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Tacco d'Italia, Presidenthouse

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Minzolini non avrebbe osser-vato il divieto imposto dalpubblico ministero, MicheleRuggiero, di non rivelare a terziil contenuto dell'interrogatorioa cui fu sottoposto a Trani il17 dicembre 2009 nell’ambitodelle indagini sulle carte dicredito American Express. Nonsi conoscono ancora i dettagli,ma l’indagine del pubblico mi-nistero Michele Ruggiero as-sume via via contorni semprepiù netti: dalle intercettazionidelle conversazioni tra Berlu-sconi e Giancarlo InnocenziBozzi, commissario dell’Agcom,emergerebbe il tentativo delcapo del Governo di piegarel’operato di un pubblico uffi-ciale in cambio di un torna-conto. E’ qui che si configura ilreato di concussione. Avrebbeaddirittura cercato di coinvol-gere un generale dei Carabi-nieri affinché presentasse unesposto contro la trasmissionedi Michel Santoro “Anno zero”,per indurre l’Authory ad unachiusura preventiva, ossiaprima della messa in ondadelle trasmissioni che più da-vano fastidio al premier:quella sul processo Mills equella sui collegamenti tra la

mafia siciliana e la nascita diForza Italia. Ancora una volta la magistra-tura si deve occupare del pre-mier e delle sue attività “nonconvenzionali”. Ancora unavolta è accusata di strumenta-lizzazione e di essere legata adoppio filo con la sinistra.Come al solito il nostro presi-dente del Consiglio non ha le-sinato offese, definendo“grottesca” l’inchiesta. Invecesi tratta di un’inchiesta inte-ressante e politicamente di-rompente. Sarà difficile da imbastire,l’impianto accusatorio del pmMichele Ruggiero, a cui il pro-curatore capo di Trani CarloMaria Capristo ha affiancatoun pool di magistrati costituitodal procuratore aggiunto Gian-nella, e dai pubblici ministeriBuquicchio, Cardinali e D'Ago-stino. Quest’ultimo è stato ilpm che a Lecce si è occupatodi grandi inchieste comequella sull’Iskenia, sull’Univer-sità di Lecce, Colonia Scarci-glia. Politicamentedirompente, ciò che viene fuoridalle indagini, perché per laprima volta viene fuori, non dacommenti o “grottesche” ana-

lisi giornalistiche, l’impatto delconflitto d’interessi del Cava-liere sull’informazione, il suotentativo di censura anche at-traverso manipolazioni e mi-nacce verso pubblici ufficiali.L’informazione come mezzo discambio e strumento di po-tere. Ancora una volta nientedi nuovo per la Puglia: qual-cosa di simile è contenutonelle carte processuali e nelleintercettazioni che riguardanoil ministro Raffaele Fitto e uneditore televisivo locale, en-trambi rinviati a giudizio dallaProcura di Bari: informazionepilotata in cambio di soldi.Anche in quel caso eravamo incampagna elettorale: cinqueanni fa, Fitto contro Vendola,esattamente come oggi.Quindi il problema non è chesotto elezioni la magistraturaaffila i coltelli e tira fuori dalcappello inchieste strumentali,ma che in vista delle urne ilpotere stringe i ranghi per do-minare l’informazione. Il pro-blema è che c’è chi si piega,leggi Minzolini, e chi no, leggiSantoro. E quest’ultimo poipaga per tutti. Ancora una volta niente dinuovo sotto il sole.

L’Editoriale//di Maria Luisa Mastrogiovanni

Il mensile del salentoAnno VII - n. 70 - 18 marzo 2010

Iscritta al numero 845 del Registrodella Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE:Dinamica Scarl

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

HANNO COLLABORATO:Laura Leuzzi, Adolfo Maffei,

Enzo Schiavano, Mario De Donatis,

FOTO:Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia

REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

E-mail: [email protected]

PUBBLICITÁ:[email protected] - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705

STAMPA:MASTER PRINTING s.r.l.Via delle Margherite, 20-2270026 Modugno (Ba)

DISTRIBUZIONE:1000 punti in tutto il Salento

ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 10 numeri

c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò ComunicazioneP.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - [email protected]

IL PROSSIMO NUMERO “SPECIALE ELEZIONI”25 MARZO 2010

DALLA PUGLIA CON FURORE.I MAGISTRATI A DIFESA DELL’INFORMAZIONE LIBERA

continua dalla prima

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Una brutta campagna elettorale. Traricorsi per l’ammissione o l’esclusionedelle liste elettorali, manifestazioni dipiazza e trasmissioni televisive – in cuila buona educazione ha ceduto ilpasso ad espressioni e gestualità cheappartengono più agli “avventori dicantine” che ai rappresentanti delleistituzioni – la competizione per il rin-novo dei Consigli regionali ha offertouno spettacolo indecoroso.

Non c’è stato spazio – tranne lo-devoli eccezioni – per analisi, serie edocumentate, sulla conduzione dellacosa pubblica, né sugli scenari futurie sui relativi programmi delle forzepolitiche, relegati nei propri siti di ri-ferimento.

Eppure questioni da affrontare cene sono, molte e di grande rilevanza.

Quali gli effetti del “federalismo fi-scale” sulla Puglia e sul Mezzogiorno?Per i nuovi consiglieri che approde-

ranno in Via Capruzzi segnalo uno stu-dio dell’Ipres che penso sia utile con-sultare per le decisioni da assumere,nelle sedi opportune.

Ed, inoltre, qual è l’indebitamentoreale della regione Puglia?

Sul “risanamento dei conti regio-nali” si è sempre omesso di puntualiz-zare che tale operazione è stataperseguita con la sottoscrizione di altridebiti ricorrendo, anche, ai “derivati”,con relative incognite sui costi finali.Ne vogliamo parlare?

Ed, ancora, la sanità – che, peraltro,ha le sue eccellenze – è veramente lapietra dello scandalo? E’ la causa ditutti i mali o è un settore che più deglialtri (per i consistenti flussi finanziariche lo interessano) è esposto alla in-vasività della politica, alle interferenzeche maturano nell’abbraccio tra affarie politica, al voto di scambio?

Quali progetti si hanno in mente perneutralizzare quanti vedono nellaspesa pubblica l’“albero della cucca-gna”? E come liberare le risorse dre-nate dalle clientele per impiegarle nel

sostegno della famiglie, del lavoro,dello sviluppo?

Ed, infine, vogliamo riprendere le viedella programmazione e della parteci-pazione democratica?

Ed in tale alveo vogliamo costruireuno scenario che permetta al Mezzo-giorno, alla Puglia, di essere riferi-mento per un nuovo modello disviluppo che tragga alimento dalla vi-sione di una “Europa delle Regioni”,che faccia della politica euro-mediter-ranea lo strumento per raccordarsi conil continente africano, con i Paesi dellariva Sud del Mediterraneo?

Ci si rende conto che la nostra ric-chezza in termini culturali e di sviluppoeconomico risiede per la gran partenella opportunità di concorrere allacreazione di migliori condizioni di vitaper i cittadini che risiedono nei Paesiin via di sviluppo e per quanti insistononelle aree di emigrazione?

L’augurio è che il dibattito politicosoffocato in questa strana, moltostrana, campagna elettorale possa es-sere ripreso in sede di Consiglio regio-

nale che per poter lavorare a pieno re-gime, lo ripeto ancora una volta, deverendere operativi i due grandi Organi-smi di rilievo statutario, per dare voceal sistema delle autonomie ed alle ar-ticolazioni della società civile.

LE DIMENTICATE QUESTIONI PUGLIESI DA DIBATTERE IN CAMPAGNA ELETTORALE

di MARIO DE [email protected]

BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

Opinioni dal Tacco//

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 30

Il mensile d’inchiesta “il Tacco d’Italia” sospende le sue regolari uscite finoalla fine della campagna elettorale e diventa settimanale free-press. Ci trove-rete in tutte le edicole a partire dal 10 aprile con un nuovo numero monote-

matico d’inchiesta. Per chi vuole essere aggiornato 24 ore su 24 c’è invece lanostra web-tv www.iltaccoditalia.net, quasi 10.000 singoli lettori al giorno.

Notizie non modificate geneticamente.Inchieste senza coloranti aggiunti.Opinioni con fermenti lattici vivi.

LEGGI COME MANGI

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Casarano. La nostra città, no-nostante negli anni passati(ma ancora oggi) fosse consi-derata una delle più impor-tanti dal punto di vistaeconomico, ha sempre avutoun deficit in termini di viabi-lità e di collegamenti con leprincipali arterie stradali.Molto si è fatto in questianni, ma ancora molto sideve fare per dare a Casa-rano quella “centralità” di cuiha diritto, non solo per il si-stema delle imprese maanche per i numerosi ufficipubblici di cui è sede. Nei giorni scorsi percorrevo lastrada provinciale Collepasso-Maglie (SP 361), una dellestrade per raggiungere Lecce.Vicino allo svincolo per Cutro-fiano, mi sono ritrovato allafine di una lunga coda di au-toveicoli che seguivano un ca-mion con rimorchio e un

pullman. Data la scarsa lar-ghezza della carreggiata e lecaratteristiche della strada(dossi e curve) era impossi-bile sorpassare i mezzi pe-santi e quindi ho viaggiato,insieme a numerosi automo-bilisti, a moderata velocità. Diconseguenza, un tratto distrada che si percorre in 10minuti lo si è percorso in untempo doppio. Non sempre si ha la sfortunadi trovare mezzi pesanti suquella statale, ma purtroppocapita e tutto quello che si èrealizzato in questi ultimi anni(l’allargamento della carreg-giata della strada Casarano-Masseria Grande; l’aperturadella tangenziale di Maglie)per velocizzare i collegamentitra Casarano e Lecce, via Ma-glie, viene mortificato dal-l’inadeguatezza della stradaprovinciale 361. Tra l’altro, su

questo percorso, come gli am-ministratori e i politici casara-nesi sanno, si trovano le zoneindustriali di Casarano e Col-lepasso e sarebbe preferibile,per il sistema delle nostre im-prese, un collegamento con ilcapoluogo su questa diret-trice piuttosto che su quellaalternativa (Casarano-Taviano-Gallipoli-Lecce).L’appello che facciamo ai no-stri candidati al Consiglio re-gionale – Fernando Rizzello(io Sud), Alberto Chiriacò(Udc), Sabrina Sansonetti(IdV), Remigio Venuti (Pd) esoprattutto a Gianni Stefano(Pdl), che ricopre il ruolo diassessore provinciale – èquello di sollecitare l’allarga-mento della Collepasso-Ma-glie perché, sarà paradossale,ma è una strada che servesolo a noi casaranesi.

I CANDIDATI CASARANESISI IMPEGNINO PER LA SP 361

di ENZO [email protected]

IPSE DIXIT// Lezione di marketing politico“Non si governa a colpi di spot”.Adriana Poli Bortone, candidata presidentedella Regione Puglia per il Terzo poloNuovo Quotidiano di Puglia, 10 marzo 2010, p.3

// Sos visita oculistica“Vendola ha promesso trasparenza ed ha rega-lato opacità”. Rocco Palese, candidato presidente della Regione Puglia per il centrodestraNuovo Quotidiano di Puglia, 15 marzo 2010, p.2

// Il litigio non è per tutti“Litigo solo con le persone che stimo. Alle altrenon rispondo”. Nichi Vendola, candidato presidente della Regione Puglia per il centrosinistraNuovo Quotidiano di Puglia, 15 marzo 2010, p.3

commenti e opinioni da

www.iltaccoditalia.net

5 anni fa Vendola vinse prendendo in giro i giovani,oggi spera di prendere in giro le donne... ma perfortuna dei pugliesi fra venti giorni è a casa! è pa-lese...a casa l´incantatore di serpenti @ 15:3-9.3.10commento alla news “Donne pugliesi per Vendola”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=9789#commenti_articolo

Vorrei tanto vedere come la signora Poli manterràle sue, di promesse. Il nodo della sanità diventasempre più cruciale in questa campagna elettorale.Sarà su quei temi che si giocherà la sfida.e la poli come fa? @ 11:15-15.3.10commento alla news: “Poli Bortone: ‘Vendola ePalese tengano giù le mani dalla sanità’”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=9851#commenti_articolo

Ma Palese dove li ha trovati tutti i suoi candidati?Così spera di vincere queste elezioni? Il premierFitto non l'ha per niente consigliato? Peccato, misa che le liste di sinistra sono più forti.Liste scarse @ 11:20-15.3.10commento alla news “Elezioni regionali: presentate le liste”www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=9689#commenti_articolo

Opinioni dal Tacco//

Tacco n.65, dicembre 2009.Li avevamo lasciati così, al volgeredel nuovo anno, tutti presi dalle lorostrategie e dalla loro voglia di es-serci. Chi sarebbe salito sulla giostraelettorale ancora non era dato sa-pere; ma i media locali erano ognigiorno occupati da dichiarazioni diquesto o quel politico che dichiara-vano la propria disponibilità a scen-dere in campo in prima persona eintanto commentavano quanto fosseinopportuna la presenza degli altri. Da allora è cambiato poco. Cioè: ècambiato che i candidati sono ormaicosa nota. Ma nei fatti è tutto comeallora: continuano i battibecchi, con-tinuano i messaggi, se non le più mo-derne video-dichiarazioni, inviatidall’uno all’altro. Sarà solo il voto di28 e 29 marzo a stabilire quali nomisiano opportuni o meno in lista. Nonci resta che… aspettare.

