SULLA VIA DELLA CROCE - Perché abbiano vita in · PDF filecroce, anche se durasse tutta...

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SULLA VIA DELLA CROCE Via Crucis per gli adolescenti con riflessioni di Tonino Bello Queste pagine sono un tentativo di accompagnare gli adolescenti in una espe- rienza nello stesso tempo tradizionale e attuale. Un percorso di riflessione e approfondimento sulla croce di Gesù. E sulla croce dell’umanità di oggi. Le immagini della Via Crucis sono del pittore tedesco Sieger Köder. A colori ovviamente rendono molto di più.

Transcript of SULLA VIA DELLA CROCE - Perché abbiano vita in · PDF filecroce, anche se durasse tutta...

SULLA VIA DELLA CROCEVia Crucis per gli adolescenti con riflessioni di Tonino Bello

Queste pagine sono un tentativo di accompagnare gli adolescenti in una espe-rienza nello stesso tempo tradizionale e attuale. Un percorso di riflessione eapprofondimento sulla croce di Gesù. E sulla croce dell’umanità di oggi.

Le immagini della Via Crucis sono del pittore tedesco Sieger Köder. A colori ovviamente rendono molto di più.

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esù non è vittima della forza del de-stino; è salito sulla croce perché l’ha

voluto. La sua accettazione non è rassegna-zione passiva, ma è accoglimento della cro-ce, è accettazione della volontà del Padre. Èuna visione bellissima, che ci schioda dallasituazione di condannati a vita.

A volte anche noi ci sentiamo condannati,quando veniamo ingiustamente accusati,quando veniamo emarginati, quando nonci sentiamo compresi o ancora peggio, nonci sentiamo amati.

accoglienza porta diritto al cuore del cro-cifisso. Dobbiamo accogliere il fratello

come un dono, non come un rivale o un pos-sibile concorrente. Accogliere il fratello contutti i suoi bagagli, perché non ci vuole moltoad accettare il prossimo senza nome, contor-ni, o fisionomia. Ma occorre una gran faticaper accettare chi abita di fronte a casa mia.

È più facile far finta di non vedere chi habisogno di noi, è più facile farci da parte,piuttosto che rimboccarci le maniche, èpiù facile scaricare sugli altri i problemipiuttosto che caricarli sulle nostre spalle.

I stazione

Gesù è condannato a morteII stazione

Gesù è caricato della croce

Grazie Gesù peraver accettatodi essere con-dannato, grazieperché così puoicapire le nostrecondanne e ti faisentire vicino.

Grazie Gesù peraver accettato diessere condannato,grazie perché cosìpuoi capire lenostre condanne eti fai sentirevicino.

Perdonaci Gesùper tutte le vol-te che non ab-biamo volutocaricare sullenostre spalle iproblemi e letristezze deglialtri. Aiutaci ad avere il coraggio di fare nostri iproblemi degli altri. Come hai fatto tu.

G L’

Preghiera Preghiera

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anta Maria, donna dell’ultima ora, quan-do giungerà per noi la grande sera e il

sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo,mettiti accanto a noi perché possiamo affron-tare la notte. È una esperienza che hai già fat-to con Gesù, quando alla sua morte il sole sieclissò e si fece gran buio su tutta la terra.Questa esperienza, ripetila con noi. Piàntatisotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora del-le tenebre.

Nelle nostre difficoltà, nelle nostre tristez-ze, nelle ore buie della nostra esistenzaMaria è lì, accanto a noi. Ci è vicino e ri-conosce in ciascuno di noi suo figlio Gesù,non dobbiamo temere: abbiamo una mam-ma sempre con noi.

IV stazione

Gesù incontra sua madre

Grazie Santa MariaMadre di Dio e madrenostra. Non lasciarcisoli nel momento dellasolitudine, della dispe-razione, della tristezza.Resta accanto a noi.

