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Decanato di Cembra e Lavis VIA CRUCIS Accompagniamo Gesù nel suo cammino verso il Calvario e come ci suggerisce il Piano pastorale diocesano facciamo strada insieme agli uomini che incontriamo sulle nostre strade, ponendoci in ascolto e cercando di vedere le situazioni umane che incrociamo nel nostro territorio.

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Decanato di Cembra e Lavis

VIA

CRUCIS

Accompagniamo Gesù nel suo cammino verso il Calvario e –

come ci suggerisce il Piano pastorale diocesano – facciamo

strada insieme agli uomini che incontriamo sulle nostre strade,

ponendoci in ascolto e cercando di vedere le situazioni umane

che incrociamo nel nostro territorio.

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MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI GESÙ – VIA CRUCIS

Chi guida inizia con il segno della croce:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Poi saluta l'assemblea:

Il Signore, che nella morte di croce ci ha manifestato il suo amore e la

sua obbedienza, sia con tutti voi.

E l'assemblea risponde:

E con il tuo spirito.

Poi introduce la celebrazione dicendo:

Fratelli e sorelle,

da tutte le parrocchie del nostro decanato ci siamo raccolti (si può citare il

luogo di svolgimento della Via Crucis) a fare memoria della beata passione del

nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Nel piano pastorale diocesano che l’Arcivescovo mons. Luigi Bressan ci ha

affidato, egli ci chiede, guardando a Cristo che “si avvicinò” ai due discepoli in

viaggio verso Emmaus, e “camminava con loro” di fare come Gesù, cioè di

fare strada insieme agli uomini che incontriamo sulle nostre strade, anzi, di

favorire e provocare noi stessi l’incontro, ponendoci in ascolto e cercando di

vedere le situazioni umane particolarmente rilevanti o urgenti per

problematicità che incrociamo nel nostro territorio. Così, abbiamo pensato di

leggere nella Passione di Gesù la passione dell’uomo, e ad ogni stazione ci

verranno proposte riflessioni e pensieri su alcune situazioni umane alle quali è

importante guardare da cristiani. Disponiamo i nostri cuori alla meditazione

della passione e della morte di Gesù, in cui Dio Padre ci ha rivelato il suo

grande amore.

Mentre accompagniamo il Signore nel suo cammino verso la croce, ci

mettiamo dunque in ascolto di quei nostri fratelli e sorelle che vivono nella loro

carne la passione di Cristo.

Breve pausa di silenzio.

Quindi chi guida dice l’orazione:

Preghiamo.

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O Dio, Padre nostro e di tutti gli uomini:

siamo riuniti nel nome di Gesù,

tuo Figlio unigenito e nostro Fratello,

per osservare con i suoi occhi il mondo

nel quale ci hai posti a vivere,

per ascoltare e comprendere con la sapienza del suo cuore

le situazioni in cui vivono le donne e gli uomini di oggi,

tuoi figli e nostri fratelli.

Per noi il tuo Figlio ha accettato la sorte del chicco di grano

che cade in terra e muore per produrre molto frutto:

concedi a noi,

che meditiamo la sua beata passione,

di accompagnarlo non solo con nobili pensieri,

ma percorrendo la stessa via,

con i passi concreti della nostra vita quotidiana.

Per Cristo nostro Signore.

ci si avvia verso la prima stazione.

Seguono le 14 stazioni della VIA CRUCIS

Dopo l'ultima stazione, chi guida dice l’orazione:

Signore Gesù,

lungo la strada (verso questo santuario),

ti abbiamo accompagnato nel tuo cammino verso la croce,

in cui hai manifestato la grandezza del tuo amore per noi.

Ti chiediamo che la luce della tua croce

illumini tutti i nostri giorni.

Il ricordo della tua sofferenza sia sempre nel nostro cuore,

sarà così sorgente di un più intenso amore

per te che tanto ci hai amato.

