T1T2PRCV Lascuredeitaglisiabbatte Inbreve sul futuro del ......con il Cto». Di più non è dato...

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La scure dei tagli si abbatte sul futuro del Maria Adelaide il caso ALESSANDRO MONDO P residio di medici, in- fermieri e persona- le paramedico al Maria Adelaide per fare il punto con i sindacati sul futuro dell’ospe- dale. Comune la preoccupazio- ne per la volontà della giunta regionale di chiudere una struttura nata nel 1872, impor- tante per la qualità e la quanti- tà della sua attività. Stando ai dipendenti, la de- cisione - contenuta nel piano di rientro del debito sanitario predisposto dalla Regione - è stata confermata in recenti in- contri con i responsabili dell' Asl. Allarme ribadito ieri mat- tina a Palazzo Lascaris da Ni- no Boeti, consigliere regionale del Pd e medico proprio al Ma- ria Adelaide: lo stesso che nel pomeriggio ha incontrato il per- sonale: «In questo ospedale si la- vora molto e bene, ne convengo- no medici e sindacati. Non si può pensare di risanare il bilan- cio tagliando strutture efficien- ti, capaci di annullare le liste di attesa per la protesi d'anca e di ginocchio». A proposito: ieri, presso la Conferenza Stato-Re- gioni, è stato definito il riparto del fondo sanitario 2011. Al Pie- monte spettano 7miliardi 898 milioni 677mila euro, 122 milioni in più rispetto all'anno prece- dente. Soddisfatta l’assessore al- la Sanità Caterina Ferrero: «La Regione potrà contare su risor- se in linea con le previsioni del piano di rientro». Tornando al Maria Adelaide, e alla denuncia di Boeti, in asses- sorato si parla senza mezzi ter- mini di «strumentalizzazione in chiave elettorale». Che il futuro dell’ospedale vada ripensato, pe- rò, lo ammette la stessa Ferre- ro: «Il punto non è la chiusura ma la valutazione di una struttu- ra dove, a fronte di interventi chirurgici complessi, manca la rianimazione. Senza considera- re i 20 milioni necessari per la messa a norma». Morale? «Stia- mo considerando come organiz- zare un buon servizio integrato con il Cto». Di più non è dato sa- pere. Allarme anche per la chiu- sura definitiva dell'Ambulatorio di Pediatria del Giovanni Bosco: in questo caso a chiedere spiega- zioni è Andrea Stara (Insieme per Bresso). Preoccupazioni e incertezza Il personale dell’ospedale e i sindacati, riunitisi ieri, temono che il destino dell’antica struttura sia ormai segnato Ospedale a rischio chiusura, ieri presidio di medici e dipendenti

Transcript of T1T2PRCV Lascuredeitaglisiabbatte Inbreve sul futuro del ......con il Cto». Di più non è dato...

Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 67 - 21/04/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/13 - Autore: STECOR - Ora di stampa: 20/04/11 22.31

La scure dei tagli si abbattesul futuro del Maria Adelaide

il casoALESSANDRO MONDO

Presidio di medici, in-fermieri e persona-le paramedico alMaria Adelaide perfare il punto con i

sindacati sul futuro dell’ospe-dale. Comune la preoccupazio-ne per la volontà della giuntaregionale di chiudere unastruttura nata nel 1872, impor-tante per la qualità e la quanti-tà della sua attività.

Stando ai dipendenti, la de-cisione - contenuta nel pianodi rientro del debito sanitariopredisposto dalla Regione - èstata confermata in recenti in-contri con i responsabili dell'Asl. Allarme ribadito ieri mat-tina a Palazzo Lascaris da Ni-no Boeti, consigliere regionaledel Pd e medico proprio al Ma-

ria Adelaide: lo stesso che nelpomeriggio ha incontrato il per-sonale: «In questo ospedale si la-vora molto e bene, ne convengo-no medici e sindacati. Non sipuò pensare di risanare il bilan-

cio tagliando strutture efficien-ti, capaci di annullare le liste diattesa per la protesi d'anca e diginocchio». A proposito: ieri,presso la Conferenza Stato-Re-gioni, è stato definito il riparto

del fondo sanitario 2011. Al Pie-monte spettano 7miliardi 898milioni 677mila euro, 122 milioniin più rispetto all'anno prece-dente. Soddisfatta l’assessore al-la Sanità Caterina Ferrero: «LaRegione potrà contare su risor-se in linea con le previsioni delpiano di rientro».

Tornando al Maria Adelaide,e alla denuncia di Boeti, in asses-sorato si parla senza mezzi ter-mini di «strumentalizzazione inchiave elettorale». Che il futurodell’ospedale vada ripensato, pe-rò, lo ammette la stessa Ferre-ro: «Il punto non è la chiusurama la valutazione di una struttu-ra dove, a fronte di interventichirurgici complessi, manca larianimazione. Senza considera-re i 20 milioni necessari per lamessa a norma». Morale? «Stia-mo considerando come organiz-zare un buon servizio integratocon il Cto». Di più non è dato sa-pere. Allarme anche per la chiu-sura definitiva dell'Ambulatoriodi Pediatria del Giovanni Bosco:in questo caso a chiedere spiega-zioni è Andrea Stara (Insiemeper Bresso).

25 APR 17 MAG3 MAG 10 MAG

Alessandria

Tramontaalle ore 20.25

Culminaalle ore 13.28

Situazione e avvisi meteo

Sulle zone montane occidentali piemontesi nubi addensate al mattino, poi schiarite soprattutto nei fondovalle e addensamenti persistenti sui pendii. Su pianure, colline e Liguria soleggiato con velature nel pomeriggio e qualche addensamento al primo mattino tra Cuneo e Torino.

L'alta pressione centrata sull'Europa influenzerà le condizioni del tempo fino a domani, ostacolando l'avanzata della depressione presente sulla Penisola iberica. Sabato però un fronte nuvoloso riuscirà a portarsi dalla Sardegna verso il Nord-Ovest con un aumento delle nubi e qualche pioggia. Domenica il fronte nuvoloso tenderà a dissolversi gradualmente, favorendo probabilmente qualche schiarita in giornata in contesto irregolarmente nuvoloso.

Soleggiato con lievi velature a tratti, a parte addensamenti al primo mattino sulle pianure occidentali; in giornata velature in estensione su Liguria e basso Piemonte e condizioni parzialmente nuvolose sulle zone di media e bassa montagna; nubi in generale aumento in serata.

