Sviluppo e Ambiente parte II

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L’EUROPA FRA SVILUPPO ECONOMICO E TUTELA AMBIENTALE 1 Geotrekking - Garzanti Scuola © 2010 - De Agostini Scuola - Novara

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L’EUROPAFRA SVILUPPO

ECONOMICOE TUTELA AMBIENTALE

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Le aree protette e i parchi naturali europei costituiscono spesso un ottimo esempio di come si possano mettere d'accordo le esigenze dei turisti e la conservazione degli ambienti naturali.

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Le aree protette in Europa

Le prossime 11 diapositive ti faranno intraprendere un “viaggio virtuale” presso alcune delle aree naturali protette più interessanti del nostro continente.

Esse appartengono tutte alla lista dei luoghi considerati “patrimonio naturale dell'umanità” dall'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura). Alcune (contrassegnate nella carta sopra dal simbolo ) sono doppiamente preziose poiché rappresentano degli esempi di attività umane tradizionali che si svolgono in armonia con la natura.

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Nella regione greca della Tessalia, sulle montagne delle Meteore, caratterizzate da colossali monoliti di arenaria creati dall'erosione naturale, alcuni monaci greci costruirono celle, chiese e monasteri veri e propri a partire dall’XI secolo.

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Grecia: le Meteore

Alcuni di questi edifici contengono preziosi affreschi, testimonianze uniche dell'arte figurativa postbizantina del XVI secolo.

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L'arcipelago delle isole Eolie (o Lipari), al largo della costa nord-orientale della Sicilia, è uno straordinario esempio della potenza distruttiva e creatrice dei vulcani: tutto l'arcipelago ha origine vulcanica e vi si trovano ancora due vulcani attivi: Stromboli e Vulcano, situati sulle due isole omonime.

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Italia: le Isole Eolie

La piccolissima Strombolicchio vista da Stromboli.

Vulcano

Stromboli

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Appartenente all'arcipelago delle Baleari, intensamentefrequentato dai turisti, l'isola di Ibiza è caratterizzata da un particolare

equilibrio fra l'ecosistema marino e quello costiero.

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Spagna: Ibiza

Il territorio è arricchito da importanti testimonianze archeologiche della colonizzazione fenicia (nella fotografia a sinistra, la necropoli di Puig des Molins) e cartaginese,

che dominò per un lungo periodo l'economia del bacino mediterraneo.

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Situato al centro dei Pirenei, il Monte Perduto (Perdido per gli Spagnoli, Perdu per i Francesi) ne è la terza vetta più alta (3355 m s.l.m.). Si tratta di uno dei più interessanti massicci calcarei d'Europa, che dalla parte spagnola degrada verso sud-ovest creando caratteristici “canyons”.

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Spagna/Francia:Massiccio del Monte Perduto

In quest’area sopravvive un'economia di pastorizia tradizionale, altrove scomparsa quasi del tutto, caratterizzata da un ancestrale rispetto degli equilibri naturali.

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Lungo la costa settentrionale dell'Irlanda del Nord si trovano delle formazioni di roccia basaltica a forma di parallelepipedo, alte anche più di 20 metri.Di origine vulcanica, hanno dato origine a diverse leggende, una delle quali immagina che tali colonne formassero la strada costruita da un gigante irlandese (Finn McCool) che voleva recarsi in Scozia per combattere contro un altro colosso suo rivale!

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Regno Unito: il Selciato del Gigante(The Giant's Causeway)

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È l'unico ambiente naturale al mondo a essere protetto sin da quando... è nato!L'isola di Surtsey, infatti, si è formata al largo della costa meridionale dell'Islanda fra il 1963 e il 1967, in seguito a una serie di eruzioni vulcaniche.Le autorità islandesi l'hanno subito dichiarata area protetta e oggi è un luogo di straordinario interesse per i naturalisti, che hanno la possibilità di studiare come una terra realmente “vergine” viene “colonizzata” dagli organismi viventi.

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Islanda: l’isola vulcanica di Surtsey

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Nella parte sud-occidentale della Norvegia la costa si addentra verso il centro del paese per decine di kilometri, formando dei “golfi” profondissimi e molto stretti, chiamati fiordi.

Il paesaggio è fra i più straordinari offerti dalla natura: lucide pareti di roccia percorse da cascate e torrenti che svettano sull'acqua per oltre 1000 metri d'altezza e che si alternano a pendii meno

ripidi, coperti d'estate dall'erba verdissima e brillante. Un posto davvero da sogno!

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Norvegia: i Fiordi

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Il territorio scandinavo a nord del Circolo Polare Artico è abitato da millenni da una popolazione che ha basato la propria economia sull'allevamento della renna: i Saami (o Lapponi).

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Svezia: la Lapponia

La Lapponia costituisce l'area più vasta del mondo (e l'unica in Europa) in cui vive una popolazione indigena che pratica ancora, in una certa misura, il nomadismo stagionale al seguito delle mandrie che si spostano in cerca di cibo.

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L'angolo sudorientale del mare del Nord, incuneato fra Paesi Bassi, Germania e Danimarca, prende il nome di mare di Wadden.

La costa europea qui è sabbiosa e molto bassa, per cui la terraferma risulta fangosa e paludosa per diversi kilometri: si tratta di uno fra gli ambienti umidi più interessanti dell'intero continente,

poiché vi si è formato un bioma molto particolare e poiché vi trova rifugio un gran numero di specie di uccelli (per un totale di circa 12 milioni di passaggi individuali ogni anno), “respinti”

dalle zone limitrofe, ormai intensamente urbanizzate e cementificate.

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Germania/Paesi Bassi/Danimarca:l'area paludosa di Wadden

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Estesa da entrambe le parti del confine polacco/bielorusso, la foresta di Białowieża è una delle foreste originarie più vaste d'Europa (circa 900 km2). Essa ha anche la particolarità di essere una foresta mista di conifere e latifoglie.

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Polonia/Bielorussia:foresta di Białowieża

Ospita una fauna particolarmente ricca, con alcune specie un tempo diffuse, ma oggi rarissime: è il caso, ad esempio, della lontra e del bisonte europeo (in realtà reintrodotto).

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Il Danubio sfocia nel mar Nero formando il delta più vasto e protetto d'Europa.Fra i suoi rami si estendono boschi, praterie, terre umide, zone paludose e lacustri molto

ampie, in cui trovano rifugio più di 300 specie di uccelli e 35 specie di pesci d'acqua dolce.La superficie protetta supera i 2700 km2.

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Romania: il delta del Danubio

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Proteggere le aree naturali più delicate e preziose è indispensabile (sarebbe anzi auspicabile estendere ulteriormente la superficie da tutelare).

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Non solo parchi

Questo però non basta: tutti gli studiosi concordano nell'affermare che è altrettanto necessario intervenire su tutte le attività umane responsabili dell'inquinamento e del degrado dell'ambiente, per eliminarne o ridurne il più possibile l'impatto negativo.

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