STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE E LO...
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Biella,
20 Luglio 2016
Loredana Del Borgo
STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE
INTERNAZIONALE E
LO SCHEMA DI QUALIFICAZIONE
«EDILIZIA SOSTENIBILE»
Opportunità e vantaggi per le imprese
2
Attestazione di terza parte indipendente
relativa alla conformità di prodotti – processi –
persone – sistemi di gestione ai requisiti
specificati dalle norme tecniche e/o ordinarie.
DEFINIZIONE E AMBITI DELLA CERTIFICAZIONE
Sistemi di
gestione Prodotti
Personale
PROCESSI
CHE COSA
SI INTENDE PER CERTIFICAZIONE?
GLI AMBITI DELLA CERTIFICAZIONE
I NUMERI DELLE CERTIFICAZIONE NEL MONDO … I P
RIM
I 10
PA
ESI A
L MO
ND
O P
ER
NU
MER
O D
I CER
TIFICA
TI
UN
I EN
ISO
14001
CINA
104.735 ITALIA
24.662 GIAPPONE
23.723 UK
16.879
Fonte: elaborazione Dintec su dati Iso survey 2013.
SPAGNA
16.051 ROMANIA
8.744 GERMANIA
7.983 FRANCIA
7.940 USA
6.071 INDIA
5.872
BRASILE
22.128 I P
RIM
I 1
0 P
AESI A
L M
ON
DO
PER
NU
MER
O D
I C
ER
TIFI
CA
TI
UN
I EN
ISO
9001
CINA
337.033 ITALIA
160.966
GIAPPONE
45.990 UK
44.585 SPAGNA
42.632
GERMANIA
56.303
FRANCIA
29.598
USA
34.869
INDIA
40.848
3
4
… IN PIEMONTE E IN PROVINCIA DI BIELLA E VERCELLI
Fonti – Banca dati Accredia, Elenco dei prodotti DOP, IGP e STG - MIPAAF, Elenco organizzazioni registrate EMAS – ISPRA. Dati aggiornati all’ultimo semestre
CERTIFICAZIONI PIEMONTE
PROVINCIA DI BIELLA
PROVINCIA DI VERCELLI
QUALITA’ UNI EN ISO 9001
6.255
233
262
AMBIENTE UNI EN ISO 14001 EMAS
Ecolabel
807 86
30
35 1 2
44 2 0
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
BS OHSAS 18001
398
17
27
SICUREZZA ALIMENTARE UNI EN ISO 22000 DOP e IGP
61 25
2 4
3 9
ENERGIA UNI CEI EN ISO 50001
27
3
-
5
PERCHÉ LE IMPRESE SI CERTIFICANO?
PRINCIPALI
MOTIVAZIONI CHE SPINGONO
LE IMPRESE A CERTIFICARSI
Fonte: elaborazione Dintec su indagine Censis-Accredia-Cna-Confapi-Confartigianato relativa alla norma UNI EN ISO 9001. Dati aggiornati al 2012.
STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE A GARE D’APPALTO
6
PERCHÉ QUALIFICARSI?
FATTURATO Variazione % per classe dimensionale
d’impresa
OCCUPAZIONE Variazione % numero addetti per area geografica
Fonte ACCREDIA – Symbola 2016.
7
73% 14% 8% 5%
Fonte: elaborazione Dintec su dati Censis-Accredia-Cna-Confapi-Confartigianato, 2012.
