SVOLTA PER I CELIACI: DA UNO STUDIO ITALIANO LA … · 4. Tumori, il casco che salva i capelli...

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Anno IV Numero 654 Lunedì 01 Giugno 2015, S. Giustino, Graziano AVVISO Ordine 1. Corsi obbligatori: salute e sicurezza sul lavoro 2. Ordine: Assemblea Ordinaria 2015 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Svolta per i celiaci: da uno studio italiano la farina che inganna" l'intolleranza 4. Tumori, il casco che salva i capelli dalla chemio 5. Prevenzione e Salute 6. Meno grassi nella dieta per combattere gli attacchi di emicrania 7. Unghie, attenzione ai levasmalto 8. Come superare il mal di testa da weekend SVOLTA PER I CELIACI: DA UNO STUDIO ITALIANO LA FARINA CHE "INGANNA" L'INTOLLERANZA I ricercatori hanno messo a punto un sistema per "nascondere" all'organismo le tossine del glutine presenti nella farina Da uno studio tutto italiano arriva una nuova speranza per migliorare la qualità della vita dei celiaci. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Cnr di Avellino ha messo a punto un metodo scientifico innovativo che consente di "detossificare" la farina, nascondendo all'organismo le tossine del glutine ed evitando così la reazione infiammatoria. E il tutto senza alterare le proprietà organolettiche dei cibi. La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente nel frumento (comunemente chiamato “grano”) ed in altri cereal i, ad es. farro, orzo, segale, avena, kamut (grano egiziano), spelta, triticale, bulgur (grano cotto), malto, greunkern (grano greco) e seitan. Il glutine in realtà non è presente nel chicco del cereale o nella farina, ma si forma solo in seguito all’aggiunta di acqua e alla formazione dell’impasto. Una "speranza" per la celiachia in aumento - I risultati della farina "detossificata" sono previsti prima dell'estate e si auspica che entro l'anno venga immessa sul mercato a disposizione della crescente popolazione di persone intolleranti al glutine. "Un'alterata risposta infiammatoria verso il glutine è alla base della patologia celiaca. La strategia sviluppata consiste in un trattamento enzimatico effettuabile direttamente sulle farine o semole di grano in grado di mascherare le sequenze tossiche del glutine". "Con questa formula il glutine non viene più riconosciuto dai linfociti responsabili dell'infiammazione" prosegue Rossi. Il che vuol dire che da un punto di vista organolettico non ci sono differenze sostanziali con le comuni tipologie di farina. (Salute, Ansa) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Và scavà e vide ca truove. Và a scavare e vedi che troverai.

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Anno IV – Numero 654 Lunedì 01 Giugno 2015, S. Giustino, Graziano

AVVISO Ordine

1. Corsi obbligatori:

salute e sicurezza sul

lavoro

2. Ordine: Assemblea

Ordinaria 2015

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Svolta per i celiaci: da

uno studio italiano la

farina che inganna"

l'intolleranza

4. Tumori, il casco che

salva i capelli dalla

chemio

5.

Prevenzione e Salute

6. Meno grassi nella dieta

per combattere gli

attacchi di emicrania

7. Unghie, attenzione ai

levasmalto

8. Come superare il mal

di testa da weekend

SVOLTA PER I CELIACI: DA UNO STUDIO ITALIANO LA FARINA CHE

"INGANNA" L'INTOLLERANZA

I ricercatori hanno messo a punto un sistema per "nascondere" all'organismo le tossine del glutine presenti nella farina

Da uno studio tutto italiano arriva una nuova speranza per migliorare la qualità della vita dei celiaci. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del Cnr di Avellino ha messo a punto un metodo scientifico innovativo che consente di "detossificare" la farina, nascondendo all'organismo le tossine del glutine ed evitando così la reazione infiammatoria. E il tutto senza alterare le proprietà organolettiche dei cibi.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica

presente nel frumento (comunemente chiamato “grano”) ed in altri cereali, ad es. farro, orzo, segale, avena, kamut (grano egiziano), spelta, triticale, bulgur (grano cotto), malto, greunkern (grano greco) e seitan. Il glutine in realtà non è presente nel chicco del cereale o nella farina, ma si forma solo in seguito all’aggiunta di acqua e alla formazione dell’impasto.

