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Storie di Eccezionale Imprenditoria Fattori critici di successo: quando la conoscenza aziendale trova conferma nei fatti Strategia e Innovazione A cura di Roberto Di Pietra

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Storie di Eccezionale ImprenditoriaFattori critici di successo: quando la conoscenza aziendale

trova conferma nei fatti

Strategia e Innovazione

A cura di

Roberto Di Pietra

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Storie di Eccezionale Imprenditoria Fattori critici di successo: quando la conoscenza aziendale

trova conferma nei fatti

Strategia e Innovazione

a cura di

Roberto Di Pietra

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ISBN: 978-88-95786-09-4

© COPYRIGHT BY KNOWITÀ S.R.L. - 2010

Via Martiri di Civitella, 11 - 52100 - Arezzo (Ar)

www.knowita.it - [email protected]

I diritti di traduzione, di riproduzione, di memorizzazione e di adattamento totale o parziale

con qualsiasi mezzo (compresi le copie fotostatiche, i film didattici e i microfilm) sono

riservati in tutti i Paesi.

Realizzazione copertina e impaginato: Studio di progettazione grafica - Settore8

Realizzazione illustrazioni: Studio di progettazione grafica - Settore8

Stampa: Tipografia La Zecca - Via Umberto Terracini 25/27 - 52025 - Levane, Bucine (Ar)

Finito di stampare: dicembre 2010

La presente pubblicazione costituisce il risultato di un project work svolto durante la Sesta Edizione del Master

universitario in Controllo ed Innovazione nelle Piccole e Medie Imprese – CI.PMI. La stampa del presente volume è

stata realizzazione con il contributo del Master CI.PMI.

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PREMESSE E OBIETTIVI DELLA RICERCA Roberto Di Pietra

PROFILI

INTERVISTE

CAPITOLO 1

INTERVISTA A MARINA SALAMON – FONDATRICE E PRESIDENTE GRUPPO ALCHIMIA SPA

L’IMPORTANZA DI CONIUGARE BUSINESS E VALORI Alessandro Saviotti, Marta Landi

CAPITOLO 2

INTERVISTA A LEONARDO BAGNOLI – AMMINISTRATORE DELEGATO SAMMONTANA GRANMILANO SPA

LOGICHE DI INSERIMENTO DEL SUCCESSORE NELL’AZIENDA DI FAMIGLIA Roberto Di Pietra

CAPITOLO 3

INTERVISTA A PIERO IACOMONI – FONDATORE E PRESIDENTE MONNALISA SPA

AZIENDA E COLLETTIVITÀ: PERCHÈ E COME VALORIZZARE IL SENSO DI COMUNITÀ IN AMBITO ECONOMICO Maria Pia Maraghini

CAPITOLO 4

INTERVISTA A ROBERTO SCIÒ – PRESIDENTE HOTEL IL PELLICANO SPA

OLTRE LA MATURITÀ E PRIMA DELLO STALLO AZIENDALE Roberto Di Pietra

CAPITOLO 5

INTERVISTA A VALENTINO MERCATI – PRESIDENTE ABOCA SPA

MOTIVAZIONI E FATTORI DI STIMOLO AI PROCESSI DI GENESI AZIENDALE Federico Barnabé

INDICE

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CAPITOLO 6

INTERVISTA A FABRIZIO BERNINI – PRESIDENTE ZUCCHETTI CENTRO SISTEMI SPA

LA GESTIONE DELL’INNOVAZIONE IN AZIENDA: SISTEMI MANAGERIALI ADEGUATI PER POTENZIARE LA COMPETITIVITÀ Maria Pia Maraghini

CAPITOLO 7

INTERVISTA AD UBALDO CORSINI – PRESIDENTE CORSINI BISCOTTI SRL

LO SVILUPPO DELL’AZIENDA ED IL PASSAGGIO GENERAZIONALE. GESTIRE IL CAMBIAMENTO NELLE AZIENDE FAMILIARI Elena Giovannoni

ALLEGATO

BASE DELLE DOMANDE PER L’INTERVISTA STRUTTURATA AGLI IMPRENDITORI DI SUCCESSO

BIBLIOGRAFIA

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PREMESSE E OBIETTIVI DELLA RICERCA

Roberto Di PietraProfessore Ordinario di Economia Aziendale, Università degli Studi di Siena

In cosa consiste il successo imprenditoriale? Quando possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un imprenditore di successo? È sempre vero che al successo aziendale corrisponde quello imprenditoriale (e viceversa)? Cosa possiamo apprendere dai casi di straordinaria imprenditorialità?

Quando abbiamo deciso di avviare questo progetto di ricerca nell’ottobre del 2009 queste domande hanno costituito la scintilla su cui impostare la nostra indagine. In un periodo caratterizzato da una delle peggiori crisi economiche e fi nanziarie a livello mondiale, assumono una particolare rilevanza i casi delle imprese che possono vantare una specifi ca capacità di mantenere l’equilibrio economico e fi nanziario. La diffusione del contagio trova in alcuni organismi aziendali degli individui che resistono ed affrontano meglio le situazioni di tensione di tesoreria, di rarefazione degli ordini, di limitazione degli investimenti, di razionamento del credito. Nello scenario di crisi che perdura da oltre tre anni molte aziende, soprattutto quelle di media e piccola dimensione, sono state spesso travolte dagli eventi giungendo, talvolta e purtroppo, alla cessazione ed all’estinzione.

Nel contempo, altre aziende e tra queste numerose realtà imprenditoriali di piccola e media dimensione, sono riuscite a fronteggiare la crisi grazie ad evidenti capacità imprenditoriali, grazie alla previdente opportunità di ricorrere a nuovi apporti di capitale proprio oppure al quasi naturale incremento delle forme di autofi nanziamento, o ancora grazie all’effi cientamento delle formule produttive e delle strutture organizzative, al rafforzamento delle motivazioni e della mission aziendale, alla ridefi nizione delle strategie. In queste aziende la capacità di affrontare le avverse condizioni economiche e fi nanziarie è, a nostro parere, una chiara manifestazione delle doti riconducibili al loro “imprenditore”.