Ora torneremo al nostro paese, alle nostre case,

alle nostre occupazione quotidiane.

Aiutaci a riconoscere la tua passione

nelle situazioni e nelle esperienze

di coloro che incontriamo ogni giorno.

Fa’ che essi possano guardare a noi con fiducia

e noi possiamo accostarci a loro senza pregiudizio,

con l’unica preoccupazione di sintonizzarci

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con la loro umanità,per comprendere le loro attese,

le loro aspirazioni, disponibili,

per quanto ci è possibile, a condividerle.

Il tuo Spirito ci aiuti a superare ogni ostacolo,

a vincere ogni diffidenza

e ci sostenga con la sua forza

perché possiamo camminare insieme.

O vergine Maria madre di Dio,

alla tua materna intercessione affidiamo

le nostre comunità parrocchiali, il nostro decanato,

le persone che incontreremo, le loro situazioni di vita.

Di loro vogliamo metterci in ascolto, con il cuore:

chiediamo il tuo aiuto

perché questi propositi diventino vita.

R. Amen.

I sacerdoti presenti benedicono il popolo dicendo insieme:

Dio, che nella Passione del suo Figlio

ci ha manifestato la grandezza del suo amore,

vi faccia gustare la gioia dello Spirito

nell’umile servizio dei fratelli.

R. Amen.

Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna,vi conceda

la vita senza fine.

R. Amen.

Voi, che seguite Cristo umiliato e sofferente, possiate aver parte alla sua

risurrezione.

R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio † e Spirito santo,

discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R. Amen.

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LE 14 STAZIONI

1. Gli Immigrati pag. 2. I Giovani pag. 3. I Separati / I Divorziati pag. 4. I Lontani pag. 5. Solitudine / Abbandono pag. 6. I Musulmani tra noi pag. 7. Le Famiglie di fatto pag. 8. Cittadinanza e corresponsabilità pag. 9. Gli Anziani pag. 10. Il lavoro pag. 11. I senza lavoro pag. 12. I Bambini di oggi pag. 13. I nuovi poveri pag. 14. La fragilità pag.

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Prima Stazione

GESÙ CONDANNATO A MORTE

"Gli immigrati" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo di Luca (23,23-25) Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. 2. lettore E la storia si ripete... Quotidianamente un immigrato fuggito dalla sua terra per sopravvivere alla miseria, alla guerra, alla fame... viene condannato dal nostro pregiudizio, dalla nostra superficialità nel giudicare, nel parlare, senza conoscere... Eppure Gesù ha parlato chiaro: "Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me!..." Il Signore parlando a Mosè disse: “Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi Io tratterete come colui che è nato tra voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".

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Quando condanniamo un fratello perché diverso da noi per lingua, provenienza, colore della pelle, religione o semplicemente perché non la pensa come noi, spesso noi condanniamo un innocente, l'Innocente: Gesù. 3. lettore: Ripetiamo insieme: RENDI IL NOSTRO CUORE CAPACE DI AMARE.

Verso chi ha dovuto lasciare la sua famiglia e la sua terra per vari motivi;

Verso chi si trova nelle nostre comunità ma non si sente accolto;

Verso chi non la pensa come noi perché proveniente da altre culture, religioni e tradizioni.

PREGHIAMO: Signore, aiutaci a vedere nel volto dei nostri fratelli provenienti da tutto il mondo l'impronta del tuo amore e della tua bellezza. Fa' che sappiamo apprezzare le diversità che sono fonte di ricchezza per chi le accoglie ed espressione del tuo Santo Spirito. AMEN.