Una "speranza" per la celiachia in aumento - I risultati della farina

"detossificata" sono previsti prima dell'estate e si auspica che entro l'anno venga immessa sul mercato a disposizione della crescente popolazione di persone intolleranti al glutine. "Un'alterata risposta infiammatoria verso il glutine è alla base della patologia celiaca. La strategia sviluppata consiste in un trattamento enzimatico effettuabile direttamente sulle farine o semole di grano in grado di mascherare le sequenze tossiche del glutine". "Con questa formula il glutine non viene più riconosciuto dai linfociti responsabili dell'infiammazione" prosegue Rossi. Il che vuol dire che da un punto di vista organolettico non ci sono differenze sostanziali con le comuni tipologie di farina. (Salute, Ansa)

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 654

SCIENZA E SALUTE

TUMORI, IL CASCO CHE SALVA I CAPELLI DALLA CHEMIO

Sperimentato allo Ieo su 30 malate di tumore: «Risultati incoraggianti». I racconti delle donne guarite: «Quando fai queste cure non vuoi essere bella ma normale»

Raffreddare la testa durante la chemioterapia salva i capelli e aiuta una donna a combattere il male restando persona. Per ora funziona solo per la chemio usata per il tumore al seno. Non per quella usata nel cancro al polmone che ha colpito Emma Bonino, ma lei ribadisce: «Io non sono il mio tumore, ma resto una persona». Il suo messaggio in video si diffonde tra le 900 donne guarite di tumore riunite a Milano all’annuale appuntamento voluto e ideato da Umberto Veronesi nel 2007: «Ieo per le donne». Ex pazienti dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), e di altri istituti, riunite per testimoniare di aver ritrovato la loro identità. Di essere di nuovo persone. Forse nuove persone. «I trattamenti non devono più guarire la malattia dimenticando la persona - scrive alle sue “amiche”. Abbandoniamo il termine “paziente” che indica un essere umano senza identità, che subisce passivamente. Non possiamo più curare qualcuno senza sapere chi è, cosa pensa, qual è il suo progetto di vita». Guarire solo «l’involucro»? Non basta. Convention femminile con un mantra ricorrente: via il tumore anche dalla mente.

In quest’ottica anche la scienza deve ricercare soluzioni che riguardano la persona malata in

modo che malata non si senta. Che non sia terrorizzata dal male e dalla cura che ferisce la psiche. Che cosa offre la scienza? Quest’anno il caschetto che salva i capelli: la chemio senza parrucca. Spiega Paolo Veronesi, che dirige la chirurgia del seno allo Ieo: «Nel nostro istituto è stato utilizzato da 30 pazienti, con buoni risultati». Ne sono testimonianza i folti e biondi capelli di Elisabetta Cirillo, 29 anni, da Brescia, una giovanissima «guarita», presente con il fidanzato. Dodici sedute di chemio. «Quando fai queste cure non vuoi essere bella - dice -. Vuoi solo sentirti normale, non identificarti con il cancro. Svegliarti, guardarti allo specchio, riconoscerti, essere sempre te stessa». Sorride. Grazie anche al caschetto. Una delle 30. Veronesi tira le somme: «L’85% si è detto soddisfatto. Vale a dire che in 25 pazienti la caduta è stata di grado 1 o 2, cioè non percepibile dal punto di vista estetico».

Posto che la caduta zero non esiste (i capelli si perdono anche naturalmente), per grado 1 si intende una perdita del 25% della capigliatura, mentre per grado 2 si intende una caduta del 50%.

Comunque non percepibile. «Stiamo valutando, primi in Italia, questo sistema - spiega ancora Veronesi - che consiste in un macchinario collegato a due caschetti refrigeranti (Dignicap è il nome), uno per paziente, che si indossano prima, durante e dopo l’infusione di chemio. È un sistema di raffreddamento che protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci, riducendo la caduta dei capelli. Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo, riducendo l’attività “distruttiva” dei chemioterapici». La temperatura, personalizzata da tre sensori, arriva a 3-5 gradi. I risultati nei Paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia, dove Dignilife è ormai routine, sono ottimi. La «medicina delle 5P» (predittiva, preventiva, personalizzata, partecipativa e psicologica) trova così un altro tassello per diventare realtà. (Salute, Corriere)

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PREVENZIONE E SALUTE

MENO GRASSI NELLA DIETA PER COMBATTERE GLI ATTACCHI DI EMICRANIA

Attenzione soprattutto a burro, strutto, panna, formaggi, lardo, cioccolato, oli di cocco e di palma

Che il cibo possa avere un ruolo nel favorire gli attacchi acuti di emicrania, in chi ne soffre abitualmente, è da tempo più che un sospetto. Le certezze, però, non sono molte. Per questo è interessante uno studio, condotto da ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, appena pubblicato on-line su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, nel quale si è indagato l'effetto della riduzione dei grassi sugli attacchi di emicrania.

