Strategia Italiana Rom Per Messa on Line

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Strategia nazionale d'inclusione rom, sinti e caminanti presentata all'Unione Europea

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STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 1 Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio per la promozione della parit di trattamento e STRATEGIA NAZIONALE DINCLUSIONEDEI ROM, DEI SINTI E DEI CAMINANTI ATTUAZIONE COMUNICAZIONE COMMISSIONE EUROPEA N.173/2011 STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 2 INDICE PREMESSA 1. PRIMA PARTE: CONTESTO E QUADRO DI RIFERIMENTO

1.1. LA CONDIZIONE DELLE COMUNIT ROM, SINTE E CAMINANTI, IN ITALIA 4 1.2. LA CORNICE NORMATIVA, INTERNAZIONALE ED INTERNA1.3 IL DIBATTITO COMUNITARIO1.4 I DIECI PRINCPI FONDAMENTALI DI INCLUSIONE SOCIALE1.5LAPRESENZAINITALIA:PROBLEMATICHEDEMOGRAFICHE;ANALISI STATISTICHE; FLUSSI MIGRATORI E STATUS GIURIDICO 2.SECONDAPARTE:PRINCIPI,FINALIT,OBIETTIVIEDIMPEGNI DEL GOVERNO (AL 31 DICEMBRE 2012) 2.1. LAPPROCCIO DIRITTI UMANI E LEDUCAZIONE AI DIRITTI UMANI19 2.1.1 Prevenzione e contrasto delle discriminazioni2.1.2 Approccio di genere: lapproccio sensibile alle specificit di genere2.1.3 I principi, ex art. 2 della Costituzione italiana: personalista e solidaristico 2.2. FINALIT ED OBIETTIVI GENERALI 23 2.3IlSISTEMAINTEGRATODIGOVERNANCESUSSIDIARIAPERLATTUAZIONE, LA VERIFICA E IL MONITORAGGIO DELLA STRATEGIA 2.3.1 LUfficio nazionale antidiscriminazioni razziali 2.3.2 LUNAR e la strategia nazionale di inclusione dei Rome Sinti 2.4 AZIONI DI SISTEMA, ASSI DI INTERVENTO, OBIETTIVI SPECIFICI32 2.4.1Le Azioni di Sistema 2.4.2Gli assi di intervento e gli obiettivi specifici 2.4.3. Istruzione2.4.4. Formazione e promozione dellaccesso al lavoro 2.4.5. Salute e Servizi Sociali2.4.6.Soluzione abitative ed accesso alla casa 2. 5 QUADRO DI SOSTEGNO FINANZIARIO 95 3.RIEPILOGODEGLIIMPEGNIPRIORITARIASSUNTIDALGOVERNO ITALIANO PER IL BIENNIO 2012 201399 STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 3 STRATEGIA NAZIONALE DINCLUSIONE1 DEI ROM, DEI SINTI E DEI CAMINANTI ATTUAZIONE COMUNICAZIONECOMMISSIONE EUROPEA N. 173/2011 PREMESSA IlnuovoGoverno,chehainiziatoilpropriomandato,il17novembre2011,hadecisodi seguire questa complessa questione, con un approccio interministeriale. S ie p resoat t o ,d a u nl a t o ,d el l a n ec essi t a ,n o nso l od iIo rn i re al l `Un i o n e E u ro p ea, le risposte che sono finoad oggi mancate, ma al tempo stesso di segnare una Strategiache possaguidare nei prossimianni,unaconcretaattivitdiinclusionedeiRom,SintieCaminanti(RSC),superando definitivamente la fase emergenziale ch e,n e gl ian n ip assa t i , h a car at t eri z z at ol `az i o n eso p rat t ut t o n el l egran di ar eeu rb an e. D`al t r ap a rt e, gl i assi p r i n c i p al i d i i n t erv en t o ,i n v est o n o ru o l i , Iu nz i o n i e competenze di Amministrazioni diverse, ch e d ev o n oco n co rr ere i nm a n i er aco o rd i n at aal l `o b i et t i voche il Governo si prefissato nella cornice comunitaria. Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e lIntegrazione stato, quindi, investito dellaresponsabilitdicostruire,diconcertoconiMinistridelLavoroedellePoliticheSociali, d el l `Interno, della Salute,d el l `Istruzione, dellUniversitedellaRicerca e della Giustizia, una cabinadiregiadellepolitichedeiprossimianni,coinvolgendolerappresentanzedegliEnti regionalielocali,compresiiSindacidigrandeareeurbaneelestesserappresentanzedelle comunit Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia. Si dato, quindi, da subito, inizio ad un confronto serrato sulle metodologie, sulle priorit e sullerisorse.Lacabinadiregiacoscostituitaguiderilprocessodiintegrazioneneltempo, v eri Ii c an d op eri o d i cam e n t e i ri su l t at i rag gi u n t i , l `ad eren z ad el l escel t e Iat t eed ei p ro g et t i al l e i n d i caz i on i d el l `Un i o n e E u ro pea, i n t e g ran d o,divoltainvolta,lepolitichescelteinbasealle esperienze e ai bisogni che si manifesteranno. L` az i o n e , q u i nd i , d el l ac ab i na d i re gi a,ch esi av v al e co m e puntodicontattonazionale d el l `UNAR,continuerconregolaritneltempo,prendendoinesameleesperienzepassatee p o rt and o aco m pl et a m en t oal c un ei n i z i a t i v e gi a i n co rso , so p rat t u t t o i n mat e ri a d i 'housinged iservizi di mediazione culturale e di contrasto alla dispersione scolastica, integrandole, peraltro, con i contributichesonostatigiinpartefornitiecheverrannoprogressivamenteimplementatidalla cabina di regia anche n e gl ial t riset t o rid `i n t erv en t o . Poi,discenderanno,sempresottolaguidapoliticauniformedellaStrutturadivertice, quattroTavolisu gl i sp e ci Ii c i p ro bl e m i d el l `ab i t a z i o n e, d el l `i st ru z i o n e ,d el l a v o ro ed el l a sal ut e e,altres,alcuniGruppidilavororelativial l `aggiornamentocostantedeidati,presupposto indispensabileperlasceltadellapoliticadisettore,alriconoscimentogiuridicodialcune situazionideterminatesi,inparticolare,ase gu i t o d el co n Il i t t o d ei Bal c an i ed el l `arri v o i n It a l i a d ialcuneComunitprivedidocumenti,oltreamonitorarecostantementeladisponibilitdei Fondi nazionali e dellUnione Europea, i ll o ro co rret t oi m p i e goe l `ad e gu at ez z a delle risorse agli obiettivi prefissati. 1 InconsiderazionedeldiversostatusgiuridicodeimembriappartenentiaivariGruppi,rientrantiperdefinizione-nellapiampiacategoriadei R om , Si nt ie C a mi na nt i, ri sp on d e a ll` et ero gen ea si tu a zi on e i ta li an a , i lsegu en t eti t olo:'St ra t egi ad iIn c lu si on e/ In t egra zi onedeiRom, deiSintie dei C a mi na nt i |. .| STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 4 1. PRIMA PARTE: CONTESTO E QUADRO DI RIFERIMENTO 1.1. LA CONDIZIONE DELLE COMUNIT ROM, SINTE E CAMINANTI, IN ITALIA LecomunitRom,SinteeCaminanti(RSC)presentiinItaliasonocaratterizzatedalla eterogeneit dei gruppi, dalla loro variet linguistico-dialettale, nonch da differenti culture2. I vari t e n t at i v isu sse gu i t i sin eg l iann iv o l t i a Iav o ri re l `i n t e gr az i o n e , l `i n c l u si o n ee i ll o rori co n o sci m en t o qualeminoranza(nazionaleolinguistica),confermanolacomplessitdellacondizionedeiRom, Sinti e Caminanti.Tale status quo pu essere ben compreso, se si tiene conto del fatto che quando parliamo di comunit RSC ci riferiamo a: cittadini italiani; cittadini stranieri appartenenti ad altri Paesi dell `UE ;stranieri,cittadinidiPaesiextra-europei;stranieri,acuistatoriconosciutoildirittodiasiloola protezione sussidiaria; apolidi (de facto), nati in Italia da apolidi di fatto Inparticolare,occorretenerpresenteche,allostatoattuale,laminoranzadeiRSCnonsi concentrainunadeterminataareadelterritorionazionale,bensinmanieradiffusasulterritorio n az i o n a l e. E `o rm a i su p erat a l a v ec ch i a co n cez i o n e,cheassociavaatalicomunit,l `escl u si v a connotazionedelnomadismo,terminesuperatosiadaunpuntodivistalinguisticoche culturale e che peraltro non fotografa correttamente la situazione attuale.Pi in particolare, secondo Piasere3, le co m u n i t aR o m ,Si n t e e C am i n an t i ri en t ran o :'i nu n a categoria c.d politetica costituita da elementi che si assomigliano in qualcosa, ma per tratti diversi; la flessibilit della struttura concettuale di tale categoria ha permesso di includervi storicamente una varietabbastanzacompositadipersone,condifferenticomponenticulturali.LaparolaRom dunque, un termine universale, che rimanda ad una miriade di gruppi e sottogruppi, caratterizzati da unaseriedisomiglianze,cheincludonolalingua,lemodalitdivita,letradizioniculturalie l `o rgan i z z az i o n e Iam i l i are. In o l t r e, 'nelcorsodeltempolesingolespecificitculturalisisono compenetrateefuseconelementidialtrepopolazioni,concuisonoentrateincontatto,creando mescolanze potenti e forme di vita irregolari rispetto al presupposto archetipo Rom4.Alla luce dei crescenti e sempre pi pregnanti obblighi internazionali, regionali, comunitari e n az i o na l i ,i lri sp et t od eid i ri t t iIo n d am e n t al i(art . 2d el l a C o st i t u z i o n ei t al ian a) e l `ap p l i c az i on ed elprincipiodiuguaglianzaformaleesostanziale(art.3,commi1e2,dellaCostituzioneitaliana) richiedono,oggi,inmanieraindifferibile,laconcretizzazionedimisureadeguateespecifiche:in p art i c o l ar e, per a gev ol ar el `i n c l usi o n e d i d et t e c o m u n i t a , l e cu i co n d i z i o n i d i v i t aco n t i n u an o adessere caratterizzate da un oggettivo svantaggio. Inconsiderazionedici,en e cessa ri o su p e r ar el `ap p ro cci o d i t i p o a ssi st e n z i a l i st ae/ o emergenzialeedattuaremisureadeguateespecifiche,affinchsianopienamenteaffermati l u gu a gl i anz a, laparitditrattamento(art.3dellaCostituzioneitaliana)elatitolaritdeidiritti fondamentali e dei doveri inderogabili (art.2 della Costituzione italiana).Il ri ch i a m o al l `articolo3dellaCostituzione,chericonoscelaparidignitsocialeatuttii cittadini,appareessenzialeperlacondizionedeiRom,SintieCaminanti,popolazionispesso discriminate, emarginate e stigmatizzate.Sistimachesulterritorionazionalevi siano120mila/180 milaRom,SintieCaminanti,la m e t adei q u al i ei t al i ana el `al t ram et a , p u resse n d o st raniera,perlopistanziale.Lavisibilit degli insediamenti Rom delle periferie dei grandi centri urbani del Centro Nord e del Nord Italia, a volte,portanoatrascurarelarilevantepresenzadidettecomunit,inaltreareedelterritorio 2 Si veda Bonetti P., Simoni A., Vitale T. (a cura di) (p.45 ss.), ' Lac ond i zi on e gi u ridi c a diR ome Sin tiinIt a li a , Gi u IIre,M i la n o, 201 1. 3 Si veda Piasere L. (2004),, Laterza, RomaBari.4 Si rinvia a Lapov (2004), citato da CataniaD. eSerini A. (a cura di), Il circuito del separatismo Buone pratiche e linee guida per la questione Rom nelle Regioni Obiettivo Convergenza, Armando Editore,Collana UNAR,Diritti Uguaglianza Integrazione, Roma, 2011. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 5 nazionale.AScampia(Napoli),dovevivonooltre1.500Romdioriginejugoslava,siattestanole primepresenzegidallafinedeglianniOttanta:lasecondagenerazionediRomjugoslavi,natia Scampia,difattoitaliana.AncheinPuglia,ealconfinetraMoliseeAbruzzo,siattestano presenzeultradecennali,ingranpartestanziali.ANoto,inSicilia,lacomunitdiCaminantivi risiededallafinedeglianniCinquanta(anchesesiregistranoformedi'semi-nomadismoper al c un id ie ssi ),m e nt re i lNo rdd el l ` Italia caratterizzato da una prevalente presenza di Sinti.T al e si t u az i o n e p o rt aco n sel a co n se gu en z ad el l `aII erm a rsi d el l am u l t i cu l t u ral i t a emultietnicitdellastrutturasociale.Lavariabilitdellapopolazioneaseguitodeiprocessidi mobilitintraedextraeuropea,chesivannoconsolidandoneglianni,fascheinalcuneareedel Paese la presenza straniera, regolarizzata e non, assuma dimensioni di assoluto rilievo, con un non indifferente apporto allo sviluppo economico ed assistenziale del Paese. 