Su alcuni pesci Indo-Pacifici immigrati nel Mediterraneo Orientale

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This article was downloaded by: [Boston University] On: 07 October 2014, At: 10:26 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tizo19 Su alcuni pesci Indo-Pacifici immigrati nel Mediterraneo Orientale Enrico Tortonese a a Istituto e Museo di Zoologia dell' Università di Torino Published online: 14 Sep 2009. To cite this article: Enrico Tortonese (1953) Su alcuni pesci Indo-Pacifici immigrati nel Mediterraneo Orientale, Bolletino di zoologia, 20:2, 73-81, DOI: 10.1080/11250005309436878 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/11250005309436878 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content. This article may be used for research, teaching, and private study purposes. Any substantial or systematic reproduction, redistribution, reselling, loan,

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Bolletino di zoologiaPublication details, including instructions forauthors and subscription information:http://www.tandfonline.com/loi/tizo19

Su alcuni pesci Indo-Pacificiimmigrati nel MediterraneoOrientaleEnrico Tortonese aa Istituto e Museo di Zoologia dell' Università diTorinoPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Enrico Tortonese (1953) Su alcuni pesci Indo-Pacificiimmigrati nel Mediterraneo Orientale, Bolletino di zoologia, 20:2, 73-81, DOI:10.1080/11250005309436878

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ENR 100 TORTONESELibero doccnte e assistente

Istituto e Musco di Zoologia dell' Univeraita di TorinodireLto dal Prof. L. PARDI

SU ALCUNI PESCI INDO- PACIFICIIMMIGRATI NEL MEDITERRANEO ORIENTALE

Lo studio hiologico del Mediterraneo orientale riserva an coramolte sorprese, particolarmente in rapporto alia penetrazione di ele­menti indopacifici attraverso il canale di Suez. E' da attendersi laloro progressivadiffueionc lungo Ie coste asiatiche e nordafricane;essa naturalmcnte ha luogo con modalita variabili a seconda delleesigenze delle singole specie. Orientatomic1a tempo verso questistudi, il cui palese interesse e dimostrato dai risultati ottenuti inquesti ultimi anni, sono entrato in sempre piu stretta relazione conzoologi del Medio Oriente. alIa cui attivita si deve l'intensificarsidelle ricerche.

I dati attualmente posseduti nei riguardi dei Pesci che dal marRosso pervennero al Mediterraneo furono compendiati da KOSSWIG(19~O) e da me (1951); altre specie vennero in seguito segnalate daBEN-TuvIA (1953) presso Ie coste della Palestlna, Pero, come gia ebbia rilevare, non tutte le determinazioni specifiche sono esatte: non equindi possibile redigere oggi un completo e preciso elenco di que­ste forme, che sommano probabilmente a 20-25 almeno, AlcuniPesci vennero semplicemente enumerati in brevissime note ed epercio nccessario procedere a conferme ,0 a correzioni, riferendo piuesatte notizie aistematiche, morfologiche e zoogeografiche.

II presente scritto ha per oggetto un piccolo, ma importantenueleo di materiale che ricevetti dal prof.C. Kosswu; [Universita diIstanbul) e dal dr, II. MESDELSSOUN (Istituto Biologico-Pedagogico diTel-Aviv) e proveniente rispettivamente dalle coste turche dell'Hatay(Iskenderun 0 Alessandreua) e da quelle israeliane (Atlith e pressidi Tel-Aviv). Sono moltograto ai predeui studiosi per la loro cul­laborazione neU'agevolare queste ricerche di comune interesse.

Tre delle specie che mi vennero inviate non richiedono parti­colari commenti e mi Iimito quindi ad enumerarle:

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Aphanius dispar Rupp. (Atlith)iUlllloidichthys auriflamma Forsk, [Iskenderun, Tel-Aviv)Siganus rioulatus Forsk. (Tel-Aviv)

Una (Callionymlls filamentosus Cuv, Val.) e nuova per it Me­diterraneo. Nei riguardi delle altre, riferiro osservazioni varie conalcuni dati descrittivl, La lunghezza degli esemplari e sempre intesacome .. standard length", cioe con esclusione della pinna codale,

Ho qui occasione di soffermarmi brevemente su due specie cbeBEN-TuvIA incluse di .recente (1953) tra quelle comparse presso Iecoste israeliane: Apogoti duops e Saurida grandisquamis,

Credo indubbio ehe Apogon duops Barn. non esista nel Medi­terraneo, Anzitutto. tale nome e sinonimo di A. uninotatus Smith­Radel. e questa resta quindi 'valido per la specie, che e nota soltantoaIle isole Filippine e nel Sud Africa (Natal: S)IITII, 1950). Basta que­st'ultimo fatto a far porre in dubbio la sua presenza neI Mediter­raneo. A. uninotatus e assai simile [se ne oaservi la bella figura acolori di SMITH, tal'. 23,. f. 494) ad A. thurstoni Day, presente nelmar Rosso _e segnalato nel canale di Suez da' NOR:'IAN (1927), daCIIABANAUD (1932) e da me (1948): possiamoquindi supporre che sitratti di questa specie, 1a cui comparsa in Palestina eben piii naturale.