A cura di www.nimbus.it

Alessandria

Sorgealle ore 6.32

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Il tempo: bel tempo fino a domani, sabato qualche pioggiaMARE AGITATOMARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSOSOLE COPERTO TEMPORALENUVOLOSO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-

MODERATA PIOGGIA INTENSA NEVE VENTONEBBIAPOCO NUVOLOSO

Non sorgeCala alle ore 8.41Fasi Lunari

LA LUNA A TORINO

Centimetri-LA STAMPA

VigilopoliAl dibattimentoper le radio TetraI Si è aperta ieri davantial giudice Quinto Bosio, la fa-se dibattimentale del proces-so a quattro agenti della Poli-zia Municipale (attualmentesospesi dal servizio) accusatidi aver ceduto in cambio didenaro le radio di servizio atre autisti di carri attrezzi,anche loro imputati riceven-do fino a 500 euro a settima-na. L’accusa, sostenuta dalpubblico ministero Alessan-dro Sutera Sardo, è per tuttidi corruzione, peculato e ri-velazione di atti d’ufficio. IlComune si è costituito partecivile. I quattro agenti sulbanco degli imputati sonoAlessandro Giardina (avvo-cati Dal Fiume e De Sensi),Walter Mallardi (Piacenti-no), Plinio Paduano (Paciel-lo) e Vito Tanzi (Crovella).

Ricorso CodaconsInsegnanti, esonerocon 5 anni di anticipoI Si apre per migliaia diinsegnanti la possibilità diottenere l’esonero con cin-que anni di anticipo. Lo so-stiene il Codacons dopo cheil tribunale di Torino ha ac-colto il ricorso di un docen-te sostenuto dalla stessa as-sociazione di consumatori.«Il Tribunale di Torino, de-cidendo sul ricorso di un in-

segnante da noi assistito - in-forma l’associazione - ha ac-colto le richieste del ricorren-te, rimandando alcune partidella legge alla Corte Costitu-zionale».

Indagine GuarinielloColombe taroccatein pasticceria

I Il pm Raffaele Guariniel-lo, ha aperto un’inchiesta sul-le false colombe artigianalivendute per Pasqua con con-trolli in tutta la provincia.Primo caso, scoperto dai ca-rabinieri dei Nas, in una pa-netteria-pasticceria nel quar-tiere San Salvario a Torino.«Colombe artigianali, 15 euroal chilo», recitava così il car-tello nella vetrina del nego-zio. Peccato che le colombe,destinate alle feste di Pa-squa, non fossero fatte a ma-no ma arrivassero da uno sta-bilimento di Fossano di unanota azienda dolciaria, chesforna 2500 pezzi all’ora. Latitolare del negozio è indaga-ta per frode in commercio.

In breve

Preoccupazioni e incertezzaIl personale dell’ospedale e i sindacati, riunitisi ieri, temono

che il destino dell’antica struttura sia ormai segnato

Sudo

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La soluzionedei giochi di ieri

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Junior Sudoku

Junior 1 Junior 2

Il sudokuIl gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9

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Ospedale a rischio chiusura, ieri presidio di medici e dipendenti

GIOVEDÌ 21 APRILE 2011 Cronaca di Torino 67LA STAMPA

T1 T2 PR CV

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TORINO

CRONACA� XI

GIOVEDÌ 21 APRILE 2011

la Repubblica

Medici e infermieri in rivolta“Salvate il Maria Adelaide”Ferrero: non vogliamo chiuderlo, ma dargli una missione

Il Maria Adelaide, in Lungodora Firenze

OTTAVIA GIUSTETTI

QUINDICI giorni per sal-vare il Maria Adelaide.Altra vittima del piano di

rientro della Regione, che perbocca dei commissari ha co-municato l’intenzione di desti-nare ad altro uso lo storicoospedale ortopedico della città,la piccola struttura che comun-que svolge tremila prestazionil’anno e 30 mila prestazioni ra-diologiche, cerca una via d’u-scita. I dipendenti, medici epersonale del comparto, si so-no riuniti ieri in assemblea coni rappresentanti sindacali percercare di scongiurare la chiu-sura e hanno deciso per una

raccolta di firme (sul tipo diquella che evitò la chiusura del-l’Oftalmico durante la giuntaBresso) e per un presidio per-manente all’ingresso dell’o-spedale per sensibilizzare lapopolazione affinché si mobili-ti contro le decisioni dei com-missari straordinari del Cto.

«Non abbiamo alcuna inten-zione di chiudere il Maria Ade-laide — dice l’assessore regio-nale alla Sanità, Caterina Ferre-ro — semplicemente vogliamodargli una missione. Oggi comeoggi non ce l’ha. È un ospedaleche fa cento cose e non ha alcu-na specializzazione, quandoarriva un caso grave finisce alCto. Meglio allora individuareun filone e investire su quello».

Di tutt’altra opinione i medicidel Maria Adelaide, tra i qualic’è anche Nino Boeti che è inaspettativa per incarico politi-co, come consigliere regionaledel Pd, ma che da trent’anni la-vora proprio nella piccola strut-tura sul Lungodora: «L’assesso-re non sa di cosa parla, questoospedale è il solo ortopedico

della città — dice Boeti — è in re-te con il Cto perché uno si occu-pa di ortopedia, l’altro di trau-matologia, sono due cose mol-to differenti e la rete serve pro-prio a questo, a indirizzare il pa-ziente nella struttura adatta».

Nella riunione di lunedì tra icommissari del Cto e i rappre-sentanti sindacali è emerso

che, tra le motivazioni tecnicheportate dall’azienda sul tavolodella trattativa, c’è il fatto chel’ospedale non sarebbe in sicu-rezza per effettuare una partedell’attività, come la chirurgiadelle protesi. Manca una riani-mazione interna, dicono i com-missari, e dunque si devono ta-gliare le prestazioni chirurgi-che per le quali è richiesta. «De-cine di strutture private nonhanno la rianimazione — repli-ca Gerardo Scotellaro, dellaCgil del Cto — si tratta solo di unpretesto perché sono anni chein questo ospedale si svolge inmaniera egregia questa attività,ora improvvisamente la strut-tura non è più adatta e non si ca-pisce il perché».

