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This article was downloaded by: [University of Chicago Library] On: 06 October 2014, At: 13:05 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Caryologia: International Journal of Cytology, Cytosystematics and Cytogenetics Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tcar20 Sul Valore Etnogenetico di Alcuni Tests Biologici Con Particolare Riguardo al « Test Olfattivo Gr » (Geraniolo) Enrico Messeri a a Istituto di Antropologia dell'Università, Firenze Laboratorio di Biologia Umana Published online: 29 Jan 2014. To cite this article: Enrico Messeri (1965) Sul Valore Etnogenetico di Alcuni Tests Biologici Con Particolare Riguardo al « Test Olfattivo Gr » (Geraniolo), Caryologia: International Journal of Cytology, Cytosystematics and Cytogenetics, 18:2, 313-320, DOI: 10.1080/00087114.1965.10796175 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/00087114.1965.10796175 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any

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Sul Valore Etnogenetico diAlcuni Tests Biologici ConParticolare Riguardo al « TestOlfattivo Gr » (Geraniolo)Enrico Messeriaa Istituto di Antropologia dell'Università, FirenzeLaboratorio di Biologia UmanaPublished online: 29 Jan 2014.

To cite this article: Enrico Messeri (1965) Sul Valore Etnogenetico di Alcuni TestsBiologici Con Particolare Riguardo al « Test Olfattivo Gr » (Geraniolo), Caryologia:International Journal of Cytology, Cytosystematics and Cytogenetics, 18:2, 313-320,DOI: 10.1080/00087114.1965.10796175

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SUL VALORE ETNOGENETICO DI ALCUNI TESTS BIOLOGIC! CON PARTICOLARE RIGUARDO AL «TEST OLFATTIVO GR »

(GERANIOLO)

ENRICO MESSER! Istituto di Antropologia dell'Un'versibl, Firenze

Laboratorio di Biologia Umana

In Redazione: il 2 Aprile 1965

Con la presente ricerca si insiste sull'interesse di alcuni tests atti a svelare differenziazioni nell' ambito delle popolazioni. A questa proposito largamente noti sono gli studi sul test gustativo PTC (feniltiourea) allestito dal Fox e suc­cessivamente impiegato dal BoYD, BLACKSLEE, DUNN, WIENER, ecc. ( cfr. MESSERI 1959). Col medesimo test anche noi abbiamo avuto modo di compiere ricerche antropogeografiche (inchiesta nazionale italiana e nella Somalia meridionale) e di tipo genealogico e patologico (schizofrenia, epilessia, diabete, psoriasi, ecc.) e rimandiamo alle relative pubblicazioni per i risultati ottenuti e le conside­razioni ad essi attinenti (MESsER! 1958a, 1958b, 1959, 1960, 1961, 1965).

I dati ottenuti col test PTC, classificano l'umanita sul piano della funzione gustativa, rna lasciano inesplorati tutti gli altri organi di senso che pure de­notano sul piano fisiologico una forte incidenza nella vita di relazione, men­tre tutte le facolta sensoriali con l'impiego di opportuni tests offrono interes­santi testimonianze delle funzioni che gli organi di sensa possono esplicare nel gioco di un inserimento piu o meno armonioso nell'ambiente. Queste dif­ferenze, ben rivelabili con mezzi opportuni, sono destinate a rimanere latenti pur costituendo diversita fondamentali nell'ambito della costituzione personale. Tale e lo stato di fatto relativo al test PTC che rivela come un quarto circa dell'umanita sia incapace di avvertire il sapore specifico della sostanza che e decisamente amara per gli altri tre quarti.

Tutti questi caratteri, come quelli morfologici, devono essere considerati validi strumenti per addentrarsi nelle intime strutture e funzioni dell'organismo fornendo nuove misure discriminanti.

Il quadro tassonomico che ne deriva non solo e piu completo dal punto di vista genetico, cioe sistematico nel senso piu profondo della parola, rna anche ecologico, quando specialmente si tratta di caratteri relativi agli organi di sensa,

313] [Caryologia, Vol. 18, n. 2, 1965

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particolarmente importanti per lo studio delle cause di smistamento geogra6co dell'umanita.

