STUDIO DI PRE-FATTIBILITA’ PER L’ULTERIORE ...oggi di un sistema di reti di teleriscaldamento...

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1 STUDIO DI PRE-FATTIBILITA’ PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEL TELERISCALDAMENTO ABBINATO ALLA COGENERAZIONE NELL’AREA TORINESE

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STUDIO DI PRE-FATTIBILITA’ PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEL

TELERISCALDAMENTO ABBINATO ALLA COGENERAZIONE

NELL’AREA TORINESE

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INDICE 1. Dal progetto del teleriscaldamento per Torino a quello per l’area torinese.................... 4

1.1 Breve cronistoria dello sviluppo del progetto nel Comune di Torino ........................ 5 1.2 Breve cronistoria dello sviluppo di progetti di teleriscaldamento nella prima cintura torinese .......................................................................................................................... 7

2. Oggetto dello studio e obiettivi....................................................................................... 8 3. Nota metodologica....................................................................................................... 10 4. Descrizione del Sistema Integrato ............................................................................... 12 5. Area Settimo Torinese................................................................................................. 13 6. Area Torino Est............................................................................................................ 14

6.1 Analisi del bacino di utenza.................................................................................... 14 6.2 Localizzazione della centrale di integrazione e riserva .......................................... 15 6.3 Rete di trasporto Torino Est e collegamento con la centrale AEP di Leinì............. 17 6.4 Rete di distribuzione............................................................................................... 19 6.5 Investimenti ............................................................................................................ 19

7. Area Collegno Grugliasco Rivoli e area Beinasco ...................................................... 20 7.1 Rete di trasporto..................................................................................................... 21 7.2 Investimenti ............................................................................................................ 22

8. Collegamento tra l’area Collegno Grugliasco Rivoli e Torino....................................... 23 8.1 Rete di trasporto..................................................................................................... 23 8.2 Investimenti ............................................................................................................ 23

9. Area Venaria................................................................................................................ 24 9.1 Rete di trasporto..................................................................................................... 24 9.2 Investimenti ............................................................................................................ 24

10. Ottimizzazione Torino Nord – Centro - Sud ............................................................... 25 11. Area Nichelino - Moncalieri ........................................................................................ 25

11.1 Rete di teleriscaldamento Nichelino..................................................................... 25 11.2 Investimenti Nichelino .......................................................................................... 25

12. Fasi di pianificazione ................................................................................................. 26 13. Benefici ambientali .................................................................................................... 27 14. Rischi connessi alla realizzazione del programma .................................................... 29

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ELENCO ALLEGATI, TABELLE E FIGURE

Figura 1. Schema del piano di sviluppo del teleriscaldamento originale Figura 2. Sistema di teleriscaldamento integrato per l’area metropolitana torinese Figura 3. Diagramma carico Torino Est Figura 4. Localizzazione della centrale di integrazione e riserva per Torino Est Figura 5. Diagramma carico Area Nord Ovest Tabella 1. Volumetria teleriscaldata nell'AREA METROPOLITANA Tabella 2. Riepilogo rete trasporto Torino Est Allegato A – Tavola planimetrica generale

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1. Dal progetto del teleriscaldamento per Torino a quello per l’area torinese

Il progetto di sviluppo del teleriscaldamento nell’area urbana torinese ha preso avvio a partire dai primi anni Ottanta secondo quanto previsto dagli indirizzi strategici della Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino ed in coerenza con il Piano Energetico Comunale della Città di Torino. In particolare, nel corso di questi decenni, Iride ha realizzato nel contesto metropolitano il Progetto Torino Sud – Torino Centro, che, abbinato al Progetto Torino Nord (di imminente cantierizzazione), consentirà di servire una volumetria complessiva di ben 54 milioni di m3 rispetto ad un totale alimentato nell’area torinese di 59 milioni di m3. All’inizio degli anni ’80, la allora AEM Torino, divenuta nel 2006 Iride, a seguito della fusione con AMGA Genova, grazie all’impegno di un gruppo di lavoro al quale parteciparono fra l’altro esperti del Politecnico e dell’ENEA, nonché rappresentanti del Comune di Torino, definì il Piano strategico di sviluppo della cogenerazione e del teleriscaldamento in Torino (Figura 1), il quale prevedeva che:

• la cogenerazione, facesse riferimento a due importanti centri di produzione, uno a Sud, individuato nella centrale termoelettrica di Moncalieri, e l’altro a Nord, il cui esatto posizionamento non fu individuato. Era altresì prevista la valorizzazione sinergica di altri impianti di cogenerazione esistenti e presenti nell’area di interesse;

• la rete di teleriscaldamento fosse progettata con criteri tali da consentire, in prospettiva:

o l’interconnessione, con un feeder di grande diametro (“rete di trasporto”), fra i due principali poli di cogenerazione;

o la possibilità di scambiare calore con gli altri impianti di generazione presenti sul territorio, inclusi quelli utilizzabili per l’integrazione e riserva;

o la diramazione, dai cosiddetti baricentri di carico termico della rete di trasporto teleriscaldamento, di una rete secondaria (rete di distribuzione) che capillarmente servisse l’utenza acquisita.

Grazie alla realizzazione di questo progetto (Torino Sud + Torino Centro), Torino dispone oggi di un sistema di reti di teleriscaldamento alimentato da fonte cogenerativa che già alimenta circa il 40% della volumetria urbana, con uno schema affidabile ed analogo a quello esistente nelle metropoli internazionali più teleriscaldate. I relativi riflessi ambientali sono risultati particolarmente consistenti in termini di riduzione del consumo annuo di energia primaria (oggi pari a 180.000 Tep) e il correlato forte miglioramento della qualità dell’aria (oggi meno 1.000 t annue di ossidi di azoto e meno 770.000 t annue di gas ad effetto serra). Parallelamente alle iniziative promosse dal Gruppo Iride, anche altri operatori iniziarono, a partire dalla fine degli anni Novanta, a valutare la possibilità di impegnarsi nel settore della cogenerazione e del teleriscaldamento. In particolare, nell’area nord est, la Società ASM di Settimo Torinese, attraverso la propria controllata SEI, ha realizzato una rete di teleriscaldamento destinata a servire una parte significativa della Città (circa 2 milioni di m3). Nello stesso periodo è stato costituito il Consorzio Energie Torino Ovest (C.En.To), che ha realizzato e gestisce il teleriscaldamento nell’area di Cascine Vica, nel Comune di Rivoli. Venendo ad anni più recenti, nell’area torinese nord ovest, nascono N.O.V.E., acronimo di