Buoni risultati nel ridurre l’apporto di grassi saturi Dopo un periodo senza alcun intervento dietetico, 83 pazienti affetti da emicrania cronica, che abitualmente consumavano una dieta ricca di grassi saturi, hanno partecipato a uno studio che prevedeva due regimi dietetici da seguire per tre mesi. I due regimi erano leggermente ipocalorici rispetto alle abitudini alimentari dei soggetti e caratterizzati l'uno da un basso contenuto di grassi (inferiore al 20% delle calorie totali) l'altro da un normale contenuto di grassi (circa il 30% delle calorie totali).

In entrambi i casi, la fonte principale di lipidi era rappresentata dall'olio d'oliva, mentre era modesto il contenuto di grassi saturi (presenti soprattutto in burro, strutto, lardo, panna, insaccati, formaggi, cioccolato e negli oli di cocco e di palma). Rispetto al periodo pre-dieta, i pazienti hanno riscontrato una riduzione del numero e della gravità degli attacchi di emicrania con entrambi i regimi dietetici, ma con risultati migliori con la dieta con meno grassi.

Cautela anche con altri cibi «Nel nostro studio - commenta Aldo Ferrara, professore di medicina interna e primo autore della ricerca - abbiamo osservato che i pazienti con emicrania tendono a consumare pasti ricchi in calorie e grassi saturi.

Un'alimentazione un po' più moderata su entrambi i fronti è già capace di ridurre le crisi, ma risultati migliori si raggiungono se si fa qualche sacrificio in più rispetto al contenuto lipidico, soprattutto di grassi saturi».

Altri consigli? «Prima di tutto - risponde Ferrara - è importante mantenere un peso nella norma e poi individuare, aiutandosi con un diario alimentare, i cibi e le bevande - o i loro componenti - che sembrano scatenare l'emicrania. Attenzione a: vino rosso, formaggi stagionati,cioccolato, alcol, caffeina, aspartame, anche se molto dipende dalla predisposizione individuale e, spesso, anche dalla contemporanea presenza di altri fattori, come il ciclo mestruale». (Salute, Corriere)

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PREVENZIONE E SALUTE

UNGHIE, ATTENZIONE AI LEVASMALTO

Più che agli smalti bisogna prestare attenzione ai levasmalto per proteggere la salute delle unghie. I solventi usati nella manicure per rimuovere lo smalto spesso sono un po’ troppo aggressivi per la pelle e le unghie stesse.

«Oggi gli smalti non presentano grossi rischi. Il problema rappresentato dalla formaldeide negli smalti è stato risolto. La tossicità riguarda anche se non soprattutto i solventi», spiega il prof. Marcello Monti, responsabile di Dermatologia dell’Ospedale di Ricerca Humanitas. La formaldeide è una delle sostanze che insieme a toluene e ftalati compone il notorio “trio tossico” messo più volte sotto accusa per i suoi effetti dannosi alla salute. La formaldeide viene usata come costituente delle resine per gli smalti ma negli anni il suo uso si è ridotto sensibilmente. «Questa sostanza era causa di sensibilizzazione e tossicità. Con la formaldeide la tossicità era doppia dal momento che inalandola l’irritazione arrivava alle vie aeree. Il problema della tossicità interessa però i solventi: quelli più aggressivi sono disidratanti, così le unghie e le pellicine si possono seccare e frantumare. Dai solventi dunque possono arrivare i maggiori rischi, tra questi la perionissi, un’infiammazione della cute che circonda l’unghia», continua lo specialista. «Come levasmalto oggi si usa l’etil lattato e l’etil acetato che hanno un odore meno pungente rispetto all’acetone ma sono ugualmente irritanti e essiccanti. Inoltre è di moda levare gli smalti per immersione, e questo comporta che anche i polpastrelli restino a bagno nel solvente per un determinato tempo causando secchezza e fragilità anche alla cute della falange» Nella manicure i rischi possono essere contenuti se si prendono le giuste precauzioni relative sia ai prodotti come i levasmalto, che alle pratiche usate: «Con una corretta manicure si ammorbidiscono le cuticole, ovvero le pellicine che si ribaltano sulle lamine ungueali, l’importante è non eliminarle del tutto. Queste impermeabilizzano la matrice ungueale: se vengono sollevate si permette a batteri o funghi di entrare tra le lamine e la cute con il pericolo di causare infezioni molto dolorose. Inoltre è raccomandabile l’uso di strumenti sterilizzati».

