Sussidio per l Avvento Gruppi medie Anno B - ucdbologna.net · il Figlio di Dio si fa uomo perché...

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1 Ufficio Catechistico Diocesano - Bologna Sussidio per lAvvento Gruppi medie Anno B Ancora un Avvento … Uffa, ma non è una cosa da bambini? No, anzi è una cosa che è soprattutto per chi è grande, per chi accetta la sfida di cre- scere. Di certo ti ricordi che „Avvento‟ significa „venuta‟; pensa allora: ogni persona che incontriamo ci scombussola un po‟ se glielo permettiamo (ma se non lo facciamo, che gusto c‟è ad incontrarla?), pensa quanto ci dovrebbe sconvolgere il Natale, quan- do celebriamo Gesù che viene! Non iniziare a brontolare che non è certo una novità che Gesù viene a NataleFermati invece a pensare cosa significa celebrare il Natale: il Figlio di Dio si fa uomo perché ci (ti) vuole bene 1 . 1) il Figlio di Dio Gesù non è solo un personaggio religioso o un grande uomo come altri della storia (anche se certamente è anche un personaggio storico). È un uomo ma è contemporaneamente è anche il Figlio di Dio, è Dio. Questo significa che il Dio in cui noi cristiani crediamo non è un Dio che se ne sta nei cieli, beato nel Paradiso (beato Lui!), lasciando tutto e tutti nei loro guai, indifferente a tutto e a tutti (come a volte a noi capita di fare: se stiamo bene noi, degli altri che ce ne importa?)… 2) si fa uomo invece a quel Dio interessa tanto questo mondo interessi tanto tu! che sceglie di farsi uomo. San Paolo (leggi Filippesi 2,6 ss.) dice che il Figlio non considera il suo essere uguale a Dio come una cosa tutta sua, come se fosse un tesoro da custodire gelosamente perché altri non ci mettano le mani sopra. Il Figlio di Dio si fa uomo per condividere questo suo essere figlio di un Dio che è Padre, cioè: il Figlio di Dio si fa uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio! 3) perché ci (ti) vuole bene Non c‟è altro motivo: a Dio non interessa ricevere canti di lode da te (che ma- gari ti vergogni a cantare davanti ad altri) ma nemmeno gli interessa riceverli da tutti gli angeli del cielo: Dio sa giàdi essere Dio! Non ha bisogno che altri gli dicano quanto è bravo, buono, bello, santo; fa invece tutto quanto solo per un motivo: non per sé, ma per NOI, per TE. A Dio interessiamo noi interessi TU - più di se stesso. Se non è amore questo! 1 Per gli educatori: leggere Evangelii Gaudium n 164

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Ufficio Catechistico Diocesano - Bologna

Sussidio per l’Avvento

Gruppi medie

Anno B

Ancora un Avvento …

Uffa, ma non è una cosa da bambini?

No, anzi è una cosa che è soprattutto per chi è grande, per chi accetta la sfida di cre-scere. Di certo ti ricordi che „Avvento‟ significa „venuta‟; pensa allora: ogni persona che incontriamo ci scombussola un po‟ se glielo permettiamo (ma se non lo facciamo,

che gusto c‟è ad incontrarla?), pensa quanto ci dovrebbe sconvolgere il Natale, quan-do celebriamo Gesù che viene! Non iniziare a brontolare che non è certo una novità

che Gesù viene a Natale… Fermati invece a pensare cosa significa celebrare il Natale: il Figlio di Dio si fa uomo perché ci (ti) vuole bene1.

1) il Figlio di Dio

Gesù non è solo un personaggio religioso o un grande uomo come altri della storia (anche se certamente è anche un personaggio storico). È un uomo ma è contemporaneamente è anche il Figlio di Dio, è Dio.

Questo significa che il Dio in cui noi cristiani crediamo non è un Dio che se ne sta nei cieli, beato nel Paradiso (beato Lui!), lasciando tutto e tutti nei loro guai,

indifferente a tutto e a tutti (come a volte a noi capita di fare: se stiamo bene noi, degli altri che ce ne importa?)…

2) si fa uomo

… invece a quel Dio interessa tanto questo mondo – interessi tanto tu! – che sceglie di farsi uomo. San Paolo (leggi Filippesi 2,6 ss.) dice che il Figlio non considera il suo essere uguale a Dio come una cosa tutta sua, come se fosse un

tesoro da custodire gelosamente perché altri non ci mettano le mani sopra. Il Figlio di Dio si fa uomo per condividere questo suo essere figlio di un Dio che è

Padre, cioè: il Figlio di Dio si fa uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio!

3) perché ci (ti) vuole bene Non c‟è altro motivo: a Dio non interessa ricevere canti di lode da te (che ma-

gari ti vergogni a cantare davanti ad altri) ma nemmeno gli interessa riceverli da tutti gli angeli del cielo: Dio sa già… di essere Dio! Non ha bisogno che altri

gli dicano quanto è bravo, buono, bello, santo; fa invece tutto quanto solo per un motivo: non per sé, ma per NOI, per TE. A Dio interessiamo noi – interessi TU - più di se stesso. Se non è amore questo!

