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Studio di caso multiplo sulla qualità delle scuole che usano le TIC in modo diffuso 1

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Studio di caso multiplo sulla qualità delle scuole che usano le

TIC in modo diffuso

1

Metodologia

Il rapporto del progetto AVANGUARDIE EDUCATIVE è curato dai ricercatori INDIRE dell’AREA Processi di valutazione, miglioramento e

sviluppo professionale e dell’AREA Processi d’innovazione nell’ambito della ricerca educativa.

L’obiettivo del rapporto è restituire alle scuole quanto emerso nelle attività di ricerca svolte, unitamente ai dati che emergono dal

fascicolo Scuola in chiaro e dai risultati delle Prove INVALSI del Servizio Nazionale di Valutazione 2013.

Gli indicatori sono stati scelti a partire dal Quadro di riferimento della “Buona Scuola” , redatto dal CTS del Progetto VALeS. Il 1

documento propone un modello interpretativo sintetizzabile in quattro classi di fattori:

• il contesto socio-ambientale e le risorse in cui si inscrive il funzionamento dell’Istituto;

• le pratiche educative e didattiche emerse nelle singole scuole;

• l’ambiente organizzativo all’interno del quale quelle pratiche e quei processi si sviluppano;

• gli esiti formativi ed educativi.

http://www.invalsi.it/invalsi/ri/vales/documenti/Logiche_gen_progetto_VALeS.pdf (accesso 07/2014)1

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Si dettagliano di seguito i quattro fattori e gli indicatori che si sono utilizzati per attivare una riflessione sul funzionamento della

scuola.

1- CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE (D - Dimensione territorio)

Questa dimensione comprende le informazioni relative al contesto in cui la scuola si trova a operare.

Per contesto s’intendono tutte le caratteristiche che distinguono il territorio nel quale questa è situata, considerando anche la

dislocazione dei vari plessi annessi. In questa area si fa riferimento alle risorse economiche e materiali e ai livelli relativi alle

CAPITALE!UMANO!

PRATICHE!

EDUCATIVE!E!DIDATTICHE!

CONTESTO!SOCIO-AMBIENTALE!E!RISORSE!

PER!L’ APPRENDIMENTO!

VINCOLI!E!OPPORTUNITA’ !

IMPATTI!SULL’AMBIENTE!ESTERNO!

AMBIENTE!ORGANIZZATIVO!

IN!

OUT!

IN!

OUT!

ESITI FORMATIVI E

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diverse fonti di finanziamento (per es. da parte delle famiglie, da enti o istituti privati o pubblici,…). Sono inoltre considerate

rilevanti le risorse professionali (per l’integrazione, l’inclusione, la lotta alla dispersione scolastica, ecc.) presenti all’interno della

scuola in quanto competenze aggiunte a quelle disponibili sul territorio.

Nello specifico, gli indicatori presi in considerazione sono:

D1 – Numero totale degli studenti

D2 - Studenti con cittadinanza non italiana

D3 -Tasso di abbandono scolastico

D4 - Anni di esperienza e stabilità del Dirigente scolastico

D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato

D6 - Età media del personale docente a tempo indeterminato

D7 - Descrizione del contesto. Aspetti socioeconomici del territorio e background familiare degli studenti. Il contesto è

l’ambiente entro il quale la scuola svolge il proprio intervento formativo, le caratteristiche economiche e sociali nonché la

dislocazione geografica dei vari plessi scolastici. Il background familiare è qui inteso come struttura socio-economica che

compone l’ambiente in cui si colloca la scuola e la presenza dei genitori nella vita della scuola.

D8 - Reputazione della scuola. Si indaga come viene considerata la scuola all’interno del territorio nel quale è situata e

quali sono le opinioni degli utenti, anche attraverso effettivi riscontri nel tempo (es. aziende che assumono studenti

provenienti da quella scuola, n. elevato di studenti che superano test all’Università, livelli di apprendimento in ingresso

della scuola secondaria di secondo grado).

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2 - PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE (B - Dimensione classe)

Quest’area indaga le scelte curricolari della scuola che cercano di rispondere alle attese formative della comunità: la definizione

degli obiettivi di apprendimento degli alunni, la modalità di progettazione didattica, l’organizzazione degli spazi, del tempo e del

lavoro in classe.

Particolare attenzione assumono le dinamiche relazionali tra allievi e docenti e quelle tra pari. Si cerca di capire inoltre come la

scuola gestisce i percorsi di inclusione all’interno dei processi di apprendimento, quali attività vengono garantite relativamente alla

continuità e all’orientamento personale e scolastico degli allievi.

Nello specifico sono stati considerati i seguenti indicatori per questa area:

B1 - Curricolo. L’indicatore intende approfondire le modalità con le quali la scuola recepisce le direttive nazionali in merito

al curricolo, se esiste un curricolo verticale e quali sono i processi sottesi alla sua costruzione.

B2 - Curricolo locale. Questo indicatore cerca di indagare se e come la scuola, in base alla possibilità offerta dalla legge

sull’autonomia, utilizza la quota del curricolo locale, scegliendo liberamente discipline e attività da proporre nel POF.

B3 - Inclusione e personalizzazione. L’indicatore approfondisce come vengono gestite le varie forme di diversità, se ci sono

attività pianificate nei processi di insegnamento e apprendimento che si adeguano a specifici bisogni formativi di ciascun

allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative (es. peer review, tutoraggi, gruppi di livello ecc.).

B4 - Progettazione didattica. Questo indicatore cerca di comprendere quali sono le scelte progettuali della scuola, quali

strumenti e metodologie sono utilizzati, come e se vengono organizzati i dipartimenti, se esistono strutture per la

condivisione di materiali e/o buone pratiche, se sono definite le modalità di archiviazione e documentazione. 5

B5 - Orientamento. L’indicatore cerca di comprendere quali sono le attività finalizzate alla realizzazione personale e

scolastica degli allievi che la scuola promuove; se vengono potenziati atteggiamenti positivi orientati a una maggiore

conoscenza di se stessi da parte degli allievi, al loro sviluppo e crescita.

B6 – Clima. L’indicatore approfondisce il tema delle percezioni che alunni e insegnanti hanno nel vivere il contesto classe e il

contesto scuola, nonché quali atteggiamenti, comportamenti e relazioni si stabiliscono tra le varie componenti.

B7 - Gestione del tempo. L’indicatore approfondisce il tema del tempo, come viene utilizzato sia nell’organizzazione della

scuola in generale (riformulazione dell’orario scolastico, utilizzo della quota del 20% ecc.), sia più specificamente nelle

attività didattiche (orario gestito internamente alla classe, attività sperimentali ecc.), sia nelle attività extracurricolari.

B8 - Gestione dello spazio. Fortemente correlato al tema del tempo, l’indicatore relativo allo spazio indaga sulla capacità

della scuola di utilizzare lo spazio in modo diverso da quello convenzionale (cattedra/banchi): se ci sono aule speciali,

diverse configurazioni degli arredi, se vengono utilizzate più aule dagli studenti, ecc..

B9 - Metodologie didattiche inerenti l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si cerca di capire la diffusione delle tecnologie

all’interno della scuola e come vengono utilizzate; se esistono spazi dedicati; se l’uso delle tecnologie fa parte di una

pianificazione concordata dai docenti o se invece dipende dalla discrezione di ciascun insegnante.

B10 - Libri di testo e contenuti digitali. Questo indicatore indaga se la scuola fa uso di libri o di contenuti digitali e come

vengono impiegati nella didattica (es. flipped classroom, archiviazione, produzione/rielaborazione dei contenuti digitali da

parte degli studenti, generazione di nuovi contenuti).

3 – AMBIENTE ORGANIZZATIVO PER L’APPRENDIMENTO (C - Dimensione scuola)

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L’Ambiente organizzativo viene definito nel documento della “Buona Scuola” come il luogo in cui si svolgono le pratiche educative

e didattiche ed è espressione della cultura organizzativa. Questo include i processi relativi agli stili di direzione e la collaborazione

tra insegnanti finalizzata alla promozione di una comunità professionale caratterizzata da una leadership diffusa e condivisa. Viene

indagata anche la capacità della scuola di allineare le proprie risorse alle priorità strategiche dell’istituto; la partecipazione e il

coinvolgimento delle istituzioni e associazione del territorio e quindi la capacità della scuola di proporsi come partner attivo e

strategico delle reti professionali e interistituzionali. Afferiscono a questa dimensione anche i processi relativi alle forme di

valutazione interna/autovalutazione.

Nello specifico sono stati considerati i seguenti indicatori per questa area:

C1 - Il senso di identità. Questo indicatore approfondisce il livello di condivisione della mission e quanto gli attori coinvolti

sentono di aderire al progetto educativo della scuola.

C2 - La visione strategica. Questo indicatore, fortemente correlato al precedente, approfondisce la percezione degli attori

intervistati relativamente a punti di forza e criticità della scuola; inoltre analizza il concetto di innovazione e quanto questo

sia condiviso all’interno dell’organizzazione scolastica.

C3 - Leadership, staff e flussi decisionali. Si approfondiscono lo stile di direzione, le modalità di gestione della scuola e le

modalità di delega ai collaboratori. Questo indicatore vuole cogliere il ruolo del middle management e le modalità con cui

vengono prese le decisioni.

C4 - Gestione risorse materiali, finanziarie e umane. Si indaga la capacità della scuola di utilizzare le risorse in base alle

proprie priorità strategiche (sia le risorse umane, sia quelle materiali; l’abilità di integrare i contributi e le risorse del

territorio con le altre risorse finanziarie e strumentali proprie della scuola).

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C5 - Sviluppo professionale. Si analizza la capacità della scuola di promuovere azioni di sviluppo delle competenze del

personale attraverso momenti di formazione strutturata, tutoraggio tra pari e aggiornamento, nonché la possibilità per la

scuola di accogliere le necessità del personale relativamente al proprio sviluppo professionale.

C6 - Gestione della comunicazione (interna ed esterna). Viene analizzato lo sviluppo di sistemi di informazione e

comunicazione sia all’interno della scuola, sia verso l’esterno; la gestione del sito internet a supporto dei processi didattici e

organizzativi e l’utilizzo in modo efficace delle nuove tecnologie per snellire e facilitare i flussi di comunicazione.

C7 - Rapporti con il territorio. Si indaga la capacità della scuola di proporsi in rete con altre istituzioni e di coordinare i

diversi soggetti che hanno responsabilità sul territorio, di istaurare rapporti con le realtà produttive e gli enti presenti sul

territorio, la capacità di coinvolgere le famiglie.

C8- Valutazione /Autovalutazione. Con questo indicatore si indaga come viene strutturata la valutazione formativa in

itinere, se sono previste prove comuni e, quindi, se esiste una pianificazione da parte dei docenti per concordare criteri

comuni. Inoltre si approfondisce se vengono svolte attività di autovalutazione d’istituto, nonché forme di controllo e

monitoraggio (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, rendicontazione sociale).

C9 - Progetti innovati e sperimentazioni. Questo indicatore approfondisce la condivisione all’interno della scuola di

progetti identificati come “innovativi” sia per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e gli scambi internazionali,

sia per l’innovazione metodologico/organizzativa.

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4 - ESITI FORMATIVI ED EDUCATIVI (A - Dimensione studente)

In quest’area, si tende a privilegiare la visione dello studente e la sua percezione riguardo gli indicatori previsti.

In particolare, per esiti formativi si intende una valutazione più ampia degli allievi in relazione alle competenze chiave indicate nel

Quadro di Riferimento Europeo (2006) , che prevedono nello specifico: comunicazione nella lingua materna, comunicazione nelle 2

lingue straniere, competenze matematiche e competenze di base in scienze e tecnologia, competenza digitale, imparare a

imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale.

Nello specifico si considerano:

A1 - Equità all’interno della scuola. L’indicatore evidenzia la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti i livelli

essenziali di competenze che permettono al singolo una partecipazione sociale attiva.

A2 - Consapevolezza di sé. Si tratta della capacità della scuola, attraverso attività di vario tipo anche non curriculari, di

promuovere processi di consapevolezza negli studenti, ovvero di offrire loro strumenti utili affinché ciascuno possa meglio

comprendere le proprie attitudini e interessi che si sviluppano durante tutto il percorso scolastico.

A3 - Autonomia personale. L’indicatore mette in evidenza quanto e come la scuola promuove lo studio autonomo e la

gestione delle responsabilità: i compiti a casa, la gestione del tempo nel lavoro autonomo, ecc.. Si approfondisce, inoltre,

l’utilità delle tecnologie utilizzate nella didattica per la promozione della competenza digitale come capacità di trovare

informazioni e valutarne la correttezza, produrre materiale, partecipare a network collaborativi, ecc..

http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32006H0962&from=IT (accesso 02/07/2014)2

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A4 - Relazione studente/docente. Fortemente correlato al tema del clima, questo indicatore analizza il rapporto studenti/

docenti così come percepito dagli attori coinvolti: si ritiene infatti che un buon clima relazionale sia un fattore centrale

nella promozione della motivazione.

A5 - Competenze di base. In questo contesto sono considerate le competenze linguistiche e quelle matematiche, così come

rilevate nelle prove nazionali INVALSI.

Descrizione degli strumenti

Le scuole che hanno partecipato al progetto hanno preso parte tra il 20 maggio al 30 giugno 2014 a una rilevazione sulle opinioni e gli atteggiamenti rivolta ai seguenti soggetti:

1. docenti

2. studenti

3. personale ATA

4. famiglie

I questionari sono stati costruiti utilizzando domande a risposta chiusa.

Nella maggior parte dei casi, le domande erano costituite da un’affermazione/stimolo per la quale si è chiesto ai soggetti di esprimere il loro grado di accordo tramite una scala Likert (una delle tecnica usata per la misura dell’atteggiamento) a cinque modalità (completamente in disaccordo, abbastanza in disaccordo, né in accordo né in disaccordo, abbastanza d'accordo, completamente d'accordo).

Ogni scuola ha ricevuto dall’INDIRE un codice d’accesso per ciascuna tipologia di soggetto, in modo da accedere a un’area riservata.

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La compilazione dei questionari è avvenuta in modalità online, assicurando l’anonimato dei rispondenti.

I questionari somministrati non hanno indagato tutte le dimensioni prese in considerazione nella ricerca. Si è reputato, infatti, più utile indagare e/o approfondire alcuni particolari indicatori tramite strumenti di indagine meno strutturati (interviste, focus group, visite sul campo), in modo da poter raccogliere informazioni più dettagliate e approfondite. Per l’indicatore A5 – Competenze di base della dimensione studente, si sono presi, invece, in considerazione gli esiti delle scuole relativi alle rilevazioni nazionali INVALSI a.s. 2012-13.