CONTRIBUISCE
A MIGLIORARE LE
PRESTAZIONI E
PORTA AD UN
RISPARMIO SUI
COSTI
SCELTA
STRATEGICA CHE
HA FATTO
COMPIERE UN
VERO
SALTO DI QUALITÀ
ALL’AZIENDA
NON
CAMBIA
NULLA
NEGATIVA:
COMPLICA I
PASSAGGI E
APPESANTISCE LE
PROCEDURE
IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE CERTIFICATE :
VANTAGGI RAGGIUNTI CON LA CERTIFICAZIONE
I PRINCIPALI STRUMENTI DELLA QUALITÀ «DI SISTEMA»
SCHEMI DI
CERTIFICAZIONE
A CHI SI
RIVOLGE
SETTORE SITI DI RIFERIMENTO
UNI EN ISO
9001 «Sistemi di gestione per la
qualità - Requisiti»
Qualsiasi Organizzazione
pubblica o privata. Tutti i settori
www.accredia.it
www.uni.com
UNI EN ISO
14001
«Sistemi di gestione
ambientale - Requisiti e
guida per l'uso»
Qualsiasi Organizzazione
pubblica o privata. Tutti i settori
www.accredia.it
www.uni.com
UNI CEI EN ISO
50001
«Sistemi di gestione
dell'energia - Requisiti e linee
guida per l'uso»
Qualsiasi Organizzazione
pubblica o privata. Tutti i settori
www.accredia.it
www.uni.com
BS OHSAS 18001 «Sistema di Gestione della
Salute e della Sicurezza dei
Lavoratori»
Qualsiasi tipo di Azienda
ed Ente, a prescindere
dalla dimensione.
Tutti i settori www.accredia.it
http://www.bsigroup.com/
EMAS «Eco Management and
Audit Scheme»
Qualsiasi Organizzazione
pubblica o privata. Tutti i settori
www.isprambiente.gov.it/it/c
ertificazioni/emas
SA 8000 «Social Accountability» Qualsiasi Organizzazione
pubblica o privata.
Tutti i settori
www.sa-intl.org
www.lavoroetico.org
8
COMPLESSITÀ DEI PROCESSI
9
NUMERO DIPENDENTI
PERSONALE AZIENDALE (SCOLARITÀ, ECC.)
Certificazione: CHI E IN QUANTO TEMPO?
QUALE ORGANIZZAZIONE PUÓ ESSERE CERTIFICATA?
QUALI FATTORI INFLUISCONO SUI TEMPI PER REALIZZARE E CERTIFICARE UN SISTEMA DI GESTIONE?
QUALUNQUE
ORGANIZZAZIONE INDIPENDENTEMENTE
DA: PRODOTTO O SERVIZIO REALIZZATO/EROGATO
SETTORE MERCEOLOGICO DI APPARTENENZA
(alcune eccezioni riguardano specifiche norme)
DIMENSIONE
FATTURATO
STRUTTURA AZIENDALE
COMPLESSITÀ DELLA NORMA DI RIFERIMENTO
DIMENSIONE/N° DIPENDENTI
Certificazione: QUANTO COSTA?
10
Devono essere considerate
almeno le seguenti
VOCI DI COSTO:
QUANTO COSTA REALIZZARE E CERTIFICARE
UN SISTEMA DI GESTIONE?
CONSULENZA
FORMAZIONE
CERTIFICAZIONE
MACCHINARI/STRUTTURE/APPARECCHIATURE
(IN PARTICOLARE BRC/IFS)
PROVE DI LABORATORIO (IN PARTICOLARE
CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO)
STRUMENTI (taratura, ecc.)
RISORSE UMANE AZIENDALI
11
I PRINCIPALI PASSI NEL PERCORSO
DELLA CERTIFICAZIONE
RILASCIO DEL
CERTIFICATO IN CASO DI ESITO
POSITIVO
DELLA VERIFICA
IDENTIFICARE LA TIPOLOGIA DI
CERTIFICAZIONE APPROPRIATA
COMPARAZIONE TRA REALTÀ
ORGANIZZATIVA AZIENDALE E NORMA
DI RIFERIMENTO
STABILIRE I RUOLI E ALLOCARE
LE RISORSE
PREDISPOSIZIONE
DELLA DOCUMENTAZIONE
FORMAZIONE DEL PERSONALE
INTERNO
SCELTA DELL’ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE
VERIFICA SUL CAMPO DA PARTE
TERZA DELL’ORGANISMO DI
CERTIFICAZIONE
In base alle esigenze
aziendali e
commerciali
Gap tra ciò che l’azienda
fa e ciò che la certificazione
chiede
Team di personale
interno che operi
ai fini dell’ottenimento
della certificazione
documentazione generale
richiesta dalla norma
(flussi aziendali,Manuale,
politica, ecc.)