D'altra parte BEN-TuVIA annovera anche A. thurstoni ed e percioevidente ehe due sono Ie specie da lui esaminate, cioe ehe 'due sonogli Apogon passati dal mar Rosso ,al Mediterraneo. E' giustificato itritenere che una di esse sia it predetto A. thurstoni e che l'altrasia A. taeniatus Cuv. VaL, citato in Palestina da HAAS e STE/NITZ(1947). Non posso tuttavia dire di piu, in quanto non ebbi materialein esame,

Al Sinodide che BEN-TUVIA indica come -Saurida gratulisquamisGthr. spetta piii eorrettamente il nome di S. undosquamis Ricb.;non e pero sicuro che si tratti di questa specie. Vivono infatti inmar Rosso tre diverse Saurida : S. gracilis Q. G., S. tumbil BI., S.undosquamis Ricb. Le due ultime sono quelle di piii grande staturae vennero spesso confuse: in mancanza di dati circa gli esemplarimediterranei, non si puo quindi accertare che essi siano realmenteS. undosquamis, Per i caratteri che distinguono queste due specie,si veda Ia revisione dei Sinodidi pubblicata da NOR:lIAN (1935).

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UPENEUS TRAGULA Hrcn, (Fig. 1)

NOR~IAN, 1927, p. 380 - FOWLER; 1931, p.339, f. 32 - BU:GVAD, 1944,.p. 135, tav. VII; f. 3 - Kosswrc, 1950, p. 205 (Upenoides tra­gular - Scnsnor, 1950, p. 226, tav. 27 f. 560.

Un solo esemplare di AJcssandretta. Lungh, 80 mm, L'aItezzamassima vi e contenuta 4,5, iI capo 3,8; diametro oculare 3,5 neIcapo. I barhigli giungono con i loro apici poco prima del marginepreopercoIare. Preorhitale 'squamosovBz squame sulla linea IateraIe.Raggi dorsaIiVII-1.8, anali 1.6. Ben evidenti tracce di macchieoscure Iungo tutto iI fianco; c ancora distinta una banda longitudi­nale bruna che decorre attraverso l'occhio. Le notevoli differenze dicoIorazione che :si rilevano dalle figure degli AA. citati dipendonocerto dalla varia eta e provenienza degli esemplari.

Queste specie e diffusa dal mar Rosso al Pacifico occidentale(Giappone, Filippine, Australia); Canton (Cina) e Ia Iocalita tipica.NOR~IAN (Ioc. cit.] "Ia segnalo nel canale di Suez, fino alIago Timsah.Fu Kosswrc ad annoverarla fra quelle immigrate nel Mediterraneo,avendola ottenuta a Iskenderun (Alessandretta) nel 1942 e nel 1949.Confermo Ia sua determinazione e sono quindi certo della presenzadi questo Ilpeneus lungo it litorale siro-palestinese; tuttavia, essanon venne resa nota fino ad oggi,

Dobbiamo ammettere I' esistenza neI Mediterraneo di almenoquattro Mullidi, in quanto almeno due specie indo-pacifiche sonovenute ad ·aggiungersi ai ben noti Mullus barbatus e M. surmuletus.Una di esse e Upeneus tragula, I'altra e Mulloidichtliys auriflammaForsk., che sappiamo ormai trovarsi in Siria (GRUVEL, 1936: fide Kos­SWIG), in Palestina (HAAS-STEJl'''ITZ~ 1947), presso l'Anatolia e a Rodi(LA5KARIDIS, 1948); io ebhi materiale da' AIessandretta e da Tel-Aviv.E certo questo il piu abbondante fra i Mullidi immigrati e LASKA­RIOIS ne illustro 1a bioIogia.

Rimane invece da accertare Ia presenza nelle aeque mediterraneedi aItre due specie eomprese nell'eIenco di Kosswrc (1950): Upeneus( Pseudupeneust barberinus Lac. [Palestina] e Upenoides (= Upe­neus) moluccensis Blkr-. (Alessandretta). Lo stesso A. ora citato micomunico (in Iitt.} trattarsi di - determinazioni Don sicure. La primadi queste specie potrebbe essere realmente immigrata nel Mediter·raneo; assai maggiori dubbi ho nei riguardi della seeonda, in quantonon Ia si conosce Del mar Rosso.