Il successo aziendale, anche in condizioni ambientali non favorevoli, consegue dalle capacità dell’imprenditore. Riguardo all’identifi cazione di queste doti, sul fatto che esse siano il particolare concentrato e composizione di caratteristiche innate e personali, ovvero che derivino dall’ambiente circostante e familiare, o ancora dal percorso formativo ed esperienziale possiamo discettare lungamente facendo riferimento ad una vasta ed consolidata letteratura. I contributi offerti sul tema delle variabili del successo imprenditoriale spaziano da quelli che riguardano le piccole e medie imprese a quelle che invece orientano il loro focus nell’ambito del family business. Il dosaggio e la combinazione dei molteplici elementi che possono essere richiamati nella ricetta dell’imprenditore di successo e della sua capacità di infondere il successo personale

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all’interno della propria azienda è questione non univocamente e defi nitivamente risolta1.In questo studio, pur volendo contribuire sull’argomento, siamo comunque consapevoli che

tale tema è ben lontano dall’essere risolto. Semmai è nostra intenzione approcciare la questione del successo imprenditoriale assumendo una particolare prospettiva di indagine e, crediamo, una non usuale metodologia di ricerca.

Riguardo alla prospettiva di indagine che abbiamo preferito percorrere nella realizzazione del presente studio, essa trae spunto dalle esperienze maturate nel corso di sei edizioni condotte in qualità di coordinatore del Master universitario in “Controllo ed Innovazione nelle Piccole e Medie Imprese” (CI.PMI). Proprio la denominazione del Master rende evidente l’idea secondo cui tra le variabili del successo imprenditoriale, a nostro parere, non possa mancare la capacità di controllo e la propensione all’innovazione. Questi due termini vanno, tuttavia, chiariti nella loro portata semantica e nel contenuto che riteniamo debba essere loro attribuito. Con il termine controllo intendiamo dire che l’imprenditore di successo deve riuscire ad avere la totale guida ed il pieno governo dell’azienda. L’imprenditore deve essere al centro di un sistema nervoso che convoglia verso di lui una serie di informazioni formalizzate (e non) grazie alle quali riesce ad avere sempre presente quale è la situazione e la dinamica aziendale. Sulla base di questa consapevolezza egli riesce compiutamente ad attuare i delicati processi decisionali di breve, medio e lungo termine. I recettori che l’imprenditore ha a disposizione (attraverso tutte le articolazioni del controllo) mettono in corrispondenza biunivoca la situazione che caratterizza la sua azienda con la prospettiva che dovrebbe caratterizzarla.

Alle valenze attribuite al termine controllo occorre, inoltre, aggiungere quelle relative alla capacità di innovazione. Anche in questo caso a questo termine associamo un signifi cato ampio, nel senso che l’imprenditore di successo considera la propensione all’innovazione come una condizione che costantemente deve essere presente in azienda. Una propensione che riguarda tutte le aree aziendali, che non può essere limitata agli aspetti tecnologici, o di prodotto o di processo. L’innovazione deve essere un fattore culturale dell’azienda, grazie al quale ricercare costantemente l’adesione della cultura aziendale agli immediati sviluppi della cultura antropologica circostante.

Le valenze del controllo e dell’innovazione appena richiamate assumono per noi la capacità di spiegare la presenza del successo imprenditoriale. Gli imprenditori che abbiamo avuto modo di incontrare e conoscere nel corso dei sette anni di attività del Master CI.PMI incarnano questi particolari connotati. Consapevoli o meno di questa capacità, essi mostrano di possedere la sopra richiamata visione del controllo e dell’innovazione. Le interviste realizzate e proposte in questo studio renderanno evidente questo dato comune. Del resto, già in occasione della conferenza organizzata proprio per lanciare la ricerca e pervenire alla pubblicazione di questo studio questi elementi erano emersi con chiarezza.

Tornando al Master CI.PMI, il successo delle sue sei edizioni ha consentito di focalizzare

1 Sulle variabili che determinano il successo aziendale e più in particolare il successo imprenditoriale la letteratura prodotta è quanto mai ampia ed articolata. Sarebbe oltremodo complesso richiamarla in modo esauriente all’interno di queste brevi note introduttive. Crediamo, tuttavia, opportuno richiamare, a titolo puramente esemplifi cativo i contributi di Airoldi, Brunetti, Coda, 1994, pp. 95-408; Bertini, 1986, 1987; Catturi, 2009; Coda, 1986, 1989; Consorti, 1994; Devecchi, Fraquelli, 2008; Ruisi, 2005.

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l’attenzione sul sempre poco conosciuto mondo delle imprese di piccola e media dimensione. L’opportunità di incontrare gli imprenditori ed i loro collaboratori, la possibilità di coinvolgerli nel processo formativo in qualità di soci sostenitori, il privilegio di potere offrire agli studenti la loro esperienza, l’occasione di potere organizzare stage presso le loro aziende hanno reso evidente il patrimonio di conoscenze che potevamo trarre avvalendoci della loro collaborazione.

La presente ricerca nasce proprio da questa base di partenza ed ha trovato nella conferenza di Viareggio del dicembre 2009 la prima tappa di un lungo percorso che si è snodato fi no al momento della pubblicazione di questo contributo. Il 2 dicembre 2009 a Viareggio presso il Grand Hotel Principe di Piemonte si è infatti svolto il Workshop dal titolo “Storie di straordinaria imprenditorialità”. A tale Workshop sono stati invitati ed hanno preso la parola alcuni degli imprenditori che poi sono stati coinvolti nel presente progetto di ricerca (Leonardo Bagnoli di Sammontana, Ubaldo Corsini di Corsini Biscotti e Piero Iacomoni di Monnalisa)2.

Come abbiamo accennato in precedenza, anche la metodologia di ricerca che abbiamo deciso di adottare può apparire inusuale. La ricerca si propone al lettore come una sequenza di interviste ad imprenditori di successo, intervallata da contributi brevi su aree tematiche strettamente correlate a quanto emerso dai colloqui con gli imprenditori. Chiaramente con questa scelta non intendevamo assumere abusivamente una professionalità che non possediamo, ovvero quella del giornalismo, quanto piuttosto cercare una soluzione coerente per corpo e contenuto ai casi di studio sul successo imprenditoriale. Ed allora perché compiere uno studio sugli imprenditori di successo attraverso le interviste?

