SURICIORBU °2
-
Upload
pierpaolo-cetera -
Category
Documents
-
view
212 -
download
0
description
Transcript of SURICIORBU °2
esperienza! I tecnici sono
utili ma possono approfit-
tare delle loro capacità per
un extraguadagno. Chi non
ha competenze specifiche
di settore invece non ha
capacità necessarie a gesti-
re specifici assessorati.
Tante verità che si con-
trappongono tra loro, quale
la migliore? Nel discorso
però spicca un elemento
che forse sarebbe utile non
trascurare. Se tutti fossero
idonei al ruolo di sindaco o
assessore, c’è ancora qual-
cuno idoneo al ruolo di
cittadino?
Sembra di essere su una
barca a remi dove tutti
vogliono il posto di co-
mando ma se nessuno è
disposto a remare pensate
che questa barca prima poi
possa riuscire a muoversi?!
Allora chi è disposto a
remare?!
Arrivata la primavera, arri-
va anche la stagione della
politica. Soprattutto ora
che siamo in prossimità
delle elezioni politiche del
13 e 14 aprile. Nel nostro
comune però la concomi-
tante caduta della giunta
comunale fa si che i di-
scorsi politici siano già
concentrati sull’elezioni
locali, come se fossimo di
già in campagna elettorale
per queste. Con la rilevan-
te differenza che le elezio-
ni comunali si svolgeranno
a Novembre o più verosi-
milmente in primavera del
2009. I discorsi per le stra-
de, nei bar, in tutti i luoghi
di ritrovo iniziano tutti con
la frase del tipo: << Se mi
candido io…>> (sic!).
Ormai siamo tutti poten-
ziali candidati! Evidente-
mente c’è qualcosa che
non va. Questa situazione
evidenzia due punti di vista:
1) o la figura del politico è
divenuta così poco specifica
che oramai tutti possono am-
birla; 2) o c’è una diffusa pre-
sunzione tra la gente di essere
loro la soluzione per tutti i
problemi del territorio. Ognu-
no può trarre la conclusione
che reputa migliore, quel che
è certo è comunque sia non si
può dormire di sonno tran-
quillo per quello che ci aspet-
ta. I politici di lungo corso
credono di essere come B. si
sente per l’Italia: indispensa-
bile.
I politici con meno esperienza
ritengono che sia arrivato il
loro momento. Chi non fa
politica è invece convinto che
il momento delicato richiede
facce nuove perché la politica
ha fallito. I vecchi hanno
l’esperienza ma non sono
innovatori, mentre i giovani
sono innovatori ma non hanno
TUTTI SINDACI, TUTTI ASSESSORI!
LA PRO-LOCO FANTASMA Le Proloco sono associa-
zioni antichissime che han-
no avuto origine nel set-
tentrione d’Italia intorno al
1880. Chiamate inizial-
mente “Comitati di Cura”
o “Società di Abbellimen-
to” e secondo alcuni stu-
diosi hanno un origine
strettamente legata alle
Badie, gli antichi gruppi a
cui la comunità demanda-
vano in passato la gestio-
ne delle festività collettive.
Già allora la diffusione di
queste associazioni era rile-
vata in tutta Italia e nel resto
d’Europa.
In Italia attualmente le Pro-
loco riconosciute sono oltre
seimila e le attività che svol-
gono afferiscono diverse
sfere d’intervento come il
turistico, sociale, culturale e
sportivo. Solitamente le
Proloco si riferiscono alla
Municipalità in cui
hanno sede. Chi ha la
fortuna di attraversare
il ponte di Trionto sa
che in paesini sperduti
ed in posti impensabili
queste associazioni
riescono a creare veri e
propri eventi. Proprio
discutendo di uno di
questi eventi qualche
giorno fa in una riunio-
ne …. Continua →
Notizie di rilievo:
Unnè cosa i ra vos(h)tra
‘A zamparedda
Alfabeto Calabrese
La pro-loco fantasma
FOGLIO MENSILE DEL GRUPPO SOCI@L 2008 ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE
U SURICIORBU REGISTR. N° 734 DEL 4/10/2004 C/O TRIBUNALE DI COSENZA.