La nostra direttiva di ricerca e sempre stata ispirata a questo orientamento, cercando di ottenere un quadro sempre piu completo di sistematica umana me­diante ricerche genetiche, genealogiche, geogra6che, etniche, 6siologiche e pa­tologiche.

Recentemente allo scopo di arricchire ulteriormente questa serie di studi ed allargare l'impiego dei tests abbiamo cercato di allestire un nuovo stru­mento che fosse atto a distinguere sul piano dell'olfatto la categoria dei sensi­bili e degli insensibili.

Rimandiamo ad una precedente pubblicazione (MESSER! 1965) la descri­zione della preparazione e della costituzione della sostanza usata (geraniolo); attualmente siamo riusciti ad allestire una soluzione « standard » molto diluita corrispondente ad una parte della soluzione madre di geraniolo su 100 parti di acqua distillata (test GR) capace di essere avvertita solo da alcune persone fra queUe saggiate in identiche condizioni ambientali e biologiche. Una dilui­zione piu forte non si e dimostrata utilizzabile al nostro scopo perche risulta avvertibile solo da pochissimi soggetti verosimilmente iperosmici. Gia con l'im­piego di questo test e stato riferito circa il comportamento delle genealogie, delle coppie di gemelli MZ e DZ. In questa nota invece raccogliamo i dati di una inchiesta condotta sulla popolazione di Firenze per poter fare un primo raffronto con quelli raccolti in Calabria (Reggio) e in Sicilia (Messina). Sono pure in corso ricerche tendenti a saggiare il test GR sul piano fisiologico (fasi ovariche della donna), su quello patologico ( diabete, uricemia, epilessia, schiz­zofrenia). Si tratta di un programma complesso dal quale ci attendiamo di conoscere la misura delle possibilita di sfruttamento del nuovo test olfattivo a scopo sistematico (antropologico).

I dati statistici ottenuti da una prima ricerca sulla popolazione di Firenze sono i seguenti: su 200 soggetti (85 maschi e 115 femmine) pari rispettivamente al42,5% ed al57,5%, i sensibili al test (GR+) sono risultati 46 (=23.%), gli insensibili (GR-) 154 ( =77%); ed in particolare i maschi sensibili 18 ( =21,27%) e le femmine sensibili 28 ( =24,34%). Essi sono stati messi a paragone con i risultati della precedente inchiesta eseguita in Calabria e in Sicilia (MoDAFFARI, studio inedito).

Dalla considerazione analitica dei dati raggruppati nella Tab. I risulta che i soggetti sensibili al test (GR +) rappresentano circa un quarto del collettivo, proporzione che si sposta di poco nei due sessi, piu nelle femmine e meno nei maschi. Questa lieve differenza e forse provocata dalla iperosmia fisiologica delle donne in fase estrale.

Tali sono i dati di fatto emersi dalla nostra prima ricerca eseguita sulla popolazione di Firenze. Sono in corso anologhe inchieste su campioni di po-

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polazioni di altre parti d'Italia, corrispondenti a collettivi etnici molto diversi sui quali potranno essere evidenziate probabili differenze allelotipiche. Possiamo fare per ora solo un confronto sulla frequenza della sensibilita olfattiva (GR +) fra la popolazione campionata nella provincia di Firenze e quella di alcune zone della provincia di Messina e di Reggio Calabria. In quest'ultima regione i dati gentilmente raccolti dalla Dott. Santacaterina su 356 soggetti, denunziano una sensibilita di 256 (GR +) e una insensibilita di 100 (GR---1), pari rispettiva­mente al 71,9% e al 28,1% (Tab. I).

Reazione a! test GR

Sensibili (GR +)

Insensibili (GR-)

Sensibili maschi

Sensibili femmine

lnsensibli maschi

Insensibili femmine

TABELLA I

Toscana (Firenze) Calabria (Reggio) Soggetti: 200 Soggetti: 356

(M=85. F=ll5) (M=160. F=196)

Numero o! Numero Ol !0 /0

46 23 256 71,9

154 77 100 28,1

18 21,27 99 61,8

28 24,34 154 78,7

67 78,73 61 38<,2

87 75',66 42 21,3

Sicilia (Messina) Soggetti: '2>'J1

(M=89. F=ll8)

Numero %

158 76

49 24

70 78,5

88 74,5

19 21,3

30 25,4

Poiche la probabilita associata al Y.2 calcolato e minore di 0,01 si deduce che esistano probanti ragioni per ritenere significativa la differenza riscontrata fra il campione toscano e quello calabrese (Tab. II) ed a maggiore ragione fra quello toscano e quello siciliano (Fig. 1).

