studio castiglioni Via per Busto 9 - Comune di Ferno Pubblici/Struttura... · 8.1 VERIFICHE PLINTO...

27

Transcript of studio castiglioni Via per Busto 9 - Comune di Ferno Pubblici/Struttura... · 8.1 VERIFICHE PLINTO...

studio castiglioni via teodosio 17 - 20131 Milano

T+F +39 02 784238

ADD Via per Busto 9

21058 Solbiate Olona (Va)

20 maggio 2011

PROGETTO: COMUNE DI FERNO – REALIZZAZIONE DI TENSOSTRUTTURA OGGETTO: STRUTTURA BASAMENTI

RELAZIONE DI CALCOLO

1 PREMESSE 2

2 NORMATIVA 2

3 ELABORATI E DATI DI RIFERIMENTO 3

4 PRESCRIZIONI SISMICHE 3

5 NORME ANTINCENDIO E PRESCRIZIONI REI 3

6 GIUNTI STRUTTURALI 3

7 ANALISI DEI CARICHI 4

7.1 CRITERI DI CALCOLO 4

7.2 CARICHI VERTICALI 4

7.3 SISMA 4

8 PLINTI DI FONDAZIONE 5

8.1 VERIFICHE PLINTO PER ARCO 5

8.2 VERIFICHE PLINTO PER CAVALLETTO H=250 9

8.3 VERIFICHE PLINTO PER CAVALLETTO H=350 13

Il calcolatore della struttura in oggetto: Ing. Andrea Castiglioni via teodosio n. 17 – 20131 Milano Ordine Ingegneri Milano n. 18086

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.2

1 PREMESSE

La presente relazione di calcolo si riferisce alle strutture di fondazione di una tensostruttura da adibirsi a centro culturale nel comune di Ferno. Il progetto a firma dell’arch. Corrado Zago. L’opera si trova in zona sismica 4. Il manufatto in oggetto è di tipo 2, in quanto opera infrastrutturale di importanza normale, Classe d’uso III (costruzione il cui uso prevede affollamenti significativi). Per quanto concerne la portata e le caratteristiche del terreno si fa riferimento alla specifica relazione geologico-tecnica (maggio 2011) redatta dal dott. Geologo Marco Cinotti di Busto Arsizio. A riguardo del metodo di calcolo e di verifica da utilizzarsi si fa riferimento al D.M. 14 gennaio 2008.

2 NORMATIVA

Legge 5 novembre 1971 n.1086

Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica.

Legge 2 febbraio 1974 n.64

Provvedimenti per le costruzioni, con particolari prescrizioni per zone sismiche.

Decreto Ministeriale 24 gennaio 1986

Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.

Decreto Ministeriale 11 marzo 1988

Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno e delle opere di fondazione.

Decreto Ministeriale 9 Gennaio 1996 Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.

Decreto Ministeriale 16 Gennaio 1996 Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.

Decreto Ministeriale 16 Gennaio 1996

Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.

Circ.Min.LL.PP. n.156AA.GG./STC. - 4 luglio 1996

Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi” di cui al decreto ministeriale 16 gennaio 1996.

Circ. Min. LL.PP. n. 252 AA.GG./S.T.C. - 15 ottobre 1996

Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche” di cui al decreto ministeriale 9 gennaio 1996.

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ordinanza n.3274 - 20 marzo 2003 Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

Dipartimento della Protezione Civile – Decreto 21 ottobre 2003

Disposizioni attuative dell’art.2, commi 2,3 e 4, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274.

Decreto Ministeriale – 14 gennaio 2008

Testo Unico delle Costruzioni

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Bozza di istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni – aggiornamento al 7 marzo 2008.

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.3

3 ELABORATI E DATI DI RIFERIMENTO

I disegni di riferimento risultano essere quelli elencati sotto.

