STORIA_DELLA_CHIESA_DEFINITIVO.rtf

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I PRECEDENTI E LEVOLVERSI DELLA CONTROVERSIA ARIANALacontroversiaarianasi sviluppanel III sec. adoperadel sacerdote Ario, magiprecedentemente abbozzata e trova origine nella controversiatrinitaria del II III secolo cerca di stabilire il rapporto tra le tre personedivine, Padre, FiglioeSpiritoSanto, piprecisamentetrailPadreeilFigliodalpuntodi vista dellunit e della distinzione. Il punto centrale delleresia ariana il mistero trinitario. Ecco allora, che la riflessione si fonda sul come conciliare luno con il trino. Le correnti filosofiche del tempo (platonismo e stoicismo) erano povere per spiegare il problema, non erano in grado di spiegare questo aspetto con categorie scientifiche.Si individuarono tre strade: Triteismo = distinzione delle persone fino alla separazione: esistono tre dei. Questa tendenza venne superata dalla comunit giudaica cristiana fortemente monoteista. Monarchianesimo o Monarchismo ( = unico principio, unico dominio) -- : proprio perchil monarchianesimoerastatoereditatodallebraismo. QuestacorrentesottolineainDio lunit, a scapito della distinzione delle tre persone a partire dal dato del Vangelo e degli Atti. Il Monarchianesimo pu essere: _ Adozionista che veniva a considerare Cristo un semplice uomo adottato da Dio come figlio. Inquestomodosi presupponevaununicoDio, il Padre, mentreil figlio sarebbe stato adottato, concezione che sta alla base del razionalismo della filosofia.Questeresia si sviluppa in modo particolare in Asia minore alla fine del II sec. (180-200), i cui esponenti principali sono Teodoto, conciatore di pelli, e Teodoto, banchiere._ Patripassiano che supera ladozionismo, che professa che il Cristo non altro che il Padre. Chi nato a Betlemme e morto in croce non Ges ma il Padre, mascherato da Figlio. Essi si radicano nel monoteismo ebraico e i suoi esponenti principali sono, in Asia, Noeto di Smirne, a Roma, un certo Praxeas, contro cui si scaglier Tertulliano. _ Sabellianoomodalistaportata avanti da Sabellio, sacerdote egiziano, il quale insegna, tra il 197 e il 217, che le tre persone distinte non sono altro che tre modi diversi di manifestarsi dellunica persona divina: come legislatore (il Padre), come Salvatore (il Figlio), contro cui si scaglia Dionigi di Alessandria, il quale rischiando di cadere nel Triteismo, insiste nella distinzione. Subordinazionismo, che fu un tentativo di spiegare la Trinit, operato dagli apologeti, per contrastare le eresie. Volendo dar rilievo alle tre persone divine, che il modalismo tendeva a negare, finivano con lo stabilire s la divinit ed inseparabilit delle tre Persone, ma anche una subordinazione gerarchica tra loro (cfr. anche Origene).Questi autori nonsi possonoaccusaredi eresiaperch, aquel tempo, i sistemi filosofici non potevano esprimere altro. Essi utilizzano le categorie del Platonismo di e -"""" -"---"Ario, nella sua controversia, si colloca tra i subordinazionisti, tentando di leggere la Trinit in chiave filosofica, attraverso una spiegazione razionale.2La controversia trinitaria in Egitto (258)Dionigi, vescovo di Alessandria, voleva eliminare ogni eresia dal suo territorio. Ecco, allora, che scese in campo aperto contro i sabelliani rischiando di cadere nel triteismo: i suoi avversari, quindi, lo denunciarono come eretico al Vescovo di Roma, Dionigi, che si interess alla questione e gli scrisse una lettera in cui gli consigli di usare il termine consustanziale(cum sub stantialis) nelle controversie. La polemica, per,non fin qui. Infatti, questo dibattito, considerato dalloccidente, coinvolse anche loriente e, in particolare, la Siria con Paolo di Samosata.Il caso di Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia, monarchianoSecondo Paolo di Samosata, monarchiano deciso, infatti, il Figlio non Dio, lunica persona divina il Padre utilizzando il termine . Ecco, allora, nel Sinodo di tutti vescovi della Siria del 268fu "condannato e deposto. Oltre a questo, fu condannata lespressione, da lui usata, che, per, non da -"considerare con il significato di stessa sostanza (cfr Concilio di Nicea), ma come stessa cosa, stessa persona,che effettivamente ha un valore errato.Questa controversia si inserisce, findal 250, inuna indeterminatezza teologica delle espressioni, che dimostraproprioquestaconfusione, questanonchiarezza, questaequivocitdelleparole. InOccidente,infatti, questi termini, inquestoperiodo, nonhannolostessosignificatochehannoinOriente. Bisogna,allora, trovare una terminologia comune.Ario e la situazione post-persecutoria della Chiesa di Alessandria (303-311)Larianesimo, il cui promotore il sacerdote Ario, nasce nel 318 e vive, principalmente, due periodi:1. Primo periodo dal 318 al 325, dallo scoppio del caso Ario, al Concilio di Nicea, primo pronunciamento, prima risposta teologica alle sue tesi.2. Secondoperiododal 327al 361, ossialareazioneantinicena. I concili, infatti, per essereveri, devono essere metabolizzati, devono raggiungere la receptio. Il Concilio ha dato una risposta chiara alleproblematiche, ma, Costantinoegli stessi vescovi, nonsi impegnanoadassimilareefarassimilare quelle risposte teologiche raggiunte dal Concilio. (ricordiamoci sempre che la Storia della Chiesa non la Storia dei trionfi). 3. Terzo periodo dal 361 al 381, in cui vi la lenta ripresa del cattolicesimo, la difesa della cristianit e la caduta dellarianesimo. In questo periodo si inserisce anche lesperienza di Giuliano lApostata,dopo il quale, infatti, inizier una ripresa della cultura cristiana, arrivando alla sistemazione definitiva nel Concilio Costantinopolitano I con la soluzione del problema trinitario.Ario, sacerdoteresponsabilechesvolgevalasuaattivitaBaucali, appartenevaallascuolaantiochena (discepolo di Luciano di Antiochia), con un atteggiamento di apertura che distingueva i suoi discorsi. Suo grande compito e motivo del suo successo e della quantit di simpatizzanti, era la predicazione. Inquestocontesto, il vescovoPietrodiAlessandriacheavevaabbandonatoladiocesi aseguitodelle persecuzioni, ritornato, conatteggiamentomoltobenevoloconchi aveva cedutoalla persecuzione, fu contrastato proprio da Ario che si schiera contro Pietro a favore del vescovo Melezio. Nonostante questo, Ario, nella sua coinvolgente predicazione, affrontando il problema trinitario, in linea con il pensierodellascuoladiAlessandria, fudenunciatodai meleziani al vescovo Alessandrochenel 313 successe a Pietro. In tal modo avvenne lincontro-scontro tra Alessandro e Ario. Nel dialogo che possiamo supporre tra questi due protagonisti della controversia, Ario espose le sue tesi, che possiamo ricavare da diversi scritti e, in particolare, dalla 3Thala1, cos come Alessandro espose le sue.POSIZIONI DI ARIO1. Il Verbo non coesiste dalleternit con il Padre, non eterno come il Padre.2. Il Verbo stato creato dal nulla, ex nihilo sui et subiecti.3. Il Verbo non Figlio naturale del Padre, adottivo.4. La natura del Figlio non procede da quella del Padre, quindi diversa.5. Il Verbo ha cominciato ad esistere per un atto di volont del Padre, prima non cera e poi c.6. Il Verbo per natura soggetto al mutamento, fisicamente e moralmente.Ario afferma la creaturalit del Verbo.POSIZIONI DI ALESSANDRO1. Il Verbo coesiste con il Padre fin dallinizio (cfr Rapporto tempo ed eternit).2. Il verbo non stato creato ma colui che ha creato (cfr diverso il demiurgo).3. Il Figlio non figlio per adozione, ma per natura.4. Il Figlio possiede una natura uguale (=identica) a quella del Padre (esplicitato solo nel 381).5. Il Verbo esiste per comunicazione della essenza-natura del Padre.6. Il Verbo nella sua natura divina, in quanto la possiede, non soggetto alla mutazione. Egli mutato fisicamente ma mantenendo la natura divina.Alessandro afferma le due nature, la creaturalit e la divinit del Verbo1Il soggettodelleaffermazioni di Ariosempreil Figlio di Dio, non Ges Cristo.4.Alessandro espulse dalla comunit Ario e chi aveva fatto parte o la pensava come lui. Ma Ario non fece passiindietro, anzi, nonriconosciuta la scomunica, cerclappoggioe la protezione di molti vescovi che appoggiavano la sua visione. Le sue posizioni, infatti, erano condivise da molti vescovi. Ario esprimeva il tentativo di razionalizzare il mistero, rischiando, per di soppiantare la rivelazione con la ragione. Tra questi vescovi nominiamo, inparticolare, Eusebiodi Cesarea, storicodellaChiesa(cfrtaglia-incolladellasua Storia Ecclesiastica) e Eusebio di Nicomedia, il quale con lettere invit Alessandro di Alessandria a ritirare lascomunica ad Ario. Alessandro, capendo la difficolt e la portata del problema, fece della disputa una questione universale. In tal modo Alessandro convoc un Sinodo e riconferm la condanna. Intanto Ario si rifugiava presso queivescovi, suoi protettori. InunSinododellaBitinia, Eusebiodi Nicomediasi opposead Alessandroe riammise Ario nella Chiesa. Il caso venne allorecchio di Costantino, che, attraverso il suo consigliere Osio di Cordova, propone la convocazione di un Concilio. Giunta informazione del consenso, ecco che Costantino indice il Concilio a Nicea, che si far nel 325.Il Concilio di Nicea (325)Quello di Nicea il primo Concilio ecumenico e prende decisioni importanti in materia dogmatica. Le fonti attribuisconoconcordementeaCostantino, liniziativaelindizionedel Concilio. Laparoladel Concilio diviene, quindi, definitiva.Ecco, allora, che si sarebbe finalmente affrontato il problema dogmatico, tanto dibattuto in quel periodo. La data del Concilio fu fissata per il 25 maggio 325: limperatore avrebbe pagato il viaggio e il soggiorno, nella stessa Corte Imperiale, a ciascun vescovo. Al Concilio, furono presenti 318 padri autorevoli, di cui la maggior parte erano vescovi orientali perch in Occidenteeradifficilesostenereil viaggio. Figureimportanti chevi parteciparonosono AlessandrodiAlessandria, conaseguitoil suosegretario-teologo Atanasio, EustaziodiAntiochia, MarcellodiAncira,Ario, sostenutodaEusebiodiCesareaedEusebiodiNicomedia. Nonostanteledifficolt, eranopresentianchecinquedelegati dellOccidente(lacontroversianonsieraancoradiffusainquel periodo): OsiodiCordova, Vito e Vincenzo, delegati di papa Silvestro, Ceciliano di CartagineNel palazzodi Costantino, messoadisposizioneperil Concilio, il primotematrattatofuquelloariano.Sebbene gli atti del Concilio non ci siano pervenuti, ci sono giunti, infatti, soltanto la professione di fede e alcuni canoni, abbiamo altre informazioni dagli scrittori e autori ecclesiastici del tempo. Ci fu la lettura di una professione di fede ariana con la citazione di alcuni passi del libro di Ario, la Tala.Alla lettura, furono molte le voci di disapprovazione. Si cerca, quindi, un compromesso con Eusebio di Cesarea che port il simbolo battesimale della sua diocesi:i padri lo considerarono ortodosso ma necessitavano delle modifiche e delle integrazioni. Inizi, cos, ladiscussioneincui entrlaparolachiave dettatadaCostantino, -"suggerita da Osio di Cordova e promossa dallo stesso papa Silvestro. Tutti la sottoscrivessero (sebbene fosse stata bandita con Paolo di Samosata, ma con un altro significato), mentre gli oppositori furono espulsi.o Ario viene accusato con Secondo e Teodato e altri vescovi, suoi