Di seguito si riportano per ciascuno strumento il numero di domande per ogni indicatore e una rappresentazione grafica che mostra il peso di ogni indicatore sul questionario . 3

Questionario docente

Dimensione Indicatore Descrizione indicatore N. domande

Territorio D8 Reputazione della scuola 2

Classe

B1 Curricolo 4

B3 Inclusione e personalizzazione 9

B4 Progettazione didattica 8

B6 Clima 9

B8 Gestione dello spazio 2

Si sottolinea che la somma del numero di domande per indicatore non corrisponde al numero totale delle domande del questionario, poiché una domanda 3

può essere riferita a più indicatori.

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B9 Metodologie didattiche 2

B10 Libri di testo e contenuti digitali 1

Scuola

C1 Il senso di identità 6

C5 Sviluppo professionale 10

C6 Gestione della comunicazione (interna e esterna) 6

C8 Valutazione /Autovalutazione 3

C9 Progetti innovati e sperimentazioni 1

Studente A4 Relazione studente/docente 5

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Questionario studente

Dimensione Indicatore Descrizione indicatore N. domande

13

Territorio D8 Reputazione della scuola 1

Classe

B5 Orientamento 1

B6 Clima 1

B9 Metodologie didattiche 1

B10 Libri di testo e contenuti digitali 2

Scuola

C1 Il senso di identità 3

C8 Valutazione /Autovalutazione 1

C9 Progetti innovati e sperimentazioni 1

Studente

A1 Equità all’interno della scuola 3

A2 Consapevolezza di sé 6

A3 Autonomia personale 5

A4 Relazione studente/docente 7

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Questionario ATA

Dimensione Indicatore Descrizione indicatore N. domande

Territorio D8 Reputazione della scuola 2

ClasseB3 Inclusione e personalizzazione 2

B6 Clima 10

Scuola

C1 Il senso di identità 3

C3 Leadership, staff e flussi decisionali 3

C5 Sviluppo professionale 8

C6 Gestione della comunicazione (interna e esterna) 4

C9 Progetti innovati e sperimentazioni 1

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Questionario famiglia

Dimensione Indicatore Descrizione indicatore N. domande

Territorio D8 Reputazione della scuola 3

Classe

B3 Inclusione e personalizzazione 3

B4 Progettazione didattica 2

B5 Orientamento 1

B6 Clima 9

B8 Gestione dello spazio 1

B9 Metodologie didattiche 2

B10 Libri di testo e contenuti digitali 2

Scuola

C1 Il senso di identità 4

C6 Gestione della comunicazione (interna e esterna) 7

C8 Valutazione /Autovalutazione 3

C9 Progetti innovati e sperimentazioni 1

Studente

A1 Equità all’interno della scuola 2

A3 Autonomia personale 4

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Si noti che per ciascuna tipologia di questionario è stata maggiormente privilegiata l’indagine di alcune dimensioni, legate al ruolo che lo specifico soggetto ricopre all’interno del contesto scolastico.

Per questo motivo, nel questionario rivolto ai docenti, le dimensioni maggiormente indagate sono state quelle riferite alla classe (35 domande) e alla scuola (26 domande). Nel questionario studente la dimensione maggiormente presente è quella riferita agli esiti formativi ed educativi ( 21 domande). Per il questionario rivolto al personale ATA è stata privilegiata la dimensione scuola (19 domande. Infine, nel questionario rivolto alle famiglie, le due dimensioni maggiormente indagate sono state quelle riferite alla classe (20 domande) e alla scuola (15 domande).

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Report dell’Istituzione scolastica

Istituto Comprensivo Statale di Cadeo e Pontenure

TIPOLOGIA DI ISTITUZIONE SCOLASTICA Istituto Comprensivo

CODICE MECCANOGRAFICO  PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTOC80900D

NOME DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Daniele Barca

COMUNE ROVELETO DI CADEO

PROVINCIA Piacenza

SITO WEB http://www.istitutocomprensivocadeo.it

REPORT A CURA DI: Paola Nencioni

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DATI DI SINTESI DELLA RILEVAZIONE INDIRE

NUMERO (SCUOLA IN CHIARO)

N. RISPONDENTI(QUESTIONARI)

% RISPONDENTI N. PARTECIPANTI FOCUS

N. PARTECIPANTI INTERVISTA STAFF

Studenti totali della scuola (ogni ordine e grado )

1001 / / / /

Studenti -Primo anno secondaria di I grado

129

(62+67)

/ / / /

Studenti-Secondo anno secondaria di I grado

136

(59+77)

/ / / /

Studenti- Terzo anno secondaria di I grado

119

(63+56)

/ / / /

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Studenti delle tre classi384 286 29% degli

studenti della scuola

74% degli studenti

della scuola secondaria,

possibili rispondenti

al questionario

20 circa delle tre classi

Genitori (nucleo familiare) 1001 107 11% 9 /

Personale Docente 151 a tempo indeterminato 36 a tempo determinato

Totale 187

70 37% 10 16

Personale ATA 32*

* fonte Scuola in chiaro 2014/2015

16 50% / /

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ScuolaQuestionario docente (%)

Questionario studente (%)Questionario ATA (%)

Questionario famiglia (%)

IC “U. Amaldi” di Cadeo (PC)

37%

29% degli studenti della scuola

74% degli studenti della scuola secondaria, possibili rispondenti al questionario

50% 11%

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1 - CONTESTO SOCIO-AMBIENTALE E RISORSE (D - Dimensione territorio)

In questo ambito è possibile inserire le notizie relative al contesto in cui la scuola si trova al fine di comprendere quanto e come i dati raccolti sono generalizzabili ad altre realtà.

D1 – Numero totale degli studenti

D2 -Studenti con cittadinanza non italiana (%) percentuale di studenti stranieri presenti nella scuola

D3 - Tasso di abbandono scolastico. Attraverso i tassi di abbandono si evince il livello di dispersione scolastica e nello specifico in

quale classe avvengono in modo prevalente

D4- Anni di esperienza e stabilità del Dirigente scolastico

FONTE: Fascicolo Scuola in chiaro

N.1001

FONTE: Fascicolo Scuola in chiaro

23 %

FONTE: Fascicolo Scuola in chiaro

N.0.19%

FONTE: Intervista N.

Anni di esperienza come Dirigente

2

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D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato

D6 - Età media del personale docente a tempo indeterminato

Numero di anni in questa scuola 2

FONTE: Fascicolo Scuola in chiaro

N.151

FONTE: Fascicolo Scuola in chiaro

35-44 anni

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RIEPILOGO – D1 -D6

D1 Numero totale degli studenti D2 - Studenti con cittadinanza non italiana D3 -Tasso di abbandono scolastico D4 - Anni di

esperienza e stabilità del Dirigente scolastico D5 - Insegnanti con contratto a tempo indeterminato D6 - Età media del

personale docente a tempo indeterminato

Il numero totale degli studenti presenti in tutti i plessi è di N.1001 (fonte “Scuola in chiaro”).

La presenza di alunni stranieri risulta essere del 23 % , una delle percentuali più alte rispetto alla media delle scuole analizzate

in questa indagine per il I ciclo di istruzione e rispetto alla media nazionale che è mediamente compresa tra il 12% e il 10% (I che

II ciclo indistinte).

Il tasso di abbandono nell’IC di Cadeo e Pontenure è pari a 0,19 nella media delle scuole del campione ma in controtendenza

con l’andamento nazionale che si attesta intorno al 17,6% ( I che II ciclo indistinte).

Il Dirigente scolastico è presente nella scuola da 2 anni.

Dai dati di Scuola in chiaro i docenti risultano essere n. 187 di cui n. 151 a tempo indeterminato e n. 36 a tempo determinato (84% dei docenti è a tempo indeterminato).

Il personale docente a tempo determinato corrisponde all’84% del corpo docente (in linea con i dati del Rapporto Internazionale OCSE sui docenti italiani 82% e con la media dei paesi TALIS pari all’83%).

Ha un’età media compresa tra i 35 e i 44 anni più bassa quindi della media italiana di 49 anni Rapporto Internazionale OCSE (Talis 2013).

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D7 - Descrizione del contesto. Aspetti socioeconomici del territorio e background familiare degli studenti Il contesto è l’ambiente entro il quale la scuola svolge il proprio intervento formativo, le caratteristiche economiche e sociali nonché la dislocazione geografica dei vari plessi scolastici. Il background familiare è qui inteso come struttura socio-economica che compone l’ambiente in cui si colloca la scuola e la presenza dei genitori nella vita della scuola.

RIEPILOGO – D7 - Descrizione del contesto

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FONTE POF L’Istituto Comprensivo statale di Cadeo, si è costituito il 1° settembre 1999 per volontà della Provincia di Piacenza e dei Comuni di Roveleto di Cadeo e di Pontenure, comprende le scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I° grado dei due Comuni, posti sull’asse della Via Emilia. La popolazione scolastica è attualmente di 1.350 alunni, (1.001 secondo Scuola in chiaro) con contesti socio economici di provenienza eterogenei. Il 23% degli alunni è straniero un dato molto al di sopra della media nazionale e un tasso di abbandono scolastico che, secondo i dati Scuola in chiaro si attesta sullo dello 0,81%. Cadeo comprende le frazioni di: Roveleto, Saliceto e Fontana Fredda. Il Comune, collocato in Val D'Arda a 14 Km da Piacenza, è situato in una zona ricca a livello agricolo e industriale che ha goduto, dal dopoguerra in poi, di una rapida e costante evoluzione. La popolazione è essenzialmente giovane e per la maggior parte economicamente agiata. Varie le associazioni presenti sul territorio. Il polo scolastico di Cadeo, in Via della Liberazione, vede le scuole dei tre diversi ordini situate in edifici differenti ma nella medesima zona, tranquilla e circondata da un’ampia area verde. Pontenure è un paese prevalentemente agricolo, ma con uno sviluppo industriale in progressivo avanzamento, dista 9 Km da Piacenza e attualmente supera i 6.000 abitanti. Gli stranieri rappresentano circa il 13% della popolazione. Si possono contare numerose associazioni culturali, ricreative e sportive che arricchiscono l’offerta del territorio. A Pontenure i diversi ordini di scuola sono collocati sostanzialmente:

• in via Marconi in cui la scuola dell’infanzia condivide la struttura con la scuola primaria, classi 1 e 2; • in via Gaeta, in cui si trovano altre classi della primaria; • In via Sivelli, in cui si trova solo la scuola secondaria. Si tratta questa di una zona tranquilla, con un ampio giardino e uno spazio

alberato attorno. Le scuole dell’Istituto Comprensivo sono situate, quindi, in due paesi in evoluzione ed espansione che riconoscono e condividono le finalità educative e formative alle quali tutti sono chiamati, non solamente l’istituzione scolastica. Con i Comuni l’istituto ha “convenzioni stabili” da vent’anni nella consapevolezza che essere una comunità voglia dire tendere al medesimo obiettivo: nell’ottica di un patto educativo territoriale “forte”, scuola e amministrazione hanno individuato come irrinunciabile tradurre i principi di cittadinanza, democrazia e legalità in modelli di vita che favoriscano la partecipazione attiva e il coinvolgimento degli alunni, la percezione di essere in una comunità che sa accogliere e mettere in pratica le regole del vivere civile e sociale, che dialoga con le istituzioni e con la società organizzata. I rapporti vivi e costanti dell’Istituto col territorio, inteso in senso lato (enti locali, associazioni, oratorio, sponsor…), sono dunque funzionali ad ampliare l’offerta formativa per favorire sempre più l’integrazione, trasmettere valori etici e civili, produrre idee o progetti innovativi rispondendo ai bisogni reali di una popolazione scolastica in continuo mutamento. Dalla nostra ricerca Pontenure e Cadeo sono rispettivamente il primo e il secondo Comune con il più alto Tasso di Natalità nella Provincia di Piacenza. Si ricorda che Piacenza è la terza provincia con la più alta percentuale di Cittadini Stranieri (13,4%) (la precedono Brescia e Prato)

La percentuale di studenti con cittadinanza non italiana è relativamente alta (23 %) soprattutto se considerata in rapporto alle altre scuole della rete e comunque quasi il doppio rispetto alla media nazionale (tra il 10 ed il 12%)

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D8 - Reputazione della scuola. Si indaga come viene considerata la scuola all’interno del territorio nel quale è situata e quali sono le opinioni degli utenti, anche attraverso effettivi riscontri nel tempo (es. aziende che assumono studenti provenienti da quella scuola, n. elevato di studenti che superano test all’Università, livelli di apprendimento in ingresso della scuola secondaria di secondo grado).

QUESTIONARIO DOCENTI QUESTIONARIO ATA QUESTIONARIO GENITORI QUESTIONARIO STUDENTI

Se sì, perché: N./percentuale

- Apprezzo la qualità dell’attività formativa 30,53

- C’è un ottimo clima relazionale

13,27

- È vicino a casa 12,39

- Vi afferisce un buon bacino di utenza 0,44

- Condivido lo stile educativo

14,6

- È ben organizzata 18,58

- È ben integrata nel territorio 10,18

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2 - PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE (B - Dimensione classe)

B1 - Curricolo. L’indicatore intende approfondire le modalità con le quali la scuola recepisce le direttive nazionali in merito al curricolo, se esiste un curricolo verticale e quali sono i processi sottesi alla sua costruzione (classi parallele, gruppo scelto dal dirigente ecc.).

B2 - Curricolo locale. Questo indicatore cerca di indagare se e come la scuola, in base alla possibilità offerta dalla legge sull’autonomia, utilizza la quota del curricolo obbligatorio scegliendo liberamente discipline e attività da proporre nel POF.

RIEPILOGO - B 1 - Curricolo e B2 - Curricolo locale

Riguardo all’elaborazione del curricolo ben il 99% dei rispondenti al questionario docenti afferma che la scuola ha elaborato un curricolo di Istituto: il curricolo viene elaborato all’interno dei Dipartimenti e discusso nel Collegio docenti, prevede l’utilizzo della quota di flessibilità per realizzare il curricolo locale ed ha una dimensione verticale.

L’accordo sulla verticalità del curricolo è quasi unanime al 97%.

Dal focus docenti emergono alcune criticità da attribuire per lo più ad aspetti strutturali che dipendono piuttosto dalle politiche nazionali:

• il rapporto numerico tra docenti e allievi (soprattutto per la scuola dell’infanzia), laddove si pretende un lavoro collaborativo e attento alle esigenze di ognuno;

• il numero elevato di alunni per classe, ostacola modalità educative che diano la giusta attenzione ai singoli allievi.