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Seconda Stazione

LA CROCE

"I Giovani" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo di Matteo (27,27-31) "Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano :"Salve. re dei Giudei!”. Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo". 2. lettore

“Non è facile essere giovani oggi e non è facile da giovani, con l'entusiasmo e lo slancio dell’età, vivere i valori più veri, quelli che danno senso alla vita, in una società fortemente sbilanciata sul presente e marcatamente divisa in se stessa; una società in cui l'interesse personale è il motore che spinge ogni azione, in cui l'altro è sempre visto come qualcuno che non può che toglierti qualcosa. Mi sento in imbarazzo, spesso, nel sentire i discorsi di tanti miei coetanei che non riescono ad appassionarsi a nulla che non sia il

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proprio interesse. La solidarietà, Io slancio verso chi sta peggio, la compassione, il sentire nella propria carne le sofferenze della gente, sono argomenti che non vanno più di moda. Perché? Eppure non voglio credere a chi mi dice che i giovani non sono più capaci di nulla, nemmeno di una passione sociale, di una appartenenza politica, o di un amore universale. Non credo in chi ,disilluso da tutto e da tutti, dice che non siamo in grado di pensare ad altro che a noi stessi."

3. lettore: Preghiamo insieme dicendo:

NEL TUO GRANDE AMORE, RENDICI TESTIMONI DI SPERANZA.

1. I giovani sono più di altri portatori di speranza. È facile notare però in loro anche la presenza di segni contradditori e di forti ambivalenze che manifestano la difficoltà che incontrano ad uscire dall' egoismo. Ti preghiamo, Signore, perché tutti noi adulti possiamo dare loro la testimonianza e l' aiuto, affinché sappiano aprirsi al futuro, al mondo, agli altri. Preghiamo.

2. I giovani sono lo specchio fedele delle difficoltà dei nostri tempi. Sostienili, Signore, affinché abbiano speranza nel futuro, siano capaci di assumere i loro impegni e non siano insensibili alle cose dello spirito. Preghiamo.

3. Troppe volte noi adulti veniamo meno al nostro dovere di testimonianza e di trasmissione di valori, di ideali e di visione positiva del mondo. Aiutaci, Signore, a cogliere le aspettative dei giovani e a diventare promotori di una nuova cultura fondata su educazione, lavoro e trasmissione della fede. Preghiamo.

4. Nelle difficoltà sentiamo il bisogno degli altri. Fa' o Signore, che siamo capaci di aprirci vicendevolmente, di ascoltare, di accogliere, di condividere, di dare fiducia, di saperci confrontare, sopportare e correggere e aiutare a realizzare quei valori di comunione fraterna che tu ci hai insegnato e vuoi aiutarci a

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realizzare. Preghiamo.

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Terza Stazione

LA PRIMA CADUTA

"I Separati / I Divorziati" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dalla Lettera agli Ebrei (2,18) Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, Egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore. 2. lettore Il peso della croce è quello della nostra umanità degradata dai nostri peccati, dalla nostra indifferenza. La caduta di Gesù è simbolo di un amore sconfitto, di un progetto fallito. Ma Egli si rialza e con decisione riprende il cammino. Nel matrimonio cristiano gli sposi hanno accolto con gioia davanti a Dio un grande progetto di amore. Ma l'amore, che si fa servizio in una famiglia, a volte è pesante; ogni giorno bisogna fare i conti con il nostro egoismo ed orgoglio, con le varie prove che incontrano la nostra fragilità. Per questo tanti matrimoni non reggono e soccombono. Agli sposi oggi è affidato il compito di essere testimoni dell'Amore di Cristo crocifisso. Gesù doni anche a noi la forza di riprendere con fiducia il cammino. 3. lettore: Preghiamo insieme dicendo:

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RIALZACI, O DIO, NOSTRA SALVEZZA.

1. Signore ti affidiamo la croce degli sposi che non riescono a capirsi ed accogliersi. Preghiamo.

RIALZACI, O DIO, NOSTRA SALVEZZA.

2. Ti preghiamo per gli sposi che vivono un amore ferito e deluso e per quanti tirano avanti senza entusiasmo e speranza. Preghiamo.