FOGLIO MENSILE ALLEGATO A “LA VOCE ”
DIRETTORE RESP.: EMILIANO MORRONE. DIRETTORE: GIANNI VATTIMO
APRILE 2008
APRILE
S 2
O 0
C 0
I 8
@
L NETWORK
ULTIME TEMPERATURE POLITICHE REGISTRATE IN sila greca e citta’ capoluogo nel 2006
Quando cerco qual è stata la causa che
ha portato alla rovina le classi di
governo vedo sì il tal evento o il tal
uomo, ma credetemi la vera causa, la
causa reale che fa perdere agli uomini
il potere è che sono divenuti indegni
di esercitarlo (A. De Tocqueville)
Dati stat escl. CS
IPM (Indice di
PenetrazioneMafiosa):
Sconosciuto
Sindaci:
Avvocati: 6
Insegnanti:3
Liberi professionisti:5
Operai: 0
Attentati: 107
Omicidi di Stampo
mafioso: 1
N° 1
2
Che strano Comune è Cro-
sia: il centro storico con 300
anime, le sue frazioni più pic-
cole Sorrento, Quadricelli,
località dove si sono trasferiti
abitanti provenienti dai paesi
montani vicini; Fiumarella e il
Pantano dove l‟ente O.V.S.
(Opera Valorizzazione Sila)
negli anni ‟50 piazzò otto
case. La frazione più grande,
Mirto, cresciuta lungo la Stra-
da Statale 106. Insomma un
amalgama di gente, nessuno
legato a nessuno, senso di
appartenenza zero. Oggi il
comune di Crosia fa quasi
diecimila abitanti, ottimo cli-
ma, il mare, le colline e a po-
chi passi la montagna. Nato
come tanti, cresciuto peggio
di molti, nonostante una po-
tenzialità del territorio che
nessuno ha saputo sfruttare
eccetto per l‟abusivismo edili-
zio illegale e quello pianifica-
to. E‟ stata un‟azione pervasi-
va che ha reso la sky-line urba-
nistica un ammasso di costru-
zioni (non finite o con volu-
metrie gonfiate), con il prima-
to della subcultura della
“manipula” fino ad un certo
punto giustificabile negli anni
‟60-‟70, deprecabile e moral-
mente bassa quella seguita
dopo negli anni „80-‟90. Trala-
sciamo i sindaci degli anni ‟50-
‟60 che costruirono ex novo
e amministravano un paese
che non aveva nemmeno le
strade, le fognature, non aveva
neanche la parvenza di comu-
ne, erano altri tempi. Ma su gli
ultimi, quelli degli anni „80 in
poi i giovani, i laureati, quelli che
fanno parte della memoria
recente, si può spendere qual-
che parola. Iniziamo dal perio-
do Santoro, professore del
PCI, presupposti per un buon
inizio (P.R.G. e Rete Idrica)
eliminato dai suoi stessi com-
pagni. Il passaggio incolore del
Dott. Ciccopiedi, medico del
PSI. L‟avvento dell‟altro profes-
sore, Gerardo Aiello del PSI,
con lui le prime opere pubbli-
che: strade, fogne e scuole. E
Con la nota di merito
dell‟abbattimento di 50 villette
abusive sul demanio marittimo,
con un gran progetto per il
turismo balneare, progetto che
fu una bella illusione, le dimis-
sioni. E poi i sindaci per un
anno, per un mese (Boccuti,
Librandi), eliminati dal gotha
socialista interno. Venne così il
Primo Commissario prefetti-
zio. La disfatta dei socialisti, la
vittoria della “democrazia cri-
stiana” e con il compromesso
storico DC-PCI in versione
comunale, con sindaco l‟ing.
Rizzo e vice sindaco l‟allora
giovane promessa Forciniti in
quota PCI. Problemi tanti e il
sindaco si dimette poco dopo.