Implementare i requisiti
richiesti dalla norma
all’interno
dell’organizzazione
IMPLEMENTAZIONE DEI REQUISITI
DEGLI STANDARD PRESCELTI
Audit interno
Il SERVIZIO «QUALITA’ E QUALIFICAZIONE
DELLE FILIERE DEL MADE IN ITALY
LINK: http://www.unioncamere.gov.it/P42A0C3039S144/Qualita-e-qualificazione-filiere-del-
made-in-Italy.htm
GLI SCHEMI DI QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE
SCHEMI DI QUALIFICAZIONE SETTORE TIPO DI
CERTIFICAZIONE Sistema di tracciabilità volontario
dell’origine delle fasi di
lavorazione
nel settore MODA
• TESSILE-ABBIGLIAMENTO
• PELLETTERIA
• PELLICCERIA
• CALZATURE
Certificazione
prodotti/processi
Sistema di tracciabilità volontario
dell’origine delle fasi di
lavorazione
nel settore dei METALLI PREZIOSI
• PLATINO
• PALLADIO
• ORO
• ARGENTO
Certificazione
prodotti/processi
Sistema di tracciabilità volontario
dell’origine delle fasi di
lavorazione
nel settore ABITARE
• POLTRONE
• DIVANI
• DIVANI LETTO
• MOBILI IN LEGNO
Certificazione
prodotti/processi
Rating per le imprese con
competenze
nell'EDILIZIA SOSTENIBILE
• EDILIZIA Assegnazione rating
alle imprese
Rating di affidabilità ed efficienza
per le imprese del settore della
MECCANICA
• MECCANICA Assegnazione rating
alle imprese
Rating per le imprese
del settore della NAUTICA • NAUTICA
Assegnazione rating
alle imprese
GreenCare
per le imprese del settore
AGROALIMENTARE
• AGROALIMENTARE Certificazione prodotti
agroalimentari
13
16
Fonte: ANCE «Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni» – Dicembre 2015
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI: DATI SULL’OCCUPAZIONE
17
Fonte: ANCE «Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni» – Luglio 2015
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI: DATI SULL’OCCUPAZIONE
18
QUALI LE POSSIBILI STRADE PER USCIRE DALL’ATTUALE QUADRO?
SOSTENIBILITÀ NEI PROCESSI COSTRUTTIVI: RISPARMIO
DEI CONSUMI DI ENERGIA (Dir. 2012/27 UE e D. Lgs. n.
102/2014)
RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE
19
LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE “EDILIZIA SOSTENIBILE”
PRINCIPALI
MOTIVAZIONI CHE HANNO SPINTO IL
SISTEMA CAMERALE
DOTARE LE PMI DI NUOVI STRUMENTI DI
“ATTRATTIVITÀ” VERSO I MERCATI
DIFFICOLTÀ DELLE PMI AD ACCEDERE AGLI
STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE “TRADIZIONALI”
20
LA QUALIFICAZIONE “EDILIZIA SOSTENIBILE”
“Edilizia Sostenibile” è un sistema di qualificazione ad
adesione volontaria messo a punto dalle Camere di
commercio per favorire la competitività sui mercati, la
visibilità sul mercato e la sostenibilità dei prodotti/processi del
settore edile.
CHE COSA È?
“Edilizia Sostenibile” è rivolto a tutte le imprese che operano
nella filiera dell’edilizia, in particolare si applica alle seguenti
attività:
• PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E/O RIQUALIFICAZIONE DI
EDIFICI;
• PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DI COMPONENTI PER
IL SETTORE DELL’EDILIZIA;
• PROGETTAZIONE E/O REALIZZAZIONE DI FASI DI PROCESSO
NECESSARIE ALLA COSTRUZIONE E/O ALLA
RIQUALIFICAZIONE DI EDIFICI.
Si applica in particolare al settore della riqualificazione di
edifici esistenti
A CHI È RIVOLTO?
21
La qualificazione “Edilizia Sostenibile” si basa sui
“5 principi del costruire sostenibile” ovvero:
I. COMFORT TERMICO ED EFFICIENZA ENERGETICA;
II. RIDOTTI CONSUMI DI ENERGIA PRIMARIA E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2;
III. CONTROLLO DELL’IRRAGGIAMENTO SOLARE;
IV. SALUBRITÀ DEGLI AMBIENTI;
V. MATERIALI SOSTENIBILI.
SU QUALI
PRINCIPI SI
BASA LO
SCHEMA?
