STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: “Come estrarre il ... · ICF International Classification...
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1 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:“Come estrarre il coniglio dal cilindro?”
Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichetteal di là delle etichettediagnostiche e normativediagnostiche e normative
STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:“Come estrarre il coniglio dal cilindro?”
Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichetteal di là delle etichettediagnostiche e normativediagnostiche e normative
I° incontro – 12 Maggio 2015I° incontro – 12 Maggio 2015
2 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
QUALE MESSAGGIO..QUALE MESSAGGIO..SECONDO VOI..SECONDO VOI..
A) abbiamo scoperto la pozione della “buonissima scuola”
B) chi può fare le cose che non riusciamo a fare “noi”
C) che l'inclusività non è scoprire ogni volta qualcosa di nuovo ma tirar fuori da noi per condividere, costruire, rielaborare il nostro sapere e le nostre prassi
…….......Ognuno ha il suo coniglio nel cilindro.......Ognuno ha il suo coniglio nel cilindro
3 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
COSA NON FAREMOCOSA NON FAREMO
Non nomineremo Renzi invano (anche se..)
Non creeremo “risorse” dal nulla
Non vi cascherà dall'alto la soluzione magica
Non vi riempiremo di concetti e informazioni
Non vi insegneremo a insegnare inclusivamente
E probabilmente vi faremo anche arrabbiare....
4 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
OBIETTIVI: DALLE CENERI.. LA OBIETTIVI: DALLE CENERI.. LA FENICEFENICE
Condividere gli elementi chiave dell'inclusione scolastica
Definire cosa è inclusione
Co-costruire inclusività: riflettere e sistematizzare buone prassi
Perché cambiare quadro di riferimento non vuol dire che tutto quello che c'è è sbagliato!
5 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
SCALETTASCALETTA
1° incontro– Quadro d'insieme
– Esercitazione: Strategie in azione “Insegniamoci a insegnare”
– Homework: “Mappa dell'inclusività”
6 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
DIAMO PER SCONTATODIAMO PER SCONTATO
ICFInternational Classification
of Functioning, Disability and Health
BESC.M. 8 del 6 marzo 2013
PAIPiano Annuale per l'Inclusività
PDPPiano Didattico Personalizzato
PEIPiano educativo individualizzato
7 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
PERCHÈ ICF (BASI TEORICHE)PERCHÈ ICF (BASI TEORICHE)
Evoluzione del concetto di salute da assenza di malattia a benessere bio-psicosociale e realizzazione del proprio potenziale
(Sen, 1994)
Ci obbliga a considerare la globalità e complessità dei funzionamenti di una persona per leggere i bisogni reali di un alunno nel qui ed ora del proprio contesto
(Ianes, 2005)
inclusività
8 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
UTILITÀ DEI BES (CORNICE)UTILITÀ DEI BES (CORNICE)
Superare le etichette diagnostiche per focalizzarsi sulle possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni valorizzando la dimensione didattica e pedagogica e non clinica
Tutti i bes nella loro clamorosa diversità sono accomunati da un funzionamento per qualche aspetto problematico che rende difficile una risposta adeguata al proprio bisogno
inclusività
BES: Minaccia o risorsa?
9 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
STRUMENTI DELL'INCLUSIVITÀSTRUMENTI DELL'INCLUSIVITÀ
PAI:
mappa del sistema e dei processi inclusivi
PEI e PDP:
strumenti operativi dell'agire inclusivo
inclusività
10 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
NOI SIAMO QUI!NOI SIAMO QUI!
DSAADHD
Dislessico
HC
? FIL
DOP L2
L2
L2
Disprassico
Classi numerose Spazi inadeguati e mancanza di strumenti Classi eterogenee
Eccellenza
11 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Difficoltà di apprendimento
Difficoltà di insegnamento
E' normale aver un “bisogno” di apprendimento
È normale incontrare fatica nei processi educativi..anche quando non c'è un BES! .............Non tutte le difficoltà sono BES
12 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
ELEMENTI COMUNI BESELEMENTI COMUNI BES
Usare (se ci sono) le informazioni delle categorie DIAGNOSTICHE come risorsa
Connettere I SEGNI (cosa osserviamo) alle FUNZIONI sottostanti interessate
(S. di Nuovo, I BES, metodi e materiali per affrontarli, giunti scuola, 2014 )
Un AIUTOAIUTO per scegliere le strategie inclusivo-didattiche da utilizzare
13 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
CATEGORIA DIAGNOSTICA
I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..