Le differenze nella evoluzione del fenomeno registrato nelle tre diverse province (Firenze, Reggio Calabria e Messina) sono tali che, calcolate col me­todo statistico x'2 risultano molto significative il che ci autorizza a considerare il fenomeno stesso di natura sistemica e non casuale.

Quale valore biologico puo avere assunto la differenza frequenziale messa in luce col test GR, che a parita di condizioni fisiologiche e ambientali e sta­bile (standard)? E: noto che esistono notevoli differenze razziali anche nell'am­bito di popolazioni abbastanza omogenee sia per caratteri morfologici che fun­zionali (indice cranico, colore occhi e capelli, statura, metabolismo, ecc.) e per­tanto la nostra ricerca non fa che confermare sul piano sensoriale dell' olfatto questa costatazione. Come pure e noto che le varie razze oltre a possedere un odore specifico hanno anche un odorato diverso. Secondo MoNCRIEFF ( cfr. FoR­TUNATO e Nrccoi.JNI 1958) i negri e gli arabi nomadi del deserto posseggono una

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acutezza olfattiva molto pili forte degli europei. Il MESCIOU ( cfr. FoRTUNATO e NrccoUNr 1958) ritiene che cio sia dovuto ad una serie di fattori anatomici e fisiologici in relazione anche a particolari tenori di vita ed abitudini delle po­polazioni interessate, e richiama l'attenzione sulla conformazione topografica delle fosse nasali e riferendo un caso descritto da BLUMENBACH ( cfr. FoRTUNATO e NrccouNI 1958) riguardante il cranio di un indiano da lui studiato in quanto apparteneva in vita ad un soggetto famoso per l' acutezza del proprio olfatto, Egli nota che le fosse nasali di quel soggetto erano molto ampie e specialmente

TABELLA II

Sensibilita GR Regione

Si No

Toscana (Firenze) 46 154 Calabria (Reggio) 256 100

Totali 302 254

r! = [1] 123,45 = < 0,01.

Totali

200 356

556

i turbinati erano rigonfi e bollosi a guisa di piccoli seni. Lo stesso autore ri­porta la propria osservazione che gli etiopi, razza metamorfica famosa per la acutezza dell' olfatto, presentano una conformazione simile delle cavita nasali. Questi dati anatomici non sembra che siano stati descritti in particolare nelle popolazioni da noi saggiate e messe a confronto, e pertanto non possiamo avan­zare delle analogie al riguardo. Altri autori inoltre sostengono l'importanza del pigmento nell'acutezza dell'olfatto ed in particolare l'OGLE (cfr. FoRTUNATO e NrccoUNI 1958} studiando gli animali · macro e microsmatici ha rivelato che i primi hanno in genere una pigmentazione pili scura dei secondi e che gli ani­mali del tutto albini sono quasi anosmatici. Questo autore riferisce un caso eccezionale di un ragazzo negro che dall' eta di 12 anni incomincio a perdere il pigmento cutaneo e in 10 anni divenne del tutto albino, pur rimanendo in­tatte tutte le altre stigmate bantu; contemporaneamente a questa graduale de­pigmentazione il ragazzo avvertl una costante riduzione dell'odorato che cul­mina in una completa anosmia. Cio e noto anche nel campo zootecnico dato che i coloni della Virginia usano allevare soltanto suini neri dotati di fortissimo odorato, evitando quelli bianchi perche spesso muoiono per l'ingestione di erbe aromatiche velenose, frequenti in quelle regioni, e da questi non distinguibili per l'odorato molto debole (NEGus; cfr. FoRTUNATo e NrcCOLINr 1958). 1 rap­porti fra albinismo e olfatto sono ancora oscuri e non e possibile attualmente pensare ad una correlazione organica fra loro; e pero accertato che la confor-

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mazione delle fosse nasali ed il pigmento hanno una specifica incidenza sul­l'acutezza dell'odorato e spesso sinergizzano nel determinare la variazione della soglia percettiva in popoli diversi. Mentre per la morfologia delle fosse nasali non abbiamo elementi da mettere a confronto fra Toscana, Sicilia e Calabria,

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in (ii iii z: z: z: Fig. l. - Istogrammi delle frequenze dei soggetti sen- ... ... ...