1) Disegni di progetto architettonico

2) Relazione geologica e geotecnica

Dalla relazione geotecnica a firma del dott. Geologo Marco Cinotti del maggio 2011 si evincono le seguenti indicazioni:

terreno categoria C (terreno granulare mediamente addensato)

Resistenza di progetto (formula di Terzaghi) (A1;M1;R1) Rd = 5.57 daN/cm2

4 PRESCRIZIONI SISMICHE

Nella presente progettazione si fa riferimento alla norma vigente - DM 14 gen 2008 – ed a quanto previsto dalla Regione Lombardia per la denuncia dei lavori ai sensi:

• Legge n.1086/71

• Legge n.64/74

• DM 20-11-87

• Art. 93 D.P.R. 380/2001

La classificazione sismica di riferimento attuale e “zona 4”. Le tenso struttura è ricoperta da un telo di peso 1,2 daN/m2. avendo pesi propri e permanenti molto bassi, ed essendo presenti come carichi varibili solo carico da neve e spinta del vento, i quali non vengono considerati nel conteggio della massa sismica, gli effetti delle azioni sismiche sono trascurabili rispetto agli effetti della spinta del vento, come anche affermato nella relazione in allegato Ai sensi del cap- 7.2.5.1 del DM 14 gennaio 2008 è richiesta una trave di collegamento tra i plinti, dimensionata per ±0.4 Nsdamax/g (profilo statigrafico C).

5 NORME ANTINCENDIO E PRESCRIZIONI REI

Anche le prescrizioni VVFF dovranno essere raccolte e coordinate da un progetto specifico a firma di tecnico abilitato secondo le indicazioni normative. I carichi di progetto faranno riferimento ai minimi normativi così come si evincono dalle destinazioni d’uso e stratigrafie orizzontali e verticali riportate sui disegni. In relazione all’uso non sono richieste prescrizioni specifiche per le strutture da porsi in opera.

6 GIUNTI STRUTTURALI

Non sono previsti giunti di tipo strutturale.

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.4

7 ANALISI DEI CARICHI

7.1 CRITERI DI CALCOLO

Per il calcolo delle sollecitazioni si determinano i carichi sulla base dei pesi propri e dei sovraccarichi dovuti all’utilizzo. Gli schemi di calcolo sono quelli usuali della Scienza delle Costruzioni; il metodo di verifica alle tensioni ammissibili verrà utilizzato come consentito dalla norma DM 14 gennaio 2008 per edifici in zona 4, non rilevanti, interventi locali.

7.2 CARICHI VERTICALI

Per il calcolo della spinta del vento, del carico da neve, l’azione del vento e i carichi in fondazione si rimanda alla relazione in allegato del 18 maggio 2011 redatta dal Dott. Ing. Massimiliano Scaburri.

7.3 SISMA

La costruzione si trova in zona 4, secondo la recente classificazione sismica prevista nell’ordinanza n.3274 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I parametri sismici da utilizzarsi nelle analisi globali finalizzate alla individuazione delle sollecitazioni massime sono sotto riportati:

• Zona sismica: 4

• Sito di costruzione: Ferno (Va)

• Tipo di opera: Ordinaria

• Vita nominale: =NV 50 anni

• Classe d’uso: Classe III

• Categoria del sottosuolo: C

• Categoria topografica: T1

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.5

8 PLINTI DI FONDAZIONE

8.1 VERIFICHE PLINTO PER ARCO

Si eseguono le verifiche per il plinto con la geometria e i carichi sotto riportate:

Per il manufatto in oggetto vengono effettuate le verifiche con riferimento ai seguenti stati limite come da DM 14 gennaio 2008: - collasso per carico limite terreno-fondazione - ribaltamento - elementi strutturali

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.6

Per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione:

Rd≥Ed dove: Ed= valore di progetto dall’azione Rd= valore di progetto della resistenza Vengono di seguito riportate le tabelle con i relativi coefficienti da utilizzarsi per le verifiche del manufatto secondo la normativa vigente (DM 2008).

