversi, anche se le differenze non sono facilmente distinguibili, specie dal profano. La pi evidente che i fiori diCeratostigmainvece di essere disposti in spighe terminali, come quelli diPlumbago, sono raccolti in densi grappoli, di colore blu intenso.

Sull'origine del nomeesistono diverse ipotesi. Alcuni pensano che sia da attribuire al colore dei fiori di alcune specie, un azzurro che tende al grigio, vagamente plumbeo, appunto. Secondo altri, invece, deriverebbe dagli effetti collaterali provocati da una sua propriet curativa: masticandone la radice, infatti, si stimola una salutare salivazione contro il mal di denti, che per assumono una tinta scura. La vera origine del nome. tuttavia, sembra sia da cercare in una credenza antica, secondo la quale la pianta veniva utilizzata per curare un'affezione degli occhi detta "plumbus.

BUGANVILLEMoltiplicazione
Moltiplicazione: il metodo pi utilizzato per ottenere nuovi esemplari quello della talea. Si pu procedere in estate o inverno. Nel primo caso si preleveranno porzioni di ramo, lunghe circa 7 cm., che dovranno essere messe a radicare in un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto umido e alla temperatura di 21-24 C. La radicazione avviene di solito nel giro di tre settimane circa. Le talee prelevate in inverno dovranno essere pi lunghe (15 cm.) e di legno maturo. La radicazione deve avvenire sempre in un composto di torba e sabbia mantenuto umido, ma alla temperatura di circa 18 C. Le buganvillee si possono moltiplicare anche per margotta aerea.
Potatura: in febbraio si devono tagliare tutti i rami deboli, sfoltire la pianta e potare di un terzo i germogli principali.

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 7 C, per B. x buttiana e B. glabra; B. spectabilis necessita di temperature pi alte.
Luce: pieno sole.
Annaffiature e umidit ambientale: annaffiare frequentemente in primavera-estate, avendo cura di evitare che il terreno risulti troppo inzuppato dacqua. Durante il periodo di riposo vegetativo, le annaffiature dovranno essere ridotte, al punto quasi da essere del tutto sospese.
Substrato: un composto a base di terra di brughiera, sabbia e torba.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: sono piante rustiche solo nelle zone a clima mite; nelle zone a inverno rigido, necessitano di riparo durante i mesi pi freddi. Si rinvasano ogni anno in febbraio-marzo. In estate somministrare fertilizzante liquido a cadenza settimanale. In periodi particolarmente freschi e piovosi le brattee potranno cadere; ma successivamente ricresceranno.

Prendere un getto di quelli emessi l'anno scorso,
in genere sono getti senza rami laterali, lo tagli radente al suo attacco al
tronco principale
togli le foglie che andrebbero interrate e lo pianti in un vaso con il
solito terriccio misto a sabbietta di fiume o di cava "lavata".
devi solo aver cura di non sfrangiare il punto di taglio, piu il taglio
netto piu possibilita' ci sono che emetta radici.
dopo averlo piantato profondo 15 cm almeno, devi cimarlo con taglio netto
lasciando solo tre gemme/foglie fuori dal terreno, poi devi "mozzare" le
foglie rimaste lasciando solo il picciolo e 1 cm di foglia.

la parte rimanente di ramo/getto puoi provare a farne una seconda talea, ma
non ti assicuro niente.....

rispondo per spiegare come ho fatto a riprodurre la bouganville.a proposito,oggi ho trovato le foglioline su un altro rametto che ho taleato,che felicit ragazzi!ho potato la pianta madre ed ho messo i rametti legnosi in un barattolo di vetro con acqua in un posto luminoso non al sole,in modo che la luce stimolasse la crescita delle radici.cambiate l'acqua ogni tanto e non fate asciugare.dopo una decina di giorni togliete dall'acqua e intingete nell'ormone radicante rametti di 10 cm circa,poi mettete in vasetto con terriccio morbido.teneta asciutto per tre gg,poi solo spruzzatine per non far marcire il tutto.dopo una ventina di giorni potete innaffiare moderatamente.dopo un paio di mesi,quindi in maggio la pianta dar i suoi primi segni di vita.piantate pi di un rametto magari fra tanti ci sar almeno uno che attecchisce.in bocca al lupo!per le foto devo attrezzarmi,sono ancora poco pratica...ciao

GELSOMINO

Moltiplicazione del gelsomino
Questa semplice pianta da fiore come tutte le specie si riproduce:per seme; i semi vanno messi a germinarein un letto di soffice torba che va mantenuto costantemente umido fino alla comparsa delle nuove piantine che non appena diventano robuste vanno allevate in singoli contenitori e con le stesse tecniche di coltivazione del gelsomino adulto.Le piantine anche se allinizio sono molto piccole crescono rapidamente enel giro di tre anniportano i fiori.

per talee estiva ; la tecnica pi utilizzata per ottenere da subito piante in fiore. Allinizio dellestate, le talee di legnodellanno lunghe circa 10 cm vanno messe a radicare in un propagatore chiuso contenente un miscuglio di torba e sabbia.

talee autunnali, ilmetodo pi semplice. Le taleedi legno maturo, lunghe 20 30 cm, prelevate con cesoie ben affilate e disinfettate,si metteno a dimora in vivaio o in luoghi riparati edopo un anno dalla radicazione possono essere ripiantate nel
comune terreno da giardino, nel mese di ottobre o in primavera, anche a ridosso di muri divisori come questo bellissimo esemplarenellafoto, in una posizione soleggiata oppure parzialmente ombreggiata. Si adatta al freddo ed e in grado di superare periodi siccitosi. Richiede innaffiature regolari, ma non troppo abbondanti.

