STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO E CARATTERISTICHE DI BASE...

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STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO E CARATTERISTICHE DI BASE DEGLI INTERVISTATI VALUTAZIONE CONSEGUITA NELL’ESAME DI STATO CALCOLO DEL VOTO MEDIO DELL’ESAME DI STATO DELL’INTERO UNIVERSO I PERCORSI FORMATIVI DOPO LA SCUOLA SUPERIORE SITUAZIONE ATTUALE LA CONDIZIONE DEGLI OCCUPATI LA QUALITA’ DEL LAVORO SVOLTO DAI DIPLOMATI Ringraziamenti

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� STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO E CARATTERISTICHE DI BAS E DEGLI

INTERVISTATI

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UNIVERSO

� I PERCORSI FORMATIVI DOPO LA SCUOLA SUPERIORE

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STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO ADOTTATA

La nostra indagine ha come tema gli sbocchi occupazionali dei giovani diplomati presso l’Istituto Compagnoni di Lugo tra l’a.s.1998/1999 e l’a.s.2003/2004. Sul totale dei diplomati nel periodo in esame, pari a 423 unità, è stato estratto un campione casuale semplice di 83 unità, con un tasso di campionamento pari al 19,62% (circa 1/5 del totale dei soggetti diplomati nel periodo). Il campione da intervistare è stato ottenuto ricorrendo all’utilizzo delle tavole dei numeri casuali, attraverso la funzione “casuale” del programma Ms Excel. Le informazioni sono state acquisite sottoponendo ai diplomati un questionario, tramite interviste telefoniche realizzate nel periodo compreso tra ottobre 2005 e maggio 2006. L’analisi statistica è stata condotta su 80 questionari, in quanto 3 degli ex allievi intervistati hanno preferito non collaborare.

CARATTERISTICHE DI BASE DEGLI INTERVISTATI Il campione esaminato è pertanto di 80 unità ed è costituito per la maggior parte da femmine, 58 unità (pari al 72,5% del campione), mentre i maschi sono 22 unità (pari al 27,5% del campione). Di questi 80 elementi, 76 hanno frequentato il corso Igea e 7 il corso Programmatori. Al momento della rilevazione l’età degli intervistati si concentra per lo più tra i 20 e i 25 anni, in gran parte residenti nel territorio di Lugo o appartenenti alla provincia di Ravenna.

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VALUTAZIONE CONSEGUITA NELL’ESAME DI STATO Dalla lettura della tabella dei voti conseguiti nell’Esame di Stato dei diplomati presenti nel campione si rileva che la media complessiva dei sei anni in cui si svolge la nostra indagine è di 79,91/100 (circa 80). In particolare, si può osservare:

• che nella fascia dei voti alti, dal 90 al 100, sono presenti 20 unità, pari al 25% del campione (17 F e 3 M);

• che nella fascia dei voti medi, dal 71 al 89, dove si trova il valore della votazione media, circa 80, del campione, sono presenti 40 unità, pari al 50% del campione (27 F, 13 M);

• che nella fascia dei voti bassi, dal 60 al 70, sono presenti 20 unità, pari al 25% del campione (14 F e 4 M).

• che nella fascia dei voti compresi dal 78 al 100 si ha la maggior parte degli elementi del campione (51 unità, pari al 63,75% del totale);

• che 36 femmine (pari al 62,07% del totale delle femmine, 58) hanno voti compresi nella fascia dai 78 ai 100;

• che 15 maschi (pari al 71,43% del totale maschi, 21), hanno voti compresi nella fascia dai 78 ai 100.

SITUAZIONE DEI VOTI CONSEGUITI DAGLI ALUNNI DEL CAM PIONE NELL'ESAME DI STATO

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20

40

60

80

100

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1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52 55 58 61 64 67 70 73 76 79

ALUNNI INTERVISTATI

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CALCOLO DEL VOTO MEDIO DELL’ESAME DI STATO

DELL’INTERO UNIVERSO Con riferimento all’andamento dei voti conseguiti nell’Esame di Stato dai diplomati del campione, si può osservare che c’è poca dispersione tra i voti dei diplomati e il voto medio (79,91/100). Infatti lo scarto quadratico medio1 risulta essere: s.q.m.=12,13. Dunque il nostro campione presenta una media molto prossima a quella del suo universo2. Utilizzando il metodo dell’inferenza statistica3, attraverso il campione possiamo definire il voto medio dell’intero universo dei diplomati nel periodo considerato. Stimando un errore di rilevazione pari a 1,229 in più o in meno, possiamo affermare che il valore del voto medio dei 423 diplomati può cadere all’interno dell’intervallo dei voti che vanno da 78,68 a 81,14. Tale risultato è stato successivamente confermato da una verifica fatta nell’archivio della scuola, dove si è rilevato che il voto medio complessivo dei diplomati dell’Istituto Compagnoni tra l’anno scolastico 1998/99 e l’anno scolastico 2003/04 risulta pari a 79,11.

