Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni...

75
Corso di Laurea Magistrale (ordinamento D.M. 270/04) in Chimica e Tecnologie Sostenibili Tesi di Laurea Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi Relatore Ch. Prof. Salvatore Daniele Laureanda Giulia Lunardi Matricola 826798 Anno Accademico 2014/2015

Transcript of Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni...

Page 1: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

Corso di Laurea Magistrale (ordinamento D.M. 270/04) in Chimica e Tecnologie Sostenibili Tesi di Laurea

Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi Relatore Ch. Prof. Salvatore Daniele Laureanda Giulia Lunardi Matricola 826798 Anno Accademico 2014/2015

Page 2: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

INDICE

1. INTRODUZIONE E SCOPO DELLA TESI……………………………………………………………1

1.1. I polimeri conduttori………………………………………………………………………………….1

1.2. Elettrochimica dei polimeri conduttori………………………………………………………7

1.2.1. Meccanismo generale…………………………………………………………………………...7

1.2.2. Carica-scarica dei polimeri conduttori………………………………………………….10

1.2.3. Fattori che influenzano il processo di elettropolimerizzazione……………..11

1.3. Chiralità in polimeri conduttori………………………………………………………………..13

1.3.1. Un approccio innovativo: chiralità intrinseca in strutture bi-

eteroaromatiche atropisometriche……………………………………………………..16

1.3.2. BT2T4: il precursore dei polimeri intrinsecamente chirali…………………….17

1.4. Scopo della tesi……………………………………………………………………………………….19

2. TECNICHE ELETTROANALITICHE IMPIEGATE…………………………………………….20

2.1. Diffusione………………………………………………………………………………………………20

2.2. Diffusione ad un elettrodo piano……………………………………………………………21

2.3. Diffusione ad un microelettrodo a disco…………………………………………………22

2.4. Voltammetria a scansione lineare e ciclica……………………………………………..24

3. PARTE SPERIMENTALE……………………………………………………………………………..28

3.1. Reagenti……………………………………………………………………………………….…………28

3.2. Strumentazione…………………………………………………………………………….…………28

3.3. Elettrodi……………………………………………………………………………………….………….29

3.4. Preparazione dei microelettrodi a disco…………………………………………………..29

3.5. Determinazione del raggio elettrodico effettivo dei microelettrodi………….30

3.6. Sintesi di BT2T4 e separazione enantiomerica…………………………………………..31

3.7. Studio voltammetrico della reattività chimica dei monomeri

intrinsecamente chirali……………………………………………………………………………32

3.8. Test di enantioriconoscimento con film di oligomeri tiofenici………………….33

Page 3: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

1

4. RISULTATI E DISCUSSIONE…………………………………………………………………………34

4.1. Comportamento di BT2T4 su elettrodi convenzionali……………………………….34

4.1.1. Caratterizzazione voltammetrica dei monomeri con elettrodi

convenzionali di oro……………………………………………………………………………34

4.1.2. Prove di riconoscimento enantiomerico con elettrodi convenzionali

modificati……………………………………………………………………………………………40

4.2. Comportamento di BT2T4 su microelettrodi……………………………………………46

4.2.1. Caratterizzazione voltammetrica dei monomeri con microelettrodi

di oro…………………………………………………………………………………………………..46

4.2.2. Prove di riconoscimento enantiomerico con microelettrodi

modificati……………………………………………………………………………………………53

4.2.3. Caratterizzazione voltammetrica e prove di enantioselezione senza

elettrolita di supporto…………………………………………………………………………55

5. BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………………………………67

Page 4: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

1

Page 5: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

1. INTRODUZIONE E SCOPO DELLA TESI

1.1. I polimeri conduttori

Il processo su cui si basa questo lavoro di tesi, ossia la polimerizzazione elettroossidativa

di molecole composte da tiofeni coniugati, è essenziale per produrre polimeri conduttori

per diverse applicazioni, dall’ambito energetico (fotovoltaico) a quello sensoristico. Le

proprietà di questi polimeri sono state accuratamente modulate per tali fini.

In generale, i polimeri conduttori sono impiegati come dispositivi polimerici

luminescenti [1-4] in display e diodi organici luminosi [5], oltre ad esser utilizzati in

emettitori elettrofosforescenti [6]. Altre applicazioni recenti includono la preparazione

di batterie polimero/ossido [7] e la preparazione di supercondensatori redox [8,9] e

superconduttori [10]. Il polipirrolo conduttivo viene impiegato per il meccanismo di ion

gate membrane per il rilascio di farmaci anionici [11] e come scambiatore ionico

elettrochimico per la depurazione delle acque [12].

Dagli anni ’80, i polimeri conduttori hanno trovato impiego anche in ambito analitico, in

particolare per sensori chimici [13,14] e per biosensori e immunosensori enzimatici

[15,16]. Di più recente sviluppo sono i polimeri per l’estrazione in fase solida (SPE), per

l’analisi elettrochimica in stripping e per la cromatografia.

In particolare, nel campo della sensoristica elettrochimica, dalla fine degli anni ’80 si

utilizzano chemiresistors con film polimerici conduttori che interagiscono con diversi

gas, anche organici. L’interazione con gas elettrofilici attrae elettroni della fase

polimerica, con conseguente aumento della conducibilità, mentre i gas nucleofilici

tendono ad incrementare la resistenza del polimero. Le molecole organiche adsorbite

possono influenzare il processo di trasferimento di carica e, come farebbe il solvente,

formare irregolarità sulla struttura polimerica. Il polipirrolo, nonostante presenti bassa

sensibilità e reversibilità incompleta, viene utilizzato con ammina gassosa [17,18] ed

etanolo [19]. La polianilina, invece, è preferita per questo tipo di sensori [20], in quanto

si può modulare la selettività del polimero controllando con acidi deboli il grado di

drogaggio dei film polimerici. Questi permettono il controllo dello stato finale di

ossidazione del polimero e l'inserimento di cluster metallici nei film. Array di sensori con

polimeri conduttori sono impiegati per discriminare i gas da una miscela nei settori più

diversi, dai materiali plastici [21] all’agroalimentare [22,23].

Page 6: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

1

Elettrodi con polimeri conduttori sono usati anche per lo studio amperometrico di analiti

in soluzione. La possibilità di modificare la selettività dei polimeri, variando i controioni

incorporati al polimero in fase di crescita, permette di utilizzare questo tipo di sensori

per lo studio di analiti inorganici e biologici [24,25]. Ad esempio, elettrodi di platino sono

stati modificati con polipirrolo per la determinazione degli aminoacidi mediante

amperometria pulsata integrata [26], mentre è stato utilizzato il poli(1,8-

diaminonaftalene) per la quantificazione di nitriti e nitrati in acqua [27]. Con opportune

tecniche voltammetriche, gli elettrodi modificati hanno permesso anche determinazioni

multicomponente [28,29].

Un importante settore di applicazione dei CP è quello degli elettrodi potenziometrici

ionoselettivi (ISE), a partire dallo sviluppo di sensori di pH con poli(4-

4’diamminodifeniletere) [30]. Le proprietà di scambio ionico di polimeri

opportunamente drogati possono essere utilizzate per il rilevamento diretto di un dato

ione in soluzione. Sono stati sviluppati principalmente elettrodi di pH con polimeri

conduttori su diverse tipologie di superficie elettrodica [31,32]. Con opportune

variazioni sui parametri di deposizione del film polimerico è possibile modulare il

comportamento del polimero conduttore anche nei confronti di cationi metallici, come

il calcio [33], o di anioni, ad esempio il cloruro [34]. Recentemente sono stati sviluppati

elettrodi potenziometrici ionoselettivi ponendo membrane di PVC contenente uno

ionoforo sulla superficie elettroattiva formata con polimeri conduttori [35].

I polimeri organici conduttori (CP) sono stati ampiamente studiati negli ultimi

quarant’anni per le loro numerose applicazioni tecnologiche, ma i primi esempi di questi

materiali risalgono al XIX secolo. Nel 1862 Henry Letherby, studiando l’ossidazione

anodica dell’anilina in una soluzione di acido solforico, notò il passaggio dalla forma

ridotta, incolore, a quella ossidata, blu scuro, insolubile in acqua [36].

Polimeri conduttori conductively filled sono stati utilizzati dal 1930 per prevenire

l’effetto corona. L’impiego di questi materiali era favorito per la loro facilità di

lavorazione, la buona stabilità ambientale e le numerose proprietà elettriche. Tuttavia,

essendo sistemi multifase, presentavano scarsa omogeneità e riproducibilità. Era

Page 7: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

2

necessario un attento controllo della qualità di dispersione per ottenere polimeri

conduttori omogenei [37].

La scoperta dei complessi a trasferimento di carica (CT) negli anni ‘50 [38] spinsero la

ricerca verso polimeri conduttori CT. La conducibilità in complessi CT deriva da uno

scambio elettronico tra una frazione donatrice di elettroni e un’altra parte accettrice, e

quindi è strettamente correlato alla struttura cristallina del complesso. Tuttavia, i

materiali risultanti sono spesso fragili e, quindi, inutilizzabili. Per superare questo

problema, si è cercato di legare le diverse componenti dei complessi CT su catene

polimeriche, per produrre polimeri a trasferimento di carica utilizzabili.

Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati

americani Heeger e MacDiarmid e il loro collega giapponese Shirakawa scoprirono che

catene di poliacetilene (PA) dopato con ioduro avevano proprietà simili ai metalli,

utilizzando film color rame che portavano ad un incremento della conducibilità di 10

ordini di grandezza [39,40]. Il poliacetilene è considerato l’archetipo dei polimeri

conduttori e la scoperta delle sue proprietà conduttive ha rappresentato un notevole

passo in avanti in ambito chimico e della chimica dei materiali, tanto che Heeger,

MacDiarmid e Shirakawa vinsero il premio Nobel per la Chimica nel 2000. Queste

proprietà insolite per un materiale organico hanno incentivato la ricerca di nuove

applicazioni, come batterie e dispositivi elettronici. Tuttavia, il poliacetilene non era

abbastanza stabile e poteva essere facilmente distrutto tramite degradazione

ossidativa. Perciò, sono stati sintetizzati numerosi altri polimeri conduttivi con proprietà

simili al poliacetilene, come il polipropilene (PP), il polifenilenevinilene, il polipirrolo

(PPy), il politiofene (PTh) e la polianilina (PANI) (Figura 1.1.) [41].

Page 8: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

3

Figura 1.1. Esempi di polimeri conduttori: 1) poliacetilene (PA), 2) polipirrolo (PPy), politiofene (PTh); 3) poli-p-fenilene (PPP); 4) polianilina (PANI); 5) policarbazolo; 6) poliazulene; 7) poli(isotionaftalene); 8) poli(ditienotiofene);

9)poli(ditienilbenzene); 10) poli(etilenedioxitiofene) (PEDOT); 11) poli(3-alchiltiofene); 12) poli(fenilenevinilene) (PPV); 13) poli(tienilenevinilene); 14) poli(bipirrolo), poli(bitiofene).

Affinché un polimero sia conduttore deve essere verificata almeno una delle seguenti

condizioni:

Una struttura coniugata con legami singoli e doppi alternati oppure segmenti

coniugati accoppiati ad atomi con struttura orbitalica π che garantiscano la

sovrapposizione tra orbitali (ad esempio N, S). Infatti, come i metalli devono la

loro elevata conducibilità al libero movimento degli elettroni attraverso la loro

struttura, così i polimeri, per essere conduttivi, devono avere non solo

trasportatori di carica, ma anche un sistema orbitalico che permetta a questi

trasportatori di carica di muoversi. La struttura coniugata permette una

sovrapposizione continua degli orbitali π lungo il polimero.

Il doping process. Poiché la maggior parte dei polimeri organici non hanno

trasportatori di carica intrinseci, bisogna operare una parziale ossidazione (p-

Page 9: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

4

doping) della catena polimerica con accettori di elettroni (ad esempio I2, AsF5),

oppure una parziale riduzione (n-doping) con donatori elettronici (ad esempio

Na, K). Grazie a questo metodo di drogaggio vengono introdotti dei difetti di

carica (polarone, bipolarone, solitone), che fungono da trasportatori di carica.

La teoria delle bande può risultare utile per spiegare le variazioni che intervengono nelle

strutture elettroniche, in seguito al drogaggio sui polimeri.

Secondo la teoria delle bande [42], le proprietà elettriche dei direct gap inorganic

semiconductors sono determinate dalla loro struttura elettronica. Gli elettroni si

muovono tra stati energetici discreti chiamati bande. Per analogia, gli orbitali di legame

e di antilegame π dei materiali con elettroni π in orbitali ibridizzati sp2, e quindi i polieni,

generano bande energetiche completamente occupate (banda π) o vuote (banda π*).

La banda occupata a maggiore energia è detta banda di valenza, mentre la banda vuota

ad energia inferiore è la banda di conduzione. Si definisce la differenza energetica tra

queste due bande come banda proibita. Gli elettroni devono avere energie definite per

occupare una data banda e servirà ulteriore energia perché si muovano dalla banda di

valenza a quella di conduzione.

Affinché siano elettricamente conduttive, le bande devono essere occupate

parzialmente. Infatti, come mostrato in Figura, l’elevata conducibilità dei metalli è

dovuta alla presenza di bande energetiche parzialmente occupate (Figura 1.2.a). Invece,

le bande energetiche di isolanti e semiconduttori sono completamente occupate o

vuote. Ad esempio, i più comuni polimeri hanno banda di valenza occupata e banda di

conduzione vuota, separate tra loro da un elevato gap energetico (Figura 1.2.b). A

differenza dei normali polimeri, i polimeri coniugati hanno bande proibite strette (Figura

1.2.c), così i processi di drogaggio possono cambiare la struttura delle bande per

eliminazione di elettroni dalla banda di valenza (p-doping) o addizione di elettroni alla

banda di conduzione (n-doping).

Page 10: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

5

Figura 1.2. Gap energetico: a) nei metalli, b) negli isolanti, c) nei semiconduttori.