L’utilizzazione di questo metodo di indagine costituisce per noi una modalità diversa e crediamo ricca di spunti interessanti che diffi cilmente riescono ad emergere ricorrendo ad altri metodi di ricerca. Sicuramente la realizzazione di indagini più strutturate o quantitative (per numero di soggetti contattati, per effetto dell’eventuale estrazione di un campione, per la raccolta di risposte che possono essere quantifi cate ed analizzate in termini quantitativi) consente di effettuare una ricerca che appare più rigorosa e credibile. Essa perde, tuttavia, i connotati del racconto, ovvero la ricchezza di particolari e di diversità che, invece, il metodo del caso aziendale offre al lettore ed agli studiosi. In questo senso, l’occasione che abbiamo voluto cogliere è stata quella di godere della libertà di ascoltare gli attori capaci del successo imprenditoriale e (al di là di grafi ci e tabelle) di apprezzare le peculiarità del loro caso aziendale ed imprenditoriale.

La presente ricerca è stata impostata seguendo il seguente piano di lavoro. Inizialmente è stato defi nito il project work nel quale sono stati coinvolti i partecipanti alla sesta edizione del Master CI.PMI, assistiti da alcuni docenti dello stesso Master, ovvero i colleghi Federico Barnabé, Elena Giovannoni e Maria Pia Maraghini. Ai partecipanti del Master è stato chiesto di contribuire alla predisposizione del questionario necessario alla realizzazione delle interviste agli imprenditori. Le domande sono state formulate prendendo spunto dalle differenti aree didattiche in cui si articolava il periodo d’aula del Master, nell’intento di cogliere i peculiari punti di vista che gli imprenditori manifestavano nei confronti dei temi legati all’imprendito-

2 Tra i partner del Workshop su “Storie di straordinaria imprenditorialità” vi era anche il Master CI.PMI, che poi è stato ampiamente coinvolto nello sviluppo del progetto di ricerca sia con i suoi partecipanti sia con alcuni dei docenti.

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rialità, alla successione imprenditoriale, al marketing, alla internazionalizzazione, al controllo di gestione, alla acquisizione delle risorse fi nanziarie, al ricorso alla fi nanza agevolata, etc.

L’iniziale versione del questionario è stata raffi nata ed organizzata in aree grazie al contributo dei colleghi del gruppo di ricerca. Ne è così scaturito un questionario costituito da 91 domande riconducibili ad una parte generale (41 domande) ed una parte specifi ca (50 quesiti). All’interno di ciascuna sono state identifi cate particolari sub-aree che nel caso della parte generale hanno riguardato le generalità dell’imprenditore, lo sviluppo del suo percorso personale, la sua azienda e l’imprenditorialità. Nella parte specifi ca abbiamo, invece, fatto riferimento alle seguenti aree tematiche: a) Cultura e creazione d’impresa, Azienda ed ambiente istituzionale; b) Marketing e Management dell’internazionalizzazione; c) Acquisizione risorse fi nanziarie, merito creditizio, fi nanza aziendale; d) Bilancio e Auditing; e) Programmazione e Controllo3.

Contestualmente alla predisposizione del questionario il gruppo di ricerca ha avviato i contatti con gli imprenditori che poi sono stati intervistati. Chiaramente non è stato facile incontrare la disponibilità a partecipare a questo studio sia per la realizzazione dell’intervista sia per pervenire alla condivisione del testo che poi ne è scaturito. Proprio per questo desidero ringraziare i sette imprenditori/imprenditrici e le relative aziende per la disponibilità e sensibilità che hanno voluto mostrare in favore di questa iniziativa. Al termine di questa fase siamo così pervenuti alla defi nizione di un calendario di interviste con i seguenti imprenditori/imprenditrici:

1) Marina Salamon, Alchimia SpA, Padernello di Paese (Treviso);2) Leonardo Bagnoli, Sammontana SpA, Empoli (Firenze);3) Piero Iacomoni, Monnalisa SpA, Arezzo;4) Roberto Sciò, Hotel Il Pellicano SpA, Porto Ercole (Grosseto);5) Valentino Mercati, Aboca SpA, Sansepolcro (Arezzo);6) Fabrizio Bernini, Zucchetti Centro Sistemi SpA, Arezzo;7) Ubaldo Corsini, Corsini Biscotti SpA, Castel del Piano (Grosseto).Come accennato in precedenza, le interviste sono state svolte sulla base di un questionario

condiviso dal gruppo di ricerca ed a cui hanno contributo i partecipanti alla sesta edizione del Master CI.PMI (Donatella Avarello, Laura Battisti, Alessandro Ciolino, Sara De Filippo, Milena Gallus, Valentina Garosi, Marco Pacenti, Farah Vanoni). Le interviste sono state effettuate in azienda da ciascun responsabile del caso aziendale e con la presenza di due tra i partecipanti al Master. In particolare, Federico Barnabé ha seguito l’ intervista relativa al caso di “Aboca”. A lui si devono le rifl essioni in tema di motivazione e fattori di stimolo ai processi di creazione d’impresa. Elena Giovannoni ha curato il caso relativo a “Corsini Biscotti” da cui ha tratto le considerazioni in tema di gestione del cambiamento nelle aziende familiari. Maria Pia Maraghini ha seguito lo sviluppo dei casi relativi a “Monnalisa” ed a “Zucchetti Centro Sistemi”. A lei si devono le osservazioni in materia di azienda intesa come comunità di persone e di propensione ai processi di innovazione aziendale. Alessandro Saviotti e Marta Landi hanno svolto e seguito lo sviluppo del caso “Alchimia” traendo alcune valutazioni sui fattori del successo imprenditoriale. Il sottoscritto ha, infi ne, seguito le interviste presso l’“Hotel Il Pellicano” e “Sammontana” da cui sono scaturite le rifl essioni relative alla gestione della fase

3 Per un approfondimento sul questionario utilizzato per l’effettuazione delle interviste rinviamo alla relativa appendice.