1.2. LA CORNICE NORMATIVA, INTERNAZIONALE ED INTERNA "Lapromozioneelaprotezionedeidirittidellepersoneappartenentiaminoranzenazionalio etniche,religioseelinguistichecontribuisceallastabilitpoliticaesocialedegliStati,incui vivono5". InbasealDirittointernazionaledeidirittiumani,ilprincipiodinondiscriminazione costituisceilpilastrofondamentaledelsistemadiprotezionedeidirittiumani,edunque,anchein materiadiprotezionedelleminoranze6.Normeinmateriadinondiscriminazionesonopreviste dallaCartadelleNazioniUnite(artt.1-5 5 ), d al l a Di ch i a raz i o n e Un i v ers a l e d ei Di ri t t i d el l `Uom o(art.2),daiduePattiinternazionalirelativi,rispettivamente,aidiritticiviliepoliticiedaidiritti economici,socialieculturali(art.2)edallealtreConvenzioniinternazionaliinmateriadidiritti umani7.Alivelloonusiano,laprotezionedeidirittidelleminoranzediscende,inparticolare d al l `art i c o l o 2 7d el P at to i n t ern az i o na l esu i Di ri t t i C i v i l ieP o li tici8 edallaDichiarazionedelle Naz i o n i Un i t e su i 'Di r i t t i d el l eperso n e,ch eap p art en go n o am i n o ra n z en az i o n a l i o et n i ch e,rel i gi o se el i n gui st i c h e, ad o t t at a i l 3 Ieb b rai o 1 9 9 3 . Qu est `u l t i m a,p erq u an t o ri en t ri n egl i at t i d ic.d. soft law, volta a determinare gli standards essenziali, da garantire alle minoranze9. ComerilevanoleAutorititaliane,lanormativadisettorestataprofondamentearricchita dallanormativaedallagiurisprudenzadelleOrganizzazioniinternazionaliregionali,nonchdalla normativa e dalla giurisprudenza nazionali. 5 Preambolo della Dichiarazione onusiana sui Diritti delle Persone appartenenti a Minoranze Nazionali o Etniche, Religiose e Linguistiche. 6 In t a lec orn ic e, si ri c orda an ch ela Con ven zi on ep erl`E li m i n a zi on ed iTu tt eleForm ed i Di sc ri mi na zi on e n eic on Iron tid ell eDonne(acronimo in inglese,CEDAW),laConvenzioneONUcontrolaTortura,laConvenzioneONUsuiDirittidelFanciullo(acronimoininglese,CRC),ela Convenzione per la Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale (acronimo in inglese, ICERD), nonch le raccomandazioni di settore, adottate dal Comitato di controllo delle Nazioni Unite per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, durante la sua 77a sessione (2-2 7a gost o201 0 ).Siric ord ain olt rela p iu rec ent eC on ven zi on e, rat i Iic at ada ll` It a li a (2 5Ieb b ra i o20 09 ):la C on ven zi on ed ell`ONUsu i di ri tt id ell ep erson ec on di sab i lit a . Perc om p let ezza d i t rat t a zi on e, si ric ord an o, in Iine:1 . la R i solu zi on e19 2/6 5, in ti t olat a 'Prot ezi o n ed ei Si n ti ed ei R om , adottatail5marzo1992,durantela48^sessionedellaCommissioneDirittiUmanidelleNazioniUnite;2.laDichiarazionecongiuntadel C om mi ssa ri o Di rit tiUma nid el C on sigli o d `E u ropa ,T.Ha m ma rb erg,e d el R ela t ore Sp ec i a le d elle Na zi on iUn it e su l d i rit t o a ll`alloggio, M. Khotari, relativamenteallasituazioneinItalia,resaalCERDnelcorsodella72^sessione;3.leOsservazioniConclusivedelComitatoDirittiUmanidelle Na zi on i Un it ein occ a si on ed ell`u lt im oesa m ed ell` It a li a , d ell`ot t ob re20 05 (C C PR /C / IT A/ C O/ 5 eC C PR /C/ IT A/ C O/ 5 / Ad d .1 ),leOsservazioni Conclusived elC om i ta t osu ll`E li m i na zi on ed ella Di sc ri mi na zi on eR a zzi a lesu ll` It a li a , d el16 m a ggi o2 008 (CE R D/C / IT A/ C O/ 15 ); leOsservazioni C on c lu si ve C E DAW (C E D AW/ C / CO/ IT A/ 6 ) d ell`a gost o 2 0 11 ),e le Osserva zi on iC on c lu si ve d el C om i ta t o CR C(C RC /C / IT A/ C O/ 3-4) dell`ot t ob re 2011;4.leraccomandazionidelRelatoreSpecialedelleNazioniUnitesulRazzismo,D.Diene,inoccasionedellasuavisitainItaliadel2006 (A/ HR C / 4/ 18 / Add .4 d el15Ieb b ra i o200 7 ); 5 .lera cc om an da zi oni d isett ore, ri volt ea ll` It a li a , i l9Ieb b raio2010,inoccasionedelprimoesame nazionale, nella cornice della settima sessione della Revisione Periodica Universale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (A/HRC/14/4); 6. le ra c c om a nd a zi onid ell` Alt o C om mi ssa ri o p er iDi rit tiUm an i,N.Pillay, in occasione della sua prima visita in Italia, nel marzo 2010; 7. e, da ultimo, leR a c c om an da zi on i d ell`OHC HR ri volt ea l l`UE , i l2 2 set t em b re20 11 , in m at eri a di 'Va lu ta zi on ed elleSt ra t egi eNa zi on a li p erl` In t egra zi on ed eiRom da parte della Commissi on e E u rop ea .7 R ic ord and ol`ori gi n em i gra t ori a d ellec om u n i ta R SC , occ orrec i t a re, alt resi , lese gu en t i C on ven zi on i in t ern a zi ona li :la C on venzioneperla prevenzioneelarepressionedeldelittodigenocidio(1948);laConvenzionediGinevrasullostatusdirifugiato(1951);elaConvenzione internazionalesullostatusd egli apoli d i (195 4 )(ela C on ven zi on ei nt ern a zi on a lesu lla rid u zi on ed ell`a p oli d ia (196 1 ), an c orc h en on rat i Ii c at a d a ll` It a li a ). 8 Larticolo27delPattointernazionalesuiDirittiCiviliePoliticistatuisce:In those States in which ethnic, religious or linguistic minorities exist, persons belonging to such minorities shall not be denied the right, in community with the other members of their group, to enjoy their own culture, to profess and practise their own religion, or to use their own language. 9 Cfr. http://www2.ohchr.org/english/law/minorities.htmSTRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 6 NelpresenteDocumentositiene,dunque,contodeglistrumentigiuridiciinternazionalie regionali, in materia di diritti umani, in particolare degli strumenti convenzionali e della normativa edellagiurisprudenzaregionale,comunitariaenazionale.Alivelloregionale,ilConsiglio d `E uro p a,l `OSC Eel ast essaUn i on eE u ro p eah a n n oel a b o r at ov a rist ru m en t igi u ri d i ciedi n i z i a t i ve in materia di protezione e riconoscimento delle minoranze.In particolare, opportuno sottolineare chesonostateadottatemoltepliciConvenzioni,Protocolli,Strategie,Risoluzioni, R accom a nd az i on i , S en t e n z eed In i z i a t i v e , q u al i , p eresem p i o , l a Dec ad e su l l ` In cl u si o n e d ei R om2005-2015, volte al riconoscimento, alla protezione ed alla integrazione di dette comunit.In proposito, si richiamano: la Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti d el l `Uom o eleLibertFondamentali10;laCartaSocialeEuropea;laCartaEuropeadellelingueregionalio minoritarie;laConvenzioneeurop ea su l l `eser ci z i o d ei d i ri t t i d ei I an ci u l l i ; l a C o n v en z i o n e-Quadro d elC o n si gl i o d `E u ro pa p er l aP ro t ez i o n ed el l e Mi n o ran z e Naz i o n a l i11; nonch il Documento Finale d el l a C on Ieren z a d iC op e nh ag ensu l l aDi m en si o n eUm an a d el l `OS C E12.Alivellocomunitario,siricordano,inparticolare:laCartadeidirittifondamentalidi Nizza13,so p rat t u t t o gl iart t . 1 ,8 ,1 9 ,2 0 ,2 1 , 2 2 ,2 4 , 2 5 ,3 4 ,3 5e 4 5 ;i l T rat t at osu l l `Un i o n eE u rop ea,i cu i art t . 2e3san ci sc o n o i d i ri t t i ed i p ri n c i p iIo n d am e n t al i d el l `Un i o n e E u ro p ea,m e n t r el `art .6 t rat t a deid i ri t t iIo n dam e n t a l inel l `Uni o n e ;n o n ch e gl ia rt t .9 ,1 0e 1 9d elT rat t at osu lIu n z i o n a m en t od el l `Un i o n e E u ro p ea,i l q u al e , i n p art i c o l a re, ri c o n o sceal l `UE , l ap o t e st al e gi sl at i v ap erl al ot t a contro qualsiasi forma di discriminazione. 10 In tale cornice, si ricordano: la Raccomandazione del Consiglio d`E u ropan. 56 3/ 196 9; le R i solu zi oni1 25 (19 81 ), 249(1 993 ),16(1 995 ) e 4 4 (199 7) e laRa c c oma nd a zi on e 11 (199 5 ) d el C on gresso d elle Au t ori t a loc a li e regi on a lid el C on si gli o d `E u rop a ; le ra ccom a nd a zi onid el Gruppo di Lavoro di espertiMG-S-Rom(orasostituit oda ll`adhocCommitteeofExpertsonRomaIssuesCAHROM),poiadottatedalComitatodeiMinistridel C on si gli od `Eu rop a; lerela zi on i d elC om mi ssa ri od elC on si gli od `Eu rop ap eridi rit ti u m an i, Th om a sHa mm a rb erg, l`u lt i m od ei qualirisaleal settembre 2011, conseguente il suo ultimo viaggio in Italia nel maggio 2011; i pareri, le raccomandazioni e le dichiarazioni pertinenti del Consiglio d `E u rop a ,qu a lile c on c lu si on id ellari u ni on e dia lt o li vel lo d el C on si gli o d `E u rop asuiR om ,svolt a siaSt ra sbu rgo, il 20 ottobre 2010; nonch il quarto ed i lqu in t orapp ort oan nu a led elC om i ta t oeu rop eod elC on si gli o d `E u rop ac on t ro i lra zzi sm oel`i n t oll era n za (E C R I), p u bb li cati ingiugno,sia nel 2010 che nel 2011, ed in particolare la Raccomandazione di politica gen era le sp ec i Ii casuiR om , d ell`E C R I,lan .1 3 d el 24giu gn o 201 1,c on cu i ri leva lapersistenzadiprofondediscriminazioniindannodeiRom.Siricorda,inoltre,lagiurisprudenzadisettoredellaCorteEuropeadeiDiritti d ell`U om o: Assenov ed altri contro la Bulgaria, 28/10/1998; Velikova contro la Bulgaria, 18/05/2000;Chapman contro il Regno Unito, 18/01/2001; Conka contro Belgio, causa 51564/02 del 5 febbraio 2002 ;Accordo giudiziale Sulejmanovic c.Italia, n. 57574/00 e 57575/00 del 2 novembre 2002;AnguelovacontrolaBulgaria,13/06/2002;ConnorscontroilRegnoUnito,27/05/2004;Baloghc ont rol`U n gh eri a , 20 /0 7/2 004;Molnarcontro l`Un gh eri a ,05 /10 /2 004; Sidjimov contro la Bulgaria, 27/01/2005; Nachova contro la Bulgaria, 06/07/2005; Moldovo ed altri contro la Romania, del 12/07/2005; Bekos e Koutropoulos contro la Grecia, 13/12/2005; Caso di D.H. ed altri contro la Repubblica Ceca, 07/02/2006; Caso di Secic contro la Croazia, 31/05/2007; Caso di Udorovic c ont ro l` It a li a ,18/ 05 /20 10. 11 Si ri c orda n oi d oc um en tid isett oreela b ora t i i nsen oa l C on si gli od `Eu ropa :C OE-Consigliod'Europa.RaccomandazioneCM/Rec(2009)4,Onthe education of Roma and Travellers in Europe; Consiglio d'Europa. Raccomandazione (2006)10 del Consiglio dei Ministri, On Better Access to Health Care for Roma and Travellers in Europe; Consiglio d'Europa. Raccomandazione n. 1557 (2002), adottata dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, il 25 aprile 2002; Consiglio d'Europa. Raccomandazione n. (2000) 4 sulla scolarizzazione dei fanciulli Rom e Sinti in Europa, adottata dal ComitatodeiMinistridelConsigliod'Europa,il3febbraio2000,durantela696esimariunionedeidelegatideiMinistri;Consigliod'Europa. Risoluzione 2491993,'i R ome i Sinti in Eu rop a : ru olo e resp on sa bi li tad ell e a ut ori taloc a li e regi on a li , ad otta t a d a l C on si gli o d 'Eu rop a n el 19 93 (conferenzapermanentedeipoterilocalieregionalid'Europa,Strasburgo16e18marzo1993);Consigliod'Europa.Assembleaparlamentaredel Consiglio d'Europa, Raccomandazione 1203 (1993) relativa ai Rom e Sinti in Europa (testo approvato dall'Assemblea il 2 febbraio 1993);Consiglio d'Europa. Risoluzione concernente la scolarizzazione dei figli dei Rom, deiSinti e dei girovaghi, adottata dal Consiglio d'Europa insieme ai ministri dellapubblicaistruzione,il22maggio1989;Consigliod'Europa.Raccomandazionen.(84)18rivoltaagliStati-membrisullaformazionedegli insegnanti adunaeducazione perla comprensioneinterculturaleinparticolareinun contesto diemigrazione, adottata dal Comitato deiministri del Consiglio d'Europa, il 25 settembre 1984, durante la 375^ riunione dei delegati dei Ministri; Consiglio d'Europa. Raccomandazione n.(83)1, relativa ai nomadi apolidi o di nazionalit indeterminata, adottata dal comitato dei ministri del Consiglio d'Europa il 22 febbraio 1983, nella 356^ riunione dei delegatideiministri;Consigliod'Europa.Risoluzione(75)13contenenteraccomandazionisullasituazionesocialedeinomadiinEuropa;Idue reclamicollettivi presentatial ComitatoEuropeo deiDirittiSociali,presentati tra il 2010ed il2007,rispettivamente, dal CenteronHousingRights and Evictions e dallo European Roma Rights Centre (25 giugno 2010 e 7 dicembre 2005); I pareri del Comitato consultivo sullaConvenzione quadro sulla protezione delle minoranze n a zion a li ,l`u lti m o d ei qu a li ri sa le a l 201 1.Il R a p p ort o d el C on si gli o d `Eu rop a , i nt it ola t o 'Ensuring access to rights for Roma and Travellers. The role of the European Court of Human Rights. A handbook for lawyers defending Roma and Travellers ;I R a pporti diT.Ha m ma rb erg a segu i t o d elle su e vi si t e inIt a li a ,t rai l giu gn o 2 008 ,i l gen na i o 20 09ed i l ma ggi o 201 1;iR app ort i su ll` Italia del Comitato europeo c on t ro i l R a zzi sm o e l` In t ol le ra n za(EC R I),l`u lt i m o d eiqu a li sa ra pub b lic ato aIin e Ieb b rai o 2012. 