protettori e mandati in esilio;o Eusebio di Cesarea, Eusebio di Nicomedia, Teognide di Nicea, sostenitori di Ario, per mantenere i loro ruoli, sottoscrivono la professione di fede nicena, pur rimanendo fedeli ad Ario, ma, fino alla morte di Costantino, non si permetteranno di intervenire su questo campo.Il secondo problema era quello che riguardava la data della Pasqua. Nella liturgia orientale la Pasqua veniva sempre celebrata il 14 di Nisan, mentre nella liturgia occidentale veniva celebrata la domenica dopo il 14 di Nisan. Si trov, quindi, laccordo di celebrarla la domenica successiva al 14 di Nisan.Il terzo problema da trattare era lo scisma meleziano. Melezio era vescovo della cittadina egiziana di Licopoli. Pietro di Alessandria, in quel periodo, fu mandato in esilio,costretto,cos,ad abbandonare la sua diocesi.Melezio, intanto,in assenza del vescovo,entr a giurisdizionare nella diocesi di Pietro, ordinando preti. Al ritorno di Pietro dallesilio, ecco che si trova di fronte ad una diocesi divisa tra suoi fedele e fedeli di Melezio. Questa situazione perdurer anche con ilsuccessore di Pietro, Alessandro. Alessandro, allora, domanda al Concilio di trattare questa situazione e didarne una soluzione. Si decide, quindi, che Melezio potesse stare nella sua diocesi e il clero da lui, ordinato,potesse ritornare nel presbiterio, previa limposizione delle mani e laccoglienza nella Chiesa di Dio.Cos, il Concilio di Nicea si conclude nella parte dogmatica. Consideriamo, inoltre:5555555555555555555555551. Il Concilio di Nicea il primo Concilio della Storia della Chiesa, che ha indubbiamente carattere ecumenico. Il Concilio prende una decisione in materia di fede che ha un carattere di costituzione dogmatica.2. Questa definizione di natura di fede, per essere ben compresa, per una corretta interpretazione, non solo utilizza termini biblici, ma, per esplicitare meglio la propria definizione di fede limitata, ricorre a termini di carattere filosofico, che sono i pi adatti a comprendere il mistero e la nostra fede.A noi sono giunti: La formula del credo Niceno, che dichiara lonnipotenza del Padre, negando il Manicheismo, la fede nel Figlio generato e non creato, della stessa sostanza del Padre (= ), affermando cos la distinzione lunit tra Padre e Figlio -"--"con una sottolineatura sotereologica, e nello Spirito Santo, segno dellassenza di una riflessione sullo Spirito Santo nel II sec. 20 canoni disciplinari, che, nella concretezza di unanalisi delle questioni quotidiane della Chiesa,affrontano vari problemi disciplinari, segno del cammino e della crescita della Chiesa, con i piedi per terra. Essi riguardano: Noai preti mutilati ocastrati (canone1); trail battesimoelordinazione sacerdotale deve passare del tempo (canone 2); si dice no al concubinato del clero, alla presenza didonne in casa dei vescovi (canone 3); si chiede di mantenere il celibato, anche se la situazione ancora instabile; si chiede di conservare, ai vescovi, le antiche autorit e privilegi, in particolare aiquattro patriarcati su cui si poggiava la Chiesa (Roma, Gerusalemme, Antiochia, Alessandria).In sintesi:Il Concilio di Nicea con la sua formulazione di fede un avvenimento di grande importanza: il primo Concilio ecumenico della storia.Prende una decisione in materia dogmatica definitiva.Questa definizione dogmatica si serve di una formulazione precisa, utilizzando, per, termini filosofici.Reazione anti-nicena e secondo periodo della controversia ariana (327-361)Dopo il Concilio di Nicea gli ariani non avevano abbandonato la lotta. Il Concilio di Nicea, infatti, aveva risolto il problema solo sul piano teologico, ma, nella pratica, pur accolte e sottoscritte tutte le decisioni, la loro realizzazione non fu per niente facile. Eusebio di Nicomedia e Teognide di Nicea, infatti, dopo lesilio diSecondo e Teodato, comunicarono allimperatore la loro non accettazione della professione di fede e il ritiro delle loro firme. Limperatore, coerentemente, li manda in esilio in Gallia, sostituendoli con vescovi fedeli alConcilio. Ma, nel 328, anche Costantino cambia opinione. Richiama i due vescovi ed, al posto di Osio, elegge Eusebio suo consigliere. Perch questa svolta? Le ipotesi sono plurime: per linflusso della sorella Costanza, perch attratto da Eusebio di Cesarea, storico e cortigiano di Costantino (cfr monarchianesimo politico pag 2).Eusebiodi Nicomedia, a questa svolta, approfitta della situazione e cambia tattica: finch fuinvita Costantino, lasualottanonerarivoltacontroil simbolo, tantoamatodallimperatore, macontroi capidellortodossia, eliminandoli moralmente e fisicamente. Cominciano, allora, dal 327 alla morte di Costantino nel 337, i sinodi provinciali per attaccare e stracciare Atanasio, che sar costretto allesilio a Treviri, accusato di aver ucciso il vescovo meleziano Arsenio e di fustigare i suoi vescovi, poi Eustazio, esiliato in Tracia, e Marcello di Ancira.Il partito ariano ha cos mano libera e grande autorit, tanto che cerca anche la riabilitazione di Ario che, nel334, fu convocato dallimperatore. Ario present a Costantino, una nuova professione di fede, che Costantino accettedimposecomenuovaprofessionedi fede, insiemeai vescovi, nel Conciliodi Gerusalemme,accettando, cos, anche la dottrina ariana. Ario, per, non fu riabilitato perch mor poco prima, nel 336.Nel 337 mor anche Costantino. Nasce, qui, un problema: Costantino si convertito al cristianesimo, oppure rimasto pagano? Gli storici, su questo aspetto, si dividono: alcuni dicono che non si battezz fino allultima settimana, perch aveva vissuto in maniera peccaminosa; altri dicono invece di s, in quanto era usuale, a quel tempo, rimandare il battesimo il pi tardi possibile, e, inoltre era anche un punto di riferimento per ipagani. Laconversionesi collocanel 312, conlabattagliadi PonteMilvio, condottacontroMassenzio,quando gli era stato detto in sogno in hoc signo vinces. Si ritiene che la conversione sia il riconoscimento della vittoria per merito di Cristo il 28 ottobre 312. 666666666666666666666666Alcuni, invece, dicono che la data della conversione va collocata nel 324, nella battaglia contro Licinio A Nicopoli. Notiamo che Costantino, successivamente a questa battaglia, applica gli stessi favori delpaganesimo al cristianesimo. Altri, infine, sostengono che la posizione di Costantino sia machiavellica, egli stato cristiano autentico,maallostessotempoveroedabilepolitico. Hacoltotutteleoccasionibuone, tentandodicontrollarela situazione, sapendo bene interpretare e costruire. Nel 337 muore, e la successione non fu facile. Nel 340, i tre figli, che assunsero il titolo di Augusto, sidivisero lImpero, ma, in una congiura, vennero uccisi tutti i loro figli maschi. Rimasero solo tre cugini che si divisero lImpero:- Costantino II ricevette loccidente con capitale a Treviri.- Costante ricevette le regioni balcaniche con capitale a Sirmio.- Costanzo ricevette la regione orientale con capitale a Costantinopoli. Ma Costante, il pigiovane dei fratelli, rivendicluguaglianza nei territori e, venutoalle armi con Costantino II nel 340, lo uccise in un agguato. Limpero ora, quindi, diviso in due parti.Politica imperialeNessuno dei due imperatori voleva ritornare al paganesimo. Nel 341, emanarono un decreto dove si poneva fine alla superstizione del popolo pagano.Idueimperatori furono, per, impegnati nel problemaarianoe, inparticolare, nellasceltadi cheparteassecondare. Costante (occidente) rimase filo-ortodosso, fedele al credo niceno. Costanzo (oriente) rimase di tendenza filo-ariana.Questa situazione necessitava di un compromesso: 1. Nella prima parte, dal 341 al 350, i due fratelli si condizioneranno a vicenda, senza nuove professioni di fede n da parte nicena, n ariana, senza il coraggio di imporsi.2. Alla morte di Costante nel 350, per, Costanzo, senza pi legacci, favorir i filo-ariani. Ecco, allora,che ci fu una reazione cruenta contro il simbolo (e in particolar modo il termine ), che diviene tanto agguerrita che, quasi tutte le Chiese, finiscono per -"sottoscrivere una professione di fede ariana. 3. Ci sar, infatti, la cancellazione del termine ma anche il tentativo di inserirne altri che, comunque,non risolveranno il problema perch n ortodossi n ariani.In questo periodo, abbiamo ancora tentativi di eliminare Atanasio. Dal 350 al 356 fu Atanasio, in pratica,lunico difensore dellortodossia, e per questo pi volte mandato in esilio.Sorsero, nel 356, anche delle nuove correnti teologiche. In questo periodo, nasce il partito aeziano, promosso da Aezio che, in quanto filosofo, tent di spiegare razionalmente il mistero, riprendendo il rapporto tra Padre e Figlio delle tesi di Ario, che, secondo lui, era lunica via di comunicazione. Secondo le sue tesi, il Figlio non n e nemmeno simile (= ), ma completamente dissimile -" -""(= ) dal Padre. Questasoluzionesuonava, per, tropporadicale, infatti, presentataal -"Sinodo, fu sottoscritta soltanto da alcuni vescovi. Maginel 357questaposizionecominciacalare, perchinvalse, suquesta, accettatadallimperatore Costanzo, una corrente pi moderata diretta da Basilio di Ancira, secondo cui, in modo pi moderato e vicino allortodossianicena, noncdissomiglianza( ) masomiglianzanellasostanza(non -" ma).-" -""Limperatore Costanzo fu conquistato da questa formula che, nel Sinodo di Sirmio del 358,fu approvata anche da papa Liberio, che vi riconosceva un possibile dialogo.Ma un gruppo di altri vescovi, in cui primeggiavano Valente e Ursacio, nel 359 suggerirono allimperatore di celebrare questa formula con due sinodi in contemporanea a Seleucia per i vescovi orientali e a Rimini per ivescovi occidentali. Da queste riunioni, ne risult che il Figlio simile al Padre senza alcuna specificazione,dando, quindi, maggior favore alla corrente omeista, piuttosto che a quella omeusiana.Inquesto periodo,sembrache il cristianesimo sia tutto ariano.Questo,infatti,il contestodellafamosa espressione di Girolamo: Il mondo gemendo, stup, dal mattino alla sera, di trovarsi ariano. 777777777777777777777777Nel 360, nel tentativo di confermare e rappacificare le posizioni di Rimini e Seleucia, limperatore indisse un Concilio a Costantinopoli, dove si trov un accordo tra le varie pressioni.Tentativo di restaurazione pagana con Giuliano lApostataNellaprile del 360, Costanzo chiese al cugino Giuliano, che era scampato dalleccidio2, di inviargli delle truppe militari per una guerra contro i persiani, costante pericolo ai confini dellAsia Minore. Ci fu per un puchmilitare(chenoi chiameremoProvvidenza): i soldati acclamaronoAugustoGiulianocontrocuiCostanzo, giunta la notizia, si equipaggi per la guerra. Ma, mentre Costanzo stava andando ad affrontare Giuliano, cadde ammalato e battezzato nellora di morte, nei Balcani.Giuliano, entrato a Costantinopoli, divenne cos imperatore di Oriente ed Occidente. Egli, per, si rivel un cristianosolodi facciata, esi fecefautoredel paganesimo, ponendoal suofianco, comeconsiglieri, il filosofo Massimo e Prisco, due pagani.Giulianofuallevatosecondolareligionecristiana, perselamadredapiccolo, ilfratelloeil padrenella congiura e pensche Costanzofosse il mandante. Allontanatoda Costanzo, fu battezzatoma, nella giovinezza, subentr la crisi religiosa, essendo a contatto con insegnanti non religiosi. In questo contesto,avvenne la metamorfosi al paganesimo, aspetto che non fece mai intravedere. Una volta preso il potere fece cadere la maschera. Avvi, allora, un programma per portare il paganesimo a diventare religione di stato:- Rovesci completamente la politica dellImpero Romano: i funzionari divennero pagani e, con numerosieditti di tolleranza, furono abolite le limitazioni al paganesimo.