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Nord Ovest Energie, destinata ad offrire il servizio nella zona di Borgata Paradiso nel Comune di Grugliasco, Collenergia, che ha come obiettivo quello di realizzare una rete di teleriscaldamento nel Comune di Collegno, ed “Anaconda”, la rete recentemente implementata da Cogenpower a Borgaro Torinese. 1.1 Breve cronistoria dello sviluppo del progetto n el Comune di Torino Le zone di sviluppo del progetto di seguito descritte sono rappresentate graficamente in Allegato A. Le Vallette Nel 1982 l’AEM subentra all’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) nella gestione dell’esistente impianto di distribuzione centralizzata del calore nel quartiere Le Vallette e realizza, a fianco della centrale tradizionale, una centrale di cogenerazione azionata da motori diesel, successivamente ripotenziata nel 1992 tramite un sistema di post combustione. Attualmente la centrale riscalda edifici per un volume di 3 milioni di m³ servendo una popolazione di circa 30.000 abitanti. Mirafiori Nord Nel 1988 l’AEM, avvalendosi dell’esperienza maturata con l’impianto Le Vallette, realizza l’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento Mirafiori Nord. Tale impianto interessa una volumetria di 2,25 milioni di m³ corrispondenti ad una popolazione di oltre 20.000 abitanti e costituisce il primo nucleo del più ampio progetto che interessa tutta la parte Sud di Torino. Infatti, grazie al successo di questa prima iniziativa, è possibile sviluppare tutta la rete di Torino Sud alla quale la rete di Mirafiori Nord è collegata direttamente (dal 1999) e con la quale costituisce ora un unico sistema integrato. Torino Sud Entrata in servizio nel 1994, la rete di teleriscaldamento Torino Sud vede una progressiva espansione nella zona Sud della città fino al raggiungimento degli attuali 27 milioni di m³ comprendenti importanti complessi ospedalieri, fieristici e residenziali con una popolazione di circa 270.000 abitanti. A tal fine viene impiegato il calore proveniente dalla centrale termoelettrica di Moncalieri, da due centrali di integrazione e riserva (Moncalieri e BIT) e, dal 1999, come accennato in precedenza, dalla centrale Mirafiori Nord. Torino Centro Nel 2001, a seguito degli accordi intercorsi tra AEM ed Italgas per la costituzione della società AES Torino S.p.A. (Azienda Energia e Servizi), il piano del teleriscaldamento e quello della distribuzione del gas vengono rivisti al fine di ottenere un piano di sviluppo integrato che prevede lo sviluppo del teleriscaldamento in due nuove zone distinte della città, denominate “Torino Centro” e “Zona Spina 3” per raggiungere una volumetria servita complessiva di 44 milioni di m³. In tale ottica viene avviato l’ampliamento della centrale di Moncalieri (con la realizzazione del 3° GT, entrato in esercizio nel 2005, e del 2° GT Repowering, entrato in esercizio ad agosto 2008), è in corso di completamento una nuova porzione di rete (Torino Centro - che riscalda circa 10 milioni di m3) e viene realizzata la centrale di integrazione e riserva Politecnico; l’utenza alimentata supererà i 36 milioni di m³ di volumetria edificata (pari a circa 360.000 abitanti). Torino Nord Nel 2006, cogliendo l’indirizzo del Comune di Torino desideroso di espandere ulteriormente il teleriscaldamento nella Zona Nord della Città e considerando l’ormai prossima obsolescenza dell’impianto di cogenerazione Le Vallette (che attualmente

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garantisce il teleriscaldamento ad una volumetria residenziale di 3 milioni di m3), IRIDE ha ritenuto opportuno proseguire nella realizzazione del Piano definito agli inizi degli anni ’80 dando il via al nuovo progetto “Torino Nord”. Esso consiste nella saturazione della rete di Torino Centro, nell’ampliamento della rete di teleriscaldamento nelle Circoscrizioni Urbane 4 e 5, nella realizzazione di una nuova centrale di cogenerazione da 400 MWe e 220 MWt alimentata a metano nell’area nord -ovest della Città e nel conseguente smantellamento della centrale di cogenerazione Le Vallette. Con il completamento del progetto Torino Nord il teleriscaldamento servirà una volumetria complessiva pari a 54 milioni di m³ (equivalenti a circa 540.000 abitanti, più del 50% della popolazione della città di Torino). L’estensione della rete consentirà, inoltre, un impiego ottimale della producibilità della centrale di cogenerazione di Moncalieri.

Figura 1. Schema del piano di sviluppo del teleriscaldamento originale

altri poli di produzione calore

Polo cogenerativo SUD (c.le Moncalieri)

confini comunali di Torino

Polo cogenerativo NORD

Rete di teleriscaldamento

caldaie di integrazione e

riserva

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1.2 Breve cronistoria dello sviluppo di progetti di teleriscaldamento nella prima cintura torinese Tra i progetti di sviluppo del teleriscaldamento nell’area extraurbana torinese, quello avviato a partire dal 1999 da ASM Settimo, attraverso la propria controllata SEI, è stato il primo ad essere realizzato. Nel 2001 ha preso avvio, infatti la posa delle reti, la produzione di calore ed energia elettrica in cogenerazione e la fornitura del servizio ai primi utenti. Nella Città di Settimo, ASM ha attualmente la concessione diretta per lo sviluppo del teleriscaldamento. Nel complesso, le reti di teleriscaldamento gestite nel Comune dalla controllata SEI hanno una estensione di circa 30 chilometri, pari a circa il 50% dell’estensione globale prevista, con una utenza attualmente servita di due milioni di metri cubi. Nello stesso periodo, nel Comune di Rivoli si crea il Consorzio C.E.N.T.O., acronimo di Consorzio Energie Torino Ovest, che realizza di un impianto di cogenerazione di energia elettrica e calore capace di servire un’estesa area industriale nella zona di corso Allamano – Cascine Vica. Il Consorzio C.E.N.T.O. sarà poi acquisito nel 2003 da ASM. A seguito del successo nella gara per la concessione per il teleriscaldamento della Città di Grugliasco, è ancora la Società di Settimo, attraverso SEI, a costituire, nel 2002, in partnership con il Comune, N.O.V.E., Nord Ovest Energie, che si occupa della produzione e della vendita di energia termica. L’obiettivo di NOVE, che ha già posato un buon tratto di tubazioni sotterranee, è quello di teleriscaldare una significativa parte del quartiere denominato Borgata Paradiso, grazie ad una caldaia che alimenta una rete che, una volta a regime, avrà uno sviluppo di circa 16 chilometri Nel 2004, viene creata da CIDIU (51%), la Società per Azioni nata dalla trasformazione dell’ex Consorzio intercomunale di Igiene urbana, e dalla SEI la Società Collenergia, che ha come scopo quello di creare e gestire una rete di teleriscaldamento nella Città di Collegno. Infine, nel panorama del teleriscaldamento nella cintura torinese si è recentemente aggiunto l’impianto realizzato da Cogenpower a Borgaro Torinese. Esso serve 4500 abitanti, circa un terzo dei residenti complessivi della cittadina dell’hinterland torinese. La centrale, alimentata a metano e chiamata “Anaconda” per i suoi 11 chilometri di rete è dotata di un motore endotermico da 3 MW e da tre caldaie con una potenza termica da 20 MW.

