Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” Via G. Leopardi 1 ... fileSuore di Gesù Buon Pastore...
Transcript of Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” Via G. Leopardi 1 ... fileSuore di Gesù Buon Pastore...
Suore di Gesù Buon Pastore “Pastorelle” Via G. Leopardi 1/A - Verona
Nuova sede provinciale in fase di completamento
Comunicazioni
del Governo provinciale
Pagina 2 DIALOGO - SETTEMBRE 2010
Carissime sorelle,
desideriamo raggiungervi all’inizio di un nuovo
anno pastorale, nella certezza che per ciascuna sarà tempo di crescita nel‐
l’amore al Signore e alla sua Chiesa.
Nella nostra precedente lettera, ci facevamo reciproca memoria di
come la verità soltanto ci renda libere, interiormente libere, nella dignità
dell’essere “figlie di Dio”. Libertà che deriva dall’adesione al progetto che
Dio ha su di noi, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti si trova la
propria verità ed è aderendo a tale verità che si diventa liberi (cf. Gv 8,32).
Vogliamo continuare la nostra riflessione sulla verità considerandola
ora in relazione alla carità.
Ci sono delle circostanze nella vita in cui s’impone la domanda se
debba prevalere la carità o la verità; a volte la risposta è ovvia, altre volte
appare invece più difficile e complessa. Sulle nostre incertezze getta luce,
sicuramente, la Parola di Dio, ma ci viene in aiuto anche l’insegnamento di
Benedetto XVI che nell’Enciclica Caritas in Veritate (2009) ha mostrato come
carità, verità e giustizia, siano tenute insieme da uno stretto rapporto di in‐
terdipendenza.
“Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimo‐
niarla nella vita sono forme esigenti e insostituibili di carità. La carità, infatti,
Pagina 3 DIALOGO - SETTEMBRE 2010
« si compiace della verità » (1Cor 13,6) e solo nella verità la carità risplende
e può essere autenticamente vissuta”.
In Cristo, la carità nella verità diventa il Volto della sua Persona; una
vocazione per noi ad amare i nostri fratelli nella verità del suo progetto. Egli
stesso, infatti, è la Verità (cf. Gv 14,6).
Dall’amore alla verità scaturiscono sia la carità che la giustizia: en‐
trambe comportano essenzialmente la ricerca del vero, attraverso un esodo
da sé, dalla propria auto‐sufficienza, che è all’origine di ogni peccato: il pro‐
blema della verità e della menzogna riguarda ogni uomo e ogni donna e,
dunque, anche ciascuna di noi, nelle piccole o grandi scelte di ogni giorno,
nel nostro rapporto con Dio, con noi stesse e con gli altri.
Il buon Pastore che è Via alla Verità ci chiama a seguirlo sui sentieri
che ad essa conducono; abbiamo, perciò, la responsabilità di conformare la
nostra vita alla Sua, nella verità e nella libertà, nell'amore e nella giustizia.
Liberate da ogni forma di giudizio, ci apriamo alla misericordia di Dio per
essere noi stesse misericordiose.
Impariamo a vivere secondo verità, lasciandoci illuminare dalla Paro‐
la di Dio, dall’insegnamento della Chiesa, dalla Regola di Vita, in comunione
e dialogo con chi tra noi svolge il servizio di governo, facendoci la carità della
verità, secondo l’esortazione del nostro Fondatore.
Vicine nella preghiera
______________________________
e sorelle del consiglio
DIALOGO - SETTEMBRE 2010
Visita di sr Angiolina alla comunità di Pemba
La comunità di Pemba, scrive:
Carissime Pastorelle della Provincia ICN, da Pemba il nostro saluto di pace e di benedizione per tutte voi! Dal 28 luglio al 21 Agosto dell’anno in corso, come già sapete, è stata con noi sr An-giolina Rossini, superiora provinciale. Non è venuta sola. Con lei sono arrivati anche due amici volontari: Gabriele e Michela. Dopo pochi giorni si aggiungono gli otto gio-vani della Diocesi di Biella, pieni di vita e di gioia, inviati dal Centro Missionario Dioce-sano, dopo aver fatto un lungo percorso di formazione. Non possiamo poi dimenticare la volontaria Manuela, tra noi da fine marzo scorso, Ester, Luca e Marco dell’Universi-tà Cattolica di Milano presenti qui a partire dai primi di maggio scorso. Con una cosi bella e varia compagnia, possiamo affermare che il periodo estivo é stato per noi un tempo di grazia, per diversi motivi:
Primo, per la bella esperienza di fraternità e di fede fatta con sr. Angiolina che dedicava il suo tempo in maniera alternata tra comunità e giovani in formazione per le quali, ci é sembrato, senza esagerare, che avesse una particolare predilezione!
