STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: “Come estrarre il ... · ICF International Classification...

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1 12/05/2015 Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: “Come estrarre il coniglio dal cilindro?” Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichette al di là delle etichette diagnostiche e normative diagnostiche e normative STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA: “Come estrarre il coniglio dal cilindro?” Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichette al di là delle etichette diagnostiche e normative diagnostiche e normative I° incontro – 12 Maggio 2015 I° incontro – 12 Maggio 2015

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1 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli

STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:“Come estrarre il coniglio dal cilindro?”

Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichetteal di là delle etichettediagnostiche e normativediagnostiche e normative

STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:STRATEGIE per una DIDATTICA INCLUSIVA:“Come estrarre il coniglio dal cilindro?”

Riappropriarsi della didattica Riappropriarsi della didattica al di là delle etichetteal di là delle etichettediagnostiche e normativediagnostiche e normative

I° incontro – 12 Maggio 2015I° incontro – 12 Maggio 2015

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QUALE MESSAGGIO..QUALE MESSAGGIO..SECONDO VOI..SECONDO VOI..

A) abbiamo scoperto la pozione della “buonissima scuola”

B) chi può fare le cose che non riusciamo a fare “noi”

C) che l'inclusività non è scoprire ogni volta qualcosa di nuovo ma tirar fuori da noi per condividere, costruire, rielaborare il nostro sapere e le nostre prassi

…….......Ognuno ha il suo coniglio nel cilindro.......Ognuno ha il suo coniglio nel cilindro

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3 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli

COSA NON FAREMOCOSA NON FAREMO

Non nomineremo Renzi invano (anche se..)

Non creeremo “risorse” dal nulla

Non vi cascherà dall'alto la soluzione magica

Non vi riempiremo di concetti e informazioni

Non vi insegneremo a insegnare inclusivamente

E probabilmente vi faremo anche arrabbiare....

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OBIETTIVI: DALLE CENERI.. LA OBIETTIVI: DALLE CENERI.. LA FENICEFENICE

Condividere gli elementi chiave dell'inclusione scolastica

Definire cosa è inclusione

Co-costruire inclusività: riflettere e sistematizzare buone prassi

Perché cambiare quadro di riferimento non vuol dire che tutto quello che c'è è sbagliato!

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SCALETTASCALETTA

1° incontro– Quadro d'insieme

– Esercitazione: Strategie in azione “Insegniamoci a insegnare”

– Homework: “Mappa dell'inclusività”

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DIAMO PER SCONTATODIAMO PER SCONTATO

ICFInternational Classification

of Functioning, Disability and Health

BESC.M. 8 del 6 marzo 2013

PAIPiano Annuale per l'Inclusività

PDPPiano Didattico Personalizzato

PEIPiano educativo individualizzato

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PERCHÈ ICF (BASI TEORICHE)PERCHÈ ICF (BASI TEORICHE)

Evoluzione del concetto di salute da assenza di malattia a benessere bio-psicosociale e realizzazione del proprio potenziale

(Sen, 1994)

Ci obbliga a considerare la globalità e complessità dei funzionamenti di una persona per leggere i bisogni reali di un alunno nel qui ed ora del proprio contesto

(Ianes, 2005)

inclusività

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UTILITÀ DEI BES (CORNICE)UTILITÀ DEI BES (CORNICE)

Superare le etichette diagnostiche per focalizzarsi sulle possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni valorizzando la dimensione didattica e pedagogica e non clinica

Tutti i bes nella loro clamorosa diversità sono accomunati da un funzionamento per qualche aspetto problematico che rende difficile una risposta adeguata al proprio bisogno

inclusività

BES: Minaccia o risorsa?

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STRUMENTI DELL'INCLUSIVITÀSTRUMENTI DELL'INCLUSIVITÀ

PAI:

mappa del sistema e dei processi inclusivi

PEI e PDP:

strumenti operativi dell'agire inclusivo

inclusività

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NOI SIAMO QUI!NOI SIAMO QUI!

DSAADHD

Dislessico

HC

? FIL

DOP L2

L2

L2

Disprassico

Classi numerose Spazi inadeguati e mancanza di strumenti Classi eterogenee

Eccellenza

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Difficoltà di apprendimento

Difficoltà di insegnamento

E' normale aver un “bisogno” di apprendimento

È normale incontrare fatica nei processi educativi..anche quando non c'è un BES! .............Non tutte le difficoltà sono BES

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ELEMENTI COMUNI BESELEMENTI COMUNI BES

Usare (se ci sono) le informazioni delle categorie DIAGNOSTICHE come risorsa

Connettere I SEGNI (cosa osserviamo) alle FUNZIONI sottostanti interessate

(S. di Nuovo, I BES, metodi e materiali per affrontarli, giunti scuola, 2014 )

Un AIUTOAIUTO per scegliere le strategie inclusivo-didattiche da utilizzare

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CATEGORIA DIAGNOSTICA

I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..