I dipendenti nelle prossimesettimane dovranno elaborareun piano da portare al tavolo ditrattativa con l’azienda, ma lapredisposizione sembra quelladi opporsi a qualunque inter-vento, anche a una riconversio-ne come quella che vorrebberoattuare i commissari del Cto.

UNA “ Notte Bianca Resistente” per «darevoce a quanti hanno smesso di parlare, disognare, di sperare» e chiamare a raccol-

ta «tutti colori ai quali “puzza questo barbaro do-minio”» spiega il professor Angelo D’Orsi intro-ducendo l’appuntamento di questa sera. Unanotte bianca, alla quale hanno aderito, tra gli al-tri, Giustizia e Libertà, Historia Magistra e laFiom, durante la quale si alterneranno sul palcoallestito in piazza San Carlo professori, ricerca-tori, magistrati e avvocati. Da Giancarlo Caselli aUgo Mattei, da Gianpaolo Zancan a Bruno Mai-da, prenderanno la parola al termine della con-

sueta fiaccolata organizzata dall’Anpi per com-memorare la ricorrenza del 25 aprile.

Una fiaccolata che partirà da piazza Arbarel-lo alle 20.30, per poi proseguire lungo via PietroMicca fino in piazza Castello dove Massimo Ot-

tolenghi, decano dell’Ordine degli avvocati tori-nesi, leggerà l’orazione ufficiale. Lungo il suotragitto il serpentone luminoso, che vedrà la par-tecipazione dei ragazzi delle associazioni Ac-mos e Terra del Fuoco, sarà accompagnato dal-la banda filarmonica del corpo dei Vigili Urbani.

Tra le tante iniziative celebrative, l’eventoclou sarà poi il mega concerto di lunedì in piaz-za San Carlo dove, tra le 15 e mezzanotte, si esi-biranno artisti del calibro di Gianmaria Testa,Niccolò Fabi e i Subsonica.

(to.c.)

LUCI E RICORDI

Una fiaccolatadel 25 Aprile

Le esequie

Il Duomo gremito di follaper l’addio a Saldarini

UN DUOMO gremito di persone ha dato l'ultimo saluto al car-dinale Giovanni Saldarini, ex arcivescovo di Torino, scompar-so a Milano all'età di 86 anni. A celebrare la funzione, a cui han-

no presenziato l'arcivescovo ambrosiano Dionigi Tettamanzi e ilsuccessore di Saldarini, Severino Poletto, è stato l'attuale vescovo Ce-sare Nosiglia. Presente anche il sindaco Sergio Chiamparino. La sal-ma del prelato è stata poi tumulata nella stessa chiesa per espressa vo-lontà del defunto, vicina all'altare dedicato al beato Pier Giorgio Fras-sati. (m.e.s.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Al termine della sfilatagli interventi di giuristie intellettuali, da Casellia Mattei, Zancan e Maida

La ricorrenza Stasera da piazza Arbarello la tradizionale manifestazione che celebra il 25 Aprile. E in piazza San Carlo letture e ricordi

Fiaccole in corteo nella “Notte Bianca Resistente”

Il dipendentiraccolgono firmeper tenere apertol’ospedaleortopedico epreparano un pianosu cui discutere

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Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 63 - 21/04/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/09 - Autore: STECOR - Ora di stampa: 20/04/11 22.41

Fallita anche PanmediaRimborsi più lontani

Panmedia è fallita. Iltribunale ha scioltola riserva: rispettoai 56 milioni di pas-sivo, i 42 di crediti

avrebbero in teoria consentitodi cercare un rilancio con il ri-corso all’amministrazione con-trollata, ma l’eccesso di garan-zie fideiussorie - per 36 milioni- rilasciate a suo tempo alle so-cietà del gruppo Borsano e Se-meraro (B&S), fallite, rendegran parte di quei crediti inesi-gibili o di assai difficoltoso re-cupero. Questa è la ragioneprevalente per cui i giudicihanno fatto fallire Panmedia enominato curatore il dottorIvano Pagliero.

Avranno diritto ad insi-nuarsi nel fallimento di Pan-media 12 mila clienti-credito-ri: il popolo delle camerette edelle cucine Aiazzone avevapagato i mobili in contanti oanticipato il 30 per cento edera ricorso per il resto a fi-nanziamenti Fiditalia peronorare le ordinazioni senzaricevere nemmeno un casset-to in cambio.

Le chance che possano ria-vere i loro soldi sono moltocomplicate. L’avvocato Gui-do Bonfante, civilista di Giu-seppe Gallo (titolare di Pan-media), sostiene: «I magazzi-ni sono pieni di mobili, anchese continuano i furti e s’è do-vuta fare più di una denun-cia. L’ha rivelato il mio clien-te all’udienza del 12 aprile. Laprocura gli ha chiesto comemai non venissero consegna-ti ai clienti. La risposta di Gal-lo è stata: i montatori voglio-no farsi pagare, non ci sono isoldi in questo momento».

L’avvocato rivela che «lostesso ministero dello Svilup-po Economico aveva insisti-to perché Gallo si adoperas-se e chiedesse l’amministra-zione controllata per Pande-mia, a causa dell’allarme so-

ciale provocato da una situa-zione precipitata a metà delloscorso ottobre».

«La crisi economica si face-va sentire, eppure in quel perio-do c’erano 3-4 personaggi chevolevano subentrare a Gallo. Ilmio cliente decise allora di rim-borsare 8 milioni di debiti diB&S che non aveva ereditatocon il contratto di affitto del ra-mo di azienda. Lo fece per nonsporcare il buon nome dell’atti-vità. E poi non si è più ripreso.Uno dei possibili nuovi investito-ri, Giovanni Semeraro, grossooperatore del Bresciano e solo

un omonimo del socio di Borsa-no, si è ritirato quando il tribu-nale di Roma, il 5 gennaio, ha de-ciso il fallimento di Holding del-l’Arredo, la prima società delgruppo ad essere caduta».

Restano gran parte dei 43punti vendita ma sono di B&S eHolding dell’Arredo, e i 6 milio-ni dichiarati di mobili in magaz-zino. E pure qui c’è un “però” daanteporre: i fornitori di Panme-dia avevano avuto il 7 per centodi anticipo da Panmedia e han-no realizzato a metà camere ecucine. Sono entrati pure loro incrisi. Anche perché parte di que-

gli arredi erano stati progettatisu misura. Riciclarli è dura.