In un polimero conduttore, quando un elettrone viene aggiunto nella banda di

conduzione o rimosso da quella di valenza (Figura 1.3.a), si ha una banda parzialmente

occupata e si forma, rispettivamente, un anione o un catione, genericamente chiamati

polarone [43,44] (Figura 1.3.b). La formazione dei polaroni, caratterizzati da spin (1/2) e

carica (1e-), induce ad una variazione del gap energetico, con spostamento degli stati

all’interno della banda proibita.

L’ulteriore addizione o rimozione di elettrone sulla catena polimerica porta alla

formazione di un bipolarone (spin nullo), per dimerizzazione di due polaroni, con

conseguente diminuzione dell’energia totale (Figura 1.3.c).

Nei polimeri coniugati con stato fondamentale degenere, e quindi con due forme di

risonanza (ad esempio il transpoliacetilene), i bipolaroni possono abbassare ancor più

l’energia totale dissociandosi in due solitoni, privi di spin, con gap energetico dimezzato

(Figura 1.3.d). I solitoni non si formano nei polimeri coniugati con stati fondamentali non

degeneri, come il polipirrolo, il politiofene e la polialanina.

Page 11: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

6

Figura 1.3. Formazione di un polarone, un bipolarone e una coppia di solitoni per drogaggio di una catena di transpoliacetilene.

Il numero di polaroni, bipolaroni e/o solitoni aumenta col livello di drogaggio. Ad elevati

gradi di doping, polaroni, bipolaroni o solitoni localizzati vicino a singoli ioni di dopante

possono sovrapporsi, formando così nuove bande di energia o persino far sovrapporre

le bande di valenza e di conduzione, permettendo il flusso di elettroni.

Esistono diversi tipi di drogaggio, tra cui quello elettrochimico. Nel drogaggio

elettrochimico si fornisce la carica necessaria attraverso l’applicazione di un potenziale

su di un elettrodo, positivo o negativo. Rispetto al drogaggio chimico, quello

elettrochimico presenta diversi vantaggi. In primo luogo, si può regolare con precisione

il grado di drogaggio controllando il passaggio di corrente. Inoltre, il drogaggio risulta

molto reversibile. Infine, p- e n-doping sono possibili anche con specie droganti che non

possono essere introdotte con le convenzionali vie chimiche.

Page 12: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

7

1.2. Elettrochimica dei polimeri conduttori

1.2.1. Meccanismo generale

La polimerizzazione di un polimero conduttore può avvenire per via elettrochimica

partendo da un appropriato monomero.

In genere, i polimeri conduttori vengono prodotti mediante voltammetria ciclica per

ossidazione del corrispondente monomero in un opportuno intervallo di potenziale.

Un tipico esempio di elettropolimerizzazione è rappresentato in Figura 1.4., dove è

riportato lo schema relativo all’ottenimento di un polimero conduttivo partendo dal

monomero tiofenico [45].

Figura 1.4. Meccanismo di elettropolimerizzazione di un monomero tiofenico.

Questo processo prevede la formazione di cationi radicalici, che possono reagire tra loro

o con il monomero di partenza. Si ha una sequenza di reazioni di coupling e la

conseguente formazione del film polimerico necessita una parziale ossidazione

reversibile delle crescenti specie coniugate. È importante notare che, siccome il

polimero è più lungo del monomero, e quindi la sua coniugazione è più estesa, la sua

ossidazione avviene a potenziali minori rispetto il monomero, perciò il processo di

formazione del polimero e il suo drogaggio avvengono simultaneamente. L’equazione di

reazione completa del processo è:

(n+2)HMH → HM(M)nMH(nx)+ + (2n+2)H+ + (2n+2+nx)e- (1.1)

Page 13: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

8

La polimerizzazione stessa sono utilizzati (2n+2) elettroni, mentre i restanti nx elettroni

sono impiegati per il processo di drogaggio. In genere, x è compreso tra 0.07 e 0.6, e ciò

significa che ogni terza o quarta subunità monomerica è carica al termine della

polimerizzazione.

Si possono forzare livelli più elevati di drogaggio applicando un potenziale più positivo,

ma ciò potrebbe provocare una sovraossidazione dei tiofeni e, di conseguenza, la perdita

delle proprietà chimico-fisiche e meccaniche del film polimerico.

In dettaglio, quindi, il meccanismo prevede l’ossidazione del monomero in posizione α,

che genera un catione radicalico, che si accoppia ad un altro formando un σ-dimero con

carica doppia. L’eliminazione di due protoni e il conseguente ritorno ad un sistema

aromatico (driving force della reazione di eliminazione) generano un dimero neutro.

Poiché è più coniugato del monomero, il polimero viene immediatamente ossidato e il

catione accoppia nuovamente, e così via. Il meccanismo è essenzialmente una sorta di

reazione di propagazione con una serie di step E(CCE)n, in cui E è un processo

elettrochimico e C una chemical follow-up reaction.

Inizialmente si ha una dimerizzazione di ioni radicali dei monomeri di partenza, ma la

tendenza degli oligomeri carichi a reagire con il catione radicalico del monomero

diminuisce in funzione della lunghezza della catena oligomerica. Ciò è dovuto a:

Le costanti di velocità del coupling tra cationi radicalici. La costante di velocità

della dimerizzazione dei cationi monomerici, anche a basse concentrazioni di

monomero, è molto più elevata rispetto a quella del coupling di oligomeri;

La costante di velocità dell’eliminazione dei protoni dai σ-dimeri intermedi.

Come conseguenza della minore acidità di questi dimeri (funzione della loro

lunghezza per l’effetto stabilizzante degli oligomeri con grande coniugazione) la

velocità di eliminazione è minore per gli intermedi più lunghi.

Per quanto riguarda gli intermedi che si formano nel processo di

elettropolimerizzazione, è stato ipotizzato che i cationi radicalici del monomero di

partenza e gli intermedi oligomerici siano coinvolti nella reazione di oligomerizzazione e

che accoppino tra di loro [46].

Page 14: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

9

L’ottenimento del polimero conduttore sulla superficie elettrodica è rappresentato in

Figura 1.5., dov’è riportato il quadro voltammetrico relativo all’ossidazione del tiofene

in un liquido ionico.

Figura 1.5. Nucleation loop del tiofene, 3x10-3M, v=0.1 V s-1, voltammetria ciclica in [HMIM][PF3(C2F5)3].

Nella scansione anodica è visibile un picco di ossidazione ad un potenziale di 1.7 V. cicli

successivi mostrano l’ottenimento di un picco a potenziali meno positivi che cresce

all’aumentare del numero di cicli.

Un aspetto peculiare della formazione di un polimero riguarda il cosiddetto nucleation

loop [47]. Questo fenomeno si osserva in genere nella scansione di ritorno del primo

ciclo voltammetrico di un’elettropolimerizzazione e rappresenta l’inizio del processo di

nucleazione del corrispondente polimero.

Questa fenomenologia è identica a quanto si osserva nella formazione di fasi

inorganiche solide su elettrodi di materiale diverso, come nel caso della formazione di

film metallici su elettrodi di grafite e grafite vetrosa [48].

In conclusione, l’elettropolimerizzazione prevede tre diverse fasi:

Ossidazione del monomero sull’elettrodo e la formazione di oligomeri solubili

nello strato di diffusione, anche da dimerizzazioni successive;

Deposizione degli oligomeri per processi di nucleazione e crescita;

Page 15: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

10

Produzione di lunghe catene con formazione di un solido e sistemi cross-linked.

1.2.2. Carica-scarica dei polimeri conduttori

Come accennato in precedenza, il drogaggio corrisponde ad un processo di

ossidazione/riduzione, e gli ioni dell’elettrolita di supporto garantiscono

l’elettroneutralità del film. La voltammetria ciclica è un utile strumento per monitorare

questo fenomeno.

Nel caso di un semplice processo monoelettronico, il voltammogramma reversibile

registrato per un film sottile di polimero dovrebbe risultare simmetrico, con scansione

anodica e catodica speculari e potenziali di picco e livelli di corrente identici (Figura 1.6.).

Figura 1.6. Voltammogramma ciclico teorico per un film sottile con un centro redox.

La corrente nel caso reversibile è quindi:

𝑖 =𝑛2𝐹2𝐴𝛤𝑇𝜈 𝑒𝑥𝑝𝜃

𝑅𝑇(1+𝑒𝑥𝑝𝜃)2 (1.2)

dove:

𝜃 =𝑛𝐹

𝑅𝑇(𝐸 − 𝐸0) (1.3)

e: 𝛤𝑇 = 𝛤𝑜𝑥 + 𝛤𝑟𝑒𝑑 corrisponde alla superficie totale coperta dagli stati ossidati e ridotti.

Page 16: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

11

Aumentando lo spessore del film, il responso voltammetrico non è più simmetrico e

tende ad avere un andamento asimmetrico, con la corrente I proporzionale a v1/2, come

si vede in Figura 1.7.

Figura 1.7. Voltammogramma ciclico dell’ossidazione di poli(4,4’-dimetossi-bitiofene) in CH2Cl2/0.1 M TBAPF6, T=273 K, v=0.2 Vs-1.

Caratteristica peculiare della voltammetria del polimero conduttore è l’elevato

incremento di corrente a potenziali più positivi nella fase iniziale della nascita dell’onda

anodica, seguita da un plateau. In scansione inversa si osserva, invece, la presenza di un

picco catodico spostato a potenziali relativamente meno positivi, che precede un

plateau di corrente di tipo capacitivo.

Il numero degli stati redox accessibili aumenta con la lunghezza della catena del sistema,

e ciò può portare alla sovrapposizione degli stati redox in un range di potenziale elevato

per catene molto lunghe.

1.2.3. Fattori che influenzano il processo di elettropolimerizzazione

Variazioni dei parametri sperimentali (temperatura, potenziale, natura elettrodica,

concentrazione del monomero), ma anche la tecnica di preparazione, comportano

rilevanti cambiamenti sulle caratteristiche chimico-fisiche del polimero.

L’elettrosintesi di un polimero conduttore può aver luogo per via potenziodinamica,

potenziostatica e galvanostatica.

Page 17: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

12

La polimerizzazione potenziodinamica (voltammetria ciclica) è maggiormente utilizzata.

Essa è caratterizzata da un cambiamento regolare nel tempo del potenziale elettrodico

durante la deposizione del polimero sulla superficie dell’elettrodo. Il film polimerico che

si forma, seguendo il cambiamento di potenziale, passa dal suo stato neutro (isolante) a

quello dopato (conduttore), collegato ad uno scambio continuo di elettrolita e solvente

attraverso il polimero appena depositato. I polimeri conduttori prodotti con la tecnica

potenziodinamica sono in genere neutri alla fine della scansione di potenziale, mentre

utilizzando la polimerizzazione potenziostatica o galvanostatica si ottengono polimeri

dopati.

È da mettere in evidenza, tuttavia, che di norma il polimero ottenuto per via

potenziodinamica risulta più irregolare rispetto a quello sintetizzato con gli altri metodi,

a causa dell’ingresso/uscita del solvente e degli ioni, che creano espansioni di volume e

difetti strutturali. Comunque, la qualità del film dipende soprattutto dal sistema

monomerico, e dunque è bene testare qual è la tecnica migliore per ciascun monomero.

La qualità del polimero dipende anche dalle condizioni sperimentali impiegate.

L’imfluenza di alcuni parametri sulle caratteristiche dei polimeri è descritta nei seguenti

punti.

Potenziale e corrente. La scelta dei valori di potenziale e corrente determina la

lunghezza della catena polimerica e la sua struttura. Potenziali di ossidazione elevati o

alte correnti portano ad intermedi molto carichi e reattivi e, di conseguenza, a difetti e

alla formazione di materiali cross-linked. Viceversa, a bassi potenziali gli intermedi sono

debolmente carichi e la polimerizzazione si ferma ad oligomeri.

Temperatura. A bassa temperatura sono favoriti i sistemi a catena corta e ben ordinati,

con alte conducibilità.

Solvente ed elettrolita di supporto. I solventi più polari minimizzano le repulsioni

coulombiane durante il coupling cationico, ma essi devono essere caratterizzati da bassa

nucleofilicità. L’acqua può esser utilizzata per processi di elettropolimerizzazione, ma

solo per produrre polimeri i cui monomeri sono caratterizzati da bassi potenziali di

ossidazione, per evitare reazioni di scarica del solvente.

Anche il tipo e le dimensioni degli ioni di elettrolita, le proprietà di carica/scarica e la

morfologia influenzano la conducibilità dei polimeri conduttori generati.

Page 18: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

13

Di recente sono stati utilizzati liquidi ionici per la sintesi e l’uso dei polimeri conduttori,

che fungono sia da solvente sia da elettrolita di supporto. Tra i vantaggi dei liquidi ionici

si ha la loro scarsa nucleofilicità.

1.3. Chiralità in polimeri conduttori

L’introduzione di centri chirali in polimeri organici coniugati con proprietà

eletttroconduttive è stata considerata per raggiungere diversi obiettivi:

L’assemblaggio di catene spontaneamente ordinate [49,50];

Le applicazioni per second order nonlinear optical susceptibilities, a causa della

mancanza di un centro di simmetria di questi materiali [51];

La discriminazione tra antipodi, ma è necessario avere sensori progettati per

l’identificazione di analiti chirali, in particolare di origine biologica [52-54].

Di norma la chiralità viene introdotta nella struttura coniugata del polimero con

opportuni leganti chirali, mentre più raramente si utilizzano miscele di materiali

elettroattivi e composti chirali enantiopuri [55,56]. Molti dei sostituenti chirali impiegati

sono stati scelti dalla grande varietà di sostanze chirali naturali, come gli zuccheri [57] e

gli aminoacidi [58]. Altri, invece, sono stati studiati e sintetizzati per applicazioni

specifiche. Tutti questi sostituenti chirali sono comunque caratterizzati da un carbonio

come stereocentro.

Le proprietà di enantiodiscriminazione fornite dai sostituenti chirali al polimero

dipendono dai gruppi funzionali presenti, dalla loro densità e distanza dalla catena

elettroconduttiva e dalla natura del legante.

Per fare un esempio, si considera la sintesi di un polimero tiofenico [59] ottenuto con la

classica via sintetica di tipo chimico, in cui l’ossidazione del monomero è indotta da

FeCl3. Il processo di polimerizzazione è random, con conseguente perdita della chiralità

supramolecolare globale (poly 1 in Figura 1.8.).