12 Nel1 99 4, l`OSC Ec reounPunt odi c on ta tt osu R om eSin t i, in sen oall`O DH IR , p erp oiad ot ta reunPi anod `Azi on ea dh ocn el2003.Tale Organizzazione ha, negli anni, monitorato la situazione negli Stati-m em b ri,anc h e a tt ra verso vi si t e adh oc : l`ultima di questo genere in Italia risale al 2008.In termini documentali, si riportano i seguenti Testi: OSCE - Decisione OSCE 8/2009, in ti t ola ta 'Enhancing OSCE efforts to ensure Roma and Sinti sustainable integration; Decisione OSCE 6/2008 su l 'Pot en zi a m ento d elle i n i zi at i ve d ell'OSC Evolt e a d at tu a re i l Pi an o d 'a zi on e p er m i gli ora re la situazione dei Rom e deiSinti nell 'a reaOSC E ;Decisione OSCE 3/03 relativa al Piano d'azione per migliorare la situazione dei Rom e deiSinti nell'area dell'OSCE; OSCE-ODIHR'Assessment of the Human Rights Situation of Roma and Sinti in Italy ; OSCE-OD IHR : 'Police and Roma and Sinti: Good Practices in Building Trust and Understanding ;OSCE- Capacity of Roma Communities to Prevent Trafficking in HumanBeings; OSCE-OD IHR :'SustainablePoliciesforRomaandSintiIntegration ;OSCE-ODIHR :'ImplementationoftheActionPlanon Improving the Situation of Roma and Sinti within the OSCE Area;OSCE report,i nt it ola t o: 'Assessment of the human rights situation of Roma and Sintiin Italyreport of a fact-finding mission to Milan, Naples and Rome . 13 Entrata in vigore nel 2010 - in base al Trattato di Lisbona - equiparata agli altri Trattati comunitari. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 7 L` art i c o l o2 1 d el l aC art ad ei Di ri t t i Fo n d a m e n t al i d el l 'Un i o n eE u ro p east a t u i scet e st u al m en t eche:' Ev i e t at aq u al si asiIo rm ad id iscri m i n az i o n eIo n d at a , i np art i c o l are,su lsesso ,l arazza,ilcoloredellapelleol'origineetnicaosociale,lecaratteristichegenetiche,lalingua,la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza adun a m i n o ran z a n az i on a l e,i lp at ri m o n i o , l a n asc i t a,l ad i sab i l i t a,l 'et aol 'o ri en t a m en t ose ssu al e . Inattuazionedellenormesopramenzionate,leIstituzionieuropeehannocoerentemente ad o t t at ou na seri e d im i su re v o l t e al l a l o t t aco n t ro i lrazz i sm o , l ax en o Io bia e l `i n t o l l eran z a,n o n ch eal rafforzamento della coesione sociale ed, in particolare, alla protezione delle minoranze, comprese l eco m u ni t aR S Cn el l `Un i on eEuro p ea. Inp rop osi t o s iri nv i a al l e m i su re ci t at en el l `Allegato 1. NelnostroOrdinamentogiuridico,ilconcettogeneralediminoranzainItalialegatoalla peculiarit linguistica e trova ilsu oIo n d am e n t o n el l `art i c o l o6d el l a C o st i t u z i o n e :'La R ep u bb l i cat u t el a co n ap p o si t e n o r m e l e m i n o r an z el i n gu i st i c h e. A se gu i t o d i u n n o n I aci l e d i b a t t i t op arl am e n t a re, l a Le g g en. 4 8 2 d el 1 5 d i c em b r e1 9 9 9 rec an t e 'No rm ei n m a t eri ad i t u t el a del l eminoranzelinguistiche-st o ri c h eri co n o sc ee t u t e l ad o d i c i m i n o r an z el i n gu i st i c h e: al b a n es e,catalana, germanica, greca, slovena, croata, francese, franco-provenzale, friulana, ladina, occitana e sarda(tenendocontosdecriterilinguistico-storici,masoprattuttodelcriteriodella territorialit/stanzialit-inpratica,dellalocalizzazioneinundatoterritorio).Nel l `i n t erp ret a z i o ned el l `art i c o l o6e p rev al soi lp ri n c i p i od el l a 't e rri t o ri al i t a , ch e d iIat t oes cl u d ed ald et t at on o rm at i v o ,laminoranzaRom,inquantominoranzadiffusa,ossiaprivadiunaconcentrazioneterritoriale stanziale, riconoscibile14. Un tentativo di modifica si avuto solo in tempi recenti con la propostadiLegge n. 2858, presentataallaCameradeiDeputati,nellugliodel2007.Laproposta,poidecadutaconlafine an t i ci p a t ad el l aLe gi sl at u ra, p ro p o n ev a l `est e n si o n ed el l e d i sp o si z i o n i di t u t el a d el l e m i n o ranz elinguistiche-storiche, previste dalla Legge n. 482/99, alle minoranze dei Rom e dei Sinti, recependo iprincipidella'C art ae u ro p ead el l el i n gu ere gi o n al i o m i n o ri t ari e, ch e ri co n o scel e 'l i n gu en o nt e rri t o ri al i co m el o yiddish e il roman. Le ultimeLe gi sl at u re,i n c l u sa l `a t t u al e ,so n ost a t e e so n ocarat t e ri z z at e d ai n t ensid i b a t t i t i sul l `o p p ort u n i t a d i i n c l u d erel e comunitRom, SinteeCaminanti (RSC) tra le minoranze linguistiche nazionali, in base allaLegge n. 482/99, o piuttosto di adottare delle misure legislativenazionaliad hoc e/o omnibus.I disegnie le proposte di legge, pi recenti, introdotti nel corso d el l `a t t u al eLe gi sl at u ra, l aX V I so n o : A.S. 2558 'Mo d i Ii ch e al l a l e g ge 2 0l u gl i o2 0 0 0 ,n . 2 1 1 ,i nm a t eri a d i'E st e n si o n e d elGi o rnodella Me m o ri aalp o po l od eiR o med eiS i n t i ; A.S. 2562 'Mo d i Ii ch e al l a l e g g e 1 5d i c em b re 1 9 9 9 ,n .4 8 2 , i nm a t eri a d iri co n oscimento e di t u t el ad el l a m i n o ran z a l i n gu i st i c a st o ri c a d eiR o med eiS i n t i 15;P.d.L.n .4 4 4 6 ,p er:' L`i n t e gr az i o n esco l a st i ca d e igi o v a n iR o m16. P eru n`el e n c az i o n e cronologico-oggettivadellediversemisure,sirinviaaquantoriportato n el l `Allegato 2.

Su tale tematica vi sono state anche varie indicazioni giurisprudenziali, tra cui si ricordano le pi recenti sentenze delle Corti superiori, nazionali: 14 Sirin viaaDell` Agn es e,Vi t a le 20 07 eLo y 2 0 09 ,c it at i daC at an i a D. eSeri n iA,inC i rc ui tid ellaSep a ra zi one,Armando Editore, UNAR, Roma. 2011. 15 Per u napp roIon d im en t o,siIarin vi o a ll` In d a gi n e d el Sen a t o d ellaR ep ub b li c a Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti u m an i,int it ola t a'Ra pp ort o c on c lu si vo d ell`i n d a gin e su llac on di zi on e diR om ,Sin tie Ca m ina nt i , inIt a li a ,d el 9Ieb b ra i o 20 11 .16 PresentatadallaparlamentaredelPartitodemocratico,MariaLetiziaDeTorre,esottoscrittaanche,traglialtri,dalvicepresidentedellaCamera M au ri zi o Lu p i , n ell`a gost o 2 01 1. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 8 La sentenza della Corte Costituzionale, n. 159/2009- ch e h a ri a IIe rm at ol `i m p o rt a n z a d el l a Convenzione-q u ad ro su l l a t u t el a d el l em i n o ran z e, p ro m o s sa d al C o n si gl i o d `E u ro p a; el esentenze n.170/2010 e n.88/2011;L`ordinanza del Consiglio di Stato n. 6400 del 25 agosto 2009 e la recentissima sentenza del ConsigliodiStaton.6050del16novembre2011,cheintervenutaconriguardoallac.d. 'E m e r gen z a No m ad i ;Le sentenze della Corte di Cassazione: La sentenza n.151 del 16 gennaio 2009; La sentenza n. 25598 del 24 marzo 2009;La sentenza n.17562 del 24 aprile 2009;La sentenza n. 41819 del 10 luglio 2009. In particolare la sentenza del Consiglio di Stato n. 6050 del 16 novembre 2011 ha dichiarato l `i l l egi t t i m i t ad elDecr et odel 21 maggio 2008 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avente ad oggetto lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunit nomadi nel territorio delle regioniCampania,LombardiaeLazio,nominandoaltresCommissaridelegatie, conseguentemente, degli atti di esercizio dei poteri emergenziali di protezione civile.Allalucediquantosuindicato,siriconoscelanecessitdiadottarenuoveiniziative,in accordocongliEntilocali.Infatti,larealizzazionedipolitichesocialidiinclusionedeiRom,e resta, di competenza degli Enti territoriali; pertanto, Comuni, Province e Regioni proseguiranno nel l o ro i m p egn ocon i l su p p o rt o d ei P reI et t i i n sed e l o c al e e d el Mi n i st ero d el l ` In t e rn o .Qu est `u l t i m o so st erral e at t i v i t a ed i pro g et t i d are al i z z are, a l i v el l o l o c al e , an ch ei n co ra g gi a n d o l `u t i l i zz o d ei Fo n d iFS Ee FE SRm e ssiad i sp o si z i on ed al l `UE ,a Iavore di politiche di integrazione sociale. Qu ant oa l l aco rn i ce n o rm at i va re gi o n a l e e/ op ro v i n ci a l e, siri n v i a al l `Allegato 3. 1.3 IL DIBATTITO COMUNITARIO In anni recenti, in occasione del primoSummit comunitario sui Rom, del settembre 2008, a Bruxell e s,Iud e ci sal ac r eaz i on ed iu n a P i a t t a Io r m aE u ro p eap er l ` In cl u si o n e d eiR o m ,co m p ren si v a deiGoverninazionali,dellastessaUnioneEuropea,delleOrganizzazioniInternazionaliedei rap p res en t a nt i d el l `asso c i a z i o n i sm o R om . Asegu i t o d i t a l eev en t o ,i P aesi d el l `UE i n v i t a ro no l aC o m m i ss i o neE u ro p ea,aIav o ri r e:'u n os cam b i od ib u o n e p rat i ch e edesp e ri en z e,t ra gl ist e ssiP aesid el l `UE , i nm at e ri ad ii n c l u si o ne d eiR o m(C o n c l u si o n id e lC o n si gl i od el l `8d i cem b re 2 0 0 8 ) .Il dibattito comunitariocaratterizzato da incontri,risoluzioni, analisi di documenti specifici sullamateriaculminatonelEUFrameworkforNationalRomaIntegrationStrategieslac.d. CorniceComunitariaperleStrategiediIntegrazioneNazionaledeiRom(5aprile2011),che prevede un impegno, senza precedenti, per tutti gli Stati-m e m b rid el l `Un i on e E u ro p ea, in materia di p ro m o z i o n e d el l `i n cl usi o n ed el l e co m u n i t a R o m,neirispettiviterritorinazionali.Taleiniziativa stata accolta, con favore, da tutti gli Stati-m e m b rid el l `UE ,che non hanno mancato di sottolineare la necessit di una rapida realizzazione (implementation).L`EU Framework parte da un presupposto semplice: unire le forze (joining the forces), per affrontaretalesituazione.Mutatismutandisilsistema-Italiahaun`o cc asi o n eu n i c a, p e r'u n i rel eIorz e e ri u ni r e t u t t igl ia t t o rin az i o n a l i ,re gi o n a l ie l o c al i ,u n i t am en t eal l a so c i et aci v i l eea gl ist e ssirappresentanti delle comunit Rom, Sinte e Caminanti (RSC) presenti sul territorio nazionale, cos da rispondere, co nIo rz a,al l a 'ch i a m at a co m u n i t a ri a.L`EUFrameworkp rev e d eu n ab asep erl `i n c l u si o n e eco n o m i caeso c i al e d el l am i n oran z aRom, nella pi ampia cornice di promozione e protezione dei diritti umani ed integra la normativa di protezione giuridica, gi esistente, a livello comunitario.S o l l eci t az i o n ii nt a lsen sogi a e ran ogi u n t e d al l ` Un i o n e E u ro p ea,t ra q u e st e:la promozione diunForumdiscambioecollaborazionetraIstituzionicomunitarieegovernidegliStati-membri (European Platform for Roma Inclusion);l `ad o z i o n ed ei1 0P ri n ci p i(Common Basic Principles for RomaInclusion),chefornisconounquadrodiriferimentoperipolicy-makerssucomesviluppare i n i z i a t i v e d isu c cesso ; l a m o d i Ii cad el l `art .7 (2 )d el R ego l a m en t o d el FE S R al Ii n ed i co Ii n a n z i a re STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 9 conilFondoSociale,lacostruzioneoristrutturazionediallogginelleareeurbaneerurali,come p art e d iu n p erco rsoi n t e g rat o asu p p o rt od el l `i n cl u si o n ed eiR o m ;i lIi n a n z i a m en t od ip ro get t i-pilota su l l `i ncl u si o n ed ei R SC(5 m i l i oni d i eu ro ), l `ed u ca z i o n e p ri m ari a,l ` au t o-imprenditorialit,il m i cro cred i t oel ecam p agn ed i sen si b i l i z z azi o ne; l `o r gan i z z az i o n e d i HighLevelMeetingsper p ro m u ov e re l `u t i l i z z od ei Fo n d is t ru t t u ral ia Iav o red el l `i n cl u si o n e d eiR S C . Nella medesimacornice, occorre ricordareche, nel marzo del 2009, il Parlamento Europeo aveva adottato una risoluzione sulla situazione sociale delle popolazioni Rom e sulla loro possibilit diaccessoalmercatodellavoro,incentratasullemodifichelegislative,inambitoeuropeo, necessariepercontrastarel'esclusionedeiRomdalsettorelavorativoedimpostareunapolitica