DSA: associati a normali capacità intellettive e in assenza di deficit neuro-evolutivi, svantaggi linguistici e problemi di adattamento alla vita quotidiana (DSM-5)
DISLESSIA -lettura del testo scritto inaccurata e lenta-difficoltà di comprensione
-decodifica stimoli visivi-riconoscimento fonologico-comprensione semantica-attenzione (visiva e uditiva)-memoria (verbale e fonologica)- linguaggio verbale
DISORTOGRAFIA -codifica fonografica e competenza ortografica-dettato di parole e non-parole-errori numerosi e rilevanti nella composizione di frasi o testi
-attenzione (visiva e uditiva)-coordinamento visuo-motorio-memoria a breve termine verbale-conversione grafema-fon.-ortografia e compitazione-abilità fonologia e meta-fonologica-competenze lessicali
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CATEGORIA DIAGNOSTICA
I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..
DISGRAFIA - difficoltà nella componente grafo-motoria della scrittura
-percezione visiva-coordinamento visuo-motorio-prassie fino-manuali-memoria motoria
DISCALCULIA -incapacità di comprensione dei fatti numerici e di calcolo-errori peculiari e diversi da quelli del basso rendimento o dei normali ritardi nell'apprendimento
-concetti di quantità e grandezza-confronto di quantità-seriazione-lettura e scrittura di numeri-conteggio mentale-strategie di calcolo-abilità cognitive:Memoria e abilità visuo-spaziali-prassiche
15 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
CATEGORIA DIAGNOSTICA
I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..
ADHD: disturbo eterogeneo caratterizzato da deficit neurobiologico che coinvolge l'autoregolazione cognitiva e del comportamento (impulsività, disattenzione, iperattività), causato da fattori di rischio genetici e ambientali che agiscono simultaneamente
● deficit di inibizione degli stimoli irrilevanti
e/o● evitamento del ritardo
del rinforzo→risposta immediata→disimpegno prematuro dal compito→disattento durante il ritardo forzatoe/o● Attivazione motoria● Problemi di adattamento
● Funzioni esecutive● Attenzione e
concentrazione● “delay avverasion”,
incapacità di tollerare l'attesa, soprattutto di una gratificazione (motivazione)
● Regolazione della gestione dei rinforzi
● Integrazione senso-motoria temporale
● Relazioni interpersonali,● socializzazione
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CATEGORIA DIAGNOSTICA
I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA
FIL: funzionamento intellettivo limite, fascia tra normalità e disabilità intellettiva lieve● QI fra 71 e 84 da
correlare con il grado di adattamento
● Competenze di - comunicazione- autonomia- socializzazione
● Funzioni cognitive globali (verbali e non-verbali, percettive, analitiche, attentive, memoria di lavoro
● Capacità spazio-temporali
● Comprensione verbale
AUTISMO: disturbo generalizzato dello sviluppo, nelle forme a normale funzionamento, senza disabilità intellettiva
● Deficit di comunicazione● Difficoltà nelle
interazioni sociali● Carenza di condivisione
ed empatia● Routinarietà, stress per
cambiamenti● Ipoattività o iperattività
● Linguaggio verbale e non verbale
● Contatto oculare● Espressione emotiva e
gestuale● Stereotipie● Attenzione inappropriata
17 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
CATEGORIA DIAGNOSTICA I SEGNI RIGUARDANO..
IL PROBLEMA INTERESSA..
IMMIGRATI, STRANIERI, ADOTTATI (se segnalati per specifici problemi di adattamento)
● Difficoltà linguistiche● Difficoltà
comportamentali● Difficoltà nelle
interazioni sociali
● Linguaggio e comunicazione verbale
● Relazioni interpersonali
● Socializzazione● Motivazione● Atteggiamenti e
percezioni
DISABILITA'
?? sordità, cecità, disabilità intellettiva, motoria..
?? i più vari e differenziati
??linguaggio e comunicazione, partecipazione, adattamento, area apprendimento scolastico
18 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
LA NEURODIVERSITA'LA NEURODIVERSITA' (Grant, 2009)(Grant, 2009)
le persone possono comportarsi e pensare in modo diverso le une dalle altre.
tali differenze non sono necessariamente disfunzionali.
il contesto può far percepire la neurodiversitàneurodiversità come disabilità.disabilità.