LA QUALIFICAZIONE “EDILIZIA SOSTENIBILE”
22
CHE COSA È
UN SISTEMA
DI RATING
LA QUALIFICAZIONE “EDILIZIA SOSTENIBILE”
Il Rating è un sistema, di facile e immediata applicazione, che
permette di ottenere una valutazione competente ed
indipendente, basata su una misurazione numerica in
relazione ad alcuni criteri oggettivi.
Le componenti:
• CONOSCENZE E COMPETENZE
• CAPACITÀ STARE IN FILIERA
• REALIZZAZIONE DELLE OPERE SECONDO I 5 PRINCIPI DEL
«COSTRUIRE SOSTENIBILE»
• CONTROLLO DEI PROCESSI - SISTEMI DI GESTIONE
23
LA QUALIFICAZIONE “EDILIZIA SOSTENIBILE”:
I RISULTATI PER LE IMPRESE
CERTIFICATO
DI CONFORMITÀ
MARCHIO
REGISTRO
DELLE FILIERE
QUALIFICATE
REGISTRO DELLE FILIERE QUALIFICATE
SPORTELLO PER LA QUALITÀ E QUALIFICAZIONE
DELLE FILIERE DEL MADE IN ITALY
EDILIZIA MECCANICA EDILIZIA NAUTICA TF-FASHION
24
I PASSI PER OTTENERE LA QUALIFICAZIONE “EDILIZIA SOSTENIBILE”
RIVOLGERSI ALLA CCIAA
PER OTTENERE LA
DOCUMENTAZIONE
SOTTOSCRIVERE LA DOMANDA DI
CERTIFICAZIONE E IL CONTRATTO DI ADESIONE
VERIFICA DA PARTE DELLA STRUTTURA DI CONTROLLO
CAMERALE PER UN
COTROLLO DI PARTE TERZA
CALCOLARE IL RATING
DELLA PROPRIA IMPRESA
RILASCIO
DEL CERTIFICATO E DEL MARCHIO
IN CASO DI ESITO
POSITIVO
DELLA VERIFICA
25
“EDILIZIA SOSTENIBILE”: I FUTURI TRAGUARDI PER LE IMPRESE
L’inserimento
dell’impresa nel
Registro delle filiere qualificate potrà
favorire l’attivazione di
nuovi rapporti contrattuali
nell’ambito della filiera produttiva.
“Edilizia Sostenibile” consentirà
l’inserimento dell’imprese qualificate
nell’ambito di
programmi di promozione del
Sistema camerale in Italia o all’estero.
La qualificazione
“Edilizia Sostenibile” potrà rappresentare
uno strumento
er aumentare la competenza del
personale e ridurre i
costi di produzione delle imprese.
Futura sfida: la qualificazione
“Edilizia
Sostenibile” potrà favorire la
partecipazione e l’accesso a nuovi
mercati.
26
IL SERVIZIO “QUALITÀ E QUALIFICAZIONE DELLE FILIERE DEL MADE IN
ITALY”
PROMOZIONE
INFORMAZIONE
ORIENTAMENTO ASSISTENZA
TECNICA
SUPPORTO PER LE IMPRESE LOCALI
SU NORMATIVA TECNICA
E SCHEMI
DI QUALIFICAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI STRUMENTI
DI QUALIFICAZIONE COMMERCIALE
PIÙ IDONEI
NEL PERCORSO DI
QUALIFICAZIONE
DELLE IMPRESE
QUALIFICATE
28
Dal 23 Settembre 2015 è stata pubblicata la nuova
versione della norma che sostituirà, entro tre anni,
l’attuale versione del 2010.
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”
TIPOLOGIA Norma internazionale ad adesione volontaria.
A CHI SI
RIVOLGE
È applicabile a qualsiasi impresa pubblica o privata di
qualsiasi settore merceologico che desideri
implementare, mantenere attivo e migliorare un SGQ.