LA SCELTA DELL’ORARIO LUNGO, SECONDO UN MODELLO CHE CERCA DI UNIFORMARE LA SITUAZIONE DEI DIVERSI ORDINI DI SCUOLA, E’UNA SOLUZIONE ‘SAGGIA’ CHE CONSENTE DI ‘DILATARE’ IL TEMPO DELLA SCUOLA, ANDANDO INCONTRO, ANCHE, ALLE ESIGENZE DEI GENITORI.

L’87% dei docenti rispondenti al questionario ci dice che la scuola utilizza la quota di flessibilità per realizzare il curricolo locale.

Dal focus docenti emerge un livello di accordo assoluto: la scuola interpreta al meglio le possibilità offerte dall’autonomia.

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B3 - Inclusione e personalizzazione. L’indicatore approfondisce come vengono gestite le varie forme di diversità, se ci sono attività pianificate nei processi di insegnamento e apprendimento che si adeguano a specifici bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative (es. peer review, tutoraggi, gruppi di livello ecc.).

RIEPILOGO - B3 - Inclusione e personalizzazione

Le risposte alle domande dei questionari, volte ad indagare la dimensione del’inclusione e della personalizzazione, restituiscono il quadro di una scuola che è molto attenta ed impegnata nell’organizzazione e nella gestione di attività che favoriscano l’accoglienza e l’inclusione delle minoranze etniche, linguistiche e religiose: lo sostengono infatti il 94% dei docenti ed il 88% degli ATA ma anche il 72% dei genitori.

Da rilevare poi che il 73% dei docenti sostiene che in queste attività vengano adeguatamente coinvolte le famiglie degli alunni appartenenti a culture diverse.

La scuola si occupa degli alunni con bisogni educativi speciali mettendo loro a disposizione materiali e strumenti adeguati secondo il 93% dei docenti e secondo il 69% degli ATA, coinvolgendo le loro famiglie nelle attività della scuola (secondo l’87% dei docenti).

Infine, la scuola pratica una proficua integrazione tra le attività di sostegno e quelle curricolari (lo sostiene il 91% dei docenti).

Anche per quanto riguarda questo indicatore i numeri sono confermati e validati dalle affermazioni dei docenti e dei genitori coinvolti nei focus:

Docenti – La scuola si impegna per l’inclusione attraverso un lavoro continuo e capillare, esercitato soprattutto nella pratica quotidiana. Non si tratta di mettere in atto strategie specifiche, ma di praticare una didattica inclusiva all’interno delle classi. L’Istituto: “VALORIZZA LA DIFFERENZA” “QUOTIDIANITÀ PER TUTTI, ACCETTANDO LA DIVERSITÀ”.

Genitori- “C’È UN LAVORO DI COLLABORAZIONE TRA LE CLASSI, I BAMBINI DISABILI SONO BAMBINI DELLA SCUOLA”. Le maestre lavorano molto in sinergia all’interno degli stessi anni. Le maestre di italiano seguono una formazione specifica per il DSA, sono aggiornate e fanno incontri con i genitori.

Esiste un progetto di Intercultura a tavola, con menù: francese, marocchino e spagnolo. “IN PRIMA CI SONO 7 BAMBINI MUSSULMANI E A NATALE ABBIAMO CHIESTO ALLE MAMME MUSSULMANE SE CANTARE QUESTE CANZONI POTESSE DAR FASTIDIO. MA NON CI SONO STATI PROBLEMI. “ Per le famiglie straniere, per le mamme vengono fatti corsi di italiano.

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B4 - Progettazione didattica. Questo indicatore cerca di comprendere quali sono le scelte progettuali della scuola, quali strumenti e metodologie sono utilizzati, come e se vengono organizzati i dipartimenti, se esistono strutture per la condivisione di materiali e/o buone pratiche, se sono definite le modalità di archiviazione e documentazione.

RIEPILOGO - B4 - Progettazione didattica

Nelle indagini quantitative viene dichiarato dal 94% dei docenti che nella scuola la progettazione è svolta a livello di aree/dipartimento. La dimensione dell’innovazione è stata indagata approfonditamente, attraverso specifiche domande dei questionari, delle interviste e dei focus, al fine di comprendere quale sia la percezione dell’innovazione tra i vari attori, che cosa si intenda per innovazione, come questa sia legata alla presenza ed all’uso delle nuove tecnologie o piuttosto ad approcci e/o metodologie didattiche innovative. Le risposte ai questionari da parte di genitori e docenti indicano chiaramente come la scuola si sia dotata, e faccia uso regolarmente per lo svolgimento delle attività didattiche, di nuove tecnologie e laboratori per migliorare i processi di insegnamento/apprendimento (74% dei genitori) Ben il 98 % dei docenti dichiara che nella scuola sono previsti progetti basati sulla didattica laboratoriale. Per l’84% dei rispondenti tra i docenti, la scuola è in grado di trarre il massimo vantaggio dalle innovazione tecnologiche per migliorare l’insegnamento. Il 74% dei genitori dichiara che per svolgere le attività in classe vengono usate regolarmente le nuove tecnologie (il restante 26% dichiara il contrario). Il 41% dei genitori è abbastanza concorde nel dichiarare che nella scuola vengono utilizzati i laboratori e le strumentazioni tecnologiche ed il 26% è completamente in accordo. Il 98% dei docenti ci informa che nella scuola sono previsti progetti basati sulla didattica laboratoriale: il 53% dei docenti è completamente in accordo rispetto al fatto che nella sua attività utilizza la didattica laboratoriale e il 38% è abbastanza d’accordo. L’86% dei docenti dichiara poi che nella scuola si scambiano abitualmente lezioni e materiali (la maggior parte con contatti diretti con i colleghi e poi con la condivisione a livello di Area e Dipartimento e infine condividendo nel Consiglio di classe). Emerge dai dati che la scuola ha adattato i propri ambienti per favorire l’innovazione didattica 77% docenti, soprattutto attraverso l’allestimento dei laboratori e la scelta di arredi adattabili in modo flessibile all’attività didattica. Dal focus con i docenti e con gli studenti emergono aspetti interessanti che riguardano la progettazione e la pratica didattica:

DOCENTI -Generalmente la scuola possiede una buona organizzazione didattica. Il gruppo fa difficoltà a trovare elementi da migliorare. Quello che sembra da potenziare è il progressivo cambiamento strutturale degli edifici, verso soluzioni più innovative relativamente all’uso degli spazi “TOGLIERE I BANCHI NELLE AULE. ABBATTERE I MURI”. Alcuni docenti portano come esempio l’aula Mondrian: un’aula polivalente in cui le classi del plesso di Cadeo svolgono attività laboratoriali. Fanno riferimento alla nuova scuola di Pontenure, appena inaugurata, la cui progettazione ha previsto momenti di condivisione tra i vari attori della scuola, gli architetti e l’amministrazione comunale.Qualcuno solleva la questione del rispetto delle diversità degli stili di insegnamento. “LA DIVERSITÀ È UN VALORE CHE DEVE ESSERE DIFESO ALL’INTERNO DELLE CLASSI, RISPETTANDO GLI STUDENTI NELLA LORO SOGGETTIVA INDIVIDUALITÀ, MA ALLO STESSO MODO, DEVE ESSERE CONSIDERATA UNA RISORSA SE SI PARLA DI DOCENTI.” Da migliorare, quindi, l’attenzione alla diversità anche degli insegnanti per ristabilire un giusto rapporto tra valori comuni e diversità di stili educativi. “UNA CONDIVISIONE, DUNQUE, CHE LASCI SPAZIO ALLA LIBERTÀ INDIVIDUALE.” Riguardo alla scelta dell’orario lungo, secondo un modello che cerca di uniformare la situazione dei diversi ordini di scuola, il gruppo concorda nel considerarla una soluzione ‘saggia’ che consente di ‘dilatare’ il tempo della scuola, andando incontro, anche, alle esigenze dei genitori.

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B5 - Orientamento. L’indicatore cerca di comprendere quali sono le attività che la scuola promuove finalizzate alla realizzazione personale e scolastica degli allievi, se vengono potenziati atteggiamenti positivi orientati a una maggiore conoscenza di se stessi, allo sviluppo e alla crescita degli allievi.

B6 – Clima. L’indicatore approfondisce il tema delle percezioni che alunni e insegnanti hanno nel vivere il contesto classe, gli atteggiamenti e i comportamenti che si stabiliscono tra i vari componenti. Il clima comprende l’insieme delle relazioni tra docenti ed alunni.

RIEPILOGO - B5 - Orientamento

Nei questionari alla domanda “La scuola è attenta a valorizzare le attitudini e le potenzialità di mio figlio” , il 43% dei genitori è completamente in accordo, il 42 % abbastanza d’accordo.

Anche da parte dei ragazzi c’è il riconoscimento dell’importanza del ruolo della scuola. Alla domanda ciò che imparo a scuola mi è utile nella vita quotidiana 38% dichiara di essere completamente d’accordo e il 36% abbastanza. Questo dato è avvalorato dalle indagini qualitative in cui emerge che gli studenti ritengono utile la scuola per il loro futuro. “LA SCUOLA CI DÀ UNA FORMAZIONE MOLTO IMPORTANTE PER IL NOSTRO FUTURO PERCHÉ CI AIUTA A CAPIRE COSA VORREMMO FARE DOPO”. Le attività di orientamento sono considerate molto importanti. La scuola ha organizzato molte attività per l’orientamento. I docenti parlano con gli studenti e danno loro un indirizzo in base alle loro attitudini. I ragazzi ci dicono poi che alcune psicologhe hanno fornito dei Test per aiutare studenti e docenti nella valutazione.

La scuola viene considerata utile in generale: “I PROFESSORI CI HANNO SEMPRE DETTO CHE NELLA STORIA I POPOLI SONO STATI SOTTOMESSI PERCHÉ NON AVEVANO CONOSCENZA. LA SCUOLA CI SERVE PERCHÉ SE SAPPIAMO, ABBIAMO LA MENTE APERTA. E’ GRAZIE SOPRATTUTTO ALLA SCUOLA”.

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RIEPILOGO – B6 - Clima

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Anche questo indicatore, essendo centrale nella definizione di una “Buona scuola”, è stato approfonditamente indagato. Sono state poste molte domande ai diversi attori riguardo la collaborazione tra docenti, tra docenti e personale ATA, tra docenti e dirigenza, tra docenti e studenti e tra docenti e genitori e sono emersi dati prevalentemente positivi anche se con percentuali diverse tra i diversi rispondenti. Il 62% degli studenti dichiara di andare volentieri a scuola ed il dato è confermato dal 93% dei genitori; il DS promuove un clima di collaborazione tra docenti, allievi, personale ATA e genitori secondo il 75% dei docenti, il 63% del personale ATA ed il 83% dei genitori; rispetto all’affermazione “le famiglie hanno fiducia nei docenti della scuola” ben l’88% dei genitori si dichiara d’accordo, così come l’85% dei docenti ed il 50% del personale ATA; molto alta la percentuale dei docenti che dichiara di avere rapporti di fattiva collaborazione con i colleghi (83%) con i quali arriva facilmente a decisioni condivise (75%), situazione che si riscontra anche con il personale ATA, molto alte (sempre superiori al 60%) le percentuali relative alla disponibilità del DS, dei docenti e del personale ATA nei confronti dell’utenza. Infine, come cartina di tornasole, è stato chiesto a docenti e personale ATA di esprimersi sulla volontà di rimanere nella stessa scuola: il 94% dei docenti ha risposto che è ben organizzata e che si identifica con gli obiettivi formativi delle scuola; il 100% del personale ATA ha risposto di sì, perché …. È vicino casa!

Dal focus con gli studenti, emerge che il clima relazionale è considerato molto buono: “I DOCENTI SONO ‘UMANI’ , QUASI AMICI CHE INSEGNANO A VIVERE E SONO UN PUNTO DI RIFERIMENTO ANCHE PER PROBLEMI CHE ESULANO LO STUDIO DELLE DISCIPLINE.” “C’È RISPETTO MA ANCHE AMICIZIA”. “QUANDO ABBIAMO UN PROBLEMA I DOCENTI CI AIUTANO E CI DANNO DEI CONSIGLI ANCHE PER LA NOSTRA VITA DI OGNI GIORNO. QUANDO NON SAI CON CHI PARLARE CI SONO LE PROF.” Sull’umanità dei docenti sono tutti d’accordo, anche se ammettono che ce ne sono di autoritari. Soprattutto con alcuni non è stato facile all’inizio, ma ”POI IL RAPPORTO È DIVENTATO QUASI DI“AMICIZIA”,“CI INSEGNANO DI TUTTO E DI PIÙ”. Riguardo agli ATA i ragazzi si esprimono così: “LE BIDELLE SONO LE NOSTRE MIGLIORI AMICHE, SONO SIMPATICISSIME E CI SALVANO OGNI GIORNO, CI ACCOLGONO, COMMENTANO LA GIORNATA. FANNO SEMPRE BATTUTE”. Il DS è una figura meno conosciuta, almeno non in maniera diretta, i ragazzi ci dicono: “LO VEDIAMO POCO, TRANNE CHI VA IN PRESIDENZA”. Qualcuno mette in evidenza l’idea che il DS stia trasformando la loro scuola in meglio: “IO PENSO CHE DA QUANDO È ARRIVATO QUESTO PRESIDE LA SCUOLA SIA CAMBIATA. CI FA PARTECIPARE A TANTE ATTIVITÀ CHE SONO INDIMENTICABILI. E’ GRAZIE A LUI CHE LA SCUOLA SI È ARRICCHITA DI IPAD. A NOI RAGAZZI RESTA PIÙ FACILE STUDIARE CON QUESTI STRUMENTI”.

DOCENTI -Emerge che il clima relazione con i colleghi è generalmente positivo. I legami sono più forti all’interno dei team perché l’organizzazione della scuola prevede programmazioni di gruppo. Si rileva la mancanza di momenti di condivisione collegiale, in particolare si avverte la necessità di un maggior contatto con i colleghi di ordini di scuola diversi, che potrebbe essere finalizzata alla costruzione del curriculum verticale. Sono stati attivati in questo senso gruppi che hanno lavorato alla progettazione di sceneggiature, unità didattiche costruite in verticale su determinati temi. L’esperienza è ritenuta utile per favorire lo scambio tra colleghi e garantire continuità nel lavoro didattico tra i diversi ordini di scuola. Si evidenzia la necessità di momenti formalizzati per il lavoro in gruppi verticali. Le Commissioni attualmente attivate sono ristrette a pochi docenti e non aperte a tutti per una logica di ottimizzazione delle risorse, si auspicherebbe un recupero di un lavoro più aperto a tutti i docenti che lo volessero . I rapporti con il Dirigente sono buoni. La sua presenza è costante, anche se non può essere assicurata allo stesso modo in tutti plessi. E’ sempre disponibile all’ascolto e a risolvere i problemi, “QUANDO SI HA BISOGNO C’È”.