Si tenta l‟alternativa Bitonto,
D.C.,la novità, la garanzia. Invece
arriva ugualmente il secondo
Commissario. La scommessa al
femminile con Marincolo
(quando si esagera nei cambia-
menti!) giovane architetto, mo-
mento propizio per fare bene
comune, con la vecchia classe
politica azzerata, ma per la terza
volta arrivò un nuovo commissa-
rio. Ieri la fase col sindaco Forci-
niti & friends, la speranza, sem-
pre l‟ultima a morire. Nonostan-
te vantassero 5 anni di continua
amministrazione non sono riu-
sciti ad essere riconfermati, caso
raro. Qualcosa sarà andato stor-
to: sarà stata colpa dei cittadini?
Oggi, e passiamo alla cronaca
recente, l‟avvocato Russo, arri-
vato dopo 25 anni al potere
comunale, nemmeno tre anni ed
è stato dimissionato da 11 consi-
glieri comunali su 17 ed ecco
l‟ennesimo Commissario. Che
senso ha tutto ciò? Dove si vuo-
le arrivare? Forse il destino di
questa cittadina è legato ai Com-
missari, ma questi non sono
purtroppo quelli visti in TV
(Maigret, Rex e Montalbano),
con storie sempre a lieto fine, a
differenza delle tante gesta poli-
tiche che si sono concluse in
malo modo e col “morto” e sen-
za che nessuno trovasse l‟arma
del delitto, il movente e il man-
d a n t e . T U T T O C A M B I A
AFFINCHE’ NULLA CAMBI.
MUSICA E SPERANZA. GRUPPI, CONCERTI E SPAZI SOCIALI
Uno dei motivi di soddisfazione per la nostra piccola comunità di Mirto-Crosia è venuto dalla musica,
grazie all‟affermazione di un nostro concittadino nella scena del rock italiano fin dagli anni novanta. Peppe
Voltarelli è stato leader e vocalist del gruppo “il parto delle nuvole pesanti” e ora ha intrapreso una car-
riera solista come rock-folk singer. Ed è forse anche per questo motivo se un numero significativo di
giovani e giovanissimi si sono avvicinati alla musica e hanno costituito band e gruppi musicali che suona-
no diversi generi musicali, dal rock al reggae alla musica popolare. Tra questi segnaliamo BARN, MASSA
FURTIVA, FIVE LINES, VERDEORO, CRASH WAVE, RIBELLI, NEMESIS e POPULU BASTARDU. Molti
di loro hanno avuto la fortuna di farsi conoscere dal pubblico del nostro paese e non solo. Infatti vanno
ricordate la partecipazione nel 2005 a Sanremo Rock dei MASSA FURTIVA, BARN e VERDEORO, vinci-
tori nelle fasi regionali e successivamente presenti a Ravenna. Nel 2006 è toccato ai RIBELLI e FIVE
LINES, mentre nello stesso anno furono insieme ai Crash Wave al Cresis Rock Sound (evento non più
ripetuto nonostante gli sforzi organizzativi della Zo.ro.pa, una production che fa della promozione di
gruppi giovanili nella Calabria un suo caposaldo). Da ciò emerge che nel nostro territorio abbiamo tanti
giovani con grosse potenzialità e non sono presi in considerazione. Bisognerebbe creare un centro giova-
nile autogestito, dotato di una sala insonorizzata e con un minimo di strumentazione. Con una forma di
tutoraggio o partnership con esperti è possibile gestire uno spazio del genere, all‟insegna del volontaria-
to, al fine di proteggere gli strumenti e l‟incolumità dei ragazzi e indirizzarne l‟uso. In ogni città o paese
dell‟ Italia più progredita esiste uno spazio del genere perché non qui?
UN PAESE FUORI DAL COMUNE CON I COMMISSARI PREFETT IZ I .
Social 2008 ASSOCIAZIONE POLITICO-CULTURALE
U SURICIORBU
Il direttore Vattimo con l’autore della “società
sparente”, E. Morrone. Foto archivio Cetera
Un ricordo di tanti anni fa…
Foto di G.C. Vanini
3
Abbiamo avuto la fortuna di conosce-
re e presentare al nostro piccolo pub-
blico di Mirto-Crosia due autori per
un libro che ci rendono un pochino
ottimisti sul futuro della nostra terra.