3. Signore ogni volta che cadiamo sotto il peso della fatica donaci la

forza di rialzarci. Preghiamo.

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Quarta Stazione

LA MADRE

"I Lontani" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Luca (2,35) Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: "Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". 2. lettore Gesù, Maria e Giuseppe arrivavano dalla Galilea, terra di tante religioni e culture, potevano facilmente apparire agli occhi di Simeone, dei lontani. Simeone nonostante la provenienza, li accolse benedicendoli, profetizzando a Maria il dolore che dovrà patire. E noi riusciamo a vedere il volto del Signore in tutti quelli che ci vengono incontro? Riusciamo a proporci al nostro prossimo, anche se lontano da noi per idee e per modo di vivere, con un atteggiamento di accoglienza, riconoscendo nel prossimo il volto di Gesù? Davanti a questa provocazione, spetta a ciascuno di noi di seguire il Vangelo e di metterlo in pratica. 3. lettore: Preghiamo insieme dicendo:

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SALVACI SIGNORE, PER IL TUO GRANDE AMORE.

1. Signore, nessuno è mai perduto ai tuoi occhi, aiutaci ad andare incontro a tutti. Preghiamo

SALVACI SIGNORE, PER IL TUO GRANDE AMORE.

2. Signore, rendi le nostre comunità, un riflesso trasparente della

Tua bontà, fa’ che sappiamo accogliere le persone che vengono da lontano. Preghiamo

3. Perché il dolore sofferto da Maria sia per noi stimolo a vivere più

coerentemente il nostro sì a Gesù. Preghiamo.

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Quinta Stazione

IL CIRENEO

"Solitudine / Abbandono" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Marco (15,21) Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. 2. lettore Simone, dopo una giornata di lavoro, viene, suo malgrado, costretto a fare uno straordinario: aiutare un uomo colpevole di reati contro l'imperatore e contro Dio, a portare la croce e ciò non per pietà, ma solo perché arrivasse vivo sul luogo del supplizio. Simone, lì per lì, non si rende conto del servizio che fa. Anche noi, Signore, siamo chiamati come tuoi discepoli, a prestare servizio per alleviare la sofferenza e la solitudine di persone che vivono accanto a noi. Gli spazi di solitudine nei quali ci possiamo trovare sono accentuati:

dalla nostra autosufficienza economica, dall'egoismo che ci chiude ad ogni richiesta di aiuto che ci viene dall'esterno;

dalla pigrizia che tende ad eliminare ulteriori preoccupazioni, dalla voglia di impiegare il tempo per soddisfazioni strettamente personali;

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dai mass-media che ci permettono di comunicare con un'infinità di persone lontane, ma che aprono la porta ad una dolorosa solitudine e, quando avremmo bisogno di un "cireneo" che porta la croce "con" noi e "per" noi, ci troviamo drammaticamente soli.

3. lettore: Ripetiamo insieme: AMATEVI COME IO VI HO AMATI.

1. Signore, alle volte non siamo in grado, per la nostra poco attenzione, di accorgerci di chi ha bisogno di aiuto e allora fa' gridare dentro di noi il tuo richiamo: Amatevi…

2. Signore, quando siamo tentati di ritirarci nel privato per non avere ulteriori preoccupazioni, fa' che sentiamo il tuo richiamo: Amatevi…

3. Signore, quando il tempo passato al computer ci fa sentire vuoti e soli, fa' che sentiamo il tuo richiamo: Amatevi…

4. Signore, quando le solitudini della malattia, della vecchiaia, della morte di una persona cara, bussano alla porta dei nostri fratelli, fa' che da essa entriamo anche noi con la nostra amorosa condivisione, mossi dal tuo richiamo: Amatevi…

PREGHIAMO Signore, spesso non sappiamo che cosa e come fare per essere di aiuto ai nostri fratelli che devono portare la croce della solitudine e dell'abbandono, manda in noi il tuo Santo Spirito perché riusciamo a rendere concreto e costruttivo il nostro, seppur limitato, impegno di aiuto.