DSA: associati a normali capacità intellettive e in assenza di deficit neuro-evolutivi, svantaggi linguistici e problemi di adattamento alla vita quotidiana (DSM-5)

DISLESSIA -lettura del testo scritto inaccurata e lenta-difficoltà di comprensione

-decodifica stimoli visivi-riconoscimento fonologico-comprensione semantica-attenzione (visiva e uditiva)-memoria (verbale e fonologica)- linguaggio verbale

DISORTOGRAFIA -codifica fonografica e competenza ortografica-dettato di parole e non-parole-errori numerosi e rilevanti nella composizione di frasi o testi

-attenzione (visiva e uditiva)-coordinamento visuo-motorio-memoria a breve termine verbale-conversione grafema-fon.-ortografia e compitazione-abilità fonologia e meta-fonologica-competenze lessicali

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CATEGORIA DIAGNOSTICA

I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..

DISGRAFIA - difficoltà nella componente grafo-motoria della scrittura

-percezione visiva-coordinamento visuo-motorio-prassie fino-manuali-memoria motoria

DISCALCULIA -incapacità di comprensione dei fatti numerici e di calcolo-errori peculiari e diversi da quelli del basso rendimento o dei normali ritardi nell'apprendimento

-concetti di quantità e grandezza-confronto di quantità-seriazione-lettura e scrittura di numeri-conteggio mentale-strategie di calcolo-abilità cognitive:Memoria e abilità visuo-spaziali-prassiche

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CATEGORIA DIAGNOSTICA

I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA..

ADHD: disturbo eterogeneo caratterizzato da deficit neurobiologico che coinvolge l'autoregolazione cognitiva e del comportamento (impulsività, disattenzione, iperattività), causato da fattori di rischio genetici e ambientali che agiscono simultaneamente

● deficit di inibizione degli stimoli irrilevanti

e/o● evitamento del ritardo

del rinforzo→risposta immediata→disimpegno prematuro dal compito→disattento durante il ritardo forzatoe/o● Attivazione motoria● Problemi di adattamento

● Funzioni esecutive● Attenzione e

concentrazione● “delay avverasion”,

incapacità di tollerare l'attesa, soprattutto di una gratificazione (motivazione)

● Regolazione della gestione dei rinforzi

● Integrazione senso-motoria temporale

● Relazioni interpersonali,● socializzazione

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CATEGORIA DIAGNOSTICA

I SEGNI RIGUARDANO.. IL PROBLEMA INTERESSA

FIL: funzionamento intellettivo limite, fascia tra normalità e disabilità intellettiva lieve● QI fra 71 e 84 da

correlare con il grado di adattamento

● Competenze di - comunicazione- autonomia- socializzazione

● Funzioni cognitive globali (verbali e non-verbali, percettive, analitiche, attentive, memoria di lavoro

● Capacità spazio-temporali

● Comprensione verbale

AUTISMO: disturbo generalizzato dello sviluppo, nelle forme a normale funzionamento, senza disabilità intellettiva

● Deficit di comunicazione● Difficoltà nelle

interazioni sociali● Carenza di condivisione

ed empatia● Routinarietà, stress per

cambiamenti● Ipoattività o iperattività

● Linguaggio verbale e non verbale

● Contatto oculare● Espressione emotiva e

gestuale● Stereotipie● Attenzione inappropriata

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CATEGORIA DIAGNOSTICA I SEGNI RIGUARDANO..

IL PROBLEMA INTERESSA..

IMMIGRATI, STRANIERI, ADOTTATI (se segnalati per specifici problemi di adattamento)

● Difficoltà linguistiche● Difficoltà

comportamentali● Difficoltà nelle

interazioni sociali

● Linguaggio e comunicazione verbale

● Relazioni interpersonali

● Socializzazione● Motivazione● Atteggiamenti e

percezioni

DISABILITA'

?? sordità, cecità, disabilità intellettiva, motoria..

?? i più vari e differenziati

??linguaggio e comunicazione, partecipazione, adattamento, area apprendimento scolastico

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LA NEURODIVERSITA'LA NEURODIVERSITA' (Grant, 2009)(Grant, 2009)

le persone possono comportarsi e pensare in modo diverso le une dalle altre.

tali differenze non sono necessariamente disfunzionali.

il contesto può far percepire la neurodiversitàneurodiversità come disabilità.disabilità.