Pensando a quel che c‟è da costruire
avanziamo in questa fiducia conoscen-
do questo nostro recente passato e
questo presente, noi guadagniamo in
profondità ciò che perdiamo in super-
ficie. Nella nostra regione sappiamo
che non è il consenso popolare che da il
Potere , ma è il Potere che riceve ed ottie-
ne voti e consensi: non c’entra il retag-
gio degli schiavi bruzi o del vassallag-
gio; è piuttosto una mentalità moder-
na che si cristallizza nella paura del più
forte e nell‟omertà. Non respiriamo
aria della Sila o dell‟Aspromonte ma
un‟aria carica di domande. Chi
sono gli organizzatori degli omici-
di politico-mafiosi? Chi si occupa
di tenere così alto il livello di di-
soccupazione, serbatoio di mano-
valanza ed esperimento cruciale
per le più scellerate politiche so-
ciali? Chi autorizza la distruzione
del nostro ambiente e lo scarico
di veleni nei nostri boschi, mari e
fiumare? Vogliamo continuare,
parafrasando Leonardo Sciascia,
ad essere una terra in cui ognuno è
e si fa isola da sé ? Solo generando
una società di individui senza so-
cializzazione, senza pensiero, che
si preoccupa soltanto del futuro
del proprio orticello familista, solo
con questi meschini orizzonti gli
uomini d‟onore disonorati dalla
Storia possono continuare a
regnare. Ma siamo nati per cal-
pestare la testa dei re! Sappia-
mo che non scegliamo il tempo
in cui veniamo al mondo- Lo
troviamo così com‟ è. Per cam-
biarlo con la nostra testa, col
nostro corpo, con i nostri desi-
deri e con le leggi inesorabili
del consorzio umano. A Roma,
come a Milano o Torino gli affari
si concludono con una telefonata o
una stretta di mano; a Catanzaro
o Crotone con una promessa,
una minaccia o una scarica di
Kalashnikov. Quando ancora
abuseranno della pazienza e
della rassegnazione?
NOTE A MARGINE DELLA PRESENTAZIONE PUBBL ICA DE “LA SOC IETÀ SPARENTE” DI E .MORRONE– S .ALESS IO
tion, alla Iglesia Monarquìa e
al populismo della libertà. Que-
sti comunisti immaginari sono
caratterizzati da una eterono-
mia e da una “etero denomi-
nazione” cioè sono definiti tali
solo dagli avversari. I tal desi-
gnati sono lontanissimi
dall‟avanzare con i simboli
classici del comunismo generi-
co. Mentre i comunisti tout
court a la Ferrando (leader di
un partito comunista dei lavo-
ratori) sono lontanissimi dal
definirsi comunisti immaginari.
In questo gioco di specchi la
confusione e lo sproloquio
fanno da padrone e ogni seria
NOTARELLA IPERPOLITICA . I “COMUNIST I IMMAGINAR I” A metà dell‟ottocento era uno
spettro ad aggirarsi in Europa
(nel segno del romanticismo
tardo-gotico), nel nostro ven-
tunesimo secolo qualcosa di
virtuale (segno dei tempi!)
s‟aggira nei discorsi, nelle in-
vettive, nella critica e analisi di
alcuni noti personaggi della
politica nostrana e non: i
“comunisti immaginari”. Cosa
sono questi è facile intuire:
sono lo spauracchio con cui si
designano gli avversari di una
parte dello schieramento poli-
tico, culturale e sociale. In
Germania, in Spagna in Francia
e in Italia sono rispettivamente
gli oppositori alla Grosse Coali-
Social 2008 associazione culturale
APRILE
IL QUIZ di “Social”
Riproduciamo una chic-
ca giornalistica di un
noto quotidiano locale.
Di chi si parla nello
spazio bianco?
1)Rossano calabro
2)Corigliano
3)Bolzano
4)Siderno
La risposta alla prossi-
ma volta. Indovina e
avrai un premio: un
fantastico volume di
…Sorpresa!