- VERIFICA CAPACITA’ PORTANTE Approccio 2 combinazione 1 (A1;M1;R3) Wf=25*3.5*2.2*1+0.5*(2.5*2/2+0.85*1.45+0.85*0.55/2) = 242 kN (peso plinto fondazione) H = 250 kN N = 300+1.3*242 = 615 kN M = 250*1 = 250 kN*m e=M/W=0.4 m <B/6=058 m Ed=N/A*(1+6*e/b)=1.35 daN/cm2 Rd= qlim/R3 =2.42 daN/cm2 qlim= carico limite da relazione geotecnica (come approccio 1; combinazione 1, vedi nota sotto)

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.7

Rd> Ed Come esplicitato nella relazione geotecnica nel caso in cui le verifiche siano eseguite secondo l’approccio 2, per il calcolo di resistenza di progetto del terreno si potrà fare riferimento al valore Rd calcolata per la combinazione 1, ridotto da un coefficiente parziale (R3) pari a γr=2.3

- VERIFICA RIBALTAMENTO Approccio 1 combinazione 2 (A2;M2;R2) Wf=25*3.5*2.2*1+0.5*(2.5*2/2+0.85*1.45+0.85*0.55/2) = 242 kN (peso plinto fondazione) H = 250*1.3/1.5 =216 kN N = 300+242 = 542 kN Mrib = H*1 = 216 kN*m Mstab=Wf* b/2 = 948.5 kN*m Mstab/(γr*Mrib)= 2.44 >1

- VERIFICA ELEMENTI STRUTTURALI Approccio 1 combinazione 1 (A1;M1;R1) Si verifica il plinto come mensola a sbalzo, secondo lo schema statico riportato nella figura sottostante. Con: considerando una striscia di 1m q = 135 – 25*1 = 110 daN*cm L = 220/2 = 110 cm Il momento massimo è pari a: Med = qL2/2 = 66.55 Mediante l’ausilio di un programma si calcola il momento resistente della sezione con l’armatura di progetto. As= φ16/10” (armatura tesa) A’

s= φ16/10” (armatura compressa)

q

L

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.8

Rd=MxRd=369.6 kN*m Rd> Ed

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.9

8.2 VERIFICHE PLINTO PER CAVALLETTO H=250

Si eseguono le verifiche per il plinto con la geometria e i carichi sotto riportate:

Per il manufatto in oggetto vengono effettuate le verifiche con riferimento ai seguenti stati limite come da DM 14 gennaio 2008: - collasso per carico limite terreno-fondazione - ribaltamento - elementi strutturali Per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione:

Rd≥Ed dove: Ed= valore di progetto dall’azione

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.10

Rd= valore di progetto della resistenza Vengono di seguito riportate le tabelle con i relativi coefficienti da utilizzarsi per le verifiche del manufatto secondo la normativa vigente (DM 2008).

- VERIFICA CAPACITA’ PORTANTE Approccio 2 combinazione 1 (A1;M1;R3) W1=25*3*1.5*3.5 = 394 kN (peso parte h=150 cm plinto fondazione) W2=25*2.5*0.7*3.5 = 153 kN (peso parte h=70 cm plinto fondazione) H1 180*sen49 = 136 kN (azione orizzontale sopra parte h=150 cm fondazione) N1 180*sen41 = -118 kN (azione verticale di trazione sopra parte h=150 cm fondazione) H2 90*sen22 = 34 kN (azione orizzontale sopra parte h=70 cm fondazione) N2 90*sen68 = 83.5 kN (azione verticale di compressione sopra parte h=70 cm fondazione) Xg = (3x1.5x1.5+2.5x0.7x4.25)/(3x1.5+2.5x.07) = 2.27 m (posizione del baricentro) Ned = 1.3*(W1 + W2) + H1 + H2= 677 kN Med = N1*1.47+N2*2.43+(H1+H2)*1.5 = 630.5 kN*m e=M/W=0.93 m >B/6=0.92 m Ed=2*N/(3*a*u)=0.70 daN/cm2 Rd= qlim/R3 =2.42 daN/cm2 qlim= carico limite da relazione geotecnica (come approccio 1; combinazione 1, vedi nota sotto) Rd> Ed