I PERCORSI FORMATIVI DOPO LA SCUOLA SUPERIORE Il 36,25% dei diplomati del campione, pari a 29 unità, si è iscritto all’università, ma solo il 30%, pari a 24 unità del campione, ha terminato gli studi o li sta per concludere. L’abbandono degli studi per il mondo del lavoro (avvenuto per lo più entro pochi mesi dall’iscrizione all’università) risulta limitato e si è attestato sul 6,25% degli iscritti, pari a cinque unità. I 24 studenti universitari, 10 maschi e 14 femmine, di cui 5 hanno seguito il corso programmatori, si suddividono in questo modo:

• 2 con il voto del diploma nella fascia dei voti più bassi 60-70; • 13 con il voto del diploma nella fascia dei voti intermedi 71-90; • 9 con voto del diploma nella fascia dei voti alti 91-100.

I corsi di laurea a cui i giovani si sono maggiormente iscritti sono quelli coerenti con il diploma conseguito, cioè quelli delle materie giuridiche – economico - aziendali che si trovano nelle facoltà di Economia di Forlì e di Bologna (con sede anche a Ravenna). I corsi di studi universitari frequentati sono:

• 3 corsi di laurea quadriennali (vecchio ordinamento), di cui uno in Scienze Politiche e due in Economia;

• 21 corsi di lauree triennali, riguardanti per lo più l’indirizzo giuridico economico aziendale

• 1 corso di laurea in lingue.

Quattro studenti universitari dopo il conseguimento della laurea triennale hanno continuato gli studi universitari.

1 Lo scarto quadratico medio (o deviazione standard) è un indice di dispersione (vale a dire una misura di variabilità di una popolazione), con cui si misura la dispersione dei dati intorno al valore atteso.

2 Universo, o Popolazione statistica: ogni insieme finito o infinito di unità statistiche. 3 L'inferenza statistica è il procedimento per cui si deducono le caratteristiche di una popolazione dall'osservazione di una parte di essa.

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Al momento della rilevazione risultano solo 11 studenti universitari a tempo pieno, gli altri sono studenti lavoratori (4 unità) o hanno terminato gli studi ( 7 unità, di cui 4 lavorano e 3 cercano lavoro). Risulta invece molto più ridotta la frequenza ai corsi di formazione professionale (9 unità).

CORSI DI LAUREA FREQUENTATI Laurea quadr. Scienze Politiche 1 Laurea quadr. Economia e Comm. 2 L. trienn. Economia Aziendale 2 L. trienn. Operat. Giurid. d'impresa 2 L. trienn. Economia gest.impresa 6 L. Trienn. Economia e Commercio 8 L. trienn. Scienza della formazione 1 Laurea trienn. Lingue 1 Laurea trienn. Scienze giuridiche 1 Laurea non precisata 1 L. spec. Econ.Intermed. Finaz. 1 Totale 26

LAUREE CONSEGUITE O ANCORA IN CORSO

1

2

2

2

6

8

1

1

1

1

1

0 2 4 6 8 10

CO

RS

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STUDENTI

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SITUAZIONE ATTUALE Alla fine delle interviste avvenute nel mese di maggio 2006, la situazione degli intervistati, sia per quelli che hanno continuato gli studi, sia per quelli che invece hanno preferito il mondo del lavoro, risulta essere complessivamente positiva. Questo è stato possibile anche grazie alla buona ricettività del sistema economico della provincia di Ravenna, che è stata in grado di soddisfare la richiesta dei giovani in cerca di lavoro. Dalle indagini Excelsior, che vengono realizzate ogni anno da Unioncamere nelle varie province italiane, si può rilevare che nel triennio che va dal 1999 al 2002 le assunzioni del personale diplomato nelle aziende sono state abbastanza elevate. Sempre nelle stesse indagini risulta essere di tendenza contraria, cioè negativa, l’assunzione del personale laureato nelle aziende, che soprattutto nella provincia di Ravenna, nello stesso periodo, risulta addirittura quasi dimezzata. Un altro motivo che può aver giocato a favore delle assunzioni dei diplomati di quel periodo è anche la caduta della natalità degli anni ’80 che ha ridotto in modo sensibile la popolazione della classe di età 18-24 anni disponibile sul mercato del lavoro, rendendo così le condizioni occupazionali più favorevoli. Al momento della rilevazione, dalla lettura dei que stionari emerge la seguente situazione:

1. il 13,75 %, pari a 11 unità del campione, al mom ento della rilevazione studia solo;

2. il 7,5 %, del campione, pari a 6 unità, è rappre sentato dagli studenti universitari che studiano e lavorano;

3. il 71,25 %, del campione, pari a 57 unità, è rap presentato dai diplomati che lavorano;

4. il 7,5 %, pari a 6 unità del campione è ancora i n cerca di lavoro; 5. il 78,75 %, pari a 63 unità, rappresenta la part e complessiva del campione

lavorativo.

Delle 6 unità del campione che sono in cerca di occupazione, tre sono laureati e tre sono diplomati con voti che si collocano nella fascia dei voti bassi 60-70. Tutti hanno avuto varie esperienze lavorative, inferiori all’anno, quindi nessuno di loro ha vissuto fino ad oggi in condizioni di totale esclusione dal lavoro dopo il diploma.

LA CONDIZIONE DEGLI OCCUPATI La modalità più diffusa per trovare lavoro è stata l’iniziativa personale degli intervistati che si sono rivolti direttamente alle aziende, per lo più subito dopo il conseguimento del titolo di studio (47 unità, pari al 58,75%). Solo un piccolo numero di intervistati (pari all’8,75%) non ha cercato lav oro, perché l’ha trovato grazie alla famiglia o alle relazioni amicali e parentali. Il r estante 32,5 % ha rinviato tale compito a dopo il conseguimento della laurea (18 unità), o per motivi vari ha iniziato a cercare lavoro entro un anno dal diploma (8 unità).

La maggior parte degli intervistati ha cercato lavoro sia nel Comune (22 unità), che nella Provincia di Residenza (38 unità), mentre solo pochi si sono spinti a cercare lavoro fuori dalla propria provincia di residenza (10 unità) e nessuno ha mai cercato lavoro all’estero.

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Dove hai cercato lavoro? Comune di residenza 22 27,50% Provincia 38 47,50% Regione/Italia 10 12,50% Non risponde/studia 10 12,50% Estero 0 Totale 80 100,00%

Dove hai cercato lavoro?

27,50%

47,50%

12,50%

12,50%

Comune di residenza

Provincia

Regione/Italia

Non risponde/studia

Dalla lettura dei questionari il contratto di lavor o più diffuso, al termine dei due anni, è stato quello a tempo determinato, seguito da quel lo di apprendistato che poi si è trasformato (o si trasformerà) in contratto a tempo indeterminato. al termine dei due anni, Le altre forme di contratto risultano essere un numero molto ridotto.

Andiamo a descrivere la progressiva stabilizzazione delle condizioni contrattuali dei giovani, a un anno dal diploma, poi a due anni dal diploma e infine al momento della nostra rilevazione.

Ad un anno dal diploma si registra:

• 26 unità, pari al 32,50%, hanno un lavoro stabile; • 28 unità, pari al 35%, hanno un lavoro instabile; • 10 unità, pari al 12,50%, sono in cerca di occupazione; • 16 unità, pari al 20%, sono studenti universitari.

Come si può osservare, già un anno dopo il diploma abbiamo un buon numero di intervistati con lavoro di tipo stabile, quasi pari a quello dei lavoratori con un lavoro di tipo non stabile. Gli intervistati in cerca di o ccupazione sono, invece, una percentuale minima.

A due anni dal diploma arriviamo ad avere:

• che hanno un lavoro stabile, 41 lavoratori, pari al 51,25% del campione (si aggiungono ai precedenti lavoratori stabili, altri 15 individui);

• che non hanno ancora raggiunto una situazione lavorativa stabile, 20 intervistati, pari al 25% del campione;

• che 3 unità, pari al 3,75% del campione, sono in cerca di lavoro; • gli studenti universitari che non lavorano, a due anni dal diploma, sono sempre le

16 unità di prima, pari al 20% del campione.