PRINCIPALI
OBIETTIVI
Dimostrare la capacità dell’impresa di fornire, con
regolarità, prodotti e servizi che rispondono ai requisiti
del cliente e ai requisiti cogenti applicabili.
Accrescere la soddisfazione del cliente
NOVITÁ
29
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Principali novità rispetto all’edizione 2008
PIÙ ENFASI SUL RAGGIUNGIMENTO DEI RISULTATI DI PROCESSI DESIDERATI PER ACCRESCERE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
ADOZIONE DELLO SCHEMA “HLS- HIGH LEVEL STRUCTURE”
ESPLICITO REQUISITO CHE RICHIEDE L’ADOZIONE DEL “RISK-BASED THINKING”
MINORI REQUISITI PRESCRITTIVI RISPETTO ALLE PRECEDENTI EDIZIONI
MIGLIORATA APPLICABILITÀ AI SERVIZI
INCREMENTATA L’ENFASI SUL CONTESTO ORGANIZZATIVO
INFORMAZIONI DOCUMENTATE
AUMENTATI REQUISITI RELATIVI ALLA LEADERSHIP
NOVITÀ
30
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Principali novità- IL RISK-BASED THINKING
La ISO 9001:2015 utilizza l‘Approccio per Processi, che incorpora il ciclo Plan-Do-Check-Act (PDCA) e il Risk Based Thinking.
L’ Approccio per Processi permette a un'organizzazione di pianificare i propri
processi e le loro interazioni.
Il Plan-Do-Check-Act (PDCA) permette all'organizzazione di
assicurare che i propri processi siano adeguatamente dotati di risorse e gestiti, e che
le opportunità di miglioramento siano
determinate e si agisca di conseguenza.
Il Risk-Based Thinking permette all'organizzazione
determinare i fattori che potrebbero rendere inefficaci i
processi e il Sistema di Gestione Qualità, e di porre
preventivamente in atto i controlli necessari ad assicurare
che questo non accada.
31
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Principali novità- Il risk-based thinking
Sebbene il punto 6.1 specifichi che l'organizzazione deve pianificare azioni per affrontare i rischi, non vi sono requisiti che richiedano metodi formali per la gestione del rischio o un processo documentato di gestione del rischio.
Il concetto di RISK-BASED THINKING era implicito nelle precedenti edizioni della ISO 9001.
La ISO 9001:2015 richiede all'organizzazione di comprendere il proprio contesto e di determinare i rischi, come base per la pianificazione. Ciò rappresenta l'applicazione del RISK-BASED THINKING per pianificare e attuare i processi del SGQ ed è di supporto nella determinazione dell'estensione delle informazioni documentate.
32
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Principali novità: Informazioni documentate
L'organizzazione è responsabile di determinare quali informazioni documentate è necessario conservare, la durata e il mezzo utilizzato per la conservazione. Laddove la norma faccia riferimento a "informazioni", invece che a "informazioni documentate“ non sussiste il requisito che tali informazioni siano documentate. In tali casi, l'organizzazione può decidere se sia o meno necessario o appropriato mantenere informazioni documentate.
La ISO 9001 richiede un sistema di gestione della qualità documentato, e non un sistema di documenti.
Cos’è una informazione documentata? [punto 3.8 della ISO 9000:2015]
Una informazione documentata è una informazione con relativo mezzo di supporto che una organizzazione ritiene necessario gestire (definire, emettere, tenere sotto controllo, ecc.).
Si ricorda che la precedente edizione utilizzava una specifica terminologia, come "documento" o "procedure documentate", "manuale della qualità" o "piano della qualità“ o “registrazioni”.
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Principali novità- Informazioni documentate
Informazioni da “mantenere” necessarie per l’operatività dell’organizzazione (documenti specifici, punto 4.4). Sebbene la ISO 9001 non ne richieda alcuno in particolare, documenti che possono dare valore aggiunto al SGQ possono essere:
Laddove esistano sono soggetti ai requisiti del punto 7.5 Informazioni documentate.