Come se non bastasse, lecomplicazioni non mancanoneppure sul fronte dei rapportifra clienti Panmedia e Fiditalia:la finanziaria ha bloccato il pa-gamento delle rate e se dovesseinsinuarsi nel fallimento Panme-dia, sostiene Alessandro Mo-staccio del Movimento Consu-matori, «dovrebbe restituirequelle già avute dai clienti Pan-media. Noi comunque le abbia-mo già inviato una lettera di dif-fida in vista di un’azione colletti-va nel caso Fiditalia ritornassesui suoi passi e pretendesse i pa-gamenti. Vogliamo metterlacon le spalle al muro».

Sono messi peggio i clientiche hanno anticipato per contoproprio l’intera o la parziale spe-sa. Hanno 30 giorni dalla fissa-zione dell’udienza (ancora dastabilire) per esercitare il loro«titolo di credito» e sperare direcuperare qualcosa.

Intanto c’è chi da tutta Italiaquerela Gallo per truffa. Le de-nunce contro di lui promettonodi diventare centinaia.

il casoALBERTO GAINO

L a sentenza del tribu-nale ha attirato anchel’attenzione del mini-

stro per le Pari Opportuni-tà, Mara Carfagna: «La so-la idea di punire una donnasfigurandola con l’acido èintollerabile e inaccettabi-le. Lo è quando avviene inPaesi lontani dove ancoraresistono terribili retaggidi antiche culture che l’Ita-lia, tramite la cooperazioneinternazionale, cerca di sra-dicare, lo è tanto più quan-do fatti incredibili comequesti avvengono nelle stra-de delle nostre città».

Secondo il ministro «lacondanna a sei anni e quat-tro mesi di reclusione e il ri-sarcimento economico lan-cia un messaggio chiaro:l’Italia rifiuta queste prati-che barbare. Chi pensa di po-terle importare finisce drit-to in carcere. Stessa sortetocca anche a chi, come inquesto caso, si rende compli-ce di un reato tanto aberran-te». Per Sadoki Yassine, (di-feso dall’avvocato Bianco) lapena è di quattro anni e seimesi per concorso in lesionie un altro anno per un casodi spaccio di droga emersodurante le indagini.

Il gup Roberto Ruscello,ha accolto le richieste dicondanna del pm ManuelaPedrotta e del procuratoreaggiunto Paolo Borgna. Hacosì disposto un risarcimen-

to di 80 mila euro per Hasna(assistita dall’avvocato Cristi-na Migliazza, mentre per tele-fono Rosa c’era l’avvocatoAnna Ronfani).

I fatti avvennero la sera del28 agosto 2010 nel centro diTorino. La ragazza, che avevarespinto la proposta di fidan-zamento di Soufi il quale, tral’altro, la giudicava troppo di-sinibita, fu sorpresa poco do-po essere scesa da un bus chela riportava a casa dal lavoro.All’improvviso fu investita dalgetto d’acido che raggiunge al-tre tre persone, che se la cava-rono con ustioni lievi. Hasna,invece, rischiò di perdere un

occhio e dovette essere sotto-posta a diversi interventi dichirurgia plastica nel centrograndi ustionati dell’ospedaleCto di Torino. I segni sul suoviso, però, non sono scompar-si e probabilmente dovrà por-tarli per tutta la vita.

Le indagini portarono inbreve tempo i carabinieri al-l’arresto di Soufi, che nel frat-tempo stava cercando di fuggi-re all’estero con l’aiuto di unconnazionale, che ha già pat-teggiato una pena di dieci me-si per favoreggiamento. OggiHasna vive in una comunitàprotetta. Ma la strada della se-renità è ancora lontana.

Ma nonostante un conteggioteoricamente favorevole adun recupero, i soldi saranno

difficilmente incassabiliper i 36 milioni di garanzie

E’ la cifra di debitiaccumulata dalle società che

fanno capo a Borsanoe Semeraro, passate

successivamente a Panmedia

Nega di aver manomesso un de-cisivo referto operatorio il dot-tor Massimo Boffini, braccio de-stro del professor Rinaldi, diret-tore della cardiochirurgia, alleMolinette. L’accusa è clamoro-sa e il procuratore aggiunto An-drea Beconi e i pm Paola Stupi-no e Paolo Toso hanno chiestoper l’«aiuto» l’interdizione dal-la professione medica.

Trattandosi di un chirurgo al-le dipendenze di un ente pubbli-co, il giudice Andrea Natale dove-va convocarlo insieme con i suoiaccusatori. In una auletta appar-tata, ieri, i pm lo hanno incalzatoper due ore con la loro ricostru-zione del «falso» attribuitogli. Al-la fine il suo legale, Luca Marta,si è limitato a dettare questa di-chiarazione ad un’agenzia: «Ilgiudice ha deciso di prendersi 15giorni per meditare a fondo sullarichiesta della procura».

Il cardiochirurgo si è rimessonei guai, dopo le accuse a lui e alprofessor Rinaldi di omicidiopreterintenzionale, frode pro-cessuale e peculato, per aver «ri-costruito» il referto operatorio

dell’intervento eseguito il 22maggio 2008 su una paziente di67 anni, Pasqualina Amodeo,che aveva già operato due giorniprima. L’accusa dei pm è chiara:«Il 20 maggio Boffini doveva so-stituire una valvola aortica conuna biologica. Innestò male lanuova protesi provocandol’ostruzione del flusso di sanguenegli osti coronarici».

Doveva essere un interventodi routine per quel livello di spe-cializzazione ma la paziente sci-volò nel coma e venne sottopostaad altre cinque operazioni in po-chissimo. Nell’ultima Rinaldi eBoffini le trapiantarono un cuo-re. «Per tentare il tutto per tut-to», ripetono. «Per far sparire le

tracce dell’errore del 20 maggio:la valvola biologica e i relativipunti di sutura» sostiene la pro-cura. Da qui le accuse di omicidiopreterintenzionale e frode pro-cessuale, oltre che di peculatoper essersi fatti consegnare ilcuore di un donatore a quello sco-po. Parte delle contestazioni so-

no state estese alla cardioaneste-sista Daniela Pasero.

