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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE NELL'INDUSTRIA DELLA COSTRUZIONE ELETTRICA IN ITALIA (1970-1974) e Costruzione di apparecchi elettrodomestici (NICE 376) e Costruzione di apparecchiature elettroniche ed elettroacustiche e di apparecchi radio e televisivi (NICE 375) Ottobre 1975

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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE NELL'INDUSTRIA DELLA COSTRUZIONE ELETTRICA IN ITALIA (1970-1974)

e Costruzione di apparecchi elettrodomestici (NICE 376)

e Costruzione di apparecchiature elettroniche ed elettroacustiche e di apparecchi radio e televisivi (NICE 375)

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Gli sviluppi della concentrazione nell'industria della costruzione elettrica in Italia (appa­recchi elettronici, radio, televisione, elettroacustica, elettrodomestici) erano già stati esaminati nell'ambito di un'analisi sistematica dei principali settori economici destinata a permettere alla Commissione di elaborare, con piena cognizione di causa, la sua politica in materia di concorrenza. Il documento, recante il riferimento IV/189/74, ri­guardava il periodo 1962-1970.

Il presente studio ha lo scopo di completare detto documento con l'analisi dei dati rela­tivi al periodo 1970-197 4.

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e Costruzione di apparecchiature elett~niche ed elettroacustiche e di apparecchi radio e televisivi (NICE 375)

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prof. ~ntonio Amaduzzi, eÌ t.J.\ dott. Roberto Camagni, dott. Giancarlo Martelli Fiduciaria italo-svizzera Spa, divisione A TOR consulenza aziendale

Ottobre 1975

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I testi e le tabelle contenuti nella presente pubblicazione possono essere liberamente riprodotti,

in tutto o in parte, con citazione della fonte.

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PREFAZIONE

Questo volume costituisce parte di una serie di studi settoriali

concernenti l'evoluzione della concentrazione nei differenti paesi

membri della Comunità europea.

I rapporti sono stati preparati dai differenti istituti ed esperti

nazionali, incaricati dalla Commissione di realizzare il programma

di studi settoriali in parola.

Poichè si è tenuto conto dell' interesse specifico e generale di

tali rapporti nonchè degli impeeni assunti dalla Commissione nei

confronti del Parlamento europeo, si è ritenuto di pubblicarli inte­

gralmente nella loro stesura originale.

In proposito, la Commissione, mentre si astiene da ogni commento,

tiene a precisare che la responsabilità circa l'esattezza dei dati

e la fondatezza delle conclusioni che figurano in ogni rapporto

incombe esclusivamente sull' istituto o sull' esperto che ne è autore.

Man mano che - in esecuzione del programma settoriale ancora in

ooros - altri rapporti saranno consegnati alla Commissione, si

procederà alla loro pubblicazione.

Parimenti la Commissione provvederà a pubblicare una serie di

documenti e di tabelle di sintesi, allo scopo di fornire alcune

indicazioni che permettano di effettuare un' analisi comparativa

dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

della Comunità.

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I N D I C E

l. CARATTERI GENERALI DEL PERIODO

2. IL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI (NICE 376)

2.1. Delimitazione del settore oggetto di studio

2.2. I dati generali 1970-74 relativi al settore nel suo complesso

a) Numero complessivo delle imprese operanti nel settore

b) Numero di unità di attività economica c) Produzione d) Fatturato e) Dipendenti f) Massa salariale g) Utile netto, cash-flow, investimenti

lordi e capitali propri h) Importazioni i) Esportazioni

2.3. Elenco delle principali aziende operanti nel settore in esame nel 1974

2.4. Le aziende significative analizzate di­rettamente

2.5. La struttura industriale del settore per classi dimensionali

2.6.

2.7.

2.8.

2.9. 2.10.

Le variabili economiche che influenzano il consumo di elettrodomestici Incorporazioni, controlli e strategia industriale I principali gruppi esteri presenti in Italia con unità di produzione Andamento dei prezzi e distribuzione La concentrazione in alcuni product­su b-markets

3. IL SETTORE: COSTRUZIONE DI APPARECCHI RADIO-TELEVISORI ED APPARECCHI ELETTRO­ACUSTICI (NICE 375)

3.1.

3.2.

3.2.1.

Esame e delimitazione del settore oggetto di studio Dati globali e principali variabili economiche Considerazioni preliminari

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3.2.2.

3.2.3. 3.2.4. 3.2.5. 3.2.6. 3.2.7. 3.2.8.

3.3.

3.4. 3.5.

3.5.1.

3.6. 3.7. 3.8.

3.9.

4.

4.1. 4.2.

Numero complessivo delle imprese operanti nel settore Fatturato Mercato interno Occupati e massa salariale Importazioni Esportazioni Utile netto, Investimenti lordi, Capitali propri, Cash-flow Elenco delle principali aziende che operano nel settore Campione per l'indagine diretta Sub-Markets: analisi della produzione, prezzi medi e organizzazione di distri­buzione in Italia Forme di distribuzione, costi di di­stribuzione Schede sulle multinazionali Considerazioni sul settore Diffusione della televisione in Italia ed in quei paesi della C.E.E. che rap­presentano il potenziale mercato estero Problematica futura

ANALISI DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE NEL PERIODO 1970 - 1973 Aspetti metodologici generali Il campione delle imprese analizzate direttamente

4.3. La concentrazione industriale nel settore: costruzione di radio-televisori, apparecchi elettroacustici e di elettrodomestici

4.3.1. 4.3.2. 4.3.3.

4.3.4. 4.3.5.

4.3.6.

(NICE 375-376) . Dimensione "Imprese" Premessa I dati globali di settore e del campione Gli indici di concentrazione calcolati sul totale di settore Le Concentration Ratios Il sistema di indici di equilibrio dinami­co oligopolistico di Linda Matrici degli indici Linda e conclusioni

4.4. Analisi della concentrazione industriale negli anni 1969 - 1973 nel settore: costruzione di apparecchi elettrodomesti ci (NICE 376) Dimensione: Unità di attività economica

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4.4.1. 4.4.2. 4.4.3. 4.4.4.

4.4.5.

I dati globali del settore e del campione Indici calcolati sul totale di settore Le Concentration Ratios Il sistema di indici di equilibrio dinami co olipolistico di Linda Conclusioni

4.5. Analisi della concentrazione industriale negli anni 1969 - 1973 nel settore: costruzione di apparecchi radio, televi­sori ed apparecchi elettroacustici

4.5.1. 4.5.2. 4 .5.3.

4. 5.4.

(NICE 375). Dimensione: Unità di attività economica I dati globali di settore e del campione Gli indici calcolati sul totale di settore Le Concentration Ratios e gli indici di Linda Conclusioni

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RAPPORTO FINALE

EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA NEL

SETTORE: ELETTRODOMESTICI (NICE 376) 1970 - 1974

RADIO-TELEVISORI ED APPARECCHI ACUSTICI (NICE 375) 1970 - 1974

+

+ +

l. CARATTERI GENERALI DEL PERIODO

Il settore degli elettrodomestici "bianchi", dopo il vivacissi mo boom della seconda metà degli anni 50 e della prima metà de gli anni 60, è entrato da alcuni anni in una fase di ristruttu razione e di assestamento. Da una parte si è assistito, per quanto concerne la domanda, ad una progressiva saturazione del mercato. Si calcola che al momento attuale, su 100 famiglie italiane, oltre 90 posseggano il frigorifero, 85 la cucina a gas o elettrica, 72 la lavabiancheria, 10 la lavastoviglie.

In questa situazione, la domanda è sempre più costituita da una parte da domanda di rinnovo e di sostituzione (circa il 45% delle vendite interne), dall'altra dalle esportazioni.

La domanda interna residua proviene da nuove utenze per la co stituzione di nuovi nuclei familiari, e da domanda di elettro domestici per la seconda casa.

L'altro grande filone su cui si può ancora contare è poi la domanda estera.

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La seconda fonte di problemi per l'industria in esame, è co­stituita dalla forte lievitazione dei costi che ha caratteriz zato sia i costi di lavoro che quelli delle materie prime ne­cessarie per la lavorazione. Tale lievitazione ha reso in gran parte vani gli sforzi degli ultimi anni, che in particolare erano tesi a raggiungere ad ogni costo delle economie sui co­sti, ed a fornire un prodotto a prezzo limitato.

Agli attuali livelli, la competitività dei nostri apparecchi è venuta diminuendo, e le imprese si trovano di fronte al pro blema di introdurre dei miglioramenti e delle nuove caratteri stiche qualitative al loro prodotto.

Questa crisi, che da alcuni anni si intravvedeva, si è risol­ta negli ultimi anni del decennio passato e nei primi anni '70, in un vistoso processo di concentrazione, che ha visto emerg~ re poche grandi aziende: Zanussi, Ire-Ignis, Candy, Indesit, Merloni-Ariston, che insieme costituiscono oltre 1'80% dell'in tero mercato.

Nel 1974, sommandosi alla crisi settoriale quella della inte­ra economia, si sono verificati, specie nella seconda metà dell'anno, pesanti ricorsi alla cassa integrazione (Indesit); il perdurare della crisi del settore degli apparecchi radio e televisori, nel quale molte imprese del ramo hanno cercato di diversificare la loro produzione, non ha certo migliorato la situazione, e a ciò ha contribuito la perdurante incertezza sul fronte governativo circa l'adozione della televisione a colori.

In generale, la valvola di sicurezza per il settore nel suo complesso è stata la possibilità di aumenti consistenti dei prezzi, avvenuta negli ultimi due anni; la svalutazione della lira nei confronti delle monete più forti ha determinato uno spostamento all'insù del tetto della concorrenza internaziona le e minore concorrenza sul mercato italiano e su quelli este ri.

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2. IL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI

2.1. Delimitazione del settore oggetto di studio

Come già esposto nel nostro precedente rapporto sul settore, pubblicato nel marzo 1974, che copriva il periodo 1962-70, la delimitazione del settore non presenta problemi particolari: i produttori appartenenti al settore sono per oltre il 90% iscritti alla A.N.I.E. -Associazione Nazionale Industrie Elet troniche ed Elettrotecniche, e sono riuniti in un gruppo omo­geneo. Il solo problema concerne la inclusione, a partire dal gennaio 1970, del gruppo di produttori di apparecchi termodo­mestici nel gruppo dei produttori di apparecchi elettrodomesti ci: questo fatto non ha permesso t~olta la disaggregazione del dato globale, come è previsto dalla classificazione NICE che esclude i primi dall'oggetto della presente ricerca.

La presenza di una associazione di categoria è stata fondamen tale in questa prima parte della ricerca: oltre a fornire i principali dati aggregati infatti, tale associazione ci ha permesso, attraverso la gentile e preziosa collaborazione dei suoi funzionari, di ottenere una massa di informazioni di ca­rattere quali-quantitativo che altrimenti non ci sarebbe sta­to possibile raccogliere, nonchè la scelta del campione sign! ficativo delle imprese da analizzare con singola indagine di­retta.

2.2. I dati generali 1970-74 relativi al settore nel suo com­plesso.

a) Numero complessivo delle imprese operanti nel settore.

Anno N. Imprese

1962 116 1970 131 1971 127 1972 122 1973 117 1974 114

Fonte: A.N.I.E.

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Il dato qui-riportato è purtroppo comprensivo delle imprese che producono apparecchi termodomestici. La disaggregazione è tuttavia resa difficile ed in pratica impossibile, dal fatto che nella grande maggioranza, i produttori delle due categorie si confondono fra loro, senza reale possibilità di una significativa distinzione.

b) Numero di unità di attività economica.

Intendiamo per-unità di attività economica, seguendo la de­finizione impiegata nelle precedenti ricerche, una produzio ne che sia merceologicamente o spazialmente autonoma.

Molte aziende del settore producono una molteplicità di ar­ticoli, tutti appartenenti al settore degli elettrodomesti­ci; altre producono anche apparecchi radio e televisori; po che operano tipicamente in altri settori produttivi.

Nella presente ricerca viene considerata come unità di atti vità economica la produzione di elettrodomestici (senza ri­guardo alle sottoclassi interne), di apparecchi radio-tele­visioni, ed altre.

c) Produzione.

12

L'andamento della produzione in termini fisici nei diversi comparti del settore in esame è mostrato nella tabella che segue.

La fonte di questi dati è la rivista mensile dell'A.N.I.E., nel numero 8 dell'agosto 1974 e numero 6 del giugno 1975.

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d) Fa t tura t o.

Nella tabella che segue mostriamo l'andamento del fatturato globale del settore nelle due componenti, elettrodomestici e termodomestici. I dati che ci interessano direttamente, (quelli della prima categori~, sono stati da noi rettifica­ti rispetto a quelli ufficiali, forniti dall'A.N.I.E., sul­la base dei risultati dell'indagine diretta che abbiamo ef­fettuato presso le aziende maggiori. Le nostre stime coinci dono con i dati ufficiali negli anni estremi, 1962 e 1974, ma non sempre negli anni intermedi. Le rettifiche, anche se in genere di poco conto, si sono rese necessarie per non falsare i risultati della elaborazione meccanografica sui dati del nostro campione di imprese.

F A T T U R A T O

Anno Elettro- Termo- Elettro-domestici domestici domestici Miliardi Miliardi Miliardi

(dati A.N.I.E.) Stima FIS

1962 174 174 1970 440 463 1971 463 98 513 1972 520 112 553 1973 613 113 603 1974 935 165 935

e) Dipendenti.

16

I dipendenti globali del settore sono forniti dall'A.N.I.E. in forma aggregata per l'intero gruppo di costruttori di apparecchi domestici, comprendente, oltre agli elettrodome­stici e termodomestici, anche i distributori automatici, le grandi cucine e gli apparecchi elettromedicali.

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La disaggregazione del dato globale si è presentata diffici le, e molto incerta anche in conseguenza del fatto che il dato A.N.I.E. risulta notevolmente inferiore alla realtà. Assumendo tuttavia tale dato come uno degli indicatori prin cipali, soprattutto in senso dinamico, e utilizzando princi palmente i risultati della nostra indagine diretta, possia­mo stimare nel modo che segue i dipendenti totali del setto re.

E F F E T T I V I

Anno N.

1962 27.200 1970 51.710 1971 52.000 1972 51.400 1973 50.100

Dopo un ventennio di espansione ininterrotta, l'occupazione del settore ha iniziato una lenta discesa, a partire dal 1971. Nell'anno successivo al periodo qui considerato, l'occupazio ne ha subito un ulteriore calo, valutabile attorno alle 2.000 unità.

f) Massa salariale.

La massa salariale totale è calcolabile in base ai dati for­niti dal bollettino A.N.I.E. relativo alle variazioni del ca rico salariale medio contrattuale dell'intero settore elet­tromeccanico. Tale carico salariale è relativo all'unità di lavoro, e come tale lo forniamo nella prima parte della se­guente tabella. Il dato globale di settore è stato tuttavia calcolato sulla base dei salari di fatto dell'industria degli elettrodomestici, quali sono risultati prevalentemente dalle indagini dirette (seconda parte della tabella seguente) .

17

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M A S S A S A L A R I A L E

carico carico carico massa

Anno contra t tua contrattua annuo salariale - -le medio le medio medio di totale orario annuo fatto Lire Lire Lire Milioni

Fonte A.N.I.E. Stime F.I.S.

1962 427,095 801.657 1.103.000 30.000 1970 1.095,152 2.030.412 2.620.000 135.513 1971 1.245,473 2.309.107 2.700.000 140.574 1972 1.405, 283 2.605.394 2.962.000 152.189 1973 1.923,422 3.115.943 3.564.000 178.299 1974 2. 565' 485 4.053.466

g) Utile netto, cash flow, investimenti lordi e capitali propri.

18

Queste variabili, riferite all'intero settore, non sono de­terminabili. Sono state in ogni modo oggetto dell'indagine diretta.

Per quanto concerne gli utili netti, il nostro campione di grandi imprese,che copre 1'85-90% del settore, ha mostrato il seguente andamento:

Anno Utili Perdite Milioni Milioni

1970 4.130 18.736 1971 1.939 27.638 1972 1.767 34.254 1973 2.213 3.811

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h) Importazioni.

Anno Importazioni (Milioni di Lire)

1962 11.289 1970 31.256,0 1971 33.488,1 1972 43.814,7 1973 66.215,1 1974 87.966,2

Fonte: A.N.I.E.

Disponiamo pure di alcune informazioni quantitative sulle importazioni di apparecchi elettrodomestici per paesi di origine, per il 1972, il 1973 ed il 1974.

Paesi di provenienza I M PO R T A Z I O N I

Valore in . 000 di Lire

1972 1973

Germania R.F. 18.421.197 29.474.565 Francia 4.917.708 8.322.234 Paesi Bassi 3.856.267 5.477.458 Belgio-Lussemburgo 630.558 989.152 Gran Bretagna 2.645.660 3.321.847 Danimarca 111.112 233.047 Irlanda n.r. 1.465

TOTALE PAESI M.E.C. 30.582.502 47.819.768

19

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Stati Uniti 1.454.222 2.019.518 Canada 11.014 41.313 Giappone 731.109 1.126.003 Altri Paesi 175.728 846.114

TOTALE ALTRI PAESI 2.372.073 4.032.948

TOTALE GENERALE 34.782.800 55.040.365

Fonte: A.N.I.E.

20

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Paesi di provenienza IMPORTAZ I O N I 1974

Milioni di Lire var.% sul 1973

Germania R .F. 33.713 + 14,3 Francia 11.935 + 43,4 Paesi Bassi 5.727 + 4,5 Belgio-Lussenburgo 1.684 + 70,2 Gran Bretagna 5.052 + 52,0 Danimarca 847 + 263,5 Irlanda 13 + 788,7

TOTALE PAESI M.E.C. 58.973 + 23,3

Svezia 935 + 60,4 Norvegia 13 - 83,6 Finlandia 59 + 93,2 Austria 2.359 + 180,8 Svizzera 582 + 6,3 Grecia 107 -Spagna 835 - 5,5 Portogallo 29 + 192,0 Jugoslavia 610 + 191,8

TOTALE ALTRI PAESI EUROPEI 5.533 + 73,5

Stati Uniti 3.371 + 66,9 Canada 36 - 12,3 Giappone 1.363 + 21,0 Australia 91 \ 36,6 Altri Paesi 1.064 +

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TOTALE ALTRI PAESI 5.926 + 46,9

TOTALE GENERALE 70.432 + 27' 9

Fonte: A.N.I.E.

21

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1) Esportazioni.

22

Paesi di destinazione

Germania R.F. Francia Paesi Bassi Belgio-Lussenburgo Gran Bretagna Danimarca Irlanda

TOTALE PAESI M.E.C.

Svezia Norvegia Finlandia Austria Svizzera Grecia Spagna Portogallo Jugoslavia

TOTALE ALTRI PAESI EUROPEI

Stati Uniti Canada Giappone Altri Paesi

TOTALE ALTRI PAESI

TOTALE GENERALE

Fonte: A.N.I.E.

E S P O R T A Z I O N I

Valore in

1972

82.896.447 54.133.795 24.952.283 15.241.955 33.286.737

5.679.544 n.r.

216.190.761

6.074.467 2.965.508 2.309.680

10.238.964 6.514.155 5.506.229 4.461.985 7.044.382 3.441.586

48.556.956

26.587.115 3.138.883

553 .056 38.834.507

69.113.561

333.861.278

. 000 di Lire

1973

82.851.812 65.879.294 26.606.199 18.201.441 60.597.827

7.658.744 1.990.501

263.785.818

5.620.497 3.000.740 3.876.286

10.631.598 7.437.530 6.985.939 5.534.417 9.087.379 3.613.077

55.787.463

11.777.289 1.908.322

743.042 51.300.496

65.729.149

385.302.430

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Paesi di destinazione ESPORTAZ I O N I 1974

Milioni di Lire var.% sul 1973

Germania R .F. 117.757 + 41,2 Francia 85.994 + 30,5 Paesi Bassi 44.643 + 67,7 Belgio-Lussenburgo 28.379 + 55,9 Gran Bretagna 61.555 + 1,5 Danimarca 7.768 + 1,4 Irlanda 1.890 - 5,1

TOTALE PAESI M .E .C. 347.989 + 31,9

Svezia 8.015 + 42,6 Norvegia 4.418 + 47,2 Finlandia 4.960 + 27,9 Austria 15.425 + 45,0 Svizzera 9.630 + 29,4 Grecia 5.964 - 14,7 Spagna 8.848 + 59,8 Portogallo 15.310 + 68,4 Jugoslavia 5.833 + 61,4

TOTALE ALTRI PAESI EUROPEI 78.407 + 40,5

Stati Uniti 11.555 - 1,9 Canada 3.315 + 73,7 Giappone 1.146 + 54,2 Australia 19.532 } 78,4 Altri Paesi 72.019

TOTALE ALTRI PAESI 107.569 + 63,6

TOTALE GENERALE 533.966 + 38,5

Fonte: A.N.I.E.

23

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I dati globali delle esportazioni del settore, per ciascun anno, sono riportati nella tabella che segue, tratta dalla relazione annuale dell'A .N. I .E ..

Come per le importazioni, tali dati non coincidono con quel li riportati nella tabella precedente, relativa ai diversi Paesi di destinazione, tratta dalla rivista mensile della A.N.I.E., a causa di differenti criteri di classificazione.

I dati globali significativi ai nostri scopi sono da rite­nersi quelli della tabella che segue.