//QUESTIONE DI LOOK

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Alla luce delle vicende giudiziarie che hannotravolto la sanità pugliese, qual è, oggi, ilpunto da cui ripartire?ROCCO PALESE: “Rispetto alle vicende giu-diziarie ci confermiamo garantisti, non espri-miamo giudizi che spettano solo allaMagistratura e non intendiamo prestarci astrumentalizzazioni come invece fatto in pas-sato dalla sinistra. Il nostro giudizio è mera-mente politico e non può che essere di totalecondanna. L’aspetto politico è quello che da

queste inchieste emerge chiaramente la to-tale assenza di controllo e di gestione dellasanità finalizzata all’assistenza ai cittadini,come abbiamo denunciato per cinque annia prescindere e ben prima delle inchieste. Dadove ripartire? Certamente dalla legge cheracchiude tutte le nostre proposte, avanzatedieci volte in questi cinque anni e che siste-maticamente Vendola e la sua maggioranzahanno bocciato in Commissione e in Consi-glio: nomine dei direttori generali delle Asl

per concorso e istituzione di un Albo regio-nale; nomina dei primari in base a selezionieffettuate da una commissione esaminatriceesterna alle Asl; misure di controllo periodicoe di contenimento della spesa per i Bilancidelle Asl; autorizzazione della Giunta alle Aslper acquisti superiori ad una certa cifra. Que-ste misure, che la Giunta Vendola ha solo inminima parte fatto proprie e solo in questimesi dopo le inchieste giudiziarie, in granparte erano già in vigore in Puglia nel 2005

il tacco d’Italia 8 Marzo 2010

Regionali// //Intervista incrociata

Vicende giudiziarie, appalti, liste d’attesa, azien-dalizzazione del “Vito Fazzi” ed altro ancora. Rocco Palese, Adriana Poli Bortone, Nichi Vendola,

i tre candidati alla carica di presidente della Re-gione Puglia si confrontano su quelli che sono di-ventati i temi “caldi” della campagna elettorale.

I TRE CANDIDATI SI CONFRONTANO SUL “TERRENO DI SCONTRO” DELLA SANITA’

“LA SANITA’SECONDO NOI”

di MARIALUISA MASTROGIOVANNI

Rocco Palese

Adriana Poli Bortone

Nichi Vendola

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il tacco d’Italia 9 Marzo 2010

e sono state cancellate per legge dalla GiuntaVendola. Bisogna mandare la cattiva politicafuori dalle Asl e dagli ospedali”. ADRIANA POLI BORTONE: “Occorre pensaread interventi strutturali utili ad impedire il rei-terarsi degli episodi conclamati ed a preve-nire quelli supposti, anche se non ancoraaccertati. In particolare, in materia di ‘costodelle protesi’ una delle soluzioni possibili, po-trebbe essere la inclusione nel valore di re-munerazione dei DRGs del costo standarddelle protesi, con ciò evitandosi la rincorsaall’acquisto indiscriminato delle protesi rite-nute infungibili dai singoli operatori ed a costipersonalizzati”.NICHI VENDOLA: “Ferma restando la nostrafiducia nei confronti della magistratura e inattesa di conoscere le risultanze delle in-chieste giudiziarie tuttora in fase istruttoria,ritengo che i provvedimenti messi in attodalla Giunta regionale e le norme propostenell’ambito dell’Omnibus Sanità vadanoesattamente nella direzione del potenzia-mento e del miglioramento del sistema deicontrolli della spesa sanitaria, con partico-lare riferimento al settore delle forniture deipresidi sanitari”.

Quali sono le emergenze da affrontare intema di appalti pubblici, di nomine dei diri-genti, di trasparenza dei concorsi?PALESE: “Vale anche in questo caso quelloche vale per le nomine dei primari e degli or-gani dirigenti delle Asl: servono organismisuper partes, scollegati dall’organo politico,che giudichino i professionisti per meriti e percurricula, non per appartenenza o vicinanzapolitica; bisogna smetterla di buttare fumonegli occhi dei cittadini con una trasparenzaed una moralità solo ventilate e promesse inquesti cinque anni. Basta vedere le centinaiadi ricorsi che ci sono stati sui concorsi regio-nali di questa Giunta, gli errori materiali e i di-sordini sulle selezioni del personale; lecentinaia di consulenze esterne e di incari-chi affidati non per meriti ma per tessera dipartito a persone che nella maggior parte deicasi sono state addirittura stabilizzate e sonodiventate dipendenti regionali”.POLI BORTONE: “In tema di appalti pubblici,non è da escludere una cabina di regia a li-vello regionale, attraverso la quale monito-rare tutti gli appalti nel mondo della sanitàdi tutte le Asl regionali al di sopra di un certovalore, e raffrontandoli per categorie omoge-nee, al fine di rilevare i macroscopici livelli discostamento a parità di oggetto. Nella cabinadi regia dovrebbero essere presenti figurequali magistrati della Corte dei Conti e uffi-ciali della Guardia di Finanza in pensione,persone insomma di grande professionalità emoralità, estranei al mondo della sanità.Per le nomine dei direttori generali, ho già

presentato un ddl; lanomina deve essereavulsa dalla politica,per cui mi immaginouna sorta di autonomiasanitaria simile all’au-tonomia universitaria: idirettori generali deb-bono essere eletti dalleespressioni degli opera-tori del mondo della sa-nità. In tal modo sirompe quel fastidiosolegame fra politica egestione della sanitàstessa che ha vistospesso gli stessi diret-tori generali talmentevincolati ai loro sponsorda essere poi costrettia fare le nomine di lorocompetenza senza po-tersi esprimere libera-mente, come semmaiavrebbero voluto, nellaindividuazione di pro-fessionalità valutateesclusivamente in baseal merito. Non mi sod-disfano le soluzioni pro-poste di albi dai qualiattingere, né di com-missioni ancora una volta scelte con criteripolitici.In tema di concorsi occorre distinguere traquelli correlati al conferimento di incarichiquinquennali di ‘Struttura Complessa’ daquelli relativi a tutte le altre figure professio-nali. Per i primi non è da escludere che la de-cisione finale sostanzialmente oggi rimessaal direttore generale della Asl possa esseresostenuta obbligatoriamente da una valuta-zione anche a livello universitario”.VENDOLA: “Nel corso della attuale legisla-tura sono stati introdotti, a mio giudizio, im-portanti elementi innovativi all’interno dellanormativa che disciplina le procedure di af-fidamento degli appalti e attivata una seriedi strumenti di controllo a tutela della tra-sparenza degli atti, come l’istituzione e l’at-tivazione del Nucleo Regionale di Verificadegli Appalti e dell’Osservatorio Prezzi e Tec-nologie, provvedimenti mai attivati in pas-sato da nessuna delle Giunte precedenti.In riferimento alla nomina dei dirigenti o deiprimari, le procedure seguite sono state coe-renti con la normativa nazionale che affida alpotere discrezionale dei direttori generalil’individuazione del vincitore all’interno diuna terna di candidati giudicati idonei dallaCommissione esaminatrice sulla base dei cri-teri prestabiliti. In questo ambito ho più volteribadito che ritengo fondamentale far pre-

valere sempre e comunque la scelta dellemigliori professionalità valutate, anche inbase ad elementi oggettivi (es. risultati rag-giunti nei precedenti incarichi, attività svoltanelle precedenti attività lavorative, attivitàscientifica, ecc..). La norma nazionale do-vrebbe essere sottoposta a una revisione cheriporti al centro del percorso di nomina lavalutazione oggettiva dei candidati, cosìcome è stato proposto da questo Governoregionale, per esempio, per le procedure diindividuazione e nomina dei direttori generalidelle Aziende sanitarie.

In merito alle procedure concorsuali e allecondizioni di trasparenza del sistema, va ri-cordato che esistono già norme e procedureche devono essere rispettate per garantire lamassima trasparenza e l’obiettività delle va-lutazioni. Attraverso una serie di procedureanche informatizzate la Regione sta poten-ziando il sistema di monitoraggio delle dota-zioni organiche e delle assunzioni operatedalle Aziende sanitarie.

ROCCO PALESE: “SERVONO ORGANISMI SUPER PARTERS,

SCOLLEGATI DALL’ORGANO POLITICO,CHE GIUDICHINO I PROFESSIONISTI

PER MERITI E PER CURRICULA, NON PER APPARTENENZA POLITICA”

Medici in tv. La locandina originale della serie televisiva “Dr. House”, da cui prende spunto la nostra copertina

Medici in tv. La locandina originale della serie televisiva “Dr. House”, da cui prende spunto la nostra copertina

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Devo comunque evidenziare che la RegionePuglia in materia di personale ha, in questiultimi anni, valorizzato procedure di stabi-lizzazione del personale che operava nel-l’ambito delle attività e dei servizi sanitari,in alcuni casi anche da oltre un decennio,in condizioni di precarietà del rapporto dilavoro”.Da almeno un decennio le liste d’attesa ri-tornano come cavallo di battaglia durantele elezioni. I tempi d’attesa però non sonodiminuiti in maniera significativa, nono-stante l’informatizzazione e la riorganizza-zione delle Asl. Spesso i lunghi tempid’attesa sono causati dalla carenza di per-sonale e anche di prescrizioni inutili (la co-siddetta medicina difensiva). Che fare,dunque?PALESE: “All’inizio della legislatura, Vendoladisse: ‘Entro fine 2006 dimezzeremo le listed’attesa ed entro fine 2007 le azzereremo’.Oggi quelle liste d’attesa, medici e pazientilo sanno bene, si sono triplicate. I soldi delFondo Sanitario Regionale non fanno intempo ad essere trasferiti alla Regione e fini-scono nel calderone dei debiti. Nel 2005 la-sciammo i conti della sanità con 9 milioni dieuro di attivo ed oggi c’è un miliardo di debiti.Sulle liste d’attesa si interviene seriamentesolo se si investe davvero sull’acquisto dinuovi macchinari (la Pet mobile del Policli-nico di Bari incoscientemente acquistata daquesto Governo e mai stata mobile ma fissa,costa quanto quattro Pet fisse che si pote-vano distribuire in tutta la Puglia). Serve poiun coordinamento serio di tutti gli ospedalipugliesi, una sorta di messa in rete che ga-rantisca turni più umani al personale, maanche maggiormente distribuiti nell’arcodella giornata. Il tasso di utilizzo dei macchi-nari deve essere aumentato”. POLI BORTONE: “Sicuramente il problemaannoso delle liste d’attesa è la conseguenza

di una serie innumerevole di concause. La so-luzione dunque presuppone l’adozione di unaserie di iniziative, tra le quali: implementa-zione delle dotazioni strumentali, ma ancoraprima la verifica ed il monitoraggio costantedell’indice di utilizzo delle stesse, anche sullabase di parametri standard di impiego dellesingole attrezzature; governo della formazionedella domanda di prestazioni attraverso ilcoinvolgimento efficace della categoria deimedici prescrittori, che troppo spesso rinun-ciano alla diagnosi clinica ricorrendo esclu-sivamente ad indagini strumentali; rivedere ilrapporto fra pubblico e privato in termini dicomplementarietà”.VENDOLA: “E’ vero che i tempi d’attesacontinuano a rappresentare un problemadi difficile soluzione per tutte le regioni enon è un caso che la premessa del secondoPiano nazionale per il governo dei tempid’attesa, di recente approvato dalla Confe-renza Stato-Regioni, sottolinei la comples-sità della questione.Vorrei, tuttavia, porre l’accento su un aspettoche ritengo di primaria importanza per il go-verno e riguarda il significato stesso di ‘tempod’attesa’, che, a mio parere, si dovrebbe ten-denzialmente riferire in via esclusiva alle pre-stazioni di ‘primo accesso’ al sistemasanitario nazionale. E’ questa, infatti, l’atti-vità sanitaria da considerarsi critica rispettoal diritto del cittadino a tempi d’attesa ap-propriati. Il ‘primo accesso’ a una qualunqueprestazione sanitaria si rende necessario, inlinea di massima, in due condizioni: la prima,per un problema acuto a prognosi fausta, cheesita nella risoluzione completa del problemadiagnostico terapeutico che l’ha reso neces-sario; la seconda, finalizzata ad inquadrareuna condizione cronica, che darà avvio, inprima istanza, a procedure di breve periodoper l’inquadramento della malattia e, suc-cessivamente, a processi di lungo periodo per