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della maturità aziendale e quelle relative all’inserimento del successore nell’azienda di famiglia.In seguito alla mera sbobinatura di ciascuna intervista ciascun curatore del caso aziendale

ha provveduto alla riscrittura del testo condividendo questo passaggio con l’intervistato nel tentativo di pervenire ad un documento in grado di dare piena manifestazione alle idee emerse nel corso del colloquio. Il testo è stato dunque limato in più di un passaggio fi no a giungere alla versione che presentiamo in questo contributo. A questo testo ciascun curatore è stato chiamato a mettere in evidenza con proprie rifl essioni i punti salienti dell’intervista seguita, soprattutto nell’intento di cogliere le corrispondenze esistenti tra il pensiero imprenditoriale e le affermazioni presenti nella letteratura economico-aziendale, ovvero gli elementi di novità ancora non colti (o non pienamente colti) dalle indagini degli studiosi.

Agli imprenditori (Leonardo Bagnoli, Fabrizio Bernini, Ubaldo Corsini, Piero Iacomoni, Valentino Mercati, Marina Salamon, Roberto Sciò), ai curatori dei sette casi (Feberico Barnabé, Elena Giovannoni, Maria Pia Maraghini, Marta Landi ed Alessandro Saviotti) ed ai partecipanti al Master desidero manifestare i sentimenti della mia più sincera gratitudine. Alla loro pazienza ed alla loro dedizione a questo progetto va rivolto un sincero grazie.

Per la realizzazione del presente studio è stata fondamentale la rete di relazioni venutasi a creare nel corso delle sei edizioni del Master CI.PMI, ovvero grazie ai contributi dei soci promotori (Università degli Studi di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena, Comune di Poggibonsi ed Eurobic Toscana Sud), nonché dei numerosi soci sostenitori avvicendatisi negli anni. Il loro contributo di ide, relazioni e risorse fi nanziarie ha consentito lo svolgimento del Master ed in subordine l’effettuazione di questo volume. In modo più diretto ed in qualità di curatore desidero, altresì, ringraziare la casa editrice Knowità per avere accolto con entusiasmo questo progetto, nonché Katia Poli e Barbara Fornai per la cura degli aspetti organizzativi e di editing.

Le domande che abbiamo posto agli imprenditori/imprenditrici intervistati e le relative risposte forse non consentono di trarre risposte univoche agli interrogativi da cui siamo partiti per la defi nizione di questa indagine. Se non possiamo trarre risposte defi nitive sulle variabili e le condizioni che determinano il successo imprenditoriale, siamo tuttavia sicuri che la lettura di questi casi di studio sul successo imprenditoriale ha consentito di mettere a fuoco quanta ricchezze c’è nel patrimonio di conoscenze che questi imprenditori hanno voluto mettere a disposizione con la realizzazione di questo studio. Se risposte compiute mancano agli interrogativi di partenza altre risposte inattese e, forse sorprendenti, sono giunte.

In questo senso, siamo particolarmente lieti di scoprire che una parte del successo imprenditoriale è legata ad una serie di concetti, di metodologie, di strumenti presenti nella letteratura economico-aziendale e proposti nelle aule universitarie. Questo non deve essere inteso come un illusorio, quanto inutile, compiacimento. Esso è piuttosto un’ulteriore conferma della necessità di trovare e rafforzare le forme di reciproca collaborazione tra attori economico-aziendali ed Università.

Siena, 26 novembre 2010

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PROFILI

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MARINA SALAMONFondatrice e Presidente Gruppo Alchimia SpA

Marina Salamon, classe 1958, è una delle imprenditrici di successo più importanti del nostro Paese. Controlla al 100% la holding Alchimia SpA, inserita nel rapporto Mediobanca tra le prime 220 holdings di partecipazione italiane, la quale detiene la proprietà di alcune tra le più importanti aziende operanti nel settore della moda e dei servizi, quali Altana SpA e Doxa SpA.

Marina Salamon, inoltre, opera nel settore della consulenza di direzione, detenendo quote di Methodos Spa, società specializzata nella comunicazione interna e nel change management (tra i clienti principali: Fiat, Vodafone, Tim, Enel, etc.). Dal 2006 opera inoltre nel comparto della fi nanza, avendo ottenuto una partecipazione in Banca Ifi s (controllata da Sabastian Von Furstenberg), società quotata in borsa e specializzata nel factoring, a favore delle aziende, in Europa. Inoltre ha fondato una nuova azienda, Arendi SpA, insieme a Emma Marcegaglia, per la produzione di energia fotovoltaica, usando nuove tecnologie sperimentali.

Oltre e sopra a tutto ciò, Marina Salamon è mamma di sei fi gli (quattro di parto naturale e due affi di) e forte è il suo impegno sia civile che, soprattutto, sociale: in passato ha fatto parte, nel primo caso, della giunta comunale di Venezia e, nel secondo, della direzione di varie associazioni non-profi t quali WWF, Salus Pueri, Gruppo Abele. Attualmente collabora a diversi progetti in campo sociale, sia in Italia che all’estero (solamente per fare un esempio, citiamo il progetto Fracisville, la città dei mestieri, una sartoria a Port-au-Prince, Haiti, costituita in collaborazione con la Fondazione Rava e gestita direttamente sul posto, al servizio della comunità, con l’obiettivo di dare lavoro a molti giovani locali).

Company profi le

Altana SpA: azienda di abbigliamento per donna e bambino, fondata da Marina Salamon nel 1982 ed oggi tra le maggiori realtà del comparto nel segmento del lusso, leader nel settore delle licenze; i brand prodotti e distribuiti su licenza sono Moschino, Jeckerson, Liu Jo, Pinko Up, Vilebrequin, Jacob Cohën, oltre alle joint venture Moncler e Dimensione Danza, ed al marchio di proprietà Amore (www.altanaspa.com);

Arendi SpA: società costituita nel corso del 2004 allo scopo di valutare la fattibilità di progetti industriali volti al risparmio energetico ed all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, si è focalizzata sulla ricerca nel campo dell’energia fotovoltaica, giungendo alla realizzazione di impianto industriale per la produzione di una nuova generazione di moduli fotovoltaici (www.arendi.eu);

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Connexia SrL: agenzia di comunicazione multicanale con focus sulle attività di Relazioni Pubbliche, Comunicazione Multimediale e Internet PR. Afferente a molteplici settori – hi-tech, fashion, automotive, sport, travel, food & beverage, fi nance, utilities, healthcare e corporate – Connexia si posiziona oggi come punto di riferimento per la gestione di progetti complessi e integrati di comunicazione innovativa (www.connexia.com);