La ricostruzione delle unghie può essere una pratica a rischio Oltre ai levasmalto, un altro aspetto che può presentare problemi è quello della ricostruzione delle unghie. «È una pratica estetica che si può fare in modi diversi: con le resine acriliche, con il gel che viene indurito dai raggi ultravioletti ma anche con tessuti di tipo setoso. In ogni modo, sono comunque pratiche rischiose: i gel e le resine tendono a compenetrare le lamelle dell’unghia; una volta rimosse con un solvente, l’unghia appare sfaldata, fragile, deteriorata, opaca e anche consumata col rischio addirittura di perdere l’unghia stessa. Per questo i dermatologi consigliano di ricorrere alla ricostruzione una o due volte l’anno per permettere la riparazione. Anche i raggi uv con cui si solidifica il gel, secondo alcuni, potrebbero essere dannosi perché attiverebbero i melanociti della matrice dell’unghia inducendo la formazione dei nei della matrice, quella striscia dal colore marrone che in qualche caso è visibile lungo la lamina». Lo smalto non è un prodotto estetico da demonizzare, come afferma lo specialista: «Stendere uno strato di smalto scuro può nascondere i danni ungueali della psoriasi su mani e piedi. Molti pazienti pensano che lo smalto possa peggiorare la psoriasi dell’unghia ma non è così anzi aiuta a diminuire lo stress da unghia con macchie gialle e marroni. In questo le donne sono avvantaggiate ma anche gli uomini possono ricorrere a smalti semitrasparenti opacizzanti che migliorano l’aspetto estetico», conclude il professor Monti. (Salute, Humanitas)

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PREVENZIONE E SALUTE

COME SUPERARE IL MAL DI TESTA DA WEEKEND

Rimedi e regole per curare questo fastidioso problema e imparare a sfruttare il fine settimana tenendo a bada lo stress

Complici le lunghe ore in ambienti male aerati e lo stress, che può farsi sentire proprio quando crediamo di poterci abbandonare al totale relax, il mal di testa costituisce un problema sempre più diffuso. Le cause connesse a questo disturbo sono ancora in fase di studio, tuttavia è risaputo che alcune abitudini salutari possono aiutare a risolverlo.

Fattore weekend - Secondo i dati di un'indagine, l'emicrania da weekend colpisce in maggioranza

uomini intorno ai 36 anni d'età, contrariamente a quanto succede con l'incidenza della cefalea muscolo tensiva e l'emicrania comune che in genere sono più diffuse fra le donne. Il fine settimana sembra evidenziarsi come un fattore scatenante in grado di influire sul mal di testa per ragioni ancora ignote.

Quando il relax è difficile - Sono moltissimi i casi in cui i piccoli disturbi sembrano ripetersi proprio

in coincidenza con le vacanze: accade anche con i malanni di stagione e le malattie più comuni. Il sistema immunitario coinvolge il corpo umano in maniera profonda, sia a livello fisico che psichico. In questo senso lo stress svolge un ruolo importante perché influenza la produzione di ormoni con conseguenze sul benessere psicofisico e può così contribuire ad abbassare le difese immunitarie.

Impara a rilassarti - Il mal di testa da weekend può scatenare attacchi particolarmente acuti che

colpiscono proprio durante i giorni di riposo. È bene ricordare che il termine di una settimana particolarmente intensa a livello lavorativo o familiare non avviene nell'esatto momento in cui inizia il riposo: c'è bisogno di tempo per rilassarsi. È importante che tu metta a punto piccoli riti che possano aiutarti a ritrovare la connessione con te stesso.