Concorso valido fino al
31 Aprile 2008!
analisi politica diventa semise-
ria e apolitica. A sguazzare
in questa palude vischiosa e
manichea vi sono alcuni non
più giovani (orfani di qualcosa
che sa di ex- o di post-) e
altri non ancora anziani (eredi
nelle pratiche come nel lin-
guaggio della vecchia politica)
che continueranno a chiama-
re comunisti gli avversari alla
stregua del gran capo di Ar-
chor. Ai pochi che ricordano
lo stesso era avvenuto con i
“fascisti immaginari” ma era-
no gli anni sessanta e settanta
ma quella era un‟altra (triste)
storia italiana.
La proloco fantasma (segue)
...della Social (ormai abbastanza
frequenti), ci si chiedeva se esi-
stesse anche nel nostro paesello
una Proloco. Il “non ho idea se
esiste” del nostro unico socio
straniero (greco) non ha destato
particolari dubbi ma la risposta
ripetuta da tutti gli altri associati
ha sollevato molte perplessità. Ancora oggi non riusciamo a
capire se è attiva una Pro-loco a
Mirto-Crosia, chi sono gli even-
tuali membri e soprattutto quali
piccoli o grandi contributi ha
dato al nostro paese. Ci faccia-
mo queste domande non per far
polemica (e ce ne sarebbe tanta
da fare) ma solo per proporci
come persone che hanno voglia
di dimostrare che si può far bene
anche senza il “pennacchio”. E’
strano come, caduta
l’amministrazione, in piazza ci
siano più sindaci ed assessori
che gente “comune” ed è ancora
più strano che nessuno di questi
si sia soffermato a pensare che
se si ha voglia e capacità, anche
con una Proloco si può dare un
valido contributo per migliorare
gli aspetti della società crosiota.
Dopo tutte le considerazioni,
non ci resta che fare un appello:
<< SE QUALCUNO HA
NOTIZIE SULLA PRO-
LOCO lo invitiamo a contat-
tarci ! >>.
Il libro di cui si parla...
4
immagini di ragazze e ragazzi
come tanti. Una normalità
esibita e non solo evocata.
<< Ho cercato di dare cre-
dibilità all‟umanità dei cala-
bresi, che me ne faccio delle
spiagge di Tropea se poi
quello che manca è il con-
tatto con la gente? >>. Così
parlò Toscani all‟UNICAL.
Per il principale sponsor di
questa iniziativa il noto poli-
tico Adamo Nicola, << si
incomincia a rovesciare la
condizione di una regione
ripiegata su se stessa, che
amplifica i propri guai >>.
<< L’ immagine dei volti
sorridenti dei giovani, conti-
nua Adamo, sono una per-
cezione nuova della calabre-
sità >>. Questo in sintesi il
pensiero del politico. << C’è
un grande problema per chi
crede e ha passione per la
libertà e il potere che ne-
Sarebbe un‟arte particolar-
mente praticata dai nostri
concittadini glo.cal (global
calabresi). La lamentazione
continua del proprio status
economico, politico, cultu-
rale e sociale; lo svolgersi di
quel senso comune che fa di
noi dei “poveri in canna”,
degli ultimi classificati in
tutto e dei destinati
all‟insufficienza. Per decenni
siamo stati (e siamo) dentro
questa pseudo antropologia.
Ed ecco che l‟anno scorso
ad insufflarci arriva il grande
demiurgo pubblicitario, colui
che può renderci coscienti
di ciò che siamo, nicceana-
mente.. E come dovremmo
apparire. <<I calabresi devo-
no imparare a sorridere >>.
Intanto la campagna pubbli-
citaria s‟intitolava “gli ultimi
saranno i primi”.