Doxa SpA: la maggiore azienda italiana nel settore delle statistiche e delle ricerche di mercato, diretta dal padre fi n dalle sue origini (1946), della quale Marina Salamon ha acquisito il controllo nel 1991 e di cui detiene oggi una quota del 90% (www.doxa.it);

Doxa Pharma SrL: nata dall’unione di professionisti di consolidata e ampia esperienza nel settore farmaceutico con la competenza profonda di Doxa nell’area delle ricerche e indagini di mercato, sviluppa indagini a livello nazionale e internazionale grazie a WIN The Worldwide Independent Network of Market Research (www.doxa.it);

Methodos SpA: una delle più importanti società italiane di alta consulenza di direzione, specializzata nella comunicazione interna e nel change management (tra i clienti principali: Fiat, Vodafone, Tim, Enel, etc.), acquisita nel 2006 (www.methodos.com).

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LEONARDO BAGNOLIAmministratore Delegato Sammontana GranMilano SpA

Leonardo Bagnoli ha compiuto 36 anni, è spostato ed è padre di un bambino. Ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio discutendo una tesi di Laurea in Economia aziendale sull’impatto della qualità nel Bilancio di esercizio nel 1999.

Nel 2000 entra nell’azienda di famiglia, il gruppo industriale “Sammontana” che produce gelati e conta più di 600 dipendenti, ricoprendo inizialmente ruoli operativi per meglio capire le reali esigenze dei gestori degli esercizi commerciali. Ricopre successivamente l’incarico di Key Account Canale Bar Ho-Re-Ca nella zona costiera dalla Versilia a Pisa, dove Sammontana ha una fi liale di vendita. Svolge in seguito un periodo formativo all’interno dell’azienda; in particolare nei settori produzione, logistica, amministrazione e trade marketing. Nel 2002 la famiglia gli assegna il compito di riorganizzare gli uffi ci di Controllo di gestione e contabilità.

Da luglio 2008 Leonardo Bagnoli è Amministratore delegato di GranMilano controllata della Sammontana SpA.

Company profi le

Sammontana rappresenta, insieme alle società controllate, la più importante azienda a capitale completamente italiano nel settore dei gelati confezionati, l’unica grande realtà industriale che può rappresentare il vero gelato italiano con il marchio Sammontana e, in seguito all’acquisizione di GranMilano nel 2008, anche con i brand Sanson, Ringo e Togo.

È una storia che da oltre sessant’anni continua ad appassionare tutti gli italiani, una storia fatta di tradizione, qualità ed esperienza, ma anche di innovazione, modernità, voglia di crescere e di raggiungere traguardi sempre nuovi. È la storia di Sammontana, sinonimo di gelato, di gusto e di qualità italiana. Tutto ha inizio nel 1948 ad Empoli, nel cuore della Toscana, una delle più belle regioni d’Italia, dove Renzo Bagnoli e i suoi fratelli Sergio e Loriano danno vita a un laboratorio artigianale chiamato Sammontana destinato ad entrare nella storia del gusto. La grande passione, la capacità di crescere e di innovare trasformano nel corso degli anni il laboratorio nella più importante azienda del settore a capitale completamente italiano, che oggi si colloca al secondo posto nel mercato del gelato confezionato in Italia accanto alle grandi multinazionali del freddo.

Il segreto del successo di Sammontana? Scelte di gestione lungimiranti e sempre all’avanguardia, l’assoluta garanzia di qualità lungo tutto il processo produttivo – a partire dalla scelta delle materie prime – la costante innovazione e, naturalmente, l’inconfondibile bontà

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dei suoi gelati: “gelati all’italiana”, come recita l’ormai celebre claim del logo Sammontana, realizzati con cura artigianale ma con tutta la sicurezza garantita dal rispetto di rigorosi standard qualitativi propri di un grande marchio. Gusto, qualità e nutrizione: questi gli ingredienti alla base di una tradizione che Sammontana ha saputo rinnovare anno dopo anno creando ricette, sapori e abbinamenti gustosi e originali, studiati per rispondere all’evoluzione dei gusti dei consumatori.

Questa capacità e lo stile di comunicazione sempre ironico e divertente hanno permesso all’azienda toscana di entrare davvero nel cuore degli italiani. Sammontana infatti ha saputo rinnovarsi anche dal punto di vista di immagine aziendale, diventando nel corso degli anni sinonimo di allegria, gusto e spensieratezza: dai simpatici corsari degli anni ‘50, al cono “umanizzato” creato negli anni ‘80 da Milton Glaser, graphic designer di fama internazionale (è suo il celeberrimo logo I Love New York). A ciò si aggiungono le “storiche” partnership con Gardaland e l’Acquario di Genova e numerose iniziative che ogni anno, lungo tutta la penisola, vedono protagonista il marchio Sammontana.

Da luglio 2008, in seguito all’acquisizione di GranMilano, fanno capo all’azienda toscana anche i gelati a marchio Sanson, Ringo e Togo. Sammontana detiene attualmente una quota del 20% circa del mercato del gelato industriale italiano, unica impresa italiana “sul podio”, al secondo posto fra le multinazionali straniere Unilever (Algida) e Nestlè (Motta). Sammontana e le società controllate hanno chiuso il 2009 con un fatturato complessivo di circa 380 milioni di euro e contano 1.600 dipendenti in sei poli produttivi in Italia.

Da quasi vent’anni Sammontana è presente anche nel mercato dei prodotti congelati da forno con il marchio Il Pasticcere, una delle più grandi realtà italiane in questo campo. Grazie anche all’acquisizione della storica azienda dolciaria milanese Tre Marie, che fa capo a GranMilano, l’azienda toscana è oggi leader in Italia nel settore della croissanterie congelata, di cui detiene circa il 40%.

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PIERO IACOMONIFondatore e Presidente Monnalisa SpA

Piero Iacomoni nasce nel 1944 a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. Coniugato, padre di due fi gli, è Presidente del Consiglio di Amministrazione della Monnalisa SpA da lui fondata.