il follow-up. La realtà attuale delle liste d’at-tesa è che esse, oltre che da prestazioni pur-troppo inutili, sono intasate per la gran parteda prestazioni di controllo per pazienti cro-nici, di cui la patologia è già nota, o da pre-notazioni per screening preventivi, che sonoampiamente programmabili e governabili,anche in modo più appropriato di quanto ac-cade oggi.Credo che si debba avviare un percorsonuovo, per cui uso il termine ‘tendenzial-mente’, che porti a separare nettamente, sianei processi gestionali sia nelle procedure or-ganizzative, le attività sanitarie che caratte-rizzano le finalità del primo accesso da tuttele altre, cioè l’urgenza differibile, il controlloprogrammato, le attività di screening.Penso che questo processo tendenzialedebba considerarsi completato a regime,quando si potrà parlare di liste d’attesa solo

in riferimento al ‘primo accesso’, poiché tuttele altre modalità di accesso, in particolarequelle correlate ai processi di gestione dellecronicità, ai percorsi diagnostico-terapeuticicomplessi (ad es. oncologico), ad urgenze escreening dovranno essere gestite secondomodalità per cui non avrà più senso parlaredi liste e tempi d’attesa.La professionalità del personale medico eparamendico troppo spesso sopperisce allacarenza di strumentazioni adeguate e distrutture efficienti. Inoltre il personale cheva in pensione non viene sostituito se noncon contratti a tempo, perché non si fannopiù concorsi. Come mantenere alto dunqueil livello di efficienza delle prestazioni?PALESE: “Se il sistema sanitario pugliese nonè completamente collassato in questi cinqueanni, lo si deve quasi esclusivamente al sa-crificio quotidiano con cui le migliaia di ope-ratori sanitari, medici e non, sopperisconoalla totale assenza di programmazione daparte della Regione. Una delle prime cose chefaremo sarà una ricognizione delle piante or-ganiche e un conseguente piano di sostitu-zione del personale mancante. Nonostante i limiti delle Leggi finanziarienazionali, ci sono margini per poter sosti-tuire per esempio il personale che va inpensione e anche quello in ferie o malattieprolungate. La parola d'ordine è program-

il tacco d’Italia 11 Marzo 2010

ADRIANA POLI BORTONE: “IL PROBLEMA DELLE LISTE D’ATTESA

DIPENDE DA UNA SERIE DI CONCAUSE. LA SOLUZIONE PRESUPPONE UNA MAGGIORE

DOTAZIONE STRUMENTALE MA ANCOR PRIMA LA VERIFICA COSTANTE DEL SUO UTILIZZO”

Tempi di attesa lunghi. Reparto di Oncologia, ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano

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il tacco d’Italia 12 Marzo 2010

mare, guardare al futuro con senso di re-sponsabilità e non tamponare le emergenzecon decisioni e provvedimenti che, inquanto di emergenza, rischiano di penaliz-zare gli ammalati e favorire solo e sempregli amici della cattiva politica”.POLI BORTONE: “La giunta di centro destra(2000-2005) con i ‘tagli al personale’ ed ilsuccessivo ‘blocco delle assunzioni’ ha por-tato al sottodimensionamento delle risorseprofessionali, con riflessi sull’organizzazionedei servizi; inoltre, le improvvise chiusure diospedali e trasformazione degli stessi in day-surgery, ha determinato incrementi di spesae depotenziamento dei servizi sul territorio.Oggi è necessario l’adeguamento e la riorga-nizzazione della rete ospedaliera, ineludibileprocesso per il contenimento della spesa sa-nitaria, anche attraverso il consolidamento

della dorsale da San Giovanni Rotondo e Tri-case, con rilettura della domanda ed ade-guamento dell’offerta. Così come è necessaria la ricerca di una co-mune progettualità per la formazione profes-sionale, funzionale alla riorganizzazione deiservizi, che vada di pari passo alla rivisita-zione profonda dei processi selettivi e deci-sionali per le posizioni apicali del settore”.VENDOLA: “La mia Giunta ha fortemente in-vestito nelle politiche del personale e nellavalorizzazione delle risorse umane, attra-verso un’articolata strategia di contrasto alfenomeno del precariato, molto diffuso insanità, che si è concretizzata con l’avvio deiprocessi di stabilizzazione delle professio-

nalità da anni impiegate all’interno del si-stema con rapporti di lavoro e tipologiecontrattuali estremamente diversificate. Desidero segnalare, inoltre, l’avvio un pro-cesso di grande valenza strategica e forte-mente innovativo all’interno del panoramaitaliano, rappresentato dal percorso di auto-produzione dei servizi attivato mediante lacostituzione di società di ‘in house providing’da parte delle Aziende Sanitarie con conse-guente strutturazione del personale impe-gnato in servizi esternalizzati e conqualificazione dei servizi, con particolare ri-ferimento ai servizi alla persona e di emer-genza-urgenza”.Che cosa ne pensa dell’aziendalizzazionedell’ospedale Vito Fazzi?PALESE: “Il Vito Fazzi ha un enorme bacinodi utenza ed è strategico nel panorama del-l’offerta sanitaria di tutto il Salento. L’indipendenza dalla Asl da un lato po-trebbe garantire maggiore efficienza, dal-l’altro però bisogna scongiurare laframmentazione e, quindi, prioritariamenteva fatta una reale programmazione sanita-ria, ossia vanno individuati gli ospedali diriferimento, i poli di eccellenza, quelli in

grado di garantire una assistenza alta-mente specialistica e trasferire sugli ospe-dali minori l’assistenza territoriale. Uno deiprincipali problemi della sanità pugliese èla inappropriatezza dei ricoveri, ossia i ri-coveri inutili, così come la mobilità passiva.La soluzione è programmare l’offerta sul-l’intero territorio regionale. Del resto uno dei motivi per cui ad oggi inPuglia è ancora in vigore il Piano Fitto (no-nostante Vendola nel 2005 diceva chel’avrebbe revocato come primo atto di Go-verno) è che la sinistra non è stata in gradodi avanzare una proposta alternativa e di-versa”. ADRIANA POLI BORTONE: “E’ uno degli snodicruciali del sistema. Affrancare una strutturacome il Vito Fazzi, strategica per la sanitàpubblica del Salento, sostituirebbe una svoltaepocale. Ma mi rendo conto che essere d’ac-cordo con questa prospettiva non equivale arealizzarla con un colpo di bacchetta magica;occorre una serie complessa di passaggi po-litici e burocratici che, questo sì, possono di-ventare realtà se chi è deputato a mettervimano è animato da spirito di servizio e ra-zionalità”.VENDOLA: “Le precedenti esperienze diaziendalizzazione di realtà ospedaliere re-gionali importanti come il ‘Vito Fazzi’ diLecce o il ‘Ss Annunziata’ di Taranto hannoprodotto esiti incerti sul piano della effi-cienza amministrativa e il mancato rag-giungimento di quei livelli di eccellenzaattesi e coerenti con gli indirizzi previstidalle norme sanitarie. Ciò non significa automaticamente che il ‘VitoFazzi’ non possa aspirare ad un reale poten-ziamento della capacità di offerta. Anzi l’esperienza di aziendalizzazione di talirealtà ha dimostrato che non è la separazionedi funzioni amministrative la chiave di voltaper costruire realtà di riferimento per territorisovraprovinciali. Il ‘Vito Fazzi’ rappresenta una realtà di rilievoall’interno di uno scenario regionale che, at-traverso i Piani Attuativi Locali (PAL) in corsodi approvazione da parte della Giunta al ter-mine di un complesso percorso di elabora-zione da parte delle Asl condiviso con irappresentanti degli Enti Locali, deve accre-scere ulteriormente le proprie competenze epuntare all’effettiva eccellenza nell’ambito diuna programmazione territoriale più ampiaed articolata.Aggiungo che non sono contrario a priori aduna ipotesi di ri-aziendalizzazione dell’ospe-dale ‘Vito Fazzi’, ma ritengo che qualsiasi ra-gionamento in tale prospettiva non possaassolutamente prescindere da una riflessionepiù ampia sull’eventuale candidatura dellaUniversità di Lecce ad ospitare una nuova Fa-coltà di Medicina e Chirurgia”.

NICHI VENDOLA: “LA MIA GIUNTA HA INVESTITO NELLE POLITICHE DEL PERSONALE ATTRAVERSO IL CONTRASTO AL PRECARIATO,MOLTO DIFFUSO IN SANITA’, ED AVVIATO LA STABILIZZAZIONEDELLE PROFESSIONALITA’”

L’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce

L’ospedale “Sacro Cuore” di Gallipoli

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Regionali// //Adriana Poli Bortone//L’intervista

“L’UNICO vOTOUTILE è QUELLOPER IL SUD”

di ADOLFO MAFFEI

Senatrice Adriana Poli Bortone, ormailo sanno anche i sassi pugliesi che sefosse stata il candidato unico del cen-trodestra, appoggiato dall’Udc, oggi isondaggisti starebbero disquisendosulla percentuale della sua vittoria suNichi Vendola e non su chi sarà presi-dente della Regione. Perché questacondizione non si é verificata é ormaiun fatto storicizzato nell’agenda dellapolitica pugliese e lasciamolo lì, per ilmomento. Le chiedo, invece, di spie-gare quali sono le ragioni di fondodella sua rischiosissima scelta dicreare un partito del Sud. Lei potevavivere di rendita, e invece…“Invece non ho accettato di accuc-ciarmi nella nicchia del Pdl, in una po-stazione di potere che avrei perfinopotuto scegliere. Ho intuito immedia-tamente che il Pdl avrebbe rappresen-tato la fine degli ideali di An, non solol’annichilimento di tante belle storiepersonali. Oltre a questo macigno, perme insuperabile, vi é un’altra serie diconsiderazioni più generali, ma nonmeno importanti. I vecchi schieramentidi destra e sinistra sono definitiva-mente stati sepolti con la scelta del bi-polarismo, che ha comportato ilconfluire di tutti i partiti nelle duegrandi coalizioni, una di centrodestra,l’altra di centrosinistra. Di fatto, però,tale fusione é stata un’operazione afreddo che ha generato solo la nascitadi due grandi nuovi partiti, anziché didue nuovi grandi poli che rappresen-tassero due modalità diverse e distanti

di fare politica. In questo panorama, ciòche di fatto accade è che all’interno diognuna delle due coalizioni gli (ex) par-titi, forti abbastanza da poter far pen-dere l’ago della bilancia da una parteo dall’altra, dettano legge. Così, da unaparte il centrosinistra si trova a doverfare i conti con una vena fondamenta-lista che è ben lontana dalle velleitàmoderato-riformiste che i vertici vor-rebbero; dall’altra, il Popolo delle Li-bertà si trova a dover arginare lepretese sempre più espansionistiche diuna Lega Nord che porta avanti i pro-pri interessi e quelli dei propri territoriprima ancora di quelli degli italiani,pena il disimpegno e la fine della Legi-slatura. Insomma: un ricatto continuo”.C’é qualche retroscena ancora ineditodi quella trattativa?“Non credo, é tutto alla luce del sole. Lasola cosa che non si conosce in detta-glio è la lettera che Fitto scrisse a Ber-lusconi minacciando di lasciare ilgoverno se io fossi stata candidata delPdl. Io stavo dialogando con il Pdl giàdal mese di ottobre alla soluzione piùlogica, quella di andare noi di Io Sudassieme all’Udc con il Pdl, cosa che, no-nostante la fermissima convinzione diBerlusconi in tale direzione, non si ètrovata per una visione miope della po-litica che impedisce a qualcuno di an-dare oltre il polo, come intuito più didieci anni fa da Pinuccio Tatarella, e siè ristretta invece nell’orticello del Pdl;una miopia che si è manifestata in ma-niera brutale attraverso i veti di Fitto.