<< Sì, siamo calabresi! >>,
cessita comunicazione, le
imprese, le società anonime
e senza faccia, con i loro
managers per i quali i rischio
di creatività deve suonare
come sgradevole memoria
di sconfitte e deluse aspira-
zioni giovanili >>. Questo in
sintesi il pensiero del pubblici-
tario. Ci si chiede cosa avrà
pensato il mondo dei cala-
bresi dopo questa ennesima
inversione di senso del pro-
prio essere; suonerà come
sgradevole memoria questo
andamento creativo delle
nostre uniche scelte e vie,
ovvero tra un mondo virtu-
ale proposto da politici e
pubblicitari e un mondo
querimonioso delle plebi e
dei padroni?Questa imago
mundi calabrese non sarà
ricordata né come opera ne
come arte! Ai poster l‟ardua
sentenza! G. C. Vanini
ALFABETO CALABRESE: LETTERA Q , QUERIMONIA
U’ zampareddu / A’ zamparedda
Avete notato? Il 99% degli eventi culturali in Calabria, siano essi presentazioni di libri,
mostre fotografiche o “sagra della Spipola”, devono avere l’imprimatur dei politici di ogni
risma. E’sempre presente un assessore, un dirigente, un presidente, un sindaco, un espo-
nente di tal partito… Così leggiamo << Domani alle ore 17.00 presentazione del… intro-
duce il sindaco…, un’iniziativa fortemente voluta dall’assessore…>> Non sapremo molto
di più! Di cosa si discuterà? Qual è lo scopo dell’iniziativa? A che pubblico è rivolta
l’iniziativa? Chi è cosa ha fatto l’autore o lì operatore culturale che ha organizzato
l’evento? Quisquillie, pinzellacchere! E’ solo la Presenza di questi o quell’altro, la vetrina
di Esposizione di quella figura, la passerella dei Soliti Noti. E’ come se la società civile
istruita non esistesse! Crisi della politica culturale? Ma che! E’ una vera manna dal cielo
la Cultura per i politici local! In tanto una domanda è lecita Cui Prodest? Non certamente
alla comunità che diviene, quando partecipa, una cornice.
Discarica abusiva nella nostra foce del Trionto
Redazione:
Pierpaolo C.
Giuseppe A.
Bruno A.
Francesco M.
Alfonso R.
Grafica
Pierpaolo C.
e-mail :
social2008@libero.
it
tel 3394864226
LA SVOLTA UNNE’ COSA I RA VOSHTRA!
Nel 2005 sbaragliò ogni tipo di concorrenza e, per consensi avuti batté ogni
record! Con i suoi 2500 voti circa convinse proprio tutti. Finanche D’Alema
non riuscì a resistere al suo fascino: l’ex presidente nazionale dell’ ormai
scomparso partito dei DS, in uno storico comizio nella piazza Dante ripeté più
volte, inconsapevolmente, che quello era l’anno della svolta ...
La lista civica capeggiata dall’avv. Antonio Russo, all’interno della quale era
forte la presenza giovanile, presentò agli elettori un programma completo con
grandi opere pubbliche quali porticciolo, quagliodromo, paese-albergo e cam-
pi da golf! Grandi progetti di riduzione della pressione fiscale e di una mag-
giore efficienza della macchina amministrativa.
Dopo tre anni di singhiozzi e dopo l’ultimo mese di “cade o non cade …” ab-
biamo assistito a un silenzioso funerale di questa amministrazione. Senza vo-
lere entrare nel merito di questo scivolone che ha trascinato nel brutto tonfo
l’intero paese, è solo il caso di ricordare che del programma nulla è stato rea-
lizzato, fatta eccezione per un discusso piano di viabilità e per qualche alberel-
lo piantato qua e la. In questi tre anni abbiamo avvertito un costante alleggeri-
mento delle nostre tasche a causa di tasse sempre più asfissianti e di spese
sconsiderate (vedi ad es. le spesi legali per l’ostinazione nei confronti di qual-
Hanno par-tecipato alle
discussioni di SOCI@L
Bruno; il
greco;
Salvatore
Giuseppe
Saverio
Tommaso
Alfonso
che funzionario comunale). Noi
pure aspettandoci qualcosa in
più, pur reputando pessima
l’esperienza conclusasi, non vi
chiediamo perché “tutto” si è
sfasciato, ma perche invece di
cercare affannosamente di ricu-
cire lo strappo non avete respon-
sabilmente preso coscienza di
quel che vi stava succedendo?
Così facendo forse ci avreste
evitato un commissario che con
ogni probabilità, alla fine, pro-
durrà qualcosa in più della Svol-
ta, ma che non avrà quella forza
relazionale che un Sindaco può
avere.
Vi preghiamo almeno di acco-
gliere una nostra richiesta: evita-
te le vostre accuse reciproche e
abbiate il buonsenso che non è
stata cosa ‘e ra vos(h)tra