Secondo, per ripensare la nostra presenza comunitario/apostolica, oggi, di fronte al fatto che ci sono tra noi delle giovani che chiedono di diventare pastorelle. Ci siamo dette che per garantire la fecondità nella pastorale e nella formazione delle giovani, non possiamo prescindere dal vivere una forte spiritualità pastorale e ciò, ci permetterà di raggiungere le mete del nostro progetto comunitario, e cioè: Passare dal coordinamento di attività diocesane svolte in questi primi dieci anni di vita in Mozambico, ad un impegno specificatamente formativo sia in “casa” che negli im-pegni pastorali; in questo tempo storico, in Mozambico, è necessario “aver cura” so-prattutto delle giovani generazioni, sempre più a rischio. Dare testimonianza di una vita fraterna vissuta alla luce del Vangelo, con le sue fati-che e le sue gioie quotidiane, avendo criteri comuni che ci guidano nelle scelte di ogni giorno, in maniera che tutto ciò che realizziamo sia frutto della collaborazione di tutte. Terzo, per avere finalmente approvata e firmata la Convenzione Pastorale con la Diocesi. Dopo dieci anni la Diocesi di Pemba, attraverso il suo Pastore, Mons. Er-nesto Maguengue, ci ha detto che il nostro Carisma è valido, prezioso, utile per que-sta realtà pastorale.
Pagina 4
DIALOGO - SETTEMBRE 2010
I dialoghi intercorsi tra sr Angiolina, Mons. Ernesto e la comunità sono stati fruttuosi e interessanti al fine di comprendere meglio cosa significhi “l’arte della cura d’anime” nell’ambiente africano. Esso richiede maggior conoscenza, maggior pazien-za, maggior capacità di ascolto, di confronto e di approfondimento dei valori culturali locali, per un incontro proficuo con il Vangelo. Quanta strada ci resta ancora da fare! Certe della fedeltà e dell’amore di predilezione del nostro Pastore Gesú, conti-nuiamo il nostro cammino e con cuore pieno di gratitudine diciamo grazie a sr Angio-lina, grazie a voi tutte sorelle della Provincia, noi siamo qui anche a nome di ciascuna di voi. Un abbraccio e un ricordo nella preghiera dalle vostre sorelle di Pemba, Elisa, Rosangela, Dina, Franca e Lucia
Pagina 5
Appuntamenti in preparazione all’8° Capitolo Generale
Mini Assemblee Il mese di ottobre sarà dedicato alla conoscenza dei contenuti del Seminario internazionale sul ministero di cura pastorale, celebrato nel mese di giugno. Il fascicolo inviato a tutte le comunità dal Governo Generale, offre l’opportuni-tà per condividere a livello personale, comunitario e di circoscrizione, la ric-chezza dei contenuti che avremo modo di riprendere nelle mini assemblee, nei giorni: 01 - 02 ottobre 2010 a San Fidenzio 15 - 16 ottobre a San Fidenzio 22 - 23 ottobre a Negrar Prima fase del Capitolo Provinciale: Sarà celebrata nella nuova sede provinciale a Verona - Via G. Leopardi, 1/A nei giorni 27 - 30 dicembre 2010 Prossima sessione del consiglio provinciale: 25 - 29 ottobre 2010
Pagina 6 DIALOGO - SETTEMBRE 2010
Anniversari di Professione Religiosa
25° 50° 60° 70°
Anche quest’anno Casa Madre ha accolto le sorelle che hanno celebrato gli anniversari di professione religiosa. Per le sorelle del 25°, sr Annarita e sr Rosaria, la preparazione è iniziata a luglio con un tempo di riflessione e preghiera nella casa natale del Beato Giacomo Alberione a San Lorenzo di Fossano . Con sr Angiolina Rossini, loro formatrice nel tempo di postulato e noviziato, hanno rivisi-tato il cammino che la Provvidenza ha disposto negli anni per ciascuna di loro, e hanno riconfer-mato il desiderio e la volontà di camminare sulle orme di Gesù buon Pastore.