Musica e movimento - Diverse ricerche hanno dimostrato gli effetti positivi della musica nella

riduzione di ansia e stress, soprattutto quando ascoltiamo brani che amiamo. Inizia il weekend con la tua musica preferita e scatenati fra le pareti di casa, anche i più timidi da soli si sentiranno meno inibiti. Sollecita braccia e gambe, ma soprattutto smuovi dolcemente il collo e la testa: muoversi aiuta a scaricare le tensioni e aumenta l'energia.

Riti di benessere - Una doccia calda, un hammam oppure una sauna da concedersi ogni tanto rivitalizzano l'organismo sciogliendo le contratture grazie al potere dell'acqua calda. Aggiungi a un olio naturale (perfetti l’olio di avocado, di riso o di lino) qualche goccia di olio essenziale di lavanda: con un semplice massaggio potrai combattere anche i dolori cervicali riducendo l'uso di medicinali. La lavanda agisce sul sistema nervoso e grazie all'azione analgesica calma il dolore, senza contare l'effetto relax dato dal suo profumo intenso.

A lungo termine - Praticare yoga e fare training autogeno, possono giovare al mal di testa da

weekend. Per trovare sollievo e risolvere questa problematica è di vitale importanza attuare dei cambiamenti positivi nello stile di vita. Evita di riempire il fine settimana di impegni, meglio dimenticare l'orologio e concedersi il lusso di oziare almeno un pò. Quando ci sono tensioni in famiglia non rimandare troppo a lungo le soluzioni.

Bisogno di staccare - Portarsi il lavoro a casa non significa farlo soltanto in senso materiale: accade

anche quando ci portiamo dentro problemi e preoccupazioni connesse al luogo in cui lavoriamo o a colleghi e capi. Cerca di risolvere le tensioni sul posto di lavoro ed evita la pericolosa tendenza a rimuginare: ciò che è fatto non si può cambiare, per tutto il resto esiste una valida soluzione, tanto più facile da individuare, quando più sarai capace di calma e lucidità. Evita di passare troppo tempo su computer e dispositivi elettronici, goditi i benefici dell'aria aperta e pratica attività fisica: ottimi il nuoto e le lunghe passeggiate. Il benessere è un'abitudine da coltivare nel tempo. (Salute, Tgcom24)

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ORDINE CORSI OBBLIGATORI: SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

I corsi avranno inizio giorno 8 Giugno 2015, ore 13.30, sede Ordine

Come è noto il D.Lgs 81/2008, oltre a prevedere gli obblighi formativi per i datori di lavoro, i rappresentanti dei lavoratori e gli addetti alla gestione delle emergenze e al primo soccorso, stabilisce che i lavoratori, in occasione della costituzione del rapporto di lavoro o del trasferimento o cambio di mansioni, devono ricevere una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Pertanto, l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli ha organizzato i seguenti Corsi Obbligatori: Diritto alla salute e sicurezza sul lavoro in Farmacia (R.S.P.P.): Corso obbligatorio per tutti i datori di lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di Resp. del servizio di prevenzione e protezione.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.): corso obbligatorio è riservato a tutto il personale

di farmacia che intende svolgere il compito di responsabile della sicurezza per i lavoratori. L’antincendio: corso obbligatorio per tutti i datori di lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di addetto all’antincendio nonché per coloro che debbono ricoprire il ruolo di addetto antincendio designati dal datore di lavoro.

Il primo soccorso: corso obbligatorio per tutti i datori di lavoro che intendono svolgere in prima persona il

compito di addetto al pronto soccorso nonché per coloro designati dal datore di lavoro. Formazione dei Lavoratori: corso obbligatorio per tutti i lavoratori delle farmacie.

ORDINE: ASSEMBLEA ORDINARIA 2015 E’ convocata L’Assemblea Ordinaria degli iscritti all’Albo.

Il giorno 04 Giugno 2015 alle ore 20,30 in seconda convocazione, presso la sede dell’Ordine sita in - Via Toledo n. 156 - Napoli, per procedere alla discussione del seguente Ordine del giorno: 1 – Approvazione Verbale Assemblea Ordinaria 2014; 2 - Approvazione Bilancio Consuntivo 2014; 3 - Approvazione Bilancio Preventivo 2015; 4 – Relazione del Presidente; 5 – Varie ed Eventuali.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

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