Page 19: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

14

Figura 1.8. Vie sintetiche per ottenere il polimero random (poly 1) e quello regioregolare (poly 2).

Una polimerizzazione regioregolare è invece garantita con sintesi più raffinate e costose

(poly 2 in Figura 1.8.), ma che permettono di ottenere macroscopicamente materiali

chirali.

Un altro approccio che evidenzia l’influenza dell’assenza di regioregolarità nella crescita

del polimero è la sintesi di monomeri di monomeri con simmetria C2 con due

stereocentri identici [60], come si osserva in Figura 1.9.:

Figura 1.9. Un esempio di monomero chirale con simmetria C2.

In questo caso, sia per via chimica, sia per via elettrochimica, si ottiene un polimero

regolare, ma, nel contempo, la chiralità dei materiali sintetizzati dipende dallo stato di

Page 20: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

15

aggregazione delle catene polimeriche e può esser facilmente persa cambiando le

condizioni esterne [61].

Ad esempio, è stato esaminato il politiofene in Figura 1.10.:

Figura 1.10. Politiofene regioregolare otticamente attivo.

La chiralità di questo tipo di polimeri dipende dallo stato di aggregazione delle catene

polimeriche e l’attività ottica osservata è dovuta ad interazioni intramolecolari tra

catene, principalmente quelle aventi geometria planare (Figura 1.11.):

Figura 1.11. Helical packing delle catene tiofeniche principalmente planari.

La chiralità si perde completamente, però, cambiando la polarità del sistema

(diminuendo la percentuale di MeOH) e aumentando la temperatura.

In alternativa, per introdurre la chiralità nel sistema polimerico si possono usare fonti

chirali esterne:

Controioni chirali [62];

Biopolimeri come supporti templanti [63];

Imprinting molecolare con templanti chirali, che implica material overoxidation

[64].

In ogni caso, la chiralità non è intrinseca alla struttura polimerica.

Page 21: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

16

1.3.1. Un approccio innovativo: chiralità intrinseca in strutture bi-eteroaromatiche

atropisometriche

Una strategia rivoluzionaria rispetto quelle già descritte prevede l’utilizzo di polimeri

elettroattivi con chiralità dovuta ad una torsione interna nelle unità della catena

polimerica, i cosiddetti monomeri intrinsecamente chirali, piuttosto che alla presenza di

stereocentri esterni alla sequenza α-coniugata. Particolare attenzione è stata prestata a

monomeri chirali tiofenici e pirrolici [65], la cui formula generale è rappresentata in

Figura 1.12.

Figura 1.12. Struttura generale dei monomeri intrinsecamente chirali.

Questi polieterocicli vengono sintetizzati per ossidazione chimica o elettrochimica dei

monomeri in Figura.

Il sistema coniugato di questi polimeri, responsabile delle proprietà ottiche ed

elettrochimiche, influenza anche la chiralità della molecola. Perciò, le peculiarità

chiroottiche e di enantioriconoscimento di questi materiali sono strettamente correlate

a quelle chimiche.

Per la progettazione molecolare di questi composti sono state seguite queste linee

guida:

La chiralità è dovuta ad una torsione interna della struttura coniugata;

La torsione della catena è data da opportuni sostituenti sulla struttura bi-

eteroaromatica atropisometrica;

Page 22: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

17

L’unità stereogenica deve collegare le due porzioni 2-(5,2’-bitienili);

Il nodo della distorsione [66] (indicato in Figura con •) è sul legame interanulare,

senza comunque intaccare la coniugazione della molecola. Inoltre, la struttura

tridimensionale del monomero, identificabile anche nella forma polimerica,

amplifica le prestazioni elettro-ottiche dei semiconduttori organici [67];

la simmetria C2 di queste molecole rende omotopiche le posizioni α del tiofene

coinvolte nel coupling ossidativo, assicurando così la completa regioregolarità

dei prodotti. Da ogni step della polimerizzazione si ottiene sempre un prodotto

con simmetria C2.

Questo approccio innovativo ha portato alla creazione di una nuova famiglia di molecole

intrinsecamente chirali aventi come struttura bi-eteroaromatica centrare un bis-

benzotiofene (Figura 1.13.a), un bis-indolo (Figura 1.13.b) o un bi-(2,2’-dimetiltiofene)

(Figura 1.13.c).

Figura 1.13. Esempi di molecole intrinsecamente chirali con: a) bis-benzotiofene, b) bis-indolo, c) bi-(2,2’-dimetiltiofene).

Da questa figura si può facilmente dedurre che l’atropisomerismo generato dalla

distorsione attorno al nodo aumenta a causa delle interazioni tra gli atomi di H degli

anelli benzenici e tiofenici (a) o delle interazioni tra gruppi metilici e tiofenici (b,c).

1.3.2. BT2T4: il precursore dei polimeri intrinsecamente chirali

Il precursore di questo tipo di polimeri conduttori è il 2,2’-bis(2,2’-bitiofen-5-il)-3,3’-bi-

1-benzotiofene, noto con l’acronimo BT2T4 (Figura 1.14.), studiato per esser impiegato

come cross-linker nello sviluppo di sensori moleculary imprinted polymer (MIP) per

Page 23: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

18

formare copolimeri utilizzando monomeri con gruppi funzionali idonei per il campo

sensoristico, ma non per polimerizzazioni [68].

S

SS

S

S S

S

S S

S

SS

(R)-(-)- (S)-(+)-

Figura 1.14. Struttura degli enantiomeri del BT2T4.

I film polimerici che si ottengono mostrano eccellenti proprietà meccaniche, da cui

risultano anche ottime prestazioni in termini di linear concentration range, limite di

rilevabilità e selettività.

BT2T4 è composto da un’unità base bitiofenica e da due porzioni uguali

approssimativamente planari, che permettono una coniugazione efficiente. Inoltre,

presenta caratteristiche singolari:

Intrinseco carattere tridimensionale: sostituenti ingombranti in entrambe le

posizioni orto degli anelli biarilici inducono la formazione di un nodo centrale tra

le due porzioni molecolari, controllando la barriera del processo di

enantiomerizzazione;

Intrinseca regioregolarità nella polimerizzazione: la polimerizzazione può

avvenire solo su due siti, molto distanti tra loro, simmetrici e facilmente

accessibili. Le due posizioni α sono omotopiche, così sono garantite

regioregolarità e chiralità del polimero durante l’elettrodeposizione;

Intrinseca dissimmetria: sebbene non abbia alcun centro stereogenico, la

molecola risulta chirale, avendo un asse di simmetria C2.

La barriera di racemizzazione risulta di circa 50-65 kcal/mol, energia sufficiente per

garantire la separazione di enantiomeri stabili di BT2T4.

Page 24: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

19

1.4. Scopo della tesi

Sulla base delle considerazioni fatte nella parte introduttiva e delle informazioni

disponibili in letteratura sull’elettrosintesi di polimeri conduttori con chiralità intrinseca,

è utile verificare la possibilità di utilizzare diversi tipi di sistemi elettrodici al fine di

progettare sensori miniaturizzati per la determinazione di analiti chirali in matrici

sintetiche e reali.

Lo scopo primario di questa tesi è stato, pertanto, verificare la possibilità di adottare

procedure di elettropolimerizzazione per l’ottenimento di microelettrodi con superficie

modificata con polimeri chirali.

La tesi, in particolare, è stata rivolta a verificare se le metodologie riportate per gli

elettrodi convenzionali possono essere direttamente utilizzate con i microelettrodi.

Infatti, il diverso regime di trasporto di massa che si instaura alla superficie elettrodica

può dar luogo a processi di elettropolimerizzazione che non portano a risultati simili.

Inoltre, le due classi di elettrodi modificati possono anche rispondere diversamente, in

termini di segnali voltammetrici, quando vengono impiegati per l’analisi di analiti chirali.

Nella tesi, quindi, verranno confrontati i risultati che si ottengono su elettrodi

convenzionali e su microelettrodi, per stabilire un protocollo ottimale di

elettropolimerizzazione su microelettrodi e valutarne le risposte in soluzioni contenenti

analiti test con caratteristiche chirali.

Page 25: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

20

2. TECNICHE ELETTROANALITICHE IMPIEGATE

Per meglio comprendere la discussione dei dati sperimentali presentati in seguito, è

opportuno riportare brevemente alcuni aspetti teorici riguardo sia il trasporto di massa

che è alla base dei processi elettrodici, sia la natura e i tipi di responsi aspettati dalle

tecniche elettroanalitiche impiegate.

2.1. Diffusione

Le tecniche elettroanalitiche che verranno presentate sono effettuate in regime di

trasporto di massa controllato soltanto dalla diffusione. Quindi, l’unico fenomeno che

garantisce il trasporto di massa controllato della specie redox tra il bulk della soluzione

e la superficie attiva dell’elettrodo è il gradiente di concentrazione dovuto

all’applicazione di un potenziale opportuno all’elettrodo lavorante. In questo modo,

risolvendo le equazioni di diffusione, si ottiene il flusso di materia che, combinato con la

legge di Faraday, permette di stabilire la corrente che fluisce alla superficie

dell’elettrodo [69].

Le condizioni sperimentali che consentono di realizzare un trasporto di massa diffusivo

di una specie elettroattiva prevedono l’uso di elettrodi stazionari, in soluzione ferma e

contenente quantità relativamente elevate di elettrolita di supporto [69].

In condizioni di trasporto di massa governato solo dalla diffusione, i profili di

concentrazione, e quindi di corrente, in funzione del tempo dipendono dalla geometria

dell’elettrodo [69]. In Figura 2.1 sono riportate le linee di flusso associate alla geometria

elettrodica che sarà presa in considerazione in questa tesi.

Figura 2.15. Linee di flusso ad un elettrodo a disco convenzionale (A) e ad un microelettrodo a disco (B).

A B

Page 26: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

21

Per elettrodi a disco di dimensioni convenzionali, cioè quelli con raggio maggiore di 0.1

mm [70], valgono le condizioni di diffusione lineare semi-infinita che si realizzano

teoricamente ad un elettrodo piano infinito; per questi elettrodi, infatti, vengono

trascurati gli “effetti di bordo”. In questo modo, il flusso dipende solo dalla direzione

perpendicolare alla superficie elettrodica (vedi Figura 2.1.A).

Diminuendo le dimensioni dell’elettrodo (Figura 2.1.B), gli “effetti di bordo”, non

essendo più trascurabili, richiedono, per la loro quantificazione, equazioni del flusso più

complesse e polidimensionali. Questo è il caso dei microelettrodi, cioè gli elettrodi il cui

raggio è minore di 50 µm [69].

2.2. Diffusione ad un elettrodo piano

Si consideri la seguente reazione elettrodica reversibile:

Ox+ne- Red (2.1)

Si assume, inoltre, che all’elettrodo venga applicato un impulso di potenziale istantaneo

sufficientemente negativo per cui la concentrazione di Ox alla superficie dell’elettrodo

sia uguale a zero [69].

La variazione della concentrazione della specie Ox in funzione del tempo è data dalla

seconda legge di Fick in una dimensione [69]:

𝜕𝐶𝑜𝑥(𝑥, 𝑡)

𝜕𝑡= 𝐷𝑜𝑥

𝜕2𝐶𝑜𝑥(𝑥, 𝑡)

𝜕𝑥2 (2.2)

dove Dox è il coefficiente di diffusione della specie elettroattiva presente inizialmente in

soluzione, x è la distanza dalla superficie elettrodica nella direzione perpendicolare ad

essa.

La corrente faradica sarà data dalla combinazione del flusso, definito dalla prima legge

di Fick, con la legge di Faraday [69]:

𝑖(𝑡)

𝑛𝐹𝐴= 𝐷𝑜𝑥 [

𝜕𝐶𝑜𝑥(𝑥, 𝑡)

𝜕𝑥]

𝑥=0 (2.3)

Page 27: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

22

dove F è la costante di Faraday, i(t) è la corrente istantanea, n è il numero di elettroni

scambiati, A è l’area dell’elettrodo e con x=0 si indica la distanza corrispondente alla

superficie dell’elettrodo.

Risolvendo le equazioni di Fick con le opportune condizioni al contorno si ottiene

l’equazione di Cottrell [69]:

𝑖(𝑡) =𝑛𝐹𝐴𝐷𝑜𝑥

1/2𝐶𝑜𝑥

𝜋1/2𝑡1/2 (2.4)

dove t è il tempo e gli altri simboli hanno il loro consueto significato.

Un tipico profilo corrente-tempo, normalizzato per la quantità nFAC, ad un elettrodo

piano è riportato in Figura 2.2. (con linea continua).

Figura 2.2: Responso corrente-tempo per un esperienza cronoamperometrica su elettrodi di diverse geometrie. Linea continua: elettrodo piano (r≥0.1mm); linea tratteggiata: microelettrodo a disco (r≤25µm)

2.3. Diffusione ad un microelettrodo a disco

L’espressione del profilo di concentrazione in funzione del tempo per un microelettrodo

a disco si ottiene dalla risoluzione della seconda legge di Fick in coordinate cilindriche

[69]:

𝜕𝐶𝑜𝑥

𝜕𝑡= 𝐷𝑜𝑥 [

𝜕2𝐶𝑜𝑥

𝜕𝑟2+

1

𝑟∙

𝜕𝐶𝑜𝑥

𝜕𝑟+

𝜕2𝐶𝑜𝑥

𝜕𝑧2] (2.5)

Page 28: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

23

dove r è la distanza dal centro del disco e z è la distanza presa perpendicolarmente alla

superficie elettrodica (Figura 2.3.).

Figura 16.3. Il disco rappresenta la superficie elettroattiva con il sistema di riferimento adottato.

La soluzione di questa equazione differenziale è molto complessa ed esistono soluzioni

numeriche approssimate che rappresentano in modo sufficientemente accurato il

profilo corrente/tempo [71]. In particolare:

lim𝑡→0

𝑓(𝜏) = lim𝑡→0

𝑖(𝜏)

4𝑛𝐹𝐷𝑜𝑥𝐶𝑜𝑥𝑏 𝑟

= √𝜋

4𝜏+

𝜋

4−

3𝜋𝜏

210+ ⋯ (2.6)

lim𝑡→∞

𝑓(𝜏) = lim𝑡→∞

𝑖(𝜏)

4𝑛𝐹𝐷𝑜𝑥𝐶𝑜𝑥𝑏 𝑟

= 1 + √16

𝜋3𝜏+ ⋯ (2.7)

dove 𝜏 = 𝐷𝑜𝑥𝑡/𝑟2.