- Serie di riforme a favore del paganesimo che diviene religione di Stato. Limpero diventa nuovamente confessionale.- Riorganizzazione dei sacerdoti, apertura ai culti misterici, - Riforma della scuola che andava a penalizzare i cristiani, in quanto i gradi di insegnamento dovevano essere dati dopo un esame del autorit politica che doveva esaminare la convinzione religiosa affinch icristiani non potessero pi insegnare, o meglio non insegnassero in scuole pagane, poich non avrebbero insegnato il paganesimo (da ricordare il grande scalpore che cre la conversione di Mario Vittorino). - Controi cristiani, esclusi dallamaggior partedellecaricheamministrativeimperiali edallesercito stesso.- Contro i vescovi, i capi delle comunit, in quanto richiama in patria i vescovi esiliati, non per piet o generosit, ma, piuttosto, per far nascere contrasto, spaccature e divisioni con i nuovi vescovi fatti daCostanzo. In questo contesto di nuova persecuzione, ecco che si manifesta nuovamente la Provvidenza: i Persiani continuano a premere nella zona orientale dellImpero e Giuliano decide di intervenire. Nella battaglia contro i persiani, dopo alcuni successi, lesercito imperiale fu costretto a ritirarsi, e Giuliano, ferito in un attacco,mor in campo a 32 anni (363). Per quanto riguarda la morte di Giuliano ci sono varie ipotesi:- Secondo gli storici morto tra i suoi maestri, Prisco e Massimo, e sepolto in seguito a Tarso.- Secondoaltreleggende, primadi morireGiulianosi sarebberivoltoal DioSole, dicendo: (=Dio Sole, perch mi hai "-"""""""-"-"-"abbandonato?).- Unaltra leggenda vuole che, sul punto di morte, abbia detto: Galileo hai vinto.Questa fase, che va dal 360 al 363, e che comport un cambiamento radicale, fu fondamentale per superare la reazione anti-nicena.Il terzo periodo: il crollo dellarianesimo2 Giuliano sopravvive ad una strage di cui il mandante sembra essere stato il cugino stesso Costante. In questa battaglia perseilpadreeilfratello. Dopodiquesta, Costante, nonmoltofiducioso, lomandaMacellum, dove, cresciuto,divenne capo dellesercito con sede a Parigi, ma lontano dai centri di potere.888888888888888888888888In questo periodo che va dal 363 al 381, data di inizio del Concilio Costantinopolitano I, i due partiti filo-ariani cominciarono il loro declino. Con la morte di Giuliano lApostata, i vescovi niceni non avevano pi ilcontrasto dellimperatore e per questo si fanno forza ed iniziano la loro lenta ripresa. Inoccidente, Ilariodi Poitiers, nel 360, convocaunSinododei vescovi dellaGalliaaParigi, ribadendo lortodossia nicena che fu sottoscritta da tutti i vescovi presenti. In oriente, si mossero anche i vescovi dell Egitto, per opera di Atanasio che ritorn in diocesi convocando un Sinodo. Iniziainquestoperiodo, lariflessionesulloSpiritoSanto(362).AtanasioscrisseaSerapionedi Tmuis(vescovosemi-ariano) apropositodi questo, inquantolariflessionefinoraerarimastacatalizzatasullarelazione Padre e Figlio. Molti negavano la divinit dello Spirito Santo. A questi, Atanasio si oppone. Dal punto di vista civile, nascono, per, degli ostacoli dai successori di Giuliano.In oriente, successe e prese il potere Valentiniano I che opt di governare con il fratello Valente, dividendosi il potere, in Occidente Valentiniano I (niceno), in Oriente Valente (ariano). Valentiniano muore nel 375. Valentecontinuagovernaremafucostrettoadaffrontarediversedifficolt. Inquestoperiodovi la pressione da parte dei barbari, i Goti che, nel 378, furono sconfitti nella battaglia di Adrianopoli, dove, per,mor Valente (a questa sconfitta, i Goti ci riproveranno quarantanni pi tardi cambiando ingresso: da Gorizia e da Trieste, ed entreranno per andare a Roma). Allamorte di Valentesalgono alpotere Grazianoe Teodosio chericonosconoentrambila fede di Nicea.Questo un fattore determinante, infatti, molti teologi neo-niceni cominciano a far evolvere il pensiero e la riflessione sulla Trinit, approfondendo in particolare lo Spirito Santo (Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo)Basilio di Cesarea ebbe il coraggio di opporsi allimperatore Valente.Questi tre vescovi, Gregorio di Nissa, Basilio di Cesarea e Gregorio di Nazianzo, agirono sul piano dottrinale affinandoil linguaggioteologico(necessitcheeraimpellente) eaffrontandoil problemadellunite dellindividualit dello Spirito Santo (nuova problematica apparsa nellorizzonte teologico). Essi, creando un vocabolario comune, distinsero , riferito alla natura divina, ed " , riferito alle tre persone della Trinit. Ecco, allora, che nella terminologia chiara e -"nello sviluppo del loro pensiero, possiamo trasformare la loro riflessione nella frase icastica, che fu alla base del Concilio: -""-"-"Il Concilio Costantinopolitano I (381)La riflessione dei padri Cappadoci porter al Concilio di Costantinopoli. Progressivamentelimperosi stacristianizzando, manonancoracompiutamente, inquantoaRoma, il prefetto del pretorio Simmaco decise di restaurare lara della dea Vittoria, contro cui si scaglia santAmbrogio; segno della difficile ripresa del cristianesimo dopo la controversia ariana.Inquestocontesto, Teodosio, inOriente, emananel 380undecreto, per mezzodel qualelareligione cristiana, trasmessa da Pietro e professata da papa Damaso, diventa religione di stato. Il decreto obbligavatutti ad essere cristiani: il cristianesimo diventa segno di appartenenza allo stato romano, che in questo modo diviene confessionale. Limpero romano diventa un impero cristiano. Questasceltafuconseguenzadi quellachegli storici chiamanosvoltacostantiniana. LaChiesa, da perseguitata, diviene religione di Stato, e quindi assolutamente libera, attraverso alcuni passaggi: Nel 311ledittodi Galerio, edittodi tolleranzareligiosapericristiani, incuisi garantivala sussistenza, ma limpero rimaneva ancora pagano. Nel 313 leditto di Milano, di Costantino e Licinio, che proclamava la libert religiosa per tutti icristiani, mentre limpero rimaneva religiosamente neutro. Nel 380ledittodi Teodosio, incui lostatoromanodiventa unostatoconfessionale e ilcristianesimo religione di Stato.Questo cammino di libert, vissuto nelle scelte concrete, ha dei vantaggi e degli svantaggi. Il cristianesimo dalla testimonianza dei martiri, ha ora loccasione di essere testimone al mondo intero, anche se, spesso e volentieri, invece di annunciare il vangelo si lascer comandare dallo Stato stesso. 999999999999999999999999Teodosio, per definire questa libert religiosa, fa celebrare anche un Concilio (Costantinopoli), ponendo fine alla controversia trinitaria. Nel maggio del 381 viene dato il via al Concilio di Costantinopoli, di cui non ci sono giunti gli atti e che,quindi, stato difficile ricostruire nelle sue dinamiche interne. Ad esso parteciparono 150 padri (informazionecheci datadai canoni del Conciliodi Calcedonia), quasi tutti orientali tracui furono convocati anche 36 vescovi ariani. Prima del Concilio ci furono trattative tra le due parti, ma i 36 vescovisemi-ariani non sottoscrissero le condizioni e non parteciparono al Concilio.I punti trattati dal Concilio sono:1. Primo argomento trattato la legittimit della nomina di Gregorio di Nazianzo, vescovo di Sasima, a capodellaChiesadiCostantinopoli. Ilproblemaeranatodauncanonenicenocheaffermavala necessitdellastabilitdel vescovo, sposatoconlapropriadiocesi. Lasoluzionefutrovataefu mantenutalanominadi Gregoriodi Nazianzoavescovodi Costantinopoli, perch di Sasina,Gregorio, non prese mai possesso.2. Seconda discussione riguard lo Spirito Santo, di cui la maggioranza delle tesi era sull , anche se non fu utilizzato questo termine, gi tanto discusso a Nicea, anche -"se erano presenti altre ideologie. La maggioranza, allora, tent di convincere la minoranza,capeggiata da Eleusio di Cizico, guida dei pneumatomachi, che abbandon laula, permettendo, in assenza di opposizione, di passare veloci su questa questione. Lo Spirito Santo, allora, viene detto K , ossia Signore (cfr s.Paolo), adorato e glorificato, per esprimere il riconoscimento -"della divinit nella , ossia nello stesso onore, superando la terminologia ""-"filosofica, attraverso unespressione biblica.3. Terza discussione riguardava la definizione trinitaria che port alla proclamazione di una professione di fede, il credo che diciamo in Chiesa. Difficolt: Sono discordanti i pareri degli storici a riguardo di questo credo. Soltanto il Concilio di Calcedonia, infatti, riconosce, nei padri di Costantinopoli, gli autori e lindizione di questo testo. Questo simbolo,per, circolava gi nel 374a Gerusalemme, testimoniatoinunopera di Epifaniodi Salamina,lAncoratus. Questosimboloerautilizzato, precedentemente, nellaliturgiabattesimaledi Cirillodi Gerusalemme, che ne testimonia la forma nelle sue catechesi battesimali. Attualmente, per risolvere ilproblema, si sostienecheloscrittodi Epifaniodi Salamina, contenesseil credoniceno, mentrea Costantinopoli sia stato fissato un nuovo simbolo, dando valore agli atti di Costantinopoli. Perch i padri sentirono la necessit di perfezionare il simbolo di Nicea? Il motivo semplice: essi volevano porre fine alla discussione teologica pluridecennale. Non si riprese pi, infatti, il termine , ma si formul la stessa idea, attraverso formule bibliche e non pi -"filosofiche. Il simbolopresentaunoschematernario. Inquestocredo, si pongonolebasi per la controversia del Filioque che, nella professione greca, non era presente. Questa espressione venne inserita nel mondo Occidentale, a partire dal 500 fino all800. A causa di questa manomissione, gli orientali accusarono gli occidentali di aver rinnegato il credo, in quanto lavevano modificato senza un decreto di un Sinodo di vescovi, come prescriveva la regola. Questo aspetto vero ma il Filioque pleonastico, non pu essere considerato se non nella sua dinamica storica. Questo problema, infine,non ancora stato risolto. Tutti i concili, secondogli storici, venivanoconvocati dallimperatoreenondal papa.Alloracidomandiamo se esso sia o non sia ecumenico. Di per s, il Concilio di Costantinopoli fu un Concilio generale dellOriente, in quanto non c nessun rappresentante papale, n, tanto meno, furono invitati o inviati dei delegati del mondooccidentale. Indefinitiva, il Conciliodi Costantinopoli nonun Concilioecumenico, macifu, neltempo, ungradualericonoscimentodellasuaecumenicit. Esso,infatti, inseritotraiconcili ecumenici(elencostilatodaRobertoBellarminonel 1500-1600), ma lecumenicit fusanzionata, definitivamente, nel 545, dallimperatore Giustiniano, che consider Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia, come concili ecumenici, dando massimo valore ai dogmipervenutici.4. Altro aspetto da considerare sono i 7 canoni definiti e promulgati a Costantinopoli. Il primo tratta limpossibilit di mettere in discussione il Concilio di Nicea. Il secondo difende i privilegi e il buon ordinamentodellediocesi