Anno

1962 1970 1971 1972 1973 1974

Esportazioni (Milioni di Lire)

34.000 284.397 326.964 384.122 447.481 630.321

Per alcune importanti categorie di prodotti forniamo, nelle pagine seguenti, i dati (1972, 1973 e 1974) di esportazioni ed importazioni per Paesi di origine e de­stinazione.

Fonte: Rivista Mensile dell'A.N.I.E., N. 8- agosto 1974 e N. 6 -giugno 1975.

24

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74

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7

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2.3. Elenco delle principali aziende operanti nel settore in esame nel 1974.

In collaborazione con l'A.N.I.E. è stato possibile predispor re per il settore 376 un elenco della quasi totalità delle aziende operanti nel 1974. (Nell'elenco sono comprese anche le società produttrici di componenti e parti staccate) .

ALFATEC S.p.A. Milano

AL.PI. S.a.s. Torino

AMP ITALIA S.p.A. Collegno (Torino)

APRILIA INDUSTRIE FRISONI SpA Oggiona Santo Stefano (Varese)

AREILOS S.p.A. Soliera (Modena)

ARIETE-BIMAK S.r.l. Settimello di Calenzano (Firenze)

ASPERA S.p.A. Torino

AUTOVOX S.p.A. Roma

BASSANI S.p.A. Milano

BJM S.r.l. Milano

CANDY S.p.A. Milano

CARRARO SEVERINO & F.lli SaS

COLGED Costruzioni Lucchesi Gas Elettrodomestici di Ci­golotti Enzo, Lippi Elio e C. S.n.c.

COMPAGNIA SINGER S.p.A.

COSTRUZIONI ELETTROMECCANICHE G. CAPPELLI

COSTRUZIONI ELETTROMECCANICHE SPECIALIZZATE Ugo Boldrini

CROUZET S.p.A.

Cazzago di Pianiga (Venezia)

Lucca

Leini (Torino)

Barlassina (Milano)

Brescia

Milano

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DAVY S.r.l. S. Vittore Olona (Milano)

DE LUCCHI Trezzano Roma (Milano)

DELCHI S.p.A. Villasanta (Milano)

DUCATI ELETTROTECNICA MICRO-FARAD S.p.A. Bologna Borgo Panigale

EATON S.p.A. Divisione Pro-dotti Elettrici Belluno

ELECTROLUX S.p.A. Milano

ELETTROMECCANICA "DUE STELLE" S.p.A. Castellanza (Varese)

ELETTRORAVA S.p.A. Savonera (Torino)

ELIO BAGGIO Bassano del Grappa (Vicenza)

EMERSON ELECTRONICS S.p.A. Firenze

FABER S.p.A. Fabriano (Ancona)

F.A.I.S. Di Simonato Cav.Uff. Arrigo

FARGAS S.p.A.

F.A.R.R. S.r.l. Costruzioni Elettrodomestiche Elettromec

S. Giovanni Lupatoto (Verona)

Milano

caniche Rescaldina (Milano)

FIMI S.p.A. Milano

FONDERIE E OFFICINE DI SARONNO S.p.A. Milano

FONDERIE LUIGI FILIBERTI SnC di Luciano e Giancarlo Fili-berti Cavaria (Varese)

FOX S.a.s. di R. Bompani & C. Modena

F.LLI DEL MAGRO S.p.A. Pscia (Pistoia)

F.LLI ONOFRI S.p.A. Cassago Brianza (Como)

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GAS FIRE S.p.A. Erba (Como)

GENERAL-LUX S.n.c. di Guido Ciminaghi e Roberto Primavesi Cormano (Milano)

GIRMI SUBALPINA S.p.A. Omegna-Cireggio (Novara)

GLEM-GAS S.p.A. Modena

ICAR - Industria Condensatori Applicazioni Elettroelettroni che S.p.A. Milano

IDROPI IDROTERMICA Pigozzo S.p.A.

IMIT S.p.A.

INDESIT - Industria Elettrodo mestici Italiana S.p.A.

INDUSTRIE ZANUSSI S.p.A.

INDUSTRIE MATERIALE ELETTRICO VETO S.r.l.

!.R.C.A. S.p.A. -Industrie

S. Giovanni Lupatolo (Verona)

Castelletto Ticino (Novara)

Orbassano (Torino)

Pordenone

Milano

Resistenze Corazzate ed Affini San Vendemiano (Treviso)

IRE S.p.A. Industrie Riunite Eurodomestici Cassinetta di Biandronno (Varese)

IRES S.p.A. Industrie Riunite Eurodomestici Siena Siena

IRT Fabbrica Italiana Radio Televisori S.p.A.

KARSER S.r.l.

KELLY ITALIANA S.p.A.

Milano

Roma

Cernusco sul Naviglio (Milano)

LAMAL Laminati Alluminio S.p.A.Milano

LANDIS & GYR S.p.A.

LA PAVONI S.p.A.

LA TERMOZETA S.r.l.

Milano

Milano

Parabiago (Mimo)

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LIGMAR S.p.A.

LINCOLN ITALIANA - Industria Elettromeccanica S.r.l.

LOFRA & C. di Lovato F.lli e Forzan

Milano

Milano

Treponti di Teolo (Padova)

MALLORY TIMERS CONTINENTAL SpA Frosinone

MENOWATT S.p.A.

MERLONI S.p.A.

MICROEL S.p.A.

MOLVENO-COMETTI S.p.A.

MONTEZ S.r.l.

NECCHI S.p.A.

OCEAN S.p.A. Refrigerazione Condizionamento

O. ERRE S.p.A. Tecnologia dell'Aria

OFFICINE GALILEO S.p.A.

OLIMPIC di Costa Lorenzo & C. s.n.c.

OMBRE S.a.s. Costruzioni

Firenze

Fabriano (Ancona)

Tribiano (Milano)

Milano

Trezzano S/N (Milano)

Pavia

Verolanuova (Brescia)

Cinisello Balsamo (Milano)

Firenze

Milano

Elettromeccaniche Monza (Milano)

O.T.M. Odino Tumiatti, Milano S.p.A. Cassina de' Pecchi (Milano)

PHILIPS S.p.A. Milano

RADIOMARELLI Azienda della F.I. Magneti Marelli S.p.A. Milano

RAINOX S.p.A. Lentate sul Seveso (Milano)

RANCO CONTROLS S.p.A. Lomazzo (Como)

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RHEEM RADI S.p.A. Rovereto (Trento)

RIBER S.p.A. Beinasco (Torino)

RIGAGNI I~lettrodomestici SpA Milano

SABAF S.p.A. Lumezzane S.S. (Brescia)

SAMET Società Azionaria Metal lurgica S.p.A. Bassano del Grappa (Vicenza)

SAN GIORGIO ELETTRODOMESTICI S.p.A. La Spezia

SCARIONI & C. S.r.l. Milano

SEIMART S.p.A. Torino

S.G.R. Società Generale Elet trodomestici S.p.A. Grassobbio (Bergamo)

SICER S.p.A. Torino

SIGNAL LUX S.a.s. di Cesare Gallone e Aliette Roulet Cornaredo (Milano)

S.I.L.T.A.L. Soc. Ital. Lav. Tecnica Art. in Lastra S.p.A. Abbiategrasso (Milano)

S.I.M.E. S.p.A. Firenze

SITAM di Tamburini Silvano Modena Est.

SMATERIA E METALLURGICA VE­NETA S.p.A.

SMEG Elettrodomestici S.p.A.

S.p.A. OFFICINE DI SEVESO

S.p.A. R. BIALETTI & C.

S.T.A.R. S.n.c. Società Tre vigiana Apparecchi Riscalda mento

Bassano del Grappa (Vicenza)

Guastalla (Reggio Emilia)

Milano

Crusinallo (Novara)

Refrontolo (Treviso)

STAR Utensili Elettrici S.p.A. Civate (Como)

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STUCCHI A.A.G. S.r.l.

TECNOGAS S.n.c. di G. e C. F.lli Contini

TERMOREGOLATORI CAMPINI SrL

TEXAS INSTRUMENTS ITALIA SpA

ULISSE LOLI "TERMAL"

VIARO WALTER S.p.A.

VORTICE ELETTROSOCIALI SpA

VORWERK-FOLLETTO S.p.A.

WESTMAN S.p.A.

WONDER NEOVOLTA S.p.A.

ZEROWATT S.p.A.

Olginate (Como)

Gualtieri Emilia (Reggio Emilia)

Mariano Comense (Como)

Aversa (Caserta)

Milanino (Milano)

Marostica (Vicenza)

Zoate di Tribiano

Milano

Milano

Milano

Nese (Bergamo)

2.4. Le aziende significative analizzate direttamente

All'interno della lista delle imprese operanti nel settore, so no state scelte quelle più significative da sottoporre a singo la indagine diretta, in modo da coprire una percentuale superio re all'SO% del mercato. Il campione di imprese cosi ottenuto è quello che era già stato utilizzato nella nostra precedente in dagine che copriva il periodo 1962 - 1969, ad eccezione natura! mente delle aziende che nel corso del tempo sono scomparse o sono state assorbite da altre aziende del settore, e con l'ag­giunta della sola Delchi, una azienda che ha mostrato negli ul­timi anni uno sviluppo rilevantissimo ed è entrata con diritto all'interno del gruppo delle aziende significative. Il campio­ne è risultato cosi essere composto da 21 imprese nel 1969, ri dottesi a 15 nel 1973. Come si vedrà più avanti, nel 1973 tali imprese copri vano l' 85% circa della produzione int·erna.

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2.5. La struttura industriale del settore per classi dimensionali

Sulla base dei dati ISTAT delle rilevazione censuarie, è possi­bile ricostruire con esattezza la struttura dimensionale delle imprese operanti nel settore, dalle grandi imprese fino a quel­le artigiane. Occorre fare tuttavia a questo punto una premessa di ordine metodologico. Le rilevazioni ISTAT sono effettuate in nanzitutto sulle unità locali, cioè sugli stabilimenti e sulle sedi direzionali, non sulle imprese; inoltre l'unica rilevazio­ne che può essere avvicinata a quella da noi compiuta è quella del 1971, in quanto nel 1961 la classificazione ISTAT dei setto ri era completamente differente e presentava un settore elettro meccanico a un livello di disaggregazione più elevato. Per que­sto non è possibile rilevare dai dati ISTAT l'evoluzione della struttura industriale e della concentrazione, anche se noi pre­sentiamo qui anche la tavola relativa al 1961 a scopo illustra­tivo e di completezza. Nel 1971 infine, nella rilevazione ISTAT sono compresi anche i produttori di parti staccate per elettro­domestici, che noi al contrario abbiamo esclusi dalla analisi.

Fatte queste premesse, analizziamo brevemente le tabelle che se guono, relative alla struttura dimensionale delle unità locali del settore: macchine ed apparecchi elettrici nel 1961, ed ele! trodomestici nel 1971. Nel primo anno troviamo una concentrazio ne minore, data la presenza nell'universo considerato di numero se piccole e medie imprese produttrici di piccoli apparecchi elettrici, di precisione e non. Nel 1971 per i soli elettrodome stici la situazione è completamente differente: si può avere una chiara sensazione del livello di concentrazione del settore. Gli addetti in unità locali con più di 1.000 addetti costituisco no oltre il 50% degli addetti totali del settore: gli addetti in unità con più di 250 addetti, costituiscono oltre il 75% de­gli addetti totali. La concentrazione che è qui analizzata è una "concentrazione tecnica", secondo la definizione di Sylos Labini; essa è certamente maggiore se osservata a livello di im presa ("concentrazione economica") o a livello di gruppi finan­ziari.

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ADDETTI AL SETTORE : MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI

1961 (ISTAT 3.13.01)

Classi di Unità Addetti % addetti locali

l 34 34 0,02

2 81 162 o, 13

3-5 385 1.541 1,22

6-10 405 3.097 2,46

11-20 359 5.317 4,22

21-50 347 11.038 8,76

51-100 203 14.569 11,56

101-250 135 21.007 16,67

251-500 50 17.989 '14,27

501-1000 29 20.370 16,16

1001-2000 lO 15.674 12,44

oltre 2000 4 15.243 12,09

TOTALE 2.042 126.041 100,00

Fonte: ISTAT, Censimento industria e commercio 1961

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ADDETTI AL SETTORE : APPARECCHI ELETTRODOMESTICI

1971- (ISTAT 3.10.41)

Classi di Unità Addetti % addetti locali

fino a 2 118 177 0,26

3-5 114 452 0,68

6-9 82 604 0,91

10-19 112 1.569 2,37

20-49 105 3.159 4,77

50-99 36 2.388 3,61

100-249 44 7.225 10,93

250-499 21 7.462 11,28

500-999 11 8.375 12,66

oltre 999 14 34.757 52,53

TOTALE 657 66.168 100,00

Fonte: ISTAT, Censimento Industria e Commercio 1971.

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2.6. Le variabili economiche che influenzano il consumo di elettrodomestici.

Negli ultimi anni il mercato degli elettrodomestici ha rag­giunto probabilmente in Italia un livello di saturazione: i tassi di aumento della domanda che si verificavano negli an ni '50 e nei primi anni '60 sono ormai un lontano ricordo.

Cerchiamo dunque di interpretare l'andamento di tale merca­to, da una parte mettendone in evidenza il legame con lo svi luppo del reddito nazionale, in parte cercando di determina­re le variabili che sono significative per la spiegazione e la previsione dei consumi in questo importante settore.

La legge di Engel fornisce alcune indicazioni in materia. Essa stabilisce che con l'aumento del reddito pro-capite si verifica:

-un calo della quota dei consumi alimentari;

- una relativa costanza della quota dei consumi per abbiglia mento e affitto;

un aumento della quota dei consumi per trasporto, salute ed educazione.

Come possiamo collocare i consumi di elettrodomestici in que sto contesto? L'esperienza italiana dice che tale tipo di con sumo ha aumentato rapidamente la sua quota sul reddito dispo­nibile pro-capite fino all'anno 1964 circa, e successivamente ha conservato una quota sostanzialmente stabile. (vedi. grafi­co che segue). Possiamo dunque affermare che esso costitui­sce un tipico consumo delle società industriali avanzate (de­stinato quindi ad aumentare la sua quota nel passaggio da uno stato di industrializzazione arretrata con relativa forte pre senza di modelli di vita legati alla vita di campagn~, a uno stato di industrializzazione avanzata : tuttavia, raggiunto un certo livello di sviluppo della società, tale consumo si ar resta, a favore dei consumi superiori.

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11~ ..

1~

9" 8" 7" 6" 5" /

4"

QUOTE DI ALCUNI CONSUMI PRIVATI INTERNI

.· ,....... . .-... ..

.......

'trasporti arredamento-elettrodom.

(lire costanti) arredamento-elettrodom.

(lire correnti) radio-televisori(lire cost) radio-televisori(lire corr)

TR.AS P. /··-

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51 54 57 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74

51

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Possiamo dire che nell'esperienza italiana, il consumo di elettrodomestici si è comportato all'incirca secondo una funzione logistica del tipo:

C. el. l oppure C.el.= e a+b/y in cui

-y l + e

C. consumo elettrodomestici

y reddito nazionale (totale o pro-capite)

Fino a un certo anno esso è aumentato infatti in modo più ~he proporzionale rispetto al reddito, mentre successiva­mente in modo meno che proporzionale, avvicinandosi a una quota costante del reddito.

Interessante notare nel grafico proposto che la quota del consumo di elettrodomestici è superiore se misurata, negli ultimi anni, a prezzi costanti che non a prezzi correnti: ciò significa che i prezzi di questi beni sono aumentati in misura inferiore rispetto al più generale aumento del costo della vita.

Passando ora al secondo punto, cerchiamo di elencare quelle che secondo noi sono le variabili fondamentali per la spie gazione e la previsione del consumo di elettrodomestici, po nendoci nell'ottica della costruzione di un eventuale model lo econometrico.

a - la variabile fondamentare è secondo quanto già detto, il livello del reddito disponibile pro-capite. Poichè nel valore medio nazionale si perdono molte informazio­ni, si potrebbe disaggregare tale variabile o per clas­si di reddito (salariati, impiegati ecc.) o meglio, per aree geografiche.

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b - lo stock esistente di elettrodomestici presso il pubbli­co, che entra con un valore negativo della formulazione analitica: esso è un indice del grado di saturazione del mercato e serve a scontare eventuali impennate avvenute nella domanda degli anni precedenti.

c - l'andamento dei prezzi relativi degli elettrodomestici rispetto agli altri beni di consumo durevole (anche que­sta variabile influenza negativamente la domanda).

d -l'andamento delle nuove costruzioni e di abitazioni.

e - l'andamento del tasso di urbanizzazione della popolazione.

f - il credito.

g - le aspettative di andamento dei prezzi, che possono far anticipare o posticipare gli acquisti.

h - l'andamento della disoccupazione, o della cassa integra­zione guadagni, come indice di aspettative negative di reddito.

La funzione da stimare, simile a quelle proposte in genere per i beni durevoli, sarebbe dunque:

C.el = a Yd - b (K el.) -c (P el./Pc) +dNA +e~ PU +

fCr + g (Pr/Po) +h C.I.

i cui simboli sono chiari, da quanto detto in precedenza.

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2.7. Incorporazioni, controlli e strategia industriale

La fine degli anni '60 ed i primi anni '70 hanno visto in Ita lia un forte processo di fusioni ed incorporazioni di aziende. Successivamente al 1973 la situazione industriale e di merca­to sembra tuttavia essersi stabilizzata.

Attraverso il travaglio degli anni 1969 - 1973 si è venuta configurando la mappa attuale del potere nel settore degli elettrodomestici, con l'emergere prepotente di un gruppo lea der (Zanussi), l'ingresso di due società multinazionali con controllo (Philips) o partecipazioni importanti (AEG Telefun ken) nelle grandi aziende del settore, il consolidamento del le tre più importanti società a capitale nazionale (Candy, Indesit, Merloni).

I principali avvenimenti che si sono succeduti in questi an­ni possono essere cosi riassunti:

- 1969: acquisto da parte della Philips del 50% del capitale della IRE - IGNIS;

acquisto del pacchetto di controllo della Triplex da parte della Zoppas:

- 1970: l'acquisizione del pacchetto di controllo della Zop­pas-Triplex da parte della Zanussi;

incorporazione nella Zanussi di: Gruppo Industriale Elettrodomestici (ex Stice), Zanussi Mel S.p.A., Ca­stor S.p.A., Imel S.p.A.;

- 1970/71: primi accordi Zanussi-AEG;

- 1971: incorporazione nella Zanussi della Becchi S.p.A.;

- 1972: acquisto del controllo della IRE-IGNIS da parte del-la Philips; (100%)

- 1973: acquisto del 20% del capitale della Zanussi da parte della AEG Telefinken;

incorporazione nella Zanussi della Zoppas.

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La partecipazione della AEG nella Zanussi, assunta nel dicem­bre 1973, e forse successivamente aumentata, è stata effettua ta all'interno di un accordo a tre, fra Zanussi, IMI (esposta in finanziamenti alla Zanussi per 50 miliardi, concessi in parte direttamente in parte come capofila di un consorzio di banche) e AEG stessa. Da un punto di vista industriale e com­merciale, sembra di poter dire che l'accordo con la società tedesca abbia affidato alla Zanussi una posizione di preminen za nella costruzione di elettrodomestici, sia per il mercato italiano che per quello estero (produzione Zanussi venduta a! l'estero con altri marchi), ma abbia forse sacrificato le pos sibilità di espansione e di differenziazione produttiva della società in altri campi, come la produzione di grandi impianti, ad esempio, e nella ricerca.

La situazione di sovraproduzione e di sovradimensionamento della capacità produttiva in singoli comparti non ha poi per­messo alla Zanussi di trarre completo giovamento dalle incor­porazioni di cui abbiamo parlato; lo stabilimento della ex Ca stor di Rivoli è stato chiuso, ed alla Triplex di Solaro, spe cializzata in lavastoviglie, le più colpite dalla crisi, è stata trasferita la produzione di congelatori.

L'allargamento e la diversificazione della produzione viene cercata dalla Zanussi prevalentemente nel settore della costru zione di componenti per elettrodomestici nel tentativo di ro~ pere nel ramo il predominio delle società estere: attualmente possiede il controllo delle società:

- Sole di Oderzo

- Comina

- Mel di Belluno

ed intende acquisire secondo le dichiarazioni di un settimana le economico di alcuni mesi fa, la I.B.MEI, di 2.500 dipenden ti.

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Anche la Indesit intende entrare nel settore della costruzio­ne di componenti elettronici per elettrodomestici, che dovreb bero essere prodotti nel nuovo stabilimento di Caserta, in cui ha di recente trasferito la produzione di televisori in bianco e nero.

La situazione del mercato, aggravatasi pesantemente nel corso del 1974 e soprattutto nel primo semestre 1975, ha costretto tutte le aziende del settore a ricorrere pesantemente alla Cas sa Integrazione Guadagni. Nel terzo trimestre 1975 sembra con fermata una forte ripresa del settore, dopo la diminuzione della domanda nei primi due trimestri calcolabile attorno al 15-20% rispetto al corrispondente periodo dell'anno preceden­te.

La situazione dei principali gruppi e del controllo sulle azien de del settore degli elettrodomestici appare il seguente.