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2. Oggetto dello studio e obiettivi Contestualmente all’evolversi delle realizzazioni e dei progetti dei vari operatori per lo sviluppo del teleriscaldamento nell’area torinese, la Provincia di Torino ha realizzato il “Piano di sviluppo del teleriscaldamento nell’area torinese” definendo linee guida utili per l’ottimale pianificazione del futuro sviluppo del teleriscaldamento sia per il Comune di Torino sia per le aree limitrofe all’abitato del Capoluogo. In quest’ottica, sono divenuti oggetto di particolare attenzione nuove iniziative strategiche quali il Termovalorizzatore del Gerbido e le realtà produttive esistenti sul territorio in grado di rendere disponibili significative quote di energia termica, nonché le reti di teleriscaldamento già esistenti oltre che in Torino, nei Comuni limitrofi. Pertanto, il presente Studio di Pre-fattibilità propone un piano di azione per lo sviluppo del teleriscaldamento nell’area torinese in attuazione delle le linee guida e degli indirizzi di pianificazione territoriale espressi dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino, conciliandolo con i principi che Iride ha adottato sin dall’inizio degli anni ’80 per la definizione del proprio piano di sviluppo (Torino Sud, Torino Centro, Torino Nord) e con le iniziative attuate da altri operatori, in particolare dal Gruppo ASM Settimo.

Ne è risultata la definizione di un sistema integrato (Figura 2) per l’area torinese in grado di cogliere le sinergie insite nei nuovi progetti e nelle realtà già esistenti.

Il sistema integrato potrà essere sviluppato entro i prossimi 4 lustri (2025 circa).

Tale periodo temporale è correlato alla necessità, per impianti di così rilevanti dimensioni e complessità, di conciliare le varie esigenze e vincoli di carattere progettuale, tecnologico, autorizzativo, commerciale, di impatto complessivo sulle aree interessate e di interazione con i progetti correlati.

E’, inoltre, necessaria una meditata valutazione degli investimenti e delle possibilità di accedere ai finanziamenti necessari per la realizzazione delle diverse parti progettuali, la cui concretizzazione compete necessariamente agli operatori attivi nelle diverse realtà amministrative.

Lo Studio prevede la realizzazione delle opere necessarie per ottenere un sistema integrato che risulti efficiente ed affidabile.

Il suo sviluppo potrà essere condizionato dall’evoluzione della tecnologia, della normativa e da altri vincoli di natura tecnica, economica e legislativa ad oggi difficilmente prevedibili. Lo Studio, pertanto, oltre a tenere in debito conto gli indirizzi della Regione Piemonte, si pone l’obiettivo di definire i criteri fondamentali per la realizzazione del progetto complessivo al fine di consentire una accurata e coerente pianificazione dello sviluppo del teleriscaldamento nell’area torinese.

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Figura 2. Sistema di teleriscaldamento integrato per l’area metropolitana torinese

COLLEGNO GRUGLIASCO

RIVOLI

TRM C.le Mirafiori Nord

C.le Acea Electrabel

C.le Torino Nord Est

C.le Torino Nord

Ripompaggio Martinetto

confini comunali

SETTIMO T.se

C.le Moncalieri

C.le BIT

TORINO NORD EST

C.le Politecnico

NICHELINO

Termodotto di collegamento

Venaria - Torino

VENARIATermodotto di collegamento Leinì - Torino

Interconnessione con Torino Nord

Termodotto di TRM - Grugliasco

Interconnessione TRM - Torino

BEINASCO

Centrale di integrazione e riserva (caldaie)

Centrali di cogenerazione

Stazioni di pompaggio

Rete esistente

Rete Torino Nord

Centrale di cogenerazionein “riserva fredda”

Legenda

Rete Piano di Sviluppo

MONCALIERI

TORINO EST

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3. Nota metodologica Il presente Studio di Pre-fattibilità è stato scomposto in diverse parti funzionali e per ciascuna è stato adottato un metodo analitico sintetizzato nel seguente schema. Le necessarie interazioni (a livello sia formale sia informale) con i principali operatori coinvolti (Iride, ASM Settimo, SEI, AEP, TRM, etc.) hanno consentito l’acquisizione di tutte le informazioni propedeutiche allo Studio e la progressiva condivisione degli esiti. Si è proceduto anzitutto ad analizzare la situazione in essere, identificando gli impianti esistenti (con le relative potenze installate) e le reti di teleriscaldamento già posate. Successivamente, si è compiuta un’analisi sul territorio per definire le aree potenzialmente alimentabili con il teleriscaldamento e che non risultano già compromesse da scelte impiantistiche (ad esempio, diffusione di sistemi di riscaldamento individuali). In questa fase si sono utilizzati dati cartografici, dati relativi al consumo di gas naturale e si è proceduto ad una serie cospicua di sopralluoghi. Per ciascuna area “potenziale” si è realizzata, con un processo iterativo, un’analisi puntuale articolata su vari aspetti: consumi energetici, percorso reti (con analisi dettagliata dei sottoservizi), analisi energetiche per il soddisfacimento della domanda dell’utenza allacciabile alla rete, verifiche idrauliche e dimensionamento delle reti. Si sono ipotizzati alcuni tracciati delle principali dorsali della rete (rete di trasporto), individuandone i punti critici (attraversamenti di grandi vie di comunicazione, ferroviari, fluviali, ecc.). Si è inoltre svolta una indagine preliminare dei sottoservizi per una prima verifica della “sostenibilità” del tracciato rispetto a quanto già esistente nel sottosuolo. Sulla base del tracciato, si sono individuati i parametri progettuali di riferimento per l’analisi idraulica della rete che ha consentito il dimensionamento delle tubazioni e delle necessarie stazioni di pompaggio e rimpompaggio per vincere le perdite di carico. Il modello energetico adottato determina la copertura del diagramma di carico relativo all’utenza connessa al sistema integrato e determina i diagrammi di carico dei singoli produttori tenendo in considerazione:

• la produzione del termovalorizzatore per Beinasco; • la produzione del termovalorizzatore per Collegno, Grugliasco, Rivoli (considerando

anche la centrale Cen.To. e le caldaie presso la facoltà di Agraria già in esercizio); • la produzione della centrale di Leinì per Settimo T.se; • la produzione della centrale di Leinì per Torino Est; • la produzione della centrale Torino Nord per Venaria;

Stima investimenti

Analisi energetiche

.

Analisi consumi

Ipotesi di percorso

Analisi idrauliche

Individuazione areealimentabili

dal TLR

Definizione pre-fattibilità

“sistema TLR”

Analisi situazione esistente:

impianti di produzione, reti TLR, ecc.