Trovo che ci sia un abisso tra la lungi-miranza di Berlusconi da una parte ela ristrettezza di visione politica del Pdlpugliese dall’altro. Una visione che incaso di sconfitta di Rocco Palese por-terà sull’orlo di un abisso in centrode-stra pugliese ed il suo leader maximomagliese. Comunque tutto questo é acqua pas-sata. Ciò che serve dunque, oggi, è pen-sare ad un partito a base territorialenon partitica, nel quale confluireognuno con la propria storia politicapersonale, senza necessità di doversconfessare nulla del proprio passato,ma avendo come unico comune deno-minatore gli interessi del territorio. IoSud nasce proprio da questa esigenzadi una forza politica moderna e prag-matica che sia espressione del territo-rio e in grado di interpretare e rilanciareorgogliosamente i valori e la cultura delMezzogiorno d’Italia”.Parliamo di un tema che riguarda ilSud, il Federalismo. Sbaglio o lei l’hasalutato sempre con favore?“Il problema non é il Federalismo in sé,la cui necessità strategica confermo,ma il modello di Federalismo che si èvoluto attuare, che per il momento èsolo fiscale e confuso, non essendostate nemmeno determinate le com-petenze di governo centrale ed enti lo-cali. Questo modello di Federalismonon può che tornare a favore di chi, al-l’interno del governo, sa fare la voce piùgrossa; il che vuol dire, ancora unavolta, la Lega Nord. Ecco dunque come

è stato possibile che i fondi Fas, desti-nati al Sud, siano finiti a favore di zonedel Nord, che certo non sono svantag-giate, addirittura per pagare le multeche l’Unione europea comminò all’Ita-lia per le quote latte degli allevatori set-tentrionali. Uno scippo che allontanasempre di più il Sud dall’Europa”.Molti dicono che il voto alle sue listee alla sua persona sia un voto di-sperso, inutile.“E’ esattamente il contrario. Il solo votoutile è quello dato per il Sud, perchéquesta parte fondamentale del Paesepossa migliorare le condizioni di svi-luppo, in termini economici, culturali,sociali. Ed Io Sud è l’unica forza nel-l’attuale panorama politico che difendeil territorio, la gente e gli interessi deimeridionali. Chi vota per il centrodestrarafforzerà, come effetto collaterale nonsecondario, il peso di Umberto Bossinella maggioranza parlamentare e nelgoverno Berlusconi. A chi parla di votoutile ricordo che la legge elettorale re-gionale (articolo 2) prevede che il po-polo scelga direttamente il propriopresidente, che poi sceglie la sua mag-gioranza. Significa che ognuno dei trecandidati ha le stesse, identiche pos-sibilità di vincere sugli altri”. I sondaggi però sembrano penaliz-zarla rispetto ai suoi due avversari. “Ah, i sondaggi! Ma quale intervistatodirà mai che adotterà il voto disgiuntoad un’agenzia demoscopia, per quantoanonimamente? La verità dei sondaggi,specialmente preelettorali, sono fun-

NON CI STA A DARSI PER SCONFITTA ANCORA PRIMADELLE ELEZIONI. PERCHÉ LEI, ADRIANA POLI BORTONE,LA SIGNORA DELLA POLITICA SALENTINA, DI SFIDE,ANCHE DIFFICILI, NE HA VINTE TANTE. ECCO SU CHE COSA INTENDE PUNTARE PER USCIRE VINCITRICE ALLE REGIONALI DEL 28 E 29 MARZO

Una delle vignette che Poli Bortonesta utilizzando per la sua campagna elettorale

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zionali ai committenti, si vedano quellidella Swg, notoriamente di sinistra, chedanno Vendola oltre il 50%. E poiché IoSud non ha finanziamenti pubblicicome i suoi maggiori competitori, nonha le risorse per pagarsi un bel son-daggio fatto su misura. Se potessi fareiporre al mio sondaggista una domandadel genere: se dovesse votare perl’esperienza politica e l’orgoglio dellapugliesità chi voterebbe? Sarei presi-dente a mani basse”.Lasciamo i massimi sistemi e par-liamo di cosa concrete da fare. Per ri-lanciare l’economia, per esempio,senatrice Poli Bortone.“Io Sud ha capito, prima di altri, chel’unica possibilità di limitare i rischi diquesta crisi in termini di riduzione deiconsumi e crescita della disoccupa-zione, dipenderà dalle azioni concreteche verranno messe in atto per contra-starla. Azioni che, naturalmente, do-vranno essere soprattutto fattibili. Sonosempre stata contraria, infatti, agli spotelettorali che creano solamente illu-sioni e aspettative disattese. Sicuramente, in questo momento, ilproblema più sentito dai nostri im-prenditori, soprattutto nel settore delcommercio e del turismo, é quello dellatensione finanziaria determinata dallariduzione del volume di affari e dall’al-lungamento dei tempi degli incassi.Sarà dunque fondamentale proteggereil tessuto imprenditoriale ed i piccolicommercianti impedendo che aziendecon grandi potenzialità, capaci di tor-nare a prosperare dopo la crisi, muo-iano per carenza di liquidità.Concretamente mi sono mossa damolto tempo, come parlamentare: è daormai quasi 12 mesi che in Senato,come Io Sud, ho presentato ben due di-segni di legge che prevedono: il primo,una moratoria dei crediti delle bancheverso le imprese della durata di unanno, limitata al capitale e riservataalle imprese in bonis (DdL n. 1729); ilsecondo, l’adozione di strumenti atti afacilitare l’occupazione e lo sviluppodel mercato del lavoro (DdL n. 1696).Nello specifico, per il settore del com-mercio e del turismo, lo strumento cheIo Sud intende introdurre per la Re-gione Puglia risiede nella possibilitàdata ai datori di lavoro della nostra re-gione di assumere residenti o richia-mare residenti emigrati per lavoro eoffrire loro contratti a tempo indeter-minato senza l’obbligo del versamentoa proprio carico delle quote di contri-buzione per 24 mesi, nonché la possi-bilità di ricorrere allo stesso mezzo perevitare il licenziamento del lavoratore.Inoltre attivando una moratoria sui cre-diti delle banche, le Pmi, liberate dallatensione determinata da richieste dirientro cui non riescono a far fronte, po-trebbero agevolmente mettere in attostrategie finalizzate al superamento diun lungo periodo di tensione e di crisi”.Che cosa intende fare per il settoreturistico?“E’ giusto ed urgente che venga rivalu-

tato dopo anni di interventi spot che,spesso, hanno lasciato a boccaasciutta i tanti piccoli imprenditori lo-cali che, se pur con molti sacrifici,hanno continuato ad andare avantimantenendo in piedi l’intero settore.La Puglia per la sua conformazione e lasua posizione geografica rappresentaun naturale polo attrattivo per il turi-smo, specie di qualità. Occorre però al-largare le vedute sulle possibilità offertedal settore, e valutare ad esempio leprospettive offerte dal turismo termale,rurale, religioso, artigianale, sportivo,enogastronomico. Come candidata presidente per la Re-gione Puglia ho inteso focalizzare l’at-tenzione soprattutto su alcune lineeguida.Offerta turistica integrata.Con la definizione di un piano strate-gico regionale che orienti il sistema tu-ristico verso un modello integrato diaccoglienza ed ospitalità diffusa, ri-spettosa dell’ambiente, della cultura edelle singole specificità territoriali esi-stenti sul nostro territorio regionale conun occhio di riguardo al costo/benefi-cio per il turista-visitatore. Perché nellamia città, da sindaco, sono riuscita adattrarre flussi turistici che non eranomai stati immaginati prima, e se oggiLecce è l’unica città italiana tra le diecial mondo da visitare lasciatemelo dire,è anche merito mio. La Puglia non puòcontinuare a festeggiare il raddoppio diuna strada statale come un evento daricordare, anziché considerarlo perquello che è, ovvero un diritto sacro-santo, e nel contempo assistere impo-tente a quanto riescono ad avere altriterritori che hanno propri uomini neiposti giusti. E l’accenno è alla LegaNord, naturalmente.Un’accademia dell’enogastronomiapugliese.Creare una struttura che consenta ditutelare e valorizzare le tradizioni eno-gastronomiche pugliesi che si occupidi: alta formazione nel settore della ri-storazione, corsi di specializzazionesulla cucina regionale rivolta a chef edoperatori stranieri. Infine programmareeventi di promozione specifici che nonsiano spot ed una tantum ma pro-grammati durante tutto l’arco dei do-dici mesi.L’albergo diffuso.Definire ed implementare standard diaccreditamento e qualificazione deiservizi di ricettività di tutte quelle strut-ture non tradizionali diffuse sul territo-rio (b&b, agriturismi). Integrare lacapacità ricettiva del territorio con leforme emergenti di turismo: enoturi-smo, turismo sportivo, turismo con-gressuale, religioso, artigianale,culturale, sportivo, termale.Valorizzazione della rete dei borghipugliesi.Che nel loro insieme possono per l’ap-punto costituire un sistema che dà va-lore aggiunto al settore”.In questa campagna elettorale parlamolto spesso delle e alle donne. Ep-

pure lei non é mi stata femminista.“La mia intera storia politica è caratte-rizzata da attività per le donne, a par-tire dalla mia proposta di assegno allecasalinghe, datata 1983, proposta cheho ri-avanzato e che ho inserito nel mio‘pacchetto donna’ per le elezioni re-gionali, costituito da sei azioni positivededicate alle donne. Innanzitutto pre-vediamo che in ogni misura dei Por siaprevista una premialità per la presenzadi donne nei progetti candidati al fi-nanziamento con fondi europei. Ana-loga premialità sarà assegnata dallaApulia Film Commission alle donne chevorranno esprimere la propria creativitàsperimentandosi nel mondo delle pro-fessioni legate al cinema. Nell’ambitodella comunicazione, essendo moltele donne impegnate nei media e nelsettore della informazione, creeremoun Media Center dedicato alla pro-mozione della inclusione delle donne.Inoltre, saranno incentivate con50mila euro l'anno per tre anni leforme di aggregazione tra donne inambito che decidano di mettersi in-sieme e avviare attività lavorative oprofessionali. Le ultime due azioni del‘Pacchetto donna’ sono dedicate al-l'ambito familiare. La prima è l'‘asse-gno al lavoro casalingo’, cheripropongo: alle donne che svolgono la-voro domestico va riconosciuto il con-tributo che esse danno alla economiadelle nostre famiglie e più in generaledella nostra società, basata sul nucleo

famiglia. La seconda azione è un‘bonus per le famiglie disagiate che ri-schiano di vedersi sottrarre i figli dal Tri-bunale per i minorenni per motivieconomici’. Ricordo dalla mia espe-rienza di sindaco che i Comuni sosten-gono una spesa di 100-120 euro algiorno per pagare la retta di questibambini affidati alle case famiglia: sequelle risorse, fino a un massimo di300 euro al mese, fossero date diret-tamente alla famiglia i figli potrebberorimanere in casa”.Concludendo: perché votare perAdriana Poli Bortone?“Molte ragioni le ho spiegate, moltis-sime le troveranno gli elettori pugliesiascoltando i miei avversari, le promessepoetiche di Vendola e le farneticazioniarrabbiate di Palese. Io Sud è l’unicomovimento che si propone esclusiva-mente per rappresentare gli interessidelle popolazioni meridionali; gli am-ministratori che saranno eletti in Puglia,come altrove, non dovranno barcame-narsi tra le tante spinte che i partiti tra-dizionali esercitano per ragioni dialleanza, di governo di convenienza. lapropria terra, non per uno schema dipartito. Noi ‘siamo’ il Mezzogiorno e losaremo sempre di più se gli elettori vo-teranno la nostra lista. Non amo gli slo-gan effetto, anche se ‘Orgogliosamenteterrona’ mi piace molto. E, poi, nessunadonna é mai stata presidente in Puglia:non vi pare che sia giunta l’ora”?

“ALLE REGIONALI IO SUD SARÀ L’UNICO PARTITO A BASE TERRITORIALE, LEGATO AGLI INTERESSI DELLA PUGLIA”

Adriana Poli nel 1967 diventa docenteordinario di latino e greco presso illiceo classico "Palmieri”, nel 1968 èassistente alla cattedra di LetteraturaLatina della facoltà di Lettere e Filo-sofia dell'Università degli Studi diLecce, dove dal 1985 è professore as-sociato di Letteratura Latina. Oggi è inpensione dall'Università.Nel 1967viene eletta consigliere comunale aLecce nella lista del Msi, poi AlleanzaNazionale. Da allora è sempre ricon-fermata consigliere fino alla elezionea sindaco nel 1998. Nel maggio del2002 viene rieletta sindaco con il

68,9 per cento di voti. Deputato allaCamera dei Deputati per la primavolta nel 1983, viene riconfermata nel1987, 1991, 1994 e nel 1996. Nel1994 è eletta vicepresidente della Ca-mera, e nominata successivamenteministro delle Risorse agricole, ali-mentari e forestali del primo GovernoBerlusconi. E' stata eletta anche de-putato al Parlamento europeo nel1999 nella lista di Alleanza Nazionale,dove é stata membro della Commis-sione per le Politiche regionali, tra-sporti e turismo e titolare dellaDelegazione interparlamentare per lerelazioni con il Sud-Est d'Europa. Nel-l'ambito di Alleanza Nazionale è statasegretaria nazionale femminile dal1981 al 1994 e componente del-l'esecutivo nazionale ininterrotta-mente dal 1981 al 2000 eresponsabile delle Politiche per ilMezzogiorno, delle relazioni con le ca-tegorie produttive e del DipartimentoAgricoltura. Nell’aprile 2008 è capoli-sta in Puglia (lista del Pdl) alle politi-che per il rinnovo del Senato ed èsenatrice della Repubblica con92.239 preferenze.