Se è vero che la croce è l’unità di misuradi ogni impegno cristiano, dobbiamo

fare attenzione al pericolo che stiamo corren-do: quello che san Paolo chiama “l’evacuazio-ne della croce” la croce rimane sempre al cen-tro delle nostre prospettive, ma noi vi giriamoal largo, come quando, si sfiora una città pas-sando dalla tangenziale. L’automobile corresulla strada, si dà un’occhiata ai campanili,ma tutto finisce lì.

Tante volte anche noi siamo come cadutisotto il peso della fatica di vivere, sotto ilpeso delle sconfitte, delle delusioni, deinostri sogni non realizzati. Ci sentiamo aterra. Come Gesù.

III stazione

Gesù cade la prima volta

Grazie Signore Gesù,perché le tue cadute cidicono che sai cosa significasentirsi a terra, grazieperché quando siamo aterra, tu sei accanto a noi.

S

PreghieraPreghiera

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e è vero che ogni cristiano deve accoglie-re la sua croce, ma deve anche schiodare

tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi sia-mo chiamati a un compito dalla portata stori-ca senza precedenti: “Sciogliere le catene ini-que, togliere i legami del giogo, rimandare li-beri gli oppressi” (Is 58,6). Pertanto, non solodobbiamo lasciare il “belvedere” delle nostrecontemplazioni panoramiche e correre in aiu-to del fratello che geme sotto la sua croce per-sonale, ma dobbiamo anche individuare, concoraggio e intelligenza, le botteghe dove sifabbricano le croci collettive.

Se è molto difficile provare a immedesimarsicon Gesù, proviamo almeno a immedesimarcicon Simone di Cirene. Possiamo farlo ogni vol-ta che proviamo a star vicino a chi soffre, ognivolta che diamo una mano a chi ha bisogno,ogni volta che condividiamo la sofferenza di chici è vicino.

a riconciliazione verso i nostri nemici:noi dobbiamo assolutamente dare un

aiuto al fratello che abbiamo ostracizzatodai nostri affetti, stringere la mano alla gen-te con cui abbiamo rotto il dialogo, porgereaiuto al prossimo col quale abbiamo cate-goricamente deciso di archiviare ogni tipodi rapporto. È su questa scarpata che siamochiamati a vincere la pendenza del nostroegoismo e a misurare la nostra fedeltà almistero della croce.

Il gesto della Veronica è un gesto pieno diamore e di dolcezza: asciugare il volto.Quante volte anche noi siamo chiamati a ri-conoscere quel volto… un volto rigato dallelacrime, un volto segnato dalla sofferenza,un volto che grida aiuto…

V stazione

Gesù è aiutato da Simone di Cirene

VI stazione

La Veronica asciugail volto a Gesù

Signore Gesù accogli il nostroaiuto, vogliamo riconoscertinelle persone che ci sono ac-canto, soprattutto in coloroche soffrono di più. Vogliamoriconoscerti e come Simone ilCireneo, lascia che proviamoad aiutarti.

Cerchiamo il tuo voltoSignore Gesù, nonnasconderci il tuo volto.Lascia che accarezziamoil tuo volto, cheincrociamo il tuo sguardo.Fa’ che riconosciamo iltuo volto nel volto deinostri fratelli.

S L

PreghieraPreghiera

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l Golgota si va in corteo, pregando,lottando, soffrendo con gli altri. Non

con arrampicate solitarie, ma solidarizzan-do con gli altri che, proprio per avanzare in-sieme, si danno delle norme, dei progetti,delle regole precise, a cui bisogna sottosta-re da parte di tutti. Se no, si rompe il tessu-to di una comunione che, una volta lacera-ta, richiederà tempi lunghi per pazienti ricu-citure.

Se condivisa, la sofferenza diventa più soppor-tabile. Le donne di Gerusalemme piangono.Gesù sente la loro solidarietà, e la allarga: il do-lore di Gesù è il dolore di tutta l’umanità!