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.11

Come esplicitato nella relazione geotecnica nel caso in cui le verifiche siano eseguite secondo l’approccio 2, per il calcolo di resistenza di progetto del terreno si potrà fare riferimento al valore Rd calcolata per la combinazione 1, ridotto da un coefficiente parziale (R3) pari a γr=2.3 - VERIFICA RIBALTAMENTO Approccio 1 combinazione 2 (A2;M2;R2) W1=25*3*1.5*3.5 = 394 kN (peso parte h=150 cm plinto fondazione) W2=25*2.5*0.7*3.5 = 153 kN (peso parte h=70 cm plinto fondazione) H1=180*sen49*1.3/1.5 = 118 kN (azione orizzontale sopra parte h=150 cm fondazione) N1 180*sen41*1.3/1.5 = -102 kN (azione verticale di trazione sopra parte h=150 cm fondazione) H2 90*sen22 = 34*1.3/.15=30 kN (azione orizzontale sopra parte h=70 cm fondazione) N2 90*sen68 = 83.5*1.3/1.5=72 kN (azione verticale di compressione sopra parte h=70 cm fondazione) Mrib = (H1+H2)*0.7+N1*4.7 = 583 kN*m Mstab=N2*0.8+W1*4+W2*1.25 = 1824 kN*m Mstab/(γr*Mrib)= 1.74 >1

- VERIFICA ELEMENTI STRUTTURALI Approccio 1 combinazione 1 (A1;M1;R1) Si verifica il plinto come trave in semplice appoggio, secondo lo schema statico riportato nella figura sottostante. Con: considerando una striscia di 1m q = 70 – 25*0.7 = 52.5 daN*cm L = 390 cm Il momento massimo è pari a: Med = qL2/8 = 100 kN Mediante l’ausilio di un programma si calcola il momento resistente della sezione con l’armatura di progetto. As= φ20/20” (armatura tesa) A’

s= φ20/20” (armatura compressa)

q

L

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.12

Rd=MxRd=324.2 kN*m Rd> Ed

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.13

8.3 VERIFICHE PLINTO PER CAVALLETTO H=350

Si eseguono le verifiche per il plinto con la geometria e i carichi sotto riportate:

Per il manufatto in oggetto vengono effettuate le verifiche con riferimento ai seguenti stati limite come da DM 14 gennaio 2008: - collasso per carico limite terreno-fondazione - ribaltamento - elementi strutturali Per ogni stato limite ultimo deve essere rispettata la condizione:

Rd≥Ed dove: Ed= valore di progetto dall’azione Rd= valore di progetto della resistenza Vengono di seguito riportate le tabelle con i relativi coefficienti da utilizzarsi per le verifiche del manufatto

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.14

secondo la normativa vigente (DM 2008).

- VERIFICA CAPACITA’ PORTANTE Approccio 2 combinazione 1 (A1;M1;R3) W1=25*3*1.5*3.5 = 394 kN (peso parte h=150 cm plinto fondazione) W2=25*2.5*0.7*3.5 = 153 kN (peso parte h=75 cm plinto fondazione) H1 240*sen40 = 154 kN (azione orizzontale sopra parte h=150 cm fondazione) N1 240*sen50 = -184 kN (azione verticale di trazione sopra parte h=150 cm fondazione) H2 120*sen15 = 31 kN (azione orizzontale sopra parte h=70 cm fondazione) N2 120*sen75 =116 kN (azione verticale di compressione sopra parte h=70 cm fondazione) Xg = (3x1.5x1.5+2.5x0.7x4.25)/(3.15x1.5+2.5x.07) = 2.27 m (posizione del baricentro) Ned = 1.3*(W1 + W2) + H1 + H2= 643 kN Med = N1*1.47+N2*2.43+(H1+H2)*1.5 = 830 kN*m e=M/W=1.29 m <B/6=0.92 m Ed=2*N/(3*a*u)=0.84 daN/cm2 Rd= qlim/R3 =2.42 daN/cm2 qlim= carico limite da relazione geotecnica (come approccio 1; combinazione 1, vedi nota sotto) Rd> Ed Come esplicitato nella relazione geotecnica nel caso in cui le verifiche siano eseguite secondo l’approccio 2, per il calcolo di resistenza di progetto del terreno si potrà fare riferimento al valore Rd calcolata per la combinazione 1, ridotto da un coefficiente parziale (R3) pari a γr=2.3