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• la produzione della centrale di Moncalieri per Nichelino; • la produzione degli impianti IRIDE per Torino Sud – Centro già in esercizio.

L’analisi iterativa ha portato alla definizione di una prima ipotesi di “tracciato ottimale” della rete di trasporto e ad uno scenario energetico di produzione che consentano adeguati livelli di affidabilità per la fornitura del calore all’utenza. L’analisi tecnica ha consentito di effettuare un computo metrico preliminare di quanto necessario per la realizzazione del progetto complessivo. Si è pertanto proceduto ad una prima stima degli investimenti complessivi, assumendo come riferimento i prezzari in vigore ed avvalendosi delle informazioni tratte dagli esiti delle gare effettuate o in corso per i più recenti progetti di teleriscaldamento. In relazione al fatto che gli interventi di seguito descritti potranno essere realizzati in un arco temporale di medio lungo termine, si sottolinea che le stime relative ai costi di esecuzione dei lavori e di approvvigionamento dei materiali dovranno necessariamente essere riviste e, se del caso, opportunamente aggiornate.

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4. Descrizione del Sistema Integrato Il Sistema Integrato analizzato nel presente Studio (tavola Allegato A) si estende territorialmente nei comuni di Torino, Beinasco, Collegno, Grugliasco, Leinì, Nichelino, Rivoli, Settimo, Venaria e consentirà l’alimentazione di una volumetria complessiva di circa 84 milioni di m3 (Tabella 1). Nella tavola sono indicate le varie zone interessate dal teleriscaldamento e più precisamente:

• in azzurro sono indicate le zone attualmente servite dal teleriscaldamento; • in verde (o verde/bianco) sono indicate le zone di estensione del teleriscaldamento

con il progetto Torino Nord, lo sviluppo nel Comune di Nichelino e le nuove zone di estensione previste dal presente Studio di Pre-fattibilità.

Con riferimento al riepilogo della volumetria servita di Tabella 1, si evidenzia che la volumetria di colonna 1 è effettivamente servite al momento attuale. Nelle colonne 2-3 è indicata la volumetria aggiuntiva che sarà alimentata una volta completato il progetto Torino Nord e l’espansione già in progetto nei Comuni di Nichelino e Moncalieri. Nelle colonne 4-7 è indicata la nuova volumetria prevista dallo Studio. La tabella riporta, per ciascuna fase, la differenziazione tra le reti e/o la produzione di Iride e quella degli altri operatori.

Tabella 1. Volumetria teleriscaldata dell’area metropolitana

Nel seguito vengono descritti i progetti relativi alle singole aree (capitoli 5-11) e al termine si propone una pianificazione con suddivisione in fasi coerente con le indicazioni del “Piano di sviluppo del teleriscaldamento nell’area torinese”.

colonna 1 colonna 2 colonna 3 colonna 4 colonna 5 colonna 6 colonna 7

Volumetria servita attuale

fase 0totale

attuale + fase 0fase 1

totale attuale + fase 0 +

fase 1fase 2

totale attuale + fase 0 +

fase 1 + fase 2

Torino 39.000.000 15.000.000 54.000.000 3.000.000 57.000.000 10.000.000 67.000.000Sud 27.000.000 27.000.000

Centro 9.000.000 9.000.000

Nord 3.000.000 15.000.000 18.000.000

Est 10.000.000

Nichelino 2.000.000 2.000.000 2.000.000 2.000.000Moncalieri 500.000 500.000 500.000 500.000Venaria 1.200.000 1.200.000 1.200.000TOTALE IRIDE 39.000.000 17.500.000 56.500.000 4.200.000 60.700.000 10.000.000 70.700.000

Settimo T.se 1.400.000 3.500.000 4.900.000 4.900.000 4.900.000Area Nord Ovest 3.600.000 3.600.000 2.700.000 6.300.000 6.300.000Grugliasco - Città salute 1.600.000 1.600.000 1.600.000Beinasco 500.000 500.000 500.000TOTALE ALTRI 5.000.000 3.500.000 8.500.000 4.800.000 13.300.000 13.300.000

TOTALE 44.000.000 21.000.000 65.000.000 9.000.000 74.000.000 10.000.000 84.000.000

3.000.000 57.000.00067.000.000

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5. Area Settimo Torinese L’utenza di Settimo T.se è alimentata dalla centrale AEP di Leinì mediante un feeder di trasporto che collega la centrale con la preesistente rete di distribuzione. Sono attualmente serviti circa 1,4 milioni di m3 ed è già previsto l’ulteriore sviluppo da parte di SEI – Gruppo ASM sino a 4,9 milioni di m3. Ai fini di garantire la necessaria integrazione e riserva della fornitura di energia termica da parte della centrale AEP di Leinì, SEI – Gruppo ASM ha previsto di soddisfare tale esigenza mediante la realizzazione di una centrale opportunamente dimensionata. In proposito, si evidenzia che allo stato attuale AEP fornisce l’80% del carico termico dell’utenza (su base annua), mentre il restante 20% deve essere prodotto da impianti di integrazione. Inoltre, nell’area è anche prevista la realizzazione di un termovalorizzatore in grado, fra l’altro, di rendere disponibile una potenza termica di circa 60 MW. Pertanto, il feeder di collegamento fra la rete di teleriscaldamento di Settimo T.se e la prevista centrale di integrazione e riserva, avrà dimensioni idonee a consentire anche il trasporto di energia termica dal futuro termovalorizzatore di Settimo T.se.

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6. Area Torino Est Il sistema “Torino Est” alimenta una volumetria pari a 10 milioni di m3 nella zona Est di Torino, delimitata a Sud da Corso Regina Margherita, a Est dal Po, a Ovest dalla Dora e dall’esistente zona teleriscaldata di Le Vallette, a Nord dalla Stura (Tavola Allegato A). La potenza di picco attesa per il sistema Torino Est (10 milioni di m3) è pari a 250 MW. Stimando in 60 MW il prelievo di potenza termica necessario per soddisfare la domanda dell’area Settimo T.se, ne consegue che la potenza disponibile presso la centrale AEP di Leinì per l’area Torino Est è di 110 MW (rispetto ai 170 MW installati). Per l’integrazione e la riserva è risultata la necessità di provvedere alla realizzazione di una nuova centrale in area Torino Est dotata di n. 3 caldaie per una potenza complessiva di 255 MW ed un sistema di accumulo termico dalla capacità di 2.500 m3 in grado di erogare 60 MW per 2,5 ore. L’area Torino Est sarà inoltre interconnessa con l’esistente rete di teleriscaldamento dell’area Torino Nord (Iride), per garantire adeguati livelli di affidabilità e riserva. L’energia termica annua assorbita dall’utenza è stata stimata pari a 380 GWh. Le perdite della rete sono state stimate pari a 47 GWh (circa l’11% dell’energia termica prodotta), a causa della lunghezza del tubo di collegamento tra la centrale di Leinì e la centrale di integrazione e riserva Torino Est. L’energia termica prodotta annua pari a 427 GWh sarà fornita per l’85% dalla centrale di cogenerazione AEP di Leinì e per il 15% dalla centrale di integrazione e riserva. Il diagramma di carico è illustrato in Figura 3 (diagramma carico Torino Est). 6.1 Analisi del bacino di utenza L’analisi dell’utenza nell’area Torino Est consente, con un sufficiente margine di sicurezza, di poter acquisire i 10 milioni di m3 di target dello studio. L’analisi è stata svolta con le seguenti modalità:

1. si è ricavata la volumetria edificata lorda dalla cartografia disponibile sul SIT (Sistema Informativo Territoriale) di IRIDE;

2. si è svolta una indagine territoriale puntuale per escludere tutte le utenze con riscaldamento autonomo;

3. si è determinata la volumetria netta riscaldata (volumetria potenziale) applicando un coefficiente (per tenere conto degli spazi comuni non riscaldati);

4. si è affinata l’indagine territoriale con ulteriori sopralluoghi per determinare (a campione) le co-utenze (si definisce coutenza la condizione di una caldaia centralizzata a servizio di più stabili);

5. si sono individuate puntualmente tutte le utenze comunali e alcune tra le maggiori “grandi utenze” (scuole, ospedali, centri commerciali, ecc.);

6. si è determinata la ripartizione tra utenze civili e terziario (utilizzando anche dati statistici di altre zone di Torino);

7. si sono escluse le piccole utenze con volumetria inferiore a 2.000 m³; 8. si è determinata la volumetria commerciale attesa applicando un coefficiente di

penetrazione commerciale.

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Figura 3 (diagramma carico Torino Est). 6.2 Localizzazione della centrale di integrazione e riserva Lo studio per la realizzazione della rete di teleriscaldamento dell’area Est di Torino ha alcuni presupposti di cui tenere conto nelle analisi, in particolare la necessità di: - raccordarsi con le aree teleriscaldate di Torino esistenti e previste (Torino Sud,

Torino Centro, Torino Nord); - procedere al collegamento della centrale AEP di Leinì; - disporre di una centrale di Integrazione e Riserva ubicata nell’area Est della città; - minimizzare le interferenze con le importanti infrastrutture che percorrono la città

nelle zone interessate al progetto tra cui: TAV, Fiume Dora, Fiume Stura, Autostrada Torino Milano, Ferrovia Torino Ceres, Passante Ferroviario

Tra le necessità imprescindibili per la realizzazione di tale rete figura al primo posto l’ubicazione della Centrale di Integrazione e Riserva a cui devono fare riferimento tutti i rami della rete di trasporto dell’area per poter garantire la continuità di esercizio in presenza di guasti. L’ubicazione di tale centrale è stata quindi cercata nella fascia di territorio tra Via Reiss Romoli e Via Botticelli in quanto tale zona è baricentrica rispetto alle due grandi porzioni di territorio separate dal passante ferroviario, evita l’interposizione della Stura tra utenza e centrale (riducendo rischi da eventuali piene/inondazioni), e dispone di aree adatte in quanto dedicate a servizi e/o industrie. I siti analizzati sono stati valutati rispetto ad alcune caratteristiche comuni: dimensione,

Curva di durata della potenza termicaStagione riscaldamento 1° ottobre - 30 aprile

0

50

100

150

200

250

300

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000

[ore]

[MW]

Energia termica prelevabile da Leinì(362 GWh – 85%)

Curva di carico

Potenza di picco (250 MW)

Energia termica lorda: 427 GWh

Perdite di rete: 11%

Energia termica netta: 380 GWh

Energia termica caldaie (65 GWh – 15%)

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accessibilità, esondabilità, tipologia delle costruzioni limitrofe (industriali/civili), individuando 7 aree compatibili. L’analisi in dettaglio ha portato a identificare l’area in Via Botticelli 85/83 angolo Via Basse di Stura, che per brevità nel proseguimento verrà indicato come “Sito Terna” (per la presenza in contiguità di un’area della società Terna) perché è abbastanza grande e baricentrico rispetto alla rete, è favorevole dal punto vista dell’accessibilità urbana/veicolare, attualmente risulta essere un’area produttiva industriale e la costruzione della Centrale non costituirà fonte di disturbo alle aree residenziali. L’ubicazione del sito è riportata in Figura 4.

Figura 4. Localizzazione della centrale di integrazione e riserva per Torino Est

Sito per la nuova centrale di I&R

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6.3 Rete di trasporto Torino Est e collegamento con la centrale AEP di Leinì Per lo studio di fattibilità si è proceduto a tracciare preliminarmente il percorso della rete di trasporto calore tenendo conto del sito della prevista centrale di integrazione e riserva Torino Est, della stazione di ripompaggio (all’interconnessione con la rete esistente di Iride), dei punti “singolari” della rete (attraversamenti fluviali, ferroviari e viari) e del collegamento con la Centrale AEP di Leinì. Con riferimento alla planimetria in Allegato A, il percorso della rete si articola nel seguente modo. Da Torino Nord a Torino Est

- Collegamento a Torino Nord in Corso Appio Claudio ang Corso Lecce fino a Corso Potenza ang. Via Verolengo;

- Da Via Verolengo ang Corso Potenza a Verolengo ang. Via Orvieto; - Da Via Orvieto prosegue in Via Casteldelfino fino a Via Coppino; - Da Via Coppino svolta in Via Roccavione e prosegue in Via Fea; - Da Via Fea svolta in Via Veronese prosegue in Via Scialoja fino a Via Pertengo; - Da Piazza Rebaudengo prosegue in Via Botticelli fino alla Centrale di Torino Est.

Da Torino Est a BCT 566

- Da Centrale TNE in Via Botticelli svolta in Via Corelli, prosegue in Via Cruto fino a Via Cimarosa.

Da Torino Est a Leinì

- Da CTNE in Via Botticelli svolta in Corso Giulio Cesare e prosegue fino in Corso Romania;

- Da Corso Romania prosegue fino all’area industriale Pescarito, svolta a sinistra fino ad intersecare Strada Cerosa;

- Da Strada Cebrosa prosegue fino alla Centrale Acea di Leinì. Dall’analisi del percorso della rete sono emersi numerosi “punti critici” rappresentati dalla necessità di attraversamento di fiumi, ferrovie, autostrade, strade ad alta intensità di traffico, che hanno comportato un aumento della complessità del progetto (e dei relativi costi). Nello specifico sono emerse i seguenti punti critici:

• attraversamento del Fiume Dora in prossimità di Corso Potenza; • attraversamento del Fiume Stura in Corso Giulio Cesare; • interferenza con la linea ferroviaria TAV Torino – Milano in Strada Cebrosa; • interferenza con Autostrada TO-MI in Strada Cebrosa • interferenza con la linea ferroviaria GTT Torino – Ceres in Largo Giachino; • interferenza con linea ferroviaria TO-MI e Direttissima To- Caselle in Via Pertengo.