– confronto con la normalità come standard (e relativo adeguamento a un modello di apprendimento tradizionale)--> integrazione

– necessità di intervenire sul contesto al fine di rimuovere le “barriere” all'apprendimento-->inclusione

le neurodiversità portano i docenti a utilizzare nuove prospettive di insegnamento

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DIDATTICA DIDATTICA TRASMISSIVA vs CO-COSTRUTTIVATRASMISSIVA vs CO-COSTRUTTIVA

con la didattica tradizionale si trasferiscono informazioni uguali per tutti:gli studenti assumono un ruolo passivo e il livello di attenzione diminuisce

Didattica co-costruttiva vuole favorire un: Apprendimento significativo

attivo intenzionale costruttivo collaborativo conversazionale riflessivo

conoscenzepregresse

apprendimento dialogico

metacognizione

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COSA SIGNIFICA INCLUSIONE?COSA SIGNIFICA INCLUSIONE?

Catastrofe strategicaCatastrofe strategica

Brainstorming

“cos'è che esclude a scuola?”

Tecnica di gruppo per stimolare nuove idee e risolvere problemi:

consente di approfondire l'analisi del problema attraverso la ricerca delle cause che portano al suo insuccesso → soluzioni originali;

sviluppa la capacità di affrontare problemi per i quali non sviluppa la capacità di affrontare problemi per i quali non esiste una soluzione correttaesiste una soluzione corretta

# CATTIVISSIMA SCUOLA# CATTIVISSIMA SCUOLA

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Non appiattimento (tutti uguali) ma riconoscimento dei bisogni e necessità (riconoscimento delle diversità ) per agire globalmente (no separazione)

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INTEGRAZIONE e INCLUSIONEINTEGRAZIONE e INCLUSIONE

Integrazione

È una situazione

Si riferisce esclusivamente all’ambito educativo

Rivolto al singolo e al suo deficitRivolto al singolo e al suo deficit

Interviene prima sul soggetto e poi sul contesto

Incrementa una risposta specialistica

Una didattica strutturata sull'alunno medio, “normale” in cui i vari soggetti “con difficoltà” si integrano

Inclusione

E’ un processo

Si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica

Rivolto tutti e alle loro Rivolto tutti e alle loro potenzialitàpotenzialità

Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto

Trasforma la risposta specialistica in ordinaria

Una didattica strutturata sui singoli alunni e quindi per tutti

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DEFINIZIONE O DEFINIZIONI?DEFINIZIONE O DEFINIZIONI?

modificare l’ambiente in funzione delle diversità al fine di consentire la piena espressione delle caratteristiche individuali di ciascuno.

Comunità umana di apprendimento dove ci si rispetta e ci si prende cura gli uni degli altri tenendo in considerazione coloro che, lasciati a loro coloro che, lasciati a loro stessi,stessi, sarebbe più in difficoltà

→ Continuo miglioramento del contesto: Continuo miglioramento del contesto: abbattere le barriere e rinforzare i facilitatoriabbattere le barriere e rinforzare i facilitatori

→ dimensione valorialedimensione valoriale

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DA SINGOLO A GRUPPO IN DA SINGOLO A GRUPPO IN APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

valorizzare la classe classe come contesto di apprendimento diverso e “più potente” dei singoli che la compongono

in nessun modo la personalizzazione e l’individualizzazione devono significare isolamento degli allievi e quindi collocarsi in opposizione ai processi di socializzazione

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QUALE DIDATTICAQUALE DIDATTICA

Approccio didattico unico (ma non uniforme), valido per tutta la classe. Gli insegnanti non devono variare tante didattiche quanti sono gli allievi (ma solo per quelli con BES?), ma devono sperimentare un nuovo modello didattico inclusivo adeguato alla complessità della classe che contempli differenti modalità e strumenti per tutti.

...non si chiede di fare l'impossibile ma neanche di dare per definito che non è possibile far nulla

progettare e organizzare

ambienti

attivitàpartecipazione

attiva

autonoma

utile

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E IN PRATICA?E IN PRATICA?

L'inclusione stimola a porsi delle domande e a creare spazi di riflessione creare spazi di riflessione per osservare progettare e valutare il proprio agire professionale perché....

….........E' POSSIBILE INSEGNARE ANCHE MOLTO BENE SENZA CHE GLI STUDENTI APPRENDANO e....