CHI É

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ENERGIA DAGLI ULIVI.COME NATURA COMANDA

Entrerà in attività entro l’estate nella zona indu-striale di Calimera un impianto di micro co-gene-razione derivata da legno da 1 MWe di potenza ezero controindicazioniIl Salento è un’immensa distesa di alberi di ulivo. Essendo così fa-cilmente reperibile sul territorio la biomassa legnosa costituiscepertanto un’importante risorsa per tutti i suoi abitanti. Una risorsapoco sfruttata: oltre alla possibilità di essere immagazzinata perlunghi periodi, il suo valore risiede infatti nel suo essere total-mente rinnovabile e sostenibile. Il legno, raccolto e triturato daaziende locali, dà origine al cippato che viene utilizzato per pro-durre energia pulita, garantendo il massimo rispetto per l’am-biente. L'uso dei combustibili solidi di origine vegetale si stadiffondendo in Italia sull'esempio virtuoso di diversi Comuni del-l'area settentrionale, che coprono in questo modo gran parte delloro fabbisogno energetico. L'impianto di Calimera sarà il primoin Europa e nel Mediterraneo a farlo con il legno d'ulivo.

Uno sguardo ai numeriNella provincia di Lecce sono stati censiti circa 11 milioni di alberi di

ulivo. Ognuno di essi produce, in media, 3 quintali di legna da potaturaogni cinque anni. Potenzialmente, dunque, il territorio salentino produce,ad ogni lustro, 33 milioni di quintali di scarti da potatura. Considerato chesolo il 60% degli alberi viene regolarmente rimondato, ogni cinque annisono disponibili circa 2 milioni di tonnellate di legna da potatura (400milatonnellate all’anno). Sino ad oggi quasi la metà di questa legna viene fattaardere nelle pizzerie, nelle panetterie e nelle abitazioni mentre l’altra metàviene bruciata tal quale nei campi. Questi roghi oltre al fastidio del fumo,possono causare, specialmente d’estate, veri e propri incendi.

Da scarto a ricchezzaEppure uno scarto si può trasformare in risorsa. Ne è consapevole Fiu-

sis Srl, azienda salentina esperta nella produzione di energia da fonti rin-novabili, in special modo nel campo del recupero energetico dal legno, cheinaugurerà a Calimera, proprio nel centro della Grecìa salentina, un im-pianto di 1MWe che, adottando le tecnologie più moderne e partendo dalcippato di legno di ulivo (ovvero il legno vergine proveniente dagli scartidi potatura, raccolto e triturato), trasforma il legno oggi abbandonato e di-strutto selvaggiamente in una risorsa per produrre energia pulita e rinno-vabile. Per alimentare tale impianto sono necessarie, in un anno, solo

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8mila tonnellate delle 400mila disponibili sul territorio salentino; for-nitura peraltro già assicurata da un accordo siglato con la Cia (Confe-derazione Italiana Agricoltori Lecce) e con aziende che si occupano dellaraccolta e cippatura degli scarti dai campi.

L’idea vincenteNel progetto dell’impianto Fiusis a Calimera hanno creduto due co-

lossi del recupero energetico dal legno come Uniconfort e Turboden, lea-der in Italia ed in Europa, che l’hanno considerata un’idea vincente.Entro l’estate, insieme a Fiusis, queste grandi aziende metteranno inmoto l’impianto salentino, vero gioiello di tecnica e tecnologia, che hagià attirato l’attenzione dei presenti in occasione dell’ultima Fiera In-ternazionale del legno di Hannover (Germania).

Anche il Sole 24 ore ha ritenuto il progetto meritevole di attenzionee gli ha dedicato un servizio nella rubrica “Nuove Energie”.

Ma veniamo all’impianto. E’ costituito da una caldaia a griglia mo-bile, fornita da Uniconfort, in cui, tramite un nastro trasportatore, verràconferito il cippato. Il calore verrà veicolato attraverso un fluido che ar-riverà ad azionare la turbina, fornita da Turboden, che produrrà energiaelettrica.

I fumi prodotti verranno prima centrifugati e successivamente im-messi nel filtro multiciclone e nei 702 efficientissimi filtri in maglia diacciaio inossidabile che li rende indistruttibili nel tempo. Ogni mezz’oraautomaticamente un getto d’aria compressa pulisce i filtri rendendolisempre al massimo della loro efficienza. Le ceneri prodotte dalla com-bustione verranno raccolte automaticamente sotto la caldaia e sotto ifiltri dei fumi e conferite ad aziende altamente specializzate per il lororiutilizzo come fertilizzante agricolo o nella bioedilizia. Tutte le emissionisaranno registrate 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno da uno stru-mento ABB, tra i migliori al mondo, che monitora in continuo tutte leemissioni e le registra su un computer in scatola chiusa accessibile alComune e agli enti preposti al controllo, rendendo così totalmente tra-sparente l’impianto di Calimera. I muri perimetrali bassi (80 cm), sino-nimo di trasparenza, ed i materiali utilizzati per la costruzione ediliziadell’impianto (rivestimenti in marmo bianco di Carrara di tutto il ca-pannone, infissi di pregio in alluminio, ripristino di un trullo a museo, ri-vestimenti in pietra...) sono stati accuratamente scelti in quantol’impianto Fiusis sarà aperto al pubblico un giorno alla settimana e so-prattutto sarà aperto alle decine di scuole ed Università che già hannofatto richiesta di visita guidata per i loro studenti.

L'impianto Fiusis è pertanto pulitissimo, non si vedranno nè pen-nacchi nè colonne di fumo o quant’altro, tanto da aver approntato la se-vera proceduta per dotarsi della certificazione ambientale Emas.

Tutti i “sì”Non sono state soltanto le aziende private a credere (ed a diventare

partner) nel progetto dell’impianto Fiusis. Che infatti ha ottenuto il pa-rere favorevole anche del Comune di Calimera, della Provincia di Lecce,

di Arpa Puglia, di Asl Sisp e Spesal, dei Vigili del fuoco e del Ministerodello Sviluppo economico. Il Comune beneficerà gratuitamente di ener-gia termica sotto forma di acqua calda da veicolare nelle aziende dellazona industriale di Calimera.

Tutta l’energia elettrica pro-dotta sarà consegnata ad Enelsu una linea che alimenta diret-tamente la città di Calimera chepotrà pregiarsi di essere la primacittà nel Salento, ed una delleprime nell’Italia meridionale, adessere alimentata da energiaverde e rinnovabile.

Ciò darà un importante contri-buto allo sviluppo economico dellazona. Ma non finisce qui. Grazie aduna Convenzione sottoscritta con ilComune, i cittadini di Calimera po-tranno usufruire su richiesta dellaraccolta dei residui di potatura degliulivi, riconoscendo loro 1,50 euro aquintale.

- Fiusis garantirà una volta al-l’anno la potatura e la pulizia di tuttigli alberi comunali, boschi inclusi.

- Fiusis per ogni anno di pro-duzione riconoscerà al comune45mila euro da utilizzare a scopisociali ed ambientali.

- Fiusis grazie ad un suo par-tner Ely Spa installerà gratuita-mente 500 impianti difotolvotaico sui tetti dei cittadinidi Calimera azzerando la bol-letta energetica di molte fami-glie.

E’ opportuno precisare, anchese è del tutto ovvio, che l’impiantodi Calimera è stato progettato e co-struito solo ed esclusivamente perutilizzare legno vergine di ulivo e nul-l’altro. Anche legno diverso dall’ulivo(es. pino, quercia, eucalipto...) deveessere utilizzato in percentuale conquello di ulivo per non danneggiarela piccola caldaia (circa 6 mq di gri-glia), tutta rivestita da pietre refrattarie come i vecchi forni a legnadel nostro Salento.

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1) Gli scarti della rimonda degliulivi vengono bruciati indiscrimi-natamente nelle nostre campagne,causando tavolta degli incendi.

2) Il cippato di legno ottenutodalla frantumazione del legno ver-gine.

3) Sveva Sagramola, conduttrice di Geo&Geo, ha prestato la suaimmagine come testimonial delprogetto Fiusis.

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FIUSIS srl, via Danimarca, zona PIP CALIMERA; e-mail: [email protected] - www.fiusis.com

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PALESE: Il Piano Casa e l’abolizione dell’Icisulla prima casa sono stati di aiuto alla ri-presa del mercato edile in un momento digrave crisi economica. Adesso spetta alle Re-gioni fare il resto. In primo luogo riformaregli Iacp e rinnovare, restaurare, dismettere ilpatrimonio abitativo permettendo agli inqui-

lini di diventare proprietari; promuovere un’edilizia sostenibileincentivando una nuova programmazione del territorio cherenda protagoniste le imprese con la Regione; favorire l’inno-vazione incentivando la partecipazione delle aziende ad eventiche promuovano scambi di conoscenza. Arginare la povertàdelle famiglie. Favorire nuovi insediamenti edilizi compatibilicon il territorio e incrementare gli aiuti alle giovani coppie perla prima casa. La Regione ha il dovere di mettere al centrodelle sue politiche la persona.

POLI BORTONE: Parole sante il richiamo allacoerenza fra quello che si promette e quelloche sarà mantenuto! Comparto edile non si-gnifica soltanto palazzi e strade. Se allar-ghiamo lo spettro delle competenze deicostruttori nella visione di sviluppo della Re-gione troviamo un’area vastissima di oppor-

tunità. Penso al comparto energetico, alla salvaguardia emessa in sicurezza del territorio, al rilancio della portualità edelle attività legate alle nostre stupende coste: dal turismoalla pesca, con l’indotto delle infrastrutturazioni, della costru-zione di nuovi porticcioli eccetera. Se volessi far presa imme-diata tirerei fuori dal cassetto uno dei tanti progetti che ho evi ricamerei una bella frase a effetto. Quella degli imprenditoriè l’interfaccia più importante, perché ad essa affianco sempreil mondo del lavoro.

VENDOLA: L’impegno che abbiamo sotto-scritto e completato in cinque anni si è ma-nifestato con un rilevante provvedimento:abbiamo coniugato il sostegno al settoreedilizio, e il miglioramento della qualità ar-chitettonica, con il primo Piano casa regio-nale. Un atto che contempla investimenti

pari a 210 milioni di euro. Altri 215 milioni sono stati impe-gnati attraverso i Programmi integrati di riqualificazione delleperiferie (Pirp). Questi sono solo i primi risultati di una com-plessa rivoluzione urbanistica ed edilizia, all’interno del qualeè compreso il rilancio dell’edilizia popolare con un programmastraordinario di manutenzione. È d’obbligo perseguire la ri-presa del settore e delle politiche abitative, senza perdere divista la sostenibilità ambientale. Oggi la Puglia ha tutti gli stru-menti per intraprendere questo percorso.

Regionali// //Le priorità della politica

OGNI PROMESSA E’ DEBITO/2

OBIETTIVO: SOLUZIONE DEI PROBLEMI. ECCO COME I CANDIDATIPRESIDENTE DELLA PUGLIAHANNO IN MENTE DI PORRERIMEDIO ALLE EMERGENZE PIÙ STRINGENTI DELLA REGIONE

CCi auguriamo che non siano le solite promesse da marinaio eche i candidati alla carica di presidente della Puglia dimo-strino di mantenere fede alle parole pronunciate al cospetto

degli elettori. Non badando al luogo comune secondo il quale incampagna elettorale le parole dei politici se le porta il vento, e met-tendoci intanto al riparo da siffatto rischio, abbiamo deciso di met-

terle nero su bianco, le parole di cui sopra.E così alcuni opinion leader hanno segnalato, ognuno per ambitodi competenza, quali, secondo loro, sono le emergenze della Re-gione Puglia cui porre rimedio con maggiore urgenza. Gli aspirantitimonieri di via Capruzzi hanno indicato come hanno intenzione disanarle.

E’ innegabile che la crisi economicaabbia colpito duramente anche e soprat-tutto le imprese edili. Molte hanno cessatola propria attività e molte altre si trovano inforti difficoltà. Anche l’indotto della ven-dita dei prodotti per l’edilizia ne ha pro-fondamente risentito. Come presidente di

Ance Lecce, sento forte il dovere di lanciareun messaggio chiaro a tutte le forze politichein campo. Il rilancio dell’edilizia deve essereun punto di primaria importanza nell’agendadel futuro governatore di Puglia. La Regioneha l’obbligo di sostenere le imprese edilisoprattutto in questo delicato momento

economico. C’è bisogno di attenzione inmateria di appalti e di sicurezza e nellaprogettazione dello sviluppo del territorio.Ance Lecce registra troppe volte, da partedegli enti appaltanti, il mancato rispettodelle regole, che va a discapito delle impresee dei lavoratori. Chiedo ai candidati alla pre-

sidenza della Regione Puglia che cosa fa-ranno, da governatori, per rilanciare l’interocomparto edile. Di slogan pre-elettorali sene sono sentiti tanti e troppi. E’ ora di pas-sare ai fatti. Chiedo soprattutto, a nome ditutte le imprese edili, impegni precisi da ri-spettare dopo le elezioni.

infrastrutturePIù ATTENZIONE AD APPALTI E SICUREZZANICOLA DELLE DONNE, PRESIDENTE ANCE CONFINDUSTRIA, LECCE

di LAURA LEUZZI

Foto di borsalino1951 tratta da flickr.com

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il tacco d’Italia 19 Marzo 2010

E’ da ormai più di un decennio che laclasse politica prende decisioni che vannonella direzione di ridurre, se non addiritturaazzerare, la specialistica ambulatoriale ac-creditata in nome di una necessità di rispar-mio non supportata, peraltro, da alcuna provadi evidenza. La specialistica accreditata rap-presenta infatti appena il 2% della spesa sa-nitaria regionale; la diagnostica di laboratorioconvenzionata addirittura meno dello 0,8%.