controloscismameleziano, nel divietodi ingerenza. Il terzocanone,10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10invece, riguardaunaproblematicaparticolarmenteimportantedi caratteredisciplinare. Secondo questocanone, il vescovodi Costantinopoli potravereunprimatodonoredopoil vescovodiRoma, perch Costantinopoli la nuova Roma. Questo canone non un attentato al primato! A queltempo, limportanza vescovile si fondava sullimportanza politica. Nel 325, infatti, secondoil canone 6 di Nicea, cerano quattro patriarcati: Roma, Alessandria, Gerusalemme ed Antiochia. Nel381, Costantinopoli avevaguadagnatograndepotereederadiventatalanuovasededellImpero.Ecco, allora, il significato del canone. Papa Damaso non accett le giustificazioni del primato: secondo lui, limportanza del papa non sigiustificaattraversounintentopoliticomadaunprecisointentodi Cristo. Daquestomomento, quindi, i teologi occidentali elaborerannoil primatodel papasullabasedel vangelo(Mt 16,18 primato di Pietro). Dallaltra parte c lo sforzo di Costantinopoli di fondare la sua origine sullapostolo Andrea. Questo stesso aspetto verr trattato nel canone 28 del Concilio di Calcedonia.Questo canone verr approvato da tutti i vescovi orientali, ma in assenza dei delegati occidentali. inquesta controversia, lorigine della divisione che spaccher il mondoorientale e il mondo occidentale, sebbene, grazie alla forza di papa Leone Magno (primo papa ad essere chiamato tale),loriente accettava un principio di unione, ma non in maniera giuridica. LA CONTROVERSIA CRISTOLOGICA (421-681)Il IV sec. gi colpito e assorbito dalla controversia trinitaria sollevata dagli ariana, non aveva sviluppato una cristologia o, almeno, posto il problema del rapporto tra umanit e divinit in Cristo. Questa controversia riguard prevalentemente lOriente, che inizialmente non aveva nessuna risposta e per questo cominci la ricerca. La controversia dur 200 anni ed esplose, effettivamente, con Nestorio, anche se era gi presente nella controversia trinitaria seppur in modo implicito.Ges Dio e uomo. Qual il rapporto tra Dio e luomo in Cristo? Ecco, il passaggio: nella controversia trinitaria si discuteva sul Verbo, nella controversia cristologia si discute su Ges.Il primo a dare una soluzione fu lo stesso Ario, ma il problema fu sempre tenuto silenziosamente nascosto perchilproblemaprincipaleeraquellotrinitarioeperchlortodossianonavevaunagiustificazioneda opporre agli ariani. La dottrina cristologica di Ario si pu riassumere in tre punti:1. Il logos una creatura, la persona divina una creatura, a cui vengono attribuiti i tratti umani.2. Secondo Ario, nellanascita, il Verbohaassuntosoloilcorpo, manonlanimaumana. QuindiilVerbo ha assunto solo la natura umana, per giunta anche imperfetta perch, delluomo, ha assunto solo la carne, non lanima, che viene sostituita dal logos divino (cfr Apollinare di Laodicea). 3. Per quanto riguarda la relazione tra logos e uomo, secondo Ario, vi un rapporto di unione che siinstaura nel corpo, non nellanima. Lunit del verbo con la carne tanto stretta, quanto lunit tra lanima ed il corpo umano. Di fronte a queste affermazioni, il Concilio di Nicea non prese alcuna posizione in merito, perch non aveva percepito la pericolosit di una simile affermazione e, inoltre, perch queste affermazioni non erano ancora state formulate pubblicamente. Anche Atanasio e Basilio di Ancira non colsero la gravit delle affermazioni e tentarono di accennare alla presenza in Cristo di una, carne, e di unanima umana. -Ilprimoveroepropriotentativodi risolverequestoproblemafuquellodiApollinaredi Laodicea, della scuola teologica di Alessandria, vescovo ortodosso, difensore della fede nicena e dell , -" contro Ario, ed esemplare. La sua teoria cristologica, che si avvicina molto a quella di Ario, si basa sulla teoria filosofica (e quindi non riflessione teologica) secondo cui due entit perfette non possano coesistere.Ecco, allora, che, se in Ges convivessero due nature, esse o si contraddicerebbero o si eliminerebbero. Ges , allora, costituito da un corpo umano e da unanima razionale ( ) che si identifica -"-con il Logos. Apollinare, quindi, in questo modo, non riconosce a Cristo una vera umanit, egli non avrebbe assunto tutta la natura umana e, quindi, non potrebbe essere il redentore, non avrebbe salvato tutta lumanit,ma solo una parte (argomento sotereologico). Questa posizione non passa inosservata, ma viene analizzata da Epifanio di Salamina che, con Gregorio diNazianzo e Gregorio di Nissa, sostiene lintegrit della natura umana in Cristo. Nel Sinodo di Alessandria del377 si condann la dottrina di Apollinare, che lo stesso papa Damaso respinse, segno della diffusione che essa ebbe anche in occidente (cfr il caso del presbitero Vitale nel 375)11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11Questa condanna ebbe un grande significato e chiarimento, in quanto la riflessione teologica si rese conto che, ripercorrendo la strada battuta da Apollinare, non si giungeva da nessuna parte. Sebbene mancasse una risposta propositiva alla condanna della cristologia apollinarista, sorsero due scuole teologiche diverse, quella di Alessandria, che esprime una cristologia di Dio che si fa carne ), equelladi Antiochia, cheesprimeunacristologiadelluomoassunto -"--( ), che portarono ad un ulteriore sviluppo della cristologia tra il 400 e il 420.-"-La cristologia antiochena principalmente dualista. Diodoro di Tarso, infatti, dovendo difendere la divinit di Cristo, che era stata messa in crisi, insiste sulla sua divinit e, allo stesso tempo, in modo quasi dualistico,sullasuaumanit. GiovanniCrisostomo, invece, nontrattaquestoargomento, adifferenzadiTeodorodi Mopsuestia che distingue le due nature in Cristo. Secondo questo autore, la natura divina che assume (parte attiva), e la natura umana, invece, che viene assunta (parte passiva). Tutti questi autori erano, per, impegnati nel salvare il dato evangelico che sottolinea sia la natura divina, sia gli atteggiamentiprettamenteumani di Ges, tantochenonapprofondironoil problemadelleduenature separate. La cristologia alessandrina , invece, unitaria, cercando il soggetto che agisce, ossia il Verbo. Essa sottolinea la natura divina, il Logos che si fa carne. Esponente di maggior rilievo Cirillo di Alessandria, il quale, dopo 16 anni di affermazioni cristologiche sullo stile di Atanasio, cominci una propria impostazione, secondo cui ci che contava era la divinit di Cristo, non tanto la sua umanit, in relazione alla salvezza. Sbaglieremmo se accusassimo di eresia una di queste scuole, in quanto esse esprimono alcuni dei tentativi diinterpretare, di conoscere e di incontrare il mistero. Queste due scuole teologiche, quindi, sono legittime,sebbene diverse.Il momento determinante di questa controversia fu il 428, data della morte di Teodoro di Mopsuestia e della elezione, apatriarcadi Costantinopoli, di Nestorio. Inquestocontestoscoppiail conflittofraCirillodi Alessandria e Nestorio, scontro che si manifesta,da una parte, tra scuole teologiche,ma, dallaltra, tra ilpotere emergente di Costantinopoli e quello vigente di Alessandria. Entrato a Costantinopoli,Nestorio si trov impegnato in una controversia su Maria,da considerare come madredi Dio( titologipresentenellapianticapreghieraaMaria, il subtuum "praesidium = lex credendi lex orandi) o madre delluomo ( )? Nella --controversia, Nestorio si schier definendo Maria, madre di Cristo ( ). Questa sua -"posizione fu vista come una deviazione e per questo fu accusato di eresia. La questione non si risolve, e queste notizie si diffusero anche ad Alessandria. Tra Alessandria e Costantinopoli e tra Nestorio e Cirillo non correva di certo buon sangue. Cirillo, allora, con tutta la sua intelligenza e forza, scrisse delle lettere a Nestorio, prima esprimendosi in favore di Madre di Dio ( , poi chiedendo spiegazioni a Nestorio della sua posizione, "invitandolo ad una moderazione cristiana. Nella seconda lettera (430), Cirillo definisce la sua posizione, che afferma con chiarezza Maria, madre di Dio ( In questa letteraviene coinvolto anche papa Celestino I, che, informato da Nestorio della "situazione, rifiuta la posizione e le tesi di Cirillo, accusato di apollinarismo. Cirillo, allora, scriveal papainlatino, radicalizzandolesuetesi eaggiungendo12anatematismi contro Nestorio e la sua dottrina.In seguito a questa, allora, il papa, in un Sinodo tra i vescovi presenti a Roma, nel 430, rifacendosi allacomunicazione degli idiomi (communicatio idiomatum) di Agostino, condann Nestorio. La controversia, per, non ancora finita, e, allora, Teodosio II, figlio dellimperatore Teodosio I, convoca,nel 431, il Concilio di Efeso, per riuscire ad affrontare e risolvere il problema. Anche papa Celestino venne informato, ma non vi partecip e nomin Cirillo suo rappresentante. In questa circostanza, Cirillo approfitt della situazionee si serv dei suoi poteri per far vincere la sua idea, attraversometodi che sonoda considerare pericolosi. Il22Giugnodel431, infatti, CirillofeceiniziareilConcilio, sebbenenonfosseroancoraarrivatitutti ivescovi. Nestorio, visto il modo con cui era iniziato il Concilio, non si present, cos, il primo giorno, dopo laletturadellafededi Nicea, vennelettalasecondaletteradi CirilloaNestorio, chefuapprovatadaivescovi, e, a seguire, la risposta di Nestorio, che i vescovi non approvarono. In questo modo, fu formulata, in merito, una posizione filo-cirilliana e lidea di deporre Nestorio. Dopo quattro giorni, il 26 giugno, arrivarono anche gli altri vescovi, i quali, informati dellaccaduto e guidatidaGiovanni dAntiochia, fecerounassembleaper destituireCirillodAlessandria. Inquestaconfusione intervenne Teodosio II, che annull tutti i provvedimenti. 