ORGANIGRAMMA PROGRAMMI DI PRODUZIONE
Schemi, diagrammi di flusso
e/o descrizioni dei processi
Fornitori approvati
Procedure Piani di controllo e ispezioni
Istruzioni operative Piani e manuali della qualità
Specifiche Piani strategici
Comunicazioni interne Moduli
INFORMAZIONI DOCUMENTATE possono essere:
Informazioni che l’organizzazione deve “mantenere” allo scopo di stabilire il SGQ (documenti trasversali di alto livello HLS). Queste comprendono:
• Il campo di applicazione del SGQ (punto 4.3) • Le informazioni documentate a supporto della funzionalità dei processi
(4.4) • La Politica della qualità (5.2) • Gli obiettivi della qualità (6.2)
Tutte queste informazioni documentate sono soggette ai requisiti del punto 7.5 Informazioni documentate.
1
2
33
34
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” La struttura della UNI EN ISO 9001:2015
UNI EN ISO 9001: 2008 Cap. 0 - Introduzione Cap. 1 – Scopo e Campo di applicazione Cap. 2 – Riferimenti normativi Cap. 3 – Termini e definizioni Cap. 4 – Sistema di gestione per la qualità Cap. 5 – Responsabilità della Direzione Cap. 6 – Gestione delle risorse Cap. 7 – Realizzazione del prodotto Cap. 8 – Misurazioni, analisi e miglioramento
UNI EN ISO 9001: 2015 punto 0 - INTRODUZIONE punto 1 - SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE punto 2 - RIFERIMENTI NORMATIVI punto 3 -TERMINI E DEFINIZIONI punto 4 - CONTESTO DELL'ORGANIZZAZIONE punto 5 - LEADERSHIP punto 6 - PIANIFICAZIONE punto 7 - SUPPORTO punto 8 - ATTIVITA' OPERATIVE punto 9 - VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI punto 10 - MIGLIORAMENTO
35
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Terminologia: principali differenze
ISO 9001:2008 ISO 9001:2015
Prodotti Esclusioni Documentazione, registrazioni Ambiente di lavoro
Prodotto approvvigionato Fornitore
Prodotti e servizi Non utilizzato Informazioni documentate Ambiente per il funzionamento dei processi Prodotti e servizi forniti all'esterno Fornitore esterno
36
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 4: Il CONTESTO DELL'ORGANIZZAZIONE
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ E SUOI PROCESSI
Punto
4
COMPRENDERE L'ORGANIZZAZIONE E IL SUO CONTESTO
COMPRENDERE I BISOGNI E LE ASPETTATIVE DELLE PARTI INTERESSATE
DETERMINARE IL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
4.1
4.2
4.3
4.4
37
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Il contesto dell’organizzazione
deve monitorare e riesaminare le informazioni che riguardano tali
fattori esterni e interni.
Il contesto è la combinazione dei fattori interni ed esterni che influenzano l’approccio
dell’organizzazione rispetto alla fornitura di prodotti e servizi.
Fattori esterni possono essere: culturali, sociali, politici, legislativi, finanziari, tecnologici, economici,
ambientali; inoltre possono avere scala internazionale, nazionale, regionale.
Fattori interni possono essere: la politica di corporate, la struttura aziendale e il suo sistema di
governo, il livello tecnologico raggiunto, il sistema di comunicazione delle informazioni e di
presa delle decisioni. (Linee guida ISO)
L’ORGANIZZAZIONE
deve determinare i fattori esterni e interni rilevanti per le sue
finalità e indirizzi strategici e che influenzano la sua capacità di
conseguire i risultati attesi.
38
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Il contesto dell’organizzazione e le parti interessate
• L'organizzazione deve monitorare e riesaminare le
informazioni che riguardano tali parti interessate e i loro requisiti rilevanti.
• Non è richiesta l’analisi completa di tutte le parti
interessate, ma solo di quelle rilevanti per il SGQ, ovvero con un potenziale impatto sull’efficacia del sistema in relazione al contesto dove l’organizzazione opera e/o intende operare.
• I requisiti o le aspettative delle parti interessate devono
essere input per la pianificazione del SGQ (punto 6.1) e del riesame della direzione (punto9.3).
Esempi di parti interessate: • Utilizzatori finali dei
prodotti • Azionisti • Dipendenti e sindacati • Fornitori
i requisiti di tali parti interessate che sono rilevanti per il SGQ.