È inoltre Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Arezzo e del Consorzio Bimbo Italia (www.bimbo.net), nonché Vice Presidente della Fondazione Monnalisa Onlus (www.fondazionemonnalisa.org), costituita nel novembre 2006 con la moglie, Barbara Bertocci.

Company profi le

Monnalisa è una delle realtà imprenditoriali più importanti nella fascia alta di mercato del settore dell’abbigliamento per bambini e teenager (la sua quota di mercato relativa si attesta infatti al 49,96%).

L’azienda è stata creata ad Arezzo nel 1968 su iniziativa del fondatore Piero Iacomoni, il quale, con tale progetto, mette a frutto l’esperienza maturata nel campo dell’abbigliamento come consulente di produzione. Le attività aziendali si espandono lungo tutti gli anni ‘70, tanto che, nell’arco dell’intero decennio, esse vengono progressivamente suddivise e attribuite a differenti società, iniziando così a comporre quello che è attualmente il “Gruppo Monnalisa” (costituito da Monnalisa & Co. SpA, PJ SrL, Jafi n SpA, Babalai SrL e Penta Service SrL).

Il percorso di crescita aziendale persiste, graduale e costante, per tutti gli anni ‘80 (periodo in cui inizia anche la penetrazione nei mercati esteri di Monnalisa) e negli anni ‘90, giungendo sino ad oggi (+230% l’incremento dei ricavi negli ultimi venti anni). A testimonianza si faccia riferimento ai dati sull’evoluzione nell’ultimo decennio del fatturato riportati sul sito www.monnalisa.eu.

L’andamento che è possibile osservare è conseguenza anche dei numerosi ed importanti accordi di distribuzione sviluppati dall’azienda negli ultimi anni, i quali hanno consentito l’apertura di nuovi punti vendita, raggiungendo mercati emergenti o di diffi cile penetrazione, come la Cina, l’India, l’Egitto, la Siria o Taiwan e posizionandosi tra i vertici delle aziende italiane per investimenti e sviluppo. Monnalisa è stata inoltre certifi cata ISO 9001 dal 1997 e SA 8000 certifi cazione etica dal 2000.

L’aumento delle dimensioni di Monnalisa e della correlata complessità aziendale, sia da un punto di vista operativo che organizzativo, non hanno comportato la perdita delle sue caratteristiche fondamentali che ne hanno determinato in larga parte l’attuale successo. Esse, in particolare, vengono individuate e sintetizzate dai vari responsabili aziendali nella natura familiare (la famiglia proprietaria possiede, direttamente ed indirettamente, tutte le azioni

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della società), nella dimensione umana (contribuendo così alla creazione di un clima aziendale particolarmente positivo e fortemente coeso) e nella gestione partecipata dell’azienda (processi decisionali altamente condivisi, anche nel riconoscimento che, come testimoniato dallo stesso Piero Iacomoni: “la cooperazione per il raggiungimento della missione aziendale è tanto più effi cace quanto più ciascun interessato vede il suo impegno orientato ad uno scopo e si sente trattato in modo equo”).

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ROBERTO SCIÒPresidente Hotel Il Pellicano SpA

Roberto Sciò è nato a Roma alcune decadi or sono, ha avuto due fi gli dal suo secondo matrimonio, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Roma e corsi di Top Management della Cornell University di Ithaca NY-USA.

Ama viaggiare e per motivi di lavoro (e non) ha accumulato più di 5000 ore di volo, ha vissuto in Inghilterra e negli USA e ha soggiornato per lunghi periodi in Francia, Svizzera e Sud Africa. I suoi sport preferiti sono il Golf e lo Sci.

Company profi le

Situato in una zona di assoluta tranquillità in provincia di Grosseto, Il Pellicano si affaccia sul mare incontaminato della Toscana offrendo ai suoi ospiti uno scenario da sogno. Composto da sei cottages e da una struttura centrale, più che un albergo tradizionale è in realtà un insieme di ville suddivise in 35 camere, 5 junior suites e 10 deluxe suites, circondate da giardini di ulivi secolari e cipressi (progettati da uno dei più grandi architetti di giardini al mondo, Paolo Pejrone). L’edifi cio centrale è un susseguirsi di corridoi, volte, nicchie e passaggi in stile toscano che creano spazi suggestivi in cui si trovano la reception, il bar, il ristorante Il Pellicano, due stelle Michelin, La Cantina e la sala convegni.

All’interno della struttura principale dell’albergo si trova anche il Pelliclub health & beauty: centro benessere recentemente ristrutturato, con Calidarium, quattro cabine per sofi sticati trattamenti di bellezza viso e corpo, parrucchiere e una palestra con attrezzature all’avanguardia. La boutique si trova proprio di fi anco al il Pelliclub e offre un’ampia scelta di abiti, costumi, gioielli e accessori ideati da stilisti italiani e internazionali.

Oltre ad essere Presidente dell’Hotel Il Pellicano, Roberto Sciò è, altresì, Presidente dell’Hotel La Posta Vecchia. L’odierna struttura fu costruita per volere del principe Orsini nel 1640 e sorge sulle vestigia di quella che una volta era la città porto di Alsium, un antico insediamento romano. Infatti, grazie alla sua ideale posizione, La Posta Vecchia e l’area circostante fi n da età imperiale furono meta prediletta di raffi nati viaggiatori. Gli Orsini, potentissima famiglia romana e primi proprietari del castello ancora oggi visibile, commissionarono la costruzione di un ostello per accogliere gli ospiti in visita al castello ma, ben presto, la Villa divenne un ospitale punto di raccordo per viandanti e viaggiatori che percorrevano a cavallo l’Aurelia in direzione di Roma. Nel 1693, gli Orsini vendettero la proprietà (Il Castello e La Posta Vecchia) a Livio Odescalchi, esponente di un’alta nobile casata. Nel corso del tempo, La Posta Vecchia ha mantenuto le sue originarie funzioni di dogana, albergo, ristoro e stazione di posta pontifi cia ma, nel 1918, subì un importante restauro cessando in quell’anno la sua

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attività di posta-albergo. Agli inizi degli anni ‘60, la Casa fu acquistata da J. Paul Getty che, mosso dall’amore per l’arte e per la storia, decise di restaurare la struttura riportandola al suo antico splendore, arricchendola di arredi, tesori e preziose opere d’arte provenienti dalle più disparate residenze storiche del mondo. Durante il restauro, vennero riportati alla luce i resti di un’antica villa romana risalente al II secolo a.C., dislocata sotto il piano centrale della Casa. L’attuale proprietario acquistò la villa dagli eredi del magnate americano, decidendo nel 1992 di riportarla a quella che era stata per lungo tempo la sua primaria ed originaria funzione: un’elegante e raffi nata struttura di ospitalità. Oggi, la Villa offre la giusta combinazione tra i fasti di una dimora del XVII secolo e tutti i comfort della più moderna tecnologia. Questa gemma preziosa è divenuta uno degli alberghi più prestigiosi d’Italia.