Per tali attraversamenti si è ipotizzando l’utilizzo delle tecniche di spingitubo e microtunnellig per quelli sotterranei e la realizzazione di un ponte per il superamento aereo della ferrovia. La verifica di fattibilità e la valutazione economica degli attraversamenti è stata affidata a primaria società di ingegneria che ha fornito per ciascun punto il costo dell’opera, la descrizione di massima dell’intervento proposto e gli elaborati grafici allegati. L’indagine puntuale dei sottoservizi è invece stata realizzata da una ditta specializzata nel settore.

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Sulla base delle informazioni fornite, delle analisi del territorio e degli incontri con i gestori delle reti interferenti, il tracciato preliminare è stato iterativamente modificato fino all’individuazione di una soluzione ottimale di percorso. Contestualmente al tracciato sono stati determinati i siti delle camere valvole, delle camere di baricentro e delle camere di spinta e di arrivo degli spingitubo e microtunnelling. Di seguito sono descritte le caratteristiche di tali manufatti:

Camere di Baricentro o opere civili: camera interrata di dimensioni 5 x 6 x profondità 5,5 m; o opere meccaniche: valvole, sfiati, impianto elettrico, carpenteria varia; o stacco di 50 m per l’allacciamento del BCT. Camere Valvole o opere civili: camera interrata di dimensioni 6,5 x 7 x profondità 7m; o opere meccaniche: valvole, sfiati, impianto elettrico, carpenteria varia; Camere di spinta o opere civili: camera interrata di dimensioni 6 x 10 x profondità 10m Camere d’arrivo o opere civili: camera interrata di dimensioni 6 x 6 x profondità 10 m

Le stime sono state ottenute utilizzando i prezzari in vigore, tenendo conto degli oneri per gli spostamenti dei sottoservizi, dei costi di ripristino provvisorio e definitivo, delle spese di direzione lavori e degli oneri accessori.

Articolazione della rete

La rete di trasporto (Tavola Allegato A) è lunga complessivamente circa 19 km (doppia tubazione), di cui 9 km in Torino e 10 Km di collegamento tra la centrale AEP di Leinì e la prevista centrale di integrazione e riserva Torino Est. La rete comprende

• n. 9 camere valvole di sezionamento necessarie per garantire la riduzione del disservizio in caso di guasto;

• n. 22 camere valvole di baricentro necessarie per interfacciare la rete di trasporto con la rete di distribuzione. Il numero di baricentri è stato determinato in modo da garantire un sufficiente livello di penetrazione della rete di trasporto nel tessuto urbano;n. 20 opere puntuali, relative ad attraversamenti vari.

Il dimensionamento delle tubazioni è stato realizzato a seguito di una prima analisi idraulica che ha evidenziato, tra il resto, la necessità di una stazione di ripompaggio in prossimità dell’inteconnessione con la rete di Torino Nord.

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Area Tratti Lunghezza CV BCT Opere puntuali

Dal T di P.Rebaudengo a Torino Nord

6.000 2 15 13 attraversamenti

Da CTNE a T di P. Rebaudengo

1.200 0 0 1 attraversamento

Torino Est

CTNE – verso BCT 566 1.800 0 5 1 attraversamento CTNE-Leinì 10.000 7 2 5 attraversamenti Totali 19.000 9 22 20 attraversamenti

Tabella 2. Riepilogo rete trasporto Torino Est. 6.4 Rete di distribuzione Per quanto attiene la rete di distribuzione si è proceduto con un’analisi parametrica rispetto ad analoghi sistemi di teleriscaldamento già realizzati o in fase di avanzata progettazione, prevedendo le “varianti” necessarie per tenere conto delle caratteristiche dell’utenza di Torino Est rispetto a quella allacciata ai sistemi già esistenti. La lunghezza complessiva è stimabile in 121 km di doppia tubazione con un diametro variabile dal DN50 al DN300. Le sottostazioni di scambio termico (uso esclusivo riscaldamento) sono state determinate in base all’indagine svolta sul territorio e alla suddivisione dell’utenza per classi di volumetria. Le sottostazioni stimate complessive sono 1.700 con una potenza compresa tra 100 e 1.500 kW. 6.5 Investimenti Una prima stima degli investimenti per il sistema Torino Est porta ad un valore complessivo di circa 290 ML € così suddiviso:

Rete di teleriscaldamento: 212 ML € Centrale di integrazione e riserva e ausiliari: 78 ML € --------------------------------------------------------------------------------------- TOTALE Torino Est: 290 ML €

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7. Area Collegno Grugliasco Rivoli e area Beinasco Il sistema di teleriscaldamento è costituito da due reti distinte:

• la prima fra il termovalorizzatore e l’area Collegno Grugliasco Rivoli, per una volumetria complessiva che potrà arrivare fino a circa 9,5 milioni di m3 (compresa la Città della Salute/polo universitario);

• la seconda fra il termovalorizzatore e l’area Beinasco, per una volumetria complessiva pari a 0,5 milioni di m3.

Per quanto attiene l’area Collegno Grugliasco Rivoli, si evidenzia che il fabbisogno esistente (relativo alla volumetria servita di 3,6 milioni di m3) è coperto dalla centrale di cogenerazione Cen.To. (23 MW termici in assetto cogenerativo più 45 MW da caldaie) nonché dalle due caldaie mobili (con potenza termica complessiva di 30 MW) ubicate in Grugliasco presso la facoltà di Agraria. In relazione alla prevista estensione dell’area teleriscaldata sino ad una volumetria complessiva di 10 milioni di m3 (a fronte dei circa 8 milioni di m3 previsti dalla Tabella 1) ne consegue che la potenza di picco sarà pari a circa 250 MW termici. Per l’integrazione e la riserva del sistema Collegno Gugliasco Rivoli occorre prevedere, oltre che alle attuali caldaie della centrale di cogenerazione Cen.To. ed all’esistente impianto ubicato presso la facoltà di Agraria, la realizzazione di una nuova centrale in Grugliasco. In tale sito sarà considerata la possibilità di trasferirvi le stesse caldaie mobili da 30 MW della facoltà di Agraria. Si sottolinea che la realizzazione della prevista centrale di integrazione e riserva di Grugliasco trova la sua giustificazione anche con la necessità di garantire il calore all’utenza che occorrerà contrattualizzare e allacciare alla rete quasi sicuramente prima del completamento dei lavori del termovalorizzatore. Ciò premesso, ovvero considerando la possibilità di realizzare la centrale di Grugliasco anticipatamente rispetto alla entrata in esercizio del termovalorizzatore, occorrerà valutare la reale necessità di realizzare la caldaia di riserva da 50 MW prevista in ambito del termovalorizzatore. In definitiva, in termini complessivi, per l’area Collegno Grugliasco Rivoli circa il 50% della potenza termica totale (250 MW) sarà fornito da impianti di cogenerazione (100 MW del termovalorizzatore del Gerbido e 23 MW della centrale Cen.To.) e la restante parte coperta dalle caldaie di integrazione e riserva sopra menzionate. In questo modo, il 90% dell’energia termica complessiva (circa 413 GWh) sarà fornita da cogenerazione e il restante 10% da caldaie di integrazione (Figura 5).