Rispetto al rapporto con gli ATA è buono in tutti i plessi. Il lavoro fatto con gli allievi è volto a creare una scuola accogliente che ponga al centro gli studenti e le loro esigenze. L’obiettivo della scuola è costruire un ambiente accogliente. “IL NOSTRO DESIDERIO È DI FARLI STARE BENE A SCUOLA, DI FARE IN MODO CHE TORNINO VOLENTIERI OGNI GIORNO”. Le famiglie dimostrano generalmente un atteggiamento positivo nei confronti della scuola. I rapporti con i docenti sono buoni anche se dipende, naturalmente, dalle classi. I docenti, soprattutto nella scuola dell’infanzia e primaria, hanno un rapporto diretto e quotidiano con le famiglie. La scuola si apre, inoltre, ad attività che vengono fatte in classe, i genitori sono resi partecipi di quello che si fa a scuola. La buona reputazione che la scuola ha tra i genitori è dimostrata, inoltre, dal fatto che ogni famiglia accetta di pagare il contributo volontario. Nonostante la generale positività si riconosce, tuttavia, una crescente difficoltà a coinvolgere i genitori, che tendono a partecipare un po’ meno alla vita della scuola. Si riterrebbero utili momenti di formazione per i genitori, per motivare una maggiore partecipazione alla vita della scuola.

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B7 - Gestione del tempo. L’indicatore approfondisce il tema del tempo, come viene utilizzato sia nell’organizzazione della scuola in generale (riformulazione dell’orario scolastico, utilizzo della quota del 20% ecc.), sia più specificamente nelle attività didattiche (orario gestito internamente alla classe, attività sperimentali ecc.).

B8 - Gestione dello spazio. Fortemente correlato al tema del tempo, l’indicatore relativo allo spazio indaga sulla capacità della scuola di utilizzare lo spazio in modo diverso da quello convenzionale (cattedra/banchi): se ci sono aule speciali, diverse configurazioni degli arredi, se vengono utilizzate più aule dagli studenti ecc..

RIEPILOGO – B7/B8 – Gestione tempo e spazio

La totalità dei docenti rispondenti al questionario (100%) dichiara che la scuola ha adattato i propri ambienti per favorire

l’innovazione didattica in particolare predisponendo spazi per le attività collaborative (44%) e scegliendo gli arredi adattabili in

modo flessibile alle attività didattiche (31%). L’84% dei ragazzi concordano sul fatto che la scuola usa laboratori e tecnologie a

supporto della didattica.

Anche dal focus group con i ragazzi emerge che il martedì si fanno attività di laboratorio a classi aperte in orario curricolare. I laboratori sono occasione di incontro tra i ragazzi di I, II e III media che fanno l’attività tutti insieme. Ci sono vari laboratori tra cui i ragazzi scelgono: teatro, scienze, laboratorio di cucina, giornalino, giardinaggio. La scelta è autonoma.

I ragazzi ci parlano poi di alcune occasioni in cui gli studenti possono ‘autogestirsi’: “QUANDO UNA PROFESSORESSA MANCA SI POSSONO FARE ATTIVITÀ UTILIZZANDO GLI SPAZI LA NOSTRA SCUOLA METTE A DISPOSIZIONE”. Oppure accade che qualche docente, alla fine dell’anno, lasci agli studenti la possibilità di ‘auto-gestirsi”, scegliendo attività particolari.

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B9 - Metodologie didattiche inerenti l’utilizzo delle nuove tecnologie. Si cerca di capire la diffusione delle tecnologie all’interno della scuola e come vengono utilizzate, se esistono spazi dedicati, se l’uso delle tecnologie fa parte di una pianificazione concordata dai docenti o se invece dipende dalla discrezione di ciascun insegnante.

B10 - Libri di testo e contenuti digitali. Questo indicatore indaga se la scuola fa uso di libri o di contenuti digitali e come vengono impiegati nella didattica (es. flipped classroom, archiviazione, rielaborazione da parte degli studenti, generazione di nuovi contenuti)

RIEPILOGO – B9 – Metodologie didattiche

Nell’analisi quantitativa si dichiara che l’utilizzo delle nuove tecnologie nello studio è utile per il 30% dei genitori, un’opportunità di crescita per il 33% mentre per il 24% uno strumento di approfondimento culturale. Alla medesima domanda il 46% degli studenti dichiara che sono utili, il 18% uno strumento di approfondimento culturale. Le tecnologie sono ritenute molto utili, l’uso più comune riguarda la ricerca su Internet e l’elaborazione di mappe concettuali. “FACCIAMO MAPPE CONCETTUALI E CERCHIAMO INFORMAZIONI.” La discipline in cui si utilizzano di più le nuove tecnologie sono: la Geografia, l’Inglese, ma anche le Scienze. I ragazzi ci riferiscono che usano la LIM abbastanza spesso per gli esercizi, oppure si mostrano le ricerche fatte a casa a tutta la classe. Uno dei problemi è costituito dal fatto che le tecnologie spesso non funzionano. Come emerge dal focus dei genitori la scuola è conosciuta al grande pubblico per l’uso che fa della tecnologia ma “LA SCUOLA FUNZIONAVA GIÀ ANCHE SENZA L’AUSILIO DELLE TECNOLOGIA”. “LA SCUOLA È UNA BUONA SCUOLA CHE IN PIÙ HA L’ELEMENTO TECNOLOGICO”.

RIEPILOGO - B10 - Libri di testo e contenuti digitali

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Secondo quanto emerge dai questionari le tecnologie e i contenuti digitali non sono utilizzati dagli studenti con regolarità per lo svolgimento dei compiti a casa (secondo il 26% dei genitori ed il 45% degli studenti). Questo dato è confermato anche dai focus.

GENITORI -Dalle indagini qualitative emerge che i genitori sono aperti all’introduzione della nuove tecnologie perché sono più stimolanti per i ragazzi, emerge però che “LE TECNOLOGIE SONO PERCEPITE DAI RAGAZZI COME POSSIBILE MEZZO DI DISTRAZIONE”.

STUDENTI- I ragazzi ritengono che le tecnologie siano molto utili, anche se nella terza classe si usano meno perché la sperimentazione in atto, con il progetto Libra, riguarda soprattutto le prime classi e in seconda battuta le seconde classi. La tecnologia più diffusa è l’I pad. L’uso più comune riguarda la ricerca su Internet e l’elaborazione di mappe concettuali. “FACCIAMO MAPPE CONCETTUALI E CERCHIAMO INFORMAZIONI, SU INTERNET LE TROVIAMO VELOCEMENTE, POI APPROFONDIAMO SUL LIBRO”. Alla richiesta se sia più facile studiare sul libro di carta o sull’Ipad alcuni rispondono che “STUDIARCI SOPRA È DIFFICILE PERCHÉ CI SONO ELEMENTI DI DISTRAZIONE. BISOGNA STARE ATTENTI”.

L’idea condivisa dal gruppo è che si faccia un uso ponderato delle tecnologie: “BISOGNA USARLE SENZA ESAGERARE, VIENE ANCHE IL MAL DI TESTA”. Qualcuno ribatte: “ANCHE A STUDIARE SUL LIBRO VIENE IL MAL DI TESTA”, ma riconosce che studiare sull’ipad richiede molta disciplina. “BISOGNA ESSERE MOLTO DISCIPLINATI PER USARE L’IPAD”.

“ESISTONO MOLTE APPLICAZIONI UTILI PER LO STUDIO”, “MOLTI PRENDONO APPUNTI E POI CREANO UNA SPECIE DI QUADERNO DIGITALE E TRASCRIVONO TUTTI GLI APPUNTI, E POI VIENE TUTTO PIÙ FACILE, È TUTTO PRONTO QUI”. “CON L’I PAD FAI LE MAPPE CONCETTUALI E FACENDOLE SAI DI CHE COSA STAI PARLANDO E TI VIENE PIÙ FACILE CHE STUDIARE SUL LIBRO”. Tutti riconoscono che il libro di carta ha qualche vantaggio, anche se le mappe concettuali servono perché sintetizzano. La riscrittura dei contenuti studiati aiuta molto, soprattutto se si fa uso di immagini. Avere i libri nell’I pad è utile anche per ridurre il peso nello zaino. Alcuni studenti descrivono, a richiesta, come funziona il loro lavoro nella produzione di mappe concettuali: “PRIMA SI LEGGE UN PEZZO, POI SI FA IL RIASSUNTO, POI PRENDIAMO LE PAROLE PIÙ IMPORTANTI E COSTRUIAMO LE SINTESI”. La discipline in cui si utilizzano di più le nuove tecnologie sono la Geografia, l’Inglese, ma anche le Scienze. Riguardo alla LIM “LA LAVAGNA LA USIAMO ABBASTANZA SPESSO PER GLI ESERCIZI”, “OPPURE SI MOSTRANO LE RICERCHE FATTE A CASA A TUTTA LA CLASSE”. Uno dei problemi è costituito dal fatto che le tecnologie talvolta non funzionano.

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3 – AMBIENTE ORGANIZZATIVO PER L’APPRENDIMENTO (C - Dimensione scuola)

C1 - Il senso di identità. Questo indicatore approfondisce il livello di condivisione della mission e quanto gli attori coinvolti sentono di aderire al progetto educativo della scuola.

QUESTIONARIO DOCENTI QUESTIONARIO ATA QUESTIONARIO GENITORI QUESTIONARIO STUDENTI

I termini che identificano meglio la mia scuola sono:

I termini che identificano meglio la mia scuola sono Innovazione 64 35,96 Tradizione 1 0,56

Serietà 17 9,55 Affidabilità 7 3,93

Condivisione 30 16,85 Collaborazione 19

10,67 Flessibilità 11 6,18 Selettività 2 1,12

Meritocrazia 0 0 Equità 3 1,69

Creatività 24 13,48

I termini che identificano meglio la mia scuola sono:

I termini che identificano meglio la mia scuola sono Innovazione 13 34,21 Tradizione 1 2,63

Serietà 4 10,53 Affidabilità 4 10,53 Condivisione 3 7,89

Collaborazione 4 10,53

Flessibilità 2 5,26 Selettività 1 2,63

Meritocrazia 0 0 Equità 0 0

Creatività 6 15,79

I termini che identificano meglio la scuola sono:

I termini che identificano meglio la scuola sono

Innovazione 65 24,53

Tradizione 9 3,4 Serietà 37 13,96

Affidabilità 26 9,81 Condivisione 13 4,91

Collaborazione 42 15,85

Flessibilità 6 2,26 Selettività 2 0,75 Meritocrazia 14 5,28

Equità 11 4,15 Creatività 40

15,09

I termini che identificano meglio la mia scuola sono:

I termini che identificano meglio la mia scuola sono Innovazione 198 26,51 Tradizione 10 1,34

Serietà 71 9,5 Affidabilità 59 7,9

Condivisione 57 7,63 Collaborazione 149

19,95 Flessibilità 17 2,28 Selettività 18 2,41 Meritocrazia 14 1,87

Equità 19 2,54 Creatività 135 18,07

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I termini che identificano meno la mia scuola sono:

I termini che identificano meno la mia scuola sono

Innovazione 1 0,88 Tradizione 25 21,93

Serietà 0 0 Affidabilità 1 0,88 Condivisione 8 7,02

Collaborazione 7 6,14

Flessibilità 4 3,51 Selettività 38 33,33 Meritocrazia 17 14,91

Equità 11 9,65 Creatività 2 1,75

I termini che identificano meno la mia scuola sono:

I termini che identificano meno la mia scuola sono

Innovazione 0 0 Tradizione 3 12,5

Serietà 3 12,5 Affidabilità 2 8,33

Condivisione 0 0 Collaborazione 2

8,33 Flessibilità 1 4,17

Selettività 5 20,83 Meritocrazia 5 20,83

Equità 3 12,5 Creatività 0 0

I termini che identificano meno la mia scuola sono:

I termini che identificano meno la scuola sono Innovazione 8 4,21

Tradizione 29 15,26

Serietà 4 2,11 Affidabilità 7 3,68 Condivisione 12 6,32

Collaborazione 11 5,79

Flessibilità 22 11,58

Selettività 50 26,32

Meritocrazia 21 11,05

Equità 17 8,95 Creatività 9 4,74

I termini che identificano meno la mia scuola sono:

I termini che identificano meno la mia scuola sono

Innovazione 31 4,73 Tradizione 124 18,93

Serietà 67 10,23 Affidabilità 40 6,11 Condivisione 34 5,19

Collaborazione 33 5,04

Flessibilità 65 9,92 Selettività 79 12,06 Meritocrazia 80 12,21

Equità 60 9,16 Creatività 42 6,41

RIEPILOGO - C1 - Il senso di identità

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Questo indicatore approfondisce il livello di condivisione della mission e quanto gli attori coinvolti sentono di aderire al progetto educativo della scuola. Sia nell’indagine qualitativa che in quella quantitativa emergono fortissimi livelli di accordo sui termini che identificano la scuola e su quelli da cui ci si discosta. Gli strumenti quantitativi hanno permesso un livello di approfondimento sulle motivazioni che hanno portato alla scelta dei diversi termini. Tra i termini che identificano maggiormente la scuola, sono stati scelti: INNOVAZIONE,CREATIVITÀ,COLLABORAZIONE

➢ INNOVAZIONE: Tecnologica, in questo Istituto è stata fatta da anni una scelta: quella di puntare sulle nuove tecnologie. Non sono arredi inutili inseriti nelle classi, vengono utilizzate davvero. Essere una scuola che fa innovazione è l’impostazione che è stata data alla scuola, perseguita negli anni, con convinzione. Noi che abbiamo le tecnologie dobbiamo concentrarci sulla didattica, dobbiamo impegnarci sul rinnovo della didattica.

➢ CREATIVITÀ: Perché se usate bene le nuove tecnologie possono essere molto creative.

➢ COLLABORAZIONE Abbiamo bisogno di tutti: personale e docenti.

Tra i termini che identificano meno la scuola ci sono invece: TRADIZIONE, SELETTIVITÀ, MERITOCRAZIA ➢ TRADIZIONE

Viene combattuta la visione della scuola tradizionale ➢ SELETTIVITÀ

Chiunque ha qualcosa da portare è accettato Non si promuove tutti, ma si cerca di dare a tutti la possibilità di lavorare al meglio

➢ MERITOCRAZIA Questa non è certo una scuola che esclude

Anche i ragazzi ci hanno dato un elenco di parole condivise, quelle che rappresentano la loro scuola sono: Innovazione, Collaborazione, Flessibilità. Le parole che meno si adattano alla loro scuola sono invece: Tradizione, Selettività e Meritocrazia.