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Da questa analisi emerge una positiva situazione la vorativa del campione. Infatti più della metà dei giovani ha trovato un lavoro stabile , un quarto di loro risulta avere un lavoro non stabile e solo tre individui non hanno a ncora trovato un lavoro che li soddisfa, in quanto due di loro hanno lasciato di l oro iniziativa il lavoro che avevano trovato. Si rileva pertanto una buona ricettività d el sistema economico locale che è in grado di soddisfare, entro poco tempo, la richie sta dei giovani che cercano lavoro.

Al momento della rilevazione, maggio 2006 , la situazione dei giovani intervistati risulta essere la seguente:

• 42 dichiarano di avere un lavoro stabile; 31 di loro affermano che hanno un contratto a tempo indeterminato, mentre i restanti 11 non specificano se è a tempo indeterminato;

• 2 dichiarano di avere ancora un lavoro stabile a tempo determinato; • 8 hanno ancora un’attività lavorativa precaria; • 8 effettuano ancora attività di formazione, attraverso la modalità dell’apprendistato; • 3 effettuano lavori occasionali, di cui uno è studente universitario; • 6 sono in cerca di lavoro (3 di loro sono laureati); • 11 sono ancora studenti universitari.

Nell’arco di due anni dal diploma diminuisce in mod o considerevole la quota degli occupati a tempo determinato, degli apprendisti, de i lavoratori occasionali, per lasciare spazio al lavoro stabile, non soggetto a s cadenza, com’è il contratto a tempo indeterminato. Un anno dopo il diploma il con tratto più diffuso, sia per i maschi che per le femmine, è l’apprendistato che si configura la forma contrattuale più utilizzata dalle imprese per l’accesso dei giov ani nel mondo del lavoro. Dopo due o tre anni di apprendistato nella stessa aziend a, il giovane viene assunto con contratto a tempo indeterminato.

E’ comunque importante sottolineare che gli intervi stati in cerca di occupazione al momento dell’indagine sono una quota ridottissima d el campione (6 unità, pari al 7,5%; tuttavia, tra questi vi sono due giovani che hanno abbandonato volontariamente il lavoro che avevano trovato, e al tri tre sono laureati che hanno appena iniziato a cercare lavoro).

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ANDAMENTO DELLA SITUZIONE LAVORATIVA DEI DIPLOMATI DEL CAMPIONE A DUE ANNI DAL DIPLOMA

16

5

6

6

11

9

12

2

5

2

3

944

4

3

0 5 10 15 20

1° MESE

2-4 MESI

5-12 MESI

13-24 MESI

INT

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VA

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O

DIPLOMATI IMPEGNATI IN ATTIVITA' LAVORATIVA

ATTIVITA' DI FORMAZ.

OCCASIONALE

PRECARIO

STABILE

Vediamo a questo punto che legame ci può essere fra la numerosità del nostro campione e la precisione della stima ai fini della valutazione del parametro “essere o non essere occupato in modo stabile” nell’univers o dei 423 diplomati che stiamo esaminando.

Nell’ipotesi in cui vi sia un errore di stima del 5 % (0,05) del tasso di occupazione (diplomati occupati in modo stabile in rapporto al totale diplomati) della popolazione dei 423 diplomati del Compagnoni, si può prendere, come prima valutazione del tasso di occupazione dell’intera popolazione, quell o degli occupati stabili del nostro campione, circa il 53%.

L’errore che si commette nello stimare un tasso com plessivo di occupazione, con una dimensione campionaria pari a 100, che è quella più vicina alla numerosità del nostro campione, è pari al 10%.

Per un campione con minor numerosità come il nostro , è bene essere più prudenti e prendere un errore di circa l’11% del tasso comples sivo di occupazione stabile.

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In altre parole, con probabilità del 95%, il valore reale del tasso di occupazione dei lavoratori stabili, sarà compreso in un intervallo che va da un minimo del 42% a un massimo del 64% dei 423 diplomati.

Pertanto possiamo considerare positiva anche la situazione lavorativa della intera popolazione dei 423 diplomati del Compagnoni e ritenere che, nella peggiore delle ipotesi, il 42% dei 423 diplomati dell’Istituto dopo due anni dal diploma ha trovato un lavoro stabile, congruente con il titolo di studio conseguito.

Il lavoro dipendente rappresenta il tipo di occupazione prevalente fra gli intervistati, il 70% del totale, pari a 56 unità.

