Studenti in Volo #1 · rispetto di tutti» (Ikeda, La Scelta del Tempo, Lezioni sugli scritti di...

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Carissimi amici e amiche della Divisione Studenti,

ora, all’inizio del nuovo anno, desideriamo prima di ogni altra cosa ringraziarvi per le incredibili vittorie conseguite insieme! Nel 2015, grazie agli sforzi compiuti da ognuno in questi ultimi anni, si è tenuto il primo Corso Nazionale Studenti della Nuova Era, una storica pietra miliare che ha segnato non solo il coronamento di un primo periodo di consolidamento, ma al contempo l’apertura di una nuova fase nella storia di questo gruppo così caro a Sensei.

Il presidente Ikeda scrive: «La società è in continuo mutamento. Oltre ad adattarsi al cambiamento, una caratteristica dei giovani Soka è prevedere i tempi e creare valore. La fonte di tutto ciò si trova nella saggezza che emerge dalla Legge mistica» (Insegnamenti per la vittoria basati sull’umanesimo/86). I discepoli che in questo cruciale periodo storico dedicano le loro preziose energie allo studio hanno il compito trasformare le loro conoscenze in quella saggezza che il mondo sta così profondamente ricercando.

Che tipo di attività promuovere, dunque, nell’anno dell’espansione? Il movimento di kosen-rufu si è sempre irradiato a partire da nuclei solidi di amicizia e fi ducia. La dimensione caratteristica della Divisione studenti, il suo ambiente diretto e quotidiano, è l’Ateneo: questo il motivo per cui è così importante fare delle rispettive università il punto di partenza delle nostre attività. Nichiren Daishonin scrive: «Ora però […] penso di aver praticato il Sutra del Loto ventiquattro ore al giorno. Dico questo perché, essendo stato esiliato a causa del Sutra del Loto, ora lo leggo e lo pratico in continuazione, sia camminando, sia stando fermo, in piedi, seduto o disteso. Quale gioia più grande potrebbe esistere per chi è nato essere umano?» (RSND, I, 38).Concentrarci nella formazione di questi gruppi universitari signifi ca creare le condizioni per allenarci insieme nello studio e nello shakubuku. A un livello più profondo, inoltre, signifi ca decidere di sperimentare che non esiste separazione tra la nostra vita, i nostri desideri personali e kosen-rufu.

“Studenti in volo” è un allegato mensile che ha lo scopo di sostenere e accompagnare tutto ciò: raccoglierà i vostri racconti e le vostre realiz-zazioni da ogni Ateneo e regione di Italia; si propone di fare da ponte, di avvicinarci ancora di più. Perché, proprio come una risata, anche il coraggio e la vittoria sono contagiosi! Conterrà inoltre dei riferimenti a incoraggiamenti e scritti del nostro maestro, un materiale comune in tutta Italia che potremo utilizzare mensilmente per sostenere la nostra vita e quelle degli amici.

Ringraziandovi ancora una volta per la sincerità, la dedizione e l’alle-gria di cui state riempiendo l’Italia, vi auguriamo un meraviglioso anno nuovo!!