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.15

- VERIFICA RIBALTAMENTO Approccio 1 combinazione 2 (EQU;M2;R2) W1=25*3*1.5*3.5 = 394 kN (peso parte h=150 cm plinto fondazione) W2=25*2.5*0.7*3.5 = 153 kN (peso parte h=75 cm plinto fondazione) H1 240*sen40*1.3/1.5 = 133 kN (azione orizzontale sopra parte h=150 cm fondazione) N1 240*sen50*1.3/1.5 = -159 kN (azione verticale di trazione sopra parte h=150 cm fondazione) H2 120*sen15*1.3/1.5 = 27 kN (azione orizzontale sopra parte h=150 cm fondazione) N2 120*sen75*1.3/1.5= 100 kN (azione verticale di compressione sopra parte h=150 cm fondazione) Mrib = (H1+H2)*0.7+N1*4.7 = 859 kN*m Mstab=N2*0.8+W1*4+W2*1.25 = 1847 kN*m Mstab/(γr*Mrib)= 1.19 >1

- VERIFICA ELEMENTI STRUTTURALI Approccio 1 combinazione 1 (A1;M1;R1) Si verifica il plinto come trave in semplice appoggio, secondo lo schema statico riportato nella figura sottostante. Con: considerando una striscia di 1m q = 84 – 25*0.7 = 66.5 daN*cm L = 390 cm Il momento massimo è pari a: Med = qL2/8 = 126 kN Mediante l’ausilio di un programma si calcola il momento resistente della sezione con l’armatura di progetto. As= φ20/20” (armatura tesa) A’

s= φ20/20” (armatura compressa)

q

L

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.16

Rd=MxRd=324.2 kN*m Rd> Ed

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.17

ALLEGATI Relazione di calcolo con stima dei carichi in fondazione

Disegni di progetto strutture

1) DESCRIZIONE DELLA COSTRUZIONE

2) NORMATIVA DI RIFERIMENTO

A ) EurocodiciB )

Lunghezza cmPressione daN/cm²

Forza KN

3) CARICHI APPLICATI

Si assumono i seguenti dati di calcolo:

A) PESO PROPRIO

B ) TENSIONAMENTO

Le normative a cui si fa riferimento per l'analisi del modello sono le seguenti:

Il contributo del peso proprio viene computato sulla base dei dati riportati sulle tabelle dei fornitori, e ingenerale dei materiali utilizzati per realizzare l'opera in oggetto. - Per il telo di copertura: p = 1,20 daN/m²

UNI U50.00.299.0 - Tende-strutture, tenso-strutture, presso-strutture; Istruzioni per il calcolo,l'esecuzione, il collaudo, l'uso e la manutenzione.

La membrana costituisce l'elemento impermeabile di copertura e trasmette i carichi alla struttura che lasostiene. La geometria della membrana è stata configurata a partire dalla disposizione piano altimetrica deglielementi di contorno, utilizzando un programma di calcolo grafico interattivo che permette, creando un modellomatematico e imponendo le condizioni di equilibrio ad un sistema di aste e nodi, di ricercare la condizione diequilibrio.Si assumono le seguenti unità di misura:

La struttura a tipologia libera copre una superficie di circa 950,00 mq. con una forma sostanzialmente ellitticadi lati 40,00 m x 30,00 m. L'altezza è di 10,00 m. sopra al piano di riferimento nella parte centrale, dovetrovano posto 2 archi in legno lamellare da 30 m, e di 2,50÷3,50 m. per la parte esterna dove vi sono deicavalletti in acciaio con funi di strallo a stabilizzarli. La copertura della stessa è di tipo doppio strato contessuto in matrice di poliestere e doppia spalmatura in P.V.C. stabilizzata per forma mediantepresollecitazione. Vi è anche un tamponamento di chiusura sui lati esterni, sempre con tessuto in matrice dipoliestere e doppia spalmatura in P.V.C.