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Figura 5. Diagramma di carico dell’Area Nord Ovest 7.1 Rete di trasporto Il presente studio considera le reti di trasporto necessarie per rendere disponibile in posizioni baricentriche il calore prodotto dal termovalorizzatore nell’area Collegno Grugliasco Rivoli e nell’area Beinasco. Per la definizione del tracciato della rete valgono le stesse considerazioni illustrate per l’area Torino Est. In questo caso, l’unico punto critico è stato individuato nell’attraversamento della linea ferroviaria in Corso Allamano.

La rete di trasporto (Tavola Allegato A) è composta da due tratti:

• il primo, tra il termovalorizzatore e l’area Collegno Grugliasco Rivoli, si estenderà per circa 3.800 m (DN600);

• il secondo, tra il termovalorizzatore e l’area Beinasco, sarà lungo circa 1.800 m (DN300).

Il percorso della rete verso l’area Collegno Grugliasco Rivoli è il seguente:

- dal termovalorizzatore in Via Gorini prosegue in Viale Ridice e al termine della via prosegue parallelo alla Ferrovia fino in Corso Allamano;

- da Corso Allamano prosegue in Strada Gerbido fino a Via P. Micca a Grugliasco.

Sono previste 2 camere valvole, 1 camera di baricentro e 3 attraversamenti con il seguente dettaglio:

1. attraversamento di Corso Allamano lungo l’asse ferroviario; 2. attraversamento di Strada del Portone pressi Cimitero Sud; 3. interferenza FS da Corso Allamano verso Strada Gerbido.

Il percorso della rete verso l’area Beinasco è il seguente: dal termovalorizzatore verso via delle Lose e quindi via Ma scagni e via S. Giacomo.

Curva di durata della potenza termicaStagione riscaldamento 1° ottobre - 30 aprile

0

50

100

150

200

250

300

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000

[ore]

[MW]

Energia termica in cogenerazione (370 GWh - 90%)

Curva di carico

Potenza di picco (250 MW)

Energia termica caldaie (43 GWh - 10%)

Energia termica lorda: 413 GWh

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7.2 Investimenti Una prima stima degli investimenti per le aree Collegno Grugliasco Rivoli e Beinasco porta ad un valore complessivo di circa 29 ML € così suddiviso:

Rete di teleriscaldamento 14 ML € Opere meccaniche: 15 ML €

------------------------------------------------------------------------------------------------ TOTALE: 29 ML €

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8. Collegamento tra l’area Collegno Grugliasco Rivo li e Torino L’interconnessione con la rete esistente di Torino potrà avvenire mediante un tratto di tubazione che si diparte in prossimità dell’attraversamento ferroviario in corso Allamano e che si attesta alla centrale Iride di Mirafiori Nord (Tavola Allegato A). Si evidenzia che, a causa della posizione del punto di interconnessione e della presenza consolidata nel tempo del teleriscaldamento nella parte sud della città di Torino, l’eventuale calore proveniente dal termovalorizzatore non consentirà di allacciare nuova volumetria. 8.1 Rete di trasporto Per la definizione del tracciato della rete di trasporto valgono le stesse considerazioni illustrate per l’area Torino Est. Il collegamento (Tavola Allegato A) si estenderà per circa 2.700 m (DN600), prevede la realizzazione di una camera valvole e potrebbe comportare la realizzazione di un sistema di pompaggio aggiuntivo presso la centrale Mirafiori Nord. Il percorso prevede, a partire dalla diramazione in prossimità dell’attraversamento ferroviario di corso Allamano, il proseguimento lungo Corso Allamano, la svolta in Via Crea e poi in Corso Salvemini fino alla Centrale di Mirafiori Nord. 8.2 Investimenti Una prima stima degli investimenti porta ad un valore complessivo di 11 ML € così suddiviso:

Rete di interconnessione: 6 ML € Sistema di pompaggio c/o Mirafiori Nord: 5 ML € -------------------------------------------------------------------------------------- TOTALE: 11 ML €

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9. Area Venaria Il presente studio considera esclusivamente la rete di trasporto necessaria per rendere disponibile il calore prodotto dalla centrale Torino Nord in una zona “baricentrica” rispetto alla localizzazione dell’utenza potenziale e nella quale un operatore potrà svilupparne la distribuzione. In relazione ad una volumetria complessiva alimentabile di 1,2 milioni di m3, la potenza di picco attesa è pari a 30 MW, mentre l’energia termica annua assorbita dall’utenza sarà pari a 46 GWh. 9.1 Rete di trasporto Per la definizione del tracciato della rete di trasporto valgono le stesse considerazioni illustrate per l’area Torino Est. La rete di trasporto proposta avrà una lunghezza di circa 2.400 m (DN300-400). L’unico punto critico è stato individuato nell’attraversamento della tangenziale. 9.2 Investimenti Una prima stima degli investimenti per la rete di trasporto porta ad un valore complessivo di 3 ML €.

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10. Ottimizzazione Torino Nord – Centro - Sud Si prevede di raggiungere l’impiego ottimale dell’energia termica prodotta dal termovalorizzatore del Gerbido e della centrale di cogenerazione Torino Nord, nonché la gestione ottimale della domanda termica e la conseguente riduzione del “picco termico” mediante la realizzazione di un doppio sistema di accumulo del calore, il primo (2.500 metri cubi) presso la centrale Mirafiori Nord (a seguito dell’allacciamento al termodotto alimentato dall’impianto TRM del Gerbido) e il secondo (per altri 5.000 metri cubi) nella zona presso la sede di Iride Energia (Martinetto). Tali accorgimenti consentiranno l’ulteriore allacciamento di circa 3 milioni di m3 nel sistema integrato di Iride in Torino (saturazione area Torino Sud/Centro/Nord, area Borgo Vittoria e area Madonna di Campagna). 11. Area Nichelino - Moncalieri Si prevede una espansione del teleriscaldamento sia in Moncalieri (dove è già presente) sia in Nichelino (nuovo progetto) per una volumetria complessiva pari a circa 2,5 milioni di m3. Infatti, per Moncalieri si stima la possibilità di ottimizzare la rete già esistente espandendo la volumetria per ulteriori 500.000 m3 riscaldati (valore indicativo - Tavola allegato A). Per Nichelino, il nuovo sistema sarà costituito da una rete di teleriscaldamento che consentirà di alimentare una volumetria complessiva pari a circa 2,0 milioni di m3 (Tavola allegato A). 11.1 Rete di teleriscaldamento Nichelino Per Nichelino, la rete di distribuzione interesserà il territorio urbano del Comune a nord della ferrovia Torino-Pinerolo, delimitato a nord-ovest da via Torricelli-via Stupinigi. Il sistema verrà realizzato dalla costituenda società Nichelino Energia srl. La concessione per l’occupazione di suolo pubblico è stata aggiudicata in via definitiva (determinazione dirigenziale n. 261 del 22 ottobre 2008) all’A.T.I. Iride Energia, Iride Mercato e AES. Il fabbisogno di energia termica netta potenziale stimato per tale volumetria risulta pari a circa 68 GWh/anno. La rete di teleriscaldamento Nichelino sarà interconnessa all’esistente rete delle città di Torino e di Moncalieri. I punti di collegamento previsti sono due, in via Martiri della Libertà e in strada Mongina (Moncalieri). 11.2 Investimenti Nichelino L’investimento necessario alla realizzazione del progetto di teleriscaldamento nel Comune di Nichelino ammonta a circa 21 Milioni di Euro.