coordinataeuropea,voltaamigliorarelecondizionidivitadellecomunitRomperil raggiungimento di tre fondamentali obiettivi: Il miglioramento delle opportunit economiche per i RSC;La creazione di capitale umano spendibile nel mondo del lavoro;L'incremento delle risorse per lo sviluppo delle condizioni di vita delle comunit RSC. IlParlamentoeuropeonelporrel'accentosullanecessitdiaccrescerelepossibilitdi accessoadunlivellopielevatodieducazioneeformazioneperminorieadolescentiRSCha auspicatochevisianomaggiorisforzidapartedelleAutoritnazionali,ancheconpolitiche sp e ci Ii c h e dim i cro cr ed i t ooco nl `au si l i odist ru men t is u ssi d i a rial l 'i n t egr a z i o n ee al l `i n cl u si o ne d ei RSC.Intalecontesto,siricordailNetworkEURomaeleconnesseattivitdellaRetenazionale.Dal 2 0 08 l ` It a l i a , n el l `a m b i t o d el l eat t i v i t a t ran sn a z i o n a l i p rev i st en ei p ro p ri P ON,ad eri sce alNetworkeurop eo sul l `i n cl u si o n ed ei RSCp ro mo sso d al l `Un i t aFS E d el Mi n i st ero d el Lav o ro e Affari sociali spagnolo,a p art i red al l `esp eri en z am a t u rat ai nE q u al .NelNetwork, insiemead altri dodici Stati-m e m b ri ,l ` It a l i a,p art eci p a :alManagement Committee attraverso la DG Politiche Attive e P assi v e delLav o ro(P AP L),l aDG Im m i g raz i o n ee d el l e P o l i t i ch e d el l ` In t e gr az i o n ed elMi n i st ero d el Lavo roel `UNAR;en ei gru p p idil a v o ro'O ccu p az i o n e e' In cl u si o n e so c i al e .IlNet wo rksip ro p o ne d ii n crem e n t arel `ut i l i z z o d ei Fondi strutturali da parte delle Istituzioni dei Paesi per azioni di inclusione sociale della comunit Rom e di fornire ai policy-makers indicazioni per programmare interventi pi efficaci, promuovendo lo scambio di buone pratiche e di informazioni sulle iniziative in corso tra quanti operano sul tema dei Rom.L` It al i ap a rt eci pa , d u n q u e, al Net wo rk eu ro p eo E UR o m a , p erco n t ri b u i r eap ro m u o v erei lconfrontoelacondivisionedelleinformazionirelativeadiniziativerealizzate,anchesulterritorio nazionale, in favore della comunit RSC.Gi dal 2008, la DG POF del Ministero del Lavoroha promosso la costituzione di una Rete allaqualehannoaderitodiverse Amministrazioni,centralieregionali.Alivellocentrale,hannopartecipatolaDGPAPLelaDG Im m i graz i o n e e l `UI Ii ci od elC on si gl i er e Di p l o m at i cod elMi n i st erod el L av o ro , i lMi n i st erod e gl iAIIa ri E st e ri ( DGp erl ` In t e graz i o n e E u ro p ea ), i l Mi n i st ero d el l ` In t e r n o (DGDi ri t t i ci v i l i ,la ci t t a di n anz ael e m i no ran z e), i l Mi ni st ero d el l ` Is t ru z i o n e , i l Mi n i st ero d el l o S v il u p p o eco n om i co,l `UIIi ci oN az i o na l e An t i d i sc ri m i n a z i o n iR azz i a l i(UNAR ). In o l t re, h an n oad eri t o- come autorit di gestionedeiPORFSE-leRegioniCalabria,EmiliaRomagna,Lazio,Lombardia,Marche, Piemonte,Sardegna,Liguria,Prov.AutonomadiBolzano,oltreaTecno-strutturadelleRegioni. Infine,hannoaderitoallareteesponentidiUniversit,dialcuneAssociazioniimpegnatesulle tematiche dello svantaggio e rappresentative delle comunit Rom. A livello nazionale, questa Rete h a rap p r esent a t oIi n oado g gil `u n i cost ru m e n t od irac co rd oe d ico o rd i n am en t od id i v e rsiso g get t ie organismi che operano sul territorio regionale e nazionale e che gestiscono finanziamenti dedicati a favore delle comunit RSC. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 10 1.4 I DIECI PRINCPI FONDAMENTALI DI INCLUSIONE SOCIALE S i st i m a ch el e co m u n i t a d i R o m ,S i n t i eC am in an t i (R S C )p resen t i n el l `Un i o n eE u ro p e a,sianocirca10/12milioni,articolatiingruppifortementeeterogenei,cherendonodifficileun approcciounivoco. Richiedonopiuttostoladozionedistrategie,chetenganocontodeidiversi contesti-geografici,economici,sociali,culturaliegiuridici-incuisicollocano.Comepivolte sottolineatonellesedieuropee,lacondizionedimoltiRom,SintieCaminanticontinuaadessere caratterizzata da discriminazione, esclusione sociale e povert estrema. Si tratta di una molteplicit diproblemi(multipleandmutuallyreinforcingproblems),perrisolvereiqualilaStrategia comunitaria propone di promuovere il mainstreaming della c.d. questione RSC in tutte le politiche si aa l i v el l oeu ro p eochen az i o n a l e,co np art i c o l a re ri gu ard oaiset t o rid el l `i st ru z i o n e ,o ccu p az i on e ,saluteeriqualificazioneedesegregazionedell`al l o g gi o , se co n d o u n ap p ro c ci o i n t e grat o esostenibile,nelmedio-lungotermine(enondunquesecondounapproccioperprogettinelbreve periodo).Comeaccennato,nel200917, aco n cl u si o n ed el l ` In co n t ro d i C o rd o b a, so n ost a t i ap p ro vat ii 10CommonBasicPrinciplesonRomaInclusion. L`o b i et t i v o d ei '1 0 p ri n c i p i ed i o IIri real l eIst i t u z i o n i d el l `Un i o n e E u ro p eaea gl i S t a t i-membri,unaguidaperlepolitichevolteall'inclusione d eiR o m .M al grad oi' Pri n ci p i r ap p res en t i n ou n a d i c h i araz i o n ep o l i t i c a n o nvincolante dal punto di vistagiuridico,gliStatisisonoimpegnatiadadottarlicomepiattaformadibaseperfuture iniziative.Ic.d.'10princpifondamentaliprevedono:politichecostruttive,pragmaticheenon discriminatorie; approcciomirato,esplicito,manonesclusivo;approccio interculturale; integrazionegenerale;consapevolezzadelladimensionedigenere;divulgazionedi politichebasatesudaticomprovati;usodistrumenticomunitari;coinvolgimentodegliEnti regionali e locali;coinvolgimento della societ civile; partecipazione attiva dei RSC.I Common Basic Principles sono da applicarsi sia nella definizione ed attuazione di politiche perpromuoverelapienainclusionedeiRSCsianelladefinizioneedattuazionedipoliticheperla difesadeidirittifondamentali,inmododacontrastareladiscriminazione,lapovertel'esclusione socialee,viceversa,sostenerel'uguaglianzadigenereedassicurarel'accessoall'educazione,al dirittoall'alloggio,allasalute,allavoro,aiservizisociali,allagiustizia,allosporteallacultura (anche nelle relazioni tra l'UE e i Paesi-terzi). 1.5LAPRESENZAINITALIA:PROBLEMATICHEDEMOGRAFICHE;ANALISI STATISTICHE; FLUSSI MIGRATORI E STATUS GIURIDICO

'Lacondizionegiuridicadiunapersonainfluenzalasuacondizioneumanaelaconvivenzacon altre persone18 IlConsigliod'Europa19 ritienecheiltassonumericodellepopolazioniRSCinEuropasi attestiintornoalle11.155.000unit.Allostatoattuale,laRomaniailPaeseconlamaggiore presenza di membri delle comunit RSC (1 milione e 800 mila persone). Dati rilevanti si registrano altresinSpagna,doveimembridellecomunitRSCsonocirca800mila;laddoveinUngheriae Bulgariavisonotrale700milaele750milaunit.SecondoilConsigliod'Europa20,inItalia 17 Come abbiamo ricordato, l'anno prima, nel 2009, l'interazione tra la Commissione Europea e gli Stati-membri aveva portato ad un'altra importante iniziativa in ambito europeo: la creazione della European Platform for Roma Inclusion, che si riun a Praga per la prima volta, il 24 aprile 2009,sotto la Presidenza di turno dell'Unione Europea (Repubblica Ceca),le Presidenze UE del semestre precedente e del semestre successivo (Troika), esperti deiPaesimembriedelleOrganizzazioniInternazionali,qualiilConsigliod'Europa,laBancaMondiale,UNDPel'OSCE,eirappresentantidella Serbia. In Serbia, peraltro, si sono svolti tra il 2008 e il 2009 i lavori di un altro progetto: la Decade per l'Inclusione dei Rom 2005-2015, aperta anche a Paesi non europei. 18 Op. cit. supra (Vitale). 19 PubblicazionedelConsigliod'Europa,"NumberofRomaandTravellersinEurope,July2008Update".Su, http://www.coe.int/t/dg3/romatravellers/default_en.asp 20 che dal 1995 ha istituito una Commissione di esperti incaricata di studiare la situazione dei Rom negli Stati-Membri. La Committee of Experts on Roma and Travellers del Consiglio d'Europa stata istituita nel settembre del 1995 ed un organo intergovernativo ad hoc, creato per affrontare le STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 11 sarebberostanziaticirca170-180milaRom.Considerata,tuttavia,laricordatacomposizione eterogeneadellepopolazioniRSC,appareevidentecheildatonumericorealedellecomunit effettivamente presenti in Europa e in Italia non n univoco, n definitivo21. InoccasionedellaprimaindaginedisettorevolutadallaCommissioneStraordinariadel SenatodellaRepubblicaperlatutelaelapromozionedeidirittiumani e em e rsoi n I at t i : 'un vuotodiconoscenza,dovuto .S eco nd o i lR ap p ort o'No data No progress (d elgi u gn o2 0 1 0 ) , n el l a co r n i c e d el l aDecade ofRomaInclusion,2005-2015:'LacarenzadidatisullecomunitRomrimaneilmaggiore ostacolo, perv al ut arn e l e co n di z i o nid i v it a ed an al i z z arel `i m p at t o d el l em i su reep o l i t i che nazionali di riferimento.ComeosservatodallasuindicataCommissi o n e : 'Senzastatistichedisaggregaterisulta difficilestabilireobiettivi,determinareglistrumentiingradodiperseguirliefarevalutazioni sull'impattodellesingoledecisioni.UnamiglioreconoscenzasulmondoRomeSintinecessaria perspezzareilcircoloviziosodell'ignoranzaedelpregiudizio:l'ignoranzainfattigenera pregiudizi, i pregiudizi alimentano l'ignoranza22.Adesem p i o ,p e r q u ant or i gu ard a l ` It al i a,i lC o n si g l i od `E u ro p a st i m a v a,n elset t em b re 2 0 1 0,la presenza media di circa140.000 Rom, dato da intendersi come indicativo di una presenza tra le 110.000ele180.000unit,corrispondentiallo0.23%dellapopolazionetotale.Taledatorisulta p eral t ro co nI erm at odal l ` i n d a gi n eco nd o t t a d al l a C o m m i ss i o n eSt rao rd i n a ri ad elS en at o per la tutela elapromozionedeidirittiumani23.Nel2010,secondoilMinisterodelLavoroeranopresentiin It a l i a ci rca1 3 0. 0 00 / 1 5 0. 0 0 0 R o m eSi n t i ,di cu ial l `i n ci rca7 0 . 0 0 0 i t al i an i24.Secondounrecente st u di o ,d al l `an al i sic o m p arat ad eid a t iad i sp o si z ione nel 2010, risulta che: IRom,SintieCaminantiditutteleetcorrispondanoallo0.22-0.25%deltotaledella popolazione italiana;LapercentualedeiminoriRSCaldisottodei16anni(45%)trevoltesuperiorerispetto alla media nazionale (15%) per lo stesso gruppo di et;La percentuale deiRSC ultrasessantenni (0,3%)corrisponde a circa un decimo della media nazionale per lo stesso gruppo di et (25%). Inoltre,lacompresenzadimolteplicifattoridinaturasociale,linguistica,etnografica, demografica,geograficaculturale-rel i gi o sa el a v o rat i v an o n Ia ci l i t a,p e ral t ro , l ` an al i si d i al cu n i rilevanti cambiamenti, quali gli spostamenti interni, i flussi migratori e gli insediamenti.Le p o p ol az i o n iR om ,o rigi n a ri e d el l ` In d i a ,so n op resen ti in Italia da pi di seicento anni.Fraip i uan t i ch id o cu m e n t ist o ri c ich e n e t e st i m o n i a n ol `ar ri v o , v iso n oq u el l iri gu ardan t ii lp assa g gi o p e r Fo rl i( an n o1 4 2 2 ) e p e r Fe rm o(1 4 3 0 ) d iu ng ru p p od ici rc ad u ec en t o'i n d i an i d i ret t i a Roma per ottenere indulgenza e protezione dal Papa, ma probabile che altri gruppi avessero gi raggiunto le coste del Sud, dalla Grecia.P i u cheu n `u ni c al i n gu a, d i o ri gi n e i n d o-ari an a,i v ari gru p p i sp a rsi p erl `E u ro p ap arl an odialettiromani,che,seppureinfluenzatidallelinguelocaliecomprendentiunagrandequantitdi vocaboli stranieri, presentano una notevole unit lessicale. Mentre i Rom ed i Sinti stanziati in Italia parlano i dialetti romani , i Caminanti stanziati presso Noto hanno adottato il dialetto locale.Dueigruppimaggiormentediffusi:iRom(residentiintutteleRegioniitaliane)eiSinti (soprattuttonelNordenelCentro).VipoilacomunitdeiCaminanti,checomeanticipato-sono prevalentemente sedentarizzati in Sicilia, presso la citt di Noto.