L'organizzazione
deve
determinare:
le parti interessate rilevanti per il SGQ a)
b)
39
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”: Il Campo di applicazione
L’organizzazione per determinare il campo di applicazione deve considerare:
- i fattori esterni e interni,
- i requisiti delle parti interessate;
- I prodotti e i servizi forniti dall’organizzazione.
dichiarare i tipi di prodotti e servizi coperti dal SGQ Il CAMPO
DI APPLICAZIONE DEL SGQ deve:
essere disponibile come «informazione documentata»
fornire la giustificazione per ogni requisito della norma che
l'organizzazione determina non applicabile al campo di applicazione del proprio SGQ
40
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”: PUNTO 5: LEADERSHIP
Punto
5
5.1
5.2
5.3
5.1.1
5.1.2
5.2.1
5.2.2
LEADERSHIP E IMPEGNO
Generalità
Focalizzazione sul cliente
POLITICA
Stabilire la Politica per la Qualità
Comunicare la Politica per la Qualità
RUOLI, RESPONSABILITÀ E AUTORITÀ NELL'ORGANIZZAZIONE
41
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 6: PIANIFICAZIONE
Punto
6
6.1
6.2
6.3
AZIONI PER AFFRONTARE RISCHI E OPPORTUNITÀ
OBIETTIVI PER LA QUALITÀ E PIANIFICAZIONE PER IL LORO RAGGIUNGIMENTO
PIANIFICAZIONE DELLE MODIFICHE
42
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 7: SUPPORTO
Punto
7
7.1 RISORSE
7.1.1
7.1.2
Generalità
Persone
7.1.3 Infrastruttura
7.1.4 Ambiente per il funzionamento dei processi
7.1.5 Risorse per il monitoraggio e la misurazione
7.1.6 Conoscenza Organizzativa
43
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 7: SUPPORTO
Punto
7
7.2 COMPETENZA
7.5.1 Generalità
7.5.2 Creazione e aggiornamento
7.5.3 Controllo delle informazioni documentate
7.3
7.4
7.5
CONSAPEVOLEZZA
COMUNICAZIONE
INFORMAZIONE DOCUMENTATA
44
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 8: ATTIVITÀ OPERATIVE
8.1
8.2
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO OPERATIVI
REQUISITI PER I PRODOTTI E I SERVIZI
Punto
8
8.3 PROGETTAZIONE E SVILUPPO DI PRODOTTI E SERVIZI
8.4 CONTROLLO DEI PROCESSI, PRODOTTI E SERVIZI FORNITI DALL'ESTERNO
8.5 PRODUZIONE ED EROGAZIONE DI SERVIZI
8.6 RILASCIO DI PRODOTTI E SERVIZI
8.7 CONTROLLO DEGLI OUTPUT NON CONFORMI
45
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”:
PUNTO 9: VALUTAZIONI DELLE PRESTAZIONI
Punto
9
9.1
9.2
9.3
9.1.1
9.1.2
9.3.1
9.3.2
MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE
Generalità
Soddisfazione del cliente
AUDIT INTERNO
Input al riesame di direzione
Output del riesame di direzione
RIESAME DI DIREZIONE
9.1.3 Analisi e valutazione
Generalità
9.3.3
46
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” PUNTO 10: MIGLIORAMENTO
10.1 GENERALITÀ
Punto
10 10.2
10.3
NON CONFORMITÀ E AZIONI CORRETTIVE
MIGLIORAMENTO CONTINUO
47
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Come approcciare il cambiamento
IL PERIODO DI TRANSITORIO DURERÀ
3 ANNI da settembre 2015 a settembre 2018
REVOCHE DELLE CERTIFICAZIONI
A 3 anni dalla pubblicazione della nuova
edizione 2015 della ISO 9001 - cesseranno di
valere - e saranno contestualmente revocate
- le certificazioni rilasciate a fronte della ISO
9001:2008.
NUOVE CERTIFICAZIONI E RINNOVI
Fino a 3 anni dalla pubblicazione della nuova
edizione 2015 della ISO 9001, saranno valide le nuove
certificazioni e i rinnovi emessi a fronte di entrambe le
edizioni della norma ISO 9001, sia 2008 che 2015.