Si dimostra che per 𝑡 → 0 le equazioni (2.6) e (2.7) si riducono a quella di Cottrell, che

corrisponde al contributo transiente della corrente totale:

𝑖(𝑡) =𝑛𝐹𝐴𝐷𝑜𝑥

1/2𝐶𝑜𝑥

𝑏

𝜋1/2𝑡1/2 (2.8)

Per 𝑡 → ∞, le equazioni si riducono alla seguente equazione:

𝑖𝑏 = 4𝑛𝐹𝐷𝑜𝑥𝐶𝑜𝑥𝑏 𝑟 (2.9)

X

Y

Z

r

Page 29: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

24

da dove si evince che la corrente non dipende più dal tempo e quindi assume valori di

stato stazionario.

In Figura 2.2. (con linea tratteggiata) è illustrato il profilo corrente-tempo normalizzato

ad un microelettrodo, che si differenzia da quello osservato con elettrodi convenzionali

per il raggiungimento di uno stato stazionario.

Da un punto di vista pratico, i microelettrodi permettono di avere una transizione

completa da condizioni dipendenti dal tempo a condizioni di stato stazionario in tempi

ragionevolmente brevi [72].

L’utilizzo di elettrodi di dimensioni microscopiche può portare diversi vantaggi rispetto

gli elettrodi convenzionali solitamente usati con i metodi elettrochimici dinamici [73].

Questi vantaggi sono:

La drastica diminuzione della caduta ohmica, iR, dovuta alle piccole correnti di

elettrolisi;

Un aumento della velocità di trasporto di massa da e all’elettrodo, dovuta alla

maggiore influenza degli effetti di bordo, che consentono di ottenere, in tempi

brevi, profili di concentrazione indipendenti dal tempo, cioè di stato stazionario;

Capacità del doppio strato elettrico ridotta, essendo proporzionale all’area

elettrodica; questo permette un miglioramento della risoluzione temporale del

responso voltammetrico e di aumentare significativamente il rapporto

segnale/rumore (corrente faradica/corrente capacitiva)

La possibilità di utilizzare solventi scarsamente conducibili nelle misure

voltammetriche; si possono impiegare, ad esempio, solventi organici poco polari

e con basse concentrazioni di elettrolita di supporto [74]

2.4. Voltammetria a scansione lineare e ciclica

Tra le tecniche più impiegate in ambito elettrochimico si hanno quelle con variazione

di potenziale in funzione del tempo, ossia le tecniche voltammetriche.

Nelle tecniche di voltammetria a scansione lineare (LSV), il potenziale, viene fatto variare

nel tempo ad una velocità costante v, partendo da un potenziale iniziale Ei, a cui non ha

luogo il processo elettrodico, fino un potenziale finale Ef, al quale il processo decorre in

misura più o meno elevata (Figura 2.3.).

Page 30: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

25

Figura 2.3. Variazione lineare del potenziale in voltammetria a scansione lineare.

Il potenziale applicato all’elettrodo lavorante risulta essere, pertanto, una funzione

dipendente dal tempo secondo la seguente legge:

𝐸(𝑡) = 𝐸𝑖 ± 𝑣𝑡 (2.10)

Nella voltammetria ciclica (CV) il potenziale, come nel caso della LSV, varia linearmente

dal valore iniziale Ei al valore finale Ef; a quest’ultimo il potenziale viene invertito e fatto

variare fino al valore iniziale Ei (Figura 2.4.).

Figura 2.4. Segnale di eccitazione triangolare in voltammetria ciclica.

I responsi che si ottengono con queste tecniche sono diagrammi in cui la corrente è

registrata in funzione del potenziale applicato all’elettrodo lavorante e sono detti

voltammogrammi.

0

0.2

0.4

0.6

0 10 20 30 40 50 60 70E

(V)

t (s)

0

0.2

0.4

0.6

0 20 40 60 80 100 120

E (V

)

t (s)

Page 31: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

26

Per la LSV e la CV, il responso dipende dal tipo di elettrodo [69].

Per un elettrodo convenzionale, i voltammogrammi hanno la forma come quella

mostrata in Figura 2.5.

Figura 2.5. Voltammogramma ciclico ottenuto con un elettrodo piano convenzionale.

In figura sono evidenziati i parametri più importanti: i potenziali di picco catodico (Epc) e

anodico (Epa) e le correnti di picco catodico (ipc) e anodico (ipa). Lo studio di questi

parametri al variare della velocità di scansione permette di verificare la reversibilità del

processo elettrodico.

La corrente di picco per un processo diffusivo e reversibile per un elettrodo planare è

data dall’equazione di Randles-Sevcik:

𝑖𝑝 = 2.688 ∙ 105𝑛3/2𝐴𝐷01/2

𝐶0∗𝑣1/2 (2.11)

con A l’area, D0 il coefficiente di diffusione, C0* la concentrazione in mol/cm3 e v la

velocità di scansione.

Anche per i microelettrodi si possono scrivere le equazioni dei profili

corrente/potenziale, tuttavia per i microelettrodi a disco possono essere utilizzati solo

metodi numerici per ottenere tali equazioni. Un’equazione approssimata per descrivere

la corrente massima in funzione della velocità di scansione per microelettrodi a disco è

[75]:

𝑖

4𝑛𝐹𝑐𝐷𝑟= 0.34 exp(−0.66𝑝) + 0.66 − 0.13 exp (−

11

𝑝) + 0.351𝑝 (2.12)

Page 32: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

27

in cui p è un parametro adimensionale così definito:

𝑝 = (𝑛𝐹𝑟2𝑣

𝑅𝑇𝐷0)

1/2

(2.13)

mentre gli altri simboli hanno il loro consueto significato.

Per i microelettrodi, si possono avere due condizioni limite, a seconda che si operi a

velocità elevate o basse. In particolare, si ottiene un diagramma simile a quello

dell’elettrodo convenzionale se si opera a velocità di scansione elevate. Per basse

velocità di scansione, invece, il profilo corrente-potenziale risulta come quello mostrato

in Figura 2.6., caratterizzato dal fatto che sia nella scansione diretta, sia in quella inversa,

si ottengono forme sigmoidali che si sovrappongono, indice del raggiungimento di uno

stato stazionario.

Figura 2.6. Voltammogramma ciclico ottenuto con un microelettrodo a disco.

L’eventuale presenza di isteresi tra le due curve è dovuta ad un parziale contributo di

diffusione planare alla superficie elettrodica [72].

-5

-4

-3

-2

-1

0

-500 -400 -300 -200 -100 0 100 200

I

E

Page 33: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

28

3. PARTE SPERIMENTALE

3.1. Reagenti

Tutti i reagenti impiegati per questo lavoro di tesi sono di grado analitico.

Sono stati utilizzati come solventi per preparare i campioni acqua ultrapura Milli-G

(Millipore) e acetonitrile (Sigma-Aldrich) ridistillato per eliminare eventuali tracce di

acqua.

H2SO4, Ru(NH3)Cl6, KCl, utilizzati per la caratterizzazione degli elettrodi, sono stati forniti

da Carlo Erba e dalla Sigma-Aldrich.

Per i test di enantioriconoscimento, è stato utilizzato come elettrolita di supporto

TBAPF6 (Sigma-Aldrich), mentre come probe chirali sono stati impiegati gli enantiomeri

di N,N-dimetil-1-ferroceniletilammina (Sigma-Aldrich), preliminarmente purificati in

colonna per evitare la comparsa di un picco in ossidazione, che avrebbe inficiato la

misura.

Il 2,2’-bis-(2,2’-bitiofene-5-il)-3,3’-bi-1-benzotiofene (BT2T4) è stato gentilmente fornito

dal gruppo di ricerca della prof.ssa P.R. Mussini, del dipartimento di Chimica

dell’Università di Milano.

3.2. Strumentazione

Le misure voltammetriche sono state eseguite utilizzando un

potenziostato/galvanostato EG&G PAR modello 263 (interfacciato ad un computer

Hyunday, gestito da software M270 EG&G PAR) ed un potenziostato CH Instruments

modello 920C (interfacciato ad un computer Fujitsu, gestito da software CHI920C).

I microelettrodi sono stati controllati preventivamente con un microscopio ottico Wild

Heerbrugg.

Per le misure voltammetriche sono state utilizzate celle elettrochimiche nella

configurazione a tre elettrodi: lavorante, riferimento e controelettrodo (Figura 3.1.).

Page 34: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

29

Figura 3.1. Minicella nella configurazione a tre elettrodi utilizzata in questo lavoro di tesi, con elettrodo lavorante (WE), elettrodo di riferimento (RE) e controelettrodo (CE).

Le celle di misura sono state posizionate in una gabbia di Faraday di alluminio, collegata

a terra per evitare le interferenze di campi elettrici esterni.

I contatti elettrici sono stati effettuati con cavi schermati.

3.3. Elettrodi

Come elettrodi lavoranti sono stati impiegati elettrodi convenzionali commerciali di Au

di diametro di 2 mm e i microelettrodi, la cui preparazione è descritta nel paragrafo 3.4.

In tutte le misure è stato usato come elettrodo di riferimento un elettrodo ad Ag/AgCl,

saturo di KCl. Come controelettrodo, invece, è stata utilizzata una spirale di platino.

3.4. Preparazione dei microelettrodi a disco

Per preparare i microelettrodi utilizzati in questo lavoro di tesi è stato incluso un filo di

Au di diametro nominale di 25 μm in un capillare di vetro fondendo una delle estremità

con un laser puller. Si è sfruttata l’estremità aperta del microelettrodo per eseguire una

saldatura a indio del filo d’oro con uno di rame. Infine l’elettrodo è stato sigillato con

colla commerciale. È stata verificata la chiusura del capillare sul filo d’oro, l’assenza di

bolle nel punto di fusione e l’integrità del contatto elettrico mediante microscopio

ottico. Infine, la superficie attiva del sensore è stata lucidata meccanicamente con carta

WE

RE

CE

Page 35: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

30

abrasiva di granulometria via via decrescente e successivamente con polvere di allumina

di granulometria 0.3 μm.

In Figura 3.2. è riportato uno schema della procedura seguita per la preparazione dei

microelettrodi a disco.

Figura 3.2. Schema della procedura di ottenimento dei microelettrodi di Au a disco.

In Figura 3.3. è mostrata la foto di un tipico microelettrodo d’oro impiegato nelle misure

voltammetriche.

Figura 3.3. Microelettrodo di Au impiegato.

3.5. Determinazione del raggio elettrodico effettivo dei microelettrodi

Per determinare il raggio elettrodico effettivo della superficie attiva sono state

registrate voltammetrie cicliche in riduzione tra 0.1 e -0.4 V, a basse velocità di scansione

(5-50 mV/s), in una soluzione acquosa di Ru(NH3)6Cl3 1 mM in KCl 0.1 M come elettrolita

inserimento

filo di Au

chiusura

capillare lappatura

inserimento

filo di In

saldatura

con In

Page 36: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

31

di supporto. Conoscendo i valori di corrente limite di diffusione così ottenuti, tramite

l’equazione:

𝑖𝑏 = 4𝑛𝐹𝐷𝑜𝑥𝐶𝑜𝑥𝑏 𝑟 (3.2)

è stato confermato il raggio elettrodico nominale, con concentrazione e coefficiente di

diffusione di Ru(NH3)6Cl3 (7∙10-6 cm2s-1) [76] noti.

3.6. Sintesi di BT2T4 e separazione enatiomerica

Il 2,2’-bis-(2,2’-bitiofene-5-il)-3,3’-bi-1-benzotiofene (acronimo: BT2T4), rappresentato in

Figura 3.4., è il precursore dei polimeri conduttori intrinsecamente chirali. Le proprietà

strutturali di questa molecola sono state descritte nel capitolo introduttivo.

S

SS

S

S S

S

S S

S

SS

(R)-(-)- (S)-(+)-

Figura 3.4. Struttura degli enantiomeri di BT2T4.

Si noti che il legame 3,3’ delle unità tiofeniche interne svolge il ruolo essenziale di

garantire la connessione elettronica tra le due metà della molecola e, al tempo stesso,

prevenire il processo di racemizzazione.

BT2T4 può esser sintetizzato facilmente come racemato [77] secondo lo schema in Figura

3.5.:

Figura 3.5. Sintesi del racemato di BT2T4.

Page 37: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

32

Gli enantiomeri così ottenuti sono stati separati con HPLC con fase stazionaria chirale

[77]. I tempi di eluizione dei due enantiomeri è dell’ordine dei minuti (Figura 3.6.):

Figura 3.6. Risoluzione analitica tramite HPLC del racemato di BT2T4 e controllo della purezza degli enantiomeri isolati.

3.7. Studio voltammetrico della reattività chimica dei monomeri

intrinsecamente chirali

Per lo studio voltammetrico della reattività dei monomeri tiofenici intrinsecamente

chirali [65,78,79] sono state preparate soluzioni raceme o enantiopure di BT2T4 5∙10-4 M

in acetonitrile, utilizzando come elettrolita di supporto tetrabutilammonio

esafluorofosfato, TBAPF6, 0.1 M.

È stata utilizzata una cella di piccole dimensioni, contenete circa 3 mL, nella

configurazione a tre elettrodi. L’elettrodo di riferimento, un elettrodo ad Ag/AgCl saturo

di KCl, è stato posto in un setto contenente la stessa soluzione in analisi, per evitare la

contaminazione con acqua.

Page 38: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

33

Sono stati poi ottimizzate le condizioni per ottenere un deposito oligomerico di BT2T4

sulla superficie dei microelettrodi, così da avere un film idoneo per le prove di

enantioriconoscimento.

3.8. Test di enantioriconoscimento con film di oligomeri tiofenici

L’enantioselettività dei microsensori è stata provata con una cella nelle stessa

configurazione del paragrafo precedente, utilizzando elettrodi modificati con depositi

enantiopuri di BT2T4.