Aziende e gruppi a capitale prevalentemente italiano privato:

- Gruppo Za.nussi. (con partecipazione 20% AEG): Zanussi-Zoppas­Triplex-Stice-Becchi-Castor ed altre minori;

-Gruppo Candy (famiglia Fumagalli): controlla, attraverso la GIED-Gruppo Industriale Elettrodomestici, una società finan ziaria, la Candy di Brugherio (lavabiancheria), la Candy Do nora di Cortenova, Bergamo, (lavastoviglie), la Niven-La So vrana di Sorbolo, Parma, (cucine), la Kelly Italiana di Cer nusco sul Naviglio, Milano, (frigoriferi col marchio Kelvi­nator), la Bessa di Santa Maria Hoè, Como, (condizionatori), ed altre azien~e che producono componenti;

-Gruppo Merloni-Ariston (famiglia Merloni): controlla la Mer Ioni di Fabbriano e la Alia Centro (Ancona) ;

- Gruppo Indesit di Orbassano, Torino, (famiglia Campioni e Candellero). In verità il capitale Indesit, di 20 miliardi diviso in 2 milioni di azioni, è controllato da una serie

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di finanziarie svizzere, secondo quanto rilevato da un setti manale economico, e precisamente: Karis S.A. di Coira (764 mila azioni), Appianica S.A. di Davos (450.000), Farbinter S.A. di Coira (450.000), tre società con sede in un'isola ex britannica (300.000), Samorag SA. di Saint Moritz (84.000), privati italiani (50.000 azioni)

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Aziende e gruppi a partecipazione statale:

- San Giorgio Elettrodomestici (La Spezia) del gruppo IRI­Finmeccanica.

Aziende e gruppi a partecipazione straniera:

- IRE-Industrie Riunite Eurodomestici, Controllata dalla Philips;

- Philco Italiana, controllata dalla Bosch tedesca;

- Delchi, controllata dalla Westinghouse Electric Corp. (USA);

- Compagnia Singer, di Leini (Torino) controllata da The Sin-ger Company (USA) ;

- Sunbeam Italiana di Pozzuoli, controllata dalla Sunbeam Co. (USA) ;

- Electrolux, controllata dalla Electrolux (Svezia).

Nell'autunno 1975 è scoppiata una grossa crisi alla Singer di Leini, e si teme la decisione della società che ne possiede il controllo di ritirarsi dall'Italia.

2.8. I principali gruppi esteri presenti in Italia con unità di produzione

Presentiamo ora una breve scheda dei gruppi esteri presenti in Italia con unità di produzione. Le notizie sono tratte princi­palmente da Fortune, numeri di giugno-luglio 1975, e da una pub blicazione della Fondazione Agnelli di Torino (''Guida ai gruppi industriali in Italia") Bozza di stampa del dicembre 1973, e successiva pubblicazione 1975.

I dati di bilancio si riferiscono al 1974, le notizie sulle partecipazioni in Italia, al 1973.

PHILIPS GLOEILAMPENFABRIEKEN (Olanda)

fatturato 1974 $ 9.422.386.000

attività $ 11.304.376.000

utile netto $ 273.493.000

capitali propri $ 3.769.231.000

dipendenti N. 412.000

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Società controllate in Italia:

- Philips Italiana

- IRE

- Ignis Commerciale

- FIMI-Phonola

- Tecnodata

WESTINGHOUSE ELECTRIC Co. di Pittsburg. (USA)

fatturato $ 6.466.112.000

attività $ 4.301.804.000

utile netto $ 28.132.000

capitali propri $ 1.924.071.000 (stockholders equity)

dipendenti N. 199.248

Possiede in Italia la:

- Delchi (condizionatori)

- Westinghouse Electric

-Combustibili Reattori Nucleari.

A.E.G. TELEFUNKEN (Germania)

fatturato $ 4.641.295.000

attività $ 3.332.088.000

utile netto $ 261.721.000

capitali propri $ 498.833.000

dipendenti N. 170.400

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Essa possiede in Italia:

- Zanussi S.p.A. (20%) nel 1973

- Compagnia Generale Contatori (65%)

- Imperial Cogeco (20%)

- Rex Elettronica (33%)

- Officine Galileo di Sicilia

- OSRAM (36%)

- FIRT (10%)

THE SINGER COMPANY- New York (U.S.A.)

fatturato 1974

attività

utile netto

capitali propri

dipendenti

Società controllate in Italia:

- Compagnia Singer

- UMAC

- Breda Precisione (50%)

ROBERT BOSCH (Germania)

fatturato

attività

utile netto

capitali propri

dipendenti

$ 2.661.700.000

$ 2.016.100.000

$ 10.100.000

$ 768. 900.000

N. 111.000

$ 2.739.556.000

$ 1.840.969.000

$ 34.806.000

$ 255.229.000

N. 115.171

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Società controllata in Italia:

- Philco Italiana

SUNBEAM - Chicago (USA)

fatturato 1974 $ 739.879.000

attività $ 527.983.000

utile netto $ 31.365.000

capitale proprio $ 255. 545.000

dipendenti N. 26.304

Società controllata in Italia:

- Sunbeam Italiana, Pozzuoli-Napoli

ELECTROLUX (Svezia)

fattura t o $ 1. 248.450.000

attività $ 999.000.000

utile netto $ 20.883.000

capitali propri $ 255.000.000

dipendenti N. 63.531

2.9. Andamento dei prezzi e distribuzione

Per quanto concerne l'andamento dei prezzi dei principali prodotti dell'industria oggetto d'esame, non sono disponi bili indici disaggregati. Possiamo tuttavia utilizzare a! cuni indici aggregati calcolati dall'ISTAT e dall'A.N.I.E., e precisamente:

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- Numero indice dei prezzi impliciti per la produzione (fran co fabbrica) di apparecchi domestici (comprensivi di elet­trodomestici e una piccola quota di apparecchi elettromedi cali) :fonte A.N.I.E.;

-numeri indici dei prezzi al consumo per la categoria:"arti coli di arredamento ed apparecchi per la casa" (comprensi= va, oltre degli elettrodomestici, anche della voce mobilio).

I due indici non si riferiscono strettamente alla stessa ca­tegoria di beni, ma tuttavia le differenze non sono tali da inficiare una analisi di prima approssimazione.

L'andamento dei prezzi alla produzione ed al consumo, defini­ti nel modo precedente, sono mostrati nella seguente tabella:

Numeri indici dei prezzi (1968 = 100)

Anni alla produzione al consumo

1966 100,1 1967 99,7 1968 100 100,0 1969 105 100,6 1970 111 107,2 1971 118 112,7 1972 124 117,4 1973 131 128,1 1974 166 155,1 1975 180,4

Fonte: nostre elaborazioni su dati ISTAT e A.N.I.E.

* dati medi del periodo gennaio - ottobre

** dati medi del periodo gennaio - luglio

* * * * * * * * *

**

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Possiamo agevolmente rilevare come, per l'industria produt­trice, vi sia stato un aumento dei prezzi abbastanza costan te, attorno al 5-7% per tutti gli anni compresi fra il 1969 ed il 1973; successivamente abbiamo la brusca impennata, con un aumento di circa 35 punti del numero indice dei prezzi nel 1974, e un successivo probabile forte aumento nel 1975, limitato un poco dalla crisi delle vendite e dall'aumento delle scorte, che ha spinto molte imprese a rimandare nel tempo molti aumenti di prezzi.

Per quanto riguarda il prezzo al consumo, notiamo tre perio­di distinti: un primo periodo compreso fra il 1966 ed il 1969, in cui i prezzi si sono mantenuti pressochè costanti, un pe­riodo, compreso fra il 1970 ed il 1972, in cui i prezzi han­no seguito, con un anno di ritardo, l'andamento dei prezzi alla produzione, ed infine un periodo successivo in cui i prezzi sono aumentati in misura molto forte, con andamento diseguale rispetto a quelli alla produzione. In particolare notiamo un aumento del margine dell'intermediazione nel cor­so del 1973, aumento che si è in seguito ridotto e forse an­nullato nei due anni successivi: due andamenti che sono spie gabili con la introduzione dell'I.V.A. nel primo caso (una introduzione che h~ fornito il pretesto per un aumento gene­ralizzato dei prezzi da parte degli intermediari), e con la accentuata concorrenza fra punti di vendita nel secondo caso, conseguente alla diminuzione della domanda complessiva.

Considerazioni più generali sull'andamento dei margini lordi della intermediazione sono resi più difficili dal fatto che, in periodi di forte inflazione, come questi ultimi, essi do­vrebbero essere messi in relazione alle politiche degli ac­quisti e delle scorte effettuate dagli intermediari stessi. In genere tuttavia possiamo dire che il processo inflazioni stico facilita, rendendo poco rischiose, manovre tendenti a un allargamento del margine della intermediazione. A partire dalla fine del 1974 (ricordiamo che nel mese di ottobre 1974 l'indice dei prezzi al consumo era arrivato a quota 164,3 per il nostro settore) si inserisce nel quadro un ulteriore ele­mento, che questa volta agisce a favore di una riduzione dei margini: l'aumento del costo del denaro, che incide sulle possibilità di tenere abbondanti scorte di prodotto, e la concorrenza fra punti di vendita per attirare la scarsa doman da.

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Da un punto di vista strutturale, possiamo dire che l'attua­le situazione della distribuzione si presenta come altamente inefficiente. Essa si appropria di una quota del valore di listino del prodotto pagato dal consumatore, che possiamo si tuare attorno al 40-50%: una quota molto elevata, che si spie ga con l'inefficienza e la mancanza di economicità della di­stribuzione al dettaglio.

Il grossista trattiene una quota calcolabile nel 15-20% (al di là di manovre speculative sui prezzi in periodo di infla­zione), mentre il consumatore può ottenere uno sconto varia­bile fra il 10 ed il 25% a seconda che si rivolga al detta­gliante o ad un intermediario più vicino al grossista, ed a seconda della congiuntura generale.

Per quanto concerne un giudizio sulla situazione della distri buzione, riportiamo qui quanto affermato recentemente da un dirigente della Zanussi, docente di Economia delle aziende in dustriali in una Università milanese, a un noto quotidiano economico: "Mentre l'industria del settore ha perseguito e condotto-generalmente con apprezzabili risultati - una poli­tica di razionalizzazione e di efficienza nella fase produt­tiva, l'apparato distributivo del settore non è stato unifor­memente animato da analoghi intenti. L'eccessiva capillarità della distribuzione, la scarsa qualificazione dei rivenditori marginali, la disinformazione dei consumatori sono perciò an­date a scapito dell'indentità d~lle marche, della efficienza dei servizi post-vendita, della capacità di controllo del pro cesso distributivo da parte delle industrie produttrici. ( .... )Di positivo, nel campo della distribuzione, vi sono le recenti tendenze della organizzazione integrata fra dettaglian ti, con la formula prevalente dei gruppi e delle associazioni di acquisto collettivo. Tale tendenza, che soprattutto nelle regioni settentrionali coinvolge un notevole numero di punti di vendita, risulterà tanto più apprezzabile in quanto non ri guarderà non solo le organizzazioni di acquisto degli elettro domestici, ma anche l'organizzazione e la gestione in comune di servizi collegati alla vendita, con la progressiva esten­sione di forme di "franchising" anche in questo settore.

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Un dato è comunque certo: mentre le possibilità di controllo e riduzione del costo di produzione degli apparecchi domesti ci sono ormai ridotte al minimo, amplissime sono invece le possibilità di perseguire tale politica nel campo dei costi di distribuzione, troppo forte rimanendo ancora il divario fra i prezzi franco fabbrica, o franco filiale, ed i prezzi finali praticati dal rivenditore ai consumatori finali".

2.10. La concentrazione in alcuni product-submarkets

Analizziamo ora la situazione della concentrazione nei princi pali sub-markets del settore degli elettrodomestici.

Occorre subito dire che la condizione di relativa saturazione del mercato ha particolarmente nuociuto alle imprese più gran di, produttrici di elettrodomestici di massa. Si stima che su 100 famiglie, ormai circa 90 abbiano il frigorifero, 72 la la vabiancheria, 85 la cucina a gas o elettrica~ solo 10 famiglie possiedono invece la lavastoviglie, ma questo tipo di consumo, ritenuto per molti versi superfluo, è quello che maggiormente è stato colpito dalla crisi energetica e dall'aumento del prez zo dell'energia elettrica.

Possiamo stimare che fra il 69-70 ed il 73-74, le quote di mercato della prima azienda, la Zanussi, siano in genere au­mentate (grazie anche alla recente incorporazione della Zop­pas), quelle della Philips siano un poco diminuite, e siano restate relativamente costanti o aumentate un poco quelle del le altre imprese principali.

In conclusione,le variazioni degli ultimi anni non sono state sensibili.

Per la Zanussi, la situazione stimata può essere cosi descrit ta:

1964 1970 1971 1973

Cucine 18 % 47 % 42 % 39 % Frigoriferi 35 % 50 % 51 % 56 % Lavatrici 28 % 41 % 38 % 42 % Lavastoviglie 25 % 22 % 24 % Televisori 10 % 8 % 15 %

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Per le prime tre imprese in ogni mercato, possiamo stimare in questo modo le relative quote:

1964 1970 1973

Frigoriferi 71 % 90 % 94 % Lavatrici 64 % 73 % 76 % Cucine 40 % 67 % 71 % Scaldabagni 60 %

Le tre imprese leaders nei diversi mercati, restano, con Zanussi:

Merloni e IRE per le cucine;

IRE e Indesit per i frigoriferi~

- Candy e Indesit per le lavatrici.

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3. IL SETTORE: COSTRUZIONE DI APPARECCHI RADIO-TELEVISORI ED APPARECCHI ELETTRO-ACUSTICI.

3.1. Esame e delimitazione del settore oggetto di studio

Per l'esame e la delimitazione del settore abbiamo utilizza­to gli stessi criteri adottati nella precedente ricerca, con l'intento di assicurarne la continuità.

3.2. Dati globali e principali variabili economiche

3.2.1. Considerazioni preliminari

Osservando l'andamento delle principali variabili economiche, ci riferiremo particolarmente agli anni 1970, 1971, 1972 e 1973 in considerazione che la precedente ricerca sul settore NICE 375 giungeva fino al 1970. Verranno presi in considera­zione anche gli anni 1968 e 1969 tutte le volte che ciò sarà utile per una maggiore comprensione delle dinamiche in atto.

Bisognerà tener presente che, per una ristrutturazione delle classificazioni all'interno del settore elettrotecnico tra i fabbricanti di apparecchiature ed i fabbricanti dei componen ti, si potranno notare delle apparenti contraddizioni con la precedente ricerca, limitatamente al numero degli occupati nel settore ed alla relativa massa salariale.

3.2.2. Numero complessivo delle imprese operanti nel settore.

Negli anni dal 1962 al 1966 avevamo avuto una diminuzione del numero delle imprese produttrici pari al 12,~ (da 136 a 119) e dal 1966 al 1970 pari al 36,2% (da 119 a 76).

Negli anni 1971, 1972 e 1973 le imprese si sono ridotte a 60, con un'ulteriore contrazione del 21%.

Negli anni dal 1966 al 1970 erano state effettuate numerose operazioni di acquisto e di incorporazione tra società ed in particolare quelle operate :

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dalla Telefunken nei riguardi della IRT Imperia!;

dalla Motorola (USA) nei riguardi della Autovox;

dalla EMI Elettric Voxon;

Musical Industries nei riguardi della

dalla Grundig nei riguardi della Minerva;

dalla Philips nei riguardi della Phonola;

dalla Koerting nei riguardi della Firte.

Dopo il 1970 si infittiscono le sospensioni di attività, i fallimenti e le richieste di concordati preventivi. Ad un certo momento il settore sembra essere in una fase di decli­no inarrestabile con lo stato fallimentare quasi contempora­neo della Lesa, della Dumond, della Magnadyne e della Condor. Solo la Magnadyne comprende le seguenti imprese: INFIN NOVA di Milano, INFIN S.a.s. Prodotti Magnadyne di Torino, PRODOT­TI ETERPHON di Torino: interviene la GEPI, la finanziaria di stato per i "salvataggi industriali", e viene costituito il gruppo SEIMART con l'apporto di minoranza di alcune banche e finanzieri locali; il futuro di questo gruppo è incerto ed oggetto di discussione a livelli ministeriali nel settembre 1973.

La Geloso fallisce e la Telewatt apre la procedura di concor dato preventivo.

Nel frattempo alcune società cambiano il gruppo di controllo ed in particolare:

- la Fivre passa sotto il controllo della Magneti Marelli, che già era controllata dalla FIAT;

- la Philco passa dalla Ford alla Bosch.

Il gruppo Seimart sembra riprendersi, liquida le attrezzatu­re più vecchie e tenta la strada del rinnovamento, mantenen­do al loro posto la maggioranza degli occupati: in pratica delle vecchie società rimangono solo la Lesa e la Magnadyne.

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Anno N. Imprese

1968 85 1969 81 1970 76 1971 64 1972 61 1973 60

3.2.3. Fatturato

La valutazione della produzione globale è abbastanza diffici le da rilevare stante i diversi criteri di raggruppamento uti lizzati per le statistiche dalle diverse fonti. La stessa A.N.I.E. -Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche ed Elettroniche - utilizza criteri diversi da quelli adottati dalla segreteria del loro settore Radio Televisione, che ha un raggruppamento merceologico corrispondente al 375 della C.E.E. e si riferisce ad apparecchi completi.

La produzione relativa ad apparecchi completi e fatturata a prezzi correnti, è diminuita del 14% dal 1970 al 1971; nel 1972 è ritornata agli stessi livelli del 1970 e nel 1973 è aumentata del 43%, sempre in riferimento al 1970.

Se invece consideriamo la produzione a prezzi fissi (parame­tro 1968), secondo uno studio dell'A.N.I.E. che riguarda an­che i componenti ma che percentualmente può essere riportato con lieve scarto ai soli apparecchi, la produzione stessa sa rebbe diminuita nel 1971 del 19,6%, rispetto all'anno prece­dente, ed aumentata dell'8% nel 1972, rimanendo tuttavia a valori inferiori al 1969, quasi a livello del 1968 stesso. Nel 1973, sempre rispetto all'anno precedente, è aumentata del 16,1%.

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Nelle quattro tavole che seguono riportiamo la valutazione a prezzo correnti della produzione degli anni 1970, 1971, 1972 e 1973 suddivisa per voci merceologiche. Vengono citati i nu­meri dei pezzi fabbricati, il prezzo medio di fatturazione, i globali di settore ed il globale generale:

Valutazione A.N.I.E., Segreteria del settore 15.

Ecco invece gli indici della produzione considerata a prezzi fissi (apparecchi completi e parti staccate) e la comparazio­ne del fatturato globale a valore corrente degli apparecchi completi.

Indici della produzione a prezzi fissi (apparecchi completi e parti staccate)

1968 100 1969 102 1970 116,4 1971 93,6 1972 101,1 1973 117,4

1968

Fatturato a valore corrente degli apparecchi completi

Anno Miliardi

1970 183,8 1971 158,2 1972 189,3 1973 264

-

Fonte: A.N.I.E.

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Le stime F.I.S. sul fatturato concordano per gli anni 1970 e 1973, sono discordanti per gli anni 1971 e 1972:

Anno Miliardi

1970 183' 80 1971 193,16 1972 218,37 1973 264,00

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Secondo l'ISTAT gli indici della produzione dei settori ra­dio e televisione, calcolati Reparatamente, avrebbero inve­ce avuto gli andamenti riportati nel grafico seguente ed in base al quale solo nel 1° trimestre del 1974 la produzione dei televisori sarebbe tornata Rulle posizioni del 1970.

PRODUZIONE ITALIANA DI RADIO E TELEVISORI

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In base a questi indici l'attività produttiva del settore, come da accertamenti dell'Istituto Centrale di Statistica, sta manifestando una tendenza espansiva. La produzione di queste industrie, dopo i forti cali denunciati nel 1971 e 1972, ha realizzato una variazione positiva del 24,1% nel 1973 (rispetto all'anno precedente) e del 42,7% nel 1° tri­mestre del 1974 (rispetto allo stesso periodo del 1973) .

Le seguenti tabelle prendono in esame sia le variazioni an­nuali che quelle trimestrali.

INDICI PRODUTTIVI DELL'INDUSTRIA DI APPARECCHIATURE ELET­TRONICHE APPARECCHI RADIO E TELEVISORI

Periodi annuali

Indici Variazioni (l)

Anno : 1970 100 -1971 81,3 - 18,7 1972 79,7 - 2,0 1973 98,9 + 24,1

lo trimestre 1974 115,7 + 47,2

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Periodi trimestrali

Indici Variazioni (l)

1971 : lo trimestre 90,4 - 9,6 20 trimestre 75,4 - 24,6 30 trimestre 71,4 - 28,6 40 trimestre 87,8 - 12,2

1972 : lo trimestre 83,7 - 7,4 20 trimestre 83 '3 + 10,5 30 trimestre 66,6 - 6,7 40 trimestre 85,2 - 3,0

1973 . lo trimestre 78,6 - 6,1 . 20 trimestre 103,1 + 23,8 30 trimestre 98,6 + 48,1 40 trimestre 115,4 + 35,5

Marzo 1974 112,4 + 30,7

(l) Var. %rispetto agli stessi periodi dell'anno prece­dente.

Fon te : I STA T

Comparazione: Inform. Congiuntura, Banco di Sicilia.

In particolare la produzione dei televisori sarebbe aumenta ta nel 1973 del 16,5% e quella dei radioricevitori del 17,6%, evoluzione positiva proseguita anche nel 1° trimestre del 1974.

Qui di seguito risulta evidenziato l'andamento disgiunto de~ la produzione relativa agli apparecchi radio ed ai televiso­ri. Alla fine del Marzo 1974 la produzione dei televisori ri sulterebbe del 5,4% superiore a quella del 1970 e quella de­gli apparecchi radio inferiore del 41%.