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AMEN.

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Sesta Stazione

LA VERONICA

"I Musulmani" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Libro del Profeta Isaia (53,2-3) Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia: era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima 2. lettore Il tuo volto, Signore, riflette il volto di Dio che tanti uomini cercano con cuore sincero. Fra questi fratelli aiutaci a guardare con stima i Musulmani che adorano I'unico Dio vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi ora si trovano numerosi tra di noi, in città e paesi e la loro voce ripete la tua lode. Aiuta noi ed essi a far risplendere il volto di Dio nel nostro tempo e nella nostra società, così spesso oscurati dalla notte del male, a difendere e promuovere insieme la giustizia sociale, i valori morali, il rispetto e la pace.

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3. lettore: Ripetiamo insieme: FA’ CHE VEDIAMO IL TUO VOLTO.

Nei fratelli che ti lodano "come Dio Signore dei mondi". Fa’ che…

Nei fratelli che ti invocano come"il misericordioso e il compassionevole”. Fa’ che…

Insieme con loro fa' che Te noi serviamo e Te noi invochiamo in aiuto. Fa’ che…

PREGHIAMO Signore insegnaci a considerare con rispetto, nei musulmani, " quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini. AMEN.

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Settima Stazione

LA SECONDA CADUTA

"Le Famiglie di fatto" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Libro del Profeta Isaia (53,4-5) Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui. 2. lettore I problemi delle famiglie attuali ormai sono alla portata di tutti, divorzi, separazioni, tradimenti, ma anche coppie di fatto, prive di un nucleo stabile che possa far crescere il seme dell'amore vero. Il matrimonio è un'esperienza religiosa, un sacramento, un vivere insieme affrontando le novità che arrivano giorno per giorno. Come mai si perdono le coppie consacrate da quel sacro vincolo che è il matrimonio? Dobbiamo cercare di aiutarle per non farle cadere! Per il futuro speriamo che queste coppie si responsabilizzino maggiormente prendendo coraggio, proprio come dimostrò Gesù sulla via del calvario, per aprirsi alla vita comunitaria della chiesa, prendendo come una promessa seria e da portare avanti nel tempo l'impegno preso davanti al Signore.

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Perché bisogna amare non per l'opportunità del momento, ma per tutta la vita. 3. lettore: Ripetiamo insieme: AIUTACI O GESÙ.

1. Aiutaci a far crescere famiglie stabili, dove regni l'amore e il dialogo. Preghiamo

2. Aiutaci a non cadere nell'egoismo, che uccide l'amore e

indurisce il cuore. Preghiamo.

3. Aiutaci nel difendere le nuove coppie consacrate dal vincolo del matrimonio affinché siano il seme della comunità credente. Preghiamo.

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Ottava Stazione

LE DONNE DI GERUSALEMME

"Cittadinanza e Corresponsabilità" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Luca (23,27-28) Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù,voltandosi verso di loro, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli". 2. lettore Siamo cittadini del mondo, della Gerusalemme della terra e del cielo. Siamo in cammino e tu con noi. Ma ci avverti: non basta lamentarci e piangere i mali del mondo. È necessario portarli nel cuore e nella vita, ogni giorno. È necessario sentirci responsabili del bene e del male di tutti, della giustizia e dell'ingiustizia, della ricchezza di pochi e della miseria dei più, della salute e della malattia, del corpo e dello spirito di ogni uomo e donna, portatori di speranza, cercatori di Dio e dell'uomo. È questo che ci domandi, Signore. 3. lettore: Ripetiamo insieme: AIUTACI, SIGNORE.

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Aiutaci ad impegnarci per la città di Dio e degli uomini. Aiutaci , Signore.

Aiutaci a cercare ciò che è giusto, vero e buono. Aiutaci, Signore.