Le soluzioni testate contenevano come probe N,N-dimetil-1-ferroceniletilammina

enantiopura o racema (Figura 3.7.), disciolta in acenotrilile in concentrazione 5∙10-4 M.

Eventualmente si aggiungeva 0.1 M di TBAPF6 come elettrolita di supporto. Il film

depositato era rigenerato ciclando il potenziale in una soluzione priva di probe.

Figura 17. Enantiomeri della N,N-dimetil-1-ferroceniletilammina.

Page 39: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

34

4. RISULTATI E DISCUSSIONE

4.1. Comportamento di BT2T4 su elettrodi convenzionali

4.1.1. Caratterizzazione voltammetrica dei monomeri con elettrodi convenzionali di

oro

In questa parte della tesi verrà descritto il comportamento voltammetrico dei monomeri

di BT2T4, per poter avere un quadro di confronto con le misure che poi saranno eseguite

utilizzando i microelettrodi di Au.

In Figura 4.1.a è riportato un tipico voltammogramma ciclico ottenuto in una soluzione

contenente 5∙10-4 M di BT2T4 in forma racemica in AcCN, contenente 0.1 M di TBAPF6.

Figura 4.18. Voltammogrammi ciclici registrati a 200 mV/s in soluzioni di BT2T4: a) racemica, b) enantiomero R, c) enantiomero S.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

1A 2A

1C 2C

a)

b) c)

Page 40: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

35

Il quadro voltammetrico nella scansione anodica mostra picchi molto vicini tra di loro a

potenziali 1.15 V e 1.3 V contro Ag/AgCl. Nella scansione inversa, si osservano due

processi catodici poco definiti, legati a prodotti formati alla superficie dell’elettrodo

nella scansione di andata.

Il picco 1A è legato all’ossidazione del monomero di BT2T4 in corrispondenza di un gruppo

tiofenico, per dar luogo alla formazione del radicalcatione con meccanismo. Il picco 2A è

probabilmente dovuto all’ossidazione di specie formate alla superficie dell’elettrodo

successivamente al primo processo elettrodico. Questo processo non è stato

ulteriormente indagato, in quanto la sua apparizione netta rispetto al primo picco

dipendeva da molteplici fattori e, soprattutto, all’anidricità dell’acetonitrile impiegato.

Un quadro voltammetrico simile si ottiene anche eseguendo misure di voltammetria

ciclica in soluzioni contenenti i singoli enantiomeri (Figura 4.1.b e 4.1.c), in cui i potenziali

dei processi anodici e catodici risultano entro l’errore sperimentale di ±10 mV e in

qualche caso, come mostrato in fig, dove il picco non si vede distinto e i due picchi si

sovrapponevano per i motivi indicati in precedenza.

Al fine di verificare la natura del processo di ossidazione sono state eseguite misure di

voltammetria ciclica a diversa velocità di scansione.

Figura 4.2. Voltammogrammi ciclici registrati in soluzione di BT2T4 racemico a diverse velocità di scansione e correlazione tra corrente di picco anodico e v1/2.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

20mV/s

50mV/s

100mV/s

200mV/s

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

1A

2A

1C 2C

2 4 6 8 10 12 14 16

4

6

8

10

12

14

16

18

20

y=1.22886x+0.69194

R2=0.99997I

(A

)

v1/2

[(mV/s)1/2

]

Page 41: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

36

La Figura 4.2. mostra una serie di voltammogrammi nell’intervallo di velocità di

scansione compreso tra 20 e 200 mV/s. Dalla figura si osserva che all’aumentare della

velocità il quadro voltammetrico non subisce variazioni sensibili, eccetto un decremento

di corrente relativo al picco 2A rispetto al picco 1A.

L’analisi della corrente del picco 1A in funzione della velocità di scansione dimostra che

essa varia linearmente con v1/2, che indica il decorrere di un processo controllato dalla

diffusione (vedi inserto in Figura 4.2).

La circostanza che il picco 2A diminuisce all’aumentare della velocità di scansione

suggerisce che la specie elettroattiva coinvolta in questo processo è direttamente legata

al processo elettrodico che ha luogo al picco 1A. Questo comportamento può essere

attribuito all’ossidazione del prodotto generato in una reazione di coupling, secondo lo

schema in Figura 1.4.

Queste reazioni sono alla base della formazione di oligomeri e polimeri che possono

depositarsi alla superficie dell’elettrodo. Infatti i picchi catodici che si osservano nella

scansione inversa possono essere attribuiti ai prodotti della reazione elettrodica

adsorbiti sulla superficie dell’elettrodo.

Al fine di verificare se i processi di elettroossidazione di gruppi tiofenici possano

condurre alla formazione di oligomeri e polimeri alla superficie dell’elettrodo, la

scansione di potenziale è stata eseguita per più cicli nell’intervallo di potenziale tra 0 e

1.4 V.

Page 42: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

37

Figura 4.3. Scansione voltammetrica ripetuta per 40 cicli a 200 mV/s in una soluzione del monomero di S-BT2T4.

In Figura 4.3. è mostrata una serie di voltammogrammi ripetuti per 40 cicli a 200 mV/s.

I cicli ripetuti portano a sostanziali modifiche al quadro voltammetrico.

Il picco anodico 1A tende a diminuire all’aumentare del numero di cicli, fino a sovrapporsi

al secondo picco. Analogamente, anche i principali picchi catodici osservati nel primo

ciclo (picchi 1C e 2C) diminuiscono.

La diminuzione di questi ultimi picchi porta alla formazione di nuovi picchi, sia in

ossidazione, sia in riduzione, che aumentano all’aumentare del numero di cicli. In

particolare, si osservano due picchi anodici a circa 0.77 V (picco 4A) e 1.17 V (picco 5A) e

un picco catodico a 0.65 V (picco 4C).

Il picco 5A, pertanto, indica la formazione di specie oligomeriche e polimeriche

conduttive sulla superficie dell’elettrodo. Infatti, il picco 5A, ha luogo a potenziali meno

positivi rispetto al picco 1A, corrispondente all’ossidazione del monomero. Ciò è indice

della coniugazione dei doppi legami nella formazione di oligomeri [80].

I picchi 4A e 4C, invece, sono assegnabili alla formazione di dimeri e trimeri del

monomero di BT2T4 [79], secondo le strutture riportate in Figura 4.4.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

-5

0

5

10

15

20

25

30

35

40

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

1A

5A

3A 4A

1C 2C 4C

Page 43: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

38

.

Figura 4.4. a) Struttura planare del dimero (2) e del trimero (3) di BT2T4; b) Strutture tridimensionali di (R,R)-2 e (R,R,R)-3.

Misure di voltammetria ciclica ripetute nell’intervallo di potenziale compreso tra 0 e 1.4

V a velocità di scansione inferiori (50 e 100 mV/s) portavano a voltammogrammi del

tutto simili. Tuttavia, dal punto di vista della stabilità del deposito formato (vedi

paragrafi successivi), l’elettrodeposizione eseguita a 200 mV/s forniva dei migliori

risultati.

Al fine di verificare che la procedura adottata porti alla formazione del polimero sulla

superficie elettrodica, l’elettrodo, dopo la modifica, veniva analizzato al SEM.

Page 44: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

39

Figura 4.5. a) Immagine SEM dell’elettrodo convenzionale modificato con il monomero S, con dettaglio della superficie; b) spettro EDX della superficie elettrodica modificata.

In Figura 4.5. sono mostrate tipiche immagini SEM ottenute sull’elettrodo modificato e

il responso EDX su punti della superficie.

La figura indica la formazione di uno strato di materiale contenente carbonio

sufficientemente uniforme, mentre le analisi EDX rivelano la presenza di carbonio, oro

(dovuto alla sottostante superficie metallica) e un intenso picco di fluoro, legato

verosimilmente alla presenza sulla superficie dell’elettrodo di cristalli dell’elettrolita di

supporto.

La presenza del polimero è invece individuata dall’analisi della distribuzione elementare

sulla superficie elettrodica. Come mostrato in Figura 4.6, oltre alla presenza di Au e C, è

a)

b)

Page 45: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

40

chiaramente evidente anche quella dello zolfo, che può esser dovuto solo alla presenza

del polimero.

Figura 4.6. Analisi elementare eseguita con EDX della superficie elettrodica modificata, considerando: a) oro (verde),

b) carbonio (blu), c) zolfo (rosso), d) un confronto dei tre elementi.

La Figura 4.6.d permette di confrontare l’insieme degli elementi presenti sulla superficie

dell’elettrodo.

Questi risultati pertanto confermano che la procedura adottata risulta utile per la

formazione del polimero che, sulla base delle caratteristiche del monomero, dovrebbe

presentare proprietà chirali.

La procedura descritta finora è stata adottata per depositare sia il polimero originato

dall’enantiomero R sia quello S.

4.1.2. Prove di riconoscimento enantiomerico con elettrodi convenzionali modificati

Come menzionato in precedenza, uno degli scopi principali in questo lavoro di tesi è

stato quello di preparare superfici chirali in grado di distinguere due enantiomeri di un

a) b) c)

d)

Page 46: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

41

analita chirale al fine di utilizzarli come sensori chirali. In tal senso, per raggiugere

risultati positivi, oltre che la preparazione di superfici elettrodiche riproducibili in

dimensioni, forma, morfologia e spessore, è necessario individuare molecole

elettroattive chirali che possano interagire selettivamente col film polimerico,

considerando il potenziale redox e l’impedimento sterico degli analiti, nonché il livello

di doping/undoping del polimero. Pertanto, al fine di verificare la capacità

enantioselettiva del polimero ottenuto con BT2T4, sono state eseguite misure in

soluzioni contenenti forme enantiomeriche di N,N-dimetil-1-ferroceniletilammina, con

struttura mostrata in Figura 4.7.

Figura 4.7. Enantiomero R e enantiomero S della N,N-dimetil-1-ferroceniletilammina.

Misure preliminari sono state eseguite sui due enantiomeri di questa molecola

utilizzando l’elettrodo di Au nudo, per verificarne il comportamento voltammetrico.

In Figura 4.8. sono mostrati i tipici voltammogrammi ciclici ottenuti a diverse velocità di

scansione, comprese tra 20 e 500 mV/s, con i due enantiomeri separati e con la miscela

racemica.

Page 47: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

42

Figura 4.8. Voltammogrammi ciclici registrati a diverse velocità di scansione, e relativi andamenti Ip vs v1/2, in soluzioni di: a) probe R, b) probe S, c) probe racemo.

0 100 200 300 400 500 600

-10

-5

0

5

10

15R

20 mV/s

50 mV/s

100 mV/s

200 mV/s

500 mV/s

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

0 100 200 300 400 500 600

-25

-20

-15

-10

-5

0

5

10

15

20

25

30

35 S

20 mV/s

50 mV/s

100 mV/s

200 mV/s

500 mV/s

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

0 100 200 300 400 500 600

-15

-10

-5

0

5

10

15

20

25

racemo

20 mV/s

50 mV/s

100 mV/s

200 mV/s

500 mV/s

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

2

4

6

8

10

12

14

16Enantiomero R

y=0.67562x+0.43658

R2=0.99944

I p (

A)

v1/2

[(mV/s)1/2

]

4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

26

28

30

32Enantiomero S

y=1.29098x+2.41273

R2=0.99972

I p (

A)

v1/2

[(mV/s)1/2

]

4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

Miscela racema

y=0.89515x+1.20804

R2=0.99968

I p (

A)

v1/2

[(mV/s)1/2

]

a)

b)

c)

Page 48: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

43

Dalla figura si osserva che il quadro voltammetrico è sostanzalmente identico per i due

enantiomeri e che anche in miscela racemica essi danno luogo ad un singolo picco, così

indicando, come aspettato, che con elettrodi di Au nudi non è possibile distinguere i due

enantiomeri.

L’analisi dei voltammogrammi in funzione della velocità di scansione forniva i dati

raccolti in Tabella 4.1. e negli inserti della Figura 4.8., che confermano il decorso di

processi diffusivi e sostanzialmente reversibili. La differenza tra potenziale anodico e

catodico maggiore di circa 60 mV, aspettata a 25°C, è attribuibile ad una caduca ohmica

in soluzione, non avendo eseguito nessuna correzione per evitare l’effetto di

quest’ultimo fenomeno.

Probe v

(mV/s) Epa (mV)

Epc (mV)

∆Ep (mV)

Enantiomero R

20 432.6 359.1 73.5

50 428.2 359.8 68.4

100 432 356.9 75.1

200 436.9 347.8 89.1

500 461.2 328.6 132.6

Enantiomero S

20 413.7 344.9 68.8

50 413.2 342.9 70.3

100 415.7 338.5 77.2

200 424.9 329.6 95.3

500 448.1 307.5 140.6

Miscela racema

20 428.7 357.5 71.2

50 429.6 358.1 71.5

100 432.3 355 77.3

200 439 347.9 91.1

500 464.2 325.7 138.5 Tabella 4.1. Valori di potenziale di picco anodico e catodico e relativa differenza in corrispondenza a diverse velocità

di scansione e in diverse soluzioni di probe.

L’analisi delle correnti di picco in funzione delle velocità di scansione evidenzia un

apparente anomalia, in quanto, a parità di concentrazione delle due forme

enantiomeriche, la specie S presenta correnti più elevate rispetto a R. questa circostanza

può esser attribuita ad un diverso grado di purezza tra i due enantiomeri, dovuto al fatto,

come anticipato, che i prodotti commerciali venivano purificati utilizzando un metodo

Page 49: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

44

cromatografico su resine chirali. Questa procedura può portare ad un grado di purezza

diverso, che per l’enantiomero R risulta meno efficace.

Misure analoghe sono state condotte sull’elettrodo modificato con la

ferroceniletilammina chirale.

Figura 4.9. Voltammetria ciclica registrata a 50 mV/s con un elettrodo convenzionale con deposito di S-BT2T4 in una soluzione di probe racemica.

In Figura 4.9. è mostrato, ad esempio, il quadro voltammetrico registrato con un

elettrodo modificato col polimero di S-BT2T4 in una soluzione contenente la miscela

racemica di ferroceniletilammina.