1 Per gli educatori: leggere Evangelii Gaudium n 164

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AVVENTO – ATTESA

Ogni attesa è carica di tanto desiderio e preparazione in misura di quanto desideriamo

davvero quella situazione, quella persona da incontrare, quella cosa da fare. Avvento è attesa della venuta del Signore.

La Chiesa in questo periodo ci dice che il Signore Gesù viene in vari modi:

- Viene, anzi è sempre presente, perché ha detto “Io sono con voi tutti i giorni, fi-no alla fine del mondo” (Matteo 28,20). Questo significa che nessun giorno, nessun momento, nessuna situazione è lontana da Lui; nulla gli è estraneo o indifferente.

Chiediti: io penso che Gesù c‟entri davvero con tutto quello che sono e che vivo? A Dio/Gesù io do solo qualche ritaglio di me: il tempo dell‟incontro del gruppo, della

Messa o di un frettoloso ricordo/preghiera per abitudine o scaramanzia?

- È venuto storicamente poco più di duemila anni fa. Questo significa che la storia, la concretezza dei fatti e delle persone gli è cara. Dio si è messo in gioco per l‟umanità, e tiene tanto a noi esseri umani da preparare la

venuta del Figlio mandando tanti profeti prima di Lui per aiutare ad accoglierlo. Chiediti: io mi rendo conto delle persone che mi possono aiutare ad incontrare

davvero Gesù? Sono disposto a lasciarmi interrogare dalle situazioni concrete (del-la storia e della mia vicenda personale) per cercare lì i segni della sua presenza e cogliere cosa mi invita a fare di bello per me e per gli altri?

- Verrà, nella gloria, alla fine dei tempi.

Questo significa che tutto ha un orientamento, una direzione, un finale già stabilito (e, N.B., questo finale è certamente positivo!). Allora c‟è speranza (e la speranza

non è un‟illusione per creduloni) e questa speranza non ci stacca dal presente, an-zi: proprio perché speriamo in un futuro fatto in un certo modo, ci impegniamo nel presente… per iniziare a costruirlo2!

Chiediti: vivo pensando solo al presente, all‟immediato o ho un progetto, qualcosa che vada un po‟ oltre l‟oggi e il subito? Per tutto ci vuole pazienza, impegno, ma

tutto questo non può esserci senza desiderio: tu cosa desideri di bello e grande?

2 Per gli educatori: potrebbe servire questo testo/preghiera di Primo Mazzolari

CI IMPEGNAMO NOI E NON GLI ALTRI

Ci impegniamo noi e non gli altri / unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto né chi sta in basso, / né chi crede né chi non crede. Ci impegniamo / senza pretendere che altri s'impegnino, con noi o per suo conto, / come noi o in altro modo. Ci impegniamo / senza giudicare chi non s'impegna, / senza accusare chi non s'impegna, senza condannare chi non s'impegna, / senza disimpegnarci perche altri non s'impegna. Ci impegniamo / perche non potremmo non impegnarci. C'è qualcuno o qualche cosa in noi, / un istinto, una ragione, una vocazione, una grazia, / più forte di noi stessi. Ci impegniamo / per trovare un senso alla vita, / a questa vita, alla nostra vita, una ragione che non sia una delle tante ragioni, / che ben conosciamo e che non ci prendono il cuore. Si vive una sola volta / e non vogliamo essere "giocati" / in nome di nessun piccolo interesse. Non ci interessa la carriera, / non ci interessa il denaro, non ci interessa la donna o l'uomo / se presentati come sesso soltanto, non ci interessa il successo né di noi né delle nostre idee, / non ci interessa passare alla storia. Ci interessa di perderci / per qualche cosa o per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi saremo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci. Ci impegniamo / a portare un destino eterno nel tempo, a sentirci responsabili di tutto e di tutti, ad avviarci, sia pure attraverso un lungo errare, / verso l'amore. Ci impegniamo / non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misura, ma per amarlo; per amare / anche quello che non possiamo accettare, anche quello che non è amabile, / anche quello che pare rifiutarsi all'amore, poiché dietro ogni volto e sotto ogni cuore / c'è, insieme a una grande sete d'amore, il volto e il cuore dell'amore.Ci impegniamo / perché noi crediamo all'amore, la sola certezza che non teme confronti, / la sola che basta per impegnarci perpetuamente.

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Per ogni Domenica di Avvento troverai questi spunti

Parole da capire

“Lampada per i miei passi la tua parola, luce sul mio cammino La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici” (salmo 119,105.130)

Qualche breve parola di spiegazione per capire meglio la Sacra Scrittu-

ra, la Parola che Dio oggi rivolge a tutti ed è donata oggi a te per la

tua vita.

Parole da pregare

“Quando tu preghi, entra nella tua camera,

chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto;

e il Padre tuo, che vede nel segreto,

ti ricompenserà.” (Mt 6,6)

Un piccolo suggerimento per trasformare la Parola ascoltata in Parola

pregata, per parlare a Dio partendo dalla riso-

nanza della sua Parola in te.