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VALENTINO MERCATIPresidente Aboca SpA

Valentino Mercati nasce nel 1939 a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Coniugato, padre di due fi gli, in azienda oltre alla Presidenza dirige il settore bio-tecnologico della ricerca ed il centro studi storico. È inoltre Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica, Presidente dell’Associazione Italia di categoria ASSOERBE e membro dell’Associazione Imprenditori per la Pace, costituitasi nel 2008 a sostegno di Rondine Cittadella della Pace.

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Aboca Spa Società Agricola nasce a Sansepolcro (Arezzo) nel 1978, grazie all’intuizione ed alla volontà del suo attuale Presidente, Valentino Mercati.

L’azienda prende nome dalla località geografi ca dove si trova la sede, sulle colline della Valtiberina Toscana, zona vocata già dal 1200 alla produzione di piante offi cinali. In maggior dettaglio, secondo l’etimologia il termine Aboca deriva da “Camepizio”, ovvero una pianta medicinale dalle proprietà depurative, largamente usata in antichità e che nel dialetto toscano veniva appellata come “Abiga”.

Dopo quasi trenta anni di continua crescita, oggi Aboca è leader nel mercato italiano degli integratori alimentari e dispositivi medici a base di erbe, con un’ampia offerta di prodotti naturali in grado di rispondere a tutte le più comuni esigenze di salute.

I principali dati aziendali di sintesi sono riportati di seguito:

fatturato 2008: Euro 59 milioni (Ricavi dalle vendite);

dipendenti: 400 circa;

sedi aziendali: a) Aboca, Loc. Aboca Sansepolcro (AR) - Uffi ci Direzionali, Centro Didattico, Percorso Botanico; b) Sansepolcro (AR) Centro Storico - Aboca Museum, Biblioteca Storica Antiqua, Centro Studi Aboca Museum; c) Pistrino di Citerna (PG) - Centro produttivo con offi cine di produzione: Integratori Alimentari, Dispositivi Medici e Cosmetici per totale di 24.500 mq coperti circa;

farmacie ed erboristerie affi liate in Italia: oltre 5.000;

fi liali e controllate: Stati Uniti d’America - Boulder (Colorado); Spagna - Matarò (Barcellona); Polonia - Katowice;

distribuzione nei seguenti paesi esteri: Portogallo, Spagna, Grecia, Romania, Polonia, Stati Uniti, Taiwan e altri paesi di recente ingresso;

produzione agricola: l’azienda, dislocata su due siti produttivi per un totale di circa 24.500

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mq, coltiva direttamente più di 700 ettari certifi cati biologici per la produzione di circa 12.000 tonnellate/anno di prodotto fresco che poi trasforma in prodotto fi nito nei suoi stabilimenti, con l’utilizzo di tecnologie e processi produttivi all’avanguardia. Nello specifi co le dimensioni produttive dell’azienda sono le seguenti: a) 700 ettari coltivati di cui 250 collinari, 350 pianeggianti, 100 boschivi; b) 70 specie coltivate; c) 2.000.000 piantine trapiantate ogni anno; d) 10.000 metri quadrati di settore vivaistico; e) 2.300 tonnellate di prodotto fresco essiccato ogni anno;

posizionamento sul mercato italiano ed estero: Aboca coltiva, trasforma e distribuisce prodotti destinati alla salute umana nel settore degli integratori alimentari e dei dispositivi medici a base di sostanze naturali. Il settore di riferimento è quello delle bio-tecnologie con esclusione delle sostanze di sintesi e/o emi-sintesi e di quelle ottenute con modifi cazioni genetiche.

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FABRIZIO BERNINIPresidente Zucchetti Centro Sistemi SpA

Fabrizio Bernini nasce nel 1957 a Mercatale Valdarno, in provincia di Arezzo. Coniugato, padre di una fi glia, è Presidente del Consiglio di Amministrazione della Zucchetti Centro Sistemi SpA, della quale dirige il settore ricerca e sviluppo che lui ama defi nire “Laboratorio delle Idee”.

È inoltre Presidente della sezione Metalmeccanici della Confi ndustria di Arezzo e Consigliere della Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Valdarno.

Company profi le

Zucchetti Centro Sistemi SpA (di seguito identifi cata come ZCS), viene fondata in provincia di Arezzo (come Centro Sistemi srl) da Fabrizio Bernini nel 1985, e nel 2000 entra a far parte della Holding Zucchetti SpA (Tabella 1). L’azienda, che nasce come produttrice di software, si è affermata anche nell’automazione e nella robotica. In particolare, le attività aziendali si strutturano oggi in cinque differenti divisioni:

la Software Division (dal 1985) sviluppa software per aziende ed enti pubblici (gestionali, business intelligence, gestione risorse, fi nanziario);

l’Healthcare Division (dal 1988) è stata creata a seguito di una collaborazione instaurata con la Menarini, industria farmaceutica; crea soluzioni software e hardware per aziende ospedaliere e laboratori di analisi (gestionali per servizi trasfusionali, immunoematologia, chimica clinica, emoglobina glicata, centrifughe, ecc.);

l’Automation Division (dal 1993) fornisce essenzialmente nastri trasportatori, bracci meccanici, dispenser dotati di intelligenza artifi ciale interamente progettati utilizzando tecnologie innovative di propria concezione; sono soluzioni rivolte a ospedali, hotel, casinò, lavanderie e industrie;

la Robotics Division (dal 2000) si occupa di domotica con le tre linee Garden (rasaerba), Vacuum cleaner (pulizia casa) e Pool cleaner (pulizia delle piscine); si tratta di oggetti totalmente progettati e sviluppati internamente, pluripremiati a livello internazionale per la meccatronica (combinazione di meccanica, elettronica ed informatica) e per l’innovazione tecnologica;

l’Innovation Division (dal 2010) crea applicazioni legate alla tecnologia dei TAG/RFID (brand protection, logistics, tracking, retail) rivolte, in particolare, alle industrie dei settori Fashion & Luxury goods ed Entertainment.