Dalla figura si osserva che il voltammogramma presenta due picchi, sia in ossidazione,

sia in riduzione, il secondo dei quali meno visibile. La differenza tra i due potenziali è di

circa 120 mV, evidenziando una buona selettività del polimero nei confronti delle due

forme enantiomeriche di ferroceniletilammina. Poiché il polimero utilizzato per questa

misura era la forma S e l’interazione con l’enantiomero S del probe dovrebbe essere

favorita, si può dedurre che il primo picco è associabile alla S-ferroceniletilammina,

mentre il secondo all’enantiomero R. Tale supposizione giustifica la più bassa intensità

di corrente relativa al sistema di ossidazione più anodico.

-100 0 100 200 300 400 500 600 700 800

-4

-2

0

2

4

6

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 50: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

45

Al fine di verificare la diversa interazione, quindi la selettività, del polimero chirale nei

confronti dei due enantiomeri del probe, misure di voltammetria ciclica sono state

condotte utilizzando il polimero S in soluzioni contenenti singolarmente S-

ferroceniletilammina e R-ferroceniletilammina.

Figura 4.10. Confronto tra voltammetrie cicliche eseguite con elettrodi convenzionali modificati con deposito S in soluzione di probe R (blu), probe S (rosso) e probe racemo (nero).

In Figura 4.10. sono mostrati tre voltammogrammi, nei quali vengono confrontati i

responsi ottenuti in una soluzione di AcCN contenente la sola forma S del probe, la sola

forma R e la miscela racemica. Si osserva chiaramente che il primo picco del

voltammogramma relativo alla miscela racemica corrisponde alla forma S, mentre il

secondo alla forma R. Questo conferma la buona selettività del polimero chirale.

La riproducibilità dei segnali ottenuti con il polimero è mostrata in Figura 4.11., dove

sono riportati tre cicli successivi, registrati nella soluzione racema, che risultano

sostanzialmente sovrapponibili, entro il 4% di differenza.

0 200 400 600 800

-4

-2

0

2

4

6

8

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 51: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

46

Figura 4.19. Serie di tre voltammetrie cicliche con elettrodo modificato in soluzione racemica del probe.

Misure analoghe, ma con effetto invertito sulla selettività, sono state ottenute

utilizzando il polimero R nelle soluzioni contenenti la miscela racemica, la sola forma R

e la sola forma S della ferroceniletilammina.

4.2. Comportamento di BT2T4 su microelettrodi

4.2.1. Caratterizzazione voltammetrica dei monomeri con microelettrodi di oro

Il processo di elettropolimerizzazione discusso nel paragrafo precedente prevede la

formazione di un radicalcatione quale prodotto iniziale dell’ossidazione del monomero.

Poiché i fenomeni di trasporto di massa ad elettrodi convenzionali e microelettrodi,

come evidenziato nella parte teorica, sono profondamente diversi, è stato necessario,

preliminarmente, verificare il processo di elettroossidazione del monomero, limitando

la discussione a un primo ciclo voltammetrico.

0 200 400 600 800

-4

-2

0

2

4

6

I (

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 52: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

47

Figura 4.202. Voltammogrammi ciclici registrati in una soluzione di BT2T4 racemo a diverse velocità di scansione: a) 20 mV/s, b) 50 mV/s, c) 100 mV/s, d) 200 mV/s; e) confronto dei voltammogrammi a diverse velocità di scansione.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-5

0

5

10

15

20

20 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-5

0

5

10

15

50 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-5

0

5

10

15

100 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-5

0

5

10

15

200 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-5

0

5

10

15

20

20mV/s

50mV/s

100mV/s

200mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b)

c) d)

e)

Page 53: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

48

In Figura 4.12. sono mostrati tipici voltammogrammi ciclici registrati a diversa velocità

di scansione su un microelettrodo di Au di 12.5 μm di raggio in una soluzione contenente

5∙10-4 M di BT2T4 racemo. Le misure sono state condotte utilizzando la stessa finestra di

potenziale impiegata con l’elettrodo convenzionale.

I voltammogrammi ottenuti presentano profili differenti rispetto a quelli osservati con

gli elettrodi convenzionali e dipendono, in certa misura, dalla velocità di scansione

utilizzata. Questo è in accordo con il differente regime diffusivo che si instaura ad

elettrodi convenzionali e a microelettrodi. In questi ultimi, in particolare, per velocità di

scansione non eccessivamente elevate, prevalgono condizioni di diffusione radiali o

miste (radiale e planare).

Considerando il voltammogramma registrato a 20 mV/s (Figura 4.12.a ), nella scansione

di andata si osserva un’onda voltammetrica composita, da cui si evince il decorrere di

due processi, il secondo dei quali dà luogo ad un picco a potenziali più anodici. Nella

scansione inversa, invece, si osserva un loop di corrente tipico di nucleazione e crescita

di un deposito sulla superficie elettrodica. Tale circostanza è confermata sia dall’isteresi

dell’onda voltammetrica, con processi di ossidazione favoriti a potenziali meno positivi,

sia dalla formazione di picchi catodici, a potenziali meno positivi, che indicano la

riduzione di specie adsorbite sulla superficie elettrodica.

All’aumentare della velocità di scansione, il profilo generale dell’onda voltammetrica

rimane sostanzialmente invariato, sia in anodica, sia in catodica, e presenta un minor

grado di isteresi. In particolare, a 200 mV/s (Figura 4.12.d), il crossover di corrente è

decisamente meno marcato e l’onda tende ad assumere le caratteristiche diffusive

prevalenti in un microelettrodo.

Assumendo che, in corrispondenza della variazione di pendenza della curva di andata

sia stata raggiunta una condizione di stato stazionario, è stato stimato il coefficiente di

diffusione del monomero, sulla base dell’equazione 2.11. Questo risulta essere pari a

3.9∙10-5 cm2/s.

Al fine di ottenere il deposito anche sulla superficie del microelettrodo, inizialmente è

stata utilizzata la stessa procedura impiegata per l’elettrodo convenzionale, e quindi lo

stesso intervallo di potenziale, la stessa velocità di scansione e lo stesso numero di cicli.

Page 54: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

49

In Figura 4.13. sono riportati i voltammogrammi relativi al primo e al trentaseiesimo ciclo

della polimerizzazione delle due forme enantiomeriche di BT2T4, dai quali si osserva sia

l’anticipo del processo elettrodico legato alla formazione degli oligomeri, sia la riduzione

delle forme adsorbite sulla superficie elettrodica.

Figura 4.21. Primo e ultimo di 36 cicli voltammetrici per la formazione di un deposito: a) dal monomero R-BT2T4, b) dal monomero S-BT2T4.

Per verificare l’ottenimento del deposito sulla superficie dell’elettrodo e la sua qualità,

sono state eseguite misure al SEM. In Figura 4.14 è riportata una tipica immagine

dell’elettrodo modificato con la procedura sopra descritta.

Figura 4.22. Immagine SEM della superficie elettrodica, in cui è evidenziata la formazione del polimero sull’isolante

attorno alla fibra di Au, e dettaglio del disco attivo.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-200

-100

0

100

200

300

400

500

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

(R)-(-)-BT2T

4

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-50

0

50

100

150

200

(S)-(+)-BT2T

4

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b)

Page 55: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

50

Dalla figura si osserva che, inaspettatamente, il deposito ricopre solo in parte la

superficie attiva d’oro, mentre la maggior parte si estende sull’isolate di vetro che

circonda la fibra metallica. Infatti, come mostrato anche in Figura 4.14., il deposito si

estende all’esterno della superficie attiva ad una distanza di circa 3 volte il diametro del

microdisco di Au.

Tale risultato indica che, nelle condizioni studiate, la polimerizzazione inizia sul

perimetro del microdisco, in accordo con un maggiore flusso di monomero che si realizza

ai bordi del microdisco [73], fenomeno possibile grazie alle caratteristiche conduttrici

dell’oligomero, che così si forma sulla superficie isolante.

La scarsa copertura della superficie attiva del microelettrodo è stata anche verificata

eseguendo misure con questi tipi di elettrodi nelle soluzioni contenenti le forme chirali

della ferroceniletilammina. Misure eseguite in soluzioni di AcCN, con elettrolita di

supporto, contenenti il solo enantiomero R, il solo enantiomero S e il racemo del probe

fornivano responsi sostanzialmente indistinguibili sia utilizzando il microelettrodo nudo,

sia l’elettrodo dopo averlo sottoposto all’elettropolimerizzazione. Queste circostanze

sono evidenti nei voltammogrammi in Figura 4.15.

Figura 4.23. Confronto tra scansioni voltammetriche a 50 mV/s registrate con elettrodo modificato con oligomero S e elettrodo nudo, in soluzione di: a) probe R, b) probe S, c) probe racemo.

Si noti che questo tipo di comportamento era identico sia utilizzando la forma R sia la

forma S di BT2T4. È evidente che in queste condizioni il processo di

elettropolimerizzazione non è utile per eseguire determinazioni di analiti chirali.

Al fine di rendere più produttiva la procedura di polimerizzazione sono stati tentativi

variando i parametri coinvolti nel protocollo di elettropolimerizzazione. In particolare,

sono stati variati la velocità di scansione e il numero di cicli.

0 100 200 300 400 500 600

-1

0

1

2

3

4

5

6enantiomero R

elettrodo nudo

con deposito S

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl0 100 200 300 400 500 600

-2

-1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

enantiomero S

elettrodo nudo

con deposito S

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-100 0 100 200 300 400 500 600 700 800

-2

-1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

racemo

elettrodo nudo

con deposito S

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b) c)

Page 56: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

51

Inizialmente è stata eseguita una serie di misure in cui veniva cambiata la velocità di

scansione e, al fine di favorire un incremento di formazione del deposito sulla superficie

del microelettrodo, anche il numero di cicli. In Figura 4.16. sono mostrati tipici

voltammogrammi con 50 cicli registrati a 25, 50, 75 e 100 mV/s.

Figura 4.24. Voltammogrammi relativi a 50 cicli di potenziale in soluzione di S-BT2T4 a diverse velocità di scansione: a) 25 mV/s, b) 50 mV/s, v) 75 mV/s, d) 100 mV/s.

I quadri voltammetrici registrati in queste condizioni mostrano in tutti i casi un

comportamento simile. Infatti, come descritto in precedenza, si osserva l’anticipo del

picco per formazione dell’oligomero e i picchi catodici relativi alla riduzione delle specie

presenti sulla superficie dell’elettrodo. Tuttavia, i valori di corrente massima

raggiungibile dipendevano, in certa misura, dalla velocità di scansione. In particolare, a

25 mV/s (Figura 4.16.a) si osservava la maggior corrente al potenziale a cui si ha

l’ossidazione dell’oligomero, confermato anche dal corrispondente picco catodico, che

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-100

-50

0

50

100

150

200

250

300

350

400

velocità di scansione: 25 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-20

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

velocità di scansione: 50 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-20

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

velocità di scansione: 75 mV/s

I (n

A)

E (mv) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-50

0

50

100

150

200

250

velocità di scansione: 100 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b)

c) d)

Page 57: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

52

risulta più accentuato che negli altri casi. Questo fenomeno è spiegabile con la

circostanza che, diminuendo la velocità di scansione, il contributo di diffusione radiale è

relativamente maggiore, contribuendo così ad incrementare il flusso di specie

monomerica verso la superficie dell’elettrodo. Da questo punto di vista, quindi, la

velocità di scansione di 25 mV/s dovrebbe risultare ottimale per ottenere una superficie

elettrodica migliore.

La stabilità dei polimeri ottenuti a diversa velocità di scansione e il grado di ricopertura

della superficie attiva del microdisco sono stati studiati in dettaglio eseguendo misure

con i microelettrodi modificati in una soluzione di AcCN contenente solo elettrolita di

supporto e registrando le immagini SEM dei microelettrodi subito dopo

l’elettrodeposizione.

Per quanto riguarda le misure eseguite col SEM, in Figura 4.17. sono riportate le

immagini SEM ottenute utilizzando due elettrodi modificati con l’oligomero prodotto

con S-BT2T4 preparati a 25 e 50 mV/s.

Figura 4.25. Immagini SEM relative a: a) un deposito formato a 25 mV/s con 50 cicli di potenziale, b) un deposito formato a 50 mV/s con 50 cicli di potenziale.

Dall’immagine si osserva che, anche in questi casi, la superficie dell’elettrodo non risulta

omogeneamente ricoperta e che gli oligomeri si estendono all’esterno del microdisco,

sulla superficie dell’isolante. Nel caso della velocità di scansione più bassa, tuttavia, si

può osservare che il polimero è più confinato attorno alla superficie attiva del

microdisco, formando probabilmente film più spessi.

≈50 µm

≈100 µm

a) b)

Page 58: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

53

La stabilità degli elettrodi modificati è stata verificata in soluzioni di AcCN contenenti

solo TBAPF6. In Figura 4.18. sono mostrati i voltammogrammi ottenuti ciclando il

potenziale nell’intervallo tra 0 e 1400 mV per almeno 5 volte.

Figura 4.26. Voltammetrie cicliche in AcCN+0.1 M TBAPF6 con microelettrodi modificati con S-oligomero depositato a diverse velocità di scansione: a) 25 mV/s, b) 50 mV/s, c) 75 mV/s, d) 100 mV/s.

Dalla figura si osserva che, all’aumentare del numero di cicli, la corrente diminuiva,

evidenziando una perdita dell’oligomero conduttore dalla superficie dell’elettrodo.

Tuttavia, il deposito preparato utilizzando la velocità di scansione di 25 mV/s risultava il

più stabile.

4.2.2. Prove di riconoscimento enantiomerico con microelettrodi modificati

Per verificare se questi tipi di elettrodi potessero dare una risposta selettiva nei

confronti di specie chirali, sono state eseguite misure in soluzioni di AcCN contenenti i

due enantiomeri della ferroceniletilammina.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

40

50

60

70

80

deposito preparato a 25 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

40

50

deposito preparato a 50 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

deposito preparato a 75 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

deposito preparato a 100 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b)

d) c)

Page 59: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

54

Figura 4.27. Confronto tra voltammogrammi registrati con microelettrodo con oligomero R (blu) e microelettrodo nudo in soluzioni di probe enantiopuro: a) probe R, b) probe S.