. Per le sorelle del 50° e una del 60°, gli esercizi spirituali guidati da sr Marta Finotelli, nella casa “Madonna del Cenacolo” in Roma, dal 25 al 31 agosto 2010. Il momento forte di comunione, vissuto con le sorelle della casa generalizia, la partecipazione all’udienza di Papa Benedetto XVI (che ha rivolto un pensiero particolare e dato una speciale benedizione), il pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore – Roma (per ringraziare e pregare per i bisogni di ogni sorella e di tutta la Congregazione), il pellegrinaggio alla Basilica san Paolo fuori le mura, la visita al Beato Alberione, hanno fatto di questo tempo un’ occasione privilegiata per rinsaldare la comunione e il senso di appartenenza alla Congregazione.
“Care Sorelle, vi accolgo volentieri ed auspico di cuore che il vostro pellegrinaggio apporti frutti di bene a voi ed alle vostre comunità”.
Alla celebrazione del 3 settembre presieduta dal Vescovo di Albano Laziale Mons. Mar-cello Semeraro, si sono uniti alcuni parroci, sacerdoti amici, membri della Famiglia Paolina, un nutrito numero di Pastorelle, parenti e amici delle festeggiate. Sr Marta Finotelli, superiora generale, a conclusione della celebrazione rivolgendosi alle festeggiate, ha ricordato alcuni pensieri del Beato Alberione tratti dall'omelia della prima professione il 3 settembre del 1960: "Portate la pace e la consolazione, la luce in ogni anima che il Signore mette sulla vostra strada", incoraggiando a continuare il cammino nella certezza della fedeltà del Signore che "non ha ritirato il suo centuplo". In comunione con le sorelle di Albano Laziale, anche a Negrar VR, nella comunità di Maria Madre del buon Pastore, due sorelle hanno festeggiato il loro 60°, rendendo grazie al Si-gnore per la Sua fedeltà.
Il gruppo delle festeggiate il 3 settembre, nella cappella di casa madre ad Albano Laziale
DIALOGO - SETTEMBRE 2010 Pagina 7
Pagina 8 DIALOGO - SETTEMBRE 2010
La vostra parrocchia è il mondo!
Beato G. Alberione
dal Messaggio di Papa Benedetto XVI° per la Giornata Missionaria Mondiale 2010
La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione Il mese di ottobre, con la celebrazione della Giornata Missiona-ria Mondiale, offre alle Comunità diocesane e parrocchiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all’intero Popolo di Dio, l’oc-casione per rinnovare l’impegno di annunciare il Vangelo e dare alle atti-vità pastorali un più ampio respiro missionario. Tale annuale appuntamento ci invita a vivere intensamente i per-corsi liturgici e catechetici, caritativi e culturali, mediante i quali Gesù Cristo ci convoca alla mensa della sua Parola e dell’Eucaristia, per gu-stare il dono della sua Presenza, formarci alla sua scuola e vivere sem-pre più consapevolmente uniti a Lui, Maestro e Signore. A ottobre, inoltre, in molti Paesi riprendono le varie attività ecclesiali dopo la pausa estiva, e la Chiesa ci invita ad imparare da Ma-ria, mediante la preghiera del Santo Rosario, a contemplare il progetto d’amore del Padre sull’umanità, per amarla come Lui la ama. Non è forse questo anche il senso della missione? “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21), è la richiesta che, nel Vange-lo di Giovanni, alcuni Greci, giunti a Gerusalemme per il pellegrinaggio pasquale, presentano all’apostolo Filippo.
Essa risuona anche nel nostro cuore in questo mese di ottobre, che ci ricorda come l’impegno e il compito dell’annuncio evangelico spet-ti all’intera Chiesa, “missionaria per sua natura” (Ad gentes 2), e ci invi-ta a farci promotori della novità di vita, fatta di relazioni autentiche, in comunità fondate sul Vangelo. In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare ad offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli. Carissimi, in questa Giornata Missionaria Mondiale in cui lo sguardo del cuore si dilata sugli immensi spazi della missione, sentiamo-ci tutti protagonisti dell’impegno della Chiesa di annunciare il Vangelo. La spinta missionaria è sempre stata segno di vitalità per le nostre Chiese (cfr Lett. enc. Redemptoris missio 2) e la loro cooperazione è testimonianza singolare di unità, di fraternità e di solidarietà, che ren-de credibili annunciatori dell’Amore che salva!
E’ consuetudine che nel mese di ottobre le parrocchie si mobilitino per offrire occasioni di riflessione, di formazio-ne e di preghiera sulla realtà missionaria. Anche noi Pastorelle siamo invitate a far nostro il mes-saggio del Papa facendoci promotrici e protagoniste dell’impegno missionario, valorizzando ogni strumento offerto dal Centro Missionario Nazionale, dai Centri Dio-cesani e locali. E’ nostro desiderio garantire uno spazio alla realtà mis-
sionaria, su questo informativo, offrendo temi, testimonianze, iniziative volte a suscita-re un maggiore interesse e coinvolgimento in tale direzione. E’ gradita la collaborazione di tutte.