– confronto con la normalità come standard (e relativo adeguamento a un modello di apprendimento tradizionale)--> integrazione
– necessità di intervenire sul contesto al fine di rimuovere le “barriere” all'apprendimento-->inclusione
le neurodiversità portano i docenti a utilizzare nuove prospettive di insegnamento
19 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
DIDATTICA DIDATTICA TRASMISSIVA vs CO-COSTRUTTIVATRASMISSIVA vs CO-COSTRUTTIVA
con la didattica tradizionale si trasferiscono informazioni uguali per tutti:gli studenti assumono un ruolo passivo e il livello di attenzione diminuisce
Didattica co-costruttiva vuole favorire un: Apprendimento significativo
attivo intenzionale costruttivo collaborativo conversazionale riflessivo
conoscenzepregresse
apprendimento dialogico
metacognizione
20 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
COSA SIGNIFICA INCLUSIONE?COSA SIGNIFICA INCLUSIONE?
Catastrofe strategicaCatastrofe strategica
Brainstorming
“cos'è che esclude a scuola?”
Tecnica di gruppo per stimolare nuove idee e risolvere problemi:
consente di approfondire l'analisi del problema attraverso la ricerca delle cause che portano al suo insuccesso → soluzioni originali;
sviluppa la capacità di affrontare problemi per i quali non sviluppa la capacità di affrontare problemi per i quali non esiste una soluzione correttaesiste una soluzione corretta
# CATTIVISSIMA SCUOLA# CATTIVISSIMA SCUOLA
21 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Non appiattimento (tutti uguali) ma riconoscimento dei bisogni e necessità (riconoscimento delle diversità ) per agire globalmente (no separazione)
12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
INTEGRAZIONE e INCLUSIONEINTEGRAZIONE e INCLUSIONE
Integrazione
È una situazione
Si riferisce esclusivamente all’ambito educativo
Rivolto al singolo e al suo deficitRivolto al singolo e al suo deficit
Interviene prima sul soggetto e poi sul contesto
Incrementa una risposta specialistica
Una didattica strutturata sull'alunno medio, “normale” in cui i vari soggetti “con difficoltà” si integrano
Inclusione
E’ un processo
Si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica
Rivolto tutti e alle loro Rivolto tutti e alle loro potenzialitàpotenzialità
Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto
Trasforma la risposta specialistica in ordinaria
Una didattica strutturata sui singoli alunni e quindi per tutti
23 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
DEFINIZIONE O DEFINIZIONI?DEFINIZIONE O DEFINIZIONI?
modificare l’ambiente in funzione delle diversità al fine di consentire la piena espressione delle caratteristiche individuali di ciascuno.
Comunità umana di apprendimento dove ci si rispetta e ci si prende cura gli uni degli altri tenendo in considerazione coloro che, lasciati a loro coloro che, lasciati a loro stessi,stessi, sarebbe più in difficoltà
→ Continuo miglioramento del contesto: Continuo miglioramento del contesto: abbattere le barriere e rinforzare i facilitatoriabbattere le barriere e rinforzare i facilitatori
→ dimensione valorialedimensione valoriale
24 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
DA SINGOLO A GRUPPO IN DA SINGOLO A GRUPPO IN APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
valorizzare la classe classe come contesto di apprendimento diverso e “più potente” dei singoli che la compongono
in nessun modo la personalizzazione e l’individualizzazione devono significare isolamento degli allievi e quindi collocarsi in opposizione ai processi di socializzazione
25 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
QUALE DIDATTICAQUALE DIDATTICA
Approccio didattico unico (ma non uniforme), valido per tutta la classe. Gli insegnanti non devono variare tante didattiche quanti sono gli allievi (ma solo per quelli con BES?), ma devono sperimentare un nuovo modello didattico inclusivo adeguato alla complessità della classe che contempli differenti modalità e strumenti per tutti.
...non si chiede di fare l'impossibile ma neanche di dare per definito che non è possibile far nulla
progettare e organizzare
ambienti
attivitàpartecipazione
attiva
autonoma
utile
26 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
E IN PRATICA?E IN PRATICA?
L'inclusione stimola a porsi delle domande e a creare spazi di riflessione creare spazi di riflessione per osservare progettare e valutare il proprio agire professionale perché....
….........E' POSSIBILE INSEGNARE ANCHE MOLTO BENE SENZA CHE GLI STUDENTI APPRENDANO e....
27 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
…..se una strategia non funziona si deve prendere in considerazione di FARE IN MODO DIVERSO ma innanzitutto bisogna accorgersi che non funziona!