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sibili al test olfattivo (GR +) nelle tre regioni indica,te.

per la pigmentazione cutanea abbiamo potuto consultare un recente studio che considera il grado di pigmentazione della pelle in Toscana (Pisa) e in Sicilia (Messina).

Da questa ricerca risulta che in Toscana esistono in generale colori pili chiari che in Sicilia e che la massima differenza fra le varie tonalita avviene nei colori scuri che risultano ben sei volte pili frequenti in SiCilia (PRATESI 1959). Cio concorda con il comportamento regionale messo in evidenza col test GR.

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Altra analogia abbiamo potuto costatare in base aile recenti ricerche della CELLI (1965) tendenti a mettere in evidenza Ia correlazione esistente fra sensi­bilita al test GR e gruppi sanguigni ABO e Rh. Da questa interessante stu­dio risulta una correlazione fra sensibilita GR e gruppo Rh +, confortato da una alta significativita. Considerando inoltre la percentuale fenotipica dei soggetti Rh + in Toscana ed in Sicilia ed in Calabria (studio inedito dli R. ComoNEI) risulta che in Sicilia il gruppo Rh + e 91% e in Calabria 90,95% in Toscana 87,6%. Anche da questi raffronti e possibile notare concordanza di tendenze frequenziali fra i due fenomeni considerati. Sia per Ia sensibilita GR che per Ia appartenenza ai vari gruppi sanguigni non e facile pater pensare ad un attrito ecologico capace di operare sulla selezione naturale, mentre per Ia pigmentazione e logico pensare al fattore luce che puo aver fa­cilitato Ia cemita dei genotipi adatti. Dobbiamo pero ricordare che spesso alcuni elementi che apparentemente denotano una scarsa presa selettiva sul­l'ambiente ne posseggono una indiretta o per linkage, o per sinergismo fisiolo­gico, per cui un elemento fortemente selettivo si trascina direttamente o meno altri a lui correlati e tutta la « catena funzionale » segue un eguale tendenza selettiva. Cio puo in parte spiegare le forti differenze frequenziali da noi pro­vate col test GR in Toscana e all'estremo sud del nostro Paese.

In analogia con quanta da noi messo in evidenza col test PTC possiamo pensare che anche sui piano dell' olfatto, da un primitivo comportamento glo­bale valevole per tutti, attraverso le frequenze mutazionali, oppure i drifts e successive selezioni naturali, si sia andata formando una diversa composizione antropologica delle varie popolazioni. Siccome il test GR agisce sull'organo dell'olfatto e naturale che essendo questa deputato ad avvertire gli odori per met­tere in difesa l'intero organismo dinanzi aile insidie dell'ambiente (inteso anche come fonte di alimento) Ia soglia di percezione sia varia bile nei singoli soggetti. Come si potrebbe inoltre spiegare l'individualizzazione degli odori se non in relazione aile grandi funzioni organiche (istinto di conservazione, nutrizione, respirazione, riproduzione)? E questa il carattere fisiologico essenziale degli odori: un colore, un rum ore, il tatto, possono risultare in.differenti, mentre in genere un adore viene sempre percepito e classificato come gradevole o sgra­devole, determinando immediatamente una catena di reazioni difensive posi­tive o negative (GoRDON; cfr. FoRTUNATO e NrccoLINI 1958). I primitivi sono piu finamente dotati dell' olfatto rispetto ai popoli civili e tal volta sono capaci di avvertire e di distinguere odori comunemente ignorati dai piu. Questa subli­mazione dell' olfatto si nota spesso anche in col oro che sono privati degli altri organi di sensa che servono per Ia normale localizzazione dell'ambiente. E riferito che in Francia una sordomuta nata cieca si e dimostrata capace di ri­conoscere un' arnica e di distinguere un uomo da una donna col solo olfatto. Nei primitivi si nota spesso un orientamento olfattivo che permette di seguire

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la pista di un animale o di un' altro uomo, ci~ che e enormemente esaltato presso alcuni animali iperosmici ( cani, insetti, ecc. ).