Aiutaci a sentirci responsabili gli uni degli altri. Aiutaci,Signore.

Aiutaci a non rimanere indifferenti o paurosi di fronte alla menzogna, I'inganno,il disprezzo dei deboli. Aiutaci, Signore.

PREGHIAMO Grazie,Signore, perché ci guardi e ci parli come alle donne di Gerusalemme e nel tuo cuore porti le gioie e i dolori del mondo.

AMEN.

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Nona Stazione

LA TERZA CADUTA

"Gli Anziani" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Libro del Profeta Isaia (53,6) Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. 2. lettore

La cultura biblica riserva grande stima e considerazione a quella che oggi chiamiamo la "terza età": è la stagione della vita in cui discernimento, saggezza, equilibrio di giudizio e padronanza di sé, maturano quasi spontaneamente. Positivo o negativo nella terza età dipendono in gran parte da come si è vissuto in precedenza: dalle basi dei valori che si sono dati alla vita. Perché se non hai raccolto in gioventù cosa vuoi trovare nella vecchiaia, dice la Bibbia; e ancora: in vecchiaia si raccoglie ciò che si è seminato nel corso della vita. La fede in Dio è senz'altro una componente importante per stare in piedi: non una fede qualsiasi, ma quella fede che riserva a Dio il primo posto in assoluto. Quanti trovano comprensione, conforto in persone anziane, sole, ammalate, ma capaci di infondere coraggio mediante il consiglio amorevole, la preghiera silenziosa la testimonianza della sofferenza accolta con pazienza e amore: questi

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nostri fratelli e sorelle diventano preziosi nel provvidenziale disegno di Dio. 3. lettore: Preghiamo insieme: VIENI IN NOSTRO AIUTO.

1. Signore, riempi della tua presenza la solitudine di tanti nostri anziani. Preghiamo.

2. Signore, apri il cuore e la mente di tanti che considerano la

vecchiaia come un peso per la società invece che un dono prezioso per le giovani generazioni. Preghiamo.

3. Signore, colmi di benedizione coloro che assistono i nostri

anziani, sappiano prestare servizio con amore e delicatezza. Preghiamo.

PREGHIAMO

Dio onnipotente, a noi che fra tante avversità ci sentiamo mancare a causa dell'umana debolezza, concedi di riprendere forza per i meriti della passione del tuo unico Figlio. Per Cristo nostro Signore. AMEN.

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Decima Stazione

GESÙ SPOGLIATO DELLE VESTI

"Il Lavoro" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Marco (15,24) Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. 2. lettore Giornali e telegiornali non parlano di casalinghe che rassettano letti, puliscono pavimenti, preparano da mangiare o lavano i piatti e nemmeno di operai e impiegati che escono di casa per il lavoro ogni mattina. Non si danno mai tali notizie perché queste sono cose che non fanno notizia. Eppure sono importanti. La quotidianità non fa notizia. Anche Gesù ha vissuto fino a trenta anni questa quotidianità svolgendo l'umile lavoro di carpentiere con lealtà e competenza. Però qualsiasi lavoro è nobile perché quel lavorare è un collaborare all'immensa opera della creazione. 3. lettore: Ripetiamo insieme: SIA BENEDETTO IL NOME DEL SIGNORE.

1. Perché il nostro lavoro contribuisca non solo ad assicurare un

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tenore di vita decoroso, ma sia anche occasione per vivere la solidarietà; preghiamo.

SIA BENEDETTO IL NOME DEL SIGNORE

2. Perché i responsabili della politica e dell’economia non facciano scelte di puro interesse ma si impegnino per assicurare a tutti la possibilità di vivere del proprio lavoro; preghiamo.

3. Perché ognuno di noi sia consapevole che, non ci sono lavori di

sere A e di serie B, ma tutti hanno pari dignità e concorrono a compiere la volontà del Padre; preghiamo.