varie questioni relative alla popolazione Rom. Si riunisce regolarmente due volte l'anno e la sua composizione mista, con rappresentanti degli Stati membri, delle Organizzazioni Internazionali e della societ civile. 21 Op. cit. supra inn ot a 9 (Dell` Agn ese ,Vi ta le 2 007 ). 22 Op.cit.supra in nota 13. 23 Sived aSt ra tiF. ,'ITALY- Promoting Social Inclusion of Roma - A Study of National Policies , Stu di o Ri c erc h e Soc i a li(SR S), 201 1. 24 la d d ovesec on d olaC omu ni ta d i San t `E gid i o,l`ANC I, l`UN IR S Iel`Op era Nom a d i (qu est eu lt im e, qu a liOrga n i zza zi on i Non-Governativedi set t ore)visa reb b ero a ll`i n ci rc a 160 .00 0 p resen ze (a l 2 01 0 ).Ibidem STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 12 S i st i m a ch e: 'l e p o p o l az i o n i R o m d i an t i co i n se d i am e n t o sed en t a ri z z at e n el l e d i v e rs e RegionidelCentro-Sudammontano,unitamenteaiCaminantisiciliani,acirca30milaunited al t ret t an t iri su l t an oesse r e iS i n t iresi d e n t in el l ` It a l i a d el Centro-Nord: Sinti piemontesi, stanziati in tutto il Piemonte (anche se, al 2004, i Sinti in Piemonte sarebbero meno della met del totale delle comunitpresentiinloco);Sintilombardi,presentiinLombardia,inEmiliaeparteanchein Sardegna;Sintim uc i n i ;S i n t i em i l i an i ,n el l apart ec en t ral e d el l `Em i l i aR o m a gn a; S i n t i ven et i ,p resen t i n el Ven et o ; S i n t i m a rchi gi a ni , p r esen t i n el l eMa r ch e, n el l `U m b ri aen el Laz i o ; S i n t i ga ck an e,i m m i grat id al l aGerm an i a ,at t rav e rsol aFran ci a , i nt u t t al ` It a l i ac en t ro-settentrionale; Sinti estrekhria in Trentino-Alto Adige (e in Austria); Sinti kranria, nella zona del Carso (e in Carnia); Rom calabresi, stabilitisi da secoli in Calabria; Rom abruzzesi, presenti sin dal XIV secolo e diffusi oltre che in Abruzzo e Molise, anche nel Lazio, in Campania, in Puglia e nelle Marche (un nucleo consistente si trova anche a Milano e in altre citt del Nord); Rmje celentani, presenti nel Cilento; R o m j e basal i sk ,p resen t ii nBasi l i c at a ;R o m j e p u gl i esi , s t a n z i a t i sii nP u gl i a . Comeanticipato,lasituazionedemograficaattualeilrisultatodidiverseondatediflussi migratori iniziati tra il XV ed il XVI secolo e sviluppatisi in modo particolare, a cavallo tra il XX ed il XXI secolo25.AllafinedelXIXsecoloesoprattuttotrailprimoeilsecondodopo-guerrasonogiunti d al l `Eu ro pao ri e n t al eci rca7 m i l a R o m harvati,kalderasha,istrianiesloveni(secondoflusso migratorio).Mentreunterzogruppo(terzoflussomigratorio)benpiconsistentedicirca40mila Rom xoraxan (musulmani provenienti dalla ex-Jugoslavia meridionale), Rom dasikhan (cristiano-ortodossidiorigineserba,macedoneecroata),RomArlija/Siptaira(dioriginekosovarae m a ced on e ),e R o mro m e n ia rri v oi nIt al i a n e gl ian n i`6 0e `7 0 . Nel secondo dopo-guerral ` It a l i ap r esen t a v a gi au n a co m p l essag eo gra Ii a d igru p p i ,m o l t ideiqualibenintegratinelsettoreagricolosianelleRegionidelNordItalia(comenelcasodeiSinti residenti nella valle del Po) sia nelle Regioni del Sud. Taleprocessodiintegrazio n even n et u t t a v i aco m p ro m esso d al l `i n d u st ri al i z z azi o n e ed al l a m e ccan i z z az i o n ed el l `a gr i c o l t u ra n elC en t ro-Nord e nel Nord-Est, che costrinse le comunit Rom e Sinti a spostarsi verso le citt di medie e di grandi dimensioni.Vi poi un ultimo rilevante flusso migratorio (il quarto), che tuttora in corso, seppur con Iasi al t ern e, ase gu i t o : d el cro l l o d ei regi m i co m u n i st i n ei P aesi d el l `Eu ro p ad el l `Est (1 9 8 9-1991); d el l agu er ra n ei Bal c ani ; ed i n t em p i p i u re cen t i , as e gu i t o d el l `al l ar g am e n t o d el l `UE adEst(con arrivi soprattutto dalla Romania e dalla Bulgaria). Pi in particolare i Rom romeni sono arrivati in m a n i eran u m e ros ad al l a Ii n ed egl i an n i `9 0 i n p o i ; m e n t rei R o m b ul gari , ch eco st i t u i sco n o u ngruppo a s, sono arrivati soprattutto in tempi pi recenti.Nei p ri m i an n i 9 0, i Il u ssi m i grat o ri h an n o ri gu ard at o so p r at t u t t o i R o m p ro v en i e n t i d al l aSerbia, dal Kosovo e dal Montenegro. Si stima che, dal 1992 al 2000, siano giunti in Italia dalla ex-J u go sl a v i a , d al l `Al b a n i a ed el l aR o m a n i a, ci r ca16milaRom,disseminatisututtoilterritorio nazionale.AseguitodellacreazionedinuoviStatineiBalcani,moltidilororisultano,tuttora,in statodiapolidiadifatto(anchesevenepoiunaparte,chepossiedeilpassaportoedin situazione di regolarit amministrativa).SoprattuttoiRomdiultimamigrazionecostituisconounapopolazionespessomimetizzata conaltriimmigrati,incondizionididisagioesvantaggio,aimarginidellecitt.Lamancanzadei documentidisoggiornoaggravalalorofragilitsociale,allontanandoneleaspettativedi integrazione e/o inclusione. Inmeritoaidiversiflussimigratori,alladistribuzionegeograficaeallapresenzadelle Comunit RSC, si rinvia alle Tavole n. 1, 2 e 3 (Cfr.i dati contenuti nello studio di Strati F., 2011). 25 Suidiversiflussimigratori,cfr.Ligeois1995;Brunello1996;Viaggio1997;Franzese1999;Piasere2004;DeVaux,DeFoletier2003;Scalia 2006,citatidaCataniaD.eSeriniA.(acuradi),IlcircuitodelseparatismoBuonepraticheelineeguidaperlaquestioneRomnelleRegioni Obiettivo Convergenza, Armando Editore,Collana UNAR,Diritti Uguaglianza Integrazione, Roma, 2011. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 13 Come sopra sottolineato, sono oggi presenti inItalia, una media di circa140 mila26persone tra Rom, Sinti e Caminanti (circa lo 0,23% della popolazione), in maggioranza minorenni e giovani, di cittadinanza italiana e per lo pi stanziali.Essipossonoesseredistintiintregruppiprincipaliinrelazioneallacittadinanzaedal periodo di immigrazione: un primo gruppo composto da circa 70 mila persone (cittadini italiani) presenti in Italia da oltre 600 anni e distribuito su tutto il territorio nazionale;unsecondogruppocostituitodacirca90milaRombalcanici (extra-comunitari)arrivati n egl i an ni `9 0 , i n se gu i t o so prat t u t t o al l ad i sgreg az i o n e d el l aex-Jugoslaviaestabilitisi principalmente nel Nord Italia;ungruppodimigrazionepirecentecompostodiRomdinazionalitromenaebulgara (cittadinieuropei)epresentiprevalentementenellegrandicitt(Milano,Torino,Roma, Napoli, Bologna, Bari, Genova). A questi gruppi, si aggiungono i Rom irregolari, il cui numero non stabilito ufficialmente. Ad esempio, la Prefettura di Roma ha rilevato la presenza sul territorio di 12-13 mila Rom irregolari a fronte dei 7.000 regolari residenti in una ventina di campi non autorizzati.P a r t i c o l a r e a t t e nz i o ne me r i t a p o i l `aspettoriguardanteiminoriRSC,moltideiqualisitrovano,perle precarie condizioni di vita, ad entrare ben presto in contatto con il circuito penale minorile. I minori RSC presi in carico dai Servizi Minorili sono in prevalenza stanziali ed in maggioranza di origine Sinta.Fra i reati maggiormente ascrivibili ai minori RSC si collocano quelli contro il patrimonio, commessi spesso per una necessit di uscita dallo stato di bisogno incui costretto. Anche i reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti vedono sempre pi spesso coinvolti minori RSC. In questo contesto, risulta problematico cercare di far rientrare il minore in un progetto di vitachecomprendaunapianificazioneneltempoecomportamentidiadesioneediintervento costante,coscomesirichiedeperlafrequenzadiunqualsiasicorsoscolasticoodiuncorsodi formazione: ci, infatti, comporta sempre un sostegno sociale e familiare, che confermi la necessit, rinforzilamotivazione,partecipiaisuccessi,condividalesconfittericonvertendoleinterminidi crescita e di opportunit.Icol l o cam e n t i i n co m u ni t ad i sp o st i co n p ro v v ed i m en t i p en al i d al l `Au t o ri t agi u di z i a ri am i n o ri l eco st i t u i scon o u n am i su rach e rap p resen t a u n av al i d ao p p o rt u n i t ad `i n se ri m e nt o a Iro n t edelle disagiate condizioni sociali e familiari dei minori e che garantisce la residualit del ricorso alla detenzione.Aquestiragazzivengono,pertanto,solitamenteapplicatemisurealternativealla detenzione in modo che gli stessi possano porre in essere attivit fi n a l i z z at ea co n cl u d e r e l `o b bl i goformativoconformedirecuperoscolastico,maanchediformazione-lavoroinformeflessibili adattate alla loro idea di tempo e di lavoro27.Occorresottolineare,inoltre,chelapresenzadellecomunitRom,SinteeCaminantisul territorio nazionale particolarmente diversificata nelle c.d. aree rurali italiane.C o m egi aant i ci p a t o ,n elsecon d od o p o gu e rra,'di gruppi gitani, molti dei quali ben integrati nel settore agricolo sia nel ricco Nord (come nel caso deiSintiresidentinellavalledelPo)sianelSud,interessatodalletrasformazionimesseinatto dalla riforma agraria. 26 dato da intendersi come indicativo di una presenza tra le 110.000 e le 180.000 unit. 27 Il Dipartimento per la Giustizia Minorile (D.G.M.), esercita la propria competenza in ordine alla tutela e alla protezione giuridica dei minori dai 14ai18annie,inparticolare,suquellisottopostiaprocedimentopenaledapartedell'AutoritGiudiziariaminorile,esercitandodettomandato, eventualmente, fino al compimento del loro 21 anno d'et.Esso opera attraverso 12 Centri Giustizia Minorile regionali e/o interregionali dai quali dipendono i seguenti Servizi Minorili: n. 25 Centri di Prima Accoglienza i quali ospitano i minorenni in stato di arresto, fermo o accompagnamento fino all'udienza di convalida entro 96 ore, con la custodia della Polizia Penitenziaria e la presenza di una equipe che acquisisce informazioni utili;n. 29 Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni i quali forniscono assistenza ai minorenni autori di reato in ogni stato e grado del procedimento penale eneraccolgonoelementiconoscitivi;n:17IstitutiPenaliperiMinorenniiqualiassicuranola detenzione percustodiacautelareoespiazionedi pena;n.12ComunitMinisterialilequaliassicuranol'esecuzionedeiprovvedimentidell'Autoritgiudiziaria,inparticolareilcollocamentoin comunitelemisuredisicurezza,doveilminoreosservaunprogrammaeducativoindividualizzato.LefunzionidelDipartimentoperlaGiustizia M in ori le son o svolt e si a n ell`a m b it o d ell` esec u zi on e p en a le,siai n quello degli aspetti inerenti la tutela di quel minore, tutela che riassume il compito di promozione e protezione dei suoi diritti.STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 14 Questo processo di integrazione viene messo in crisi dal progressivo e inarrestabile processo ditrasformazionedelsettoreagricolo,checomportaunacrescentemeccanizzazionee sp e ci a l i z z az i o n e d el l eIasi p