Parole da vivere

“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto

a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”

Tutto quello che non avete fatto

a uno solo di questi più piccoli,

non l’avete fatto a me” (Mt 25, 40.45)

Qualcosa di pratico da fare - per gli altri, ma prima di tutto per te –

per provare a mettere in pratica qualcosa della Parola ascoltata.

Parole Da FAR FIORIRE

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fe-condata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ri-tornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.” (Isaia 55, 10-11)

Una Parola da custodire nel cuore, da riprendere durante la settimana co-

me un ritornello e a fine settimana vedere quanto è “fiorita”, cioè se ti ha

cambiato… almeno un po‟. Questo potrebbe diventare anche un piccolo esame di coscienza, da

fare da solo o in gruppo, insieme a quello proposto in fondo.

Parole per il gruppo

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti

perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga…. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.” (Gv 15,16-17)

Un‟idea di qualcosa da pensare e da fare insieme agli amici del tuo

gruppo; qualcosa per aprire gli occhi sulla parrocchia, sulla diocesi e,

perché no, usando anche computer e tecnologia.

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Prima domenica di Avvento

30 novembre 2014 Prima Lettura: dal libro del profeta Isaia (63, 16b-17.19b; 64, 2-7)

Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.

Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?

Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te

sussultarono i monti. Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, oc-chio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui.

Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i

nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno por-tato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per strin-

gersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi

siamo opera delle tue mani.

Salmo (dal Salmo 79) Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvati.

Tu, pastore d‟Israele, ascolta, / seduto sui cherubini, risplendi. Risveglia la tua potenza / e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna! / Guarda dal cielo e vedi / e visita questa vigna,

proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell‟uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull‟uomo della tua destra, sul figlio dell‟uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo, / facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Seconda Lettura: dalla prima lettera di San paolo apostolo ai Corinzi (1, 3-9)

Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.

La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più al-cun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli

vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Ge-sù Cristo, Signore nostro!

Dal Vangelo secondo Marco (13, 33-37)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sa-

pete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la pro-pria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al por-

tiere di vegliare.

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Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a

mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all‟improvviso, non vi trovi addormentati.

Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!». Parole da capire

- Quando viene il Signore? Certo è venuto – e lo fa squarciando i cieli

e scendendo - a Natale; verrà alla fine dei tempi, ma in realtà viene in ogni momento: oggi è il momento della salvezza. Il Vangelo ci dice però l‟elemento sorpresa di questa venuta, per

questo è necessario stare svegli: è per non perdercela! Parole da pregare

- Chiedi al Signore che ti illumini e ti faccia capire in che cosa stai dormendo e quindi in che cosa è bene che ti svegli (per esempio: nel

tuo essere un po‟ chiuso con i famigliari, egoista con gli amici, me-nefreghista per gli impegni a scuola o in parrocchia, pigro nel rap-

porto con Gesù…). - Per concludere o iniziare il tuo momento di preghiera puoi usare la “Colletta” (cioè

la preghiera che raccoglie le preghiere nel cuore di tutti) della Messa: «O Dio, no-stro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno

dei cieli. Per Cristo nostro Signore. Amen». Oppure: «O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l'aiuto

della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen».

Parole da vivere

Hai individuato qualcosa in cui il Signore ti dà la sveglia? Bene, ora puoi fare un piccolo proposito: in questa prima settimana di

Avvento, per preparare il mio cuore alla venuta di Gesù, m‟impegnerò a… (scrivilo per non dimenticarlo: ………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………)

Parole Da FAR FIORIRE -

- La seconda lettura dice: «Rendo grazie continuamente al mio Dio

per voi…». Pensa alle persone che hai incontrato e per ognuna – sim-patica o un po‟ meno simpatica, amica o meno amica – trova un mo-

tivo per ringraziare Dio. N.B.: questo piccolo esercizio (aiuta a guar-dare agli altri – e a noi stessi - con lo sguardo di Dio, che in tutti vede dei figli) viene meglio se… ripetuto!

- Pensa a sorprendere (in modo positivo!) un amico o famigliare un po‟ trascurato: fagli un regalino, passa del tempo con lui/lei…

Parole per il gruppo

Sottolineate nelle letture i vari modi in cui è chiamato e definito Dio, aggiunge-

te altri modi che usate voi o che vengo-no dalla Scrittura e dalla Tradizione e create un tag cloud. Per farlo: cercare

per esempio in http://www.religione20.net/2011/05/17/i-10-migliori-siti-per-creare-nuvole-di-tag/

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Seconda domenica di Avvento

7 dicembre 2014 Prima Lettura: dal libro del profeta Isaia (40, 1-5.9-11)

«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi

peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la

strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbas-sati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la

bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion!

Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Si-gnore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il

premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli

agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». Salmo (dal Salmo 84) Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: / egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli.

Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s‟incontreranno, / giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra / e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene / e la nostra terra darà il suo frutto;

giustizia camminerà davanti a lui: / i suoi passi tracceranno il cammino.

Seconda Lettura: dalla seconda lettera di San Pietro Apostolo (3, 8-14)

Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere

la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato,

gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.

Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vo-stra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi in-

cendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.