VIII stazione

Gesù incontra le donnedi Gerusalemme

Grazie Signore Gesù,perché con la tua croce haipreso su di te il dolore ditutti gli uomini e le donnedi tutti i tempi. Sei ilsimbolo del doloredell’umanità, della mortedell’umanità che però nondice l’ultima parola.L’ultima parola la dice la forza dell’amore!

Aurtroppo la nostra vita cristiana non in-crocia il Calvario. Non s’inerpica sui tor-

nanti del Golgota. Come i Corinzi anche noi,la croce, l’abbiamo “inquadrata” nella cornicedella sapienza umana, e nel telaio della subli-mità di parola. L’abbiamo attaccata con rive-renza alle pareti di casa nostra, ma non ce lasiamo piantata nel cuore. Pende dal nostrocollo, ma non pende sulle nostre scelte. Le ri-volgiamo inchini in chiesa, ma ci mantenia-mo agli antipodi della sua logica.

Gesù è a terra per la seconda volta. Quanto èpieno di significato questo rimanere a terra diGesù. Anche noi ci sentiamo a terra, moltevolte, anche noi facilmente cadiamo a terra,anche noi fatichiamo a rialzarci e non trovia-mo chi ci aiuti a rimetterci in piedi.

VII stazione

Gesù cade la seconda volta

Quante volte anche a noicapita di cadere. Noi cadiamospesso sotto i nostri peccati, inostri sensi di colpa e i nostririmorsi. Resta con noi Gesù,non permettere che restiamo a

terra ma fa’ che il pensiero di te ci aiuti a rialzarci.

P

Preghiera

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a croce, l’abbiamo isolata: è un alberonobile che cresce su zolle recintate, nel

centro storico delle nostre memorie religio-se, all’interno della zona archeologica deinostri sentimenti. Ma troppo lontano dallestrade a scorrimento veloce che battiamoogni giorno. Abbiamo bisogno di riconciliar-ci con la croce e di ritrovare, sulla carta stra-dale della nostra esistenza paganeggiante,lo svincolo giusto che porta ai piedi del con-dannato!

Cadendo a terra per la terza volta Gesù si ri-vela stremato di forze. Questa volta è anco-ra più difficile rialzarsi. Eppure ci riesce.

ollocazione provvisoria”. Pensoche non ci sia formula migliore per

definire la croce. La mia, la tua croce, nonsolo quella di Gesù. Coraggio, allora: la tuacroce, anche se durasse tutta la vita, è sem-pre “collocazione provvisoria”. Il Calvario,dove essa è piantata, non è zona residenzia-le. E il terreno di questa collina, dove si con-suma la tua sofferenza, non si vedrà maicome suolo edificatorio.

Gesù deve toccare il fondo della condizionedisumana, viene spogliato della sua dignità diuomo, deve conoscere la peggiore situazioneche può vivere l’umanità. Perché nessuno sisenta così misero da poter dire “Gesù non haprovato la mia condizione”.

IX stazione

Gesù cade la terza voltaX stazione

Gesù è spogliato delle vesti

Grazie Signore Gesù,perché non sei rimastoa terra, ma ti seirialzato per la terzavolta, quasi aricordarci che ilproblema non è cadere,il problema è nonriuscire a rialzarsi.

Ti preghiamo Signore Gesù pertanti uomini e donne derubatidella propria dignità di perso-ne, per tutti coloro chesoffrono. Ma anche per coloroche provocano le sofferenzedegli altri. Perché si accorganoche il male che fanno agli altriricade su se stessi.

“CL

Preghiera Preghiera

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è una frase immensa, che riassume latragedia del creato alla morte di

Cristo: “Da mezzogiorno alle tre del pomerig-gio, si fece buio su tutta la terra”. Forse è lafrase più scura di tutta la Bibbia. Per me èuna delle più luminose. Proprio per quelle ri-duzioni di orario che stringono, come duepaletti invalicabili, il tempo in cui è concessoal buio di infierire sulla terra. Ecco le spondeche delimitano il fiume delle lacrime umane.Ecco le saracinesche che comprimono inspazi circoscritti tutti i rantoli della terra.Ecco le barriere entro cui si consumano tuttele agonie dei figli dell’uomo.