I docenti nei questionari dichiarano di provare un forte senso di appartenenza alla scuola: il 34% è completamente d’accordo mentre il 46% risulta essere abbastanza d’accordo. Il termine che maggiormente identifica la scuola è senza dubbio l’Innovazione.

Secondo quanto emerge dal focus dei docenti c’è un accordo pieno riguardo all’idea che la scuola sia realmente innovativa. “QUANDO SI ENTRA IN QUESTA SCUOLA SI RESPIRA QUALCOSA DI DIVERSO”.

L’INNOVAZIONE la si respira e la si riconosce in diversi aspetti:

nel generale atteggiamento nei confronti degli studenti, nella disponibilità da parte dei docenti a gestire la classe mettendo al centro l’alunno e le sue esigenze. “QUESTA SCUOLA PONE AL CENTRO I BISOGNI DELL’ALUNNO”. Attenzione verso le difficoltà degli alunni e verso la particolarità di ognuno “LE DIFFERENZE DIVENTANO UNA RISORSA”.

Nella flessibilità nell’uso degli spazi “questa è una scuola dove ci si muove, i bambini si muovono”. Sono presenti spazi aperti e polifunzionali all’interno dei quali si svolgono le attività didattiche, dove le classi e i gruppi accedono a rotazione, si utilizzano molto anche gli spazi esterni, tra cui il giardino, sede di attività didattiche specifiche. Lo spazio si configura idoneo alle attività proposte e accogliente per permettere anche quell’“L’AZZERAMENTO DELLE DISUGUAGLIANZE” che è uno degli obiettivi della scuola.

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C2 - La visione strategica. Questo indicatore fortemente correlato al precedente approfondisce la percezione degli attori intervistati relativamente a punti di forza e criticità della scuola; inoltre analizza il concetto di innovazione e quanto questo sia condiviso all’interno dell’organizzazione.

C3 - Leadership, staff e flussi decisionali. Si approfondisce lo stile di direzione, le modalità di gestione della scuola e le modalità di delega ai collaboratori. Questo indicatore vuole cogliere il ruolo del middle management e come vengono prese le decisioni.

RIEPILOGO - C2 - La visione strategica

STUDENTI: “AMIAMO LA SCUOLA PER COME È, LA SCUOLA CI VA BENE COSÌ. Ciò che si potrebbe migliorare è l’edificio. Alcune classi hanno ridipinto le aule personalizzandole. La palestra è attualmente inutilizzata a causa del terremoto. Ai ragazzi piace la parte laboratoriale e vorrebbero aumentare ancora le attività proposte sotto forma di Laboratorio. I ragazzi ritengono che aumentare le offerte della scuola renderebbe la scuola più piacevole.

Anche dall’intervista con la DSGA emerge una difficoltà legata all’edificio scolastico.

DOCENTI -Concordano con una valutazione della scuola è nel complesso molto positiva. Le docenti fanno fatica ad individuare elementi di criticità. Si chiede una maggiore valorizzazione dei rapporti tra i colleghi, da curare ancora di più.

La riorganizzazione degli spazi è un’esigenza generalmente sentita. Si auspica un peso maggiore da dare ai Consigli di classe, per consentire un dialogo più continuo tra colleghi. Nella scuola secondaria di primo grado il Consiglio di classe è considerato un organo di confronto utile per discutere più a lungo sui ragazzi.

Si auspicano strategie per valorizzare ulteriormente i buoni rapporti con i genitori. Una docente chiede espressamente la valorizzazione della didattica delle discipline, tra cui quella musicale. Valorizzare il curriculum in continuità, partendo anche dall’infanzia, anche per rivalutare l’immagine della scuola dell’infanzia stessa.

Il Dirigente evidenzia l’importanza di promuovere sempre più una didattica attiva. La diffusione di una didattica che coinvolga, inclusiva più partecipativa. Senza prove il pomeriggio, ad esempio.

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RIEPILOGO - C3 - Leadership, staff e flussi decisionali

L’organizzazione prevede un TEAM RISTRETTO, composto dal DS e dai due vicari: Angelo e Giusy e un TEAM ALLARGATO composto da circa 20 persone. E’ quindi abbastanza ampio. Oltre alle funzioni strumentali ci sono altre due figure con due ruoli specifici: Luigi documentazione filmica professionale e di you tube, Romina che lavora sugli aspetti didattici del sito e al progetto Libra. Sono poi stati attivati i Referenti di plesso e create le Funzioni strumentali (replicate nelle varie scuole). Ci sono poi gruppi di lavoro che si formano in base all’esigenze con l’impulso forte di lavorare su attività didattiche. Nella scuola è presente anche uno staff di formazione, un gruppo di formatori interni che aiutano gli altri. Emerge chiaramente dall’intervista con lo Staff che tutti i referenti del team sono molto motivati e che, anche in assenza di finanziamenti, lavorano gratis allo stesso ritmo. La scelta dei componenti del team è molto legata alla motivazione dimostrata, molti dei presenti hanno infatti detto che l’aver dimostrato interesse per qualcosa ha fatto nascere una richiesta di partecipazione al team alla quale non hanno saputo dire di no. La leadership della scuola risulta essere una Leadership distribuita, così come definito da Pearce e Conger (200): “processo di influenza dinamico e interattivo tra individui organizzati in gruppi, orientati al raggiungimento degli stessi obiettivi”. Nonostante questo si percepisce la presenza del Dirigente. Il Dirigente si impegna molto per avere un rapporto diretto con le persone senza intermediari . “MI TROVO SPESSO DI FRONTE A UNA SORTA DI TIMORE REFERENZIALE. QUI C’È UNA TENDENZA AD EVITARMI. VOGLIO DARE IO LE RISPOSTE.” “ C’È L’IDEA CHE SE NON FUNZIONA UNA COSA SI VA DAL SINDACATO, QUESTO NON MI PIACE. QUANDO SI CHIEDE IO DO, C’È UN CONTRATTO DA RISPETTARE, LA MIA DISPONIBILITÀ È TOTALE.”

“I VARI PLESSI RICHIEDEREBBERO UNA PRESENZA DEL DS NELLE VARIE SCUOLE MA CIÒ NON È POSSIBILE. CI DEVONO ESSERE I REFERENTI CHE SUPPLISCONO A QUESTO. I DOCENTI SONO 150, NON È SEMPLICE LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI. NON È SEMPLICE, SE SI È IN TRE CONTRO 150 NON HAI STORIA. HO PROVATO AD AVERE UN TAVOLO PIÙ AMPIO DI PERSONE CHE ABBIANO UN MINIMO DI LEADERSHIP, IN MODO CHE POSSANO FARE DA CATENA DI TRASMISSIONE TRA NOI TRE E I 150”.

La DSGA riceve piena delega nella gestione del personale ATA mentre per i docenti viene delegato il vicepreside. Dall’intervista con lo STAFF emerge che il DS è aperto nei confronti di chi vuol entrare a far parte dello staff. “APPARTENERE AD UN GRUPPO COSÌ È MOTIVANTE”. “L’APERTURA DA PARTE DELLA DIRIGENZA PER ASCOLTARE E CAMBIARE LE COSE ANCHE IN CORSO D’OPERA C’È ASSOLUTAMENTE . CERTE DECISIONI CHE DEVE PRENDERE IL PRESIDE SONO PRESE IN MODO: CHIARO, NETTO, DECISO. LADDOVE DOBBIAMO INTERVENIRE NOI IO SENTO DI AVERLO FATTO E AVERLO POTUTO FARE SENZA OMBRA DI DUBBIO. IL DS FA IL SUO MESTIERE E CONOSCE TUTTE LE SITUAZIONI NOI SIAMO COLLABORATORI “. QUESTA SCUOLA È UN POSTO DOVE SI IMPARA VOLENTIERI, CHI VUOLE IMPARARE LO PUÒ FARE, CHI HA VOGLIA DI LAVORARE PUÒ LAVORARE.

STAFF- Il modello di scuola che si è tentato di mettere in atto è di tipo aziendale, anche se questa parola non piace poi molto, l’idea di fondo è che la scuola deve garantire un servizio sul territorio. “PER FARE BUONA SCUOLA STATALE DEVI AVERE UNA TESTA AZIENDALE, PER FAR ENTRARE FONDI. NOI QUA’ SIAMO SEDUTI SU DEI FONDI, SE NON AVESSIMO AVUTO I FONDI NOI SAREMMO SEDUTI IN UNA CLASSE GRIGIA CON I SEGGIOLINI DA SCUOLA.” La scuola lavora anche per costruire il bello dentro la testa dei ragazzi. La condivisione e il confronto ci sono ma non può esserci l’anarchia, esiste la dirigenza e i quadri. “QUESTA È UNA GRANDE AZIENDA: 1.250 BIMBI, 2.700 GENITORI, 160 DOCENTI, 50 DI PERSONALE AUSILIARIO, SE LO FAI FUNZIONARE COME UN MODELLO STATALE NON FUNZIONERÀ MAI. TU DAI UN CATTIVO SERVIZIO E TI SALVI DIETRO AL DITO DELLO STATALISMO. NELLA REALTÀ IL SERVIZIO È PESSIMO.” “LO STAFF ASSORBE TUTTO IL FONDO DI SERVIZIO, LO DEVI PAGARE SE VUOI CHE LAVORI OLTRE LE SEI ORE PREVISTE PERCHÉ ALTRIMENTI IL TUO LAVORO SI CHIUDE ALL’UNA DEL SABATO E DAI UN CATTIVISSIMO SERVIZIO ALLA SCUOLA.”

Questa è un’idea forte ma lo staff la condivide. La scuola si dota di un’organizzazione aziendale basando la sua attività su valori. “SE DEVO GARANTIRE UN SERVIZIO DEVO GARANTIRLO NEL MODO MIGLIORE.”

Anche il Presidente del Consiglio di Istituto conferma, ”IL NUOVO PRESIDE È UNA FIGURA DI SPICCO. HA PORTATO A SISTEMA QUELLO CHE SI FACEVA E HA CERCATO DI STRUTTURARE LE COSE SECONDO LE NORME.” Le famiglie sono molto presenti, d’altra parte la partecipazione dei genitori alla vita della scuola la si può verificare anche dalla consistenza del contributo volontario pagato volentieri perché si vede la qualità di quello che viene fatto e si sa bene come sono utilizzate le risorse. Lo staff è un gruppo che negli ultimi 2 anni è diventato unito e coeso. “QUA È UN LUOGO IN CUI LAVORI, TI ARRABBI, TORNI A CASA SFINITA, DICI BASTA ! MA È COME CHI CORRE E ARRIVA SFINITO MA RESTA LA VOGLIA DI CORRERE.” “SAREBBE IMPENSABILE LASCIARE TUTTO SULLE SPALLE DEL PRESIDE E DEI COLLABORATORI” . “L’IMPIANTO UMANAMENTE È IMPENSABILE ORMAI L’IMPIANTO CHE C’È QUA DENTRO FACCIAMO FATICA A STARCI DIETRO NOI.” Riguardo ai dati quantitativi anche i risultati dei questionari somministrati al personale ATA avvalorano questa impressione: DS e DSGA operano per assicura l’efficacia e l’efficienza dei servizi amministrativi rispettivamente per il 75% ed il 69% del personale ATA che si sente coinvolto dal DSGA nel prendere decisioni che riguardano l’organizzazione scolastica per il 68%.

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C4 - Gestione risorse materiali, finanziarie e umane. Si indaga la capacità della scuola di utilizzare le risorse per le priorità strategiche, sia quelle umane sia quelle materiali; l’abilità di integrare i contributi e le risorse del territorio con le altre risorse finanziarie e strumentali.

C5 - Sviluppo professionale. Si analizza la capacità della scuola di promuovere azioni di sviluppo delle competenze del personale attraverso momenti di formazione strutturata, tutoraggio tra pari e aggiornamento, nonché la possibilità per la scuola di accogliere le necessità del personale relativamente al proprio sviluppo professionale.

RIEPILOGO - C4 - Gestione risorse materiali, finanziarie e umane

Si indaga la capacità della scuola di utilizzare le risorse per le priorità strategiche, sia quelle umane sia quelle materiali; l’abilità di integrare i contributi e le risorse del territorio con le altre risorse finanziarie e strumentali. DS- La scuola riceve due finanziamenti, uno per ogni Comune, che erogano € 20.000 ciascuno, con due diverse vocazioni: il Comune di Cadeo ha al passione per le gite, quello di Pontenure la passione del teatro. Ci sono poi i finanziamenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, soprattutto sulla formazione. Sul territorio il Vicario ha fatto un grande lavoro rispetto alla Fondazione di Piacenza, che ha finanziato il progetto sull’integrazione. C’è poi Il Progetto “5 Petali”, per la parte tecnologica. La scuola riceve infine donazioni da: aziende, banche, ecc. Piccole cose che arrivano. Infine il contributo volontario delle famiglie, con una gestione particolare: esso è destinato solo alla didattica, ma poiché questa è una scuola a tecnologia diffusa serve anche ad acquistare lampadine e a riparare eventuali danni. Come emerge dall’intervista con la DSGA e con lo staff i fondi del FIS, a cui la scuola accedeva per le attività/incarichi di un tempo, ha avuto un calo e ciò non ha permesso alla scuola di pagare i collaboratori . La scuola fa progetti che permettono di avere finanziamenti/risorse.

Scelgono di fare progetti in rete in cui c’è più lavoro ma ci sono più soldi da poter usare.

Il DS indica che le scelte della destinazione delle risorse sono basate sul POF, si investe sulle priorità formative indicate dal POF. Rispetto ai docenti, i fondi sono distribuiti non a pioggia, ma a seconda dei ruoli ricoperti.

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RIEPILOGO – C5 – Sviluppo professionale

Nelle risposte ai questionari su formazione e aggiornamento professionale si riscontra una forte discrepanza tra docenti e ATA.

Secondo il 90% dei docenti “La scuola ha cura del mio sviluppo professionale” mentre secondo il 44% degli ATA non è così, con un 12% che non si esprime e un 44% che crede che la scuola ne abbia cura.

Riguardo alla partecipazione le risposte di docenti e personale ATA descrivono un’effettiva situazione di diffusa partecipazione a corsi di formazione: ben il 99% del personale docente negli ultimi 3 anni ha partecipato ad attività di formazione, prevalentemente di durata media superiore a 10 ore, con incontri periodici in presenza ma con metodologia laboratoriale, che sono state utili perché hanno avuto una diretta ricaduta sulla didattica. Tra le tematiche che vorrebbero affrontare in futuro: gestione delle difficoltà di apprendimento, tecnologie didattiche e innovazione disciplinare.