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INDICI PRODUTTIVI DI APPARECCHI RADIO-RICEVENTI

Anno 1970 100 1971 84,8 15,2 1972 57,9 31,7 1973 68,1 + 17,6

lo trim. 1974 67,5 + 30,8 lo trim. 1973 51,6 29,5

Fonte I STA T

INDICI PRODUTTIVI DI TELEVISORI

Anno 1970 100 1971 77,2 22,8 1972 77,0 0,3 1973 89,7 + 16,5

lo trim. 1974 105,6 + 45,7 lo trim. 1973 72,5 9,0

Fonte ISTAT

Le rilevazioni dell'ISCO inoltre indicano che nello stesso periodo (1° trimestre 1974) il grado medio di utilizzazione degli impianti è stato del 76,8% e che a fine trimestre il carnet degli ordini copriva la capacità produttiva per un periodo di almeno 3-4 mesi.

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Sempre un'indagine ISCO sulla tendenza degli ordini e dei prez zi, all'aprile 1974, dava percentualmente (sulle aziende inter peliate) i seguenti valori:

in aumento

Tendenza ordini a breve

Tendenza prezzi a breve 81

3.2.4. Mercato interno

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44

19

in regresso

56

L'evoluzione negativa del mercato interno, di un settore già dichiarato nel 1970 "in crisi settoriale", si è accentuata nel 1971 e nel 1972. L'assorbimento di apparecchiature, calcolata a prezzi correnti, è diminuita nel 1971 del 12,8% rispetto al­l'anno precedente ed è aumentata del 5,5% nel 1972, rimanendo tuttavia a livelli nettamente inferiori al 1968.

Se l'evoluzione del mercato interno viene esaminata con un pa­rametro fisso per evidenziare la variazione dell'assorbimento numerico, la contrazione del mercato è del 17% nel 1971 e del­lo 0,5% nel 1972 (Fonte A.N.I.E.).

Il mercato si è mosso prevalentemente sui nuovi tipi di appa­recchi (televisore portatile, filodiffusione, mangiadischi, registratori a cassetta) e sulla alta fedeltà: il boom della alta fedeltà interessa tuttavia più le organizzazioni commer­ciali che i produttori nazionali, in quanto la maggior parte dei componenti è di importazione.

Le cause della crisi del mercato interno sono state individua­te in:

-saturazione dell'utenza, specialmente per quanto riguarda il televisore monocromatico;

-mancata attuazione della televisione a colori;

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- mancata attuazione della stereofonia via radio;

- trasmissioni radio scadute di qualità;

- importazioni di radio e registratori dal Sud Est Asiatico e dal Giappone;

- alti costi della mano d'opera.

In merito alla mancata attuazione della televisione a colori, i ministeri competenti confermano la linea programmatica fin qui seguita, che non prevede per ora la sua immediata attua­zione.

Riguardo alla stereofonia via radio, esiste dal 1952 un ser­vizio sperimentale non ufficiale di tre ore al giorno e limi­tato alle città di Torino, Milano, Roma e Napoli.

Le importazione dal Sud Est Asiatico (Hong Kong, Singapore, ecc.) sono costituite prevalentemente da produzioni di socie tà giapponesi, effettuate in località più favorevoli dello stesso Giappone: sono produzioni a scarso livello tecnico, ma sufficiente per l'utente comune, ed a bassissimo prezzo; tra l'altro queste importazioni sono favorite dalle garanzie pre­ferenziali concesse dalla C.E.E. ai paesi in via di sviluppo.

Queste importazioni, unite a quelle provenienti dal Giappone, hanno quasi monopolizzato il mercato delle radio e dei regi­stratori: per i registratori il governo italiano, nella pri­ma metà del 1973, ha perfino fatto ricorso ad una clausola di salvaguardia del mercato comune.

Per combattere la crisi del mercato interno, i costruttori chiedono anche

- l'istituzione di un terzo canale televisivo monocromatico:

- la programmazione anticipata della televisione via cavo.

Per valutare correttamente le richieste nella loro globalità, occorre tener presente che la produzione televisiva attuale ammonta al 65% dell'intero fatturato del settore: di questo 65% il televisore a colori ne detiene la quarta parte, circa il 16%.

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In Italia si possono ricevere correttamente dei programmi te­levisivi a colori solo nelle zone vicine ai confini con gli altri Stati, particolarmente con la Svizzera e con la Jugosla via.

Il lamentato alto costo della mano d'opera trova rispondenza nell~ variazione del carico salariale medio che nel 1971 è cresciuto del 14% e che nel 1972 ha subito un ulteriore incre mento del 17%, aggravato da fenomeni di assenteismo che in molti casi si è rivelato tale da influire in maniera rilevan­te sul regolare andamento dell'attività produttiva.

Il 1973 è un anno cruciale per il mercato interno, che sembra essere in netta ripresa. Per un'industria che esporta preva­lentemente solo quello che il mercato interno l'induce a pro­durre, sembrano giungere tempi nuovi.

Nel 1973 l'assorbimento interno, calcolato a prezzi correnti, aumenta del 43%. Calcolato a prezzi fissi (base 1968) l'aumen to è del 25%.

Non è stato attuato niente di quanto richiesto a livello pro­grammatico dai costruttori del settore ma le fascie di terri­torio italiano servito dalle televisioni estere a colori sono enormemente aumentate. La Jugoslavia, la Svizzera ed in misu­ra minore Radio Montecarlo, coprono quasi la metà del territo rio italiano.

La cartina riportata nella pagina seguente è indicat;_va delle zone coperte dalle emittenti televisive straniere a colori. Zone che in realtà vengono notevolmente ampliate a mezzo di innumerevoli ripetitori, molti dei quali di fortuna e del co­sto di poche decine di migliaia di Lire: di conseguenza i se­gnali spesso non sono tecnicamente molto buoni ma ciò non to­glie che la visibilità sia sufficiente e che l'indice di ascol to sia notevole.

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I televisori a colori venduti proporzionalmente non sono mol­ti, tuttavia anche il monocromatico viene rilanciato.

La crisi petrolifera, quando giunge, e la svalutazione sono in un primo tempo un'ulteriore spinta alle vendite e la mo­mentanea crisi nel reperimento delle materie prime fa vende­re meno di quanto potenzialmente si potrebbe. Ma la frenesia passa man mano che la svalutazione assottiglia il potere di acquisto degli stipendi.

Il concomitante aumento delle materie prime nell'ordine del 50% fa il resto.

La produzione di televisori alla fine del 1973 è pari al 75% dell'intero fatturato del settore; quasi un terzo, il 23%, è rappresentato da televisori a colori (per la massima parte esportati) .

Il carico salariale medio orario nel corso del 1973 ha subi­to un ulteriore incremento del 31%. Nel grafico seguente ri­portiamo gli indici del costo medio orario del lavoro del settore elettrotecnico negli anni 1969/1973 e gli indici del la produzione pro capite (Fonte: A.N.I.E.).

3.2.5. Occupati e massa salariale --------------------------In merito al numero degli occupati e della massa salariale non possiamo fare precise valutazioni prima del termine del­la ricerca, non essendosi dimostrati attendibili i dati uffi ciali raccolti: infatti gli stessi si riferiscono più agli addetti al montaggio finale ,che all'intero ciclo produttivo.

Pertanto ci richiamiamo alla premessa contenuta sull'argomen to nelle considerazioni preliminari (3.2.1.).

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Anno N. N. N. dipendenti Aziende dipendenti (stime F.I.S.)

(Fon te ANIE)

1968 85 11.818 20.380 1969 81 12.895 23.572 1970 76 13.539 21.909 1971 64 12.502 18.830 1972 61 12.586 20.404 1973 60 11.423 20.513

La netta diminuzione degli occupati avvenuta tra il 1970 ed il 1971 è dovuta alla contemporanea crisi di numerose azien de del settore. Il recupero dell'anno successivo è dovuto all'intervento della GEPI ed alla creazione della SEIMART.

Variazione del carico salariale medio orario dal 1968 al 1973:

1968 716,78 1969 825,48 1970 1.095,15 1971 1.245,47 1972 1.405,28 1973 1.923,42

Variazione del carico medio per lavoratore dal 1970 al 1973:

Anno Lire

1970 2.030.412 1971 2.309.107 1972 2. 605.394 1973 3.384.480

Il carico medio non tiene conto del lavoro straordinario e degli eventuali sovrapremi legati alle singole aziende.

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Massa salariale:

Anno Milioni di L.

1968 31.432 1969 35.802 1970 48.584 1971 50.070 1972 58.059 1973 72.364

Stime:F.I.S.

3.2.6. Importazioni

Le importazioni sono passate, da gli oltre 27 miliardi del 1970, ai 30 miliardi del 1971, ai 42,5 miliardi del 1972 ed ai 71 miliardi nel 1973: valori complessivi a prezzi corren ti.

In particolare le importazioni dal Giappone e dal Sud Est Asiatico, con uguale progressione sono passate complessiva­mente da 3,6 miliardi nel 1970 a 5,6 mialiardi nel 1971, a 10,3 miliardi nel 1972 e ad oltre 19 miliardi nel 1973.

Nelle quattro tavole seguenti vengono specificati i numeri degli apparecchi importati, il prezzo medio di fatturazione ed il valore globale per ogni singola voce merce9logica: an ni 1970, 1971, 1972 e 1973. (Valutazione A.N.I.E. -Settore 15).

A questi valori bisogna aggiungere le importazioni invisi­bili dovute alla piaga del contrabbando, che per gli appa­recchi provenienti dal Giappone e dal Sud Est Asiatico rag giungerebbero un volume pari al 50% di quello importato ufficialmente;

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Nel 1973 il massiccio incremento delle importazioni in ge­nere e di quelle provenienti dal Sud Est Asiatico in parti colare (aumentato dell'85%), rappresentano quasi un incubo per le aziende del settore. Si chiedono insistentemente dei provvedimenti che impediscano al Giappone di aggirare le di sposizioni in vigore. Il Giappone ha velocemente attivato in tutto il Sud Est Asiatico delle fabbriche che prevalente mente si limitano al montaggio dei pezzi staccati, ottenen­do cosi di poter esportare nei paesi della C.E.E. più di quanto a lui consentito ed anche di avere dei costi di pro­duzione addirittura inferiori ai propri, potendo usufruire di una mano d'opera più a buon mercato di quella giapponese.

E' una marea che dilaga: nei primi sei mesi del 1974 si so­no già raggiunti i 13 miliardi contro i 7,5 del corrispon­dente periodo del 1973, raggiungendo e di poco superando le importazioni dallo stesso Giappone.

Importazioni, a valore corrente, di apparecchi completi:

Anno Miliardi

1970 27,52 1971 30,04 1972 42,51 1973 71,17

Fonte: A.N.I.E.

Segue per ciascun anno la tavola analitica.

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Page 90: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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Page 91: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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Page 93: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

I dati forniti dall'ISTAT non coincidono con quelli riportati alle pagine precedenti. Alcuni voci principali concordano ma globalmente si hanno delle notevoli differenze di valutazione anche perchè si utilizzano delle diverse suddivisioni. Sorge il dubbio che all'ISTAT non comprendano in questo gruppo in esame certi tipi di apparecchiature elettroacustiche.

Ecco nelle tavole che seguono i dati relativi agli ultimi an­ni e gli indici percentuali di variazione rispetto all'anno precedente, esaminati sotto un profilo quantitativo e di va­lore, sia in maniera globale che con suddivisioni per paese.

Fonte ISTAT, elaborazioni del Banco di Sicilia (Informazioni sulla Congiuntura) .

93

Page 94: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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Page 96: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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3.2.7. Esportazioni

In termini monetari le esportazioni, che erano state in asce sa costante dal 1967 e che nel 1970 ammontavano a 64,7 miliar di, rimangono pressochè invariate nel 1971, anno in cui espio de la grande crisi del settore: senza il valido supporto del mercato nazionale anche la spinta verso l'esportazione si af­fievolisce.

Nel 1972 abbiamo un balzo del 30% e si raggiungono gli 84,1 miliardi: è chiaro che il limitato assorbimento del mercato interno ha costretto l'industria a fare sforzi per aumentare le esportazioni sia ricercando nuovi mercati e sia allargando quelli già esistenti. Tuttavia sembra che spesso varie azien­de abbiano esportato al di sotto della convenienza economica, ossia senza guardare al reale rapporto fra costi e ricavi.

Nel 1973 abbiamo un ulteriore incremento del 28,5%, tuttavia in parte dovuto ai cresciuti costi unitari. Sotto un profilo quantitativo sono in aumento i ricevitori a transistor non ta scabili, le autoradio, gli amplificatori ed in maniera parti­colare i televisori a colori. Questi ultimi sono aumentati del 129% e rappresentano in termini monetari quasi il totale dell'incremento delle esportazioni.

Nelle quattro tavole alle pagine seguenti riportiamo la valu tazione a prezzi correnti delle esportazioni degli anni 1970, 1971, 1972 e 1973, suddivisa per voci merceologiche. Vengono citati i numeri dei pezzi esportati ed il loro prezzo medio di fatturazione (Valutazioni A.N.I.E., Segreteria del Setto­re 15) .

Esportazioni, a valori correnti, di apparecchi completi:

Anno

1970 1971 1972 1973

Miliardi

64,72 64,80 84,18

108,46

Segue per ciascun anno la tavola analitica.

Fonte: A.N.I.E.

98

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Page 103: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

Come per le importazioni anche i dati forniti dall'ISTAT per le esportazioni non coincidono con le valutazioni dell'A.N.I.E ..

Alcune voci principali concordano ma globalmente si hanno del­le notevoli differenze di valutazione, anche perchè si utiliz­zano delle diverse suddivisioni. Anche qui sorge il dubbio che all'ISTAT non prendano in esame certi tipi di apparecchiature elettroacustiche.

Ecco nelle tavole che seguono i dati relativi agli ultimi anni e gli indici percentuali di variazione rispetto all'anno prece dente, esaminati sotto un profilo quantitativo e di valore, sia in maniera globale che con suddivisioni per paese.

Fonte ISTAT, elaborazioni del Banco di Sicilia (Informazioni sulla Congiuntura) .

103

Page 104: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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3.2.8. Utile netto- Investimenti lordi -Capitali propri -----------------------------------------------------Cash-flow

Queste variabili, riferite all'intero settore, non sono deter-minabili. Sono ad ogni modo oggetto dell'indagine diretta.

3.3. Elenco delle principali aziende che operano nel settore

AEG-TELEFUNKEN S.I.p.A.

AMTRON S.p.A.

AROS

ART Elettronica

ASTER Elettronica

ATLANTIC S.p.A.

AUGUSTA Applicazione Elettroniche S.p.A.

AUTOVOX S.p.A.

BRIONVEGA Radio Televisione S.p.A.

CHINAGLIA DINO - Elet­trocostruzioni S.p.A.

C.I.A.R.E. Costruttrice Italiana Altoparlanti Radio Elettronica

CITE Costruzioni Impe­denze Trasformatori Elettrici di O.Cimarosti

CRESPI & ZARETTI S.r.l.

DUCATI ELETTROTECNICA MICROFARAD S.p.A.

ELETTRONICA INDUSTRIALE Ing. O.Barbuti & C. Snc.

108

Cinisello Balsamo (Milano)

Cinisello Balsamo (Milano)

Cormano (Milano)

Milano

Milano

Milano

Rovereto (Trento)

Roma

Milano

Belluno

Senigallia (Ancona)

S. Margherita Ligure (Genova)

Cassano d'Adda (Milano)

Bologna

Lissone (Milano)

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ELETTRON VIDEO di Bonomini Werther

ELETTROPADANA "CENTURY" S.n.c. di P. Fedele & C.

ELMEPHON S.r.l.

EMERSON ELECTRONICS S.p.A.

EOLO 5 S.r.l.

Europhon S.p.A.

FA.I.TEL. -Fabbrica It. Televisori S.a.s. di C . Sandri & C .

FABBRICA ITALIANA MAGNETI MARELLI S.p.A.

FIMI S.p.A. "PHONOLA"

FIVRE Azienda della Fab­brica Italiana Magneti Marelli S.p.A.

GALAXI ELECTRONIC COMPANY S.r.l.

GERMANVOX S.p.A.

GRUNDIG ELETTRONICA

INCIS dei Fratelli Se regni

INDESIT S.p.A.

INDUSTRIE A. ZANUSSI S.p.A.

Industrie FORMENTI Italia S.p.A.

INELCO Industria Elet­tronica Comense S.p.A.

Milano

Brescia

Saronno (Varese)

Firenze

Milano

Milano

Milano

Sesto San Giovanni (Milano)

Milano

Pavia

Milano

Toscanella di Dozza (Bologna)

Rovereto (Trento)

Saronno (Varese)

None (Torino)

Pordenone

Concorezzo (Milano)

Tavernerio (Como)

109

Page 110: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

IRT Fabbrica Italiana Radio Televisori S.p.A.

KOERTING ITALIANA S.r.l.

LA VOCE DELLA RADIO -Industria Apparecchi Radio e Televisori

LENCO ITALIANA S.p.A.

MAGNETOFONI CASTELLI S.p.A.

MINERVA

MISTRAL Manifattura Intereuropea Semicondut­tori Transistori-Latina S.p.A.

PHILCO

PHILIPS S.p.A.

PLESSEY S.p.A.

PLESSEY Condensatori S.p.A.

PRANDONI DARIO S.p.A.

RADIO CINE FORNITURE S.r.l.

RADIOMARELLI Az. della Fabbrica Italiana Ma­gneti Marelli S.p.A.

Radio VAR S.a.s.

S.E.I. -Società Elet­tronica Italiana S.p.A.

SEIMART - Società Eser­cizio Industria Manifat­ture Radio Televisione S.p.A.

11 o

Milano

Pavia

Cornaredo (Milano)

Osimo (Ancona)

Milano

Milano

Sermoneta (Latina-Scalo)

Brembate Sopra (Bergamo)

Milano

Milano

Sasso Marconi (Bologna)

Treviglio (Bergamo)

S. Maurizio - Reggio Emilia

Sesto San Giovanni (Milano)

Milano

Ozzano Emilia (Bologna)

Torino

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SEMEL - Società Europea Materiali Elettronici S.p.A.

S.I.C.E. -Società Ita­liana Costruzioni Elet­troniche S.p.A.

SIEMENS ELETTRA S.p.A.

SOCIETA' ITALIANA TELE­COMUNICAZIONI SIEMENS S.p.A.

TEDAS Costruzioni Elettro niche S.r.l.

T.E.S. Tecnica-Elettroni­ca-System S.a.s.

ULTRAVOX S.r.l. Industria Radio Televi­sione

VIDEOPLASTIC S.p.A.

VOXSON S.p.A.

WESTMAN S.p.A.

WILSON di Michele Cornet­to & Liliana Chiappella

Trezzo sull'Adda (Milano)

Viterbo

Milano

Milano

Pantalla Todi (Perugia)

Milano

Milano

Gorlago (Bergamo}

Roma

Milano

Quinto de Stampi (Rozzano-Milano)

3.4. Campi~ne per l'indagine diretta

Nello scegliere il campione per l'indagine diretta abbiamo opta­to per il criterio della continuità della ricerca e del possibi­le collegamento con la ricerca precedente, mantenendo possibil­mente le stesse imprese con l'identico numero di codice.

Il criterio è di precedere a sostituzioni d'azienda con una si­milare solo nel caso di impossibilità di reperimento di dati aziendali.

Nessuna sostituzione verrà effettuata per le aziende cessate od incorporate nel periodo preso in esame. E' un campione che nel 1970, in pieno periodo della ricerca, copriva circa l'SO% del fatturato.

1H

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3.5. Sub-Markets : analisi della produzione, prezzi medi e organizzazione di distribuzione in Italia.

Per l'analisi della produzione e dei prezzi medi relativi ad ogni sub-market, si è preferito riunire i due grafici in una sola tavola, in modo da rendere visivamente evidenti le eventua li correlazioni o dipendenze delle due variabili.

Per i sottoinsiemi costituiti dalle organizzazioni di vendita che operano nei singoli sub-markets, data la difficoltà di va­lutazione e classificazione di certe organizzazioni, ci siamo attenuti ai criteri di Radio Industria, che quindi citiamo co­me fonte.

112

Page 113: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market radioricevitori a valvole (compresi radiofonografi), sia di prodotti nazionali che di importazione.

ALLTECHNIK

BLAUPUNKT - R. BOSCH

BOEMI TONY

Inzago - Via Secco D'Aragona 14/18

Milano - Via Petitti, 15

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

BRIONVEGA

CENTURY - ELETTROPADANA

CGE - IMPERIAL RADIO TELEVISORI

CREZAR - CRESPI & ZARETTI

CRIPPA F.