Tra i lavori dipendenti, la professione più svolta è quella di impiegato, con 52 unità, pari al 65% del campione. Questo è un fatto alquant o normale, perché l’impiegato, tra i lavori dipendenti è tra le professioni più am bite e qualificate e allo stesso tempo risulta essere anche quella più coerente con il titolo di studio conseguito dai nostri giovani. Per finire, tra i lavori dipendenti troviamo un insegnante e tre altri casi non specificati.

0 0

52

0 1 3

0

10

20

30

40

50

60

Tipologia di lavoro dipendente 0 0 52 0 1 3

DIRIGENTE QUADRO IMPIEGATO OPERAIO INSEGNANTE ALTRO

Si nota invece una scarsa presenza di lavoro di tip o indipendente fra gli intervistati, 8,75% del campione, pari a 7 unità.

LAVORO INDIPENDENTE

1

1

4

1IMPRENDITORE

LIBEROPROFESSIONISTA

LAVORO INPROPRIO

COLLABORATORE

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Anche questo, tutto sommato, è normale, considerand o la giovane età dei diplomati che oltre a non avere ancora una adeguata esperienz a professionale, non hanno neanche i soldi necessari per poter affrontare da s oli una qualsiasi attività economica.

Fra i lavori indipendenti registriamo: 1 imprendito re, 4 lavoratori in proprio e 1 collaboratore familiare.

Il settore d’inserimento professionale predominante tra gli intervistati è risultato essere quello privato, con 56 unità del nostro campione.

2

56

5

0 10 20 30 40 50 60

INDIVIDUI INTERESSATI

PUBBLICO

PRIVATO

IN PROPRIO

NON RISPONDE

SE

TTO

RE

Il settore di occupazione più rappresentato al mome nto della rilevazione è il commercio, servizi e turismo, con 18 unità, seguito dall’industria, con 12 unità e dalla consulenza legale degli studi notarili e quel li dei commercialisti, con 10 unità. Sono poi rappresentati, seppure in misura minore: l ’artigianato, con 8 unità; il credito e assicurazioni, con 7 unità; i servizi soc iali, con 4 unità;l’agricoltura, con 3 unità; la pubblica amministrazione, con 1 unità.

COMMERCIO SERVIZI E TURISMO 18

INDUSTRIA 12

STUDI DI COMMERCIALISTI, NOTAI, AVVOCATI 10

ARTIGIANATO 8

CREDITO E ASSICURAZIONI 7

SERVIZI SOCIALI 4

AGRICOLTURA 3

P.A. 1

ISTRUZIONE, RICERCA E SVILUPPO 0

FORZE ARMATE 0

Totale lavoratori 63 IN CERCA DI OCCUPAZIONE 5

STUDENTI UNIVERSITARI FULL TIME 12

Totale 80

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Ramo di attività economica

SERVIZI SOCIALI ; 4

P.A.; 1

AGRICOLTURA; 3

CREDITO E ASSICURAZIONI; 7

ARTIGIANATO; 8

STUDI DI COMMERCIALISTI,

NOTAI, AVVOCATI; 10

INDUSTRIA; 12

COMMERCIO SERVIZI E TURISMO; 18

LA QUALITA’ DEL LAVORO SVOLTO DAI DIPLOMATI

La qualità del lavoro svolto dai diplomati è stata analizzata sottoponendo agli intervistati le seguenti quattro domande:

1. ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro, ritieni che gli studi ti abbiano fornito • cultura di base • competenze specifiche, • metodo di lavoro • poco o niente di tutto ciò • non risponde

In questa domanda sono possibili più risposte.

Le risposte sono state le seguenti: 41 cultura di base; 26 competenze specifiche; 16 metodo di lavoro; 7 poco o niente di tutto ciò; 18 non rispondono (tra cui 11 studenti universitari).

CULTURA DI BASE 41

COMPETENZE SPECIFICHE

26

METODO DI LAVORO

16

POCO O NIENTE DI TUTTO CIO’

7

NON RISPONDE 18

Sono stati scelti questi tre parametri perché li ri teniamo molto significativi sia per l’assunzione nel mondo del lavoro che per l’inserim ento nella comunità.

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Come si può rilevare, la quasi totalità dei giovani che lavorano ammettono che la formazione scolastica ricevuta gli è servita sia per trovare il lavoro che per svolgerlo. L’avere una soddisfacente cultura di base, competenze specifiche e metodo di lavoro, permette all’individuo di poter relazionare e comunicare con gli altri sugli argomenti

più vari, di aggiornarsi senza difficoltà e quindi di poter esercitare il proprio lavoro senza difficoltà. In base ai risultati conseguiti p ossiamo dire che come scuola abbiamo assolto al nostro compito, che è quello di formare il futuro cittadino lavoratore.