28 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
E QUINDI DOMANDE A RAFFICA...E QUINDI DOMANDE A RAFFICA...
Ma l'insegnante è parte del contesto?….dunque non va incluso??non può avere un D.S.I.?
29 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
D.S.I
Disturbi Specifici
dell'InsegnamentoDamiani, USR Piemonte
30 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
come ascoltare i bisogni dell'insegnante?
chi include l'insegnante?
31 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
IL TEAMIL TEAM
Dedicando tempo a “Fare la classe” (includendosi)
Dedicando tempo a fare “gruppo di lavoro” per operare secondo unitarietà di intenti
– nella conduzione in aula– nelle modalità didattiche– nei criteri di valutazione
…...ovvero coerenza
perchè la collegialità non è un optional
32 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
MA SI INCLUDE SOLO IN CLASSE?MA SI INCLUDE SOLO IN CLASSE?
Includere le famigliefamiglie: l'inclusione non è fatta solo dal gruppo classe ma anche nel contesto allargato delle interazioni:
….per creare corresponsabilità educativa
33 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
L'INCLUSIONE È FATTA DAL L'INCLUSIONE È FATTA DAL SISTEMASISTEMA
Se entriamo in questo ragionamento è facile intuire che è possibile includere ed essere inclusivi solo se l'intero sistema si orienta ad una cultura inclusiva
Singola strategia
Team insegnanti
Scuola
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INDEX PER L’INCLUSIONEINDEX PER L’INCLUSIONE
È uno strumento strumento che raccoglie materiali e metodologie che consentono ad alunni, docenti, genitori e dirigenti di valutare l’inclusione nella propria comunità scolastica e di progettare azioni che la rendano un ambiente sempre più inclusivo
(T. Booth e M. Ainscow, 2001)
35 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
LE FASILE FASI
36 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
3 DIMENSIONI: 3 DIMENSIONI:
Cultura inclusiva: comunità accogliente, cooperativa e stimolante,basata su valori inclusivi condivisi e trasmessi a tutto il Sistema scolastico
Politiche inclusive: aspetti organizzativi che incoraggiano la partecipazione e facilitano l'accessibilità (riducono le spinte all’esclusione)
Pratiche inclusive: attività formative progettate per rispondere alla diversità degli alunni
37 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Gli indicatori di qualitàGli indicatori di qualità
Dimensione A:Creare culture inclusive
Dimensione B: Produrre politiche inclusive
Dimensione C:Sviluppare pratiche inclusive
Sezione A.1: costruire comunità
Sezione B.1:Sviluppare la scuola per tutti
Sezione C.1:Coordinare l'apprendimento
Ciascuno deve sentirsi benvenuto La selezione del personale e le carriere sono trasparenti
L’insegnamento è progettato tenendo presenti le capacità di apprendimento di tutti gli alunni
Gli alunni si aiutano l’un l’altro I nuovi insegnanti vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola
Le lezioni stimolano la partecipazione di tutti gli alunni
Gli insegnanti e gli alunni si trattano con rispetto
La scuola promuove l’accoglienza di tutti gli alunni della comunità locale
Gli alunni sono attivamente coinvolti nelle attività di apprendimento
C’è collaborazione tra gli insegnanti e le famiglie
La scuola rende le proprie strutture fisicamente accessibili a tutte le persone
Gli alunni apprendono in modo cooperativo
Gli insegnanti e il Consiglio di istituto collaborano positivamente
Tutti i nuovi alunni vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola
La valutazione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti gli alunni
Tutte le comunità locali sono coinvolte nell’attività della scuola
La scuola organizza i gruppi-classe in modo che tutti gli alunni vengano valorizzati
La disciplina in classe è improntata al mutuo rispetto
Gli insegnanti collaborano nella progettazione, insegnamento e valutazione
38 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
PRINCIPI DELL'INCLUSIONEPRINCIPI DELL'INCLUSIONE
Accettare la diversitàLa diversità è una caratteristica essenziale della condizione umana
Assicurare la partecipazione attiva
Inclusione non vuol dire assicurare un posto in classe. Essere inclusivi richiede uno sforzo continuo che assicuri una partecipazione attiva dell'alunno nell'ambito pedagogico e sociale
Sviluppare pratiche di collaborazione
L'inclusione è un processo continuo che richiede il supporto di tutti gli interessati
Immaginare una scuola diversa
Una scuola diversa che impara da se stessa e promuove il cambiamento e lo sviluppo
(C. De Vecchi, 2013)
39 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
L'INCLUSIONE....L'INCLUSIONE....