Il dottor Boffini avrebbe, so-stengono i pm, sostituito il re-ferto operatorio del 22, firmatoda uno specializzando, introdu-cendo nel nuovo il riferimentoad una ecocardiografia esegui-ta durante l’intervento in cui si

visualizzava il regolare flussodel sangue negli osti coronari-ci. Per cui: nessun errore, tan-to meno i due chirurghi avreb-bero deciso di trapiantare unaltro cuore nella paziente in findi vita per far sparire la valvo-la. I periti del giudice gli hannodato ragione.

Ma l’anestesista dell’interven-to del 22 ha dichiarato ai pm dinon essere in grado di effettuareuna ecocardiografia che visualiz-zi il flusso nel sangue negli osti co-ronarici. Quel genere di esame loesegue il cardiologo che non par-tecipò all’operazione. Della deci-siva «eco» non vi sono altre trac-ce se non quella che avrebbe inse-rito in seguito Boffini. [AL. GA.]

Nei magazzini mobili fermi per 6 milioniMa sarà difficile riciclare il valore dei mobili come titolo creditizio: si tratta in parte di arredi

fatti su misura. Intanto da tutta Italia fioccano denunce per truffa contro Giuseppe Gallo

Sono 12 mila i clienti che potranno inserirsi nella lista dei creditori

42milioni di euro

di crediti

56milioni di euro

di passivo

Hasna, la ragazza che venne sfregiata sul volto con l’acido

DOVRA’ ANCHE RISARCIRE 80 MILA EURO

Condannato a 6 anniil marocchinoche sfregiò la ragazza

Il ministro Carfagna«Pratiche barbareinaccettabilinel nostro Paese»

GRAZIA LONGOSEGUE DA PAGINA 55

CARDIOCHIRURGO DELLE MOLINETTE, LA PAZIENTE MORÌ DOPO L’INTERVENTO

Un trapianto per coprire l’erroreOra il medico rischia l’interdizioneI fatti risalgonoal maggio 2008Il giudice decideràin 15 giorni

Un intervento alle MolinettePasqualinaAmodeomorìdopounalungaseriedi interventi in

salaoperatoria(sei in tutto).Erastataricoverataper la

sostituzionediunavalvolaaortica ,maalla finesubì

untrapiantodicuore

GIOVEDÌ 21 APRILE 2011 Cronaca di Torino 63LA STAMPA

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CRONACATORINO � VIII

GIOVEDÌ 21 APRILE 2011

la Repubblica

MEO PONTE

NESSUN falso, nessuna ma-nipolazione di documentima una banale riscrittura

«in bella copia» del rapporto del-l’operazione. Il dottor MassimoBoffini, aiuto del professor MauroRinaldi, primario del reparto dicardiochirurgia delle Molinette, sidifende in questo modo dall’ac-cusa di aver contraffatto la cartel-la clinica di Pasqualina Amodeo,la paziente deceduta il 27 maggio2008 dopo un trapianto di cuoreche, secondo i pm Andrea Beconie Paolo Toso, fu deciso per occul-tare un errore letale commessodurante un primo intervento.

Ieri Boffini, che è difeso dall’av-vocato Luca Marta, è stato interro-gato dal gip Andrea Natale a cui ipm avevano chiesto l’interdizionedalla professione medica del chi-rurgo, accusato di falso dopo averscoperto la discrepanza tra il do-cumento scritto sul computer del-l’ospedale e quello finito nella car-

tella clinica della deceduta. L’in-terrogatorio, iniziato alle 12,30, siè concluso verso le 14. Boffini —che, oltre che di falso, è accusato(con Rinaldi e l’anestesista Danie-la Pasero) di omicidio preterin-tenzionale, peculato e frode pro-cessuale — ha respinto le accusedicendo che l’unico documentovalido è quello sottoscritto da lui eritrovato nella cartella clinica, se-condo il quale un esame aveva ri-levato il flusso di sangue negli osti.Condizione che smentirebbe l’ac-cusa di aver occluso le coronariedurante l’intervento di applica-zione di una valvola. Non è statoperò chiarito chi e come avrebbeeffettuato questo misterioso esa-me, anche se Boffini ha spiegatoche, vedendo il colore rosso negliosti, si sarebbe reso conto del flus-so sanguigno. Il gip si è riservato ladecisione. «Il giudice vuole medi-tare a fondo sulla decisione diun’eventuale interdizione dallaprofessione medica per il miocliente» ha spiegato dopo l’inter-rogatorio l’avvocato Luca Marta.

Di certo la vicenda di Pasquali-na Amodeo, ricoverata il 20 mag-gio 2008 nel reparto di cardiochi-rurgia delle Molinette per un in-tervento di routine che prevedevala sostituzione della valvola aorti-ca e spirata dopo ben cinque in-

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Molinette, il cardiochirurgosospettato di aver contraffattola cartella clinica di unapaziente non chiarisce tutto

L’INTERVENTO

Unaoperazionedi chirurgiacardiaca

Una colombaappena sfornata

La sentenza

IL GIUDICE Vittoria Nosengo ha decretato ilfallimento di Panmedia, la società di pubbli-cità che aveva eredito marchi come Aiazzo-

ne e Emmelunga da B&S e Holding dell’Arreda-mento: la richiesta era stata formulata dal pmVincenzo Pacileo (titolare dell’inchiesta penaleche probabilmente sarà trasferita a Roma percompetenza) e dagli avvocati Ettore e FilippoGliozzi che assistono circa 40 dipendenti. Il de-bito di Panmedia è di 56 milioni di euro, mentrei crediti vantati per 42 milioni sono in gran par-te verso società già fallite: Giuseppe Gallo soste-neva di avere 6 milioni di euro in mobili, ma dinon poter pagare i montatori. Il curatore falli-mentare è Ivano Pagliero che da oggi inizierà adoccuparsi della situazione patrimoniale dellasocietà che aveva un contratto d’affitto con i duerami d’azienda di Gianmauro Borsano e Rena-to Semeraro. Ma nel fallimento Panmedia si in-sinueranno comunque ben 12 mila creditori, ingran parte clienti che hanno atteso per mesi imobili, continuando a versare le rate a finanzia-rie come Fiditalia. «Anche noi ci insinueremonel fallimento — ha spiegato Marco Gagliardidel Movimento Consumatori — Il curatore do-vrà decidere se Panmedia può adempiere aicontratti, cosa improbabile, oppure se scio-glierli. In quel caso riteniamo che ci sia diritto al-la restituzione dei finanziamenti e delle rateversate da parte di Fiditalia, nei cui confrontistiamo valutando di iniziare una class action».