DUMONT

EMUD - TELEUROPA

EUROPHON

FONMUSIK

Milano - Via Pordenone, 8

Brescia - Via Oberdan, 24

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Cassano D'Adda - Via Milano, 26

Milano - Via Mercadante, 3

Napoli - Via Nevio 102 D

Milano - Via Tartini 36/1b

Milano - Via Mecenate, 86

Milano - Via Cadolini, 3

GBC ITALIANA

GELOSO

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

Milano - Viale Brenta 29

GRAETZ - INTERNATIONAL RADIO SERVICE Bolzano - Via del Vanga 61

GRUNDIG ITALIANA Trento - Casella Postale 566

HIRTEL - SERIM Milano - Cso di Porta Vittoria 8

HITACHI - INNOVAZIONE Milano - Corso Italia 13

INNO HIT. - E. INNOVAZIONE Milano - Corso Italia, 13

INTERPHOTO ITALIA Segrate - Via Buozzi, 16/18

KENDALL'S - ART ELETTRONICA Milano - Corso Sempione, 38

113

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LARIR INTERNATIONAL

LA VOCE DELLA RADIO

LESA - SEIMART

MAGNAFON

MINERVA - L. COZZI DELL'AQUILA

MIRA

MIVAR - RADIOVAR

NATIONAL - MATSUECO

NIVICO GENERAL SOUND

PALERMO

PANART - ART Elettronica

PHILIPS

PHONOLA - FIMI

PIONER - AUDEL

RADIOMARELLI- Az.F.I. Magneti Marelli

RADIO SARCA

RAJMAR

SABA ITALIA

SANYO - PERFECT ITALIANA

SIEMENS ELETTRA

SIERA MELCHIONI

SOC.IT. TELECOMUNICAZIONI SIEMENS

SONY - GBC ITALIANA

TANDBERG - NORDRA

114

Milano - Viale Premuda 38/A

Cornaredo - Via Sempione, 2

Milano - Corso Como, 15

Desio - Via per Cesano

Milano - Viale Liguria, 26

Milano- Via A. Doria, 20

Milano - Via Giordani, 30

Milano- Via C. Goldoni, l

Milano - Via Lattuada, 26

Roma - Via S. Maria Ausiliatrice 63

Milano - Corso Sempione, 38

Milano - Piazza 4 Novembre 3

Milano - Via Monte Napoleone, 10

Milano - Viale Tunisia, 45

Milano - Via Guastalla, 2

Milano - Via Anfossi, 6

Cassina N. di Bollate - Via Negri 38

Bolzano - Via Gumer, 2

Milano - Piazza Repubblica, 26

Milano - Via Vipiteno, 4

Milano - Via Colletta, 39

Milano - Ple Zavattari, 12

Cinisello Balsamo - Vle Mattotti, 66

Milano - Piazza Clotilde, 6

Page 115: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

TELEFUNKEN

WEGA - GERMANVOX

WEST EXPORT - RADIOMARELLI Azienda della F.I. Magneti

Cinisello Balsamo - Vle Brianza, 20

Toscanelli di Dozza - Via Emilia P. 12

Marelli Milano - Via Guastalla, 2

ZENITH - EL. MONTAGNI Firenze - Viale del Cadorna, 44

115

Page 116: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

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Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market radioricevitori a transistor, sia di prodotti nazio­nali che di importazione.

AIWA - LOGET

ALLTECHNIK

ATLANTI C

BLAUPUNKT - R. BOSCH

BOEMI TONY

BRIONVEGA

CENTURY - ELETTROPADANA

CGE IMPERIAL RADIO TELEVISORI

CREZAR - CRESPI & ZARETTI

CRIPPA F.

CROWN - RASHAM

DBR ELETTRONICA

DESESCO INTERNATIONAL

DUMONT

ELECTRONIC EQUIPMENTS

ELETTRONICA DAL MASO D.

ELETTROCOBA - RB ELETTRONICA

EMUD - TELEUROPA

EUROPHON

FAART ZENITRON

FLYING BOMB TRADIMPORT

Milano - Via Moisè Loira 23/25

Inzago - Via Secco d'Aragona

Milano - Via Fantoli, 5

Milano - Via Petitti, 15

Catanzaro - Via XX Settembre

Milano - Via Pordenone 8

Brescia - Via Oberdan 24

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Cassano d'Adda - Via Milano

Milano - Via Mercadante, 3

Milano - Viale Piave, 15

Vimodrone - Via Cadorna

Milano- Via F. Casati, 32

Napoli - Via Nevio, 102 D

Milano - Via Turati, 40

Desio - Via Pasteur, 5

Milano -Via Carnevali, 107

Milano - Via Tartini 36/1b

Milano - Via Mecenate, 86

14/18

22/24

Turate - Nuovo Centro Ind. Europeo

Milano - Via Paoli, 8

117

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GBC ITALIANA Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

GELOSO Milano - Viale Brenta, 29

GEMCO OF ITALY Milano - Via Restelli, 5

GRAETZ - INTERNATIONAL RADIO SERVICE Bolzano - Via del Vanga, 61

GRUNDIG ITALIA Trento - Casella Postale 566

HITACHI - INNOVAZIONE Milano - Corso Italia 13

HIRTEL - SERIM Milano - Corso Porta Vittoria, 8

IMPERIAL - IRT Milano - Via G.B. Grassi, 98

INNO HIT. - E.INNOVAZIONE Milano -Corso Italia, 13

INTERPHOTO ITALIA Segrate - Via Buozzi 16/18

KENDALL'S - ART. Milano - Corso Sempione, 38

LA VOCE DELLA RADIO Cornaredo - Via Sempione, 2

MAGNAFON Desio - Via per Cesano

MAGNETOFONI CASTELLI Milano - Via Serbelloni, l

METZMACHER Milano- Via V. di Modrone, 3

MIDLAND INTERNATIONAL -ERTOC Milano - Via Solari, 43/1

MINERVA - L. COZZI DELL'AQUILA Milano - Viale Liguria, 26

MINITRANS - GIORGIO PARISOTTO S. Lucia di Piave - Via Distrettuale 80

MIRA Milano - Via A. Doria, 20

MIVAR - RADIO VAR. Milano - Via Giordani, 30

NAONIS - INDUSTRIE A. ZANUSSI Pordenone

NATIONAL - MATSUECO Milano- Via C. Goldoni, l

118

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NIVICO - GENERAL SOUND

NORDMENDE - SEI

NUCLEAR RADIO CORP. -PRANDONI D.

Milano - Via Lattuada, 26

Ozzano Emilia

Treviglio -Viale M. Grappa, 14

PALERMO

PANART -ART.

PHILIPS

Roma - Via S. Maria Ausiliatrice 63

PHONOLA -FIMI S.p.A.

RADIOMARELLI - Azienda

Milano - Corso Sempione, 38

Milano - Piazza 4 Novembre, 3

Milano - Via Montenapoleone, 10

della F.I. Magneti Marelli Milano- Via Guastalla, 2

RADIO SARCA Milano - Via Anfossi, 6

RAJMAR Cassina Nuova di Bollate- Via Negri 38

REGLER - DBR ELETTRONICA Vimodrone - Via Cadorna

REX - INDUSTRIE A. ZANUSSI Pordenone

SABA ITALIA Bolzano - Via Gumer, 2

SANKYO - MESSAGGERIE MUSICALI Milano - Corso Europa 5/7

SANYO - PERFECT ITALIANA Milano - Piazza Repubblica, 26

SELECO - INDUSTRIE A. ZANUSSI

SGI

SIEMENS ELETTRA

SIERA - MELCHIONI

SISME

SOC. SERIM

Pordenone

Milano - Via Marocchetti 25

Milano - Via Vipiteno, 4

Milano - Via Colletta, 39

Osimo Stazione

Milano - Corso Porta Vittoria 8

SOLAPHON - STOCK RADIO

SONY - GBC ITALIANA

Milano - Via P. Castaldi, 20

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

119

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SONOVOX ELETTRONICA

STANDARD - PERELLI CIPPO

TANDBERG - NORDRA

TELEFUNKEN

TONY BOEMI

TOSHIBA - MELCHIONI

TRANS CONTINENTS -PRANDONI D.

TRL ELECTRONICS

ULTRAVOX

WEGA - GERMANVOX

WEST EXPORT - RADIOMARELLI Az. della F~I. Magneti M.

WILCO

ZENITH - ELETTRONICA MONTAGNI

120

Volpedo - Via Rasano, 6

Milano- Via F. Ferruccio, 6

Milano - Piazza P. Clotilde, 6

Cinisello Balsamo - Vle Brianza, 20

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Milano -Via Colletta, 37/39

Treviglio -Viale M. Grappa, 14

Lecco - Via Belvedere, 48

Milano - Viale Puglie, 15

Toscanella di Dozza -Via Emilia P. 12

Milano - Via Guastalla, 2

Milano - Via Barnabò Visconti, 7

Firenze - Via del Cadorna, 44

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Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market fonovaligie, mangiadischi e mangianastri, sia di pro­dotti nazionali che di importazione.

FONOVALIGIE

ALLTECHNIK

BOEMI TONY

CREZAR - CRESPI & ZARETTI

DECCA

DUAL - RAPIT

DUMONT

ELMEPHON

EUROPHON

FONMUSIK

GAMMAVOX

GBC ITALIANA

GELOSO

GRIFOR SONIC ITALIANA

INNO HIT - E.INNOVAZIONE

KRUNDAAL - DAVOLI

LESA - SEIMART

METZMACHER

MIRA

NIVICO - GENERAL SOUND

OFFEL

PERPETUUM EBNER -HOFMANN ALOIS

Inzago - Via S. D'Aragona 14/18

Catanzaro - Via XX Settembre, 22/24

Cassano d'Adda - Via Milano, 26

Milano - Via Brisa, 3

Milano -Via S. Gregorio, 45

Napoli - Via Nevio 102 D

Saronno - Via G. Randaccio 26

Milano - Via Mecenate, 86

Milano - Via Cadolini, 3

Milano - Via P. Calvi, 16

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti 66

Milano - Viale Brenta, 29

Milano - Piazza Bettini, 5/3

Milano - Corso Italia, 13

Parma - Via Lombardi, 6/8

Milano - Corso Como, 15

Milano - Via V. di Modrone,

Milano - Via A. Doria, 20

Milano - Via Lattuada, 26

Lugo - Casella Postale 114

Milano - Via Petrella, 4

3

121

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PHILIPS

PHONOLA - FIMI

RADIOMARELLI -Az. F.I. Magneti Marelli

RADIO SARCA

SANYO - PERFECT ITALIANA

SIERA - MELCHIONI

SOLAPHON - STOCK RADIO

SONY - GBC ITALIANA

TELEFUNKEN

TELERIP

TONY BOEMI

TRL ELECTRONICS

VOICE OF MUSIC - BUZZI

WILCO ELETTRONICA

WILSON

ZENITH - ELETTRONICA MONTAGNI

MANGIADISCHI

BOEMI TONY

CENTURY - ELETTROPADANA

COM ELFO

CREZAR - CRESPI & ZARETTI

EFFEPI

122

Milano - Piazza 4 Novembre, 3

Milano - Via Monte Napoleone, 10

Milano - Via Guastalla, 2

Milano -Via Anfossi, 6

Milano - Piazza Repubblica, 26

Milano - Via Colletta, 39

Milano - Via P. Castaldi, 20

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti 66

Cinisello Balsamo - Vle Brianza, 20

Brandizzo - Via Torino, 234

Catanzaro - Via XX Settemb~e 22/24

Lecco - Via Belvedere, 48

Legnano - Via 29 Maggio, 5

Milano - Via Barnabò Visconti 7

Quinto Stampi - Vle Isonzo f5/53

Firenze - Via del Cadorna, 44

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Brescia - Via Oberdan, 24

Quindo dè Stampi - Via Europa 106/108

Cassano d'Adda - Via Milano, 26

Villanova d' Ardenghi - Via Roma, 2·1

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EUROPHON

FLYING BOMB TRADIMPORT

FONMUSIK

GBC ITALIANA

GELOSO

GRUNDIG ITALIANA

ITALPHON

LESA - SEIMART

MINERVA - L. COZZI DELL'AQUILA

M O-EL

MUSICALNASTRO

NIVICO - GENERAL SOUND

RHO DEX

TONY BOEMI

TRL - TRL ELECTRONICS

ULTRA SON

ULTRAVOX

WILCO

MANGIANASTRI

ALLTECHNIK

BELL & HOWELL ITALIA

BOEMY TONY

BLAUPUNKT - R. BOSCH

Milano - Via Mecenate, 86

Milano - Via Paoli, 8

Milano - Via Cadolini, 3

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti 66

Milano - Viale Brenta, 29

Trento - Casella Postale 566

Milano - Viale Umbria, 44

Milano - Corso Como, 15

Milano - Viale Umbria, 26

Segrate - Via Morandi, 27

Paderno Dugnano - Via Cadorna, 3

Milano - Via Lattuada, 26

Peschiera Borromeo, Frazione Bellingera

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Lecco - Via Belvedere, 48

Gorle - Via Roma, 19

Milano - Viale Puglie, 15

Milano - Via B. Visconti, 7

Inzago - Via S. D'Aragona, 14/16

Milano - Via Inverigo, 6

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Milano - Via Petitti, 15

123

Page 124: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

CGE - IMPERIAL RADIO TELEVISORI

CONDOR - DOTT.ING. GALLO

CREZAR - CRESPI & ZARETTI

DESESCO INTERNATIONAL

ELECTRONIC EQUIPMENTS

ELETTRONICA DAL MASO D.

EUROPHON

FONMUSIK

GBC ITALIANA

GELOSO

GRUNDIG ITALIANA

HITACHI - INNOVAZIONE

IFTA

INCIS

INNO HIT - E.INNOVAZIONE

INTERPHOTO ITALIA

IZUMI IMPEUROPEX

KEISTOM - EDG IMPEUROPEX

LENCO ITALIANA

MAGNETOFONI CASTELLI

METZMACHER

MIDLAND INTERNATIONAL -ERTOC

MILAN! IND. APPARECCHIATURE

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Milano- Via U. Bassi, 23/A

Cassano d'Adda - Via Milano, 26

Milano- Via F. Casati, 32

Milano - Via Turati, 40

Desio - Via Pasteur, 5

Milano - Via Mecenate, 86

Milano - Via Cadolini, 3

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

Milano - Viale Brenta, 29

Trento - Casella Postale 566

Milano - Corso Italia, 13

Milano - Via Stendhal, 67

Milano - Via Zezon, 10

Milano - Corso Italia, 13

Segrate - Via Buozzi, 16/18

Latina - Via XXI Aprile, 14

Latina - Via XXI Aprile, 14

Osimo - Via del Guazzatore, 225

Milano - Via Serbelloni, l

Milano- Via V. di Modrone, 3

Milano - Via Solari, 43/1

AMPL. SUONO AD ALTA FEDELTA'Lancenigo - Via Roma, 43

MIVAR - RADIO VAR. Milano - Via Giordani, 30

124

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M O-EL

MOTOROLA BUZZI CARLO

MUSICALNASTRO

NATIONAL - MATSUECO

NIVICO - GENERAL SOUND

NORDMENDE - SEI

ONCEAS

PHILIPS

PIONER - AUDEL

RADIOMARELLI- Az. F.I. Magneti Marelli

SANYO - PERFECT ITALIANA

SINUDYNE- S.E.I.

SOC. SERIM

STEREO PAK - SEMEL

TEAC - LINEAR

TELEDUR

TONY BOEMI

TOSHIBA - MELCHIONI

ULTRASON

WILCO

WILSON

ZENITH - EL. MONTAGNI

Segrate - Via Morandi, 27

Legnano - Via 29 Maggio, 5

Paderno Dugnano - Via Cadorna, 3

Milano - Via Goldoni, 1

Milano - Via Lattuada, 26

Ozzano Emilia

Milano - Via De Santis, 41

Milano - Piazza IV Novembre 3

Milano - Viale Tunisia, 45

Milano - Via Guastalla, 2

Milano - Piazza Repubblica, 26

Ozzano Emilia

Milano - Corso Porta Vittoria 8

Trezzo d'Adda -Via della Sbianca

Milano - Viale Tunisia, 39

Milano - Via Gargano, 48

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Milano - Via Colletta, 37/39

Gorle - Via Roma, 19

Milano - Via B. Visconti, 7

Quinto dè Stampi - Via Isonzo 53/55

Firenze - Viale del Cadorna, 44

125

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Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market registratori, sia di prodotti nazionali che di impor tazione.

AIWA - LOGET

ALLTECHNIK

Milano - Via Moisè Loira, 23/25

Inzago -Via S. D'Aragona, 14/18

AMPEX - LARIR INTERNATIONAL Milano - Viale Premuda, 38

ASSMANN - ORG. MIEDICO

ATLANTI C

AUTOVOX

BASF - SASFA

Milano - Via P. Castaldi, 8

Milano - Via Fantoli, 8

Roma - Via Salaria, 981

Milano - Via Rondoni, l

Milano - Via Inverigo, 6 BELL & HOWELL ITALIA

BLAUPUNKT - BOSCH R.

BOEMI TONY

Milano - Via Petitti, 15

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

BRIONVEGA

CGE - IMPERIAL RADIO TELEVISORI

CONDOR - DR.ING. GALLO

CRIPPA F.

CROWN - RASHAM

DESESCO INTERNATIONAL

DUAL - RAPIT

ELECTRONIC EQUIPMENTS

ELETTRONICA LOMBARDA

EUROPHON

FAIR MATE - LOGET

FLYING BOMB - TRADIMPORT

Milano - Via Pordenone, 8

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Milano- Via U. Bassi, 23

Milano - Via Mercadante 3

Milano - Viale Piave, 15

Milano- Via F. Casati, 32

Milano - Via S. Gregorio, 45

Milano - Via Turati, 40

Milano - Via Statuto, 13

Milano - Via Mecenate, 86

Milano - Via Moisè Loira, 23/25

Milano - Via Paoli, 8

127

Page 128: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

FONMUSIK

GAUDI G.

GBC ITALIANA

GELOSO

GRAETZ - INTERNATIONALE RADIO SERVICE

GRUNDIG ITALIANA

HITACHI - INNOVAZIONE

IFTA

INCIS

INNO HIT. - E.INNOVAZIONE

IMPERIAL - IRT

INTERPHOTO ITALIA

IZUMI - IMPEUROPEX

KEYSTON - IMPEUROPEX

LARIR INTERNATIONAL

LESA SEIMART

MAGNETOFONI CASTELLI

METZ - Marangachi Michele

MIDLAND INTERNATIONAL -ERTOC

MILANI IND. APPAREC.AMPL. SUONO AD ALTA FEDELTA'

M O-EL

MUSICALNASTRO

NAONIS - INDUSTRIE A. ZANUSSI

NATIONAL - MATSUECO

128

Milano - Via Cadolini, 3

Milano - Corso Porta Nuova 48

Cinisello Balsamo - Viale Matteotti, 66

Milano - Viale Brenta, 29

Bolzano - Via del Vanga, 61

Trento - Casella Postale 566

Milano - Corso Italia, 13

Milano - Via Stendhal, 67

Milano - Via Zezon, 10

Milano - Corso Italia, 13

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Segrate - Via Buozzi 16/18

Latina - Via XXI Aprile, 14

Latina - Via XXI Aprile, 14

Milano - Viale Premuda 38/A

Milano - Corso Como, 15

Milano - Via Serbelloni, 1

Sampierdarena - Corso Magellano 21/27 R

Milano - Via Solari, 43/1

Lancenigo - Via Roma, 43

Segrate - Via Morandi, 27

Paderno Dugnano - Via Cadorna, 3

Pordenone

Milano- Via C. Goldoni, l

Page 129: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

NIVICO - GENERAL SOUND Milano - Via Lattuada, 26

NORDMENDE - SEI Ozzano Emilia

NUCLEAR RADIO CORP. -PRANDONI Treviglio -Viale M. Grappa; 14

PHILIPS Milano - Piazza 4 Novembre, 3

PHONOLA - FIMI Milano - Via Montenapoleone, 10

PIONEER - AUDEL Milano - Viale Tunisia, 45

RAJMAR Cassina Nuova di Bollate, Via Negri 38

REVOX - SOC.IT. TELECOM. SIEMENS Milano - Piazzale Zavattari, 12

REX - INDUSTRIE A. ZANUSSI Pordenone

SABA ITALIA Bolzano - Via Gumer, 2

SANKIO - MESSAGGERIE MUSICALI Milano - Corso Europa, 5/7

SANYO - PERFECT ITALIANA

SANSUI - GAUDI G.

Milano - Piazza Repubblica, 26

Milano - Corso di Porta Nuova 48

SELECO - INDUSTRIE A.ZANUSSI Pordenone

SIERA - MELCHIONI

SKANDYA - BUZZI C.

SONY - GBC ITALIANA

STANDAR - ANPADOVANI

Milano - Via Colletta, 39

Legnano - Via 29 Maggio, 5

Cinisello Balsamo - Vle Matteotti 66

Milano - Via P. Amedeo, 5

STANDARD- PERELLI CIPPO G. Milano- Via F. Ferruccio, 6

STUZZI - ORG. MIEDICO

TANDBERG - NORDRA

TEAC - LINEAR

TELEFUNKEN

TOSHIBA - MELCHIONI

Milano - Via P. Castaldi, 8

Milano - Piazza P. Clotilde, 6

Milano - Viale Tunisia, 39

Cinisello Balsamo, Vle Brianza, 20

Milano - Via Colletta, 37/39

Page 130: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

TONY BOEMI

TRANS CONTINENTS -PRANOONI D.

TRL ELECTRONICS

UHER - MARANGACHI

YAMAHA - BUZZI CARLO

WILCO ELETTRONICA

WILSON

ZENITH - EL.MONTAGNI

130

Catanzaro - Via XX Settembre 22/24

Treviglio- Viale M. Grappa, 14

Lecco - Via Belvedere, 48

Sampierdarena - Corso Magellano 21-27R

Legnano - Via 29 Maggio, 5

Milano - Via Barnabò Visconti 7

Quinto dè Stampi - Vle Isonzo 55/53

Firenze - Viale del Cadorna, 44

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Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market apparecchi televisivi, sia di prodotti nazionali che di importazione.