Oggi le strutture private accreditate sono atutti gli effetti strutture pubbliche la cui ge-stione è affidata a professionisti privati e lecui tariffe sono bloccate da oltre un decennioa fronte di un continuo aumento dei costi, al-l’introduzione di sempre più sofisticate tec-nologie e soprattutto al notevole impegno diinvestimenti che scaturisce dal processo diaccreditamento (richiesto inspiegabilmentealle sole strutture private).

Il sistema delle imprese sanitarie accredi-tate dunque offre prestazioni sanitarie di qua-lità a basso costo, occupazione, gettito fiscalegenerando un significativo indotto costituitoda ditte di forniture o di assistenza tecnica,professionisti, istituti di credito, ecc.

Per queste ragioni risulta inspiegabile l’ac-canimento della classe politica contro quellache dovrebbe essere considerata una risorsa eche, se sfruttata correttamente, permetterebbe

di potenziare l’azione di prevenzione la qualerappresenta, tra l’altro, la via maestra verso lariduzione della spesa sanitaria.

Vi impegnerete a dare pieno riconosci-mento e dignità alle strutture sanitarie accre-ditate già esistenti e ad introdurre un tavolopermanente di concertazione per la speciali-stica accreditata che porti ad una formula-zione condivisa di un piano organico dei servizisul territorio?

sanitàLA GIUSTA DIGNITA’ ALLE STRUTTURE SANITARIE ACCREDITATEGIUSEPPE CALABRESE, AMMINISTRATORE POLIAMBULATORIO CALABRESE

Da anni imperversano sui giornali polemi-che attorno alle fonti energetiche rinnovabili.Associazioni ambientaliste più o meno “nonprofit” lanciano campagne di mistificazionevolte a confondere i rischi del nucleare conquelli dell’eolico, a insinuare che i pannelli fo-tovoltaici producano scorie tossiche, ecc. Ciòdetermina la diffusione sul territorio della sin-

drome NIMBY (acronimo inglese per Not In MyBack Yard, lett. "Non nel mio cortile"), con laquale si indica un atteggiamento che si ri-scontra nelle proteste contro opere di interessepubblico che hanno, o si teme possano avere,effetti negativi sui territori in cui verranno co-struite. Qual è la sua opinione in merito? Se èvero che la pubblica opinione segue i suoi

istinti e che l’informazione dovrebbe dar voceai soggetti che protestano ma riportare anchele ragioni degli altri, che ne pensa della ne-cessità di una pianificazione energetica del ter-ritorio? E’ auspicabile assecondare chi dice “Acasa mia non voglio alcun impianto”, si do-vrebbe dare il via libera a centrali da combu-stibile fossile o nucleare oppure, ancora,

sarebbe opportuno puntare su una normativaintelligente che consenta gli investimenti nelfotovoltaico ed eolico? Questo non vuol dirediffusione selvaggia, ma predisporre una leggeche nel rispetto di elementari principi di tutelaambientale consenta ad un settore trainantedell’economia di svilupparsi e di produrre ener-gia davvero pulita e rinnovabile.

energiaUNA LEGGE INTELLIGENTE SUGLI IMPIANTI ENERGETICILUIGI BRUNO, AMMINISTRATORE EMMEC2, SETTORE DEL FOTOVOLTAICO

PALESE: La sindrome di Nimby purtroppo ri-guarda il mondo intero e va considerata perquello che è: la legittima aspirazione di cia-scun territorio di salvaguardare il proprio in-teresse e il proprio contesto ambientale. Un Ente locale, in questo caso la Regione,deve tenere nel debito conto l’interesse

particolare di quel territorio ma ha anche il dovere di con-ciliarlo con l’interesse di tutti i territori che amministra.Questo non vuol dire per forza imporre le scelte ad alcuni ter-ritori, ma non si può pensare che l’ostinazione nel dire no peresempio all’ampliamento di una strada pericolosa o alla co-struzione di una importante infrastruttura, possa pregiudicarela costruzione della infrastruttura stessa. Chi governa ha il dovere di trovare la giusta sintesi tra legittimiinteressi particolari e interesse generale, altrimenti vivremmoancora nell’età della pietra.

POLI BORTONE: Tutti concordano sulla ne-cessità di creare energia, smaltire rifiuti, rici-clare cascami, ma non si trova mai nessunamministratore che dica “Lo faccio sul mioterritorio”.Questa è, invece, la mia visione pro-gettuale, dalla quale escludo a priori la co-struzione di centrali nucleari in Puglia.

Bastano buon senso e buona volontà. Occorre dare il via ad or-ganismi istituzionali partecipativi, quali il Consiglio delle auto-nomie, pure previsto dallo Statuto regionale, che rappresenta illuogo istituzionale nel quale far emergere la volontà del territo-rio. Il rispetto dell'ambiente sarà priorità assoluta del governo re-gionale: zone verdi, aree protette e parchi devono poter essereoccasione di valorizzazione del territorio, di attrazione turistica.Si dovranno incentivare le fonti alternative di energia accanto auna gestione responsabile dello smaltimento dei rifiuti e del-l'utilizzo di risorse vitali come l'acqua.

VENDOLA: L’atteggiamento di opposizionenei confronti di opere che ricadano nel pro-prio territorio è negativo, se adottato in viadel tutto aprioristica. Spesso e volentieri ci sinasconde dietro convinzioni troppo perso-nali, caratterizzate da una visione poco ispi-rata ai principi collettivi e ai benefici che ne

deriverebbero per la comunità. D’altro canto, può essere in-terpretato come un segnale di malessere diffuso proprio per-ché la classe politica non è in grado di intercettare i motivi deldissenso. E ciò significa che alla popolazione non è stata datala giusta attenzione che meritava. In ultimo, potremmo tro-varci di fronte a un atteggiamento di comodo. Si prenda il casodel nucleare: non ho mai nascosto la mia contrarietà all’usodell’energia atomica, ma non solo in Puglia. C’è qualcun altro,invece, che gioca sulla pelle dei propri concittadini per meriscopi elettorali. Un comportamento inqualificabile.

PALESE: Credo in una sana e programmataintegrazione tra pubblico e privato. Abbiamosempre contestato a Vendola di aver creatouna giungla. Non si può parlare di sanitàsenza parlare di Programmazione con la Pmaiuscola e il Piano della Salute arrivatodopo tre anni e privo di copertura finanziaria,

non ha fatto altro che delegare alle sei Asl provinciali, tramitei Pal, una serie di intenti che tali sono rimasti, tanto che ilPiano non è mai entrato in vigore. Sugli accreditamenti ab-biamo sempre posto il problema dei requisiti: servono dei pa-rametri e dei criteri di accreditamento stabiliti dalla Regionee serve anche non limitarsi al controllo iniziale. Le strutturedevono essere aiutate, anche tramite controlli periodici a man-tenere alto il livello delle prestazioni e la Regione ha il doveredi ripetere periodicamente le verifiche per constatare la sus-sistenza dei requisiti atti all’accreditamento.

POLI BORTONE: E’ necessaria la rimodula-zione delle convenzioni con strutture privateper ridurre le convenzioni per patologieacute ed aumentare quelle per la riabilita-zione e la lungodegenza. Solo così è possi-bile contenere i costi. Sino ad oggi si è tesoalla riduzione dei posti letto degli ospedali

pubblici per poi mantenere o aumentare i posti letto nellestrutture private convenzionate. Trovo necessario un tavolo diconcertazione con le associazioni che rappresentano le im-prese private e laboratori di analisi in Puglia, con le quali ef-fettuare un monitoraggio obiettivo e a 360 gradi. Laprofessionalità e l’esperienza di manager privati darà unaspinta verso la ricerca di soluzioni che contemperino le ne-cessità dei privati e l’interesse collettivo. Le strutture privatedovrebbero poter coesistere con gli ospedali pubblici, orien-tando le proprie specializzazioni verso l’eccellenza.

VENDOLA: Le strutture accreditate sono fon-damentali in un sistema sanitario pubblicoche voglia offrire servizi di qualità in manieracapillare ed efficiente. I servizi specialistici sul territorio devono es-sere organizzati dando dignità a tutte leesperienze che portino reali vantaggi ai cit-

tadini che necessitano di cure per la propria salute.Posso aggiungere che gli accreditamenti futuri non sarannopiù concessi a pioggia per fornire poi solo rimborsi a piè dilista, ma saranno concertati anche con le organizzazioni degliimprenditori, oltre che con la cittadinanza attiva e con i rap-presentanti degli enti locali, in un’ottica di potenziamento deiservizi territoriali.

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il tacco d’Italia 21 Marzo 2010

Megafono a...// //Gianni Stefàno

ENERGIA Sì, MA SI ASCOLTI IL TERRITORIOGIANNI STEFÀNO, CANDIDATO ALLE REGIONALI CON IL PDL

Dr. Stefàno, Lei è assessore provinciale al-l’Energia, un tema attorno al quale si gioca ilfuturo del territorio salentino e pugliese, dalpunto di vista sia economico sia ambientale.Si possono conciliare economia e salvaguar-dia del territorio?“Credo che non solo si possano, ma si deb-bano conciliare in quanto la salvaguardia delterritorio deve necessariamente essere la di-rettrice dello sviluppo economico. E’ una convinzione che difenderemo strenua-mente, in Provincia. Del resto, in Consiglio provinciale abbiamoadottato, peraltro approvandola all’unanimità,una delibera con la quale sollecitiamo i Co-muni a redigere delle varianti ai propri stru-menti urbanistici per limitare il fenomeno delfotovoltaico a terra che rappresenta una delleemergenze del momento in tema energetico. Credo tuttavia che ciò non sia sufficiente eche tanto altro vada fatto: lo faremo sicura-mente, ascoltando le esigenze del territorioe dei cittadini, soprattutto in tema di bio-masse ed eolico”.Un altro tema scottante di questa campagnaelettorale è il nucleare. Che cosa ne pensa?“Credo che debba rappresentare una delletante fonti per la produzione di energia; manon può essere il nucleare a risolvere i pro-blemi energetici della nostra nazione. Va con-siderato per quello che è: una componente delsistema energetico nazionale. Palazzo dei Celestini è già stato molto chiarosu questo argomento, esprimendo un punto di

vista netto attorno agli insediamenti per la pro-duzione di energia da nucleare: la provincia diLecce non è disponibile ad accettare né le cen-trali né lo stoccaggio di scorie. Altrettanto ha dichiarato la Regione. Siamo pienamente concordi con lo schiera-mento di centrodestra”.Che cosa pensa degli impianti a biomasse?“Credo che in questo ambito si debba fare undiscorso che vada al di là della filiera, lunga ocorta che sia. La produzione di energia da bio-massa deve necessariamente essere legataalle potenzialità del territorio. Credo, cioè, che ci debbano essere dei limitida non superaree nella produzione di energiee che tali limiti siano direttamente connessialla natura del territorio in cui gli impianti sonoprevisti. In Provincia abbiamo in previsione – estiamo lavorando in tal senso - una delibera diGiunta sulle biomasse, per la quale abbiamofatto ricorso a degli studi sulle potenzialità delterritorio provinciale di alimentare gli impiantia biomassa solida.