(s.mart.)

Debiti per 56 milioni e 12mila creditori

Fallita la Panmedia“erede” di Aiazzone

“Nessun falso su quel trapiantosolo un rapporto riscritto in bella”Boffini si difende, il gip riflette sulla richiesta di interdizione

terventi chirurgici e un trapiantodi cuore effettuato il 27 maggio,pare ancora ben lungi dalla solu-zione.

Secondo l’accusa infatti il tra-pianto deciso dal professor Mau-ro Rinaldi sarebbe stato eseguitocon il solo scopo di occultare l’er-rore commesso da Boffini duran-te il primo intervento sulla pazien-te. Rinaldi si è sempre difeso di-cendo che si trattava dell’unicapossibilità di salvare la vita alla

donna. I pm però sostengono chela paziente, già sulla soglia del co-ma, non poteva essere salvata. Adalimentare i sospetti degli inqui-renti c’è poi la sparizione della val-vola applicata a Pasqualina Amo-deo con il primo intervento chi-rurgico. La protesi non è mai stataritrovata. I periti nominati dal gip,esaminando la documentazioneclinica della vicenda, nel dicem-bre scorso avevano in qualchemodo dato ragione a Rinaldi e al

suo vice, anche se avevano critica-to il modo in cui era stata compila-ta la cartella clinica della paziente.Gli investigatori però, dopo l’inci-dente probatorio con i periti, ana-lizzando i computer dell’ospedaleavevano scoperto la discrepanzatra il documento scritto in un pri-mo momento e quello finito nellacartella clinica e avevano ipotiz-zato la nuova accusa di falso perBoffini.

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Il processo

Il caso

Lei, in aula con le cicatrici coperte dal velo, racconta in lacrime il suo dramma. Carfagna: “Pratiche barbare che l’Italia rifiuta”

Sfregia con l’acido la ragazza che lo respingemarocchino condannato a sei anni e 4 mesi

Vendute a 15 euro al chilo, provenivano da una nota industria dolciaria

Le colombe non erano “artigianali”pasticceria denunciata per frode

SOTTO Natale il pm RaffaeleGuariniello aveva scoperto ipanettoni “taroccati” (alcuni

anche da prestigiose pasticcerie to-rinesi). Ora invece, visto il periodo, èla volta delle colombe pasquali. Co-minciano ad arrivare le prime de-nunce per “frode in commercio”contestate ai titolari di panetterie epasticcerie che spacciano i dolci perartigianali senza che però siano dav-vero fatti a mano.

È il caso, ad esempio delle colom-be vendute a 15 euro al chilo da “ElPan’d’na volta”, in via Madama Cri-

stina. Accanto ai dolci erano stati po-sizionati ben due cartelli con la scrit-ta «Prototti artigianali». I carabinieridei Nas hanno voluto accertare sefosse davvero così, e hanno invecescoperto che si trattava di prodotticonfezionati dallo stabilimento“BM” di via Bra a Fossano, ovverodalla famosa industria dolciaria“Maina”, che sforna, secondo il pm,ben 2500 colombe all’ora. La titolaredella panetteria è stata denunciata ele colombe sono state sequestrate.

(s.mart.)

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Il ponteAmedeo VIII

Il cantiere Alle 12.30 sarà interamente restituito al traffico automobilistico

Riapre dopo due anni di lavoriil ponte Amedeo VIII sulla Stura

DOPO due anni riapre oggi del tuttonel quartiere Regio Parco il ponteAmedeo VIII. A partire dalle 12.30

le auto potranno tornare a ripercorrerloregolarmente. Sul ponte che scavalca laStura collegando strada Settimo conpiazza Sofia sono partiti nel gennaio 2009interventi di manutenzione che, appalta-ti a una ditta privata, hanno avuto un an-damento regolare fino al maggio del 2010:quando cioè sono stati completati tutti gliinterventi della semicarreggiata sud, ria-perta appunto il 19 aprile di un anno fa. «Ilcantiere — dice Biagio Burdizzo, della di-visione Viabilità — ha poi incontrato

qualche traversia per il comportamentodell’impresa. La città ha quindi chiesto direscindere il contratto per grave inadem-pimento della ditta». Il Comune ha anchechiesto i danni — un risarcimento di oltre200 mila euro — ed è tuttora in corso unabattaglia legale. «Rescisso il contratto —conclude Burdizzo — Palazzo Civico habandito una seconda gara d’appalto e haaggiudicato i lavori a un’impresa diver-sa». E qui tutto è filato liscio: i lavori sonostati conclusi come da programma e oggiil ponte riapre del tutto al traffico.

(e.d.b.)

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AVEVA chiesto giustizia, terrorizzatadalla sola idea che lui tornasse subitolibero e la andasse a cercare. Ieri Ha-

sna ha trovato la forza, per la prima volta, dipresentarsi in un’aula di tribunale. La ven-tenne di origine marocchina ha seguito ‘ulti-ma udienza con un velo sul viso, a coprire lecicatrici e le ustioni, quelle lasciate dall’aci-do lanciatole addosso da un pretendente re-spinto. In silenzio, riuscendo a non piange-re, ha ascoltato la lettura della sentenza pro-nunciata contro l’uomo che le ha devastato ilvolto e la giovinezza e contro l’amico che loha spalleggiato, ancora detenuti.

Il giudice Roberto Ruscello ha condanna-to Abderrahim Soufi a sei anni e quattro me-si e il connazionale Yassine Sadoqi a cinqueanni e mezzo, il primo per lesioni gravissime

e calunnia, il secondo per favoreggiamento eper un episodio di spaccio. Il gup ha anchedeciso che alla ragazza dovranno essere an-ticipati 80 mila euro di risarcimento — soldiche gli imputati non hanno e difficilmentetroveranno — e ha riconosciuto dai 2.500 ai10 mila euro di provvisionale ad altre quattroparti civili, persone colpite da schizzi di li-quido corrosivo. Telefono Rosa, ammesso ingiudizio e rappresentato dall’avvocato AnnaRonfani, si è visto accordare l’euro simbolicorichiesto. Il ministro per le Pari opportunità,Mara Carfagna, ha commentato in serata lasentenza: «Un messaggio chiaro. L’Italia ri-fiuta queste pratiche barbare. Chi pensa dipoterle importare finisce dritto in carcere».