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…..se una strategia non funziona si deve prendere in considerazione di FARE IN MODO DIVERSO ma innanzitutto bisogna accorgersi che non funziona!

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E QUINDI DOMANDE A RAFFICA...E QUINDI DOMANDE A RAFFICA...

Ma l'insegnante è parte del contesto?….dunque non va incluso??non può avere un D.S.I.?

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D.S.I

Disturbi Specifici

dell'InsegnamentoDamiani, USR Piemonte

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come ascoltare i bisogni dell'insegnante?

chi include l'insegnante?

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IL TEAMIL TEAM

Dedicando tempo a “Fare la classe” (includendosi)

Dedicando tempo a fare “gruppo di lavoro” per operare secondo unitarietà di intenti

– nella conduzione in aula– nelle modalità didattiche– nei criteri di valutazione

…...ovvero coerenza

perchè la collegialità non è un optional

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MA SI INCLUDE SOLO IN CLASSE?MA SI INCLUDE SOLO IN CLASSE?

Includere le famigliefamiglie: l'inclusione non è fatta solo dal gruppo classe ma anche nel contesto allargato delle interazioni:

….per creare corresponsabilità educativa

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L'INCLUSIONE È FATTA DAL L'INCLUSIONE È FATTA DAL SISTEMASISTEMA

Se entriamo in questo ragionamento è facile intuire che è possibile includere ed essere inclusivi solo se l'intero sistema si orienta ad una cultura inclusiva

Singola strategia

Team insegnanti

Scuola

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INDEX PER L’INCLUSIONEINDEX PER L’INCLUSIONE

È uno strumento strumento che raccoglie materiali e metodologie che consentono ad alunni, docenti, genitori e dirigenti di valutare l’inclusione nella propria comunità scolastica e di progettare azioni che la rendano un ambiente sempre più inclusivo

(T. Booth e M. Ainscow, 2001)

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LE FASILE FASI

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3 DIMENSIONI: 3 DIMENSIONI:

Cultura inclusiva: comunità accogliente, cooperativa e stimolante,basata su valori inclusivi condivisi e trasmessi a tutto il Sistema scolastico

Politiche inclusive: aspetti organizzativi che incoraggiano la partecipazione e facilitano l'accessibilità (riducono le spinte all’esclusione)

Pratiche inclusive: attività formative progettate per rispondere alla diversità degli alunni

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Gli indicatori di qualitàGli indicatori di qualità

Dimensione A:Creare culture inclusive

Dimensione B: Produrre politiche inclusive

Dimensione C:Sviluppare pratiche inclusive

Sezione A.1: costruire comunità

Sezione B.1:Sviluppare la scuola per tutti

Sezione C.1:Coordinare l'apprendimento

Ciascuno deve sentirsi benvenuto La selezione del personale e le carriere sono trasparenti

L’insegnamento è progettato tenendo presenti le capacità di apprendimento di tutti gli alunni

Gli alunni si aiutano l’un l’altro I nuovi insegnanti vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola

Le lezioni stimolano la partecipazione di tutti gli alunni

Gli insegnanti e gli alunni si trattano con rispetto

La scuola promuove l’accoglienza di tutti gli alunni della comunità locale

Gli alunni sono attivamente coinvolti nelle attività di apprendimento

C’è collaborazione tra gli insegnanti e le famiglie

La scuola rende le proprie strutture fisicamente accessibili a tutte le persone

Gli alunni apprendono in modo cooperativo

Gli insegnanti e il Consiglio di istituto collaborano positivamente

Tutti i nuovi alunni vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola

La valutazione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti gli alunni

Tutte le comunità locali sono coinvolte nell’attività della scuola

La scuola organizza i gruppi-classe in modo che tutti gli alunni vengano valorizzati

La disciplina in classe è improntata al mutuo rispetto

Gli insegnanti collaborano nella progettazione, insegnamento e valutazione

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PRINCIPI DELL'INCLUSIONEPRINCIPI DELL'INCLUSIONE

Accettare la diversitàLa diversità è una caratteristica essenziale della condizione umana

Assicurare la partecipazione attiva

Inclusione non vuol dire assicurare un posto in classe. Essere inclusivi richiede uno sforzo continuo che assicuri una partecipazione attiva dell'alunno nell'ambito pedagogico e sociale

Sviluppare pratiche di collaborazione

L'inclusione è un processo continuo che richiede il supporto di tutti gli interessati

Immaginare una scuola diversa

Una scuola diversa che impara da se stessa e promuove il cambiamento e lo sviluppo

(C. De Vecchi, 2013)

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L'INCLUSIONE....L'INCLUSIONE....