ro du t t i v e e, d i co n segu en z a, u n ` esp u l si o n e m a ssi c ci a d i m a n o do p era,compresaquelladeiRomedeiSinti,cheriprendonoaspostarsiversolecittdimedieegrande dimensioni.No n o st a nt e l `eso d od al l e ar ee ru ral i ,l ep ri n c i p al im o n o gr aIi e co n d o t t e rec en t e m ent esutali Comunit rilevano ancora una presenza, pur se frammentaria e diversificata, in questa tipologia di aree.Sitratta,prevalentemente,diareeafortevocazioneagricola,nellequalisifalargousodi manodopera a bassa professionalizzazione per alcune fasi della produzione28. La presenza dei RSC si registra sia fra la manodopera agricola locale (gruppi familiari ormai stanziali in loco) che fra la manodopera immigrata, spesso occupata in modo irregolare.In q u est `u l t i m o caso , si t rat t ap ri n c i p al m en t e d i m a n o d o p erap ro v e n i e n t ed ai P aesid el l `Eu ro pa d el l `Est , ei n p art i c o l a re d aR o m a n i ae Bu l g ari a. Va ev i d e n z i a t o co m e sp e sso d et t amanodoperatendeanondichiararsiRomoSinti,mapiuttostoapresentarsiinrelazionealla nazionalitdelPaesediprovenienza.Lamacro-arearuraleparticolarmenteinteressatadaquesto tipodipresenzaafferisceaquelleareeconagricolturaditipointensivoespecializzato,conuna particolare concentrazione in Puglia e in Campania.AltrapresenzadellecomunitRSCnelsettoreagricolodata,inalcunicontestiregionali, d al l `eser ci z i o d iqu el l e at t i v i t aco rrel a t e al'commercio e la lavorazione della carne di cavallo e di altri animali (asini,muli); la loro presenza alle fiere ed ai mercati costante e fondamentale. Oggi dellenumerosissimemacellerieaspecializzazioneequinasonogestitedazingari . Al cu n i d i ess i sonoormaiindicatifraiprincipalimediatoridellefieredibestiamedelCentro-Italia(Rom abruzzesi).Nellostessotempo,nonmancanoriferimentiadalcunicentriruraliminorineiqualisi registranocomunitRSCcheconducono,ormaidapigenerazioni,unavitaditipostanziale.Si trattadigruppi,chenonnecessariamentesonooccupatinelsettoreagricolo,matrovanounaloro collocazioneneivarisettoriproduttivichecaratterizzanoleareerurali(artigianato,commercio, manifatturiero). Pur privilegiando i rapporti all'interno della propria comunit, i RSC che vivono in questicontestisonosolitamentebeninseritineltessutosociale.Inquestocaso,lamacro-area interessata principalmente quella del Centro e Nord Italia.S p esso l e co m u n i t a R SC si i n se d i a n o i n aree et i p o l o gi e ab i t at i v ed i sl o cat e su l l `are ap eri u rb an a, ri en t r an t e an ch `essa n el co n t e st o ru r al e : are ea g ri c o l eab b an d o n at e , cas ci n e orm a i i ndisuso,spessodiproprietdellestesseamministrazioniurbaneemesseadisposizionediquesta minoranza in alternativa ai campi.In alcuni casi, dette soluzioni abitative sono frutto di scelte private operate dagli stessi RSC e giustificate dal fatto che questa tipologia di insediamento risulta essere pi consona ad accogliere gruppi familiari allargati. Di fatto, a fronte della carenza di opportunit occupazionali in loco, i RSC tendono a sviluppare forme di pendolarismo - che quotidianamente li spingono lontano dai luoghi in cuiessisonostanziati-allaricercadiopportunitdiguadagno.Inquestocaso,lamacro-area interessata principalmente quella dei poli urbani. In merito alla presenza delle comunit RSC nelle aree rurali, si rinvia alla Tavola n. 4. 28 Ilterritorioruralecherappresentacircail70%dellasuperficienazionale-abbracciaunamolteplicitditipologieterritorialiestremamente differenziate e caratterizzate da differenze nelle c aratteristichesocio-economicheeambientali.Perrisponderealleesigenzediindividuareprioritdiinterventonellediverseareerurali,perquesta Strategiasifattoricorsoa lla d eIi n izi on ea d ot ta ta da ln ost roPa esep erl` ela b ora zi on ed elPi a n oSt ra t egi c oNazi on a lep erlos vi lu p p oru ra le(PSN) n ell`a m b i t o d ellap rogra m ma zi on e c om u ni ta ria20 07-2013 del Fondo EuropeoAgricolo per lo Sviluppo Rurale(FEASR), definizione cheha tenuto c on t od ei ra pp ort ic on i p iu gen era lip roc essidi svi lupp oec on om ic oesoc i a lec h ec a rat t eri zza n ol` It a li a . In p a rti c ola re, lazonizzazioneproposta individuaquattromacro-tipologiediaree:poliurbani,areeruraliadagricolturaintensiva,areeruraliintermedieeareeruraliconproblemi complessividisviluppo.Diseguitosidescrivonoleprincipalicaratteristichesocio-economichedellequattromacro-tipologiediareerurali;segue l`i n di c a zi on ed eip rin c ipa li a sp ett ichec on t ra dd i st in gu on olapresenzadellecomunitRSCnelleareerurali,riconducendolestesseallamacro-area rurale, che registra una maggiore presenza dei fenomeni rilevati STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 15 Piingenerale,gliappartenentiatalicomunitsitrovanoadaffrontareunavarietdi condizionieconomicheedabitativecomplesse.IRomediSintisonoancoraampiamente co n si d erat id alp o p ol oi t al i an oco m eu n a 'p o p o l a z i o n en o m a d e,an ch e se l a m a g gi o r p art e di essi rimasta stazionaria per lunghi periodi di tempo.Di conseguenza, molti RSC si sistemano o sono stati sistemati in campi, anzich in alloggi regolari: ci limita le loro opportunit di inclusione/integrazione.ComegisottolineatodamoltiOrganismiinternazionali,lacollocazioneprevalentedelle comunitRSC n ei c. d'cam p i n om a d i al i m e n t a l a se g re gaz i o n e ed o st a co l a o gn i p ro cesso d iintegrazione/inclusione sociale; ma anche laddove sono state riscontrate altre modalit abitative pi stabilisonorilevabiliformedighettizzazioneeauto-segregazione,cheostacolanoilprocessodi integrazione/inclusione sociale.E ` ch i a roco m u n q u e ,ch el `escl u si o n e so ci a l e29 vissuta da RSC ha motivazioni complesse e interrelate, che riguardano sia la societ di accoglienza che le stesse comunit RSC.La generalizzata e pregiudizievole tendenza a l e ga re al l `i m m a gi n ed eiR S C ,o gn iIo rm ad id ev i a n z a e c ri m i nal i t a ,ri su l t a i n Iat t i ,co st a n t e m en t eco n Ie rm at asi an eiso n d ag gich e t r a l `o pi n i o n epubblica,connotandonegativamentelecomunitRSC,moltopifrequentementediqualsivoglia altra comunit. Al l `i n t ern o d el l ev ari e co m u n i t a R S C si rav v i sa n o , d u n q u e, si t u az i o n igi u ri d i ch em o l t odiverse,attesoche questigruppisonocostituitidacittadiniitaliani,cittadinid el l `Un i o n e E uro p ea,ci t t a di n id iP aesit e rz i e so g get t ich e,a se gu i t od el l `ev o l v e rsid iv i c en d egeo p o l i t i ch e,h an n o pers o l al o roci t t a d i n an z a d `o ri gi n e .O gnu n od iq u est igr u p p ic o st i t u i sce u n a st o ri aa se30.InparticolarelecomunitgiunteinItalian e gl i an n i `9 0 , d o p o l a di sso l u z i o n e del l `ex-Jugoslavia,inquantoprofughidelleguerrebalcaniche,nonpotendodimostrarelaloroidentit, perch privi di documenti validi, devono essere considerati, perlopi, apolidi di fatto (anche se vi poiunapartediessichepossiedeilpassaportoedinsituazionediregolaritamministrativa). Difficilmentepossonodiventarlodidiritto,essendonecessario,almomentodellapresentazione delladomandadiriconoscimentodellostatodiapolide,inviaamministrativa,esibireilcertificato di residenza ed il permesso di soggiorno. Cittadinanza ed apolidia restando lo ius soli solo siduale. La Legge 5 febbraio 1992, n. 91 stabilisce, infatti, che cittadino, per nascita, il figlio di padre o madre cittadini. La stessa Legge prevede inoltre, che cittadino per nascita, chi nato nelterritoriodellaRepubblica,seentrambiigenitorisonoignotioapolidiovveroseilfigliononseguela cittadinanzadeigenitori,secondolaleggedelloStatoalqualequestiappartengono.Inquestacorniceilnostro Ordinamentoimprontatoadevitareilconcretizzarsidellacondizionediapolidia.SecondoilDiritto riguarda i diritapolidi,cercandodilimitareilpipossibilelesituazionidiapolidia.Considerataladifferenteregolamentazione della materia da partedei variStati,pu accadere che la persona, al momento della nascita, non acquisti alcuna cittadinanza (c.d. apolidia originaria) oppure la perda successivamente per propria scelta o per atto dello Stato di origine(c.d.apolidiasuccessiva)ovverositroviprivadicittadinanzainconseguenzadicomportamentiomissivi, s di apolidia, occorre in primo luogo verificare il mancato possesso dellacittadinanzadelPaesediprovenienzaodegliStati,coniqualiilsoggettoabbiaintrattenutorapporti 29 Sian ti cip ac h e inma t eri a dilot t a a ll`esc lu si on e soc ia le,lo sc orso a n n o,e st a t o a d ott at o i l Pia no di riforma nazionale per il 2011, che si pone come obiettivolariduzionedellepersoneincondizionedipovertoesclusionesocialedi2,2milioni;edhaprevistoinmateriadilottaallapoverte a ll`esc lu si on esoc i a le, q ua lei nt erve n t op ri ori ta ri o,la p rom ozi on ed ell` oc c up a zi on eela ri m od u la zi on ed ella sp esa a b en eIi c i od ei t a rget di p op ola zi on e c on i ta ssi pi u eleva t idip overt a : L` It a li ari c on Ierm al`ob i et t i vo d i rid u zi on e d ellap overt ac ont enu to n el PNR preliminare del novembre 2010. 30 Op.cit.supra in nota 2.STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 16 delD.P.R.12 condizionedi situazione di apolidia dedotta in domanda, ma una volta ritenuta esistere la prova documentale di tale condizione, potendo il giudice ordinario avvalersi di ogni strumento istruttorio per accertare lo stato del ri riconoscimento giudiziale della sua condizione, in assenza di certificazione amministrativa. La legge 5 febbraio 1992, n. 91 contempla una condizione di vantaggio per colui che, riconosciuto apolide, intenda sidenzalegalesulnostroterritorio,utileaifinidella riguardareancheiRom provenientidallaEx-Jugoslavia,entratiinItalianonoltreil1gennaio1996,datadi sottoscrizione degli accordi di pace. ostroOrdinamentoappare complessivamenteconciliabileconlalegislazionenazionale,cherisultaperaltromaggiormentegarantista. Infatti laLeggen.91/1992,pursecaratterizzatadalprincipiovolontaristico,contienenormecheprevedonoformedi automatismo, a tutela dei minori.nostrostatuscivitatis,salvaguardandoilprincipiovolontaristicoconlapossibilitdirinunciadaparte ContrariamenteaquantoprevedelaConvenzioneinrelazioneallapossibilitdiacquisirelacittadinanza, ressatosiasemprestatoapolide,ilnostroOrdinamentoprendein considerazionetalestatus,indipendentementedaquandolostessosiverificato,purchsiadecorsoun determinatoarcotemporaledalmomentodelriconoscimento.LapredettaLeggen.91/1992,risultainoltre,del fattispecie,qualiquelladicuialcomma4,art.7dellaConvenzione,conlaqualevieneintrodottaunaformadi automa PerlamaggiorpartedeiRomdiultimoingresso,restapoipendentelaquestione fondamentaledellaregolarizzazione.PeresempiopercolorochesononatiinItaliaevissutinei cam p i ,l `acq u i si z i o n ed el l