In Figura 4.19. si osserva che, in generale, con gli elettrodi modificati i processi elettrodici

presentano una forma simile a quella registrata con l’elettrodo nudo, tuttavia le correnti

sono decisamente più basse. Questo indica che il processo elettrodico è, in qualche

misura, inibito dalla presenza del polimero, probabilmente a causa del fatto che la specie

elettroattiva deve permeare l’oligomero per raggiungere la superficie elettrodica.

La mancanza di una netta separazione tra i processi relativi alle forme S e R del probe

indica, d’altra parte, che il deposito dell’elettrodo con l’oligomero chirale prodotto con

la procedura proposta non è in grado di produrre adeguata selettività. Pertanto, si può

concludere che, in queste condizioni, i polimeri elettrogenerati non sono efficaci come

sonde per l’analisi di analiti chirali. Le motivazioni delle scarse prestazioni di questi

sistemi possono esser legate alla poca stabilità del film oligomerico e al fatto che, come

dimostrato dai profili elementari ottenuti dalle immagini SEM (Figura 4.20.), la superficie

elettrodica viene ricoperta con quantità notevoli di elettrolita di supporto TBAPF6.

Figura 4.20. Immagine SEM del deposito formato con 50 cicli a 25 mV/s in una soluzione di S-BT2T4 e spettro EDX registrato nel punto indicato nell’immagine SEM.

0 200 400 600 800

-1

0

1

2

3

4

5

6

soluzione probe R

deposito R

elettrodo nudo

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

0 200 400 600 800

-2

0

2

4

6

8

10

12

14soluzione probe S

deposito R

elettrodo nudo

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

a) b)

Spectrum 2

Page 60: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

55

4.2.3. Caratterizzazione voltammetrica e prove di enantioselezione senza elettrolita di

supporto

Per ovviare a queste problematiche, la procedura di polimerizzazione è stata condotta

in soluzioni di AcCN in assenza di elettrolita di supporto.

Il protocollo adottato per l’elettroossidazione del monomero e la conseguente

deposizione degli oligomeri era identico a quello illustrato nei paragrafi precedenti.

Anche in questo caso sono stati variati il numero di cicli voltammetrici e la velocità di

scansione per ottenere il deposito.

Figura 4.21. Primo ciclo voltammetrico in soluzione racema di BT2T4 con elettrolita di supporto (nero) e senza (rosso, anche in dettaglio).

Il comportamento voltammetrico generale, che può esser individuato sulla base del

primo ciclo voltammetrico nella soluzione contenente il monomero di BT2T4 (Figura

4.21.) rispecchia essenzialmente la forma, e quindi il meccanismo, già descritta in

precedenza per le soluzioni contenenti l’elettrolita. In particolare, non erano presenti

problemi legati al trasporto di massa dovuti alla migrazione, in accordo con la

circostanza che processi elettrodici di specie non cariche non sono affetti da questo tipo

di fenomeno. Una sostanziale differenza che si osserva confrontando il

voltammogramma ottenuto in presenza e in assenza di elettrolita di supporto è la

nascita di un pre-picco piuttosto largo a circa 700 mV quando è assente l’elettrolita di

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-4

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 61: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

56

supporto. Questo picco cade a potenziali simili a quelli del picco osservato nella

formazione degli oligomeri con elettrodi convenzionali dopo cicli successivi, perciò è

attribuibile alla formazione di uno delle specie oligomeriche conduttive, presentate in

Figura 4.4.

Pertanto, per quanto concerne alla caratterizzazione generale, si rimanda a quanto già

detto nel paragrafo precedente.

In Figura 4.22. sono riportati una serie di voltammogammi registrati in una soluzione

contenete il monomero R-BT2T4 a 25 mV/s, variando il numero di cicli da 6 a 30.

Figura 4.22. Voltammogrammi ciclici di depositi R su microeletttodi con diverso numero di cicli: a) 6 cicli, b) 15 cicli, c) 20 cicli, d) 30 cicli.

Il comportamento è simile a quello registrato nelle soluzioni con l’elettrolita di supporto,

infatti emerge che, all’aumentare del numero di cicli, aumenta la corrente complessiva

sia in direzione anodica sia catodica, indicando così la crescita di oligomeri conduttori

alla superficie elettrodica.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-50

0

50

100

150

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

6 cicli

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

0

100

200

300

400

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

15 cicli

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-100

0

100

200

300

400

500

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

20 cicli

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-100

0

100

200

300

400

500

600

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

30 cicli

a) b)

d) c)

Page 62: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

57

Poiché dai voltammogrammi si osserva che anche dopo 6 cicli l’elettrodo risulta

ricoperto di oligomero, anche al fine di confinare il deposito sulla superficie attiva

dell’elettrodo, è stato utilizzato un numero di cicli pari a 6 per modificare l’elettrodo.

Con microelettrodi modificati utilizzando 6 cicli ripetuti di potenziale nella soluzione

monomerica, è stato studiato l’effetto della velocità di scansione sul deposito. In Figura

4.23. sono mostrati tipici voltammogrammi relativi al deposito dell’oligomero R

registrati a 25, 50 , 100 e 200 mV/s.

Figura 4.23. Depositi del polimero conduttivo senza elettrolita di supporto e a diverse velocità di scansione.

Dalle curve si osserva che, escludendo il primo ciclo (linea rossa), la corrente più elevata

si ottiene utilizzando la velocità di scansione di 25 mV/s, indicando una più elevata

quantità di deposito. Ciò è congruente con la circostanza che a minore velocità di

scansione corrisponde un tempo maggiore di reazione elettrodica.

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

25 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

40

50

60

70

50 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

-10

0

10

20

30

40

50

60

70

100 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-200 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600

0

10

20

30

200 mV/s

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 63: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

58

Sulla base di queste indicazioni, le condizioni corrispondenti all’utilizzo di 6 cicli ripetuti

a 25 mV/s sono state utilizzate per il successivo studio riguardante le caratteristiche

morfologiche del deposito e i responsi ottenuti con soluzioni contenenti analiti chirali.

Le caratteristiche morfologiche del deposito ottenuto sono mostrate in Figura 4.24.,

dove sono riportate le immagini SEM è l’analisi elementare ottenuta mediante EDX di

un microdisco modificato con R-BT2T4 nelle condizioni ottimizzate.

Figura 4.24. Immagine SEM e spettro EDX di un microelettrodo modificato a 25 mV/s in soluzione di R-BT2T4.

Dalla figura si osserva che, in queste condizioni, il microdisco risulta ricoperto di uno

strato sufficientemente regolare di deposito di oligomero e che esso rimane confinato

nel perimetro del microdisco. La presenza dell’oligomero è confermata dalla

corrispondente immagine EDX, dove risultano evidenti i picchi di C, S e Au, mentre è

assente, come aspettato, il picco di F.

Page 64: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

59

La distribuzione elementare dei vari componenti è mostrata in Figura 4.25.

Figura 4.25. Mappatura elementare di un elettrodo modificato in BT2T4 senza elettrolita di supporto.

Risultati analoghi sono stati ottenuti utilizzando la forma S del monomero per il

deposito, pertanto non ne vengono riportati i responsi.

I microelettrodi modificati con questa procedura sono stati studiati in soluzioni di AcCN

con 0.1 M di TBAPF6, utilizzando la finestra di potenziale dove ha luogo l’ossidazione del

probe.

Page 65: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

60

Figura 4.26. Voltammetria con elettrodo con deposito in AcCN con elettrolita di supporto.

Dalla Figura 4.26. si osserva che la corrente di fondo è piuttosto disturbata e presenta

un profilo double layer like. È da sottolineare che questo tipo di comportamenti è da

associare alla presenza del deposito oligomerico. In quanto misure di confronto eseguite

con l’elettrodo nudo davano segnali legati al doppio strato elettrico nello stesso

intervallo di potenziale, più elevati ma meno disturbati (Figura 4.27.).

Figura 4.27. Confronto del segnale registrato con elettrodo nudo (nero) e elettrodo modificato (rosso) in AcCN + 0.1 M TBAPF6.

0 200 400 600 800

-500

-400

-300

-200

-100

0

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

0 200 400 600 800

-1000

0

1000

2000

3000

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 66: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

61

La possibilità di ottenere informazioni su analiti chirali è stata studiata eseguendo misure

in soluzioni enantiopure e racemiche del probe ferroceniletilammina.

Figura 4.28. Voltammogrammi ottenuti con microelettrodi modificati, in soluzioni di probe contenenti anche l’elettrolita di supporto.

In Figura 4.28. sono riportati tipici voltammogrammi ottenuti in soluzioni dei singoli

enantiomeri e in una soluzione racemica del probe. Entrambe i quadri voltammetrici

mostrano che i profili sono molto disturbati, sebbene si osservino dei processi nella

regione di potenziale corrispondente all’ossidazione della ferroceniletilammina. Inoltre,

le relative correnti sono di almeno un ordine di grandezza inferiori rispetto a quelle

aspettate per un elettrodo nudo (Figura 4.29.).

100 200 300 400 500 600

-300

-280

-260

-240

-220

-200

-180

-160

-140

-120

-100

-80

-60

-40

-20

0

20

40Deposito: R-(-)BT

2T

4

Fc R

Fc S

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-100 0 100 200 300 400 500 600 700 800

-300

-200

-100

0

100

200

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 67: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

62

Figura 4.29. Confronto in una soluzione racemica di probe + TBAPF6 con elettrodo nudo (nero) e elettrodo modificato (rosso).

Sebbene i responsi risultino difficilmente utilizzabili a scopi quantitativi, l’analisi

dettagliata dei voltammogrammi evidenzia una certa selettività nei confronti degli

isomeri R e S.

Infatti, in soluzioni contenenti la miscela racemica del probe si possono intravedere due

processi (vedi freccia in Figura 4.28.), con E1/2 stimabili intorno a 380 mV e 455 mV.

Inoltre, anche nelle soluzioni contenenti i singoli enantiomeri, si individuano potenziali

di semionda distinti, con l’aspettato anticipo del processo di ossidazione della curva

della forma R, essendo il film costituito dall’oligomero R.

Misure ripetute davano segnali piuttosto riproducibili e, alla lunga, si otteneva un

singolo picco analogo a quello dell’elettrodo nudo.

Per quanto riguarda l’abbassamento delle correnti osservato, può esser attribuito al

fatto che l’analita, per dar luogo al processo elettrodico, deve permeare verso la

superficie dell’elettrodo e la zona di permeazione corrisponde alla zona della corona

creata successivamente dalla formazione degli oligomeri stessi.

Una stima della superficie dell’elettrodo coinvolta è stata fatta confrontando le correnti

totali ottenute, nella stessa soluzione di probe, con l’elettrodo nudo e quello modificato.

-100 0 100 200 300 400 500 600 700 800

0

2000

4000

6000

8000 racemo

con deposito R

elettrodo nudo

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 68: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

63

Sulla base di queste considerazioni l’area globalmente coinvolta risulta circa 10 volte

inferiore.

Un’altra caratteristica osservata, a cui per il momento non è possibile dare una

spiegazione, è l’elevata corrente catodica che si osserva già nella scansione di andata,

che fa pensare ad un processo elettrodico che porta alla riduzione della forma ossidata

della ferroceniletilammina, piuttosto che all’ossidazione diretta del probe.

Questi risultati evidenziano che il protocollo utilizzato per la preparazione del polimero,

eseguito in soluzione senza l’elettrolita di supporto, e il suo utilizzo in soluzioni

dell’analita chirale contenente l’elettrolita di supporto risultano in qualche misura non

compatibili. Si può ipotizzare, infatti, che la preparazione dell’oligomero in assenza del

TBAPF6 porti all’intrappolamento di cariche, che vengono rilassate nella successiva fase

di condizionamento dell’elettrodo nelle soluzioni contenenti l’elettrolita di supporto. Ciò

potrebbe anche giustificare il disturbo di fondo evidenziato in precedenza e che si

continua ad evidenziare anche in presenza degli analiti chirali.

Per verificare se è la presenza dell’elettrolita di supporto che crea i problemi sopra

evidenziati, misure voltammetriche con l’elettrodo modificato nelle soluzioni senza

TBAPF6 sono state eseguite in soluzioni di AcCN contenenti le due forme enantiomeriche

del probe, in assenza dell’elettrolita di supporto.

Figura 4.28. Voltammogrammi ciclici registrati con microelettrodi modificati, rispettivamente, con deposito R e S, in soluzioni enantiopure di feniletilammina.

In Figura 4.30. sono riportati voltammogrammi relativi ad elettrodi modificati con R-

BT2T4 e S-BT2T4 in soluzioni contenenti i singoli enantiomeri dell’analita. In questo caso

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-1

0

1

2

3

4

5

6 (R)-(-)-BT2T4 in R-Fc

(R)-(+)-BT2T4 in S-Fc

I (n

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-400

-200

0

200

400

600

800

1000

1200

(S)-(-)-BT2T4 in R-Fc

(S)-(+)-BT2T4 in S-Fc

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 69: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

64

è stato possibile ottenere profili corrente/potenziale ben definiti e onde voltammetriche

separate di circa 70 mV, in dipendenza dell’accoppiamento chirale oligomero-analita.

Infatti, come già evidenziato con gli elettrodi convenzionali, nel voltammogramma

riferito al deposito R, si osserva che il processo redox relativo all’enantiomero R del

probe avviene a potenziali meno negativi, grazie all’interazione favorevole tra substrato

e analita. Comportamento inverso si nota col deposito S.

La selettività dei due diversi oligomeri chirali è dimostrata anche dall’uso di soluzioni

contenenti la miscela racemica del probe, come mostrato in Figura 4.31., dove le due

onde di stato stazionario sono facilmente distinguibili.

Figura 4.29. Voltammogramma ciclico registrato con un elettrodo con film oligomerico R in soluzione racemica del probe e dettaglio con la sola scansione di andata.