NON E' UNA STRATEGIA

MA UNA CULTURA

Il processo inclusivo si basa su un pensiero sistemico, compartecipato di tutte le realtà che appartengono alla scuola affinché tramite le azioni di ognuna si possa costruire interventi sinergici e significativi

Di nocera

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I DESIDERI DELL'ALUNNOI DESIDERI DELL'ALUNNO

Il Maestro lo vorrei...

ti lascia parlarenon ti trascuratiene conto delle tue opinioniti fa sentire bravotratta tutti in modo giustoti difendeti dà creditodice la veritàsa perdonare

gentilegenerosoti ascoltati incoraggiaha fede in tesa mantenere il segretoama insegnare ai ragazziama le materie che insegnaimpiega tutto il tempo necessario per spiegarti le coseti aiuta quando sei in difficoltàti dice come vai

Hay McBer per conto del Ministero dell'Istruzione e del Lavoro inglese nel giugno 2000. Ricerca “modello d'insegnamento efficace”

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41 12/05/2015Dott.ssa M. Brun - Dott. I. Vaggelli

PROFILO INSEGNANTE PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOINCLUSIVO

FORMAZIONEFORMAZIONE

Incentrata su valori e non solo su conoscenze

– Valorizzare la diversità degli alunniValorizzare la diversità degli alunni: la differenza è una risorsa

– Sostenere gli studentiSostenere gli studenti:coltivare alte aspettative sul successo scol.

– Lavorare con gli altriLavorare con gli altri: essenziali lavoro di gruppo e collaborazione

– Aggiornamento professionaleAggiornamento professionale: apprendimento permanente

Competenze sulla materia

Competenze trasversali

– Comunicazione

– Capacità organizzative

– Problem solving

Progetto:”La formazione dei docenti per l'inclusione”

European Agency for Development in Special Needs Education (2012)

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PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOPROFILO INSEGNANTE INCLUSIVO

LE AZIONILE AZIONI

CREARE un clima inclusivo: accettazione e rispetto delle diversità

ADATTARE stile insegnamento, materiali, tempi, tecnologie

SVILUPPARE approccio cooperativo

SVILUPPARE didattica metacognitiva

TROVARE punti contatto tra le programmazioni (classe e individualizzata)

MODIFICARE strategie in itinere

FAVORIRE la creazioni di reti relazionali (famiglia, territorio, specialisti...)

Passare a una DIDATTICA INCLUSIVA (ma qual è?)

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PROFILO INSEGNANTE INCLUSIVOPROFILO INSEGNANTE INCLUSIVO

INTERAZIONI PROSOCIALI

AVVICINAMENTO PROGRAMMAZIONI

AUTOREGOLAZIONE COGNITIVA

Apprendimento cooperativoCooperative learningPeer TutoringPeer collaboration......

Adattamento degli obiettivi e dei materiali

Strategie metacognitiveMetodo di studio

Il ruolo di docente

Trasmettitore e depositario di conoscenze

Facilitatore, organizzatore di processi di apprendimento

METODOLOGIEMETODOLOGIE

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LAVORO DI GRUPPOLAVORO DI GRUPPO”Insegnamoci a insegnare””Insegnamoci a insegnare”

BUONE PRATICHE e CONDIVISIONE

Metodologia:

10 gruppi (eterogenei)

Carte delle metodologie

L'analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica, di una qualsivoglia azione, usato per valutare

– i punti di forza (Strengths),

– debolezza (Weaknesses),

– le opportunità (Opportunities)

– le minacce (Threats)

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ISTRUZIONI del GIOCO: ISTRUZIONI del GIOCO: giochiamoci gli assi nella manicagiochiamoci gli assi nella manica

Giocare la carta

Domande guida:

- la conosco?

- l'ho usata?

- è utile perché?

- non è utile perché?

- in quali condizioni?

- cosa ostacola la sua realizzazione?

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HOMEWORK “La mappa HOMEWORK “La mappa dell'inclusività”dell'inclusività”

Cosa è “inclusivo” nella vostra esperienza professionale e cosa non lo è?

– Didattica– Ambiente– Relazione– Organizzazione (sistema scuola)

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Docenti:

Marcella Brun cell:3381156708

Psicologa

Iacopo Vaggelli cell:3662915868

Psicologo-Psicoterapeuta

[email protected]

www.psicologiapinerolo.it

Grazie dell'attenzione!!Grazie dell'attenzione!!