a ci t t a d i n an z a i t al i an a, alco m p i m e n t od eld i c i ot tesi m oan n o ,e o st a co l a t a d al l `i m po ssi b i l i t ad i prod u rreap po si t a d o cu m e n t a z i o n e , ch eat t est i l a r esi d e n z aco n t i n u at i vai nItalia, per tutti i 1 8 an n i .P er q u an t ori gu ard agl ia p o l i d i'd in az i o n a l i t a n o nd et e rm i n at a ,ch e so n oprivi di permesso di soggiorno, necessario che siano regolarizzati o che ricevano documenti non in deroga, ma identici a quelli degli altri cittadini.La minaccia costan t e d iesp u l si o n ed al l ` It al i a,l arel a z i o n est ret t a t ra p erm essod isog gi o rn oecontrattodilavoro,ledifficoltdiaccessoaiservizidibase(tracuiquellisocio-sanitari) costituiscono ostacoli concreti ad una positiva integrazione/inclusione sociale.La presenza significativa di non italiani tra i Rom, Sinti e Caminanti solleva dei quesiti non so l orel a t i v i al l `i n t egr az i o n e , m a an ch eeso p r at t u t t o co n ri gu a rd o a gl i i st i t u t i d el l `am m i ss i o n e e della permanenza sul territorio nazionale.Ricordandolacornicenormativainternazionaleedinterna,siriassumonodiseguitole diverse situazioni giuridiche, relative a: RSCfuggitidaiPaesiextra-comunitari,inquantovittimedelconflittoodipersecuzioni interne, i quali hanno accesso a: il diritto di asilo; o a protezione sussidiaria; o a permesso di soggiorno,permotiviumanitari(D.Lgs.n.251/1997),inattuazionedellaDirettiva comunitariarecantenormeminimeinmateriadiconcessionedellostatusdirifugiato STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 17 (Direttiva 2004/83/CE), nonch in osservanza della Convenzione di Ginevra sullo status dei ri Iu gi at i d el 1 9 5 1(r at i Ii cat a d al l ` It al i a, co n Le g ge n . 7 2 2 / 5 4 ). At a l p r o p o si t o ,o cco rreri l e varel `i m m ed i a t aap p l i cab i l i t ad el l en o rm ed el l aDi ret t i v a d i cu i so p ra,ch en on p u oesserepreclusaneancheinpresenzadiprecedentipenali.Qualoranonsiapossibile riconoscerelaprotezioneinternazionaleprevistadalleDirettivedisettoreaiRom provenienti da Paesi, nei quali possono trovarsi esposti ad una discriminazione generalizzata oatrattamentiinumani,sipotrlorogarantireilrilasciodiunpermessodisoggiorno,per m o t i v ium a ni t a ri ,e xart . 5,com m a 6 ,d elT . U.su l l ` Im m i graz i o n e ; RSC, cittadini di altro Stato-m e m b rod el l `Un i o n eE u ro p ea, so t t o p o st ial l `ap p l i caz i o ned egl iobblighi comunitari, soprattutto in materia di libera circolazione, soggiorno e stabilimento, a cuisiapplicailD.Lgs.n.30/2007,attuativodellaDirettivaCE2004/38/81-qualora cerchinoalloggioounlavoro.Siricorda,atalproposito,cheilDecretosuindicatostato modificatodalD.Lgs.n.32/2008,concuisiriduconoimotiviimperatividipubblica sicurezza, che possonoessere posti alla base di una eventuale decisione di allontanamento: q u est i 'su ssi st o no so l oqu an d o l a p erso n ad aal l o n t a n areab b i a t e n u t o co m portamenti,che costituisconounaminacciaconcreta,effettivaegraveaidirittifondamentalidellapersona o v vero al l `i n col u m i t ap u b b l i caren d en d o u r gen t e l `al l o n t a n am e n t o , p erch el a su a u l t eri o re presenza sul territorio incompatibile con la civile convi v e n z a; R S C , ap o l i d i di Iat t o , p o i c h el e n o rm en az i o n a l i v i gen t i ren d o n o d i IIi ci l el `acc essoal l o status d ia p o l i d e(siri nv ia al l `ap p ro Io n d i m e n t od ic u iso p ra); RSC,cittadiniextra-comunitari,cheinviageneralerientranonellenormeinmateriadi i m m i graz i o n e (T. U. su l l ` Im m i gr az i o n e ,D. Lgs. n . 2 8 6 / 9 8 ,co m e p i u v o l teem e n d at oed aultimo integrato con le norme del c.d. pacchetto sicurezza)31; RSCdicittadinanzaitaliana,periqualiinoltreapertoildibattito,sedebbanoessere riconosciuticomeminoranzatransnazionalee,quindi,condirittodirisiedereinqualsiasi Stato,oppurese,cittadinidipienodirittodiuno Stato,edebbano,dunque,esseresoggetti, emigrando in altro Stato, alle norme che regolano il soggiorno degli stranieri32; Vi e p o iu n`u l t e ri o re si t u az i o n e .La co n d i z i o n ed e iIi gl id e gl ist ran i e ri , n at ii nIt a l i a ,a cu isiapplica la Legge sulla cittadinanza, ma solo in base a specifici e stringenti requisiti di legge (Legge n. 91/92). In pratica i giovani RSC, nati perlopi nei campi, incontrano seri ostacoli n el l `acq u i si z i o n e d el l aci t t a d i n an z a,acau sa d el l a d i IIi c o l t a d i p ro d u rre, al co m p i m e nt o d el18^ anno di vita, la documentazione richiesta33. SiosservainDottrinachelasituazionegiuridicadeglistranieri,comunitariedextra-comunitari,apolidierifugiati,diperscontraddistintadaelementiderogatori,rispettoalla co n di z i o ne gi u ri d i cap ro p ri a dei ci t t a d i n i . Ma an ch ei l p o sse sso o l `a cq u i si z i o n e d el l aci t t a d i nan z a non significa, tuttavia, parit di diritti e doveri con gli altri cittadini italiani. 31 In particolare laLeggen.94/2009fissa,inter alia, i p resu pp o st i sp eci Ii c i p erl `i scri z i o n ean agraIi can el l el i st ed el l apo po l a zi o n e residente,che,asuavolta,conditiosinequanonp erl `a ccesso ad essen zi a l i d i ri t t i ,qu al i l `accessoaglialloggidiedilizia residenziale pubblica 32Cfr. op.cit.supra in nota 2 (Bonetti, pp. 17-124 .) 33 Inrel a zi on e al l a si t u azi on e d ei mi n o riR S C ,siIa p resen t ech e,inapp l i cazi o n e d elp ri n ci pi oo nu si a n o'd el l `i n t e resse su p eriore del Ian ci u l l o ,si t e n d e semp re p i ua dap p l i care l `a rt .31 ,co mma 3 ,d elT. U.su l l `I mmi gr azi o n e,ch e p reved e ch e i l Tri b u n al emi n o ri l e, per gravi motivi connessi allo sviluppo psico-Ii si c od elmi n o re, possa au t o ri z zare l `i n gressool ap erman en za d elIa mi l i a re i rre go l a re,perunperiododitempodeterminato,ancheinderogaallealtrenormedidettoT.U.Atalproposito,laCortediCassazione i n t e rven u t a co n u n `in t e rp ret a zi on eest en si vad i d et t o Art i co l o , aIIi n ch en o n si l i mi t i so l o al l asal u t e p si co-fisicadelminore,ma an ch e,p er esemp i o ,p er q u an tocon cern e i ldi ri t toal l `un i t a d el l a Ia mi gl i a. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 18 InItalia, il nodocentrale resta quindi legato almancatoriconoscimento diRom,Sintie Caminantiinquantominoranza,attraversounaleggenazionaleomnibus,poich,adoggi,i Rom, i Sinti ed i Caminanti acquisiscono diritti de jure esclusivamente come individui; non hanno i n v e ce di ri t t ii nq u an t o' m i n o ran z a,p e rch en o ns o n oan co r a d i sc i p l i n a t ii nt a lsen so , d a u np u nt odivista legislativo. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 19 2.SECONDAPARTE:PRINCIPI,FINALIT,OBIETTIVIEDIMPEGNI DEL GOVERNO (AL 31 DICEMBRE 2012) 2.1. LAPPROCCIO DIRITTI UMANI E LEDUCAZIONE AI DIRITTI UMANI ComeosservatonellaPrimaPartedellaStrategia,ilDirittointernazionaledeidirittiumani trae le sue origini dalla Carta delle Nazioni Unite (1945) e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Um an i(1 9 4 8).Nel l ost e ssoan no ,1 94 8 ,l ` It a l i ar ep u b b l i can a ad o t t av a l asu aC o st i t uz i o n e, la quale ricalca i dettami contenuti nella Dichiarazione Universale.I primi articoli della Costituzione italiana co n t e n g o n oi'P ri n ci p iIo n d am e n t a l i(Art t .1-1 2) ,su cui si basa l `Ordi n a m e n t ogi u ri d i co i t al i an o el o st e sso si s t e m a-P a e se. I' d i ri t t i Io n d am e n t a l id el l `u om o so n op rev i st ie sp ressa m en t e al l `a rt . 2 ;e di lp ri n ci p i od iu gu a gl i a n z a e sa n ci t oal l `art . 3 .L` Art . 2 st a t ui sce, i n p art i c o l are: ' LaR ep u b b l i c ari co n o sceeg aran t i sc eidirittiinviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalit, e richiede l'adempimentodeidoveriinderogabilidisolidarietpolitica,economicaesociale.L` Art . 3st a t u i sce,al t resi : 'Tuttiicittadinihannoparidignitsocialeesonoegualidavantiallalegge, senzadistinzione disesso,dirazza,dilingua, direligione, diopinionipolitiche,dicondizioni personaliesociali. compitodellaRepubblicarimuoveregliostacolidiordineeconomicoe sociale, che, limitando di fatto la libert e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo dellapersonaumanael'effettivapartecipazionedituttiilavoratoriall'organizzazionepolitica, econ o m i ca e so c i al ed elP aese. Dalcombinatodispostodellenormedicuisopra,emergecheilsistema-Italiasimuove secondounapproccio-dirittiumani,che,tuttavia,necessitadiessereulteriormenteintegratonelle politiche e misure di settore.L` app ro c ci o d i ri t t i u m a n i co st i t u i sceu n aco rn i c e co n c et t u al e p e ri l p ro c esso d i sv i l up p oumano,che:daunpuntodivistanormativo,derivadaglistrumentigiuridiciinternazionaliin materia di diritti umani; da un punto di vista operativo, volto alla promozione ed alla protezione dei diritti umani. Attraverso tale approccio, si cerca di analizzare le disuguaglianzee di rimediare, in caso di pratiche discriminatorie.In b aseal l ` ap p ro c ci o d i ri t t i u m a n i , o cco rresem p reav e reb en ch i a ro chisonoidestinatari dellemisure,ititolarideidirittiedisoggettiobbligati.Inrealtlaletturacongiuntadegliarticoli co st i t u z i o n a l i d i cu i so praIo rn i scegi a u n `i n d i c az i o n e ch i a ra i n t a l sen so . T u t t a v i al a p r esen t eStrategia, seguendo tale appro cci o ,o IIr e l `o c casi o n e p er i sp i ra rsiedap p l i carlo, in maniera coerente ed effettiva.Con la presente Strategia, si intende pertanto n o nso l ora g gi u n g e re l `i n t e gr az i o n e / i n c l u si on e socialeeffettivadellecomunitRom,SintieCaminanti,maanchelaloropienacapacitdi eserci t a re idi ri t t iIo n d am en t a l i ,s an ci t ia l l `art . 