Andrea CiccorelliChiara De Paoli

Cristina RopaFederico Bobbio

Martin LanfrancaSole Becagli

Viola LastrettiResponsabili nazionali della Divisione studenti

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Ne Il vero aspetto di tutti i fenomeni il Daishonin scriveva: «Dapprima solo Nichiren recitò Nam myoho renge kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilup-perà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» (RSND, 1, 341). Oggi facciamo parte non solo di un’organizzazione che sta realizzando questa visione, ma di una vera e propria realtà in cui ognuno è apprezzato e incoraggiato a creare valore e a diventare veramente felice manifestando la propria natura di Budda. Tutti noi mem-bri della divisione studenti abbiamo deciso di intraprendere il percorso universitario: proprio per questo dobbiamo lottare con i nostri limiti per disciplinarci e soprattutto per dare un profondo signifi cato alla nostra vita. Ogni giorno noi rinnoviamo il nostro voto davanti al Gohonzon e ogni giorno possiamo aprire una nuova strada praticando il Buddismo: questa è la nostra più grande fortuna, in questo senso possiamo sperimentare un grande senso di libertà nella nostra vita anche quando viviamo le situazioni più diffi cili. Nella società, così come nel mondo accademico, è davvero facile ritrovarsi a denigrare il potenziale umano e ad abban-donare l’ideale più alto di costruire una società pacifi ca in cui si possa convivere basandosi sul profondo rispetto per la sacralità della vita. Noi studenti sviluppiamo il nostro intelletto trasformandolo, grazie alla pratica, in saggezza proprio per rispondere al nostro maestro e aiutare le persone comuni. Allo stesso tempo viviamo basandoci su una fede profonda, rinnovando ogni giorno il voto di migliorarci costantemente come esseri umani. È una lotta invisibile, è la strada della rivoluzione umana che i nostri maestri ci hanno mostrato e insegnato. In questo modo possiamo alimentare un’infi nita speranza da diffondere nei luoghi della nostra vita quotidiana. Non cedere all’oscurità, alla luce del Buddismo, non è solo teoria, non è un gioco intellettuale. Sensei spiega nella prima lezione su La Scelta del Tempo: «I nostri sforzi per apprezzare ogni persona stanno costruendo una società basata sulla compassione e il rispetto di tutti» (Ikeda, La Scelta del Tempo, Lezioni sugli scritti di ND, Esperia, 19). Spiega anche che per noi persone comuni è fondamen-tale avere coraggio per manifestare con costanza, istante per istante, la compassione. Abbattiamo qualunque muro interiore “di pregiudizio e impotenza” (ibidem) parlando con coraggio e convinzione ai nostri amici del potere del Daimoku, facendogli conoscere la Soka Gakkai con gratitudine e speranza nel cuore! Un mio caro amico, vedendo per la prima volta Ikeda in un video, mi disse: «Si vede che è proprio un uomo d’azione». Sento con forza le parole di Sensei mentre dichiara: «Ho sempre agito con la convinzione che il tempo giusto è qualcosa che si raggiunge con la determinazione e lo sforzo, e che tutto dipende dal nostro impegno personale» (ibidem).

Questo è il primo numero di quella che speriamo possa diventare una meravigliosa tradizione interna alla Divisione Giovani, grazie al sostegno di tutti! Abbiamo cercato di rendere questa pubblicazione sintetica ma allo stesso tempo profonda e gioiosa per avanzare tutti insieme, noi e il nostro maestro, giorno dopo giorno.

Non arrendiamoci mai! Continuiamo a vincere per tutti e insieme a tutti!

Andrea CiccorelliResponsabile Nazionale Studenti

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Colophon 1Editoriale 2Esperienza 4Studio dei saggi e discorsi di Sensei 8 Studio del mese | FEBBRAIO 8 La scelta del tempo 9

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Siamo Giammarco e Giulia e fi no a qualche mese fa eravamo refe-renti dell’ateneo di Pisa. Siamo davvero onorati di poter condividere la nostra esperienza nella meravigliosa divisione studenti con voi.

Mi chiamo Giammarco, ho 26 anni, sono nato a Grosseto in una famiglia buddista, pratico dal 2007 e studio Ingegneria Civile all’Università di Pisa. All’inizio del 2014 mi è stata proposta la Responsabilità dell’A-teneo in un periodo in cui stavo realizzando prove concrete nella mia vita ma facevo molta fatica a dare esami. Ho accettato con entusiasmo, percependo sia la grande opportunità sia le sfi de che l’avrebbero accompagnata: di lì a poco è iniziato un periodo diffi cile sotto tutti gli aspetti. Ho sostenuto un nuovo esame più volte senza riuscire a supe-rarlo e con la ragazza con cui stavo da 5 anni e convivevo da 2 le cose non andavano bene. Sentivo che tutto questo aveva un profondo signifi cato e, anche se non capivo quale fosse, non era un caso che stessi affrontando tutte insieme queste diffi coltà. Ho iniziato a rifl ettere, oltre che sulla relazione sentimentale, sul decidere se restare oppure no a Pisa, dato che la situazione economica non era buona. Ho messo tutto sinceramente davanti al Gohonzon e le risposte non si sono fatte attendere: la padrona di casa si è inspiegabilmente comportata male fi no ad indurci a lasciare la casa al termine dei corsi universitari.Senza lasciarmi scoraggiare, ho deciso di continuare ad approfondi-re, certo che sarebbe emersa la soluzione migliore. Dopo la riunione regionale studenti di giugno c’è stato un calo generale nell’attività: a luglio quasi tutti gli studenti hanno lasciato Pisa per le vacanze, alcuni invece defi nitivamente, come la mia corresponsabile. Ho comunque deciso di fare la riunione studenti mensile per non interrompere il ritmo che avevamo creato e ho deciso di accoglierla in casa mia proprio il giorno prima del mio trasferimento. Ho sentito che il mio sforzo era fondamentale, sia perché non sapevo quando l’avrei potuto rifare, sia perché quell’occasione poteva essere importante anche per un solo studente che fosse venuto.All’orario di apertura nessuno si è presentato. Ho iniziato a recitare Daimoku determinato a far emergere qualcuno. Ero comunque pronto a portare avanti la battaglia fi no in fondo, anche da solo. Mentre recitavo con quella forte determinazione, sorprendentemente sono arrivate due ragazze venute da lontano apposta per partecipare a quella riunione. L’ennesima conferma della veridicità di quel che ci incoraggia a fare Sensei: andare sempre fi no in fondo nelle sfi de anche quando sem-brano impossibili.Come è scritto nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni «Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilup-perà così anche in futuro» (RSND, 1, 341), basta davvero la decisione di un singolo individuo!Il mio desiderio era che dopo l’estate tornassero coloro che si erano allontanati dalla pratica e che si aggiungessero tanti altri nuovi studen-ti. Ho continuato a lottare con tutto il cuore ed ho iniziato a rendere quotidiana la mia pratica per gli altri facendo visite a casa quasi gior-