Si considera un carico di pretensionamento del telo, pari a un valore medio di 120 daN/m. Tale carico èinserito sull'elemento di copertura e il piano di azione di tali forze è il piano tangente alla superficie dicopertura. Nel modello risulta scomposto nelle sue componenti orizzontali e verticali, dove lasommatoria delle componenti verticali viene applicata sul perimetro ed è bilanciata da una forza ugualee contraria applicata all'estremità superiore dell'arco reggitelo.

2

CALCOLO DELL'AZIONE DELLA NEVE

Valore carratteristicio della neve al suolo

211 2

1,52

Coefficiente termico

Coefficiente di esposizione

Topografia CE

Normale 1

Valore del carico della neve al suolo

1,52

Zona I - AlpinaAosta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, Como, Cuneo, Lecco, Pordenone, Sondrio, Torino, Trento, Udine, Verbania, Vercelli, Vicenza.

qsk = 1,50 kN/mq a s ≤ 200 mqsk = 1,39 [1+(as/728)2] kN/mq as > 200 m

Il coefficiente termico può essere utilizzato per tener conto della riduzione del carico neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore della costruzione. Tale coefficientetiene conto delle proprietà di isolamento termico del materiale utilizzato in copertura. In assenza di uno specifico e documentato studio, deve essere utilizzato Ct = 1.

Zona IIIAgrigento, Avellino, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Frosinone, Grosseto, L’Aquila, Latina, Lecce, Livorno, Matera, Medio Campidano, Messina, Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Palermo, Pisa, Potenza, Ragusa, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Salerno, Sassari, Siena, Siracusa, Taranto, Terni, Trapani, Vibo Valentia, Viterbo.

Zona IIArezzo, Ascoli Piceno, Bari, Campobasso, Chieti, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, La Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Padova, Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Rovigo, Savona, Teramo, Trieste, Venezia, Verona.

qsk (val. caratt. della neve al suolo [kN/mq] )

qs (carico neve sulla copertura [N/mq]) = μi·qsk·CE·Ct

μi (coefficiente di forma)

as (altitudine sul livello del mare [m])

qs (carico della neve al suolo [kN/mq] )

Aree in cui non è presente una significativa rimozione di neve sulla costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o alberi.

Descrizione

qsk (valore caratteristico della neve al suolo [kN/mq])

CE (coefficiente di esposizione)

Ct (coefficiente termico)

qsk = 1,50 kN/mq a s ≤ 200 mqsk = 1,35 [1+(as/602)2] kN/mq as > 200 m

qsk = 1,00 kN/mq a s ≤ 200 mqsk = 0,85 [1+(as/481)2] kN/mq as > 200 m

qsk = 0,60 kN/mq a s ≤ 200 mqsk = 0,51 [1+(as/4812] kN/mq as > 200 m

Zona I - MediterraneaAlessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forlì-Cesena, Lodi, Milano, Modena, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Treviso, Varese.

3

CALCOLO DELL'AZIONE DEL VENTO

Zona vb,0 [m/s] a0 [m] ka [1/s]

1 25 1000 0,01

211

25

Pressione cinetica di riferimento Coefficiente di forma Coefficiente dinamico

qb = 1/2∙ρ∙vb2 (ρ = 1,25 kg/mc)

qb [N/mq] 390,63

Coefficiente di esposizione

Classe di rugosità del terreno

Categoria di esposizione

z altezza edif.[m] Zona as [m]

10 1 211

Cat. Esposiz. kr z0 [m] zmin [m] ct

III 0,2 0,1 5 1

ce 2,14

La pressione del vento a meno del coefficiente di forma vale: 835,06 N/mq (0,835 kN/mq)

1) Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia (con l’eccezione della provincia di Trieste)

as (altitudine sul livello del mare [m])

vb (velocità di riferimento [m/s])

C) Aree con ostacoli diffusi (alberi, case, muri, recinzioni,....); aree con rugosità non riconducibile alle classi A, B, D

vb = vb,0 per as ≤ a0

vb = vb,0 + ka (as - a0) per a0 < as ≤ 1500 m

E' il coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipologia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazioneo da prove sperimentali in galleria del vento.