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Undicesima Stazione

LA CROCIFISSIONE

"I Senza lavoro" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Luca (23,33) Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. 2. lettore Sono diverse nella nostra società le situazioni di grave difficoltà che indeboliscono o addirittura minacciano la dignità delle persone: la mancanza o la precarietà del lavoro, la difficoltà di avere una casa dove abitare con serenità insieme ai propri cari. Un lavoro onesto e sicuro, una casa dove abitare, sono condizioni necessarie perché ogni uomo possa assolvere positivamente il dovere della "sua" responsabilità sociale. E che siano, il lavoro e la casa, "dignitosi", ossia degni della dignità umana! Diversamente non potranno che prevalere il senso di sfiducia e la presa di distanza dalle istituzioni, considerate come realtà chiuse che perseguono interessi propri o particolari e non realmente impegnate a costruire il bene comune. 3. lettore:

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1. Tu hai detto, Signore: "I poveri li avete sempre con voi!". Aiutaci a vedere e riconoscere i bisogni e le domande degli altri e richiama ciascuno di noi alla propria responsabilità.

2. Ti chiediamo Signore la luce, affinché con lo sguardo del cuore possiamo arrivare a riconoscere quanti non hanno lavoro e casa, quanti "rassegnati", soffrono in silenzio, ormai soli e chiusi in se stessi.

3. Donaci Signore il coraggio necessario, affinché riusciamo a

vedere quello che talvolta facciamo finta di non sapere, di cercare chi vive ai margini, chi non è aiutato da nessuno, chi non ce la fa più a sostenere se stesso e la sua famiglia.

4. Ti preghiamo Signore, perché sappiamo farci interpreti del grido di dolore e di sofferenza che arriva al nostro cuore da tante situazioni di povertà e di bisogno, per chiedere a quanti hanno responsabilità sociale, di cercare le vie per rimuovere gli impedimenti che contrastano la dignità delle persone.

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Dodicesima Stazione

GESÙ MUORE IN CROCE

"I Bambini" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Luca (23,44-46) Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tua mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. 2. lettore Gesù sulla croce offre se stesso quale vittima per la salvezza di tutti: piccoli e grandi, bianchi e neri, gente del nord e del sud del mondo. Solo un Dio poteva riaprire le porte della vita, chiuse per colpa del peccato. Gesù, Figlio di Dio, uguale al Padre, proprio per la nostra redenzione ha preso la natura umana, si è rivestito del nostro corpo, si è fatto uguale a noi, salvo che nel peccato. Nel suo parlare alle folle degli ebrei e al gruppo dei dodici ha spiegato come dobbiamo pensare e vivere per essere suoi seguaci. Uno dei suoi più importanti avvertimenti suona così: "Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,2-3). Queste parole Gesù le rivolge anche a noi oggi dalla croce. La sua morte sarà fonte di vita eterna se noi ci mettiamo la nostra parte vivendo senza malizia, con semplicità e spontaneità, come i bambini. I nostri occhi devono cogliere le belle qualità dell'infanzia e viverle. L'infanzia è il modello, anche se con la crescita essa ci sollecita a intervenire educandola,

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formandola, correggendola. 3. lettore: Preghiamo insieme: ASCOLTACI, O SIGNORE.

1. Perché il tuo sacrificio sulla croce non sia stato offerto in vano, ma sia fonte di vita eterna per tutti quelli che ti seguono, noi ti preghiamo.

2. Perché ognuno di noi possa camminare senza malizia, in

semplicità e in abbandono alla tua volontà, noi ti preghiamo.

3. Perché i genitori ed educatori sappiano guardare ai bambini non solo col sentimento dell'amore, ma si impegnino con rispetto e fermezza nell'educazione e formazione umana e cristiana. noi ti preghiamo.