Il 69% del personale ATA negli ultimi 3 anni ha partecipato a corsi di formazione individuati dalla DSGA, intensivi e di durata media inferiore alle 10 ore, in presenza e svolti prevalentemente come lezioni frontali. Tra le tematiche che vorrebbero affrontare in futuro: tecniche e strumenti di lavoro sicurezza.

Come emerge dall’intervista con lo staff nella scuola è presente anche un staff di formazione, un gruppo di formatori interni che aiutano gli altri.

DSGA –“QUEST’ANNO ABBIAMO FATTO UN CORSO SULLA SICUREZZA DEI PRODOTTI PER LE PULIZIE FATTO GRATUITAMENTE DALLE DITTE FORNITRICI A TITOLO GRATUITO CON TANTO DI ATTESTATO. I COLLABORATORI SCOLASTICI SONO RIMASTI CONTENTI. QUEST’ANNO PER GLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI ABBIAMO FATTO UN ABBONAMENTO AD “ITALIA SCUOLA”, I CORSI DI AGGIORNAMENTO SONO SEMPRE MOLTO LONTANI E QUINDI CI AUTO-AGGIORNIAMO.” DS –“LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEL PERSONALE È DETERMINANTE. SIAMO UNA DELLE POCHE SCUOLE CHE HA ORE OBBLIGATORIE PER L’AGGIORNAMENTO”. Il modello che la scuola ha messo in piedi è ‘just in time’.”L’ESPERTO PRESENTA QUALCOSA, MA L’INSEGNANTE GIÀ LAVORA SU QUALCOSA DI PERSONALE DA REALIZZARE NELLA SUA CLASSE.”

Alla primaria piace più l’intervento formativo dell’esperto. Questo però non cambia la scuola, “IL VERO SVILUPPO PROFESSIONALE È QUANDO TI METTI INTORNO A UN TAVOLO E TI METTI A FARE L’UNITÀ DIDATTICA.” Vengono coinvolti esperti di fama nazionale, e non solo, e questo rende le lezioni molto utili. Anche sul tema dei BES la scuola ha lavorato in questo senso.

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C6 - Gestione della comunicazione (interna ed esterna). Viene analizzato lo sviluppo di sistemi di informazione e comunicazione sia all’interno della scuola, sia verso l’esterno nonché la capacità di organizzare i flussi di comunicazione tra i soggetti interni e verso gli stakeholders, la gestione del sito internet a supporto dei processi didattici e organizzativi e l’utilizzo in modo efficace delle nuove tecnologie per snellire i flussi di comunicazione.

RIEPILOGO – C6 - Gestione della comunicazione (interna e esterna)

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Per quanto riguarda la gestione della comunicazione, interna ed esterna, tutti gli intervistati: DS, DSGA, Presidente del Consiglio di Istituto e Sindaco, concordano sul fatto che negli ultimi anni sia molto migliorata, soprattutto per quanto riguarda il livello di digitalizzazione e l’organizzazione e gestione del sito della scuola.

DS –“SULLA COMUNICAZIONE INTERNA ABBIAMO FATTO UN GRANDE LAVORO, IL SITO È LO STRUMENTO FONDAMENTALE, LE NOTIZIE SI AGGIORNANO IN TEMPO REALE, È MOLTO FUNZIONALE. ABBIAMO INSERITO TUTTA LA MODULISTICA E TUTTE LE INFORMAZIONI NECESSARIE”.

DSGA- “PER OGNI PLESSO C’È UN COORDINATORE REFERENTE A CUI RIVOLGERCI E CHE DIRAMA LE INFORMAZIONI. POI PUBBLICHIAMO LE CIRCOLARI INTERNE SUL SITO, CHE È L’ALBO DELLA SCUOLA, DA LEGGERE QUOTIDIANAMENTE”. “LE RIUNIONI E ALTRE COMUNICAZIONI SONO SUL SITO, È CONSUETUDINE CONSULTARLO PERCHÉ CI SONO TUTTE LE COMUNICAZIONI, INFORMAZIONI, MODULISTICA.” “IL SITO È LA STORIA DELLA SCUOLA C’È DENTRO TUTTO”. “L’ADDETTA ALLA BIBLIOTECA E UNA DOCENTE DELLA SCUOLA SECONDARIA SI OCCUPANO DEL SUO AGGIORNAMENTO”.

“IL SITO È APERTO SIA ALL’INTERNO CHE ALL’ESTERNO, NON CI SONO PASSWORD. IL GENITORE VEDE LE INFORMAZIONI CHE VEDIAMO NOI. CI SONO POI GLI AVVISI PERSONALI AGLI STUDENTI SU CARTA COM’È SEMPRE STATO.”

“SU QUESTA COSA DEL SITO HA INSISTITO TANTO IL PRESIDE QUAND’È ARRIVATO E DEVO DIRE CHE È PASSATO BENE QUESTO RISPARMIO DI CARTA E DI TEMPO”. “QUEST’ANNO ABBIAMO AVUTO LA METÀ DELLE TELEFONATE SUL SITO ORMAI C’È TUTTO. I GENITORI SANNO CHE DEVONO GUARDARE LÌ.”

PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTO –I”N GENERE FUNZIONA ANCORA IL CARTACEO, COMUNICAZIONI SUL DIARIO E CIRCOLARI, MA TUTTE LE COSE SONO ANCHE DISPONIBILI SUL SITO. IL SITO RIPORTA TUTTE LE NOVITÀ ED È COSTANTEMENTE AGGIORNATO. IN QUESTO MODO LE FAMIGLIE, OLTRE AD ESSERE INFORMATE, SI ABITUANO ANCHE AD UTILIZZARE LE NUOVE TECNOLOGIE.”

SINDACO –“LA COMUNICAZIONE HA SEMPRE FUNZIONATO C’È UN RAPPORTO DIRETTO CON IL DS E GLI INSEGNANTI DI RIFERIMENTO. SI È SPESSO A SCUOLA E CI SENTIAMO TRANQUILLAMENTE. DA UN LATO IL RAPPORTO È DIRETTO E PERSONALE DALL’ALTRO C’È ANCHE LA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE CON SCAMBIO DI MAIL O FAX.” GENITORI – “ IL SITO È SEMPRE AGGIORNATO, ANCHE GIORNALMENTE, QUALSIASI INFORMAZIONE PASSA DA LÌ. CI SONO POI LE INFORMAZIONI CARTACEE”

Le risposte ai questionari confermano quanto emerso dalle interviste:

• il Ds veicola efficacemente le informazioni per il 79% dei docenti e promuove la scuola sul territorio in modo adeguato per il 77% dei docenti, l’88% degli ATA ed l’80% dei genitori;

• i genitori partecipano agli incontri periodici con i docenti, concordano con questa affermazione il 79% dei docenti e l’83% dei genitori; • vengono utilizzate le nuove tecnologie per favorire la comunicazione interna ed esterna per il 91% dei docenti, il 75% degli ATA ed l’82% dei

genitori; • il sito internet è uno strumento efficace di comunicazione secondo il 99% dei docenti, il 69% degli ATA e l’86% dei genitori.

CRITICITA’ Unica nota stonata: alla domanda posta ai genitori sulla conoscenza del POF la distribuzione delle risposte è stata per il 46 % “si, lo conosco”, per il 32% “non lo conosco” e per il 22% “non so cos’è”!.

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C7 - Rapporti con il territorio. Si indaga la capacità della scuola di proporsi in reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità sul territorio, i rapporti con le realtà produttive e gli enti presenti e la capacità di coinvolgere le famiglie.

RIEPILOGO – C7 - Rapporti con il territorio

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Riguardo ai rapporti con la ASL, come emerge dall’intervista con DS e Sindaco, funzionano bene, c’è una buona collaborazione con gli assistenti sociali. DS- dopo l’arrivo del DS “ABBIAMO REGOLAMENTATO DELLE PROCEDURE E TUTTO PROCEDE PER IL MEGLIO.” Sindaco –“CON I RAPPRESENTANTI DELLE ASL E I DOCENTI CI SIAMO INCONTRATI PER UN PROGETTO DI ASSISTENZA AI RAGAZZI. INCROCIANDO I DATI IN POSSESSO DELLA ASL E DELLA SCUOLA SI È AVUTO MODO DI CAPIRE QUALI ERANO I RAGAZZI SEGNALATI AI SERVIZI SOCIALI E QUALI BORDER LINE SEGNALATI DALLA SCUOLA. IL COMUNE HA GARANTITO IL PAGAMENTO DI EDUCATORI PER I BAMBINI. SE CI SONO SITUAZIONI PROBLEMATICHE È NECESSARIO FARE UNA SEGNALAZIONE ALLA ASL PERCHÉ SI ATTUI UN INTERVENTO STRUTTURATO. INCROCIANDO I DATI SI MONITORANO LE SITUAZIONI CRITICHE DEL TERRITORIO.”

La scuola ha un buon rapporto anche con l’amministrazione comunale come emerge dall’intervista con DS, DSGA e Sindaco.

DS –“C’È UN RAPPORTO CONTINUO E DI FIDUCIA TOTALE CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI COME AVRETE MODO DI VERIFICARE”. DSGA -La scuola ha contatti con due Comuni. La DSGA è coinvolta per questioni di manutenzione per altre questioni interviene il DS. Il Comune ha fatto una connessione internet con LEPIDA. “ANCHE LORO NON VIVONO IN BELLE ACQUE SI FA QUEL CHE SI PUÒ”. PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTO -Gli Enti locali sono molto collaborativi. Il Comune è sempre molto disponibile. Sono due Comuni: Pontenure e Cadeo. Pontenure è più virtuoso, qui le scelte sono state diverse. Le risorse, del resto, sono quelle che sono.” MA QUESTA BIBLIOTECA CHE VEDETE È IL SEGNO DI UN GRANDE IMPEGNO DEL COMUNE.” Sindaco –Sono stati attivati servizi alle scuole e ai genitori, ad esempio con il pre-scuola gratuito per la mattina o il post -scuola il venerdì pomeriggio, grazie a educatori del Comune e ai locali della scuola. La mensa è un servizio del Comune e va bene, in più vengono fatti laboratori di cucina a scuola tenuti da coloro che vincono il bando di gestione del servizio. “SE C’È UN SERVIZIO DA MIGLIORARE NON C’È PROBLEMA”. L’amministrazione locale ha promosso forme di collaborazione tra la scuola e le realtà produttive, culturali, formative del territorio, alcune sono formalizzate altre no. Hanno attivato visite con aziende artigiane sul territorio. Dovranno attivare dei contatti maggiori con le realtà lavorative del territorio specie in vista della scelta della scuola superiore.

Riguardo ai rapporto con associazioni, enti culturali, aziende, università, ecc.

DS- La scuola ha attivato innumerevoli rapporti con associazioni, enti culturali, aziende, università, ecc , presenti sul territorio, ad esempio con ASPHI per il progetto “per contare” sulla discalculia. Hanno un progetto con Calidoni dell’Università di Sassari per il monitoraggio della scuola. La scuola collabora con il prof. Guerra dell’Università di Bologna. Hanno avuto finanziamenti anche dalla Provincia. PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTO -Le forme di collaborazione attivate dalla scuola con: associazioni, enti culturali, aziende, università, ecc., presenti sul territorio sono sicuramente adeguate. L’università è chiamata a partecipare.” ALL’INIZIO DI QUESTO ANNO È VENUTO UN DOCENTE CHE FA RICERCA SULLA SCUOLA. SONO SEMPRE IN RAPPORTO STRETTO CON LE UNIVERSITÀ. SI FANNO PROGETTI DI COLLABORAZIONI ANCHE CON LE CLASSI.“ Rapporti con altre scuole

DS- La scuola ha accordi di rete con altre istituzioni scolastiche, “MA FORSE SIAMO UN PO’ DOMINANTI”. PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTO - LA SCUOLA LAVORA IN RETE CON ALTRE SCUOLE. LE CLASSI LAVORANO SPESSO IN RACCORDO CON ALTRE SCUOLE. QUESTO ISTITUTO È UN POLO AGGREGANTE PER TUTTA LA PROVINCIA E ANCHE OLTRE.

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C8- Valutazione /Autovalutazione. Questo indicatore cerca di indagare come viene strutturata la valutazione formativa in itinere, se sono previste prove comuni e quindi se esiste una pianificazione da parte dei docenti per concordare criteri comuni. Inoltre si approfondisce se vengono svolte attività di autovalutazione d’istituto e forme di controllo e monitoraggio (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, rendicontazione sociale).

RIEPILOGO – C8 - Valutazione /Autovalutazione

Dalle risposte ai questionari emerge che i docenti condividono criteri di valutazione e prove di valutazione nei Consigli di classe e interclasse. Ben l’80% dei genitori dice che i docenti illustrano ai ragazzi i criteri di valutazione.

Il 63% dei ragazzi concorda con l’affermazione: quando prendo un brutto voto mi viene spiegato perché, concordano con questa affermazione anche il 77% dei genitori.

CRITICITA’

Nel focus dei docenti è stata sollevato il problema della valutazione di alcune attività e competenze meno legate agli aspetti contenutistici e al sapere disciplinare. “COME SI VALUTANO IL LAVORO DI GRUPPO, LA CURIOSITÀ, L’ABILITÀ TECNOLOGICA?”. “SI È CHIAMATI AD ESPRIMERE UNA VALUTAZIONE A 360 GRADI, MA IN ASSENZA DI PARAMETRI A CUI FARE RIFERIMENTO”. Il problema riguarda soprattutto la scuola secondaria di primo grado poiché nella primaria già si valuta globalmente, mentre altrove la difficoltà è più evidente. Le docenti dichiarano l’esigenza di avere parametri per valutare competenze trasversali.

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C9 - Progetti innovati e sperimentazioni. Questo indicatore approfondisce la condivisione all’interno della scuola di progetti identificati come “innovativi” sia per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e gli scambi internazionali sia per l’innovazione metodologica/organizzativa.

RIEPILOGO – C9 - Progetti innovativi e sperimentazioni

“QUANDO SI ENTRA IN QUESTA SCUOLA SI RESPIRA QUALCOSA DI DIVERSO” • LIBRA, come sottolinea il DS non è un progetto, è la didattica quotidiana. È la sperimentazione per cui la scuola è più conosciuta che

ha visto l’introduzione dell’ Ipad. “IN PRIMA MEDIA HANNO TUTTI L’IPAD” ci dicono i ragazzi.