Perciò, carissimi, nell‟attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

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Dal Vangelo secondo Marco (1, 1-8)

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Si-gnore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e pro-

clamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è

più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Parole da capire

Il primo versetto del Vangelo è un riassunto che è tutto un program-ma! Ogni parola è molto… pesante:

- Gesù è definito Cristo, cioè il Messia atteso da secoli e annunciato dai profeti (per 3 domeniche di Avvento leggeremo le profezie di

Isaia, poi quella di un altro profeta, del tempo del re Davide). È un uomo ed è il Figlio di Dio.

- Vangelo significa buona notizia. Rifletti: tutto quello che riguarda Gesù è per te la

breaking news che è così importante che ti fa rimettere in gioco tutti i tuoi “pro-grammi”, cioè le cose che fai, il tuo modo di pensare, le scelte…o no?

Il Vangelo non è un libro: è una persona: è Gesù! Parole da pregare

- Puoi iniziare a meditare la Parola facendo tue le parole iniziali del salmo: «Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pa-

ce per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.» Così dirai a

Dio la tua disponibilità ad ascoltare e a fare tuoi i suoi annunci di pace e salvezza,

per essere anche tu tra quelli che cantano la sua gloria (ricordi? Il Gloria è il canto degli angeli a Betlemme, canto che noi ripetiamo a Messa, ma che in Avvento non

c‟è, per rifarlo solennemente a Natale). - Oppure puoi usare la Colletta della Messa: «Dio grande e misericordioso, fa' che il

nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la

sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con Cristo, nostro Salvatore.» Oppure: «O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo

hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in pu-rezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome.»

Parole da vivere

Il Vangelo comincia dicendo che questo è un “inizio”: tocca allora a noi incarnare oggi quanto ascoltiamo. Cerca in internet il testo “Cristo non ha mani” e, leggendo questa preghiera, renditi conto di quanto sei pre-

zioso oggi per annunciare Cristo! Trova un modo concreto per essere, là dove vivi, la voce che annuncia buone notizie, di cui parla il profeta I-

saia; prendi ad esempio Giovanni Battista che annuncia Colui che viene dopo di lui. Scrivi un piccolo impegno che ti prendi per questa seconda settimana di Avvento: …………………………………………………….…………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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Parole Da FAR FIORIRE

La seconda lettura parla di eventi futuri, dei nuovi cieli, ma dà un sug-

gerimento molto pratico e concreto per vivere oggi nell‟atteggiamento giusto di attesa (ricordi la Parola della settimana scorsa? Si aspetta re-stando svegli!). L‟Apostolo Pietro dice: «nell‟attesa di questi eventi, fa-

te di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.» Durante questa seconda settimana di Avvento allora cerca di impe-

gnarti a vivere questa parola: smorza le parole che ti verrebbero da di-re quanto ti arrabbi e cerca di aiutare anche chi ti è attorno a cercare la pace e a non ferire gli altri con parole e atteggiamenti.

Parole per il gruppo

La prima lettura e il Vangelo parlano di un messaggero che porta un lieto messaggio e prepara la strada ad un Altro che verrà dopo di lui.

In gruppo preparate un tweet, un whatsapp, un post per facebook o altro per un social network, che contenga un messaggio di speranza

e di gioia, riferendovi, almeno in modo allusivo, al Natale. Avrete poi il coraggio per mandarlo ai vostri amici e farlo girare in internet?

Questa domenica è subito prima della festa di Maria Immacolata, una delle tante feste dell‟anno a lei dedicate.

In gruppo potete ripensare alla fede di Maria prima di tutto rileggendo le parole dell‟annunciazione (Lc 1,26-38). Oppure potreste rileggere con attenzione alcuni canti

a lei dedicati che conoscete e cantate in parrocchia o nel gruppo e analizzarli con cal-ma: cosa presentano di lei? Che esempio è per noi? Che aiuto ci dà Maria per cono-scere e seguire Gesù?

Nella tua parrocchia ci sono immagini di Maria? È raffigurata come Immacolata, As-sunta, Madonna delle grazie o cos‟altro? I “titoli” di Maria sono tanti!

Se in parrocchia ci sono iniziative di devozione a Maria, impegnatevi come gruppo a partecipare almeno ad una di esse: non sono cose solo per bambini o vecchietti!

Nella nostra diocesi di Bologna il legame con

la Madonna è evidente dalle tante chiese a lei dedicate, tra le quali spicca la Basilica di San Luca, dov‟è conservata la Madonna di San Lu-

ca. Perché non organizzare una passeggia-ta/mini-pellegrinaggio di gruppo andandoci

insieme?

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Terza domenica di Avvento

14 dicembre 2014

Prima Lettura: dal libro del profeta Isaia (61, 1-2.10-11)

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l‟unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei

cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l‟anno di grazia del Signore.

Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha ri-vestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli.

Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.

Salmo (Luca 1, 46-54) La mia anima esulta nel mio Dio.

L‟anima mia magnifica il Signore / e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l‟umiltà della sua serva.

D‟ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l‟Onnipotente / e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia / per quelli che lo temono. Ha ricolmato di beni gli affamati, / ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, / ricordandosi della sua misericordia.