La potenzialità massima si aggira attorno ai 40Megawatt. Ciò significa che quei 40 Megawatt, spalmatisull’intero Salento, debbano obbligatoriamenteessere il limite massimo per gli impianti daospitare sul territorio. Per quanto riguarda lebiomasse liquide, credo sia un sistema pro-duttivo valido ma a determinate condizioni:che rientri nei 40 Megawatt di cui ho già par-lato e che l’impianto abbia reale efficienzaenergetica. Faccio riferimento, ad esempio, all’impiantoche ci è più vicino, quello di Casarano: è unesempio che non risponde ai criteri di effi-cienza energetica, in quanto è un impianto da25 megawatt, peraltro cogenerativo, ossia pro-

durrà energia termica oltreché elettrica. Nonc’è pertanto possibilità di utilizzare l’energiatermica poiché l’impianto sorge nella zona in-dustriale della città, lontano dal centro abitato,e non può pertanto essere sfruttato al megliodai cittadini. Non può aggiungersi, di conse-guenza, con le proprie emissioni, alle emissionigià presenti sul territorio. Questa è in linea di principio la direttrice daseguire per le biomasse”.Dopo il suo exploit elettorale alle provincialiè stato “premiato” con un assessorato im-portante. Che bilancio può tracciare di que-sti primi mesi di attività a Palazzo deiCelestini?“E’ un bilancio positivo. In questi otto mesi dilavoro gran parte del tempo e delle energie èstata concentrata sul riordino dell’attività am-ministrativa e finanziaria dell’Ente. Abbiamo messo mano concretamente al rior-dino delle società partecipate per bloccarel’emorragia di denaro pubblico dell’Ente Pro-vincia che si realizzava con queste società par-tecipate. Si tratta di un processo tuttora in attoe che richiederà dell’altro tempo in quanto bi-sognerà riorganizzare le società, alcune dellequali saranno trasformate ed altre sono già infase di trasformazione”. Qual è la differenza tra le campagne elettoraliper le Provinciali e per le Regionali?“La differenza è consistente. La campagna elet-torale per la Provincia era concentrata su uncollegio formato da solo da due Comuni, Ca-sarano e Supersano. Territorio che conoscevoda vicino come le mie tasche e nei quali eroconosciuto. Quella Regionale abbraccia invece l’intera pro-vincia. Sono molto orgoglioso di constatare cheho già trovato grande appoggio anche al di làdel mio territorio di appartenenza. Oltre il consenso di cui godo nel mio collegio,e per il quale ringrazio i tanti cittadini che con-tinuano a sostenermi, in questi giorni di cam-pagna elettorale in cui mi sono spostato moltoin lungo e largo per l’intero Salento, ho potutocostruire una rete di amici negli altri Comunisull’aiuto dei quali mi sento di poter contareconcretamente. Dai riscontri che raccolgo,credo di aver già costruito tanto. E credo anchedi poterla spuntare, alla fine di questa tornataelettorale”.

“IN CONSIGLIO PROVINCIALE ABBIAMO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ UNA DELIBERACON LA QUALE SOLLECITIAMO I COMUNI A REDIGERE VARIANTI AI PROPRI STRUMENTIURBANISTICI PER LIMITARE IL FOTOVOLTAICO A TERRA”

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UN SINCERO GRAZIE AI MEDIA PATNER DEL TACCO.INSIEME PER INFORMARVI MEGLIO

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Megafono a...// //Angelo Tondo

IO SUD, UNA SCELTA DI CUOREANGELO TONDO, CANDIDATO ALLE REGIONALI NELLA LISTA CON “IO SUD” PER IL TERZO POLO

Angelo Tondo, perchè un elettore dovrebbescegliere la lista Io Sud/Udc/MPA?“Perchè significa credere in uno scatto di or-goglio di questa terra; agire insieme per di-fendere le ragioni e le necessità delMezzogiorno troppo spesso sacrificate ad esi-genze ritenute prioritarie dal Governo all’in-terno del quale la Lega Nord svolge un ruolodecisivo. La scelta di Io Sud è una scelta del cuore, delcuore pulsante di questo territorio che vuolefarsi rispettare, crescere e migliorare”.

Per l'agricoltura, per il turismo, per le energierinnovabili: tre ricette per Puglia e Salento.“Che cosa è stato fatto per l'agricoltura pu-gliese? Il distretto agroalimentare non è statomai attuato. Era un obiettivo centrale ed è di-ventato lettera morta. Occorre valorizzare e pro-muovere l'identità dei prodotti di questa terra,valore aggiunto nell'economia globale. Qualitàe tipicità sono le parole chiave che da semprecaratterizzano le nostre produzioni e che talidevono rimanere, senza contaminazioni. Biso-gna inoltre prevedere una rete che permetta ainostri agricoltori di poter interagire con i mer-cati esteri. Ciò vuol dire fornire servizi che pos-

sano facilitare lo scambio commerciale con altripaesi attraverso, ad esempio, i mediatori lin-guistici. Turismo. Nessuna politica seria è statafatta in questi anni di governo Vendola. Per leenergie, partendo dal presupposto che tutte lerisorse energetiche vanno sfruttate con ocula-tezza senza creare danni all'identità del nostroterritorio, penso che la vera emergenza sia rap-

presentata dalla centrale di Cerano: un pro-blema gravissimo che pesa sulla salute, sul-l'ambiente, sulla nostra economia. E' necessarioimmaginare in tempi brevi una trasformazionedel tipo di alimentazione per eliminare quelladel carbon fossile”.La Banca del Sud può essere un sostegno allenostre aziende?“A condizione che sia davvero una banca per ilSud, cioè che venga incontro a chi ha voglia diintraprendere nel Mezzogiorno e nel Salento, inparticolare. Molto spesso le banche boccianoidee progettuali, anche geniali, solo perché sonoproposte da imprenditori meridionali, idee chepoi vengono sistematicamente finanziate inaltre parti d'Italia”.Gli avversari di centrodestra, soprattutto, ri-tengono che il voto dato alla senatrice PoliBortone sia un voto inutile. Che cosa ri-sponde?“Ogni voto è utile e necessario e determinante.Ed io aggiungo che, anzi, è fondamentale vo-tare Io Sud proprio per determinare un’inver-sione di tendenza che significhi l’inizio delriscatto del Sud. Il programma con il quale si candida AdrianaPoli Bortone alla presidenza della Regione èun documento denso di proposte concrete,idee realizzabili, progetti intelligenti. Noi siamola scelta più giusta per il futuro del Sud”.

“IL PROGRAMMA DI ADRIANAPOLI È UN DOCUMENTO DENSO DI PROPOSTE CONCRETE, IDEEREALIZZABILI, PROGETTIINTELLIGENTI”

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Megafono a...// //Dario Stefàno

L’AGRICOLTURA SOPRATTUTTODARIO STEFANO, CANDIDATO ALLE REGIONALI NELLA LISTA “LA PUGLIA PER VENDOLA”

Dr. Stefàno, Lei è stato per pochi mesi asses-sore regionale all’agricoltura: di quale azioneintrapresa va più orgoglioso?“Senza dubbio dell’aver riportato al centro deldibattito politico il tema dell’agricoltura: non c’ègiorno che sui giornali non si affronti il tema.Certo mi piacerebbe che fosse più spesso unconfronto costruttivo, piuttosto che una contesastrumentale, che non credo giovi al compartopugliese. Dal mio insediamento, non c’è statogiorno che non abbia incontrato i produttori, leassociazioni di categoria, le aziende, per un con-fronto mai retorico, ma essenziale per intra-prendere una comune linea d’azione. Soprattutto verso il governo nazionale che hadeliberatamente abbandonato l’agricoltura. Nelnostro ultimo bilancio abbiamo stanziato, soloper il 2010, 50 milioni di euro in più rispetto al2009 per il comparto, il governo Berlusconi, in-vece, nell’ultima Finanziaria ha tagliato del 38%le risorse dell’agricoltura. Come pure, ci è stato risposto ‘picche’ alle rei-terate richieste delle Regioni, affinché il governoa Roma adottasse un Piano di interventi conazioni anticrisi e risorse straordinarie per soste-nere il settore. Stessa risposta, d’altronde, si statentando di dare per la dichiarazione dello statodi crisi, che il ministro Zaia, per evidenti motivipolitico-elettorali, ancora non si decide a rico-noscere, giustificandosi con procedure burocra-tiche inesistenti”.Quanto vale nell’attività politica una lungaesperienza manageriale come la sua?“Si tratta di avere una forma mentis precisa: in-quadrare i problemi, predisporre un pianod’azione e fissare obiettivi, quello che ho cer-

cato di fare anche con l’assessorato. Con la pub-blicazione dei bandi del Psr ad ottobre, ad esem-pio, abbiamo mantenuto fede agli impegni cheavevo assunto personalmente con gli operatoridel sistema agroalimentare. Per me è stato unodei risultati più importanti, tanto più che si trattadi strumenti innovativi: i progetti integrati di fi-liera, l’insediamento di giovani agricoltori e gliavvisi ‘Approccio leader’ da parte dei Gal. Sonostate messe a bando risorse per 660 milioni dieuro, oltre il 45% della dotazione finanziaria dicui il Psr dispone sino al 2015”.L’Europa ha dato il via libera agli ogm. Qual èil futuro per la nostra agricoltura e le specifi-cità enogastronomiche?“L’unico modo per distinguersi positivamente èproseguire nella crescita qualitativa. Il percorsofatto sinora dal comparto vitivinicolo è inequi-vocabile: le eccellenze sono tali perché espri-mono qualità di prodotto, di marketing enell’organizzazione della filiera. La qualità, insieme alla tracciabilità, rimangonola nostra frontiera per provare ad uscire dallacrisi. Il ‘made in Puglia’, nell’enogastronomiacome nell’ortofrutta, piace e i mercati esteri di-mostrano di apprezzare la qualità dei nostri pro-dotti tipici. Non a caso, proprio in questadirezione va la nostra recente attività per legareil marchio prodotti di Puglia alla certificazionedella filiera e della tracciabilità, che devono es-sere rigorosamente pugliesi. Ciò detto, ritengo che anche in tema di ogml’azione del governo nazionale si è dimostratainsufficiente a governare una eventualità assaicritica per il sistema Puglia e Italia”.L’energia è uno dei temi fondamentali di que-sta campagna elettorale. Che cosa pensa delnucleare? E delle biomasse? Ritiene significa-tiva la distinzione tra filiera lunga e filieracorta?“La Puglia con una legge ad hoc ha espresso ilsuo ‘no’ all’ipotesi del nucleare. Ed è impensa-bile che si possano realizzare impianti senza ilconsenso delle Regioni, come vorrebbe invecefare il governo Berlusconi. Una centrale in Pu-glia, ad esempio, stopperebbe violentementequel percorso virtuoso che abbiamo imboccatonel turismo, che solo nella nostra regione nel2009 ha registrato numeri con segno positivo,grazie a cultura, enogastronomia e bellezze na-turali. Cioè: mare pulito, aria pulita, paesaggirurali, masserie e non depositi di scorie nu-cleari. Inoltre, il nostro Piano energetico re-gionale (Pear) pone limiti alle emissioni delle

grandi centrali termoelettriche e incentiva lefonti rinnovabili. Per quanto riguarda le bio-masse, il Pear proietta la Puglia come se-conda Italia con il 25% della produzione dienergia da rinnovabili. Le agroenergie, inoltre,possono essere una opportunità anche per ilcomparto agricolo. Per questo è stata avviatauna banca dati per monitorare le biomasse,che potrebbero rappresentare un’importantefonte di approvvigionamento energetico e disostegno economico per gli agricoltori. Naturalmente la distinzione fra filiera lunga ecorta è importante, perché occorre chiudere ilciclo qui. In tal senso, è opportuno ragionare sucome e dove individuare le zone più idonee dadedicare alla colture finalizzate alle biomasse,in modo da rendere sostenibili gli equilibri eco-nomici della produzione. Ciò detto, resti chiaro però che la spina dorsaledelle nostre politiche agricole deve rimanere laproduzione d’eccellenza: se non si parte da que-

sto presupposto, non si potrà fare delle agroe-nergie il miglior uso possibile, che non è quellodi convertire le colture per produrre gas”. Una volta eletto, quale sarà la prima sfida davincere?“Quella di accelerare il progetto di cambiamentoavviato, dando la spinta, ad esempio, al decollodefinitivo dei distretti agroalimentari di qualità,connettendoli alla programmazione delle risorsecomunitarie. Come pure dovremo implementaredefinitivamente il percorso del marchio prodottidi Puglia, che già abbiamo ancorato alla certifi-cazione di una tracciabilità di filiera pugliese,per proteggere la nostra produzione dagli atti dipirateria poiché la rende inimitabile. Così con-cepito, il marchio rafforza l’appeal delle nostreproduzioni, legandole fortemente ad una identitàterritoriale. Al contrario di quello fatto dal mini-stro Zaia che ha legato il prodotto italiano almarchio McDonald's: un pugno nello stomacodella nostra tradizione produttiva e delle pecu-liarità che ci identificano in tutto il mondo perqualità e sicurezza alimentare”.