Se la crescita si dimostra stentata, somministrare un fertilizzante completo in primavera.

FICUS
Immagino che tu ti riferisca alFicus elastica, alF. panduratao alF. lyrata, e non alF. benjamina, che ha modalit differenti.
L'operazione si fa in aprile/giugno. Dato il clima del Salernitano ti consiglierei di non andare oltre maggio.
Devi prelevare, dai getti laterali della pianta, delle talee lunghe 10/15 cm. operando 2 tagli ben netti circa un cm. sopra i nodi fogliari. Usa un taglierino affilatissimo o una cesoia a lame contrapposte, cui avrai sterilizzato la lama con la fiamma di un accendino.
Dopo averne tolto delicatamente tutte le foglie senza danneggiare le gemme che stanno all'ascella, piantale per 2 terzi in un cassone contenente un miscuglio non troppo compresso di torba e sabbia in parti uguali. Se vuoi usare un prodotto ormonico (per talee semilegnose) bagna la punta inferiore della talea ed intingila nella polvere radicante, poi fa' un buco nel terreno con un dito o con uno stecco ed infilacela facendo in modo che la polvere non ne venga raschiata via; rincalza il terreno e comprimilo appena appena. Il cassone con le talee dovr stare in un ambiente luminoso, con una temperatura costante di 21-24 gradi,non in appartamento, ma in serra calda, con elevato tasso di umidit atmosferica. Mantieni il terreno sempre un po' umido fornendo acqua dal sottovaso.
Una volta che le talee si siano radicate, andranno trasferite in vasetti singoli di 10 cm. riempiti con lo stesso composto. Pi avanti le potrai rinvasare in contenitori sempre pi grandi con un normale terriccio universale, oppure in terreno libero arricchito di materiali organici in decomposizione (foglie, compost, letame ecc.).
Per ilFicus elasticasi possono anche fare talee di foglia: si prelevano nello stesso periodo e si trattano nella stessa maniera.
In posizione definitiva richiede sole per almeno 5 ore al giorno.BOUGAINVILLE
Per moltiplicare laBougainvillea glabrapuoi farne talee estive con rametti semilegnosi di 7-8 cm. Mettile in vasetti singoli di 10 cm. che terrai ad una temperatura tra i 18 e i 24 gradi. Segui le prescrizioni che ti ho dato per il ficus, salvo il fatto che, non potendo usufruire di una serra, per mantenere le talee in atmosfera umida potrai avvolgere i vasetti con del polietilene sottile, leggermente bucherellato per la respirazione. Normalmente radicano in 3-4 settimane. Le metterai allora in un vaso di 15, dove resteranno fino alla primavera prima di essere messe a dimora.
Altrimenti puoi fare talee di legno maturo in gennaio, con le stesse modalit, mantenendo una temperatura costante di 18 gradi.
In posizione definitiva richiede sole pieno per tutto il giorno, pena la mancata fioritura.GLICINE
Wistaria sinensis,Wistaria japonica,Wistaria floribunda. Le talee, di 10 cm., si prelevano in agosto. Si utilizzano i rami prodotti nell'anno, staccandoli dal ramo madre con un po' di tallone. Cio vanno staccati a mano, tirandoli verso il basso in modo che un po' della corteccia del ramo principale vi resti attaccata. Con un coltellino affilatissimo e sterilizzato accorcerai la parte di tallone che eccede i 2,5 cm. Si mettono singolarmente in vasetti di 12-15 cm. (solito miscuglio di terreno) i quali a loro volta dovranno stare in un cassone immersi nel terriccio. Temperatura minima 15 gradi, ambiente umido. Dopo la radicatura, cio appena danno segno di avere ripreso la vegetazione,toglierai i vasi dal cassone e li affonderai in piena terra, in zona soleggiata e protetta dai venti.
In primavera puoi toglierle dai vasi e metterle in terra, nella dimora definitiva, ma facendo in modo che le radici rimangano ben avvolte e protette dal pane di terra, in quanto sono piante che soffrono nel trapianto. (Per questo ti ho detto che si parte subito con vasi abbastanza grandi che poi vanno spostati dal cassone alla terra senza fare troppi travasi)
In posizione definitiva richiede sole per almeno 5 ore al giorno.N.B. - Le polveri ormonali per favorire il radicamento sono in commercio nelle formule: *per talee erbacee, *per talee semilegnose, *per talee legnose. Quindi dovrai volta per volta scegliere il prodotto adatto.