Ateneo di Pisa

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naliere, recitando per i membri e incoraggiandoli ogni volta che ne avevo occasione, impegnandomi sia nell’attività studenti che in quel-la istituzionale. È stata la mia più grande fortuna.La mia ragazza si è trasferita all’este-ro ed io ho deciso di non riprendere casa a Pisa. Nonostante questo, non ho lasciato l’attività studenti. Ho preso questa decisione perché lo avevo promesso a Sensei e perché sentivo che la mia missione lì non era ancora terminata.Mi sono scontrato ancora con l’e-same che tanto faticavo a superare: un’altra volta non è andato, ma ho nuovamente rilanciato e, non a caso, ho incontrato un mio amico al quale avevo fatto shakubuku e che si trovava nella mia stessa situazione, con la differenza che lui stava pensando di mollare l’università con grande senso di sconfi tta.La sofferenza che stavo provando nello stesso contesto mi ha permes-so non solo di sentire la sua, ma anche di riuscire ad incoraggiarlo, facendogli tornare la voglia di lottare e rimettersi in gioco!La relazione e lo studio continua-vano a non andare bene, ma ho perseverato nella mia lotta, col sincero desiderio che emergessero tanti nuovi studenti! Quando la relazione si è conclusa ho provato una sofferenza incredibile, ma l’ho affrontata aumentando il daimoku, facendo tanto shakubuku, dedicandomi ogni giorno di più a kosen rufu ed impegnandomi nello studio, proprio nel momento in cui era così diffi cile, senza il minimo dubbio che quella era la strada certa verso la vittoria.In pochissimo tempo ho cambiato radicalmente il mio atteggiamento verso l’esame e sono riuscito fi nal-mente a superarlo. Ho iniziato a comprendere sempre più quale fosse la mia missione come studente.

In contemporanea a queste mie lotte dedicate a kosen rufu sono emersi tanti nuovi studenti e tanti nuovi successori tra cui Giulia, una ragazza molto determinata che avevo conosciuto l’anno prima a Trets, che di lì a poco è diventata la mia corresponsabile.Ciao a tutti sono Giulia, ho 26 anni, sono di Torino, pratico dal 2009 e da dicembre 2013 sono iscritta alla Facoltà di Scienze per la Pace a Pisa. Per gran parte del 2014 ho lavorato a Torino, non frequentando i corsi e riuscendo a dare solo 4 esami nella sessione estiva, esami che mi sarebbero serviti per la borsa di studio. A maggio del 2014 ho compreso però che la vita che stavo vivendo non era propriamente mia: ho capito che prima di tutto ero una studentessa e che quindi l’unico lavoro che avrei dovuto fare sarebbe stato quello di studiare.Ho deciso quindi di trasferirmi a Pisa pronta per compiere la mia missione. Fu una scelta diffi cile perché comportava il non essere più indipendente economicamente. Con i lavori del 2014 infatti ero riuscita a pagarmi tutte le tasse universitarie, mentre il trasferimento comportava tornare a