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Mlllllls L. 1758

Ilpeneus Cuv, 1829Mulloidichthys Whit!. 1929

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Indichero infine i caratteri dentarii dei tre generi di Mullidisicuramente presenti nel Mediterraneo; essi hanno infatti fondamen­talc 'importanza per 10 loro separazione.

A. Denti presenti sulla mandihola, sulvomere e sui palatial

B. Denti su entrambe Ie mascelle, sulvomere e sui palatini

C. Denti solo sulle mascelle, in varie serie

CAl,LIONYMUS FILAMENTOSUS Cuv. Val. (Fi~. 3).

KLUNZING£R, 1871, p, 485 - NI:'iNI, 1934, p, 44, tav. VIII-IX.

Tre esemplari di Tel-Aviv (1 (f e 2 99). Lungh. 80-104 mm,

Capo assai pin largo e depresso del tronco; la sua lungbezza, misu­rata dall'apice del mU80 ai fori branchiali, e compresa 5 volte kr)o 4,5 (9 9) in quella totale. Squarcio hoccale . esteso fino a circameta diatanza fra I'estremita del muso ed il margine anteriore del­l'orhita. Mandihola pill breve della mascella, Premascellari moltoprotrattili. Al pari dei dentali, queste ossa porlano fascie di dentivilliformi, sottili, disuguali; ogni osso palatine reca una sottile bandadi denti pill minuti, Occhi grandi e molto vicini fra loro; il dia­metro longitudinale, che e il maggiore, eguaglia Ia lunghezza preor­bitale, esclusi i premascellari, ed e un terzo "del capo. Spine preo­percolari poco ph) lunghe del diametro longitudinale dell'occhio,acute, quasi diritte; prcsso la base- portano una brevissima spina riovolta in avanti, e il margine superiore reca una serie di sei puntesubeguali e bene sviluppate, Linea laterale completa, con una fles­sione verso l'alto al dis otto della prima pinna dorsale, Papilla analedel maschio breve e appuntita,

Un'ampia connessione membranosa unisce Ie pinne ventrali ailepettorali, Raggi dorsali IV -9, anali 9, codali 10, ventraH 1.5; unaventina di pettorali, Nel maschio la dorsale anteriore ha il primoraggio molto pill lungo dei successivi, filiforme; proteso indletro,giunge fra u 5° e il 60 raggio della seconda dorsale; anche i duex:aggi codali mediani sono prolungati a guisa di filamenti. Secondadorsale assai alta, sopratutto nella sua parle anteriore; il suo ultimoraggio, ripiegato indietro, giunge alia base della codale nel maschio,

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Fig. 1. - UpcnclIs tTagll~a Rich. Alessandretta (Turchia).

Fig. 2. - Lagocephalu« spadiceu» Rich. Tel-Aviv (Israel).

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poco prima nelle femmine. Codale Iunga come il eapo nelle fern­mine, di poco superiore nel maschio. Anale alquanto pin bassa dellaseconda dorsale.

Colore (in alcool, dopo fissazlone in formalina): parti superioribrune con macchie biancastre tondeggianti e disuguali, orlate di scuro,parti inferiori hianche. Pochi punti oscuri si trovano sui fianchi, al

Fig. 3. - Callionymus filamenlosusCuv. Val. Spina preopercolare c pinnedorsali anteriori dei due sessi. Tel-Aviv (Israel).

dis otto della linea Iaterale. Pinne pettorali e seconda dorsale conpunti bruni; co dale con macchiette dello stesso colore. Anale hianca,Ventrali con Ia zona marginale oscura, Nel maschio Ia dorsale ante­riore e adorna di macchiette bianche irregola_ri su fondo grigio evi e una Iarga zona marginale nera dopo il terzo raggio; nelle fern­mine esiste una grande macchia nera, ovale ed ohliqua, con orlobianco, fra il terzo e il quarto raggio.