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12. Fasi di pianificazione Lo sviluppo dei progetti descritti in questo Studio si articola in tre fasi, in coerenza con le indicazioni e gli indirizzi di Regione e Provincia di Torino. FASE 0 In questa fase è prevista la realizzazione dei progetti in fase più avanzata di definizione, oltre al progetto Torino Nord (non descritto in questo studio). Si prevede pertanto:

• realizzazione centrale Torino Nord e smantellamento centrale Le Vallette; • sviluppo area Torino Nord (+15 milioni di m3) • sviluppo area Nichelino e Moncalieri (+ 2,5 milioni di m3) • incremento potenza termica in cogenerazione dalla centrale Leinì • sviluppo area Settimo T.se (+ 3,5 milioni di m3)

FASE 1 In questa fase è prevista l’entrata in esercizio del termovaloirzzatore del Gerbido oltre ad una ulteriore espansione del teleriscaldamento in Torino e in aree contigue al comune, ottimizzando la produzione termoelettrica in cogenerazione delle centrali esistenti. Si prevede pertanto:

• realizzazione termovalorizzatore del Gerbido; • sviluppo area Nord Ovest (Rivoli, Collegno, Grugliasco) (+ 4,3 milioni di m3) • sviluppo area Venaria (+ 1,2 milioni di m3) • saturazione in area Torino, area Borgo Vittoria ed area Madonna di Campagna (+

3,0 milioni di m3) FASE 2 In questa fase è prevista l’ulteriore incremento di potenza termica in cogneerazione dalla centrale di Leinì, a servizio della nuova area Torino Est. Si prevede pertanto:

• saturazione potenza termica in cogenerazione dalla centrale Leinì • costruzione di una centrale di integrazione e riserva • sviluppo area Torino Est (+10 milioni di m3)

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13. Benefici ambientali Il teleriscaldamento abbinato alla cogenerazione rappresenta un elemento significativo per lo sviluppo dell’area metropolitana e per il miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini, in quanto consente l’ottenimento di benefici in termini:

• OCCUPAZIONALI, a livello transitorio e permanente, in relazione ai cospicui investimenti previsti per l’installazione di nuovi impianti e per la loro successiva conduzione e manutenzione;

• ECONOMICI, con un significativo risparmio dei consumi energetici e, quindi, dell’importazione di combustibili dall’estero (con il correlato miglioramento della bilancia dei pagamenti a livello nazionale) e l’aumento della liquidità del mercato dell’energia elettrica connesso alle nuove disponibilità produttive. A ciò si aggiunge anche un significativo risparmio per l’utenza in termini di riduzione dei consumi energetici e dei costi correlati alla gestione e alla manutenzione dei dispositivi per la fornitura di calore;

• ENERGETICI, derivanti dalla produzione congiunta di energia elettrica e calore attraverso un unico impianto di cogenerazione in grado di ottimizzare la gestione del combustibile;

• AMBIENTALI, sia a livello locale, generando una riduzione e una delocalizzazione delle fonti emissive che consentono una decongestione delle aree urbane da inquinanti atmosferici dannosi per la salute, sia a livello globale, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (riduzione delle emissioni). Infatti a pari quantità di energia elettrica e calore prodotti da un impianto cogenerativo e da un impianto tradizionale (centrale di produzione di energia elettrica e caldaia per la produzione di calore), confrontando il valore delle corrispondenti emissioni nocive si osserva che quelle emesse da un sistema tradizionale sono più elevate.

I benefici del teleriscaldamento rappresentano dunque un punto fermo riconosciuto tanto a livello nazionale (legge n°239 del 23/08/2004 che assegna i certificati verdi alla cogenerazione abbinata al teleriscaldamento), quanto a livello comunitario (attraverso la comunicazione n° COM(2005)718 del gennaio 2006 da p arte della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo dove si dichiara che il teleriscaldamento rientra tra i metodi praticabili per migliorare la qualità dell’aria delle città) e grazie alla pubblicazione nel 2005 del Libro Verde sull’efficienza energetica “Fare di più con meno” dove si enuncia come, attraverso una corretta gestione del teleriscaldamento, si possa contribuire alla protezione dell’ambiente. Nella tabella riepilogativa sotto riportata sono indicati i benefici in termini ambientali conseguibili a seguito della realizzazione degli interventi oggetto del presente studio di pre-fattibilità ripartiti tra i diversi siti di produzione

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Combustibile risparmiato (TEP/anno)

Emissioni evitate di CO2 (t/anno)

Torino SUD – Le Vallette – Torino CENTRO

230.000 720.000

Torino NORD 100.000 300.000

TRM (1) 70.000 1.000.000

LEINI’ in assetto cogenerativo – contributo dell’energia termica

25.000 60.000

TOTALE 425.000 2.080.000

Nota (1): dati desunti dalla brochure tecnica disponibile sul sito web di TRM

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14. Rischi connessi alla realizzazione del programm a Lo sviluppo del teleriscaldamento abbinato alla cogenerazione nell’area Torinese, in relazione alla sua complessità, necessita di un adeguato e specifico sistema di Risk Management per la gestione dei molteplici fattori di rischio connessi che possono determinare impatti negativi sul globale raggiungimento degli obiettivi. Ai fini della gestione del rischio, tali obiettivi possono essere sintetizzabili in: - realizzazione del programma con rispetto della pianificazione (tempi, costi, qualità); - esercizio degli impianti con garanzia di adeguati livelli di qualità del servizio erogato

ai clienti e di remunerazione degli investimenti. Ne consegue che i principali fattori di rischio sono individuabili in: - rischi di progetto: inerenti le fasi preliminari e realizzative, sino all’entrata in

esercizio degli impianti; - rischi di gestione: inerenti l’esercizio degli impianti.