Seconda Lettura: dalla prima lettera di San paolo Apostolo ai Tessalonicesi (5,

16-24)

Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e

corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 6-8. 19-28)

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò:

«Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché

possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stes-so?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni ri-

spose loro: «Io battezzo nell‟acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, co-lui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

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Parole da capire

L‟essere consacrati con l’unzione in Israele indicava l‟avere un compito

importante assegnato da Dio a favore del suo popolo. Erano consacrati i re, i sacerdoti e i profeti. La parola Messia (in lingua ebraica) o Cristo

(in lingua greca) significa appunto unto, consacrato. Anche tu hai ricevuto un‟unzione: nel Battesimo (quando sei diventato cristiano, cioè sei stato unito a Cristo) e nella Cresima (quando hai ri-

cevuto lo Spirito Santo); questi sacramenti ti hanno assegnato una missione: sei chiamato ad essere testimone di Gesù, e per farlo non ti manca nulla, perché Dio ti ha

riempito di tanti doni (come il profeta Isaia ricorda, con termini poetici, elencando le vesti della salvezza, il mantello della giustizia, il diadema ecc.). Parole da pregare

Il salmo di oggi è il Magnificat di Maria, un bellissimo canto di lode a Dio per le meraviglie che ha operato in lei e che la Chiesa usa quotidiana-

mente nella preghiera del Vespro per celebrare quanto Dio ha fatto per Maria. È un esempio di quanto Dio fa per tutti, perché Dio è fedele nel

suo amore. Usa questo cantico per la tua preghiera, facendo tua la gioia di Maria: sentiti guardato, amato, scelto da Dio.

Oppure usa la Colletta della Messa: «Guarda, o Padre, il tuo popolo che attende con

fede il Natale del Signore, e fa' che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza». Oppure: «O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che

chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gloria del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene. » Parole da vivere

Sia la prima che la seconda lettura che il Magnificat hanno il tema della gioia, una gioia talmente prorompente che fa esultare, magnificare Dio

con rendimento di grazie (ricordi? La parola Eucaristia significa rendere grazie). Ti ricordi come si chiama l‟esortazione apostolica di papa Fran-cesco? Inizia così: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera

di coloro che s‟incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore,

dall‟isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia.» (cercala nel sito Vatican.va).

L‟Apostolo Paolo invita a vivere questa gioia pregando ininterrottamente, mentre Isaia e Giovanni Battista mostrano come proclamare questa gioia, annunciandola e testi-moniandola con coraggio. Il pregare e il vivere concretamente non sono cose opposte

o disgiunte! La fede dovrebbe trasparire dal viso dei cristiani: un cristiano è testimone di gioia perché ha incontrato Gesù!

Questa settimana sforzati di essere testimone di questa gioia profonda e grande. Parole Da FAR FIORIRE

L‟apostolo Paolo dice: «Tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo (cioè tutto noi stessi) si conservi irreprensibile per la venuta del Signo-

re nostro Gesù Cristo (e qui non si parla della sua venuta a Natale, ma del suo ritorno glorioso)». Sembra molto difficile, impossibile, forse,

ma l‟Apostolo continua: «Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!». Durante questa terza settimana di Avvento permetti al Signore di

compiere in te la sua opera, come ha fatto grandi cose in Maria le vuo-le fare in te… se tu gliene dai l‟opportunità. Come puoi lasciare più spazio a lui in tutto

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te stesso, cioè nel tuo tempo, nelle tue relazioni, nella tua affettività, nelle tue deci-sioni…? Pensa a qualcosa di concreto in cui ti puoi impegnare a farlo e scrivilo: ………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………

Parole per il gruppo

Giovanni ha le idee molto chiare su se stesso: non è lui il Cristo! Sa di essere semplicemente un testimone, un uomo che prepara la strada al Signore.

In gruppo leggete e riflettete sulla catechesi fatta dal nostro Card.

Caffarra alla GMG del 2011 su come essere te-

stimoni di Cristo (http://www.caffarra.it/catechesi190811.php).

Trovate poi qualche storia di testimonianza di Cristo, sia di santi già canonizzati che di altri

che forse lo saranno (potete cercare per e-sempio nel sito giovaniemissione.it, dove ci sono alcuni testimoni di carità; oppure in san-

tiebeati.it, dove c‟è la sezione “santi bambini e giovani”).

Il tutto potrebbe essere riassunto in un cartellone

oppure in un volantino/pagina di giornale da espor-re/distribuire in chiesa, per testimoniare il vostro lavoro di ricerca di attualizzazione della figura del

testimone e precursore di Gesù, Giovanni Battista, attraverso la conoscenza di altre persone che, in

modi e situazioni diverse, hanno mostrato con co-raggio la loro fede in Gesù.

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Quarta domenica di Avvento

21 dicembre 2014 Prima Lettura: dal secondo libro di Samuele (7, 1-5.8b-12.14a.16)

Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all‟intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di ce-dro, mentre l‟arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va‟, fa‟

quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va‟ e di‟ al mio

servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popo-lo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici da-

vanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi

più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Si-gnore ti annuncia che farà a te una casa.

Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò

per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà re-so stabile per sempre”».

Salmo (dal Salmo 88) Canterò per sempre l'amore del Signore.

Canterò in eterno l‟amore del Signore, / di generazione in generazione

farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;

nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». «Ho stretto un‟alleanza con il mio eletto, / ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza,

di generazione in generazione edificherò il tuo trono». «Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, / mio Dio e roccia della mia salvezza”.

Gli conserverò sempre il mio amore, / la mia alleanza gli sarà fedele».

Seconda Lettura: dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani (16, 25-27)

Fratelli, a colui che ha il potere di confermarvi nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora

manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell‟eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all‟obbedienza della fede, a Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Amen.

Dal Vangelo secondo Luca (1, 26-38)

In quel tempo, l‟angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata

Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto co-me questo. L‟angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso

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Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e

verrà chiamato Figlio dell‟Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all‟angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l‟angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell‟Altissimo ti co-prirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di

Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch‟essa un fi-glio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua paro-la». E l‟angelo si allontanò da lei. Parole da capire

Nel testo della prima lettura si vede subito la differenza tra quello che

il profeta pensa da solo (ovviamente Natan approva il re Davide che vuole costruire un tempio per la gloria di Dio, chi non avrebbe detto

che è una magnifica idea?) e quello che invece pensa Dio. Dio fa il suo annuncio attraverso un gioco di parole tra casa-edificio e casa-casato; a Dio interessa ben più la seconda della prima, le persone

vengono sempre prima delle pietre, pur utili, belle, monumentali. È questa la promes-sa di un futuro Messia, discendente del re Davide. E questo si realizza in Gesù, che è

“figlio di Davide, figlio di Abramo” (Mt 1,1); e lo è attraverso il casato di Giuseppe e la sua paternità decisamente inusuale (vedi Mt 1,20 e Lc 1,26.32). Parole da pregare

Puoi usare la Colletta della Messa: «Infondi nel nostro spirito la tua gra-zia, o Padre, tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazio-

ne del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione.» Oppure «Dio grande e misericordioso, che tra gli

umili scegli i tuoi servi per portare a compimento il disegno di salvezza, concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito, perché sull'esempio di Maria accolga il Verbo della vita e si rallegri come madre di una stirpe santa e incorruttibile.» Parole da vivere

Rileggi lentamente il brano dell‟annunciazione, soffermandoti sulle diver-

se frasi dell‟Angelo a Maria (puoi fermarti anche sulla sua risposta: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la sua parola”):

- Rallegrati - Sei piena di grazia – hai trovato grazia presso Dio - Il Signore è con te

- Non temere - Lo spirito Santo scenderà su di te

- Nulla è impossibile a Dio Sono tutte buone, anzi ottime notizie!

Dio, attraverso l‟Angelo Gabriele, le dice a Maria, ma tutto questo è anche per te! Sce-gli allora l‟espressione che più ti colpisce e, in questi ultimi giorni prima di Natale, ripe-titela spesso. Questo ti potrebbe aiutare a concentrare l‟attenzione su quel mistero…

ora rivelato - cioè la nascita del Figlio di Dio, Gesù, il Salvatore - e a mettere un po‟ da parte tutto quanto è solo di “contorno”, perché legato a tradizioni umane o al commer-

cio.

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Parole Da FAR FIORIRE

Pensa al tuo casato, alla tua genealogia; non a quella che forse hai ri-percorso più volte a scuola, elencando i genitori dei genitori ecc., ma

alla casa-casato che è la comunità delle persone che ti hanno generato e che ti fanno crescere nella fede: pensa alla tua famiglia, al tuo grup-

po, ai catechisti ed educatori, al tuo parroco o a qualche religioso/a si-gnificativo, al movimento di cui fai parte, forse anche al tuo professore di religione a scuola…

Nessuno vive da solo, né si salva da solo: la fede è sempre una lunga catena di testimoni che annunciano Colui che hanno incontrato e che

ha cambiato la loro vita. Prova a fare un elenco: da … ho ricevuto come dono di … (per es.: conoscere/fare e-sperienza di... questo aspetto della fede – questa sfaccettatura particolare della per-

sona di Gesù – essere aiutato a vivere questo valore del Vangelo…). Scrivilo qui sotto o, meglio ancora, in un foglio da conservare come promemoria:

Sai elencare diverse persone che ti hanno annunciato Gesù Cristo? Bene! Comunque, che siano poche o tante, ringrazia Dio perché ha avuto cura di te attraverso di loro e

ricambiale pregando con riconoscenza il Signore per loro. Parole per il gruppo

Leggete in gruppo quanto hanno solennemente affermato i Vescovi riuniti con il papa nel Concilio Vaticano II: “Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra lo-

ro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secon-do la verità e lo servisse nella santità.” (Lumen Gentium n. 9). E

questo popolo è la Chiesa, che il Signore edifica nel tempo, distri-buendo a ciascuno doni particolari, per l‟utilità comune.