Esso può essere assunto autelativamente pari ad 1 nelle costruzioni di tipologia ricorrente, quali gli edifici di forma regolare non eccedenti 80 m di altezza ed i capannoni industriali, oppure può essere determinato mediante analisi specifiche o facendo riferimento a dati di comprovata affidabilità.

p (pressione del vento [N/mq]) = qb·ce·cp·cd

qb (pressione cinetica di riferimento [N/mq])

ce (coefficiente di esposizione)

cp (coefficiente di forma)

cd (coefficiente dinamico)

ce(z) = kr2∙ct∙ln(z/z0) [7+ct∙ln(z/z0)]    per z ≥ zmin

ce(z) = ce(zmin)                                       per z < zmin

Classe di rugosità

C

4

4) STIMA CARICHI IN FONDAZIONE

5) STIMA DIMENSIONE FONDAZIONI

5

studio castiglioni via teodosio 17 - 20131 Milano

T+F +39 02 784238

ADD Via per Busto 9

21058 Solbiate Olona (Va)

20 maggio 2010

PROGETTO: COMUNE DI FERNO – REALIZZAZIONE DI TENSOSTRUTTURA

OGGETTO: STRUTTURA BASAMENTI

RELAZIONE SUI MATERIALI

1 NORMATIVA 2

2 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI 3

Il calcolatore della struttura in oggetto: Ing. Andrea Castiglioni via teodosio n. 17 – 20131 Milano Ordine Ingegneri Milano n. 18086

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.2

1 NORMATIVA

Legge 5 novembre 1971 n.1086

Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica.

Legge 2 febbraio 1974 n.64 Provvedimenti per le costruzioni, con particolari prescrizioni per zone sismiche.

Decreto Ministeriale 24 gennaio 1986

Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.

Decreto Ministeriale 11 marzo 1988

Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno e delle opere di fondazione.

Decreto Ministeriale 9 Gennaio 1996

Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.

Decreto Ministeriale 16 Gennaio 1996

Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.

Decreto Ministeriale 16 Gennaio 1996

Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.

Circ.Min.LL.PP. n.156AA.GG./STC. - 4 luglio 1996

Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi” di cui al decreto ministeriale 16 gennaio 1996.

Circ. Min. LL.PP. n. 252 AA.GG./S.T.C. - 15 ottobre 1996

Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche” di cui al decreto ministeriale 9 gennaio 1996.

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ordinanza n.3274 - 20 marzo 2003

Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

Dipartimento della Protezione Civile – Decreto 21 ottobre 2003

Disposizioni attuative dell’art.2, commi 2,3 e 4, dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274.

Decreto Ministeriale – 14 gennaio 2008 Testo Unico delle Costruzioni

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Bozza di istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni – aggiornamento al 7 marzo 2008.

studio castiglioni tensostruttura ferno

Pag.3

2 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

Si prevede l’uso dei materiali sotto indicati: CALCESTRUZZO: 3025C

Resistenza caratteristica =ckR 30 N/mm2

Resistenza caratteristica cilindrica =ckf 25 N/mm2

Resistenza cilindrica media =cmf 33 N/mm2

Modulo di elasticità =cE 31476 N/mm2

Resistenza media a trazione =ctmf 2.57 N/mm2

Resistenza caratteristica a trazione =cfmf 1.79 N/mm2

ARMATURA: cB 450

Tensione caratteristica di snervamento (moninale) =nom yf 450 N/mm2

Tensione caratteristica di rottura (nominale) =nom tf 540 N/mm2

il direttore dei lavori Il calcolatore della struttura in oggetto