ADMIRAL - ADMIRAL FORMENTI Milano - Via Fiuggi, 2

AEG TELEFUNKEN S.I.p.A. Cinisello Balsamo- Vle Brianza, 20

ALGOR Comerio

ATLANTIC Milano - Via Fantoli, 5

AUTOVOX Roma - Via Salaria, 981

BLAUPUNKT - R. BOSCH Milano - Via Petitti, 15

BRIONVEGA Milano - Via Pordenone, 8

CENTURY - ELETTROPADANA Brescia - Via Oberdan, 24

CGE - IMPERIAL RADIO TELEVISORI Milano - Via G. B. Grassi, 98

CONDOR- DR.ING.GALLO Milano- Via U.Bassi, 25/a

CREZAR - CRESPI & ZARETTI Cassano d'Adda - Via Milano

CRIPPA F. Milano- Via Mercadante, 3

CROSLEY - PHILCO ITALIANA Ponte S. Pietro

CROWN - RASHAM Milano - Viale Piave, 15

DUMONT Napoli - Via Nevio, 102/d

EFFEPI Villanova d'Ardenghi - Via Roma, 21

ELECTA - INDUSTRIE ZANUSSI Pordenone

EMERSON ELECTRONICS Firenze - Via R. Bardazzi, 7

EMUD - TELEUROPA Milano - Via Tartini 36/1b

EUROPHON Milano - Via Mecenate, 86

FIDES Comerio

GALAXI ELECTRONICS COMPANY Milano - Via G. Ciardi, 5

GBC ITALIANA Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

132

Page 133: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

GELOSO

GERMANVOX

GRUNDIG ITALIANA

HITACHI - INNOVAZIONE

IGNIS

INDESIT

INDUSTRIE FORMENTI

IMPERIAL- IRT.

INTERPHOTO ITALIA

KENDALL'S -ART.

KENNEDY - SEIMART S.p.A.

KOERTING ITALIANA

LA VOCE DELLA RADIO

LESA - SEIMART

MAGNADYNE - SEIMART

MAGNAFON

METZ - MARANGACHI

MINERVA - L. COZZI DELL'AQUILA

MIVAR - RADIO VAR

NAONIS - INDUSTRIE ZANUSSI

NATIONAL - MATSUECO

NEBRASKA ELECTRIC

NIVICO - GENERAL SOUND

NORDMENDE - SEI

NUCLEAR RADIO CORP. PRANOONI D.

Milano - Viale Brenta, 29

Toscanella di Dozza - Via Emilia P. 12

Trento - Casella Postale 566

Milano - Corso Italia, 13

Comerio

Orbassano

Concorezzo - Casella Postale 18

Milano - Via G.B. Grassi, 98

Segrate - Via Buozzi, 16/18

Milano - Corso Sempione, 38

Milano - Corso Como, 15

Pavia - Strada Vigentina

Cornaredo - Via Sempione, 2

Milano - Corso Como, 15

Milano - Corso Como, 15

Desio - Via per Cesano

Sampierdarena - Cso Magellano, 27

Milano - Viale Liguria, 26

Milano - Via Giordani, 30

Pordenone

Milano - Via c. Goldoni, 1

Torino - Via Borgomanero

Milano - Via Lattuada, 26

Ozzano Emilia

Treviglio -Viale M. Grappa, 14

133

Page 134: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

PANART - ART.

PHILIPS

PHILCO - PHILCO ITALIANA

PHONOLA -FIMI S.p.A.

PYE ELECTRONICS

RADIOBELL - ELETTRONICA MONTAGNI

RADIOMARELLI -Az. F.I.

Milano - Corso Sempione, 38

Milano - Piazza 4 Novembre 3

Ponte San Pietro

Milano - Via Montenapoleone, 10

Milano- Via F. Filzi, 41

Firenze - Via del Cadorna, 44

Magneti Marelli Milano - Via Guastalla, 2

RAJMAR Cassina. Nuova di Bollate - Via Negri, 38

RAYMOND - SEIMART S.p.A. Milano -Corso Como, 15

REX - INDUSTRIE ZANUSSI Pordenone

SABA ITALIA Bolzano - Via Gumer, 2

SAMBERS ELECTRONICS Milano - Via Stendhal, 45

SANYO - PERFECT ITALIANA Milano - Piazza Repubblica 26

SELECO - INDUSTRIE ZANUSSI Pordepone

SIEMENS ELETTRA Milano - Via Vipiteno, 4

SIERA MELCHIONI Milano - Via Colletta, 39

SINUDYNE- S.E.I. Ozzano Emilia

SONOVOX Volpedo - Via Rosano, 6

SONY - GBC ITALIANA Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

STANDARD- PERELLI CIPPO Milano- Via F. Ferruccio, 5

TELEFUNKEN Cinisello Balsamo - Vle Brianza, 20

TELEVIDEON - ADMIRAL FORMENTI

TRANS CONTINENTS -PRANDONI

134

Milano - Via. Fiuggi, 2

Treviglio - Viale M. Grappa, 14

Page 135: STUDIO SULL'EVOLUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE …aei.pitt.edu/41828/1/A5971.pdf · confronti del Parlamento europeo, ... dell' evoluzione della concentrazione nei differenti paesi membri

TRIPLEX - INUSTRIE ZANUSSI Pordenone

ULTRAVOX Milano - Viale Puglie, 15

WATT RADIO ELETTRONICA Torino - Via Cardinal Massala, 5

WEBER - ELSE Calcio

WEGA - GERMANVOX Toscanella di Dozza - Via Emilia P. 12

WEST EXPORT - RADIOMARELLI Az. F.I. Magneti Marelli

WESTINGHOUSE - MANCINI

WINDSOR

ZENITH - ELETTRONICA MONTAGNI

ZHJ - INGEGNERIA ELETTRONICA VARESE

ZOPPAS F.

Milano - Via Guastalla, 2

Milano - Via Lovanio, 5

Viterbo - Piazza Caduti, 16

Firenze - Via del Cadorna, 44

Varese - Via Tamagno, 12

Conegliano Veneto- Via C. Battisti, 2

135

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Organizzazioni di distribuzione in Italia, relative al sub­market autoradio, sia di prodotti nazionali che di importa­zione.

AIWA - LOGET

ALLTECHNIK

AUTOVOX

BECKER - AUTOFONO

BLAUPUNKT - R. BOSCH

CONDOR - DR. ING. GALLO

CRIPPA F.

DESESCO INTERNATIONAL

ELECTRONIC EQUIPMENTS

ELETTRONICA DAL MASO D.

Milano - Via Moisè Loira, 23/25

Inzago -Via S. D'Aragona, 14/18

Roma - Via Salaria, 981

Torino - Via Frejus, 7

Milano - Petitti, 15

Milano - Via u. Bassi, 23 A

Milano - Via Mercadante, 3

Milano - Via F. Casati, 32

Milano - Via Turati, 40

Desio - Via Pasteur, 5

GBC ITALIANA Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

GRUNDIG ITALIANA Lavis - Casella Postale 566

HITACHI - INNOVAZIONE Milano - Corso Italia, 13

IFTA Milano - Via Stendhal, 67

INCIS dei F.lli Seregni Milano- Via Zazon, 10

INNO HIT. - E. INNOVAZIONE Milano -Corso Italia, 13

INTERPHOTO ITALIA Segrate - Via Buozzi, 16/18

MIDLAND INTERNATIONAL ERTOC Milano - Via Solari, 43/1

MIRAGE - DFO.

MOTOROLA BUZZ I CARLO

NATIONAL - MATSUECO

NIVICO - GENERAL SOUND

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Barco di Bibbiano - Via Spallanzani

Legnano - Via 29 Maggio, 5

Milano- Via C. Goldoni, l

Milano - Via Lattuada, 26

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PHILIPS

PIONER AUDEL

RADIOMARELLI -Az. F.I.

Milano - Piazza 4 Novembre 3

Milano - Viale Tunisia, 45

Magneti Marelli Milano - Guastalla, 2

SANYO - PERFECT ITALIANA Milano - Piazza Repubblica, 26

SIEMENS ELETTRA Milano - Via Vipiteno, 4

SINUDYNE- S.E.I. Ozzano Emilia

SONY - GBC ITALIANA Cinisello Balsamo - Vle Matteotti, 66

STEREO PAK - SEMEL Trezzano sull'Adda -Via della Sblanca

TEN - KOBE KOGYO - PERELLI CIPPO Milano- Via F. Ferruccio, 6

ULTRASON Gorle - Via Roma, 19

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3.5.1. Forme di distribuzione, costi di distribuzione ----------------------------------------------La distribuzione avviene in due distinte fasi: dalla fabbri ca al rivenditore e dal rivenditore all'utente.

Nella prima fase può essere effettuata tramite filiali, tra mite agenti o tramite grossisti. Non mancano gli esemp'i di organizzazione miste, come pure non mancano i casi isolati di grossi commercianti che acquistano dei blocchi di apparec chiature direttamente dai fabbricanti.

Di norma una fabbrica si serve di agenti distributori e di grossisti finchè il volume consolidato delle vendite giunge ad un livello per cui è giustificabile l'apertura di una fi liale, con l'intento teorico di risparmiare (in pratica il costo non dimunuisce perchè il margine di utile del distri­butore viene assorbito da un maggior costo organizzativo) e quello pratico di avere una forza di vendita a piena dispo­sizione. Non mancano tuttavia i produttori che articolano la propria distribuzione proprio su agenti o grossisti (oppure agenti e grossisti contemporaneamente, secondo le zone) non desiderando gestirla con personale dipendente.

Il costo di questa fase viene quantificato nell'ordine del 10% del prezzo che viene praticato ai rivenditori. Nel caso degli agenti distributori è mediamente cosi articolato:

- compenso provvigionale di distribuzione

- compenso assistenza in garanzia

7 %

3 %

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A sua volta l'agente distributore corrisponde il 3% alla propria forza di vendita ed il suo compenso provvigionale lordo si riduce al 4% : il netto non è chiaramente valutabi le ma è indubbiamente esiguo sotto un profilo percentuale.

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L'assistenza in garanzia (limitata alla mano d'opera) può essere vantaggiosa per i modelli collaudati ma può rivelar si deficitaria per quei modelli che presentassero qualche imperfezione.

All'acquirente (rivenditore che a sua volta venderà alla nor male utenza) viene praticato un prezzo netto pari a circa il 50% di quello indicato sul listino per il pubblico. Fanno ec cezione i televisori a colori, per i quali lo sconto è limi­tato al 25/30 %.

Nella seconda fase distributiva, dal rivenditore all'utente, abbiamo meno omogeneità che nella prima. I rivenditori sono costituiti da piccoli negozianti di elettrodomestici (anche semplici elettricisti), da grossi negozianti e da organizza­zioni commerciali che possono essere identificate come super mercati di elettrodomestici.

Esaminando i lordo margini nel periodo della ricerca si è ap purato che gli stessi sono percentualmente diminuiti. Ecco le percentuali orientative di "ricarico" :

1970 1974

- piccoli negozianti 40% tipo di rivendi-t ore in estinzione

- grossi negozianti 30% 20%

- supermercati di elettrodomestici 20% 15%

Un discorso a parte necessita per i televisori a colori che nel 1970 non avevano un mercato e che nel 1974 vengono vendu ti con un ricarico del 10/15%, inferiore a quello degli altri prodotti del settore.

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3.6. Schede sulle multinazionali

MOTOROLA

Motorola Inc., direzione mondiale, 5725 East River Rd. Chicago, Ill. 60631.

In Italia, nel settore radio e televisione, ha il 52% del­l'Autovox tramite la Motorola di Ginevra: il rimanente del le azioni è in mano alla Centrale (32%) ed al gruppo Daro­da (16%) .

Diffusione nel mondo:

Australia:

- Melbourne

Canada:

- Midland and Willowdale, Ontario

Danimarca:

- Fredenkssund

Francia:

- Angers - Toulouse

Germania Occidentale:

- Mainz - Kastel - Wiesbaden

Gran Bretagna:

- East Kilbride (Scotland) - Stotfold and Warrington (England)

Hong Kong:

- Kowloon

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Israele:

- Tel - Aviv

Italia:

- Roma

Corea:

- Seoul

Malesia:

- Kuala Lumpur

Messico:

- Guadalajara, Jalisco - Mexico City - Nogales, Sonora

Porto Rico:

- Vega Baja

Sud Africa:

- Bramley, Transvaal

Svizzera:

- Ginevra

Stati Uniti:

- Caro! Stream - Chicago - Franklin Park - Lombard - Quincy and Schaumburg, Illinois - Mesa - Phoenix

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- Tempe and Scottsdale, Arizona - Fort Lauderdale, Florida - Arcade, New York - Austin and Seguin, Texas - Webb City, Missouri - Mount Pleasant, Iowa

Motorola Executive Institute in:

- Oracle, Arizona

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G R U N D I G

GRUPPO GRUNDIG GERMANIA

Ditte Holding:

- Fondazione Max Grundig, Fuerth/Bay

con:

- Grundig Elektro-Mechanische Fabrik Max Grundig Fuerth/Bay - Grundig E.M.V. Elektro-Mechanische Versuchsanstalt Max

Grundig, Fuerth/Bay.

Ditte del Gruppo:

- Grundig AG. - Fuerth/Bay - Grundig Bank G.m.b.H. - Fuerth/Bay - Koenig-Ludwig-Heilquellen- G.m.b.H. - Fuerth/Bay.

Fabbriche:

- Fabbrica l - Fuerth Portatili, apparecchi Hi-Fi, altoparlanti, box, parti pre­montate con fabbriche satelliti a Zirndorf.

- Fabbrica 2 - Fuerth Costruzione di strumenti di controllo meccanici ed elettri ci e di macchine speciali.

- Fabbrica 3 - Neuburg/Donau Radio portatili

- Fabbrica 4 - Georgensgmund Mobili in legno, radiofono

- Fabbrica 5 - Augsburg Mobili in legno, radiofono

- Fabbrica 6 - Dachau Autoradio e radio

- Fabbrica 7 - Bayreuth

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Registratori a bobina e a cassetta con fabbriche satelliti a Schwarzenbach, Wallenfels.

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- Fabbrica 8 - Ascha/Niederbayern Premontaggi per radio

- Fabbrica 9 - Nuernberg Parti in plastica

- Fabbrica 10 - Fuerth Elettronica professionale, registratori video cassette

- Fabbrica 11 - Nuernberg Registratori a bobine e dittafoni

- Fabbrica 12 - Landau/Isar Radio, apparecchi Hi-Fi, radiofono

- Fabbrica 13 - Vohenstrauss Radioregistratori

- Fabbrica 14 - Miesau TV bianco e nero e gruppi premontati per TV

- Fabbrica 15 - Karlsruhe TV bianco e nero

- Fabbrica 16 - Nuernberg TV a colori

- Fabbrica 17 - Kusel/Pfalz Gruppi premontati per TV

Organizzazione di vendita:

La distribuzione di tutti i prodotti Grundig è garantita al­l'interno da una fitta rete costituita da 13 proprie succur­sali e da agenzie coadiuvate da 27 filiali.

- Succursale Nuernberg con filiali a Bayreuth, Regensburg, Wuerzburg

- Succursale Muenchen con filiali a Augsburg, Pfersee, Landshut

- Succursale Frankfurt con filiali a Fulda, Kassel, Aschaffenburg

- Succursale a Koeln con filiali a Aachen, Koblenz

- Succursale Duesseldorf con filiale a Krefeld, Wuppertal-Elbefeld

- Succursale Dortmund con filiali a Essen, Soest, Luedenscheia

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- Succursale Hannover con filiali a Goettingen, Bielefeld

- Succursale Mannheim con filiale a Saarbruecken

- Succursale Bremen con filiali a Muenster, Osnabrueck, Oldenburg

- Succursale Berlin - Succursale Hamburg

con filiali a Flensburg, Kiel, Luebeck - Succursale Stuttgart

con filiale a Ulm/Donau - Agenzia Schwenningen

con filiali a Freiburg/Breisgau, Ravensburg.

GRUPPO GRUNDIG ESTERO

Ditte del Gruppo:

- Grundig-Minerva Ges.m.g.H. - Vienna (Austria) - Grundig Electronica Lda. - Braga (Portogallo) - Grundig Electronique S.A. - Creutzwald (Francia) - Grundig France SA - Parigi (Francia) - Grundig Elettronica S.p.A. -Rovereto (Italia) - Grundig Italiana S.p.A. - Lavis (Italia) - Minerva Italiana S.p.A. -Milano (Italia) - Immobiliare 2002 S.p.A. -Milano (Italia) - Grundig Works (N.I.) Ltd. - Dunmury (Nord Irlanda) - Grundig Radio A/S - Glostrup (Danimarca) - Svenska Gundig AB. - Malm6 (Svezia) - Grundig GmbH - Kloten (Svizzera) - Relda Verwaltungsgesellschaft mbH. - Zug (Svizzera) - Gatag Ltd. - Zug (Svizzera) - Grundig Nederland N.V. -Amsterdam (Olanda)

Fabbriche:

- Fabbrica A l - Dunmurry (Irlanda del Nord) Registratori

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- Fabbrica A 2 - Braga (Portogallo) Radio portatili e autoradio, televisori B/N

- Fabbrica A 3 - Rovereto (Italia) Televisori a colori

- Fabbrica A 4 - Creutzwald (Francia) Televisori bianco e nero e a colori

- Fabbrica A 5 - Vienna (Austria) Televisori bianco e nero e a colori

- Fabbrica A 6 - Minerva Italiana - Binasco (Italia) Televisori bianco e nero

Organizzazione di vendita:

Anche la distribuzione all'estero è ottimamente organizzata con oltre 200 agenzie che costituisce una rete distributiva che raggiunge ogni punto del Globo.

In Europa sono 37, in Asia 31, in Africa 61, in Australia 23, nell'America del Nord 7, nell'America Latina 60.

Esistono inoltre delle succursali nei seguenti Paesi:

- Grundig Svizzera GmbH - Kloten con filiale a Losanna

- Grundig Svezia AB. - Malmtl con filiali a Gtlteborg e Stoccolma

- Grundig Italiana S.p.A. - Lavis Trento con filiali a Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pescara, Roma, Trento e Torino.

- Minerva Italiana S.p.A. -Milano con filiali a Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Ca tania, Cosenza, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Pescara, Roma, Trento e Torino.

- Grundig Francia S.A. - Parigi con filiali a Parigi, Courbevoie, Meaux, Lille, Strasbourg, Dijon, Lyon, Marseille, Toulouse, Nantes, Nacy, Bordeaux, Clermont-Ferrand, Caen.

- Grundig Danimarca A/S - Glostrup - Grundig Austria - Minerva GmbH - Vienna

con filiali a Graz, Linz e Innsbruck.

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KOERTING RADIO WERKE G.m.b.H.

Sede sociale Grassau ( Germania)

in Italia

Koerting Italiana Pavia

Nel 1966 acquisizione della Firte.

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3.7. Considerazioni sul settore

La mancata realizzazione in Italia della stereofonia via radio, della televisione a colori, della televisione via cavo ecc. com porta riflessi negativi sullo sviluppo della tecnologia produt­tiva.

L'industria delle costruzioni elettrotecniche viene cosi a tro­varsi ad operare in settori a basso tenore tecnologico, con pre giudizio per l'esportazione dal momento che il costo della mano d'opera è ormai pari a quello dei paesi a tecnologia avanzata.

I pericoli di una emarginazione futura sono sensibili. Una pes­simistica valutazione (da parte del segretario del settore 15 dell'A.N.I.E.) indicherebbe a livello del 1952 l'attuale tecno­logia in Italia ..

Farebbero eccezione poche industrie che a loro rischio si sono attrezzate per la fabbricazione di televisori a colori sistema PAL (in previsione della sua adozione ufficiale) e sono state poi costrette a rivolgersi quasi esclusivamente ai mercati este ri: questo massiccio sforzo ha portato le esportazioni a copri­re nel 1973 il 41% dell'intero fatturato delle industrie del settore (oltre il 60% dei televisori a colori fabbricati è sta­to esportato) .

Nel mercato nazionale le vendite dei televisori a colori riman­gono scarse, anche se le emittenti svizzera, jugoslava e france se (radio Montecarlo) coprono ormai praticamente un 40% del ter ritorio, in quanto l'utente percepisce pure la provvisorietà della miriade di ripetitori che distribuiscono i segnali; ripe­titori mal tollerati dai politici e mantenuti efficienti da vo­lontari quanto precari consorzi di rivenditori locali di appa­recchi televisivi.

Tuttavia la ragione principale che sconsiglia l'utente dal­l'acquisto è l'incertezza sul sistema che verrà ufficialmen­te adottato in Italia: l'eventuale acquisto odierno di un te levisore PAL può rivelarsi sbagliato se verrà poi adottato in futuro il SECAM. Nello stesso tempo il mercato non è ri­cettivo verso apparecchiature adatte a ricevere entrambi i sistemi, a causa del loro costo.

Il mercato del "bianco e nero" è sulle soglie della satura­zione, con oltre 12 milioni di abbonati ed un parco di 15 mi­lioni di televisori funzionanti; viene alimentato solo dalle sostituzioni e risente dell'attesa della televisione a colori che consiglia di rimandare il cambio del vecchio apparecchio.

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La scelta del sistema da adottare è sintomatica del tipo di fratture che si generano in Italia tra il potere politico e la realtà industriale.