dipendere da mia madre, la quale mi rassicurò dicendomi che avrebbe sostenuto le spese. Nel frattempo avevo comunque fatto richiesta per la borsa di studio che, nel caso di vittoria, comprendeva posto alloggio, mensa 3 volte al giorno (colazione inclusa) nessuna spesa universitaria e un piccolo rimborso per le spese dei libri. A pochi mesi dall’arrivo mi è stata proposta la referenza di Ateneo e quasi simultaneamente ho vinto la borsa di studio facendo una meravigliosa esperienza grazie anche all’offerta per kosen rufu. Nonostante conoscessi pochissime persone e pensassi di non essere adatta a quella responsabilità decisi che quella sarebbe stata l’ennesima occasione per creare profondi legami di ami-cizia. Il primo benefi cio fu quello di avere fi nalmente un corresponsabile nella divisione studenti, e non uno a caso, ma Giammarco col quale avevo condiviso l’esperienza di Trets studenti europeo.Fare attività insieme è stato ancora più divertente grazie al nostro legame, e anche se alle riunioni partecipavano pochi studenti, noi con cuore leggero, pieno di fi ducia e determinazione, continuavamo a rilanciare e

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a porci obiettivi impossibili. Abbiamo deciso di creare una grande unità per far crescere in maniera espo-nenziale la Divisione Studenti e per realizzare quello che all’apparenza sembrava impossibile. Sull’onda della campagna lanciata dai giovani, abbiamo percepito l’importanza di creare legami di amicizia tra tutti gli studenti e ci siamo così inventati gli “aperibuku”: non facevamo più le riunioni di sera come i classici zadankai, ma abbiamo iniziato a incontrarci il sabato pomeriggio, così potevamo tutti insieme recitare, incoraggiarci durante la riunione e, belli carichi, uscire ad approfon-dire i nostri legami e a crearne di nuovi, facendo appunto aperitivo e shakubuku! È stato meraviglioso. Abbiamo iniziato a dare un nuovo imput alla divisione studenti, conso-lidandone la sua peculiare identità rispetto alle altre divisioni. Come

molti alle serate, un passo alla volta siamo aumentati e al contempo il numero delle presenze alle riunioni ha iniziato a crescere in maniera esponenziale! Nel giro di pochi mesi, a Marzo 2015, hanno partecipato alla Riunione 30 studenti e siamo così riusciti a dividerci in 2 gruppi, materie scientifi che e materie umanistiche, proprio come avevamo deciso da-vanti al Gohonzon! Lo avevamo determinato così chiaramente che ci siamo preparati trovando una casa che potesse ospitare più riunioni in contemporanea e fosse facilmente raggiungibile sia da chi arrivava da lontano che da chi era stato invitato il giorno stesso, magari proprio nell’Ateneo. È incredibile quanto tutto si sia incastrato alla perfezione!La sfi da era solo all’inizio, perché a quel punto era fondamentale

scrive Sensei nella Proposta di Pace 2014 «Le possibilità davvero illimitate di ogni individuo possono manifestarsi pienamente solo grazie alla nostra connessione e ai nostri sforzi di collaborazione. Questa solidarietà, sviluppata attraverso il dialogo, rende possibile il tipo di scambio aperto grazie al quale possiamo individuare i mezzi per uscire dai vicoli ciechi che inevi-tabilmente incontriamo» (Daisaku Ikeda, Proposta di Pace 2014, Buddismo E Società 164, 16-17), abbiamo capito che la chiave di tutto stava nel far sì che tutti gli studenti si sfi dassero nel dialogare, confrontandosi e incoraggiandosi su temi inerenti alle loro materie di studio universitario in relazione ai principi buddisti e ai dialoghi che Ikeda ha intrattenuto con grandi studiosi di fama mondiale. Anche se all’inizio non partecipavano in

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mantenere le 2 riunioni puntando a 3, soprattutto trasmettendone l’importanza a tutti gli studenti, che spesso tendevano a vedere male queste divisioni che invece rappresentavano una prova con-creta di crescita.Queste ondate di shakubuku sono diventate una bella abitudine e sempre più studenti hanno iniziato a parlare della pratica ai propri compagni di facoltà.Siamo arrivati al Corso Nazionale Studenti davvero vittoriosi, con costanza nelle riunioni e tutti gli studenti felici, riuscendo a parte-cipare in 6 al corso!Da quel momento la decisione di sostenere la divisione studenti si è rafforzata ancora di più. Abbiamo deciso di vincere nello studio con e per tutti gli studenti e le studentesse, per chi non aveva la possibilità di studiare e per il nostro maestro.