Per Hansa il calvario non è finito. Ha già af-frontato delicate operazioni, dopo aver ri-

schiato di perdere un occhio. Ha davanti al-tre tappe di una lunga via crucis. «È in strut-tura protetta — accenna Ronfani — e la suapriorità, in questa fase, sono le cure. Non puòancora pensare al futuro. Però sta studiandol’italiano, con impegno». In Italia, a Torino,era arrivata quattro anni fa. Aveva grandi so-gni, si era trovata un lavoro come badante.Andava a ballare, era consapevole della pro-pria bellezza, sapeva dire di no. Una sera d’a-gosto, la scorsa estate, a una fermata d’auto-bus trovò ad attenderla il connazionale chela assediava e un conoscente. Venne investi-ta da un getto di acido. Lei finì al Cto, ferita,terrorizzata. I due uomini scapparono via,riacciuffati poi dai carabinieri.

(l. pl.)

Una maghrebina velata

Un mobilificio Aiazzone

Ripandelli
Rettangolo

Pagina Fisica: LASTAMPA - ALESSANDRIA - 69 - 21/04/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ALESSANDRIA/15 - Autore: FABBER - Ora di stampa: 20/04/11 22.09

DANIELE PRATOOVADA

La Regione e il mancato accor-do con il privato mettono i ba-stoni tra le ruote al Comune,facendo naufragare il proget-to di nuove case popolari perfronteggiare l’emergenza abi-tativa. Se infatti da Torino èarrivato il «no» definitivo al fi-nanziamento di una serie diappartamenti di edilizia con-venzionata su quel che restadell’ex macello di regione Car-lovini, dall’altro anche l’inter-vento per recuperare un pa-lazzo di via San Paolo da desti-nare ad alloggi per anziani,per il quale la Regione avevainvece dato l’ok all’accesso aicontributi e stanziato 137 milaeuro come anticipo di proget-tazione, è ora impantanato.

L’edificio, in cui il Comunevorrebbe realizzare otto allog-gi a canone agevolato, è difronte alla scuola di musicaRebora ma al momento appar-tiene a un privato. Per proce-dere all’acquisto Palazzo Delfi-no ha dovuto commissionareuna stima dell’immobile al-l’Agenzia del territorio, chenei mesi scorsi ha provvedutoa effettuare le debite valuta-zioni. Pare che la cifra (ancoratop secret ma, sembra, abbor-dabile per il Comune) non sod-disfi le aspettative dell’attualeproprietà che a queste condi-zioni non accetterebbe di ce-dere il palazzo. «Siamo un en-te pubblico e non possiamocontrattare - spiega FlavioGaggero, assessore all’Assi-stenza e ai servizi sociali -. Sela stima di un soggetto terzocome l’Agenzia del territorioindica un certo valore, a quel-lo ci dobbiamo attenere».«Stiamo lavorando per trova-re una soluzione» aggiungePaolo Lantero, assessore al-l’Urbanistica.

Al momento si è in un vico-lo cieco ma se in via San Paoloci sono margini di manovra, ilprogetto di recupero dell’exmacello comunale (24 apparta-menti) dovrà essere chiuso inun cassetto. Almeno per ora.L’annuncio sul mancato finan-ziamento regionale l’ha dato il

sindaco Andrea Oddone duran-te l’ultimo consiglio. «L’inter-vento ci avrebbe aiutati a fron-teggiare un problema ma senzal’aiuto della Regione per noi è in-sostenibile - dice Gaggero -. Tut-tavia non siamo in una situazio-ne di vera emergenza. I 114 al-

loggi gestiti dall’Atc sono pienie 90 famiglie hanno presentatodomanda per l’assegnazione(solo 9 quelle che hanno chiestodi accedere al fondo di morositàincolpevole) ma è bene sottoli-neare come esista, al di là del-l’abitazione ad affitto contenu-

to, una vasta rete di supporto achi è in difficoltà, sia da partedel Comune, con i contributi al-la locazione, che del Consorzioservizi sociali. Una decina di al-loggi è comunque prevista nel-l’area dell’ex Lai e contribuirà amigliorare la situazione».

Dimissioni da parte dell’asses-sore del Comune di CarrosioMario Bresciani. Eletto nel2007, l’esponente della mag-gioranza nell’ultimo Consiglioera stato l’unico a votare con-tro il parere favorevole allacentrale a biomasse propostadalla Tre Colli. «La vicenda -spiega - non c’entra nulla conla mia scelta. Per le biomasseho votato secondo coscienza econtinuerò a combattere con-tro questo progetto dall’inter-no della maggioranza».

Nessun passaggio all’oppo-sizione, per altro assente datre anni dopo le dimissioni delgruppo di Azione sociale e del-la Destra. Bresciani non ha in-

dicato nessuna motivazione nel-la lettera di dimissioni presen-tata al sindaco Valerio Cassa-no: «Per ora posso dire che sitratta di motivi personali - dicel’ex assessore - ma in futurospiegherò cosa è successo real-mente». Lui stesso però ammet-te, seppure in parte, che il pro-blema riguarda la sedute dellagiunta comunale. Brescianinon sarebbe stato il solo a risul-tare assente per diverse volte,in maniera consecutiva. La ri-chiesta di chiarimenti di un cit-tadino sulla mancata giustifica-zione delle assenze lo avrebbeindotto a lasciare, e non sareb-be l’unico interessato a questasituazione. Il sindaco commen-ta: «Bresciani non ha indicatoalcuna motivazione poiché nonera tenuto a farlo. Quando lo ri-terrà opportuno le renderà no-te. Escludo anch’io che il moti-vo sia la centrale a biomasse. Almomento non verrà sostituitoda nessuno come componentedella giunta». [G. C.]

«Un’opera del genere è desti-nata a sconvolgere un torren-te unico e una valle preziosa edelicata»: il Mosca Club Gavi,l’associazione dei pescatoridella Val Lemme, lancia l’allar-me sulle conseguenze dell’av-vio dei lavori del nuovo meta-nodotto Gavi-Pietra Lavezza-ra, progetto proposto daSnam Rete Gas attualmentesottoposto allo studio di valu-tazione di impatto ambientalein Regione, dove il MoscaClub Gavi ha depositato le sueosservazioni: 26 km di nuovatubazione al posto dei 33 giàesistenti, che hanno già desta-to l’allarme dei proprietari deiterreni interessati e delle asso-

ciazioni ambientaliste. SnamRete Gas intende attraversaresette volte il letto del Lemmetra Voltaggio e Carrosio.