Voi conoscete la vostra parrocchia (il santo di cui porta il nome, qualche personaggio significativo del passato insieme alla storia del territorio in cui abitate ecc.) o il movi-

mento di cui fate parte (chi l‟ha fondato e quale aspetto della fede in Gesù intendeva vivere)? Quella è un po‟ la vostra famiglia, il vostro casato! Non si può non conoscerlo!

Interrogatevi poi in gruppo sul contributo che potete dare voi in quell‟edificio e corpo

che è la Chiesa: ognuno, dal Papa fino all‟ultimo battezzato, è prezioso per edificare quella casa che il Signore vuole abitare, quella casa che è inizio del suo Regno.

E che ne dite di mettere mano al sito della parrocchia/movimento - se c‟è - inserendo qualcosa di vostro o – se non c‟è ancora - diventare voi, insieme ai vostri educatori, i promotori per realizzarne uno? Potrebbe essere un modo per mantenere i contatti…

come in una grande famiglia! Se servono degli spunti, partite per esempio da http://www.parrocchie.it/bologna/

oppure da http://www.siticattolici.it/Parrocchie/Emilia-Romagna/Bologna/

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Natale

La liturgia della Parola della Messa del giorno di Natale è diversa nelle tre celebrazioni

(della notte, dell‟aurora o del giorno); questo è il Vangelo della Messa del giorno.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18)

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio:

tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l‟hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,

i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me

è avanti a me, perché era prima di me».

Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.

Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

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Da solo o in gruppo, il giorno stesso di Natale o in uno dei giorni successivi, leggi il te-

sto sotto e magari, su questo esempio, scrivi con le tue/vostre parole chi è Dio per te. Il Dio in cui crediamo

Crediamo nel Dio che ascolta le grida, i gemiti, i silenzi delle persone e dei popoli impo-

veriti, colpiti, oppressi, sfruttati, crocifissi; che prende a cuore la loro condizione, si fa presente

come il Dio della liberazione e della vita; incoraggia, sostiene e accompagna le esigenze di di-

gnità, di giustizia, di uguaglianza.

Crediamo nel Dio della creazione, che ha fatto ogni cosa per l‟armonia e il bene, che ha

affidato il creato all‟uomo affinché custodisca con diligenza l‟ambiente e non dimentichi mai che

i beni della terra sono destinati alla vita di tutti.

Crediamo in un Dio con il quale si può dialogare, ma anche protestare, chiedendogli il

perché di tante morti, sofferenze, ingiustizie…

Crediamo nel Dio in tanti e diversi modi invocato nelle diverse parti del Pianeta, al quale

tanti chiedono la forza di vivere in condizioni spesso drammatiche e di amare anche quando

non ci si sente amati.

Crediamo nel Dio dei profeti che denunciano l‟ipocrisia e la falsità di un culto religioso

non solo staccato dalla vita, ma copertura dell‟ingiustizia e della violenza; che sollecitano con-

tinuamente a prendersi cura dei poveri, degli orfani, delle vedove, degli stranieri.

Crediamo nel Dio della giustizia, della condivisione, della fraternità.

Crediamo nel Dio che si è rivelato nell‟Uomo, in Gesù di Nazareth fragile e impotente nel

mondo, dalla nascita nella grotta degli animali a Betlemme fino all‟uccisione sul legno della

croce: crocifisso, vittima fra le vittime; vivente oltre la morte, compagno quotidiano di viaggio

nella nostra vita.

Crediamo nel Dio che in Gesù di Nazareth conforta, sostiene, purifica l‟amicizia e

l‟amore; la semplicità di cuore, di sguardi e di gesti; la sobrietà, la convivialità festosa fra le

differenze. Crediamo nel Dio che in Gesù ci chiama continuamente a convertire la mente e il

cuore, sempre infondendo fiducia, incoraggiamento e pace…

Crediamo nel Dio di Gesù presente con il suo santo Spirito nelle case e nelle fabbriche,

nelle scuole e negli ospedali, nelle carceri e nelle comunità di accoglienza: per chi soffre nel

corpo e nella psiche, per chi dipende da sostanze e situazioni, per chi è straniero.

Crediamo nel Dio presente nelle lacrime, nei silenzi, nei gemiti, nelle grida di sofferen-

za; nei sorrisi e nelle manifestazioni di gioia; presente in chi è affamato, assetato, nudo, am-

malato, carcerato, forestiero; nelle parole e nei gesti di concreta prossimità e solidarietà. Nel

Dio presente nelle resistenze, nelle lotte delle comunità e dei popoli per la giustizia, la verità,

la pace; nel Dio presente nel creato e nella contemplazione delle sue manifestazioni.

Crediamo nel Dio che in Gesù si manifesta come il Dio totalmente umano: padre, ma-

dre, fratello e sorella, amico di noi donne e uomini in cammino nella storia. Nel Dio della mise-

ricordia e dell‟accoglienza di ogni persona di qualsiasi provenienza e appartenenza, di qualsiasi

condizione.