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12La maggioranza dei vescovi, allora, continu il Concilio. In luglio giunsero i legati papali che si schierarono con Cirillo, che, raggiunta la scomunica di Giovanni di Antiochia e dei vescovi della Siria, rafforz le sue tesi contro Nestorio. Nel luglio del 431, i lavori erano chiusi, ma il permesso del funzionario imperiale fece s che fossero deposti sia Cirillo che Nestorio e il Concilio fosse chiuso.Cirillo, seppurdeposto, perimbonirsilacorteimperiale, fecedei piaceri: noncosNestoriochemor in esilio.Il Concilio di Efeso, nonostante i meschini problemi umani, port a dei progressi in campo teologico: I vescovi riuniti, coscientemente, non affermarono una nuova professione di fede, ma indicarono il simbolo di Nicea come unico e irrevocabile. Ipadri dichiararono, canonizzarono, dogmatizzaronolasecondaletteradi Cirilloinarmoniacon quanto detto nel Concilio di Nicea. Essa, infatti, conteneva la vera dottrina della Chiesa. Riconobbero e affermarono il titolo Madre di Dio a Maria e la comunicazione degli idiomi3. Approvazione dei legati papali. Anche Giovanni dAntiochia riconoscer il Concilio di Efeso nel 433.Nonostante queste grandi mete raggiunte, c il rammarico che non ci sia stata una conversazione serena,tranquilla e oggettiva, tra Nestorio e Cirillo. Se questa situazione fosse stata serena, ci si sarebbe resi conto che il problema non era di carattere teologico, ma piuttosto era necessaria una precisazione terminologica.Da Efeso a Calcedonia Il Concilio di Efeso produsse una scissione temporanea nella Chiesa, da una parte Cirillo e la maggioranza,dallaltra Giovanni di Antiochia e la minoranza. Giovanni era disposto a condannare Nestorio (presupposto per lunit secondo Cirillo), ma non ad accettare i 12 anatematismi di Cirillo. Negli anni successivi ci fu un riavvicinamento tra Antiochia ed Alessandria, che porta, cos, nel 433, alla formula di unione sottoscritta da Cirillo e da Giovanni. Per opera di chi fu possibile questo avvicinamento? Alcuni storici dicono sia stato operadellimperatore TeodosioII,altriperlamediazionedi AcaciodiBerea, altriperlapresenzadiun giovane vescovo, destinato a diventare importante, Teodoreto di Ciro.Dal 433 al 446, allinterno delle comunit ecclesiastiche, per quanto riguarda la cristologia, ci fu un periodo di pace tra occidente ed oriente, anche se non molto lungo.Nel 446, infatti, escealloscopertounadottrinacristologicaeretica, nataaccantoal nestorianesimo, ilmonofisismo o eutichianesimo, il cui massimo esponente , appunto, Eutiche. Motivo di questa rinascita, fu lamortedi quellepersonalitforti, cheavevanopensatoil Concilio: Giovanni diAntiochia, Cirillodi Alessandria, Celestino. Per questo, diventa patriarca di Costantinopoli Flaviano, vescovo molto bravo, ma favorevole allabate Eutiche, originale ed intelligente fautore della dottrina alessandrina estrema,portabandiera del monofisismo radicale.Secondolasuaposizione, nonerapossibileandareoltreNicea. Lasuadichiarazionecristologiasi pu riassumere in una frase: Io credo che il Figlio fosse di due nature prima dellincarnazione, ma, poi, ci fuuna sola natura in Cristo, quella divina. Egli, dunque, diceva che la natura umana era stata completamente assorbita dalla natura divina, a partire dallincarnazione. La sua posizione, pur ritenuta pericolosa edereticale, fudifficilmente contrastata: Eutiche era molto influente e nessuno aveva il coraggio di contestargli le affermazioni. Aveva, infatti, un enorme seguito dimonaci, alui moltofedeli, avevaunottimorapportoconCrisafio, primocollaboratoredellImperatore Teodosio II, e aveva diverso appoggio anche ecclesiale. Lunico che ebbe questo coraggio fu Teodoreto diCiro, il quale prepar la formula di unione. Egli autore di un dialogo tra un mendicante,l(Eutiche), ed un teologo ortodosso (Teodoreto), in cui si rispondevano a vicenda, "-""esponendoleloroposizioni. Conlapubblicazionedi questopera, Teodoretodi Cirosi poneinaperto contrasto con tutti coloro che professavano le stesse posizioni di Eutiche, contro la quale Teodoreto sostiene linconfusione, limmutabilit delle due nature. Dopo e grazie a Teodoreto, si fecero coraggio anche altri come Eusebio di Dorileo che accus Eutiche dieresia e prepar la domanda precisa dellaccettazione delle due nature nel Sinodo permanente di3 Comunicazione degli idiomi: legittimo applicare a Dio ci che proprio della natura umana; possibile applicare alluomo (Ges) ci che proprio della natura divina. Quindi si pu dire che Dio morto in croce ed ha sofferto, che Cristo risorto ed onnipotente. Ci non stato percepito da Nestorio, per cui nacque ilproblema, secondo cui Maria ha dato lumanit a Cristo ma non poteva, Maria, essere la Madre di Dio.13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13Costantinopoli Endemusas. Il patriarcaFlavianoavvi, allora, unprocesso, maEutiche, fortedei suoi appoggi, sollev una grande protesta. Teodosio II, costretto dallinfluenza di questa problematica anche in campo politico, fiss un Concilio ad Efeso, senza informare il papa, per il 1 agosto 449, al fine di riabilitare Eutiche, deporre Flaviano e mettere gli avversari di Eutiche nellimpossibilit di nuocere. Questo Concilio ricordato come latrocinium Efesinum.IlConciliocomincconpresidenteDioscoro, Patriarcadi Alessandria. PapaLeoneMagno, informatodiquesto, invi dei legati con alcune lettere di carattere cristologico da far leggere in assemblea. Il presidente del Concilio trascur la richiesta dei legati papali, che furono allontanati dai monaci fedeli ad Eutiche. Messa ai voti lortodossia di Eutiche, egli fu riabilitato, sebbene con voti non liberi. Dioscoro fece mettere ai voti anche la destituzione di Flaviano, che non sembrava venisse accusato. Nonostante questo a causa dellirruzione dei monaci nellassemblea, i vescovi furono costretti a destituire Flaviano. Lasituazionedrammatica, ma, mentreFlavianosi recadal papaper chiedereudienza, limperatore Teodosio II cade da cavallo e muore. Gli successe la sorella Pulcheria, che spos lufficiale Marciano, e chedisapprovava la linea adottata dal fratello e dal collaboratore Crisafio. Di sua spontanea volont condann a morte Crisafio e riabilit i vescovi, confinando Eutiche. Con lapprovazione del papa, si convoc, allora, un altro Concilio: il Concilio di Calcedonia, vicino ad Efeso.Il Concilio Calcedoniense (451)Il Conciliodi Calcedoniasi aprecon350padri, di cui lamaggioranzaorientalemaconunapiccolarappresentanza (6 soltanto) dellOccidente, nonostante questo ritenuto ecumenico. Il papa mand il vescovo Pasqualino come presidente, con lordine di negare il diritto di voto e di parola a Dioscoro, il presidente dellatrociniodi Efeso, che, nel Concilio, venneprivatodellepiscopato. Duranteil Concilio, infatti, viene capovolta la situazione e vennero riabilitati ivescovi Flaviano e Teodoreto di Ciro.Le questioni trattate giunsero subito al nocciolo della questione.La prima questione trattata fu quella dogmatica. Apparve chiaro, fin dallinizio, che il modo di procedere era diversoda quellorichiestodallimperatore il quale voleva una nuova formula di fede. Ai padri e in particolareapapaLeone, invece, bastavanoleprofessioni di fededi Nicea(receptiocompletata) ediCostantinopoli. Tuttavia, nella terza seduta, il 22 ottobre, limperatore ebbe la meglio: si crea una commissione teologica di 23 vescovi, con il compito di creare e proporre questa nuova formula di fede. Dopo solo tre giorni, presentarono il simbolo. Lapprovazione di questo simbolo avverr il 25 ottobre 451.Dopoquestaapprovazione, il primonovembre, sorseroalcunedifficoltdi caratteredisciplinare. Ilegatipontifici si opposero alla dichiarazione di priorit del patriarcato di Costantinopoli dei vescovi orientali, che avevano votato a favore di questo canone (canone 28) in assenza dei legati pontifici, ma non riuscirono a cambiare nulla, perch ormai messo agli atti. Ecco, allora, il motivo per cui, nella versione greca del Concilio di Calcedonia, vi la presenza del canone 28, mentre, nella traduzione latina, questo canone omesso. NessunConciliodellaChiesa, inparticolar mododellavitacristiana, futantodibattutocomequellodiCalcedonia, non tanto nella conduzione o nella sua ecumenicit, ma, piuttosto, nella differenza divalutazioni, di opinioni sul Concilio stesso.o Gli storici del dogma, scienza che ha interessato molto di pi il mondo protestante, hanno dato una valutazione del Concilio completamente negativa, perch il simbolo, sottoscritto a Calcedonia, avrebbe ellenizzato il cristianesimo introducendo termini platonici ed aristotelici: la figura di Cristo e tutto il cristianesimo risulta, quindi, falsato e cambiato in modo definitivo.o Gli stessi storici della Chiesa sono critici perch il dibattito successivo a Calcedonia, che durer per200anni, dimostraquantoquestaformuladi fedefossetroppoavanzataper lafededelpopolo di allora, mancata la receptio popolare. Essa, inoltre, non rispettava nemmeno lapertura alle altre culture. Ecco qui, dimostrate i tanti tentativi di ridimensionare il simbolo di fede.o Altri affermano che il simbolo di Calcedonia non rappresentasse nemmeno lunit delle Chiese.14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14Perriuscireadeterminarelimportanzaoil fallimentodel Conciliodi Calcedonia, dobbiamoandaread analizzareil simbolodi fede. Inquestotestoeraimportantesottolinearedueaspetti, messi incrisi dalle controversie del periodo, ma gi presenti nella professione di fede di Nicea4:1. Unicit di Cristo = cristologia unitaria: il simbolo, assorbendo i documenti precedenti, afferma un solo e medesimo Cristo, riconducendo alla sostanza, umana e divina, la sua perfezione. Ges nasce dal Padre, prima di ogni tempo, e da Maria, nel tempo. "2. InsiemeallunicitvieneaffermatalasussistenzainCristodelleduenature. Loschemainiziale dellarticolo era ex duabus naturis, ma, per non cadere nella possibile interpretazione monofisista di Eutiche (da due nature ad una sola natura nellincarnazione),allultimo venne cambiato in in duabus naturis, specificando con quattro avverbi questa espressione:o Inconfuseet immutabiliter =senzaconfusione ocambiamento, intendendocolpireil monofisismo di Euticheo Indivise et inseparabiliter =senza divisione n separazione, intendendo condannare leresia nestoriana.Ecco, allora, che nellutilizzo di una terminologia aristotelica ma pi chiara, si usano termini nuovi come natura, (=persona), la Chiesa afferma lunit di Ges Cristo e le due nature, ciascuna -"dellequali conservalesuepropriet, concorrendoaformareunasolapersonadivina(unionepersonale,ipostatica).Il Concilio di Calcedonia esprime il dogma cristologico in base ad unesigenza del tempo. Purtroppo furono negative le misure disciplinari nei confronti di Dioscoro: fu unumiliazione per tutti i vescovi e per tutta la Chiesa egiziana. Il prezzo pagato fu grande.In sintesi, questa formula di fede ha delle caratteristiche formali:_ Allabasedelladichiarazionedifede, rimanela Tradizione, coscomepresentatainparticolare nella Sacra Scrittura, nella Bibbia, e nei due concili precedenti, di Nicea e di Costantinopoli._ Ogni singoloarticolodi fedestatotoltodai testi giincircolazione, ogiutilizzati inalcune chiese._ Vengono presentati i nuovi termini natura e persona ( ), chiarendo -"definitivamente la discussione ed opponendosi alle dottrine eretiche (Nestorianesimo ed Eutichianesimo)._ Il simbolo di Calcedonia, nella fedelt di principio alla riflessione teologica precedente, non afferm dogmi nella forma che rispondeva allesigenza del tempo, ma anticip i tempi, aspettando laccoglienza della riflessione successiva._ Il giudizio su questo Concilio fu il pi negativo. Dal punto di vista storico-ecclesiastico, il Concilio di Calcedonia ebbe grande successo e approvazione da parte dei vescovi, successo e approvazione da attenuare vista la reazione successiva.Altro aspetto del Concilio, accanto alle questioni dogmatiche, sono i canoni, le questioni disciplinari. Alcunicanoni parlano della stabilit del redditto del vescovo, della relazione tra chierici e monaci (in questo periodo sono molti i canoni rivolti al monachesimo, nel tentativo di dar loro una giurisdizione contro le eccessive prese di posizione), e molti altri, come il privilegium forum.Di certo, il pi famoso e, purtroppo, il pi discusso fu il canone 28, che trattava del primato di giurisdizione assegnatoancheaCostantinopoli. Questocanoneripresei principi ecclesiastici giinusoinOriente. Ilprimatodonore e di privilegi di Costantinopoli, assegnatoa Costantinopoli nel 381, diventa primato giuridico sulle chiese orientali. Costantinopoli viene posta, quindi, sullo stesso piano di Roma. Secondo la mentalit degli orientali, Costantinopoli diviene il patriarcato di tutto loriente, mentre il papa, il patriarca ditutto loccidente. A