Quanti chiodi nella nostra vita, nella nostracasa, nella nostra terra. Quanti chiodi vedia-mo piantare, quanti chiodi noi stessi forse avolte piantiamo. E Gesù li sente tutti questichiodi, quelli che sentiamo piantati su di noie quelli che noi piantiamo negli altri.

n giorno, quando avrete finito di per-correre la mulattiera del Calvario e

avrete sperimentato come Cristo l’agoniadel patibolo, si squarceranno da cima a fon-do i veli che avvolgono il tempio della storiae finalmente saprete che la vostra vita non èstata inutile. Che il vostro dolore ha alimen-tato l’economia sommersa della grazia. Cheil vostro martirio non è stato un assurdo,ma ha ingrossato il fiume della redenzioneraggiungendo i più remoti angoli della terra.

L’ultimo nemico, il peggiore, quello che tuttitemiamo, è la morte. Cosa può capitarci di peg-gio che morire? Niente. E così Gesù è passatoanche di lì, è passato attraverso la morte…Doveva accadere questo. Era necessario cheGesù morisse, perché noi tutti potessimo cre-dere al suo amore. Era necessario. Per convin-cerci che il suo amore è più forte della morte!

XI stazione

Gesù è inchiodato in croceXII stazione

Gesù muore per noi sulla croce

Perdonaci Signore se anche noiabbiamo piantato dei chiodi sullatua croce, perdonaci se non ab-biamo provato a schiodarti, per-donaci se non abbiamo impeditoad altri di piantare chiodi.

Grazie Signore Gesù, perché con la tuamorte convinci tutti noi: sei veramente uomo. Hai veramentecondiviso in tutto, eccetto il peccato, lanostra condizione umana. Per questo puoi veramente permettercidi condividere la condizione divina: ti sei fatto come noi perché noipotessimo essere come te!

UC’

Preghiera

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oraggio, fratello che soffri. C’è ancheper te una deposizione dalla croce.

Ecco già una mano forata che schioda dallegno la tua. Ecco un volto amico, intrisodi sangue e coronato di spine, che sfioracon un bacio la tua fronte. Ecco un grembodi donna che ti avvolge di tenerezza.Coraggio! Mancano pochi istanti alle tredel tuo pomeriggio. Tra poco, il buio ce-derà il posto alla luce, la terra riacquisterài suoi colori e il sole della Pasqua irrom-perà tra le nuvole in fuga.

Gesù non rimane sulla croce, da quella croceviene deposto. Questo ci consola: i momentidifficili che a tutti capita di vivere, non sonoeterni: passano!

iconciliamoci con la gioia. La Pasquasconfigga il nostro peccato, frantumi

le nostre paure e ci faccia vedere le tristez-ze, le malattie, i soprusi e perfino la morte,dal versante giusto: quello del “terzo gior-no”. Da lì le sofferenze del mondo non sa-ranno più i rantoli dell’agonia, ma i travaglidel parto. E le stigmate lasciate dai chiodinelle nostre mani saranno le feritoie attra-verso le quali scorgeremo fin d’ora le luci diun mondo nuovo.

Quel sepolcro, quella tomba è vuota! Di lìGesù è venuto fuori, vivo!

XIII stazione

Gesù è deposto dalla croceXIV stazione

Gesù viene posto nel sepolcro

Aiutaci Signore Gesùa trovare che cischioda dalla croce,aiutaci a togliere dal-la croce le personesofferenti accanto a noi.

Grazie Signore Gesù, perchétiri fuori anche noi dalla

morte e da tutte le mortipiccole o grandi che

incontriamo. Grazie Gesùperché la morte tu l’hai

sconfitta, le ultime parole diquesta storia sono VITA,

GIOIA, RISURREZIONE!

RC

Preghiera Preghiera