Anche nelle soluzioni senza TBAPF6, tuttavia, si osserva la decisa diminuzione di corrente

rispetto alla situazione ottenuta sull’elettrodo nudo, che conferma la circostanza che

solo una frazione della superficie dell’elettrodo risulta attiva per il processo elettrodico,

verosimilmente corrispondente alle corone ottenute direttamente

dall’oligomerizzazione dei monomeri.

Viste le differenti correnti registrate nelle diverse situazioni, probabilmente a causa di

un incertezza sulla concentrazione dei prodotti di partenza, i voltammogrammi sono

stati normalizzati rispetto la corrente massima di ciascun responso (Figura 4.32.).

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-300

-200

-100

0

100

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

100 200 300 400 500 600 700

-300

-200

-100

0

100

I (p

A)

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 70: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

65

Figura 4.30. Voltammogrammi di riconoscimento enantiomerico, registrati con deposito R e S e normalizzati.

Per quanto riguarda il deposito R, si riporta in Figura 4.33. la sovrapposizione dei segnali

registrati nella soluzione racemica e quelli nelle soluzioni enantiopure.

Figura 4.31. Confronto tra curve voltammetriche normalizzate relative ad un elettrodo modificato con R-BT2T4 in una soluzione racemica (nero), con probe R (rosso) e con probe S (blu).

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-0.2

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

(R)-(-)-BT2T

4 in R-Fc

(R)-(-)-BT2T

4 in S-Fc

I/I m

ax

E (mV) vs Ag/AgCl

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-0.2

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0 (S)-(+)-BT

2T

4 in R-Fc

(S)-(+)-BT2T

4 in S-Fc

I/I m

ax

E (mV) vs Ag/AgCl

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-0.2

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

(R)-(-)-BT2T

4 in R-Fc

(R)-(-)-BT2T

4 in S-Fc

(R)-(-)-BT2T

4 in Fc racemo

I/I m

ax

E (mV) vs Ag/AgCl

Page 71: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

66

È interessante osservare dalla figura la corrispondenza dei due processi relativi alle

forme R e S con quelli della forma racemica.

Infine, per dimostrare che la selettività in queste condizioni sperimentali può essere

ulteriormente amplificata, i segnali voltammetrici sono stati trattati matematicamente

con un software disponibile in Origin per stabilire il differenziale della curva

voltammetrica. In Figura 4.34. sono mostrate le curve differenziali dei singoli analiti e

quella relativa alla soluzione racemica.

Figura 4.32. Curve differenziali relative alle voltammetrie eseguite in soluzione racemica (nero), di solo entantiomero R (rosso) e di solo S (blu).

Da questa immagine risulta che gli analiti, in queste condizioni, sono facilmente

distinguibili.

-100 0 100 200 300 400 500 600 700

-0.002

0.000

0.002

0.004

0.006

0.008

d(I

/Im

ax)

/dE

E (mV) vs Ag/AgCl

Fc S

Fc R

Fc rac

Page 72: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

67

5. BIBLIOGRAFIA

[1] Ei Q., Yang Y., Yu G., Zhang Ch., Heeger A.J., J. Am. Chem. Soc., 1996, 118, 3922

[2] Whang H.L., MacDiarmid A.G., Wang Y.Z., Gebler D.D., Epstein A.J., Synth. Metals,

1996, 78, 33

[3] Whang H.L., Huang F., MacDiarmid A.G., Wang Y.Z., Gebler D.D., Epstein A.J.,

Synth. Metals, 1996, 80, 97

[4] Huang F., Whang H.L., Feldstein M., MacDiarmid A.G., Hsieh B.R., Epstein A.J.,

Synth. Metals, 1997, 85, 1283

[5] Trojanowicz M., Microchim. Acta, 2003, 143, 75

[6] Ostrowski J.C., Robinson M.R., Heeger A.J., Bazan G.C., Chem. Commun., 2002, 784

[7] Kerr T.A., Wu H., Nazar L.F., Chem. Mater., 1996, 8, 2005

[8] Hashmi S.A., Upadhyaya H.M., Solid State Ionics, 2002, 152, 83

[9] Xiao Q., Zhou X, Electrochim. Acta, 2003, 48, 575

[10] Schön J.H., Bao Z., Kloc Ch., Batlogg B, Nature, 2000, 406, 702

[11] Kontturi K., Pentti P., Sundholm G., J. Electroanal. Chem., 1998, 453, 231

[12] Weidlich C., Mangold K.M., Jüttner K., Electrochim. Acta, 2001, 47, 741

[13] Barisci J.N., Conn C., Wallace G.G., Trends Polym. Sci., 1996, 4, 307

[14] Trojanowicz M., Krawczyński vel Krawczyk T., Alexander P.W., Chem. Anal.

(Warsaw), 1997, 42, 199

[15] Trojanowicz M., Krawczyński vel Krawczyk T., Mikrochim. Acta, 1995, 121, 167

[16] Adeloju S.B., Wallace G.G., Analyst, 1996, 121, 699

[17] Yadong J., Tao W., Zhiming W., Dan L., Xiangdong Ch., Dan X., Sens. Actuators B,

2000, 66, 280

[18] Guernin N., Ewen R.J., Pihlainen K., Ratcliffe N.M., Teare G.C., Synth. Metals, 2002,

126, 301

[19] Fang Q., Chetwynd D.G., Covington J.A., Toh C.S., Gardner J.W., Sens. Actuators B,

2002, 84, 66

[20] Nicolas-Derbarnot D., Poncin-Epaillard F., Anal. Chim. Acta, 2003, 475, 1

Page 73: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

68

[21] Guadarrama A., Rodriguez-Mendez M.L., de Saja J.A., Anal. Chim. Acta, 2002, 455,

41

[22] Persuad K.C., Khaffaf S.M., Hobbs P.J., Sneath R.W., Chem. Sens., 1996, 21, 495

[23] Oshita S., Shima K., Haruta T., Seo Y., Kawagoe Y., Nakayama S, Takahara H., Comp.

Electron Agricult, 2000, 26, 209

[24] Trojanowicz M., Krawczyński vel Krawczyk T., Zmorzyńska M., Campanella L.,

electroanalysis, 1997, 9, 1062

[25] Trojanowicz M., Lewnwstam A., Krawczyński vel Krawczyk T., Lähdesmäki I.,

Szczepek W., Electroanalysis, 1996, 8, 233

[26] Akhtar P., Too C.O., Wallace G.G., Anal. Chim. Acta, 1997, 339, 201

[27] Badea M., Amine A., Palleschi G., Moscone D., Volpe G., Curulli A., J. Electroanal.

Chem., 2001, 509, 66

[28] Mo J.W., Ogorevc B., Anal. Chem., 2001, 73, 1196

[29] Zhao H., Zhang Y., Yuan Z., Anal. Chim. Acta, 2002, 454, 75

[30] Ohnuki Y., Matsuda H., Ohsaka T., Ogama N., J. Electroanal. Chem., 1983, 158, 55

[31] Lindfors T., Ivaska A., J. Electroanal. Chem., 2002, 531, 43

[32] Pandey P.C., Singh G., Talanta, 2001, 55, 773

[33] Blaz T., Migdalski J., Lewenstam A., Talanta, 2000, 52, 319

[34] Dominguez-Ballart M., Bachas L.G., Salvado V., Quim. Anal., 2000, 19, 49

[35] Oyama N., Hirokawa T., Anal. Chem., 1987, 59, 258

[36] Letheby H.J., Chem. Soc., 1862, 15, 161

[37] Liming Dai PhD, Intelligent Macromolecules for Smart Device. From Materials

Synthesis to Device Applications, 2004, Springer Link, ISBN 978-1-85233-510-6

[38] Akamatu H., Inokuchi H., Matsunaga Y., Nature, 1954, 173, 168

[39] Shirakawa H., Louis E.J., MacDiarmind A.G., Chiang C.K., Heeger A.J., J. Chem. Soc.

Chem. Commun., 1977, 578

[40] Chiang C.K., Park Y.W., Heeger A.J., Shirakawa H., Louis E.J., MacDiarmind A.G.,

Phys. Rev. Lett., 1977, 39, 1098

[41] Heinze J., Frontana-Uribe B.A., Ludwigs S., Chem. Rev., 2010, 110, 4724

[42] Harrison W.A., Solid State Theory, 1979

[43] Bredas J.L., Chance R.R., Silbey R., Phys. Rev. B, 1982, 26, 5843

Page 74: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

69

[44] Bredas J.L., Street G.B., Acc. Chem. Res., 1985, 18, 308

[45] Perepichka I.F., Perepichka D.F., Handbook of Thiophene-based materials:

Applications in Organic Electronics and Photonics, 2009, Wiley, Chichester, ISBN

978-0-470-05732-2

[46] Andrieux C.P., Audebert P., Hapiot P., Saveant J.M., J. Phys. Chem., 1991, 95,

10158

[47] Asavapiriyanont S., Chandler G. K., Gunawardena G. A., Pletcher D., J.

Electroanal.Chem. 1984, 177, 229

[48] Mannini M., Molecular Magnetic Materials on Solid Surfaces, Firenze University

Press, Firenze, 2008

[49] Ribeiro A.S., Ribeiro L.M.O., Leite S.M.M., Da Silva J.G.Jr., Ramos J.C., Navarro

M.C., Tonholo J., Polymer, 2006, 47, 8430

[50] Mattews J.R., Goldoni F., Kooijman H., Spek A.L., Schenning A.P.H.J., Meijer E.W.,

Macromol. Rapid. Commun., 2007, 28, 1809

[51] Verbiest T., Sioncke S., Koeckelberghs G., Samyn C., Persoons A., Botek E., Andre

J.M., Campagne B., Chem. Phys. Lett., 2005, 404, 112

[52] Lemaire M., Delabouglise D., Garreau R., Guy A., Roncali J., J. Chem. Soc. Chem.

Commun., 1988, 658

[53] Huang J., Egan V.M., Guo H., Yoon J.Y., Briseno A.L., Rauda I.E., Garrell R., Knobler

C.M., Zhou F., Kaner R.B., Adv. Mater., 2003, 15, 1158

[54] De Lacy Costello B.P., Ratcliffe N.M., Sivanad P.S., Synth. Met., 2003, 139, 43

[55] Severin E.J., Sanner R.D., Doleman B.J., Lewis N.S., Anal. Chem., 1998, 70, 144

[56] Switzer J.A., Kothari H.M., Poizot P., Nakanishi S., Bohannan E.W., Nature, 2003,

425, 490

[57] Torsi L., Farinola G.M., Marinelli F., Tanesen M.C., Omar O.H., Valli L., Babudri F.,

Palmisano F., Zambonin P.G., Naso F., Nature Materials, 2008, 7, 412

[58] McTiernan C.D., Omri K., Chahma M., J. Org. Chem., 2010, 75, 6096

[59] Bidan G., Guillerez S., Sorokin V., Adv. Mater., 1996, 8, 157

[60] Caras-Quintero D., Bauerle P., Chem. Comm., 2004, 926

[61] Langeveld-Voss B.M.W., Janssen R.A.J., Meijer E.W., J. Mol. Struct., 2000, 521, 285

[62] Norris I.D., Kane-Maguire L.A.P., Wallace G.G., Macromolecules, 2000, 33, 3237

Page 75: Sviluppo di sensori voltammetrici enantioselettivi · 2018-12-07 · Lo sviluppo dei moderni polimeri conduttivi è iniziato nel 1977, quando gli scienziati americani Heeger e MacDiarmid

70

[63] Li C., Numata M., Bae A.H., Sakurai K., Shinkai S., J. Am. Chem. Soc., 2005, 127, 4548

[64] Deore B., Chen Z., Nagaoka T., Anal. Chem., 2000, 72, 3989

[65] Sannicolò F., Rizzo S., Benincori T., Kutner W., Noworyta K., Sobczak J.W., Bonometti

V., Falciola L., Mussini P.R., Pierini M., Electrochim. Acta, 2010, 55, 8352

[66] Benincori T., Bonometti V., De Angelis F., Falciola L., Muccini M., Mussini P.R., Pilati

T., Rampinini G., Rizzo S., Sannicolò F., Toffanin S., Chem. Eur. J., 2010, 16, 9086

[67] Roncali J., Leriche P., Crsvino A., Adv. Mater., 2007, 19, 2045

[68] Pietrzyk A., Kutner W., Chitta R., Zandler M.E., D’Souza F., Sannicolò F., Mussini P.R.,

Anal. Chem., 2009, 81, 10031

[69] Bard A.J., Faulkner L.R., Electrochemical Methods, Wiley, New York, 2001

[70] Oldman K.B., J. Electroanal. Chem., 1981, 122, 1

[71] Shoup D., Szabo A., J. Electroanal. Chem., 1982, 140, 237

[72] Štulik K., Amatore C., Holub K., Marecek V., Kutner W., Pure Appl. Chem., 2000, 72,

1483

[73] Montenegro M.I., Queiros M.A., Dashbach J.L., Microelectrodes Theory and

Applications (NATO ASI series), Kluver, 1992

[74] Stojek Z., Ciszkowska M., Anal. Chem., 2000, 72, 755

[75] rif 59 greg

[76] Ben-Ali S., Cook D.A., Evans A.G., Bartlett P.N., Kuhn A., Electrochem. Commun. 5,

2003, 749

[77] Sannicolò F., Mussini P.R., Benincori T., Cirilli R., Abbate S., Arnaboldi S., Casolo S.,

Castiglioni E., Longhi G., Martinazzo R., Panigati M., Pappini M., Quartapelle E., Rizzo

S., Chem. Eur. J., 2014, 20, 15298

[78] Sannicolò F., Arnaboldi S., Benincori T., Bonometti V., Cirilli R., Dunsch L., Kutner W.,

Longhi G., Mussini P.R., Pierini M, Rizzo S., Angew. Chem. Int. Ed., 2014, 53, 2623

[79] Sannicolò F., Mussini P.R., Benincori T., Cirilli R., Abbate S., Arnaboldi S., Casolo S.,

Castiglioni E., Longhi G., Martinazzo R., Panigati M., Pappini M., Procopio E.Q., Rizzo

S., Chem. Eur. J., 2014, 10, 15261

[80] Tesi di dottorato, Arnaboldi S., Chiral Electrochemistry in Ionic Liquid, Università

degli Studi di Milano, Dipartimento di Chimica, A.A. 2013/2014