al centro culturale di Firenze, con gli studenti dell’ateneo fi orentino, unendo insieme 62 studenti di cui circa la metà dell’Ateneo pisano. Che gioia indescrivibile!!Ne Il mondo del Gosho Ikeda Sensei scrive: «La vita apparen-temente lunga in realtà è breve. C’è un limite alle esperienze che possiamo vivere in una sola vita. Ma quando consideriamo le sof-ferenze degli altri come se fossero le nostre, pregando e lottando con una persona dopo l’altra, vincendo insieme a loro, allora la ricchezza della nostra vita aumenta senza limiti, di due, tre, mille, diecimila volte» (Daisaku Ikeda, Il Mondo del Gosho, 2, 128-29). Grazie alla lotta condivisa fatta insieme, a botte di daimoku, lacrime e incoraggiamenti abbiamo rideter-minato in ogni istante, andando al di là degli ostacoli che la realtà ci presentava sperimentando così queste meravigliose parole del Presidente Ikeda! Adesso ci stiamo occupando di altre attività, ma la nostra incredibile esperienza rimarrà per sempre incisa nei nostri cuori perché ci ha permesso di vedere giorno per giorno la crescita nostra e di tutti gli studenti della zona!Per il 2016 l’obiettivo sarà inserirsi sempre più nelle facoltà, creando gruppi di studenti in ogni luogo, cosicché sia possibile fare sempre più shakubuku e portare immediatamente questi nuovi leoni a conoscere la famiglia Soka, proprio lì in facoltà o in un luogo vicino.Non c’è il minimo dubbio che questa crescita non si fermerà, ma continuerà ad espandersi ogni giorno di più, in tutta la Toscana e in tutta Italia! Siamo davvero onorati ed orgogliosi di far parte della divisione studenti!!

Grazie dal profondo del cuore.

Abbiamo compreso fortemente il valore dello shakubuku cercando di renderlo sempre più concretamente una pratica quotidiana. Nelle nostre vite i benefi ci non hanno tardato ad arrivare riuscendo rispettivamente a sbloccare esami “bloccati” e a completare il percorso di studi biennale in poco più di un anno.Abbiamo determinato fortemente che nessuno studente smettesse di praticare durante il periodo estivo. Non solo è successo questo, ma all’inizio del nuovo anno accademico sono subito emersi nuovi valorosi successori che ora stanno portando avanti l’attività nell’Ateneo. In un solo anno siamo riusciti a creare legami di amicizia con la maggior parte degli studenti praticanti iscritti all’Ateneo, anche con quelli che non vivono in provincia di Pisa, e per il meeting di Novembre abbiamo organizzato una riunione di scambio,

Gianmarco e Giulia

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D Ispirati dall’atteggiamento del presidente Ikeda, che ha sempre basato le attività di propagazione e la sua vita intera sulla non dualità di maestro e discepolo mettendo in pratica esattamente le guide di Toda, desideriamo mettere alla base di ogni nostra azione i preziosi incorag-giamenti raccolti nel libro “Corriamo insieme verso kosen-rufu” che il nostro maestro ci ha direttamente indirizzato.Come Divisione studenti, dunque, abbiamo pensato di approfondire insieme – in tutta Italia – due guide al mese tratta da questo prezioso volume. Decidiamo di studiarla attentamente, come se sensei stesso ci stesse parlando direttamente e in prima persona; assorbendo il suo spirito invincibile, decidiamo di tradurle in meravigliose prove concrete che incoraggeranno tutti i nostri amici!Abbiamo già inaugurato il nuovo anno con le prime due guide (“In-contrare avversità in gioventù è la fortuna della vita” e “La tradizione dell’università Soka”). La terza e la quarta, che ci accompagneranno nel mese di febbraio, si intitolano rispettivamente “Una gioventù dedita a un grande scopo” e “Giovani, avanzate a pieno ritmo sul palcoscenico del XXI secolo”. Sono pagine intrise di buoni consigli e delle illimitate aspettative che Sensei nutre nei confronti degli studenti Soka: «Mentre vi state preparan-do per prendere posto nel mondo del lavoro, le onde burrascose della recessione economica continuano a colpire tutti gli ambiti della società.Ma è proprio nei momenti turbolenti che il valore autentico delle persone brilla in tutto il suo splendore. Vorrei condividere con voi una citazione di uno dei miei poeti argentini preferiti, il grande educatore Almafuer-te (1845-1917): ‘Per il debole, la diffi coltà è una porta chiusa. Per il forte, invece, è una porta che aspetta di essere aperta’. Le diffi coltà impediscono alle persone deboli di avanzare. Per chi è forte, invece, sono un’opportunità per spalancare le porte a un futuro luminoso. Ogni cosa è determinata dal nostro atteggiamento, dalla nostra decisione. Ciò che conta realmente è il nostro cuore.» (Corriamo insieme verso kosen-rufu, p. 19-20).