Crediamo nel Dio che ci chiede responsabilità, fedeltà, coerenza. Crediamo nel Dio che

nelle parole e nei gesti di Gesù indica la strada a una Chiesa guidata dallo Spirito, capace di

condividere i beni; di ascoltare, di prendere a cuore le sofferenze e le fatiche dell‟umanità.

Nel Dio che sospinge la Chiesa a uscire dal tempio per vivere in cammino con l‟umanità per

contribuire a renderla più umana.

Crediamo nel Dio che comunica libertà ed esige libertà, che resta sempre il Totalmente

Altro, al di là di tutto ciò che il linguaggio umano può raccontare di Lui, anche di quanto noi

stessi affermiamo in questa lettera; che garantisce laicità perché chiede fiducia, confidenza, af-

fidamento, dialogo e confronto.

Crediamo nel Dio presente nel nostro vivere, amare, dedicarci, impegnarci, soffrire, e

quando sarà il momento, morire nel modo più umano possibile. Nel Dio che ci accoglierà nel

suo Mistero dopo averci accompagnati nella quotidianità della nostra vita nella storia.

(Tratto da

http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=view&id=2751&Itemid=146)

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Una VERIFICA finale per metterti alla prova

Se la parola verifica ti è antipatica, allora diciamo esercizio, allenamento; qualcosa che potrebbe aiutarti in un momento di esame di coscienza utile per fare, prima di Na-

tale, una confessione magari un po‟ meno frettolosa del solito: 1) che immagine ho di Dio?

Mi immagino Dio come indifferente, un Dio a cui la mia vita concreta (cioè le mie

amicizie, i rapporti che ho in famiglia, la scuola, i miei affetti, le cose che mi piac-ciono, i miei amori…) non interessano?

Mi immagino un Dio a cui basta poco per accontentarsi: qualche preghierina biasci-cata, la presenza (fisica, la testa magari è altrove) a Messa, la fedeltà a un servizio che ho assunto?

Oppure penso e credo ad un Dio che, come e più di un amico, si interessa a tutto ciò che faccio; meglio: credo in un Dio che è toccato da tutto ciò che penso e sen-

to, un Dio che non bada principalmente alle cose (fossero pure quelle religiose a cui gli educatori o il don ti richiamano ogni tanto) ma che guarda con affetto, sim-patia e stima te. Chiediti se credi in un Dio che guarda te, tutto il pacco completo

di ciò che sei: non solo le cose di cui sei orgoglioso, ma anche tutto ciò che tu non vorresti affatto, quelle che non ti piacciono proprio e che di solito neghi anche di

fronte all‟evidenza, quei pensieri e sentimenti che nemmeno tu capisci fino in fon-do… cioè un Dio che c’entra con tutto te stesso: anima e corpo, testa e cuore, in-telligenza, volontà e affetti.

Però, pensaci: solo in un Dio così vale davvero la pena di credere! 2) Cosa penso di Gesù?

Gesù, oltre che essere Figlio di Dio, è davvero uomo, ma io penso a Lui come uo-mo davvero riuscito, completo o penso che abbia detto qualcosa di buono – questo sì -, ma che, in fondo, sia un mezzo fallito o che le sue parole siano solo utopie?

Penso davvero che quanto ha fatto e detto sia il modello giusto di uomo a cui anch‟io posso tendere o della sua vita prendo come ispirazione per me solo qualco-

sa, solo quello che mi va bene, quello che non mi scomoda più di tanto? Credo che seguendo i suoi insegnamenti io mi realizzo prima di tutto come essere umano? “Chiunque segue Cristo, l‟uomo perfetto, si fa più uomo” dice il Concilio Vaticano

II3. 3) Sei sicuro che Dio ti voglia bene?

Pensa a chi ti vuole bene, alle persone a te care. Passa in rassegna i loro volti e chiediti chi tra loro ti vuole davvero bene, chi non vuole da te qualcosa per sé, ma

vuole solo e soltanto il tuo bene… forse restringerai il gruppo, magari arriverai a contare solo poche persone (quelle su cui puoi però puoi davvero contare!). E ora pensa: a Dio tu potresti forse dare qualcosa? Potresti sdebitarti con Lui in

qualche modo per ciò che dona? Ovviamente no! La Bibbia mette sempre in chiaro che Dio sceglie di occuparsi del popolo di Israele – e di ciascuna persona - non per

guadagnarci Lui, anzi! Questo è l‟amore vero; forse anche tu hai iniziato a provare quanta forza dà l‟amare davvero un altro e mettere il suo bene prima ancora del proprio4. Questa è una gran bella notizia: Dio non ha secondi fini, gode semplice-

mente nel fare gioire, è felice di donare la felicità vera alle persone che ama. Per questo è venuto – viene – verrà.

Per questo allora possiamo augurarci: Buon Natale!

3 per gli educatori: la citazione è tratta da Gaudium et Spes n. 41; potrebbe essere utile riprendere in gruppo i vari

contenuti del n. 22 (che parla dell‟incarnazione del Figlio di Dio, della sua umanità e del fatto che è modello di ogni es-sere umano). 4 per gli educatori: far vedere la scena finale del film “Una settimana da Dio” vedi

http://www.youtube.com/watch?v=FJ8fvBVGheo