DIALOGO - SETTEMBRE 2010 Pagina 9
Pagina 10 DIALOGO - SETTEMBRE 2010
Priorità educativa nel progetto della Chiesa italiana
per gli anni 2010-2020 Benedetto XVI ai Vescovi
Risvegliamo la passione educativa… La sete che i giovani portano nel cuore è una domanda di significato e di rapporti umani autentici, che aiutino a non sentirsi soli davanti alle sfide della vita.
Sono passati due anni da quando Benedetto XVI denunciò la profondità del-l’emergenza educativa. Nel suo discorso ai vescovi, riuniti il 28 maggio scorso per la loro 61ma Assemblea generale, Benedetto XVI denuncia una crisi culturale e spiritua-le altrettanto seria come quella economica. E la CEI, come chi, davanti a una casa instabile, decida di mettere mano alle fondamenta, mette l’educazione al centro della pastorale della Chiesa italiana dei prossimi dieci anni. Educare non è altro che rispondere alla domanda di senso che nasce da un incontro con la realtà. È coltivare il desiderio che spinge ognuno verso il reale, oggi sempre più multiculturale, per cui l’educazione o sarà interculturale o non sarà affatto. È, in fondo, un contagio di passione per l’uomo. Quella passione che il Papa chiede di risvegliare nelle nostre comunità e che non si risolve solo in una didattica. Educare è suscitare la passione dell’io per ciò che lo circonda: per l’altro, per gli uomini, per il creato, per Dio. Se abbandonassimo questo a favore della neutralità staremmo fondamentalmente abbandonando l’educazione: abbandoneremmo cioè ciò che è necessario per essere pienamente umani. E i figli disorientati, in questo humus ereditato continuerebbero a cercare una direzione e degli argini senza trovarli, come un fiume smarritosi sulla strada del mare. Educare oggi richiede la capacità di comprendere che c’è una sfida in atto che è da raccogliere per poter divenire anelli di raccordo tra presente e futuro evitan-do così che si creino voragini tra generazioni. La sfida è coniugare i valori basilari della convivenza, frutto della nostra storia, con la modernità fatta appunto di velocità ben diverse da quelle attribuite alla storia.
Pagina 11 D IALOGO - SETTEMBRE 2010
Educare è un atto di amore nel quale l’educatore offre tutto se stesso nella testimonianza di quella verità che egli già vive e che presenta alla libertà dell’educan-do. La proposta cristiana quindi passa attraverso relazioni di vicinanza, lealtà e fiducia. Richiede un rapporto che riconosca il valore dell’altro e dove l’altro non diventi schiavo delle proprie idee, ma sia persona che l’educatore accompagna al suo desti-no. Non si tratta di adeguare il vangelo al mondo, ma di attingere dal Vangelo quella perenne novità, che consente di trovare in ogni tempo le forme adatte per annunciare la Parola che non passa, fecondando e servendo l’umana esistenza. Il compito educativo necessita di luoghi credibili: anzitutto la famiglia, con il suo ruolo peculiare e irrinunciabile; la scuola, orizzonte comune al di là delle opzioni ideologiche; la parrocchia, “fontana del villaggio”, luogo ed esperienza che inizia alla fede nel tessuto delle relazioni quotidiane. In ognuno di questi ambiti resta decisiva la qualità della testimonianza, via privilegiata della missione ecclesiale. tratto da: [email protected], L.Cedrone
Continuiamo a camminare!
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni. Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite… insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai! Madre Teresa di Calcutta
DIALOGO - SETTEMBRE 2010
I giovani hanno bisogno di una compagnia sicura e affidabile, che si accosta a ciascuno con delicatezza e rispetto, proponendo valori saldi a partire dai quali crescere verso traguardi alti, ma raggiungibili. L’incontro personale con Gesù è la chiave per intuire la rilevanza di Dio nell’esi-stenza quotidiana, il segreto per spenderla nella carità fraterna, la condizione per rialzarsi sempre dalle cadute e muoversi a costante conversione (Benedetto XVI)
E’ in questa linea che si inseriscono anche le iniziative promosse dal DAVP (Direttivo di Animazione Vocazionale Paolina) per l’anno 2010 - 2011 - e che comunicheremo in seguito - orientate a sensibilizzare e a preparare il 100° an-niversario della nascita della Famiglia Paolina, che sarà nel 2014.