“LA MIA PRIORITÀ È ACCELERAREIL DECOLLO DEFINITIVO DEI DISTRETTI AGROALIMENTARIDI QUALITÀ, CONNETTENDOLIALLA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE COMUNITARIE”

il tacco d’Italia 25 Marzo 2010

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// //Alberto Chiriacò

UN “NO” DECISO AL NUCLEAREALBERTO CHIRIACO’, CANDIDATO ALLE REGIONALI CON L’UDC PER IL TERZO POLO

Avv. Chiriacò, gliavversari dell'UDCparlano con enfasidi "voto utile".Qual è la sua opi-nione in proposito?“Chi lancia questiappelli disperati alvoto utile di fatto di-mostra solo lascarsa consistenza

dei propri programmi. Purtroppo in Italiasiamo ormai abituati da una quindicinad’anni a campagne elettorali volte solo a de-nigrare gli avversari. Abbiamo anche illustri esempi che dimo-strano come questo presunto ‘voto utile’ inrealtà sia stato utile solo a chi ha avutomodo di raggiungere prestigiose poltrone enon certo ai cittadini”.Lei è un esperto di energia, uno dei temifondamentali di questa campagna eletto-rale. Che cosa pensa del nucleare?“Al nucleare posso rispondere solo con uncategorico no. Non può essere consideratocome un’alternativa al petrolio quando sap-piamo benissimo che le riserve d’uranio sonoin fase d’esaurimento e, con il proliferare dicentrali nucleari in tutto il mondo, il suo

costo sta aumentando esponenzialmente.Senza parlare del problema non secondariodello smaltimento delle scorie radioattive. Seil governo nazionale ha comunque decisol’installazione di centrali in Italia sarà nostroimpegno concreto almeno quello di impedireche queste vengano costruite in Puglia”.Che opinione ha delle energie rinnovabili:impianti piccoli, diffusi, a filiera corta opochi e potenti, anche con filiera lunga?“Ovviamente siamo favorevoli a tutte leforme di energia rinnovabile e pulita. Credoche impianti piccoli e a filiera corta possanorappresentare non solo importanti insedia-menti di produzione energetica ma anche,ad esempio, uno strumento per il rilanciodell’agricoltura locale a tutto vantaggio delterritorio. Non siamo favorevoli a una detur-pazione dell’ambiente con enormi distese dipannelli fotovoltaici o pale eoliche che an-drebbero a sostituire le colture, né a grandiimpianti che sfruttino produzioni agricole dipaesi in via di sviluppo a tutto svantaggio deinostri agricoltori e della nostra terra”.Lei è l'autore di un interessante appello aicittadini casaranesi nel quale chiede di nondisperdere il voto. Ci spiega questa inizia-tiva politica?“Credo che il vero voto sprecato sia quello

non espresso. C’è grande sfiducia da partedegli elettori verso l’attuale classe politica everso questo modo di fare politica. C’è chi non riesce proprio ad attenersi al ri-spetto delle leggi democratiche e le cambiaa proprio piacimento ogni volta che le viola,c’è chi si crede depositario della verità as-soluta e, vestendo i panni del moralista, sfog-gia la miglior retorica per denigrare gliavversari per poi comportarsi in egual ma-niera una volta al potere. Il nostro è un invito a tutti i cittadini a nonrassegnarsi, a non subire passivamente i feu-datari di turno, ma a riscoprire quei valoriche hanno fatto crescere il nostro paese. Va-lori veri e concreti, alla base di progetti con-creti, ma affidati nelle mani di personenuove”.

“IL VOTO SPRECATO È QUELLONON ESPRESSO. INVITO I CITTADINI A NON RASSEGNARSI,A NON SUBIRE PASSIVAMENTE IFEUDATARI DI TURNO, MA A RISCOPRIRE QUEI VALORI CHEHANNO FATTO CRESCERE IL NOSTRO PAESE”

Megafono a...

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Megafono a...// //Francesco Chirilli

UN DOvERE: IL RISPETTO DEL TERRITORIOFRANCESCO CHIRILLI, CANDIDATO ALLE REGIONALI CON L’UDC PER IL TERZO POLO

Lei ha polemizzato intempi non sospetticon Forza Italia e nonha pertanto mai ade-rito al Pdl. Vista la dif-ficoltà di questacompetizione è un po’pentito?“Ho deciso di lasciareForza Italia nel 2007per le persistenti diffi-coltà ad esplicare la

mia azione politica con quell’entusiasmo, quellacompiutezza e quella ricchezza di valori e di ideeche ritengo necessari e senza i quali trovo im-possibile intraprendere qualsiasi azione sia poli-tica sia personale. Nell’Udc ho trovato una collocazione ideale, ri-scoprendo una convergenza tra i miei valori equelli di cui il partito si fa portavoce. Non mi sonomai pentito della scelta effettuata. E sarei pocoserio a farlo solo perché la competizione eletto-rale è più ardua dalle fila del Terzo Polo. Voglio in-tanto precisare che non la considero difficile;ognuno è portatore delle sue idee. Io rendo pub-bliche le mie; se c’è chi le condivide e le trovameritevoli di appoggio, allora mi darà la sua pre-ferenza. Inoltre Adriana Poli Bortone è una figurapolitica di primo piano, capace di attirare con-sensi in quanto ha dalla sua un curriculum ditutto rispetto. La sua serietà ed i risultati raggiuntiquando era sindaco di Lecce sono sotto gli occhidi tutti. Ed il suo impegno per la riscoperta e la di-fesa delle peculiarità del Mezzogiorno sono piùche condivisibili. Credo che gli elettori le darannoragione”. La strada statale 275 è entrata di prepotenzanel dibattito elettorale: può dirci la sua posi-zione da politico e da ingegnere?

“La strada Maglie-Leuca è un’arteria di estremaimportanza. Ogni giorno è percorsa in entrambele direzioni da migliaia di veicoli: le auto dei pen-dolari, i mezzi pesanti che trasportano merci, ituristi in visita nel Salento. E’ la strada che porta a Leuca; racconta una sto-ria, un sentimento religioso, rappresenta un cam-mino anche spirituale. Renderla più sicura è unnostro preciso dovere non più rimandabile, inquanto sono all’ordine del giorno le notizie di in-cidenti, anche mortali, che si consumano lungo ilsuo tracciato. Tuttavia mettere in sicurezza la strada non signi-fica deturpare il territorio nel quale essa sorge.Una mega-arteria sovradimensionata rispetto allereali esigenze non avrebbe senso in questo lembodi terra, peraltro delicatissimo dal punto di vistaambientale. Credo che nostro dovere sia quellodi valutare ogni singolo centimetro del nuovo pro-getto prima di dare il via ai cantieri. Il progressoe il rinnovamento infrastrutturale non possono di-menticare le ragioni del paesaggio”. Quella per la chiusura della Copersalento di Ma-glie è una sua battaglia. Fu lei, da sindaco, achiedere per la prima volta, negli anni ’90, chevenissero effettuate le analisi sulle emissionidei fumi della centrale. Continuerà ad opporsiall’attività della Copersalento come ha fatto finoad oggi?“Garantisco fin d’ora che la Copersalento resteràchiusa. Non esiste alcuna possibilità che lo sta-bilimento possa ritornare in attività. E’ vero, sonostato il primo a chiedere che venissero fatte leanalisi sui fumi della centrale, ma non mi piaceconsiderarla la ‘mia’ battaglia. Da sindaco, da politico ma anche da comune cit-tadino ho sempre sentito il dovere di tenere sottocontrollo l’impianto e di salvaguardare la saluteed il benessere dei cittadini non solo magliesi ma

del territorio circostante. L’inquinamento che pro-veniva dalla Copersalento era sotto gli occhi ditutti, ma paradossalmente non era mai stato do-cumentato. Abbiamo tutti il dovere ed il diritto diandare a fondo in questioni che ci riguardano cosìda vicino. Per anni sui campi attorno all’impiantohanno pascolato animali che poi ci hanno nutriti.Con il conseguente danno che possiamo imma-ginare”. Lei ha ricoperto la carica di sindaco di Maglieper ben tre volte. Ora a quella carica aspira suofratello Mario, candidato primo cittadino perUdc e Io Sud-Città libera. Lo considera un pas-saggio di testimone?“Con mio fratello condivido molti punti di vista esono certo che se dovesse vincere la competi-zione per le Amministrative, sarebbe un ottimosindaco di Maglie. La nostra città negli ultimi anni ha perso quelruolo di primo piano rispetto al Salento che avevaun tempo. Credo che questo dovrebbe essere il primo obiet-tivo del futuro primo cittadino: ridare a Maglie ilruolo di città metropolitana capace di guidare ilterritorio di riferimento verso più ambiziosi tra-guardi di civiltà e di progresso”.

“GARANTISCO FIN D’ORA CHE LA COPERSALENTO RESTERÀCHIUSA. DA SINDACO, SONOSTATO IL PRIMO A CHIEDERE LE ANALISI SUI FUMI DELLA CENTRALE, MA NON MIPIACE CONSIDERARLA LA ‘MIA’BATTAGLIA”

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UUna bimba sta per nascere in unmondo che non so. Questo è un fatto personale ma,come spesso accade al giornalistache racconta circostanze e sensa-zioni di cui è testimone e che coin-volgono migliaia di persone, comeuno sciopero selvaggio in ungrande aeroporto piuttosto che lostress ad uno sportello postale,eccomi cronista di una vigilia chemi accomuna, oggi, a circa1.200.000 persone, dato che hocalcolato moltiplicando 300mila(il numero delle creature chehanno visto la luce nelle odierne24 ore, dal sito worldmeter.info/it)per una media di quattro persone,due genitori e due nonni superstitiin trepidante attesa. Questa bimba nasce fortunata, acominciare dal profilo di un papàe di una mamma che si amano,precisazione tuttaffatto superfluain un periodo contrassegnato dauna crisi economica che espandesui giovani una coltre di insicu-rezza e di tristezza. Ragazzi chehanno studiato o che hanno im-parato un mestiere ma vivono nelprecariato, fisico e morale, accet-tando a testa bassa la paghettacome se avessero dieci/15 anni dimeno; nuovi sbandati senza colpa

fanno massa sulle strade in attesadel nulla di un giorno come unaltro. Il mondo in cui nasce labimba è anche intriso del doloreimmenso che viene generato dallacondizione dei giovani, special-mente nel Meridione d’Italia, e ilfatto che il papà e la mamma diquesta bimba che sta per nasceresiano più fortunati della media deiloro coetanei, non attenua questagrande sofferenza civile collettiva. L’ospedale del Sud in cui sta peravvenire questa nascita, almeno,non ci fa vergognare di essere me-ridionali. Anzi: il reparto ottimamente ge-stito in cui medici, ostetriche e in-fermieri hanno accompagnato lafutura mamma durante tutto ilpercorso con professionalità e at-tenzione, ti dà ottime ragioni di es-sere orgoglioso della sanitàpubblica. Questa giovane donna,poi, ha raccontato che il tratta-mento a lei riservato era lo stessoavuto da puerpere extracomunita-rie, spaesate e impaurite per laloro condizione di future mammelontane dalla propria terra, rin-cuorate e perfino coccolate dalpersonale. Eppure, se si esce daquest’ambito specialistico e daquesto clima felice, ecco le liste

d’attesa per una tac (200 giorni),ecco i viaggi della speranza per unintervento oncologico o per unaprocreazione assistita, ecco unqualunque reparto di Pronto Soc-corso in periodo estivo, più assi-milabile ad una bolgia infernale (enon solo per il clima) che ad unastruttura dove maggiore dovrebbeessere l’attenzione e la partecipa-zione ad una sofferenza improv-visa. In altre parole, ecco la sanitàche brucia 400 milioni di euro al-l’anno solo in Puglia (è uno deitemi sensibili della campagnaelettorale in corso). Quindi: eccoun’altra faccia del mondo che labimba troverà.Il 16 marzo, oggi, è una splendidagiornata: cielo terso, tepore nel-l’aria, brezza leggerissima annun-ciano la fine dell’inverno, quasidefinitivamente. Ma che inverno è stato, che ge-nere di mondo ambientale staaspettando al varco chi è natooggi? Quante catastrofi naturali,molte delle quali provocate del-l’idiozia del cosiddetto homo sa-piens, hanno generato lutti edistruzioni immani, con il calvariodelle conseguenze che, spente leluci dell’informazione d’assalto edella solidarietà via sms, reste-

ranno per decenni nelle carni enelle menti di chi le ha patite?Quante centinaia di migliaia dibambini restano orfani, mutilati,ammalati, muoiono dopo un ter-remoto o un’alluvione catastroficaper denutrizione, contraggono in-fezioni che cronicizzano per man-canza di farmaci, di igiene, emolto spesso per carenza diacqua e cibo? Il cronista potrebbe continuarel’elenco delle cose brutte che ilmondo in cui sta venendo acco-glierà questa bimba. L’aria malata, le decine e decinedi guerre che si stanno combat-tendo, l’estinzione di migliaia dispecie viventi animali e vegetali al-l’anno, la deforestazione selvaggiaquanto ottusa in Amazonia, Africa,Asia, la corruzione dei politici cheingoiano denaro di tutti, le mafieche soppiantano impunemente gliStati, la democrazia sempre piùutopia filosofica e sempre menopratica condivisa.Poi interviene la parte di me piùbella, il nonno, che spegne bru-scamente il computer e pensa aquesta nipotina in arrivo: “Al-meno oggi voglio essere felice. Acome sarà il mondo penseremodomani”.

di ADOLFO MAFFEIMinima immoralia//

QUALE MONDO TROvA, OGGI, UNA vITA CHE NASCE

“Bestiario pubblico. Ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

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Nella vignetta in basso:Tacco 43, dicembre 2008Un Tacco “natalizio” rappresentava Raffaele Fitto in versione Babbo Natale.A distanza di quasi due anni, il ministro veste ancora alla perfezione quei panni. Così, almeno, si augura Rocco Palese, candidato per il centrodestra alla presidenza della Puglia. Se anche non è Natale, il beniamino di Fitto spera in un bel regalo sotto elezioni: un sacco pieno... di voti, non di carbone.

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