2. il titolo di studio è necessario per il lavoro che svolgi?

Le risposte a questa domanda sono state le seguenti:

32 è espressamente richiesto;

3 non è richiesto, ma in realtà è necessario;

17 non è richiesto, ma risulta utile;

10 non è richiesto e neanche utile;

non rispondono 18 unità (tra cui 11 studenti universitari).

E' ESP R ESSA M ENT E R IC H IEST O

40,00%

NON E' RICHIESTO, MA IN REALTA' E' NECESSARIO

3,75%

NON E' RICHIESTO, MA RISULTA UTILE

21,25%

NON E' RICHIESTO, E

NEANCHE UTILE12,50%

NON RISPONDE22,50%

41

26

16

72

05

1015202530354045

CULTURA DIBASE

METODO DILAVORO

NONRISPONDE

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Il quadro che emerge dalle risposte degli intervist ati è senz’altro positivo, infatti il 40% del campione dichiara che per il lavoro svolto è indispensabile avere il titolo di studio conseguito. Un altro 25% del campione afferm a che il titolo di studio conseguito non è richiesto per il lavoro che svolge , ma in realtà risulta necessario o utile per lo svolgimento di esso. Questo ci porta a pensare che i giovani svolgono per lo più professioni che sono alquanto qualificat e e coerenti con il diploma conseguito, come il caso degli impiegati o delle se gretarie nelle aziende, negli uffici dei notai o negli studi dei commercialisti. Sul ver sante opposto troviamo solo il 12,5% del campione, che afferma che il titolo conse guito non è richiesto e non è neanche utile per il lavoro che svolge. Per questi giovani si può pensare invece che svolgono lavori di scarsa qualità, dove sottoutiliz zano le loro conoscenze e competenze acquisite a scuola, come di solito avvie ne per quei lavori per i quali non servono particolari titoli di studio o in cui serve appena la licenza media, come nel caso degli operai comuni o dei lavoratori nei servi zi (camerieri, baristi, commesse, ecc.).

3. indica il grado di utilizzazione delle tue competenze specifiche • in misura elevata • in misura ridotta • per niente • non sa, non risponde

Le risposte a questa domanda sono state le seguenti:

27 in misura elevata;

27 in misura ridotta;

8 per niente;

18 non sa, non risponde (tra cui 11 studenti universitari).

27 27

8

18

0

5

10

15

20

25

30

IN MISURAELEVATA

IN MISURARIDOTTA

PERNIENTE

NON SA /NON

RISPONDE

Grado di utilizzo delle competenze specifiche sul lavoro

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Anche per questa domanda, che è un po’ la verifica della precedente, si presenta un quadro che è sostanzialmente positivo, perché si re gistra che almeno il 34% dei giovani che lavorano confermano che svolgono profes sioni qualificate e coerenti con il titolo di studio conseguito. Per l’altro 34% la situazione lavorativa sembra sia un po’ meno qualificata. Comunque è confortante che solo il 10% degli intervistati svolga lavori che si classificano tra quelli meno q ualificati.

4. ritieni di svolgere un lavoro coerente con la tua formazione scolastica? Le risposte a questa domanda sono state le seguenti:

34 si;

12 solo in parte;

16 no;

18 non rispondono (tra cui 11 studenti universitari).

SVOLGI UN LAVORO COERENTE CON LA TUA FORMAZIONE SCOLASTICA?

NON RISPONDE23%

NO20%

SOLO IN PARTE15%

SI42%

Il 42,5% degli intervistati ricoprono, nell’ambito del loro lavoro, mansioni nel complesso congruenti rispetto all’indirizzo di stud io seguito. Mentre il 15% degli intervistati dichiara di svolgere mansioni lavorati ve che sono solo parzialmente coerenti con gli studi effettuati. Solo il 20% si t rova nella situazione di avere un lavoro completamente incoerente con il titolo di st udio conseguito.

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Ringraziamenti Si cita e si ringrazia il prof. Francesco Morini ideatore, sostenitore ed organizzatore dell’indagine in oggetto.

Ricerca, sistemazione, classificazione, studio dei dati e stesura del report: prof. Francesco Amoruso.

Predisposizione dei questionari e del campione, raccolta dei dati tramite interviste telefoniche, registrazione dei dati su file, adattamento per il sito Internet: Mariagrazia Tosi