TUTTI i certificati ISO 9001:2008 emessi dopo il 15
settembre 2015, riporteranno come data di scadenza
il 14 Settembre 2018
2015
2016
2017
2018
48
LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” COME APPROCCIARE IL CAMBIAMENTO
Definire un opportuno percorso formativo e informativo per garantire l’efficacia del sistema.
L’Organizzazione dovrà:
Analizzare il SGQ in essere alla luce dei cambiamenti apportati dalla revisione della norma;
Identificare le carenze e le necessità di sviluppo o ampliamento di particolari aspetti (molti dei concetti sviluppati dalla nuova norma erano in realtà già contenuti – più o meno esplicitamente – nella precedente revisione e sono parte della stessa cultura aziendale);
Aggiornare il sistema con le modifiche individuate;
valorizza la maturità acquisita dall’Organizzazione, incentivando il passaggio da un approccio ancora percepito come “impositivo” a uno in cui è l’Organizzazione l’effettiva protagonista nella definizione del Sistema di Gestione, con una maggiore libertà nel decidere cosa è veramente importante gestire con il proprio sistema e come farlo.
La nuova ISO 9001
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LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità” Come approcciare il cambiamento
Il Manuale ISO 9001 ha una sua importante funzione se utilizzato per chiarire come l’organizzazione applica certi requisiti e quindi fornire un legame tra requisiti di norma e realtà organizzativa. In questa ottica un Manuale ISO 9001:2015 sarebbe molto utile come soluzione per una gestione efficace del SGQ. Se il Manuale invece “traspone” il requisito, diventa uno strumento inutile per la ISO 9001:2015.
Si suggerisce di mantenere il manuale Qualità per le organizzazioni che hanno anche un sistema integrato con la ISO 9001:2015 (OHSAS 18001, ISO 27001 ecc.), laddove una delle norme di riferimento prescriva l’adozione di un Manuale Qualità.
Mantenere o meno il Manuale Qualità
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Creare due manuali che potrebbe seguire l’indice di una delle due norme e contenere una tabella di correlazione per l’altra norma.
Mantenere un manuale per gli altri Sistemi di Gestione adottati dall’organizzazione e gestire le ulteriori informazioni documentate in riferimento diretto alla ISO 9001
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LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”: Come approcciare il cambiamento
Ciò serve come:
Check list di controllo sulla completezza del SGQ Supporto per gli audit interni Strumento per la reperibilità della documentazione
Nel caso in cui si decida di rinunciare alla tenuta del Manuale Qualità l’organizzazione dovrebbe prevedere una tabella di correlazione tra ogni punto della ISO 9001:2015 in cui viene richiesta una “informazione documentata” e la documentazione di SGQ esistente nell’organizzazione
Mantenere o meno il Manuale Qualità ?
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LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”: Come approcciare il cambiamento
Nel 3° caso si ha il vantaggio di gestire meglio gli aggiornamenti del contesto (che non è immutabile). Documentare il contesto può includere: - Identificare l’ambito normativo di riferimento - Riconoscere quale sia il cliente “target” - Stabilire i limiti geografici di diffusione del proprio prodotto /servizio - Riconoscere i limiti e le peculiarità della propria organizzazione (es: azienda familiare, multinazionale, struttura divisionale ecc.)
Come documentare il contesto?
Una combinazione di questi
Nel Manuale Qualità
In uno o più documenti correlati (dichiarazioni, verbali di riunione, relazione di bilancio del CdA ecc.)
Nel Riesame della Direzione
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LA UNI EN ISO 9001 “Sistema di Gestione per la Qualità”: Come approcciare il cambiamento
La Politica per la Qualità deve essere coerente con la valutazione del contesto. Sarebbe opportuno che essa venisse redatta direttamente dalla Direzione, con l’obiettivo di identificare l’identità dell’organizzazione aziendale e fornire una guida per il personale coinvolto nel sistema di gestione. Essa deve anche fornire un quadro per la definizione degli obiettivi correlati con la strategia dell’organizzazione. Gli obiettivi, comunicati al personale, debbono servire come guida, in modo che sia possibile un sistema di “consapevolezza”.
Come deve essere redatta la Politica per la Qualità
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