2 ,p ri m ap art e,d el l a C o st i t u z i o n e i t al i an a. In questo processo - ovviamente in corso - l ` It al i a ri co n o sce,si nd a gl ian n i`8 0 , l `i m p ort a n z a dellainformazioneeformazionein materiadidirittiumani.Infatti,inambitoonusiano,dapprima, n el l a co rn i c e d el l a C am pa gn a m o nd i al ep er l `i n Io rm az i o n ei nm a t eri a d id i ri t t iu m a n i(an n i`8 0 ) ed oggi,insenoallaPiattaformaperlaPromozionedellaDichiarazioneinternazionaleinmateriadi EducazioneeFormazioneinmateriadidirittiumani(costituitanellacornicedelneo-istituito C o nsi gl i o Di ri t t i Um an i d el l eN az i o n i Un i t e ), l ` It al i ah a sem p re so st e n u t o l `i m p o rt a n z adel l a informazione,sensibilizzazioneeformazionespecifica,inmateriadidirittiumani,atuttiilivelli. Neln o v em b re 2 01 1 ,i no ccasi o n ed el l a 6 6 ` sessi o n e d el l `Asse m b l e a Gen er al e ,l ` It al i a h a p res en t a t o al l aT erz aC o m m i ss i o n e d el l `Asse m bl e aGen e ra l e , an o m e d i d et t aP i a t t aIo rm a , i l p ro get t od iDichiarazioneinternazionalesu l l `Ed u c az i o n e el a Fo rm a z i o n e i n m a t eri ad i d i ri t t i u m a n i(A/ C .3 / 6 6 / L. 6 5 ), su ccess i v a m en t e ad o t t at o , p erc o n se nso ,d al l `Asse m b l e a Gen e ral e d el l eN az i o ni Unite,il 19 dicembre 2011 (A/RES/66/137). STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 20 Lungoquestedirettrici,latuteladeidirittiumaniedilcontrastoadogniformadi discriminazione e di trattamento inumano o degradante costituisce uno dei temi di maggior rilievo sv i l up p at in eic o rsidiIo rm a z i o n e ,i npart i c o l are p er l e Fo rz e d el l `Ord i n e. In considerazione della costante evoluzione del Di ri t t oi n t ern az i o n a l e,l ` It a l i a e co n sa p evo l esia della necessit di assicurare un costante aggiornamento delle iniziative in materia di formazione, siadidoverestendereleiniziativenelsettoredellasensibilizzazioneeformazioneinmateriadi diritti umani.ConriguardoparticolareallaPoliziadiStato,lostudiodeilinguaggiedelleculturedelle diverseetniestraniereinItalia,introdottoinviasperimentalegidal2000,rappresentaoggiuna real t a, g raz i e al l `i n t ro d u z i o n e di 6 0 p eri o d i d i d atticineicorsidiformazioneperfunzionaried i sp e t t o ri e2 0 p e ri o d i d i d a t t i ci p era g en t i eso v ri n t e n d en t i . Lam a t e ri ad e i 'Di ri t t i u m a n i ean ch einserita,datempo,neiprogrammiformatividituttelequalifichedellaPoliziadiStato. L`i n se gn am e n t o volutamenteaffidatoafunzionaridiPoliziaformatiadhoc(inseminari specialistici di livello universitario), al fine di far percepire ai discenti come il rispetto dei principi co n nessiaid i ri t t iu m a n isi acon n at u r at oal l `at t i v i t ad ip o l i z i ae n o nrappresenti qualcosa di imposto d al l `est e rn o . La m a t eri a ean ch eo g get t o d i se m i n ari d i ap p ro Io n d i m e n t o , o rg an i z z at i p ressogl iIstitutidiistruzione,incollaborazioneconleOrganizzazionieleAssociazioniimpegnatenello specificosettore(atitoloesem p l i Ii c at i v o : ' Laco o p eraz i o n e i n t ern az i o n a l eco n t ro i l t raIIi c o d iesse ri um a ni ; la' Im m i gr az i o n e e t u t el a d ei d i ri t t i d el l 'u o m o ; ' La Iam e el egr an d i m i graz i o ni ;' Lat u t el a d ei d i ri t t i d e i m i n o ri ; 'S u l l ast rad a : p ro t e z i o n e e assi st e n z aal l e v i t t i m e ;'P ac ee si c u rez z a:i ld i al o got ra l e rel i gi on ie l at u t e l a d el l e v i t t i m ed eic o n Il i t t i i n teret n i ciei n t e r rel i gi osi ). Dal 2 0 0 6 i l 'C o d i c eE t i c o p er i serv i z i d i p o l i z ian el l aso ci e t ad em o c r at i ca, ad o t t at o d a lC o m i t a t o d ei m i n i st rid el C o n si gl i o d ` E u r opa,nel2001,rappresentauntemacentrale n el l `a g gi o rn am e n t o p ro I essi o n al e ri vo l t o al p erso n al e d el l aP o l i z i a d i S t a to ecu rat o d ai Iu nz i o n a ridegliUfficiterritoriali.LaPoliziadiStatoitaliana,inpartnershipconalcuneNGOsimpegnate nellapromozion ee n el l at u t el a d ei d i ri t t i d el l `u o m o ,h aad eri t o ad u n p ro g et t o Ii n an z i a t od al l aCommissioneEuropeaperrafforzareilrispettodeidirittiumanielalottaadogniformadi discriminazioneall'internodeiservizidipoliziadegliStatiinteressati(Italia,Spagna,Irlanda, S v ez i ae C i p ro ).R i su l t a tod elp ro g et t oi nIt a l i ae st a t a l aco m p i l a z i o n ed iu nm a n u al ed alt i t o l o ' Ilservi z i odipo l iz i ap er u n a so c i et am u l t i cu l t u ral e . Ilt e st oi l l u st ra, t r a l 'a l t r o ,n u m e ro sicasipr at i ci , esperienzedivitaeriflessionisullepersoneappartenentiaetnieminoritarie,inparticolarecinese, Romenigeriana.IlmanualesirivolgeatuttiifunzionaridellaPoliziadiStatochehanno responsabilit di gestione e di valutazione del lavoro dei dipendenti, nonch a coloroche hanno,a d i v e rso l i v el l o ,resp o n sa b i l i t an el l aIo rm a z i o n e en el l `a g gi o rn am e n t o d el p erso n al e . La P o l i z i a d i Stato,infine,negliultimiannihapartecipatoadunaseriediprogettiinternazionalifinalizzatia sensibilizzareglioperatorialrispettodeidirittidell'uomoedallapromozionedeldialogo interculturale.Unodeiprogettichepidavicinohainteressatoilsettoredellaformazione,il p ro g et t o'Consultancy on Institutional Discrimination,cu il aP ol iz i ah a p art eci p a t oi np art n ersh ip co n l a ONG C OSP E , Ii n an z i a t o d al l aC o m m i ss io n eE u ro p e an el q u ad ro d el P i a n o d `az i o n e p erl 'app l i c az i o ned el l `art .1 3d elT rat t at od iAm st e rd a m ,eIi n a l i z z at oa l l ap red i sp o si z i o n ed iu nsi st e m a d il i n e e gu i d ap er l 'e ro ga z i o n ee l `u sodeise rv i z id ico n su lenza sulla discriminazione istituzionale. Pirecentemente,in d at a2set t em b re2 0 1 0 ,est a t o i st i t u i t ol `Osserv at o ri o p erl a si c u rez z a controgliattidiscriminatori(Oscad),presiedutodalVice-DirettoreGeneraledellaP.S.,conlo scopo di: ricevere le segnalazioni trasmesse da Istituzioni, associazioni o privati cittadini riguardanti attidiscriminatoricommessineiconfrontidisoggettiappartenentiaminoranze;attivareinterventi mirati sul territorio; seguire l'evoluzione delle denunce; convocare i rappresentanti delle minoranze interessate ed i rappresentanti delle Forze di polizia; formare gli operatori; facilitare ed incentivare i canali di comunicazione tra cittadini discriminati ed il sistema di sicurezza; favorire i collegamenti conleIstituzionipubblicheoprivatechesioccupanodiattidiscriminatori,inparticolarecon l `UNAR, Ufficio per la promozione della parit di trattamento e la rimozione delle discriminazioni basatesullarazzaeorigineetnica,conilqualestatoanchesottoscrittounappositoaccordodi cooperazione. STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 21 Attivitspecifichediformazioneinquestiambiti,sonoanchesviluppatiperlaPolizia P en i t en z i a ri a ,l `Arm ad eiC arab i n i eriep er i lp e rs o n al eci v i l ee m i l i t a rech e i lC OE SP U d iVi cen z a prepara ai fini della parte ci p a z i o n ei nm i ssi o n id ip ace, al l `est e ro . Mataliiniziativenonsonosufficientiperintervenireedassicurarelaculturadeidiritti,a tuttiilivelli,sesiconsideracomeilmancatoriconoscimentodellacittadinanzaodellalunga permanenzaaiRSCstranieripossaprodurreespulsionisullabasedellaviolazionedellaLegge su l l `i m m i graz i o n ep er p e rso n e resi d e n t i an ch e d ad ecen n i ,l e cu iIam i gl i ee icu iIi gl iso n om a garipienamente integrati, mentre l`ap p l i c az i o n ep u n t u a l e eco n c ret ad el le leggi regionali di tutela risulta spesso ostacolata dalla valenza impopolare che assume mediaticamente ogni intervento a favore di dette comunit.TralediscriminazionimaggiormentevissutedallecomunitRSCsonosegnalate:le difficoltdiaccessoanormaliabitazionie diinserimentoallavoro;irischicostantineicosiddetti 'campi per la salute di uomini, donne e bambini; le molestie subite dalla popolazione pi ampia; il divietoaparcheggiareoadaccedereadareeeservizipubblicieprivati;unimpegnodelleforze d el l `o rd i nean ch e i na sse n z a diri sc h id id e v i an z a,gi u d i cat oecc essi v od aiRSC.In questa immaginestereotipizzata delle comunit RSC, un ruolo specifico da imputarsi aimassmedia,chetendonotroppospessoadalimentarestereotipiedansiecollettive,che andrebberoinvecesciolte.Ancheinambitoscolastico,nonostanteitentativinormativiepraticidi coinvolgimentodeglistudentiRom,ancorapermangono:bassilivellidiiscrizione;altilivellidi dispersione scolastica; maggiori casi di insuccesso scolastico;l `o st i li t a d elt e rri t o ri od iri Ieri m e nt o della scuola.Il grav eri sch i o p o st o d a el e m en t i , ch ep ro d u co n o m a r gi n a l i t aed es cl u si o n e,st a n el l `av e rcontribuito a disgregare le comunit, lo status dei suoi rappresentanti, lidentit culturale delle pi giovani generazioni.Si tratta di cambiamenti profondi e irreversibili che possono metterea repentaglio la stessa pacifica convivenza tra universo RSC ed opinione pubblica. Ed in questa cornice, che, anche, alla lucedellarecenteR a cco m a n d az i on e d el l `EC R IC o m m i ss i o n e co n t ro i l raz z i sm o el `i n t o ll e ran z a d el C o n si gl i o d `E u ro p a,lan.13del24giugno2011,gliobiettivi,leazioni,iprogettielastessa metodologiaapplicativadellapresenteStrategiasarannoispiratiecercherannod i p erse gu i re: 'l ap ro m o z i o n e d el ri sp et t o p eri d i ri t t i u m a n i ,d u n q u e, an ch eat t r av erso m a g gi o ri m i su r eri vo l t eal l `edu caz i o neaidi ri t t iu m a n i . 2.1.1 Prevenzione e contrasto delle discriminazioni Nel l `ap p l i caz i o n e eI Iet t i v a d el p ri n c i p i o d i u gu a glianza,larealizzazionedeidiritti co st i t u z i o n a l i , l a p rev en z i o n e d el l am a rgi n a l i z zaz i o n e ed el l ad i sc ri m i n a z i o n e ,el `ad o z i o ne d i m i sure p er l a p ro m oz i o ned el l `i n cl u si on e/ i n t e g raz i o n eso ci a l e so n ost ret t a m e n t e co l l e gat e . SiosservatonellaPrimaPartedellaStrategia,laeterogeneitdellostatusgiuridicodegli appartenentiadettaminoranza,acuisiapplicanoiprincipifondamentalidellaCostituzione,in p ri m i s l `art . 3, dedicato al principio di uguaglianza e non discriminazione.Sisottolineatoilruolodelprincipiodiuguaglianza:principio;valorefondante,criterioe misuradellenorme,comedellesentenzenazionali.Tuttaviailprincipiodiuguaglianza,nellasua acc ez i o n e so st anz i a l e, no n v i e n esem p reap p l i c at o , i n co n Io rm i t a co n l `art .3,comma2,della Costituzione.Ilprincipiodiuguaglianzasostanziale,interminipratici,prevedeche:sitrattiinmaniera uguale,cicheuguale,edinmanieradiversa,cichediverso34.Perpromuovereinmodo effettivo il principio di uguaglianza vis--vis le comunit RSC, occorre riconoscere, a tutti i livelli del sistema nazionale, la eterogeneit della minoranza e le molte differenze interne su cui delineare q u el l `ap p ro c ci oc h e l ` art . 3, comma 2,della Costituzione italianaprevede. 34 Cfr. Manuale di Diritto Pubblico, Amato G. e Barbera A, il Mulino, 1994.STRATEGIA NAZIONALE 2012-2020 (28.02.2012)UNARPCN RCS 22 L` UE so t t o l i n eal `i n t egr az i o n e d el p ri n c i p i o d i n o n d i sc ri m i n a z i on e,ch ea IIe ri sceal l `i n cl u si on e d iu n apo l i t i ca n o nd i s cri m i n at o ri a ea m i su red isu p p o rt o ,a t u t t iil i v el l i .R aIIo rz are i lprincipiodiuguaglianzasignificarenderepivisibiliibisognielecondizioni,cheaffrontanotali comunit, p