Ai convegni di Vienna del 1965 e di Oslo nel 1966 l'Italia di chiarò ufficialmente la propria preferenza per il PAL. Dal 1966 al 31 luglio 1972 la RAI ( Radiotelevisione Italiana) ha diffuso segnali e programmi sperimentali a colori PAL. Il si­stema non era in discussione, si attendevano soltanto l'ini­zio dei programmi regolari: erano attesi per il 1969, poi tu! to venne rimandato. E' appunto dal 1969 che vengono immessi nor malmente sul mercato dei televisori a colori fabbricati in Ita lia, sistema PAL: è anche il primo anno che figurano come voce rappresentativa nelle esportazioni.

Alla vigilia delle olimpiadi di Monaco esplode la bomba: ver­ranno effettuate delle trasmissioni a colori utilizzando a giorni alterni il sistema PAL ed il sistema SECAM, per stabi­lire quale dei due è più efficiente. In pratica il SECAM non lo vede nessuno, ovvero lo vedono soltanto le personalità po­litiche grazie a 458 prototipi importati dalla Francia: proto­tipi in quanto il sistema SECAM in Francia è norma L e si era­no dovuti preparare degli apparecchi particolari per l'Italia, ove vige (dal momento dell'introduzione della televisione in bianco e nero nel 1952) lo standard di trasmissione norma G, come nella maggioranza dei paesi europei.

Il mercato potenziale dei televisori SECAM norma G sarebbe quin di ristretto alla sola Italia, anche se recentemente l'Iran, gli sceicchi ed alcuni paesi nord-africani lo hanno scelto.

Il mercato potenziale del SECAM norma L è rappresentato da un parco utenze bianco-nero di circa 11 milioni di unità; esiste inoltre un mercato SECAM sistema NIIR (Russia e paesi satelliti) non esattamente valutabile.

I paesi che hanno adottato il sistema PAL, tutti a norma G, rap­presentano un parco di utenze bianco-nero di circa 70 milioni di unità.

La scelta dovrebbe quindi avvenire tra un PAL esistente e per il quale alcune indutrie sono già attrezzate o hanno già esperienze e piani esecutivi, ed un SECAM norma G che in pratica non esiste ancora. Tra l'altro il costo di fabbricazione di un televisore SECAM è superiore a quello di un televisore PAL.

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Per cercare in qualche modo di far sentire la loro presenza, i sostenitori del SECAM sono passati all'offensiva ed alla fine del 1974, tramite il ripetitore di Bastia (Corsica), riescono a far rimbalzare i segnali fino a Roma, sia pure in modo approssi­mativo. E' un'avanzata strisciante che può offrire un alibi ai sostenitori del bistandard.

Comunque le soluzioni per il rilancio del settore NICE 375 in Italia, alla fine del 1974 sono essenzialmente le seguenti:

l) Attuazione della televisione regolare a colori.

2) Protezione dalle importazioni dal Sud-Est Asiatico.

3) Istituzione di normali programmi di stereofonia via radio.

4) Televisione via cavo.

5) Repressione del contrabbando.

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3.8. Diffusione della televisione in Italia ed in quei paesi della C.E.E. che rappresentano il potenziale mercato estero.

Per quanto riguarda la televisione in bianco e nero siamo pros s1m1 alla saturazione ed il mercato potenziale tende a coinci­dere con il normale ricambio degli apparecchi. Per la televisio ne a colori il giudizio unanime degli esperti è che la stessa rappresenterà nel prossimo futuro l'unico vero elemento tonifi­cante del mercato dei beni elettronici di consumo nei paesi in­dustrializzati.

Il seguente grafico sulla densità della diffusione di apparec­chi televisivi, riferita al 1971 come situazione consuntiva ed al 1975 come quadro previsionale, non fa che mettere in eviden­za come la televisione a colori sia considerata il fulcro del futuro sviluppo della domanda del settore.

Fonte: ''EURO CONOMICS"

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3.9. Problematica futura

Fin qui la ricerca. Nel periodo che segue la situazione si drammatizza ancor più. Dopo il 1974, che si presenta poten­zialmente non sfavorevole, la generale avversa congiuntura si abbatte su di un settore che già era in estrema diffico! tà, non certo attenuata dal fatto di operare all'interno di un'economia trainata. E' una situazione che riguarda anche altri settori merceologici ma che qui può avere effetti più negativi perchè alle spalle non ci sono quegli anni positi­vi che altri hanno avuto.

Da parte del capitale straniero abbiamo un'inversione di tendenza e scaturiscono molte situazioni nuove: il caso del la Koerting, l'occupazione della Filco-Bosch, la sorpresa della Voxon, la spietata concorrenza dei negozianti, l'ISA terzo incomodo tra PAL e SECAM, le difficoltà della Steimart (il gruppo di intervento della Gepi) ecc ..

Sulla scia delle emittenti televisive estere anche una emit tente radio straniera, da tempo presente in Italia, tenta di rafforzare le proprie posizioni facendosi della pubblici tà a pagamento su tutti i maggiori giornali. Esplode la guer ra tra i due gruppi di gestori più o meno ufficiali dei vari ripetitori televisivi di fortuna. Il boom delle radio libere, via etere e via cavo. Prospettive di chiusura su tutte le emittenti straniere. La scelta ormai definitiva del sistema TV a colori ed il conseguente timore di essere invasi dalle giacenze di magazzino della Germania Occidentale; i produtto ri italiana chiedono delle protezioni.

Queste le maggiori dinamiche in corso.

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4. ANALISI DELLA CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE NEL PERIODO 1970 - 1973

4.1. Aspetti metodologici generali

Questa parte della relazione è dedicata alla analisi della concentrazione industriale nel periodo 1970 - 1973 nel set­tore degli elettrodomestici e della costruzione di radio, televisori e apparecchi elettro-acustici (NICE 376-375) .

Come abbiamo già detto nel nostro precedente rapporto rela­tivo al periodo 1962 - 1970, la metodologia della Commissio ne delle Comunità Europee prevede due dimensioni di analisi: una dimensione per "imprese", e una per "unità di attività economica". Nel primo caso viene analizzato un campione di imprese osservate nelle loro variabili economiche complessi­ve, senza tenere conto di eventuali produzioni che non rien­trano nei settori analizzati; unica condizione, che le prod~ zioni rientranti nell'oggetto della presente ricerca costi­tuiscono più del 50% del fatturato complessivo aziendale.

Data la presenza in molte grandi imprese di produzioni che rientrano sia nel settore elettrodomestici che nel settore radio-televisori, l'analisi per "imprese" è stata condotta unificando i due settori in esame.

La seconda dimensione di analisi, per '~nità di attività eco nomica", considera esclusivamente quella parte della produ­zione totale delle diverse imprese, che rientra tipicamente nell'uno o nell'altro settore. A questo proposito si conside rano tutte le aziende produttrici, disaggregando i dati glo­bali che eventualmente riguardano anche altre produzioni. In questo caso si considerano solo le variabili: fatturato, ef­fettivi, massa salariale, le sole disaggregabili con una cer ta sicurezza e significatività. L'analisi per '~nità di atti vità economica" è stata effettuata separatamente per il set­tore "elettrodomestici" e per la "costruzione di radio-tele­visori-apparecchi elettro-acustici".

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4.2. Il campione delle imprese analizzate direttamente

Il campione delle imprese che abbiamo analizzato direttamen­te con singola indagine empirica,-basata sui dati ufficiali pubblicati dalle aziende (bilanci), sui dati raccolti da pub blicazioni specializzate (Repertorio delle Società per Azio­ni della Assonime, analisi di Mediobanca e del "Il Sole-24 Ore" sulle principali società italiane), nonchè sulle infor­mazioni che le aziende direttamente ci hanno fornito - è co­struito sulla base del campione utilizzato nella precedente ricerca ed approvato dalla Commissione delle Comunità Europee.

Tale campione, utilizzato per analizzare il periodo 1962 -1970, era composto per il settore degli elettrodomestici, ini­zialmente da 24 imprese, che nel corso del periodo si sono ri dotte a 18 a causa di un forte processo di concentrazione fra le imprese maggiori.

Le stesse imprese si erano ridotte nel 1973 a 14; ad esse ab­biamo aggiunto una nuova azienda che per la rapidissima espan sione mostrata negli ultimi anni, era entrata a tutti i diri! ti nel gruppo delle unità produttive più importanti del cam­pione: la Delchi, operante prevalentemente nel settore dei condizionatori domestici.

Per quanto concerne il settore della costruzione di apparecchi radio e televisori, il campione utilizzato nella ricerca prece dente era composto, nell'anno finale 1970, da 22 imprese; esse si sono ridotte a 19 nel 1973.

Complessivamente, nella analisi per "imprese", che riunisce i due sottosettori, il campione di aziende comprende 30 unità nel 1970 e 26 nel 1973 (occorre notare che molte imprese ap­partengono contemporaneamente ai due sottosettori e qui campa iono naturalmente una volta sola), mentre nel 1962 ne compren deva ancora 30.

Come si vede, non si sono sostituite nel campione le imprese scomparse, mentre si è inserita una impresa che dal punto di vista dimensionale si è inserita nel corso del periodo studia to, nel gruppo delle imprese maggiori.

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Il campione di imprese è stato scelto con la metodologia e l'ampiezza che abbiamo descritto, al fine di coprire all'in circa 1'80-90% del totale del settore.

4.3. La concentrazione industriale nel settore: costruzione di radio-televisori, apparecchi elettroacustici e di elettrodomestici (NICE 375-376) . Dimensione "Imprese"

4.3.1. Premessa

Passiamo dunque ad analizzare l'evoluzione della concentra­zione nel settore in esame, composto dalla somma dei due sot tosettori già individuati.

In questa parte della analisi, sono considerate le imprese per il totale della loro produzione, anche se non tutta com­presa merceologicamente e tipicamente nel settore in esame.

I dati globali di settore che compariranno nelle tavole a proposito della presente analisi, non coincideranno con la somma dei dati forniti nelle precedenti parti di questa rela zione. E ciò per il fatto che, comprendendo il campione del­le imprese delle produzioni non appartenenti al settore, que ste produzioni si aggiungono al dato globale di settore. In particolare, per calcolare il dato totale in questo caso, si è sommato al totale delle imprese del settore il valore del­la produzione (e degli effettivi e massa salariale) delle im prese residue che si presentano nella classificazione per "unità di attività economica" nei due sottosettori. L'ipote­si che sottostà a questa operazione è che le imprese minori non comprese nel campione operino esclusivamente nel loro sottosettore di appartenenza, ipotesi che non sembra lontana dalla realtà (la diversificazione produttiva nel settore in esame è un fenomeno che riguarda prevalentemente le grandi imprese) .

4.3.2. I dati globali di settore e del campione ----------------------------------------Nelle tavole N. l e 2 mostriamo l'andamento del settore nel suo complesso e del campione negli anni 1969-1973, per le va riabili: fatturato, effettivi e massa salariale, le sole per le quali sia disponibile una stima dei valori globali di se! tore. Viene inoltre mostrato il numero indice con base 1969 = 100 della evoluzione delle suddette variabili.

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Per la prima variabile possiamo notare un aumento abbastanza regolare nei singoli anni, aumento che nell'arco del periodo (4 anni) ha raggiunto il 52%.

Naturalmente, come abbiamo visto in precedenza, solo una pat­te di tale sviluppo può essere considerato reale, in quanto, soprattutto nell'ultimo anno l'aumento dei prezzi ha contri­buito ad inflazionare i risulati produttivi. Possiamo dire in ogni modo che sviluppo reale c'è stato in tutti gli anni, an­che se sono lontani i tempi dello sviluppo prodigioso degli anni del boom economico. Gli anni migliori da questo punto di vista sono il 1970 ed il 1973, due anni che seguono gli anni delle grandi vertenze sindacali (che ci interessano da due punti di vista: come aumento delle capacità di acquisto dei la voratori, e come vincolo conflittuale alle capacità produttive aziendali nei mesi della vertenza sindacale). Per contro, l'an no di maggior crisi produttiva sembra essere il 1971, soprat­tutto per il settore degli apparecchi radio e televisori; in tale anno si è verificata infatti la sospensione della produ­zione in molte aziende, poi rilevate e integrate nel gruppo SEIMART-GEPI.

Per quanto concerne i dipendenti totali del settore, l'andamen to risulta piuttosto irregolare, a causa della sospensione di cui abbiamo ora parlato, che ha influito negativamente sui l~ velli occupazionali. Con il 1970 termina il periodo di svilup­po ininterrotto della occupazione del settore; nel 1972 vengo­no recuperati i livelli del 1970, ma poi il settore accusa una diminuzione che continuerà nel successivo 1974.

Per quanto concerne la massa salariale totale, forti aumenti si rilevano nel 1970 e 1973, gli anni che seguono importanti rinno vi nei contratti collettivi di lavoro. Con una occupazione au­mentata solo del 3% rispetto al 1969, nel 1973 la massa salaria le totale è quasi doppia rispetto a quella del 1969.

Se osserviamo ora l'andamento delle stesse serie relativamente al solo campione di grandi imprese, notiamo un andamento molto simile a quello analizzato per il settore nel suo complesso.

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Quello che è interessante notare è l'andamento della quota del campione nel settore, sintomo della maggiore o minore dinamica delle imprese maggiori rispetto a quelle minori escluse dal cam pione. Ebbene, a partire dal 1970, anno in cui la quota delle grandi imprese continua il trend all'aumento che aveva caratte­rizzato tutto il decennio precedente, tale quota comincia a di­minuire, leggermente nel 1971 e 1972, in modo più accentuato nel 1973. Il fatto, come si vedrà più avanti,è ascrivibile totalmen te all'andamento del settore degli elettrodomestici, mentre nel settore delle radio e televisori si è verificato negli stessi anni un aumento del rapporto ora analizzato.

Nel settore degli elettrodomestici, mentre le maggiori concen­trazioni sono state effettuate in questi anni all'interno del gruppo delle imprese maggiori, le ristrutturazioni produttive che ne sono seguite riducevano la capacità produttiva delle aziende maggiori nei comparti in cui prevale la produzione di larga scala (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, cucine); dall'altra parte l'aumento dei prezzi e una relativa saturazio ne del mercato distoglievano molti consumatori da questo merca to. Le unità minori si sono invece via via specializzate sopra! tutto in piccoli elettrodomestici, per i quali la domanda, come si può rilevare dai dati di produzione fisica precedentemente forniti, ha mostrato un trend crescente senza interruzioni.

Passiamo ora ad osservare le variabili per le quali sono dispo­nibili solo dati a livello di campione: utile netto, cash-flow, investimenti, capitale netto (Tavole 2-3-4). L'utile netto mo­stra un andamento irregolare, con una forte caduta nel 1970, una ripresa non sufficiente nel 1971, un livello superiore a quello del 1969 nel 1972 e 1973. Ricordiamo che nel 1969 l'uti­le globale del campione era solo del 22% superiore a quello del 1962. Al proposito è interessante notare che negli anni 1970 l 1972 solo 12 aziende su una media di 28 del nostro campione pre sentavano utili netti di bilancio, mentre le restanti società erano in perdita.

La situazione migliora, ma solo in parte, se osserviamo l'anda­mento del cash-flow. Nell'anno di partenza, il 1969, esso mo­strava innanzitutto un aumento rispetto al 1962 del 140%; suc­cessivamente la sua dinamica è simile a quella degli utili net ti, con la differenza di un forte aumento nel 1973.

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La favorevole situazione venutasi a creare nell'intera economia nel corso di quell'anno, soprattutto grazie alla svalutazione della Lira (che ha permesso significativi ritocchi dei prezzi dei prodotti), è stata sfruttata in prevalenza per procedere a quegli ammortamenti che negli anni precedenti erano stati com­pressi.

Gli investimenti, che nel decennio precedente avevano mostrato una dinamica di tutto rispetto (N. I. 1969=411), dopo un aumen to nel 1970 cadono in misura drastica negli anni successivi per non più rialzarsi. I capitali propri mostrano una dinamica po­sitiva fino al 1971 per poi arrestarsi e contrarsi nel 1973.

4.3.3. Gli indici di concentrazione calcolati sul totale di settore.

Gli indici di concentrazione calcolati sul totale di settore (Tavole N. 5-6) confermano quanto già intravisto osservando il peso del campione all'interno del settore, e cioè una diminu­zione della concentrazione negli ultimi anni, per le tre varia bili considerate. Esistono solo delle divergenze sull'anno pre ciso in cui tale diminuzione sarebbe iniziata. L'indice di Gini indica con sicurezza che essa si è manifestata già nel 1971 (co me detto in precedenza) ; gli indici di Herfindhal e di Entropia, indicano invece come anno di inizio della discesa il 1972. La varianza propone una via di mezzo, con una sostanziale stabili­tà nel passaggio dal 1971 al 1972.

Il calcolo parallelo di questi indici su tutte le variabili, porta poi ulteriori elementi di informazione. Per tutto il pe­riodo in esame si può osservare distintamente un fenomeno che era stato rilevato per gli ultimi anni del passato decennio: la concentrazione è maggiore se misurata con la massa salaria­le, inferiore se misurata attraverso i dipendenti, inferiore ancora se misurata col fatturato. Questo fatta significa da una parte che nelle imprese maggiori esiste un costo unitario del lavoro superiore a quello delle imprese più piccole; dall'altra che in queste imprese esiste anche un rapporto inferiore fra fatturato e numero di addetti.

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Se il primo fenomeno risulta facilmente spiegabile ed accetta­bile, il secondo necessita di una osservazione più approfondi­ta. Esso infatti contrasta a prima vista con l'affermazione corrente che vuole le grandi imprese più efficienti e più pro­duttive delle piccole imprese. Ma occorre osservare che il fa! turato è solo una variabile "proxy" di quella che con maggior precisione dovrebbe essere impiegata per l'analisi della pro­duttività, cioè il valore aggiunto; il maggior rapporto fattu­rato per dipendente nelle imprese più piccole può essere infa! ti spiegato col fatto che tali imprese limitano il loro inter­vento a singole e specifiche fasi della lavorazione, (in gene­re al montaggio), mentre le grandi imprese risultano maggior­mente integrate verticalmente nelle diverse fasi della produ­zione. Con tutta probabilità esiste poi un maggior ricorso al­la subfornitura ed al decentramento di singole fasi della lavo razione all'esterno, presso unità produttive artigiane ed al limite presso lavoratori a domicilio, nelle imprese di minore dimensione. E' questo un fenomeno che è largamente presente an che nelle imprese maggiori, ma che raggiunge dimensioni vera­mente patologiche, come abbiamo potuto verificare direttamente, nel caso di numerose imprese di dimensione medio-piccola, in genere impegnate nel montaggio di piccoli elettrodomestici. Ta li imprese, che non possono usufruire dei vantaggi connessi con la produzione di massa, data la ristrettezza del loro mercato, mentre incontrano ormai ostacoli simili a quelli delle grandi imprese sul fronte della organizzazione, della mobilità e del costo del lavoro, preferiscono in molti casi smantellare la pre cedente struttura produttiva interna e garantire agli artigiani della zona (e spesso a loro ex operai) un lavoro stabile e spe­cializzato, talvolta fornendo anche assistenza tecnica e macchi nari.

Un solo fenomeno milita al contrario contro la produttività com parata delle grandi rispetto alle piccole imprese: la diffusa conflittualità interna con le maestranze, che nei periodi di rinnovi contrattuali nazionali o aziendali può frenare fisica­mente lo sviluppo della produzione potenzialmente ottenibile: questo fenomeno può aver avuto effetti sul problema in oggetto, ma solo per gli anni 1969 e 1970. Successivamente, anche la di­sparità che abbiamo rilevato infatti comincia a diminuire.

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Nel 1974 e 1975 probabilmente si incontrerà un nuovo aumento del fenomeno, con un nuovo vincolo alla produzione ed alle vendite delle maggiori imprese: esso sarà determinato dalla situazione di sovraproduzione che in molti casi si è verifi­cata, in presenza di una grossa crisi nelle vendite di molti elettrodomestici di massa.

4.3.4. Le Concentration Ratios

Nelle tavole N. 7-8-9 sono most~ati, nella seconda riga di ciascun anno, i rapporti di concentrazione fra le prime n. imprese ed il totale di settore.

Da queste tavole possiamo rilevare a quale gruppo delle im­prese del campione è ascrivibile la diminuzione di concentra­zione rilevata negli ultimi anni.

Per quanto concerne il fatturato, è evidente che è l'intero gruppo delle prime 4 imprese che nel 1972 e 1973 perde terre­no e quote di mercato all'interno del settore, passando dal 55 al 51% del fatturato globale. Sono invece le imprese che occupano le 4 posizioni immediatamente seguenti che hanno per duto terreno fin dal 1971. Per quanto concerne gli effettivi e la massa salariale si possono fare gli stessi rilievi, no­tando tuttavia come la diminuzione della concentrazione inizi dopo il 1971.

Dunque, i principali mutamenti verificatisi nel settore sono ascrivibili alle scelte ed ai comportamenti delle primissime imprese. Come si vedrà nel paragrafo che segue, anche all'in­terno di questo gruppo leader si notano delle differenze fra la prima azienda e le altre.

Se si osserva, a livello statico in ciascun anno, il livello degli indici calcolati su variabili diverse, si ottiene una conferma di quanto detto in precedenza relativamente al rappor to fatturato per addetto e costo del lavoro per addetto, tutta via con una importante precisazione: la differenza che abbiamo notato fra imprese comprese ed escluse dal campione in merito ai due rapporti, può essere ristretta alla differenza fra le prime 4 imprese leader e tutte le altre imprese del settore.