«La posa del nuovo metano-dotto - scrive l’associazione - ela dimissione di quello esisten-te, comporteranno il taglio di al-beri, l’asportazione di suolo fer-tile, l’alterazione dell’alveo flu-viale e delle sponde con la lorovegetazione, con conseguenzepesanti e imprevedibili, per que-sto deve essere escluso qualsia-si attraversamento delLemme». Il Mosca Club eviden-zia come oggi il torrente offracondizioni biologiche ideali perla presenza di pesci, oltre che diquasi venti tipi di invertebrati,tra cui i gamberi, che necessita-no appunto di particolari condi-zioni. «Ribadendo la necessitàdi evitare gli attraversamentidel Lemme nel caso siano neces-sari deve essere prevista una ri-naturalizzazione con ripopola-mento dei pesci che sia a caricodi Snam Rete Gas». [G. C.]

I Riaperta già ieri pomerig-gio la strada provinciale 456 delTurchino, interrotta da circa unmese per una frana che minac-ciava la carreggiata, addiritturaanticipando i tempi rispetto allagiornata odierna. Lo ha comuni-cato ieri in Consiglio provinciale,l’assessore ai lavori pubblici, Gra-ziano Moro. Ma i lavori non so-no finiti e, per consentire aglioperai della Icostra di Genova dicompletare l’intervento, l’ex sta-tale sarà percorribile nel trattocompromesso con un senso uni-co alternato regolato da semafo-ro. «Negli ultimi giorni, termina-to il disgaggio del terreno e del-le rocce smosse dalle piogge, siè lavorato per rimuovere il mate-

riale dalla strada e ripulirla ade-guatamente, insieme al vallo die-tro il muraglione di protezione,colmo di detriti» spiega SergioRoso, geometra della Provinciaresponsabile del comparto stra-dale di Acqui. Ieri, in località Pa-nicata, si è lavorato a oltranza

per completare gli ultimi accorgi-menti di messa in sicurezza e ingiornata si è proceduto all’allac-cio del semaforo (si deciderà nel-le ultime ore se metterlo in fun-zione o lasciarlo lampeggiante)e alla posa della segnaleticaprovvisoria. Nei prossimi giorni irocciatori provvederanno al fis-saggio delle grandi reti paramas-si lungo il crinale dissestato. Percompletare l’intervento serviran-no almeno due mesi, dopo i qua-li il traffico sulla strada dovreb-be tornare alla normalità, elimi-nando le difficoltà quotidianedelle centinaia di abitanti dellaValle Stura costretti a utilizzarel’A26 o la strada del Termo perraggiungere Ovada. [D. P.]

OVADA

In via Torino si rattoppa il marciapiede

«Ma la sanità si sana solo ridi-mensionando l’ospedale diOvada?». Usa un gioco di pa-role Bartolomeo Minetti,esponente del Pdl, per pren-dere le distanze dalle posizio-ni assunte sulla struttura divia Ruffini dal suo partito. Eper difendere l’ospedale,che avrebbe già pagato trop-po la politica della raziona-lizzazione, il combattivo Mi-netti annuncia la nascita diun comitato di cittadini che«utilizzerà tutti i mezzi de-mocratici per difendere ciòche ancora hanno».

«Il Gruppo difesa ospedaledi Ovada sta formandosi pervolontà della popolazione - di-ce Minetti -. Sarà un movi-mento totalmente trasversa-le e apolitico a cui tutti po-tranno aderire». Non faràconcorrenza all’Osservatorioattivo perché, dice ancora Mi-netti, «non vogliamo metter-ci a confronto con nessunoma andare per la nostra stra-da. Ci batteremo per ottene-re ciò che riteniamo necessa-

rio senza timori reverenziali».Il nuovo gruppo mette un vetosui servizi attuali e spiega per-ché. «La nostra zona ha unadelle popolazioni più vecchied’Italia ed è divisa in una cer-chia collinare e montana checrea grandi problemi di comu-nicazione con Novi e Acqui,per non parlare delle altre cit-tà. Inoltre a noi fanno riferi-mento le migliaia di residentidella Valle Stura, che prove-nendo da fuori Regione porta-no contributi economici anchealla Asl. Poi c’è l’autostrada.Eppure si decide di diminuire iservizi del nostro ospedale, fa-cendolo apparire sempre me-no necessario. Ha cominciatoMercedes Bresso, depoten-ziando la Chirurgia con l’elimi-nazione di ortopedia, urologiae del laboratorio analisi. Ades-so si parla del Pronto soccorso,che già non è più tale». [D. P.]

«Sono contrarioa questa politicache mette a rischioreparti e Pronto»

OVADA. FERMO ANCHE L’ACCORDO COL PRIVATO SUGLI ALLOGGI PER ANZIANI IN VIA SAN PAOLO

Case Atc all’ex macelloil progetto è naufragatoIl Comune: “La Regione ha negato i finanziamenti”

Il palazzoL’intervento

per recuperareunpalazzo diviaSanPaolo

(in foto)dadestinaread

alloggi peranziani, per il

quale laRegioneaveva

giàstanziato137mila euro

comeanticipoper la

progettazio-ne,èora

impantanato

CARROSIO. MARIO BRESCIANI

Si dimette consigliereÈ mistero sui motivi

Il municipio di Carrosio

GAVI. «SCONVOLGERA’ IL TORRENTE LEMME»

Battaglia dei pescatoricontro il metanodotto

Il torrente Lemme

In località Panicata di Ovada

Ha riaperto ieri l’ex statale 456 del Turchino

I Proseguono i lavori di rappezzamento sui marciapiedi di Ovada.Dopo via Cairoli, è il turno dell’ultimo tratto di via Torino, pesantemen-te compromesso. Ieri i cantonieri hanno rimosso alcuni paletti con le ca-tenelle, danneggiati dalle auto: poi si provvederà a tappare le buche.

OVADA. BARTOLOMEO MINETTI

La sanità divide il PdlUn iscritto crea nuovocomitato pro ospedale

L’ospedale di Ovada in via Ruffini

GIOVEDÌ 21 APRILE 2011 Ovada e Appennino 69LA STAMPA

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