Grazie a uno studio combattivo possiamo far combaciare perfettamente il nostro cuore con quello del nostro maestro! Restiamo in attesa delle vostre grandi vittorie!

UNA GIOVENTÙ DEDITA A UN GRANDE SCOPO

Studio del mese | Febbraio

Chiara De Paoli

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Takahashi, responsabile europeo, ci ha raccontato che 40 anni fa, quando era in corso la guerra in Vietnam, il Presidente Ikeda pubblicò per la prima volta questa guida tratta dalla lezione di Gosho su La Scelta del tempo. All’epoca la Divisione Studenti, di cui Takahashi faceva parte, decise di rispondere a questa guida di Sensei orga-nizzando incontri speciali tra gli studenti per studiare insieme questo Gosho. Ora Sensei ha riproposto questa guida durante la riunione di centro di novembre 2015 avvenuta pochi giorni dopo gli attentati a Parigi. Takahashi ci ha incoraggiati a riflettere su questo appello di Sensei. In quanto Divisione Stu-denti italiana di questo momento storico ci siamo profondamente interrogati e confrontati su cosa fare. Oltre a rinnovare la decisione di fare dello shakubuku un’azione quotidiana e costante nelle nostre vite, abbiamo deciso di proporvi di studiare individualmente o in gruppo o negli atenei, o come sentite più consono alle vostre rispettive zone, il Gosho La scelta del tempo con la spiegazione di Sensei, da oggi fi no ad aprile. Con la preghiera che ogni parola che leggeremo e incideremo nel nostro cuore possa rappresentare un potente slancio per fortificare e approfondire il nostro “voto solenne” e quindi la nostra decisione di agire istante dopo istante per realizzare la pace di tutta l’umanità.

Il Presidente Ikeda nel messaggio per la 14° riunione di centro ha af-fermato: «Nichiren Daishonin scrive [all’inizio del trattato La scelta del tempo]: “Chi desidera studiare il Buddismo deve prima di tutto imparare a conoscere il tempo”. Riconoscere qual è il tempo giusto, saperlo cogliere e intraprendere il miglior corso di azione con coraggio e saggezza. Questa è la condizione dei praticanti del Buddismo di Nichiren. Nella Scelta del tempo il Daishonin afferma: “[L’Ultimo giorno della Legge] è l’epoca in cui tutta la terra di Jambudvipa [il mondo intero] sarà si-curamente coinvolta in dispute e confl itti”. Il nostro è un tempo in cui il mondo è pieno di confl itti e di violenza. Ma il Daishonin afferma anche che è proprio questo il tempo di diffondere ampiamente in tutto il globo il grande insegnamento del Buddismo che afferma con forza il valore della vita». E in seguito ha aggiunto: «Il presidente Makiguchi affrontò a viso aperto la natura demoniaca della guerra fi no a dare la vita per le proprie idee. Anche Toda, che ereditò la dedizione di Makiguchi alla verità e alla giustizia e io, successore del Presidente Toda, abbiamo dimostrato lo stesso impegno incrollabile e la stessa determinazione. Eravamo decisi a far si che la seconda guerra mondiale fosse l’ultimo grande confl itto dell’umanità. Abbiamo formulato il voto solenne che a qualunque costo, non avremmo mai permesso che si verifi casse una terza guerra mondiale. Noi della SGI abbiamo lavorato incessantemente per adempiere questo voto condiviso dai tre presidenti fondatori: trac-ciare un grande sentiero verso una pace duratura sul nostro pianeta, cioè kosen rufu mondiale, con lo scopo di eliminare ogni infelicità e sofferenza umana». (Nr 572) Durante l’ultima Consulta che si è tenuta a dicembre 2015, il signor

La scelta del tempo

Cristina Ropa

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