Come emerge dal focus dei genitori la scuola è conosciuta al grande pubblico per l’uso che fa della tecnologia ma “LA SCUOLA FUNZIONAVA GIÀ ANCHE SENZA L’AUSILIO DELLE TECNOLOGIA.” “LA SCUOLA È UNA BUONA SCUOLA CHE IN PIÙ HA L’ELEMENTO TECNOLOGICO.”

• LABORATORI: Fanno parte dell’orario curricolare, si svolgono il martedì e sono a classi aperte. Sono occasione di l’incontro tra i ragazzi di I, II e III media che fanno l’attività tutti insieme. Ci sono vari laboratori tra cui i ragazzi scelgono: teatro, scienze, laboratorio di cucina, giornalino, giardinaggio. La scelta è autonoma.

• SPETTACOLI: La scuola organizza la partecipazione a spettacoli ed eventi. I ragazzi ricordano alcuni spettacoli a cui hanno assistito e ne sono orgogliosi, hanno apprezzato il fatto che “ERANO ANCHE SPETTACOLI FAMOSI”.

• FESTIVAL DEL DIRITTO, a cui la scuola partecipa ogni anno. In questa occasione i ragazzi hanno il compito di scrivere un pezzo per il giornalino della scuola.

• UN’ESTATE DA FAVOLA: La scuola resta aperta in estate. “ALCUNI RAGAZZI STRANIERI FANNO DEI CORSI PER MIGLIORARE LA LINGUA”. Uno studente racconta di aver partecipato, alla scuola elementare, ad uno di questi corsi: “IL GIOVEDÌ E IL MARTEDÌ FACEVO UN CORSO DI ESTATE DA FAVOLA. L’ATTIVITÀ CONSISTEVA NEL FARE I COMPITI CON L’AIUTO DI PROFESSORI DELLA SCUOLA.”

• INTERCULTURA A TAVOLA, si propongono menù: francese, marocchino e spagnolo. • ATTIVITA’ IN AUTOGESTIONE: “QUANDO UNA PROFESSORESSA MANCA SI POSSONO FARE ATTIVITÀ UTILIZZANDO GLI SPAZI LA NOSTRA

SCUOLA METTE A DISPOSIZIONE”. “ACCADE CHE QUALCHE DOCENTE, ALLA FINE DELL’ANNO, LASCI AGLI STUDENTI LA POSSIBILITÀ DI ‘AUTO-GESTIRSI’, SCEGLIENDO ATTIVITÀ PARTICOLARI.”

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4 - ESITI FORMATIVI ED EDUCATIVI (A - Dimensione studente)

Per esiti formativi si intende una valutazione più ampia in relazione alle competenze chiave indicate nel quadro di riferimento europeo (2006), che prevede nello specifico: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale. Si tende a privilegiare la visione dello studente e la sua percezione riguardo gli indicatori. Nello specifico si considerano:

A1 - Equità all’interno della scuola. L’indicatore evidenzia la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti i livelli essenziali di competenze che permettono al singolo una partecipazione sociale attiva.

RIEPILOGO - A1- Equità all’interno della scuola

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Le due affermazioni che seguono sono emerse durante il focus con i docenti, esprimono in maniera molto chiara ed eloquente, quale sia il cuore del progetto educativo di questa scuola:

• La scuola si impegna per l’inclusione attraverso un lavoro continuo e capillare, esercitato soprattutto nella pratica quotidiana. Non si tratta di mettere in atto strategie specifiche, ma di praticare una didattica inclusiva all’interno delle classi. ”L’ISTITUTO VALORIZZA LA DIFFERENZA” .“QUOTIDIANITÀ PER TUTTI, ACCETTANDO LA DIVERSITÀ”. La scuola affronta eventuali problemi di disciplina a livello di classe , si cerca di risolvere i problemi direttamente, caso per caso. I docenti parlano con i ragazzi, tentando una risoluzione con i diretti interessati e con la classe, se occorre chiamano i genitori a colloquio. Raramente il preside viene chiamato a intervenire.

• La fiducia nella possibilità di risolvere i problemi attraverso una mediazione, nasce dalle premesse a cui si faceva cenno. La relazione positiva che i docenti stabiliscono con gli studenti, una relazione in cui l’affettività gioca un ruolo di primaria importanza. “L’AFFETTIVITÀ CONTA PIÙ DELLE TECNOLOGIE”.

È dunque il benessere dello studente a scuola uno degli obiettivi principali che la scuola si pone e che cerca di raggiungere anche e soprattutto valorizzando le diversità come risorsa e non considerandole come un problema.

Alcuni ragazzi nel focus studenti hanno raccontato la loro esperienza diretta con compagni che non si comportano secondo le regole della scuola: “IL MIO COMPAGNO HA PROBLEMI DI ‘FURIA’. NOI ABBIAMO PROVATO AD AIUTARLO, HA FATTO ANCHE PROGRESSI, MA ALTRI POI FANNO IN MODO DI NON AIUTARLO E PEGGIORANO LA SITUAZIONE. SI ARRIVA ANCHE A DELLE RISSE IN CLASSE”. La soluzione la si cerca in classe, attraverso il colloquio diretto “CERCHIAMO DI AFFRONTARE LA QUESTIONE IN CLASSE”. “SOLO IN ALCUNI CASI LIMITE È SUCCESSO CHE I PROFESSORI ABBIANO MANDATO I RAGAZZI DAL PRESIDE, MA PRIMA CERCANO DI RISOLVERE I PROBLEMI TRA RAGAZZI, PARLANDO DI REGOLE DA CONDIVIDERE. I GENITORI VENGONO CHIAMATI SOLO SE LA SITUAZIONE SI PROLUNGA. SI TRATTA, COMUNQUE, DI EPISODI POCO FREQUENTI.“

Nel Focus genitori emerge sicuramente la capacità della scuola di accogliere i ragazzi. “C. NON CONOSCEVA NESSUNO E SI È INSERITA IN UN GRUPPO GIÀ FORMATO IN II MEDIA. MA È ANDATO TUTTO MOLTO, MOLTO, MOLTO BENE È TUTTO MOLTO NATURALE.“ “OGNI 15 GIORNI CAMBIANO BANCO IN MODO CHE TUTTI SI CONOSCANO” .

“PAESI COME FIORENZUOLA, CADEO, PONTENURE, SONO PAESI IN CUI CIÒ CHE TI PRECEDE È LA NOMEA, NON LA FAMA, E IO ERO GIÀ ATTRATTA DA DIVERSO TEMPO VERSO QUESTA SCUOLA ANCHE SE LONTANA”.

A conferma di queste affermazioni anche le risposte date ai questionari da studenti e genitori:

• per il 57% degli studenti e ben il 93% dei genitori “a scuola viene favorito un clima di uguaglianza e rispetto”;

• per il 68% degli studenti e l’87% dei genitori “la scuola si impegna nella prevenzione ed eventuale risoluzione dei conflitti tra alunni”.

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A2 - Consapevolezza di sé. Si tratta della capacità della scuola, attraverso attività di vario tipo anche non curriculari, di promuovere processi di consapevolezza negli studenti, ovvero di offrire loro strumenti utili affinché ciascuno possa meglio comprendere attitudini ed interessi che si sviluppano durante tutto il percorso scolastico.

RIEPILOGO - A2 - Consapevolezza di sé

Quando è stato chiesto agli studenti, durante il focus, di raccontare delle attività e dei progetti che la scuola organizza anche fuori dall’orario scolastico e se queste sono utili per il loro futuro, le risposte sono state tante ed entusiaste.

Gli studenti hanno già raccontato della loro partecipazione ai laboratori, che tuttavia fanno parte dell’orario ordinario. “LA SCUOLA CI PROPONE ANCHE SPETTACOLI” la scuola organizza la partecipazione a spettacoli ed eventi. I ragazzi ricordano alcuni spettacoli a cui hanno assistito e ne sono orgogliosi, hanno apprezzato il fatto che “ERANO ANCHE SPETTACOLI FAMOSI”.

Ricordano il “Festival del diritto” a cui la scuola partecipa ogni anno. In questa occasione i ragazzi hanno il compito di scrivere un pezzo per il giornalino della scuola.

Oltre a questo, la scuola resta aperta d’estate con l’iniziativa “Un’estate da favola”, una delle offerte della scuola. “Alcuni ragazzi stranieri fanno dei corsi per migliorare la lingua”. Uno studente racconta di aver partecipato, alla scuola elementare, ad uno di questi corsi: “il giovedì e martedì facevo un corso di Estate da favola” l’attività consisteva nel fare i compiti con l’aiuto di professori della scuola.

Gli studenti concordano sul fatto che la scuola sia molto utile. “LA SCUOLA CI DÀ UNA FORMAZIONE MOLTO IMPORTANTE PER IL NOSTRO FUTURO PERCHÉ CI AIUTA A CAPIRE COSA VORREMMO FARE DOPO”. Le attività di orientamento sono considerate molto importanti. La scuola ha organizzato molte attività per l’orientamento. I docenti parlano con gli studenti e danno loro un indirizzo in base alle loro attitudini. Un studentessa racconta anche che alcune psicologhe hanno fornito dei Test per aiutare studenti e docenti nella valutazione.

La scuola viene considerata utile in generale: “I PROFESSORI CI HANNO SEMPRE DETTO CHE NELLA STORIA I POPOLI SONO STATI SOTTOMESSI PERCHÉ NON AVEVANO CONOSCENZA. LA SCUOLA CI SERVE PERCHÉ SE SAPPIAMO, ABBIAMO LA MENTE APERTA. E CIO’ E’ GRAZIE SOPRATTUTTO ALLA SCUOLA”.

Dai risultati dei questionari emerge che: il’78% degli studenti dichiara di partecipare attivamente e di impegnarsi nelle attività scolastiche (impegno 81%), il 64% che “la scuola mi aiuta a capire ciò mi piace e ciò che non mi piace”, il 78% che “la scuola mi aiuta a comprendere e valorizzare le mie capacità”, e ancora il 74% che “ciò che imparo a scuola mi è utile nella vita quotidiana.”

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A3 - Autonomia personale. L’indicatore indaga quanto e come la scuola promuove lo studio autonomo e la gestione delle responsabilità, compiti a casa, gestione del tempo nel lavoro autonomo, ecc. . Si approfondisce inoltre se le tecnologie utilizzate nella didattica sono finalizzate alla promozione della competenza digitale come capacità di trovare informazioni e valutarne la correttezza, produrre materiale, partecipare a network collaborativi, ecc...

RIEPILOGO - A3 - Autonomia personale

Per quanto riguarda l’uso delle tecnologie per lo svolgimento dei compiti a casa, queste sono abitualmente utilizzate dalla maggioranza degli studenti 70% ma solo il 46% le considera utili , uno strumento di approfondimento culturale (18%) per il 17% sono rischiose o dannose.

Secondo i genitori la frequenza d’uso delle tecnologie si attesta per lo più ad eventi non abitudinari, la maggior parte dei genitori dichiara che vengono utilizzare qualche volta (44%) solo il 26 % dichiara che sono usate sempre/spesso.

La percezione dei rispondenti è quindi diversa.

I compiti vengono svolti prevalentemente da soli o con l’aiuto dei famigliari.

Dai focus con studenti e genitori emerge comunque anche una certa consapevolezza critica nell’uso delle nuove tecnologie che non deve essere mai esclusivo ma anzi abbinato all’uso del libro, soprattutto per alcune discipline, e di strumenti tradizionali “HANNO INSERITO L’I PAD MA I LIBRI CI SONO ANCORA TUTTI A PARTE MUSICA E POCHE ALTRE MATERIE”.

Dal focus studenti emerge l’uso delle tecnologie: “FACCIAMO MAPPE CONCETTUALI E CERCHIAMO INFORMAZIONI. CERCHIAMO SU INTERNET E TROVIAMO INFORMAZIONI IN MANIERA VELOCE, POI APPROFONDIAMO SUL LIBRO”.

L’idea condivisa dal gruppo è che si faccia un uso ponderato delle tecnologie: “BISOGNA USARLE SENZA ESAGERARE” “VIENE ANCHE IL MAL DI TESTA”. Qualcuno ribatte: “ANCHE A STUDIARE SUL LIBRO VIENE IL MAL DI TESTA”, ma riconosce che studiare sull’Ipad richiede molta disciplina. “BISOGNA ESSERE MOLTO DISCIPLINATI PER USARE L’IPAD” non lasciarsi attrarre da altre cose da fare, perché lo strumento invita a distrarsi. Qualcuno afferma che esistono molte applicazioni utili per lo studio, anche se risulta molto produttivo soprattutto il lavoro di ‘riscrittura’ dei contenuti che l’Ipad consente: “SO CHE MOLTI PRENDONO APPUNTI E POI CREANO UNA SPECIE DI QUADERNO DIGITALE E TRASCRIVONO TUTTI GLI APPUNTI, E POI VIENE TUTTO PIÙ FACILE, È TUTTO PRONTO QUI”. “CON L’IPAD FAI LE MAPPE CONCETTUALI E FACENDOLE SAI DI CHE COSA STAI PARLANDO E TI VIENE PIÙ FACILE CHE STUDIARE SUL LIBRO”.

La riscrittura dei contenuti studiati aiuta molto, soprattutto se si fa uso di immagini.

55

A4 - Relazione studente/docente. Fortemente correlato al tema del clima, questo indicatore analizza il rapporto studenti/docenti così come percepito dagli attori coinvolti: si ritiene infatti che un buon clima relazionale sia un fattore centrale nella promozione della motivazione.

RIEPILOGO - A4 - Relazione studente/docente

L’84% dei docenti dichiara che gli studenti rispettano l’autorità dei docenti e ben il 96% dichiara che gli alunni hanno un rapporto con loro e il 97% che comunicano apertamente con loro.

Per l’80% degli studenti i docenti sono disponibili, il 72% ha fiducia nei docenti della scuola. Per il 78% tra insegnanti e ragazzi c’è un rapporto di rispetto reciproco. L’81% dei ragazzi non cambierebbe scuola.

Nell’osservatorio privilegiato dei focus, studenti e genitori si esprimono negli stessi termini: per quanto molto dipenda ovviamente dal docente, sembra generalizzato che anche i più “rigorosi e severi” siano disponibili e attenti a che tutti gli studenti riescano ad ottenere dei buoni risultati aiutandoli nelle verifiche, con spiegazioni aggiuntive, dando sempre la possibilità e gli strumenti per recuperare.

“A MIO PARERE I PROFESSORI SONO UMANI” dice subito una delle studentesse e continua “C’È RISPETTO MA ANCHE AMICIZIA”.