Calcedonia, quindi, non viene recepito, n riconosciuto, il carattere di universalit della citt di Roma. , questo, il primo passo di quella divisione che avverr nel corso dei secoli. Questo stesso privilegio, verr ripreso da Mosca, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453.LE CONTROVERSIE IN OCCIDENTE4Il simbolo di Calcedonia un centone, un raggruppamento degli articoli di fede gi professati e accettati a Nicea (325), a Costantinopoli (381) e ad Efeso, nella formula di unione (433)15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15Il DonatismoIl donatismo esplode nellAfrica proconsolare nel 312 circa e si risolve in un secolo, dura, infatti, fino al 412. Per capire il donatismo necessario rendersi conto che esso inizialmente uno scisma interno alla Chiesa diCartagine, che diventa uneresia dopo il 412, quando Agostino da una risposta definitiva a questo attentato allunit della Chiesa. Possiamo dividere lo sviluppo di questa eresia in quattro periodi:1. Iperiodo(312-321)=dallaelezionediCecilianoavascovodi Cartagine, alledittodi tolleranza religiosa emanato da Costantino.2. II periodo (321-347) = la diffusione del donatismo sotto il regime di tolleranza religiosa.Periodo ibrido (347-362).3. III periodo(362-390) =massima diffusione del donatismoa partire dallavventodel vescovo Parmeniano.4. IV periodo (390-412) = comincia la decadenza del donatismo, con la sconfitta definitiva dalle accuse di Agostino.Tre sono i presupposti di questo scisma: Il motivo della nascita del donatismo la situazione organizzativa e dellamministrazione ecclesiasticanellAfricaproconsolare. Cartagineera, infatti, sedesuper metropolitana. Questa situazione non piacque alla Chiesa di Numidia che era soggetta della sua giurisdizione, suscitando, cos, gelosie. Altroaspettoladottrinaecclesiologicosacramentariaelaprassi del battesimolaqualesiopponeva alla prassi della Chiesa in Roma e risale fin dai tempi di San Cipriano, ben cinquantanniprima dello scoppio dello scisma. Secondo questa prassi, eretici, scismatici ed apostati non avevano alcun potere nella Chiesa, nemmeno quello di amministrare i sacramenti. Da questaspetto, per la riaccoglienza nella Chiesa, nacque la prassi del ribattesimo, della riordinazione dei sacerdoti e della riconciliazione con il vescovo5. Altro fatto scatenante fu la situazione post persecutoria molto difficile dei vescovi della Numidia, i quali erano quasi tutti traditores a causa delle persecuzioni (305): essi, infatti, avevano consegnato i libri sacri ai funzionari dello stato, erano caduti nellapostasia. Alla fine delle persecuzioni, non volendosubireladeposizione, obbligoper chi avevaceduto, sfruttaronoil malcontentodi una minoranza di cristiani di Cartagine, a cui si eraunita la facoltosa Lucilla6,neiconfrontidel loro vescovo, Mensurio, e del suo diacono, poi successore, Ceciliano, i quali avevano proibito a questa minoranza, esaltati dallardore, di cercare il martirio. Possiamo, quindi, considerare questo, il fattore scatenante della controversia donatista.I periodo (312-321)Il punto di partenza fu la morte del vescovo di Cartagine, Mensurio, e lelezione dul diacono Ceciliano, che dovevaprima, per, diventareprete. Itrevescovi connnazionali, tracui fedelediAptungi, procedettero,allora, allimposizione delle mani. Secondo la regola, per, la successione del vescovo spetta al clero della diocesi, ma anche ai fedeli. La maggioranza della popolazione e del clero si espresse a favore di Ceciliano, e,allora fu ordinato, ma una piccola minoranza del popolo e clero cartaginese non lo volle vescovo e trov una base teologica per invalidare lordinazione, infatti, uno dei vescovi consacrati, appunto Felice di Atungi, era untraditor. Di questaminoranzafacevanoparteivescovi dellaNumidia, Lucillaealtri esponenti. La minoranza, allora, contrappose un altro candidato. In un Sinodo, indetto da Sinesio di Tisigi, fu dichiarata nulla la consacrazione di Ceciliano, per la mancanza del primate della Numidia e perch alla consacrazione aveva fatto parte un traditor (per i donatistilordinazione non era valida) ecco allora che viene eletto Maiorino, eletto pagando i vescovi.Cartagine , quindi, una Chiesa divisa. 5LadottrinasacramentariaaRomaera, infatti, diversa(papaStefano):ilsacramentoamministratodauneretico, scismatico, apostata, non doveva essere ripetuto, perch comunque considerato valido.6 Lucilla era una facoltosa donna di origine romana, acerrima avversaria di Ceciliano per una questione nata in seno alla Chiesa di Cartagine. Ella venerava un martire non riconociuto dalla Chiesa di Cartagine.16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16Un anno dopo Maiorino muore e viene eletto Donato dalle Case Nere, dal quale nascer la corrente donatista,con il risultato che a Cartagine ci sono due vescovi, Ceciliano e Donato, che creano lo scisma, la divisione, la noncomunione. Ogninodei duevescovi tentaesi impegna, allora, acercaredi riceverepiconsenso possibile tra il popolo dei fedeli, e soprattutto di ricevere il riconoscimento ufficiale da parte dellimperatore.Entrambi, quindi, ricorrono a Costantino, autorit politica ed ecclesiastica, che istitu, nel 313, un tribunale ecclesiatico episcopale, con tre vescovi della Gallia, delegando lincarico a papa Milziade. Alla fine della sessione, dellincontro, Cecilianovienedichiaratolegittimo, valido, mentreDonatovienecondannato.A questa sentenza, i donatisti non si arresero e si riappellarono ancora allimperatore, che convoc non pi solo una commissione per decidere, ma un Sinodo, imponendo un altro giudizio, di tipo sinodale. Nel 314, allora, ad Arles, allapresenzadellostessoCostantino, lesentenzevenneroconfermate, nel Sinododei vescovi.Neppurequestosecondogiudizio, miseatacerei donatisti, chenuovamentesi ribellarono.Apartireda questa situazione, nel 314, Costantino reag, emanando un editto di unione secondo cui la religione cattollica, propria di Ceciliano, lunica fede da professare, costrigendo i donatisti a riunirsi, anche con la forza. Questa imposizione provoc anche la morte di alcuni che, in tal modo, legittimarono, i donatisti, a considerarsi come la Chiesa dei martiri.La situazione non si calm, in quanto i donatisti continuarono a resistere attraverso un patto tra i donatisti e i circumcelliones7. A causa di questo gruppo armato, nel 321, Costantino fu costretto ad emanare un editto ditolleranza religiosa, che determinava la possibilit ai donatisti di costruire chiese e cominciare, cos,unintensa attivit proselitistica. In questo modo, Costantino fece sua lidea della possibile coesistenza delculto di due Chiese, di due confessioni in Africa.II periodo (321-347)Da questo momento, i donatisti si considerarono vera Chiesa, ebbero piena coscienza che il cristianesimo fosse nato con loro, e osarono, quindi, confiscare ai cattolici le pi importanti basiliche in Africa. Nel 347, allora, i donatisti, sicuri del loro potere, indussero Donato a rivolgersi nuovamente allimperatore,che a quel tempo era Costante, per rifare unit religiosa sotto i donatisti (in pratica, i cattolici, dovevano rientrare). Limperatore, per capire la situazione, invi, allora, Paolo e Macario. Questa missione, per, determin un grave scontro tra la Chiesa donatista e il potere statale rappresentato dai due inviati. I funzionari, infatti, parteciparono alle funzioni religiose di entrambe le chiese, ma Donato, ormai cieco diorgoglio, vide un certo favoritismo dei funzionari statali per i cattolici e li attacc, Chiamando in aiuto anche i circumcelliones.Intal modo, Costante, allareazioneincontrollabiledi Donato, ordin, conunnuovoedittodi unione, lunione delle due chiese sotto la Chiesa cattolica. Questa unione dur per 14 anni, fino allavvento al trono di Giuliano lApostata (360-362). III periodo (362-390)Inquestotempo, per, i cristiani nonfeceronullaper rincontrarei donatisti perchnoncerano, traicattolici, forti personalit religiose e i donatisti, quindi, rimasero numerosi e forti. Nel 361, infatti, Giuliano lApostata ordin che fosse ristabilito leditto di tolleranza e i donatisti, forti della loro presenza e della loro influenza, fecerounarappresaglia, uccidendo, maltrattandoediffamandoi cattolici. LaChiesadonatista conobbe, cos, una rapida fioritura, tanto da essere considerata la Chiesa ufficiale dAfrica.Le forti personalit in questo periodo, infatti, furono donatiste. Parmeniano, ad esempio, ed altri,governarono con autorevolezza. Egli, eletto vescovo e capo della Chiesa donatista nel 360, ebbe successo in tuttelesituazioni, perilsuocarattereedintelletto. ScrisseunoperacontrolaChiesacattolica(adversus Ecclesiam traditorum, la conosciamo dalla risposta di Ottato di Milevi), dimostrando che i cattolici avevano tradito la vera Chiesa nel momento in cui avevano fatto intervenire, contro la Chiesa donatista, la forza amministrativa. 7Icircumcelliones,lett.coloro che stanno attornoallecelledeimartiri,erano operai nazionalistiantiromani ed esperti conlearmi, personefanatiche, guerrafondai, kamikaze, avversari dei ricchi proprietari romani eanchedeicristiani cattolici.17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17Ma, con il passare degli anni, si alzarono diverse critiche nel donatismo stesso. il caso del laico Ticonio,pi grande scrittore donatista, che aveva unidea di Chiesa pi universale di quella di Parmeniano, secondo cui ancheleChiesecattoliche, al di fuori dellAfrica, potevanoessereaccettatenellaChiesadonatista.Parmeniano non accett le sue posizioni, in quanto soltanto la Chiesa donatista era pura, vera, e si vendic con la sua esclusione. Il donatismo, in questo modo, perse lopportunit di aprirsi, ma si manifest come la Chiesaindiscutibilmentepiforteediffusain Africa. Lachiesacattolica, quasiridottaasettainternaaldonatismo, sembrava incapace di reagire.IV periodo (390-412)Inizia qui il periodo della riconquista cattolica.Con la morte di Parmeniano ci fu una crisi allinterno del donatismo. Primiano, suo successore, fece una sceltainfelice, perch, estremistaefanatico, governlaChiesainmodoautoritarioefondamentalista,provocando la resistenza di alcuni vescovi donatisti, rappresentati dal diacono Massimiano.A questa reazione, Primiano interven con forza e cerc di eliminarli. Altro errore, oltrea questaposizioneestremistadiPrimiano,fu la politicadiun altro vescovo donatista,Ottato di Tamugadi, che fece dei circumcelliones un gruppo paramilitare che seminava terrore tra iproprietari terrieri della Numidia. A rovinare entrambi questi vescovi, fu il tentativo dintesa tra Roma ed un capo della Numidia, Gildone, che divenne funzionario imperiale, illudendosi di poter fare dellAfrica proconsolare un Regno personale. Fu un passo falso anche per i donatisti, che provoc la reazione dellimperatore.Alla morte di Parmeniano, la Chiesa cattolica comincila sua rinascita, grazie al contributodi due personalit forti come Aurelio di Cartagine, uomo di governo, e Agostino dIppona, uomo di pensiero. La loro azione concordata, nacque dal fatto che erano convinti che per cercare lunit era necessaria la parola scritta o annunciata, il dialogo. Agostino, infatti, fu luomo del dialogo fin dai primi anni, ma, entrambi, non ebbero risposta da parte dei donatisti. Questazione risult un insuccesso, cos, bisogn impegnarsi in due direzioni: Uscire dai limiti territoriali dIppona e Cartagine e cercare lappoggio di tutti i vescovi africani, ditutto lepiscopato, per cercare delle soluzioni ai vari problemi, recuperando lidea dei Sinodi. Puntare la riflessione su questioni teologiche delicate, affrontare problemi comuni e profondi e non problemi personali. Si recupera, cos, il Sinodo vescovile nord-africano che doveva incontrarsi una volta ogni anno, per dibattere itemipiimportanti. Presero, inquestomodo, coscienzadellapropriaforza, sisottoposeagli occhideivescovi la posizione di Agostino contro quella eretica dei donatisti, la si fece diventare opinione comune. La politica di Agostino, questa sua posizione ecclesiale, ebbe molto successo.Il Sinododi Cartaginedel 403, incoraggiatodal successo, decisedi affrontareundibattitoreligioso, al massimolivello, traChiesacattolicaeChiesadonatista. Questainiziativaanddelusa, poichidonatistirifiutarono il dialogo, perch si sentivano superiori e, ad opera di Primiano, risposero con una nuova ondata di violenza. Nel 404 ci fu un nuovo Sinodo, non avviando il dibattito, ma facendo intervenire lautorit statale. In questo Sinodo, si chieselappoggiodei magistrati statali per assicurarelatranquillitaCartagine. Daquesta posizione, per, limperatore Onorio, contro i desideri del Sinodo, fece un editto di unione, il quale considera ed equipara i donatisti a degli eretici, i quali anche con maniere forti, vennero perseguitati.Dopo diversi anni, il 14 ottobre 410, i vescovi donatisti chiedono, definitivamente, dopo il rifiuto del 404, un dibattito con i cattolici. Limperatore incaric un suo funzionario, Marcellino, di organizzare la conferenza e adirigireildibattito, facendodapresidenteedamediatore. Ecco, allora, cheil1giugno411siaprelaConferenza di Cartagine, con sette oratori cattolici e sette oratori donatisti. Marcellino present un piano di lavoro dettagliato.I donatisti accettarono la conferenza per le condizioni favorevoli che i cattolici ponevano loro. I cattolici,infatti, avevano dato piena approvazione al piano di lavoro di Marcellino e si erano impegnati, in caso diesitoalorosfavorevole, di lasciareai donatisti i propri seggi episcopali, maseavesserovinto, invece,proponevano ai donatisti di mantenere i loro seggi episcopali, rango e funzioni, previa una conversione alcattolicesimo.I primi cercarono, allora, di rimandarelequestioni fondamentali, fermandosi aquestioni di carattere procedurale. Marcellino si dimostr paziente e riprese il dialogo l8 gennaio 412. A seduta ripresa, Agostino 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18preseparola conuna sicurezzae padronanzaditermini assoluta, anchedal puntodivistastoricoe nellacitazione di passi della Sacra Scrittura. Per questo possiamo considerare Agostino come la figura dominante di questo scorcio di secolo. Nella stessa sera, Marcellino chiuse la discussione decret la vittoria dei cattoliciperch confutarono gli avversari con una documentazione completa.Subito, nel 412, questa valutazione della conferenza, venne trasformata dallimperatore in editto di unione. I vescovi donatisti tentarono di fare ricorso contro Marcellino e contro errori procedurali, ma non furono accolti. Tutti decisero di vietare le loro riunioni, di espellere i chierici resistenti e di sciogliere icircumcelliones. Continuarono alcune rivolte, ma leditto di unione fu progressivamente accolto.Concludendo: - lo scisma donatista mostr la miseria dellAfrica cristiana, gli effetti negativi e dannosi che vennero a crearsi. Furono molte e gravi, infatti, le conseguenze alla divisione della Chiesa: decadenza e divisione ovunquenellAfricadel nord, turbamentodei fedeliQuestoproblemaritard, pericolosamente, la cristianizzazione e anche la civilizzazione di queste zone, in quanto i vescovi, impegnati nella discussione e nella difesa, si dimenticarono della formazione dei fedeli, della carit evangelica, che gli stessi donatisti osteggiarono.- Lo scisma, comunque, ebbe anche aspetti positivi di carattere teologico, in ambito ecclesiologico e nella dottrina sacramentale. Ci fu, infatti, una definitiva chiarificazione del rapporto tra sacramento e ministro ex opere operato, per cui il sacramento valido al di l del ministro, chiarendo, quindi, il significato del termine invalido e illecito. La controversia apport, infine, unapprofondita conoscenza della natura della Chiesa, ossia nel suo essere nel mondo e nella dinamica del futuro (qualis futura est). Si riconobbe una differenza tra la Chiesa nel tempo (santa e meretrice cio di santi e peccatori, di buoni e cattivi,che, quindi, non si realizza solo tra i puri) e la Chiesa del futuro. Agostino sottoline il fatto che si possa appartenere alla Chiesa nel corpo (corpore), ma anche nel cuore (corde).Il pelagianesimo e la disputa sulla graziaAltra controversia che colp in modo particolare loccidente, dopo il donatismo, fu il pelagianesimo. Questa controversia si diffuse nel mondo occidentale in due periodi: 380-418pelagianesimo radicale. 418-529semipelagianesimo, termine moderno dato dai Giansenisti.Per capire lo sviluppo di questa eresia, non dobbiamo dimenticare la situazione storica, la societ e la cultura del periodo in cui si sviluppa. La figura prevalente Pelagio, un monaco britannico e la disputa coinvolge la Chiesa occidentale in modo particolare dellItalia e dellAfrica proconsolare.Quadro esterno:Alla morte di Teodosio I, nel 395, il quale aveva fatto della religione cattolica la religione di Stato, limpero,che finora era unito, venne diviso tra i figli di Teodosio: ad Onorio, colui che partecip alla controversia donatista, la parte occidentale, mentre ad Arcadio loriente. Questa divisione amministrativa port a gravi conseguenze, in quanto limpero romano, unito formalmente, sar ormai diviso per sempre dal punto di vista amministrativo, fino a che, nel 476, cadr limpero romano doccidente. Alcune delle cause di questa fatale caduta in occidente, anche sotto Onorio, furono la crisi amministrativa,linflazione, la crisi demografica e militare (i soldati non erano pi cittadini romani ma mercenari).Unaltracausastringentefuronoi barbari che, findal 378conlabattagliadiAdrianopoli, provenivano dallesterno dellimpero (Danubio) ed erano spinti dagli Unni alla ricerca di territori da conquistare e neiquali stanziarsi, a causa della loro crescita demografica. Inoltre, gli stessi barbari federati, ossia allinterno dei confini romani, premevano dallinterno dellimpero.Quadro interno:Nel 380 era stato emanato lEditto di Teodosio, con il quale la religione cattolica diveniva religione di Stato.Ecco allora, che il cristianesimo divent presto religione di massa per la predicazione di molti monaci i quali,per, proponevano una fede facile, che permise lo sviluppo di uno spirito lassista. Chi chiedeva il battesimo,infatti, non sempre era disposto a cambiare vita. Questi monaci orientali, tra cui Gioviniano, che predicavano epromettevanounasalvezzafacile, chenonpresentavanoalcunspiritodi conversioneinteriorecome necessario ed invitava, cos, le folle, affermavano, persino, che le buone opere erano superflue, e bastava la solafede.Aloroavviso, il paradisosi conquistavaallastessamaniera, noninproporzionedei meriti,innescando, cos, un automatismo, una fede magica, senza essere disposti a cambiare.Molti tentarono di entrare a far parte della Chiesa, senza conversione, sulla base, in sintesi, di tre presupposti:19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 191. Tutta la grazia viene dal battesimo.2. Le buone opere sono superflue, se c la fede.3. Nella vita eterna tutti riceveranno la stessa ricompensa, senza differenza di meriti.Questo spirito lassista, che conduceva alla distruzione di quella diversit di meriti che da sempre era stata riconosciuta, di unavitamorale, dellabellezzadellavitamonacaleeverginaleeal contempodi quella coniugale, portaduncontraccolpo, adunareazioneintentaallapropagandaedesaltazionedellavita monastica, ascetica, i cui protagonisti furono Pelagio e Celestio.Questa reazione, per, d delle risposte che rischiarono di cadere in errori ed esagerazioni dogmatiche.Ecco, allora, il pelagianesimo, che risulterebbe difficile capire se non inserito in questo contesto, in cui sisviluppa.I protagonisti della disputaPelagio (390 425ca)Possiamo considerare Pelagio la mente del pelagianesimo. Non ci sono dati sicuri della sua biografia. Egli, diorigine britannica, formato in lettere in Inghilterra e poi in Gallia, venne a Roma nel 380 dove studi diritto che, poi, abbandon perch incompatibile con gli impegni del cristianesimo che aveva abbracciato decisamente. Fu asceta cristiano, scrisse libri esegetici, venne a conoscenza dei pi importanti vescovi deltempo, fu amico di Girolamo, tenne conferenze alla pari di Agostino e Girolamo stesso ed era considerato un sapiente, stimato da molti, fino al 413, quando inizi la difesa cattolica contro di lui.Si racconta che quando Demetriade, figlia di una delle famiglie pi facoltose di Roma, gli Anici, entr in monastero, la famiglia, come regalo, chiese di fare un trattato teologico ai tre maggiori autori del tempo,ossia a Girolamo, Agostino e Pelagio.Grazie alla sua fama e alla sua tecnica e abilit oratoria, cre attorno a s un gruppo di fedeli sia a Roma, sianelle regioni circostanti, grazie a colui che sar il braccio delleresia, Celestio.CelestioEgli port la dottrina pelagiana alle estreme conseguenze, volendo riorganizzare la dottrina cristiana nella sua integralit, contro i mezzi cristiani di allora.Celestiofuunbrillanteedialetticoportavocedelladottrinapelagiana, diceva, infatti, Iosocomeposso essere un vero Cristiano.Il pelagianesimo presentava, infatti, un ideale cristiano altissimo e aveva grandissima fiducia nelle possibilit umane. Il cristiano doveva essere senza compromessi. Celestio invitava gli amici a vivere in un atteggiamento molto pi puro, integrale, completo, rispetto alla cultura del tempo, in opposizione,estremizzata, al clima lassista caratteristico di molti cristiani.La dottrina pelagianaIl pelagianesimo nasce, inizialmente, come movimento riformistico allinterno della Chiesa. Essimanifestavano un certo ottimismo nelle possibilit umane ed esigevano per il cristiano delle attitudini moraligrandissime. Possiamoconsiderareil paelagianesimocomeunmovimentodi puritanesimospirituale, un gigantismo spirituale8. Nella visione pi che ortodossa del movimento nelle intenzioni, si notano, per, degli errori. Il pelagianesimo un ascetismo esagerato ed entusiastico. Esaltazione esagerata circa la vita ascetica, la verginit, la castit, deprimendo in tal modo il sacramento del matrimonio, la sua bellezza. La scelta celibataria non pi valore ma costrizione.8La santit della vita cristiananon soltanto frutto del solo impegno umano come diceva Pelagio. s impegno e necessit della volont umana ma soprattutto dono della grazia di Dio (cfr Vaticano II).20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Propone la perfezione cristiana come obbligatoria perch vede i precetti cristiani, le opere buone come assolutieproponibiliatutti, controlaposizionediGioviniano, secondocuibastavalafedesenzale opere (cfr Lutero). Esalta le opere per la salvezza, mettendo in secondo piano la fede. Per raggiungere il radicalismo ascetico, la vita