Presso tutti i mammiferi macrosmatici I' olfatto e la forma della sensibilita pili adatta alia soddisfazione dei bisogni organici e costituisce percio il mi­gliore strumento di adattamento all'ambiente. Alcune altre forme di sensibilita non offrono altrettanta possibilita di adattamento funzionale per servire da sup­porto alia soddisfazione delle tendenze fondamentali dell'animale (LE MAGNEN

1949). Nella misura in cui puo essere designate sulla parola " istinto • lo psi­chismo corrispondente aile elementari soddisfazioni organiche, si puo dire che l'olfatto e l'organo che regola la vita istintiva dell'animale. L'astrazione con­cettuale e le plasticita della condotta, che caratterizzano l'uomo aumentano sempre pili la sensibilita visiva che assume una predominanza definitiva sugli altri sensi. Nella misura che l'uomo primitivo si va civilizzando, nel senso che si discosta dalla vita naturale, creandosi un'ambiente artificiale, forse per il diuturno contatto con odori artificiali che inquinano !'atmosfera, si riduce le percezioni degli odori naturali e pertanto l'uomo diviene sempre pili ipoosmico nel senso di un innalzamento della soglia di percezione olfattiva. Questa sele­zione che si attua attraverso numerose generazioni puo avere causato, insieme al fenomeno genodinamico accennato (mutazioni, drifts, ecc.) la forte differenza frequenziale svelata dal test GR, per la prima volta impiegato in Toscana, in Calabria e in Sicilia. Sono attualmente in corso esperienze analoghe in altre regioni d'ltalia e presso popoli primitivi dell' Mrica Centrale, che speriamo ci possano dare I' occasione di pater interpretare ancora pili a fondo il fenomeno della " disosmia etnogenetica al GR » che assume un aspetto sempre pili eco­logico, nel senso di una distribuzione spaziale (geografica) di caratteristiche latenti delle popolazioni insediate.

BIBLIOGRAFIA

FoRTUNATO V. e NxccoLINI P., 1958. - Olfatto e sue correlazioni. Atti 16" Congresso di Oto­rinolaringologia, Catania, Settembre 1958.

GELLI L., 1965. - Probabili rapporti fra sensibilita GR e gruppo sanguigno Rh. Caryologia, 18: 285-289.

LE MAGNEN J., 1949. - Odeurs et parfums. Press Univers. de France, Paris. MARTINO G., 1958. - Elementi di fisiologia. Principato, Messina. MESSER! E., 1958a. - Considerazioni sul comportamento del fattore sensibilita PTC nei

diabetici. Caryologia, 11: 7-27. -, 1958b. - Comportamento del test PTC nella schizofrenia. Caryologia, 11: 229-246. -, 1959. - Inchiesta genetica sul comportamento della popolazione italiana di fronte al

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1965. - Prime ricerche genetiche col « te~ olfattivo GR » (Geraniolo). Caryolog·a, 18: 151-160.

PRATES! R., 1959. - Considerazioni sulla espressione fenotipica della pigmentazione cutanea in ltalia. Archivio Antropol. Etnol., 89: 139-148.

SUMMARY

The olfactory test Geraniolo (GR) has been tested on three different population: Tuscans, Calabrians, Sicilians. Broad differences have been put in evidence as regards the frequency of testing and not testing subjects between people of Toscany and Sicily. Only slight dif­ferences exsist between people os Calabria and Sicily.

RIASSUNTO

L'Autore ha saggiato col test olfattivo GR (geraniolo) campioni di popolazioni in Toscana (Provincia di Firenze), in Calabria (Provincia di Reggio) e in Sicilia (Provincia di Messina) e ha potuto mettere in evidenza forti differenze frequenziali dei soggetti sensibili a] test fra Toscana e Sicilia, mentre piccole differenze esistono fra Sicilia e Calabria.

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