NON E' UNA STRATEGIA
MA UNA CULTURA
Il processo inclusivo si basa su un pensiero sistemico, compartecipato di tutte le realtà che appartengono alla scuola affinché tramite le azioni di ognuna si possa costruire interventi sinergici e significativi
Di nocera
40 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
I DESIDERI DELL'ALUNNOI DESIDERI DELL'ALUNNO
Il Maestro lo vorrei...
ti lascia parlarenon ti trascuratiene conto delle tue opinioniti fa sentire bravotratta tutti in modo giustoti difendeti dà creditodice la veritàsa perdonare
gentilegenerosoti ascoltati incoraggiaha fede in tesa mantenere il segretoama insegnare ai ragazziama le materie che insegnaimpiega tutto il tempo necessario per spiegarti le coseti aiuta quando sei in difficoltàti dice come vai
Hay McBer per conto del Ministero dell'Istruzione e del Lavoro inglese nel giugno 2000. Ricerca “modello d'insegnamento efficace”
41 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
PROFILO INSEGNANTE PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOINCLUSIVO
FORMAZIONEFORMAZIONE
Incentrata su valori e non solo su conoscenze
– Valorizzare la diversità degli alunniValorizzare la diversità degli alunni: la differenza è una risorsa
– Sostenere gli studentiSostenere gli studenti:coltivare alte aspettative sul successo scol.
– Lavorare con gli altriLavorare con gli altri: essenziali lavoro di gruppo e collaborazione
– Aggiornamento professionaleAggiornamento professionale: apprendimento permanente
Competenze sulla materia
Competenze trasversali
– Comunicazione
– Capacità organizzative
– Problem solving
Progetto:”La formazione dei docenti per l'inclusione”
European Agency for Development in Special Needs Education (2012)
42 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOPROFILO INSEGNANTE INCLUSIVO
LE AZIONILE AZIONI
CREARE un clima inclusivo: accettazione e rispetto delle diversità
ADATTARE stile insegnamento, materiali, tempi, tecnologie
SVILUPPARE approccio cooperativo
SVILUPPARE didattica metacognitiva
TROVARE punti contatto tra le programmazioni (classe e individualizzata)
MODIFICARE strategie in itinere
FAVORIRE la creazioni di reti relazionali (famiglia, territorio, specialisti...)
Passare a una DIDATTICA INCLUSIVA (ma qual è?)
43 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOPROFILO INSEGNANTE INCLUSIVO
INTERAZIONI PROSOCIALI
AVVICINAMENTO PROGRAMMAZIONI
AUTOREGOLAZIONE COGNITIVA
Apprendimento cooperativoCooperative learningPeer TutoringPeer collaboration......
Adattamento degli obiettivi e dei materiali
Strategie metacognitiveMetodo di studio
Il ruolo di docente
Trasmettitore e depositario di conoscenze
Facilitatore, organizzatore di processi di apprendimento
METODOLOGIEMETODOLOGIE
44 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
LAVORO DI GRUPPOLAVORO DI GRUPPO”Insegnamoci a insegnare””Insegnamoci a insegnare”
BUONE PRATICHE e CONDIVISIONE
Metodologia:
10 gruppi (eterogenei)
Carte delle metodologie
L'analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica, di una qualsivoglia azione, usato per valutare
– i punti di forza (Strengths),
– debolezza (Weaknesses),
– le opportunità (Opportunities)
– le minacce (Threats)
45 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
ISTRUZIONI del GIOCO: ISTRUZIONI del GIOCO: giochiamoci gli assi nella manicagiochiamoci gli assi nella manica
Giocare la carta
Domande guida:
- la conosco?
- l'ho usata?
- è utile perché?
- non è utile perché?
- in quali condizioni?
- cosa ostacola la sua realizzazione?
46 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
HOMEWORK “La mappa HOMEWORK “La mappa dell'inclusività”dell'inclusività”
Cosa è “inclusivo” nella vostra esperienza professionale e cosa non lo è?
– Didattica– Ambiente– Relazione– Organizzazione (sistema scuola)
47 19/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli
Docenti:
Marcella Brun cell:3381156708
Psicologa
Iacopo Vaggelli cell:3662915868
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicologiapinerolo.it
Grazie dell'attenzione!!Grazie dell'attenzione!!