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Tredicesima Stazione

GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

"I Nuovi poveri" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore

Dal Vangelo secondo Matteo (27,57-58) Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea. chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. 2. lettore

Aumentano i nuovi poveri anche nelle nostre città del benessere. L'attuale lunga e profonda crisi economica si è abbattuta come un macigno su tante famiglie e tante persone singole. Il 45% di coloro che si rivolgono alla Caritas oggi sono italiani, persone che hanno una macchina, ma non hanno più un lavoro, li vediamo girare come noi, ma non hanno da pagare le bollette della luce o del telefono. Nuovi poveri sono molti separati, soprattutto uomini, costretti ad uscire dalla propria casa per cercarne un'altra in affitto. Aumentano le povertà immateriali perché spesso la mancanza di soldi comporta crisi a livello relazionale. Si sente il disagio per la propria situazione dentro e fuori la famiglia. Si riducono le relazioni con gli altri, si è più esposti a depressione, ci si sente inutili e nell’impossibilità di procurare alla famiglia ciò di cui ha bisogno. Ma la vera povertà è l'assenza di speranza. Sembra di trovarsi al Sabato Santo: morti i nostri ideali, rinchiusi nel sepolcro, senza la capacità che arrivi il

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giorno della pasqua, della risurrezione. 3. lettore: Preghiamo insieme:

ASCOLTA SIGNORE LA NOSTRA PREGHIERA.

1. Aiutaci a non dimenticare mai che l'incontro e la condivisione possono diventare un segno della tua presenza che consola ed aiuta. Preghiamo.

2. Ti affidiamo Signore le nostre famiglie, che oggi spesso sono

impoverite da un benessere che chiude il cuore alle necessità degli altri. Preghiamo.

3. Per quanti mancano di un'occupazione, sono precari, disoccupati o in mobilità. Preghiamo.

Signore, tu continui a morire in tutti coloro che sono inchiodati sulla croce della povertà e dell’ingiustizia. Per la tua croce redentrice libera gli uomini dalle sofferenze che li affliggono e dalle lotte che li dividono. Fa' nascere nel cuore di tutti la capacità e la volontà di impegnarsi per la costruzione di un mondo migliore dove regnino la giustizia, la pace e la fraternità.

AMEN.

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Quattordicesima Stazione

GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

"La Fragilità" Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 1. lettore Dal Vangelo secondo Matteo (27,59-60) Giuseppe prese il corpo di Gesù, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia, rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. 2. lettore Il dolore, la sofferenza, la morte riempiono di sé la nostra vita, come hanno riempito la vita di Gesù. Gesù ha sperimentato le fragilità che colpiscono tutti gli uomini. Non c'è dolore che egli non abbia fatto suo: ha pianto per la morte di Lazzaro, ha sofferto il dolore fisico della flagellazione e crocifissione, ha conosciuto l'abbandono, la solitudine e la morte . Ma ha trasformato questo suo Calvario in un esempio di amore totale e di redenzione per l'umanità, dimostrando che è nella debolezza che si manifesta la vera forza divina. San Paolo in una lettera ai Corinzi scriveva: "mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte." La Croce, segno di stoltezza, debolezza e disprezzo, diventa così la strada che porta alla vita, strada fatta di solidarietà verso i fratelli più fragili e deboli ,i quali ci ricordano in che cosa risiede agli occhi di Dio la vera nostra

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grandezza: la capacità di accogliere e di dare amore. 3. lettore: Preghiamo insieme:

SIGNORE ABBI PIETÀ DI NOI

Quando non siamo disposti a vivere la solidarietà con i fratelli

Quando vediamo nel dolore degli altri un fastidio da cui liberarci

Quando la sofferenza mette alla prova la nostra fede PREGHIAMO Signore donaci il tuo aiuto per poter deporre nel sepolcro l'egoismo e l'indifferenza versoi nostri fratelli più deboli e sofferenti e insieme a loro camminare sulla via del calvario verso la vera vita. Per cristo nostro Signore AMEN.