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In esse infatti si rileva una quota maggiore detenuta nel set­tore nella variabile massa salariale (indice di maggior costo del lavoro) rispetto ai dipendenti, ed una maggiore quota nei dipendenti rispetto al fatturato (indice di un maggior valore aggiunto sul fatturato totale) rispetto alle imprese che seguo no.

4.3.5. Il sistema di indici di equilibrio dinamico oligopoli-

stico di Linda.

Passiamo ora ad analizzare quegli indici che sono calcolati esclusivamente sulle imprese del campione, e per questo sulle 7 variabili che sono state oggetto di indagine diretta. In par ticolare, tali indici sono costituiti dal sistema di indici di equilibrio dinamico oligopolistico di Linda.

L'indice di Linda è definito come "la media aritmetica sempli­ce dei (n-1) rapporti (EO) tra la dimensione media delle prime imprese (i) e la dimensione media delle imprese (n-i) residue; ciascun rapporto (EO) essendo previamente diviso per n".

I valori assunti da tale indice, e dagli indici medi da esso derivati sono mostrati nelle tavole 7/13, una per ciascuna va­riabile: le tre variabili sin qui esaminate, ed inoltre utile netto, cash-flow, investimenti lordi, capitali propri.

Nelle tavole 14/20 inoltre, viene visualizzato in un grafico l'andamento dell'indice Linda in ciascuno dei 5 anni analizzati.

Risulta subito evidente che per le tre variabili fondamentali, fatturato, effettivi e massa salariale, l'andamento della cur­va L ha un andamento ad U in cui prevale il lato decrescente. Il valore massimo è raggiunto in corrispondenza di n=2, cioè della prima impresa, mentre il valore minimo è raggiunto in cor rispondenza generalmente di n= 18 - 23. Da ciò si deduce che il settore è costituito fondamentalmente da una impresa leader, e da un gruppo di circa 20 imprese sufficientemente omogenee di dimensione media e medio-grande.

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Un andamento coerente con quanto detto è mostrato dalla varia­bile capitali propri, mentre le variabili residue, cash-flow investimenti e utili netti mostrano andamenti piuttosto irre­golari. Per quanto concerne gli investimenti, possiamo dire che nel 1969 e 1970 essi indicavano un gruppo abbastanza omo­geneo di imprese maggiori, in numero di circa 18, in modo ab­bastanza coerente con le indicazioni delle altre variabili; ne gli anni successivi tale numero si riduceva a sole 6 imprese, a causa della crisi che interrompeva i programmi di investimen to delle imprese di dimensione immediatamente inferiore, per poi risalire a 13 o 14. Interessante notare che la posizione della impresa leader, nettamente più impegnata delle altre im­prese di grandi dimensioni nel campo degli investimenti negli anno 1969 e 1970, non risulta cosi precisa nei due anni succes sivi, nel corso dei quali tale azienda si è trovata impegnata soprattutto sul fronte finanziario ed organizzativo. Per quan­to concerne gli utili, netti e lordi, non si notano gerarchie cosi rigide come per le altre variabili: la dimensione in que­sti anni non ha fatto premio sulla capacità di conseguire pro­fitti.

Da un punto di vista temporale, gli indici Linda confermano la diminuzione della concentrazione nei due ultimi anni studiati. Nel fatturato tale andamento è chiaro, ed interpretabile anche nella posizione della prima azienda, che nel 1972 perde terre­no nei confronti delle dirette concorrenti pur restando leader indiscussa del settore. Nelle altre due variabili, effettivi e massa salariale, tale tendenza è pur sempre visibile, ma impu­tabile non tanto alla azienda leader, ma alle successive dieci -dodici imprese. Per quanto concerne gli utili lordi, anche qui, al di là della forte variabilità degli indici, si può in­travedere una tendenza all'aumento della concentrazione fino al 1970, e successivamente una diminuzione, interrotta tutta­via nel 1972.

L'andamento della variabile capitali propri segue parallela­mente quella delle altre variabili, riproponendo la diminuzio­ne della concentrazione negli ultimi due anni: la prima impresa partecipa a questa diminuzione nel 1972, ma recupera abbondan­temente una posizione di predominio nel 1974.

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Osservando in ciascun anno i rapporti che si istaurano fra va­riabili diverse (tavole 21-25), viene confermato il maggior pe so delle imprese maggiori nella massa salariale rispetto agli effettivi e successivamente al fatturato; viene in evidenza la non eccessiva significatività della variabile utile netto, a causa della più ridotta numerosità del campione, ed in genera­le il basso livello della concentrazione in questo caso (segno di una non eccessiva redditività delle imprese maggiori); ri­sulta evidente al contrario il più elevato grado di concentra­zione del settore se misurato sulle variabili cash-flow e in­vestimenti lordi, sintomo di maggiore intensità di capitale nelle imprese di maggiori dimensioni; la progressiva importan­za che a partire dal 1969 ha assunto il capitale di rischio nel determinare le vicende della concentrazione nel settore. Quest'ultima notazione risulta interessante, in quanto proprio in questo periodo si sono verificate forti processi di incorpo razione e fusione di imprese, anche in presenza dell'intervento finanziario di grandi imprese straniere multinazionali, che han no trovato da una parte una via abbastanza agevole, e dall'al­tra hanno supplito alla grave inefficienza dei nostri mercati finanziari.

4.3.6. Matrici degli indici Linda e conclusioni. ----------------------------------------Se si pongono in ordine decrescente in ogni anno le diverse va­riabili a seconda del valore di due indici, l'indice L max e l'indice L medio, e si sommano fra loro le posizioni ottenute nelle due classifiche, si ottiene una stima del livello di "stra tegicità" che ogni variabile riveste nel processo di concentra­zione. Ebbene, nella seguente tabella mostriamo i risultati di questo computo, che mostrano come nei 5 anni studiati, le gran­di imprese si siano differenziate maggiormente rispetto alle pie cole in tre variabili fondamentali: investimenti, cash-flow e capitali propri. Dunque non quote di mercato, sfruttando i mag­giori mezzi commerciali di cui dispongono, nè utili netti come vorrebbe certa teoria tradizionale, ma quelle variabili che più direttamente influenzano lo sviluppo, come nuova tecnologia, autofinanziamento e capitale di rischio.

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All'interno della estrema variabilità di queste quantità econo miche, e con una nota di cautela per quanto concerne il cash­flow (il cui elevato livello di concentrazione può essere sta­to in parte determinato dalla ristrettezza del numero di impre se che hanno mostrato un cash-flow positivo) possiamo dire che questo sembra un risultato fra i più interessanti della ricer­ca.

In conclusione, possiamo dire che nel settore la concentrazio­ne è aumentata fino al 1971, sull'onda di un processo iniziato molti anni prima; successivamente essa è diminuita per effetto di una perdita di velocità di tutte le imprese maggiori nel 1972 e per la stessa ragione, ma escludendo la prima impresa, nel 1973. In questi anni, la crisi di molti prodotti di larga diffusione e lo sviluppo del mercato di piccoli elettrodomesti ci ha portato ad un relativo rilancio delle piccole imprese.

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4.4. Analisi della concentrazione industriale negli anni 1969 -1973 nel settore: costruzione di apparecchi elettrodomestici (NICE 376) . Dimensione: Unità di attività economica.

Passiamo ora ad analizzare il settore degli elettrodomestici, considerando, come abbiamo già detto, per le imprese che appar­tengono a più settori, solo la quota di fatturato-effettivi­massa salariale imputabili al settore in esame. Costituendo que sto settore circa 1'80% del settore globale precedentemente ana lizzato, i risultati di questa parte dell'indagine sono molto simili a quelli già esposti; cercheremo per questo di evidenzia re solo le conclusioni più importanti.

4.4.1. I dati globali del settore e del campione.

Nelle tavole N. 27 e 28 sono mostrati i dati relativi all'inte­ro settore e al campione. Come abbiamo già detto, si tratta dei dati che abbiamo fornito per il settore nel suo complesso nella parte seconda di questo volume, per quanto concerne il fattura­to. Rispetto al settore complessivo (375+376) che d'ora in poi denomineremo "elettromeccanico", il settore degli elettrodome­stici mostra una dinamica inferiore sia nei dati globali che in quelli di campione, nonchè una maggiore percentuale occupata dal campione nel settore. La percentuale massima è raggiunta nel 1970, dopo una dinamica ascendente di tutto il ventennio precedente (con un massimo storico nel 1968), ma dopo tale anno essa cala dal 94% all'85% circa. Questa diminuzione della quota di merca-to delle imprese maggiori prese complessivamente si spiega con la grossa crisi di saturazione che ha colpito il settore in que­sti anni, per quanto concerne i grandi elettrodomestici, prodot­ti in prevalenza dalle imprese maggiori. Anni di crisi furono in particolare il 1971 per tutti i grandi elettrodomestici (si veda quanto mostrato a proposito dell'andamento della produzione fisi ca), anno in cui si verifica una stasi generalizzata, ed inoltre il 1973, anno di recessione vera e propria per frigoriferi e cu­cine.

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Nel 1974 la diminuzione della domanda colpisce, oltre i frigo­riferi e le cucine, anche le lavabiancheria. Di contro a tale andamento, nello stesso periodo abbiamo un forte sviluppo de! la produzione di piccoli elettrodomestici, fabbricati in gene­re dalle imprese più piccole, che dunque guadagnano terreno al l'interno del mercato globale.

Per quanto riguarda gli effettivi totali, su di essi si riper­cuote la crisi delle vendite che abbiamo mostrato: essi aumen­tano fino al 1971, per poi calare a un livello superiore di so lo il 4% a quello del 1969. Per le grandi imprese comprese nel campione, l'inversione della tendenza storica si ha già con un anno di anticipo, a partire dal 1970 e nel 1974 i dipendenti totali sono del 5% inferiori a quelli del 1969. Anche qui dun­que si verifica una diminuzione della quota delle imprese mag­giori rispetto a quelle escluse dal settore.

Parallelamente a un minor sviluppo degli occupati, abbiamo un minore sviluppo della massa salariale totale nel settore in esame rispetto al totale del settore elettromeccanico. Interes sante notare i rapporti che si istituiscono fra campione e se! tore nelle diverse variabili: negli addetti nell'anno finale la percentuale era inferiore a quella nel fatturato, segno di una produttività leggermente maggiore nelle imprese più grandi rispetto a quelle di dimensioni più ridotte non comprese nel campione (occorre notare a questo proposito che nel 1969 e 1970 la situazione era invertita, probabilmente a causa di maggiori problemi sindacali· in quegli anni presso le imprese maggiori) . La percentuale del campione nella variabile massa salariale ri sulta anch'essa maggiore di quella calcolata sugli addetti, ad indicare una maggiore remunerazione del fattore lavoro nelle imprese più grandi, parallelamente al processo di ristruttura­zione avviato negli ultimi anni. Occorre notare in ogni modo che tali differenze non sono molto rilevanti.

4.4.2. Indici calcolati sul totale di settore.

Nelle tavole N. 29 e 30 sono riportati gli indici di concentra­zione calcolati sulla intera distribuzione delle aziende del settore. Tutti gli indici, calcolati su tutte le variabili, con cordano nell'individuare una diminuzione della concentrazione a partire dal 1971 (Gini) o dal 1972 (Herfindhal) .

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Quest·'ultimo indice, molto sensibile alle variazioni che si ve­rificano in testa alla distribuzione delle imprese, rileva un aumento relativo della concentrazione nell'ultimo anno, aumento che, come vedremo più avanti, è dovuto alla dinamica ed alle in corporazioni effettuate dalla prima impresa del settore.

4.4.3. Le Concentration Ratios.

Sono mostrate nelle tavole N. 31/33. Per quanto concerne il fa! turato, danno una indicazione molto simile all'indice di Herfin dhal per le prime 4 imprese: la quota di mercato di queste im­prese è aumentata fino al 1971, e diminuita nel 1972, ma è aumen tata ancora nel 1973, raggiungendo tuttavia un livello inferiore a quello del i971. Per tutti gli altri gruppi successivi di im­prese, vale quanto detto in precedenza: una diminuzione continua a partire dal. 1971. Per quanto riguarda gli effettivi, la diminu zione della concentrazione inizia un anno più tardi, nel 1972, ma abbraccia tutti i gruppi di imprese, comprese le prime, e lo stes so avviene per la massa salariale.

4.4.4. Il sistema di indici di equilibrio dinamico oligopolistico ----------------------------------------------------------di Linda.

Gli indici di Linda sono mostrati nelle stesse tabelle e nei gra fici successivi. Tali indici ci mostrano innanzitutto che le aziende significative del settore sono in numero di circa 9-10 in questo periodo, mentre al loro interno si è fatta sempre più forte la posizione della impresa leader. Si nota una diminuzio­ne della concentrazione nel 1972, ma successivamente il gruppo delle prime tre imprese aumenta il suo distacco dalle successive in modo molto marcato. Questo andamento è visibile nella variabi le fatturato (a conferma di quanto mostrato dagli altri indici), ma è ben presente anche negli effettivi (a differenza degli altri indici) e nella massa salariale. Il fatto è largamente attribui­bile alla dinamica della impresa leader ed alla seconda impresa del gruppo.

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La osservazione degli indici L medi conferma quanto detto in merito alla diminuzione della concentrazione nel 1972 ed al suo aumento nel 1973 al di là del livello del 1971.

4.4.5. Conclusioni.

Riassumendo le considerazioni fatte possiamo dire, per conclu dere, che vi è stata, a partire dal 1971, una tendenza delle grandi imprese a perdere quote di mercato a favore delle impre se più piccole. Lo stesso andamento dei prezzi ha allontanato molti potenziali clienti dai grandi elettrodomestici, costrui­ti dalle grandi imprese, per orientarli piuttosto all'acquisto di piccoli elettrodomestici. Solo le imprese leader del setto­re hanno potuto opporsi a questa tendenza, salvo nel 1972, spe cie attraverso operazioni di fusione di altre imprese operanti nel settore. A questo proposito occorre però dire che la concen trazione industriale mostra in ritardo un fenomeno di monopoliz zazione, in quanto in genere le aziende fuse erano già in pre­cedenza controllate da un punto di vista finanziario.

4.5. Analisi della concentrazione industriale negli anni 1969 -1973 nel settore: costruzione di apparecchi radio, televisori ed apparecchi elettroacustici (NICE 375) . Dimensione: Unità di attività economica.

4.5.1. I dati globali di settore e del campione.

Passiamo ora ad analizzare il settore della costruzione di radio -televisori ed apparecchi elettroacustici, sempre considerando per tutte le imprese solo la produzione strettamente inerente al settore in oggetto.

Il settore ha mostrato nel periodo 1969 - 1973 una continuazio­ne della tendenza negativa che lo aveva contrassegnato nel decen nio precedente.

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La produzione fatturata è aumentata, ma in gran parte ciò deri­va da aumenti dei prezzi unitari; i dipendenti sono diminuiti di circa tremila unità, pari a circa il 13% delle unità in for­za al 1969. La massa salariale totale ciononostante è aumentata in misura elevatissima, superiore alla media del settore degli elettrodomestici. La concentrazione industriale, misurata dalla quota rappresentata dalle imprese maggiori rispetto a quelle mi nori escluse dal campione, è aumentata di circa 10-11 punti per centuali nel periodo in esame, con un forte salto nel passaggio dal 1969 al 1970, e in questo concordano gli indici calcolati sulle tre variabili.

Anche in questo caso è visibile una maggiore produttività delle aziende maggiori ed un loro maggior costo del lavoro, seppure in misura molto attenuata.

4.5.2. Gli indici calcolati sul totale di settore.

Questi indici, calcolati sul totale di settore e presentati nel le tavole 45-46, confermano il progressivo au mento della con­centrazione nel periodo analizzato.

Per quanto concerne i rapporti fra le tre variabili, notiamo co me quanto detto circa la maggiore remunerazione unitaria del la voro nelle imprese maggiori risulta confermata, ma non sempre è confermata la maggiore produttività delle imprese maggiori; nei periodi di maggiore travaglio per il settore, come il 1971, pro babilmente le grandi imprese hanno dovuto accollarsi un maggior onere in termini di personale, di quanto non siano state costret te a fare le imprese più piccole.

4.5.3. Le Concentration Ratios e gli indici di Linda.

Tali indici sono mostrati nelle tavole dal N. 47 al 49. Essi mettono in evidenza come le imprese significative e relativamen te omogenee del settore siano in numero di circa 13-15, e come fra queste si sia progressivamente distaccata fino al 1971 una azienda leader, la cui posizione di forza si è tuttavia venuta attenuando negli anni successivi.

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La concentrazione industriale è aumentata nel corso dell'intero periodo grazie alla prima impresa fino al 1971, come abbiamo detto, e grazie invece alle successive 3-5 imprese negli anni successivi.

Se quella indicata è l'evoluzione della situazione misurata attraverso il fatturato, dal dato relativo agli effettivi emer­ge, come per il settore degli elettrodomestici, una leggera di­minuzione del peso delle grandi imprese nel corso dell'anno 1972. Per gli altri anni, è evidentissima la tendenza all'aumento de! la concentrazione, come pure è evidente dalla osservazione del­la variabile "massa salariale".

Nei grafici 51-57 vengono messe a confronto non solo le curve Linda relative alla stessa variabile in anni diversi, ma anche per ciascun anno, le curve relative alle tre variabili. Da que st'ultimo confronto, si conferma quanto detto in precedenza ri guardo alla produttività relativa ed al costo del lavoro nelle diverse categorie dimensionali di imprese.

4.5.4. Conclusioni

In conclusione, possiamo dire riassumento quanto detto, che le difficili condizioni economiche del settore e le perduranti dif ficoltà nel formulare previsioni fondate, hanno determinato nel settore la scomparsa delle unità più deboli e in conseguenza un processo di concentrazione. Tale processo si svolge in presen­za di una riduzione progressiva della base produttiva settoria­le e di una riduzione della occupazione.

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TAVOLE

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PAESE: ITAl.IA

CURVE LINDA STRUtTURAli

ANNO .-1«170

ISTITUTO ATOR-FIS-MILANO FAtiURATO --

SE ITORE: RADIO -TE. LE VI SORI (NJc E 37S) !P:F5rTJVI

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CURVE' LINDA S1"RUTTURALl

A-NNO A'7-1

I)AE'SE: ITALIA

ISTITUTO: ATO,R-FrS- MIL.ANO

S E iTO R E : AAE>IO ·ltr~a~. vt~l (N IC E 37!()

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ANNO --1972

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CURVE LI N D" 5 T R UTTlJRALI

ANNO --1771

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SE ìTO ~ E : AA.DIO .. n:.LEVJ50R-\ (N ICE- 37!5)

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Belgique - Belgie

Moniteur beige - Belgisch Staatsblad Rue de Louvain 40-42 -Leuvenseweg 40-42 1000 Bruxelles - 1000 Brussel Tél. 5120026 CCP 000-2005502-27 -Postrekening 000-2005502-27

Sous-dép6t - Agentschap: Librairie européenne -Europese Boekhandel Rue de la Loi 244 - Wetstraat 244 1040 Bruxelles - 1040 Brussel

Danmark

J.H. Schultz - Boghandel Montergade 19 1116 Kobenhavn K Girokonto 1195 Tel. 141195

BR Deutschland

Verlag Bundesanzeiger 5 Kòln 1 - Breite StraBe -Postfach 108 006 T el. (0221) 21 0348 (Fernschreiber: Anzeiger Bonn 08882595) Postscheckkonto 83400 Kòln

France

Service de vente en France des publications des Communautés européennes Journal officiel 26, rue Desaix 75732 Paris Cedex 15 Tél. (1) 5786139- CCP Paris 23-96

Uffici di vendita

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Stationery Office

Beggar's Bush Dublin 4 Tel. 688433

Italia

Libreria dello Stato Piazza G. Verd1 1 O 00198 Roma - Tel. (6) 8508 CCP 1/2640 Telex 62008 Agenzie: 00187 Roma - Via XX Settembre

(Palazzo Ministero del Tesoro)

20121 Milano - Galleria Vittorio Emanuele 3 - Tel. 806406

Grand-Duché de Luxembourg

Office des publications officielles des Communautés européennes

5, rue du Commerce Boite postale 1003 - Luxembourg Tél. 490081 - CCP 191-90 Compte courant banca ire: BIL 8-109/6003/300

Nederland

Staatsdrukkerij- en uitgeverijbedrijf

Christoffel Plantijnstraat, 's-Graven h age Tel. (070) 81 4511 Postgiro 42 5300

United Kingdom

H.M. Stationery Office

P.O. Box 569 London SE 1 9NH Tel. 01-9286977, ext. 365 National Giro Account 582-1002

United States of America

European Community lnformation Service

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Schweiz - Suisse - Svizzera

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6, rue Grenus 1211 Genève Tél. 318950 CCP 12-236 Genève

Sverige

Librairie C.E. Fritze

2. Fredsgatan Stockholm 16 Post Giro 193, Bank Giro 73/4015

Espana

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Castello 37 Madrid 1 Tel. 2754655

Altri paesi

Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee

5, rue du Commerce Boite postale 1003 - Luxembourg Tél. 490081 - CCP 191-90 Compte courant bancaire: BIL 8-109/6003/300

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FB 275,- Dkr 43,25 DM 18,60 FF 33,- Lit. 5000 Fl. 19,-

UFFICIO DELLE PUBBLICAZIONI UFFICIALI DELLE COMUNITÀ EUROPEE

Boite postale 1003 - Luxembourg

t 3.35 8746

7125