A seconda del prodotto e della divisione, l’azienda vanta un ricco portafoglio clienti che

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comprende, fra gli altri, Boehringer Ingelheim, Condorelli, Domina Vacanze (Software Division), Menarini Diagnostic (Healthcare Division), l’Operà di Parigi, l’Empire State Building e vari casinò di Las Vegas (Automation Division), nonché alcune famose case di moda italiane (Innovation Division).

ZCS è certifi cata ISO 9000 ed ha conseguito il marchio di qualità italiano CSQ 9151.CNSO ed il marchio internazionale IQ-NET IT-17778 per la progettazione, sviluppo, fornitura, installazione e manutenzione di software e hardware.

Caratteristica distintiva dell’azienda è la capacità dimostrata di sviluppare innovazione. A conferma di ciò, ZCS è risultata negli anni vincitrice di numerosi premi per l’innovazione: a) 2001: Premio nazionale “Imprenditore più innovativo” – PMI-Expo; b) 2004: Premio Vespucci per l’innovazione – Regione Toscana; c) 2007: Premio Innovazione – Camera di Commercio Arezzo; d) 2008: Premio internazionale “Best in Class Innovator” – Frost & Sullivan per POC; e) 2008: Premio internazionale per l’Innovazione nell’ambito della robotica per giardino a Spoga-Gafa; f ) 2010: Premio dei Premi “Imprese X l’Innovazione” istituito dalla Presidenza della Repubblica all’interno della Giornata nazionale per l’innovazione.

Sin dalla sua costituzione, infatti, ZCS è stata ben consapevole della necessità di essere sempre più creativi e innovativi in modo continuativo nel tempo, svolgendo un ruolo che cerchi di differenziarsi rispetto agli altri competitor, spostando continuamente in avanti la frontiera del valore generabile.

Tabella 1 - Profilo aziendale

Zucchetti Centro Sistemi SpA

SettoreICT - Information and Communication Technology,

Automazione e Domotica

SediTerranuova Bracciolini (Arezzo) – sede legale

ParmaNuoro

Capitale sociale 100.000 €

Fatturato 26.600.000 €

Forza lavoro

circa 150 persone sono coinvolte nell’organizzazione(n. 100 dipendenti che vanno sommati alla struttura commerciale, ai professionisti ed ai consulenti che collaborano continuativamente con l’organizzazione)

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UBALDO CORSINIPresidente Corsini Biscotti SrL

Ubaldo Corsini è oggi il presidente dell’azienda, dove con il tempo si sono inseriti anche i quattro fi gli Corrado, Andrea, Roberto e Gianluca, assumendo gradualmente la responsabilità della direzione commerciale, acquisti, controllo qualità e produzione.

Giunta ormai alla terza generazione (l’idea imprenditoriale trae, infatti, le sue prime origini nel padre di Ubaldo, Corrado Corsini, che già nel 1921 era un rinomato fornaio), l’azienda si avvia gradatamente ad un ulteriore passaggio nella prospettiva futura dell’ingresso in azienda della quarta generazione (i nipoti giovanissimi di Ubaldo).

Company profi le

Con sede a Castel del Piano, in provincia di Grosseto, la Corsini Biscotti SrL è oggi un moderno stabilimento dolciario, con una superfi cie di circa 20.000 mq e 60 dipendenti (che diventano il doppio in periodi di alta stagionalità).

Ormai da molti anni l’azienda è specializzata nella produzione di rinomate specialità dolciarie legate alla tradizione toscana (quali Ricciarelli, Cantucci, Panforte) e italiana (tra cui Pandoro e Panettone) e vendute sia in Italia che all’estero. Ai precedenti prodotti si aggiungono naturalmente i biscotti, i pasticcini tipici e la linea di torte e crostate, legata all’antico forno di casa Corsini dove sono nate le prime specialità dolciarie di famiglia.

La Corsini Biscotti SrL rappresenta un’azienda rinomata, che l’impegno e le capacità della famiglia hanno saputo trasformare in impresa moderna, agile, creativa, dai valori tangibili, pur rispettandone la fi losofi a originale, ovvero quella di preservare una dimensione più umana e coinvolgente, preferendo produrre di meno per produrre sempre al meglio della tradizione e della qualità Corsini. Lo sviluppo dell’attività ed il successo del mercato hanno modifi cato, nel tempo, le dimensioni dell’azienda. Essa oggi si presenta con un moderno stabilimento dolciario che sorge sulle pendici della cittadina di Castel del Piano, a pochi minuti dal centro, e si sviluppa su una superfi cie di circa 20.000 mq, dove operano circa 85 dipendenti (che diventano il doppio nei periodi di alta stagionalità). Da qui si producono e partono ogni mattina le rinomate specialità che entro poche ore saranno già, fresche e fragranti, sulle tavole di Toscana e nei migliori negozi delle principali città d’Italia e del mondo. Precedono questa felice realtà imprenditoriale una lunga storia di pane e biscotti avviata nel 1921 con l’antico forno a legna di Corrado e Solidea Corsini. Questa storia, fatta di passione, di ricerca della qualità e di rispetto delle antiche regole di produzione ha creato una solida tradizione imprenditoriale e familiare. Dal 1921 l’attività si è tramandata di padre in fi glio, modifi cando nel tempo il

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carattere aziendale dall’artigianale alla produzione industriale, dalla bottega familiare ad una vera realtà imprenditoriale. Col tempo sono cresciute le dimensioni dell’azienda, anche se sono restati immutati i luoghi di produzione, la fi losofi a aziendale, l’amore per la qualità, l’accuratezza nella scelta degli ingredienti, il rispetto delle regole di ogni fase di lavorazione, l’impegno appassionato della famiglia Corsini.

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