Questi pesci rispondono perfettamente alia definizione del genereCallionymus ammessa da SCHULTZ e WOODS (1948). Essi rappresentanosenza duhhio Ia specie che BE:'l-TuVIA (1953) segnalo tra queUeeritree di recente comparsa Iungo Ie coste israeliane; egli Ia dena­mine, sia pure dubitativamente, C. brunneus Fowl. Che si tratti di

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un nuovo elemento della fauna del Mediterraneo si rileva immedia­ramente dal fatto che in tutti i Callionymus finora noti in questomare Ie spine preopercolari hanno una forma ben diversa, con 2-4

punte.C. brunneus deseritto da FOWLER (1941, p. ·11, f. 7), e noto sol­

tanto nel Pacifico (Is. Filippine). Esso sembra indubbiamente moltoaffine a C. filamentosus, rna ne differisce per varii caratteri di strut­tura (primo raggio della dorsale anteriore poco prolungato, codalesenza raggi filamentosi] e di eolorazione (fascie brune oblique ai Iatidel capo, seconda dorsale ricea di variegature e ocelli, anale colmargine nerastro], Gli individui di Tel-Aviv sono invece chiaramenteriferibili a C. filamentoslls, rinvenuto in Mar Rosso, Arabia', golfoPersico, Singapore ed isole Molucche (loco tipica: Celebes). D'altronde,appare perfettamente naturale dal punto di vista zoogeografico )apresenza nel Mediterraneo orientale di C. filamentus anziche di C.brunneus i queUo esiste infatti nelle vicine acque eritree, mentrequesto e relegate alle lontanissime Filippine.

STEPHANOLEPIS OCHETICUS Fr. Brunn.

FRASER-BRUXXER, 1940, p. 529, f. 5 - TORTo:;EsE~ 1947, p. 186, f. 9- KOSSWIG, 1950, p. 205.

Alcuni csemplari di Tel-Aviv. Luugh, 98-111 mm, In questamisura l'altezza ~assima del corpo (che corrisponde alIa verticalefra le origini della seconda pinna dorsale e dell'anale) e compresa2-2,5 e la lunghczza del capo 3-3,25;' in quest'ultima il diametrooculare sta 3,5-4. La spina dorsale c assai pin robusta e dentellatache nella figura di FRAsER-BRux:'iER; il profilo superiore del muso equasi diritto. La macchiettatura bruna si presents con varia fividenzaa seconda dcgli individui. ..

Questa specie - unico Monacantide mediterraneo - si conoscein Palestina, a Cipro e a Rodi, nonche nel canale di Suez [Loc. ti­pica: Ismailia}; esiste pure nel mar Rosso 0 almeno nella sua .partesettentrionale, dovendosi identificare con essa 10 S. hispidus, ivi ci­tato erroncamente da SANZO (1930). Rinvio per uJteriori dettagli, aquanto scrissi nel 1947, limitandomi a ricordare che anche questoPesce deve considerarsi presente nel mar di Levante in seguito aimmigrazione attraverso il canale di Suez,sebbene sia stato catturatoin atasioni pin numerose a nord che a Bud del canale stesso.

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LAGOCEPHALUS (GASTROPHYSUS) SPADICEUS Rich. (Fig. 2).

SANZO, 1930, p. IS, fig. I-III, tav. I f. I (Tetrodon lunaris, nee Bloch)- Smm,1950, p.418, tav, 93 f. 1196 (Gastrophysus spadiceus)- BEN-TuVI,\, 1953.

Un esemplare di Tel-Aviv. Lungh, 142 mm, II ramo seusorialesottorbitale non si flette ad angolo, ma descrive una curva, SuI dorsoIe spinule si estendono sino a meta distanza fra il margine poste­riore dell'occhio c l'origine della pinna dorsa le.' Raggi di quest'ul­tima 1.12, dell'anale 1.11.

Nella sua classificazione dci Tctraodontoidei, FRASER-BRUNNER(1943) riferl questa specie al gen. Lagocephalus anziche al gen.Sphaeroides nel quale essa fu compresa da molti AA. Due souoquindi i Lagocefali mediterranei : L. lagocephalus L. (" Capolepre »

degli AA. italiani) con il dorso completamente Iiscio, e L. spadiceusRich., con il dorso parzialmente apinuloso. II primo fa parte dellafauna atlantica, il secondo di quclla indo-pacifica, essendo diffusedal mar Rosso al Pacifico. Gia rilevai (1939) che SANZO studiandomatcriale del mar Rosso (1930), confuse L. spadiceus con I'affineL. lunaris Bl, Schn.j tutti i suoi esemplari di Suez erano evidente­mente spadiceus e non lunaris. KLUNZI:'GER (1871) erro nel conside­rare come varieta queste due specie, che sono inveee hen distinte.

Questo Plettognato risulta sinora presente - per quanta riguardail Mediterraneo - soltanto in Palestinae quella di BEN-TuvIA era finoad ora I'uniea citazione. Neccssitava comunque una conferma delladeterminazione.

Torino, 12 ottobre 1953

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