ascetica, la perfezione, bastano le sole forze umane, senza laiuto soprannaturale, senza la Grazia di Dio. La vita ascetica fondata, infatti sulle sole forze della natura umana, dotata di piena libert a fare il bene o il male, libert tanto radicata nelluomo che neppure la grazia pu intervenire. Anche nei giorni nostri, il rischio quello di ridurre il tutto a ci che possiamo fare, ma non possibile cadere in questo errore: la vita cristiana non solo questo. Questo atteggiamento ascetico soltanto una possibile strada (cfr AMATO DAGNINO, la vita interiore). Si oppone s al lassismo diffuso nel periodo contemporaneo, ma non gode pi di un certo equilibrio.In queste loro posizioni, che possiamo considerare inserite nel contesto della reazione anti-lassista, Celestio e Pelagio fecero anche delle affermazioni eretiche. Riguardoilpeccatooriginaleelesueconseguenze, essinonneganoilpeccatostorico(originans)diAdamo ed Eva, i quali sono soltanto cattivi esempi, ma negano la trasmissione del peccato originans aidiscendenti, ossia il peccato originatum. Il dolore, la morte, le infermit e linclinazione al male non sono dovuti al peccato originale, non ne sono conseguenza, ma rientrano nella natura umana, sono connaturali alluomo. Essi, per questo, negano il peccato originale originante, e quindi, il battesimo dei bambini non ha ragione desserci, inutile, perch i bambini non hanno il peccato originale e non hanno peccati personali. Come remissione dei peccati, il battesimo ha valore soltanto per gli adulti. Altroerroreriguardalagrazia. Lanaturaumananonferitacomesi diceva, essasana. Per il pelagianesimo, con la sola forza e volont umana, possibile raggiungere la salvezza, la remissione deipeccati, la vita eterna. La Grazia, tanto citata in San Paolo, , allora, considerata da Pelagio e da Celestio,comeunaiutoesterno,ci chenaturalmente pu venire inaiutoalluomo,masolo inmodo esterno.Anche la stessa Parola di Dio, quindi, solo Grazia esterna. In questa prospettiva, quindi, in gioco la Grazia attuale (laiuto che Dio ci da per compiere il bene), non la Grazia santificante (il rapporto tra Dio e ilbattezzato). Quomodo esse verum christianum possim? Cum operibus per i pelagiani, cum operibus et cum gratia persantAgostino e la Chiesa cattolica.Questi atteggiamenti, diffusi in Italia e in Gallia, incominciarono a sollevare critiche in ambito cattolico. I vescovi nonsi accorserosubitodegli errori, anzi, eranocontenti di questacontro-tendenzaal lassismo imperante, tantoche, nel 380, quandoPelagioarrivaaRoma, divenneunagrandepersonalitepadre spirituale della citt. Egli, infatti, operer indisturbato, senza creare dubbi sulla sua dottrina, creandosi un movimento organizzato, di cui facevano parte anche autorit ecclesiastiche, fino al 410. Le prime critiche nascono in Africa, perch molti romani si erano rifugiati in quelle zone, dopo la primainvasione barbarica e il saccheggio di Roma del 410 ad opera dei vandali, capeggiati da Alarico. Furono le tesi di Celestio e di Pelagio sul battesimo dei bambini a creare alcune difficolt nelle comunit dei fedeliafricani. Nel 411 il diacono di Milano, Paolino, ospitato da Aurelio, vescovo di Cartagine, protest contro Celestio e sollev alcuni dubbi sulla sua predicazione, proprio perch si rifiutava di battezzare i bambini.Celestio desiderava essere incardinato nella Chiesa di Cartagine, ma, nel Sinodo di Cartagine, rifiutando dirispondere alle accuse, venne condannato. Abbandon, allora, Cartagine e si ritir ad Efeso, dove fu ordinato prete.La discussione si spost, poi, in Palestina con Pelagio, siamo nel 415. Pelagio si era trasferito in Palestina nel 412-413 e aveva stretto una forte amicizia con il vescovo di Gerusalemme, Giovanni. Qui, molti furono gli obiettori alla sua dottrina:a. Girolamo, cheavevaconosciutoPelagioaRoma, miseindiscussionelasuadottrina, inmodo particolare dal punto di vista morale, ponendo dubbi attraverso le tesi di due altri presbiteri: Origene e Evagrio Pontico.b. Orosio, prete di origine spagnola, accus le tesi di Pelagio, perch a-morali.c. Anche due vescovi francesi, della Gallia, si opposero alla dottrina pelagiana, sebbene essi stessi non fosseroesemplari, inquantofuronodeposti edesiliati: ErosdiArleseLazzarodi Eleben. Essiscrissero un libellus, in cui elencarono le accuse alle tesi di Pelagio.Giovanni di Gerusalemme, di fronte a questa avversione, convoc, allora, un Sinodo a Diospoli, per risolvere la questione. In questo, deliber che Pelagio apparteneva alla comunit cristiana ed ecclesiale: Pelagio era 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21quindi assoltodallaccusa. Ecco, allora, chePelagiointerpretquestasituazioneequestogiudizio, come indice di gradimento delle sue tesi. Giunta la notizia del Sinodo in africa, tutti i vescovi furono meravigliati, e Agostino chiese al vescovo di Gerusalemme di mandargli una copia degli atti del Sinodo e contemporaneamente gli invi anche copia delde Natura di Pelagio, secondo Agostino, infatti, i vescovi di Diospoli non avevano ancora capito la gravit della dottrina di Pelagio. Nel 416 si procedette, allora, alla convocazione di due nuovi sinodi, in contemporanea, per i vescovi africani a Cartagine e per i vescovi palestinesi a Miedi, nei quali non confermarono la decisione presa in Palestina, ma condannarono Pelagio e Celestio, invitando il papa a stare dalla loro parte. Nel 417 (un po tardi a causa dei ritardi della corrispondenza, alla richiesta di Agostino ed Aurelio, papa Innocenzo I rispose con tre lettere nelle quali approv la dottrina di Cartagine e consider, sia Pelagio che Celestino, inventori voci novi e, quindi, andavano esclusi dalla comunit se avessero mantenuto quella linea. In un secondo momento, Innocenzo sembr rimangiarsi qualcosa della sua risposta,malAfrica,e inparticolar modo Agostino,accolsequestointerventocome decisivo(Roma locuta causa finita, utinam etiam error cessat).Sembrava che la situazione fosse finita, ma, nel 418, alla morte di papa Innocenzo I, sal al trono papale Zosimo, il quale, ricevuta una lettera da Pelagio, in cui era presente una sua professione di fede, la accett come ortodossa. Lo stesso Celestio, giunto a Roma e presentatosi al papa, chiese, attraverso un libellum, diessereriammesso9. Il papaavvisi vescovi africani etuttoeraormai prontoper lariabilitazione. Ma Celestio, nel suo attivismo, si riun con i suoi sostenitori e provoc manifestazioni popolari e disordini, che furono sedati con la forza dallimperatore Onorio, il quale esili Celestio e Pelagio vietando la diffusione delle loro idee.Ilpapa, accortosidellerrore, condannletesipelagianediCelestioediPelagioconlaletteraenciclica,EpistolaTractoria, che doveva essere sottoscritta da tutti i vescovi. Alcuni vescovi del sudItalia sirifiutarono di firmare, tra i quali nominiamo il capo, Giuliano di Eclano10, il quale, rifugiatosi a Costantinopoli, continuquestaeresia, sebbeneinunmododiverso. Il pelagianesimo, infatti, possiamo considerarlo concluso, sebbene rimase una ferita.Il semipelagianesimoIl semipelagianesimosi presentcomereazionealladottrinadiAgostinosullaGrazia. Il terminenon contemporaneo ma nasce nel 1600 con il giansenismo. Questo movimento si manifest dal 418 al 529: dalla prossima conclusione del pelagianesimo, fino alla definitiva scomparsa con il Concilio di Orange (Francia del sud).Contro Pelagio, infatti, si mosse lepiscopato africano capeggiato da Aurelio e Agostino, il quale, negli ultimianni della sua vita, aveva fatto affermazioni molto importanti e radicali. Egli offr queste sue posizioni nel418, in una lettera al presbitero romano Sisto, quello che successivamente fu eletto papa. Il suo pensiero sulla grazia pu essere sintetizzato in due slogan, due affermazioni guida: La necessit della Grazia per la nostra salvezza. La grazia diviene conditio sine qua non. LagratuitdellaGrazia, purodonodi Dio, primaancoradeinostri meriti, nonesistendonessun precedente ad essa.Questa lettera suscit imbarazzo negli ambienti cristiani pi impegnati, quali i monasteri maschili e quellifemminili, sia in Africa che in Europa, che sostenevano posizioni diverse e cominciarono ad interrogarsi. SelaGrazianecessariaperlanostrasalvezzaedgratuita, ladottrinadellaGraziaannullala validit del volere delluomo. Se la Grazia gratuita, cosa resta della libert delluomo, della libert del dovere, del libero arbitrio? Qual il rapporto tra Grazia e libert? Sono ancora libero? (cfr Giansenio). Con questa posizione, non si va contro la dottrina cristiana che dice che le buone opere servono perconquistare il paradiso? (cfr Sacra Scrittura). Se c la Grazia, non ha senso rimproverare chi pecca, e i comandamenti, la disciplina, le regole,risultano inutili.9 La riabilitazione era possibile solo per decreto ufficiale del papa.10Giuliano di Eclano, figlio del vescovo Memore spos con la figlia del vescovo Emilio di Benevento, fu il capo spirituale di quei venti vescovi pelagiani che non sottoscrissero la lettera enciclica.22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22Queste correnti, allora, decisero che era necessario apportare una correzione alle tesi di Agostino, a partire proprio dallattribuire, alla capacit umana, almeno due aspetti: linizio del cammino di fede (initium fidei) e la perseveranza finale.Alla preminenzadella Graziadi Agostino,questimonacirisposerocon la preminenzadelliberoarbitrio,della volont delluomo, tipiche tesi de semipelagianesimo11. Per un secolo, dal 400, fino allinizio del 500, tale problema venne dibattuto, tanto da portare, persino, alla formazione di due scuole: 1. Scuola agostiniana, ossia dalla parte delle tesi di Agostino, capeggiata da Prospero di Aquitania e Fulgenzio di Ruspe.2. Scuola-corrente semipelagiana con a capo Vincenzo di Lerino, Santi e Fausto di Aliez.Questo dissidio si risolse nel Concilio di Orange nel 529, che vide la presidenza di Cesario di Arles, che defin la vittoria delle tesi agostiniane, proclamando linizio e la fine della fede come doni della Grazia12.Nonostante questo, la Chiesa non fece propria tutta la dottrina di Agostino: accett la predestinazione ma non in maniera forte come detta da Agostino. Comunque sia, questo Concilio venne dimenticato fino al 1000,quando fu recuperato con la scolastica.Consideriamo, concludendo, due aspetti, utili anche dal punto di vista attuale.a) Il termine Grazia ha due principali significati: Grazia abituale o santificante, ossia la presenza di Dio in noi escludendo il peccato mortale, grazie allamicizia di Dio, la nuova generazione, lessere risuscitati in Cristo, e la Grazia attuale, ossia laiuto alla nostra intelligenza, alla nostra volont in ogni genere di difficolt di ogni giorno. Nella questione semipelagiana, il termine Grazia si riferisce alla Grazia attuale, che nel Concilio di Trento sar analizzata dalla commissione chiamata de auxilii, contro cui si scaglieranno i giansenisti.b) Nella questione semipelagiana, si parlato del rapporto tra Grazia e libert, si accennato a questa relazione ma non si risolta la controversia. Non vi fu, infatti, nessun tentativo di spiegare cosa sia la libert e quale sia la relazione con la Grazia. il Concilio di Trento che tratter questaspetto,costretto dalle tesi di Lutero, che negava la libert delluomo sotto linflusso della Gr