“QUANDO ABBIAMO UN PROBLEMA I DOCENTI CI AIUTANO E CI DANNO DEI CONSIGLI ANCHE PER LA NOSTRA VITA DI OGNI GIORNO. QUANDO NON SAI CON CHI PARLARE CI SONO LE PROF”.

Sull’umanità dei docenti sono tutti d’accordo, anche se ammettono che ce ne sono di autoritari. Soprattutto “CON ALCUNI NON È STATO FACILE ALL’INIZIO, MA POI IL RAPPORTO È DIVENTATO QUASI “DI AMICIZIA”. “CI INSEGNANO DI TUTTO E DI PIÙ”.

56

A5 - Competenze di base. In questo contesto sono considerate di base le competenze linguistiche e quelle matematiche, così come rilevate nelle prove nazionali INVALSI.

CLASSI II SCUOLA PRIMARIA Punteggi generali

I livelli del background sono definiti rispetto alla distribuzione nazionale dell'indicatore ESCS. Primo quartile (fino al 25%): livello basso; secondo quartile (dal 25% al 50%): livello medio-basso; terzo quartile (dal 50% al 75%): livello medio-alto; quarto quartile (dal 75% al 100%): livello alto. Il confronto tra il punteggio della scuola e l’area territoriale indica una differenza (positiva e negativa) statisticamente significativa, ossia con una probabilità  superiore al 95% di verificarsi anche nella popolazione e non solo nel campione.

ProvaMedia del punteggio

percentuale al netto del cheating

Background familiare

mediano degli studenti

Punteggio EMILIA ROMAGNA

Punteggio Nord Est Punteggio Italia

Italiano 60,2 n.d. Pari (59,7) Pari (60,5) Superiore (59,6)

Matematica 55,8 n.d. Pari (54,2) Pari (55,2) Superiore (53,5)

57

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento – Italiano e Matematica

Livello 1-2: punteggio minore o uguale al 95% della media nazionale Livello 3: punteggio maggiore del 95% e minore o uguale al 110% della media nazionaleLivello 4-5: punteggio maggiore del 110% della media nazionale

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Italiano

Istituzione scolastica

Prova di matematica

Numero studenti livello 1-2 Numero studenti livello 3

Numero studenti livello

4-5

Prova di italiano

Numero studenti livello 1-2 28 5 7

Numero studenti livello 3 9 2 17

Numero studenti livello 4-5 5 2 38

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

Plesso PCEE80901G – II A 5 5 3 2 2

Plesso PCEE80901G - II B 1 3 4 5 3

58

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Matematica

Plesso PCEE80901G - II C 5 1 5 5 4

Plesso PCEE80903N - II A 2 2 5 6 2

Plesso PCEE80903N - II B 5 1 3 5 3

Plesso PCEE80903N - II C 2 5 4 0 3

Plesso PCEE80903N - II D 2 3 4 2 6

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale

studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

18% 16% 23% 21% 19%

EMILIA ROMAGNA 20% 21% 15% 21% 20%

Nord Est 19% 20% 16% 22% 21%

Italia 20% 21% 15% 22% 19%

59

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

Plesso PCEE80901G – II A 9 2 2 1 4

Plesso PCEE80901G - II B 4 1 2 4 4

Plesso PCEE80901G - II C 3 1 0 4 11

Plesso PCEE80903N - II A 6 3 0 4 4

Plesso PCEE80903N - II B 4 0 2 8 2

Plesso PCEE80903N - II C 5 3 1 1 4

Plesso PCEE80903N - II D 2 2 2 2 10

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

28% 10% 7% 20% 33%

60

EMILIA ROMAGNA 24% 19% 10% 15% 30%

Nord Est 22% 18% 10% 15% 32%

Italia 26% 19% 10% 14% 29%

61

Correlazione tra esito prova INVALSI e voto medio in Italiano o Matematica (prove scritte e orali) al primo quadrimestre

I livelli di correlazione categorizzati sono i seguenti (in ordine crescente): scarsamente significativa; medio-bassa; media; medio-alta; forte.

 

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Italianoalla Prova INVALSI

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Matematica alla Prova INVALSI

Plesso PCEE80901G – II A - -

Plesso PCEE80901G - II B medio-bassa scarsamente significativa

Plesso PCEE80901G - II C media medio-bassa

Plesso PCEE80903N - II A medio-bassa media

Plesso PCEE80903N - II B medio-bassa media

Plesso PCEE80903N - II C medio-bassa medio-bassa

Plesso PCEE80903N - II D media medio-alta

62

La correlazione rappresenta il livello di concordanza tra le due misure messe a confronto: pertanto più essa è alta e maggiore è la concordanza tra di esse.

CLASSI V SCUOLA PRIMARIA Punteggi generali

I livelli del background sono definiti rispetto alla distribuzione nazionale dell'indicatore ESCS. Primo quartile (fino al 25%): livello basso; secondo quartile (dal 25% al 50%): livello medio-basso; terzo quartile (dal 50% al 75%): livello medio-alto; quarto quartile (dal 75% al 100%): livello alto.

Il confronto tra il punteggio della scuola e l’area territoriale indica una differenza (positiva e negativa) statisticamente significativa, ossia con una probabilità  superiore al 95% di verificarsi anche nella popolazione e non solo nel campione.

ProvaMedia del punteggio

percentuale al netto del cheating

Background familiare

mediano degli studenti

Punteggio EMILIA ROMAGNA

Punteggio Nord Est Punteggio Italia

Italiano 73,5 medio-basso Inferiore (75,4) Inferiore (76,2) Inferiore (74,4)

Matematica 59,3 medio-basso Superiore (55,9) Superiore (56,8) Superiore (54,6)

63

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento – Italiano e Matematica

Livello 1-2: punteggio minore o uguale al 95% della media nazionale Livello 3: punteggio maggiore del 95% e minore o uguale al 110% della media nazionaleLivello 4-5: punteggio maggiore del 110% della media nazionale

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Italiano

Istituzione scolastica

Prova di matematica

Numero studenti livello 1-2 Numero studenti livello 3

Numero studenti livello

4-5

Prova di italiano

Numero studenti livello 1-2 28 4 4

Numero studenti livello 3 3 6 11

Numero studenti livello 4-5 4 4 27

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

Plesso PCEE80901G – V A 5 5 6 7 0

Plesso PCEE80901G - V B 4 5 5 7 0

64

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Matematica

Plesso PCEE80903N - V A 2 5 3 5 0

Plesso PCEE80903N - V B 3 4 3 3 3

Plesso PCEE80903N - V C 3 1 3 8 2

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale

studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

18% 21% 21% 32% 5%

EMILIA ROMAGNA 12% 17% 27% 33% 9%

Nord Est 11% 19% 28% 33% 7%

Italia 13% 19% 28% 30% 7%

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

65

Correlazione tra esito prova INVALSI e voto medio in Italiano o Matematica (prove scritte e orali) al primo quadrimestre

Plesso PCEE80901G – V A 6 5 5 3 4

Plesso PCEE80901G - V B 2 6 1 4 7

Plesso PCEE80903N - V A 2 2 3 3 6

Plesso PCEE80903N - V B 5 3 2 2 4

Plesso PCEE80903N - V C 0 4 3 1 9

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

16% 21% 15% 14% 32%

EMILIA ROMAGNA 26% 17% 13% 14% 28%

Nord Est 24% 17% 14% 14% 29%

Italia 27% 17% 14% 14% 25%

66

I livelli di correlazione categorizzati sono i seguenti (in ordine crescente): scarsamente significativa; medio-bassa; media; medio-alta; forte. La correlazione rappresenta il livello di concordanza tra le due misure messe a confronto: pertanto più essa è alta e maggiore è la concordanza tra di esse.

 

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Italianoalla Prova INVALSI

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Matematica alla Prova INVALSI

Plesso PCEE80901G – V A medio-bassa medio-bassa

Plesso PCEE80901G - V B medio-bassa medio-bassa

Plesso PCEE80903N - V A medio-alta medio-bassa

Plesso PCEE80903N - V B medio-bassa medio-bassa

Plesso PCEE80903N - V C medio-bassa medio-alta

67

CLASSI I SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Punteggi generali

I livelli del background sono definiti rispetto alla distribuzione nazionale dell'indicatore ESCS. Primo quartile (fino al 25%): livello basso; secondo quartile (dal 25% al 50%): livello medio-basso; terzo quartile (dal 50% al 75%): livello medio-alto; quarto quartile (dal 75% al 100%): livello alto. Il confronto tra il punteggio della scuola e l’area territoriale indica una differenza (positiva e negativa) statisticamente significativa, ossia con una probabilità  superiore al 95% di verificarsi anche nella popolazione e non solo nel campione.

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento – Italiano e Matematica

Classi/IstitutoMedia del punteggio

percentuale al netto del cheating

Background familiare

mediano degli studenti

Punteggio EMILIA ROMAGNA

Punteggio Nord Est Punteggio Italia

PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTOC80900D 66,5 medio-basso Pari (65,4) Superiore (65,4) Superiore (63,8)

PRESIDENTE CONSIGLIO D’ISTITUTOC80900D 48,7 medio-basso Superiore (46,9) Superiore (46,8) Superiore (44,0)

Istituzione scolastica

Prova di matematica

Numero studenti livello 1-2 Numero studenti livello 3

Numero studenti livello

4-5

Prova di italiano

Numero studenti livello 1-2 27 3 8

Numero studenti livello 3 10 7 10

68

Livello 1-2: punteggio minore o uguale al 95% della media nazionale Livello 3: punteggio maggiore del 95% e minore o uguale al 110% della media nazionaleLivello 4-5: punteggio maggiore del 110% della media nazionale

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Italiano

italianoNumero studenti livello 4-5 3 10 39

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

Plesso PCMM80901E – I A 2 4 2 6 3

Plesso PCMM80901E - I B 1 4 6 3 2

Plesso PCMM80901E - I C 1 4 5 4 3

Plesso PCMM80902G - I A 1 4 3 4 5

Plesso PCMM80902G - I B 2 7 3 2 4

Plesso PCMM80902G - I C 2 3 4 8 0

Plesso PCMM80902G - I D 1 3 4 6 2

69

Distribuzione punteggi per livelli di apprendimento - Matematica

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale

studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

8% 24% 22% 27% 16%

EMILIA ROMAGNA 14% 19% 18% 26% 20%

Nord Est 14% 20% 18% 25% 20%

Italia 17% 21% 18% 23% 18%

  Numero studenti livello 1

Numero studenti livello 2

Numero studenti livello 3

Numero studenti livello 4

Numero studenti livello 5

Plesso PCMM80901E – I A 5 4 3 3 3

Plesso PCMM80901E - I B 2 3 3 1 7

Plesso PCMM80901E - I C 2 2 2 2 8

70

Correlazione tra esito prova INVALSI e voto medio in Italiano o Matematica (prove scritte e orali) al primo quadrimestre

Plesso PCMM80902G - I A 4 1 3 2 7

Plesso PCMM80902G - I B 5 2 4 3 4

Plesso PCMM80902G - I C 1 2 2 4 8

Plesso PCMM80902G - I D 2 6 3 3 2

  Percentuale studenti livello 1

Percentuale studenti livello 2

Percentuale studenti livello 3

Percentuale studenti livello 4

Percentuale studenti livello 5

PRESIDENTE CONSIGLIO

D’ISTITUTOC80900D

17% 16% 16% 15% 33%

EMILIA ROMAGNA 20% 22% 13% 13% 30%

Nord Est 20% 23% 13% 12% 30%

Italia 26% 23% 12% 11% 25%

71

I livelli di correlazione categorizzati sono i seguenti (in ordine crescente): scarsamente significativa; medio-bassa; media; medio-alta; forte. La correlazione rappresenta il livello di concordanza tra le due misure messe a confronto: pertanto più essa è alta e maggiore è la concordanza tra di esse.

 

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Italianoalla Prova INVALSI

Correlazione tra voto della scuola

e punteggio di Matematica alla Prova INVALSI

Plesso PCMM80901E – I A medio-bassa medio-alta

Plesso PCMM80901E - I B medio-bassa medio-bassa

Plesso PCMM80901E - I C media medio-bassa

Plesso PCMM80902G - I A media media

Plesso PCMM80902G - I B medio-alta media

Plesso PCMM80902G - I C medio-bassa medio-bassa

Plesso PCMM80902G - I D media medio-bassa

A5 - Competenze di base

72

INDICAZIONI PER LA LETTURA

- punteggi generali. La tabella riporta la media del punteggio conseguito dalla scuola distinto per le due prove (italiano e

matematica), il background familiare mediano degli studenti e il confronto tra i risultati della scuola e il punteggio delle scuole

della stessa regione, della macro-area territoriale e dell’Italia. Si possono confrontare i risultati conseguiti dalla scuola rispetto

alle scuole afferenti alla diversa area geografica. Il confronto tra il punteggio della scuola e l’area territoriale indica una

differenza (positiva e negativa) statisticamente significativa, ossia con una probabilità superiore al 95% di verificarsi anche nella

popolazione e non solo nel campione. Nel caso in cui non ci sia differenza statisticamente significativa, la cella non riporterà

alcuna informazione.

- distribuzione punteggi per livelli di apprendimento – Italiano e Matematica. La tabella riporta in sintesi per le due prove a

livello di scuola la distribuzione degli studenti per livelli di abilità. La distribuzione degli studenti per livelli di abilità è calcolato

tramite i limiti percentili. Il percentile è un valore caratteristico di una distribuzione che permette di individuare alcune soglie

della distribuzione stessa. Supponendo di ordinare i risultati di tutti gli allievi che hanno sostenuto una prova, dal più basso al

più alto, il 5° percentile identifica il punteggio che ha conseguito l’allievo che occupa la posizione corrispondente al primo 5%

ordinato delle posizioni. Ad esempio, se hanno sostenuto la prova 500.000 allievi e si suppone di ordinare tutti i loro risultati dal

più basso al più alto, il 5° percentile (livello 1) è il punteggio dell’allievo che occupa la posizione 25.000 (ossia il 5% di 500.000).

In modo del tutto analogo è definito il 25° (livello 2), il 75° (livello 3) e il 95° percentile (livello 4). Il livello 5 comprende gli

studenti che si collocano oltre il 95° percentile. La tabella fornisce una visione di sintesi rispetto alla variabilità dei livelli di

apprendimento degli studenti di quella scuola, così interpretabile:

Livello 1 e 2: studenti con livelli di abilità bassi

Livello 3: studenti con livelli di abilità medi

Livelli 3 e 4: studenti con livelli di abilità alti

Dal confronto tra la distribuzione degli studenti, si può vedere, in maniera più analitica rispetto ai punteggi generali, quale 73